#storie di Alessandria
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La mia cara Alessandria celebra la 650esima puntata su Radio BBSI
Il programma radiofonico "La mia cara Alessandria" (LMCA), condotto da Piercarlo Fabbio, raggiunge le 650 puntate e celebra quindici anni di attività. La
Il programma radiofonico “La mia cara Alessandria” (LMCA), condotto da Piercarlo Fabbio, raggiunge le 650 puntate e celebra quindici anni di attività. La trasmissione, dedicata alla storia e alla cultura della città di Alessandria, andrà in onda domenica 24 novembre con una puntata speciale sulle frequenze di Radio BBSI e in replica su Radio Voce Spazio. Un viaggio nella storia di…
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Pitti Fragranze 2024
Quest’anno ho avuto l’onore di essere co-conferenziera per la presentazione del libro “Gelsominaie. Storie di donne, lotte, fiori e profumi”. Insieme a Venera Tomarchio, Santì La Rosa e il naso profumiere Antonio Alessandria ho raccontato questa storia di libertà e coraggio.
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Achtung, pedofilia nella Chiesa: un bollettino di guerra
Alessandria – L’associazione Italiana Rete l’Abuso ha realizzato e presentato in questi giorni un report dettagliato che raccoglie storie e denunce di minorenni vittime di pedofilia in Italia: in Italia, in un arco di tempo che copre gli ultimi 15 anni (2019-2024) sono ben 1.570 i casi censiti, che vedono come vittime ben 192 donne e 1.378 uomini, oltre a 1.426 minori abusati da sacerdoti, 90…
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Flavio Lucibello - Il nuovo romanzo “Verbello e Belsole, solo storie di paese”
Un viaggio satirico fra due paesi immaginari e rivali
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L’eclettica personalità di Flavio Lucibello presenta il suo nuovo romanzo “Verbello e Belsole, solo storie di paese”, disponibile dal 23 maggio 2024. Sull’Appennino centrale, sorgono due paesi immaginari: Verbello, desolato e autosufficiente, e Belsole, con un’esposizione invidiabile ed un turismo florido. I personaggi incarnano, in chiave tragicomica, l’ostilità e la rivalità fra questi due luoghi, offrendo uno spaccato satirico, che rappresenta a pieno la vita politica, culturale e sociale negli ultimi decenni dell’Italia. Le storie sono frutto della fantasia ma, in alcuni passi, appaiono estremamente lucide, realistiche, facendo sorgere dubbi e riflessioni nel pubblico di lettori. I quattro episodi narrati, infatti, riguardano dei fatti di cronaca plausibili: la folle distorsione delle radici culturali per pura speculazione politica; l’aggressione al territorio per uno sfruttamento sempre più irreversibile; i rapporti interpersonali che si confrontano con i compromessi quotidiani e la gestione del potere; infine, l’apparenza, che spesso nasconde ben altre figure e scopi. Il rovesciamento delle situazioni, il paradosso e la follia sono gli elementi fondamentali di questo romanzo, che riflette sulla tragica realtà attraverso il riso. “Verbello e Belsole, solo storie di paese” hanno già riscosso successo e, sia il pubblico sia la critica, si sono espressi positivamente in merito alla scorrevolezza e al vivido umorismo che anima la trama.
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Storia dell’autore
Flavio Lucibello nasce a Roma, sessantacinque anni fa. Ha lavorato per 43 anni in un Ente Pubblico di Ricerca e, nel frattempo, si è laureato in Ingegneria e Scienze della Formazione. Negli ultimi dieci anni della sua carriera ha fondato il Consorzio di Ricerca Hypatia, per lo sviluppo sostenibile, ispirandosi a Ipazia di Alessandria la prima martire della scienza; poi, in collaborazione con l’Agenzia Spaziale Italiana, la Fondazione Edoardo Amaldi. Sia Ipazia che Edoardo Amaldi hanno in comune il fatto che, oltre a essere dei grandi scienziati, misero il loro sapere a disposizione della collettività, con l’intento di migliorare la società in cui vivevano. L’autore è fermamente convinto che scienza e conoscenza, se affiancate da solidi principi etici, possano migliorare l’uomo e di conseguenza la società e il vivere civile. Ha iniziato a scrivere storie per poter arrivare al cuore delle persone, abbandonando la “freddezza” di strumenti che lo ha accompagnato nel corso della sua vita, quando i saggi e la produzione scientifica erano parte integrante della sua quotidianità.
“Il motivo per cui ho deciso di mettermi a scrivere storie ora sta tutto nel voler condividere con gli altri le esperienze, i pensieri e le passioni che mi hanno accompagnato durante questo percorso utilizzando un mezzo meno “freddo” e tecnico, come può essere un saggio o una pubblicazione scientifica, per arrivare alla mente e al cuore delle persone.
Per trasmettere l’amore per la natura, per la conoscenza, per i valori umani ed etici che la società che abbiamo creato tende a rinnegare.” Flavio Lucibello
I temi che gli sono più a cuore sono: la tutela dell’ambiente e la difesa della memoria storica. “…l’uomo non è esposto soltanto alla minaccia dell’olocausto nucleare o ai pericoli che nascono dall’inquinamento e dalla distruzione dell’ambiente: c’è una malattia più sottile che lo insidia, ed è il declino delle sue qualità più specificatamente umane”. Questo scriveva Konrad Lorenz nel 1983 (Il declino dell’uomo): dopo quarant’anni, vede il suo timore prendere forma.
Nel 2021 Flavio ha pubblicato “Diario di uno che ci aveva creduto”, una raccolta di racconti dove è inserito “Accadde ‘na notte a Roma”, grazie al quale ha vinto il premio Città sul Ponte di Firenze e il Premio Letterario internazionale Città di Cattolica 2022. Il libro è stato adottato come libro di lettura per l’estate da alcuni licei della provincia di Roma. Ottiene, nel 2023, il Premio Giuria Lettori al concorso letterario “Un libro amico per l’inverno 2023”, con “Il suo nome era Vladimiro. Alla ricerca del lupo cerviero” (2021) edito da La Caravella. Nel 2023 arriva anche una menzione speciale al Premio Caravaggio 2023 e finalista al Concorso letterario internazionale città di Como 2023 grazie alla pubblicazione de “La belva più feroce” (2022) edito sempre dalla casa editrice La Caravella.
Il racconto “Le ultime note” si è classificato secondo inedito al concorso VICTORIA 3.0 2022 ed è tra i finalisti del concorso letterario “Un racconto nel cassetto” e del concorso letterario Scrivendo 2023. Il romanzo “Quei semplici, preziosi attimi di normalità” è stato premiato come inedito al Concorso letterario Città di Castello 2023 ed è finalista al Premio Internazionale Mario Luzi e nel marzo 2024 è stato pubblicato da Capponi Editore. Il libro “Verbello e Belsole, solo storie di paese” è attualmente in promozione nazionale, mentre “Memorie de ‘no stagnaro” è in fase di pubblicazione con distribuzione su Amazon. Inoltre, l’autore è tra i finalisti del Concorso “Ioscrittore 2024” del Gruppo Editoriale Mauri Spagnol, con un nuovo romanzo il cui titolo deve rimanere segreto fino all’aggiudicazione finale.
Instagram: https://www.instagram.com/il.lupo.cerviero/
Facebook: https://www.facebook.com/flaviolucibell/
YouTube: https://www.youtube.com/@illupocerviero-librieracco4479
Web Site: https://www.illupocerviero.it/
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Cosa siamo nel buio, un successo le presentazioni di Tobia Rossi in tutta Italia
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Di Annalisa Valente Tobia Rossi ha trasposto nel racconto Cosa siamo nel buio la sceneggiarura di Hide and Seek, che ha debuttato a marzo al Park Theatre di Londra. Cosa siamo nel buio, un successo le presentazioni di Tobia Rossi in tutta Italia Continua il successo di Cosa Siamo Nel Buio (Mondadori Editore). L’opera letteraria di Tobia Rossi, drammaturgo, sceneggiatore e story editor, segue la messa in opera della piece teatrale Hide and Seek (sempre a firma di Rossi), che nello scorso mese di Marzo è stata rappresentata al Park Theatre di Londra per la Zava Productions, riscuotendo un buon successo di pubblico. Questa stessa piece ha preso vita dalla drammaturgia, sempre di Rossi, Nascondino, che a sua volta ha ispirato questo romanzo, dopo aver vinto il Mario Fratti Award 2019 ed essere andato in scena in Italia, a Londra e New York. Cosa Siamo Nel Buio narra di Gio, che va in seconda liceo, ed è convinto che nessuno lo ami, sia in famiglia che tra i compagni di scuola. E ne è talmente convinto che decide di sparire lasciando come unico indizio una serie di video sul suo profilo TikTok. Va a nascondersi in una remota grotta nel bosco, forse per non essere trovato o forse perché qualcuno finalmente si accorga di lui. Così quando Mirko – il compagno di scuola che Gio osserva da mesi - scopre per caso il suo nascondiglio, le cose cambiano. Mirko diventa un complice, torna a trovarlo nella grotta per raccontargli cosa sta succedendo fuori: le ricerche della polizia, i servizi in TV, le visualizzazioni del suo profilo TikTok che crescono ogni giorno. Finché il legame tra i due si stringe, rivelando davvero ciò che Gio e Mirko sono nel buio: due anime spezzate in cerca di uno spiraglio di luce. Adesso quindi tocca al libro continuare a far parlare di sé e in Italia, già da fine Maggio, sta riscuotendo un buon successo di pubblico anche grazie al programma di presentazioni dal vivo in località e situazioni interessanti. Prima a Milano, presso la Libreria Noi (https://www.noilibreria.it) un luogo creato con l’obiettivo di costruire una comunità di lettori non solo attraverso la vendita di libri ma con eventi, incontri, laboratori. “Il luogo perfetto per presentare questa storia” lo ha definito lo stesso Tobia. Alla presentazione milanese ha partecipato Gianluca Nativo, giovane autore con già due romanzi all’attivo, entrambi editi da Mondadori. “Ci siamo conosciuti a scuola (è anche un insegnante) – ci ha detto Tobia - abbiamo scoperto un interesse in comune per una certa letteratura per ragazzi, oltre che per la scrittura, e lui con grande generosità mi ha accompagnato in alcuni eventi di presentazione del mio romanzo, facendomi da relatore.” Altri appuntamenti hanno fornito l’occasione per incontrare dal vivo Tobia Rossi e il suo libro: la Pride Week di Alessandria a fine Maggio e la kermesse Mare di Libri a Rimini a metà Giugno. E altri ancora ce ne saranno: di nuovo a Milano (al teatro Franco Parenti il 4 ottobre), in Valtellina, nel Monferrato e in Sardegna. “Io spero tanto che il libro possa anche approdare all'estero – ci confida Tobia - credo che le tematiche che tratta siano universali e quello che accade nel piccolo paese di Mirko e Gio, un paese identificato nel nord dell'Italia, possa accadere tranquillamente ‘alla periferia di qualsiasi impero’. E poi il pubblico britannico, ad esempio, ha già conosciuto e apprezzato la storia attraverso lo spettacolo Hidend Seek, che è stato da poco in scena al Park Theatre, ottenendo un buon consenso di pubblico e critica”. Nel frattempo, chi ha visto a Londra Hide and Seek (o se l’è persa e vuole recuperare) quindi vuole leggere il libro, può acquistarlo on line, o sul sito di Mondadori https://www.ragazzimondadori.it/libri/cosa-siamo-nel-buio-tobia-rossi-9788804781783/ o alla pagina Cosa siamo nel uno su Amazon. Anche perché, come ha spiegato l’autore “questo romanzo amplia il racconto del testo teatrale, crea tutta una serie di percorsi, di personaggi secondari. Dice tutto quello che nel testo teatrale non viene detto, per una questione di sintesi. E’ come se fosse una versione ampliata di quella storia e del suo mondo”. Se avete amato Hide and Seek, non potrete non amare anche Cosa Siamo Nel Buio. ... Continua a leggere su
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ALESSANDRIA. MOTORADUNO INTERNAZIONALE DEI CENTAURI, 80 ANNI DI STORIA E PERSONAGGI IMMAGINARI, LA PRIMA VOLTA DI SAN MARINO AL MOTORADUNO DELLA MADONNINA.
Il motoraduno internazionale della madonnina edizione numero 79, causa Covid, con i suoi personaggi, sempre più donne iscritte alla manifestazione, le sue storie, le gioie e i dolori dell’età avanzata con i personaggi che l’hanno resa grande, celebrata in tutta Europa come un momento di ritrovo di tutti gli appassionati di viaggi e di due ruote, ma statistiche a parte favorite da una bellissima…
#Alessandria#ALESSANDRIA EVENTI FESTE ATTUALITA&039;#Castellazzo bormida#madonnina dei centauri#MOTORADUNO INTERNAZIONALE aLESSANDRIA#motoraduno internazionale dei centauri#SAN MARINO SPORT EVENTI
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le conchiglie e il tempo
Adesso è chiaro che la fabbricazione del tempo consisteva proprio nella sconfitta dei nostri sforzi di fabbricarlo: solo che non avevamo lavorato per noi ma per voialtri. Noi molluschi, che per primi abbiamo avuto l'intenzione di durare, abbiamo regalato il nostro regno, il tempo, alla più volubile razza di abitanti del provvisorio: l'umanità, che se non era per noi non le sarebbe mai venuto in mente. Lo spaccato della crosta terrestre ha dovuto far riaffiorare i nostri gusci abbandonati cento trecento cinquecento milioni di anni prima, perché la dimensione verticale del tempo si aprisse a voi e vi liberasse dal giro sempre ripetuto della ruota degli astri in cui continuavate a incasellare il corso del vostro esistere frammentario. Non dico, una parte di merito l'avete anche voi, quel che c'era scritto tra le righe del quaderno di terra siete voi che avete saputo leggerlo, (ecco che uso la solita metafora vostra, la roba scritta, di lì non si scappa, è la prova che siamo nel vostro territorio, non più nel mio), siete riusciti a compitare i caratteri stravolti del nostro balbettante alfabeto sparpagliato tra intervalli millenari di silenzio, ne avete tirato fuori tutto un discorso filato, un discorso su di voi. Ma dite, come ci avreste letto, là in mezzo, se noialtri, pur senza saper cosa, non ci avessimo scritto, ossia se noi, sapendolo bene, non avessimo voluto scrivere, (continuo con le vostre metafore, visto che ci sono), segnare, essere segno, rapporto, relazione di noi ad altri, cosa che essendo com'è in sé e per sé accetta d'essere altro per altri... Qualcuno doveva pur cominciare: non tanto a fare, quanto a farsi, a farsi cosa, a farsi in ciò che faceva, a far sì che tutte le cose lasciate, le cose seppellite, fossero segni d'altro, l'impronta delle spine del pesce nell'argilla, le foreste carbonizzate e petrolifere, la zampata del dinosauro del Texas nel fango del Cretaceo, i ciottoli scheggiati del Paleolitico, la carcassa del mammuth ritrovato nella tundra della Bereskova con tra i denti i resti dei ranuncoli brucati dodicimila anni fa, la Venere di Willendorf, le rovine d'Ur, i rotoli degli Esseni, la punta di lancia longobarda spuntatasi a Torcello, il tempio dei Templari, il tesoro degli Incas, il Palazzo d'Inverno e l'Istituto Smolnij, il cimitero delle automobili... A partire dalle nostre spirali interrotte avete messo insieme una spirale continua che chiamate storia. Non so se avete tanto da stare allegri, non so giudicare; questa cosa non mia, per me questo è solo il tempo-impronta, l'orma della nostra impresa fallita, il rovescio del tempo, una stratificazione di resti e gusci e necropoli e catasti, di ciò che perdendosi si è salvato, di ciò che essendosi fermato vi ha raggiunto. La vostra storia è il contrario della nostra, il contrario della storia di ciò che muovendosi non è arrivato, di ciò che per durare si è perso: la mano che modellò il vaso, gli scaffali che bruciarono ad Alessandria, la pronuncia dello scriba, la polpa del mollusco che secerneva la conchiglia... da I. Calvino, Le conchiglie e il tempo, in Altre storie cosmicomiche
#citazioni#calvino#italo calvino#altre storie cosmicomiche#cosmicomiche#conchiglie#tempo#storia#ruota degli astri#scrittura#segno
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Epidemie
Si dice spesso che un grande romanzo è quello che racchiude in sé, oltre sue le storie, un Tempo che il suo autore ha voluto fermare nelle sue pagine. Questa è ovviamente una delle possibili soluzioni alla domanda su cosa sia un grande romanzo, ma se vogliamo tenerla per buona, questo che ho appena finito di leggere è un grandissimo romanzo. Orhan Pamuk, premio Nobel per la letteratura nel 2006, torna con un libro che si rifà negli intenti ai romanzi storici dell’Ottocento, quelli di Tolstoj, di Manzoni, di Stendhal: Le Notti Della Peste (Einaudi) Lo è nella struttura, nell’incedere, nella costruzione della trama. Ma è allo stesso tempo tempo una grandiosa allegoria dei nostri tempi, soprattutto di un epocale biennio appena passato.
Tutta la storia è incentrata nei circa 240 giorni che sconvolsero l’isola di Mingher, tra aprile e ottobre del 1901: isola fittizia, è situata sulla rotta che da Alessandria d’Egitto porta a Smirne, non lontano da Creta. Perla dell’Impero Ottomano, in quei tempi sull’orlo della dissoluzione, è famosa per l’acqua di rose, la bellezza dei paesaggi e per la pacifica e centenaria convivenza tra i romei, ovvero le diverse popolazioni orientali di tutte le regioni dell'antico Impero bizantino che utilizzavano il greco come lingua franca nei servizi liturgici, per i commerci e gli affari, i musulmani e le altre minoranze. Ma dall’Asia sono arrivati, su una nave proveniente da Honk Kong, dei ratti portatori di peste. Ai primi segnali, su una nave che trasportava anche una principessa nipote del Sultano, Pakize, con suo marito medico, il dottor Nuri, scende il Dottor Bonkowski, il massimo esperto di malattie infettive dell’Impero, con il suo fido assistente, Dottor Ilias, tutte e due inviati dal Sultano. La prima cosa che trova Bonkowski è la reticenza delle autorità che non credono ci sia la peste, infatti tutto sembra scorrere come sempre: arrivano le navi dagli altri porti, le strade brulicano di commerci, i minareti e i campanili chiamano alla preghiera. Ma basta una settimana a Bonkowski per confermare, scientificamente, che è in atto un’epidemia di peste. Subito la voce percorre le strade, sono già in atto le prime azioni di contenimento e di quarantena, quando il Dottor Bonkowski viene trovato senza vita. Pochi giorni dopo stessa sorte toccherà al Dottor Ilias, avvelenato durante un pranzo. Il Sultano ordina al Dottor Nuri di indagare sulle morti dei due medici. In un drammatico crescendo di eventi, la peste dilaga, acutizzando e frantumando quell’equilibrio che aveva regnato, magari fittiziamente, sull’isola: ogni decisione ha troppe implicazioni politiche, religiose, di diplomazia internazionale (l’isola è contesa dalle grandi potenze europee che fiutano la malattia dell’Impero intero), dove si intrecciano vecchi dissapori, nazionalismo, paura della scienza, obblighi tradizionali. L’isola ne verrà totalmente sconvolta, in modi talmente travolgenti che la Storia verrà totalmente cambiata, facendo anche di chi era lì per altri motivi radice storica e comunitaria indelebile, pedina indiretta di una nuova speranza.
Questo è un libro monumentale, per l’idea mondo che contiene: le analogie, le sensazioni che trasmette nelle sue oltre 600 pagine, sono un motivo per ricordare ciò che tutta l’umanità ha appena passato, non si sa nemmeno ancora se definitivamente. È un affresco che brulica di personaggi, di strade e monumenti inventati, di personaggi storici e di religioni, tradizioni, profumini e cibi esotici, e che indaga a fondo e in maniera esemplare alcuni dei problemi dei nostri giorni: il legame tra paura e potere, tra particolare e generale, tra fede e ragione, tra pratica e scienza, tra passato, presente e futuro.
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🟥LA STRAGE SILENZIOSA Mattia, operaio edile di 23 anni. Flamur, operaio edile di 50 anni. Natalino, gruista di 48 anni. Sono i tre uomini morti oggi mentre erano al lavoro. Tre vittime: a Montebelluna, a Taranto e ad Alessandria. Tre storie spezzate e una strage che continua nel silenzio generale. Collettiva
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Se un giorno ci venisse in mente di incontrarci
(cosa di cui in fondo dubito)
allora per amor di Dio scegliamo un luogo
in cui nessuno di noi e’ mai stato prima.
Una qualche isola in disparte nell’Egeo
o una spiaggia nei pressi di Alessandria.
Un posto dove i giardini notturni non ci portino
subito a vedere noi stessi
come fantasmi, dove la gente scorgendoci
non finisca subito per pensare
a chi è morto dopo il nostro ultimo incontro
e dove non compariamo nelle loro storie.
Potremmo passare la notte insieme
a bere, a parlare di nulla
e magari remare sul mare al chiaro di luna
e se non ci venisse in mente di annegarci
potremmo separarci prima dell’alba
felici, prima di essere tornati sobri.
– Se dunque esiste un posto così
(cosa di cui come ho detto dubito)
un posto in cui persino certi tardi sprazzi di sole
e i profumi di certi alberi notturni
di tanto in tanto non ci ricordino che abbiamo provato
tutto questo tante volte prima, senza successo.
Oppure lasciamo perdere l’idea di incontrarci.
Henrik Nordbrandt
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La tredicesima storia di Diane Setterfield: un viaggio tra mistero, segreti e letteratura. Recensione di Alessandria today
Diane Setterfield ci regala un capolavoro letterario che intreccia passato e presente, esplorando i segreti più oscuri di una famiglia attraverso una narrazione magnetica.
Diane Setterfield ci regala un capolavoro letterario che intreccia passato e presente, esplorando i segreti più oscuri di una famiglia attraverso una narrazione magnetica. Un romanzo che celebra la forza delle storie.“La tredicesima storia” di Diane Setterfield è un libro che cattura l’attenzione fin dalla prima pagina. Ambientato tra antiche biblioteche e dimore misteriose, il romanzo è un’ode…
#Alessandria today#Angelfield#bestseller internazionali#Diane Setterfield#Diane Setterfield autrice#dimore misteriose#Google News#italianewsmedia.com#La Tredicesima Storia#letteratura moderna#Letture consigliate#letture emozionanti#letture profonde#libri emozionanti#libri sul potere delle storie#Margaret Lea#misteri letterari#narrativa al femminile#narrativa al femminile contemporanea#narrativa atmosferica#narrativa avvolgente#narrativa contemporanea#narrativa inglese#narrativa per amanti dei libri#narrativa storica contemporanea.#narrativa sulle relazioni#Pier Carlo Lava#romanzi classici contemporanei#romanzi d’autore#romanzi di grande successo
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Se un giorno ci venisse in mente di incontrarci… ( cosa di cui in fondo dubito) allora per amor di Dio scegliamo un luogo in cui nessuno di noi è mai stato prima. Una qualche isola in disparte nell’ Egeo o una spiaggia nei pressi di Alessandria. Un posto dove i giardini notturni non ci portino subito a vedere noi stessi come fantasmi, dove la gente scorgendoci non finisca per pensare a chi è morto dopo il nostro ultimo incontro e dove non compariamo nelle loro storie Potremo passare la notte insieme a bere, a parlare di nulla e magari remare sul mare al chiaro di luna e se non ci venisse in mente di annegarci potremo separarci prima dell’ alba felici, prima di essere tornati sobri. Se dunque esiste un posto così ( cosa di cui come ho detto dubito) un posto in cui persino certi tardi sprazzi di sole e i profumi di certi alberi notturni di tanto in tanto non ci ricordino che abbiamo provato tutto questo tante volte prima, senza successo. Oppure lasciamo perdere l'idea di incontrarci. Henrik Nordbrandt
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Il giornale "OGGI CRONACA" racconta di @emmebi_mb_ Articolo di @bottiroliangelo Foto di @davide.giordano.db Lei si chiama Martina Bonini, ha 28 anni ed è vignettista. E’ una nuova collaboratrice esterna di Oggi Cronaca e ogni tanto ci offrirà gratuitamente la sua collaborazione, nel senso che, quando capiterà di scrivere articoli ironici o avremo bisogno di un’immagine che rappresenti qualcosa di grottesco, ironico o che semplicemente faccia sorridere, potremo utilizzare qualcuna delle sue vignette. Siamo un giornale di cronaca e non capita spesso di scrivere articoli di questi genere, tuttavia, Martina ha dimostrato di saperci fare: è brava e riesce a trovare l’ironia dove spesso, apparentemente non c’è. Per questo motivo abbiamo deciso di dedicarle un apposito spazio, come facciamo per tutti coloro che collaborano alla realizzazione di questo giornale. Martina abita in provincia di Asti, si di è diplomata all’istituto di ragioneria per poi avvicinarsi, come primo approccio all’arte, alla pittura su porcellana. appassionandosi ed immergendosi in questo mondo che forse le è sempre appartenuto. Sperimenta diverse tecniche artistiche arrivando a preferire il raccontare storie tramite fumetto o spiegare a livello visivo concetti di vita quotidiana. #oggi #illustration #quotidiano #art #raccontare #giornale #alessandria #vignetteitaliane #vignettedivertenti #oggicronaca #leggere #informazioni #raccontare #emmebi #media #info #illustrazione #cosebelle #nizzamonferrato #graphic #freelancer #artecontemporanea #artistiemergenti #arteitaliana #artemoderna #illustrationartists #illustrationoftheday #illustrazione #newlife #newyear #new #ink (presso Nizza Monferrato) https://www.instagram.com/p/CMab41BBhfI/?igshid=141392o9sd5hn
#oggi#illustration#quotidiano#art#raccontare#giornale#alessandria#vignetteitaliane#vignettedivertenti#oggicronaca#leggere#informazioni#emmebi#media#info#illustrazione#cosebelle#nizzamonferrato#graphic#freelancer#artecontemporanea#artistiemergenti#arteitaliana#artemoderna#illustrationartists#illustrationoftheday#newlife#newyear#new#ink
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Baratri, macigni e sabbia
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Sono bruttissimi questi nostri tempi.
Non basta la pandemia a renderli cupi, perché c’è una una sequenza di incubi sociali, talvolta ad essa correlati, a peggiorare il contesto.
Ricordando gli ultimi casi di autolesionismo adolescenziale, addebitato all’abuso di social e alle challenges (sfide) da questi veicolati tra i ragazzi ed i ragazzini, non possiamo negare che il fenomeno del cyberbullismo e delle molestie digitali, compreso il revenge porn (scene ad alto contenuto sessuale utilizzate per vendetta) tra ragazzi, non accenna a diminuire e che parimenti occorra un’azione più incisiva e collettiva nella consapevolezza e nel combattere omertà e superficialità. Nel 2020 sono stati registrati 400 casi in Italia di divulgazione di materiale pedopornografico per vendetta da parte di coetanei, per esempio. Ma è la punta di un iceberg, non l’interezza di un tragico fenomeno.
Probabilmente la pandemia, con la conseguenza della forzata spinta verso l’abuso di social, potrebbe avere qualche responsabilità. Indubbiamente, è sempre colpa di chi abita questi luoghi virtuali, spesso perché non sa comportarsi, o perché non conosce le conseguenze, ovvero confida su di una falsa percezione di temperanza e autodifesa. ‘Smetto quando voglio’ non è mai un serio proposito.
Se pure noi adulti caschiamo spesso nelle trappole dei social, con i loro troll, i loro haters (odiatori), le abbondanti fake news (ancor più pericolose quando sono verosimili alla realtà), le loro bufale (anche le più grossolane), laddove non trattasi di vere e proprie frodi, figuriamoci i nostri ragazzi, i quali possono vivere strazianti inferni.
Un inferno è quello che viveva Carolina Picchio, l’adolescente novarese che scelse di volare già da una terrazza nell’inverno del 2013, per la crudeltà di alcuni coetanei che la ricattavano. Ai suoi occhi di ragazzina, la colpa che le ascrivevano era diventata un incubo, il più grande ed insopportabile della sua piccola vita. La vicenda di Carolina ha stimolato la promulgazione della legge 71/2017 contro il cyberbullismo.
Tuttavia, ciò, ovviamente, non basta. Il fenomeno delle molestie contro adolescenti e pre-adolescenti in rete - che siano offese, ricatti, vendette, sfide - è molto diffuso, più di quanto immaginiamo.
Moltissimi, genitori, docenti e loro dirigenti, liquidano come ragazzate questi fenomeni. E sbagliano. Il sottacere, il negare, il minimizzare non sono la migliore strategia, proprio perché il mezzo digitale è un super-diffusore, grazie alla capillarità dei tentacoli, ma anche per via della quantità di tracce che rimangono nella rete.
È pur vero che la legge 71 ha inteso rimarcare la responsabilità della scuola e delle famiglie, ma non basta se proprio troppi di questi attori ancora eludono le azioni da compiersi, in quanto ritengono di rimanere invischiati o di recar danno d’immagine alle loro famiglie, agli istituti che dirigono, a loro stessi. E così, il fenomeno - senza argini - si diffonde e miete vittime.
Solo nell’ultimo trimestre del 2020 si sono registrati 22 milioni di palesi discorsi d’odio in rete. Nelle chat è anche peggio.
Il baratro è l’inferno in cui precipitano tutti i ragazzi vittime di vendette e ricatti, offese e umiliazioni veicolate sui social, dallo scherno pesante al body shaming (venire insultati per l’aspetto fisico), dalla diffamazione all’istigazione a colpire fisicamente le vittime.
Il macigno è quello sul cuore, il peso angosciante di sentirsi vittima senza scampo di un’orda digitale famelica e sghignazzante. Il macigno è anche quello sul cuore dei genitori che non sanno da dove cominciare per aiutare figli in angoscia.
La sabbia è il nostro comportamento svicolante che permea e ingrippa i motori della buona convivenza e del rispetto reciproco in una comunità, se non vogliamo mettere in mezzo amore, affetto, accoglienza e tenerezza.
Dobbiamo spazzarla, questa sabbia dell’indifferenza, della minimizzazione, del benaltrismo, anche nelle scuole, che dovrebbero essere templi di ogni virtù collettiva.
La rassegna culturale, curata dall’Ass. Ebbridilibri, dal titolo Così lontani... così vicini, ospiterà Ornella Della Libera, autrice di libri e canzoni e Maria Paola Minetti, Dirigente scolastica dell'I.C. G. Galilei di Alessandria. La superpoliziotta Ornella-Blondie combatte da anni nelle scuole, per la difesa dei diritti dei minori, per l’educazione alla legalità e per la lotta al bullismo e al cyberbullismo. La dr Minetti, in prima linea nella protezione dei ragazzi dalle trappole digitali e non, illustrerà le strategie e le pratiche per gestire contesti e situazioni a rischio bullismo, cyberbullismo e molestie.
Sabato 30 gennaio dalle ore 18, saranno in streaming sulla pagina Facebook dell’Associazione e potremo ascoltare le storie delle loro esperienze e fare tesoro dei loro consigli, utili anche a sconfiggere le reticenze di una società che tenta continuamente di minimizzare i seri rischi che minacciano i ragazzi.
Ornella Della Libera sarà ben felice di interloquire con i giovani spettatori, rispondendo alle loro domande. La dr Minetti sarà di strategico e fondamentale aiuto a docenti e dirigenti per affrontare situazioni scottanti.
C'è un’infanzia da proteggere, ci sono giovani da difendere e le nostre eroine ci daranno una mano a capire e risolvere i problemi dei ragazzi di oggi.
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Ho fatto questo sogno in cui ricevevo una tua mail e al risveglio devo averci messo due minuti per capire che non era vero e sono stato triste tutto il giorno. Poi il grande dolore è l’assenza delle storie, ciò che mi resta non raccontato. Hai causato questo tempo senza storie, come il califfo Omar alla Biblioteca di Alessandria: io sono lì sugli scaffali, infranto in parole e macchie d’inchiostro, nei volumi, come qualcosa di esteso fino ai limiti della vita che infine esplode; vorrei dirti, anche se vai così sicura agli altri ed a te stessa amica, ricordati che ci sono crepe sottili nell’edificio perfetto del mondo. Potresti volere che ti leggessi ancora qualcosa, una notte, ce n’è abbastanza per non bruciare tutto. Ma sarà, io non l’ho mai avuto questo tuo terrificante coraggio.
Dicevo a qualcuno: ecco, vedi, i nani sono nati dal sangue di Ymir, il gigante della terra. Se anche noi nascessimo così nessuno avrebbe colpa. Ma invece c’è questa responsabilità insopportabile, voi non la sentite ma io sì, io so che un giorno peseranno il mio cuore e la catena della bilancia si spezzerà in un piagnucolio di scintille.
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COSTRUIRE HIFI #251 – MARZO 2020 – VEDO… PREVEDO…
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Vedo… Prevedo…
Mi sono spesso pentito di aver parlato, mai di aver taciuto. Publilio Siro Oggi è l’8 marzo 2020. In Italia, come in tutto il mondo anche se con date differenti, si fetseggia la "Giornata delle Nazioni Unite per i diritti delle Donne e per la pace internazionale" ma credo che ci sia ben poco da festeggiare, sia per le donne (che da millenni non vedono riconosciuti i loro legittimi diritti pur nelle ovvie diversità di genere MASCHILE e FEMMINILE!) sia per noi italiani che ci siamo svegliati, senza saperlo, in pieno STATO DI GUERRA. Ieri notte il Governo italiano ha praticamente chiuso le seguenti zone d’Italia: la regione Lombardia e le province di Modena, Parma, Piacenza, Reggio nell'Emilia, Rimini, Pesaro e Urbino, Alessandria, Asti, Novara, Verbano-Cusio-Ossola, Vercelli, Padova, Treviso e Venezia. Questa è la cosiddetta ZONA ARANCIONE dove bisognerà “evitare ogni spostamento delle persone fisiche in entrata e in uscita dai territori di cui al presente articolo, nonché' all'interno dei medesimi territori, salvo che per gli spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità ovvero spostamenti per motivi di salute. È consentito il rientro presso il proprio domicilio, abitazione o residenza”. Quando voi mi leggerete (speriamo che ciò accada!) sarà già la seconda metà di marzo e probabilmente ci avrete capito qualcosa di più, io, vi assicuro, non ci ho capito molto! Domani noi dovremmo andare in stampa ma ancora non è chiaro se: i camion con le riviste potranno partire da Loreto (provincia di Ancona) per recarsi a Milano, da dove poi verranno smistate in tutta Italia, comprese le aree della ZONA ARANCIONE; se, una volta lavorate a Milano, le riviste potranno essere consegnate ai vari distributori locali italiani, per poi essere da questi lavorate e smistate nelle singole edicole delle vostre città; la stessa sorte seguiranno le riviste che verranno consegnate a Terni per poi essere postalizzate e spedite negli uffici postali di tutta Italia e poi, da quest’ultimi consegnati ai vostri indirizzi. Ammesso e non concesso che tutto quanto sopra indicato vada in porto in maniera chiara e puntuale, la domanda che tutti ci facciamo è: ma qualcuno poi da metà marzo in poi andrà in edicola a comprare le riviste? Andrà nei negozi a comprare un vestito? Andrà a comprare un vinile? Andrà ad ascoltare i nuovi diffusori o il nuovo ampli? Andrà in un negozio a comprare i componenti per terminare il suo progetto? Sembrano domande sciocche? Beh, per me non lo sono visto che siamo passati in poco più di 15 giorni da un Giuseppe Conte che rassicurava tutti: “La situazione è sotto controllo” (Roma, 21 febbraio), alla chiusura della ZONA ROSSA di Codogno (1° marzo), alla chiusura delle scuole fino al 15 marzo (4 marzo) fino ad arrivare all’ultimo dpcm di ieri sera. Il rischio è che facendo così lo spread potrebbe risalire, la borsa di Milano potrebbero scendere, il Paese potrebbe andare in recessione e ci troveremmo a dover combattere l’ennesima crisi finanziaria, questa volta però facilmente evitabile… … Cosa? … Scusate non sento? … Mi dite che quello che ho scritto è già accaduto? … Ma voi siete nel FUTURO per me che scrivo! Vuoi vedere che anche l’indovino mi toccherà fare in questo 2020 per far tornare i conti… Scrivetemi, come sempre, quello che ne pensate a: [email protected] Buona musica e avanti tutta!
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EDITORIALE Vedo… Prevedo… di Andrea Bassanelli Lettere al Direttore COVER STORY Vanbarragan 15 di Marco Bonioli TEORIA Psicoacustica per HiFi: la localizzazione della sorgente (1^ parte) di Mario Bon PRATICA Montaggio e collaudo dell’alimentatore da laboratorio SP4/750BC Full (3^ parte) di Marco Petrolesi Amplificatore MOS PP HD Tubes Transistor Mosfet (TTM) (Addendum) (2^ parte) di Daniele “DANFAI” Failli FET–MOSFET–HEAD–AMP ovvero amplificatore per cuffie a FET e MOSFET di Matteo Corrado MiniDAMM Monovia compatto con FAITAL 4FE35 di Massimo Mazzetti e Diego Sartori ABC ABC-D #11 Contatori & co. di Marco Rampin CLUB DEI LETTORI Read the full article
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