#Gennaro Sangiuliano
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Gli spagnoli chiamano questo sentimento di vergogna per qualcosa che hanno fatto altre persone "vergüenza ajena", similmente i tedeschi parlano di "Fremdschämen" (vergogna altrui), noi italiani non abbiamo un termine specifico, ma lo proviamo anche noi questo imbarazzo per qualcuno che non si rende conto che si sta rendendo ridicolo, sgradevole o disgustoso.
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Un “tavolo permanente” per favorire una “presa di coscienza” sui testi delle canzoni trap che “inneggiano alla violenza“. Ecco la nuova uscita del ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano
Cristo Santo!
Quest’uomo tocca il fondo e subito dopo comincia a scavare…
#cazzate#politico#gennaro sangiuliano#un uomo un perché#perché è lì?#pessimismo e fastidio#potrei bestemmiare#come dice Lundini
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I know you love a good sex scandal. Well there's one going on in Italy right now. The minister of culture was trying to get his lover a job at the ministry but she was so incompetent he changed his mind last minute. So now she's publicly blackmailing him via IG showing she's been long time involved in a lot of very important and secret stuff (the planning of the September 20th G7 meeting for example) and she's gonna get the job or else. Check it out. The minister's name is Gennaro Sangiuliano and the mistress is called Mariarosaria Boccia. Unfortunately he's not only an idiot but also not very hot.
Yeah… I do kinda love them.
Funny how most these scandals end up the same. Powerful person gets a lover. Powerful person helps lover out with money or job. Something goes wrong with the money or job. Lover gets mad and wants to tell all.
Basic blueprint to any scandal.
And you're right. I wouldn't say he's ugly, but he's definitely not hot.
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Passare da Tina Anselmi e Aldo Moro a Giorgia Meloni e Gennaro Sangiuliano è stato un attimo.
Tornare alla #democrazia e alla cultura richiederà una generazione se non due.
E sarà dura.
#cultura#politica#aldo moro#società#governo#giorgia meloni#tina anselmi#gennaro sangiuliano#democrazia
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Intanto, senza colpo ferire…
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Eccone un altro che non si dimetterà: lui meno dice e meglio è, la Meloni ci ha abituati ai suoi silenzi a caldo e talvolta anche a freddo su queste vicende, mentre è incontenibile e istrionica in altri casi. Ci saranno le difese d'ufficio dei "giornalisti" amici, tali Nibbio, Biondino, Carlotto, Montanarolo, Sfregiato, Squinternotto, Tanabuso, Tiradritto e Sparafucile, poi il silenzio e dopo più nulla. Gennaro Sangiuliano continuerà ad essere il ministro della cultura così come Daniela Santanché, Francesco Lollobrigida, Matteo Salvini, Matteo Piantedosi, Carlo Nordio, Guido Crosetto, Giuseppe Valditara, Calderoli, Musumeci et alii lo rimangono ancora.
Certo però che la ragazza Boccia bene!
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Narancia, interrogato da Fugo: Ho ascoltato le storie che sono espresse in questi libri: sono tutte storie che ti fanno riflettere. Ecco, proverò a leggerli.
Fugo: Ah, non li hai letti?
#vento aureo#golden wind#vento aureo incorrect quotes#narancia ghirga#fugo pannacotta#gennaro sangiuliano
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Pompei, dagli scavi della Regio IX emerge un salone "nero" decorato con raffinati affreschi ispirati alla guerra di Troia [FOTO / VIDEO]
Pompei, dagli scavi della Regio IX emerge un salone "nero" decorato con raffinati affreschi ispirati alla guerra di Troia [FOTO / VIDEO]
Redazione Un imponente salone da banchetto, dalle eleganti pareti nere, decorate con soggetti mitologici ispirati alla guerra di Troia, è uno degli ambienti recentemente portati alla luce durante le attività di scavo in corso nell’insula 10 della Regio IX di Pompei e oggi completamente visibile in tutta la sua maestosità. Un ambiente raffinato nel quale intrattenersi in momenti conviviali, tra…
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#archeologia#età romana#Gabriel Zuchtriegel#Gennaro Sangiuliano#Grande Progetto Pompei#guerra di Troia#In evidenza#Massimo Osanna#notizie#Parco Archeologico di Pompei#pompei#Regio IX#scavi#scavi archeologici#Scavi di Pompei#scoperte
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Abbiamo un ministro che ogni giorno fa una nuova minchiata diversa in un ciclo di figure di merda infinito
E il bello è che lo abbiamo fatto ministro della cultura, nonostante è palese che la cultura non esattamente la sua qualità principale
Questo per far capire quanto è importante avere una cultura in Italia
Quindi se ce l'ha fatta lui, ce la può fare chiunque.
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La fabbrica di Palazzo Reale
Museo della Fabbrica, spazio permanente che ripercorre quattro secoli di storia della Reggia con opere e supporti multimediali CITTÀ METROPOLITANA DI NAPOLI – Nuovi spazi di Palazzo Reale sono stati inaugurati nella mattinata di lunedì 15 luglio: il Belvedere, il Museo della Fabbrica, con la nuova biglietteria e spazio accoglienza nel Cortile d’Onore e la mostra temporanea che racconta i…
#Gennaro Sangiuliano#Mario Epifani#Massimo Osanna#Napoli#Quattro secoli di storia: la fabbrica di Palazzo Reale#restauro
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[…] La sera li ho trovati impazziti per la notizia della nuova gaffe del ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano. Il quale, in un intervento a un convegno, aveva disquisito di Cristoforo Colombo “che non ipotizzava di scoprire un altro continente ma voleva raggiungere le Indie sulla base delle teorie di Galileo Galilei”. Il quale Galilei però era nato settant’anni dopo lo sbarco delle tre caravelle sulle coste del nuovo mondo!
Ora, non per piaggeria, confesso il mio peccato: che Colombo abbia scoperto l’America nel 1492 (“Eh, quasi millecinque!”, avrebbero arrotondato gli abitanti di Frittole raggiunti in un involontario viaggio temporale da Benigni e Troisi) a me è noto; ma non ricordavo in quale secolo fosse vissuto Galilei (se un intervistatore mi avesse posto la domanda all’improvviso, avrei risposto “Eh, millequattro-millecinque-millesei”). Dunque, se avessi ascoltato in diretta l’intervento di Sangiuliano, non avrei notato quello strafalcione storiografico, arrivato buon ultimo dopo qualche altra nota “perla” (su Times Square, sulla dittatura comunista in Italia et similia). Ma probabilmente mi sarei chiesto: “di quali cavolo di teorie galileiane sta parlando?”.
Perché dell’insigne scienziato pisano io ricordo il celebre “Eppur si muove!”, attribuitogli in merito alle sue teorie eliocentriche che dovette abiurare sotto i colpi dell’Inquisizione, nel tempo in cui imperava la dottrina di Tolomeo secondo cui il nostro pianeta era al centro dell’universo e tutti gli altri astri (Sole compreso) gli giravano intorno.
Quindi le teorie di Galileo, oltre che postdatate, nulla credo c’entrino con la circumnavigazione della Terra intrapresa da Colombo per raggiungere le lontane Indie, evitando di girare intorno al Capo di Buona Speranza.
In realtà credo che il ministro si riferisse alla sfericità del nostro pianeta, di cui però gli studiosi erano a conoscenza già da un pezzo (da ben prima di Cristo: mi viene in mente Eratostene che, studiando la lunghezza delle ombre in due luoghi diversi dell’Egitto, la cui distanza aveva misurato con le giornate di viaggio su cammello, calcolò con una ottima approssimazione, per gli strumenti dell’epoca, il raggio terrestre). Insomma, che la Terra fosse rotonda (rotonda come il pallone, mentre “la porta è quadrata e l’arbitro è cornuto”, avrebbe sentenziato un compianto presidente del Bari calcio – ma questa è un’altra storia) era arcinoto senza il bisogno di scomodare Galileo, in ben più avanzate faccende affaccendato.
È anche arcinoto che in realtà Colombo sarebbe miseramente morto in mare insieme con le sue ciurme, se madre natura non ci avesse regalato un altro continente in mezzo all’oceano (infatti, una delle famose battute sul suo conto recita: “Comunque era uno che si era perso!”). E giova forse ricordare il gustoso aneddoto (probabilmente falso) dell’uovo di Colombo, secondo cui all’esploratore ligure alcuni detrattori spagnoli contestavano la banalità della sua intuizione di raggiungere il “continente” indiano navigando al contrario; e Colombo li avrebbe zittiti, sfidandoli che sarebbe stato capace di far reggere un uovo sulla punta, riuscendoci banalmente ammaccandolo.
Ma sto divagando: tutto questo è per dire al ministro Sangiuliano qualora fosse “in ascolto” – ma anche ai tanti critici che in queste ore lo stanno cinicamente sfanculando – che di uno svarione del genere si sarebbe forse potuto macchiare chiunque avesse disquisito a braccio su tale argomento; soprattutto se dotato di titoli di studio non pertinenti come, nel caso del ministro, laurea, master e dottorato in discipline giuridiche.
Anche io, che pure ho una laurea in ingegneria e un dottorato in geodesia. Però non faccio il ministro; ma anche questa è un’altra storia.
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