#storie di Alessandria
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pier-carlo-universe · 10 days ago
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La mia cara Alessandria celebra la 650esima puntata su Radio BBSI
Il programma radiofonico "La mia cara Alessandria" (LMCA), condotto da Piercarlo Fabbio, raggiunge le 650 puntate e celebra quindici anni di attività. La
Il programma radiofonico “La mia cara Alessandria” (LMCA), condotto da Piercarlo Fabbio, raggiunge le 650 puntate e celebra quindici anni di attività. La trasmissione, dedicata alla storia e alla cultura della città di Alessandria, andrà in onda domenica 24 novembre con una puntata speciale sulle frequenze di Radio BBSI e in replica su Radio Voce Spazio. Un viaggio nella storia di…
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retelabuso · 29 days ago
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Achtung, pedofilia nella Chiesa: un bollettino di guerra
Alessandria – L’associazione Italiana Rete l’Abuso ha realizzato e presentato in questi giorni un report dettagliato che raccoglie storie e denunce di minorenni vittime di pedofilia in Italia: in Italia, in un arco di tempo che copre gli ultimi 15 anni (2019-2024) sono ben 1.570 i casi censiti, che vedono come vittime ben 192 donne e 1.378 uomini, oltre a 1.426 minori abusati da sacerdoti, 90…
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micro961 · 3 months ago
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Flavio Lucibello - Il nuovo romanzo “Verbello e Belsole, solo storie di paese”
Un viaggio satirico fra due paesi immaginari e rivali
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L’eclettica personalità di Flavio Lucibello presenta il suo nuovo romanzo “Verbello e Belsole, solo storie di paese”, disponibile dal 23 maggio 2024. Sull’Appennino centrale, sorgono due paesi immaginari: Verbello, desolato e autosufficiente, e Belsole, con un’esposizione invidiabile ed un turismo florido. I personaggi incarnano, in chiave tragicomica, l’ostilità e la rivalità fra questi due luoghi, offrendo uno spaccato satirico, che rappresenta a pieno la vita politica, culturale e sociale negli ultimi decenni dell’Italia. Le storie sono frutto della fantasia ma, in alcuni passi, appaiono estremamente lucide, realistiche, facendo sorgere dubbi e riflessioni nel pubblico di lettori. I quattro episodi narrati, infatti, riguardano dei fatti di cronaca plausibili: la folle distorsione delle radici culturali per pura speculazione politica; l’aggressione al territorio per uno sfruttamento sempre più irreversibile; i rapporti interpersonali che si confrontano con i compromessi quotidiani e la gestione del potere; infine, l’apparenza, che spesso nasconde ben altre figure e scopi.  Il rovesciamento delle situazioni, il paradosso e la follia sono gli elementi fondamentali di questo romanzo, che riflette sulla tragica realtà attraverso il riso. “Verbello e Belsole, solo storie di paese” hanno già riscosso successo e, sia il pubblico sia la critica, si sono espressi positivamente in merito alla scorrevolezza e al vivido umorismo che anima la trama.
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Storia dell’autore
Flavio Lucibello nasce a Roma, sessantacinque anni fa. Ha lavorato per 43 anni in un Ente Pubblico di Ricerca e, nel frattempo, si è laureato in Ingegneria e Scienze della Formazione. Negli ultimi dieci anni della sua carriera ha fondato il Consorzio di Ricerca Hypatia, per lo sviluppo sostenibile, ispirandosi a Ipazia di Alessandria la prima martire della scienza; poi, in collaborazione con l’Agenzia Spaziale Italiana, la Fondazione Edoardo Amaldi. Sia Ipazia che Edoardo Amaldi hanno in comune il fatto che, oltre a essere dei grandi scienziati, misero il loro sapere a disposizione della collettività, con l’intento di migliorare la società in cui vivevano. L’autore è fermamente convinto che scienza e conoscenza, se affiancate da solidi principi etici, possano migliorare l’uomo e di conseguenza la società e il vivere civile. Ha iniziato a scrivere storie per poter arrivare al cuore delle persone, abbandonando la “freddezza” di strumenti che lo ha accompagnato nel corso della sua vita, quando i saggi e la produzione scientifica erano parte integrante della sua quotidianità.
“Il motivo per cui ho deciso di mettermi a scrivere storie ora sta tutto nel voler condividere con gli altri le esperienze, i pensieri e le passioni che mi hanno accompagnato durante questo percorso utilizzando un mezzo meno “freddo” e tecnico, come può essere un saggio o una pubblicazione scientifica, per arrivare alla mente e al cuore delle persone.
Per trasmettere l’amore per la natura, per la conoscenza, per i valori umani ed etici che la società che abbiamo creato tende a rinnegare.” Flavio Lucibello
I temi che gli sono più a cuore sono: la tutela dell’ambiente e la difesa della memoria storica. “…l’uomo non è esposto soltanto alla minaccia dell’olocausto nucleare o ai pericoli che nascono dall’inquinamento e dalla distruzione dell’ambiente: c’è una malattia più sottile che lo insidia, ed è il declino delle sue qualità più specificatamente umane”. Questo scriveva Konrad Lorenz nel 1983 (Il declino dell’uomo): dopo quarant’anni, vede il suo timore prendere forma.
Nel 2021 Flavio ha pubblicato “Diario di uno che ci aveva creduto”, una raccolta di racconti dove è inserito “Accadde ‘na notte a Roma”, grazie al quale ha vinto il premio Città sul Ponte di Firenze e il Premio Letterario internazionale Città di Cattolica 2022. Il libro è stato adottato come libro di lettura per l’estate da alcuni licei della provincia di Roma. Ottiene, nel 2023, il Premio Giuria Lettori al concorso letterario “Un libro amico per l’inverno 2023”, con “Il suo nome era Vladimiro. Alla ricerca del lupo cerviero” (2021) edito da La Caravella. Nel 2023 arriva anche una menzione speciale al Premio Caravaggio 2023 e finalista al Concorso letterario internazionale città di Como 2023 grazie alla pubblicazione de “La belva più feroce” (2022) edito sempre dalla casa editrice La Caravella.
Il racconto “Le ultime note” si è classificato secondo inedito al concorso VICTORIA 3.0 2022 ed è tra i finalisti del concorso letterario “Un racconto nel cassetto” e del concorso letterario Scrivendo 2023. Il romanzo “Quei semplici, preziosi attimi di normalità” è stato premiato come inedito al Concorso letterario Città di Castello 2023 ed è finalista al Premio Internazionale Mario Luzi e nel marzo 2024 è stato pubblicato da Capponi Editore. Il libro “Verbello e Belsole, solo storie di paese” è attualmente in promozione nazionale, mentre “Memorie de ‘no stagnaro” è in fase di pubblicazione con distribuzione su Amazon.  Inoltre, l’autore è tra i finalisti del Concorso “Ioscrittore 2024” del Gruppo Editoriale Mauri Spagnol, con un nuovo romanzo il cui titolo deve rimanere segreto fino all’aggiudicazione finale.
Instagram: https://www.instagram.com/il.lupo.cerviero/
Facebook: https://www.facebook.com/flaviolucibell/
YouTube: https://www.youtube.com/@illupocerviero-librieracco4479
Web Site: https://www.illupocerviero.it/
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londranotizie24 · 5 months ago
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Cosa siamo nel buio, un successo le presentazioni di Tobia Rossi in tutta Italia
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Di Annalisa Valente Tobia Rossi ha trasposto nel racconto Cosa siamo nel buio la sceneggiarura di Hide and Seek, che ha debuttato a marzo al Park Theatre di Londra. Cosa siamo nel buio, un successo le presentazioni di Tobia Rossi in tutta Italia Continua il successo di Cosa Siamo Nel Buio (Mondadori Editore). L’opera letteraria di Tobia Rossi, drammaturgo, sceneggiatore e story editor, segue la messa in opera della piece teatrale Hide and Seek (sempre a firma di Rossi), che nello scorso mese di Marzo è stata rappresentata al Park Theatre di Londra per la Zava Productions, riscuotendo un buon successo di pubblico. Questa stessa piece ha preso vita dalla drammaturgia, sempre di Rossi, Nascondino, che a sua volta ha ispirato questo romanzo, dopo aver vinto il Mario Fratti Award 2019 ed essere andato in scena in Italia, a Londra e New York. Cosa Siamo Nel Buio narra di Gio, che va in seconda liceo, ed è convinto che nessuno lo ami, sia in famiglia che tra i compagni di scuola. E ne è talmente convinto che decide di sparire lasciando come unico indizio una serie di video sul suo profilo TikTok. Va a nascondersi in una remota grotta nel bosco, forse per non essere trovato o forse perch�� qualcuno finalmente si accorga di lui. Così quando Mirko – il compagno di scuola che Gio osserva da mesi - scopre per caso il suo nascondiglio, le cose cambiano. Mirko diventa un complice, torna a trovarlo nella grotta per raccontargli cosa sta succedendo fuori: le ricerche della polizia, i servizi in TV, le visualizzazioni del suo profilo TikTok che crescono ogni giorno. Finché il legame tra i due si stringe, rivelando davvero ciò che Gio e Mirko sono nel buio: due anime spezzate in cerca di uno spiraglio di luce. Adesso quindi tocca al libro continuare a far parlare di sé e in Italia, già da fine Maggio, sta riscuotendo un buon successo di pubblico anche grazie al programma di presentazioni dal vivo in località e situazioni interessanti. Prima a Milano, presso la Libreria Noi (https://www.noilibreria.it) un luogo creato con l’obiettivo di costruire una comunità di lettori non solo attraverso la vendita di libri ma con eventi, incontri, laboratori. “Il luogo perfetto per presentare questa storia” lo ha definito lo stesso Tobia. Alla presentazione milanese ha partecipato Gianluca Nativo, giovane autore con già due romanzi all’attivo, entrambi editi da Mondadori. “Ci siamo conosciuti a scuola (è anche un insegnante) – ci ha detto Tobia - abbiamo scoperto un interesse in comune per una certa letteratura per ragazzi, oltre che per la scrittura, e lui con grande generosità mi ha accompagnato in alcuni eventi di presentazione del mio romanzo, facendomi da relatore.” Altri appuntamenti hanno fornito l’occasione per incontrare dal vivo Tobia Rossi e il suo libro: la Pride Week di Alessandria a fine Maggio e la kermesse Mare di Libri a Rimini a metà Giugno. E altri ancora ce ne saranno: di nuovo a Milano (al teatro Franco Parenti il 4 ottobre), in Valtellina, nel Monferrato e in Sardegna. “Io spero tanto che il libro possa anche approdare all'estero – ci confida Tobia - credo che le tematiche che tratta siano universali e quello che accade nel piccolo paese di Mirko e Gio, un paese identificato nel nord dell'Italia, possa accadere tranquillamente ‘alla periferia di qualsiasi impero’. E poi il pubblico britannico, ad esempio, ha già conosciuto e apprezzato la storia attraverso lo spettacolo Hidend Seek, che è stato da poco in scena al Park Theatre, ottenendo un buon consenso di pubblico e critica”. Nel frattempo, chi ha visto a Londra Hide and Seek (o se l’è persa e vuole recuperare) quindi vuole leggere il libro, può acquistarlo on line, o sul sito di Mondadori https://www.ragazzimondadori.it/libri/cosa-siamo-nel-buio-tobia-rossi-9788804781783/  o alla pagina Cosa siamo nel uno su Amazon. Anche perché, come ha spiegato l’autore “questo romanzo amplia il racconto del testo teatrale, crea tutta una serie di percorsi, di personaggi secondari. Dice tutto quello che nel testo teatrale non viene detto, per una questione di sintesi. E’ come se fosse una versione ampliata di quella storia e del suo mondo”.  Se avete amato Hide and Seek, non potrete non amare anche Cosa Siamo Nel Buio. ... Continua a leggere su
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ALESSANDRIA. MOTORADUNO INTERNAZIONALE DEI CENTAURI, 80 ANNI DI STORIA E PERSONAGGI IMMAGINARI, LA PRIMA VOLTA DI SAN MARINO AL MOTORADUNO DELLA MADONNINA.
Il motoraduno internazionale della madonnina edizione numero 79, causa Covid, con i suoi personaggi, sempre più donne iscritte alla manifestazione, le sue storie, le gioie e i dolori dell’età avanzata con i personaggi che l’hanno resa grande, celebrata in tutta Europa come un momento di ritrovo di tutti gli appassionati di viaggi e di due ruote, ma statistiche a parte favorite da una bellissima…
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popolodipekino · 1 year ago
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le conchiglie e il tempo
Adesso è chiaro che la fabbricazione del tempo consisteva proprio nella sconfitta dei nostri sforzi di fabbricarlo: solo che non avevamo lavorato per noi ma per voialtri. Noi molluschi, che per primi abbiamo avuto l'intenzione di durare, abbiamo regalato il nostro regno, il tempo, alla più volubile razza di abitanti del provvisorio: l'umanità, che se non era per noi non le sarebbe mai venuto in mente. Lo spaccato della crosta terrestre ha dovuto far riaffiorare i nostri gusci abbandonati cento trecento cinquecento milioni di anni prima, perché la dimensione verticale del tempo si aprisse a voi e vi liberasse dal giro sempre ripetuto della ruota degli astri in cui continuavate a incasellare il corso del vostro esistere frammentario. Non dico, una parte di merito l'avete anche voi, quel che c'era scritto tra le righe del quaderno di terra siete voi che avete saputo leggerlo, (ecco che uso la solita metafora vostra, la roba scritta, di lì non si scappa, è la prova che siamo nel vostro territorio, non più nel mio), siete riusciti a compitare i caratteri stravolti del nostro balbettante alfabeto sparpagliato tra intervalli millenari di silenzio, ne avete tirato fuori tutto un discorso filato, un discorso su di voi. Ma dite, come ci avreste letto, là in mezzo, se noialtri, pur senza saper cosa, non ci avessimo scritto, ossia se noi, sapendolo bene, non avessimo voluto scrivere, (continuo con le vostre metafore, visto che ci sono), segnare, essere segno, rapporto, relazione di noi ad altri, cosa che essendo com'è in sé e per sé accetta d'essere altro per altri... Qualcuno doveva pur cominciare: non tanto a fare, quanto a farsi, a farsi cosa, a farsi in ciò che faceva, a far sì che tutte le cose lasciate, le cose seppellite, fossero segni d'altro, l'impronta delle spine del pesce nell'argilla, le foreste carbonizzate e petrolifere, la zampata del dinosauro del Texas nel fango del Cretaceo, i ciottoli scheggiati del Paleolitico, la carcassa del mammuth ritrovato nella tundra della Bereskova con tra i denti i resti dei ranuncoli brucati dodicimila anni fa, la Venere di Willendorf, le rovine d'Ur, i rotoli degli Esseni, la punta di lancia longobarda spuntatasi a Torcello, il tempio dei Templari, il tesoro degli Incas, il Palazzo d'Inverno e l'Istituto Smolnij, il cimitero delle automobili... A partire dalle nostre spirali interrotte avete messo insieme una spirale continua che chiamate storia. Non so se avete tanto da stare allegri, non so giudicare; questa cosa non mia, per me questo è solo il tempo-impronta, l'orma della nostra impresa fallita, il rovescio del tempo, una stratificazione di resti e gusci e necropoli e catasti, di ciò che perdendosi si è salvato, di ciò che essendosi fermato vi ha raggiunto. La vostra storia è il contrario della nostra, il contrario della storia di ciò che muovendosi non è arrivato, di ciò che per durare si è perso: la mano che modellò il vaso, gli scaffali che bruciarono ad Alessandria, la pronuncia dello scriba, la polpa del mollusco che secerneva la conchiglia... da I. Calvino, Le conchiglie e il tempo, in Altre storie cosmicomiche
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lamilanomagazine · 1 year ago
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Miss Italia Lombardia: Miss Cinema Dr. Kleein Lombardia 2023 è Veronica Lasagna. 
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Miss Italia Lombardia: Miss Cinema Dr. Kleein Lombardia 2023 è Veronica Lasagna.  Domenica 16 luglio presso la discoteca Le Fonti Recoaro a Broni (PV) si sono svolti due importanti appuntamenti, organizzati da Alessandra Riva esclusivista di Miss Italia in Lombardia in collaborazione con Erald, il Titolare de Le Fonti Recoaro: la selezione regionale di Miss Fonti Recoaro e la finale regionale di Miss Cinema Dottor Kleein Lombardia. Frenesia sin dalle ore 14.30 con l’arrivo delle nuove iscritte, che prima della selezione serale hanno preso parte alla fase dei casting. Al termine sono state promosse 4 ragazze e successivamente hanno effettuato le prove in vista dello spettacolo e un corso di portamento organizzato da Rial Events che le ha aiutate ad avere più sicurezza in vista dello spettacolo serale.   La location immersa nel verde alle pendici delle colline dell’Oltrepò ha fatto da cornice nelle prime ore del pomeriggio che è proseguito con una serie di attività, che hanno visto protagoniste le concorrenti al titolo Regionale di Miss Cinema Dr Kleein Lombardia e la selezione di Miss Fonti Recoaro 2023: shooting fotografici, riprese video nei luoghi più caratteristici e iconici della città di Suzzara: un programma social pianificato ad hoc che ha permesso al pubblico del web di conoscere le bellezze del posto e soprattutto la bellezza e il carisma delle ragazze in gara attraverso post, stories e reel che hanno loro stesse promosso attraverso i loro profili IG. E’ stato possibile seguire l’intera giornata sui profili social di Miss Italia Lombardia che hanno documentato story dopo story questo imperdibile appuntamento. Il look delle Miss è stato curato dai saloni Framesi: Susan Fashion di Susan Mazzucco di Gambolò, Pavia ; Moda Style Di Carrasso Elisabetta di Dorno, Pavia; Fuxia Di Veronica Rampulla di Lodi e Atika's Hair Beauty Barber Di Atika Zriouel di Castellazzo Bormida, Alessandria. Alle ore 21.00 si è svolto lo spettacolo che ha visto le ragazze presentarsi davanti alla giuria con body da concorso e abiti da sera. Sfilate, gare ed esibizioni: le aspiranti Miss hanno affrontato tutto questo in una serata all’insegna della moda, spettacolo e bellezza.   La Finale regionale di Miss Cinema Lombardia ha visto l’incoronazione di Veronica Lasagna che si è aggiudicata un posto per le fasi nazionali di Miss Italia. Veronica Lasagna, 18 anni, di Mantova (MN), 182 cm di altezza, capelli castani e occhi marroni. Si è appena diplomata al liceo classico e vorrebbe proseguire gli studi in Fashion Design. Ha sempre praticato sport fin da piccola e da 8 anni pratica danza moderna. A un passo dal primo posto Gaia Grimoldi, 18 anni di Brugherio (MB), 173 cm di altezza, occhi marroni e capelli castani. È stata campionessa regionale di pattini a rotelle per il 2017, il 2021 e il 2022. Si è appena diplomata al liceo linguistico e a ottobre inizierà il percorso universitario di Fashion Marketing presso IED Milano, dopo aver ricevuto una borsa di studio. In futuro il suo sogno è diventare una manager di ufficio stile. Al terzo posto Isabella Bottini, 19 anni di Busto Arstizio (VA), alta 178 cm, capelli castani, occhi nocciola. È una studentessa e frequenta l’Accademia delle Belle Arti a Milano. Le sue passioni sono la moda e il pattinaggio, infatti per 11 anni ha praticato pattinaggio artistico a rotelle. Madrina della serata: Fabiana Ianicelli, Miss Eleganza Lombardia 2023, 20 anni di Rodano (MI), 174 cm di altezza, occhi neri e capelli castani. Fabiana nella vita è studentessa di recitazione cinematografica e arti dello spettacolo in quanto da sempre il suo obiettivo è quello di intraprendere la carriera da attrice. Parla perfettamente l’inglese e il francese ed è madrelingua spagnola. I suoi hobbies sono la danza, il canto e la scrittura... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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Regeni: mamma posta foto in bianco e nero de Il Cairo
(ANSA) – TRIESTE, 03 FEB – Una foto in bianco e nero de Il Cairo e la scritta “Ricordo in bianco e nero… 3 febbraio 2016”. E’ l’immagine che la mamma di Giulio Regeni, Paola Deffendi, pubblica oggi nelle storie collegate ai suoi profili social.    Esattamente sette anni fa, lungo l’autostrada che collega Il Cairo e Alessandria, veniva ritrovato il cadavere del giovane ricercatore friulano,…
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rafiocchi · 2 years ago
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(…) Al centro della piazza, circondata da mani, piedi, corpi osannanti e intenti a trasportare montagne di libri, la luce di un enorme falò si traduceva in vampate di calore ad altissima temperatura. A uno a uno venivamo scagliati in mezzo a quell'inferno, dove la nostra essenza di carta urlava ancora prima di sentire i morsi del fuoco. L'aria era pregna di piccoli brandelli di fantasmi neri che svolazzavano qua e là e diffondevano un odore terribile: l'odore delle pagine bruciate, delle parole incenerite, dei pensieri che non erano più nulla se non fumo denso che saliva verso il buio della notte. Voi non potete capire, essere divorato dalle fiamme è la fine più orribile per qualsiasi essere vivente. Tuttavia per un libro, che vivente non è, ma è come se lo fosse per tutta la vita che racchiude in sé, è l'avverarsi di una maledizione ancestrale, è il ritorno del grande incendio della biblioteca di Alessandria e di tutte le biblioteche che l'ignoranza umana ha distrutto nella storia. Poi c'è l'attesa. I minuti che non passano più. I secondi che sembrano tornare indietro anziché avanzare. Infine la mano che afferra il tuo simile appena sopra di te e lo lancia nel vuoto. Il suo muto grido di terrore. Il suo tonfo nella brace. La fiamma che lo avvolge. Tutto il suo sapere, ciò che contiene, ciò che è, trasformato in fiamma, calore assoluto, salto nell'abisso, sostanza nera che si accartoccia. Infine, il nulla. E tu intanto tremi, perché sai che ora toccherà a te. Ora toccherà ai pensieri racchiusi nelle tue pagine. Saranno loro a bruciare, a farsi nulla. Le mani arrivano. Eccole. (…) Il 10 maggio 1933, nella berlinese Opernplatz (l'odierna Be-belplatz), vennero bruciati non meno di ventimila libri. Fu soltanto il primo di tanti roghi che avrebbero arroventato la Germania. Qualcuno, quel giorno, si ricordò della frase che Heinrich Heine scrisse già nel 1817, quando furono dati alle fiamme il Codice napoleonico e altre opere non tedesche: "Là dove si bruciano ilibri, si finisce col bruciare anche gli uomini". (dal racconto “Opernplatz”, vincitore del Premio Le storie del Novecento 2013) #giornodellamemoria2023 https://www.instagram.com/p/Cn5DhNHolVD/?igshid=NGJjMDIxMWI=
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pygian-weapon · 2 years ago
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Gonna nitpick (and I'm loving the movie so far) but I'm getting a bit of whiplash between the "this is set in magical fantasy mishmash Italy" and the "we're gonna ground this story in a very specific geographical area and historical period"
The original fairytale is set in Tuscany, but if you want the plot point of the WWI bombardments you need to shift the setting in northern Italy since that's where most bombs dropped during the Great War (from Conte Volpe's leaflet I think it's implied that we're in provincia di Alessandria, since the next stop is Livorno and they're certainly not at sea). Given that, from a localisation perspective, I wonder about the choice of keeping the Tuscanian vernacular in the dub (which would otherwise be weird for Italian viewers, to whom Pinocchio has a very specific regional connotation) while the protagonist yodels and skips around with clogs?
Should they have gone with a more "neutral italian" dubbing, since this is a story being told by someone outside of the culture to an audience that is also mostly outside?
Prima volta in anni che guardo un film doppiato in italiano perché se sento Pinocchio chiamare Geppetto qualcosa di diverso da "Babbo" mi parte un embolo
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diceriadelluntore · 2 years ago
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Si dice spesso che un grande romanzo è quello che racchiude in sé, oltre sue le storie, un Tempo che il suo autore ha voluto fermare nelle sue pagine. Questa è ovviamente una delle possibili soluzioni alla domanda su cosa sia un grande romanzo, ma se vogliamo tenerla per buona, questo che ho appena finito di leggere è un grandissimo romanzo. Orhan Pamuk, premio Nobel per la letteratura nel 2006, torna con un libro che si rifà negli intenti ai  romanzi storici dell’Ottocento, quelli di Tolstoj, di Manzoni, di Stendhal: Le Notti Della Peste (Einaudi) Lo è nella struttura, nell’incedere, nella costruzione della trama. Ma è allo stesso tempo tempo una grandiosa allegoria dei nostri tempi, soprattutto di un epocale biennio appena passato.
Tutta la storia è incentrata nei circa 240 giorni che sconvolsero l’isola di Mingher, tra aprile e ottobre del 1901: isola fittizia, è situata sulla rotta che da Alessandria d’Egitto porta a Smirne, non lontano da Creta. Perla dell’Impero Ottomano, in quei tempi sull’orlo della dissoluzione, è famosa per l’acqua di rose, la bellezza dei paesaggi e per la pacifica e centenaria convivenza tra i romei, ovvero le diverse popolazioni orientali di tutte le regioni dell'antico Impero bizantino che utilizzavano il greco come lingua franca nei servizi liturgici, per i commerci e gli affari, i musulmani e le altre minoranze. Ma dall’Asia sono arrivati, su una nave proveniente da Honk Kong, dei ratti portatori di peste. Ai primi segnali, su una nave che trasportava anche una principessa nipote del Sultano, Pakize, con suo marito medico, il dottor Nuri, scende il Dottor Bonkowski, il massimo esperto di malattie infettive dell’Impero, con il suo fido assistente, Dottor Ilias, tutte e due inviati dal Sultano. La prima cosa che trova Bonkowski è la reticenza delle autorità che non credono ci sia la peste, infatti tutto sembra scorrere come sempre: arrivano le navi dagli altri porti, le strade brulicano di commerci, i minareti e i campanili chiamano alla preghiera. Ma basta una settimana a Bonkowski per confermare, scientificamente, che è in atto un’epidemia di peste. Subito la voce percorre le strade, sono già in atto le prime azioni di contenimento e di quarantena, quando il Dottor Bonkowski viene trovato senza vita. Pochi giorni dopo stessa sorte toccherà al Dottor Ilias, avvelenato durante un pranzo. Il Sultano ordina al Dottor Nuri di indagare sulle morti dei due medici. In un drammatico crescendo  di eventi, la peste dilaga, acutizzando e frantumando quell’equilibrio che aveva regnato, magari fittiziamente, sull’isola: ogni decisione ha troppe implicazioni politiche, religiose, di diplomazia internazionale (l’isola è contesa dalle grandi potenze europee che fiutano la malattia dell’Impero intero), dove si intrecciano vecchi dissapori, nazionalismo, paura della scienza, obblighi tradizionali. L’isola ne verrà totalmente sconvolta, in modi talmente travolgenti che la Storia verrà totalmente cambiata, facendo anche di chi era lì per altri motivi radice storica e comunitaria indelebile, pedina indiretta di una nuova speranza.
Questo è un libro monumentale, per l’idea mondo che contiene: le analogie, le sensazioni che trasmette nelle sue oltre 600 pagine, sono un motivo per ricordare ciò che tutta l’umanità ha appena passato, non si sa nemmeno ancora se definitivamente.  È un affresco che brulica di personaggi, di strade e monumenti inventati, di personaggi storici e di religioni, tradizioni, profumini e cibi esotici, e che indaga a fondo e in maniera esemplare alcuni dei problemi dei nostri giorni: il legame tra paura e potere, tra particolare e generale, tra fede e ragione, tra pratica e scienza, tra passato, presente e futuro.
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corallorosso · 4 years ago
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🟥LA STRAGE SILENZIOSA Mattia, operaio edile di 23 anni. Flamur, operaio edile di 50 anni. Natalino, gruista di 48 anni. Sono i tre uomini morti oggi mentre erano al lavoro. Tre vittime: a Montebelluna, a Taranto e ad Alessandria. Tre storie spezzate e una strage che continua nel silenzio generale. Collettiva
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rettabaleno · 4 years ago
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Se un giorno ci venisse in mente di incontrarci
(cosa di cui in fondo dubito)
allora per amor di Dio scegliamo un luogo
in cui nessuno di noi e’ mai stato prima.
Una qualche isola in disparte nell’Egeo
o una spiaggia nei pressi di Alessandria.
Un posto dove i giardini notturni non ci portino
subito a vedere noi stessi
come fantasmi, dove la gente scorgendoci
non finisca subito per pensare
a chi è morto dopo il nostro ultimo incontro
e dove non compariamo nelle loro storie.
Potremmo passare la notte insieme
a bere, a parlare di nulla
e magari remare sul mare al chiaro di luna
e se non ci venisse in mente di annegarci
potremmo separarci prima dell’alba
felici, prima di essere tornati sobri.
– Se dunque esiste un posto così
(cosa di cui come ho detto dubito)
un posto in cui persino certi tardi sprazzi di sole
e i profumi di certi alberi notturni
di tanto in tanto non ci ricordino che abbiamo provato
tutto questo tante volte prima, senza successo.
Oppure lasciamo perdere l’idea di incontrarci.
Henrik Nordbrandt
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solosepensi · 4 years ago
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Se un giorno ci venisse in mente di incontrarci… ( cosa di cui in fondo dubito) allora per amor di Dio scegliamo un luogo in cui nessuno di noi è mai stato prima. Una qualche isola in disparte nell’ Egeo o una spiaggia nei pressi di Alessandria. Un posto dove i giardini notturni non ci portino subito a vedere noi stessi come fantasmi, dove la gente scorgendoci non finisca per pensare a chi è morto dopo il nostro ultimo incontro e dove non compariamo nelle loro storie Potremo passare la notte insieme a bere, a parlare di nulla e magari remare sul mare al chiaro di luna e se non ci venisse in mente di annegarci potremo separarci prima dell’ alba felici, prima di essere tornati sobri. Se dunque esiste un posto così ( cosa di cui come ho detto dubito) un posto in cui persino certi tardi sprazzi di sole e i profumi di certi alberi notturni di tanto in tanto non ci ricordino che abbiamo provato tutto questo tante volte prima, senza successo. Oppure lasciamo perdere l'idea di incontrarci. Henrik Nordbrandt
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emmebi0 · 4 years ago
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Il giornale "OGGI CRONACA" racconta di @emmebi_mb_ Articolo di @bottiroliangelo Foto di @davide.giordano.db Lei si chiama Martina Bonini, ha 28 anni ed è vignettista. E’ una nuova collaboratrice esterna di Oggi Cronaca e ogni tanto ci offrirà gratuitamente la sua collaborazione, nel senso che, quando capiterà di scrivere articoli ironici o avremo bisogno di un’immagine che rappresenti qualcosa di grottesco, ironico o che semplicemente faccia sorridere, potremo utilizzare qualcuna delle sue vignette. Siamo un giornale di cronaca e non capita spesso di scrivere articoli di questi genere, tuttavia, Martina ha dimostrato di saperci fare: è brava e riesce a trovare l’ironia dove spesso, apparentemente non c’è. Per questo motivo abbiamo deciso di dedicarle un apposito spazio, come facciamo per tutti coloro che collaborano alla realizzazione di questo giornale. Martina abita in provincia di Asti, si di è diplomata all’istituto di ragioneria per poi avvicinarsi, come primo approccio all’arte, alla pittura su porcellana. appassionandosi ed immergendosi in questo mondo che forse le è sempre appartenuto. Sperimenta diverse tecniche artistiche arrivando a preferire il raccontare storie tramite fumetto o spiegare a livello visivo concetti di vita quotidiana. #oggi #illustration #quotidiano #art #raccontare #giornale #alessandria #vignetteitaliane #vignettedivertenti #oggicronaca #leggere #informazioni #raccontare #emmebi #media #info #illustrazione #cosebelle #nizzamonferrato #graphic #freelancer #artecontemporanea #artistiemergenti #arteitaliana #artemoderna #illustrationartists #illustrationoftheday #illustrazione #newlife #newyear #new #ink (presso Nizza Monferrato) https://www.instagram.com/p/CMab41BBhfI/?igshid=141392o9sd5hn
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marikabi · 4 years ago
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Baratri, macigni e sabbia
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Sono bruttissimi questi nostri tempi.
Non basta la pandemia a renderli cupi, perché c’è una una sequenza di incubi sociali, talvolta ad essa correlati, a peggiorare il contesto.
Ricordando gli ultimi casi di autolesionismo adolescenziale, addebitato all’abuso di social e alle challenges (sfide) da questi veicolati tra i ragazzi ed i ragazzini, non possiamo negare che il fenomeno del cyberbullismo e delle molestie digitali, compreso il revenge porn (scene ad alto contenuto sessuale utilizzate per vendetta) tra ragazzi, non accenna a diminuire e che parimenti occorra un’azione più incisiva e collettiva nella consapevolezza e nel combattere omertà e superficialità. Nel 2020 sono stati registrati 400 casi in Italia di divulgazione di materiale pedopornografico per vendetta da parte di coetanei, per esempio. Ma è la punta di un iceberg, non l’interezza di un tragico fenomeno.
Probabilmente la pandemia, con la conseguenza della forzata spinta verso l’abuso di social, potrebbe avere qualche responsabilità. Indubbiamente, è sempre colpa di chi abita questi luoghi virtuali, spesso perché non sa comportarsi, o perché non conosce le conseguenze, ovvero confida su di una falsa percezione di temperanza e autodifesa. ‘Smetto quando voglio’ non è mai un serio proposito.
Se pure noi adulti caschiamo spesso nelle trappole dei social, con i loro troll, i loro haters (odiatori), le abbondanti fake news (ancor più pericolose quando sono verosimili alla realtà), le loro bufale (anche le più grossolane), laddove non trattasi di vere e proprie frodi, figuriamoci i nostri ragazzi, i quali possono vivere strazianti inferni.
Un inferno è quello che viveva Carolina Picchio, l’adolescente novarese che scelse di volare già da una terrazza nell’inverno del 2013, per la crudeltà di alcuni coetanei che la ricattavano. Ai suoi occhi di ragazzina, la colpa che le ascrivevano era diventata un incubo, il più grande ed insopportabile della sua piccola vita. La vicenda di Carolina ha stimolato la promulgazione della legge 71/2017 contro il cyberbullismo.
Tuttavia, ciò, ovviamente, non basta. Il fenomeno delle molestie contro adolescenti e pre-adolescenti in rete - che siano offese, ricatti, vendette, sfide - è molto diffuso, più di quanto immaginiamo.
Moltissimi, genitori, docenti e loro dirigenti, liquidano come ragazzate questi fenomeni. E sbagliano. Il sottacere, il negare, il minimizzare non sono la migliore strategia, proprio perché il mezzo digitale è un super-diffusore, grazie alla capillarità dei tentacoli, ma anche per via della quantità di tracce che rimangono nella rete.
È pur vero che la legge 71 ha inteso rimarcare la responsabilità della scuola e delle famiglie, ma non basta se proprio troppi di questi attori ancora eludono le azioni da compiersi, in quanto ritengono di rimanere invischiati o di recar danno d’immagine alle loro famiglie, agli istituti che dirigono, a loro stessi. E così, il fenomeno - senza argini - si diffonde e miete vittime.
Solo nell’ultimo trimestre del 2020 si sono registrati 22 milioni di palesi discorsi d’odio in rete. Nelle chat è anche peggio.
Il baratro è l’inferno in cui precipitano tutti i ragazzi vittime di vendette e ricatti, offese e umiliazioni veicolate sui social, dallo scherno pesante al body shaming (venire insultati per l’aspetto fisico), dalla diffamazione all’istigazione a colpire fisicamente le vittime.
Il macigno è quello sul cuore, il peso angosciante di sentirsi vittima senza scampo di un’orda digitale famelica e sghignazzante. Il macigno è anche quello sul cuore dei genitori che non sanno da dove cominciare per aiutare figli in angoscia. 
La sabbia è il nostro comportamento svicolante che permea e ingrippa i motori della buona convivenza e del rispetto reciproco in una comunità, se non vogliamo mettere in mezzo amore, affetto, accoglienza e tenerezza.
Dobbiamo spazzarla, questa sabbia dell’indifferenza, della minimizzazione, del benaltrismo, anche nelle scuole, che dovrebbero essere templi di ogni virtù collettiva.
La rassegna culturale, curata dall’Ass. Ebbridilibri, dal titolo Così lontani... così vicini, ospiterà Ornella Della Libera, autrice di libri e canzoni e Maria Paola Minetti, Dirigente scolastica dell'I.C. G. Galilei di Alessandria. La superpoliziotta Ornella-Blondie combatte da anni nelle scuole, per la difesa dei diritti dei minori, per l’educazione alla legalità e per la lotta al bullismo e al cyberbullismo. La dr Minetti, in prima linea nella protezione dei ragazzi dalle trappole digitali e non, illustrerà le strategie e le pratiche per gestire contesti e situazioni a rischio bullismo, cyberbullismo e molestie. 
Sabato 30 gennaio dalle ore 18, saranno in streaming sulla pagina Facebook dell’Associazione e potremo ascoltare le storie delle loro esperienze e fare tesoro dei loro consigli, utili anche a sconfiggere le reticenze di una società che tenta continuamente di minimizzare i seri rischi che minacciano i ragazzi. 
Ornella Della Libera sarà ben felice di interloquire con i giovani spettatori, rispondendo alle loro domande. La dr Minetti sarà di strategico e fondamentale aiuto a docenti e dirigenti per affrontare situazioni scottanti. 
C'è un’infanzia da proteggere, ci sono giovani da difendere e le nostre eroine ci daranno una mano a capire e risolvere i problemi dei ragazzi di oggi.
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