Tumgik
#responsabilità emotiva
Text
~Non sono per il “per sempre”, sono per il “finora”. Finora è uno degli avverbi italiani più belli che significa “fino a questo momento/ fino ad ora”… e se finora tutto va bene allora resta!
Domani?! Poniti la stessa la domanda e se la risposta è “sì”, resta ancora.~ 💎
Così dovrebbe andare avanti una relazione.
0 notes
divulgatoriseriali · 11 months
Text
I ragazzi di oggi: un'emergenza educativa della società liquida del XXI secolo
Demotivati, senza valori, con lo sguardo sempre rivolto verso uno schermo. Pare che i ragazzi d’oggi prendano parte ad una generazione a sè stante, con linguaggi ed atteggiamenti indecifrabili e lontani dai codici tradizionali. In questo mondo globalizzato la realtà fluida permea in ogni vissuto, trascinando verso l’abisso soprattutto chi non ha gli strumenti per decifrarne le difficoltà…
Tumblr media
View On WordPress
0 notes
Text
Oggi ho letto: "chiarire le cose affinché l'altro non ci pensi troppo è anche una responsabilità emotiva" e penso che tutti debbano leggerlo.
260 notes · View notes
ricorditempestosi · 4 months
Text
chiarire le cose affinché l’altro non ci pensi troppo è anche una responsabilità emotiva
174 notes · View notes
comefiorineldeserto · 1 month
Text
Chiarire le cose affinché l’altro non ci pensi troppo, è anche una responsabilità emotiva.
87 notes · View notes
irene23world · 1 year
Text
Credo fedelmente che qualsiasi legame richieda responsabilità emotiva. Non puoi nasconderti dietro un "Io sono così" perchè se sei consapevole che stai facendo stare male qualcun altro e non cerchi di modificare i tuoi atteggiamenti, il problema sei tu
433 notes · View notes
orotrasparente · 6 months
Text
mettere al mondo un figlio implica una responsabilità grande quanto un grattacielo, il danno che può fare un genitore è incomparabile a qualsiasi altra ferita emotiva
78 notes · View notes
susieporta · 2 months
Text
Le Coppie si dividono perché manca l’Amore.
E l’Amore non è Bisogno.
E’ piena condivisione dell’Unità interiore.
Non siamo stati amati. Perciò non sappiamo amare. E incolpiamo l’Altro di non riuscire a colmare i nostri vuoti. Di rompere il patto di “compensanzione” reciproca.
Le donne cercano disperatamente la protezione di un padre, gli uomini il grembo di una madre.
E quando questa illusione si scontra con la realtà, con la vertiginosa mancanza di adultità emozionale, il teatrino crolla. E ci si ritrova puntualmente soli, traditi, arrabbiati, delusi e reciprocamente asserragliati nelle ragioni e nei torti.
Chiediamo all’Altro di riparare il nostro bambino interiore, piangente e ferito. Chiediamo a chi ci sta accanto di frapporsi tra noi e il nostro Vuoto.
Non siamo in grado di "accontentarci" di un compagno o di una compagna. Pretendiamo un “risarcimento danni”.
Il Femminile si sente ricattato dall’immaturità del Maschile, che spesso diviene prepotente e capriccioso, e il Maschile si sente allontanato dal Femminile, svalorizzato e rifiutato, messo in secondo piano rispetto ai figli, perpetrando il circolo vizioso delle Ferite abbandoniche.
I figli si sentono colpevoli, non voluti, di peso, maturando essi stessi ferite insanabili d’amor perduto.
Un “gioco al massacro”. Tutti si guardano indietro per tentare di recuperare i “pezzi perduti”. Nessuno si spinge in avanti, nessuno si accorge di distruggere con la propria immaturità la generazione successiva. In un ciclo senza fine di Disamore e Mancanza.
E’ per questo che le Coppie Sacre sono rare. Rarissime. Poche centinaia al momento. Poiché rari sono coloro che hanno guarito e risolto con sufficiente amorevolezza la propria Ferita incarnazionale dell'Origine.
Le guerre, i lutti irrisolti, le perdite economiche, i massacri, le violenze, i ricatti emotivi, sono frutto di questa reiterata e folle mancanza di maturità emozionale e spirituale.
Siamo poveri e miseri. O perlomeno è questo quello che ci hanno fatto credere.
Ma tutto può cambiare.
Siamo immersi in un Tempo unico e prezioso di destrutturazione e di crescita, di responsabilità, di conoscenza approfondita dei nostri schemi irrisolti, delle nostre credenze illusorie sull’Amore.
“Amare se stessi” non è un “mito”. Prendersi cura delle proprie emozioni non è uno “slogan pubblicitario”e non è la “moda del momento”. L’autonomia emotiva e la cura di se stessi sono l’unica medicina efficace per questa società malata, asservita e completamente allo sbando.
Si riparte da Noi.
Solo da Noi.
Da quanto siamo disposti a metterci in gioco nel processo di Guarigione.
Da quanto siamo in grado di entrare nelle nostre oscure cantine impolverate e costellate di scheletri del Passato.
Non possiamo passare da una Relazione all’altra a caccia di "madri e padri surrogati".
Queste storie inizialmente così idilliache e perfette, anestetizzano per un po’ la Ferita, nascondono la Verità di chi siamo veramente per un tempo limitato, ma l’innamoramento finisce in fretta. E la doccia fredda della Realtà non tarda a sopraggiungere. Il Principe si trasforma in un ranocchio e la Principessa nella matrigna senza scrupoli.
Questo è il momento di affrontare. Di maturare. Di risollevarci dal Buio della nostra Incoscienza.
Non è tardi. Non lo è mai stato. Per nessuno.
Ma ci vuole tanta volontà, tanto investimento, tanta ricerca e ascolto interiore.
Siamo chiamati ad investire tutto ciò che abbiamo sul nostro potenziale emotivo, sulla nostra generatività, sul nostro ampio ventaglio di Doni e Talenti.
Non è sufficiente "comprendere".
Non sarà l’intelligenza o qualsiasi altra capacità di elaborazione mentale a guarire le fratture del nostro Campo Energetico.
Qui entra in gioco il “Cuore”.
Qui si entra nel "Dolore più profondo e oscuro". Quello che sbatte i piedi di fronte all’ingiustizia di non essere stato amato, visto, rispettato e accolto veramente. Quello che ci toglie il respiro e il sonno. Quello che condanna l’Altro per non essere mai all’altezza del nostro vuoto d’Amore. Quello che pretende un “risarcimento genitoriale”. Quello che vede nella Relazione il “nemico affettivo” da punire, da sconfiggere o da sfruttare. Quello che trema nello specchiarsi davanti a se stesso e alla propria fragilità emozionale.
Nell’Odio c’è Amore negato.
Nella Violenza c’è disperata Mancanza Affettiva.
Nel Dolore c’è il Vuoto di Senso.
Ma nella Guarigione Interiore c’è Vita.
Quella Vita che meritiamo di riconquistare.
Quella Vita che per intere generazioni si è persa, smarrita, dimenticata di Se stessa.
Lo sappiamo oramai: nessuno salverà nessuno.
Ma tutti possiamo salvare noi stessi.
Ed è solo accogliendo e ricomponendo i nostri Cuori spezzati che scopriremo quanto sia meraviglioso sperimentare l’Adultità nelle Relazioni. Quel senso di piena Libertà e Autonomia di esistere, di manifestare, di condividere, di accrescere l'abbondanza reciproca.
L’Amore non pone sul piedistallo l’Altro, non lo distorce, non lo obbliga a stare dentro ad un ruolo che non gli compete. Non sana le Ferite. Non è lì per surrogare una mancanza. Non è Padre e non è Madre.
C’è stato un tempo per l’Infanzia ed uno per l’Adolescenza. Un tempo per essere amati e uno per la ribellione. Un tempo che se anche non ha “funzionato”, non è più recuperabile.
Ma possiamo crearne uno nuovo. Reale e consapevole. Senza toglierci più nulla, senza elemosinare o pretendere “favole a lieto fine”. Un tempo reale, concreto. Rispettoso di noi stessi. E dell’Altro.
Un Tempo dove diventa umiliante e dissacrante continuare a palleggiarsi le Ferite.
Un Tempo di Padri e Madri consapevoli e integri, amorevoli e coraggiosi.
Chi davvero ambisce alla pienezza di Vita e di Amore, raccolga il proprio “zaino” da terra, lo liberi dalle aspettative, dai rimpianti, dalle illusioni, dai drammi irrisolti. Si rivesta della Forza, della Compassione e della Verità e segua la potente Onda della Grande Trasformazione.
Abbandoni le recriminazioni, le scuse, le egoiche pretese di approvazione e riconoscimento e impugni la Spada.
Si affidi totalmente all’Anima e si prepari a riconquistare la propria integrità, la propria indipendenza, la Terra e l’eredità degli Avi. Si abbandoni con Fede e Fiducia alle Fiamme del proprio Fuoco Interiore.
Siamo qui per la Vita, e la Vita è qui per noi.
Con infinito affetto, Mirtilla Esmeralda.
13 notes · View notes
fridaefreud · 1 month
Text
Tumblr media
Chiarire le cose con una persona a cui teniamo per il suo benessere è una forma di responsabilità emotiva che tutti dovremmo praticare.
9 notes · View notes
scogito · 9 months
Text
Tumblr media
Riporto un commento che riassume una valanga di pensieri simili.
Non mi interessa spiegare i vari motivi di bassezza mentale ed emotiva che emergono fin troppo palesi, voglio piuttosto ribadire l'evidenza del circuito malato di questo sistema che le persone non vedono l'ora di nutrire.
Ciò riguarda sia chi subisce, sia chi infligge, che sono facce dello stesso processo.
La maggior parte delle volte nessuno si occupa di giustizia. In piccolo come in grande, le persone vogliono solo vendetta.
Ciò perché prima di ragionare sul come e sul perché hanno permesso di alimentare certi schemi, danno la piena responsabilità agli altri.
E nel fare questo si credono talvolta superiori, senza capire che si trovano nella stessa stanza di coloro che tanto detestano.
L'auto osservazione ti costringe a vedere anche quanto puoi essere imbecille. Ti obbliga a svincolarti da certe dinamiche e a usare la tua mente e le tue emozioni in modo diverso.
Chi ci riesce apre la porta ed esce da quella stanza, chi resta nei legami distorti si impegna nella "rivincita".
Faccio notare che chi pensa a vincere vuole solo ri-vincere, ovvero ha in sé lo schema del potere disfunzionale e così vive ogni relazione.
36 notes · View notes
falcemartello · 1 year
Text
La biopazzia al potere
Ma che razza di società sta sorgendo? E’ un tam tam quotidiano che colpisce la vita, la morte, la nascita, la famiglia.
C’è una Grande Fabbrica dell’Opinione che marcia a senso unico, in un corso accelerato di demolizione dell’umanità come l’abbiamo finora conosciuta. E impone a tappe forzate la corsa verso un mondo capovolto.
La mamma diventa un ente superfluo, da sopprimere o da  ridurre a utero in affitto per la gioia delle coppie omosessuali che  vogliono comprarsi un figlio.
E i magistrati, smentendo la legge, confermano la piena legittimità dei loro desideri e aggiungono che non c’è bisogno di geni per chiamarsi genitori.
Ma la parola genitori, guarda un po’, deriva proprio dalla parola geni.
Si può accettare la dizione “genitori adottivi” perché padre e una madre suppliscono ai  genitori biologici ma due uomini dello stesso sesso che per un loro  desiderio decidono di farsi il loro figlio non sono genitori in alcun senso. Al più sono tutori.
La madre non è un accessorio sostituibile.
L’abolizione della mamma segue a ruota la soppressione del papà, ente  inutile in una società senza padre.
La società parricida e matricida è una società senza figli, salvo quelli nati in provetta.
Si deplora la politica che non segue subito  l’onda emotiva e non legifera in materia come ordina l’Onda, coi suoi artefici e i suoi magistrati.
E invece passa  inosservato il silenzio  assordante e imbarazzante, di Papa Bergoglio che di fronte allo stravolgimento della vita e della famiglia, dagli uteri in affitto ai suicidi assistiti, parla d’altro, fa finta di niente… Una generazione  sta demolendo in poco tempo l’esperienza  di tante generazioni che l’hanno preceduta, con una presunzione assoluta.
Cosa c’è alle origini di questa follia?
C’è la  perdita dei confini, del senso della misura, della natura e del limite.
Sono io, solo io, a decidere quando morire e come; sono io a decidere, senza il concorso di una donna, di avere un figlio, affittando un utero o facendo shopping oltreoceano.
Sono io a decidere se interrompere o meno  una gravidanza non desiderata, anche se va di mezzo la vita di una persona.
La libertà e la modernità si riducono a non porre limiti ai  miei desideri. Non conta nulla il resto, gli altri, i legami affettivi, la paternità, la maternità, la responsabilità di essere al mondo e di mettere al mondo.
Non conta altro che la mia volontà. Questa è la follia  del nostro tempo, il potere smisurato dei propri desideri che viene presentato come Diritto, Libertà e Autonomia.
E chi si oppone viene  accusato di vivere nel medioevo.
Dimenticando che anche noi, nati in famiglie da padri e madri, siamo nati e cresciuti in quel medioevo.
Se difendere la maternità, la paternità, la famiglia e la vita sono segni  di medioevo, allora cos’è la modernità, il trionfo del disumano, la perdita del limite, la dittatura dell’Ego, l’abolizione della natura? No, signori, questo non è il futuro, questa è la fine della civiltà e la fuoruscita dall’umanità nel nome di un transumano geneticamente  modificato, dove l’identità è sostituita dal desiderio, l’umano dal  mutante e il noi siamo dall’Io voglio.
Non confondete la fine con un inizio.
Marcello Veneziani - 28 Marzo 2023
130 notes · View notes
fee-ling · 4 months
Text
Anche chiarire le cose in modo che l’altra persona non pensi troppo è una responsabilità emotiva.
15 notes · View notes
animatormentata · 4 months
Text
Sono stata ignorata completamente dalla mia figura paterna da quando ne ho memoria,ricordo perfettamente la sua rabbia nei miei confronti se gli restavo vicino in pubblico per più di 2 secondi,le umiliazioni,la violenza psicologica,la sua mancanza di responsabilità affettiva nei miei confronti,le minacce,il disgusto nel vedermi felice,gli impedimenti di espressione emotiva ecc.
Mi si spezza il cuore quando vedo un rapporto padre-figlia sano
17 notes · View notes
mostro-rotto · 2 months
Text
Ripetiamo insieme: "chiarire le cose affinché l'altro non ci pensi troppo è anche una responsabilità emotiva"
3 notes · View notes
Text
Una relazione per funzionare ha bisogno di responsabilità emotiva. Non puoi nasconderti dietro un “sono così”, perché se sei consapevole che stai facendo stare male qualcun altro, il problema sei tu.
249 notes · View notes
ricorditempestosi · 1 year
Text
credo fermamente che qualsiasi legame per funzionare abbia bisogno di responsabilità emotiva. non puoi sempre nasconderti dietro a un "io sono fatto cosi", perché se sei consapevole che stai facendo star male qualcun altro e non cerchi di migliorare i tuoi atteggiamenti, il problema sei tu
47 notes · View notes