#responsabilità emotiva
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~ Ci siamo urlati contro l’un l’altro la paura di amarci follemente, quando avremmo dovuto semplicemente abbracciarci…~ 💎
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" Trasformando i modi di agire soggettivi, a cui partecipa la vita emotiva di ciascuno di noi, in modi impersonali e oggettivamente sottoposti a norme, la razionalità della tecnica rafforza la parte egoica che, in ambito psichico, è l’unica razionale. Questo rafforzamento dell'“ego” esaspera le componenti “egoistiche” dell'individuo, per il quale perseguire l’interesse egoistico è semplicemente “logico”, mentre ogni forma di dedizione e di altruismo, avendo le sue radici nella dimensione emotiva e sentimentale, che nel regime della razionalità tecnica non ha parola, appare come semplice espressione di irrazionalità. In questo modo all'intellettualismo della razionalità tecnica corrispondono l’egoismo sul piano etico, l’individualismo sul piano sociale, il narcisismo sul piano psicologico e quindi il progressivo e inevitabile deperimento di tutta la vita emotiva. La conseguenza è che il nostro sentimento non è più in grado di percepire, avvertire, immaginare dove la tecnica, che si sviluppa autonomamente e in modo esponenziale al di fuori di qualsiasi orizzonte di senso, condurrà l’uomo e come lo trasformerà. "
Umberto Galimberti, Il libro delle emozioni, Feltrinelli (collana Serie bianca), settembre 2021. [Libro elettronico; corsivi dell’autore]
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Narcisisti, tiranni, manipolatori, codardi, irresponsabili... Puoi diagnosticare tutto quello che vuoi, alla fine ognuno si trova accanto il suo livello di maturità.
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my Linktr.ee
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Relazioni sane: elementi essenziali ed esercizi di coaching per coppie
Una relazione amorosa sana è basata su una serie di elementi chiave che garantiscono il benessere di entrambi i partner. Questi elementi promuovono la crescita personale, la fiducia reciproca e un legame duraturo. Ecco le dieci componenti fondamentali: Comunicazione Aperta e Onesta La comunicazione è il pilastro di ogni relazione sana. Esprimere pensieri, sentimenti e preoccupazioni in modo…
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"Cosa Rimane" di Rita Pacilio: Un Romanzo di Introspezione e Dolore tra Passato e Presente
L’opera di Rita Pacilio esplora l’anima umana, tra nostalgia, inganni e ricerca di redenzione.
L’opera di Rita Pacilio esplora l’anima umana, tra nostalgia, inganni e ricerca di redenzione. “Cosa Rimane” di Rita Pacilio, pubblicato da AUGH! Edizioni, è un romanzo che conduce il lettore in un viaggio emotivo denso e complesso, attraverso le inquietudini e i tormenti dei rapporti umani. La storia ruota intorno alla protagonista Lorena, la cui vita è intrecciata con le ombre di un passato…
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I ragazzi di oggi: un'emergenza educativa della società liquida del XXI secolo
Demotivati, senza valori, con lo sguardo sempre rivolto verso uno schermo. Pare che i ragazzi d’oggi prendano parte ad una generazione a sè stante, con linguaggi ed atteggiamenti indecifrabili e lontani dai codici tradizionali. In questo mondo globalizzato la realtà fluida permea in ogni vissuto, trascinando verso l’abisso soprattutto chi non ha gli strumenti per decifrarne le difficoltà…
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Per migliorare esponenzialmente la società basterebbe che le persone uscissero dal proprio stato di infantilità per diventare realmente adulti. Ovvero la smettessero di rispondere all'ambiente e al prossimo come bambini di 10 anni (peraltro quelli educati male, perché la natura dei piccoli è molto più ricettiva dell'uomo medio).
Tuttavia sono attaccati al proprio potere distorto come un male attacca la cellula; si identificano in tale potere e prendono tutto sul personale.
Questo é dovuto all'ossessione della difesa del proprio minuscolo ego, che però nutrono come se avesse la tenia.
Il risultato è che camminano col piede di guerra e basta una scintilla per fargli saltare i nervi, proprio perché l'ego malato fa perdere il contatto con l'ascolto e con la logica. Soprattutto vede ogni critica come offesa e ogni giudizio come battaglia.
Da qui l'auto osservazione diventa impossibile e ogni comportamento incentiva e ripete soltanto se stesso; gli obiettivi inoltre sono sempre unilaterali: io contro di te, io migliore di te, io ho sempre ragione, io non ascolto le critiche malgrado possano essere funzionali, non ascolto e ti sotterro perché sei inutile a prescindere.
Per questo motivo la massa si distrugge da sola. Ovvero crea un reset del Sistema.
Mi auguro che sia chiaro che non sto parlando di passare al lato opposto e praticare l'accettazione passiva, ma della capacità di discernere innanzitutto quello che è disfunzionale dentro sè stessi.
Le civiltà muoiono per suicidio non per omicidio
Arnold J. Toynbee
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Oggi ho letto: "chiarire le cose affinché l'altro non ci pensi troppo è anche una responsabilità emotiva" e penso che tutti debbano leggerlo.
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chiarire le cose affinché l’altro non ci pensi troppo è anche una responsabilità emotiva
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Chiarire le cose affinché l’altro non ci pensi troppo, è anche una responsabilità emotiva.
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Credo fedelmente che qualsiasi legame richieda responsabilità emotiva. Non puoi nasconderti dietro un "Io sono così" perchè se sei consapevole che stai facendo stare male qualcun altro e non cerchi di modificare i tuoi atteggiamenti, il problema sei tu
#pensieri#sensation#citazioni#frasi#sentimenti#parole#amore#vita#persona#legami#responsabilità#atteggiamenti#cambiare
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~Non sono per il “per sempre”, sono per il “finora”. Finora è uno degli avverbi italiani più belli che significa “fino a questo momento/ fino ad ora”… e se finora tutto va bene allora resta!
Domani?! Poniti la stessa la domanda e se la risposta è “sì”, resta ancora.~ 💎
Così dovrebbe andare avanti una relazione.
#finora#resta#relazione#presente#momento#vivi l’attimo#non per sempre#non per tutti#equilibrio#responsabilità emotiva#desiderio#passione#artists on tumblr#scrittori
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C’è una forma di violenza silenziosa in chi decide di tagliare un legame senza spiegazioni. Questo comportamento, per quanto apparentemente passivo, è profondamente tossico, perché nega all’altro il diritto di capire, di confrontarsi, di crescere attraverso il conflitto.
Quando qualcuno scompare senza avvisare, per natura siamo portati a diventare giudice della nostra stessa esistenza: cosa ho fatto? Dove ho sbagliato? Cerchiamo delle spiegazioni all'accaduto ed il rischio più grande che incorriamo, se le nostre parti più egoiste, argute e fiere sono esiliate, è quello di dubitare di noi, di pensare di avere davvero qualcosa che non va.
Non esiste relazione senza il rischio di ferire e venire feriti, ma esiste l'incontro, la possibilità di dichiararsi tristi o arrabbiati, delusi o giudicati. Sapere questo è la relazione.
È un potere sottile, quello di chi sceglie il silenzio: ti lascia con un fardello che non è tuo, un senso di smarrimento e confusione che rimbalza tra pancia testa e gola.
Ma la tossicità di questo atteggiamento non riguarda solo chi lo subisce: è anche il riflesso di chi lo mette in atto. Tagliare un legame senza confrontarsi significa rifuggire la responsabilità emotiva, scegliere l’egoismo al posto del coraggio. È un atto di vigliaccheria travestito da autodifesa, un modo per proteggersi evitando il peso della verità.
Ciò che rende davvero tossico questo atteggiamento è la sua capacità di lasciarti intrappolato in un ciclo infinito: il rancore, il senso di colpa, il bisogno di spiegazioni che non arrivano mai. È un veleno lento che si insinua nella tua capacità di fidarti, di credere che i legami possano essere solidi e autentici.
Per uscirne, serve una presa di coscienza: comprendere che il silenzio dell’altro non parla di te, ma di loro. Non sei tu a dover colmare il vuoto che hanno lasciato, non sei tu a dover dare senso a un’assenza che non hai scelto. Liberarsi da questo peso significa imparare a distinguere tra chi ti abbandona e chi, invece, ti solleva. E scegliere, finalmente, di non aggrapparsi a chi non ha mai avuto il coraggio di restare.
Dott.ssa Noemi Bitonti
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mettere al mondo un figlio implica una responsabilità grande quanto un grattacielo, il danno che può fare un genitore è incomparabile a qualsiasi altra ferita emotiva
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Oggi guazzetto di perbenismo con spolverata di finta umanità.
Prendo come esempio un post su FB e una risposta che ho ricevuto al mio commento (che essendo evolutivo è stato visto come privo di "immedesimazione").
Non condivido per polemizzare, non mi interessa perculare nessuno, io voglio porre in analisi il pozzo di immaturità senza fondo in cui moltissimi figli sono costretti a crescere.
Questo il post originario:
Questo il commento sotto una mia risposta, che taccia me di insensibilità e chiede maggiore acutezza sul problema:
Io vorrei che si capisse almeno un po' perché questo tipo di partecipazione è pericolosa, soprattutto perché non si rende conto di quanto lo è.
Elenco tre punti a proposito del mondo marcio emotivo in cui la massa ristagna; che è lo stesso putridume in cui nuotano allegramente le distorsioni dell’empatia, della comprensione e della compassione (l'immedesimazione di inizio).
Questa madre secondo il sensibile di turno va consolata. Forse secondo un ragionamento contorto, può così trarre più forza per continuare ella stessa a consolare il figlio. Tornerà a scuola in una classe di stronzi ma…è consolato.
In questo schema l’esempio che il genitore mette in atto è quello della colpa, che verrà assorbito e imparato dal figlio, come risposta emotiva alla non accettazione, alla critica, all’irresponsabilità altrui.
Incapace di creare soluzioni (perché bisogna compatirla) non ne darà nemmeno al figlio. Le uniche risorse di gioia sono i soldi e in carenza di quelli non ci sono altri rimedi. Questo schema si attiverà nel figlio come risposta mentale a problematiche simili.
Stato di fatto: no money no party. Sono un fallito, nessuno mi vuole, non ho gli stessi strumenti di tutti gli altri, vivo come un emarginato e me ne vergogno, in più a casa è inutile chiedere soluzioni perché non sono in grado di darmene.
Piccola parentesi: soltanto io ricordo l’enorme percentuale di persone che si sentiva “esclusa” da quegli idioti che non li facevano entrare nei bar? Soltanto io vedo e vedevo “adulti" che si comportano come 11enni? Cambiano le dinamiche non le risposte al problema.
Però attenzione, secondo il commentatore di questo post d'esempio la madre che subisce le colpe della sua educazione (che non ha risolto), non va rattristata, e nel vanto dell’inettitudine sacrosanta dei distorti insieme al buonismo e tutte le sue scusanti, il problema prima di tutto sta sempre da qualche parte fuori.
La responsabilità agli altri: insegnate ai vostri figli… (si fotta cosa sta insegnando lei col suo comportamento...).
La colpa ai cellulari: causano bullismo!
Che questi adulti si comportano come bambini, che vivono il rifiuto come alle elementari, che è addirittura scorretto scuoterli davanti a certe cose…Eh no, compatisci e non svegliare il sonno! Chissenefrega se un bambino viene su con questi esempi di merda.
Poi mi raccomando, attivarsi nei convegni in cui si dice ai piccoli cosa devono fare (a parole) …quello subito!
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"Quanti uomini ho sentito dire che desiderano una donna intelligente nella loro vita. Io li incoraggerei a pensarci bene. Le donne intelligenti prendono decisioni da sole, hanno desideri propri e pongono limiti. Non sarai mai il centro della sua vita perché questa ruota intorno a se stessa. Una donna intelligente non si lascia manipolare o ricattare, lei non si ingoia colpe, si assume le responsabilità. Le donne intelligenti interrogano, analizzano, discutono, non si accontentano, avanzano Queste donne hanno avuto una vita prima di te e sanno che continueranno ad averla una volta che te ne sarai andato. Lei è qui per avvisare, non per chiedere il permesso. Queste donne non cercano nella coppia un leader da seguire. a un padre che risolva la loro vita, non un figlio da salvare. Loro non vogliono seguirti o segnare la strada a nessuno. vogliono camminare al tuo fianco. Lei sa che la vita libera dalla violenza è un diritto, non un lusso o un privilegio. Esprimono rabbia, tristezza, gioia e paura allo stesso modo, perché sanno che la paura non le rende deboli nello stesso modo in cui la rabbia non le rende "maschili". Queste due emozioni e le altre, tutte insieme, la rendono umana e basta! Una donna intelligente è libera perché ha lottato per la sua libertà. Ma non è una vittima, è un sopravvissuto. Non cercare di incatenarla perché lei saprà come scappare. Ricorda che l'ha già fatto prima. La donna intelligente sa che il suo valore non risiede nell'aspetto del suo corpo o in quello che ne fa. Pensaci due volte prima di giudicarla per età, altezza, volume o comportamento sessuale, perché questa è violenza emotiva e lei lo sa. Quindi… prima di aprire bocca per dire che desideri una donna "intelligente" nella tua vita, chiediti se sei davvero fatto per adattarti alla sua. "
—Gabriel García Márquez—
ossimoro
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