#Scavi di Pompei
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Inspired by the recent excavations and new frescos at Pompeii
Our friend Papilio the Painter from ‘Amarantus and his Neighbours’ (Caroline Lawrence and CSCP) for Dr Sophie Hay
With apologies to the painters of Pompeii
PHOTO BBC/TONYJOLIFFE
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Pompei, dagli scavi della Regio IX emerge un salone "nero" decorato con raffinati affreschi ispirati alla guerra di Troia [FOTO / VIDEO]
Pompei, dagli scavi della Regio IX emerge un salone "nero" decorato con raffinati affreschi ispirati alla guerra di Troia [FOTO / VIDEO]
Redazione Un imponente salone da banchetto, dalle eleganti pareti nere, decorate con soggetti mitologici ispirati alla guerra di Troia, è uno degli ambienti recentemente portati alla luce durante le attività di scavo in corso nell’insula 10 della Regio IX di Pompei e oggi completamente visibile in tutta la sua maestosità. Un ambiente raffinato nel quale intrattenersi in momenti conviviali, tra…
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La guerra di Troia a Pompei
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Ingresso, Pompei, rovine sepolte in attesa di scavo, Campania, 2009.
Not until I examined this photo did I realize that the short but steep climb from Pompei Scavi rail station to the main site is over ruins and volcanic ash. I greatly anticipate another visit to the ruins of Pompeii given what I have learned since earlier visits.
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Qual'e' la vera data dell’eruzione del Vesuvio su Pompei ed Ercolano?
Secondo molti studiosi la data dell’eruzione del Vesuvio non sarebbe il 24 agosto del 79 d.C. ma il 24 ottobre del 79.
Questo perché durante gli scavi sono stati trovati molti ‘indizi’ che ci spingerebbero verso una data autunnale e non estiva.
Sono state infatti trovate moltissime castagne (tipiche dell’autunno e non dell’estate), così come bacche di alloro e diverse sorbe, piccole pere che maturano tra settembre e ottobre. Non solo: fichi secchi che venivano raccolti a settembre e messi ad essiccare subito dopo; prugne secche (quelle secche si trovano solo in autunno); datteri che provenivano dall’Africa non prima di ottobre e diverse melagrane la cui raccolta avveniva proprio tra settembre e ottobre.
Inoltre, sono stati rinvenuti molti orci, contenitori che i Romani usavano per far maturare il vino, chiusi e sigillati.
Questo significa che erano stati riempiti di mosto ma se la vendemmia avviene a settembre o al massimo i primi giorni di ottobre, come si spiegano gli orci già sigillati se l’eruzione avvenne il 24 agosto? Questi indizi spingono molti a ritenere quindi che la tragedia si compì il 24 ottobre.
Come spiegare il presunto errore allora? Se di errore si può parlare, fu forse un copista che, tramandandoci l’opera nel Medioevo, trascrisse la data sbagliata.
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Ercolano, Napoli
L'antica Ercolano fu distrutta nel 79 d.C. ed è celebre per la sorte tragica che la unisce a Pompei. Uno spettacolo a cielo aperto dove vi aspetta un’esperienza unica.
Ercolano fu fondata secondo la leggenda dal mitico eroe Ercole di ritorno dall’Iberia. Sembra essere stata interessata, in principio, da un insediamento indigeno e poi esposta alle influenze sannitiche, greche, etrusche, fino alla schiacciante presenza romana. Sepolta dall'eruzione del Vesuvio del 79 d.C. è stata riportata alla luce a partire dal 1710, quando i re Borbone cominciarono a condurvi i primi scavi. Con il passare dei secoli le attività archeologiche sono diventate sempre più organizzate ed efficaci, recuperando ampie parti di città alla vista di turisti e studiosi. L’area oggi visitabile è stata quasi interamente scavata dal 1927 al 1958.
Provvisto di mura modeste, il centro abitato fu costruito su un pianoro vulcanico a strapiombo sul mare posto ai piedi del Vesuvio, limitato sul lato orientale e su quello occidentale da due torrenti; due insenature fluviali vi costituivano approdi naturali e sicuri. Le dimensioni della città erano in realtà piuttosto modeste: è stato ipotizzato che la superficie complessiva racchiusa dalle mura fosse di circa 20 ettari, della quale sono ora visibili a cielo aperto circa 4,5 ettari, per una popolazione di circa 4000 abitanti.
Nonostante la storia plurisecolare, dunque, gli scavi hanno rimesso alla luce solo una parte della città antica, cosicché gran parte dell’antica Herculaneum rimane ancora sepolta sotto terra, custodendo tra l’altro tutta l’area forense, gli edifici sacri e civili con i loro preziosi arredi ed apparati decorativi.
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Mia madre ha dei problemi con un topo. (parte 2)
Entro in pompa magna a casa di mia madre, manco fossi un ussaro reduce dall'aver spezzato l'assedio ottomano di Vienna del 1683.
Con lo stesso sorriso che avrebbe Alberto Angela invitato, dal Direttore del Parco Archeologico di Pompei Gabriel Zuchtriegel, a visitare un ritrovamento eccezionale negli scavi nella Regio IX: la scritta in latino su un basso rilievo che dice: "A capa 'e sotta fa perdere 'a capa a capa 'e còppa e chi legg è 'nù strunz".
- Mamma ho preso le trappole!
- Per i topi?
- No mamma, per i miei testicoli. Sai com'è ultimamente mi cadono spesso e vorrei riprenderli subito.
- ...
- ...
- Ci sono dentro i topi?
- Ma ora ci guardo, queste trappole sono prodotte in Germania. Magari, precisi come sono, mi hanno inviato le trappole con già dentro dei topi. Dei "pikkoli topolini teteski, ja?". Tutti in fila e allineati, non come qui in Italia che i topi fanno quel ratto che gli pare.
- Io starò perdendo colpi, ma tu non sei da meno.
- Ma dai mamma scherzo...
Esco sul terrazzo e posizione le trappole, avendo cura di richiuderle bene dopo aver inserito le esche. Rientro in casa e mi ritrovo mia madre con la mano allungata verso di me.
- Ecco il formaggio - mi dice - mettilo nella trappola.
Come faccio a dirle di no? E come quando un bambino, giocando, ti offre una tazza di tè. Anche se non esiste nessun tè, tu ti siedi e fai finta di berlo. Così io ho preso il formaggio e ho fatto finta di metterlo nelle trappole.
Lei ora è più tranquilla, i topi la terrorizzano, sapendo che il formaggio di sicuro farà il suo dovere. Del resto tutti quei cartoni animati con Tom e Jerry sono serviti a qualcosa.
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Napoli - Francesco Laurana - Maschio Angioino - Arco trionfale - 1479
Fondata dai Greci di Cuma, i sovrani che nei secoli si sono susseguiti sul trono di Napoli sono stati:
i Normanni:
- Ruggero I d’Altavilla conquistò la Sicilia nel 1091;
- Ruggero II (1130 - 1154): fu il primo re di una Sicilia multietnica e multireligiosa avendo accorpato in un unico regno tutti i possedimenti normanni nell’Italia Meridionale conquistando Napoli nel 1137;
- Guglielmo I (1154 - 1166)
- Guglielmo II (1166 - 1189): eresse il Duomo di Monreale;
- Tancredi (1189 - 1194)
- Guglielmo III (1194)
- Costanza d’Altavilla (1194 - 1197)
gli Svevi:
- Federico II (1198 - 1250) Stupor Mundi: a Napoli istituì l’università nel 1224;
- Corrado (1250 - 1254): dovette confrontarsi con il potere del fratellastro Manfredi;
- Corradino (1254 - 1258): fu sconfitto nella battaglia di Tagliacozzo e fatto imprigionare a Castel dell’Ovo e decapitare da Carlo d’Angiò nella piazza del mercato a Napoli, poi sepolto nella vicina Chiesa del Carmine. La dinastia degli Svevi scomparve con la morte di Manfredi nel 1266.
gli Angioini:
- Carlo I (1266 - 1285): fratello di Luigi IX il Re Santo, Conte d’Anjou, ricevette in vassallaggio la Sicilia e Napoli dal Papa che difese dagli Hohenstaufen. Edificò il Maschio Angioino, con uno stile che richiama il castello di Avignone, nel 1282;
- Carlo II (1285 - 1309): dovette rinunciare al trono di Sicilia dopo la rivolta dei Vespri Siciliani nel 1302;
- Roberto I (1309 - 1343): figlio di Maria d’Ungheria sepolta nella Chiesa di Donnaregina, fu apprezzato da Petrarca e amante della cultura e delle lettere;
- Giovanna I (1343 - 1382): fu fatta assassinare dal ramo di Durazzo degli angioini e le succedette
- Carlo (1382 - 1386)
- Ladislao (1386 - 1414)
- Giovanna II (1414 - 1435)
- Renato I (1435 - 1442)
gli Aragonesi:
- Alfonso I d’Aragona (1442 - 1458): sconfisse Renato d’Angiò e unì il tono di Napoli a quello di Sicilia e ai possedimenti della Sardegna e della Spagna occidentale. Combattè contro Milano e Genova e dotò il Maschio Angioino dell’attuale arco di trionfo;
- Ferdinando I detto Ferrante (1458 - 1494): all’inizio del suo regno dovette fronteggiare la rivolta angioina e successivamente sedò la rivolta dei baroni e si alleò con gli Sforza contro il re di Francia Carlo VIII d’Angiò. Del suo tempo la Chiesa del Gesù Nuovo;
- Alfonso II: sposò Ippolita Maria Sforza, ma dovette abdicare a causa della calata di Carlo VIII;
- Ferrandino (1494 - 1496)
- Federico I (1496 - 1503) durante il cui regno vi fu la conquista e poi la cacciata di Luigi XII re di Francia;
- Ferdinando III (1504 - 1516) dopo il quale il Regno di Napoli fu incluso in quello di Spagna prima sotto la casata degli Asburgo (con la breve parentesi della Repubblica di Masaniello fra il 1647 e il 1648) poi sotto quella dei Borbone (1700 - 1713) ed ancora sotto quella degli Asburgo d’Austria (1713 - 1734).
i Borboni:
- Carlo I (1734 - 1759): già Duca di Parma, conquistò e riunificò il Regno delle Due Sicilie anche grazie alla madre Elisabetta Farnese, seconda moglie del re di Spagna, che da Madrid influenzò la prima parte del suo regno. Riformò con Bernardo Tanucci l’amministrazione, promosse la musica (fondò il Teatro di San Carlo nella patria di Paisiello e Pergolesi), l’arte (promosse la ceramica di Capodimonte, fece costruire al Vanvitelli la reggia di Caserta del 1751 e quella che oggi è Piazza Dante oltre alla Reggia di Capodimonte dove installò la collezione Farnese) e sostenne gli scavi a Pompei ed Ercolano che iniziarono nel 1738);
- Ferdinando (1759 - 1799 e 1816 - 1825): sposò una figlia di Maria Teresa d’Austria, Maria Carolina che lo allontanò dall’influenza spagnola di Bernardo Tanucci, promosse la Marina Militare (nel 1787 fu fondata la Nunziatella), ma dovette subire una rivoluzione filo-francese (Eleonora Fonseca Pimentel, Mario Pagano, …) nel 1799 contrastata dal Cardinale Ruffo e da Fra Diavolo e la conquista napoleonica che insediò Giuseppe Bonaparte dal 1806 al 1808 e Gioacchino Murat dal 1808 al 1815 prima di diventare, con il Congresso di Vienna, Re delle Due Sicilie ed essere sepolto al Monastero di Santa Chiara;
- Francesco (1825 - 1830)
- Ferdinando II (1830 - 1859): fondò la prima ferrovia d’Italia (1839), ma fu reazionario e soprannominato il Re Bomba per come represse i moti rivoluzionari del 1848 a Messina;
- Francesco II (1859 - 1861): era figlio di Ferdinando II e di Maria Cristina di Savoia e sposò la sorella di Sissi, Maria Sofia di Baviera.
Con l’Unità, Napoli confluì nel Regno d’Italia: ecco perché la statua di Vittorio Emanuele II è presente a Palazzo Reale.
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Il mio vicino trapana e martella 360 giorni all'anno.
Non ha una casa, ha gli scavi di Pompei
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La Madonna di Pompei
Torna al celeste raggio,
Dopo l'antica obblivion, l'estinta
Pompei, come sepolto
Scheletro, cui di terra
Avarizia o pietà rende all'aperto;
E dal deserto fòro
Diritto infra le file
De' mozzi colonnati il peregrino
Lunge contempla il bipartito giogo
E la cresta fumante,
Ch'alla sparsa ruina ancor minaccia.
E nell'orror della secreta notte
Per li vacui teatri,
Per li templi deformi e per le rotte
Case, ove i parti il pipistrello asconde,
Come sinistra face
Che per voti palagi atra s'aggiri,
Corre il baglior della funerea lava,
Che di lontan per l'ombre
Rosseggia e i lochi intorno intorno tinge.
(Da La ginestra o il fiore del deserto)
Solo a questi versi penso, guardando le foto di Madonna che ha scelto gli scavi di Pompei come location della festa per il suo 66esimo compleanno. Puoi essere la regina del pop, avere miliardi e conseguentemente il mondo a tua disposizione, al fianco l'ennesimo toy-boy...ma alla fine, sempre sulle orme di Leopardi cammini.
E mentre stucchevolmente intitoli il tuo photoshoot Dolce Vita, intingi le frange del tuo scialle nel fiele che hanno bevuto i tuoi progenitori per dare luogo a quell'arte che nel suo insieme e vista dall'esterno spande un bagliore di opulenza estetica e di gloria raggiunta.
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Pompei, riapre alle visite la Casa della Fontana Piccola: al via la nuova stagione di “Raccontare i cantieri”
Pompei, riapre alle visite la Casa della Fontana Piccola: al via la nuova stagione di “Raccontare i cantieri”
Mario Galloni Il 21 novembre segna la riapertura della Casa della Fontana Piccola a Pompei, un gioiello restaurato che celebra il ritorno dell’iniziativa “Raccontare i Cantieri”. Questa esperienza unica, dedicata alla scoperta dei restauri e delle attività di valorizzazione del Parco Archeologico di Pompei, sarà possibile ogni giovedì alle 10:30 fino al 17 aprile 2025. I possessori della…
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• VILLA DEI MISTERI | Villa of the Mysteries: "The painted frieze, which can be dated to between 70 and 60 BC. is characterized by the representation of large scale mythological figures." [txt ©PAP] Room 5, Main Wall Painting [side-walls are on the way] Villa of the Mysteries, Pompei Scavi, Pompeii, Regio VI http://pompeiisites.org/en/archaeological-site/villa-of-the-mysteries 70-60 BC.
Parco Archeologico di Pompei | PAP http://pompeiisites.org/en FB: https://www.facebook.com/pompeiiparcoarcheologico IG: @ pompeii_parco_archeologico TW: @ pompeii_sites
• Pic 2: - A Maenad, who animated the processions of Dionysus, recoils in fear. - Paniskoi, mythological figures who lived in the woods, suckle a kid and play music.
• Pic 3: - The preparation of a ritual meal for the deity [3 female figs]. - Silenus playing the lyre.
• Pic 4: - The reading the liturgy of the ritual [3 figs w/ a boy]. - A pregnant young woman offers sacred cakes.
• Pics 1 and 5: - General views of the scene [Main wall, Room 5].
PAP | Michael Svetbird phs©msp | 10-11|2022 6200X4100 600 [I.- III. & V.] [no commercial use | sorry for the watermarks]
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Pani carbonizzati provenienti dagli scavi di Pompei ed Ercolano.
Ottantuno di questi pani, a volte frammentati sino a diventare finissima polvere, vennero trovati, nel 1862, nel forno cosiddetto di «Modesto», nella camera di cottura ancora sigillata da una porticina di ferro. Altri resti furono scoperti ogni qualvolta ci si imbatteva in un forno.
Tutto il materiale recuperato tra Pompei e Ercolano venne poi trasportato al Museo archeologico di Napoli per essere conservato nei suoi depositi. Tranne quei pochi pani, esposti nei musei, che erano rimasti quasi intatti o che i restauratori dell'epoca si erano ingegnati a ricostruire, spesso mettendo malamente assieme i pezzi
Il pane consumato in area vesuviana, nel I secolo dopo Cristo, aveva unna caratteristica: era segnato in maniera da poter essere spezzato e diviso facilmente in spicchi. Venica chiamato Panis quadratus.
Con circa trenta panifici pubblici, i pistrina, funzionanti, oltre a quelli casalinghi, Pompei dimostra, dunque, come il pane fosse l'alimento principe dell'epoca.
Disposti lungo gli assi di scorrimento principali (Via Stabiana, Via dell'Abbondanza, Via Consolare) i pistrina producevano numerosi tipi di pane: farreus, di farro; siligineus, di prima qualità; secundarius, di seconda qualità; plebeius, meno raffinato; militaris, dei legionari; nauticus, per i marinai; furfureus, consumato dai poveracci o dai cani.
Testo di Carlo Avvisati, tratto da: il mattino it - napoli-cultura-pompei.
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Newly found wall paintings at Pompeii, showing perhaps the earliest pizza!
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Pompei, agli scavi biglietto nominativo e limite giornaliero a 20 mila visitatori https://www.ilmattino.it/schede/pompei_scavi_biglietto_nominativo_e_limite_giornaliero_a_20_mila_visitatori_ultime_notizie-8466279.html
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