#Gelindo
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La mia cara Alessandria celebra la 650esima puntata su Radio BBSI
Il programma radiofonico "La mia cara Alessandria" (LMCA), condotto da Piercarlo Fabbio, raggiunge le 650 puntate e celebra quindici anni di attività. La
Il programma radiofonico “La mia cara Alessandria” (LMCA), condotto da Piercarlo Fabbio, raggiunge le 650 puntate e celebra quindici anni di attività. La trasmissione, dedicata alla storia e alla cultura della città di Alessandria, andrà in onda domenica 24 novembre con una puntata speciale sulle frequenze di Radio BBSI e in replica su Radio Voce Spazio. Un viaggio nella storia di…
#650 puntate#Alessandria#Alessandro Cagnoli.#Cultura alessandrina#Cultura e Tradizione#dialetto alessandrino#Domenico Arnoldi#Eventi Alessandria#Gelindo#Gianni Pasino#Ksenia Tchernukowa#La mia cara Alessandria#musica locale#musica orchestrale#Natalino Ferrari#patrimonio culturale#Piercarlo Fabbio#podcast Alessandria#Radio BBSI#radio italiana#Radio Voce Spazio#Roberto Cristiano#Simona Robotti#storia locale#storie di Alessandria#teatro in radio#tradizione alessandrina
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SILENZIO
Gelindo. Vive! Antenore. Vive! Aldo. Vive! Ovidio. Vive! Ferdinando. Vive! Agostino. Vive! Ettore. Vive!
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#Aldo#Antenore#antifascismo#Ferdinando#fratelli#Gelindo#libertà#martirio#morte#Ovidio#silenzio#uccisione#valori#vita
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#las flores rotas blog de poesía#poesía#literatura#poema#libros#poetry#literature#books#poem#gelindo casasola#apocalipsis#literatura venezolana
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On this day, 28 December 1943, all seven brothers from the Cervi family were executed by fascists in Reggio Emilia, Northern Italy. The seven brothers were all participants in the Italian resistance to fascism in the partisan group ‘La Banda Cervi’, named after their family. Brothers Aldo, Antenore, Augustine, Ettore, Ferdinando, Gelindo, Ovidio, and their father Alcide, a communist tenant farmer, published anti-fascist propaganda, and celebrated when Mussolini's government collapsed in July 1943. But following the German invasion of northern Italy, Mussolini was reinstated as leader of the Italian Social Republic, Alcide was arrested and the Cervi brothers had to go underground and join the partisan resistance. They sabotaged powerlines, attacked police stations and attempted to kidnap a local fascist official. But they were captured in November 1943 after a raid on their family farm and following a gun battle when they ran out of ammunition. Alcide escaped from prison in 1944, survived the war and lived until 1970, and 200,000 people attended his funeral. Aldo's son, Adelmo, who was four months old when his father was executed, remains a prominent opponent of fascism in Italy today. Podcast about the partisan resistance coming soon! Hear it first by supporting us on patreon: https://www.patreon.com/workingclasshistory https://www.facebook.com/workingclasshistory/photos/a.1819457841572691/2172987776219694/?type=3
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The Fratelli Cervi (Cervi Brothers) 1944
The Fratelli Cervi were 7 anti-fascist brothers who were active in the armed resistance to Mussolini. They, along with their father, were arrested and sentenced to death after the resistance killed a local functionary of the fascist regime. The 7 brothers were executed by the fascists while their father, Alcide, escaped his cell after the prison was bombed and survived the war. The 7 Fratelli Cervi were Gelindo, Antenore, Aldo, Ferdinando, Agostino, Ovido and Ettore.
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Airbus A330-900 ITA Airways EI-HJN "Gelindo Bordin". A fragment of the poster.
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26 lug 2023 10:15
IL DUCE SI’, IL DUCE NO, SE FAMO DU’ SPAGHI? I FASCISTI ODIAVANO LA PASTA PERCHÉ RAMMOLLIVA LO SPIRITO, DAVA SONNOLENZA ED ERA UNA MODA IMPORTATA DALL’AMERICA. INOLTRE NON ERA FUNZIONALE AL PROGETTO AUTARCHICO. PER QUESTO SECONDO LA VULGATA PARTIGIANA LA PASTA E’ ANTIFASCISTA E OGNI 25 LUGLIO, ORMAI DA 80 ANNI, IN TUTTA ITALIA SI CUCINA, SI MANGIA E SI CELEBRA LA PRIMA SPAGHETTATA ANTIFASCISTA OFFERTA DAI SETTE FRATELLI CERVI ALLA COMUNITÀ DI CAMPEGINE, A REGGIO EMILIA, PER FESTEGGIARE LA FINE DELLA DITTATURA FASCISTA E LA DEPOSIZIONE DI BENITO MUSSOLINI – IL CASO ESPLOSO IN PROVINCIA DI VICENZA CON LA SINDACA CHE... -
Estratto da wired.it
I fascisti odiavano la pasta. Spaghetti, tagliatelle e maccheroni finirono al confino come Altiero Spinelli, Antonio Gramsci e Sandro Pertini. Per questo la pastasciutta è antifascista. E ogni 25 luglio, ormai da 80 anni, in Italia si cucina, si mangia e si celebra la prima pastasciutta antifascista, offerta dai sette fratelli Cervi alla comunità di Campegine, a Reggio Emilia, per festeggiare la fine della dittatura fascista e la deposizione di Benito Mussolini, avvenuta in quella stessa data nel 1943.
La famiglia Cervi
La famiglia Cervi era una famiglia di contadini benestanti. Il signor Alcide, padre dei sette fratelli, era riuscito ad emanciparsi dalla condizione di mezzadro assieme alla moglie Genoveffa e a prendere un podere in affitto a Gattatico, vicino Campegine, nel 1934. Lì costruirono la loro vita, lavorando la terra assieme a Gelindo, Antenore, Aldo, Ferdinando, Agostino, Ovidio ed Ettore.
Ma i Cervi erano molto più che semplici contadini. Erano antifascisti.
(...)
Fu quindi naturale e immensa la gioia che li pervase la sera del 25 luglio 1943, quando tornando dai campi scoprirono che il dittatore Mussolini era stato deposto, arrestato e confinato in Abruzzo dalla monarchia sabauda. Era tempo di festeggiare e mettere fine anche a quella fame che il fascismo aveva regalato a tutto il paese per 20 anni.
Prima degli anni Cinquanta e della diffusione della produzione industriale, l’Italia è sempre stato un paese di persone malnutrite e affamate, che mangiavano male e morivano presto.
(...)
Gran parte delle persone mangiava solo polenta, a nord, e pane, al sud. Niente pasta, che tra l’altro è molto più nutriente, perché ai fascisti non piaceva.
(...)
Così, è facile immaginare perché i fratelli Cervi decisero di dare una festa e cucinare quintali di pasta al burro e parmigiano per festeggiare la fine del fascismo. Una pastasciutta antifascista, la prima, che venne cucinata a Gattatico e poi trasportata a Campegine. Nel tragitto la pasta divenne completamente scotta e, nel frattempo, gli altri contadini e contadine cominciarono a rubacchiarne un po’ per placare i morsi della fame. Un’avventura.
(...)
Postilla: perché i fascisti odiavano la pastasciutta?
Come insegna il sociologo Marco Cerri nel suo libro La pastasciutta dei Cervi, i motivi sono tre. Il primo riguarda il progetto autarchico, perché la pasta si fa col grano e per raggiungere l’autosufficienza cerealicola bisognava consumare poco grano. Il secondo è propagandistico e nasce dai futuristi. Tommaso Marinetti e gli altri si scagliarono contro la pasta dicendo che rammolliva lo spirito, dava sonnolenza e portava al neutralismo, cioè ad essere contrari alla guerra.
Infine, l’ultimo riguarda la logica del ruralismo fascista, che additava la pasta come una moda importata dall’America. Fino agli anni Trenta del Novecento, la pasta era un alimento consumato quasi esclusivamente a Napoli e praticamente sconosciuto nel resto d’Italia. Furono i migranti tornati dagli Stati Uniti a darle nuova vita, dato che tra le comunità italiane d’oltreoceano era un alimento estremamente diffuso.
Fu quindi il sentimento anti statunitense dei fascisti, unito ai problemi economici e alla propaganda futurista che portarono il regime a combattere una guerra contro la pasta, tanto che nei suoi primi anni il consumo pro capite era di appena 12 chili l’anno, ridotto ai 9 durante la guerra. Mentre già nel 1954 ci fu un balzo a 28 chili l’anno, stabilizzatosi poi agli attuali 23 a testa.
Per questo, ancora oggi, la pastasciutta resta un simbolo dell’antifascismo. E quest’anno, a 80 anni dalla fine della dittatura, il 25 luglio 2023 verranno cucinate 220 pastasciutte antifasciste in tutta Italia, come annuncia l'Associazione nazionale partigiani d'Italia. Per ricordare i fratelli Cervi, la loro generosità e l’antifascismo su cui si fonda la Repubblica italiana, nonostante qualcuno provi a farcelo dimenticare.
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Genoveffa Cocconi
Reggio Emilia 1877 - 1944
I sette fratelli Cervi, Gelindo, (nato nel 1901); Antenore (1906); Aldo (1909); Ferdinando (1911); Agostino (1916); Ovidio (1918); Ettore (1921), erano i figli di Alcide Cervi e di Genoeffa Cocconied appartenevano ad una famiglia di contadini con radicati sentimenti antifascisti. Dotati di forti convincimenti democratici, presero attivamente parte alla Resistenza e presi prigionieri, furono fucilati dai fascisti il 28 dicembre 1943 nel poligono di tiro di Reggio Emilia.
Il nucleo familiare è caratterizzato dalla forte personalità della madre Genoeffa e dalla volontà di progredire di alcuni figli. La tendenza è comunque quella di prendere di comune accordo le decisioni più importanti.
La notte del 25 novembre 1943 i fascisti accerchiarono la casa dei Cervi, che si difesero sparando dalle finestre sino a che ebbero munizioni. Costretti ad arrendersi furono tutti incarcerati a Reggio Emilia, dove i sette fratelli furono fucilati, con il patriota Quarto Camurri, all'alba del 28 dicembre. Alcide, che ignorava la sorte dei figli, rimase in carcere sino al 7 gennaio 1944, quando un bombardamento aereo smantellò l'edificio e gli permise di fuggire. Tornato a casa, la trovò distrutta, apprese che tutti i figli erano stati sterminati, ma non si piegò. Con la moglie, Genoeffa Cocconi, le quattro nuore e dieci nipotini riprese a lavorare per ricostruire la casa e condurre la terra. Il 10 di ottobre i fascisti tornarono e distrussero quel che i Cervi superstiti avevano ricostruito. Genoeffa non resse e un mese dopo morì.
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The Seven Cervi Brothers were killed on the 28th of December 1943, by fascist hands, in Reggio Emilia, in the Po Valley.
The Cervi family was well known in the area for being firmly antifascist: they were communist militants, gave refuge to partisans and disertors alike, and they actively participated in guerilla actions against the fascist regime.
Things started to go awry when, the night of the 24th, they were caught in their home together with Italian and Russian partisans and a disertor.
After a shootout, the seven brothers and the people they were harboring were arrested. And, in retaliation to other partisan actions, they were executed by firing squad.
Their names were Ettore, Ovidio, Agostino, Ferdinando, Aldo, Antenore, Gelindo. Ettore was only 22.
Anatolij Makarovič Tarasov, one of the fighters who found refuge in their house later wrote a memoir "On Italy's Mountains". The Cervi Brothers were also remembered in songs, a movie and by all antifascists today.
#italian history#cervi brothers#fratelli cervi#rip to the design of this post.i blame copyright for not beingable to post a more banging illustration
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Cento Immagini per Gelindo: Celebrando un’Icona della Tradizione alessandrina
La mostra fotografica “Cento Immagini per Gelindo” inaugura il 15 novembre 2024 al Palazzo del Monferrato di Alessandria
La mostra fotografica “Cento Immagini per Gelindo” inaugura il 15 novembre 2024 al Palazzo del Monferrato di Alessandria. Alessandria si prepara a rendere omaggio a una delle figure più amate e rappresentative della sua tradizione popolare, Gelindo, con una mostra fotografica intitolata “Cento Immagini per Gelindo 100”. L’evento, organizzato dall’Associazione San Francesco, si terrà presso la…
#Alessandria#Alessandria eventi#Alessandria today#Associazione San Francesco#Buvette Alessandria#celebrazione comunitaria#Cento Immagini per Gelindo#comunità alessandrina#Cultura alessandrina#Cultura contadina#Cultura e Tradizione#Evento culturale#fotografia storica#Gelindo#gelindo storia#Google News#Identità locale#italianewsmedia.com#memoria collettiva#Mostra fotografica#mostre ad Alessandria.#Natale ad Alessandria#Palazzo del Monferrato#passato che rivive#passato e presente#patrimonio condiviso#patrimonio culturale#patrimonio storico#personaggio simbolico#Pier Carlo Lava
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"Sangue del nostro sangue
nervi dei nostri nervi
Come fu quello dei Fratelli Cervi"
Gelindo (nato il 7 agosto 1901),
Antenore (1906),
Aldo (15 febbraio 1909), Ferdinando (1911), Agostino (11 gennaio 1916),
Ovidio (13 marzo 1918) Ettore (2 giugno 1921),
Furono torturati e poi fucilati dai fascisti il 28 dicembre 1943 nel poligono di tiro di Reggio Emilia.
#FratelliCervi
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Storie delle Olimpiadi: Gelindo Bordin e la maratona di Seul
Il primo italiano a vincere la maratona alle Olimpiadi… Gelindo Bordin nacque a Longare, in provincia di Vicenza, il 2 aprile 1959 e fin da piccolo si cimentò in numerose corse campestri. Continue reading Storie delle Olimpiadi: Gelindo Bordin e la maratona di Seul
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Modena, corrida di San Geminiano, edizione speciale per i 50 anni
Modena, corrida di San Geminiano, edizione speciale per i 50 anni Il 31 gennaio 1973 Giuseppe Cindolo tagliava il traguardo davanti a tutti al termine della prima edizione della Corrida di San Geminiano. Da allora uno degli eventi che maggiormente unisce sport, cultura e tradizione popolare a Modena ha scritto tante pagine di storia, arrivando quest'anno alla sua cinquantesima edizione che coincide anche con i 150 anni di vita della Fratellanza, società che ne è da sempre organizzatrice. La gara che si svolgerà mercoledì 31 gennaio 2024 sarà, dunque, una Corrida speciale, sempre fedele alla tradizione ma con caratteristiche che la renderanno unica come la maglietta tecnica da competizione in regalo per tutti. La prossima edizione della Corrida di San Geminiano è stata presentata questa mattina, mercoledì 24 gennaio, a Palazzo comunale, con una conferenza stampa alla quale hanno partecipato l'assessora allo Sport del Comune di Modena Grazia Baracchi e il presidente della Fratellanza 1874 Maurizio Borsari. Sono intervenuti Stefano Baldini, oro olimpico per la maratona ad Atene 2004, e Luciano Gigliotti, "inventore" della Corrida e allenatore di Baldini e di Gelindo Bordin. Presenti anche Cristian Berselli, direttore territoriale area Ovest di Bper Banca e Francesco Mazzoli di Opocrin. Si complimenta per il grande risultato dei cinquant'anni raggiunto dalla Corrida l'assessora Baracchi che sottolinea come la manifestazione sia "una gara importante nel calendario nazionale del podismo, una pratica che anche a Modena si è pienamente ripresa dopo la pandemia con il ritorno di tutte le manifestazioni grandi e piccole. Per la nostra città però, la Corrida è soprattutto una festa alla quale i modenesi sono particolarmente affezionati anche per la particolarità di attraversare il centro storico con le bancarelle". L'assessora ha ringraziato, quindi, tutti coloro che rendono possibile la manifestazione, dai volontari della Fratellanza alla Polizia locale agli operatori dell'assessorato allo Sport. La partenza della cinquantesima edizione della Corrida, ha affermato il presidente Borsari, "è un traguardo importante che ci aiuta a guardare al futuro: far coincidere una manifestazione di atletica con una corsa su strada con la festa per il patrono della città ha fatto sì che con Modena e i modenesi nascesse un legame che nel tempo si è dimostrato molto forte". La Corrida, con il suo percorso che prevede anche un sottopasso con le scale, "non si può confrontare con nessun'altra competizione nazionale, eppure vi hanno partecipato e vi partecipano campioni nazionali e stranieri di tutto rilievo e, assieme a loro migliaia di famiglie e di runner, alcuni che hanno corso tutte le edizioni e non mancheranno a questa cinquantesima". La corsa, alla quale con tantissimi altri atleti hanno partecipato Franco Arese, campione europeo dei 1500 metri, Stefano Mei, campione europeo dei 10.000 metri, le medaglie d'oro olimpiche Gelindo Bordin e Stefano Baldini (allenati da Luciano Gigliotti) si svilupperà sul percorso tradizionale: la partenza è fissata alle 14.30 del 31 gennaio da viale Berengario e l'arrivo sarà, come sempre, all'interno del parco Novi Sad. La prova competitiva vedrà gli atleti iscritti affrontare i consueti 13,350 chilometri che li porteranno fino a Cognento per poi fare ritorno in città alle porte del centro storico. Gli appassionati potranno seguire lo stesso percorso e la stessa distanza della manifestazione competitiva nella Corrisangeminiano ed è confermata anche la Minicorrida sulla distanza dei tre chilometri. L'appuntamento, come sempre, è organizzato dall'associazione sportiva La Fratellanza 1874 con il patrocinio del Comune e della Provincia di Modena, della Regione Emilia Romagna e il sostengo di BPERBanca.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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Ottanta anni fa il sacrificio dei fratelli Cervi
Era il 28 dicembre del 1943 quando i fascisti fucilarono i sette fratelli Cervi: Agostino, Aldo, Antenore, Ettore, Ferdinando, Gelindo e Ovidio insieme anche al partigiano Quarto Camurri nel poligono di tiro a Reggio Emilia. Quest’anno ricorre l’80esimo anniversario dall’eccidio dei protagonisti di una storia tra i più grandi simboli di Resistenza. Oggi si terranno le celebrazioni. Alle 9 la…
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Jacuzzi was founded by seven brothers in the Jacuzzi family: Giocondo, Frank, Rachele, Candido, Joseph, Gelindo, and Valeriano.[5] More family members immigrated to the U.S. when the brothers won a contract to provide propellors to the U.S. for World War I planes.[7]
Jacuzzi began as a machining company.[8] The brothers worked on a citrus farm owned by an early aviation inventor.[6] They offered to help develop aviation products, creating an early wood propeller that was curved instead of flat[6] and was used in World War I.[9] They also developed one of the first fully-enclosed cabins for airplanes, called the Jacuzzi J-7, which was used to transport mail.[6]
In 1921, a mail plane crashed, killing all of the passengers on board, including Giocondo Jacuzzi.[6] The brothers subsequently abandoned the aviation industry and experimented with several other products, the first successful one being was a water pump created by Rachele Jacuzzi in 1926.[10] The product line expanded into a variety of pumps.[11]
In 1948, Candido Jacuzzi developed the first hydrotherapy pump, the J-300, to treat his son's (Ken Jacuzzi) rheumatoid arthritis between hospital visits.[12] He patented the pump in 1952[8] and began marketing it between 1955 and 1956 as a therapeutic aid.[12] The pump was a portable device that could turn any regular bathtub into a spa.[13]
From 1968, a whirlpool bath was produced, which included jets that mixed air and water. This product (called the Roman Bath) was developed by Roy Jacuzzi, a 3rd-generation member of the family.[14] This is considered the first whirlpool tub designed for relaxation, rather than for medical use.[15] Jacuzzi used celebrity Jayne Mansfield and others to market the tubs, which initially gained popularity among Hollywood movie stars.[12] In the 1970s, Jacuzzi products were featured on Queen for a Day and other TV shows and grew in popularity in California.[7] The company started developing larger models that could fit more than one person. They also added filters and heaters, so the tub didn't need to be drained with each use.[16] From 1970, family-sized spas were producted.[17]
By 1979,[7] there were 257 Jacuzzi family members involved in the Jacuzzi brand and there was a growing number of disputes among them.[18] Then the business was acquired by Kidde for $70 million.[7] Most of the Jacuzzi family members left the company, except Roy Jacuzzi, who stayed on as the head of the hot tub and bath division.[19] In 1987, Kidde was acquired by Hanson PLC.[20] In 1995 Hanson spun off Jacuzzi and other brands into a public company called U.S. Industries.[16] USI renamed itself Jacuzzi Brands in 2003.[21] This was in turn bought out by Apollo Management,[2] and then by Investindustrial in 2019.[22]
succession WISHES it could be the story of the jacuzzi family
The company was founded in 1915 by seven brothers from the Jacuzzi family
The Seven Jaccuzzi Brothers, masters of the hot springs
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Victor Mature Cause Of Death, Parents, Career, Education, Family, Net Worth And More
Victor Mature Cause Of Death:- A leading man in Hollywood throughout the 1940s and 1950s, Victor John Mature was an American theatre, film, and television actor. His most well-known movie performances can be found in One Million B.C., My Darling Clementine, Kiss of Death, Samson and Delilah, and The Robe. Alongside celebrities like Rita Hayworth and Betty Grable, he also made numerous musical appearances.
Victor Mature Cause Of Death
Victor Mature passed away on Wednesday in San Diego County, California. Hebecame famous for his role in movies while wearing a woolly mammoth loincloth. The Motion Picture Almanac stated that he was 86 years old, whereas other encyclopaedias stated that he was 83 or 84. Zollie Volchok, a friend, claimed that he passed away from cancer. In the 1940 film that launched his career as a star, "Tumak," Mr. Mature appeared bare chested and bare-armed while wearing loincloths, togas, and leotards.
victor mature death
Parents
The birthplace of Mature is Louisville, Kentucky. His father was a cutler and knife sharpener from Pinzolo, in the Italian portion of the former County of Tyrol. His name was Marcello Gelindo Maturi, later Marcellus George Mature (now Trentino in Italy, but at that time part of the Austro-Hungarian Empire). His mother, Clara P, was of Swiss descent and was a native of Kentucky. At the age of 11, Marcellus Paul Mature, an older brother, passed away from osteomyelitis in 1918. His lone sibling, Isabelle, was born and passed away in 1906.
victor mature parents
Education
Victor studied at the Spencerian Business School, the Kentucky Military Institute, and St. Xavier High School in Louisville, Kentucky. He temporarily opened a café and sold confectionery before relocating to California. At the Pasadena Community Playhouse, Mature studied acting and performed. He resided in a tent in the backyard of Catherine Lewis' classmate Mrs. Willigan for three years.
victor mature education
Career
One reviewer referred to Mature as "a gorgeous Tarzan type" for the minor role he had in The Housekeeper's Daughter. Then, in One Million B.C., Roach handed Mature his first leading part as a fur-clad caveman. Hedda Hopper described Mature as "a sort of miniature Johnny Weissmuller"; the film received extensive publicity and helped to elevate Mature's fame. Roach then cast him as Captain Caution in a swashbuckling novel set during the War of 1812. Hal Roach, who only produced a few number of films each year, lent out Mature's services to RKO, who utilised him as the leading man in the musical No, No, Nanette starring Anna Neagle and Herbert Wilcox. The studio executives were so delighted with his performance that they purchased an option to assume Hal Roach's portion of Mature's contract, allowing them to utilise his talents for two films annually for three years.
victor mature career
Net Worth
Victor Mature On January 29, 1913, an American actor was born. When he passed away, he was 86 years old. According to sources, Victor Mature's net worth was $1.5 million. INSTAGRAM Read Also: Mufti Abdul Gani Azhari Biography Read the full article
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