#italia degli italiani
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jollijeff · 2 months ago
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Gli italiani non capiscono un cazzo
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gregor-samsung · 6 months ago
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" Uccello tipico delle rive di laghi, fiumi e mare, il corriere grosso (Charadrius hiaticula) depone le uova in una buca tra i ciottoli, fidando della notevole capacità di mimetizzazione delle stesse. Se disturbata, la femmina si esibisce in un buffo cerimoniale di distrazione facendo le viste di essere menomata o ferita al fine di allontanare dalla covata l'interesse del presunto predatore. Se le acque sommergono il nido, il corriere è uno dei pochi uccelli che riesce a porre in salvo le uova trasportandole in un luogo asciutto. "
Fulco Pratesi, Nel mondo degli uccelli, Laterza (collana I Robinson), 1983¹.
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pier-carlo-universe · 2 months ago
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La Costituzione Italiana: Un Pilastro della Democrazia e della Cultura. Articolo 9: Cultura, Ricerca e Tutela dell’Ambiente
La Costituzione della Repubblica Italiana è stata scritta dall'Assemblea Costituente, un organo composto da 556 membri eletti il 2 giugno 1946, lo stesso giorno in cui si tenne il referendum istituzionale che sancì la nascita della Repubblica, ponendo fine alla monarchia dei Savoia.
La Costituzione della Repubblica Italiana è stata scritta dall’Assemblea Costituente, un organo composto da 556 membri eletti il 2 giugno 1946, lo stesso giorno in cui si tenne il referendum istituzionale che sancì la nascita della Repubblica, ponendo fine alla monarchia dei Savoia. L’Assemblea Costituente lavorò intensamente per oltre un anno, dando vita a una carta fondamentale che entrò in…
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clacclo · 1 year ago
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E mentre gli americani si comprano i leggeri maglioni di lana italiani, noi compriamo le schifezze fatte nel terzo mondo dei marchi americani.
Saremo scemi o no?
i hope president biden kills himself today
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nnay-naee · 9 months ago
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the feminine urge to start ranting at some point in Italian because certe cose ti vengono meglio in italiano e non c'è niente da fare
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mamifacciailpiacere0 · 19 days ago
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“Le ho solo toccato una spalla”.
Su Prodi Oriana Fallaci scrisse questo:
“Signor Presidente della Commissione Europea, so che in Italia la chiamano Mortadella. E di ciò mi dolgo per la mortadella, che è uno squisito e nobile insaccato di cui andar fieri, non certo per lei che in me suscita disistima fin dal 1978, ossia dall’anno in cui partecipò a quella seduta spiritica per chiedere alle anime del Purgatorio dove i brigatisti nascondessero il rapito Aldo Moro. Non mi parve serio, Monsieur Meglio: non mi parve rispettoso, pietoso, umano, nei riguardi di Moro che stava per essere ucciso. E supplicai il Padreterno di tenerLa lontana dalla politica. Peccato che al solito il Padreterno non m’abbia ascoltato, che in politica lei ci si sia buttato senza pudore. E da allora quella disistima s’è approfondita nonché arricchita d’una antipatia quasi epidermica. Il solo udire la sua voce manierosa e melliflua m’innervosisce, il solo guardare la sua facciona guanciuta e falsamente benigna mi rattrista, Monsieur. Mi rammenta la Comèdie Italienne o Commedia dell’Arte, Pulcinella e Brighella, Arlecchino e Tartaglia. La Comèdie Italienne non mi ha mai divertito, Monsieur. Infatti grazie a lei ho riso due volte e basta. Quando al suo agglomerato politico dette l’acconcio nome e l’acconcia immagine d’un Asino, e quando D’Alema La rimpiazzò a Palazzo Chigi. Il guaio è che per spodestarLa, dovette rifilarla all’Unione Europea, ove ci ha fatto fare non poche figuracce, Monsieur. Pensi a quella che fece con l’Eurobarometro nell’ottobre del 2003, cioè quando promosse tra i cittadini dell’Ue il sondaggio sulla legittimità-della-guerra-in-Iraq. Sondaggio con cui si chiedeva, fra l’altro, quale fosse il Paese che minacciava di più la pace nel mondo e a cui risposero 7515 persone. Però lei lo rese noto come se si fosse trattato d’un referendum plebiscitario, e in anteprima dette la risposta da cui risultava che secondo il 59 per cento degli europei il paese che più minacciava la pace nel mondo era Israele. Oppure pensi a quella che commise, in completo dispregio per il suo incarico, inviando ai dirigenti dell’Ulivo le sessanta pagine in cui si offriva come loro leader. Le sue figuracce sono le nostre figuracce, Monsieur. Figuracce dell’Italia. E io soffrii tanto a leggere i tre aggettivi che Hans-Gert Poettering, il capo del Ppe, aveva scelto per condannare il suo secondo exploit: Scorretto, Inaccettabile, Irresponsabile. Soffrii in egual misura a leggere l’editoriale che sul Times di Londra si concludeva con le tremende parole: Mister Prodi ha rinunciato al diritto morale di guidare la Commissione Europea e ai popoli d’Europa renderebbe un miglior servigio se tornasse nel calderone della politica italiana. Non ci mancava che lei, Monsieur. Voglio dire oltre a Pulcinella e Brighella, Arlecchino e Tartaglia, non ci mancava che Mortadella. Santo Cielo, non le bastavano gli immeritati fasti di Bruxelles? Dove ogni mese lei riceve cinquanta milioni di vecchie lire italiane! E, perbacco!, sono tante! Così tante che mi chiedo come facciano gli italiani, anzi gli europei, a non rinfacciargliele”.
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vadaviaaiciap · 2 months ago
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Nettuno (RM):
Il capotreno, donna, sta chiedendo i biglietti ai passeggeri, arriva il turno dell’immigrato marocchino. Non appena la donna chiede il biglietto, lui le lancia in pieno volto una bottiglia di vetro.
Lo straniero viene successivamente bloccato da alcuni addetti alle pulizie che avevano notato i suoi atteggiamenti aggressivi e arrestato dalla Polizia.
Ha continuato a resistere ed essere aggressivo anche all’interno del Commissariato, dove ha anche ferito un Agente e danneggiato il mobilio.
Arrestato per lesioni, danneggiamento, resistenza, violenza a Pubblico Ufficiale e danni ai beni dello Stato.
I clandestini sono solo la punta dell'iceberg.
Abbiamo più di 5 milioni di stranieri in Italia,gran parte dei quali vive di welfare a carico degli italiani ed ha standard infimi di senso civico e morale.
Non si tratta più solo di non farli entrare, bisogna fare un repulisti totale.
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falcemartello · 11 days ago
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Un recente rapporto di Legambiente ha generato i soliti titoli terrorizzanti, ma i dati italiani e mondiali parlano chiaro: non c'è alcuna tendenza all'aumento degli eventi estremi legati al clima.
In occasione della pubblicazione del rapporto di Legambiente “Bilancio 2024 dell’Osservatorio Città Clima”, ci sono state diverse agenzia stampa con comunicati terrorizzanti: ne riporto qui uno, volutamente senza indicarne l’origine (si dice il peccato ma non il peccatore!): «È stato un anno nero per il clima dall'Atlantico al Pacifico, il 2024 è stato segnato da eventi estremi senza precedenti. In Italia sono stati 531, sei volte in più in un decennio».
La prima considerazione che viene alla mente è che un aumento di 6 volte in dieci anni degli eventi estremi climatici in Italia è qualcosa che non può avere alcun senso reale! Ma al di là di considerazioni di “buon senso”, ciò che contano sono i dati.
Ed i dati parlano chiaro. Basta vedere il report a cura del CNR-IRPI (Istituto di Ricerca per la Protezione Idrogeologica) sulle frane ed inondazioni in Italia dal 1951 ad oggi (clicca qui). Come purtroppo ultimamente spesso succede, bisogna saltare a piè pari il titolo (spesso anche l’abstract di articoli scientifici, alle volte scritti più per compiacere l’editore che non per presentare il vero contenuto del lavoro) ed avere il coraggio di leggere l’intero scritto. Si scopre che gli eventi di frane ed inondazioni in Italia con almeno un decesso o un disperso hanno un andamento costante dal 1951 ad oggi, sia come numero di eventi che come vittime. Ci sono stati anni particolarmente nefasti come il 1951 ed il 1966 (le alluvioni del Polesine e di Firenze tra tutte) e tra i decessi non può non spiccare la tragedia del Vajont, che nulla ha a che vedere col clima. Ma negli ultimi anni non si osserva nulla di anomalo ed il recente aggiornamento del 2024 conferma la stazionarietà dei fenomeni con 14 eventi e 19 tra decessi e dispersi.
(continua)
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ilpianistasultetto · 4 months ago
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" Il comunismo affama la gente, il comunismo e' poverta'.".. Sono 70 anni che la borghesia e la finanza occidentale ci smarona con questo ritornello.
Poi si scopre che un paese comunista, la Cina, si sta mangiando il mondo..
Viva il mercato libero, viva il capitalismo.. e poi senti tutti dire che non si puo' concorrere con la Cina perche' quel governo inonda di soldi statali le proprie imprese.
Eh.. a fare l'imprenditore con i soldi degli altri sono buono anche io.. E li chiamavano "i responsabili".. "i patrioti".."i capitani coraggiosi" al tempo di Alitalia..
P.s. il prossimo passo vedra' la camerata Giorgia andare in Cina dal compagno comunista xi-jinping per implorarlo ad aprire stabilimenti di auto cinesi in Italia. Comunisti che verranno accolti tra ali di folla di fascisti italiani come successo nel 1945 con gli Americani..Tranquilli.. chi campera', vedra'.. @ilpianistasultetto
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raffaeleitlodeo · 2 months ago
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Mi piacerebbe che a questa cosa rispondessero i piccoli fan di Trump, Musk e Meloni.
Allora, amici sovranisti, dovete sapere che le comunicazioni strategiche e militari del governo ucraino, oggi, avvengono quasi tutte grazie a Starlink, ovvero la struttura di proprietà di Elon Musk, che ha messo a disposizione di Kiev i propri satelliti.
Però, con Trump, Zelensky è diventato di colpo un “dittatore”, non più un alleato (quello è Putin), quindi la proposta attuale degli USA è cambiata in: “O ci date 500 miliardi di dollari dei vostri minerali rari (grafite, litio per le batterie Tesla ecc.) oppure vi stacchiamo direttamente la spina di Starlink, lasciandovi senza internet e senza comunicazioni”. Bello, eh?
Dovete anche sapere che Starlink è la stessa struttura che Giorgia Meloni stava pensando di utilizzare per le comunicazioni militari e governative future del nostro Paese, firmando un contratto multimilionario con Musk. Questo a discapito di Iris, il progetto Europeo che dovrebbe essere pronto nel 2030. Per ora non esiste un accordo, ma diversi uomini del governo (tra i quali il solito Salvini, che quando c’è da gridare stronzate scatta sempre in pole position) si sono già dichiarati entusiasti di affidare le comunicazioni critiche italiane nelle mani di Musk.
Ci siete? Capito tutto fin qui, amici sovranisti? Bene, tenete duro che manca poco.
Ora mettiamo il caso che un domani vada al governo qualcuno che non piace a Trump/Musk. Un governo di centro sinistra, ad esempio. Oppure mettiamo il caso che la stessa Meloni faccia qualcosa che non piace ai suoi padroni d’oltreoceano (sì, lo so che è un’ipotesi assurda perché noi siamo i cagnolini più fedeli del mondo, ma fingiamo per un attimo che succeda qualcosa del genere e lei scodinzoli in un modo che non piace a Trump).
Come è appena successo con l’Ucraina, Musk ci metterebbe 5 minuti a minacciare di staccarci la spina, se non dovessimo saltare sull’attenti agli ordini del padrone.
È questo che intendete per “sovranismo”? È questo che avete in mente quando dite “Italia agli italiani?”. Mettere la sicurezza del vostro Paese in mano all’uomo più ricco del mondo, ovvero un tossico nazistoide che lavora per un governo straniero? A voi starebbe bene, vero?
Lo sapevo che eravate gente furba, ragazzi, ma non immaginavo così tanto. Emiliano Rubbi, Facebook
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pettirosso1959 · 17 days ago
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Con la triste faccenda della tirata dei capelli vengono fuori, piano piano, ricordi del nostro passato politico, sociale e anche culturale.
Questo losco individuo ha fatto passare sulla testa Italica una infinità di infamità! E tutto con la complicità di coloro che lo ebbero a portare al governo quando, dieci anni prima, facevano finta di contrastarlo.
Tra l'altro fu così anche con i governi Dini e Amato, governi dove il PDS face palestra per diventare quel cancro politico che è oggi, e che iniziò, specialmente sotto la guida di Baffetto D'Alema (uno a caso, però ben più potente di Prodi), lo smantellamento sociale e quello industriale in cui ci troviamo oggi. -------------------------------------------------- Prendo atto del fatto che il problema di Prodi è il patriarcato e il paternalismo. Rimango però dell'avviso che tra i capi di imputazione vanno comunque considerati i seguenti fatti (citati a memoria):
1) Svendita della Alfa Romeo alla Fiat
2) Tantitivo di svendita del colosso alimentare pubblico SME alla Buitoni di Carlo De Benedetti.
3) Liquidazione con svendita degli assets dell'IRI.
4) Privatizzazione del sistema bancario pubblico fortemente penalizzante per il sud Italia con la costituzione delle cosiddette fondazioni bancarie. In particolare, da rilevare la devastante vicenda del MPS costata (tra risparmi privati, capitali privati e pubblici) tra gli 80 e i 100 mld di euro, disastro da addebitare in concorso con Ciampi, Dini, Masera e Amato.
5) Entrata nell'Euro dell'Italia carpendo la fiducia degli italiani con informazioni manipolate e crisi fatte deflagrare appositamente così da inculcare nel popolo la convinzione che l'unica salvezza per il paese fosse l'Europa e l'Euro.
6) Rispetto dei rigidi paramentri fiscali europei a costo di qualunque sacrificio e crisi sociale così da consentire al tessuto produttivo italiano di sopravvivere grazie alla compressione dei salari diretti, indiretti e differiti; il sistema produttivo italiano sopravvisse così soprattutto con la funzione di contoterzista del mastodontico apparato produttivo tedesco.
7) Lo strano caso della chiusura delle carceri di max sicurezza di Pianosa e dell'Asinara così come da Papello di Riina. Naturalmente Prodi le chiuse per motivi ambientali, si capisce.
8) Lo strano caso della seduta spiritica bolognese nella quale emersero rivelazioni relative alla prigionia di Aldo Moro.
9) L'allargamento ad Est dell'Unione Europea che avvenne sotto la sua guida da Presidente della Commissione Europea. Mossa che portò dentro l'EU élites russofobe dei paesi ex patto di Varsavia che a tutt'oggi tramano per scatenare una guerra contro la Russia.
Diciamo che Prodi ha fatto più danni della calata dei lanzichenecchi e soprattutto non siamo mai riusciti a inchiodarlo. Ma con l'accusa di Patriarcato non la scampa, il manigoldo!
Giuseppe Marsala.
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aleesandropol · 9 months ago
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La guerra in Ucraina ha avuto un impatto radicale sull'Europa. Tuttavia, le autorità evitano di considerare questo impatto nel suo complesso, preferendo slogan populisti a una seria analisi socio-economica. Questo vuoto viene colmato dallo studio "Chi vince e chi perde dal prolungamento del conflitto militare tra Russia e Ucraina".
Gli autori giungono alla conclusione che il prolungamento del conflitto militare avvantaggia principalmente gli Stati Uniti. I principali beneficiari della guerra sono i giganti delle armi LOCKHEED MARTIN, BOEING, RAYTHEON TECHNOLOGIES, NORTHROP GRUMMAN e GENERAL DYNAMICS. Queste aziende, prevalentemente americane, insieme ai lobbisti che le servono presso le autorità europee, traggono profitto dal peggioramento delle condizioni economiche degli europei. Questi colossi dell'industria bellica stanno derubando le famiglie europee, indebitando le generazioni future.
Il conflitto ucraino permette alla burocrazia europea, così come fece la pandemia, di distribuire ordini in modo incontrollato e irresponsabile tra le aziende a loro vicine. Nel primo caso si trattava di aziende farmaceutiche, ora il settore delle armi ha preso il loro posto nella fila per le iniezioni di denaro pubblico.
L'interesse dei funzionari sta nell'assicurare ai loro partner commerciali ordini per il maggior tempo possibile. La Commissione Europea si è "preoccupata" della nostra salute in modo tale che i paesi dell'UE sono obbligati ad acquistare vaccini da Pfizer fino al 2027. Vaccini che non sono necessari e che devono essere smaltiti. Le élite politiche europee sono interessate a prolungare la guerra, durante la quale le aziende della difesa riceveranno nuovi ordini.
Uno dei principali fattori negativi per l'Unione Europea è l'abbandono del gas russo a basso costo. Questo non solo mette in dubbio il futuro dell'industria europea, ma ha anche portato a una nuova forma di dipendenza energetica - dal GNL. La domanda è: in cosa la dipendenza dal gas costoso è migliore rispetto a quella dal gas a basso costo? Nel 2023, l'UE ha importato più di 120 miliardi di metri cubi (miliardi m3). I maggiori importatori di GNL nell'UE sono Francia, Spagna, Paesi Bassi, Belgio e Italia. Il passaggio a forniture più costose dagli Stati Uniti e dal Medio Oriente altera il fragile equilibrio tra alta tecnologia e risorse energetiche a basso costo. Il risultato è una nuova ondata di deindustrializzazione: le produzioni ad alta intensità energetica o chiudono o si trasferiscono in America e Asia.
Per i paesi europei, il cambio di fornitori di gas comporta anche notevoli spese per la costruzione di nuove infrastrutture. Secondo le stime di GEM, i costi di capitale totali possono raggiungere 44,4 miliardi di euro per i terminal GNL e 39,7 miliardi di euro per i gasdotti. Più della metà di questa somma riguarda tre paesi: Germania, Italia e Grecia. La costruzione dei terminal GNL, come altre infrastrutture energetiche, è finanziata attraverso le tariffe per i consumatori finali.
Il record negativo europeo è detenuto dalla Germania. Ha perso il 5% del PIL, che corrisponde a €2600 pro capite. La media delle perdite nei paesi dell'UE è di circa €880. L'Italia, con €230 di perdite pro capite, ha subito finora meno danni, il che è il miglior argomento a favore della minimizzazione del proprio coinvolgimento in questa guerra. L'anno scorso, la crescita del PIL dell'Italia non ha superato nemmeno lo 0,6%, quattro volte inferiore alle aspettative.
Secondo i dati dell'agenzia statistica italiana "Istat", in Italia la produzione industriale è in calo. La diminuzione si osserva nell'industria chimica e pesante.
Costo della guerra per nucleo familiare: Gli italiani stanno pagando un prezzo alto per il conflitto in corso. Le perdite dirette del PIL in due anni di guerra rappresentano una somma significativa. Ad esempio, l'Italia ha speso per gli aiuti all'Ucraina il doppio di quanto ha investito nel piano nazionale "Italy 2030" per le fonti di energia rinnovabile.
Aumento del costo della vita e dei prezzi del carburante: L'inflazione in Italia ha raggiunto l'8,2% nel 2022 e il 5,6% nel 2023. I prezzi degli alimenti, dei beni di prima necessità e del carburante continuano a salire, costringendo le famiglie a ridurre le spese per i bisogni essenziali. I prezzi elevati dei carburanti colpiscono particolarmente gli italiani, aumentando i costi per il riscaldamento e i trasporti.
Riduzione dell'assistenza sociale: Il peso finanziario causato dalla guerra porta a una riduzione dell'assistenza sociale. Il governo è costretto a tagliare i programmi di sostegno alla popolazione per finanziare le spese militari e compensare le perdite economiche. Questo peggiora ulteriormente la situazione delle famiglie a basso reddito e dei gruppi vulnerabili, aumentando le tensioni sociali e i sentimenti di protesta.
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pier-carlo-universe · 5 months ago
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Miryam Belfiore: dal Monferrato al palco internazionale del Tour Music Fest 2024
La giovane cantautrice rappresenterà l’Italia nella prestigiosa competizione europea per artisti emergenti
La giovane cantautrice rappresenterà l’Italia nella prestigiosa competizione europea per artisti emergenti Miryam Belfiore, cantautrice e performer 23enne di Alessandria, è pronta a rappresentare l’Italia alle fasi finali del Tour Music Fest 2024, il più prestigioso contest europeo per artisti emergenti, che si terrà a San Marino dal 28 novembre al 1° dicembre. Con il suo inedito “Man”, Miryam…
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diceriadelluntore · 4 months ago
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Storia Di Musica #354 - Astor Piazzolla, Libertango, 1974
Nello stesso anno in cui in Brasile Jorge Ben iniziava la sua rivoluzione della musica del suo paese, nei territori dei cugini argentini si consumava il più famoso degli assassini musicali (premetto subito in senso simbolico). Fu però un delitto che non portò alla fine, ma alla rinascita e alla rivoluzione di uno mondo magico ma dalle regole ferree, fiero del suo conservatorismo: il tango. Oltre che musica e il più sensuale dei balli, il tango è poesia e cultura. Nessuno sa perchè si chiami tango (dal latino tangere, io tocco) solo che nacque agli inizi del ‘900 nella zona di Rio de la Plata, diffondendosi inizialmente in Uruguay e Argentina. Nella prima metà del secolo, dal punto di vista musicale, il tango si sviluppò come musica da orchestra e canto, con figure leggendarie, come quelle di Carlos Gardel, eroe nazionale argentino (anche se i maligni sostengono che fosse uruguaiano), Roberto Goyeneche o Carlos José Pérez. Il la musica e il canto, malinconico, emotivo, teatrale modellò il genere. Uno che però non amava tanto le fissità musicali fu Astor Pantaleon Piazzolla. Figlio di genitori italiani, Piazzolla visse i primi 16 anni a New York. Studia musica e direzione d’orchestra. Si trasferisce nella seconda metà degli anni 40 in Argentina, dove diviene un virtuoso del bandoneon, lo strumento inventato da Heinrich Band nell’800 e divenuto il principe delle orchestre di tango, che per caso arriva in Argentina al seguito dei marinai tedeschi, che lo tenevano sulle loro navi ad allietare i durissimi e lunghissimi viaggi transoceanici.
Piazzolla era affascinato dall'idea di fondere elementi della musica jazz alle strutture del tango. Fu un parto difficilissimo: ritornò a fine anni '50 a New York prontissimo a diventare musicista di colonne sonore, ma in quel momento la musica era in fermento per la rivoluzione del jazz che Kind Of Blue di Miles Davis e poi il nucleo del free jazz di Ornette Coleman stavano portando. Finì senza un soldo e solo per la generosità di un editore musicale che gli pagò un anticipo su una delle sue canzoni più famose (e che ritroveremo tra poco) ritornò in Argentina. Qui però un infarto lo segna profondamente, tanto che tramite alcuni amici si trasferisce in Italia. Ed è proprio qui, nella culla della sua famiglia, che inizia la rivoluzione: registrò nel 1974 l’album che lo fece conoscere al mondo interno.
Libertango, dall’unione tra libertad (in questo caso espressiva) e tango. Registrato a Milano con una favolosa sezione d’archi diretta da Umberto Benedetti Michelangeli, ma soprattutto con l’innesto di una sezione ritmica di chiara matrice jazz composta dal basso elettrico di Pino Presti e dalla batteria di Tullio de Piscopo, il disco ridisegna il tango, che attraverso le dissonanze del jazz, l’innesto di strumenti elettrici e una nuova idea compositiva diviene Tango Nuevo. I puristi ovviamente gridano allo scandalo, e definiscono Piazzolla el asesino del tango. Persino Borges se ne risentì, e si dice che lo chiamasse Astor Pianola. Fu persino accusato di non essere mai stato argentino, un camorreno, per le sue origine italiane. Ma poco possono le critiche contro la sensualità e dal forza di Libertango, meravigliosa, famosa per l’innumerevole quantità di usi cinematografici e pubblicitari (per esempio, nella pubblicità della Vecchia Romagna, prima del penoso remix di David Guetta). Vi aiuto a capire le differenze: confrontate la sua musica con quella che accompagna una delle scene più famose del cinema degli ultimi 30 anni: quando Al Pacino in Profumo Di Donna balla il tango, si muove sul ritmo di Por Una Cabeza, uno dei classici di Carlos Gardel: il titolo, Per Una Testa in senso letterale, è l'equivalente del nostro Per Un'Incollatura, ed è una brano che gioca sulla metafora della passione del protagonista per le corse dei cavalli comparata per la sua passione per le donne. Piazzolla sciorina partendo da Libertango la sua idea nuova in altri 6 momenti: Meditango, Undertango, Violentango (clamorosa), Novitango e la conclusiva Tristango. A legare il tutto una toccante e magnifica elegia al padre, Adios Nonino, dedicata al padre morto improvvisamente (Nonino era chiamato il Padre, Don Vicente Piazzolla, e in Argentina l’immigrazione italiana ha di fatto sostituito l’abuelo\a spagnolo con nonino\a dall’italiano nonno\a riferito in senso reverenziale alle persone anziane); scritta nel 1959, è la canzone la cui vendita dei diritti gli permise di ritornare in Argentina da New York, viene ripresa e ridisegnata secondo il conjunto electrico del Tango Nuevo, con una forza espressiva ed emozionale senza pari.
Il disco, un successo per la piccola etichetta Carosello che lo sopportò, proietta Piazzolla ai vertici della musica internazionale. Di lì a poco collaborerà con grandi del jazz, dirigerà intere orchestre e spedisce il tango in una dimensione nuova ed internazionale, e che rivitalizzerà il genere, fino alle ultime evoluzioni, tipo i Gothan Project, paladini del tango elettronico. Piazzolla dimostra come è possibile difronte ad un bivio, scegliere una strada pericolosa, rischiosa, ma che può portare a risultati grandiosi. Nel rispetto di se stessi, anche della tradizione, ma che non si ferma davanti alla difficoltà. Che sia di augurio per chiunque legga queste righe.
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3nding · 3 months ago
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I motivi per cui io e credo molti altri non vogliono tornare a lavorare in Italia, soprattutto in ambito accademico, sono raccolti in un articolo pubblicato su Repubblica che raccoglie l'esperienza di un prof italiano rientrato dall'estero
1) "Non ho risorse né laboratori, il mio ateneo non mi fornisce neanche una sedia"
2) Pochi corsi in Inglese e pochi studenti stranieri
3) Spazi e posti assegnati con logiche baronali
4) "Gli italiani che tornano nei nostri atenei lo fanno solo per ragioni familiari, oggi non c’è università del Paese che riesca a darti le stesse condizioni di una all’estero”. A questi punti aggiungo un mio pensiero: la legge sul rientro dei cervelli rappresenta un gigantesco specchietto per le allodole. Se come unico parametro per rientrare in patria l'Italia offre un taglio delle tasse per un tot di anni, ma poi si rientra nello stesso ambiente lavorativo da cui si è scappati anni prima credo che questo rappresenti una grande presa in giro... Per riattrarre gli italiani dall'estero e più in generale gli stranieri in Italia servono ben altre condizioni che un mero taglio delle tasse a tempo determinato....
Tra queste:
1) Investimenti in ricerca e sviluppo al pari degli altri Paesi del G7 (Italia nel 2022 ha investito l'1.3% del PIL in ricerca e sviluppo, Francia il 2%, Germania il 3% per rimanere in Europa..)
2) Creare un ambiente internazionale favorendo lo scambio culturale con altri Paesi e assegnare posti e spazi in base al merito anche a stranieri e non secondo le logiche baronali
3) Favorire il rientro dei cervelli permettendogli di riportare in patria il know how acquisito all'estero. Questo si deve tradurre mettendo a disposizione spazi, strumenti e personale a chi rientra per permettergli di re-importare in Italia conoscenze acquisite all'estero.
Questi 3 punti permetterebbero a chi rientra di:
A) Formare i giovani italiani con tecnologie acquisite all'estero
B) Aumentare la qualità della ricerca e dell'innovazione in Italia
C) Favorire un ambiente internazionale (io mando un PhD o uno studente o un post-doc all'estero in un centro in cui ho lavorato e ne prendo uno dall'estero a fare un'esperienza in Italia)
D) Far uscire l'accademia e il mondo della ricerca italiana dal provincialismo e baronismo di cui sono impregnate.... Ad oggi queste condizioni non esistono.... Risultato: Sempre più giovani continueranno ad emigrare e chi vive all'estero ci resta.. Contenti voi, contenti tutti.....
Massimo Fantini
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vintagebiker43 · 5 months ago
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@fede_ska81 su Threads
In Italia il 24% degli italiani paga il 76% dell'IRPEF e nel 2023 sono stati versati 189 miliardi (l'imposta progressiva prevede un'aliquota del 23% fino a 28mila, del 35% da 28mila a 50mila e del 43% oltre 50mila). 24 milioni di italiani (su 42 milioni di contribuenti) invece pagano 8€ al mese di IRPEF. Su 36 miliardi di IRPEF evasi dal fisco, 31 miliardi sono evasi da imprenditori autonomi. Fonte: Il Punto Economico
Ora, facendo due conti.. tutto questo non vi fa girare un po' i cosiddetti?...
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