#accusati
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Achtung, pedofilia nella Chiesa: un bollettino di guerra
Alessandria – L’associazione Italiana Rete l’Abuso ha realizzato e presentato in questi giorni un report dettagliato che raccoglie storie e denunce di minorenni vittime di pedofilia in Italia: in Italia, in un arco di tempo che copre gli ultimi 15 anni (2019-2024) sono ben 1.570 i casi censiti, che vedono come vittime ben 192 donne e 1.378 uomini, oltre a 1.426 minori abusati da sacerdoti, 90…
#Abruzzo#abusi sessuali#abuso sessuale#accusati#Alessandria#alto adige#Arco#Basilicata#Calabria#Campania#carlo bottero#casi#Città del Vaticano#condanna#condanna definitiva#condannati#denunciati#Diocesi di Acqui#eca#Emilia Romagna#indagati#info#italia#Lazio#Liguria
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Operazione antidroga Carcere di Salerno: 52 arresti per spaccio droga e introduzione cellulari
Nella prima mattinata di oggi, giovedì 25 maggio, gli Agenti della Polizia di Stato e della Polizia Penitenziaria hanno avviato un’importante operazione nel carcere di Salerno. Sono state eseguite ben 56 ordinanze di custodia cautelare nei confronti di altrettanti soggetti, tutti accusati di gravi reati legati al traffico di droga e all’introduzione di telefoni cellulari all’interno dell’istituto…
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#52#56#accusati#arresti#campania#carcfere#casa#cellulari#circondariale#criminalità#della#detenuti#DI#droga#giudice#introduzione#operazione#organizzata#polizia#procura#repubblica#salerno#sostanze#stato#stupefacenti#telefoni#traffico#tribunale
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Tre di West Memphis: Il Caso dei Giovani Accusati Ingiustamente
Il caso dei Tre di West Memphis è una vicenda giudiziaria che ha sconvolto gli anni ’90. Tre ragazzi, Damien Echols, Jason Baldwin e Jessie Misskelley, furono accusati ingiustamente. Furono condannati per l’omicidio di tre bambini a West Memphis, Arkansas. Non c’erano prove concrete contro di loro. Tuttavia, furono considerati colpevoli e ricevettero lunghe pene detentive. Questo articolo…
#Condanne ingiuste#Documentario Paradise Lost#Giustizia per i giovani accusati#Ingiustizia giudiziaria#Lotta per l&039;innocenza#Respingimento delle prove#Riforma del sistema legale#Sconvolgimento dell&039;opinione pubblica#Tre di West Memphis
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Il più grande errore di Togliatti
Ogni anno la premier Meloni ricorda la morte di Giorgio Almirante, celebrandolo come eroe della patria, uomo retto e suo riferimento politico.
Almirante in realtà è stato un razzista convinto, un criminale di guerra e un istigatore di stragi e rappresaglie.
Nella primavera del 1944 firmò il "manifesto della morte" come capo di gabinetto del ministro della Cultura Popolare dell'RSI. Il manifesto annunciava la fucilazione per "sbandati ed appartenenti a bande" che non si fossero consegnati ai "posti militari e di polizia italiani e tedeschi".
Le zone della Toscana in cui fu affisso il bando divennero teatro di stragi e rappresaglie, in particolare a Niccioleta, dopo la diffusione di quel bando, furono assassinati dai nazifascisti 83 minatori accusati di collaborazione con i “banditi partigiani”. Il manifesto della morte venne ritrovato nell'estate del 1971 e pubblicato il 27 giugno dai quotidiani "l'Unità" e "il Manifesto". Giorgio Almirante li denunciò per diffamazione.
Nel corso del procedimento furono rinvenute negli Archivi di Stato e prodotte in giudizio inequivocabili prove documentali attestanti la veridicità del manifesto di fucilazione. La Cassazione nel 1978 decretò la vittoria totale de L’Unità, che rifiutò il risarcimento economico. La stampa comunista aveva dimostrato che Almirante era un criminale di guerra. Questa è solo una delle tante criminali vicende legate alla storia di Giorgio Almirante.
Chi lo ritiene il proprio riferimento politico si qualifica da solo/a.
Cronache Ribelli
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Stamattina nuova udienza del processo ai 4 ufficiali accusati del sequestro, tortura e uccisione di Giulio Regeni. Processo di cui ormai parlano solo Report, Marco Damilano e Articolo 21.
#veritapergiulioregeni
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Quindi quelli accusati di "complottismo" e definiti in modo dispregiativo "novax" avevano ragione?
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Vanno tenute d'occhio le élites
Solo ciò che fanno le élites dominanti è davvero significativo. Ma ricorda:
"1. L'élite di oggi non è quella di ieri, e tantomeno quella domani o addirittura di dopodomani.
2. Le élites sono coloro che hanno i redditi più alti e pagano meno tasse.
3. Le élites sono coloro che possono esigere da altri la compilazione di questionari, e richiedere ingenti indennizzi per i loro "sacrifici".
4. Le élites sono coloro che non cercano giustizia nei tribunali e che per le ingiustizie commesse non temono i tribunali.
5. Le élites sono coloro che se hanno bisogno di un passaporto non devono andarlo a ritirare in Questura.
6. Le élites sono coloro che accusano senza temere di essere accusati.
7. Le élites sono coloro di cui nessuno osa scrivere la sociologia."
Carl Schmitt, Glossario, 22-7-48
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Le origini del mito del 𝐕𝐚𝐦𝐩𝐢𝐫𝐨 sono rintracciabili nelle antiche credenze mesopotamiche, ebraiche, greche e romane, dove erano presenti demoni e spiriti con caratteristiche simili a quelle dei moderni vampiri; il folclore contemporaneo sui vampiri si è sviluppò però principalmente nell'Europa dell'est, dove le tradizioni orali erano documentate.
Nel XVIII secolo, si verificò un'epidemia di 𝐯𝐚𝐦𝐩𝐢𝐫𝐢𝐬𝐦𝐨 in Europa, caratterizzata da avvistamenti e rituali volti a identificare presunti vampiri; si verificarono anche pubbliche esecuzioni di individui accusati di vampirismo, alimentate da paure collettive e superstizioni. La credenza nei vampiri divenne così radicata che anche figure intellettuali come Rousseau notarono la sua diffusione.
Le rappresentazioni folkloristiche dei 𝐯𝐚𝐦𝐩𝐢𝐫𝐢 variano notevolmente: in alcune culture, i vampiri sono visti come esseri malvagi o redivivi, quali cadaveri posseduti da spiriti maligni o umani trasformati dopo essere stati morsi da altri vampiri; le caratteristiche fisiche spesso includono segni di decomposizione o anomalie fisiche, interpretate come prove del loro stato di non-morti.
#Vampiro#vampirismo#vampiri#cadaveri posseduti da spiriti maligni#umani trasformati dopo essere stati morsi da altri vampiri#non-morti#Atomic Sweets
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In pratica i francesi sono accusati di aver profanato l'Ultima Cena con una performance che non fa riferimento all'Ultima Cena e per farsi perdonare dovrebbero restituirci la Gioconda che non è mai stata italiana.
[L'Ideota]
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Storia Di Musica #332 - Area, Crac!, 1975
Le storie dei dischi dello scatolone del mese di Giugno hanno avuto un grande riscontro, e ne sono particolarmente felice. E per quelle di Luglio vorrei ripartire da quello scatolone, perché conteneva un altro disco, che però rispetto ai 5 scelti avevo già comprato da me. L’ho scelto per tre motivi: perché è l’occasione di parlare di un grande personaggio, che ho citato di striscio nelle storie del mese scorso; perché questo lavoro è un formidabile esempio della grandezza e delle capacità di uno dei gruppi italiani più grandiosi di sempre; perchè il suo titolo mi ha sedotto a trovare altri dischi che hanno nel titolo lo stesso simbolo grafico, il punto esclamativo. Gli Area, che avevano nel nome di gruppo una dicitura chiarissima, International POPular Group, sono stati una delle punte di diamante della musica europea degli anni ’70. Nascono a Milano nel 1972 quando musicisti provenienti da esperienze molto diverse mettono su un gruppo. Il primo nucleo comprendeva il tastierista Patrizio Fariselli, Giulio Capiozzo alla batteria, Johnny Lambizzi alla chitarra, sostituito subito da Paolo Tofani, Patrick Dijvas al basso e Victor Busnello al sassofono, con in più uno studente di architettura di origini greche, alla voce, Demetrio Stratos (psudonimo di Efstràtios Dimitrìou). Convergono nel gruppo esperienze diversissime: Fariselli è diplomato al Conservatorio di Pesaro, Capiozzo ha suonato per anni all’Hotel Hilton de Il Cairo e fu prolifico sessionman per la Numero Uno di Mogol e Battisti, Tofani suonava la musica beat con i Califfi, Stratos aveva avuto un certo successo negli anni precedenti, avendo cantato il brano Pugni Chiusi dei Ribelli, che entrò in classifica nel 1967.
Ma qui è tutta un’altra storia: scelgono una musica totale e creativa, ricchissima di suggestioni, puntando anche sulla “complessità musicale”. Quest’ultimo punto li vide clamorosamente osteggiati durante il loro primo tour a supporto di grandi nomi come Rod Steward e i mitici Gentle Giant, accusati dal pubblico di essere troppo ostici. Poco dopo l’incontro che cambia la loro storia (e in parte anche quella della musica italiana). Gianni Sassi è un fotografo, scrittore, artista bolognese che fonderà una etichetta, la Cramps, che scompaginerà il panorama musicale del tempo. Li mette sotto contratto, dà loro libertà creeativa ma si mette a scrivere i testi, con lo pseudonimo di Frankenstein. Il debutto è leggendario: nel 1973, Arbeit Macht Frei, la beffarda e drammatica scritta che accoglieva i deportati nei lager nazisti, già dalla copertina è un colpo alla coscienza, con un pupazzo mascherato e con un lucchetto, imprigionato tra totalitarismo e sistema del Capitale. La musica è altrettanto dirompente: un jazz rock teso, di caratura internazionale, ma che profuma di mediterraneo, vedasi il suono balcanico del primo pezzo culto, Luglio, Agosto, Settembre (Nero), netta presa di posizione a favore dei palestinesi, e che spesso vira all’avanguardia (L’Abbattimento Dello Zeppelin). Tra tutto, spicca la voce, prodigiosa, di Stratos, non solo per l’estensione o la duttilità, ma per il ruolo che gioca nelle canzoni, e per le straordinarie capacità tecniche (studierà le diplofonie, facendo della sua voce uno strumento aggiunto e inimitabile, arrivando a produrre contemporaneamente fino a 4 note diverse). Busnello e Dijvas lasciano il gruppo, quest’ultimo andrà alla PFM, e entra in formazione Ares Tavolazzi al basso. Nel 1974 arriva Caution Radiation Area (in copertina il simbolo del pericolo radioattivo) e radioattiva è la musica, che abbandona la forma canzone (tranne Cometa Rossa, che sfoggia ancora suggestioni mediterranee) e vira decisamente sull’avanguardia e la sperimentazione. Il pubblico non gradisce, ma dal vivo la band macina concerti su concerti, ad un ritmo forsennato (oltre 200 l’anno) è spesso invitata in contesti internazionali, e chi li ha visti dal vivo assicura che erano straordinari. Dopo aver registrato una versione strumentale de L’Internazionale (con lato b Citazione Da George J. Jackson, con Stratos che recita un famoso discorso del leader delle Pantere Nere) per la liberazione dell’anarchico Giovanni Marini, all’epoca detenuto in carcere per l’omicidio del vicepresidente del FUAN, Carlo Falvella, avvenuto a Salerno nel 1972, nel 1975 arriva l’atteso nuovo disco.
Crac! è un disco che media tra il primo e il secondo. L’immediatezza di alcuni brani, che furono tacciati di frivolezza (storica la stroncatura di Riccardo Bertoncelli e la contro risposta di Stratos sulla rivista Gong) ma che invece sono una lucida organizzazione del solito alto livello musicale, un formidabile jazz rock al massimo livello, a cui per una volta si aggiunge un giocoso approccio. Crac! si apre con L’Elefante Bianco, che diventerà brano culto, una cavalcata rock con i fiocchi e prosegue con La Mela di Odessa: Stratos che qui fa davvero capire che voce incredibile è stata, è anche famoso perché durante i live Demetrio raccontava la storia che la ispirò. Secondo lui infatti, il testo si baserebbe su un fatto realmente avvenuto nel 1920, e che potrebbe essere uno dei primi dirottamenti marini della storia. Un pittore dadaista tedesco, tale Apple, che intendeva assistere ad una mostra d'arte a Odessa, vi dirottò una nave passeggeri con l'intenzione di regalarla ai russi che avevano da poco fatto la rivoluzione. Una volta a Odessa, Apple venne salutato con feste enormi, che comportarono anche far saltare in aria la nave con tutti i suoi passeggeri tedeschi. Della storia non c’è traccia in nessuna fonte storica e ormai è chiaro che fosse stata inventata per rendere ancora più potente le metafore che il testo sprigiona in un brano “enciclopedia” per la commistione di generi, stili, suoni, un capolavoro assoluto. Megalopoli e Nervi Scoperti spiegano la vita mediterranea al jazz rock. Nel disco c’è anche il brano più famoso degli Area, Gioia E Rivoluzione, che dice “Canto per te che mi vieni a sentire\Suono per te che non mi vuoi capire\Rido per te che non sai sognare\Suono per te che non mi vuoi capire", e che verrà ripresa decenni dopo con successo dagli Afterhours; l’elettro-psichedelia retta dal basso di Implosion e la sperimentazione vocale di Area 5 chiudono l’LP. Il successivo tour verrà ricordato con un live, Are(A)zione, con tre brani noti dai Festival a cui parteciparono, e una nuova suite, omonima al titolo del disco.
La band durerà altri due anni: divisi dal sentirsi alfiere dell’avanguardia musicale, con scelte a volte del tutto incomprensibili, come Event del 1976, una lunga suite sconclusionata, faticosissimo tentativo di cavalcare la tigre del suono, progetti solisti che crearono tensioni, il passaggio dalla Cramps alla CGD di Caterina Caselli, che nel 1978 pubblica Gli Dei Se Ne Vanno, Gli Arrabbiati Restano, che esce pochi mesi prima che Demetrio Stratos muoia di leucemia fulminante. “Stratos è stato senza dubbio il personaggio più originale e importante nella musica italiana di ricerca degli anni Settanta, proprio per il suo voler sfuggire alle definizioni, per aver saputo, con coerenza e intelligenza, mettere in comune mondi apparentemente lontanissimi.” (Ernesto Assante).
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The Tenderness of a Wolf
Normally, Ciri wakes up in cold sweats, shaking from the memories of the fire and the smoke and the feeling of Lazlo's body slumping over her, of the feeling of Calanthe's blood underneath her fingernails, of Eist kissing her forehead before he went to war, or of Mouseack's poor body mutilated somewhere as somebody wears his face like a child wears a mask just before the winter frost.
She normally cries when she wakes up, her body so exhausted from her dreams but her fear keeping her from reliving those horrible few weeks, when her heart and her home were taken from her. Normally, she will compose herself and wipe her face clean and cover it in ice cold water to soften the puffiness of her cheeks and rejoin her new family of burly mutated men who have gruff voices and big muscles yet tender hearts she's only now beginning to see.
But today is not like those days. Today she wakes up and the first thing that happens if not a cascade of salty water flowing warn down her cheeks, it's a coughing fit so hard that it shakes her entire body, loud and barking and sore on her already ravaged throat, tasting the horrible bitter thick fluid that flies put of her chest in thick yellowish-green slug shapes, her chest and ears cracking with every motion.
She's too hot and she's too cold at the same time, her body burning from the inside yet the air around her is so cold she wants to burrow into the heat behind her. Her head hurts and she's confused and her temples pound and there's weight against her ribs and she doesn't understand what's happening and she coughs and coughs and coughs and she can't breathe and-
"Shh, cub." A low voice rumbles in her ear. It takes her a stupidly long time to realise who it is and why he's there.
It's Geralt. Of course it's Geralt. He had stuck by her the whole night when all of the witchers had noticed how her skin had started to pale and her body body begin to sweat despite the freezing cold temperatures of the keep, when Vesemir had placed a hand to her forehead when she had refused her favourite dinner of venison steaks with crispy, salted potatoes with winter greens and sweet roasted carrots, and had promptly sent her to bed with hot tea and a shit ton of water. He hadnt liked the sound of her cough, and when they all sensed her breathing begin to be more laboured with her congestion, all the wolves had agreed to lay off her chores and training when her breathing began to crackle and her chedks beginning to redden.
That had been last night, and her fever and chills and cough had apparently only gotten worse since then.
And of course, through it all, the famed white wolf had never left her side.
He does some sort of Axii, she can barely recognise the hand symbol when her bleary eyes open and try their best to focus on his hand. Her breathing eases and her coughing stops, and suddenly there's a smooth, crooked, hollowed stick in her mouth.
She trusts Geralt, Ciri loves him, so she drinks whatever he deems safe and sighs with relief when it lessens the tightening in her chest and the pressure in her ears. Her eyes flutter closed again, and he places a hand on her forehead.
"Still burning up." He mumbles. "In and out all night."
Is he talking to her, or is someone else in the room? Is Vesemir in the chair next to her bed, the great protector of all his pups, that now includes her? Is it Eskel, with his knowledge of things medical and scientific. Or is it Lamb? Who could be gathering ideas for a concoction to make her feel better? Is it anyone, does it matter?
"Mmm." She tries to speak, but she can only make a vague squeaking sound that cracks in the middle. Good gods, she sounds rediculous with her throat and nose so congested as they are now, but all she manages to do is roll over and push her face into Geralt's chest, whining in misery. She feels so sick, sicker than ever before, and just wants to feel better.
She opens her mouth, ready to beg for water, but for all of his accusations of telepathy in the past, it is Geralt who reads her mind now, as he gently -oh so gently, the physicans were never so gentle with her as a child, fearing the lioness' wrath should anything happen to her cub- lifts her with him, pressing her against his chest as they both sit up. She sags against him, lips parting again.
Her body aches all over, in a way it hadnt ever done when she had ran the killer or trained until her muscles screamed. He seems to read her mind again, resting all her weight on his chest, and that combined with his arms that dwarf her little body, brings tears to her eyes as he brings another cup to her lips. This time it is water, and she gulps greedily until it's all gone, opening up to beg silently for more again.
Ciri downs three glasses before her stomach hurts, and he says nothing as she belches slightly as her stomach accustomed itself with having something inside.
Good gods, she's never felt so sick before. Not in the skelligan snowstorms, not anywhere. Her stomach aches, her head pounds, her throat hurts, breathing is a struggle, and she reaches back to touch Geralt, to make sure he's still there despite the fact she's laying against him.
He humms for her, voice blessedly soft. "You've slept in an our for a day and a half, managed to get some broth down you early this morning. Kept up a mightily impressive fever."
She blinks, too many words for her to comprehend, and swallows thickly again. He takes hos opportunity, pouring thick, sweet fluid into her mouth, and Ciri had no choice but to swallow it down.
The effect is almost immediate. Her chest feels lighter, her breathing easier, her eyes become heavy, and she sags into his arms.
"Sleep, little one. I'll be here when you wake up."
#the witcher netflix#fanfiction#geralt and ciri#cirilla of cintra#geralt of rivia#witcherfanfiction#dadralt#ciri is his baby#geralt is the best dad
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‘Errori’ dei vescovi svizzeri, ma nessun procedimento penale
Non è necessario aprire un procedimento penale all’interno della Chiesa cattolica nei confronti dei vescovi svizzeri sospettati di aver compiuto o insabbiato abusi sessuali. Lo indica oggi la Conferenza dei vescovi svizzeri (Cvs), precisando che il Vaticano ha comunque evidenziato errori e negligenze. Nel giugno 2023, il Dicastero per i vescovi a Roma aveva incaricato il vescovo di Coira, Joseph…
#abusi sessuali#accusati#casi#Chiesa cattolica#indagato#lettere#molestie#processo#Roma#sacerdoti#storia#svizzera#tutti i casi#vaticano#vittime
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Mel Gibson: I Problemi Legali della Star di Braveheart
Mel Gibson, famoso attore e regista, ha affrontato molti problemi legali. Ha subito accuse di violenza da parte della sua ex Oksana Grigorieva. Inoltre, ha avuto una lunga disputa per il mantenimento della figlia Lucia. Nonostante i successi come in Braveheart, dove ha vinto l’Oscar, i problemi legali hanno pesato sulla sua immagine e carriera. Punti Chiave Mel Gibson ha affrontato numerosi…
#Celebrità Braveheart#Cinema e legge#Famosi accusati#Mel Gibson controversie#Mel Gibson legal troubles#Problemi legali attori#Problemi legali Mel Gibson#Rivelazioni scandalo#Stelle del cinema in tribunale
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23 agosto 1927: Sacco e Vanzetti giustiziati da innocenti in America
Il 23 agosto del 1927 Nicola Sacco e Bartolomeo Vanzetti furono fatti sedere sulla sedia elettrica e giustiziati per un duplice omicidio che non avevano commesso. I due italiani aderivano al movimento anarchico e sostenevano le battaglie operaie, solo dopo 50 anni fu ristabilita la verità
Il 23 agosto del 1927 la sedia elettrica poneva fine alle vite di questi emigrati italiani, un ciabattino e un pescivendolo, ingiustamente accusati di un duplice omicidio durante una rapina in un calzaturificio.
La loro tragica vicenda ha inizio nel 1920, durante una manifestazione operaia, i due venivano fermati in possesso di pistole e degli appunti. Sacco e Vanzetti per le loro idee anarchiche, il loro status di emigrati appartenenti al movimento operaio, erano i perfetti “agnelli sacrificali” da immolare sull’altare della giustizia americana del tempo.
Inoltre con il loro arresto veniva lanciato un monito ai movimenti popolari dell’epoca, considerati un pericolo per la stabilità degli U.S.A. A nulla valse la confessione del gangster Celestino Madeiros che scagionava Sacco e Vanzetti, così come non contribuì alla loro scarcerazione la mobilitazione popolare a loro favore. Con un processo fazioso (il giudice più volte li definì bastardi), portato avanti con metodologie gravemente erronee e ingiuste, il foggiano e il cuneese, venivano condannati alla pena capitale.
Solo nel 1977 il Governatore del Massachussetts, Michael Kukakis, ammetteva l’errore giudiziario commesso cinquantanni prima, quando venivano uccisi nella giornata d’estate del 23 Agosto del 1927 due innocenti: Nicola Sacco e Bartolomeo Vanzetti
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Shadows of redemption
Simon “Ghost” Riley x fem!reader
Warnings: violence, mention of SA, emotional distress, PTSD and trauma, angst.
Chapter 07: Breaking point
In the depths of the night, Viper found herself entangled in the familiar web of her past. The dream, a recurring specter that haunted her slumber, unfolded once again. But this time, there was a glimmer of clarity, a hint of resolution that danced at the edges of her consciousness.
In the dream, fragments of the assault materialized, like shards of a broken mirror reflecting distorted images. The details were still shrouded in haze, obscuring the face of her attacker. It frustrated her, the inability to distinguish between dream and reality, to unravel the truth that lay dormant within her mind. This time, however, the fog lifted slightly, revealing glimpses of the faceless assailant who haunted her nights. Dark eyes, blonde hair, and a scar etched upon his lips—a composite of features that began to take shape.
Days blend into nights, and the dream remained a persistent phantom reaching deeper into the recesses of her subconscious., an enigmatic puzzle she yearned to solve. Yet, the identity of her attacker remained just out of reach which made he heart ache.
Viper and Ghost embarked on a journey of emotional intimacy, the unspoken desire to transcend their past traumas hung in the air. It was a delicate dance, a tentative exploration of their shared vulnerability. The time had come to take the next step, being intimately intertwined into one.
In the intimate embrace, the world outside faded into insignificance. As the pationate heat of their bodies emenated, a tender moment of trust and vulnerability unfolded. But then, amidst the whispers of longing, a sentence slipped from Simon's lips—a seemingly innocuous string of words that reverberated through Viper's being with seismic force.
" You don't know how long I've been wanting this."
The impact was staggering—a sudden flood of emotions and fragmented recollections washed over Viper's fragile psyche. The puzzle pieces of her assault began to align, forming a chilling picture that shook her to her core. The realization, like a lightning bolt, struck her with a mixture of confusion, disbelief, and turmoil.
The memories, once obscured by the mists of trauma, now clawed their way to the surface. The dreams that had plagued her nights were no longer blurry whispers, but vivid snapshots of a painful truth. In the midst of this revelation, Simon's presence became a paradox—a pillar of support and a possible embodiment of her darkest fears. Simon, the man she trusted, the one who had held her fragile heart, was the one who had inflicted upon her the pain that haunted her every waking moment . He was the one and only who sexually assaulted her under alcohol influence two years ago in the military base.
" Get off me. Get the fuck off me! " She screamed a the top of her lungs hysterically, Ghost immediately backed away from her alarmed.
Viper grappled with a whirlwind of emotions. Conflicting thoughts and feelings swirled within her, entangling her in a complex web. How could the man she grew to love be the same person who had caused her such irreparable harm? The weight of this newfound knowledge threatened to shatter her fragile sense of trust and stability.
Yet, in the middle of the chaos, there lingered a maddening uncertainty. Were her conclusions accurate, or were they the twisted fabrications of a mind ravaged by trauma? A small doubt gnawed at her, fueling a desperate longing for an alternative explanation, a way to absolve Simon from the haunting accusations her memories seemed to implicate. Despite his face reveal being just recent there was no doubt it was the same face, it's was definitely him. What made things worst was Simon unaware of the depths of his transgression, standing before her clueless.
As She confronted Simon with this revelation his initial response was one of denial. The magnitude of the accusation smacked him like a tidal wave, threatening to drown him in a sea of disbelief. He struggled to comprehend the depths of his own actions and the pain he had inflicted upon the woman he loved despite her being a stranger back then.
But as Viper's voice trembled with the weight of her trauma, her words piercing the air like shards of glass, Simon's denial crumbled. In its place, an enraged burst of emotion erupted from within him. The sheer magnitude of his own self-denial and ignorance fueled a storm of anger and frustration, a tempest that lashed out in shouting and intense words.
Caught in the crossfire of Viper's revelation and Simon's own internal turmoil, the room crackled with tension. Her military training, honed through years of service, surged forth as a muscle memory, her senses heightened and on guard. The walls of her emotional fortress rose, shielding her vulnerable heart from further harm.
Simon, in his bewildered state, found himself facing a woman transformed, her strength and resilience burning bright. The realization of what he had done, the weight of his actions, slowly began to sink in. It was no longer a drunken mistake, a lapse in judgment—it was a violation that shattered the trust and love they had built together into dust.
As the shards of their shattered relationship lay scattered around them, Ghost's mind rewound the tape of his own history. A flicker of recognition sparked within him, connecting the dots of his own troubled past. The specter of his alcoholic and abusive father, who had assaulted Simon's mother in the same monstrous way, emerged from the depths of his memories.
In that moment, the echoes of his own trauma reverberated through Simon's being. The realization that he was slowly becoming a version of his father which he despised most shattered his own self-image. The questions, the self-doubt, and the agonizing self-reflection flooded his thoughts, leaving him adrift in a sea of confusion and remorse.
With the truth unraveled, the fragile bonds they had built came crashing down. Viper felt a surge of anger and disbelief, her pain resurfacing with an intensity she had never known. Ghost's attempts to explain only fueled her anguish, leaving him drowning in a sea of regret and despair.
" Get the fuck out of my house ! I don't want to see your face ever again ! Get out now !" She screamed at him with boiling rage.
Betrayal tore them apart once again, and they chose to walk separate paths. The weight of guilt and the burden of their shared past became too much to bear. They distanced themselves from each other, seeking solace in the solitude of their broken hearts.
In the aftermath of this devastating revelation, both of them found themselves standing amidst the ruins of their connection. The silence between them was heavy, pregnant with unspeakable grief and the bitter taste of broken dreams. The road ahead, now appeared bleak and uncertain. Simon quietly gathered his his clothing and left without another word disappearing from Viper's life.
#cod modern warfare#simon ghost riley#angst#a lot of angst#ghost cod#ghost x reader#simon ghost riley fanfiction#ptsd#trauma#cod ghost#ghost fanfiction#simon ghost x reader
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LA PUNTUALIZZAZIONE CHE AL MERCATO MIO PADRE COMPRÒ
A proposito di polarizzazione dicotomica, ho dovuto sfoltire parecchio i nuovi follower che avevano preso a seguirmi dopo essermi sbilanciato sulla strage di civili che Israele sta perpetrando nella striscia di Gaza. Evidentemente per molti vale anche il contrario di quanto da me precedentemente affermato ('Se non stai con Israele allora sei un terrorista di Hamas che stupra e brucia ebree')...
Se parli male degli ebrei allora sei un camerata quindi vieni qua a braccio teso ad aiutarmi a lucidare i forni.
La cosa dissonante a livello cognitivo è che questi omuncoli (mi spiace solo che non mi leggano perché li ho bloccati) ballano sulle gambe come marmocchi che si stanno pisciando addosso nell'indecisione di fare una scelta precisa sul proprio nemico... mi si nota di più se odio gli arabi teste-di-straccio e gioisco dei loro morti oppure se me la prendo con gli ebrei che controllano il mondo grazie ai poteri forti di Bilderberg?
Ti si noterebbe di più se smettessi di farti allacciare gli scarponi da tua mamma.
Comunque, la metto qua e invoco gentile diffusione affinché meno persone possibile in futuro mi costringano a controllare il loro tumblr in cerca di minchiate dopo che cominciano a seguirmi.
Il popolo israeliano ha una cultura religiosa millenaria non secolarizzata e che quindi conserva dogmi molto forti e impermeabili a influenze esterne. Va bene così ed è ingiusto e razzista attribuire a questa ortodossia le persecuzioni che hanno subito nei secoli. È indubbio che una resistenza ai cambiamenti culturali esterni porti malumore in chi ha a che fare con te e il fatto di ritenerti l'Unico Popolo Degno e tutti gli altri merde di sicuro ha rovinato più di un banchetto tra ambasciatori ma noi s'è sempre fatto allo stesso modo, solo che dopo un po' le persone si stufano e loro invece persistono senza cedere.
E va bene così.
Quello che non va bene è che si vendichino uccidendo 9000 bambini in tre mesi e mutilandone dieci al giorno.
Perché comunque noi ci s'ha il mare migliore, la costituzione più bella, la vera e unica pizza, il tricolore più colorato, una donna presidente del consiglio e abbiamo vinto quattro mondiali di calcio. E il papa è simpatico e ama i gay.
P.S. Per cortesia, se credi che le donne stiano esagerando con questa storia del patriarcato e che adesso non si possa più nemmeno essere uomini senza essere accusati di violenza sessuale, fammi il piacere di non rebloggare i miei post per un tuo personale bias di conferma da sfigato ma, dopo aver impugnato ben stretto il tuo cazzetto piccolo, vattene affanculo così veloce da lasciare la sgommata sull'asfalto. Grazie.
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