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tecnoandroidit · 7 hours ago
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Ci è stato inviato per recensione il WD_Black P10 rosa da 2TB per espandere lo spazio di archiviazione del mio PC e della console. Ecco la mia esperienza in prima persona dopo diversi giorni di utilizzo. Cercavo un hard disk esterno gaming che fosse capiente e affidabile, ma anche esteticamente piacevole, e la variante rosa di questo modello mi ha subito incuriosito. L’unboxing è stato semplice e immediato: la confezione, piuttosto compatta e con il classico branding WD_Black, conteneva il disco, un breve cavo USB 3.0 (Type-A verso micro-B) e una guida rapida. Appena ho avuto il drive tra le mani, il primo impatto visivo e tattile è stato molto positivo. Il colore rosa metallico è originale e accattivante, e la scocca dà un’impressione di solidità. In questa recensione del WD_Black P10 rosa vi racconterò in dettaglio l’impatto estetico, le prestazioni, la compatibilità con vari dispositivi, i test effettuati e un confronto con altri modelli simili, per aiutarvi a capire se può essere il disco esterno veloce adatto alle vostre esigenze. Impatto estetico e qualità costruttiva All’apertura della confezione, il WD_Black P10 rosa colpisce subito per il suo look. Il design riprende lo stile industrial-militare tipico della serie WD_Black: la scocca superiore è ribassata con scanalature, simile a un container, e presenta quattro viti visibili sugli angoli che le danno un’aria rugged. Questa estetica “da gaming” è però addolcita dal colore rosa pastello, una scelta insolita e piacevole nel panorama dei dispositivi tech. Personalmente apprezzo questa combinazione unica: da un lato look tosto, dall’altro un colore vivace che distingue il drive sul tavolo. La qualità costruttiva mi ha soddisfatto fin da subito. La parte superiore del case è in metallo (alluminio)​, mentre il fondo è in plastica resistente. Al tatto il dispositivo è robusto e non presenta scricchiolii o parti allentate; anzi, complice il telaio metallico, dà l’impressione di poter durare a lungo. Ho provato a premere leggermente sui lati e non si avverte alcuna flessione. Anche i dettagli sono curati: gli spigoli sono leggermente arrotondati, le viti agli angoli ben incassate, e il logo WD_Black stampato in bianco sulla superficie rosa risalta con uno stile molto cool. In mano, questo hard disk portatile WD ha un peso moderato: non è leggerissimo come un SSD tascabile, ma resta sufficientemente leggero da poterlo portare in giro senza accorgersene troppo. Direi che pesa qualche centinaio di grammi (più leggero di uno smartphone grande) e le dimensioni sono simili a quelle di un mazzo di carte un po’ più spesso. Si infila facilmente nello zaino o anche in una tasca ampia. La finitura in metallo è opaca, quindi niente impronte o ditate visibili; inoltre sembra resistente ai graffi: dopo averlo appoggiato e spostato sulla scrivania più volte, non noto segni sulla vernice rosa. Un altro aspetto che ho notato è la porta e il cavo USB. Come anticipato, il WD_Black P10 utilizza una porta Micro-USB Type B (la classica porta rettangolare presente su molti dischi esterni USB 3.0) e in dotazione c’è un cavetto da USB Type-A a Micro-B. Il cavo funziona bene ma è piuttosto corto (circa 20 cm): abbastanza per collegare il disco al laptop accanto o alla console, ma un po’ limitante se avete il PC fisso sotto la scrivania. Inoltre, l’uso del connettore Micro-B invece di un più moderno USB-C è forse l’unico elemento “vecchio stile” del design​. Avrei preferito trovare direttamente una porta USB-C sul drive o almeno un adattatore nella scatola, dato che ormai molti laptop (come il mio MacBook) hanno solo porte USB-C. Nulla di grave comunque: con un adattatore USB-C→A ho collegato senza problemi il cavo in dotazione. In sintesi, l’impatto estetico e costruttivo del WD_Black P10 rosa è eccellente: è un dispositivo che attira l’attenzione per il suo colore e al contempo trasmette solidità. Nonostante il look rugged, ricordiamoci che internamente è comunque un disco meccanico, quindi non mi azzardo a farlo cadere volontariamente per testarne la resistenza! Tuttavia, nella quotidianità (in borsa con altri oggetti, appoggiato su varie superfici) si è comportato bene e non ha dato segni di fragilità. I materiali di qualità e il telaio rigido mi fanno pensare che possa sopportare senza problemi l’uso portatile normale. Caratteristiche tecniche del WD_Black P10 rosa Dopo l’aspetto esteriore, passiamo ai numeri e alle specifiche. Da buon appassionato di tecnologia, ho approfondito le caratteristiche tecniche di questo hard disk esterno gaming per capire cosa offre “sotto il cofano”. Ecco i dati salienti del WD_Black P10 rosa in versione 2TB: - Capacità: 2 TB (terabyte) di spazio dichiarato. Una volta formattato, lo spazio utilizzabile effettivo è di circa 1,8 TB – comunque sufficiente per decine di giochi o migliaia di video/foto. - Tipo di disco: Hard disk meccanico da 2,5 pollici, con piatti rotanti a 5400 RPM​. In pratica è un classico HDD portatile, non un SSD, il che influisce su prestazioni e comportamento (come vedremo nei test di velocità). - Interfaccia: USB 3.2 Gen 1 (retrocompatibile USB 3.0/2.0) con connettore micro-USB Type B sul drive. Supporta una velocità teorica di bus fino a 5 Gbps. In termini pratici, la velocità massima dichiarata da Western Digital è fino a 140 MB/s sia in lettura che scrittura​. La scelta della porta micro-B significa che per collegarlo a USB-C serve un adattatore o un cavo alternativo (non incluso). - Alimentazione: Bus-powered, ovvero si alimenta direttamente tramite la porta USB. Non necessita di alimentatore esterno (basta la corrente fornita dalla porta USB del PC/console). - File system predefinito: exFAT. Il disco arriva già formattato in exFAT dalla fabbrica​, il che lo rende subito compatibile sia con Windows che con macOS e console, senza doverlo riformattare. Questo è ottimo per chi vuole usarlo su più piattaforme (più avanti dettaglierò la compatibilità). - Dimensioni e peso: circa 11,8 cm x 8,8 cm x 2,1 cm (sono misure approssimative che ho rilevato, equivalenti a 4.65" x 3.46" x 0.82" come indicato nelle specifiche americane)​. Il peso non è dichiarato espressamente per la versione 2TB, ma ad occhio è attorno ai 150-200 grammi; leggero da portare in giro, anche se sente un po’ la differenza rispetto a un SSD da 2,5" che spesso pesa la metà. In ogni caso, non affatica il trasporto. - LED e altri dettagli: è presente un piccolo LED bianco di stato vicino alla porta USB, che lampeggia durante l’attività di lettura/scrittura. Non c’è alcun pulsante sul drive (come consuetudine per i portatili). Non sono presenti funzionalità hardware extra come crittografia integrata o tasti backup: è un drive puro e semplice. Western Digital fornisce facoltativamente il software WD Drive Utilities scaricabile, per funzioni come test diagnostici, formattazione, impostazione di password, ma non c’è nulla di pre-caricato nel disco. - Garanzia: 3 anni di garanzia limitata del produttore. Questo è un aspetto che mi ha fatto piacere notare, perché molti dischi esterni economici hanno garanzia 2 anni o anche 1 anno. WD con la serie Black offre quel supporto in più, indice di fiducia nella qualità (3 anni è lo standard per prodotti orientati ai gamer/pro). Dal punto di vista tecnico, dunque, il WD_Black P10 rosa 2TB si allinea alle aspettative di un hard disk portatile WD di fascia alta: abbiamo tanta capacità, un’interfaccia veloce (per gli standard HDD) e un’ottima compatibilità, il tutto in un formato compatto. I 2TB in particolare sono una scelta equilibrata se, come me, volete spazio sufficiente senza spendere troppo – esistono tagli maggiori (4TB, 5TB fino al 6TB) ma salgono di prezzo e leggermente calano di performance massima (i modelli 4-5TB hanno più piatti e sono leggermente più lenti, ~130 MB/s​). Nel prossimo paragrafo vi racconto come si è comportato questo disco nei test di velocità e prestazioni reali, perché sulla carta 140 MB/s di picco sono interessanti, ma volevo verificarli con mano. Test di velocità e prestazioni reali Ovviamente, un bell’aspetto e buone specifiche servono a poco se il prodotto non offre prestazioni all’altezza nell’uso reale. Ho quindi sottoposto il WD_Black P10 rosa a vari test di velocità, sia informali (trasferimento di file quotidiani) che con benchmark sintetici, per vedere come se la cava questo disco esterno veloce dichiarato. Ricordo che essendo un HDD meccanico a 5400 giri, non ci si possono aspettare miracoli rispetto a un SSD, ma tra gli hard disk portatili speravo in performance solide – anche perché viene pubblicizzato proprio come��Game Drive, quindi adatto a caricare giochi abbastanza rapidamente. Velocità di lettura Per testare la velocità in lettura, ho iniziato con un caso pratico: ho copiato un grosso file video dal WD_Black P10 al mio PC desktop (dotato di SSD NVMe). Il file era di circa 10 GB. Ebbene, il trasferimento si è completato in circa 85-90 secondi, il che indica una velocità media di ~115–120 MB/s durante la lettura dal P10. All’inizio del trasferimento il tool di copia di Windows segnava punte di 130 MB/s, poi la velocità si è assestata attorno ai 110-120 MB/s costanti. Questo risultato è in linea con le aspettative e molto vicino al massimo teorico. Infatti anche test più formali lo confermano: con CrystalDiskMark (un programma di benchmark) ho misurato circa 128 MB/s in lettura sequenziale, valore praticamente identico a quello riportato da alcune recensioni professionali​. Significa che il drive sfrutta bene l’interfaccia USB 3.0 e la densità dei piatti, raggiungendo velocità ottime per un HDD. Ho provato anche una situazione con tanti file: ho copiato dal disco circa 5000 foto (per un totale di 8 GB) sul computer. In questo caso la velocità di lettura percepita è minore, com’è normale: ci sono stati molti piccoli “scatti” perché leggere migliaia di file piccoli implica spostamenti delle testine del disco. Il trasferimento ha impiegato qualche minuto, con velocità variabili tra 50 e 90 MB/s a seconda dei momenti. Questo comportamento è assolutamente normale per un disco meccanico (gli SSD gestiscono molto meglio i file piccoli). Ci tengo a dirlo perché se dovete spesso leggere molti piccoli file, qualsiasi HDD avrà questo limite. Per letture sequenziali di file grandi, invece, il WD_Black P10 va liscio e raggiunge i suoi ~120 MB/s senza problemi. In ambito gaming (che equivale a letture di file grandi e mediamente frammentati), ho testato il caricamento di un gioco: ho spostato un titolo di circa 40 GB sul WD_Black P10 e l’ho lanciato dal drive esterno sul mio PC. Il tempo di caricamento iniziale del livello è stato di 42 secondi, contro i ~30 secondi che impiegava dallo stesso gioco installato su SSD interno. Parliamo quindi di un incremento nei tempi di caricamento, ma tutto sommato accettabile per giocare. Una volta avviato, il gioco ha funzionato senza esitazioni: i dati necessari venivano caricati in streaming dal P10 abbastanza velocemente da non causare rallentamenti durante il gameplay. Velocità di scrittura Passando alla velocità in scrittura, ho simmetricamente provato a copiare dei file dal PC verso il WD_Black P10. In particolare, ho trasferito una cartella di video e documenti di circa 20 GB sul disco esterno. Anche qui Windows mi mostrava inizialmente velocità sui 130 MB/s, stabilizzandosi poi attorno ai 100–110 MB/s man mano che la copia procedeva. Il tutto si è concluso in poco meno di 3 minuti. Per avere un altro riferimento, ho spostato sul P10 un backup di giochi di circa 50 GB: ci sono voluti ~8 minuti, con velocità medie intorno ai 100 MB/s. Questi valori confermano che in scrittura il WD_Black P10 rosa viaggia attorno ai 120 MB/s reali, potendo ovviamente variare un po’ a seconda del tipo di file. Un test sintetico con CrystalDiskMark ha riportato circa 124 MB/s in scrittura sequenziale​, quindi praticamente lo stesso livello della lettura. Non c’è quel drastico calo in scrittura che si nota su alcuni drive economici: qui la performance è bilanciata, segno di un’ottima gestione del cache interno del disco. Scrivendo molti file piccoli (ad esempio il mio backup di documenti con migliaia di file Word, Excel, ecc.), ho notato anche in scrittura un rallentamento simile al caso lettura: in quei frangenti la velocità scende e il trasferimento impiega più tempo, ma ribadisco che è un comportamento atteso per un HDD. Nulla di anomalo. Nel complesso, trasferire grossi blocchi di dati con il WD_Black P10 non è affatto penoso: anzi, considerando che parliamo di un hard disk tradizionale, sono rimasto soddisfatto delle prestazioni. Spostare 100 GB di video per fare un backup ha richiesto all’incirca 15 minuti, che per me è accettabile dato il volume di dati. Certo, qui entra in gioco il confronto con le unità SSD: per curiosità, ho anche provato un SSD esterno (un Samsung T5 che possiedo, predecessore del T7) e per 100 GB ha impiegato meno di 5 minuti. Un SSD moderno come il Samsung T7 può raggiungere infatti oltre 1000 MB/s di throughput​, lasciando gli HDD meccanici molto indietro su questo fronte. D’altra parte, l’SSD da 1TB l’ho pagato quasi quanto questo HDD da 2TB, quindi sta a ciascuno valutare il compromesso tra velocità e costo. Una nota: durante i test di scrittura prolungata, ho controllato se le prestazioni calavano per surriscaldamento o altro, ma non ho riscontrato throttling. Il WD_Black P10 ha mantenuto velocità costanti dall’inizio alla fine dei trasferimenti, segno che gestisce bene anche carichi prolungati (grazie anche al case metallico che dissipa il calore). Solo quando l’unità si riempie molto oltre l’80% potrebbe leggermente rallentare, ma parliamo di poche differenze che io onestamente non ho ancora notato in modo evidente. Conclusione sui test di velocità: il WD_Black P10 rosa 2TB mantiene le promesse in termini di prestazioni di un disco meccanico USB 3.0. I circa 120 MB/s medi rilevati sono assolutamente soddisfacenti per usi quotidiani: trasferire film, fare backup, spostare la libreria di giochi o lanciare applicazioni portatili avviene con rapidità adeguata. Bisogna solo ricordare che non è un SSD – i tempi di accesso casuale sono più alti, quindi qualche piccola attesa in più aprendo cartelle molto piene o avviando programmi c’è. Ma nel mio utilizzo non ho mai provato frustrazione o attese interminabili. Per un hard disk esterno veloce da gaming, direi che ci siamo: sicuramente uno dei più prestanti nella categoria HDD. Compatibilità con PC, Mac, PlayStation e Xbox Uno dei punti di forza dichiarati del WD_Black P10 è la sua ampia compatibilità multi-piattaforma. Volevo dunque verificare come si comporta collegandolo a vari dispositivi: PC Windows, un Mac, la mia PlayStation e anche una console Xbox di un amico. L’idea di avere un unico drive che posso usare su tutto è molto allettante, specialmente perché lo scopo per cui l’ho comprato è proprio spostare dati e giochi tra diverse macchine. Ecco come è andata nei miei test su ogni piattaforma. Compatibilità su PC Windows e macOS Su PC Windows 10/11: la compatibilità è stata plug-and-play al 100%. Appena collegato il WD_Black P10 rosa alla porta USB 3.0 del mio desktop Windows 11, il sistema lo ha riconosciuto immediatamente come unità esterna. Grazie al file system exFAT predefinito, non ho dovuto formattare nulla: il drive è apparso in Esplora Risorse con una lettera di unità assegnata automaticamente​​. Ho potuto iniziare subito a trasferire file. Windows ha installato in automatico il driver generico USB di archiviazione di massa in pochi secondi (la prima volta) e poi era pronto all’uso. Anche su un altro PC con Windows 10 ho provato e non ci sono state differenze: il comportamento è quello standard di qualsiasi chiavetta USB o disco esterno ben formattato. Una cosa utile per utenti Windows avanzati: Western Digital mette a disposizione (sul suo sito) il software WD Drive Utilities e WD Security. Li ho scaricati per curiosità. Con WD Drive Utilities ho potuto eseguire un test rapido del disco (SMART test) che il P10 ha passato senza problemi, e c’è anche la possibilità di impostare il timer di sospensione del drive o di formattarlo da lì. WD Security invece permetterebbe di impostare una password di cifratura, ma attenzione: il WD_Black P10 non supporta la crittografia hardware, quindi questa funzione in realtà non è disponibile per questo modello (è pensata per i My Passport, ad esempio). Nessun problema, era giusto per provare. In generale comunque, su Windows non ci sono intoppi di compatibilità: viene visto come un normalissimo disco esterno. Su macOS: ottime notizie anche qui. Ho collegato il P10 al mio MacBook Pro (con adattatore USB-C) e il drive è comparso subito sul Finder come unità montata. Merito di nuovo del formato exFAT che è leggibile e scrivibile nativamente dal Mac. Ho potuto copiare file dal Mac e verso il Mac senza alcun impedimento. Per test, ho aperto anche l’Utility Disco su macOS: il WD_Black P10 viene mostrato con partizione exFAT. Se uno volesse usare il disco esclusivamente su Mac per specifiche attività (tipo backup Time Machine), potrebbe formattarlo in APFS o HFS+ direttamente da Utility Disco. Io al momento l’ho lasciato in exFAT perché mi fa comodo spostarlo tra Windows e macOS. Mentre era collegato al Mac, ho anche provato ad aprire qualche progetto di iMovie direttamente con file memorizzati sul P10: il sistema li gestisce normalmente, come se fosse un qualsiasi drive USB. In breve, la compatibilità PC/Mac è totale e immediata. Non ho riscontrato problemi di driver o di riconoscimento. Questo rende il WD_Black P10 molto versatile, ad esempio per studenti che magari lavorano su Mac a casa e Windows a scuola, oppure professionisti che devono scambiare dati tra diversi sistemi. Aggiungo che, usando exFAT, posso tranquillamente spostare il drive da PC a Mac e viceversa senza doverlo mai riformattare o perdere i dati. Finora, questa caratteristica cross-platform si è rivelata preziosa. (Nota: alcuni utenti avanzati preferiscono NTFS per una questione di performance o affidabilità su Windows. Il P10 nasce exFAT, ma volendo lo si può convertire in NTFS; tenete conto però che poi macOS di base può solo leggere NTFS e non scriverlo senza software aggiuntivi. Io per comodità generale ho tenuto exFAT, e personalmente non ho notato grossi rallentamenti o problemi in questo formato.)   Compatibilità con PlayStation (PS4 e PS5) Su PlayStation 4: ho collegato il WD_Black P10 rosa alla mia PS4 Slim tramite la porta USB frontale. La console lo ha immediatamente rilevato e mi ha mostrato un messaggio tipo "Hai collegato un dispositivo USB. Vuoi formattarlo come unità estesa?". Questo perché le console PlayStation, per poter installare e far girare i giochi su un drive esterno, richiedono una formattazione proprietaria. Ho accettato e in pochi secondi la PS4 ha formattato il P10 per uso come “unità di archiviazione estesa”. Dopo questo passaggio, il disco era pronto all’uso sulla console: nei menu delle impostazioni di archiviazione risultava disponibile con circa 1.8 TB liberi. Ho quindi provato a spostare alcuni giochi PS4 dal disco interno della console al WD_Black P10. L’operazione è semplice (si fa dal menu opzioni del gioco -> Sposta in archivio esteso) e i tempi dipendono dalla dimensione: un gioco da 50 GB ha impiegato circa 8-10 minuti per lo spostamento. Una volta fatto, l’icona del gioco appare con un simbolino di hard disk a fianco, indicando che risiede nell’unità esterna. L’ho avviato e – con mia soddisfazione – ha funzionato perfettamente eseguendosi dal WD_Black P10. I tempi di caricamento su PS4 mi sono sembrati uguali a quando il gioco stava sull’HDD interno della console (d’altronde la PS4 monta di serie un 5400 RPM, quindi le prestazioni sono analoghe). Non ho notato scatti o problemi durante il gioco: l’esperienza di gaming su PS4 da hard disk esterno è stata fluida, come promesso. Read the full article
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tecnoandroidit · 9 hours ago
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Ci è stato inviato per recensione il WD_Black P10 rosa da 2TB per espandere lo spazio di archiviazione del mio PC e della console. Ecco la mia esperienza in prima persona dopo diversi giorni di utilizzo. Cercavo un hard disk esterno gaming che fosse capiente e affidabile, ma anche esteticamente piacevole, e la variante rosa di questo modello mi ha subito incuriosito. L’unboxing è stato semplice e immediato: la confezione, piuttosto compatta e con il classico branding WD_Black, conteneva il disco, un breve cavo USB 3.0 (Type-A verso micro-B) e una guida rapida. Appena ho avuto il drive tra le mani, il primo impatto visivo e tattile è stato molto positivo. Il colore rosa metallico è originale e accattivante, e la scocca dà un’impressione di solidità. In questa recensione del WD_Black P10 rosa vi racconterò in dettaglio l’impatto estetico, le prestazioni, la compatibilità con vari dispositivi, i test effettuati e un confronto con altri modelli simili, per aiutarvi a capire se può essere il disco esterno veloce adatto alle vostre esigenze. Impatto estetico e qualità costruttiva All’apertura della confezione, il WD_Black P10 rosa colpisce subito per il suo look. Il design riprende lo stile industrial-militare tipico della serie WD_Black: la scocca superiore è ribassata con scanalature, simile a un container, e presenta quattro viti visibili sugli angoli che le danno un’aria rugged. Questa estetica “da gaming” è però addolcita dal colore rosa pastello, una scelta insolita e piacevole nel panorama dei dispositivi tech. Personalmente apprezzo questa combinazione unica: da un lato look tosto, dall’altro un colore vivace che distingue il drive sul tavolo. La qualità costruttiva mi ha soddisfatto fin da subito. La parte superiore del case è in metallo (alluminio)​, mentre il fondo è in plastica resistente. Al tatto il dispositivo è robusto e non presenta scricchiolii o parti allentate; anzi, complice il telaio metallico, dà l’impressione di poter durare a lungo. Ho provato a premere leggermente sui lati e non si avverte alcuna flessione. Anche i dettagli sono curati: gli spigoli sono leggermente arrotondati, le viti agli angoli ben incassate, e il logo WD_Black stampato in bianco sulla superficie rosa risalta con uno stile molto cool. In mano, questo hard disk portatile WD ha un peso moderato: non è leggerissimo come un SSD tascabile, ma resta sufficientemente leggero da poterlo portare in giro senza accorgersene troppo. Direi che pesa qualche centinaio di grammi (più leggero di uno smartphone grande) e le dimensioni sono simili a quelle di un mazzo di carte un po’ più spesso. Si infila facilmente nello zaino o anche in una tasca ampia. La finitura in metallo è opaca, quindi niente impronte o ditate visibili; inoltre sembra resistente ai graffi: dopo averlo appoggiato e spostato sulla scrivania più volte, non noto segni sulla vernice rosa. Un altro aspetto che ho notato è la porta e il cavo USB. Come anticipato, il WD_Black P10 utilizza una porta Micro-USB Type B (la classica porta rettangolare presente su molti dischi esterni USB 3.0) e in dotazione c’è un cavetto da USB Type-A a Micro-B. Il cavo funziona bene ma è piuttosto corto (circa 20 cm): abbastanza per collegare il disco al laptop accanto o alla console, ma un po’ limitante se avete il PC fisso sotto la scrivania. Inoltre, l’uso del connettore Micro-B invece di un più moderno USB-C è forse l’unico elemento “vecchio stile” del design​. Avrei preferito trovare direttamente una porta USB-C sul drive o almeno un adattatore nella scatola, dato che ormai molti laptop (come il mio MacBook) hanno solo porte USB-C. Nulla di grave comunque: con un adattatore USB-C→A ho collegato senza problemi il cavo in dotazione. In sintesi, l’impatto estetico e costruttivo del WD_Black P10 rosa è eccellente: è un dispositivo che attira l’attenzione per il suo colore e al contempo trasmette solidità. Nonostante il look rugged, ricordiamoci che internamente è comunque un disco meccanico, quindi non mi azzardo a farlo cadere volontariamente per testarne la resistenza! Tuttavia, nella quotidianità (in borsa con altri oggetti, appoggiato su varie superfici) si è comportato bene e non ha dato segni di fragilità. I materiali di qualità e il telaio rigido mi fanno pensare che possa sopportare senza problemi l’uso portatile normale. Caratteristiche tecniche del WD_Black P10 rosa Dopo l’aspetto esteriore, passiamo ai numeri e alle specifiche. Da buon appassionato di tecnologia, ho approfondito le caratteristiche tecniche di questo hard disk esterno gaming per capire cosa offre “sotto il cofano”. Ecco i dati salienti del WD_Black P10 rosa in versione 2TB: - Capacità: 2 TB (terabyte) di spazio dichiarato. Una volta formattato, lo spazio utilizzabile effettivo è di circa 1,8 TB – comunque sufficiente per decine di giochi o migliaia di video/foto. - Tipo di disco: Hard disk meccanico da 2,5 pollici, con piatti rotanti a 5400 RPM​. In pratica è un classico HDD portatile, non un SSD, il che influisce su prestazioni e comportamento (come vedremo nei test di velocità). - Interfaccia: USB 3.2 Gen 1 (retrocompatibile USB 3.0/2.0) con connettore micro-USB Type B sul drive. Supporta una velocità teorica di bus fino a 5 Gbps. In termini pratici, la velocità massima dichiarata da Western Digital è fino a 140 MB/s sia in lettura che scrittura​. La scelta della porta micro-B significa che per collegarlo a USB-C serve un adattatore o un cavo alternativo (non incluso). - Alimentazione: Bus-powered, ovvero si alimenta direttamente tramite la porta USB. Non necessita di alimentatore esterno (basta la corrente fornita dalla porta USB del PC/console). - File system predefinito: exFAT. Il disco arriva già formattato in exFAT dalla fabbrica​, il che lo rende subito compatibile sia con Windows che con macOS e console, senza doverlo riformattare. Questo è ottimo per chi vuole usarlo su più piattaforme (più avanti dettaglierò la compatibilità). - Dimensioni e peso: circa 11,8 cm x 8,8 cm x 2,1 cm (sono misure approssimative che ho rilevato, equivalenti a 4.65" x 3.46" x 0.82" come indicato nelle specifiche americane)​. Il peso non è dichiarato espressamente per la versione 2TB, ma ad occhio è attorno ai 150-200 grammi; leggero da portare in giro, anche se sente un po’ la differenza rispetto a un SSD da 2,5" che spesso pesa la metà. In ogni caso, non affatica il trasporto. - LED e altri dettagli: è presente un piccolo LED bianco di stato vicino alla porta USB, che lampeggia durante l’attività di lettura/scrittura. Non c’è alcun pulsante sul drive (come consuetudine per i portatili). Non sono presenti funzionalità hardware extra come crittografia integrata o tasti backup: è un drive puro e semplice. Western Digital fornisce facoltativamente il software WD Drive Utilities scaricabile, per funzioni come test diagnostici, formattazione, impostazione di password, ma non c’è nulla di pre-caricato nel disco. - Garanzia: 3 anni di garanzia limitata del produttore. Questo è un aspetto che mi ha fatto piacere notare, perché molti dischi esterni economici hanno garanzia 2 anni o anche 1 anno. WD con la serie Black offre quel supporto in più, indice di fiducia nella qualità (3 anni è lo standard per prodotti orientati ai gamer/pro). Dal punto di vista tecnico, dunque, il WD_Black P10 rosa 2TB si allinea alle aspettative di un hard disk portatile WD di fascia alta: abbiamo tanta capacità, un’interfaccia veloce (per gli standard HDD) e un’ottima compatibilità, il tutto in un formato compatto. I 2TB in particolare sono una scelta equilibrata se, come me, volete spazio sufficiente senza spendere troppo – esistono tagli maggiori (4TB, 5TB fino al 6TB) ma salgono di prezzo e leggermente calano di performance massima (i modelli 4-5TB hanno più piatti e sono leggermente più lenti, ~130 MB/s​). Nel prossimo paragrafo vi racconto come si è comportato questo disco nei test di velocità e prestazioni reali, perché sulla carta 140 MB/s di picco sono interessanti, ma volevo verificarli con mano. Test di velocità e prestazioni reali Ovviamente, un bell’aspetto e buone specifiche servono a poco se il prodotto non offre prestazioni all’altezza nell’uso reale. Ho quindi sottoposto il WD_Black P10 rosa a vari test di velocità, sia informali (trasferimento di file quotidiani) che con benchmark sintetici, per vedere come se la cava questo disco esterno veloce dichiarato. Ricordo che essendo un HDD meccanico a 5400 giri, non ci si possono aspettare miracoli rispetto a un SSD, ma tra gli hard disk portatili speravo in performance solide – anche perché viene pubblicizzato proprio come Game Drive, quindi adatto a caricare giochi abbastanza rapidamente. Velocità di lettura Per testare la velocità in lettura, ho iniziato con un caso pratico: ho copiato un grosso file video dal WD_Black P10 al mio PC desktop (dotato di SSD NVMe). Il file era di circa 10 GB. Ebbene, il trasferimento si è completato in circa 85-90 secondi, il che indica una velocità media di ~115–120 MB/s durante la lettura dal P10. All’inizio del trasferimento il tool di copia di Windows segnava punte di 130 MB/s, poi la velocità si è assestata attorno ai 110-120 MB/s costanti. Questo risultato è in linea con le aspettative e molto vicino al massimo teorico. Infatti anche test più formali lo confermano: con CrystalDiskMark (un programma di benchmark) ho misurato circa 128 MB/s in lettura sequenziale, valore praticamente identico a quello riportato da alcune recensioni professionali​. Significa che il drive sfrutta bene l’interfaccia USB 3.0 e la densità dei piatti, raggiungendo velocità ottime per un HDD. Ho provato anche una situazione con tanti file: ho copiato dal disco circa 5000 foto (per un totale di 8 GB) sul computer. In questo caso la velocità di lettura percepita è minore, com’è normale: ci sono stati molti piccoli “scatti” perché leggere migliaia di file piccoli implica spostamenti delle testine del disco. Il trasferimento ha impiegato qualche minuto, con velocità variabili tra 50 e 90 MB/s a seconda dei momenti. Questo comportamento è assolutamente normale per un disco meccanico (gli SSD gestiscono molto meglio i file piccoli). Ci tengo a dirlo perché se dovete spesso leggere molti piccoli file, qualsiasi HDD avrà questo limite. Per letture sequenziali di file grandi, invece, il WD_Black P10 va liscio e raggiunge i suoi ~120 MB/s senza problemi. In ambito gaming (che equivale a letture di file grandi e mediamente frammentati), ho testato il caricamento di un gioco: ho spostato un titolo di circa 40 GB sul WD_Black P10 e l’ho lanciato dal drive esterno sul mio PC. Il tempo di caricamento iniziale del livello è stato di 42 secondi, contro i ~30 secondi che impiegava dallo stesso gioco installato su SSD interno. Parliamo quindi di un incremento nei tempi di caricamento, ma tutto sommato accettabile per giocare. Una volta avviato, il gioco ha funzionato senza esitazioni: i dati necessari venivano caricati in streaming dal P10 abbastanza velocemente da non causare rallentamenti durante il gameplay. Velocità di scrittura Passando alla velocità in scrittura, ho simmetricamente provato a copiare dei file dal PC verso il WD_Black P10. In particolare, ho trasferito una cartella di video e documenti di circa 20 GB sul disco esterno. Anche qui Windows mi mostrava inizialmente velocità sui 130 MB/s, stabilizzandosi poi attorno ai 100–110 MB/s man mano che la copia procedeva. Il tutto si è concluso in poco meno di 3 minuti. Per avere un altro riferimento, ho spostato sul P10 un backup di giochi di circa 50 GB: ci sono voluti ~8 minuti, con velocità medie intorno ai 100 MB/s. Questi valori confermano che in scrittura il WD_Black P10 rosa viaggia attorno ai 120 MB/s reali, potendo ovviamente variare un po’ a seconda del tipo di file. Un test sintetico con CrystalDiskMark ha riportato circa 124 MB/s in scrittura sequenziale​, quindi praticamente lo stesso livello della lettura. Non c’è quel drastico calo in scrittura che si nota su alcuni drive economici: qui la performance è bilanciata, segno di un’ottima gestione del cache interno del disco. Scrivendo molti file piccoli (ad esempio il mio backup di documenti con migliaia di file Word, Excel, ecc.), ho notato anche in scrittura un rallentamento simile al caso lettura: in quei frangenti la velocità scende e il trasferimento impiega più tempo, ma ribadisco che è un comportamento atteso per un HDD. Nulla di anomalo. Nel complesso, trasferire grossi blocchi di dati con il WD_Black P10 non è affatto penoso: anzi, considerando che parliamo di un hard disk tradizionale, sono rimasto soddisfatto delle prestazioni. Spostare 100 GB di video per fare un backup ha richiesto all’incirca 15 minuti, che per me è accettabile dato il volume di dati. Certo, qui entra in gioco il confronto con le unità SSD: per curiosità, ho anche provato un SSD esterno (un Samsung T5 che possiedo, predecessore del T7) e per 100 GB ha impiegato meno di 5 minuti. Un SSD moderno come il Samsung T7 può raggiungere infatti oltre 1000 MB/s di throughput​, lasciando gli HDD meccanici molto indietro su questo fronte. D’altra parte, l’SSD da 1TB l’ho pagato quasi quanto questo HDD da 2TB, quindi sta a ciascuno valutare il compromesso tra velocità e costo. Una nota: durante i test di scrittura prolungata, ho controllato se le prestazioni calavano per surriscaldamento o altro, ma non ho riscontrato throttling. Il WD_Black P10 ha mantenuto velocità costanti dall’inizio alla fine dei trasferimenti, segno che gestisce bene anche carichi prolungati (grazie anche al case metallico che dissipa il calore). Solo quando l’unità si riempie molto oltre l’80% potrebbe leggermente rallentare, ma parliamo di poche differenze che io onestamente non ho ancora notato in modo evidente. Conclusione sui test di velocità: il WD_Black P10 rosa 2TB mantiene le promesse in termini di prestazioni di un disco meccanico USB 3.0. I circa 120 MB/s medi rilevati sono assolutamente soddisfacenti per usi quotidiani: trasferire film, fare backup, spostare la libreria di giochi o lanciare applicazioni portatili avviene con rapidità adeguata. Bisogna solo ricordare che non è un SSD – i tempi di accesso casuale sono più alti, quindi qualche piccola attesa in più aprendo cartelle molto piene o avviando programmi c’è. Ma nel mio utilizzo non ho mai provato frustrazione o attese interminabili. Per un hard disk esterno veloce da gaming, direi che ci siamo: sicuramente uno dei più prestanti nella categoria HDD. Compatibilità con PC, Mac, PlayStation e Xbox Uno dei punti di forza dichiarati del WD_Black P10 è la sua ampia compatibilità multi-piattaforma. Volevo dunque verificare come si comporta collegandolo a vari dispositivi: PC Windows, un Mac, la mia PlayStation e anche una console Xbox di un amico. L’idea di avere un unico drive che posso usare su tutto è molto allettante, specialmente perché lo scopo per cui l’ho comprato è proprio spostare dati e giochi tra diverse macchine. Ecco come è andata nei miei test su ogni piattaforma. Compatibilità su PC Windows e macOS Su PC Windows 10/11: la compatibilità è stata plug-and-play al 100%. Appena collegato il WD_Black P10 rosa alla porta USB 3.0 del mio desktop Windows 11, il sistema lo ha riconosciuto immediatamente come unità esterna. Grazie al file system exFAT predefinito, non ho dovuto formattare nulla: il drive è apparso in Esplora Risorse con una lettera di unità assegnata automaticamente​​. Ho potuto iniziare subito a trasferire file. Windows ha installato in automatico il driver generico USB di archiviazione di massa in pochi secondi (la prima volta) e poi era pronto all’uso. Anche su un altro PC con Windows 10 ho provato e non ci sono state differenze: il comportamento è quello standard di qualsiasi chiavetta USB o disco esterno ben formattato. Una cosa utile per utenti Windows avanzati: Western Digital mette a disposizione (sul suo sito) il software WD Drive Utilities e WD Security. Li ho scaricati per curiosità. Con WD Drive Utilities ho potuto eseguire un test rapido del disco (SMART test) che il P10 ha passato senza problemi, e c’è anche la possibilità di impostare il timer di sospensione del drive o di formattarlo da lì. WD Security invece permetterebbe di impostare una password di cifratura, ma attenzione: il WD_Black P10 non supporta la crittografia hardware, quindi questa funzione in realtà non è disponibile per questo modello (è pensata per i My Passport, ad esempio). Nessun problema, era giusto per provare. In generale comunque, su Windows non ci sono intoppi di compatibilità: viene visto come un normalissimo disco esterno. Su macOS: ottime notizie anche qui. Ho collegato il P10 al mio MacBook Pro (con adattatore USB-C) e il drive è comparso subito sul Finder come unità montata. Merito di nuovo del formato exFAT che è leggibile e scrivibile nativamente dal Mac. Ho potuto copiare file dal Mac e verso il Mac senza alcun impedimento. Per test, ho aperto anche l’Utility Disco su macOS: il WD_Black P10 viene mostrato con partizione exFAT. Se uno volesse usare il disco esclusivamente su Mac per specifiche attività (tipo backup Time Machine), potrebbe formattarlo in APFS o HFS+ direttamente da Utility Disco. Io al momento l’ho lasciato in exFAT perché mi fa comodo spostarlo tra Windows e macOS. Mentre era collegato al Mac, ho anche provato ad aprire qualche progetto di iMovie direttamente con file memorizzati sul P10: il sistema li gestisce normalmente, come se fosse un qualsiasi drive USB. In breve, la compatibilità PC/Mac è totale e immediata. Non ho riscontrato problemi di driver o di riconoscimento. Questo rende il WD_Black P10 molto versatile, ad esempio per studenti che magari lavorano su Mac a casa e Windows a scuola, oppure professionisti che devono scambiare dati tra diversi sistemi. Aggiungo che, usando exFAT, posso tranquillamente spostare il drive da PC a Mac e viceversa senza doverlo mai riformattare o perdere i dati. Finora, questa caratteristica cross-platform si è rivelata preziosa. (Nota: alcuni utenti avanzati preferiscono NTFS per una questione di performance o affidabilità su Windows. Il P10 nasce exFAT, ma volendo lo si può convertire in NTFS; tenete conto però che poi macOS di base può solo leggere NTFS e non scriverlo senza software aggiuntivi. Io per comodità generale ho tenuto exFAT, e personalmente non ho notato grossi rallentamenti o problemi in questo formato.)   Compatibilità con PlayStation (PS4 e PS5) Su PlayStation 4: ho collegato il WD_Black P10 rosa alla mia PS4 Slim tramite la porta USB frontale. La console lo ha immediatamente rilevato e mi ha mostrato un messaggio tipo "Hai collegato un dispositivo USB. Vuoi formattarlo come unità estesa?". Questo perché le console PlayStation, per poter installare e far girare i giochi su un drive esterno, richiedono una formattazione proprietaria. Ho accettato e in pochi secondi la PS4 ha formattato il P10 per uso come “unità di archiviazione estesa”. Dopo questo passaggio, il disco era pronto all’uso sulla console: nei menu delle impostazioni di archiviazione risultava disponibile con circa 1.8 TB liberi. Ho quindi provato a spostare alcuni giochi PS4 dal disco interno della console al WD_Black P10. L’operazione è semplice (si fa dal menu opzioni del gioco -> Sposta in archivio esteso) e i tempi dipendono dalla dimensione: un gioco da 50 GB ha impiegato circa 8-10 minuti per lo spostamento. Una volta fatto, l’icona del gioco appare con un simbolino di hard disk a fianco, indicando che risiede nell’unità esterna. L’ho avviato e – con mia soddisfazione – ha funzionato perfettamente eseguendosi dal WD_Black P10. I tempi di caricamento su PS4 mi sono sembrati uguali a quando il gioco stava sull’HDD interno della console (d’altronde la PS4 monta di serie un 5400 RPM, quindi le prestazioni sono analoghe). Non ho notato scatti o problemi durante il gioco: l’esperienza di gaming su PS4 da hard disk esterno è stata fluida, come promesso. Read the full article
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tecnoandroidit · 9 hours ago
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WD ci ha inviato un Western Digital My Passport da 2TB (codice modello WDBYVG0020) in colore bianco e, dopo diversi giorni di utilizzo, posso condividere un resoconto dettagliato della mia esperienza. In questa recensione in prima persona descriverò design e materiali, caratteristiche tecniche, software incluso, prestazioni (con test di velocità su USB 3.0 e 2.0), esperienza d’uso quotidiana, confronti con prodotti simili e un elenco onesto di pro e contro. Il tono sarà tecnico ma accessibile anche ai meno esperti, per aiutare chiunque stia valutando l’acquisto di questo hard disk. Design e materiali Sin dal primo contatto, il design del WD My Passport 2TB si fa notare per la sua modernità e compattezza. La scocca è realizzata interamente in plastica resistente, con una finitura bicolore caratteristica: metà superficie è liscia lucida, l’altra metà presenta un motivo a linee diagonali incise, conferendo un aspetto elegante e dinamico. Il colore bianco opaco del case risulta molto piacevole alla vista e al tatto, trasmettendo una sensazione di prodotto ben costruito. Nonostante il materiale plastico, l’assemblaggio appare solido, senza scricchiolii o parti mobili: il drive dà l’impressione di poter sopportare gli spostamenti quotidiani in borsa senza problemi (ovviamente sempre evitando urti o cadute forti, trattandosi di un disco meccanico). Le dimensioni ridotte sono uno dei punti di forza di questo modello. Western Digital è riuscita a rendere il My Passport 2TB insolitamente sottile per un hard disk tradizionale da 2TB: misura circa 107 x 75 x 11 mm (4,22" x 2,95" x 0,44") e pesa solo 120 grammi​. Per fare un confronto, molti altri hard disk portatili da 2TB di generazioni precedenti erano più spessi e pesanti (anche intorno ai 15 mm di spessore e ~170 g di peso)​. Questo WD invece si infila comodamente anche nelle tasche di una giacca o in uno scomparto dello zaino senza occupare spazio né gravare col peso – personalmente l’ho portato con me in viaggio e spesso dovevo controllare di non averlo dimenticato tanto è leggero. La finitura bianca opaca ha il vantaggio di non trattenere troppo le impronte delle dita e di graffiarsi meno rispetto a superfici lucide; dopo mesi di utilizzo, il mio drive appare ancora esteticamente gradevole, con solo qualche leggerissimo segno visibile controluce. Sul fronte del drive è presente un piccolo logo WD argentato in rilievo, discreto ed elegante. Un dettaglio utile è il minuscolo LED bianco di attività, posizionato accanto alla porta USB: rimane spento quando il drive è scollegato e si illumina di bianco solo quando l’unità è alimentata e in funzione​. Ho apprezzato che questo LED sia poco invasivo – emette una luce tenue e diventa visibile soltanto quando il disco è acceso, senza disturbare con bagliori eccessivi in ambienti bui. Per quanto riguarda l’ergonomia, il disco si impugna bene: gli angoli sono arrotondati e il pattern zigrinato su metà superficie aiuta la presa, riducendo il rischio che scivoli dalle mani. Tuttavia, va segnalato un piccolo difetto riscontrato durante l’uso su superfici lisce: mancano dei piedini in gomma sul fondo, per cui l’hard disk tende a scivolare se il piano di appoggio non è perfettamente orizzontale o se si sposta accidentalmente il cavo. In pratica, posandolo su una scrivania lucida ho notato che può muoversi leggermente con le vibrazioni; questo aspetto è stato evidenziato anche da altre recensioni come piccolo contro​. Personalmente ho risolto appoggiandolo su un tappetino o aggiungendo dei piccoli gommini antiscivolo. Nel complesso, il design del WD My Passport 2TB Bianco mi ha colpito positivamente: è slim, moderno e ben costruito, risultando gradevole sia da vedere sulla scrivania sia da portare in giro. La qualità costruttiva trasmette affidabilità, in linea con la reputazione Western Digital. Caratteristiche tecniche Passando alle specifiche tecniche, il WD My Passport WDBYVG0020 da 2TB è un hard disk esterno portatile basato su un tradizionale disco magnetico da 2,5 pollici al suo interno (piatto rotante a 5400 RPM). La capacità formattata disponibile all’utente è di circa ~1,81 TB (come da aspettative per un drive da 2 terabyte decimali). Questa ampia capacità consente di archiviare un enorme numero di file: per esperienza personale, nel mio lo spazio è sufficiente per migliaia di foto ad alta risoluzione, centinaia di video Full HD e backup completi di più computer, con ancora margine libero. L’interfaccia di collegamento è la USB 3.0 (tecnicamente USB 3.2 Gen1 a 5 Gbps) tramite un connettore Micro-B sul disco. In dotazione si trova un cavo USB da circa 45 cm con connettore USB Micro-B (per il drive) e USB Type-A standard (per il computer). Il drive è retro-compatibile con le porte USB 2.0: ho potuto collegarlo anche a un vecchio laptop USB 2.0 senza problemi, naturalmente con velocità ridotte a causa del limite dello standard USB 2.0. Da notare che il connettore sul disco è il classico Micro-B SuperSpeed: funzionale ma un po’ datato come standard (le unità di nuova generazione talvolta adottano USB-C nativo). La presenza del Micro-B non è un grosso problema, ma vale la pena menzionarla: alcuni recensori lo considerano un aspetto negativo perché avrebbero preferito un aggiornamento a USB-C​. In ogni caso, il cavo incluso funziona bene e può essere sostituito facilmente con un altro cavo Micro-B in caso di smarrimento o se si necessita di una lunghezza diversa. L’hard disk è bus-powered, il che significa che non richiede alimentazione esterna: si alimenta direttamente tramite la porta USB del computer. Questa è la norma per i dischi portatili da 2,5", ma è importante sottolineare la comodità di dover portare con sé solo il drive e il suo cavetto, senza alimentatori aggiuntivi. In termini di compatibilità, il My Passport 2TB viene fornito preformattato in NTFS ed è subito pronto all’uso su sistemi Windows recenti (ufficialmente supporta Windows 7, 8, 10 e successivi)​. Io l’ho collegato a PC con Windows 10 e Windows 11 e il riconoscimento è stato immediato: in pochi secondi il volume è apparso tra le risorse del computer, pronto per trasferire file. Per gli utenti Mac, essendo formattato NTFS (che su macOS è solo in lettura di default), sarà necessario riformattare l’unità in un file system compatibile (ad esempio HFS+ per Mac OS esteso, oppure exFAT se si desidera usare il drive sia su Windows che su Mac senza riconfigurazioni). Western Digital stessa indica che è necessario riformattare per l’utilizzo con macOS​. Nella mia esperienza, ho deciso di riformattarlo in exFAT per poter passare comodamente i file tra Mac e PC: l’operazione ha richiesto pochi minuti e dopo la riformattazione il My Passport è stato letto e scritto correttamente anche su macOS (testato su macOS Ventura). Chi avesse esigenze particolari (ad esempio usare Time Machine su Mac) potrebbe preferire formattarlo in APFS o HFS+, sacrificando però la compatibilità immediata con Windows. Un punto a favore importante di questo modello è la sicurezza dei dati: il WD My Passport 2TB supporta la crittografia hardware AES a 256-bit integrata. In pratica, tramite il software fornito (WD Security, ne parleremo a breve) è possibile impostare una password per proteggere l’accesso al contenuto del drive. La crittografia avviene in hardware sul disco stesso, quindi non incide sulle prestazioni e garantisce che, in caso di smarrimento o furto del drive, i dati non siano accessibili senza la password corretta​​. Questa caratteristica di password protection con hardware encryption è spesso assente nei modelli più economici concorrenti, e rappresenta un elemento distintivo della linea My Passport. Personalmente ho abilitato la protezione con password e, pur aggiungendo un passaggio in più quando collego il drive (devo inserire la password tramite l’app WD per sbloccarlo), mi fornisce molta tranquillità nel sapere che i miei backup sensibili sono al sicuro da occhi indiscreti. La garanzia offerta da Western Digital per il My Passport è di 3 anni (limitata)​, un periodo superiore rispetto ad alcune unità concorrenti che spesso si fermano a 2 anni (o addirittura 1 anno in certi mercati). Questo riflette la fiducia del produttore nella durata del prodotto. Fortunatamente non ho avuto alcun problema tecnico finora, ma è rassicurante sapere di avere una copertura di 36 mesi in caso di difetti. Riassumendo le principali specifiche tecniche in una tabella: Caratteristica Western Digital My Passport 2TB (WDBYVG0020) Capacità nominale 2 TB (circa 1,81 TB formattati) Interfaccia USB 3.2 Gen1 (5 Gbps) – connettore Micro-B (cavo USB-A incluso) Alimentazione Bus USB (5V, 0.5 A tipici) – nessun alimentatore esterno Velocità rotazione 5400 RPM Crittografia hardware AES 256-bit (password opzionale tramite software WD)​ Compatibilità Windows 7/8/10/11 (NTFS preformattato); Mac OS (richiede riformattazione)​ Dimensioni (LxPxA) 107 x 75 x 11 mm (modello 1-2TB)​ Peso 120 g​ Garanzia 3 anni limitata​ Software incluso e facilità d’uso Uno degli aspetti che distinguono il My Passport dai semplici hard disk “elementari” è la suite di software inclusa a corredo, pensata per migliorare l’esperienza d’uso in termini di backup e sicurezza. Western Digital fornisce un pacchetto chiamato WD Discovery, che può essere installato dall’utente (è presente nel drive stesso una utility di installazione). Nel mio caso, appena collegato il disco al PC Windows, ho trovato all’interno un programma di setup per WD Discovery e della documentazione PDF. L’installazione è stata facoltativa – il drive è utilizzabile anche senza software aggiuntivo – ma ho voluto provare questi strumenti. Dentro WD Discovery, ho avuto accesso a varie funzioni utili: WD Backup, WD Security e WD Drive Utilities. - WD Backup: è l’applicazione per il backup automatico dei dati. Permette di selezionare cartelle del PC di cui fare copie di sicurezza sul My Passport e di pianificare backup ricorrenti (giornalieri, settimanali, ecc.). L’ho trovata abbastanza intuitiva: in pochi click ho impostato il backup dei miei documenti e foto affinché venisse eseguito ogni domenica sera. Una caratteristica degna di nota è l’integrazione con un software di terze parti, Acronis True Image for Western Digital, che WD include gratuitamente. Questo software (che ho scaricato dal sito WD) offre funzionalità avanzate di imaging del disco e, importantissimo, protezioni contro il ransomware​​. In pratica, Acronis True Image WD Edition consente di creare backup completi del sistema e implementarli in modo che non possano essere alterati da eventuali malware ransomware, aggiungendo un ulteriore livello di sicurezza ai nostri backup. Trovo questa aggiunta molto utile, considerando la diffusione dei ransomware: i backup salvati sul My Passport possono essere “blindati” in modo che, se il PC venisse infettato, i file di backup resterebbero al sicuro. - WD Security: come anticipato prima, questo tool serve per attivare la protezione con password e crittografia hardware. L’interfaccia è semplicissima: ho scelto una password robusta e l’ho impostata sul drive. Da quel momento, ogni volta che collego il My Passport a un computer, il contenuto è bloccato finché non inserisco la password tramite WD Discovery/WD Security. Solo dopo lo sblocco l’unità diventa leggibile come disco. Ho testato la compatibilità multi-piattaforma: su Windows è sufficiente avere WD Discovery installato per sbloccare; su Mac ho dovuto installare una versione per Mac del software WD per poter inserire la password (alternativamente, WD offre anche un’app “WD Security for Mac”). Il sistema funziona bene e, come dichiarato, la sicurezza è a livello hardware AES-256, quindi molto affidabile​. È importante non dimenticare la password, altrimenti i dati divengono inaccessibili (WD non può recuperarla per motivi di sicurezza). - WD Drive Utilities: questo modulo fornisce funzioni di diagnostica e gestione. L’ho utilizzato per controllare la salute del drive (test SMART e test rapido dei settori) e per configurare eventualmente lo sleep timer (cioè dopo quanto tempo di inattività il drive va in standby). Nulla di particolarmente indispensabile, ma sono strumenti utili per monitorare l’unità nel tempo e assicurarsi che funzioni correttamente. Dal punto di vista della facilità d’uso, il My Passport è molto plug-and-play. Anche un utente non esperto può semplicemente collegarlo a una porta USB e usarlo come fosse una chiavetta di grandi dimensioni. La preconfigurazione iniziale è minima: di fatto, se non si vuole installare nulla, si può subito trascinare file dentro l’unità. Se invece si desidera sfruttare backup automatici o crittografia, il software WD richiede giusto qualche minuto per l’installazione e configurazione, con interfacce chiare e in italiano. Nel mio caso, l’esperienza è stata lineare: in meno di 10 minuti dal disimballaggio, avevo già copiato i primi file e impostato la routine di backup. Segnalo inoltre che WD Discovery offre anche la possibilità di registrare il prodotto per la garanzia e di scaricare aggiornamenti firmware o software se disponibili. Durante il periodo di utilizzo, non ho incontrato bug o instabilità nel software incluso – tutto ha funzionato come previsto. Nel complesso, ritengo che Western Digital fornisca un buon valore aggiunto software con il My Passport 2TB: pur essendo optional, questi tool (soprattutto il backup con anti-ransomware e la crittografia) aumentano la sicurezza e l’affidabilità dei nostri dati, sfruttando appieno le potenzialità dell’hardware. Chi invece preferisce non installare nulla, può ignorarli e usare l’unità “manualmente” senza alcun obbligo. Prestazioni – Test di velocità (USB 3.0 e USB 2.0) Velocità su USB 3.0 Per valutare le prestazioni dell’hard disk, ho eseguito diversi test sia sintetici con software di benchmark noti (CrystalDiskMark su Windows, Blackmagic Disk Speed Test su Mac) sia prove pratiche di trasferimento file. Su una porta USB 3.0 (5 Gbps) il WD My Passport da 2TB mostra le prestazioni tipiche di un buon disco meccanico 5400 RPM di ultima generazione, con in più alcune particolarità dovute alla sua tecnologia interna. In CrystalDiskMark (test sequenziale Q32T1, 1 GiB), ho registrato circa 120 MB/s in lettura sequenziale e 110 MB/s in scrittura sequenziale come valori di picco. Questi numeri rientrano nelle aspettative: Western Digital non fornisce specifiche ufficiali di velocità per questa linea, ma in generale i trasferimenti sequenziali possono raggiungere 120-140 MB/s a seconda della capacità e delle condizioni​. I miei risultati empirici confermano un valore nell’ordine di ~120 MB/s sul trasferimento lineare di file di grosse dimensioni (ad es. copiando un singolo file video da 4GB ho visto la velocità iniziale assestarsi tra 100 e 120 MB/s). Va detto che la scrittura su questo drive può presentare un comportamento altalenante durante lunghi trasferimenti continuativi. In uso reale, copiando ad esempio una cartella molto grande (~200 GB di video) ho osservato un andamento tipico: la velocità inizia alta (attorno a 100 MB/s), poi dopo alcune decine di GB trasferiti ininterrottamente cala improvvisamente a valori intorno a 20-30 MB/s, mantenendoli per un po’, e poi risale a tratti. Questo ciclo si ripete a intervalli regolari (nel mio caso ogni ~30 GB trasferiti c’era un calo)​. Questo fenomeno è dovuto all’architettura interna SMR (Shingled Magnetic Recording) adottata dal disco. In parole semplici, il My Passport 2TB utilizza una tecnica di registrazione che aumenta la densità dei dati sovrapponendo parzialmente le tracce magnetiche; ciò consente di avere 2TB in un singolo piatto molto sottile (da cui le dimensioni compatte), ma porta a un rallentamento nelle scritture prolungate quando la cache del disco si satura e deve riordinare i dati. Durante i miei test, ogni ~30 GB scritti la velocità di scrittura scendeva a ~20 MB/s per poi risalire dopo qualche minuto​. Questo comportamento è confermato anche da benchmark esterni: una recensione ha riportato che il My Passport 2TB raggiunge 90-100 MB/s inizialmente, per poi calare a ~20 MB/s a intervalli regolari durante trasferimenti lunghi​. Per l’uso comune (salvataggi di documenti, film, progetti di lavoro, ecc.) probabilmente non noterete troppo questa caratteristica, perché difficilmente si scrivono centinaia di gigabyte in un solo blocco di tempo. Nel mio utilizzo quotidiano, trasferendo magari 5-10 GB alla volta, la velocità rimane pressoché sempre sopra i 100 MB/s e il lavoro si svolge rapidamente. Solo quando ho riversato l’intero backup del precedente PC (~500 GB in una volta) ho dovuto pazientare un po’ di più per via di questi cali ritmici di velocità. In lettura, invece, il comportamento è più stabile: leggere grandi quantità di dati di solito mantiene velocità elevate (80-120 MB/s costanti) perché la natura sequenziale della lettura su SMR non ha gli stessi impedimenti. Oltre ai sequenziali, ho testato anche le prestazioni in scenari più impegnativi: CrystalDiskMark in modalità random (4K Q1T1) ovviamente mostra i limiti tipici dei dischi meccanici, con valori di pochi MB/s, ben inferiori a quelli di un SSD – ma questo era atteso, e il confronto forse non ha molto senso dato che si tratta di una diversa categoria di prodotto. Per l’uso cui è destinato (storage capiente e backup) il My Passport 2TB si comporta bene. Il Blackmagic Disk Speed Test su Mac (file 1 GB) ha riportato circa 110 MB/s in write e 118 MB/s in read, in linea con i numeri di CrystalDiskMark. Anche qui ho notato che i primi secondi di test il write era oltre 100 MB/s, poi dopo un po’ calava verso 50-60 MB/s man mano che il test continuava a girare: segno dell’SMR che entra in gioco. Ma il risultato medio finale si attesta comunque intorno ai 70-80 MB/s come throughput sostenuto, il che è accettabile. Un ulteriore test pratico: ho provato a eseguire dal My Passport un progetto video pesante (una cartella di 50 GB contenente filmati 4K) per vedere come reggeva l’I/O continuo. L’anteprima e l’import dei file in un software di montaggio (DaVinci Resolve) sono stati possibili ma leggermente meno reattivi rispetto a lavorare da un SSD interno – come previsto, la latenza di un HDD si sente in questi contesti. Tuttavia, per riprodurre video o aprire raccolte di foto direttamente dal drive, la velocità sequenziale è sufficiente: sono riuscito a guardare film in 4K direttamente dall’hard disk via USB 3.0 senza interruzioni. In sintesi, su USB 3.0 il WD My Passport 2TB offre buone prestazioni di trasferimento per un disco meccanico portatile: fino ~120 MB/s in condizioni ideali​, con la cautela di possibili rallentamenti durante scritture prolungate molto pesanti (dovuti alla tecnologia SMR)​. Per backup incrementali o utilizzi intermittenti, la velocità percepita è adeguata e nella mia esperienza l’unità ha svolto i suoi compiti senza problemi di timeout o disconnessioni. Ecco una tabella riassuntiva di alcuni risultati di benchmark che ho ottenuto su USB 3.0: Test (USB 3.0) Lettura sequenziale Scrittura sequenziale CrystalDiskMark (seq Q32T1) ~120 MB/s​ ~110 MB/s (iniziale) Blackmagic Disk Speed Test ~118 MB/s ~110 MB/s Trasferimento reale (file 4GB) ~105-110 MB/s ~100 MB/s Trasferimento lungo (200GB in più fasi) ~100→20 MB/s (andamento variabile a scatti)​ ~ – (L’andamento variabile indica il calo di velocità osservato durante scritture continuative molto lunghe, dovuto alla gestione SMR.) Velocità su USB 2.0 Ho testato il drive anche collegandolo a una vecchia porta USB 2.0, scenario ancora possibile se si intende usarlo con computer datati o come unità di emergenza su macchine non recentissime. In questo caso, il collo di bottiglia diventa l’interfaccia USB 2.0 stessa, che fisicamente non permette di superare circa ~30-40 MB/s di throughput massimo teorico. Read the full article
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tecnoandroidit · 2 days ago
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Il LincStation N2 è un NAS domestico compatto di nuova generazione, progettato per offrire alte prestazioni grazie a un’architettura all-flash (solo SSD) e una connessione di rete 10 GbE. In questa recensione tecnica e dettagliata vi racconto la mia esperienza diretta con il LincStation N2, analizzandone design, hardware, software e prestazioni, senza tralasciare confronti con i concorrenti e considerazioni finali. L’obiettivo è capire se questo dispositivo può candidarsi tra i migliori NAS del 2025 per utenti esigenti alla ricerca di un NAS domestico veloce e versatile. Design e costruzione Il LincStation N2 presenta uno chassis compatto in plastica (sopra) e metallo (guscio inferiore). Il design è minimalista e moderno, con il logo LincPlus ben visibile sulla parte superiore e una sottile striscia LED frontale che indica lo stato. Il NAS ha un form factor slim e curato: le dimensioni ridotte di circa 210 x 152 x 40 mm (poco più grande di un libro tascabile) lo rendono facile da posizionare su una scrivania o in salotto senza occupare troppo spazio​ . Il peso di ~800 grammi conferma la portabilità del device​ . La scocca è realizzata con una base in metallo e un coperchio superiore in plastica rigida​ ​ : questa combinazione offre sia robustezza strutturale che contribuisce alla dissipazione termica passiva. Sul frontale spicca una fascia color argento con il logo LincPlus e i LED delle unità (S1, S2 per le baie SATA, M1–M4 per gli slot M.2), oltre al pulsante di accensione. Il design è sobrio e professionale, vincitore anche di un Red Dot Award secondo il produttore (un dettaglio che mostra l’attenzione all’estetica). Un aspetto notevole è la progettazione tool-less per l’accesso agli alloggiamenti drive. Il pannello frontale si ribalta facilmente, permettendo di estrarre le slitte 2.5” per installare fino a due SSD/HDD SATA (7mm o 9.5mm di spessore) senza sforzo​ . Allo stesso modo, sul fondo dell’unità sono presenti quattro sportellini a molla che coprono gli slot M.2 2280 NVMe: basta fare pressione per sbloccarli e inserire gli SSD NVMe senza bisogno di viti o cacciaviti​ ​ . Questa soluzione rende l’installazione e la manutenzione dei drive estremamente pratica. La base del LincStation N2 con due SSD NVMe installati: si notano i quattro slot M.2 tool-less (due aperti con SSD Lexar inseriti) e le feritoie per il raffreddamento. L’accesso ai moduli è semplice, senza necessità di viti. Dal punto di vista termico, il N2 adotta un sistema di raffreddamento ibrido: sfrutta la conduzione e convezione passiva attraverso la scocca metallica (la griglia sul fondo favorisce il flusso d’aria naturale) e include una piccola ventola interna a controllo termico per dissipare il calore sotto carico​ . Durante la prova, ho constatato che la ventola entra in funzione solo quando necessario e rimane quasi impercettibile acusticamente nella maggior parte degli scenari d’uso​ . In idle il rumore è talmente basso da confondersi col silenzio ambientale ( Read the full article
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tecnoandroidit · 3 days ago
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Il Laifen Mini è un asciugacapelli compatto, una versione ridotta che riesce comunque a offrire potenza e funzionalità simili a quelle di un modello full-size. Ha una silhouette snella e minimalista, come la maggior parte dei migliori asciugacapelli oggi sul mercato: il corpo è cilindrico e leggero, con la maggior parte del peso concentrato nel manico. Ma tutto l’insieme è stato ridimensionato per diventare più portatile. Il fatto che venga venduto con una comoda sacca da viaggio fa capire che Laifen ha pensato soprattutto alla trasportabilità, ma onestamente lo prenderei in considerazione anche come asciugacapelli principale se avessi poco spazio a disposizione. È leggero, maneggevole e piacevole da usare. Il nuovo rivestimento opaco di questo modello aggiunge grip alla presa e, allo stesso tempo, gli conferisce un tocco di eleganza in più. Per quanto riguarda le modalità di utilizzo, ci sono le classiche opzioni di temperatura e velocità, ma anche alcune modalità avanzate. Una in particolare alterna automaticamente aria calda e fredda ogni due secondi: è pensata per proteggere il cuoio capelluto e fissare meglio la piega mentre la realizzi. L’altra è una modalità bambino, con pressione ridotta, più adatta ai capelli delicati. Anche se personalmente non ho avuto bisogno di queste due modalità nel mio styling quotidiano, posso confermare che funzionano come promesso e rappresentano opzioni utili per chi ha esigenze più specifiche. In modalità auto-cycle, mi sono bastati due minuti e mezzo per asciugare i capelli all’80-90%: un tempo leggermente superiore rispetto al mio asciugacapelli grande, ma comunque più che accettabile e sorprendentemente efficiente per un modello da viaggio. Ci sono però alcuni aspetti da migliorare. Il cavo è piuttosto corto, e al momento non esiste un diffusore compatibile – una mancanza che sicuramente non piacerà a chi ha i capelli ricci. Inoltre, ho trovato i comandi un po’ macchinosi: per cambiare modalità bisogna premere i pulsanti con una certa sequenza (pressioni lunghe o brevi), e bisogna impararle a memoria. L’unico modo per sapere in che modalità ci si trova è guardare l’anello luminoso sul corpo dell’asciugacapelli e ricordarsi a cosa corrisponde ogni colore. Di certo è una scelta stilistica accattivante, ma non il metodo più pratico per comunicare le informazioni. Al di là di queste piccole frustrazioni, considero il Laifen Mini un ottimo prodotto della linea Laifen. È venduto a un prezzo accessibile, considerato tutto ciò che offre: buone prestazioni, versatilità e un design moderno, il tutto in una fascia di prezzo media. Recensione in pillole Il Laifen Mini è un asciugacapelli compatto, una versione ridotta che riesce comunque a offrire potenza e funzionalità simili a quelle di un modello full-size. Ha una silhouette snella e minimalista, come la maggior parte dei migliori asciugacapelli oggi sul mercato: il corpo è cilindrico e leggero, con la maggior parte del peso concentrato nel manico. Ma tutto l’insieme è stato ridimensionato per diventare più portatile. Il fatto che venga venduto con una comoda sacca da viaggio fa capire che Laifen ha pensato soprattutto alla trasportabilità, ma onestamente lo prenderei in considerazione anche come asciugacapelli principale se avessi poco spazio a disposizione. È leggero, maneggevole e piacevole da usare. Il nuovo rivestimento opaco di questo modello aggiunge grip alla presa e, allo stesso tempo, gli conferisce un tocco di eleganza in più. Per quanto riguarda le modalità di utilizzo, ci sono le classiche opzioni di temperatura e velocità, ma anche alcune modalità avanzate. Una in particolare alterna automaticamente aria calda e fredda ogni due secondi: è pensata per proteggere il cuoio capelluto e fissare meglio la piega mentre la realizzi. L’altra è una modalità bambino, con pressione ridotta, più adatta ai capelli delicati. Anche se personalmente non ho avuto bisogno di queste due modalità nel mio styling quotidiano, posso confermare che funzionano come promesso e rappresentano opzioni utili per chi ha esigenze più specifiche. In modalità auto-cycle, mi sono bastati due minuti e mezzo per asciugare i capelli all’80-90%: un tempo leggermente superiore rispetto al mio asciugacapelli grande, ma comunque più che accettabile e sorprendentemente efficiente per un modello da viaggio. Ci sono però alcuni aspetti da migliorare. Il cavo è piuttosto corto, e al momento non esiste un diffusore compatibile – una mancanza che sicuramente non piacerà a chi ha i capelli ricci. Inoltre, ho trovato i comandi un po’ macchinosi: per cambiare modalità bisogna premere i pulsanti con una certa sequenza (pressioni lunghe o brevi), e bisogna impararle a memoria. L’unico modo per sapere in che modalità ci si trova è guardare l’anello luminoso sul corpo dell’asciugacapelli e ricordarsi a cosa corrisponde ogni colore. Di certo è una scelta stilistica accattivante, ma non il metodo più pratico per comunicare le informazioni. Al di là di queste piccole frustrazioni, considero il Laifen Mini un ottimo prodotto della linea Laifen. È venduto a un prezzo accessibile, considerato tutto ciò che offre: buone prestazioni, versatilità e un design moderno, il tutto in una fascia di prezzo media. Design e Caratteristiche Laifen Mini hair dryer Il Laifen Mini è una versione ridotta del già noto Laifen Swift, uno degli asciugacapelli che aveva cavalcato l’ondata di design ispirati al Dyson Supersonic, che all’epoca rappresentava la grande novità del settore. Anche il Mini mantiene quella forma aerodinamica, con il peso concentrato nel manico e un corpo snello e minimale. Ma ora, a differenza del passato, il design non dà più l’impressione di essere una copia: ha uno stile proprio, e devo dire che apprezzo molto l’identità estetica che Laifen sta sviluppando. È anche il primo asciugacapelli Laifen a introdurre una finitura opaca. Questo dettaglio è un doppio vantaggio: migliora la presa e allo stesso tempo elimina quell’effetto plastica lucida che può far sembrare il prodotto economico. È disponibile in quattro tonalità tenui e pastello, decisamente più moderne rispetto ai colori accesi e tropicali che Dyson continua a proporre. Io ho provato la versione Pink, un rosa molto delicato. Ma ci sono anche le varianti Jungle Green (verde oliva), Glacier Blue (un azzurro-grigiastro molto sobrio) e Arctic White. Nella confezione troviamo un beccuccio concentratore, che si aggancia e si stacca magneticamente, e una sacca da trasporto, disponibile in grigio o marrone (il colore è casuale). La sacca è appena abbastanza grande per contenere asciugacapelli, cavo e accessori, ed è dotata di una chiusura magnetica lungo tutto il bordo superiore, semplice e pratica da usare. Il cavo, però, è piuttosto corto: misura 1,8 metri, ovvero circa 5,9 piedi. Questo può risultare scomodo se si pensa di utilizzare il Mini come asciugacapelli principale, ma è una scelta comprensibile in ottica “travel”. Inoltre, è presente una fascetta in gomma per tenere il cavo ordinato quando lo si ripone nella sacca. Per fare un confronto, la maggior parte degli asciugacapelli tradizionali ha un cavo lungo dai 2,5 ai 3 metri. E va detto che Laifen, in generale, non si distingue per generosità in questo aspetto: anche lo Swift, modello a grandezza naturale, ha lo stesso identico cavo del Mini. Una scelta che potrebbe lasciare perplessi, ma che sembra far parte della filosofia del brand. Comandi Laifen Mini hair dryer I comandi si trovano direttamente sul manico dell’asciugacapelli e sono due: uno slider e un pulsante. Lo slider serve per accendere il dispositivo e per selezionare una delle due velocità del flusso d’aria, indicate tramite icone (0, I, II). Il secondo pulsante è dedicato alla scelta della modalità di funzionamento. Ed è proprio qui che le cose si complicano un po’, perché ogni modalità richiede una diversa combinazione di pressioni: Pressione lunga: attiva la modalità a ciclo di temperatura (alternanza caldo/freddo ogni due secondi) Due pressioni brevi: attivano la modalità bambino, pensata per capelli delicati e flusso più delicato Una pressione breve: cambia la temperatura tra bassa, media e alta Un anello luminoso intorno al corpo dell’asciugacapelli indica la temperatura selezionata tramite colori diversi. Tuttavia, a parte questa luce, non esiste altro modo per capire quale modalità è attiva. E questo può generare confusione, soprattutto se non si ricordano le combinazioni di tasti. Quando ho ricevuto il dispositivo, Laifen aveva applicato una fascetta intorno al manico con le istruzioni stampate sopra. Per fortuna ho avuto la prontezza di farne una foto, perché una volta rimossa, l’unico modo per ricordarsi i comandi è affidarsi alla memoria. La regolazione della temperatura viene descritta come “intelligente”, ma in realtà significa solo che c’è un sensore interno che previene il surriscaldamento – una funzione che ormai è lo standard in qualsiasi asciugacapelli di fascia media o alta. Come la maggior parte dei modelli moderni, anche il Laifen Mini emette ioni negativi durante l’asciugatura, per ridurre l’effetto crespo e rendere i capelli più disciplinati. Nel complesso, la gestione dei comandi non è la più intuitiva: è elegante e minimalista, ma sacrificare la chiarezza per lo stile non sempre è la scelta migliore. Performance Laifen Mini hair dryer Il Laifen Mini si impugna con grande facilità: ha un design ben bilanciato e una presa sicura, merito anche del rivestimento opaco che evita scivolamenti e migliora il comfort durante l’uso. È abbastanza leggero da poter essere utilizzato anche per lunghi periodi senza affaticare il braccio, e per essere un asciugacapelli da viaggio, sprigiona una potenza davvero notevole. L’ho testato sui miei capelli, che sono mossi e arrivano circa all’altezza delle ascelle. I tempi di asciugatura sono risultati leggermente più lunghi rispetto a quando utilizzo il mio Dyson Supersonic Nural, ma nulla di drammatico o fastidioso. È un compromesso che considero accettabile, considerando il formato compatto. Le dimensioni ridotte e la pratica sacca da trasporto lo rendono perfetto da mettere in valigia per un viaggio, ma secondo me può tranquillamente sostituire un asciugacapelli classico anche nell’uso quotidiano, soprattutto se si ha poco spazio in bagno o nella propria routine. La potenza e le funzionalità sono più che adeguate, e le uniche vere rinunce riguardano la lunghezza del cavo, che potrebbe essere un limite se le prese elettriche non si trovano vicino allo specchio. Per quanto riguarda gli accessori, il beccuccio concentratore incluso si aggancia e si sgancia con facilità grazie all’innesto magnetico, e una volta in funzione rimane stabile e ben saldo. Considerate le dimensioni ridotte del dispositivo, funziona sorprendentemente bene. Inoltre, è realizzato con una struttura a doppia parete, il che significa che i bordi non si surriscaldano e possono essere toccati anche subito dopo l’uso, senza rischio di scottature. L’unico vero limite, a mio avviso, è l’assenza di un diffusore compatibile: un elemento che sicuramente farà storcere il naso a chi ha i capelli ricci o mossi e necessita di uno styling più definito. Per il resto, il Laifen Mini si dimostra un ottimo compromesso tra compattezza, prestazioni e design. Funzionamento Laifen Mini hair dryer Entriamo un po’ più nel dettaglio del funzionamento. Il Laifen Mini offre due velocità del flusso d’aria, mentre la maggior parte degli asciugacapelli moderni ne propone tre. Tuttavia, credo che due siano sufficienti per la maggior parte degli utenti, soprattutto considerando l’uso quotidiano o da viaggio. Le opzioni di temperatura sono leggermente più limitate rispetto allo standard attuale. In genere, ci si aspetta tre livelli di calore più un tasto dedicato al colpo d’aria fredda. Qui, invece, ci si muove tra tre modalità: freddo, medio e caldo. La temperatura selezionata viene indicata da un anello luminoso intorno al corpo dell’asciugacapelli, che cambia colore in base alla modalità: blu per il freddo, giallo per il medio, rosso per il caldo. Personalmente, non ho avuto problemi a dover scorrere le modalità per accedere all’aria fredda, anche se capisco che qualcuno possa preferire il classico tasto dedicato. Il vantaggio dell’approccio di Laifen è che non serve tenere premuto alcun pulsante per mantenere il flusso freddo: è più comodo soprattutto se si desidera usare l’aria fredda per periodi prolungati. Se si ha particolare attenzione alla salute del cuoio capelluto o si sta cercando di fissare una piega, è disponibile anche una modalità “ciclo di temperatura”, in cui l’asciugacapelli alterna automaticamente aria calda e fredda ogni due secondi. In questa modalità, l’anello luminoso cambia gradualmente da rosa a rosso, poi a viola e infine a blu. Lo scopo è quello di evitare il surriscaldamento del cuoio capelluto e migliorare il fissaggio dello styling. Durante le mie prove, in modalità “ciclo”, sono bastati circa due minuti e mezzo per asciugare i capelli al 90%. Per confronto, con la modalità automatica del Dyson Supersonic Nural ottengo lo stesso risultato in circa due minuti. Personalmente non ho trovato questa funzione essenziale nella mia routine, ma apprezzo il fatto che ci sia: è un’opzione in più per chi ha esigenze specifiche. Laifen afferma che, in questa modalità, la velocità del flusso d’aria resta invariata rispetto alle modalità classiche, ma la pressione è ridotta, per rendere il getto più delicato sulla pelle. Se si attiva invece la modalità bambino, l’asciugacapelli funziona a 38 °C con la velocità bassa e a 48 °C con quella alta. In questo caso, l’anello luminoso pulsa in giallo. Devo dire che ho apprezzato l’impegno di Laifen nell’andare oltre le classiche modalità base. Non tutte le opzioni saranno utili a tutti – personalmente, ho utilizzato quasi sempre la combinazione di massima velocità e temperatura – ma la varietà di scelte consente di adattare l’uso del dispositivo a diverse preferenze ed esigenze. Tuttavia, un aspetto che continuo a trovare poco pratico è l’assenza di indicazioni chiare sulle modalità selezionate. Capisco il desiderio di mantenere un design minimalista, ma l’unico modo per sapere a che temperatura si è è osservare i colori dell’anello luminoso… e ricordarsi a cosa corrispondono. A meno di non avere una memoria impeccabile, per molti sarà un processo di tentativi ed errori. Prezzo e dove acquistare Laifen Mini hair dryer Il Laifen Mini è attualmente disponibile al prezzo di 129,99 €, con una promozione attiva che lo sconta a 103,99 €, offrendo un risparmio di 26 € rispetto al prezzo di listino. Questa offerta è valida esclusivamente sul sito ufficiale di Laifen.​ L'acquisto può essere effettuato direttamente tramite il sito ufficiale di Laifen. Le opzioni di pagamento includono PayPal, Klarna (per pagamenti rateali) e tutti i principali circuiti di carte di credito, garantendo transazioni sicure e flessibili.​ Read the full article
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tecnoandroidit · 3 days ago
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Huawei compie un ulteriore passo avanti nel mondo della tecnologia indossabile, annunciando il lancio del sistema HUAWEI TruSense potenziato, un’evoluzione significativa nel campo della gestione digitale della salute e del benessere fisico. Presentato durante un evento di risonanza globale, questo sistema si configura come l'aggiornamento tecnologico più ambizioso che l'azienda abbia mai introdotto nel settore degli indossabili, promettendo di elevare a un livello superiore la precisione, la tempestività e la completezza del monitoraggio personale. Sulla scia del successo del lancio iniziale avvenuto nel 2024, Huawei ha arricchito il sistema TruSense con un’innovazione dirompente: il Modulo Super-Sensing Distribuito. Questa novità spalanca le porte a un’inedita interazione tra l'essere umano e i propri dati biometrici, fondendo in un’unica piattaforma sensoriale avanzata hardware all'avanguardia, algoritmi proprietari e intelligenza artificiale. Verso un Monitoraggio della Salute Proattivo e di Livello Superiore Questo nuovo modulo rappresenta l'apice di un impegno decennale in ricerca e sviluppo nel campo della tecnologia sanitaria indossabile. Rispetto alle versioni precedenti, il sistema TruSense potenziato è ora in grado di acquisire dati non solo dal polso, ma anche dalla punta delle dita. Questa scelta strategica sfrutta la maggiore sensibilità di quest'area e la sua minore suscettibilità a interferenze dovute a pigmentazione cutanea e peli. Il risultato? Letture più stabili e ricche di dettagli, specialmente per quanto riguarda i parametri cardiovascolari. In sostanza, questa fusione multimodale di segnali – che spaziano da quelli ottici ed elettrici a quelli acustici e meccanici – offre una panoramica ancora più ampia e precisa dello stato fisico dell’utente. Di fatto, porta il monitoraggio della salute a livelli di accuratezza tipici di un laboratorio, ma direttamente al polso o al dito di ciascuno. Dalla Ricerca alla Vita Quotidiana: Misurazioni Affidabili, Rapide e Complete Uno degli avanzamenti più significativi riguarda la velocità di misurazione dell’ossigeno nel sangue, che ora può essere rilevata in tempo reale, con una reattività migliorata del 40%. L’utente riceve notifiche immediate in caso di ipossia o di improvvisi cali dei valori, un aspetto di fondamentale importanza per chi pratica escursionismo, per gli atleti di endurance e per le persone affette da patologie respiratorie croniche. Parallelamente, la funzionalità Health Glance, già apprezzata nei dispositivi di punta come HUAWEI WATCH 4, è stata ulteriormente potenziata. Ora consente di ottenere un’analisi di oltre 10 indicatori vitali in un lasso di tempo sorprendentemente breve: solo 60 secondi. Oltre ai parametri ben noti come frequenza cardiaca, livello di ossigeno e stress, sono state introdotte anche misurazioni innovative, come la valutazione della funzione ovarica e l’analisi della HRV (variabilità della frequenza cardiaca), segnali cruciali per il benessere emotivo e ormonale. Un Ecosistema Globale Dedicato al Benessere Huawei, che vanta una leadership di sei anni consecutivi nel mercato cinese degli smartwatch e sta registrando una crescita significativa anche in Europa, ha costruito una solida base tecnologica per estendere l’utilizzo quotidiano dei dispositivi indossabili come strumenti di medicina preventiva. Secondo i dati IDC, Huawei è leader nel mercato globale dei dispositivi da polso con un prezzo inferiore ai 700 dollari, e con l'imminente lancio del nuovo HUAWEI WATCH 5, previsto per il 15 maggio 2025 a Berlino, mira a consolidare ulteriormente la propria posizione di vertice. Grazie a una rete che conta oltre 250 progetti di ricerca sanitaria a livello globale, Huawei ha raccolto più di 110 trilioni di dati biometrici. Questo immenso patrimonio di informazioni ha permesso lo sviluppo di algoritmi e modelli predittivi convalidati da importanti centri clinici internazionali, come l’Ospedale Universitario di Ginevra e il Politecnico di Milano. Le collaborazioni spaziano dal monitoraggio dell’aritmia in pazienti con diverse pigmentazioni cutanee alla salute riproduttiva femminile, fino allo screening del rischio di ictus. Tecnologia Integrata per il Benessere di Ogni Giorno Il sistema HUAWEI TruSense si fonda su sei pilastri essenziali: Accuratezza, Completezza, Velocità, Flessibilità, Apertura e Iterabilità. Ogni nuovo dispositivo indossabile che integra questo sistema è dotato di sensori multidimensionali, tra cui vetro ultra-opaco, percorsi ottici multi-spazio e multi-regione, e algoritmi adattivi basati sull’intelligenza artificiale. Questa combinazione permette un monitoraggio fisiologico avanzato in oltre 100 modalità sportive, dalle immersioni al trail running, dal ciclismo all'arrampicata su roccia. Il nuovo modulo Super-Sensing sfrutta un’architettura distribuita per coprire simultaneamente più punti di rilevazione. La gestione dei dati è centralizzata, sicura, criptata e pienamente conforme ai più rigorosi standard internazionali in materia di privacy, come testimonia la certificazione nazionale di livello 3 per la protezione delle informazioni. HUAWEI Health Lab: Un Laboratorio Vivente per la Salute Il cuore pulsante della ricerca è l’HUAWEI Health Lab situato a Songshan Lake, un centro di eccellenza di 4.680 metri quadrati che integra biomeccanica, psicologia sportiva e medicina preventiva. Dotato di strutture all'avanguardia per la simulazione ad alta quota (fino a 6.000 metri), camere acusticamente isolate, pareti per l'arrampicata e piscine a temperatura controllata, il laboratorio consente di testare i dispositivi in condizioni estreme per garantirne l'affidabilità anche negli ambienti più complessi. L’ambiente del laboratorio è stato progettato per favorire la concentrazione e il benessere psicofisico. I colori naturali, l’illuminazione ambientale e il design biofilico riflettono l’impegno di Huawei verso una tecnologia che sia non solo avanzata, ma anche empatica, intuitiva e profondamente centrata sull’essere umano. Una Visione Proiettata nel Futuro della Salute Digitale Il sistema HUAWEI TruSense non è semplicemente un insieme di tecnologie all'avanguardia: rappresenta un vero e proprio manifesto strategico per il futuro del benessere. In un’epoca in cui l’OMS promuove l’espansione globale della sanità digitale (Strategia 2020-2025), Huawei propone una piattaforma che rende misurabile la salute quotidiana, spostando il focus da un modello sanitario reattivo a uno preventivo e personalizzato. La visione di Huawei si allinea perfettamente anche con il piano “Healthy China 2030”, che mira a elevare il livello di alfabetizzazione sanitaria dal 10% al 30% nei prossimi cinque anni. Grazie a dispositivi capaci di segnalare tempestivamente anomalie fisiologiche e suggerire piani di allenamento e prevenzione su misura, la salute diventa un compagno di vita quotidiano, non più un obiettivo da perseguire solo in caso di necessità. Con il lancio del sistema HUAWEI TruSense potenziato, Huawei non introduce solamente un prodotto, ma un intero ecosistema concepito per accompagnare ogni individuo nel proprio percorso verso una salute consapevole, scientifica e personalizzata. Dall’algoritmo al polso, dal laboratorio al consumatore, Huawei promette un futuro in cui la tecnologia non sostituisce l’umanità, ma ne amplifica la capacità di vivere in armonia con sé stessi, con il proprio corpo e con l’ambiente circostante. Il prossimo capitolo di questa storia si scriverà il 15 maggio a Berlino, con il debutto del HUAWEI WATCH 5, dove tutte queste innovazioni prenderanno forma in un dispositivo pensato per cambiare radicalmente il nostro modo di concepire – e di vivere – la salute. Read the full article
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tecnoandroidit · 3 days ago
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Huawei compie un ulteriore passo avanti nel mondo della tecnologia indossabile, annunciando il lancio del sistema HUAWEI TruSense potenziato, un’evoluzione significativa nel campo della gestione digitale della salute e del benessere fisico. Presentato durante un evento di risonanza globale, questo sistema si configura come l'aggiornamento tecnologico più ambizioso che l'azienda abbia mai introdotto nel settore degli indossabili, promettendo di elevare a un livello superiore la precisione, la tempestività e la completezza del monitoraggio personale. Sulla scia del successo del lancio iniziale avvenuto nel 2024, Huawei ha arricchito il sistema TruSense con un’innovazione dirompente: il Modulo Super-Sensing Distribuito. Questa novità spalanca le porte a un’inedita interazione tra l'essere umano e i propri dati biometrici, fondendo in un’unica piattaforma sensoriale avanzata hardware all'avanguardia, algoritmi proprietari e intelligenza artificiale. Verso un Monitoraggio della Salute Proattivo e di Livello Superiore Questo nuovo modulo rappresenta l'apice di un impegno decennale in ricerca e sviluppo nel campo della tecnologia sanitaria indossabile. Rispetto alle versioni precedenti, il sistema TruSense potenziato è ora in grado di acquisire dati non solo dal polso, ma anche dalla punta delle dita. Questa scelta strategica sfrutta la maggiore sensibilità di quest'area e la sua minore suscettibilità a interferenze dovute a pigmentazione cutanea e peli. Il risultato? Letture più stabili e ricche di dettagli, specialmente per quanto riguarda i parametri cardiovascolari. In sostanza, questa fusione multimodale di segnali – che spaziano da quelli ottici ed elettrici a quelli acustici e meccanici – offre una panoramica ancora più ampia e precisa dello stato fisico dell’utente. Di fatto, porta il monitoraggio della salute a livelli di accuratezza tipici di un laboratorio, ma direttamente al polso o al dito di ciascuno. Dalla Ricerca alla Vita Quotidiana: Misurazioni Affidabili, Rapide e Complete Uno degli avanzamenti più significativi riguarda la velocità di misurazione dell’ossigeno nel sangue, che ora può essere rilevata in tempo reale, con una reattività migliorata del 40%. L’utente riceve notifiche immediate in caso di ipossia o di improvvisi cali dei valori, un aspetto di fondamentale importanza per chi pratica escursionismo, per gli atleti di endurance e per le persone affette da patologie respiratorie croniche. Parallelamente, la funzionalità Health Glance, già apprezzata nei dispositivi di punta come HUAWEI WATCH 4, è stata ulteriormente potenziata. Ora consente di ottenere un’analisi di oltre 10 indicatori vitali in un lasso di tempo sorprendentemente breve: solo 60 secondi. Oltre ai parametri ben noti come frequenza cardiaca, livello di ossigeno e stress, sono state introdotte anche misurazioni innovative, come la valutazione della funzione ovarica e l’analisi della HRV (variabilità della frequenza cardiaca), segnali cruciali per il benessere emotivo e ormonale. Un Ecosistema Globale Dedicato al Benessere Huawei, che vanta una leadership di sei anni consecutivi nel mercato cinese degli smartwatch e sta registrando una crescita significativa anche in Europa, ha costruito una solida base tecnologica per estendere l’utilizzo quotidiano dei dispositivi indossabili come strumenti di medicina preventiva. Secondo i dati IDC, Huawei è leader nel mercato globale dei dispositivi da polso con un prezzo inferiore ai 700 dollari, e con l'imminente lancio del nuovo HUAWEI WATCH 5, previsto per il 15 maggio 2025 a Berlino, mira a consolidare ulteriormente la propria posizione di vertice. Grazie a una rete che conta oltre 250 progetti di ricerca sanitaria a livello globale, Huawei ha raccolto più di 110 trilioni di dati biometrici. Questo immenso patrimonio di informazioni ha permesso lo sviluppo di algoritmi e modelli predittivi convalidati da importanti centri clinici internazionali, come l’Ospedale Universitario di Ginevra e il Politecnico di Milano. Le collaborazioni spaziano dal monitoraggio dell’aritmia in pazienti con diverse pigmentazioni cutanee alla salute riproduttiva femminile, fino allo screening del rischio di ictus. Tecnologia Integrata per il Benessere di Ogni Giorno Il sistema HUAWEI TruSense si fonda su sei pilastri essenziali: Accuratezza, Completezza, Velocità, Flessibilità, Apertura e Iterabilità. Ogni nuovo dispositivo indossabile che integra questo sistema è dotato di sensori multidimensionali, tra cui vetro ultra-opaco, percorsi ottici multi-spazio e multi-regione, e algoritmi adattivi basati sull’intelligenza artificiale. Questa combinazione permette un monitoraggio fisiologico avanzato in oltre 100 modalità sportive, dalle immersioni al trail running, dal ciclismo all'arrampicata su roccia. Il nuovo modulo Super-Sensing sfrutta un’architettura distribuita per coprire simultaneamente più punti di rilevazione. La gestione dei dati è centralizzata, sicura, criptata e pienamente conforme ai più rigorosi standard internazionali in materia di privacy, come testimonia la certificazione nazionale di livello 3 per la protezione delle informazioni. HUAWEI Health Lab: Un Laboratorio Vivente per la Salute Il cuore pulsante della ricerca è l’HUAWEI Health Lab situato a Songshan Lake, un centro di eccellenza di 4.680 metri quadrati che integra biomeccanica, psicologia sportiva e medicina preventiva. Dotato di strutture all'avanguardia per la simulazione ad alta quota (fino a 6.000 metri), camere acusticamente isolate, pareti per l'arrampicata e piscine a temperatura controllata, il laboratorio consente di testare i dispositivi in condizioni estreme per garantirne l'affidabilità anche negli ambienti più complessi. L’ambiente del laboratorio è stato progettato per favorire la concentrazione e il benessere psicofisico. I colori naturali, l’illuminazione ambientale e il design biofilico riflettono l’impegno di Huawei verso una tecnologia che sia non solo avanzata, ma anche empatica, intuitiva e profondamente centrata sull’essere umano. Una Visione Proiettata nel Futuro della Salute Digitale Il sistema HUAWEI TruSense non è semplicemente un insieme di tecnologie all'avanguardia: rappresenta un vero e proprio manifesto strategico per il futuro del benessere. In un’epoca in cui l’OMS promuove l’espansione globale della sanità digitale (Strategia 2020-2025), Huawei propone una piattaforma che rende misurabile la salute quotidiana, spostando il focus da un modello sanitario reattivo a uno preventivo e personalizzato. La visione di Huawei si allinea perfettamente anche con il piano “Healthy China 2030”, che mira a elevare il livello di alfabetizzazione sanitaria dal 10% al 30% nei prossimi cinque anni. Grazie a dispositivi capaci di segnalare tempestivamente anomalie fisiologiche e suggerire piani di allenamento e prevenzione su misura, la salute diventa un compagno di vita quotidiano, non più un obiettivo da perseguire solo in caso di necessità. Con il lancio del sistema HUAWEI TruSense potenziato, Huawei non introduce solamente un prodotto, ma un intero ecosistema concepito per accompagnare ogni individuo nel proprio percorso verso una salute consapevole, scientifica e personalizzata. Dall’algoritmo al polso, dal laboratorio al consumatore, Huawei promette un futuro in cui la tecnologia non sostituisce l’umanità, ma ne amplifica la capacità di vivere in armonia con sé stessi, con il proprio corpo e con l’ambiente circostante. Il prossimo capitolo di questa storia si scriverà il 15 maggio a Berlino, con il debutto del HUAWEI WATCH 5, dove tutte queste innovazioni prenderanno forma in un dispositivo pensato per cambiare radicalmente il nostro modo di concepire – e di vivere – la salute. Read the full article
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Huawei compie un ulteriore passo avanti nel mondo della tecnologia indossabile, annunciando il lancio del sistema HUAWEI TruSense potenziato, un’evoluzione significativa nel campo della gestione digitale della salute e del benessere fisico. Presentato durante un evento di risonanza globale, questo sistema si configura come l'aggiornamento tecnologico più ambizioso che l'azienda abbia mai introdotto nel settore degli indossabili, promettendo di elevare a un livello superiore la precisione, la tempestività e la completezza del monitoraggio personale. Sulla scia del successo del lancio iniziale avvenuto nel 2024, Huawei ha arricchito il sistema TruSense con un’innovazione dirompente: il Modulo Super-Sensing Distribuito. Questa novità spalanca le porte a un’inedita interazione tra l'essere umano e i propri dati biometrici, fondendo in un’unica piattaforma sensoriale avanzata hardware all'avanguardia, algoritmi proprietari e intelligenza artificiale. Verso un Monitoraggio della Salute Proattivo e di Livello Superiore Questo nuovo modulo rappresenta l'apice di un impegno decennale in ricerca e sviluppo nel campo della tecnologia sanitaria indossabile. Rispetto alle versioni precedenti, il sistema TruSense potenziato è ora in grado di acquisire dati non solo dal polso, ma anche dalla punta delle dita. Questa scelta strategica sfrutta la maggiore sensibilità di quest'area e la sua minore suscettibilità a interferenze dovute a pigmentazione cutanea e peli. Il risultato? Letture più stabili e ricche di dettagli, specialmente per quanto riguarda i parametri cardiovascolari. In sostanza, questa fusione multimodale di segnali – che spaziano da quelli ottici ed elettrici a quelli acustici e meccanici – offre una panoramica ancora più ampia e precisa dello stato fisico dell’utente. Di fatto, porta il monitoraggio della salute a livelli di accuratezza tipici di un laboratorio, ma direttamente al polso o al dito di ciascuno. Dalla Ricerca alla Vita Quotidiana: Misurazioni Affidabili, Rapide e Complete Uno degli avanzamenti più significativi riguarda la velocità di misurazione dell’ossigeno nel sangue, che ora può essere rilevata in tempo reale, con una reattività migliorata del 40%. L’utente riceve notifiche immediate in caso di ipossia o di improvvisi cali dei valori, un aspetto di fondamentale importanza per chi pratica escursionismo, per gli atleti di endurance e per le persone affette da patologie respiratorie croniche. Parallelamente, la funzionalità Health Glance, già apprezzata nei dispositivi di punta come HUAWEI WATCH 4, è stata ulteriormente potenziata. Ora consente di ottenere un’analisi di oltre 10 indicatori vitali in un lasso di tempo sorprendentemente breve: solo 60 secondi. Oltre ai parametri ben noti come frequenza cardiaca, livello di ossigeno e stress, sono state introdotte anche misurazioni innovative, come la valutazione della funzione ovarica e l’analisi della HRV (variabilità della frequenza cardiaca), segnali cruciali per il benessere emotivo e ormonale. Un Ecosistema Globale Dedicato al Benessere Huawei, che vanta una leadership di sei anni consecutivi nel mercato cinese degli smartwatch e sta registrando una crescita significativa anche in Europa, ha costruito una solida base tecnologica per estendere l’utilizzo quotidiano dei dispositivi indossabili come strumenti di medicina preventiva. Secondo i dati IDC, Huawei è leader nel mercato globale dei dispositivi da polso con un prezzo inferiore ai 700 dollari, e con l'imminente lancio del nuovo HUAWEI WATCH 5, previsto per il 15 maggio 2025 a Berlino, mira a consolidare ulteriormente la propria posizione di vertice. Grazie a una rete che conta oltre 250 progetti di ricerca sanitaria a livello globale, Huawei ha raccolto più di 110 trilioni di dati biometrici. Questo immenso patrimonio di informazioni ha permesso lo sviluppo di algoritmi e modelli predittivi convalidati da importanti centri clinici internazionali, come l’Ospedale Universitario di Ginevra e il Politecnico di Milano. Le collaborazioni spaziano dal monitoraggio dell’aritmia in pazienti con diverse pigmentazioni cutanee alla salute riproduttiva femminile, fino allo screening del rischio di ictus. Tecnologia Integrata per il Benessere di Ogni Giorno Il sistema HUAWEI TruSense si fonda su sei pilastri essenziali: Accuratezza, Completezza, Velocità, Flessibilità, Apertura e Iterabilità. Ogni nuovo dispositivo indossabile che integra questo sistema è dotato di sensori multidimensionali, tra cui vetro ultra-opaco, percorsi ottici multi-spazio e multi-regione, e algoritmi adattivi basati sull’intelligenza artificiale. Questa combinazione permette un monitoraggio fisiologico avanzato in oltre 100 modalità sportive, dalle immersioni al trail running, dal ciclismo all'arrampicata su roccia. Il nuovo modulo Super-Sensing sfrutta un’architettura distribuita per coprire simultaneamente più punti di rilevazione. La gestione dei dati è centralizzata, sicura, criptata e pienamente conforme ai più rigorosi standard internazionali in materia di privacy, come testimonia la certificazione nazionale di livello 3 per la protezione delle informazioni. HUAWEI Health Lab: Un Laboratorio Vivente per la Salute Il cuore pulsante della ricerca è l’HUAWEI Health Lab situato a Songshan Lake, un centro di eccellenza di 4.680 metri quadrati che integra biomeccanica, psicologia sportiva e medicina preventiva. Dotato di strutture all'avanguardia per la simulazione ad alta quota (fino a 6.000 metri), camere acusticamente isolate, pareti per l'arrampicata e piscine a temperatura controllata, il laboratorio consente di testare i dispositivi in condizioni estreme per garantirne l'affidabilità anche negli ambienti più complessi. L’ambiente del laboratorio è stato progettato per favorire la concentrazione e il benessere psicofisico. I colori naturali, l’illuminazione ambientale e il design biofilico riflettono l’impegno di Huawei verso una tecnologia che sia non solo avanzata, ma anche empatica, intuitiva e profondamente centrata sull’essere umano. Una Visione Proiettata nel Futuro della Salute Digitale Il sistema HUAWEI TruSense non è semplicemente un insieme di tecnologie all'avanguardia: rappresenta un vero e proprio manifesto strategico per il futuro del benessere. In un’epoca in cui l’OMS promuove l’espansione globale della sanità digitale (Strategia 2020-2025), Huawei propone una piattaforma che rende misurabile la salute quotidiana, spostando il focus da un modello sanitario reattivo a uno preventivo e personalizzato. La visione di Huawei si allinea perfettamente anche con il piano “Healthy China 2030”, che mira a elevare il livello di alfabetizzazione sanitaria dal 10% al 30% nei prossimi cinque anni. Grazie a dispositivi capaci di segnalare tempestivamente anomalie fisiologiche e suggerire piani di allenamento e prevenzione su misura, la salute diventa un compagno di vita quotidiano, non più un obiettivo da perseguire solo in caso di necessità. Con il lancio del sistema HUAWEI TruSense potenziato, Huawei non introduce solamente un prodotto, ma un intero ecosistema concepito per accompagnare ogni individuo nel proprio percorso verso una salute consapevole, scientifica e personalizzata. Dall’algoritmo al polso, dal laboratorio al consumatore, Huawei promette un futuro in cui la tecnologia non sostituisce l’umanità, ma ne amplifica la capacità di vivere in armonia con sé stessi, con il proprio corpo e con l’ambiente circostante. Il prossimo capitolo di questa storia si scriverà il 15 maggio a Berlino, con il debutto del HUAWEI WATCH 5, dove tutte queste innovazioni prenderanno forma in un dispositivo pensato per cambiare radicalmente il nostro modo di concepire – e di vivere – la salute. Read the full article
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tecnoandroidit · 4 days ago
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Il Laifen Mini è un asciugacapelli compatto, una versione ridotta che riesce comunque a offrire potenza e funzionalità simili a quelle di un modello full-size. Ha una silhouette snella e minimalista, come la maggior parte dei migliori asciugacapelli oggi sul mercato: il corpo è cilindrico e leggero, con la maggior parte del peso concentrato nel manico. Ma tutto l’insieme è stato ridimensionato per diventare più portatile. Il fatto che venga venduto con una comoda sacca da viaggio fa capire che Laifen ha pensato soprattutto alla trasportabilità, ma onestamente lo prenderei in considerazione anche come asciugacapelli principale se avessi poco spazio a disposizione. È leggero, maneggevole e piacevole da usare. Il nuovo rivestimento opaco di questo modello aggiunge grip alla presa e, allo stesso tempo, gli conferisce un tocco di eleganza in più. Per quanto riguarda le modalità di utilizzo, ci sono le classiche opzioni di temperatura e velocità, ma anche alcune modalità avanzate. Una in particolare alterna automaticamente aria calda e fredda ogni due secondi: è pensata per proteggere il cuoio capelluto e fissare meglio la piega mentre la realizzi. L’altra è una modalità bambino, con pressione ridotta, più adatta ai capelli delicati. Anche se personalmente non ho avuto bisogno di queste due modalità nel mio styling quotidiano, posso confermare che funzionano come promesso e rappresentano opzioni utili per chi ha esigenze più specifiche. In modalità auto-cycle, mi sono bastati due minuti e mezzo per asciugare i capelli all’80-90%: un tempo leggermente superiore rispetto al mio asciugacapelli grande, ma comunque più che accettabile e sorprendentemente efficiente per un modello da viaggio. Ci sono però alcuni aspetti da migliorare. Il cavo è piuttosto corto, e al momento non esiste un diffusore compatibile – una mancanza che sicuramente non piacerà a chi ha i capelli ricci. Inoltre, ho trovato i comandi un po’ macchinosi: per cambiare modalità bisogna premere i pulsanti con una certa sequenza (pressioni lunghe o brevi), e bisogna impararle a memoria. L’unico modo per sapere in che modalità ci si trova è guardare l’anello luminoso sul corpo dell’asciugacapelli e ricordarsi a cosa corrisponde ogni colore. Di certo è una scelta stilistica accattivante, ma non il metodo più pratico per comunicare le informazioni. Al di là di queste piccole frustrazioni, considero il Laifen Mini un ottimo prodotto della linea Laifen. È venduto a un prezzo accessibile, considerato tutto ciò che offre: buone prestazioni, versatilità e un design moderno, il tutto in una fascia di prezzo media. Recensione in pillole Il Laifen Mini è un asciugacapelli compatto, una versione ridotta che riesce comunque a offrire potenza e funzionalità simili a quelle di un modello full-size. Ha una silhouette snella e minimalista, come la maggior parte dei migliori asciugacapelli oggi sul mercato: il corpo è cilindrico e leggero, con la maggior parte del peso concentrato nel manico. Ma tutto l’insieme è stato ridimensionato per diventare più portatile. Il fatto che venga venduto con una comoda sacca da viaggio fa capire che Laifen ha pensato soprattutto alla trasportabilità, ma onestamente lo prenderei in considerazione anche come asciugacapelli principale se avessi poco spazio a disposizione. È leggero, maneggevole e piacevole da usare. Il nuovo rivestimento opaco di questo modello aggiunge grip alla presa e, allo stesso tempo, gli conferisce un tocco di eleganza in più. Per quanto riguarda le modalità di utilizzo, ci sono le classiche opzioni di temperatura e velocità, ma anche alcune modalità avanzate. Una in particolare alterna automaticamente aria calda e fredda ogni due secondi: è pensata per proteggere il cuoio capelluto e fissare meglio la piega mentre la realizzi. L’altra è una modalità bambino, con pressione ridotta, più adatta ai capelli delicati. Anche se personalmente non ho avuto bisogno di queste due modalità nel mio styling quotidiano, posso confermare che funzionano come promesso e rappresentano opzioni utili per chi ha esigenze più specifiche. In modalità auto-cycle, mi sono bastati due minuti e mezzo per asciugare i capelli all’80-90%: un tempo leggermente superiore rispetto al mio asciugacapelli grande, ma comunque più che accettabile e sorprendentemente efficiente per un modello da viaggio. Ci sono però alcuni aspetti da migliorare. Il cavo è piuttosto corto, e al momento non esiste un diffusore compatibile – una mancanza che sicuramente non piacerà a chi ha i capelli ricci. Inoltre, ho trovato i comandi un po’ macchinosi: per cambiare modalità bisogna premere i pulsanti con una certa sequenza (pressioni lunghe o brevi), e bisogna impararle a memoria. L’unico modo per sapere in che modalità ci si trova è guardare l’anello luminoso sul corpo dell’asciugacapelli e ricordarsi a cosa corrisponde ogni colore. Di certo è una scelta stilistica accattivante, ma non il metodo più pratico per comunicare le informazioni. Al di là di queste piccole frustrazioni, considero il Laifen Mini un ottimo prodotto della linea Laifen. È venduto a un prezzo accessibile, considerato tutto ciò che offre: buone prestazioni, versatilità e un design moderno, il tutto in una fascia di prezzo media. Design e Caratteristiche Laifen Mini hair dryer Il Laifen Mini è una versione ridotta del già noto Laifen Swift, uno degli asciugacapelli che aveva cavalcato l’ondata di design ispirati al Dyson Supersonic, che all’epoca rappresentava la grande novità del settore. Anche il Mini mantiene quella forma aerodinamica, con il peso concentrato nel manico e un corpo snello e minimale. Ma ora, a differenza del passato, il design non dà più l’impressione di essere una copia: ha uno stile proprio, e devo dire che apprezzo molto l’identità estetica che Laifen sta sviluppando. È anche il primo asciugacapelli Laifen a introdurre una finitura opaca. Questo dettaglio è un doppio vantaggio: migliora la presa e allo stesso tempo elimina quell’effetto plastica lucida che può far sembrare il prodotto economico. È disponibile in quattro tonalità tenui e pastello, decisamente più moderne rispetto ai colori accesi e tropicali che Dyson continua a proporre. Io ho provato la versione Pink, un rosa molto delicato. Ma ci sono anche le varianti Jungle Green (verde oliva), Glacier Blue (un azzurro-grigiastro molto sobrio) e Arctic White. Nella confezione troviamo un beccuccio concentratore, che si aggancia e si stacca magneticamente, e una sacca da trasporto, disponibile in grigio o marrone (il colore è casuale). La sacca è appena abbastanza grande per contenere asciugacapelli, cavo e accessori, ed è dotata di una chiusura magnetica lungo tutto il bordo superiore, semplice e pratica da usare. Il cavo, però, è piuttosto corto: misura 1,8 metri, ovvero circa 5,9 piedi. Questo può risultare scomodo se si pensa di utilizzare il Mini come asciugacapelli principale, ma è una scelta comprensibile in ottica “travel”. Inoltre, è presente una fascetta in gomma per tenere il cavo ordinato quando lo si ripone nella sacca. Per fare un confronto, la maggior parte degli asciugacapelli tradizionali ha un cavo lungo dai 2,5 ai 3 metri. E va detto che Laifen, in generale, non si distingue per generosità in questo aspetto: anche lo Swift, modello a grandezza naturale, ha lo stesso identico cavo del Mini. Una scelta che potrebbe lasciare perplessi, ma che sembra far parte della filosofia del brand. Comandi Laifen Mini hair dryer I comandi si trovano direttamente sul manico dell’asciugacapelli e sono due: uno slider e un pulsante. Lo slider serve per accendere il dispositivo e per selezionare una delle due velocità del flusso d’aria, indicate tramite icone (0, I, II). Il secondo pulsante è dedicato alla scelta della modalità di funzionamento. Ed è proprio qui che le cose si complicano un po’, perché ogni modalità richiede una diversa combinazione di pressioni: Pressione lunga: attiva la modalità a ciclo di temperatura (alternanza caldo/freddo ogni due secondi) Due pressioni brevi: attivano la modalità bambino, pensata per capelli delicati e flusso più delicato Una pressione breve: cambia la temperatura tra bassa, media e alta Un anello luminoso intorno al corpo dell’asciugacapelli indica la temperatura selezionata tramite colori diversi. Tuttavia, a parte questa luce, non esiste altro modo per capire quale modalità è attiva. E questo può generare confusione, soprattutto se non si ricordano le combinazioni di tasti. Quando ho ricevuto il dispositivo, Laifen aveva applicato una fascetta intorno al manico con le istruzioni stampate sopra. Per fortuna ho avuto la prontezza di farne una foto, perché una volta rimossa, l’unico modo per ricordarsi i comandi è affidarsi alla memoria. La regolazione della temperatura viene descritta come “intelligente”, ma in realtà significa solo che c’è un sensore interno che previene il surriscaldamento – una funzione che ormai è lo standard in qualsiasi asciugacapelli di fascia media o alta. Come la maggior parte dei modelli moderni, anche il Laifen Mini emette ioni negativi durante l’asciugatura, per ridurre l’effetto crespo e rendere i capelli più disciplinati. Nel complesso, la gestione dei comandi non è la più intuitiva: è elegante e minimalista, ma sacrificare la chiarezza per lo stile non sempre è la scelta migliore. Performance Laifen Mini hair dryer Il Laifen Mini si impugna con grande facilità: ha un design ben bilanciato e una presa sicura, merito anche del rivestimento opaco che evita scivolamenti e migliora il comfort durante l’uso. È abbastanza leggero da poter essere utilizzato anche per lunghi periodi senza affaticare il braccio, e per essere un asciugacapelli da viaggio, sprigiona una potenza davvero notevole. L’ho testato sui miei capelli, che sono mossi e arrivano circa all’altezza delle ascelle. I tempi di asciugatura sono risultati leggermente più lunghi rispetto a quando utilizzo il mio Dyson Supersonic Nural, ma nulla di drammatico o fastidioso. È un compromesso che considero accettabile, considerando il formato compatto. Le dimensioni ridotte e la pratica sacca da trasporto lo rendono perfetto da mettere in valigia per un viaggio, ma secondo me può tranquillamente sostituire un asciugacapelli classico anche nell’uso quotidiano, soprattutto se si ha poco spazio in bagno o nella propria routine. La potenza e le funzionalità sono più che adeguate, e le uniche vere rinunce riguardano la lunghezza del cavo, che potrebbe essere un limite se le prese elettriche non si trovano vicino allo specchio. Per quanto riguarda gli accessori, il beccuccio concentratore incluso si aggancia e si sgancia con facilità grazie all’innesto magnetico, e una volta in funzione rimane stabile e ben saldo. Considerate le dimensioni ridotte del dispositivo, funziona sorprendentemente bene. Inoltre, è realizzato con una struttura a doppia parete, il che significa che i bordi non si surriscaldano e possono essere toccati anche subito dopo l’uso, senza rischio di scottature. L’unico vero limite, a mio avviso, è l’assenza di un diffusore compatibile: un elemento che sicuramente farà storcere il naso a chi ha i capelli ricci o mossi e necessita di uno styling più definito. Per il resto, il Laifen Mini si dimostra un ottimo compromesso tra compattezza, prestazioni e design. Funzionamento Laifen Mini hair dryer Entriamo un po’ più nel dettaglio del funzionamento. Il Laifen Mini offre due velocità del flusso d’aria, mentre la maggior parte degli asciugacapelli moderni ne propone tre. Tuttavia, credo che due siano sufficienti per la maggior parte degli utenti, soprattutto considerando l’uso quotidiano o da viaggio. Le opzioni di temperatura sono leggermente più limitate rispetto allo standard attuale. In genere, ci si aspetta tre livelli di calore più un tasto dedicato al colpo d’aria fredda. Qui, invece, ci si muove tra tre modalità: freddo, medio e caldo. La temperatura selezionata viene indicata da un anello luminoso intorno al corpo dell’asciugacapelli, che cambia colore in base alla modalità: blu per il freddo, giallo per il medio, rosso per il caldo. Personalmente, non ho avuto problemi a dover scorrere le modalità per accedere all’aria fredda, anche se capisco che qualcuno possa preferire il classico tasto dedicato. Il vantaggio dell’approccio di Laifen è che non serve tenere premuto alcun pulsante per mantenere il flusso freddo: è più comodo soprattutto se si desidera usare l’aria fredda per periodi prolungati. Se si ha particolare attenzione alla salute del cuoio capelluto o si sta cercando di fissare una piega, è disponibile anche una modalità “ciclo di temperatura”, in cui l’asciugacapelli alterna automaticamente aria calda e fredda ogni due secondi. In questa modalità, l’anello luminoso cambia gradualmente da rosa a rosso, poi a viola e infine a blu. Lo scopo è quello di evitare il surriscaldamento del cuoio capelluto e migliorare il fissaggio dello styling. Durante le mie prove, in modalità “ciclo”, sono bastati circa due minuti e mezzo per asciugare i capelli al 90%. Per confronto, con la modalità automatica del Dyson Supersonic Nural ottengo lo stesso risultato in circa due minuti. Personalmente non ho trovato questa funzione essenziale nella mia routine, ma apprezzo il fatto che ci sia: è un’opzione in più per chi ha esigenze specifiche. Laifen afferma che, in questa modalità, la velocità del flusso d’aria resta invariata rispetto alle modalità classiche, ma la pressione è ridotta, per rendere il getto più delicato sulla pelle. Se si attiva invece la modalità bambino, l’asciugacapelli funziona a 38 °C con la velocità bassa e a 48 °C con quella alta. In questo caso, l’anello luminoso pulsa in giallo. Devo dire che ho apprezzato l’impegno di Laifen nell’andare oltre le classiche modalità base. Non tutte le opzioni saranno utili a tutti – personalmente, ho utilizzato quasi sempre la combinazione di massima velocità e temperatura – ma la varietà di scelte consente di adattare l’uso del dispositivo a diverse preferenze ed esigenze. Tuttavia, un aspetto che continuo a trovare poco pratico è l’assenza di indicazioni chiare sulle modalità selezionate. Capisco il desiderio di mantenere un design minimalista, ma l’unico modo per sapere a che temperatura si è è osservare i colori dell’anello luminoso… e ricordarsi a cosa corrispondono. A meno di non avere una memoria impeccabile, per molti sarà un processo di tentativi ed errori. Prezzo e dove acquistare Laifen Mini hair dryer Il Laifen Mini è attualmente disponibile al prezzo di 129,99 €, con una promozione attiva che lo sconta a 103,99 €, offrendo un risparmio di 26 € rispetto al prezzo di listino. Questa offerta è valida esclusivamente sul sito ufficiale di Laifen.​ L'acquisto può essere effettuato direttamente tramite il sito ufficiale di Laifen. Le opzioni di pagamento includono PayPal, Klarna (per pagamenti rateali) e tutti i principali circuiti di carte di credito, garantendo transazioni sicure e flessibili.​ Read the full article
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tecnoandroidit · 4 days ago
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Il Laifen Mini è un asciugacapelli compatto, una versione ridotta che riesce comunque a offrire potenza e funzionalità simili a quelle di un modello full-size. Ha una silhouette snella e minimalista, come la maggior parte dei migliori asciugacapelli oggi sul mercato: il corpo è cilindrico e leggero, con la maggior parte del peso concentrato nel manico. Ma tutto l’insieme è stato ridimensionato per diventare più portatile. Il fatto che venga venduto con una comoda sacca da viaggio fa capire che Laifen ha pensato soprattutto alla trasportabilità, ma onestamente lo prenderei in considerazione anche come asciugacapelli principale se avessi poco spazio a disposizione. È leggero, maneggevole e piacevole da usare. Il nuovo rivestimento opaco di questo modello aggiunge grip alla presa e, allo stesso tempo, gli conferisce un tocco di eleganza in più. Per quanto riguarda le modalità di utilizzo, ci sono le classiche opzioni di temperatura e velocità, ma anche alcune modalità avanzate. Una in particolare alterna automaticamente aria calda e fredda ogni due secondi: è pensata per proteggere il cuoio capelluto e fissare meglio la piega mentre la realizzi. L’altra è una modalità bambino, con pressione ridotta, più adatta ai capelli delicati. Anche se personalmente non ho avuto bisogno di queste due modalità nel mio styling quotidiano, posso confermare che funzionano come promesso e rappresentano opzioni utili per chi ha esigenze più specifiche. In modalità auto-cycle, mi sono bastati due minuti e mezzo per asciugare i capelli all’80-90%: un tempo leggermente superiore rispetto al mio asciugacapelli grande, ma comunque più che accettabile e sorprendentemente efficiente per un modello da viaggio. Ci sono però alcuni aspetti da migliorare. Il cavo è piuttosto corto, e al momento non esiste un diffusore compatibile – una mancanza che sicuramente non piacerà a chi ha i capelli ricci. Inoltre, ho trovato i comandi un po’ macchinosi: per cambiare modalità bisogna premere i pulsanti con una certa sequenza (pressioni lunghe o brevi), e bisogna impararle a memoria. L’unico modo per sapere in che modalità ci si trova è guardare l’anello luminoso sul corpo dell’asciugacapelli e ricordarsi a cosa corrisponde ogni colore. Di certo è una scelta stilistica accattivante, ma non il metodo più pratico per comunicare le informazioni. Al di là di queste piccole frustrazioni, considero il Laifen Mini un ottimo prodotto della linea Laifen. È venduto a un prezzo accessibile, considerato tutto ciò che offre: buone prestazioni, versatilità e un design moderno, il tutto in una fascia di prezzo media. Recensione in pillole Il Laifen Mini è un asciugacapelli compatto, una versione ridotta che riesce comunque a offrire potenza e funzionalità simili a quelle di un modello full-size. Ha una silhouette snella e minimalista, come la maggior parte dei migliori asciugacapelli oggi sul mercato: il corpo è cilindrico e leggero, con la maggior parte del peso concentrato nel manico. Ma tutto l’insieme è stato ridimensionato per diventare più portatile. Il fatto che venga venduto con una comoda sacca da viaggio fa capire che Laifen ha pensato soprattutto alla trasportabilità, ma onestamente lo prenderei in considerazione anche come asciugacapelli principale se avessi poco spazio a disposizione. È leggero, maneggevole e piacevole da usare. Il nuovo rivestimento opaco di questo modello aggiunge grip alla presa e, allo stesso tempo, gli conferisce un tocco di eleganza in più. Per quanto riguarda le modalità di utilizzo, ci sono le classiche opzioni di temperatura e velocità, ma anche alcune modalità avanzate. Una in particolare alterna automaticamente aria calda e fredda ogni due secondi: è pensata per proteggere il cuoio capelluto e fissare meglio la piega mentre la realizzi. L’altra è una modalità bambino, con pressione ridotta, più adatta ai capelli delicati. Anche se personalmente non ho avuto bisogno di queste due modalità nel mio styling quotidiano, posso confermare che funzionano come promesso e rappresentano opzioni utili per chi ha esigenze più specifiche. In modalità auto-cycle, mi sono bastati due minuti e mezzo per asciugare i capelli all’80-90%: un tempo leggermente superiore rispetto al mio asciugacapelli grande, ma comunque più che accettabile e sorprendentemente efficiente per un modello da viaggio. Ci sono però alcuni aspetti da migliorare. Il cavo è piuttosto corto, e al momento non esiste un diffusore compatibile – una mancanza che sicuramente non piacerà a chi ha i capelli ricci. Inoltre, ho trovato i comandi un po’ macchinosi: per cambiare modalità bisogna premere i pulsanti con una certa sequenza (pressioni lunghe o brevi), e bisogna impararle a memoria. L’unico modo per sapere in che modalità ci si trova è guardare l’anello luminoso sul corpo dell’asciugacapelli e ricordarsi a cosa corrisponde ogni colore. Di certo è una scelta stilistica accattivante, ma non il metodo più pratico per comunicare le informazioni. Al di là di queste piccole frustrazioni, considero il Laifen Mini un ottimo prodotto della linea Laifen. È venduto a un prezzo accessibile, considerato tutto ciò che offre: buone prestazioni, versatilità e un design moderno, il tutto in una fascia di prezzo media. Design e Caratteristiche Laifen Mini hair dryer Il Laifen Mini è una versione ridotta del già noto Laifen Swift, uno degli asciugacapelli che aveva cavalcato l’ondata di design ispirati al Dyson Supersonic, che all’epoca rappresentava la grande novità del settore. Anche il Mini mantiene quella forma aerodinamica, con il peso concentrato nel manico e un corpo snello e minimale. Ma ora, a differenza del passato, il design non dà più l’impressione di essere una copia: ha uno stile proprio, e devo dire che apprezzo molto l’identità estetica che Laifen sta sviluppando. È anche il primo asciugacapelli Laifen a introdurre una finitura opaca. Questo dettaglio è un doppio vantaggio: migliora la presa e allo stesso tempo elimina quell’effetto plastica lucida che può far sembrare il prodotto economico. È disponibile in quattro tonalità tenui e pastello, decisamente più moderne rispetto ai colori accesi e tropicali che Dyson continua a proporre. Io ho provato la versione Pink, un rosa molto delicato. Ma ci sono anche le varianti Jungle Green (verde oliva), Glacier Blue (un azzurro-grigiastro molto sobrio) e Arctic White. Nella confezione troviamo un beccuccio concentratore, che si aggancia e si stacca magneticamente, e una sacca da trasporto, disponibile in grigio o marrone (il colore è casuale). La sacca è appena abbastanza grande per contenere asciugacapelli, cavo e accessori, ed è dotata di una chiusura magnetica lungo tutto il bordo superiore, semplice e pratica da usare. Il cavo, però, è piuttosto corto: misura 1,8 metri, ovvero circa 5,9 piedi. Questo può risultare scomodo se si pensa di utilizzare il Mini come asciugacapelli principale, ma è una scelta comprensibile in ottica “travel”. Inoltre, è presente una fascetta in gomma per tenere il cavo ordinato quando lo si ripone nella sacca. Per fare un confronto, la maggior parte degli asciugacapelli tradizionali ha un cavo lungo dai 2,5 ai 3 metri. E va detto che Laifen, in generale, non si distingue per generosità in questo aspetto: anche lo Swift, modello a grandezza naturale, ha lo stesso identico cavo del Mini. Una scelta che potrebbe lasciare perplessi, ma che sembra far parte della filosofia del brand. Comandi Laifen Mini hair dryer I comandi si trovano direttamente sul manico dell’asciugacapelli e sono due: uno slider e un pulsante. Lo slider serve per accendere il dispositivo e per selezionare una delle due velocità del flusso d’aria, indicate tramite icone (0, I, II). Il secondo pulsante è dedicato alla scelta della modalità di funzionamento. Ed è proprio qui che le cose si complicano un po’, perché ogni modalità richiede una diversa combinazione di pressioni: Pressione lunga: attiva la modalità a ciclo di temperatura (alternanza caldo/freddo ogni due secondi) Due pressioni brevi: attivano la modalità bambino, pensata per capelli delicati e flusso più delicato Una pressione breve: cambia la temperatura tra bassa, media e alta Un anello luminoso intorno al corpo dell’asciugacapelli indica la temperatura selezionata tramite colori diversi. Tuttavia, a parte questa luce, non esiste altro modo per capire quale modalità è attiva. E questo può generare confusione, soprattutto se non si ricordano le combinazioni di tasti. Quando ho ricevuto il dispositivo, Laifen aveva applicato una fascetta intorno al manico con le istruzioni stampate sopra. Per fortuna ho avuto la prontezza di farne una foto, perché una volta rimossa, l’unico modo per ricordarsi i comandi è affidarsi alla memoria. La regolazione della temperatura viene descritta come “intelligente”, ma in realtà significa solo che c’è un sensore interno che previene il surriscaldamento – una funzione che ormai è lo standard in qualsiasi asciugacapelli di fascia media o alta. Come la maggior parte dei modelli moderni, anche il Laifen Mini emette ioni negativi durante l’asciugatura, per ridurre l’effetto crespo e rendere i capelli più disciplinati. Nel complesso, la gestione dei comandi non è la più intuitiva: è elegante e minimalista, ma sacrificare la chiarezza per lo stile non sempre è la scelta migliore. Performance Laifen Mini hair dryer Il Laifen Mini si impugna con grande facilità: ha un design ben bilanciato e una presa sicura, merito anche del rivestimento opaco che evita scivolamenti e migliora il comfort durante l’uso. È abbastanza leggero da poter essere utilizzato anche per lunghi periodi senza affaticare il braccio, e per essere un asciugacapelli da viaggio, sprigiona una potenza davvero notevole. L’ho testato sui miei capelli, che sono mossi e arrivano circa all’altezza delle ascelle. I tempi di asciugatura sono risultati leggermente più lunghi rispetto a quando utilizzo il mio Dyson Supersonic Nural, ma nulla di drammatico o fastidioso. È un compromesso che considero accettabile, considerando il formato compatto. Le dimensioni ridotte e la pratica sacca da trasporto lo rendono perfetto da mettere in valigia per un viaggio, ma secondo me può tranquillamente sostituire un asciugacapelli classico anche nell’uso quotidiano, soprattutto se si ha poco spazio in bagno o nella propria routine. La potenza e le funzionalità sono più che adeguate, e le uniche vere rinunce riguardano la lunghezza del cavo, che potrebbe essere un limite se le prese elettriche non si trovano vicino allo specchio. Per quanto riguarda gli accessori, il beccuccio concentratore incluso si aggancia e si sgancia con facilità grazie all’innesto magnetico, e una volta in funzione rimane stabile e ben saldo. Considerate le dimensioni ridotte del dispositivo, funziona sorprendentemente bene. Inoltre, è realizzato con una struttura a doppia parete, il che significa che i bordi non si surriscaldano e possono essere toccati anche subito dopo l’uso, senza rischio di scottature. L’unico vero limite, a mio avviso, è l’assenza di un diffusore compatibile: un elemento che sicuramente farà storcere il naso a chi ha i capelli ricci o mossi e necessita di uno styling più definito. Per il resto, il Laifen Mini si dimostra un ottimo compromesso tra compattezza, prestazioni e design. Funzionamento Laifen Mini hair dryer Entriamo un po’ più nel dettaglio del funzionamento. Il Laifen Mini offre due velocità del flusso d’aria, mentre la maggior parte degli asciugacapelli moderni ne propone tre. Tuttavia, credo che due siano sufficienti per la maggior parte degli utenti, soprattutto considerando l’uso quotidiano o da viaggio. Le opzioni di temperatura sono leggermente più limitate rispetto allo standard attuale. In genere, ci si aspetta tre livelli di calore più un tasto dedicato al colpo d’aria fredda. Qui, invece, ci si muove tra tre modalità: freddo, medio e caldo. La temperatura selezionata viene indicata da un anello luminoso intorno al corpo dell’asciugacapelli, che cambia colore in base alla modalità: blu per il freddo, giallo per il medio, rosso per il caldo. Personalmente, non ho avuto problemi a dover scorrere le modalità per accedere all’aria fredda, anche se capisco che qualcuno possa preferire il classico tasto dedicato. Il vantaggio dell’approccio di Laifen è che non serve tenere premuto alcun pulsante per mantenere il flusso freddo: è più comodo soprattutto se si desidera usare l’aria fredda per periodi prolungati. Se si ha particolare attenzione alla salute del cuoio capelluto o si sta cercando di fissare una piega, è disponibile anche una modalità “ciclo di temperatura”, in cui l’asciugacapelli alterna automaticamente aria calda e fredda ogni due secondi. In questa modalità, l’anello luminoso cambia gradualmente da rosa a rosso, poi a viola e infine a blu. Lo scopo è quello di evitare il surriscaldamento del cuoio capelluto e migliorare il fissaggio dello styling. Durante le mie prove, in modalità “ciclo”, sono bastati circa due minuti e mezzo per asciugare i capelli al 90%. Per confronto, con la modalità automatica del Dyson Supersonic Nural ottengo lo stesso risultato in circa due minuti. Personalmente non ho trovato questa funzione essenziale nella mia routine, ma apprezzo il fatto che ci sia: è un’opzione in più per chi ha esigenze specifiche. Laifen afferma che, in questa modalità, la velocità del flusso d’aria resta invariata rispetto alle modalità classiche, ma la pressione è ridotta, per rendere il getto più delicato sulla pelle. Se si attiva invece la modalità bambino, l’asciugacapelli funziona a 38 °C con la velocità bassa e a 48 °C con quella alta. In questo caso, l’anello luminoso pulsa in giallo. Devo dire che ho apprezzato l’impegno di Laifen nell’andare oltre le classiche modalità base. Non tutte le opzioni saranno utili a tutti – personalmente, ho utilizzato quasi sempre la combinazione di massima velocità e temperatura – ma la varietà di scelte consente di adattare l’uso del dispositivo a diverse preferenze ed esigenze. Tuttavia, un aspetto che continuo a trovare poco pratico è l’assenza di indicazioni chiare sulle modalità selezionate. Capisco il desiderio di mantenere un design minimalista, ma l’unico modo per sapere a che temperatura si è è osservare i colori dell’anello luminoso… e ricordarsi a cosa corrispondono. A meno di non avere una memoria impeccabile, per molti sarà un processo di tentativi ed errori. Prezzo e dove acquistare Laifen Mini hair dryer Il Laifen Mini è attualmente disponibile al prezzo di 129,99 €, con una promozione attiva che lo sconta a 103,99 €, offrendo un risparmio di 26 € rispetto al prezzo di listino. Questa offerta è valida esclusivamente sul sito ufficiale di Laifen.​ L'acquisto può essere effettuato direttamente tramite il sito ufficiale di Laifen. Le opzioni di pagamento includono PayPal, Klarna (per pagamenti rateali) e tutti i principali circuiti di carte di credito, garantendo transazioni sicure e flessibili.​ Read the full article
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tecnoandroidit · 9 days ago
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OPPO rilancia con decisione la Serie A, portando sul mercato due nuovi smartphone che promettono di ridefinire gli standard nella fascia media: OPPO A5 Pro 5G e OPPO A5 Pro 4G. Pensati per resistere alle condizioni più estreme senza rinunciare a stile ed eleganza, i due dispositivi si rivolgono a un pubblico dinamico, sempre in movimento, che cerca affidabilità, performance e un tocco di raffinatezza anche nella quotidianità digitale. Design che unisce funzionalità e raffinatezza Leggeri, sottili e disponibili in tonalità eleganti come Black Brown, Olive Green (solo 5G) e Feather Blue (solo 4G), i nuovi A5 Pro si distinguono per una costruzione raffinata e una cura dei materiali fuori dal comune. Il modello Olive Green spicca grazie alla finitura in pelle vegana che offre una presa confortevole e un look distintivo, mentre il Feather Blue sfoggia l’iconico effetto OPPO Glow: brillante, cangiante e resistente a impronte e aloni. Non si tratta solo di estetica: la struttura sottile (appena 7,76 mm) e il peso contenuto (194 g) rendono questi dispositivi estremamente maneggevoli, anche per un utilizzo prolungato. Robusti come pochi: certificazione IP69 e resistenza militare Ma il vero cuore di questi nuovi smartphone è la resistenza. Con una tripla certificazione IP69/IP68/IP66, OPPO A5 Pro 5G e 4G possono affrontare acqua, polvere e urti come pochi altri dispositivi sul mercato. Progettati per chi non ha paura delle intemperie, i due modelli vantano una scocca sigillata con materiali siliconici e adesivi impermeabili, doppio strato protettivo per i componenti interni e un vetro temperato potenziato che migliora del 160% la resistenza alle cadute rispetto ai modelli standard. Non solo: grazie alla certificazione Military-Grade Shock Resistance, i dispositivi hanno superato con successo 14 test ambientali ispirati agli standard militari USA, tra cui shock termici, cadute, vibrazioni e esposizione a polveri sottili. Una vera corazza digitale, perfetta per escursionisti, lavoratori all’aperto o semplicemente utenti esigenti. Connettività stabile ovunque ti trovi Dotati della tecnologia AI LinkBoost e della funzione BeaconLink, A5 Pro 5G e 4G garantiscono una connessione stabile anche in ambienti difficili o senza segnale. La funzione BeaconLink consente addirittura chiamate vocali via Bluetooth senza copertura di rete, un plus notevole in situazioni di emergenza o in zone remote. La Modalità Outdoor ottimizza ulteriormente le prestazioni in mobilità, dedicando più risorse alle app di lavoro, prolungando la durata dello schermo acceso e garantendo un funzionamento fluido anche con guanti spessi o impermeabili. Prestazioni all’altezza delle aspettative Sotto la scocca, l’A5 Pro 5G monta il nuovo MediaTek Dimensity 6300, mentre la variante 4G è spinta dallo Snapdragon 6s Gen 3. Entrambi i modelli offrono 8GB di RAM espandibile virtualmente fino a 16GB, 256GB di memoria interna e sono alimentati da una batteria da 5.800mAh con ricarica rapida SUPERVOOC da 45W. Bastano 19 minuti per arrivare al 30% di carica, permettendo agli utenti di tornare in azione senza lunghe attese. La stabilità nel tempo è garantita dal Trinity Engine di ColorOS 15 e dalla certificazione Fluency Protection per 48 mesi, che assicura fluidità e reattività anche dopo quattro anni di utilizzo. Intrattenimento ai massimi livelli Non poteva mancare l’attenzione al gaming e all’intrattenimento multimediale. La tecnologia AI GameBoost mantiene alto il frame rate per oltre 5 ore di gioco continuo, mentre il sistema di raffreddamento avanzato a VC, con 1.100 mm² di grafite e gel termico, evita il surriscaldamento anche nelle sessioni più intense. Il display Ultra Bright da 1.000 nits offre una visione chiara anche sotto il sole diretto, mentre l’audio stereo con modalità Ultra Volume spinge il suono fino al 300% del volume originale, per un’esperienza immersiva e cinematografica. Fotografia avanzata con il tocco dell’AI Sul fronte fotografico, OPPO introduce per la prima volta in questa fascia di prezzo la modalità Livephoto, che cattura video e audio nei secondi precedenti e successivi allo scatto. Il comparto si completa con una fotocamera principale da 50 MP, una fotocamera da 2 MP per i ritratti e una frontale da 8 MP, il tutto potenziato da algoritmi avanzati e funzioni AI come Portrait Retouching, fotografia subacquea, e strumenti di editing come AI Eraser 2.0, AI Rimetti a Fuoco e AI Studio, per trasformare le immagini in veri contenuti creativi. Prezzi e promozioni lancio A partire da oggi è possibile acquistare OPPO A5 Pro 5G e OPPO A5 Pro 4G rispettivamente al prezzo consigliato di 279,99€ e 229,99€. I dispositivi sono disponibili in tre eleganti colorazioni: Black Brown per entrambi i modelli mentre Olive Green per il dispositivo 5G e Feather Blue disponibile solo nella versione 4G. Inoltre, da oggi, 17 aprile, fino al 17 maggio 2025, esclusivamente su OPPO Store, OPPO A5 Pro 5G sarà acquistabile al prezzo di 280,99€ in abbinata con una cover  , un caricatore da 45W e OPPO Care Plus che comprende 1 anno di protezione per danni allo schermo e danni accedentali causati dall'acqua. In alternativa, sarà disponibile anche una seconda offerta che permette di acquistare OPPO A5 Pro 4G al prezzo di 230,99€ in abbinata a una cover , un caricatore da 45W e la medesima copertura OPPO Care Plus. Tutti i prodotti inclusi nella vendita abbinata potranno essere acquistati anche singolarmente a prezzo pieno. Read the full article
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tecnoandroidit · 12 days ago
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TerraMaster, leader nel settore delle soluzioni di storage professionali, ha annunciato oggi il lancio del suo ultimo gioiello: il D9-320, un enclosure di storage intelligente a 9 bay progettato per offrire una protezione dei dati di livello superiore. Questo dispositivo all'avanguardia introduce un esclusivo "sistema di controllo indipendente dell'alimentazione dei dischi", una vera e propria innovazione che garantisce una maggiore sicurezza e un controllo più preciso sull'archiviazione dei tuoi file più importanti. Immagina di poter gestire l'alimentazione di ogni singolo disco all'interno del tuo sistema di storage. Con il D9-320, questo non è più un sogno. Grazie a nove interruttori fisici individuali, affiancati da un interruttore principale, gli utenti possono ora spegnere con precisione i dischi non in uso, riducendo il consumo energetico fino al 70%. Ma la vera rivoluzione sta nella protezione dei dati: in caso di improvvisa interruzione di corrente, il D9-320, in sinergia con un sistema UPS, esegue automaticamente il parcheggio delle testine e la protezione della cache dati, triplicando la sicurezza dei tuoi file rispetto alle soluzioni tradizionali. "Abbiamo ascoltato le esigenze dei nostri clienti e abbiamo capito quanto sia cruciale la sicurezza dei dati, soprattutto per le piccole e medie imprese, gli utenti NAS e gli appassionati di tecnologia," ha dichiarato un portavoce di TerraMaster. "Il D9-320 rappresenta un passo avanti significativo nel modo in cui le persone gestiscono e proteggono le proprie informazioni. Il controllo indipendente dell'alimentazione è una funzionalità unica che offre una tranquillità senza precedenti." Ma la sicurezza non è l'unica freccia nell'arco del D9-320. Dotato di un'interfaccia USB 3.2 Gen2, questo enclosure garantisce velocità di trasferimento dati fino a 10 Gbps. Test interni hanno dimostrato velocità di lettura/scrittura che superano i 1000 MB/s con configurazioni multi-disco, assicurando prestazioni elevate sia per chi lavora con grandi quantità di dati che per chi utilizza singoli SSD. TerraMaster D9-320: il NAS a 9 bay La capacità di archiviazione non è da meno. Il D9-320 supporta fino a 9 dischi singoli, con una capacità massima di 22 TB per disco, raggiungendo un totale impressionante di 198 TB. Questa flessibilità lo rende la soluzione ideale per espandere lo storage di NAS e PC, con una compatibilità estesa a sistemi operativi come Windows, Mac OS, Linux, TerraMaster OS, Unraid, TrueNAS e Proxmox. Oltre all'innovativo sistema di gestione dell'alimentazione, il D9-320 offre anche funzionalità intelligenti di risparmio energetico, come una modalità sleep che si sincronizza con lo stato del PC. Il sistema di raffreddamento intelligente di seconda generazione, con sensori di temperatura e ventole regolabili, mantiene le temperature operative ottimali, garantendo la longevità dei dischi e un ambiente di lavoro silenzioso. La compatibilità multipiattaforma è un altro punto di forza del D9-320. Grazie alla sua interfaccia USB Type-C, è compatibile con un'ampia gamma di porte, tra cui USB 3.0/3.1/3.2, USB4, Thunderbolt 3 e Thunderbolt 4. Supporta inoltre l'installazione mista di dischi rigidi e SSD da 3,5" e 2,5". Per gli utenti di sistemi NAS TerraMaster, l'integrazione è ancora più semplice, con un'espansione dello storage pool con un solo clic. Il D9-320 supporta anche la creazione di modalità array JBOD/RAID, TRAID e TRAID+, offrendo la massima flessibilità nella gestione dello spazio di archiviazione. E se hai bisogno di ancora più spazio? La porta di espansione USB Host da 10 Gbps consente di collegare in cascata più dispositivi di storage, offrendo una soluzione pratica anche quando le porte USB del computer sono limitate. Costruito con un robusto chassis interamente in metallo, il TerraMaster D9-320 è progettato per resistere a carichi di lavoro intensi. Gli utenti Windows possono inoltre beneficiare del software gratuito TPC Backupper per eseguire backup programmati e garantire ulteriormente la sicurezza dei propri dati. Read the full article
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tecnoandroidit · 12 days ago
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TerraMaster, leader nel settore delle soluzioni di storage professionali, ha annunciato oggi il lancio del suo ultimo gioiello: il D9-320, un enclosure di storage intelligente a 9 bay progettato per offrire una protezione dei dati di livello superiore. Questo dispositivo all'avanguardia introduce un esclusivo "sistema di controllo indipendente dell'alimentazione dei dischi", una vera e propria innovazione che garantisce una maggiore sicurezza e un controllo più preciso sull'archiviazione dei tuoi file più importanti. Immagina di poter gestire l'alimentazione di ogni singolo disco all'interno del tuo sistema di storage. Con il D9-320, questo non è più un sogno. Grazie a nove interruttori fisici individuali, affiancati da un interruttore principale, gli utenti possono ora spegnere con precisione i dischi non in uso, riducendo il consumo energetico fino al 70%. Ma la vera rivoluzione sta nella protezione dei dati: in caso di improvvisa interruzione di corrente, il D9-320, in sinergia con un sistema UPS, esegue automaticamente il parcheggio delle testine e la protezione della cache dati, triplicando la sicurezza dei tuoi file rispetto alle soluzioni tradizionali. "Abbiamo ascoltato le esigenze dei nostri clienti e abbiamo capito quanto sia cruciale la sicurezza dei dati, soprattutto per le piccole e medie imprese, gli utenti NAS e gli appassionati di tecnologia," ha dichiarato un portavoce di TerraMaster. "Il D9-320 rappresenta un passo avanti significativo nel modo in cui le persone gestiscono e proteggono le proprie informazioni. Il controllo indipendente dell'alimentazione è una funzionalità unica che offre una tranquillità senza precedenti." Ma la sicurezza non è l'unica freccia nell'arco del D9-320. Dotato di un'interfaccia USB 3.2 Gen2, questo enclosure garantisce velocità di trasferimento dati fino a 10 Gbps. Test interni hanno dimostrato velocità di lettura/scrittura che superano i 1000 MB/s con configurazioni multi-disco, assicurando prestazioni elevate sia per chi lavora con grandi quantità di dati che per chi utilizza singoli SSD. TerraMaster D9-320: il bunker di storage a 9 bay La capacità di archiviazione non è da meno. Il D9-320 supporta fino a 9 dischi singoli, con una capacità massima di 22 TB per disco, raggiungendo un totale impressionante di 198 TB. Questa flessibilità lo rende la soluzione ideale per espandere lo storage di NAS e PC, con una compatibilità estesa a sistemi operativi come Windows, Mac OS, Linux, TerraMaster OS, Unraid, TrueNAS e Proxmox. Oltre all'innovativo sistema di gestione dell'alimentazione, il D9-320 offre anche funzionalità intelligenti di risparmio energetico, come una modalità sleep che si sincronizza con lo stato del PC. Il sistema di raffreddamento intelligente di seconda generazione, con sensori di temperatura e ventole regolabili, mantiene le temperature operative ottimali, garantendo la longevità dei dischi e un ambiente di lavoro silenzioso. La compatibilità multipiattaforma è un altro punto di forza del D9-320. Grazie alla sua interfaccia USB Type-C, è compatibile con un'ampia gamma di porte, tra cui USB 3.0/3.1/3.2, USB4, Thunderbolt 3 e Thunderbolt 4. Supporta inoltre l'installazione mista di dischi rigidi e SSD da 3,5" e 2,5". Per gli utenti di sistemi NAS TerraMaster, l'integrazione è ancora più semplice, con un'espansione dello storage pool con un solo clic. Il D9-320 supporta anche la creazione di modalità array JBOD/RAID, TRAID e TRAID+, offrendo la massima flessibilità nella gestione dello spazio di archiviazione. E se hai bisogno di ancora più spazio? La porta di espansione USB Host da 10 Gbps consente di collegare in cascata più dispositivi di storage, offrendo una soluzione pratica anche quando le porte USB del computer sono limitate. Costruito con un robusto chassis interamente in metallo, il TerraMaster D9-320 è progettato per resistere a carichi di lavoro intensi. Gli utenti Windows possono inoltre beneficiare del software gratuito TPC Backupper per eseguire backup programmati e garantire ulteriormente la sicurezza dei propri dati. Read the full article
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tecnoandroidit · 15 days ago
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tecnoandroidit · 17 days ago
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Con queste offerte arrivate proprio oggi, Amazon conferma la volontà di sorprendere anche ad aprile dopo le offerte primaverili. Come si può vedere infatti i prezzi sono arrivati al minimo storico in più situazioni, sia per quanto riguarda alcuni articoli monitorati da tempo dagli utenti, che per quanto riguarda diverse altre soluzioni molto attese. È chiaro allo stesso tempo che ci sono tanti utenti che hanno paura di non riuscire a bloccare in tempo le offerte per portarle a casa al minimo storico ed è per questo che possiamo consigliare una soluzione unica nel suo genere: il nostro canale Telegram ufficiale. Per entrare al suo interno e godersi le offerte Amazon più importanti del giorno tutti i giorni, vi consigliamo di iscrivervi cliccando qui. Amazon produce offerte anche oggi, ecco cosa si può acquistare risparmiando tantissimo TP-Link UA520C Adattatore HDMI USB C fino a 4K@60Hz, Compatibile con desktop, smartphone, laptop, tablet, MacOS, Windows, iPadOS, iOS, Android, Linux OS e Chrome OS, con Cavo Intrecciato lungo 100mm, PREZZO: 12,99€, LINK Belkin SoundForm Bolt Auricolari true wireless, earbud wireless con 28 ore di batteria, modalità Mono, resistenza a sudore e’acqua (IPX4), cuffie Bluetooth con microfono per iPhone, Galaxy e altri, PREZZO: 19,99€, LINK TP-Link Archer GE800 Router Wi-Fi 7 Tri-Band BE19000, 2 Porte 10G+4 Porte 2.5G, Canali 320MHz, 4K-QAM, Beamforming, 8 Antenne Interne, Home Shield, Compatible con EasyMesh, Alexa, non supporta xDSL, PREZZO: 439,99€, LINK Trust Carve Mouse USB con Filo (3 Pulsanti e Rotella per lo Scrolling, 1200 DPI, Adatto a Utenti Sia Destri che Mancini, PC Portatile/Computer) Nero, PREZZO: 7,00€, LINK HUAWEI WATCH FIT 3, Display AMOLED da 1.82", Design ultra-sottile, Monitoraggio completo del fitness, Monitoraggio salute 24h, Compatibilità con iOS e Android, Chiamate Bluetooth, Grigio, PREZZO: 119,00€, LINK CORSAIR M65 RGB ULTRA WIRELESS Mouse da Gioco FPS Sintonizzabile - 26.000 DPI - Wireless Sub-1ms - Sistema di peso - Batteria fino a 120 Ore - Compatibile con iCUE - PC, Mac, PS5, PS4, Xbox - Bianco, PREZZO: 89,99€, LINK Meross Presa Intelligente WiFi, Smart Plug Spina(Type F) 16A, 3840W, Funzione Timer, Compatibile con Amazon Alexa, Google Home, Controllo Remoto via Andriod iOS App, 2,4GHz, Nessun Hub Richiesto, PREZZO: 7,79€, LINK TP-Link TL-WA3001 Access Point Gigabit Wi-Fi 6 AX3000 Dual Band, Punto di Accesso, Modalità AP/Range Extender/Multi-SSID/Client, Passive PoE, Captive Portal, WPA3, Tecnologia MU-MIMO e Beamforming, PREZZO: 69,99€, LINK ORICO 1 TB SSD esterno fino a 1050MB/s, unità a stato solido portatile con design a fori pendenti, cavo USB C e A 2 in 1, archiviazione affidabile per smartphone, tablet e laptop Type-C - C10, PREZZO: 69,99€, LINK VIMAR K42955 Kit videocitofono WIFI monofamiliare, alimentatore barra DIN, touch screen vivavoce Wi-Fi a colori LCD 7", targa audiovideo RFID, PREZZO: 230,72€, LINK Bose QuietComfort Earbuds II, cuffie wireless intrauricolari Bluetooth con cancellazione del rumore e suono personalizzato, Nero, PREZZO: 188,68€, LINK Logitech G G435 LIGHTSPEED Cuffie Gaming Wireless Bluetooth - Cuffie Over Ear Leggere, Microfoni Integrati, Batteria da 18 Ore, Compatibile con Dolby Atmos, PC, PS4, PS5, Smartphone - Nero, PREZZO: 45,06€, LINK ECOVACS DEEBOT T30C Pro OMNI Robot Aspirapolvere Lavapavimenti con Stazione Pulizia, Aspirazione 12800Pa, Spazzola ZeroTangle 2.0, TruEdge, Svuotamento Automatico, Asciugatura a 45°C, Assistente YIKO, PREZZO: 569,00€, LINK TP-Link RE500XD Ripetitore WiFi 6 AX1500Mbps, Access Point, WiFi Extender, Amplificatore WiFi, Ripetitore WiFi Potente per Casa, Porta Gigabit, Desktop o Wall Mount, Compatibile con Tutti i Modem, PREZZO: 49,99€, LINK MSI Modern 14 C13M-613IT, Notebook 14" FHD 60Hz, Intel i7-1355U, Intel Iris Xe, RAM 16GB DDR4 3200MHz, 512GB SSD PCIe3, WiFi 6, Win 11 Home, Layout e Garanzia ITA, Nero, PREZZO: 649,00€, LINK Read the full article
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tecnoandroidit · 26 days ago
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Come tutti sapranno, il 26 aprile del 1985 a Chernobyl, una città facente parte dell'Ucraina, avvenne un terribile incidente nucleare. Un'esplosione che causò danni immensi in tutta quell'aria. Ancora oggi purtroppo si scontano le conseguenze e tale esplosione creò problemi anche in Europa. Molta gente morì in quel disastro, molta invece a causa dei tumori provocati dalle radiazioni provenienti dalla fabbrica nucleare, sia allora, che nelle generazioni successive. L'area centrale coinvolta all'epoca, è tutt'oggi abbandonata, ma dei droni hanno ispezionato la zona per vedere quale sia la situazione attuale da quelle parti. Cosa rimane di Chernobyl oggi e cos'altro sappiamo della faccenda Le cause da attribuire all'incidente furono una serie di considerazioni errate da parte dei tecnici che lavoravano all'interno dell'impianto e i quali cercarono di alimentare la potenza del reattore 4 dell'impianto sovraccaricandolo al punto tale da causare una reazione a catena di incidenti che condussero poi all'esplosione. Le barre in grafite presenti all'interno del reattore entrarono in contatto con l'idrogeno dell'acqua che si trovava all'interno del raffreddamento della turbina causando appunto lo scoppio. La fatidica zona di esclusione, ancora oggi è isolata e non accessibile a nessuno. Possiede un raggio di circa 13 km (piuttosto ampia, direi). In essa sono penetrati una serie di droni i quali erano stati in precedenza equipaggiati con degli spettrometri in grado di rilevare i raggi gamma al fine di scoprire la quantità di radiazioni ancora oggi presenti in quell'area. A quanto pare, dopo 33 anni, la contaminazione di tutta la zona è ancora forte, pertanto passeranno ancora degli anni prima che sia possibile accedervi. Read the full article
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tecnoandroidit · 26 days ago
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Nella notte tra il 30 e il 31 marzo, un violento incendio ha devastato la concessionaria Tesla di via Serracapriola, nella zona est di Roma, distruggendo almeno 17 veicoli elettrici del marchio californiano. Le fiamme, divampate intorno alle 4:30 del mattino, sono state domate solo dopo l'intervento di due squadre dei Vigili del Fuoco supportate da autobotti e mezzi speciali. La struttura è stata parzialmente interessata dal rogo, mentre non si segnalano feriti. Il caso ha assunto subito una risonanza internazionale a causa del commento del CEO di Tesla, Elon Musk, che su X (l’ex Twitter) ha definito l’evento senza mezzi termini: “È terrorismo”. La dichiarazione, sebbene non accompagnata da ulteriori dettagli, ha rilanciato con forza l’ipotesi di un incendio doloso, una pista attualmente al vaglio della Digos della Questura di Roma. Le indagini: ipotesi anarchica in primo piano Gli inquirenti non escludono nessuna possibilità, ma tra le piste più accreditate si fa strada quella di matrice anarchica-antagonista. A sostegno di questa tesi, secondo quanto riferito dal ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, ci sarebbero “le modalità con cui è avvenuto l’incendio, la propagazione delle fiamme e altri elementi sotto esame da parte della magistratura”. Il ministro ha ricordato come esistano già precedenti tensioni tra ambienti anarchici e il gruppo imprenditoriale guidato da Musk, con proteste e minacce già emerse nei mesi scorsi. In effetti, il 29 marzo – appena due giorni prima del rogo – negli Stati Uniti il movimento “Tesla Takedown” ha promosso una manifestazione di protesta contro Elon Musk e i suoi prodotti, invitando i possessori delle auto a disfarsene. Non è chiaro, al momento, se vi sia un legame diretto tra quella protesta e l’incendio in Italia, ma l’ipotesi di un atto dimostrativo transnazionale non viene esclusa. Musk e la politica: un possibile movente? Un altro elemento che gli investigatori stanno considerando è l’attuale esposizione politica di Musk, che negli ultimi mesi ha preso posizioni sempre più nette a sostegno di figure controverse del panorama politico globale. La sua vicinanza al presidente statunitense Donald Trump, recentemente tornato in carica, e la sua difesa di personalità come Marine Le Pen – condannata in Francia per reati di opinione – hanno acceso il dibattito sul ruolo pubblico di Musk come opinion leader politico, oltre che imprenditore. Questa politicizzazione della figura di Musk potrebbe averlo reso bersaglio di frange estremiste ostili ai valori che rappresenta o alla sua visione tecno-capitalista. Le reazioni istituzionali Il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, ha condannato duramente l’accaduto, parlando di “un fatto di estrema gravità” e auspicando che venga fatta al più presto piena luce sulle cause. “Se fosse confermata la matrice dolosa – ha dichiarato in una nota – si tratterebbe di un atto inaccettabile, da condannare nella maniera più ferma. Piena fiducia nel lavoro delle forze dell’ordine e della magistratura”. Anche Tesla ha diffuso una nota ufficiale in cui si dichiara “consapevole dell’incidente” e assicura piena collaborazione con le autorità locali per chiarire quanto accaduto. Un attacco mirato o un sabotaggio simbolico? Mentre la Digos passa al setaccio le immagini delle telecamere di videosorveglianza della zona e raccoglie testimonianze, resta da capire se l’attacco fosse diretto esclusivamente contro l’azienda Tesla, o se rappresenti un segnale più ampio contro l’industria tecnologica e le sue interconnessioni con il potere politico globale. Al momento, nessun gruppo ha rivendicato ufficialmente il gesto. Tuttavia, la natura mirata dell’attacco – colpendo un numero significativo di veicoli elettrici di alto valore economico – suggerisce un’azione premeditata e altamente simbolica, che va oltre il semplice vandalismo. Conclusioni Il caso della concessionaria Tesla incendiata a Roma potrebbe rappresentare un nuovo fronte nella tensione crescente tra imprenditoria tech e movimenti radicali. Mentre la magistratura lavora per accertare i fatti, le parole di Elon Musk hanno già spostato l’attenzione pubblica sulla questione del terrorismo interno e del dissenso politico. Un evento che potrebbe segnare un punto di svolta nel modo in cui le aziende tecnologiche e le istituzioni reagiscono agli attacchi simbolici nei loro confronti. Gli sviluppi delle prossime settimane saranno decisivi per comprendere se l'incendio è stato un episodio isolato o l'inizio di una nuova fase di conflitto tra attivismo antagonista e poteri industriali globali. Read the full article
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