#vita quotidiana
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ideeperscrittori · 5 days ago
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Tengo molto alle mie idee e scrivo di politica. Ma scrivo anche post cazzari perché non voglio sembrare ciò che non sono ("eroe" costantemente preoccupato del destino del mondo e mai per inezie, banali contrattempi o problemi stupidi). Sì, a volte sono triste per la cancellazione di una serie TV mentre nel mondo ci sono grandi tragedie. Una volta, in risposta a un post cazzaro, mi scrissero che dovevo vergognarmi, perché quel giorno era successa una sciagura (causata da me, a quanto pare). Ma continuerò a scrivere post cazzari e a dubitare di tante autonarrazioni eroiche che si vedono in giro.
[L'Ideota]
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lumioluna · 23 days ago
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riesco a trovare così tanta gioia nei piccoli gesti di una vita domestica ponderata; nel vivere pienamente la mia casa, abitandola nella sua interezza, nel celebrare quei rituali quotidiani che rendono la vita semplice, profonda. un piatto preparato con cura e divertimento può essere una pura e inattesa sorgente di pace. l'atto essenziale dell'avere cura è una rivoluzione silente che ha il potere di ricucire tutto ciò che sembrava lacerato.
- da una pagina del mio diario (30 novembre 2024)
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worldofdarkmoods · 2 months ago
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Non è vero che dopo ogni delusione si diventa più forti… Si diventa più attenti. E c'è una differenza abissale tra l'essere forte e l'essere attento.
Essere forte è una di quelle illusioni che ci raccontano per farci andare avanti, per convincerci che la sofferenza sia una sorta di addestramento, una palestra per il cuore. Ma la realtà è ben diversa. Dopo ogni delusione, non mi sento più forte. Mi sento più fragile, più spezzata, come se ogni crepa dentro di me si allargasse, diventando un segno indelebile. Mi sento più attenta, sì, ma non è una qualità che ho cercato. È una condanna.
Attenta, sì, a ogni parola non detta, a ogni gesto mancato, a ogni segnale che prima avrei ignorato, convinta che tutto si sarebbe risolto con l'amore e la pazienza. Ora non è più così. Ora so che dietro ogni sorriso può nascondersi una promessa non mantenuta, dietro ogni abbraccio c'è il rischio di un altro addio, dietro ogni momento di felicità, la paura di una nuova caduta.
Crollo, ma in silenzio. Perché dopo tante delusioni impari a soffrire da sola, a non disturbare nessuno con il peso delle tue lacrime. Impari che nessuno può realmente capire quello che provi, perché il dolore è qualcosa di intimo, qualcosa che si radica nel profondo e che ti scava dentro senza fare rumore. E così impari a costruirti una corazza invisibile, fatta di silenzio e distanza, una barriera che ti separa dal mondo. Ti annulli, perché sembra più facile scomparire che spiegare. Più facile far finta di niente che ammettere quanto male ti abbia fatto l’ennesima ferita.
Ti isoli, lentamente, senza nemmeno accorgertene. All'inizio ti dici che è solo un momento, che hai bisogno di spazio per ritrovare te stessa. Ma poi lo spazio diventa solitudine, e la solitudine diventa un rifugio, una prigione in cui ti chiudi volontariamente perché il mondo esterno è troppo rischioso, troppo doloroso. Ti costruisci un guscio, e dentro quel guscio, la tua voce si spegne. Le parole che vorresti dire restano bloccate, intrappolate dietro un muro di paure e dubbi.
Ti chiudi dentro te stessa, come se fosse l'unico modo per proteggerti, ma al tempo stesso ti rendi conto che in quel rifugio non c'è spazio per nessuno. Nessuno può entrare, nessuno può davvero avvicinarsi, perché hai imparato che chi si avvicina troppo finisce sempre per ferirti. E così tieni tutti a distanza, anche quelli che vorrebbero starti vicino, anche quelli che forse non ti farebbero del male. Ma come puoi saperlo? Come puoi rischiare di nuovo?
Non diventi più forte dopo una delusione. La verità è che ogni volta che il cuore si spezza, qualcosa dentro di te si spegne. Diventi più attenta, sì, ma non è una vittoria. È una resa. Una lenta resa all’idea che forse l’amore, la fiducia, la speranza sono illusioni troppo fragili per chi ha imparato a convivere con le cicatrici.
-Anonimo🖤
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illsadboy · 1 year ago
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Cosa cazzo devo fare di me, ormai non lo so più… mi chiedo quanti sono nella mia stessa situazione perché sono gli unici che possono capire, altro che psicologi, psichiatri, assistenti sociali e dottori vari. Sono un tossico può capire un’altro tossico. Sono mille e diciotto giorni che non uso più sostanze illegali ma solo quelle “legali” ma mi sento come una fottuta lumaca sul filo del rasoio… senza una via d’uscita. Vorrei tanto farmi una dose per fermare almeno per un po’ tutto questo casino che ho in testa. Sono stanco di essere stanco, sono stufo di essere stufo, sono semplicemente a pezzi. Una continua altalena emozionale che va su e giù e non smette mai.
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frammenti--di--cuore · 1 year ago
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immaginate una persona che capisce di essere ormai adulta perché finalmente il suo bucato profuma e sembra davvero pulito.....
.......
.......
🙋🏻‍♀️
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entropiceye · 1 year ago
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Oggi al lavoro ho notato che una delle mie clienti abituali sembrava pensierosa, così le ho domandato come stesse. Lei mi ha dato una risposta che non mi aspettavo e che mi ha reso felice per certi versi, dispiaciuta per altri. "Sei una delle poche persone che, quando ti chiede come stai, lo fa perché davvero gli interessa la risposta ed è una cosa rara... Sei una bella anima dentro e fuori." Lì per lì non sapevo cosa dire, ho ringraziato, un po' in imbarazzo. L'ho seguita con gli occhi mentre andava via, sempre di fretta sul suo motorino ed ho visto la sua espressione incresparsi, mentre una mano frettolosamente asciugava una lacrima. Mi ha fatto tanta tenerezza. Non so spiegarlo, ma ho continuato a pensare lei. Mi sono chiesta se avesse qualcuno ad aspettarla e a darle un abbraccio. Avrei voluto dirle tante cose, però chiaramente sarebbe stato strano e probabilmente pure inopportuno. Avrei voluto ringraziarla, per avermi vista. Per aver visto oltre le circostanze. Avrei voluto confessarle di essermi domandata spesso quale fosse la sua storia, il perché di quel fondo di tristezza negli occhi ben nascosto da quell'ironia e socievolezza maldestra. Avrei voluto dirle che ho sentito risuonare dentro di me quel senso di gratitudine, perché mi è familiare: la gratitudine di chi soffre la solitudine. Perché quando sei solo e qualcuno, anche se per un momento, ti vede davvero, puoi sentire che quella bolla opaca che ti isola dal mondo e ti imprigiona coi tuoi pensieri, per un attimo scompare e puoi tirare un sospiro di sollievo.
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persa-tra-i-miei-pensieri · 9 months ago
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Icks, Marco Divito, Akut, Daku e Vincenzo Cuoco, Add Fuel, Alice Pasquini, Martin Whatson, Cinta Vidal - Civitacampomarano
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k3rn3lpan1c · 1 year ago
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Ieri, come al solito, a fine giornata faccio una passeggiata con il cane così da lavare via qualche pensiero della giornata. Letteralmente.
Quella è la visuale che avevamo da dentro la casetta scivolo per i bambini, saremo sembrati molto buffi visti da fuori.
Menomale che questa volta il gatto lo avevamo lasciato a casa.
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maddavvero · 2 years ago
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La mia vita come una bottiglia accartocciata pronta ad essere buttata nel bidone della plastica.
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dovreilasciartiandare · 2 years ago
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Io che.. vado in giro e vedo solo ragazzi belli che mi farei a cui regalo delle facce stratosfericamente indecenti e sospettose
Ma perché?
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freddoglacialecostante · 2 years ago
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momenti a caso di quotidianità
no reblog grazie
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pier-carlo-universe · 12 days ago
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"Amare" di Bruno Mattu: un'analisi profonda dell’amore e delle sue sfumature. Recensione di Alessandria today
L’amore come verbo difficile. Bruno Mattu, nel suo testo intitolato "Amare", affronta con delicatezza e profondità le complessità del sentimento umano più universale e al tempo stesso più sfuggente: l’amore.
L’amore come verbo difficile.Bruno Mattu, nel suo testo intitolato “Amare”, affronta con delicatezza e profondità le complessità del sentimento umano più universale e al tempo stesso più sfuggente: l’amore. Il verbo “amare” si rivela particolarmente arduo da declinare, soprattutto nella concretezza della vita quotidiana. La riflessione dell’autore mette in evidenza come spesso i tempi non siano…
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storiearcheostorie · 30 days ago
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Convegni / “L’altra Pompei. Voci, tracce”: studiosi a confronto sulla vita dei ceti medio-bassi nella città vesuviana
Convegni / “L’altra Pompei. Voci, tracce”: studiosi a confronto sulla vita dei ceti medio-bassi nella città vesuviana Appuntamento il 28 e 29 novembre presso l’Auditorium del Parco Archeologico
Redazione Presso l’Auditorium del Parco Archeologico di Pompei si terrà, nelle date del 28 e 29 novembre 2024, il convegno internazionale “L’altra Pompei. Voci, tracce”, che origina dalle tematiche della mostra temporanea attualmente in essere presso la Palestra Grande di Pompei, dedicata ai ceti medi e bassi della città di Pompei al 79. d.C. È in quest’ottica di un rinnovato approccio…
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zn-alessia · 6 months ago
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APR. 24
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illsadboy · 1 year ago
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Sono la persona più sbagliata del pianeta, una ne azzecco e cento ne sbaglio, però, in ogni cosa che faccio ci metto l'anima e non importa se non sono perfetto, perlomeno, nella mia complessa e controversa esistenza, a modo mio, sono vero. La perfezione o l'illusione di essere sempre nel giusto la lascio agli altri, mi accontento di fare ogni cosa con amore, il resto è "teatro".... e non mi appartiene.
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lanuovavita · 7 months ago
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Ho messo apposto alcune cose nella mia camera che ne pensate ?
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