#educazione moderna
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"A Scuola di… Genitori": Un Progetto per Sostenere le Famiglie a Casale Monferrato
Prossimo Incontro il 15 Novembre per Approfondire il Disagio dei Giovani con Esperti e Professionisti
Prossimo Incontro il 15 Novembre per Approfondire il Disagio dei Giovani con Esperti e Professionisti Il Progetto “A Scuola di… Genitori”: Un Supporto per le Famiglie di Casale Monferrato Nell’ambito delle iniziative a sostegno della genitorialità e della crescita familiare, l’associazione I Care Family, guidata dalla dottoressa Renza Marinone, ha lanciato il progetto “A Scuola di… Genitori”.…
#accoglienza educativa#Alberto Pellai#Alessandria today#associazione Kayrós#benessere famigliare#Biblioteca Ragazzi#Casale Monferrato#competenze genitoriali#Comune di Casale Monferrato#Corrado Rendo#crescita dei figli#Crescita Personale#dialogo genitori#dialogo intergenerazionale#don Claudio Burgio#Educazione civica#educazione comunitaria#educazione emotiva#educazione famigliare#educazione moderna#eventi a Casale Monferrato#For.Al#Genitorialità#gestione delle difficoltà#giovani e disagio#Google News#I Care Family#Inclusione sociale#incontri di formazione#Istituto Beccaria
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I ragazzi di oggi: un'emergenza educativa della società liquida del XXI secolo
Demotivati, senza valori, con lo sguardo sempre rivolto verso uno schermo. Pare che i ragazzi d’oggi prendano parte ad una generazione a sè stante, con linguaggi ed atteggiamenti indecifrabili e lontani dai codici tradizionali. In questo mondo globalizzato la realtà fluida permea in ogni vissuto, trascinando verso l’abisso soprattutto chi non ha gli strumenti per decifrarne le difficoltà…
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#Cambiamenti culturali#Cambiamenti sociali#Educazione contemporanea#Educazione digitale#Emergenza educativa#Futuro delle nuove generazioni#Generazione iGen#Genitorialità moderna#Gioventù odierna#Maturità emotiva#Media e comunicazione#Mondo globalizzato#Relazioni familiari#Responsabilità Sociale#Riflessione sull&039;educazione#Ruolo degli adulti.#Sfide educative#Società del XXI secolo#Società liquida#Strumenti educativi#Tecnologia e giovani#Valori morali
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“ Nulla minaccia la libertà della persona e il significato della vita come la guerra, la povertà e il terrore. Ma ci sono anche minacce indirette, appena più remote. Una di queste è l'intossicazione e l'istupidimento dell'uomo (la « massa grigia », per usare il cinico linguaggio dei profeti borghesi) da parte della cultura di massa. Il livello e il contenuto dell'intelligenza si abbassano, sia intenzionalmente che sulla base di interessi puramente commerciali. I mezzi usati sono l'insistenza sull'intrattenimento e sull'utilitarismo insieme a una censura sempre vigile nella sua opera di controllo e di protezione. Un altro esempio riguarda il problema dell'educazione. Un sistema educativo sotto il controllo del governo, la separazione della scuola dalla chiesa, una libera educazione garantita a tutti, tutte queste sono grandi conquiste del progresso sociale. Ma ogni medaglia ha il suo rovescio. In questo caso si tratta dell'eccesso di standardizzazione che arriva a comprendere persino il processo dell'insegnamento, i piani di studio, specie quelli di letteratura, storia, educazione civica e geografica, e il sistema di esami. I pericoli di un'eccessiva fiducia nell'autorità, della limitazione del dibattito e del coraggio intellettuale, è tanto più grave in un'età in cui le convinzioni personali si stanno ancora formando. Nella Cina di un tempo, il sistema degli esami per l'ammissione agli impieghi dello Stato portò alla stagnazione mentale e alla canonizzazione degli aspetti reazionari del Confucianesimo. Sarebbe davvero spiacevole avere a che fare con un sistema di questo genere in una società moderna. “
Andrei Dmitrievic Zacharov [alias Andrej Sacharov], Progresso, coesistenza e libertà intellettuale, traduzione dal russo di Carlo Bianchi, Etas Kompass (Nuova collana di saggi n° 10), Milano, agosto 1968¹; pp. 83-84.
NOTA: Il testo, completato dall'autore nel maggio 1968, circolò dapprima in Urss in forma di samizdat quindi fu pubblicato il 6 luglio sul quotidiano di Amsterdam Het Parool con una traduzione di Karel van het Reve.
#Andrej Sacharov#saggi#saggistica#scritti saggistici#letture#Progresso coesistenza e libertà intellettuale#Carlo Bianchi#libri#dissidenti sovietici#citazioni#Guerra Fredda#regimi totalitari#relazioni internazionali#società russa#intelligencija#pacifismo#intellettuali sovietici#pacifisti#samizdat#diritti civili#civismo#nobel per la pace#scienziati#Unione Sovietica#libertà civili#libertà della persona#cultura di massa#educazione#coraggio#giustizia sociale
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Studiando la nostra storia umana, si nota che solo in età moderna il concetto di 'fare figli per amore' si è affermato. I nostri nonni italiani stessi non avevano tale ideale: i matrimoni erano per lo più contratti per interesse economico, anche fra parenti.
Il movimento politici di destra, le organizzazioni pro-life, tentano di risolvere il problema natalità, nelle società con molti anziani, provando ad obbligare le donne che vogliono abortire ad avere lo stesso un figlio: questo è 'sterilizzare la maternità', togliendo amore all'atto della riproduzione; un figlio va desiderato.
Gli 'ideali' conservatori sterilizzano l'avere figli a meri atti riproduttivi, con ruoli di 'padre' e 'madre' solo esteriori, biologici, non di 'sostanza'; il progresso umano invece chiede di più: che si vada oltre la 'tecnica riproduttiva', per concentrarsi sul ruolo di tutori.
Le coppie eterosessuali e non eterosessuali, nel momento in cui sentono di volere un bambino andrebbero supportare e non ostacolate; ben venga chi vuole prendersi cura bene di un bimbo; andrebbe criticato, invece, ogni tentativo di obbligare chi non vuole figli ad averne.
Mettendo da parte ogni pretesa morale religiosa (la religione non è etica, ma superstizione), la riflessione corretta da fare è, per ogni tipo di famiglia, se si è capaci di crescere un figlio, a prescindere dall'identità sessuale. La risposta è si: basta avere Cultura, empatia.
Il rapporto fra due persone dello stesso sesso può non produrre figli, così quanto può accadere fra persone eterosessuali. Nella bibbia stessa troviamo personaggi che ricorrono a terze persone per diventare padri, fecondando donne che non sono mogli, perché è pratica antica.
Il problema non è mai stato mettere al mondo figli (fin dall'antichità esiste l' "utero in affitto"), ma se si è adatti a crescere figli, cioè farli diventare adulti sani, mentalmente equilibrati, poiché è questo lo scopo primario del prendersi cura di qualcuno: renderlo Felice.
Se dovessimo vivere 'per natura', molti di noi morirebbero al primo taglietto infettato, come accadeva prima che l'uomo inventasse metodi artificiali per procrastinare la propria morte. Non viviamo da millenni 'per natura': noi non sappiamo volare, ma abbiamo gli aerei.
Quello che conta per un bimbo, anche quando non ne sei il tutore legale, è il rispetto che hai per lui: della sua integrità come individuo, della sua intelligenza. Più che di una famiglia, abbiamo tutti bisogno di un'intera società sana, che ci ami, ci Rispetti e non ci molesti.
Il fatto che esistano famiglie eterosessuali disfunzionali indica una realtà scientifica: essere genitori biologici non basta per crescere un bimbo. Non esiste alcuna perfezione ideale nella 'famiglia tradizionale' e lo dimostra anche l'essere cresciuti omofobi o maschilisti.
La realtà delle famiglie disfunzionali, dove i genitori sono coppia eterosessuale, che porta i figli ad avere atteggiamenti non tolleranti verso i 'diversi', anche per educazione religiosa, ci offre l'idea netta che l'eterosessualità non è affatto una garanzia in campo Educativo.
La realtà dei paesi poveri, dove si mettono al mondo 'figli come conigli', senza minimamente valutare il futuro di miseria, stenti, e pure abusi d'ogni sorta, mette in chiaro che senza Cultura, l'eterosessualità stessa è spoglia d'ogni significato e scopo opportuno.
Ci sono molte famiglie italiane, che sotto il velo del 'i genitori sono sempre genitori, e non possono che amarti', commettono o hanno commesso abusi d'ogni sorta ai figli; genitori 'naturali', 'buone famiglie', dove tutto si svolge con la complicità del generale perbenismo.
Ci sono molte famiglie italiane, che sotto il velo del 'i genitori sono sempre genitori, e non possono che amarti', commettono o hanno commesso abusi d'ogni sorta ai figli; genitori 'naturali', 'buone famiglie', dove tutto si svolge con la complicità del generale perbenismo.
#parenti#famiglia#figli#amore#maternità#estrema destra#politica#natalità#desiderio#identità sessuale#morale#etica#utero in affitto#tutori#riproduzione
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POLIZIA LOCALE E PROTEZIONE CIVILE
(PARTE QUINTA) dalla Relazione di Fine Mandato 2019-2024
POLIZIA LOCALE
Sicurezza Territorio:
1. assunzione di un Agente addizionale per incrementare il presidio del territorio;
2. acquisto di un nuovo e piu’ moderno autoveicolo con motorizzazione ibrida;
3. miglioramento del livello di sicurezza in tutto il territorio con l’installazione di una moderna rete di videocamere costituita da 63 punti di controllo comprese le vdc di contesto, due nuovi varchi lettura targhe realizzati accedendo in gran parte a bandi di Regione Lombardia;
4. nuova stazione di monitoraggio presso la P.L. per la visione completa del territorio con tracciabilità movimento delle persone e dei veicoli;
5. sottoscrizione PATTO PER L’ATTUAZIONE DELLA SICUREZZA con la Prefettura con il quale si adottano strategie congiunte volte a migliorare la percezione di sicurezza dei cittadini e a contrastare ogni forma di illegalità;
6. sottoscrizione accordo di contitolarità del trattamento dei dati forniti dal sistema OCR (lettura targhe) con il Comando Provinciale Arma dei Carabinieri di Varese che consente l’accesso ai nostri sistemi per la verifica del territorio;
7. realizzato nuovo regolamento per la videosorveglianza in ottemperanza alla nuova normativa privacy;
8. miglioramento del livello di autodeterminazione dei cittadini della fascia over 65, attraverso il progetto “Facciamo Squadra” (bando regionale approvato con decreto 6738/2020) con cofinanziamento di Regione Lombardia per lotta antitruffa nei confronti degli anziani per aumentarne la sicurezza e l’autodifesa della popolazione piu’ fragile ed esposta a criminalità dedita alle truffe;
9. in attesa dell’esito di un Bando Regionale per l’attribuzione di ulteriori fondi per varchi lettura targhe, videocamere e attrezzature per la Polizia Locale per la propria sicurezza e per attuare maggiori controlli sul territorio (etilometri, bodycam, fototrappole).
Sicurezza Stradale:
1. miglioramento del livello di sicurezza sulle strade e di prevenzione dell'incidentalità attraverso maggiori controlli sul territorio e l'installazione di quattro autovelox sulla Via IV Novembre ad alto scorrimento anche da parte di mezzi pesanti;
2. istituzione nel semaforo a 4 tempi dello snodo principale del paese di un sistema di allarme attraversamento semaforizzato per persone non vedenti o ipovedenti;
3. istituzione dei parcheggi rosa;
4. istituzione per la sicurezza di pedoni e ciclisti della zona 30km orari in tutto il centro del paese e in prossimità dei parchi;
5. Effettuati corsi di educazione stradale con le scuole del Paese;
6. Effettuata la revisione degli attraversamenti pedonali nell’area del plesso scolastico Pascoli;
PROTEZIONE CIVILE:
1. potenziato il numero dei Volontari di ProCiv operanti sul territorio del Paese;
2. assicurata la presenza e il supporto della ProCiv locale in occasioni di eventi ed emergenze, soprattutto durante il periodo COVID;
3. avviata la convenzione con la Provincia di Varese per la partecipazione alla Colonna Mobile di ProCiv provinciale;
4. partecipato attivamente nel 2023 ad un evento organizzato dall’Universita’ del Piemonte Orientale e dall’Esercito Italiano riguardante la simulazione di un evento catastrofico e dei relativi soccorsi;
5. redatto nel 2022 il PED Piano Esondazione Diga sul Fiume Olona congiuntamente con la Protezione Civile Provinciale;
6. predisposto unitamente ad un vademecum per la popolazione il nuovo Piano di Protezione Civile presentato anche mediante una serata dedicata ai Cittadini;
7. attraverso contributi garantiti da Bandi Regionali è stato acquistato un furgone ad uso della Protezione Civile ed è in acquisto un mezzo attrezzato per le emergenze.
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Ancona. Comune e Questura lanciano una campagna di informazione per gli anziani per prestare attenzione alle truffe
Ancona. Comune e Questura lanciano una campagna di informazione per gli anziani per prestare attenzione alle truffe. Parte con una lettera che sarà inviata a tutti gli anziani di Ancona la campagna di informazione condotta dalla Questura e dal Comune riguardo al rischio di truffe ai loro danni, un fenomeno sociale che sta diventando sempre più importante e rispetto al quale giocano un ruolo fondamentale la consapevolezza del pericolo, la conoscenza degli strumenti e l'informazione sui corretti comportamenti da tenere. I consigli La lettera, firmata dal sindaco Daniele Silvetti e dal questore Cesare Capocasa, condivide con i cittadini tre consigli semplici, che però sono alla base di un comportamento sicuramente deterrente rispetto ai tentivi di truffa: evitare di aprire la porta a persone estranee e non dare informazioni agli sconosciuti al telefono, in caso di emergenza contattare il Numero unico europeo 112, che consentirà di ricevere il supporto tempestivo degli operatori sia in caso di richiesta di intervento urgente, sia per denunciare eventuali tentativi di truffa. Il progetto sarà rivolto nella sua prima fase a 2259 persone over 85 che vivono sole e prevede sia l'invio della lettera, sia alcuni incontri "porta a porta" con gli anziani. Gli interventi della Questura di Ancona "L'attività di informazione e sensibilizzazione riguardante fenomeni ormai strutturali quali il bullismo, compresa la sua forma più micidiale e moderna del cyber bullismo, la violenza di genere e l'odioso fenomeno delle truffe agli anziani – spiega il Questore Cesare Capocasa - sono stati inseriti nei temi di promozione della legalità durante gli incontri nelle scuole ed in occasione degli eventi dedicati, realizzando un'azione sinergica tra tutti gli attori coinvolti, con il fine di garantire lo scambio tempestivo di informazioni, la cura ed il sostegno alle vittime. Abbiamo incontrato, dall'inizio dell'anno scolastico ed in raccordo con l'Ufficio Scolastico Provinciale, circa 4.000 studenti nell'ambito del Progetto "Educhiamo insieme alla legalità" e diffuso in modo capillare, sul territorio provinciale, in collaborazione con Confartigianato, 20.000 brochure informative, consapevoli che alcune fasce deboli, in primis quella degli anziani, abbiano bisogno di materiale cartaceo per prendere cognizione e riflettere in ordine alle variegate problematiche attinenti alla loro sicurezza. Questa è la testimonianza tangibile del percorso di prevenzione e di educazione alla legalità che ogni giorno cerchiamo di intraprendere in questa provincia, in stretta sinergia con altri attori, impegnati a frenare questi inquietanti fenomeni. Nella circostanza, d'intesa con il Sig. Sindaco, si è ritenuto di intraprendere una ulteriore, ed ancora più incisiva, iniziativa a tutela degli anziani, arrivando nelle loro abitazioni con una missiva piuttosto che attraverso incontri "porta a porta", auspicando che questa "terapia d'urto" possa ridurre sensibilmente questo odioso fenomeno". Un canale aperto per le situazioni di difficoltà "La lettera – spiega il sindaco Silvetti – è un primo passo di apertura verso i cittadini più deboli rispetto a questo problema. La volontà è quella di creare un canale, un filo diretto tra cittadini e istituzioni, che da un lato contribuisca a rendere consapevoli le potenziali vittime e, dall'altro, dia loro certezze sui possibili interventi. Occorre essere accorti per sventare le truffe, ma, in caso di problemi, non bisogna temere di denunciare comportamenti anche solo apparentemente illeciti. In questo modo, oltre ad aiutare sé stessi, si contribuisce anche a supportare le forze dell'ordine segnalando i problemi concreti, laddove si manifestano, e quindi moltiplicando le possibilità di intervento. Per questo ringrtazio il Questore per la disponibilità a questa collaborazione che riteniamo fondamentale all'interno di un'idea di governo della città che mette sempre, e prima di tutto, le persone al centro". "Questa è la seconda iniziativa – spiega il vicesindaco e assessore alla sicurezza Giovanni Zinni – che il Comune mette in campo per il contrasto alle truffe agli anziani. Dopo il primo sptep dell'anno scorso, con questa iniziativa ideata dal Questore ci consente un salto di livello perché ci consentirà di raggiungere direttamente molti anziani. La sicurezza dei cittadini è al centro delle nostre politiche di governo e in questo senso l'importante braccio operativo del Comune è la Polizia locale, alla quale in questi mesi stiamo dedicando una particolare attenzione, sia con l'implementazione del personale, sia con la dotazione di strumenti efficaci per essere operativi sul territorio. Parimenti, è centrale l'attenzione al rapporto costante e diretto con i cittadini. Ricordo che una delle prime dichiarazioni del comandante Marco Ivano Caglioti, appena ha assunto la guida del comando di Ancona, ha riguardato proprio la necessità di confronto con le persone, che possono dare indicazioni concrete sulle criticità più importanti e che hanno, al tempo stesso, il diritto di sentirsi protetti e tutelati rispetto a condotte lesive dei loro diritti e della loro tranquillità. Questo concetto si applica in maniera molto aderente al tema delle truffe agli anziani, soprattutto perché si parla, in questo caso, di una fascia della popolazione che tendenzialmente potrebbe avere un maggiore bisogno di supporto".... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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Lo scandalo dei visti venduti in Asia e Africa noto come Sistema-Wawrzyk
Nel mondo globalizzato di oggi, la facilità di viaggiare da un paese all'altro è diventata una parte essenziale della vita moderna. Ma ciò che potrebbe sembrare un processo semplice ed equo nasconde a volte oscure realtà. Uno di questi casi è emerso con il cosiddetto "Sistema-Wawrzyk", uno scandalo che ha svelato una rete di traffico di visti in Asia e Africa. In questo articolo, esploreremo i dettagli di questo scandalo e le sue implicazioni. Il Sistema-Wawrzyk: Cosa è? Il Sistema-Wawrzyk è una rete criminale internazionale specializzata nella vendita illegale di visti per paesi europei, in particolare quelli appartenenti all'Unione Europea. Questa rete ha operato principalmente in Asia e Africa, sfruttando le aspirazioni di migliaia di persone che cercano una vita migliore in Europa. Le modalità operative del Sistema-Wawrzyk Il Sistema-Wawrzyk era noto per la sua sofisticazione nel camuffare le attività illegali. Gli organizzatori di questo sistema operavano tramite intermediari locali che agivano in diverse nazioni asiatiche e africane. Questi intermediari reclutavano persone desiderose di ottenere un visto europeo, promettendo loro l'accesso garantito ai paesi europei. I clienti interessati dovevano pagare una somma considerevole per garantire il loro visto. Tuttavia, molti di loro ignoravano completamente che questa operazione fosse illegale e rischiosa. In molti casi, venivano truffati e lasciati con visti falsi o senza visto affatto. L'indagine e lo smantellamento del Sistema-Wawrzyk L'indagine sul Sistema-Wawrzyk è iniziata quando le autorità di frontiera europee hanno notato un aumento sospetto nel numero di cittadini provenienti da diverse nazioni asiatiche e africane che tentavano di entrare in Europa con documenti di viaggio falsi. Questi visti falsi erano spesso associati a uno schema di ingresso fraudolento. Dopo una lunga indagine, le autorità sono riuscite a smantellare il Sistema-Wawrzyk e ad arrestare molti dei suoi membri, compresi i suoi leader. Questo scandalo ha messo in luce il lato oscuro del processo di rilascio dei visti e ha evidenziato la necessità di rafforzare la sicurezza delle frontiere europee. Implicazioni e lezioni apprese Lo scandalo del Sistema-Wawrzyk ha importanti implicazioni per il controllo delle frontiere e la sicurezza dei visti in Europa e in tutto il mondo. Mostra quanto sia essenziale avere sistemi robusti e controlli rigorosi per prevenire il traffico di visti e l'ingresso fraudolento nei paesi. Inoltre, questo caso ha messo in evidenza l'importanza della consapevolezza tra i richiedenti visti, specialmente in regioni vulnerabili dove l'opportunità di una vita migliore in Europa può essere sfruttata da reti criminali. Educazione e informazione sono fondamentali per prevenire futuri casi simili. Read the full article
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Educazione fisica: una storia di movimento e benessere
L'educazione fisica è un aspetto fondamentale dell'istruzione che ha una lunga e interessante storia. Nel corso dei secoli, l'approccio all'educazione fisica è cambiato notevolmente, riflettendo l'evoluzione delle nostre conoscenze sulla salute, il corpo umano ei benefici dell'attività fisica. Educazione fisica: l'inizio della storia L'educazione fisica ha radici profonde nell'antichità, soprattutto tra i Greci e i Romani. Gli antichi Greci credevano che una mente sana dovesse risiedere in un corpo sano, e pertanto promuovevano l'attività fisica come parte integrante dell'educazione. La palestra era al centro di questa formazione, con l'allenamento atletico e le gare come elementi chiave. I Romani presero in prestito molte delle pratiche dell'educazione fisica dai Greci, ma le adattarono per soddisfare le loro esigenze. L'esercito romano, ad esempio, enfatizzava l'addestramento fisico e la disciplina come parte della formazione dei soldati. Medioevo e Rinascimento: dai tornei alla rinascita del movimento fisico Durante il Medioevo, l'attenzione sull'educazione fisica diminuì in parte, ma non scomparve del tutto. Le accademie e le scuole monastiche dell'epoca enfatizzavano ancora l'importanza dell'allenamento fisico, anche se in modo meno sistematico rispetto ai Greci e ai Romani. Inoltre, il periodo medievale fu testimone dell'ascesa dei tornei cavallereschi, che includevano gare di abilità e forza fisica tra cavalieri. Questi eventi incorporavano elementi di educazione fisica e intrattenimento. Con il Rinascimento, l'educazione fisica conosce una rinascita. L'interesse per le scienze dell'esercizio fisico esteso a crescere, con figure come Leonardo da Vinci che studiavano l'anatomia e la fisiologia umana. Le idee del Rinascimento contribuirono a gettare le basi per una comprensione più scientifica dell'allenamento fisico. XIX e XX secolo: la nascita e l'espansione dell'educazione fisica moderna Il XIX secolo segnò una svolta significativa nell'educazione fisica moderna. Durante questo periodo, molte nazioni svilupparono sistemi educativi pubblici e riconobbero l'importanza di includere l'educazione fisica nei curricula scolastici. Il XX secolo vide l'espansione dell'educazione fisica in tutto il mondo. L'educazione fisica divenne una parte integrante dei sistemi educativi di molte nazioni, con l'obiettivo di promuovere la salute fisica e mentale dei giovani. Durante la metà del secolo, l'educazione fisica militare divenne importante in molti paesi a causa delle esigenze delle guerre mondiali. Questo tipo di addestramento fisico era mirato a preparare i giovani per il servizio militare e a migliorare la loro condizione fisica generale. Negli anni '60 e '70, l'attenzione si spostò verso un approccio più olistico all'educazione fisica, con un maggiore riconoscimento dell'importanza del benessere psicologico e sociale. L'educazione fisica si evolve ulteriormente per includere una varietà di attività sportive, danza e fitness. L'educazione fisica nell'era digitale Nell'era digitale, l'educazione fisica continua ad evolversi. Le tecnologie moderne, come i dispositivi fitness e le app per il monitoraggio dell'attività fisica, hanno reso più accessibile la gestione della propria salute fisica. Tuttavia, l'aumento del tempo trascorso davanti agli schermi e il crescente sedentarismo rappresentano nuove sfide per l'educazione fisica. Inoltre, c'è un crescente interesse per la promozione dell'attività fisica come parte di uno stile di vita sano. Le scuole e le comunità stanno lavorando per promuovere l'attività fisica tra i giovani e gli adulti, riconoscendo che una vita attiva è essenziale per il benessere a lungo termine. In copertina foto di Eduardo Cano Photo Co. su Unsplash Read the full article
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IL SENTIRE VISIVO workshop a cura di Federica Jeanne de Luca
domenica 17 settembre 2023 ore 14:00-18:00
Area educazione | Mart Museo di arte moderna e contemporanea di Rovereto | Corso Bettini, 43 Rovereto 38068 -Trento www.mart.tn.it @martmuseum
Un workshop d’artista che propone una serie di esercitazioni dove la percezione visiva e quella sonora entrano in un dialogo sinestetico in grado di sollecitare uno stato meditativo. La musica e i suoni della natura, con la loro capacità di suscitare profonde emozioni, ispireranno un racconto visivo formato da immagini realizzate a inchiostro su carta che verranno raccolte in un album rilegato a mano da ciascun partecipante. Si imparerà ad ascoltare lo spazio, il silenzio, il suono e le sue pause, visualizzandoli e lasciando che le sensazioni fluiscano liberamente sul foglio.
testo di Annalisa Casagranda @annalisacasagranda
Un ringraziamento speciale per la musica a Ironomi @_ironomi (いろのみ in giapponese) www.ironomi.com album: Niji brano: 茜空 akanesora (feat. Reiko Imanishi) anno: 2015 etichetta discografica: Kitchen Label @kitchen_label https://www.kitchen-label.com/
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Cleopatra: La Storia della Regina d'Egitto - Completo - Grandi Personali...
(LA) «Cleopatra, Aegypti reginarum novissima»
(IT) «Cleopatra, l'ultima delle regine d'Egitto»
(Plinio il Vecchio, Nat. hist., IX, 58)
2 MORSI DI ASPIDE, 2 FORI UCCISERO CLEOPATRA
Cleopatra Tèa Filopàtore[1][N 2] (in greco antico: Κλεοπάτρα Θεὰ Φιλοπάτωρ?;[N 3] in egizio: ḳliw-pꜣ-drꜣ, qliu-pa-dra; in latino: Clĕŏpătra Thĕa Philopătōr; 70/69 a.C.[2] – Alessandria d'Egitto, 12 agosto 30 a.C.[N 4]), chiamata nella storiografia moderna Cleopatra VII o semplicemente Cleopatra, è stata una regina egizia appartenente al periodo tolemaico, regnante dal 52 a.C. alla sua morte.
Fu l'ultima sovrana della dinastia tolemaica a regnare in Egitto e anche l'ultima di tutta l'età ellenistica, la cui fine si fa coincidere proprio con la sua morte. Donna forte e indipendente, portò avanti una politica espansiva e accentratrice, nonostante il continuo avanzare dell'egemonia della Repubblica romana nel mar Mediterraneo; Cleopatra riuscì, infatti, a relazionarsi efficacemente con Roma, grazie anche al rapporto personale che instaurò con due importanti generali romani, Giulio Cesare e Marco Antonio, ed ebbe un ruolo centrale nell'ultima guerra civile repubblicana (44-31 a.C.), che portò alla nascita dell'Impero romano per iniziativa di Ottaviano Augusto.
Dopo una breve co-reggenza con il padre Tolomeo XII Aulete tra il 52 e il 51 a.C., alla morte di questi Cleopatra salì al trono insieme al fratello minore, Tolomeo XIII; successivamente, a seguito della guerra civile alessandrina (48-47 a.C.), regnò congiuntamente all'altro fratello, Tolomeo XIV, fino alla morte di questi nel 44 a.C., e infine con il figlio maggiore, Tolomeo XV Cesare. Non detenne quindi mai nominalmente il potere da sola, ma in realtà fu sempre lei a comandare sul proprio regno.
È inoltre con tutta probabilità tra le più famose personalità dell'antico Egitto e della storia universale: fin dai tempi antichi, infatti, la sua figura è stata al centro di racconti e ricostruzioni storiche più o meno fantasiose, che l'hanno portata a sopravvivere nell'immaginario comune fino all'epoca contemporanea.
Cleopatra nacque tra la fine del 70 e il 69 a.C. (sicuramente prima del 14 gennaio 69 a.C. e probabilmente durante o dopo il mese di dicembre del 70 a.C.), nel 12º anno di regno del padre,[13] e nel periodo seguente, dal 68 a.C. al 59 a.C., vennero al mondo da diverse madri ignote la sorella Arsinoe IV e i fratelli Tolomeo XIII e Tolomeo XIV.[14] Da piccola Cleopatra studiò nella Biblioteca e nel Museo di Alessandria, e sappiamo che il suo tutore fu Filostrato, che l'avviò alla filosofia, alla retorica e all'oratoria; la sua educazione fu molto vasta e coprì anche i campi della medicina, della fisica e della farmacologia.[15] Sappiamo inoltre che Cleopatra, da regina, era in grado di parlare, nonché probabilmente leggere e scrivere, nelle lingue di «Etiopi, Trogloditi, Ebrei, Arabi, Siri, Medi, Parti e molti altri», come ci dice Plutarco;[N 6] tra questi altri idiomi c'erano sicuramente il greco antico, l'egizio e il latino e probabilmente altre lingue nord-africane.[16]
(ЭТУ) "Клеопатра, Aegypti reginarum novissima»
(RU) "Клеопатра, последняя из цариц Египта»
(Плиний Старший, Нат. Хист., IX, 58)
2 УКУСА АСПИДА, 2 ОТВЕРСТИЯ УБИЛИ КЛЕОПАТРУ
Клеопатра Tèa Filopàtore[1] [N 2] (древнегреческий: Κλεοπάτρα Θεὰ Φιλοπάτωρ?Клеопатра VII или просто Клеопатра, была египетской царицей, принадлежащей к периоду Птолемеев, Moderna с 52 г. до н. э. до ее смерти.
Она была последней правительницей династии Птолемеев, правившей в Египте, а также последней из всех эллинистических времен, конец которой совпадает с ее смертью. Сильная и независимая женщина, она проводила экспансионистскую и централизованную политику, несмотря на продолжающееся продвижение гегемонии Римской республики в Средиземном море; Фактически, Клеопатре удалось эффективно общаться с Римом, в том числе благодаря личным отношениям, которые она установила с двумя важными римскими генералами, Юлием Цезарем и Марком Антони, и сыграла центральную роль в последней Республиканской гражданской войне (44-31 до н. э.), которая привела к появлению Римской Империи по инициативе Октавиана Августа.
После непродолжительного совместного регентства со своим отцом Птолемеем XII Авлетом между 52 и 51 гг. до н. э., после смерти этих Клеопатра взошла на престол вместе со своим младшим братом Птолемеем XIII; впоследствии, после Александрийской гражданской войны (48-47 гг. до н. э.), Она правила вместе со своим другим братом Птолемеем XIV, пока они не умерли в 44 г. до н. э., И, наконец, Таким образом, она никогда номинально не обладала властью сама по себе, но на самом деле она всегда была тем, кто командовал своим собственным королевством.
Кроме того, она, по всей вероятности, является одной из самых известных личностей Древнего Египта и всеобщей истории: с древних времен ее фигура была в центре более или менее творческих историй и исторических реконструкций, которые привели ее к выживанию в общем воображении до современной эпохи.
Клеопатра родилась в конце 70-69 гг. до н. э. (определенно до 14 января 69 г. до н. э. и, вероятно, во время или после декабря 70 г. до н. э.), на 12-м году правления своего отца[13], а в следующий период, с 68 по 59 г. до н. э., на свет пришли несколько неизвестных матерей, сестра Арсиноя IV и братья Птолемей XIII и Птолемей XIV.[14] в детстве Клеопатра училась в Александрийской библиотеке и музее, и мы знаем, что ее наставником был Филострат, который посвятил ее философии, риторике и ораторскому искусству; его образование было очень обширным, а также охватывало области медицины, физики и фармакологии.[15] мы также знаем, что Клеопатра, как царица, умела говорить, а также, вероятно, читать и писать на языках «эфиопов, троглодитов, евреев, арабов, Сири, мидян, парфян и многих других», как говорит нам Плутарх; [N 6] среди этих других идиом, безусловно, были древнегреческий, египетский и латынь и, вероятно, другие североафриканские языки.
PICCOLO CAPOLAVORO E GIOCO DELLO SPETTACOLO
PICCOLO CAPOLAVORO STROMBAZZATO RIPETUTAMENTE
PERCHE' IL LAVORO NON E' GRANDE IL LAVORO E PICCOLO NON E' AIUTATO DAI GIUDICI NON E' AIUTATO DALLA POLITICA
LA COLONNA INFAME E' COINVOLTA NEL MALE PAOLO DEL DEBBIO
ALLO SPETTACOLO SEMBRA UN GIOCO MA IL MALE IL LAVORO LO FA DAVVERO E LORO SONO COINVOLTI NEL MALE PURTROPPO
МАЛЕНЬКИЙ ШЕДЕВР И ИГРА ШОУ
ПОЗОРНАЯ КОЛОННА ВТЯНУТА ВО ЗЛО PAOLO DEL DEBBIO
МАЛЕНЬКИЙ ШЕДЕВР, НЕОДНОКРАТНО ТРУБИВШИЙ
ПОТОМУ ЧТО РАБОТА НЕ БОЛЬШАЯ РАБОТА И МАЛЕНЬКИЙ ЭТО НЕ ПОМОГАЕТ СУДЬЯМ ЭТО НЕ ПОМОГАЕТ ПОЛИТИКЕ
НА ШОУ ЭТО ПОХОЖЕ НА ИГРУ НО ЗЛО РАБОТА ДЕЙСТВИТЕЛЬНО ДЕЛАЕТ И ОНИ ВОВЛЕЧЕНЫ ВО ЗЛО К СОЖАЛЕНИЮ
❤️❤️❤️❤️❤️❤️❤️❤️❤️❤️❤️❤️❤️❤️❤️❤️❤️❤️❤️❤️❤️❤️
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Storia di un Fiocco: La magia della natura e il ciclo dell’acqua raccontati ai più piccoli. Recensione di Alessandria today
Un viaggio delicato e poetico nella fragilità della neve e nella meraviglia delle trasformazioni naturali, a misura di bambino
Un viaggio delicato e poetico nella fragilità della neve e nella meraviglia delle trasformazioni naturali, a misura di bambino. Storia di un Fiocco è un incantevole racconto per bambini, scritto da Eleonora Traverso e illustrato da Michele Bosco, che invita i più piccoli a esplorare la bellezza e la transitorietà della natura attraverso gli occhi curiosi di un bambino. La storia inizia quando un…
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Phishing, se ti arriva un messaggio da un numero sospetto non fare questo errore comune
La Polizia Postale italiana ha rilasciato un avviso urgente riguardo a una nuova ondata di attacchi di phishing. Questi attacchi sono condotti tramite SMS che sembrano provenire da un noto operatore telefonico, invitando l'utente a cliccare su un link per controllare le modifiche apportate al suo abbonamento. Il link, però, reindirizza l'utente su una pagina falsa, dove gli viene chiesto di inserire i propri dati personali e bancari. Phishing: i consigli della Polizia Postale Il metodo utilizzato dai truffatori è semplice ma estremamente efficace. L'SMS sembra legittimo e sfrutta la fiducia dell'utente nei confronti dell'operatore telefonico. Una volta inseriti i dati, questi finiscono nelle mani dei truffatori, che possono accedere al conto bancario della vittima. La Polizia Postale ha fornito alcune linee guida per proteggersi da questi attacchi: - Non cliccare mai su link ricevuti via SMS o altre piattaforme che reindirizzano verso altri siti, specialmente se chiedono dati personali o bancari. - Accedere sempre direttamente al sito ufficiale dell'operatore telefonico utilizzando i dati dell'account personale, sia via web che tramite app. Gli attacchi di phishing sono in aumento nonostante gli sforzi di AGCOM e altre istituzioni per contenere il problema. SMS ed e-mail sono gli strumenti più comuni utilizzati dai truffatori, come nel caso recente della falsa INPS. È fondamentale prestare la massima attenzione quando si ricevono messaggi ambigui che richiedono informazioni personali. La crescente sofisticazione dei truffatori richiede una maggiore educazione e consapevolezza da parte degli utenti. La collaborazione tra le autorità, gli operatori di telecomunicazioni e il pubblico è essenziale per combattere efficacemente questi attacchi. La situazione evidenzia anche la necessità di una maggiore regolamentazione e sorveglianza da parte delle autorità competenti. La prevenzione e la risposta rapida a questi attacchi richiedono un approccio coordinato che coinvolga non solo le forze dell'ordine ma anche i fornitori di servizi internet, gli operatori di telecomunicazioni e le organizzazioni di sicurezza informatica. La fiducia nel mondo digitale è fondamentale per il funzionamento della società moderna, e incidenti come questo possono erodere quella fiducia. La responsabilità di proteggere gli utenti online non ricade solo sulle autorità ma anche sui singoli individui, che devono essere attenti e proattivi nel proteggere le proprie informazioni e identità online. Read the full article
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L'eredità tradita di Leone XIII
A 120 anni dalla morte del Papa fondatore della Dottrina sociale della Chiesa nell’epoca moderna, ben poco rimane del suo approccio e dei suoi princìpi cardine su famiglia, educazione, rapporto con le altre religioni e con lo Stato: sostanzialmente rispettati fino a Giovanni Paolo II e Benedetto XVI, sono stati completamente contraddetti dall’attuale pontificato. Continue reading Untitled
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Quesito Caro Padre Angelo, Le volevo chiedere come mai il Catechismo per i non credenti del Padre Sertillanges viene chiamato in tal modo? Ne ho letto un piccolissimo stralcio che ha riportato lei nella sua rubrica, e mi è piaciuto molto. Trattava del giudizio particolare. Molto bello il modo "realistico e convincente" con cui ne parla. Di cosa parla nel resto del libro? È tutto così fatto in modo realistico? Se sì, lo prendo di sicuro! Grazie, la ringrazio. Risposta del sacerdote Carissimo, 1. prima di dare una visione d'insieme del Catechismo per i non credenti, penso che sia opportuno un breve profilo biografico dell’autore. Antonin-Gilbert Sertillanges nacque a Clermont Ferrand, Francia, nel 1863. Ricevuta la prima educazione dai Fratelli delle scuole cristiane incontrò per la prima volta l'ordine di San Domenico nella persona del padre Ollivier, che stava predicando in quella città. Entrò nell'ordine domenicano l'8 settembre 1883 in Spagna, a motivo delle ripetute soppressioni degli ordini religiosi da parte dei vari regimi politici francesi. Gli fu dato il nome di Fra Antonin Dalmace. Inviato poi in Corsica nel convento di Corbara per frequentare gli studi filosofici e teologici propri dell’Ordine, ebbe come insegnanti due giovani grandi domenicani: i padri Ambroise Gardeil e Pierre-Felix Mandonnet. Sertilllanges in questo periodo della sua formazione rimase affascinato dalla dottrina di San Tommaso e dal suo potere di persuasione. Iniziò subito dopo l'ordinazione sacerdotale avvenuta nel 1888 la sua attività di insegnamento in varie istituzioni dell'Ordine e della Chiesa. Nello stesso tempo si affermò anche per le sue doti di predicatore. 2. In una sua famosa predica, fatta alla presenza del cardinale Amette, arcivescovo di Parigi e ad una folla di ascoltatori, mosse alcune critiche alla Nota per i popoli belligeranti del 1 agosto 1917 di Benedetto XV, che ai francesi sembrava filo austriaca. Il cardinale e tutta la folla erano consenzienti con il pronunciamento del padre Sertillanges. Ma a Roma quell'intervento fu sgradito. Il cardinale ebbe da soffrire e al padre Sertillanges fu tolta la predicazione. 3. “Il cardinale Gasparri, segretario di Stato, chiese per padre Sertillanges le pene più severe. Alla fine le autorità romane accettarono di aspettare la conclusione della guerra. Terminata questa, Gasparri dichiarò al rettore dell’Institut Catholique: “Si deve scegliere la prima occasione favorevole per allontanare il padre Sertillanges dall'Institut Catholique, anche se dovessimo attendere ancora uno o due anni per non irritare l'opinione pubblica”. I cardinali Bisleti, Billot, Mary del Val furono dello stesso parere. Invidiato per i suoi successi come insegnante, denigrato nella sua vita privata (a motivo delle ripetute soppressione viveva in un appartamento ritenuto da alcuni troppo di lusso, n.d.r.), condannato da Roma per il suo patriottismo troppo entusiasta, nel 1922 fu sollevato dalla sua cattedra dopo la morte del cardinale Amette (1920) e quella di Benedetto XV (1922). Esiliato innanzitutto a Gerusalemme... ritornò in Europa in un convento domenicano olandese e successivamente in Belgio. Nel 1939, l'intervento del Maestro dell’ordine, M.-S. Gillet, presso Pio XII mise fine all'esilio del padre Sertillanges. Questi aveva accettato la sua prova con pazienza e senza mormorazione, ma non senza grandi sofferenze morali. Ritornò a Parigi anziano e fisicamente provato per dedicarsi con tutte le sue forze a un apostolato intellettuale fondato sulla predicazione e a un apologetica atomista in dialogo con la cultura moderna” (A. Laffay, Presentazione del Catechismo dei non credenti, pp. 8-9). Il 26 luglio 1948 morì all'età di 85 anni. 4. Nel Catechismo il padre Sertillanges riprende i temi affrontati in varie opere da lui scritte. Ma “rispetto a queste opere il Catechismo offre il vantaggio di usare la forma semplice e pedagogica del
confronto fatto con domande e risposte. Un anonimo, un uomo di buona volontà, il non credente del titolo dell’opera, pone le domande e il padre Sertillanges risponde senza eludere le difficoltà. Tutto ciò potrebbe sembrare artificiale: tuttavia il dialogo è ben riuscito. Due aspetti concorrono a ciò: in primo luogo le domande poste sono delle vere domande, a cominciare dalla prima: si è obbligati a informarsi circa l'esistenza di Dio? Poi, Sertillanges non schiva le difficoltà e mette sulla bocca del suo interlocutore non solo delle questioni ma anche delle obiezioni ai suoi concetti. Invitato a recitare il Padre nostro prima di tutta la discussione, il non credente obietta che non può ancora pregare così” (Ib., p.12). 5. “Allora - dice il padre. - dì quest'altra preghiera: il Padre nostro del non credente. Padre nostro, se esisti, non oso rivolgermi a te. Se esisti, il tuo nome è Santo; sia santificato. Se esisti, il tuo regno è l'ordine, e anche il tuo splendore: venga il tuo regno. Se esisti, la tua volontà è la legge dei mondi e quella delle anime: sia fatta la tua volontà in tutti noi e in ogni cosa, sulla terra come in cielo. Dacci, se esisti il nostro pane quotidiano, il pane della verità, il pane della sapienza, il pane della gioia, il pane sopra sostanziale che viene promesso a chi può riconoscerlo. Se esisti, ho commesso dei grandi peccati nei tuoi confronti: degnati di perdonarmi i miei peccati, come io stesso perdono di cuore a coloro che sono in debito con me. Per il futuro, non abbandonarmi alla tentazione, ma liberami da ogni male” (Catechismo per i non credenti, p. 19). 6. “Per realizzare una vera sintesi dogmatica, l'autore ha seguito molto da vicino l'ordine che San Tommaso offre nella prima parte e nella terza parte della Somma teologica. La parte centrale dell'opera dell'Aquinate, cioè la questione dell'agire cristiano, la morale, è la più trascurata. Il proposito di Sertillanges è chiaro: il cristianesimo non è una morale, un modo di vivere, è un coinvolgimento di tutto l'essere che esige il consenso dell'intelligenza e della volontà. L'uomo conformerà il proprio agire alla morale evangelica solo se avrà precedentemente aderito alla fede cristiana. In quest'opera si tratta proprio di questa condizione preliminare” (Ib., p. 13). 7. Il presentatore di quest'ultima edizione del Catechismo per i non credenti, A. Laffay, rileva alcune lacune: “La persona di Gesù Cristo sembra poco presente; la Sacra Scrittura è poco citata; abbonda di riferimenti ad autori moderni. Questo non mette direttamente l'interlocutore davanti alla croce, al mistero di Cristo, né invoca direttamente l'uso della Scrittura. Anzi esso suppone di mettersi sullo stesso piano dell'interlocutore con la certezza - fondata sulla ragione - che né l'uomo né il mondo potrebbe esistere se Dio non ci fosse” (Ib., p.13). Ma non va dimenticato che si tratta di un'opera apologetica, persuasiva e convincente per i non credenti e non soltanto per coloro che già aderiscono a Cristo. 8. In ultima di copertina, presso le edizioni studio domenicano di Bologna, si legge: “Questa singolare catechismo è un dialogo serrato e appassionante tra un credente e un non credente circa i fondamenti razionali e storici della fede cristiana.. Ecco i temi principali: esistenza di Dio; la provvidenza; il mistero della trinità e della creazione; del peccato originale e dell'incarnazione, della salvezza e della grazia; la chiesa; i sacramenti; la morte e l'immortalità; il giudizio; l'inferno, il paradiso e il purgatorio. Anche i problemi più ardui e spinosi sono affrontati con grande chiarezza e in modo schietto”. Ti ringrazio di avermi offerto l’occasione di presentare questa grande figura e anche uno dei suoi più fortunati scritti. Ti benedico e ti ricordo nella preghiera. Padre Angelo
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Giovanni Gentile, Sangiuliano: “Giusto rendere merito alla sua azione culturale”
Giovanni Gentile, Sangiuliano: “Giusto rendere merito alla sua azione culturale” “Giovanni Gentile è stato riconosciuto da autorevoli studiosi uno tra i più importanti filosofi europei del Novecento, insieme a Benedetto Croce. La sua è un’elaborazione teorica che offre ancora oggi spunti, dal richiamo al Risorgimento oppure come quando nel saggio postumo ‘Genesi e struttura della società italiana’ individuò il valore della comunità. La stessa scelta del titolo indica una visione: ‘Scendere per strada’ è un motto che lo stesso Gentile adoperò per esortare gli intellettuali a proporre la cultura tra la gente”. Lo ha detto il Ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, visitando oggi la mostra “SCENDERE PER STRADA. Giovanni Gentile tra cultura, istituzioni e politica” che aprirà al pubblico domani, martedì 16 aprile 2024, a Roma, all’Istituto Centrale per la Grafica (via Poli, 54). All’anteprima erano presenti, tra gli altri, il Presidente del Senato, Ignazio La Russa; il Ministro per i Rapporti con il Parlamento, Luca Ciriani; il Sottosegretario alla Cultura, Lucia Borgonzoni; il Sottosegretario alla Difesa, Isabella Rauti; il presidente della Commissione Cultura della Camera, Federico Mollicone; il presidente della Commissione Sanità, Lavoro e Affari Sociali del Senato, Franco Zaffini; il capogruppo di Forza Italia al Senato, Maurizio Gasparri; i deputati Alessandro Amorese e Ilaria Cavo; gli eredi della famiglia tra cui i due nipoti, il Direttore Generale Educazione e Ricerca del MiC, Andrea De Pasquale; il Direttore generale della Direzione Creatività contemporanea del MiC, Angelo Piero Cappello; il Direttore dell’Istituto storico italiano per l’età moderna e contemporanea, Giuseppe Parlato; i Presidenti di Cinecittà e Anica, Chiara Sbarigia e Francesco Rutelli, il produttore cinematografico e televisivo, Pietro Valsecchi. LA MOSTRA Settantacinque opere esposte tra originali e riproduzioni provenienti da diverse istituzioni, tra cui la Fondazione Roma Sapienza, l’Archivio Giovanni Gentile, l’Istituto della Enciclopedia Italiana, l’Istituto Italiano di Studi Germanici, l’Istituto Comprensivo Regina Margherita e il Museo delle Civiltà. Un percorso articolato in tre sale per rendere conto della complessa e molteplice azione di politica culturale intrapresa nel corso della sua esistenza. All’Istituto Centrale per la Grafica del Ministero della Cultura, a Roma, a Palazzo Poli, dal 16 aprile al 7 luglio 2024, la mostra “SCENDERE PER STRADA. Giovanni Gentile tra cultura, istituzioni e politica” vuole così ricordare uno dei maggiori e tra i più controversi intellettuali del Novecento italiano nella ricorrenza degli ottant’anni dalla sua morte. Dopo una parte introduttiva dedicata alla biografia e ad alcuni momenti cruciali della sua vita accademica e politica, l’esposizione ripercorre le diverse istituzioni che egli promosse e diresse negli anni Venti e Trenta del secolo scorso. Nella prima sala è dato risalto all’Enciclopedia Italiana, al Centro Nazionale di Studi Manzoniani, all’Istituto Italiano per il Medio ed Estremo Oriente e all’Istituto Italiano di Studi Germanici. Questi ultimi due, nella concezione gentiliana della cultura, dovevano contribuire ad allargare gli orizzonti del sapere al di fuori dei confini nazionali per sprovincializzare la cultura italiana. La seconda sala è incentrata su altre due istituzioni culturali che ebbero un legame forte con Gentile: la Scuola Normale Superiore di Pisa, che lo ospitò prima come studente e poi come direttore, e l’Accademia Nazionale dei Lincei. Sempre in questo ambiente, ampio spazio è dato alla complessa Riforma Gentile pensata ed emanata con una serie di Regi Decreti nel 1923, che diede vita a una scuola selettiva e gerarchica nutrita di tradizioni storiche e studi umanistici. Vi sono anche approfondimenti sull’Istituto Nazionale fascista di cultura e sulla morte del filosofo il 15 aprile del 1944 per mano di un gruppo di partigiani fiorentini. Al termine del percorso, la terza sala ospita un video immersivo, con immagini dell’epoca, che ha lo scopo di fare entrare il visitatore ancor di più nella biografia intellettuale e politica di Gentile. “La difficoltà nella progettazione di questa mostra - dichiara il Direttore generale Educazione, ricerca e istituti culturali, Andrea De Pasquale - ha riguardato principalmente la scelta del tema, poiché Gentile fu uno dei più importanti filosofi italiani del Novecento, ma aderì anche convintamente al fascismo portando la sua scelta fino alle estreme conseguenze. Si è scelto pertanto di presentare laicamente a un vasto pubblico la vita e l’opera di Gentile dando risalto al suo ruolo di organizzazione della cultura. Egli fu infatti l’anima di molte istituzioni che ancora oggi operano nel panorama culturale italiano e il percorso espositivo mira proprio ad evidenziare questa sua influenza sulla vita culturale non solo dell’Italia fascista, ma anche di quella repubblicana”. “Al di là del contesto dittatoriale in cui si svilupparono tutte le iniziative di Gentile - afferma il coordinatore del Comitato scientifico, Giuseppe Parlato - resta un progetto, realizzato, di modernizzazione attraverso un nuovo rapporto tra Stato e cultura che ha influito notevolmente nella società italiana. Nel secondo dopoguerra, in un contesto del tutto diverso a livello politico, rimane vivo il concetto di intellettuale impegnato nella cultura e nella politica e soprattutto resta l’attenzione dello Stato alla promozione della cultura in tutte le sue forme e discipline”. “SCENDERE PER STRADA. Giovanni Gentile tra cultura, istituzioni e politica” Istituto Centrale per la Grafica Palazzo Poli Via Poli, 54 - 00187 Roma PROGETTAZIONE E COORDINAMENTO ORGANIZZATIVO Andrea De Pasquale Direttore generale Educazione, ricerca e istituti culturali COMITATO SCIENTIFICO Coordinatore: Giuseppe Parlato Componenti: Simonetta Bartolini, Giovanni Belardelli, Barbara Bracco, Massimo Bray, Massimo Cacciari, Alessandro Campi, Hervé A. Cavallera, Gianni Dessì, Emma Giammattei, Miguel Angel Gotor, Giacomo Marramao, Guido Melis, Mauro Moretti, Marcello Pera, Francesco Perfetti, Roberto Pertici, Adriano Valerio Rossi, Gennaro Sasso, Paolo Simoncelli, Alessandra Tarquini GIUNTA ESECUTIVA Simonetta Bartolini, Giovanni Belardelli, Alessandro Campi, Gianni Dessì, Giuseppe Parlato, Maura Picciau Si ringraziano: Archivio Centrale dello Stato, Archivio Storico Istituto Luce, Centro Nazionale di Studi Manzoniani, Fondazione Roma Sapienza (Archivio Giovanni Gentile), Fondazione Ugo Spirito e Renzo De Felice - Roma, Istituto Comprensivo Regina Margherita - Roma, Istituto della Enciclopedia Italiana, Istituto Italiano per il Medio ed Estremo Oriente, Istituto Italiano di Studi Germanici, Museo delle Civiltà - Roma, Scuola Normale Superiore di Pisa Apertura al pubblico: 16 aprile - 7 luglio 2024 ingresso gratuito orari: 10:00 - 19:00 martedì - domenica, lunedì chiuso ultimo accesso ore 18:30 ... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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Rousseau era principalmente conosciuto in pedagogia, per le sue dottrine sull'educazione del fanciullo, tuttavia questo non gli impedì di abbandonare i suoi cinque figli in un orfanotrofio. Questi abbandoni sono noti anche a Voltaire, che non perse occasione per attaccare il rivale. Le accuse, di essere venuto meno ai suoi doveri di padre, portarono il filosofo a giustificare i suoi comportamenti, visti in antitesi con gli insegnamenti che egli stesso predicava. La pratica dell'abbandono era, infatti, consuetudine in Europa, soprattutto se non si disponevano le condizioni economiche per poter mantere i proprio figli, anche se nel caso di Rousseau i figli vennero abbandonati per non distogliere il padre dagli eventi culturali, e seppur la moglie Thérèse aveva provato ad opporsi con il primo figlio; con i successivi non ne ebbe più la forza. Proprio lei venne descritta talvolta come ingenua e sciocca, completamente in balia del marito, altre volte come colei che alimentava le ansie del filosofo che, attraverso varie paranoie, vedeva nemici ovunque.
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