#La Tredicesima Storia
Explore tagged Tumblr posts
Text
La Tredicesima Storia: Diane Setterfield e il fascino delle storie che svelano segreti nascosti. Recensione di Alessandria today
Un romanzo avvolgente e misterioso, che celebra il potere delle narrazioni e della memoria
Un romanzo avvolgente e misterioso, che celebra il potere delle narrazioni e della memoria. Biografia dell’autrice: Diane Setterfield Diane Setterfield è un’autrice britannica nata a Englefield, nel Berkshire, nel 1964. Dopo essersi laureata in letteratura francese, ha insegnato per molti anni, approfondendo lo studio di autori come André Gide e Gustave Flaubert. La sua passione per la…
#Alessandria cultura#Alessandria cultura e lettura#Alessandria today#Alessandria today recensioni#classici contemporanei#classici moderni#Diane Setterfield#Diane Setterfield biografia#Diane Setterfield libri#Diane Setterfield romanzi#gialli psicologici#Google News#introspezione narrativa#introspezione psicologica#italianewsmedia.com#La Tredicesima Storia#letteratura e introspezione#letteratura gotica#letteratura internazionale#Letture consigliate#letture di narrativa#letture di qualità#letture internazionali#libri per appassionati#misteri letterari#mistero e letteratura#mistero gotico#Narrativa avvincente#narrativa contemporanea#narrativa di qualità
0 notes
Text
Qualcuno ha pubblicato questa foto qualche giorno fa. Molti hanno voluto sapere la storia dietro la statua, quindi eccola qui...
Kópakonan: Una statua della Donna Foca si trova a Mikladagur, sull'isola di Kalsoy. È realizzata in bronzo e acciaio inossidabile, progettata per resistere a onde alte fino a 13 metri. All'inizio del 2015, un'onda di 11,5 metri si abbatté sulla statua, ma rimase ferma e non subì danni (vedi i commenti per le foto di questo evento).
La leggenda di Kópakonan (la Donna Foca) è una delle fiabe più conosciute nelle Isole Faroe. Si credeva che le foche fossero esseri umani che avevano scelto volontariamente di morire nell'oceano. Una volta all'anno, la tredicesima notte, erano autorizzate a tornare sulla terra, togliersi la pelle e divertirsi come esseri umani, ballando e godendosi la vita.
Un giovane contadino del villaggio di Mikladalur, sull'isola settentrionale di Kalsoy, curioso di sapere se questa storia fosse vera, si appostò sulla spiaggia una sera della tredicesima notte. Vide le foche arrivare in gran numero, nuotando verso la riva. Si arrampicarono sulla spiaggia, si tolsero la pelle e la posizionarono accuratamente sulle rocce. Senza la pelle, apparivano come normali esseri umani. Il giovane osservò una bella ragazza foca posare la sua pelle vicino al punto in cui era nascosto, e quando iniziò la danza, si avvicinò di nascosto e la rubò.
I balli e i giochi durarono tutta la notte, ma non appena il sole iniziò a spuntare all'orizzonte, tutte le foche si precipitarono a riprendere le loro pelli per tornare in mare. La ragazza foca era molto sconvolta quando non riuscì a trovare la sua pelle, anche se il suo odore era ancora nell'aria. Poi l'uomo di Mikladalur apparve tenendola in mano, ma non gliela restituì, nonostante le sue suppliche disperate, così fu costretta ad accompagnarlo alla sua fattoria.
L'uomo la tenne con sé per molti anni come sua moglie, e lei gli diede diversi figli; ma lui doveva sempre assicurarsi che lei non avesse accesso alla sua pelle. La teneva chiusa in un forziere di cui solo lui aveva la chiave, una chiave che portava sempre con sé, appesa a una catena alla cintura.
Un giorno, mentre era in mare a pescare con i suoi compagni, si rese conto di aver lasciato la chiave a casa. Annunciò ai compagni: "Oggi perderò mia moglie!" – e spiegò cosa era successo. Gli uomini ritirarono le reti e le lenze e remavano verso la riva il più velocemente possibile, ma quando arrivarono alla fattoria, trovarono i bambini tutti soli e la madre scomparsa. Il padre sapeva che non sarebbe tornata, poiché aveva spento il fuoco e messo via tutti i coltelli, in modo che i piccoli non si facessero male dopo la sua partenza.
Infatti, una volta raggiunta la riva, la donna aveva indossato la sua pelle di foca e si era tuffata in acqua, dove un grosso foca maschio, che l'aveva amata per tutti quegli anni e che la stava ancora aspettando, le si avvicinò. Quando i suoi figli, quelli avuti con l'uomo di Mikladalur, più tardi scesero in spiaggia, una foca emergeva dall'acqua e guardava verso la terra; la gente naturalmente credeva che fosse la loro madre. E così passarono gli anni.
Un giorno, gli uomini di Mikladalur pianificarono di andare a caccia di foche in una delle grotte lungo la costa. La notte prima della caccia, la moglie foca apparve in sogno al marito e gli disse che se fosse andato nella grotta a caccia di foche, avrebbe dovuto fare attenzione a non uccidere il grande foca maschio che avrebbe trovato all'ingresso, perché quello era suo marito. Non avrebbe dovuto neppure ferire i due piccoli cuccioli di foca nel fondo della grotta, perché erano i suoi due giovani figli, e gli descrisse le loro pelli in modo che li potesse riconoscere. Ma il contadino non prestò attenzione al messaggio del sogno. Si unì agli altri nella caccia e uccisero tutte le foche che trovarono. Quando tornarono a casa, il bottino fu diviso e il contadino ricevette come sua parte il grande foca maschio e le zampe anteriori e posteriori dei due cuccioli.
La sera, quando la testa del grande foca e le membra dei piccoli furono cucinate per cena, ci fu un grande boato nella stanza del fumo, e la donna foca apparve sotto forma di un terribile troll; annusò il cibo nelle ciotole e lanciò la maledizione: "Qui giace la testa di mio marito con le sue larghe narici, la mano di Hárek e il piede di Fredrik! Ora ci sarà vendetta, vendetta sugli uomini di Mikladalur, e alcuni moriranno in mare e altri cadranno dalle cime delle montagne, finché non ci saranno abbastanza morti da poter unire le mani tutto intorno all'isola di Kalsoy!"
Pronunciate queste parole, scomparve con un grande boato di tuono e non fu mai più vista. Ma ancora oggi, purtroppo, accade di tanto in tanto che gli uomini del villaggio di Mikladalur annegano in mare o cadono dalle scogliere; si teme quindi che il numero delle vittime non sia ancora sufficiente affinché tutti i morti possano unire le mani intorno all'intero perimetro dell'isola di Kalsoy.
41 notes
·
View notes
Text
Vi spiego perché amo Israele: solo storia no politica.
Con la fine della 2ww a partire dal 46, gli agenti del Mossad fecero di tutto per recuperare attrezzature appartenute alla Xª MAS da utilizzare per le loro missioni.
Nel giugno del 46 ci fu un primo incontro tra Ada Seréni ( Mossad in Italia) e il capitano di vascello Agostino Calosi, capo del Servizio Informazioni Segrete (S.I.S.) della Marina, lo stesso ufficiale che aveva fatto prelevare il comandante Borghese al termine della guerra, in modo che fosse processato e non giustiziato.
Dopo aver avuto l’assenso dalle superiori autorità, Calosi ordinò al capitano del genio navale Nino Buttazzoni, ex comandante del battaglione nuotatori paracadutisti, di ricercare il personale più adatto da inviare in Israele.Non poteva essere ovviamente impiegato il personale ancora in servizio e si decise quindi la strada “non ufficiale” ovvero l’impiego di ex militari dei reparti d’assalto della Regia Marina, sia della Xª M.A.S. che di MARIASSALTO. Alcuni accettarono, tra questi il capitano Geo Calderoni, ex appartenente al battaglione nuotatori paracadutisti, e il tenente di vascello Nicola Conte, operatore di S.L.C., che avrebbero istruito gli assaltatori subacquei.
Come istruttore dei mezzi d’assalto di superfice si offrì il capo di terza classe Fiorenzo Capriotti, ex pilota di barchini esplosivi.
Dei 3 personaggi, sopra menzionati, Fiorenzo Capriotti fu elemento fondamentale per la creazione della “Shayetet 13” o “Tredicesima Flottiglia”.
21 notes
·
View notes
Text
on ce l'ho con gli amanti della verità, ma con la Verità stessa. Quale sostegno, quale consolazione nella Verità, a paragone di una storia? A che giova la Verità a mezzanotte, al buio, quando il vento ruggisce nel comignolo come un orso? Quando il lampo sprigiona ombre sulla parete della stanza e la pioggia bussa alla finestra con le sue lunghe unghie? No: quando paura e freddo ti immobilizzano a letto come una statua, non aspettarti che la scarna e ossuta Verità accorra in tuo aiuto. Quello che ci vuole è il pingue conforto di una storia: sentirti placare, cullare dalla sicurezza di una bugia.
Diane Setterfield - La tredicesima storia
Ph Sally Mann
7 notes
·
View notes
Text
𝙲𝚘𝚖𝚎 𝚍𝚒𝚌𝚎𝚟𝚘, 𝚕'𝚊𝚝𝚝𝚞𝚊𝚕𝚎 𝚙𝚘𝚙𝚘𝚕𝚘 𝚒𝚜𝚛𝚊𝚎𝚕𝚒𝚊𝚗𝚘, 𝚗𝚘𝚗 𝚎̀ 𝚕𝚘 𝚜𝚝𝚎𝚜𝚜𝚘 𝚌𝚑𝚎 𝙼𝚘𝚜𝚎́ 𝚙𝚘𝚛𝚝𝚘̀ 𝚟𝚒𝚊 𝚍𝚊𝚕𝚕'𝙴𝚐𝚒𝚝𝚝𝚘. 𝙰𝚗𝚍𝚒𝚊𝚖𝚘 𝚊 𝚟𝚎𝚍𝚎𝚛𝚎 𝚌𝚑𝚒 𝚜𝚘𝚗𝚘...
💎I SIONISTI NON SONO EBREI (1a parte)
I Kazhari Aschenaziti sono i creatori del Sionisto anti-ebraico. Dicono di essere ebrei ma non lo sono (Apocalisse 2:9; 3:9). Il loro credo religioso si basa sul Talmud infarcito di orrori e non sulla Bibbia. Aschenaz o Ashkanaz identificava la Germania, mentre nella "tavola dei popoli" (Genesi 10:3) e in un passo di Geremia (51:27) è il nome della popolazione discendente da Iafet, stanziata a N della Siria in un territorio che coincide pressapoco con l'attuale UCRAINA.
I banchieri che controllano la finanza e le banche (Rothschild, Rockefeller, Warburg, Morgan, Dupont, Goldman, Sachs, Lehman, Sassoon, Kuhn, Loeb, Shiff, ecc.) sono aschenaziti; così come sono aschenaziti i loro burattini (Mark Zuckerberg, Bill Gates, Jeff Bezos, Elkann, Soros, ecc.). Gli aschenaziti sono discendenti di Iafet e non di Sem come i veri Ebrei (Genesi 10:3) - erano adoratori di Moloc e si infiltrarono all'interno dell'ebraismo modificandolo e creando il sionismo.
I SIONISTI NON SONO EBREI (2a parte)
I Cazari (ebraico sing. Kuzar כוזרי) sono una confederazione di popolazioni turche seminomadi originarie delle steppe dell'Asia Centrale in cui confluirono elementi slavi, iranici e i resti dei Goti di Crimea. Nel VII secolo fondano il Khanato di Khazaria nelle regioni più sud-orientali dell'Europa, vicino al Mar Caspio ed al Caucaso. Oltre alla regione oggi chiamata Kazakistan il khanato comprende anche parti dell'Ucraina, l'Azerbaigian, il sud della Russia e la penisola di Crimea. Intorno al periodo di fondazione del khanato molti Cazari si convertirono al giudaismo. Il nome 'Cazari' che essi stessi si sono dati proviene da un verbo in lingua turca che significa "vagabondare". L'ipotesi che il giudaismo fosse la religione prevalente dei Cazari è dovuta allo studioso Arthur Koestler, il quale propose che i cosiddetti Ashkenaziti fossero in realtà i discendenti dei Cazari che abbandonarono le loro terre a causa delle devastazioni Mongole, rifugiandosi nell'Europa orientale, per lo più nei territori dell'attuale Polonia, Ungheria e Ucraina; cioè i territori più toccati dallo sterminio nazista. Questi, non appartenendo ad alcuna delle 12 tribù di Israele, sono definiti nel libro di Koestler La tredicesima tribù.
Gli ebrei aschenaziti (o ashkenaziti), detti anche ashkenazim, sono i discendenti, di lingua e cultura Yiddish, delle comunità ebraiche stanziatesi nel medioevo nella valle del Reno. Ashkenaz era infatti il nome, in ebraico medievale, della regione franco-tedesca del Reno; e aschenazita significa appunto "germanico". Nel IX secolo l'immigrazione in Germania di numerosi ebrei ashkenaziti dall'Italia Meridionale, dà origine a una parte consistente delle numerosissime comunità ashkenazite renane.
Da sempre sono dediti al culto luciferino sotto varie forme (Bafometto, Moloch, Baal, ecc.) che richiede sacrifici di bambini.
Essi sono i primi antisemiti.
Sono i primi antisemiti. I primi anti.Ebrei, infiltratisi nell'ebraismo.
A. Hitler era per metà aschenazita essendo un figlio illegittimo di un Rothschild, così come erano aschenaziti Lenin, Stalin, Marx.
Sembra paradossale, ma il popolo ebraico sono le prime vere vittime del sionismo che viene spacciato per ebraico ma non lo è. La stessa bandiera con la così detta "Stella di Davide", la stella a 6 punte, è un simbolo nazista ed esoterico (2 triangoli sovrapposti e 1 rovesciato) e legata ai culti luciferini degli aschenaziti. Non ha nulla a che vedere né con il re Davide, né con la Bibbia, né con la storia del vero popolo ebraico.
I SIONISTI NON SONO EBREI (3a parte)
Molti conosceranno la storia del transatlantico St. Louis che il 13 maggio del 1939 salpò da Amburgo, in Germania, con a bordo 937 passeggeri, quasi tutti ebrei tedeschi in fuga dalle persecuzioni naziste, a cui Stati Uniti, Canada e Cuba rifiutarono l'attracco costringendo la nave a fare ritorno in Germania dove quegli ebrei trovarono la morte. Come mai questi Stati rifiutarono l'asilo? Perché chi muoveva le fila erano i finti ebrei aschenaziti che vogliono distruggere completamente i veri ebrei e appropriarsi dell'ebraismo.
𝙶𝚎𝚜𝚞̀ 𝚎𝚛𝚊 𝚎𝚋𝚛𝚎𝚘 𝚎 𝚗𝚘𝚗 𝚜𝚒𝚘𝚗𝚒𝚜𝚝𝚊 𝚘 𝚊𝚜𝚌𝚑𝚎𝚗𝚊𝚣𝚒𝚝𝚊; 𝙸 𝚙𝚛𝚒𝚖𝚒 𝚊𝚙𝚘𝚜𝚝𝚘𝚕𝚒 𝚎𝚛𝚊𝚗𝚘 𝚎𝚋𝚛𝚎𝚒 𝚎 𝚗𝚘𝚗 𝚜𝚒𝚘𝚗𝚒𝚜𝚝𝚒 𝚘 𝚊𝚜𝚌𝚑𝚎𝚗𝚊𝚣𝚒𝚝𝚒.
5 notes
·
View notes
Photo
CALÉ FRAGRANZE D'AUTORE - ARCHILIBRIUM - Eau de Parfum - Novità 2023 -
Natura. In profonda connessione. Ode al Risveglio. Parte III.
"Mi ha colpito il fatto che il concetto di architettura organica nascesse con una bellissima storia all'inizio del '900, ma non avesse avuto un grande seguito nel tempo. Ho pensato che nel contesto della crisi climatica e ambientale anche l'olfatto potesse avere un ruolo nella riflessione sul posto che l'uomo dovrebbe occupare all'interno del mondo naturale come ospite alla pari degli altri esseri animali o vegetali, invitandoci a scoprire gli odori semplici della natura e a dare il nostro contributo senza necessariamente alterare in modo invasivo il pianeta che ci accoglie e che merita rispetto." Silvio Levi
Quando la Natura bussa alla porta…e vivi nel supremo privilegio di poterle stare accanto. Di sentirti in armonia con le sue regole, di dipendere dalla sua capacità di generare serenità e bellezza, di sentirla madre e amica che tutto offre senza chiedere nulla in cambio, se non il dovuto rispetto. La natura da sempre ispira la creatività di menti straordinarie, arte, architettura, design hanno attinto a questa inesauribile fonte per dar corpo ad un’idea, diffondere un messaggio di bellezza e armonia universale nel tempo.
Esplorare la Natura, poterla ‘abitare’ senza arrecarle disturbo, questa in sintesi la riflessione che ha originato la creazione della tredicesima fragranza di Calé Fragranze d’Autore - Archilibrium - crasi tra architettura ed equilibrio, dove il concetto cardine è il rapporto dialogante, armonico tra uomo e natura.
Nucleo ispirante l’architettura organica di Frank Lloyd Wright e le sue opere poetiche incastonate, mimetizzate nel paesaggio che le circonda, una su tutte Casa Kaufmann, la villa capolavoro eretta su una cascata.
La fragranza diviene emanazione di tale intuizione, ogni elemento interviene a sviluppare la trama olfattiva. Immersiva e potente la presenza verde boschiva, accordi botanici di arbusti silvestri, spezie e bacche balsamiche, ginepro, elemi, lentisco in accordo con sentori minerali, di roccia umida e impervia. Poi la sorprendente rivelazione, questa natura è accogliente, docile, consente agli umani di renderla rifugio, nido, riparo e gradisce aromi conviviali di zafferano, caffè, tabacco, sfumature domestiche di fiori appena recisi, iris e magnolia, di fuoco e legni da ardere. Tutto volge alla cordialità nel calore e nella delizia di benzoino e semi di ambretta, ristoro di corpo e mente, salubre e benefico infine, a far circolare tanta serenità e armonia, il rito gioioso innalzante dei muschi. Casa mia casa.
Creata da Silvio Levi in collaborazione con Maurizio Cerizza.
Eau de Parfum 50 ml. Online qui
3 notes
·
View notes
Text
Due uomini e una pianola
37 Rock’n’Roll All Night- I giorni verdi di Cassandra Jack e John si guardarono e accesero la televisione. Quel giorno, il canale rimasto in memoria nel televisore stesso dava “I giorni verdi di Cassandra”, che forse era una storia che sarebbe valsa la pena vedere, se non fosse stato che si trattava della sesta puntata della tredicesima stagione.Jack, comunque, mise l’intera mano sul sacchetto…
View On WordPress
0 notes
Text
Molti hanno voluto sapere la storia dietro la statua, quindi eccola qui...
Kópakonan: Una statua della Donna Foca si trova a Mikladagur, sull'isola di Kalsoy. È realizzata in bronzo e acciaio inossidabile, progettata per resistere a onde alte fino a 13 metri. All'inizio del 2015, un'onda di 11,5 metri si abbatté sulla statua, ma rimase ferma e non subì danni (vedi i commenti per le foto di questo evento). La leggenda di Kópakonan (la Donna Foca) è una delle fiabe più conosciute nelle Isole Faroe. Si credeva che le foche fossero esseri umani che avevano scelto volontariamente di morire nell'oceano. Una volta all'anno, la tredicesima notte, erano autorizzate a tornare sulla terra, togliersi la pelle e divertirsi come esseri umani, ballando e godendosi la vita. Un giovane contadino del villaggio di Mikladalur, sull'isola settentrionale di Kalsoy, curioso di sapere se questa storia fosse vera, si appostò sulla spiaggia una sera della tredicesima notte. Vide le foche arrivare in gran numero, nuotando verso la riva. Si arrampicarono sulla spiaggia, si tolsero la pelle e la posizionarono accuratamente sulle rocce. Senza la pelle, apparivano come normali esseri umani. Il giovane osservò una bella ragazza foca posare la sua pelle vicino al punto in cui era nascosto, e quando iniziò la danza, si avvicinò di nascosto e la rubò. I balli e i giochi durarono tutta la notte, ma non appena il sole iniziò a spuntare all'orizzonte, tutte le foche si precipitarono a riprendere le loro pelli per tornare in mare. La ragazza foca era molto sconvolta quando non riuscì a trovare la sua pelle, anche se il suo odore era ancora nell'aria. Poi l'uomo di Mikladalur apparve tenendola in mano, ma non gliela restituì, nonostante le sue suppliche disperate, così fu costretta ad accompagnarlo alla sua fattoria. L'uomo la tenne con sé per molti anni come sua moglie, e lei gli diede diversi figli; ma lui doveva sempre assicurarsi che lei non avesse accesso alla sua pelle. La teneva chiusa in un forziere di cui solo lui aveva la chiave, una chiave che portava sempre con sé, appesa a una catena alla cintura. Un giorno, mentre era in mare a pescare con i suoi compagni, si rese conto di aver lasciato la chiave a casa. Annunciò ai compagni: "Oggi perderò mia moglie!" – e spiegò cosa era successo. Gli uomini ritirarono le reti e le lenze e remavano verso la riva il più velocemente possibile, ma quando arrivarono alla fattoria, trovarono i bambini tutti soli e la madre scomparsa. Il padre sapeva che non sarebbe tornata, poiché aveva spento il fuoco e messo via tutti i coltelli, in modo che i piccoli non si facessero male dopo la sua partenza. Infatti, una volta raggiunta la riva, la donna aveva indossato la sua pelle di foca e si era tuffata in acqua, dove un grosso foca maschio, che l'aveva amata per tutti quegli anni e che la stava ancora aspettando, le si avvicinò. Quando i suoi figli, quelli avuti con l'uomo di Mikladalur, più tardi scesero in spiaggia, una foca emergeva dall'acqua e guardava verso la terra; la gente naturalmente credeva che fosse la loro madre. E così passarono gli anni. Un giorno, gli uomini di Mikladalur pianificarono di andare a caccia di foche in una delle grotte lungo la costa. La notte prima della caccia, la moglie foca apparve in sogno al marito e gli disse che se fosse andato nella grotta a caccia di foche, avrebbe dovuto fare attenzione a non uccidere il grande foca maschio che avrebbe trovato all'ingresso, perché quello era suo marito. Non avrebbe dovuto neppure ferire i due piccoli cuccioli di foca nel fondo della grotta, perché erano i suoi due giovani figli, e gli descrisse le loro pelli in modo che li potesse riconoscere. Ma il contadino non prestò attenzione al messaggio del sogno. Si unì agli altri nella caccia e uccisero tutte le foche che trovarono. Quando tornarono a casa, il bottino fu diviso e il contadino ricevette come sua parte il grande foca maschio e le zampe anteriori e posteriori dei due cuccioli.
La sera, quando la testa del grande foca e le membra dei piccoli furono cucinate per cena, ci fu un grande boato nella stanza del fumo, e la donna foca apparve sotto forma di un terribile troll; annusò il cibo nelle ciotole e lanciò la maledizione: "Qui giace la testa di mio marito con le sue larghe narici, la mano di Hárek e il piede di Fredrik! Ora ci sarà vendetta, vendetta sugli uomini di Mikladalur, e alcuni moriranno in mare e altri cadranno dalle cime delle montagne, finché non ci saranno abbastanza morti da poter unire le mani tutto intorno all'isola di Kalsoy!" Pronunciate queste parole, scomparve con un grande boato di tuono e non fu mai più vista. Ma ancora oggi, purtroppo, accade di tanto in tanto che gli uomini del villaggio di Mikladalur annegano in mare o cadono dalle scogliere; si teme quindi che il numero delle vittime non sia ancora sufficiente affinché tutti i morti possano unire le mani intorno all'intero perimetro dell'isola di Kalsoy.
1 note
·
View note
Text
"Eroi della Sicurezza": due poliziotti premiati nella tappa genovese del Giro d'Italia
"Eroi della Sicurezza": due poliziotti premiati nella tappa genovese del Giro d'Italia Con il Giro d'Italia ripartono le premiazioni degli Eroi della Sicurezza, iniziativa giunta alla sua tredicesima edizione, nata dalla collaborazione tra Polizia di Stato e Autostrade per l'Italia, per valorizzare l'operato degli agenti e degli addetti autostradali che ogni giorno vegliano le arterie ad alto scorrimento lungo il Paese. L'Agente Scelto della Polizia di Stato Giuseppe Forte e l'Agente della Polizia di Stato Constantin Liviu Socea sono stati premiati l'8 maggio alla partenza della seconda tappa Genova – Lucca, per aver soccorso 50 turisti rimasti bloccati a bordo di un pullman che prendeva fuoco, all'interno di una galleria sull'autostrada A/12. Sono complessivamente 11 gli operatori della Polizia Stradale che, nel corso delle diverse tappe del Giro, saliranno sul palco delle premiazioni sportive per aver dimostrato una forte dedizione al proprio lavoro, mettendo a servizio degli utenti competenze e impegno che vanno ben oltre le proprie mansioni quotidiane. La Storia: Era una calda domenica pomeriggio del 9 luglio 2023 quando all'interno di una galleria sull'Autostrada A/12 tra Recco e Nervi, un pullman con a bordo 50 turisti in gita a Portovenere e nelle Cinque Terre, ha preso improvvisamente fuoco. In pochissimo tempo il fumo ha invaso l'intera carreggiata così da determinare la chiusura dell'autostrada in entrambe le direzioni di marcia per alcune ore. Grazie all'intervento dei Vigili del Fuoco che hanno domato le fiamme, gli occupanti dell'autobus sono riusciti ad abbandonare il mezzo in tempo utile ad evitare conseguenze più nefaste, ma dietro di loro numerosi altri veicoli rischiavano di venire travolti da una notevole coltre di fumo che aveva ormai invaso la galleria, rendendo l'aria irrespirabile. Il tempestivo intervento di una pattuglia della Polizia Stradale con a bordo l'Agente Scelto FORTE Giuseppe e l'agente SOCEA Constantin Liviu ha consentito di evitare il peggio. I poliziotti, infatti, con l'ausilio dei Vigili del Fuoco, muovendosi in mezzo alla nube di fumo, si sono attivati per liberare il più velocemente possibile le persone intrappolate in galleria portando in salvo tutti gli utenti in coda e dedicandosi successivamente al recupero dei veicoli. Diversi intossicati e alcuni utenti in codice giallo il bilancio dell'evento, ma le conseguenze avrebbero potute essere ancora più gravi, senza le tempestive operazioni di soccorso della Polizia Stradale.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
0 notes
Text
I sindacati hanno firmato con l' associazione bancaria italiana l’accordo per il rinnovo del contratto
E' stato definito uno dei più importanti rinnovi contrattuali della storia del settore bancario del nostro Paese. "È stato il negoziato probabilmente più difficile e più incerto per quanto riguarda l’esito finale: è stato necessario un percorso tutt’altro che in discesa, fatto di scontri, a volte aspri, al termine del quale, però, abbiamo raggiunto un accordo politicamente rilevante per la tenuta del settore e per il futuro della nostra categoria. Abbiamo restituito lustro e importanza a una categoria che qualcuno voleva a tutti i costi appiattire" sostiene il segretario generale della Fabi, Lando Maria Sileoni. Alle assemblee adesso spetterà il compito di dare il via libera all’ipotesi di accordo che per la prima volta vede la firma di un presidente del Comitato affari sindacali e del lavoro donna, Ilaria Maria Dalla Riva e di un segretario generale donna, Susy Esposito della Fisac Cgil. La presenza femminile al tavolo - dove Sileoni per la prima volta è stato affiancato dal segretario nazionale Elisabetta Mercaldo - ha contribuito anche alla decisione di prevedere misure contro la violenza di genere e per accrescere la tutela della maternità, proprio a partire dal contratto nazionale. Le 4 tranche di aumento L’ipotesi di accordo prevede 435 euro di aumento medio mensile della retribuzione, a partire da dicembre, pagamento degli arretrati per il periodo luglio-novembre di quest’anno con una media di 1.250 euro, ripristino pieno della base di calcolo del trattamento di fine rapporto a partire dall’1 luglio 2023. L’aumento contrattuale verrà pagato in quattro tranche, ma l’80% sarà riconosciuto nei primi 9 mesi di vigenza del contratto. La prima tranche sarà di 250 euro (57,5% del totale dei 435 euro) e arriverà in dicembre, la seconda sarà di 100 euro (23% del totale) e arriverà a settembre del 2024. Infine ci sono 50 euro (11,5%) a giugno del 2025 e 35 euro (8%) a marzo del 2026. L’aumento concordato produce effetti positivi anche sulla tredicesima mensilità. Le nuove buste paga Il quadro direttivo di quarto livello (QD4) passerà dagli attuali 4.575,56 euro ai 5.160,06 euro a regime (marzo 2026); il QD3 andrà da 3.899,01 euro a 4.396,88 euro; il QD2 da 3.483,38 a 3.965,48 euro a euro; il QD1 da 3.283,73 euro a 3.743,21 euro. Nella terza area professionale: al quarto livello si passerà da 2.906,90 euro a 3.341,90 euro; al terzo livello da 2.684,20 euro a 3.059,49 euro; al secondo livello da 2.535,88 euro a 2.890,41 euro; al primo livello da 2.405,97 euro a 2.742,34 euro. Chi, infine, inquadrato nell’area unificata (ex 1a e 2a area professionale) salirà da 2.175,31 euro a 2.479,45 euro. Il recupero della produttività L’incremento concordato ingloba sia il recupero dell’inflazione sia il riconoscimento della produttività delle banche che, a partire dallo scorso anno, hanno raggiunto importanti risultati con gli utili in costante crescita. Il primo aumento mensile verrà riconosciuto con la “busta paga” di dicembre, ma decorre da luglio scorso: verranno riconosciuti arretrati per cinque mesi, fino a novembre. In media 1.250 euro per ciascun lavoratore. Quanto, poi, al tfr, viene ripristinata, con decorrenza 1 luglio 2023, la base di calcolo e vengono cancellate, così, le previsioni di riduzione della base di calcolo introdotte nel 2012. Si tratta di un aumento significativo della cosiddetta retribuzione differita che porta a incrementare la “liquidazione” o i versamenti per la previdenza complementare. Read the full article
0 notes
Text
Milano Autoclassica 2023 a Fieramilano
L’atteso appuntamento con la tredicesima edizione di Milano Autoclassica – Salone dell’Auto Classica e Sportiva è vicino, e l’evento, oggi un riferimento annuale per gli amanti delle auto d’epoca e della cultura automobilistica, farà ritorno a Fiera Milano Rho nel weekend del 17, 18 e 19 novembre. Milano Autoclassica continua a crescere grazie alla varietà di auto da sogno in esposizione, su vetture che permettono ai visitatori di fare un viaggio attraverso il tempo, esplorando le icone automobilistiche del passato e le Youngtimer più ambite, fino ai modelli unici della storia di domani. Ogni veicolo in mostra è stato accuratamente selezionato per l’importanza storica, lo stato di conservazione e il valore intrinseco. Gli amanti delle quattro ruote avranno l’opportunità di ammirare alcuni dei più iconici esemplari mai prodotti, dalla leggendaria Mercedes SL Pagoda alla potenza delle Auto Delta, passando per l’eleganza di Lamborghini e la Porsche che celebra il suo 75° anniversario. Milano Autoclassica 2023 offre una vasta selezione di automobili d’epoca, infatti le Youngtimer e Instant Classic, saranno sia in esposizione che in vendita da parte dei principali operatori del settore. Inoltre la mostra mette in risalto un grande mercato di ricambi e automobilia, dove si possono trovare pezzi unici per i propri progetti di restauro, oltre a una lista di partner in continua crescita, tra cui i marchi più prestigiosi dell’industria automobilistica, che portano in mostra modelli rappresentativi del loro passato e delle loro produzioni più recenti, racchiudendo i valori di ogni epoca. Alpine, Aston Martin, Bentley, BMW Club Italia, Caterham, il dipartimento Heritage di Stellantis, Ferrari Classiche, Kimera Automobili, Maserati, McLaren, Morgan, MG e i Musei Ferrari saranno parte della manifestazione e l.e Federazioni di riferimento, come ACI Storico e ASI (Automotoclub Storico Italiano), partecipano attivamente, offrendo una gamma di opportunità per approfondire le proprie conoscenze sulla storia automobilistica. Il 2023 sarà un anno di celebrazioni, con la manifestazione che vedrà una eventi speciali per il 60° anniversario della Mercedes SL Pagoda. Senza dimenticare i i 60 anni dell’Auto Delta, i 60 anni di Lamborghini e il 75° anniversario di Porsche, offrendo un’occasione unica per celebrare il passato e guardare al futuro. Gli organizzatori, in collaborazione con i club, le scuderie e le riviste, hanno pianificato un fine settimana dedicato all’incontro e allo scambio di conoscenze, oltre a celebrare il passato, il presente e il futuro dell’automobilismo. Gli appassionati e i collezionisti troveranno in questo evento un’occasione per immergersi nella magia delle auto d’epoca e condividere la passione per le quattro ruote con appassionati di tutto il mondo. Read the full article
0 notes
Text
Techetecheté: da Pippo Baudo all’innovazione prime time con Flavio Insinna
DIRETTA TV Lo streaming in diretta di questo programma sarà visibile su KRITERE.COM Kritere.com è il servizio gratuito che permette di guardare anche all’estero tutti i canali TV italiani, film on demande e eventi sportivi. La Rai continua a celebrare la sua ricca storia di programmazione con la tredicesima stagione di “Techetecheté”. Quest’anno, la serie aggiunge un nuovo formato…
View On WordPress
0 notes
Text
La tredicesima storia
Questo libro l’ho trovato in un forum dove consigliavano vari libri. Onestamente l’ho trovato esagerato, tutto gira intorno ai fantasmi passati, ai morti e ai gemelli. Va bene, un po’ di inquietudine ci può stare... ma non credo che questo genere sia per me.
C’è una linea tra fantasy e realistico e questo libro ci sta proprio in mezzo, questo lo trasforma in un libro di cospirazione sui fantasmi dei gemelli? Non credo, però questa tendenza al misticismo non mi piace molto... stiamo a vedere...
#la tredicesima storia#diane setterfield#libri#libro#libri consigliati#consigli#consiglio#blog#italy
1 note
·
View note
Link
Battlestar Galactica fu un piccolo fenomeno della sua epoca: tra il 2004 e il 2009, nel periodo in cui la forma delle serie tv stava assumendo un peso sempre maggiore nel settore dell’intrattenimento, era un prodotto che si presentava ambizioso ma coi piedi per terra, senza la pretesa di rivoluzionare niente. Eppure, ancora oggi si può affermare che Battlestar Galactica (in breve: BSG) abbia lasciato un segno e continui a essere una delle migliori serie tv di fantascienza che siano mai state realizzate. Quindi mentre Sam Esmail (il creatore di Mr Robot) sta lavorando alla produzione di una nuova serie basata su BSG, è l’occasione giusta per ripercorrerne in prospettiva la storia e l’impatto sul pubblico.
La storia di Battlestar Galactica
Correntemente quando si parla di Battlestar Galactica ci si riferisce alla serie iniziata nel 2004 e proseguita per quattro stagioni fino al 2009, ideata e scritta da Ronald D. Moore. In realtà però questa serie era già il remake di una serie omonima del 1978 creata da Glen Larson. La premessa di fondo è la stessa: l’umanità occupa dodici pianeti, ma a causa dell’attacco improvviso dei cylon (in pratica robot ribelli) la popolazione viene sterminata e gli unici superstiti sono a bordo dell’astronave da guerra Galactica. Per assicurare un futuro alla specie, la Galactica si mette in cerca del leggendario pianeta Terra, ma i cyloni sono ancora sulle loro tracce per sterminarli del tutto.
La serie del 78-79 (arrivata in Italia nel 1982) ebbe inizialmente un discreto successo, ma l’interesse non durò molto anche per le accuse di plagio ad altri franchise (Star Wars su tutti) e in seguito a diverse irregolarità nella programmazione fu cancellata dopo 24 episodi. La serie venne ripresa per un sequel, Galactica 1980, che invece di concludere la storia principale sposta l’azione trent’anni nel futuro sulla Terra, con risultati piuttosto scarsi che infatti ne provocarono una cancellazione ancora più rapida, dopo solo 10 episodi.
Sembrava quindi che Battlestar Galactica fosse destinata a rimanere un progetto incompiuto, ma negli anni seguenti grazie soprattutto alla determinazione di Richard Hatch (uno degli attori protagonisti della serie originale, che compare anche come personaggio secondario nella serie del 2004), che aveva fatto diversi tentativi di riportare in produzione la serie, nel 2002 la Universal commissionò una miniserie di due episodi a Ronald D. Moore. La miniserie andata in onda a fine del 2003 costituiva una sorta di pilot dell’intero progetto, in cui si racconta appunto dell’attacco dei cylon che eradica l’umanità dalle dodici colonie, dalle quali rimangono in vita circa cinquantamila persone, una piccola flotta civile riunita intorno alla Galactica, guidata dal comandante che stava per ritirarsi dal servizio.
L’ottima riuscita della miniserie convinse a mettere in produzione la prima stagione, che iniziò su Sky nell’autunno del 2004 e passò successivamente su SyFy channel, mentre in Italia arrivò nel 2006 sempre su SyFy. BSG ebbe da subito un successo notevole, con un pubblico piuttosto costante, tanto da giustificare il proseguimento della serie, che venne rinnovata di anno in anno fino a quando Moore non dichiarò che la quarta stagione sarebbe stata l’ultima. Parallelamente però vennero portati avanti altri progetti collaterali, come alcuni brevi webisodes e spinoff: il film Razor che racconta dell’astronave gemella Pegasus, il prequel Caprica che racconta dell’invenzione e diffusione dei cylon (che però venne sospesa dopo la prima stagione) e Blood and Chrome, una web serie anch’essa ambientata prima dell’inizio della prima stagione di BSG. Nonostante questi spin-off non abbiano mai incontrato grossa fortuna, l’interesse del pubblico per l’universo della Galactica si è sempre dimostrato elevato.
La lore di Battlestar Galactica
Ma di cosa parla Battlestar Galactica? Di base lo potremmo classificare come una space opera abbastanza tipica, o scivolare anche nella military sci-fi: abbiamo le colonie sui pianeti, astronavi, robot cattivi e battaglie spaziali… quasi la checklist completa dei cliché della fantascienza. Ma BSG (almeno la versione del 2004) non si ferma a questo livello più superficiale e scontato, e anzi si addentra in tematiche molto più profonde e universali, capaci di risuonare anche il pubblico non particolarmente interessato alle avventure spaziali. Per capire di cosa stiamo parlando facciamo allora un veloce riassunto della lore dell’universo narrativo di BSG.
L’umanità vive su dodici pianeti, che hanno nomi che ricordano quelli dei segni zodiacali, e sono chiamati dodici colonie di Kobol. Kobol è il pianeta originario dal quale l’umanità si è diffusa a colonizzare lo Spazio, ormai abbandonato da millenni. Vivono in una società tecnologica ma non avveniristica, e seguono in buona parte una religione politeista che riprende le divinità della mitologia greca. Molti anni prima dell’inizio della serie, l’umanità ha creato i cylon, servitori robotici senzienti, che si sono però ribellati ai loro padroni e hanno scatenato una guerra contro di loro. L’umanità ha siglato un armistizio con i cylon, che si sono allontanati dalle colonie e interrotto ogni contatto. Fino a quando (come viene mostrato nella miniserie pilot), i cylon non tornano in massa con un attacco nucleare coordinato su tutte le dodici colonie, che riesce ad annichilire quasi completamente la popolazione.
Gli unici sopravvissuti sono quelli che si trovavano in orbita o sono riustici a fuggire su un’astronave prima della distruzione totale dei loro pianeta. La nave da guerra, o appunto “Battlestar” Galactica del comandante Adama (Edward James Olmos) è l’unico mezzo militare a sopravvivere, perché è il più vecchio della flotta e si basa su una tecnologia obsoleta che i cylon non riescono a penetrare. Adama si trova quindi a essere il capitano dell’unica astronave capace di difendere i meno di cinquantamila esseri umani superstiti, con i cylon pronti a seguirli per annientarli del tutto. Ma uno degli aspetti più inquietanti di questa nuova guerra è che i cylon non sono più soltanto robot umanoidi metallici (i “centurioni”), ma si sono evoluti in forme indistinguibili dagli umani, vere e proprie creature di carne e sangue capaci di infiltrarsi tra i nemici, e infatti è proprio grazie a questa loro capacità di mimetizzazione che sono riusciti a condurre il loro attacco su tutte le colonie.
Mentre da una parte quindi la flotta superstite deve fuggire dalle navi da guerra cylon, dall’altra deve anche vigilare sul suo stesso equipaggio, tra i quali si potrebbe nascondere qualche spia cylon in forma umana… come inevitabilmente si scoprirà. Tra i superstiti a bordo della Galactica troviamo Lee Adama (Jamie Bamber), figlio del comandante e ufficiale a sua volta; Laura Roslin (Mary McDonnell), ministra dell’istruzione che in quanto unico membro del governo in vita viene nominata Presidente; Kara Thrace (Katee Sackhoff) pilota eccellente ma imprevedibile; Gaius Baltar (James Callis), scienziato che nasconde un terribile segreto ed è perseguitato dalle apparizioni di Numero Sei(Tricia Helfer), una cylon umana che ha conosciuto su Caprica. Il cast ampio e la verità di personaggi permette di seguire la storia da più punti di vista, non soltanto narrativi ma anche tematici, e di sviluppare i conflitti si più livelli, dall’epica lotta con le macchine alle pressioni familiari.
Tutta la serie è girata con un taglio documentaristico, come se si trattasse di un reportage dal fronte, aumentando la sensazione di trovarsi davvero a bordo della Galactica e di seguire da vicino gli sforzi estremi e le decisioni pesanti ai quali i personaggi sono costretti. Ben presto ci si accorge che l’unica prospettiva di sopravvivenza per l’umanità è raggiungere un pianeta sicuro, e ci si affida così alle storie sulla Terra, la leggendaria tredicesima colonia perduta, di cui nessuno conosce l’ubicazione. La ricerca della Terra occupa la parte principale delle quattro stagioni, ma su questo obiettivo a lungo termine si instaurano una serie di subquest e plot twist, con alcune tappe intermedie ed efficaci cliffhanger a ogni fine di stagione. Ma non è solo la storia di BSG ad aver cementato il suo valore presso il pubblico, semmai i temi sotto la superficie.
L’impatto di Battlestar Galactica
Per una serie che parte dalle battaglie nello spazio, Battlestar Galactica si è sempre distinta come un prodotto tutt’altro che leggero. Se naturalmente non mancano le scene d’azione e combattimento, sia aereo/spaziale che terrestre, la storia si preoccupa di toccare però anche argomenti diversi che arricchiscono quella che avrebbe potuto facilmente scivolare in una semplice apologia militarista della forza dell’umanità. Come si capisce, la sopravvivenza è uno dei valori principali su cui si fonda tuta la premessa della storia, ma anche questo è un concetto che trova declinazioni diverse nel corso della serie, perché se è vero che è necessario garantire un futuro all’umanità viene però da chiedersi cosa siamo disposti a fare (e perdere) per ottenerla. Quando infatti tutte le speranze sono riposte nella forza militare capace di proteggere i civili, il pericolo di una dittatura marziale si fa molto rilevante, e anzi emergerà in diverse occasioni nel corso di BSG, con la Presidente Roslin a fare da controparte democratica alla possibilità di un controllo militare.
Un altro tema centrale è quello dell’identità, la cui porta viene spalancata nel momento in cui si introduce non solo l’idea di cylon umani, ma di cylon umani inconsapevoli di esserlo. Ci sono infatti alcuni agenti dormienti che vivono tra gli umani e non sanno di essere robotici… per quanto in realtà anche la “roboticità” di questi cylon avanzati è molto relativa, in quanto sono entità biologiche a tutti gli effetti. Ma nel momento in cui uno di questi cylon apprende la sua vera natura, quale sarà la sua scelta? Obbedirà alla sua programmazione primaria oppure, ormai cresciuto come umano, si schiererà dalla parte opposta? Il problema si pone anche per gli umani che devono decidere come rapportarsi a questi cylon inconsapevoli: sono tutti traditori da eliminare, oppure ci si può fidare di loro? In questo senso Battlestar Galactica anticipa molte delle tematiche che sono state poi affrontate anche da Westworld, e si possono notare numerosi parallelismi tra i cylon e gli host del parco.
Una di queste affinità è il concetto di morte per i cylon: a differenza degli umani, i cylon possono reincarnarsi in nuovi corpi nel caso vengano eliminati, ed esistono infatti alcune grandi “navi resurrezionali” che conservano i corpi e le memorie dei cylon. Per loro quindi la morte non è definitiva… oppure sì? Sono davvero sicuri di rinascere come gli stessi individui che erano prima? E com’è possibile allora che diversi cylon basati sullo stesso modello si comportino in modo diverso? Tutte queste domande aggiungono un livello di ambiguità nello scontro tra umani e non-umani, perché la definizione stessa di “umano” inizia a vacillare, e lo spettatore non è più così sicuro da quale parte stare.
Infine, la tematica religiosa è un’altra ampiamente affrontata dalla serie, e anzi secondo alcuni lo spunto originale per l’ambientazione deriva dal Libro di Mormon. Lo scontro tra umani e cylon ha anche radici religiose, perché se da una parte l’umanità venera un pantheon politeista, i cylon seguono invece un culto monoteista e considerano gli umani arretrati e blasfemi. Inoltre entrambe le fazioni hanno varie profezie e figure messianiche che sperano potranno condurle alla salvezza. Molti personaggi nel corso della serie attraversano un percorso spirituale che li porta dall’agnosticismo alla fede e viceversa, e man mano che ci si avvicina alla fine questa componente mistica si fa sempre più rilevante, al punto che il finale sembra virare decisamente dagli aspetti fantascientifici a quelli più sovrannaturali.
In effetti una delle critiche mosse più di frequente a Battlestar Galactica, e in particolare all’ultima stagione, è il modo in cui alcune situazioni sembrano risolversi quasi per volere divino, con interventi al limite del miracolo, senza la preoccupazione di spiegare in modo “scientifico” quello che è successo. Eppure, se da una parte questo può essere un limite, si tratta al tempo stesso di uno dei maggiori punti di forza della serie, che vista in retrospettiva si mantiene comunque coerente e ha dimostrato l’ambizione di portare avanti un percorso difficile e potenzialmente controverso. Avercene, di serie fantascientifiche capaci di smuovere così in profondità le nostre convinzioni sui confini stessi del genere…
Ancora si sa molto poco sul nuovo progetto di Sam Esmail che andrà in onda sulla nuova piattaforma Peacock, ma è stato già dichiarato che non si tratterà di un reboot quanto invece di un approccio parallelo alla serie già conclusa, che integrerà piuttosto che riscrivere quello che abbiamo già visto. E forse questo ha in effetti un suo senso poetico, perché sappiamo bene che tutto questo è già successo, e succederà ancora. So say we all.
3 notes
·
View notes
Text
Super Star Academy Commento
Non ero a conoscenza dell'esistenza di questa serie fino a un paio di settimane fa, quando mi ci sono imbattuta per puro caso gironzolando su internet. Come i miei occhi sono caduti sulla locandina, mezzo secondo mi è bastato per riconoscere Xiao Zhan, così ho iniziato subito a vederla pensando: "Perché non sapevo nulla di questa serie???"
Pensavo di conoscere ogni singolo drama girato da XZ, ma YouTube mi ha sorpresa.
Beh, ora che l'ho finito mi dico che potevo anche continuare a non saperne nulla, perché questa serie è di una banalità e stupidità quasi imbarazzanti, tuttavia nel suo essere stupido e banale, è divertente. Non nascondo di essermi fatta varie risate nel corso della visione, ma nella seconda metà ho notato un calo di attenzione.
Non saprei spiegarmi il perché di questo. Negli ultimi tempi ho lasciato che il mio cervello si adagiasse su drama alquanto leggeri e spensierati, e credo che la cosa mi abbia resa un po' pigra, quindi la visione parallela di Chief of staff mi ha totalmente risvegliata rimettendo in funzione il mio cervello, e così Super Star Academy ha un po' smesso di essere così divertente e ha cominciato a darmi noia.
Ho anche cominciato a prestare meno attenzione ai sottotitoli (in inglese), e se non capivo qualcosa... sticazzi. Perché la trama di questa serie è talmente semplice, e spesso le cose sono rese in modo così stupido, che sapevo già dove si stava andando a parare.
La Super Star Academy è frequentata da ragazzi e ragazze ognuno con un potere diverso in base al loro segno zodiacale. La protagonista, apparentemente senza alcun potere (e questo già dice tutto), riesce per qualche motivo a entrare nella scuola, entrando subito in contatto con il lead, il ragazzo più bello, figo, ricco, e desiderato della scuola. Questi dovrebbe anche essere l'erede della famiglia Fang, ma a un certo punto il second lead ci dice che è lui il vero Leone della famiglia, e prepara vendetta. A completare il tutto abbiamo i membri della tredicesima costellazione del pianeta (un branco di idioti), che vogliono vendicarsi delle altre costellazioni che hanno cercato di sopprimerli anni prima, e conquistare il mondo.
Che cosa si può tirare fuori da una trama del genere se non una storia banale?
Partendo dalla protagonista, tralasciando il fatto che non ricordo assolutamente come caspiterina abbia fatto a entrare in quella scuola se sprovvista di poteri, in generale non mi è piaciuta. Per chi ha visto You Are Beautiful, questa è una Go Mi-nam 2.0, solo che Go Mi Nam almeno mi faceva ridere e mi stava simpatica, questa invece manco quello. Non dico che mi è stata antipatica, ma l'ho trovata un po' insipida.
Inoltre non può certo vincere per intelligenza. Basti pensare che mentre è inseguita da un cattivo, si volta e gli allunga la mano per aiutarlo a salire una collina, al che io non ho saputo se ridere o mettermi le mani nei capelli. Capite quando dico che questa serie è stupida?
Se la si guarda con questa mentalità accettando il suo stile, allora ce la si può godere, ma non bisogna assolutamente avere pretese.
Diciamo che va bene quando si ha voglia di qualcosa di leggero da guardare la sera, o come intermezzo tra drama più pesanti.
XZ è una gioia per gli occhi come sempre, anche se l'ho trovato un pochino messo da parte nella seconda metà della serie. La sua recitazione è buona (non può non esserlo), vanta sempre una bellissima espressività, ma ammetto che nulla è paragonabile a Wei Wuxian di The Untamed, un ruolo per cui si vede che ha fatto un lavoro incredibile.
Quello che mi è piaciuto del suo personaggio è che nonostante il suo status sociale, non si è mai presentato come il classico ragazzo ricco e viziato, antipatico e arrogante (stile Daoming Si di Meteor Garden diciamo), ma si è anzi mostrato un ragazzo tranquillo, semplice e alla mano, rivelandosi anche una vittima nelle mani della madre ambiziosa.
La storia d'amore tra i due lead è la più banale e semplice che abbia mai visto. Ogni loro scena insieme è stata un cliché. E non sono davvero riuscita a digerire l'espediente del destino come spiegazione dell'amore di lui:
"Ti ho salvata dieci anni fa perché fin dalla prima volta che ti ho visto ho capito che era destino."
Certo, perché tu, bambino di otto anni, vedi una bambina in pericolo e la salvi perché hai capito che sarà la donna della tua vita.
XZ, io ti voglio bene, ma questo non lo accetto. Credo che questo sia stato il punto più basso toccato dalla serie.
Si salvano però le bromance della serie, sia quella tra il protagonista e il suo migliore amico nonché Capitan Shipper Shen Hao, legati come fratelli (hanno praticamente celebrato un matrimonio tra bambini... CIOÈ, IO ADORO), sia quella tra Shen Hao e il suo più acerrimo nemico Li Ya Dang. Partiti come avversari che non riescono a stare nella stessa stanza senza guardarsi male, i due nel corso della storia si ritrovano ad aiutarsi, diventando prima complici, poi amici amanti.
Se questo non è amore:
Per quanto riguarda i due second lead, devo promuovere entrambi, e non me l'aspettavo.
Il second lead l'ho trovato molto umano nella sua voglia di vendetta, tanto arrabbiato da sfogare il suo risentimento anche su chi colpevole non è. Non sono riuscita a innamorarmi della bromance con XZ perché è arrivata tardi, ma il second lead si aggiudica il premio di eroe della serie.
La second lead era partita come la più grande psicopatica che abbia mai visto in un drama, ma mi ha stupita nel suo percorso di dolorosa accettazione, e sopratutto tanti complimenti a lei per aver continuato ad amare XZ anche quando si è scoperto che non era il vero erede della sua famiglia.
Parlando dei villain, questi li devo bocciare. A parte la banalità delle loro motivazioni, questi tizi sono messi in scena in un modo talmente idiota che è impossibile prenderli sul serio.
Promuovo invece, per pura bontà, la madre di XZ, anche se è logicamente davvero poco probabile che alla fine accetti il rifiuto del figlio di diventare l'erede della famiglia, ma d'altronde da questa serie non mi aspettavo altro.
Infine non posso non citare la competizione della scuola che accompagna buona parte della serie. Una parola: ridicola.
Un gruppo di concorrenti viene scelto per affrontare una serie di prove, la protagonista prega che non venga fatto il suo nome ma ovviamente viene scelta... in puro stile Harry Potter e il calice di fuoco.
COPIONI!!!
La serie ci regala anche la versione trash dei dissennatori:
No comment.
E no comment anche sul finale della competizione, vinta dal protagonista perché i due second lead decidono di ritirarsi ti piace vincere facile.
Per non parlare dello scontro tra la protagonista e la second lead, che invece di fronteggiarsi in un classico combattimento si lanciano in una furiosa cat fight senza precedenti:
Ma ammetto che qui ho riso un botto.
Punteggio: 6
#super star academy#xiao zhan#sean xiao#fang tianze#maybe fang#shen hao#wu jiacheng#peng chuyue#xu xiao lu#c drama#fantasy drama#super powers#fantasy#cheng zhi er#bai shu#wan shi cun#uvin wang#chinese actors#asian drama#super star academy commento
10 notes
·
View notes
Text
"Non ce l’ho con gli amanti della verità, ma con la Verità stessa. Quale sostegno, quale consolazione nella Verità, a paragone di una storia? A che giova la Verità a mezzanotte, al buio, quando il vento ruggisce nel comignolo come un orso? Quando il lampo sprigiona ombre sulla parete della stanza e la pioggia bussa alla finestra con le sue lunghe unghie? No: quando paura e freddo ti immobilizzano a letto come una statua, non aspettarti che la scarna e ossuta Verità accorra in tuo aiuto. Quello che ci vuole è il pingue conforto di una storia: sentirti placare, cullare dalla sicurezza di una bugia."
[La tredicesima storia - Diane Setterfield]
~λ.
#citazione vita#citazioni libri#citazione#cit#citazioni#citation#love#writing#amore#scrivere#citazionilibri#frasi#frasi canzoni#frasi tumblr#frasi vita#frasi libri#frasi vere#frasi tristi#aforismi
1 note
·
View note