#narrativa di successo
Explore tagged Tumblr posts
pier-carlo-universe · 8 days ago
Text
Tra omicidi, ricatti e verità nascoste, il thriller di Nicola Rocca “Scheletri nell’armadio” svela le debolezze più oscure dell’animo umano. Scopri di più su Alessandria today.
0 notes
queerographies · 8 months ago
Text
[A nessuno è fregato un cazzo di cosa è successo a Carlotta][James Hannaham]
Il racconto tragicomico del primo weekend di libertà di Carlotta, donna nera trans che, dopo vent’anni passati in un carcere maschile, deve confrontarsi per la prima volta col mondo esterno
Una donna trans e nera, finalmente libera: la rinascita di Carlotta in una New York che cambia Titolo: A nessuno è fregato un cazzo di cosa è successo a CarlottaScritto da: James HannahamTitolo originale: Didn’t Nobody Give a Shit What Happened to CarlottaTradotto da: Giovanni Maria RossiEdito da: Edizioni ClichyAnno: 2024Pagine: 336ISBN: 9791255511021 La trama di A nessuno è fregato un cazzo…
0 notes
hernestine · 2 months ago
Text
Donald Trump risponde in modo epico a Zelensky che lo accusava di vivere “in uno spazio di disinformazione russa”. Il Presidente degli Stati Uniti non usa mezzi termini, lo chiama “comico di modesto successo”, nonché “dittatore senza elezioni” e definisce il conflitto “una guerra che non poteva essere vinta, che non avrebbe mai dovuto iniziare”. Parole che seppelliscono la narrativa a senso unico e raccontano la verità su un personaggio che è stato venerato in occidente. Un minuto di silenzio per Giorgia Meloni, i suoi abbracci e le sue dichiarazioni più celebri: “Scommettiamo sulla vittoria dell’Ucraina”. Un minuto di silenzio per Matteo Salvini che a novembre rivendicava: “Abbiamo votato tutti gli interventi di sostegno, economico, umanitario e militare in difesa dell’Ucraina. Lo abbiamo fatto fino a ieri, lo faremo domani”. Un minuto di silenzio per i progressisti italiani che schiumano di rabbia. Un minuto di silenzio per un Zelensky sul viale del tramonto. Attaccati al Trump.
Tumblr media
24 notes · View notes
gregor-samsung · 1 year ago
Text
" La Russia non sta vincendo la guerra dell’informazione e non sembra destinata a recuperare. Probabilmente, non vuole nemmeno recuperare. Infatti, la guerra dell’informazione che si sta combattendo non è rivolta alla Russia, ma a tutto l’Occidente, e in particolare a noi europei. In Russia non arriva molto della propaganda ucraina, e ciò che arriva è così smaccatamente antirusso che può generare una sorda repulsione nella popolazione e un motivo in più per indurre i vertici politici e militari a reagire in modo ancora più violento. La propaganda ucraina sta però riuscendo a penetrare nel nostro sistema di pensiero dopo averlo fatto, in profondità, nelle strutture politiche e nei conglomerati mediatici internazionali. È una propaganda facile, perché sfrutta gli effetti delle tragedie di tutte le guerre separandoli dalle cause, spostando nel tempo e nello spazio le responsabilità. Sfrutta l’emotività a danno della razionalità. Tutte tecniche “standard” nel marketing, come negli show televisivi. Ma il suo successo dipende soprattutto dalla garanzia che tale propaganda sia l’unica a disposizione della gente e degli stessi analisti della guerra. Da mesi sappiamo del conflitto soltanto ciò che viene dalla parte ucraina e lo vediamo amplificato in tutto il mondo. Non si tratta soltanto di essere privati dell’accesso alla verità, ma anche della facoltà di valutare la narrativa dell’avversario, necessaria per individuare quali sono i temi più sensibili, quali i punti deboli delle forze in campo, i loro scopi dichiarati messi a confronto con quelli resi evidenti dalle operazioni. E questa privazione diventa una vulnerabilità del nostro sistema istituzionale, politico e militare. "
---------
Brano tratto da Le guerre dentro e per l'Ucraina, saggio di Fabio Mini raccolto in:
Franco Cardini, Fabio Mini, Ucraina. La guerra e la storia, Paper First; prima edizione: maggio 2022 [Libro elettronico]
14 notes · View notes
multiverseofseries · 5 months ago
Text
Oceania 2: un sequel che espande i confini
Tumblr media
Il secondo capitolo del grande successo Disney Animation ci riporta nelle isole del Pacifico per una nuova avventura in compagnia di Vaiana, Maui e dei loro compagni di viaggio.
I sequel, croce e delizia dei nostri giorni. Da una parte chi critica, chi attacca la carenza di idee, dall'altra un pubblico che dimostra di volerli, di accogliere con affetto le storie che vanno avanti. Storie che nel 2024 sono andate e vanno avanti: Inside Out 2, è stato un successo, o Mufasa (che è un prequel, ma rientra nello stesso discorso), anch'esso in arrivo sul grande schermo. Oceania 2, nelle sale dal 27 novembre, è invece pronto a riportarci nelle isole del Pacifico da cui una ragazza di nome Vaiana ha salpato e ha conquistato il mondo dell'animazione ormai otto anni fa.
Tumblr media
Vaiana e la sorellina
Un nuovo capitolo atteso, come confermano i numeri dei contenuti condivisi online, che riporta su schermo quanto già visto nel 2016 in quanto a contesto narrativo, doppiatori (originali e nostrani), con qualche aggiunta di rilievo come Giorgia a dar voce alla novità Matangi e protagonista vocale di una delle nuove canzoni del film. Un sequel che va a occupare lo spazio, impegnativo e responsabile, del 63° Classico Disney, promettendo un'altra boccata d'aria per un boxoffice che, tra alti e bassi, non smette mai di averne bisogno.
Oceania 2: Un nuovo viaggio
Tumblr media
Vaiana e i suoi compagni di viaggio
È passato qualche anno dalle avventure del primo Oceania e ora Vaiana è una leader del suo popolo, o potrebbe esserlo. Non è più la ragazzina che avevamo conosciuto, ma una donna che deve scegliere chi vuole essere realmente, se provare a fare quell'ulteriore passo verso il mondo e la crescita o fermarsi e accontentarsi di quello che lei e il suo popolo hanno. Una scelta che deve compire quando le arriva un inaspettato richiamo dai suoi antenati, che la spinge a compiere un nuovo viaggio verso territori inesplorati, a perseguire una nuova missione insieme a Maui, Pua ed HeiHei, ma anche di quei improbabili compagni di avventura che vanno a completare il suggestivo quadro che è Oceania 2.
"Abbiamo bisogno di una barca più grande"
Tumblr media
I protagonisti di Oceania 2 in viaggio
Rubo la celebre citazione de Lo squalo per accompagnare i presupposti narrativi del nuovo viaggio di Vaiana, non più sola (con Pua ed HeiHei) ma accompagnata da quelle figure che possano rendere possibile l'impresa: Loto, esperta di barche dalla battuta pronta; il robusto Moni, che vede in Maui un idolo sa seguire; lo scontroso Kele, contadino che assicura il sostentamento in nave. E la nave stessa, più ampia, autonoma, adatta a perseguire l'impresa, a portare a termine una missione pericolosa e ampliare gli orizzonti del popolo di Vaiana. Perché di questo parliamo, di espandere i propri confini, trovare altri popoli per quell'interscambio culturale che ha contribuito a definire i presupposti dell'evoluzione culturale e sociale umana.
Oceania 2 e l'esigenza di crescere
Un'esigenza di crescere che è assecondata anche sul piano tecnologico dalla stessa Disney Animation, che punta sempre a migliorare anche risultati già di per sé ottimi. Lo si nota nella ricchezza di dettagli dei fondali, nella resa dell'acqua sempre più credibile e dettagliata, in un impatto visivo generale che porta su schermo un'avventura di grandi proporzioni visive che non tradisce la genesi iniziale del progetto come serie piuttosto che film per il grande schermo.
Tumblr media
Un'immagine suggestiva del 63mo Classico Disney
Manca qualcosa dal punto di vista della profondità narrativa, o nel rafforzare linee narrative secondarie di quei personaggi che avremmo voluto conoscere più a fondo, come la stessa Matangi, antagonista solo abbozzata che speriamo di vedere in un ulteriore sequel la cui via sembra già tracciata.
Conclusioni
Oceania 2 è un sequel che porta avanti storia e personaggi in modo coerente, secondo il loro naturale percorso di crescita. Un'evoluzione che si accompagna anche a quella visiva, con una resa ambientale e visiva notevole, ma risulta un po' più esile del primo capitolo in termini di profondità e ricchezza narrativa. Menzione speciale, anche nel nuovo film, per Pua ed HeiHei, due sidekick adorabili che rubano la scena.
👍🏻
La crescita dei personaggi, coerente e naturale rispetto a quanto impostato nel primo film.
Il modo in cui la storia getta le basi per costruire qualcosa anche in futuro.
Pua ed HeiHei, due comprimari in grado di rubare la scena.
L'evoluzione tecnologica che rende ancor più vivo e credibile il mondo in cui si muovono i personaggi.
👎🏻
Manca un po' di spessore narrativo che arricchisca la storia e il viaggio di Vaiana e i suoi compagni di avventura.
Manca una hit, tra le canzoni, che colpisca quanto quelle del primo film.
2 notes · View notes
teredo-navalis · 2 years ago
Text
AAA CONSIGLIO CERCASI
Due settimane fa, mentre ero ancora in vacanza, mi ha scritto un amico dicendomi che il tizio del bar dove andiamo sempre gli ha chiesto se sto ancora cercando lavoro, perché a lui serve una persona.
Così l'ho contattato, chiedendogli quali fossero gli orari -risposta: "mattina, ora di pranzo"- e dicendogli che nel caso sarei stata disponibile a iniziare dal lunedì successivo ma attendevo ulteriori informazioni; lui mi ha chiesto se avessi esperienza (no) e voglia di mettermi in gioco(sì) e dopo aver letto le mie risposte mi ha ghostato.
Sono passati giorni e io giustamente ho pensato che semplicemente avesse trovato qualcun altro ma invece mi riscrive l'amico in questione, chiedendomi se fossi andata al bar e dicendomi che il tizio a lui aveva detto che ci dovevamo vedere.
Allora avantieri riscrivo al tizio, spiegandogli quello che era successo e chiedendo se avessi quindi capito male (non c'era niente da capire male: mi ha semplicemente ghostato ma ok), lui dice che effettivamente si aspettava che sarei passata da lui lunedì per parlare (e come dovevo capirlo io, se non me l'aveva mai detto? ma ok) allora addirittura mi scuso e scrivo testualmente: "Visto che non ci siamo più sentiti io nel frattempo ho preso un altro impegno fino a domani, quindi eventualmente lunedì potremmo vederci per parlare come avevi pensato tu o per fare una prova", lui di nuovo visualizza e non risponde.
*ed è tipo l'unico luogo con le birre senza glutine
**dicendo che non mi sento tranquilla ad iniziare un rapporto di lavoro con questi presupposti dato che chiaramente non ci capiamo/intendiamo tra di noi (questa è l'opzione che vorrei attuare, ma mi fa anche arrabbiare perché da un certo punto di vista mi sembra che vada ad alimentare la narrativa dei giovani che non vogliono lavorare e questa cosa mi fa girare i coglioni)
Tra l'altro anche per andare solo a parlare di persona con questo tizio, io devo spendere due euro e cinquanta "a buono a buono" mah
L'altra cosa che mi frena è che sto aspettando esca la maledettissima graduatoria per andare a fare le pulizie all'ospedale, cosa che a questo punto preferirei dato che me ne starei per i cazzi miei a pulire in tranquillità, anziché interfacciarmi con 'sti boriosi malati di testa
P.s. il tizio non ha scritto direttamente a me per orgoglio, perché "io non sono il tipo che ti manda un altro messaggio" ma ha scritto al mio amico chiedendogli di me, cosa che trovo francamente ridicola.
Non so davvero se dargli un'opportunità potrebbe essere una scelta sensata, se potrebbe essere meno criptico in futuro o mi vado solo a creare i guai o dovrei comunque provarci così magari faccio un periodo di prova e metto comunque qualche soldino in saccoccia o no. Il vero problema è che sono povera.
12 notes · View notes
lalacrimafacile · 9 months ago
Text
My Lady Jane: Quando la Storia si Trasforma in Magia e Risate
Lady Jane Grey: La Regina dei Nove Giorni... o dei Nove Episodi?
Lady Jane Grey è conosciuta nei libri di storia come la "Regina dei Nove Giorni". Una figura tragica che fu usata come pedina politica e che trovò una fine prematura. Tuttavia, la serie televisiva My Lady Jane prende questa narrativa e la stravolge completamente.
La serie offre a Jane un destino radicalmente diverso. In questa versione della storia. La protagonista, infatti, non è una vittima passiva degli eventi, ma una giovane donna intelligente e determinata. In questo mondo fantastico è in grado di cambiare il suo destino con l'aiuto di una buona dose di magia.
Tumblr media
Tudorland: Benvenuti nel Regno di Maghi e Metamorfosi
L'ambientazione della serie rimane l'Inghilterra Tudor, ma è arricchita da elementi fantastici che rendono il mondo di My Lady Jane unico nel suo genere.
Tanto per dirne uno: il regno è popolato da persone che possono trasformarsi in animali (what?!). Inoltre, le già intricate dinamiche politiche sono complicate ulteriormente da questi elementi soprannaturali.
Questi cambiamenti non solo aggiungono un tocco di magia alla narrazione, ma permettono anche ai personaggi di esplorare le loro identità in modi nuovi e inaspettati.
Risate Reali: Quando la Storia si Prende una Pausa
Uno degli aspetti più affascinanti di My Lady Jane è la sua capacità di trattare temi seri con un tocco di leggerezza e ironia. La serie non si prende mai troppo sul serio. Questo approccio rende la visione estremamente piacevole.
I dialoghi sono frizzanti e pieni di battute argute, e le situazioni assurde in cui si trovano i personaggi sono gestite con una comicità brillante. Questo stile distintivo è uno dei motivi principali per cui My Lady Jane si distingue tra i numerosi adattamenti storici.
Non ha niente a che vedere con le serie televisive Starz come The White Princess, The White Queen o Becoming Elizabeth.
La protagonista non è più la storia. Al centro brilla la fantasia e la libertà di cambiare il destino storico di un personaggio drammatico come quello di Jane Grey.
Un Cast da Fiaba: Principesse e Principi (e Animali) Incantati
Il successo di My Lady Jane non sarebbe stato possibile senza un cast eccezionale. La giovane attrice protagonista porta sullo schermo una Jane Grey piena di vita e spirito. Gli altri membri del cast offrono interpretazioni altrettanto memorabili.
Ogni personaggio, dai principali ai secondari, è caratterizzato da una profondità e complessità che rendono la storia ancora più coinvolgente.
L'eroina : Jane è una ragazza che vuole ampliare le proprie conoscenze. È intelligente e curiosa. Nonostante la costrizione al matrimonio da parte di sua madre, Jane non perde lo spirito. Per l'intera serie la ragazza dimostra di essere però anche leale. Essa è pronta a rischiare la sua vita per gli amici e per le sue convinzioni.
Il bello e dannato : Guildford viene introdotto come un ragazza senza un vero scopo. In un bar recita versi "poetici" e beve come se non ci fosse un domani. Tuttavia il suo personaggio diventa uno dei più particolari e complessi. Il suo passato continua a tormentarlo e il pubblico finirà per tifare per lui.
Il re malato: Edward non è solo un bambino malaticcio. In questa versione, in cui il monarca inglese è un ragazzo di colore interessato agli uomini (altro che licenza poetica), Edward prende in mano il suo destino.
Dal Libro allo Schermo: Una Magia Diversa, ma Sempre Incantata
Pur rimanendo fedele allo spirito dei libri, la serie televisiva My Lady Jane introduce diverse modifiche rispetto ai romanzi. Alcune sottotrame sono state semplificate o eliminate. Inoltre, nuovi personaggi sono stati aggiunti per arricchire la narrazione.
Questi cambiamenti non fanno che migliorare l'adattamento, rendendolo più adatto al formato televisivo e mantenendo l'attenzione del pubblico. Inoltre, l'elemento visivo della trasformazione degli esseri umani in animali è reso con effetti speciali che aggiungono un ulteriore livello di fascino alla serie.
Conclusione
My Lady Jane è un esempio brillante di come un adattamento televisivo possa prendere una storia conosciuta e trasformarla in qualcosa di completamente nuovo e affascinante. Con la sua combinazione di storia, ironia e magia, la serie offre un'esperienza di visione unica che riesce a intrattenere e sorprendere ad ogni episodio. Se siete alla ricerca di una serie che sappia mescolare abilmente passato e fantasia, My Lady Jane è sicuramente una scelta imperdibile.
Ho trovato questa serie brillante, ma ancora di più la capacità dei creatori di spingere l'hyper per uno show anche relativamente semplice. La storia non è un racconto epico e complesso. Tuttavia cattura il pubblico con colpi di scena e un focus intelligente su certe tematiche rilevanti.
Ovviamente tanto fa anche la chimica tra i due protagonisti, cosa che non fa male ad una storia semplice e senza troppi personaggi.
Ho visto le nove puntate tutte d'un fiato in soli tre giorni. La storia è organizzata bene affinché il pubblico sia spinto a guardare lo show in poco tempo.
Se amate le serie come me, non perdetevi gli altri articoli.
Stay Tuned, la vostra EasyTears.
2 notes · View notes
bibliotecasanvalentino · 1 year ago
Text
Tumblr media
Lunedì 22 Gennaio 2024 alle ore 20.30 il GdL "Chiave di Lettura", presso i locali della Biblioteca San Valentino, si incontrerà per discutere insieme del libro di Carmelo Samonà “Fratelli”.
"Fratelli" venne pubblicato nel 1978 e diventò subito un caso editoriale. L'autore, noto ispanista, era alla sua prima prova narrativa e le 30.000 copie della tiratura andarono immediatamente esaurite mentre critici come Giorgio Manganelli, Natalia Ginzburg, Alfredo Giuliani lo accolsero come un capolavoro.
"Vivo, ormai sono anni, in un vecchio appartamento nel cuore della città, con un fratello ammalato". In una vasta casa di una città imprecisata vivono due fratelli. È il più grande a raccontare, l'altro è affetto da disturbi che riguardano "l'attività del pensiero" che non vengono comunque mai precisati, il ricovero in ospedale, predisposto da anni, "sembra di là da venire". Il rapporto tra i due è tormentato, la comunicazione è difficile, fatta di poche parole, di molti sguardi, silenzi, contatti fisici - il fratello maggiore accudisce l'infermo, lo lava, lo veste, lo segue da una stanza all'altra del grande appartamento, semivuoto di mobili, colmo comunque di ricordi, "arnesi dall'uso incerto" che "interrompono, di tanto in tanto, la sequenza dei vuoti", residui di una intimità familiare ormai perduta.
Carmelo Samonà (1926 – 1990) è stato un ispanista e scrittore italiano. Proveniente dalla famiglia aristocratica siciliana Samonà, era figlio dell'architetto Giuseppe Samonà. Si stabilì a Roma nel 1936 e si laureò in lettere, alla Sapienza, nel 1948. Dal 1961 insegnò letteratura spagnola all'Università "La Sapienza" di Roma al Magistero, e dal 1978 a Lettere, dedicandosi in particolare a quella del Seicento. Come ispanista, si ricorda, fra le altre, l'opera La letteratura spagnola dal Cid ai Re Cattolici (con Alberto Varvaro, 1972). Nel 1973 promosse la costituzione dell’Associazione ispanisti italiani. Dal 1976 collaborò con il quotidiano la Repubblica con articoli sulla letteratura moderna spagnola e ispanoamericana. Accademico dei Lincei dal 1987, ottenne il premio Juan Carlos dell'Accademia spagnola (1984).
Viene ricordato anche come scrittore (il suo esordio nel 1978), in particolare per due romanzi di successo, pubblicati da Einaudi: “Fratelli” (prima opera, parzialmente autobiografica) e “Il custode” (1983). “Fratelli” racconta il rapporto della voce narrante con il fratello affetto da una malattia mentale (nella realtà, si tratta del rapporto di Samonà con il figlio); è stato vincitore del Premio Mondello e finalista del Premio Strega nel 1978, finalista nel 1985 al Premio Bergamo e vincitore nel 2002 del Premio Pozzale Luigi Russo. Oltre ai due romanzi, Samonà scrisse il racconto Casa Landau (Garzanti, 1990) e il testo teatrale “Ultimo seminario”.
Contattateci all'indirizzo mail: [email protected] oppure all'indirizzo, sempre mail, [email protected] e riceverete, in prossimità dell’incontro, il link di riferimento. Vi aspettiamo per confrontarci insieme su questa lettura e scoprire un romanzo basato su una storia vera che non lascerà per nulla indifferenti, non mancate!!!
2 notes · View notes
siciliatv · 2 years ago
Text
Perché Stanley Kubrick è stato uno dei più grandi cineasti di tutti i tempi
Tumblr media
Non c’è bisogno di essere dei grandi esperti e appassionati di cinema per conoscere il nome di Stanley Kubrick. Il regista americano, nato a New York il 26 luglio 1928 è considerato uno dei più grandi registi di tutti i tempi, ed è stato elogiato per il suo stile visivo distintivo, la sua attenzione ai dettagli e la sua esplorazione di temi complessi e stimolanti. I film di Kubrick spaziano da generi diversi, tra cui il dramma, la commedia, la fantascienza, il mistero e il thriller. Alcuni dei suoi film più famosi includono 2001: Odissea nello spazio, Arancia Meccanica, Shining, Full Metal Jacket e Eyes Wide Shut. Kubrick era un perfezionista che ha preso il controllo di ogni aspetto dei suoi film, dalla sceneggiatura alla fotografia alla regia. Era noto per le sue lunghe riprese e i suoi ripetuti ciak, e spesso trascorreva anni a sviluppare i suoi film. Il lavoro di Kubrick ha avuto un'influenza significativa sul cinema. I suoi film sono stati analizzati e discussi da critici e studiosi per decenni, e continuano a essere fonte di ispirazione per i registi di tutto il mondo.   I motivi per cui Stanley Kubrick è considerato un grande regista cinematografico Kubrick era un maestro della fotografia e del montaggio, e i suoi film sono caratterizzati da immagini vivide e sequenze cinematografiche memorabili; un perfezionista che prestava attenzione a ogni dettaglio dei suoi film, dalla scenografia ai costumi agli effetti speciali. I film di Kubrick affrontano spesso temi complessi e stimolanti, come la natura umana, la violenza, la follia e la realtà. Stanley Kubrick è stato un regista rivoluzionario che ha lasciato un segno indelebile nel cinema. I suoi film continuano ad essere apprezzati e ammirati da milioni di persone in tutto il mondo. Ci sono molti registi moderni che sono stati influenzati dallo stile di Stanley Kubrick. Alcuni dei più noti includono il regista del momento, Christopher Nolan e altri illustri colleghi come Guillermo Del Toro, Darren Aronofsky, Wes Anderson e molti altri. Questi sono solo alcuni esempi dei molti registi moderni che sono stati influenzati dallo stile di Stanley Kubrick. Il suo lavoro continua a ispirare i registi di tutto il mondo, e il suo impatto sul cinema sarà sentito per molti anni a venire.   La filmografia di Kubrick dagli esordi fino alla morte avvenuta nel 1999 Stanley Kubrick ha diretto 13 film in un periodo di 40 anni, dal 1953 al 1999. I suoi film sono stati apprezzati dalla critica e dal pubblico per il loro stile visivo distintivo, la loro complessità narrativa e la loro esplorazione di temi complessi e stimolanti. I film di Kubrick spaziano da generi diversi, tra cui il dramma, la commedia, la fantascienza, il mistero e il thriller. Alcuni dei suoi film più famosi includono: 2001: Odissea nello spazio (1968): Un film di fantascienza che esplora il significato della vita, della morte e dell'universo. Arancia Meccanica (1971): Un film distopico che esplora la natura della violenza e della libertà. Shining (1980): Un film horror psicologico che esplora la follia e la famiglia. Full Metal Jacket (1987): Un film sulla guerra del Vietnam che esplora la natura della violenza e dell'orrore. Eyes Wide Shut (1999): Un film drammatico sulla relazione tra marito e moglie. I film di Kubrick hanno avuto un'influenza significativa sul cinema. Sono stati analizzati e discussi da critici e studiosi per decenni, e continuano a essere fonte di ispirazione per i registi di tutto il mondo.   Perché 2001: odissea nello spazio è considerato uno dei migliori film della storia del cinema 2001: Odissea nello spazio è uno dei migliori film di fantascienza della storia del cinema. È stato elogiato per il suo stile visivo iconico, la sua complessità narrativa e la sua esplorazione di temi complessi e stimolanti. Il film è stato un successo di critica e pubblico, e ha vinto quattro Oscar, tra cui il miglior montaggio e la miglior scenografia. È stato anche nominato per l'Oscar al miglior film. 2001: Odissea nello spazio ha avuto un'influenza significativa sul cinema. Ha contribuito a definire il genere della fantascienza e ha ispirato molti altri film, tra cui Star Wars, Alien e Blade Runner. Ecco alcuni dei motivi per cui 2001: Odissea nello spazio è considerato uno dei migliori film di fantascienza della storia del cinema: Stile visivo iconico: Il film è caratterizzato da immagini iconiche, come il monolito nero e la sequenza del viaggio nello spazio. Complessità narrativa: Il film è complesso e stimolante, e ha lasciato spazio a diverse interpretazioni. Esplorazione di temi complessi: Il film esplora temi complessi, come il significato della vita, della morte e dell'universo. 2001: Odissea nello spazio è un film che ha resistito alla prova del tempo. È un classico della fantascienza che continua ad essere apprezzato e ammirato da milioni di persone in tutto il mondo.   Qual è stata l'influenza di Kubrick nel cinema di fantascienza? perché è così importante ancora oggi? L'influenza di Stanley Kubrick nel cinema di fantascienza è stata significativa e duratura. I suoi film, come 2001: Odissea nello spazio, Arancia Meccanica e Shining, hanno contribuito a definire il genere e continuano ad essere fonte di ispirazione per i registi di tutto il mondo. Kubrick è stato un maestro della narrativa e della visione, e i suoi film sono caratterizzati da uno stile visivo unico e da una complessità narrativa che ha sfidato il pubblico a pensare in modo nuovo. 2001: Odissea nello spazio, in particolare, è un film che ha avuto un impatto duraturo sul cinema. Il film ha esplorato temi complessi, come il significato della vita, della morte e dell'universo, e ha utilizzato tecniche innovative per creare un'atmosfera enigmatica e suggestiva. Kubrick è stato anche un pioniere nell'uso degli effetti speciali. I suoi film hanno utilizzato effetti speciali innovativi per creare immagini realistiche e memorabili. Il regista era un noto appassionato del gioco degli scacchi, motivo per cui nelle sue opere questo tipo di elemento, a volte scenografico è stato più volte messo in evidenza o sfruttato come effetto subliminale. Anche un regista come il celebre Steven Soderbergh per il film Ocean Eleven, ambientato a Las Vegas nel circuito dei live casinò, ha tratto ispirazione da tale elemento per la sua messa in scena sfarzosa e magniloquente. Del resto quando si parla di gambling, l’elemento spettacolare deve essere sempre messo in risalto, come nel caso dell'online casino di Betway, per dare una dimensione del fenomeno sempre attuale del gioco digitale.   I motivi per cui l'influenza di Kubrick nel cinema di fantascienza è così importante I film di Kubrick hanno contribuito a definire il genere della fantascienza, stabilendo standard di qualità e innovazione che hanno influenzato i film successivi. Ha esplorato temi complessi, come il significato della vita, della morte e dell'universo, in modo stimolante e provocatorio. I film di Kubrick hanno utilizzato tecniche innovative, come l'uso degli effetti speciali, per creare immagini e storie memorabili. Kubrick è stato un regista rivoluzionario che ha lasciato un segno indelebile nel cinema. I suoi film continuano ad essere apprezzati e ammirati da milioni di persone in tutto il mondo.   Qual è il rapporto tra il cinema di Nolan e quello di Kubrick e Spielberg? Il cinema di Christopher Nolan è stato influenzato da entrambi Stanley Kubrick e Steven Spielberg. Nolan ha ammesso di essere un grande fan dei film di Kubrick, e ha spesso citato 2001: Odissea nello spazio, Arancia Meccanica e Shining come alcune delle sue influenze più importanti. Nolan condivide con Kubrick un interesse per i temi complessi e stimolanti, e per l'utilizzo di tecniche innovative per creare immagini e storie memorabili. I film di Nolan, come Inception, Interstellar e The Dark Knight, sono caratterizzati da una complessità narrativa che sfida il pubblico a pensare in modo nuovo, e da un uso innovativo della tecnologia per creare sequenze visive memorabili. Nolan condivide anche con Spielberg un interesse per l'azione e l'avventura. I film di Nolan, come Inception e Dunkirk, sono caratterizzati da sequenze d'azione adrenaliniche e da scene di suspense eccitanti.   Gli elementi che Nolan ha preso in prestito da Kubrick, Spielberg e dai grandi cineasti che lo hanno preceduto sono: - Tematiche complesse, ma stimolanti Nolan è interessato a esplorare temi complessi, come il significato della vita, della morte e dell'universo. Questi temi sono presenti in molti dei suoi film, come Inception, Interstellar e The Dark Knight. - Tecniche innovative Nolan è un maestro dell'uso della tecnologia per creare immagini e storie memorabili. I suoi film utilizzano tecniche innovative, come il montaggio, la fotografia e gli effetti speciali, per creare sequenze visive memorabili. - Azione e avventura Nolan è interessato a creare film d'azione e d'avventura che siano anche stimolanti e coinvolgenti. I suoi film presentano spesso sequenze d'azione adrenaliniche e scene di suspense eccitanti. Nolan è un regista originale che ha creato un proprio stile unico. Tuttavia, la sua opera è chiaramente influenzata dai due grandi registi che lo hanno preceduto.   L'eredità artistica di Stanley Kubrick nel cinema attuale L'eredità artistica di Stanley Kubrick nel cinema contemporaneo è significativa e duratura. I suoi film, come 2001: Odissea nello spazio, Arancia Meccanica e Shining, continuano ad essere apprezzati e ammirati da milioni di persone in tutto il mondo. Kubrick è stato un maestro della narrativa e della visione, e i suoi film sono caratterizzati da uno stile visivo unico e da una complessità narrativa che ha sfidato il pubblico a pensare in modo nuovo. I suoi film hanno esplorato temi complessi, come la natura umana, la violenza, la follia e la realtà, in modo stimolante e provocatorio. Read the full article
2 notes · View notes
pier-carlo-universe · 2 months ago
Text
Morte in Alabama – James Patterson: Il ritorno di Alex Cross tra segreti, omicidi e corruzione. Recensione di Alessandria today
Nel cuore dell’estate di Washington, un duplice omicidio sconvolge l’opinione pubblica. Kay Willingham, socialista e filantropa con un passato ingombrante, viene trovata morta accanto a Randall Christopher, rispettabile preside con ambizioni politiche.
Nel cuore dell’estate di Washington, un duplice omicidio sconvolge l’opinione pubblica. Kay Willingham, socialista e filantropa con un passato ingombrante, viene trovata morta accanto a Randall Christopher, rispettabile preside con ambizioni politiche. I due erano stati visti insieme più volte, ma nessuno poteva immaginare che la loro relazione li avrebbe condotti alla morte. Ritrovati…
0 notes
carmenvicinanza · 24 days ago
Text
Marge Piercy
Tumblr media
Marge Piercy, scrittrice e attivista femminista, pacifista e ecologista, ha pubblicato diciannove libri di poesie e diciassette romanzi che, affrontando temi universali, spaziano dalla narrativa storica alla fantascienza.
Il suo romanzo Woman on the Edge of Time del 1976, è considerato il primo lavoro cyberpunk.
Nel 1993 le è stato conferito il prestigioso Premio Arthur C. Clarke per il suo romanzo He, She and It, che in italiano è tradotto con il titolo di Cybergolem.
Anche nella poesia, scritta in versi liberi, si coglie lo stesso impegno per le questioni sociali e ambientali che riempiono i suoi romanzi.
The Moon is Always Female del 1980, è un classico del movimento femminista.
Ha anche scritto opere teatrali, saggi, un’autobiografia e curato antologie di poesia. Ha lavorato a lungo come critica per il Tikkun Magazine.
Nata il 31 marzo 1936 a Detroit, è ebrea da parte di madre ed è stata cresciuta secondo i dettami di questa religione. Suo nonno era un sindacalista assassinato mentre si batteva per i diritti dei lavoratori. Dalla nonna, nata in Lituania, ha appreso l’amore per la narrazione e dalla madre quello della poesia. Da bambina ha avuto problemi di salute e nell’isolamento dovuto dalla malattia, aveva trovato rifugio nei libri.
È stata la prima persona della sua famiglia a frequentare il college, grazie a una borsa di studio, ha potuto studiare all’Università del Michigan, dove veniva bullizzata per il suo aspetto fisico. Grazie alla vincita di un premio letterario è riuscita a mantenersi agli studi e completare un Master alla Northwestern.
Col primo marito si era trasferita in Francia, ma ben presto si erano separati. Tornata negli Stati Uniti, a Chicago, sola e indigente, aveva svolto diversi lavori e iniziato ad avvicinarsi al movimento per i diritti civili.
Furono anni duri, in cui non riusciva a farsi pubblicare, era una giovane divorziata di ventitré anni, povera e col desiderio di scrivere narrativa politica, di donne della classe operaia e del loro posto nella società. Argomenti troppo scomodi per i tempi.
Ha svolto ricerche sulla CIA, indagato sulle strutture di potere e contribuito a fondare la NACLA (North American Congress on Latin America). Attiva nel movimento Students for a Democratic Society di cui è stata referente nell’ufficio regionale di New York, ha fondato la sezione Movement for a Democratic Society a Brooklyn.
Stanca della metropoli, della vita frenetica e dell’inquinamento, le avevano diagnosticato poco tempo a causa di una malattia cronica che l’ha confinata a letto per lungo tempo, nel 1971 si è trasferita a Cape Cod cercando un ambiente salubre.
Nel 1976 ha divorziato col secondo marito, con cui aveva avuto una relazione aperta e condiviso tanta militanza culturale.
Ha faticato molto per farsi pubblicare, la sua scrittura era considerata troppo femminista, troppo politica. I suoi libri hanno cominciato a circolare e avere successo con la diffusione dei movimenti femministi, di cui è diventata un importante riferimento.
Nei suoi romanzi le protagoniste sono essenzialmente donne appartenenti a classi sociali svantaggiate, che lottano per trovare la propria identità, contro una società repressiva, che si ribellano al controllo esercitato dagli uomini e lavorano sulla propria consapevolezza attraverso l’esplorazione di sessualità e relazioni.
Le sue poesie sono più autobiografiche e riflettono il modo in cui la sua vita e le sue convinzioni sono cambiate nel corso del tempo.
Ve ne sono anche di carattere più politico. Gli argomenti trattati sono diversi, vanno dalla critica alla disuguaglianza lavorativa all’oggettivazione sessuale, dall’aborto alla violenza di genere. L’intensità dei toni e le sue posizioni radicali non l’hanno mai fatta amare dalla critica.
Le sue poesie sono, invece, diventate talmente note che vengono lette durante matrimoni, cerimonie, commemorazioni e stampate sui magneti attaccati ai frigoriferi.
Si considera un’ebrea ricostruzionista, corrente che unisce il rispetto delle tradizioni all’idea dell’uguaglianza tra uomo e donna, la formula che meglio si concilia con le sue convinzioni femministe.
L’ebraismo ha influenzato e continua ad influenzare tutti gli aspetti della sua vita, dalle sue opere alla sua più generale visione del mondo, sostiene che il suo approccio religioso abbia rinforzato il suo femminismo e la sua consapevolezza ecologica.
Attiva in diversi gruppi che offrono supporto alle donne, si oppongono alla guerra e finanziano ricoveri per persone bisognose, promuove eventi e incontri per la comunità ebraica di Cape Cod.
Insieme al terzo marito, Ira Wood, è proprietaria della casa editrice indipendente Leapfrog Press.
0 notes
oltrearcobaleno · 24 days ago
Text
Il Flex-Foot Cheetah: Un’Invenzione Rivoluzionaria nella Protesica Sportiva
L’invenzione del Flex-Foot Cheetah ha rappresentato una svolta epocale nel campo delle protesi sportive, offrendo nuove possibilità di movimento e performance agli atleti amputati. Sviluppato dall’ingegnere biomedico Van Phillips, il Flex-Foot Cheetah è una protesi del piede umano progettata per garantire una mobilità superiore rispetto ai modelli tradizionali. L’invenzione nasce dall’esperienza personale di Phillips, che all’età di 21 anni perse una gamba sotto il ginocchio. Insoddisfatto delle protesi esistenti, decise di creare una soluzione innovativa che potesse restituire ai portatori la possibilità di correre e saltare con maggiore efficienza.
Tumblr media
Il Funzionamento del Flex-Foot Cheetah
A differenza delle protesi convenzionali, il Flex-Foot Cheetah è realizzato in fibra di carbonio, un materiale noto per la sua leggerezza e resistenza. Questa invenzione sfrutta un meccanismo unico: immagazzina l’energia cinetica generata dai passi dell’atleta e la converte in energia potenziale, restituendola in fase di spinta come una molla. Questo principio consente un’efficienza di movimento significativamente superiore rispetto alle protesi tradizionali, migliorando le prestazioni atletiche e riducendo la fatica.
Produzione e Materiali
Il Flex-Foot Cheetah è oggi prodotto dall’azienda Össur e continua a rappresentare un punto di riferimento per gli atleti paralimpici di tutto il mondo. La fibra di carbonio utilizzata per questa invenzione è un polimero rinforzato che offre un eccellente rapporto resistenza/peso. Questo materiale è ampiamente impiegato in diversi settori, come l’automobilismo, la nautica e l’industria sportiva, per la sua capacità di garantire rigidità e durata nel tempo.
Il processo di fabbricazione prevede l’utilizzo di 30-90 strati di fibra di carbonio, a seconda del peso dell’atleta. Questi strati vengono pressati su una forma specifica e sterilizzati in autoclave per eliminare eventuali bolle d’aria, garantendo così una struttura solida e resistente. Dopo il raffreddamento, le lastre vengono sagomate per ottenere la forma finale della lama, che può avere un costo compreso tra 15.000 e 18.000 dollari.
L’Impatto dell’Invenzione nel Mondo dello Sport
Grazie alla sua straordinaria efficacia, il Flex-Foot Cheetah è diventato la scelta principale per circa il 90% degli atleti paralimpici amputati. Questa invenzione ha permesso a numerosi sportivi di competere ai massimi livelli, portando alla nascita della classe T43 per gli atleti con entrambe le gambe amputate e della classe T44 per quelli con una sola protesi.
Uno degli atleti più celebri a utilizzare il Flex-Foot Cheetah è stato Oscar Pistorius, il primo corridore con doppia amputazione a gareggiare nelle Olimpiadi insieme ad atleti normodotati. Il successo e la notorietà di Pistorius hanno ulteriormente accresciuto la visibilità di questa invenzione, stimolando il dibattito sulla tecnologia protesica nello sport e sulle possibili implicazioni regolamentari.
Il Flex-Foot Cheetah nella Cultura Popolare
L’invenzione del Flex-Foot Cheetah non ha solo rivoluzionato il mondo dello sport, ma ha trovato spazio anche nella cultura popolare. Diverse opere di narrativa, film e videogiochi hanno tratto ispirazione da questa tecnologia, presentandola in contesti futuristici e fantascientifici.
Nel film Kingsman: The Secret Service (2015), uno dei personaggi antagonisti, Gazelle, utilizza delle protesi ispirate al Flex-Foot Cheetah per combattere con agilità e velocità straordinarie.
Nel videogioco Titanfall 2, i piloti robotici sono equipaggiati con protesi avanzate basate sullo stesso principio.
Nella serie televisiva Alice in Borderland, il personaggio di Akane Heiya utilizza una protesi simile dopo un’amputazione.
Nel celebre videogioco Half-Life 2, il dottor Eli Vance indossa un modello di protesi ispirato al Flex-Foot Cheetah.
Conclusioni
L’invenzione del Flex-Foot Cheetah ha segnato una svolta epocale nella protesica sportiva, migliorando radicalmente la qualità della vita e le performance degli atleti amputati. La combinazione di materiali innovativi e ingegneria avanzata ha permesso di creare un dispositivo che non solo restituisce la mobilità, ma consente di competere ai massimi livelli sportivi. Grazie a questa invenzione, il confine tra atleti normodotati e atleti con disabilità si è sempre più assottigliato, dimostrando come la tecnologia possa abbattere le barriere e aprire nuove opportunità nel mondo dello sport.
Leggici su Linkedin
Indicaci come contattarti
0 notes
cercandoilfilo · 30 days ago
Text
Dove sei, mondo bello
Trama: Alice ha scritto due romanzi di enorme successo, ma per trovare compagnia deve andare su Tinder. Eileen lavora per una rivista letteraria, però non ci paga l'affitto. Simon ama da sempre la stessa donna, ma da sempre ne frequenta altre. Felix passa in birreria il tempo libero dal lavoro di magazziniere, ma la sua è una fuga. Alice, Eileen, Simon e Felix si parlano, si fraintendono, si deludono e si amano e, mentre attraversano il cerchio di fuoco dei trent'anni, si chiedono se esista davvero, al di là, ancora, un mondo bello in cui sperare.
Questo libro mi è stato regalato per natale, nonostante fosse già in ogni caso nella mia tbr. Avevo aspettative abbastanza alte, considerando quanto mi ero trovata coinvolta da Persone Normali.
Purtroppo, devo dire che le mie aspettative sono state deluse. Ho trovato lo stile di scrittura scadente, quando nel secondo pubblicato dalla Rooney invece risultava ancora fresco e pieno di novità.
Sarà sicuramente anche colpa dei tempi in cui viviamo oggi, dove tutto evolve ad una velocità impressionante e ciò che era nuovo ieri, oggi già ci annoia. Però devo anche dire che ho trovato l'evoluzione di stile da un romanzo del 2018 ad uno del 2021 veramente minima, anzi, retrocedente. Il lettore sa avvertire la sincerità oppure una forzatura da parte dello scrittore, nella scelta delle parole e dei temi.
Partendo da un'idea di fondo anche carina, adatta a mantenere l'intrattenimento attivo con l'alternarsi di prosa narrativa e un format da e-mail, purtroppo non ha saputo spiccare il volo.
I voli pindarici che affrontano entrambe le protagoniste in queste mail, forzatamente intellettualiste ed innaturali, risultano quasi irritanti. Con questo non intendo che in letteratura non possano esistere personaggi pretenziosi, soprattutto considerando che la gran parte degli scrittori stessi peccano di questo vizio, ma bisogna saperlo scrivere con proposito.
La componente autobiografica nel personaggio di Alice, scrittrice trentenne irlandese esattamente come Rooney, è evidente. Le riflessioni sul mondo letterario contemporaneo sono state interessanti, e la domanda di fondo sulla possibilità di fare letteratura in un mondo come il nostro è valida e realistica.
La componente sul discorso sulla salute mentale è un po' un buco nell'acqua, affronta in superfice un argomento sin troppo delicato, mancando l'opportunità di approfondimento.
La storia d'amore tra Eileen e Simon mi ha lasciata dubbiosa. Non comprendo il tratto in entrambe le protagoniste di completa sottomissione ai rispettivi partner, dove viene non solo esplicitato, ma addirittura elogiato il bisogno femminile di approvazione maschile. Entrambe si lasciano trattare malamente, e si autocelebrano per questo. Eileen ha un'evoluzione narrata dall'infanzia di una personalità ferita, e anzi che accompagnare il personaggio verso un risolvimento personale, Rooney decide di mantenerla statica nella sua sottomissione a Simon, elogiato come uomo perfetto nella sua cristianità.
Credo sia fondamentale ricordaci che la letteratura è tutta, al suo nucleo, un simbolo, un messaggio. Una scrittrice con una target audience di giovani ragazze, dovrebbe ricordarlo ancor di più e non dimenticare che i suoi personaggi non restano suoi, vengono assorbiti dalle personalità delle sue lettrici.
Il confine tra la rappresentazione di una fetta di società, la rappresentazione delle convinzioni malate che le donne si ritrovano a dover combattere e la sua normalizzazione è sottile.
Per oggi è tutto, alla prossima! Se avete suggerimenti per altre recensioni sentitevi liberi di commentare xx
1 note · View note
paoloferrario · 1 month ago
Text
Laura Campiglio, Contenti tutti, Mondadori, 2024
Laura Campiglio pubblica con Mondadori il romanzo Contenti tutti (2024), un’opera che esplora dinamiche relazionali e identitarie attraverso una struttura narrativa polifonica. Il testo ruota intorno a Elena, figura enigmatica e oggetto di desiderio per diversi personaggi: il marito Lorenzo (chef di successo), l’amante Marco, la sorella Irene (dermatologa), la partner di Irene Greta (attrice), e…
0 notes
multiverseofseries · 8 months ago
Text
Ahsoka: Star Wars torna a splendere su Disney+
Tumblr media
L'hype può essere uno strumento incredibilmente pericoloso, in particolar modo quando ci si confronta con franchise od in generale realtà dalla lunga storia. Prendiamo ad esempio la Marvel, post-Endgame, diversi aspetti relativi al Multiverso - come abbia realmente avuto inizio, quali siano le reali conseguenze e dove prima o poi sfoceranno - stiano creando una confusione terrificante per i fan, che quasi ad ogni nuovo film o serie tv vengono introdotti a regole e funzionamenti piuttosto in contrasto tra di loro. Dopo la saga dell'Infinito, quanta attesa c'era per il prossimo grande arco? Dopo Thanos, quanta spasmodica voglia di ammirare l'inedito villain? Che spada di Damocle graverà sulla testa di The Kang Dynasty e Secret Wars, dopo Infinity War ed Endgame? Star Wars non è in una situazione tanto differente.
E dunque è comprensibile perché Andor abbia avuto l'incredibile successo di critica ma anche di pubblico che ha avuto, in fondo nessuno si aspettava chissà cosa da uno spin-off prequel di Rogue One. Che Ahsoka sia riuscita ad offrire un livello qualitativo molto simile con le enormi aspettative della fanbase è, invece, un capolavoro targato Lucasfilm ancora superiore ed una commovente dimostrazione di cosa possa essere Star Wars a quasi 50 anni da Una Nuova Speranza.
Far, far away…
Cerchiamo però di ricapitolare brevemente dove si colloca questa serie e cosa vuole raccontare: ambientata dopo gli eventi della terza stagione di The Mandalorian e prendendo tuttavia inizio dal quinto episodio della sua seconda stagione (che a questo punto possiamo considerare un vero backdoor pilot), Ahsoka narra le gesta dell'omonima protagonista (Rosario Dawson) mentre cerca di capire dove sia finito il Grand'Ammiraglio Thrawn (un perfetto Lars Mikkelsen), dopo aver sentito voci di un suo possibile ritorno nella galassia come erede dell'Impero, e di conseguenza anche lo scomparso Ezra (Eman Esfandi).
Tumblr media
In The Mandalorian l'avevamo vista alle prese con Morgan Elsbeth (Diana Lee Inosanto), alleata chiave di Thrawn, e qui veniamo a scoprire l'esistenza di una mappa che indica la posizione proprio del Chiss dagli occhi fiammeggianti, ma per aprirla avrà bisogno dell'aiuto della sua ex-apprendista Sabine (Natasha Liu Bordizzo) e presto scoprirà di non essere la sola interessata a questa ricerca. Ora, credo sinceramente sia il caso di indicare subito l'elefante nella stanza, reso già evidente da questa semplice sinossi, ovvero che Ahsoka non è una serie aperta a tutti. Con ciò intendo che pezzi fondamentali della sua trama nonché le caratterizzazioni, i rapporti e i comportamenti della maggior parte dei personaggi non sono purtroppo accessibili a chi non ha visto determinate produzioni. Dispiace, eppure non c'è modo di addolcire la pillola in quanto la serie non fa assolutamente nulla per colmare simili mancanze come ad esempio faceva The Mandalorian.
Tumblr media
E forse Filoni e soci non hanno neppure tutti i torti, perché sarebbe stato impossibile inserire qualche dialogo chiarificatore riguardo personaggi dalla storia su schermo tanto lunga. Insomma, è necessaria la conoscenza pregressa di alcuni archi di The Clone Wars e della quasi interezza di Rebels, altrimenti proprio sul piano narrativo ed emotivo la serie rischia di non trasmettervi nulla. Ma, una volta scansata tale problematica, com'è Ahsoka?: Ahsoka è Star Wars al 100%, che non ha paura di usare le sue armi migliori e soprattutto non teme di espandere la lore di un franchise monumentale.
Tumblr media
È una serie che catapulta lo spettatore immediatamente al centro dell'azione - proprio perché è una continuazione diretta e come tale non necessita di un prologo - e, escluse alcune pause a dir poco clamorose, non si ferma mai fino all'ultimo minuto disponibile. Però paradossalmente la narrativa è forse la componente meno importante, d'altronde non è altro che una lunga missione di ricerca e/o salvataggio, una sfrenata corsa contro il tempo dalle poste in gioco estremamente alte e delicate. Narrativamente non c'è altro - se non giusto qualcosina di intrigante sul finale - e perciò le luci della ribalta vengono occupate dai protagonisti, che bucano in continuazione lo schermo.
Il vero show
Rosario Dawson, Natasha Liu Bordizzo, Eman Esfandi, Mary Elizabeth Winstead - che interpreta Hera Syndulla - e Lars Mikkelsen sono stati semplicemente straordinari nel dare vita, dalle movenze ai modi di parlare, a personaggi preesistenti, a catturare perfettamente le loro peculiarità, che sia la giovialità in qualunque situazione di Ezra o la sfacciataggine di Hera. Così come sono stati clamorosi il compianto Ray Stevenson e Ivana Sakhno nei panni di due Jedi Oscuri, delle new entry tra le più interessanti in Star Wars nell'ultimo decennio. Sono letteralmente loro a fare lo show: il rapporto complesso tra Ahsoka e Sabine e, di riflesso, quello tra la Togruta e il suo vecchio maestro Anakin, l'irraggiungibile carisma e freddezza spietata e calcolatrice di Thrawn predominante in ogni scena che lo vede presente, i dilemmi morali che il ritrovamento di Ezra comporta, la disturbante aura di magia sinistra intorno alle Sorelle della Notte, la dialettica maestro-allievo presente anche in Baylan Skoll e Shin; Ahsoka esegue magistralmente tutti questi punti, inondando lo spettatore con un maremoto continuo di misteri, emozioni, sorprese.
Tumblr media
Un risultato stupendo esaltato infine da delle sequenze d'azione - come in Andor e in The Mandalorian, - ben realizzate, tra cui uno scontro tra astronavi in volo che non si conclude in 10 secondi o finisce per diventare un amalgama indistinto di laser ed esplosioni casuali. Se c'è da trovare un difetto nella nuova serie Star Wars, è la sua natura di ponte perlomeno in questa prima stagione, perchè in fondo non è altro che un ulteriore passaggio verso il film crossover che intende realizzare Filoni. Con un'ipotetica seconda stagione, però, le potenzialità di espandere il materiale di base sarebbe meravigliosamente infinite.
2 notes · View notes
cartonionline · 2 months ago
Text
Ne Zha 2 – L’epica mitologica torna a infiammare il cinema d’animazione
Tumblr media
Dopo il successo travolgente del primo Ne Zha, il sequel Ne Zha 2 arriva come un tornado infuocato nel panorama dell’animazione cinese, portando con sé ancora più azione, emozione e una spettacolare messa in scena che lascia senza fiato. Il film dimostra ancora una volta che l’animazione cinese non solo può competere con le grandi produzioni occidentali, ma sa anche offrire una narrazione unica e visivamente straordinaria.
Una storia che affonda le radici nella mitologia cinese
Se il primo Ne Zha ci ha introdotto all’eroe ribelle, questa volta la posta in gioco è ancora più alta. La storia riprende le vicende di Ne Zha e Ao Bing, il principe drago, dopo gli eventi catastrofici del primo film. Ora i due devono affrontare nuove minacce che mettono a rischio il loro mondo, tra battaglie spettacolari e scoperte che approfondiscono il loro passato e destino. L’evoluzione dei personaggi è uno degli elementi più interessanti del film. Ne Zha, pur rimanendo il solito ragazzo testardo e impulsivo, inizia a maturare e a comprendere meglio il significato del sacrificio e della responsabilità. Ao Bing, d’altra parte, lotta con il suo retaggio e il peso delle aspettative, creando un dinamico contrasto tra i due protagonisti che tiene incollati allo schermo.
Animazione e direzione artistica mozzafiato
Se il primo capitolo aveva stupito con un comparto visivo all’avanguardia, Ne Zha 2 alza ulteriormente l’asticella. Le scene d’azione sono una vera gioia per gli occhi, con un’animazione fluida e coreografie di combattimento che sembrano uscite da un wuxia adrenalinico. Gli effetti speciali, le esplosioni di colori e l’uso magistrale della CGI rendono il film un’esperienza visiva incredibile, che immerge completamente lo spettatore nel mondo mitologico cinese. Ogni frame è un dipinto digitale curato nei minimi dettagli: dalle imponenti montagne sacre agli oceani agitati, ogni scenario è progettato con una maestria che rende il film un capolavoro visivo.
Colonna sonora epica e sound design coinvolgente
Non si può parlare di Ne Zha 2 senza menzionare la colonna sonora. Le musiche epiche accompagnano perfettamente ogni momento del film, alternando brani orchestrali imponenti a momenti più intimi e toccanti. Il sound design è altrettanto curato: i colpi di spada, le esplosioni di energia e i rombi dei draghi creano un’atmosfera potente che amplifica ogni scena d’azione.
Un sequel che supera le aspettative
Uno dei rischi dei sequel è quello di non essere all’altezza dell’originale, ma Ne Zha 2 riesce nell’impresa di espandere l’universo narrativo e di rendere la storia ancora più avvincente. Il film combina perfettamente azione, dramma e umorismo, offrendo momenti intensi alternati a gag che alleggeriscono la tensione senza mai risultare fuori posto. L’approfondimento dei personaggi e il loro sviluppo emotivo rendono la narrazione più coinvolgente, mentre il ritmo serrato della storia fa sì che non ci siano tempi morti. Il mix di tradizione e innovazione è perfettamente bilanciato, riuscendo a catturare sia gli appassionati della mitologia cinese sia il pubblico internazionale. Ne Zha 2 non è solo un film d’animazione, ma un’esperienza visiva e narrativa che dimostra quanto il cinema cinese stia raggiungendo nuove vette. Con una storia avvincente, personaggi carismatici e un comparto tecnico impressionante, questo sequel si conferma come una delle migliori produzioni animate dell’anno. Se hai amato il primo capitolo, non puoi assolutamente perderti questo seguito che espande ed eleva ulteriormente l’epopea di Ne Zha. E se ancora non hai visto il primo film, è il momento perfetto per recuperarlo e lasciarti trascinare in questa spettacolare avventura mitologica! Read the full article
0 notes