#attività sociali Alessandria
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pier-carlo-universe · 15 days ago
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Little Things: il valore delle piccole cose in mostra a Palazzo CutticaUn viaggio fotografico tra umanità, semplicità e speranza ad Alessandria
Dal 14 dicembre 2024 al 26 gennaio 2025, il Museo Civico di Palazzo Cuttica di Alessandria ospita la mostra "Little Things. Il valore delle piccole cose", un progetto espositivo curato da ASM Costruire Insieme in collaborazione con l’associazione di volon
Dal 14 dicembre 2024 al 26 gennaio 2025, il Museo Civico di Palazzo Cuttica di Alessandria ospita la mostra “Little Things. Il valore delle piccole cose”, un progetto espositivo curato da ASM Costruire Insieme in collaborazione con l’associazione di volontariato PassodopoPasso. Questo evento offre un percorso emozionante attraverso ventiquattro immagini, realizzate dai fotografi Bruno Appiani,…
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lamilanomagazine · 1 year ago
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"C’è spazio per tutti!": giovedì 16 novembre si avvieranno gli incontri a cadenza mensile
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"C’è spazio per tutti!": giovedì 16 novembre si avvieranno gli incontri a cadenza mensile. Asti. Giovedì 16 novembre si avvieranno incontri a cadenza mensile rivolti a genitori e/o caregivers di persone con disabilità, per offrire supporto nella co-progettazione di percorsi di cittadinanza attiva e di inclusione sociale per tutti. Il progetto “C’è spazio per tutti!”, finanziato dal Bando Vivo Meglio della Fondazione CRT intende offrire alla cittadinanza, attraverso la costruzione di una rete territoriale forte e di “linguaggi comuni” rispetto alla disabilità, sostegno alle famiglie di persone con disabilità e nello stesso tempo creare opportunità inedite, che nascano dall’ascolto di tutti. Lo staff progettuale, coordinato dal Settore Politiche Sociali (Centro per le Famiglie, Area Socio-sanitaria, Servizio Educativa territoriale), ha previsto sin dall’avvio del progetto a marzo 2023 un forte lavoro di costruzione di significati, per arrivare tutti insieme a declinare le azioni, seguendo i tempi di tutti e cercando di calibrare le proposte e le istanze portate dai vari partners. Per far ciò, il progetto si avvale della preziosa collaborazione di UniAstiss, attraverso i ricercatori prof. Carbone e prof.ssa Angelucci che stanno seguendo la progettualità in ogni fase e che effettueranno rilevazioni qualitative con le famiglie che il progetto incontrerà, al fine di definire una prassi operativa che possa essere replicata anche a fine progetto, prevista per settembre 2024. La prima azione “esterna” offerta alla cittadinanza è la proposta di incontri mensili periodici, condotti da una psicologa e da un’educatrice professionale per ascoltare le famiglie ed iniziare con loro ad esplorare, a seconda delle età dei loro congiunti, modalità di co-progettazione partecipata e di raccogliere quelle che sono le criticità, le mancanze ma soprattutto i desideri e le prospettive per i loro cari, ai quali come Servizio si intende dare risposta, anche attraverso il costante lavoro di comunità portato avanti dal Servizio Sociale. E sarà la comunità tutta insieme, in parte rappresentata dai partners (CSV Asti Alessandria, Anffas, Ama, Cepim, Casa del Popolo, Associazione Craft Spazio Kor, Astiss) ed in parte dalle realtà che nel percorso vorranno partecipare, a coprogettare , a partire da quanto emergerà dalle famiglie percorsi di inclusione sociale, tempo libero e opportunità per tutti. L���Assessore Zollo invita tutte le famiglie a partecipare a questa opportunità di ascolto e condivisione, in modo che i servizi offerti e co-progettati insieme ai cittadini siano sempre più rispondenti alle loro reali necessità. Gli appuntamenti per ora in calendario sono : Giovedì 16 novembre 2023 e giovedì 14 dicembre 2023 presso ANFFAS – Piazzale Penna,4 gruppo 0-10 anni - 14.00-15.30 gruppo 11-19 anni - 15.45-17.15 gruppo 20 - 65 anni - 17.30-19.00 E’ prevista la presenza di operatori e volontari per attività con i bambini e con i grandi mentre i familiari sono impegnati nel gruppo di condivisione. Info specifiche in locandina. La locandina degli appuntamenti finora previsti verrà divulgata alle scuole e attraverso i canali social dei partners progettuali.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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L’Unione Industriale di Torino : l’applicazione del green pass per garantire la ripartenza
Giorgio Marsiaj, Presidente dell’Unione Industriale di Torino con un comunicato ha auspicato che con il green pass la tutela della salute deilavoratori e la prosecuzione delle attività produttive diventino priorità su cui non si può temporeggiare. Urgente tornare al tavolo con le parti sociali per salvaguardare la ripartenza. La tutela della salute dei lavoratori e … Leggi tutto L'articolo... Per il contenuto completo visitate il sito https://ift.tt/1tIiUMZ
da Quotidiano Piemontese - Home Page https://ift.tt/3gsYQeB via Adriano Montanaro - Alessandria
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purpleavenuecupcake · 5 years ago
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Coronavirus: i rischi e le soluzioni per i pazienti in dialisi
(di Fulvio Oscar Benussi, pubblicista e socio AIDR) In questi giorni di pericolo pandemico è emerso un problema specifico per chi soffre di insufficienza renale cronica: il problema di non potere restare a casa perché obbligato a recarsi, accompagnato dai soggetti addetti al trasporto, a svolgere regolari trattamenti dialitici negli Ospedali o nei Centri di Assistenza Limitata del proprio Comune di residenza. Ogni singola terapia dura solitamente per tre-quattro ore consecutive e viene effettuata per tre volte alla settimana in stanze dove effettuano la terapia dialitica anche numerosi altri malati. Invece per molti dei malati che soffrono di insufficienza renale si sarebbe potuta offrire una soluzione a questo problema, che avrebbe consentito una maggiore serenità e la possibilità di ridurre in modo significativo gli altissimi rischi di contagio dovuti all’elevato numero di persone con cui è necessario entrare in contatto per effettuare i trattamenti di dialisi ospedaliera. Infatti molti malati non hanno sofferto di questo problema in quanto effettuano la dialisi peritoneale. Questa modalità di effettuare la terapia dialitica però non è una soluzione per tutti. Non è, infatti, praticabile per coloro che, per precedenti interventi chirurgici addominali, non posseggono i requisiti per poterla praticare. Una alternativa alla dialisi peritoneale è offerta dalla metodologia della emodialisi extracorporea domiciliare. Anche se l’innovazione tecnologica da alcuni anni ha reso disponibili delle innovative macchine digitali che consentono, in modo agevole e senza modifiche all’impianto elettrico e idraulico domestico, di effettuare la dialisi presso il proprio domicilio, questa modalità terapica non si è diffusa. Come mai? Sulla base delle testimonianze raccolte da pazienti e dai post del gruppo facebook “Emodialisi Domiciliare: questa sconosciuta!”(https://www.facebook.com/groups/179655329766113).la scarsa diffusione dell’emodialisi extracorporea domiciliare è da imputare innanzitutto alla mancanza di informazione su questo tipo di terapia. Vantaggi dell’emodialisi extracorporea domiciliare, i vantaggi sociali e personali Tra i vantaggi sociali che l’apparecchio per effettuare la dialisi nel proprio appartamento consente è quello di agevolare, rendendola più flessibile, la gestione dei tempi da dedicare al lavoro e quello da dedicare alla terapia. Relativamente alla qualità della vita personale non è irrilevante la possibilità di effettuare la dialisi domiciliare anche in trasferta: durante le vacanze estive o per viaggi anche di minore durata. I vantaggi per la salute dei pazienti Ai vantaggi relativi alla qualità della vita vanno assommati i vantaggi in termini di miglioramento complessivo della salute nei pazienti che la praticano. A tale riguardo nella ricerca coordinata dalla Dott.ssa Chiara Brunati pubblicata nel 2017 e relativa a 12 pazienti dell’Ospedale Niguarda Ca’ Granda di Milano i risultati sono stati i seguenti. In 10 pazienti su 12 con il passaggio a NxStage, apparecchio utilizzato per la emodialisi domiciliare, si è avuta una riduzione dei farmaci antipertensivi assunti. Vi è stato un miglioramento segnalato da parte di tutti i pazienti, tranne che in un caso, del senso generale di benessere. Si è constatato un netto miglioramento della capacità di recupero delle attività usuali dopo la seduta dialitica. Dieci pazienti su 12 con la emodialisi domiciliare hanno presentato un incremento del senso di appetito.” Segnalo che il reparto di nefrologia dell’ospedale Niguarda Ca’Granda è uno dei centri italiani che negli anni hanno seguito un numero significativo di pazienti in emodialisi extracorporea domiciliare Una ricerca internazionale pubblicata nel 2016 (https://academic.oup.com/ndt/article/31/suppl_1/i294/2224684) che ha riguardato 127 pazienti su 7 centri in 4 paesi europei (Regno Unito, Francia, Italia e Spagna) ha evidenziato che l’emodialisi breve e frequente effettuata a casa usando il sistema NxStage® One™ ha dimostrato di essere un'ottima terapia per questa popolazione di pazienti, preparati con un breve addestramento in ospedale (una media di 17 incontri), dando buoni risultati biochimici e di riduzione del carico terapeutico. I vantaggi economici Va infine segnalato che vari studi svolti hanno dimostrato che l’emodialisi extracorporea domiciliare è significativamente meno costosa della dialisi effettuata in Ospedale e, sebbene in misura minore, risulta meno costosa della dialisi effettuata nei C.A.L. (Centri di Assistenza Limitata). Dati sui costi e sull'efficacia dei principali trattamenti dialitici possono essere reperiti nella Delibera della Giunta Regionale del Piemonte -8-12316-del-12.10.2009; pag. 14 e ss.(http://www.nefropiemonte.info/Normative/Docs/01e%20Contrib%20x%20dial%20domic%20DGR%208-12316%20del%2012ott09%20global%20con%20allegati.pdf) e anche nell’articolo “Storia dell'emodialisi domiciliare e della sua probabile rinascita”: Un aspetto da considerare a parte è quello economico, dal momento che la dialisi è uno tra i trattamenti salvavita più costosi. Nella Regione Toscana, il rimborso offerto per l’emodialisi domiciliare in bicarbonato (125€) corrisponde al 60% dello stesso trattamento in Centro (208 €) e al 75% di quello nei Centri ad Assistenza Limitata (155€). (https://www.researchgate.net/publication/305720000_Storia_dell'emodialisi_domiciliare_e_della_sua_probabile_rinascita) La Regione Piemonte , visto il risparmio che la dialisi domiciliare consente alle AST, ha deciso che: Per quanto attiene l’Emodialisi domiciliare, il “Contributo economico” è finalizzato alla remunerazione del caregiver (Familiare), che partecipa attivamente al trattamento del paziente secondo un contributo fisso di 250,00 € mensili . Della emodialisi extracorporea domiciliare si parla poco e della sua esistenza non si informano gli interessati. I malati affetti da insufficienza renale cronica probabilmente non ne avranno mai sentito parlare, in quanto solitamente, a chi soffre di tale malattia, vengono proposte esclusivamente la terapia ospedaliera o in alternativa la dialisi peritoneale. Visti i riscontri sociali, sanitari ed economici risulta incomprensibile la motivazione di una così scarsa diffusione di tale metodica. In particolare non è chiaro perché in occasione dei precedenti interventi di spending review non si sia puntato sul potenziamento e la diffusione della emodialisi extracorporea domiciliare come possibile percorso di cura per i malati che necessitano di una regolare terapia dialitica. Segnaliamo il documento della Ministero della salute “Piano Nazionale Cronicità, Accordo tra lo Stato, le Regioni e le Province Autonome di Trento e di Bolzano del 15 settembre 2016” http://www.salute.gov.it/imgs/C_17_pubblicazioni_2584_allegato.pdf che, a pag. 16, nel paragrafo Le cure domiciliari, indica: “Obiettivo fondamentale dei sistemi di cura della cronicità è quello di mantenere il più possibile la persona malata al proprio domicilio e impedire o comunque ridurre il rischio di istituzionalizzazione, senza far ricadere sulla famiglia tutto il peso dell’assistenza al malato.” Se negli anni tale obiettivo fosse stato davvero perseguito oggi ci troveremmo a fronteggiare un rischio di contagio estremamente ridotto per quei pazienti che fossero passati alla dialisi domiciliare. Ci sono però, finalmente, buone notizie Il ministero della salute il 22 aprile ha emanato la circolare , rivolta agli Assessori regionali e delle provincie di Trento e Bolzano, ad oggetto: “Prevenzione COVID-19: implementazione dialisi domiciliare e peritoneale per i pazienti attualmente in emodialisi extracorporea”. Nella circolare Il Direttore Generale della Prevenzione Sanitaria del ministero sottolinea l'importanza, ai fini del benessere del paziente, della emodialisi domiciliare e peritoneale ed invita gli Assessori a incrementare il ricorso all'emodialisi domiciliare e peritoneale, previo percorso di educazione terapeutica. In Blu scuro le regioni con più centri in azzurro via, via più chiaro le regioni con un numero minore di centri dove è possibile effettuare emodialisi extracorporea domiciliare, in grigio le Regioni che non hanno risposto alla richiesta di accesso civico generalizzato.
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Indicazioni per i malati interessati a passare alla dialisi extracorporea domiciliare Appena questa fase di emergenza passerà, sarà possibile per i malati interessati valutare la possibilità di scegliere la emodialisi extracorporea domiciliare. Ecco alcune indicazioni a riguardo che abbiamo ottenuto dalla Regioni e dalle Provincie che hanno risposto alla nostra richiesta di accesso civico generalizzato. In Emilia Romagna è possibile fare emodialisi extracorporea domiciliare in tutti i centri ospedalieri della regione. Ci sono attualmente 10 pazienti in emodialisi extracorporea domiciliare al Policlinico di Modena, all’Ospedale saliceto di Piacenza. Nella regione Lazio è possibile fare emodialisi extracorporea domiciliare presso: Presidio ospedaliero Giovan Battista Grassi, Presidio Columbus – Gemelli, Ospedale Coniugi Bernardini, Ospedale San Giuseppe, Ospedali riuniti Anzio Nettuno, Casa della Salute di Pontecorvo, Ospedale San Giovanni Evangelista. I pazienti in emodialisi extracorporea domiciliare sono 12 Nella regione Marche i centri che seguono i 12 pazienti in emodialisi extracorporea domiciliare sono: Urbino, Fabriano, Tolentino, Jesi, S. Benedetto del Tronto, Azienda ospedaliero-Universitaria “Ospedali Riuniti” di Ancona In Piemonte hanno circa 30 pazienti in emodialisi extracorporea domiciliare: AOU Novara, AOU CSS-Molinette, AO Cuneo, AO Alessandria, TO”-S. G. Bosco (17 pazienti), CN2-Alba, TO1-Martini, TO5-Chieri, AOU Orbassano In Provincia di Bolzano fanno emodialisi extracorporea domiciliare: 3 pazienti a Bolzano, 1 paziente a Merano e 1 paziente a Brunico In Valle d’Aosta hanno intenzione di riattivare la possibilità di fare emodialisi extracorporea domiciliare presso la struttura complessa di nefrologia dell’azienda USL. In Liguria fanno emodialisi extracorporea domiciliare presso la ASL 5. In Lombardia la suddivisione delle ASST presso le quali è effettuata la prestazione è: ASST Grande Ospedale Metropolitano Niguarda 16 pazienti; ASST di Monza 7 pazienti; ASST della Valtellina e dell'alto Lario 6 pazienti; ASST di Bergamo OVEST 5 pazienti; ASST di Cremona 4 pazienti; ASST Santi Paolo e Carlo 3 pazienti; ASST del Garda 2 pazienti; ASST di Pavia 2 pazienti; ASST dei Sette Laghi 2 pazienti; ASST di Lecco 1 paziente; ASST Lariana 1 paziente; ASST Papa Giovanni XXIII 1 paziente; ASST degli Ospedali Civili di Brescia 1 paziente. Read the full article
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paoloxl · 6 years ago
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da Torino, il Circolo ARCI Fuoriluogo
Il circolo Arci FuoriLuogo si trova in corso Brescia 14, vicino all’Asilo di via Alessandria , in pieno quartiere Aurora.
Fin da quando è nato, esso si è posto l’obiettivo di essere un punto di riferimento e di aggregazione per il quartiere. Nel corso degli anni le difficoltà affrontate sono state tante e molte altre se presenteranno data la peculiarità di zona Aurora. Il tessuto sociale di questo quartiere, infatti, è molto cambiato nel tempo: le fabbriche che insistevano sul territorio sono state chiuse ma la sua composizione è ancora molto popolare, con vecchi operai ormai in pensione e adesso con una presenza di migranti per lo più impegnati a lavorare tra le bancarelle di Porta Palazzo.
Aurora, pur essendo a ridosso del centro di Torino, è un quartiere di frontiera dove sono più vive che mai tutte le contraddizioni che la lunga crisi economica che stiamo attraversando ha contribuito a far esplodere. Chiuse molte delle fabbriche della città di Torino, è rimasta la disoccupazione, la difficoltà di arrivare a fine mese, la povertà, la mancanza di certezze. Questo è più evidente in un quartiere come Aurora.
Le risposte che in questi anni sono state alle difficoltà di chi vive in questo quartiere sono state scarse e poco concrete; anzi le uniche risposte date sono state sfratti, espulsione di chi è più povero e svendita di immobili e parti del quartiere per dubbie operazioni di rilancio del tessuto economico. Un esempio è la nuova struttura aperta dalla Lavazza chiamata “Nuvola” che è una costruzione che ha dato lo slancio alla riqualificazione della zona, suscitando un interesse particolare anche per la struttura dell’Asilo di via Alessandria che si trova a pochi metri dalla Lavazza. Anche l’edificio dove si trova il Fuori Luogo è stato messo in vendita dalla provincia, diverse volte.
Negli ultimi anni , come associazione FuoriLuogo, abbiamo riflettuto sui cambiamenti del quartiere e ci si è interrogati su quali iniziative proporre in un contesto così mutato negli anni. Ci si è spesi molto nel proporre molte iniziative che favorissero l’incontro tra culture diverse, che provassero ad analizzare i problemi sociali che la crisi economica ha prima disvelato e poi acuito, che invitassero alla comprensione, alla consapevolezza e alla tolleranza.
Il circolo infatti, si è sempre schierato contro ogni forma di razzismo, di prevaricazione sociale, di xenofobia, di intolleranza e ha scelto in ogni iniziativa di dare voce ai più deboli, ai più marginali. Questo è quello che facciamo e in questi giorni la nostra attività è stata limitata da una presenza che noi pensiamo “non necessaria“ delle forze di polizia, conseguenza anche del nuovo decreto sicurezza voluto dal ministro dell’interno Salvini.
Lo sgombero dell’Asilo Occupato, avvenuto il 7 febbraio, si inserisce in questo clima e in questo contesto sociale. Ci siamo trovati in piena zona rossa e per molti giorni è stato chiuso il traffico e sono stati controllati i documenti di coloro che transitavano in zona.
Sia la sera dello sgombero che nelle due serate successive sono state annullate le serate programmate e si è deciso per la chiusura del circolo perché noi siamo “ contro ogni forma di repressione e di militarizzazione del territorio”.
La situazione, adesso, sta lentamente tornando alla normalità; anche se camionette blindate di polizia e carabinieri presidiano la zona, anche davanti al Fuori Luogo. Con fatica stiamo tornando alla consueta programmazione che contraddistingue questo circolo come uno dei presidi culturali e di attivismo sociale controcorrente presenti nel quartiere, dove sempre più soci apprezzano il lavoro svolto e ci incitano a non mollare, nonostante le difficoltà poste dall’essere radicati in questo quartiere di frontiera.
La nostra convinzione è che gli enormi problemi sociali che attraversano Aurora non saranno mai risolti con sgombri, repressione e militarizzazione perché non ne eliminano le cause più profonde.
Il FuoriLuogo continuerà ad essere a fianco di chi è più debole, continuerà ad essere presidio di solidarietà, di antirazzismo e antifascismo. Continueremo a lavorare nel quartiere perché si realizzino progetti che eliminino le distanze e che realizzino forme di equità sociale.
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UFFICIO STAMPA
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Alessandria, 23 gennaio 2018
COMUNICATO STAMPA
Incontro con le associazioni di disabilità
L’assessore ai Servizi alla Persona e Politiche Sociali del Comune di Alessandria ed il Disability Manager, Paola Testa, hanno incontrato nel pomeriggio di ieri, nella sala del Consiglio Comunale, i rappresentanti delle associazioni di disabilità attive sul territorio alessandrino.
Erano presenti i rappresentanti di: ANTEAS, AIAS, Famiglie SMA, Centro Antiviolenza MEDEA, San
Vincenzo Alessandria, AIDO, APMC, prevenzione e salute a Km zero, LILT, Il Sole dentro, SSD
VOLARE, AQUERO, A. Parkinson “Gli amici Lucia”, CAV, AISM, Centro Down.
L’incontro ha rappresentato l’occasione per instaurare un confronto propositivo e costruttivo tra l’Amministrazione Comunale ed i rappresentanti delle diverse associazioni sulle problematiche connesse al mondo della disabilità e per condividere obiettivi, interventi ed attività di sensibilizzazione
della comunità cittadina.
L’assessore ai Servizi alla Persona e Politiche Sociali, al termine dei lavori, ha dichiarato: “Ringrazio tutte le associazioni per questo confronto positivo, proficuo ed informale che spero possa portare ad una collaborazione costante mirata all’integrazione ed alla lotta all’emarginazione perché il tema dell’accessibilità e dell’abbattimento delle barriere architettoniche è una delle priorità della nostra Amministrazione. Non mi fermerò qui, ma i temi che sono stati affrontati coralmente oggi, saranno approfonditi in incontri dedicati alle singole associazioni, per entrare nel merito delle problematiche
specifiche di ciascuna.
Alessandria è una città solidale e questo mi sembra un ottimo inizio. Saremo immediatamente operativi nel prendere in considerazione le problematiche emerse dal confronto di oggi, come per esempio il problema relativo al costo delle affissioni che nonostante le agevolazioni connesse con il rilascio del patrocinio comunale, spesso è sempre dispendioso per le associazioni. Sarà mia cura incontrare al più
presto i vertici della società ICA, per affrontare nel merito il problema
alessandria. incontro con le associazioni di disabilita’. UFFICIO STAMPA Alessandria, 23 gennaio 2018 COMUNICATO STAMPA Incontro con le associazioni di disabilità L’assessore ai Servizi alla Persona e Politiche Sociali del Comune di Alessandria ed il Disability Manager, Paola Testa, hanno incontrato nel pomeriggio di ieri, nella sala del Consiglio Comunale, i rappresentanti delle associazioni di disabilità attive sul territorio alessandrino.
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cittaditorino · 5 years ago
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Decreto 8 marzo 2020: nuove misure per il contenimento del contagio da Covid19
Il Presidente del Consiglio dei Ministri ha firmato domenica 8 marzo un nuovo decreto con misure rigorose che si applicano in Lombardia e 14 province del Centro Nord, e limitazioni riguardanti tutta l'Italia, in vigore da subito. Per il Piemonte le misure riguardano le province di Asti, Alessandria, Vercelli, Novara e Verbano-Cusio-Ossola, con vincolo ad evitare ogni spostamento, in entrata ed uscita ed al loro interno (salvo il rientro al luogo di residenza, abitazione o domicilio). Non vi sono più 'zone rosse' confinate, a fronte del diffondersi del contagio. L'obiettivo è contenere la diffusione del contagio ed evitare il sovraccarico delle strutture ospedaliere. Per Torino, si applicano le misure previste all'art. 2 e 3 del decreto, tra cui: - sospensione manifestazione eventi e spettacoli, inclusi quelli cinematografici e teatrali, svolti in ogni luogo, pubblico o privato; - sospese le attività di pub, scuole di ballo, sale giochi, sale scommesse e bingo, discoteche e locali assimilati, con sanzione della sospensione dell'attività in caso di violazione; - sospesa l'apertura dei musei e degli istituti e luoghi della cultura; - nelle attività di ristorazione e bar, obbligo a carico del gestore, di far rispettare la distanza di sicurezza interpersonale di almeno 1 metro, con sanzione della sospensione dell'attività in caso di violazione; - sospensione eventi e manifestazioni sportive (salvo quelli senza presenza di pubblico); - sospensione delle cerimonie civili e religiose, ivi comprese quelle funebri (nei luoghi di culto l'apertura è condizionata dalla presenza di misure organizzative per evitare assembramenti e nel rispetto della distanza minima interpersonale di un metro); - si raccomanda di limitare, ove possibile, gli spostamenti ai casi strettamente necessari; - alle persone anziane o con patologie croniche, si raccomanda di evitare di uscire, e di evitare comunque luoghi affollati; - ai soggetti con sintomatologia da infezione respiratoria e febbre maggiore di 37,5 gradi è fortemente raccomandato di rimanere presso il proprio domicilio e di limitare al massimo i contatti sociali, e contattare il proprio medico curante; - le attività didattiche nelle scuole di ogni ordine e grado permane sospesa sino al 15 marzo. Le misure igienico-sanitarie sono riportate nel riquadro sottostante. Quelle soprariportate sono alcune delle misure previste: per un quadro completo, fare riferimento al testo del decreto (pdf prelevato dal sito del governo), disponibile anche in Gazzetta Ufficiale. La conferenza stampa del Presidente Conte (video, dal sito del governo - da facebook) che annuncia il provvedimento.
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m-comparini · 5 years ago
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Coronavirus: il DPCM 08.03.2020 e le disposizioni valide per il territorio nazionale
In allegato il testo del DPCM 08.03.2020 e di seguito le disposizioni valide su tutto il territorio nazionale con evidenza di quelle di particolare interesse per la cittadinanza, per i lavoratori e per le attività autonome.
IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI (…) DECRETA:
ART. 1 (Misure urgenti di contenimento del contagio nella regione Lombardia e nelle province di Modena, Parma, Piacenza, Reggio nell’Emilia, Rimini, Pesaro e Urbino, Alessandria, Asti, Novara, Verbano-Cusio-Ossola, Vercelli, Padova, Treviso, Venezia) (si rimanda al testo scaricabile allegato)
ART. 2 (Misure per il contrasto e il contenimento sull’intero territorio nazionale del diffondersi del virus COVID-19) l. Allo scopo di contrastare e contenere il diffondersi del virus COVID-19, suII’ intero territorio nazionale si applicano le seguenti misure: a) sono sospesi i congressi, le riunioni, i meeting e gli eventi sociali, in cui è coinvolto personale sanitario o personale incaricato dello svolgimento di servizi pubblici essenziali o di pubblica utilità; è altresì differita a data successiva al termine di efficacia del presente decreto ogni altra attività convegnisti ca o congressuale; b) sono sospese le manifestazioni, gli eventi e gli spettacoli di qualsiasi natura, ivi inclusi quelli cinematografici e teatrali, svolti in ogni luogo, sia pubblico sia privato; c) sono sospese le attività di pub, scuole di ballo, sale giochi, sale scommesse e sale bingo, discoteche e locali assimilati, con sanzione della sospensione dell’attività in caso di violazione; d) è sospesa l’apertura dei musei e degli altri istituti e luoghi della cultura di cui all’articolo 101 del codice dei beni culturali e del paesaggio, di cui al decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42; e) svolgimento delle attività di ristorazione e bar, con obbligo, a carico del gestore, di far rispettare la distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro, con sanzione della sospensione dell ‘attività in caso di violazione; f) è fortemente raccomandato presso gli esercizi commerciali diversi da quelli della lettera precedente, all’aperto e al chiuso, che il gestore garantisca l’adozione di misure organizzative tali da consentire un accesso ai predetti luoghi con modalità contingentate o comunque idonee ad evitare assembramenti di persone, nel rispetto della distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro tra i visitatori; g) sono sospesi altresì gli eventi e le competizioni sportive di ogni ordine e disciplina, svolti in ogni luogo, sia pubblico sia privato; resta comunque consentito lo svolgimento dei predetti eventi e competizioni, nonché delle sedute di allenamento degli atleti agonisti, all’interno di impianti sportivi utilizzati a porte chiuse, ovvero all’aperto senza la presenza di pubblico; in tutti tali casi, le associazioni e le società sportive, a mezzo del proprio personale medico, sono tenute ad effettuare i controlli idonei a contenere il rischio di diffusione del virus COVID-19 tra gli atleti, i tecnici, i dirigenti e tutti gli accompagnatori che vi partecipano. Lo sport di base e le attività motorie in genere, svolti all’aperto ovvero all’interno di palestre, piscine e centri sportivi di ogni tipo, sono ammessi esclusivamente a condizione che sia possibile consentire il rispetto della distanza di sicurezza interpersonale di un metro di cui all’allegato l, lettera d); h) sono sospesi fino al 15 marzo 2020 i servizi educativi per l’infanzia di cui all’articolo 2 del decreto legislativo 13 aprile 2017, n, 65, e le attività didattiche nelle scuole di ogni ordine e grado, nonché la frequenza delle attività scolastiche e di formazione superiore, comprese le Università e le Istituzioni di Alta formazione artistica musicale e coreutica, di corsi professionali, anche regionali, master, università per anziani, e corsi svolti dalle scuole guida, ferma in ogni caso la possibilità di svolgimento di attività formative a distanza; sono esclusi dalla sospensione i corsi post universitari connessi con l’esercizio di professioni sanitarie, ivi inclusi quelli per i medici in formazione specialistica, i corsi di formazione specifica in medicina generale, le attività dei tirocinanti delle professioni sanitarie, nonché le attività delle scuole dei ministeri dell’interno e della difesa e dell’economia e delle finanze, a condizione che sia garantita la distanza di sicurezza di cui all’allegato 1 lettera d). Al fine di mantenere il distanziamento sociale, è da escludersi qualsiasi altra forma di aggregazione alternativa; i) sono sospesi i viaggi d’istruzione, le iniziative di scambio o gemellaggio, le visite guidate e le uscite didattiche comunque denominate, programmate dalle istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado; l) fermo restando quanto previsto dalla lettera h), la riammissione nei servizi educativi per l’infanzia di cui all’articolo 2 del decreto legislativo 13 aprile 2017, n. 65, e nelle scuole di ogni ordine e grado per assenze dovute a malattia infettiva soggetta a notifica obbligatoria ai sensi del decreto del Ministro della sanità del 15 novembre 1990, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n, 6 dell’ 8 gennaio 1991, di durata superiore a cinque giomi, avviene dietro presentazione di certificato medico, anche in deroga alle disposizioni vigenti; m) i dirigenti scolastici attivano, per tutta la durata della sospensione delle attività didattiche nelle scuole, modalità di didattica a distanza avuto anche riguardo alle specifiche esigenze degli studenti con disabilità; n) nelle Università e nelle Istituzioni di alta formazione artistica musicale e coreutica, per tutta la durata della sospensione, le attività didattiche o curriculari possono essere svolte, ove possibile, con modalità a distanza, individuate dalle medesime Università e Istituzioni, avuto particolare riguardo alle specifiche esìgenze degli studenti con disabilità; le Università e le Istituzioni, successivamente al ripristino dell’ordinaria funzionalità, assicurano, laddove ritenuto necessario ed in ogni caso individuandone le relative modalità, il recupero delle attività formative nonché di quelle curriculari ovvero di ogni altra prova o verifica, anche intermedia, che risultino funzionali al completamento del percorso didattico; o) a beneficio degli studenti ai quali non è consentita, per le esigenze connesse all’emergenza sanitaria di cui al presente decreto, la partecipazione alle attività didattiche o curriculari delle Università e delle Istituzioni di alta formazione artistica musicale e coreutica, tali attività possono essere svolte, ove possibile, con modalità a distanza, individuate dalle medesime Università e Istituzioni, avuto anche riguardo alle specifiche esigenze degli studenti con disabilità; le Università e le Istituzioni assicurano, laddove ritenuto necessario e in ogni caso individuandone le relative modalità, il recupero delle attività formative, nonché di quelle curriculari, ovvero di ogni altra prova o verifica, anche intermedia, che risultino funzionali al completamento del percorso didattico; le assenze maturate dagli studenti di cui alla presente lettera non sono computate ai fini della eventuale ammissione ad esami finali nonché ai fini delle relative valutazioni; p) è fatto divieto agli accompagnatori dei pazienti di permanere nelle sale di attesa dei dipartimenti emergenze e accettazione e dei pronto soccorso (DEAlPS), salve specifiche diverse indicazioni del personale sanitario preposto; q) l’accesso di parenti e visitatori a strutture di ospitalità e lungo degenza, residenze sanitarie assistite (RSA), hospice, strutture riabilitative e strutture residenziali per anziani, autosufficienti e non, è limitata ai soli casi indicati dalla direzione sanitaria della struttura, che è tenuta ad adottare le misure necessarie a prevenire possibili trasmissioni di infezione; r) la modalità di lavoro agile disciplinata dagli articoli da 18 a 23 della legge 22 maggio 2017, n. 81, può essere applicata, per la durata dello stato di emergenza di cui alla deliberazione del Consiglio dei ministri 31 gennaio 2020, dai datori di lavoro a ogni rapporto di lavoro subordinato, nel rispetto dei principi dettati dalle menzionate disposizioni, anche in assenza degli accordi individuali ivi previsti; gli obblighi di informativa di cui all’articolo 22 della legge 22 maggio 2017, n. 81, sono assolti in via telematica anche ricorrendo alla documentazione resa disponibile sul sito dell’Istituto nazionale assicurazione infortuni sul lavoro; s) qualora sia possibile, si raccomanda ai datori di lavoro di favorire la fruizione di periodi di congedo ordinario o di ferie; t) con apposito provvedimento dirigenziale è disposta, in favore dei candidati che non hanno potuto sostenere le prove d’esame in ragione della sospensione di cui all’articolo 1, comma l, lettera f) del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 25 febbraio 2020, la proroga dei termini previsti dagli articoli 121 e 122 del decreto legislativo 30 aprile 1992, n. 285; u) tenuto conto delle indicazioni fornite dal Ministero della salute, d’intesa con il coordinatore degli interventi per il superamento dell’emergenza coronavirus, le articolazioni territoriali del Servizio sanitario nazionale assicurano al Ministero della giustizia idoneo supporto per il contenimento della diffusione del contagio del COVID-19, anche mediante adeguati presidi idonei a garantire, secondo i protocolli sanitari elaborati dalla Direzione generale della prevenzione sanitaria del Ministero della salute, i nuovi ingressi negli istituti penitenziari e negli istituti penali per minorenni. I casi sintomatici dei nuovi ingressi sono posti in condizione di isolamento dagli altri detenuti, raccomandando di valutare la possibilità di misure alternative di detenzione domiciliare, I colloqui visivi si svolgono in modalità telefonica o video, anche in deroga alla durata attualmente prevista dalle disposizioni vigenti. In casi eccezionali può essere autorizzato il colloquio personale, a condizione che si garantisca in modo assoluto una distanza pari a due metri, Si raccomanda di limitare i permessi e la libertà vigilata o di modificare i relativi regimi in modo da evitare l’uscita e il rientro dalle carceri, valutando la possibilità di misure alternative di detenzione domiciliare; v) l’apertura dei luoghi di culto è condizionata all’adozione di misure organizzative tali da evitare assembramenti di persone, tenendo conto delle dimensioni e delle caratteristiche dei luoghi, e tali da garantire ai frequentatori la possibilità di rispettare la distanza tra loro di almeno un metro di cui all’allegato 1, lettera d). Sono sospese le cerimonie civili e religiose, ivi comprese quelle funebri; z) divieto assoluto di mobilità dalla propria abitazione o dimora per i soggetti sottoposti alla misura della quarantena ovvero risultati positivi al virus.
ART. 3 (Misure di informazione e prevenzione sull’intero territorio nazionale) 1. Sull’intero territorio nazionale si applicano altresì le seguenti misure: a) il personale sanitario si attiene alle appropriate misure di prevenzione per la diffusione delle infezioni per via respiratoria previste dall’Organizzazione Mondiale della Sanità e applica le indicazioni per la sanificazione e la disinfezione degli ambienti previste dal Ministero della salute; b) è fatta espressa raccomandazione a tutte le persone anziane o affette da patologie croniche o con multimorbilità ovvero con stati di immunodepressione congenita o acquisita, di evitare di uscire dalla propria abitazione o dimora fuori dai casi di stretta necessità e di evitare comunque luoghi affollati nei quali non sia possibile mantenere la distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro, di cui all’allegato l, lettera d); c) si raccomanda di limitare, ove possibile, gli spostamenti delle persone fisiche ai casi strettamente necessari; d) ai soggetti con sintomatologia da infezione respiratoria e febbre (maggiore di 37,50 C) è fortemente raccomandato di rimanere presso il proprio domicilio e di limitare al massimo i contatti sociali, contattando il proprio medico curante; e) nei servizi educativi per l’infanzia di cui al decreto legislativo 13 aprile 2017, n, 65, nelle scuole di ogni ordine e grado, nelle università, negli uffici delle restanti pubbliche amministrazioni, sono esposte presso gli ambienti aperti al pubblico, ovvero di maggiore affollamento e transito, le informazioni sulle misure di prevenzione igienico sanitarie di cui all’allegato l; f) i sindaci e le associazioni di categoria promuovono la diffusione delle informazioni sulle misure di prevenzione igienico sanitarie di cui all’allegato 1 anche presso gli esercizi commerciali; g) è raccomandato ai comuni e agli altri enti territoriali, nonché alle associazioni culturali e sportive, di offrire attività ricreative individuali alternative a quelle collettive interdette dal presente decreto, che promuovano e favoriscano le attività svolte all’aperto, purché svolte senza creare assembramenti di persone ovvero svolte presso il domicilio degli interessati; h) nelle pubbliche amministrazioni e, in particolare, nelle aree di accesso alle strutture del servizio sanitario, nonché in tutti i locali aperti al pubblico, in conformità alle disposizioni di cui alla direttiva del Ministro per la pubblica amministrazione 25 febbraio 2020, n. 1, sono messe a disposizione degli addetti, nonché degli utenti e visitatori, soluzioni disinfettanti per l’igiene delle mani; i) nello svolgimento delle procedure concorsuali pubbliche e private sono adottate opportune misure organizzative volte a ridurre i contatti ravvicinati tra i candidati e tali da garantire ai partecipanti la possibilità di rispettare la distanza di almeno un metro tra di loro, di cui all’allegato 1, lettera d); l) le aziende di trasporto pubblico anche a lunga percorrenza adottano interventi straordinari di sanificazione dei mezzi; m) chiunque, a partire dal quattordicesimo giorno antecedente la data di pubblicazione del presente decreto, abbia fatto ingresso in Italia dopo aver soggiornato in zone a rischio epidemiologico, come identificate dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, deve comunicare tale circostanza al Dipartimento di prevenzione dell’azienda sanitaria competente per territorio nonché al proprio medico di medicina generale ovvero al pediatra di libera scelta, Le modalità di trasmissione dei dati ai servizi di sanità pubblica sono definite dalle regioni con apposito provvedimento, che indica i riferimenti dei nominativi e dei contatti dei medici di sanità pubblica; ove contattati tramite il numero unico dell’emergenza 112 o il numero verde appositamente istituito dalla regione, gli operatori delle centrali comunicano generalità e recapiti per la trasmissione ai servizi di sanità pubblica territorialmente competenti. 2. L’operatore di sanità pubblica e i servizi di sanità pubblica territorialmente competenti provvedono, sulla base delle comunicazioni di cui al comma 1, lettera m), alla prescrizione della permanenza domiciliare, secondo le modalità di seguito indicate: a) contattano telefonicamente e assumono informazioni, il più possibile dettagliate e documentate, sulle zone di soggiorno e sul percorso del viaggio effettuato nei quattordici giorni precedenti, ai fini di una adeguata valutazione del rischio di esposizione; b) accertata la necessità di avviare la sorveglianza sanitaria e l’isolamento fiduciario, informano dettagliatamente l’interessato sulle misure da adottare, illustrandone le modalità e le finalità al fine di assicurare la massima adesione; c) accertata la necessità di avviare la sorveglianza sanitaria e l’isolamento fiduciario, l’operatore di sanità pubblica informa inoltre il medico di medicina generale o il pediatra di libera scelta da cui il soggetto è assistito anche ai fini dell’eventuale certificazione ai fini INPS (circolare INPS HERMES 25 febbraio 20200000716 del 25 febbraio 2020); d) in caso di necessità di certificazione ai fini INPS per l’assenza dal lavoro, si procede a rilasciare una dichiarazione indirizzata all’INPS, al datore di lavoro e al medico di medicina generale o al pediatra di libera scelta in cui si dichiara che per motivi di sanità pubblica è stato posto in quarantena, specificandone la data di inizio e fine. 3, L’operatore di sanità pubblica deve inoltre: a) accertare l’assenza di febbre o altra sintomatologia del soggetto da porre in isolamento, nonché degli altri eventuali conviventi; b) informare la persona circa i sintomi, le caratteristiche di contagiosità, le modalità di trasmissione della malattia, le misure da attuare per proteggere gli eventuali conviventi in caso di comparsa di sintomi; c) informare la persona circa la necessità di misurare la temperatura corporea due volte al giorno (la mattina e la sera). 4. Allo scopo di massimizzare l’efficacia della procedura sanitaria è indispensabile informare sul significato, le modalità e le finalità dell’ isolamento domiciliare al fine di assicurare la massima adesione e l’applicazione delle seguenti misure: a) mantenimento dello stato di isolamento per quattordici giorni dall’ultima esposizione; b) divieto di contatti sociali; c) divieto dì spostamenti e viaggi; d) obbligo di rimanere raggiungibile per le attività di sorveglianza. 5. In caso di comparsa di sintomi la persona in sorveglianza deve: a) avvertire immediatamente il medico di medicina generale o il pediatra di libera scelta e l’operatore di Sanità Pubblica; b) indossare la mascherina chirurgica fornita all’avvio della procedura sanitaria e allontanarsi dagli altri conviventi; c) rimanere nella propria stanza con la porta chiusa garantendo un’adeguata ventilazione naturale, in attesa del trasferimento in ospedale, ove necessario, 6. L’operatore di sanità pubblica provvede a contattare quotidianamente, per avere notizie sulle condizioni di salute, la persona in sorveglianza. In caso di comparsa di sintomatologia, dopo aver consultato il medico di medicina generale o il pediatra di libera scelta, il medico di sanità pubblica procede secondo quanto previsto dalla circolare n, 5443 del Ministero della salute del 22 febbraio 2020, e successive modificazioni e integrazioni, 7. Su tutto il territorio nazionale è raccomandata l’applicazione delle misure di prevenzione igienico sanitaria di cui all’allegato 1.
ART. 4 (Monitoraggio delle misure) l. (…) 2. Salvo che il fatto costituisca più grave reato, il mancato rispetto degli obblighi di cui al presente decreto è punito ai sensi dell’articolo 650 del codice penale, come previsto dall’articolo 3, comma 4, del decreto-legge 23 febbraio 2020, n, 6.
ART. 5 (Disposizioni finali) (si rimanda al testo scaricabile allegato)
MOD.3 – Allegato 1 – Misure igienico-sanitarie: a) lavarsi spesso le mani. Si raccomanda di mettere a disposizione in tutti i locali pubblici, palestre, supermercati, farmacie e altri luoghi di aggregazione, soluzioni idroalcoliche per il lavaggio delle mani; b) evitare il contatto ravvicinato con persone che soffrono di infezioni respiratorie acute; c) evitare abbracci e strette di mano; d) mantenimento, nei contatti sociali, di una distanza interpersonale di almeno un metro; e) igiene respiratoria (starnutire e/o tossire in un fazzoletto evitando il contatto delle mani con le secrezioni respiratorie); f) evitare l’uso promiscuo di bottiglie e bicchieri, in particolare durante l’attività sportiva; g) non toccarsi occhi, naso e bocca con le mani; h) coprirsi bocca e naso se si starnutisce o tossisce; i) non prendere farmaci antivirali e antibiotici, a meno che siano prescritti dal medico; l) pulire le superfici con disinfettanti a base di cloro o alcol; m) usare la mascherina solo se si sospetta di essere malati o se si presta assistenza a persone malate.
  Allegati
n.03.Coronavirus.DPCM (706 kB)
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42 immigrati impiegati in nero nelle vigne di alessandrino, astigiano e cuneese: denunciata la titolare di una cooperativa
"Alle prime ore del mattino del 18 giugno 2018, circa 60 militari del Comando Provinciale Carabinieri con il supporto di 20 militari 1° Regimento Carabinieri “Piemonte” di Moncalieri (TO) e gli Ispettori dell’Arma e quelli civili dell’Ispettorato Territoriale del Lavoro di Asti - Alessandria, nell’ambito dell’attività finalizzata al contrasto dei fenomeni del “caporalato” e del “lavoro nero”, la cui presenza nella Provincia alessandrina era stata riscontrata a seguito di preliminare attività info/investigativa condotta nelle settimane precedenti mediante mirati servizi di osservazione, controllo e pedinamento, hanno proceduto all’identificazione di 52 persone, tutte di nazionalità extracomunitaria ad eccezione di un 47enne del luogo, che, in relazione a quanto in precedenza acclarato, si erano concentrati verso le ore 06.00 in via Campi ad Alessandria, in attesa di essere prelevati e trasportati in vigneti ed altre aree rurali dell’alessandrino, astigiano e cuneese, per essere impiegati nel lavoro nei campi. Le indagini hanno permesso di accertare l’esistenza di una cooperativa di Alessandria la cui titolare, S.D., 48enne di nazionalità macedone abitante proprio in via Campi, faceva radunare giornalmente un nutrito gruppo di persone, quasi tutte extracomunitarie, che venivano poi caricate a bordo di automezzi a lei in uso e trasportate nei diversi luoghi per essere occupati, prevalentemente “in nero”, nella “scarzolatura” delle vigne, privi di qualsivoglia garanzia dal punto di vista della sicurezza e della tutela della salute e con una “paga” di 5 euro l’ora per un totale medio di 9 ore al giorno, costretti a munirsi a loro spese di guanti e forbici, che in caso contrario ne fossero stati sprovvisti, venivano fatti pagare loro a caro prezzo dai committenti. L’operazione ha: consentito di far emergere complessivamente 42 lavoratori in “nero” sui 52 controllati, di cui 2 clandestini, nonché 10 richiedenti asilo e 22 profughi a loro volta ospiti sul territorio nazionale di cooperative sociali alessandrine; determinato: il provvedimento di sospensione dell’attività imprenditoriale della cooperativa gestita dalla donna macedone ai sensi ex articolo 14 comma 1 del D. Lgs. 81/2008, che potrà riprendere l’attività solo a seguito della regolarizzazione del personale trovato “in nero” e del pagamento delle sanzioni comminate; il sequestro di ben 6 automezzi utilizzati per il trasporto dei lavoratori; il riscontro di violazioni amministrative pari a 120.000 euro e l’accertamento di omessi contributi per circa 20.000 euro, e, ovviamente, la denuncia in stato di libertà alla competente Autorità Giudiziaria della stessa macedone ai sensi dell’art. 603 bis del codice penale (Intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro), articolo introdotto dal D.L. 13 agosto 2011, n. 138, convertito poi dalla l. 14 settembre 2011, n. 148, da ultimo modificato dalla legge 199/2016, in vigore dal 4 novembre 2016, con il quale il legislatore ha voluto colpire il fenomeno c.d. del “caporalato”. Sono tuttora in corso gli approfondimenti del caso al fine di individuare gli altri soggetti coinvolti nelle violazioni di cui sopra e si prevedono, a breve, ulteriori sviluppi e denunce all’A.G.. " Lo riferiscono in una nota stampa i Carabinieri di Alessandria. http://dlvr.it/QYBcgH
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enricocassi · 8 years ago
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Il titolo spiega lo spirito della manifestazione, dove la parola “Nizza” ha un duplice significato, sia come toponimo della Città sia come denominazione della sottozona della Barbera d’Asti Superiore.
La manifestazione si svolge per le vie e piazze del Centro Storico.
Al “Nizza è Barbera” viene degustata la Barbera d’Asti Superiore Nizza, e il vino di tutte le altre tipologie piemontesi di Barbera DOC dei produttori, delle ditte Vinicole e delle Cantine Sociali provenienti dal territorio regionale.
Nell’area espositiva, i visitatori possono acquistare  un bicchiere da degustazione, avendo così la possibilità di assaggiare tutti i vini in esposizione.
Programma
Ore 11.00
Enoteca Regionale di Nizza – Sala Tecnica di Degustazione
Verticale di Nizza Degustazione verticale delle 5 migliori annate dei produttori del Nizza
Ore 11.00 – 20.00
Foro Boario – Piazza Garibaldi
Barbera Forum Degustazione con i produttori di Barbera d’Asti docg e Nizza docg Ospiti i Consorzi di Tutela del Formaggio Robiola di Roccaverano dop e del Salame Cotto Monferrato Mostra di sculture in acciaio corten ossidato e tagliato al laser dello Studio C&C: “Paesaggio disegnato”
Piazza del Comune (piazza Martiri di Alessandria)
Wine Barbera Grande Banco d’assaggio: 100 etichette di Barbera d’Asti docg e Nizza docg in degustazione
Ore 14.30 – 18.00
Centro Storico
Scopri il Campeggio di Roccaverano Laboratori e attività per bambini
Ore 16.30
Enoteca Regionale di Nizza – Sala Tecnica di Degustazione
Presentazione AIS Degustazione/incontro con l’Associazione Italiana Sommelier Prenotazione necessaria – posti limitati
Ore 20.00
Giardini di Palazzo Crova
Gran finale Barbera e Alta Langa
Aperitivo/incontro tra produttori e terroir
Banco d’assaggio di produttori associati al Consorzio di Tutela dell’Alta Langa docg e di produttori di Barbera d’Asti docg in collaborazione con il Ristorante-Vineria La Signora in Rosso.
Giro di Terroir tra Monferrato e Alta Langa con formaggi e salumi dop e igp.
Accompagnerà in musica Dj Margiotta da TorinoJazzdance. Con Jonathan Gebser e Pier Ottavio Daniele di Slow Wine e la partecipazione straordinaria del Maestro di Terroir Cesare Giaccone di Albaretto della Torre.
    http://ift.tt/eA8V8J
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pier-carlo-universe · 3 months ago
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Inaugurazione di uno Spazio Interculturale Polifunzionale ad Alessandria: Un Oasi di Cultura e Benessere
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pier-carlo-universe · 12 days ago
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pier-carlo-universe · 13 days ago
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pier-carlo-universe · 13 days ago
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pier-carlo-universe · 15 days ago
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pier-carlo-universe · 19 days ago
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