#brani inediti musica italiana.
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Miryam Belfiore: dal Monferrato al palco internazionale del Tour Music Fest 2024
La giovane cantautrice rappresenterà l’Italia nella prestigiosa competizione europea per artisti emergenti
La giovane cantautrice rappresenterà l’Italia nella prestigiosa competizione europea per artisti emergenti Miryam Belfiore, cantautrice e performer 23enne di Alessandria, è pronta a rappresentare l’Italia alle fasi finali del Tour Music Fest 2024, il più prestigioso contest europeo per artisti emergenti, che si terrà a San Marino dal 28 novembre al 1° dicembre. Con il suo inedito “Man”, Miryam…
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Gloria Rogato - Il nuovo singolo “Tornerà”
Il brano è un dipinto sonoro del dialogo fra due anime
La cantautrice Gloria Rogato pubblica il suo nuovo singolo “Tornerà”, disponibile dal 12 luglio 2024 sugli stores digitali e, dal 25 ottobre 2024, nelle radio in promozione nazionale. Si tratta di un vero e proprio dipinto sonoro del dialogo fra due anime: una di queste non ha più un corpo terreno a causa della guerra, che le ha portato via tutto. L’anima ripercorre i momenti della sua vita e, nel frattempo, si domanda come potrà tornare nei luoghi dove ha vissuto ed amato, guardandosi attorno e provando a perdonare. L’inizio del brano è scandito dalle armonie del pianoforte e della chitarra, che sorreggono un mare di voci riverberate, creando un effetto di distacco dalla realtà. Con l'entrata della voce principale, si instaura un dialogo con una persona non definita, che dipinge gli avvenimenti della sua vita, ciò che ha visto e che ha vissuto. La musica, di contorno, si definisce negli arrangiamenti in maniera sempre più nitida e incalzante, per entrare nel vivo di questi ricordi rivissuti insieme. La narrazione procede con una fase descrittiva dei ricordi e delle visioni di quest'anima, empatizzando e riflettendo, diventando consapevole del dolore vissuto dall'altra parte: "Ma abbiamo perduto questa pura innocenza, e cuciamo la pelle con la resilienza di chi viene al mondo per perdere tutto, e dimentica i sogni dove non c'è ritorno". Il tema strumentale, proposto all'inizio all'unisono da chitarra e pianoforte, viene ripreso da questo mare di voci che, in maniera corale, si fanno eco di un destino che le accomuna. La climax del pezzo viene raggiunta nel finale del brano, con il fatidico quesito: se potrà mai quest'anima tornare a casa sua e trovare la forza di perdonare.
Ascolta il brano
Storia dell’artista
Gloria Rogato è una cantautrice e musicista, classe '95, proveniente dal rodigino. Inizia a studiare musica all'età di undici anni, compiendo dapprima un percorso di chitarra classica presso il Conservatorio "A. Buzzolla" di Adria, passando per i corsi di canto e pianoforte moderno della scuola di musica AMF di Ferrara ed infine diplomandosi al triennio di Musica applicata alle immagini e di Popular Music (Canto Pop) del Conservatorio di Rovigo "F. Venezze". L'attività in campo musicale di Gloria riguarda prevalentemente lavori di arrangiamento, composizione, registrazioni vocali come solista e corista, performance live di musica inedita e cover, produzione musicale: nel 2022, registra col progetto The Seed due EP di Madrigal Songs per il compositore Gian Luca Baldi, in arte Bludicaos. Dal 2023, lavora come corista e arrangiatrice della sezione cori per la band Black Foot, un gruppo emergente di 12 elementi che rende omaggio alla grande musica Soul e Funk, dagli albori ai giorni d'oggi. Attualmente è impegnata nella produzione del suo progetto di musica inedita, ovvero dei suoi brani in lingua italiana ed inglese, che seguono il filone del nuovo cantautorato e dell'alternative rock, dalle sfumature indie e talvolta R&B. Il sound dei suoi brani trova definizione nell'intreccio delle linee chitarristiche con l'armonia e i suoni delle tastiere e del sintetizzatore, legati da una solida sezione ritmica formata da basso e batteria. La vocalità, delicata e chiara, ha caratteristiche affini a cantautrici come Aurora o Tori Amos. Il progetto di inediti di Gloria viene definitivamente avviato dal 2019 dopo l'incontro al Conservatorio di Rovigo con i musicisti che l'accompagneranno fino ad oggi. Il gruppo prende una forma definitiva nel 2022 e si esibisce nei locali e nei palchi della zona per far conoscere la sua musica: nel 2023 partecipa alle esibizioni live di Milano indette dalla Fondazione Estro e registra tre brani inediti presso lo studio "Il Cortile". Successivamente, partecipa al tour del Progetto Gadenz, presentando all’Unisono Jazz Club di Feltre il suo repertorio inedito. Nel 2024, pubblica due singoli, "Continuerai" e "Tornerà". Da marzo 2024, entra in gara per il Premio Giovani di Amnesty del concorso "Voci per la libertà – Una canzone per Amnesty" con il brano inedito "Tornerà"; verrà poi chiamata come ospite, il 21 luglio 2024, sul palco di Voci per la libertà a Rovigo, in apertura alla performance di Diodato, per presentare alcuni dei suoi brani inediti.
YouTube: https://www.youtube.com/@gloriarogatomusic
Instagram: https://www.instagram.com/gloria_rogato/
Facebook: https://www.facebook.com/gloria.rogato?locale=it_IT
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La Spezia: arriva il nuovo concorso canoro per bambini 'Lo Sprugolino d’Oro'
La Spezia: arriva il nuovo concorso canoro per bambini 'Lo Sprugolino d’Oro' La Spezia, la Scuola di musica Music Factory con il patrocinio del Comune della Spezia, in collaborazione con le associazioni Tandem, Musicando ed il Cantagiro organizza un nuovo concorso canoro per bambini e ragazzi, denominato “Lo Sprugolino d’Oro”, riservato a concorrenti tra i 5 e i 15 anni di età e la cui partecipazione è completamente gratuita. Il progetto nasce da un’idea di Marco Tarabugi, d'intesa con l’Assessore Daniela Carli e la Citta dei Bambini. Novità del concorso – come già annunciato prima della scorsa estate – è la possibilità, da parte dei bimbi e dei ragazzi, di potersi esibire anche insieme ai propri familiari nella categoria Sprugolino d’Oro Family: la mamma, il papà, il nonno o la nonna, o magari una zia o un cugino. Il concorso si suddivide, infatti, in due categorie: La categoria Singola, quella 'classica', prevede l'esibizione da parte dei bambini di brani singoli o in coppia o in gruppo, sia editi che inediti, anche con l’utilizzo di strumenti musicali (pianoforte, chitarra, tastiera, violino) dalla durata massima di 4 minuti, sia in lingua italiana che in lingua straniera. Poi, ecco, la novità assoluta, la categoria Sprugolino d’Oro Family, nella quale la partecipazione dei piccoli artisti sarà possibile in abbinata con un genitore, nonno, familiare in genere, sia di brani editi che inediti, dalla durata massima di 4 minuti sia in lingua italiana che in lingua straniera. Potranno partecipare uno/due familiari per ogni bambino. Durante l’esibizione i concorrenti dovranno cantare/suonare obbligatoriamente dal vivo, accompagnati dalla sola base musicale. La fase eliminatoria scadrà domenica 31 marzo, mentre la finale è prevista per il giorno sabato 13 aprile nella Sala Dante. Le performance, in formato video, per poter essere selezionati ed entrare nella rosa di finalisti che si esibiranno in Sala Dante, devono essere, dunque, inviate entro e non oltre il giorno 31 marzo al seguente indirizzo e-mail: [email protected] oppure via Whatsapp al 347 4018122 richiedendo il modulo di iscrizione. All’invio del materiale i partecipanti riceveranno una mail di conferma. Le migliori esibizioni, sia per la categoria singola che per la categoria Family, verranno segnalate direttamente alla Direzione Artistica di “Io Canto” nel palinsesto Mediaset La giuria sarà composta da esponenti del mondo musicale locale: con il direttore artistico e presidente della Giuria, Marco Magi (giornalista e musicista), l'assessore Daniela Carli (in rappresentanza del Comune), Gabriella Crovara (consigliere comunale), Marco Tarabugi (ideatore del concorso), Alessio Boni (musicista, in rappresentanza del Cantagiro), Davide Micoli (musicista insegnante di musica), Susanna Varese (docente) e Gianluca Capellazzi (giornalista ed editore), Daniele Giorgi e Andrea Canini (in rappresentanza delle associazioni spezzine). Infine, la parte più interessante, quella dei premi (a tutti verrà consegnato un attestato di partecipazione), con focus sul podio. I primi classificati delle due categorie, oltre alla coppa, otterranno uno stupendo book fotografico offerto da PTZ Photo lab; in particolare, però, il vincitore della sezione Singola, otterrà l'accesso diretto alle Semifinali nazionali del Cantagiro (previa iscrizione, bypassando così le selezioni regionali); per il secondo e per il terzo un'artistica coppa.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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Pavese Festival 2023
Con il mese di settembre torna l’appuntamento con il Pavese festival, quest’anno per la prima volta unito al premio Pavese, allo scopo di celebrare Cesare Pavese nel suo paese natale, Santo Stefano Bembo, e non solo. Se infatti il paese delle Langhe ospiterà gli appuntamenti da martedì 5 a domenica 10 settembre, oltre a venerdì 15 e sabato 16 settembre, sarà New York a chiudere la manifestazione mercoledì 27 settembre con un evento speciale come tributo alla passione dello scrittore per la cultura e la letteratura americane. A queste date si aggiungerà poi un fitto programma di appuntamenti off che dall’estate si succederanno fino all’autunno e l’immagine guida del Pavese festival 2023, Tra noi non occorrono parole, è stata realizzata dal grafico e illustratore torinese Francesco Lopomo, ispirata al racconto Il campo di granturco contenuto nella raccolta Feria d’agosto. Ad aprire le serate del festival sarà Claudio Baglioni, invitato giovedì 7 settembre alle 21.30 a Santo Stefano Belbo per ritirare il premio Pavese musica, un nuovo riconoscimento che da quest’anno affianca le cinque sezioni del Premio Pavese. La cerimonia di consegna verrà accompagnata da una conversazione tra il compositore e la direzione artistica del Premio e arricchita da brani musicali in cui Baglioni rivisiterà alcune relazioni tra musica d’autore e poetica letteraria. Il riconoscimento è nato da un’idea di Pierluigi Vaccaneo, direttore della fondazione Cesare Pavese, e di Massimo Cotto, conduttore radiofonico, giornalista e scrittore, ed è realizzato con il contributo di Ceretto ed ente Fiera di Alba in collaborazione con Le marne. Nella stessa serata alle 21.15, la presidente dell’ente Fiera di Alba Liliana Allena, il sindaco di Alba Carlo Bo e la direttrice di Confindustria Cuneo Giuliana Cirio presenteranno al pubblico la candidatura di Alba Bra Langhe e Roero come capitale italiana della cultura 2026. La giornata di venerdì 8 settembre verrà invece dedicata a Era sempre festa, un progetto speciale della fondazione Cesare Pavese, realizzato in collaborazione con Choramedia che, dopo un primo esperimento dedicato ai Dialoghi con Leucò, torna infatti a proporre il linguaggio del podcast, questa volta per raccontare i personaggi di cinque romanzi pavesiani attraverso lo sguardo di altrettanti lettori. Il progetto, di cui Neri Marcorè è host e narratore, ha coinvolto Andrea Bosca, Giulia Cavaliere, Antonio Dimartino, Sabrina Efionayi e Nicola Lagioia che saranno presenti al Pavese festival con Mario Calabresi e Cesare Martinetti per presentarlo alle 18. In serata, alle 21.30, il palco di Piazza Umberto I tornerà a ospitare Neri Marcorè che proporrà una versione speciale del podcast per il palcoscenico, accompagnato da Domenico Mariorenzi. Quest’anno il grande concerto del sabato sera, previsto per il 9 settembre alle 21.30, avrà come protagonista il soul jazz di Mario Biondi al Pavese festival per una tappa del suo Crooning soon tour, che sul palco di Piazza Umberto I ipresenterà in anteprima alcuni brani del nuovo album in uscita in autunno, dopo il grande successo di pubblico del Romantic tour dello scorso anno. I tre fondi di recente acquisizione, Molina, Vaudagna e Mondo, donati alla fondazione Cesare Pavese dalle rispettive famiglie saranno protagonisti di una mostra diffusa che verrà inagurata a Santo Stefano Belbo giovedì 7 settembre alle 17.30. Per l’occasione nella chiesa sconsacrata dei Santi Giacomo e Cristoforo saranno esposti i materiali pavesiani, editi e inediti, dei fondi Molina e Vaudagna in dialogo con le prime edizioni delle opere di Calvino, allievo di Pavese all’Einaudi, collezionate da Claudio Pavese e messe a disposizione dalla fondazione Mancini Carini, oltre ad alcune preziose testimonianze provenienti dalla biblioteca personale di Lorenzo Mondo. Read the full article
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DIRITTO D'AUTORE E CONTENUTI
Ogni tanto degli amici mi mandano una clip condivisa da disco_bambino, che io nemmeno guardo perché conosco a memoria tutti i video degli artisti italiani più conosciuti pubblicati su YouTube da anni, oltre al fatto che già li conoscevo perché ho visto la TV per tutti gli anni '80 e '90. Allora, molti di questi video, già pubblicarli per la prima volta è una violazione del diritto d'autore, accettata perché diventano contenuti culturali che qualcuno ha registrato dal televisore, conservato e praticamente inediti. Sulle reti private potrebbe essere anche l'unico materiale, ma se parliamo di trasmissioni RAI, lì la cosa è un po' diversa, c'è un archivio pubblico, con tanto consultabile gratuitamente. Lo scaricare il materiale già pubblicato per metterlo sulla propria galleria è anche sfruttamento, perché lo usi come contenuto, che per contratto con il social dovrebbe essere originale o dovresti possederne i diritti.
Contenuti di cui non si rispetta il formato, gli si mette il proprio logo, ce ne si impossessa proprio. Anni fa ci si lamentava che in TV i film non erano come al cinema, adesso è peggio, ma va bene. Poi si compravano le cassette duplicate al mercato, adesso invece si va da Giuseppe Savoni, ma come si va da altri, perché pagine simili ce ne sono diverse. Parlo di questa solo perché oltre ad essere condivisa dagli amici mi viene proposta frequentemente anche dal social stesso favoreggiando la violazione dei diritti.
Nessuno mette in dubbio che si sia riusciti a concentrare un pubblico, molto banalmente secondo me, ma cosa si propone? Essendo materiale già pubblicato qual'è l'apporto culturale che ne si ha nella società? Nullo. Comprare uno dei nunerosi libri sulla canzone italiana può essere più impegnativo che guardarsi un video sui social, senza descrizione, senza nulla. C'è da dire che ormai non conoscere certi classici della musica popolare è molto tipo non sapere chi ha scritto Cenerentola, ma siamo a questi livelli, c'è bisogno di chi lo ribadisce.
Potrei capire se ad interessarsi siano dei giovanissimi, ma qui ci troviamo proprio su un mercato che già conosce la proposta e diventa una questione sociale.
Per curiosità sono andato a vedere che volume di utenti movimenta una pagina come questa e troviamo 90 mila followers su IG, con 79 che seguono anche i miei contenuti, e già questo fa riflettere.
Su Spotify abbiamo invece 1041 seguaci con 2011 sulla playlist più seguita, ma cosa c'è in questa playlist? Due ore di brani commerciali ancora frequentemente trasmessi da molte radio, presenti praticamente ovunque.
Se vogliamo considerare i contenuti commerciali prodotti per il mercato popolare dei documenti di antropologia culturale credo che come minimo ne si debba rispettare la forma e il contesto di origine, ma evidentemente per tanti è più importante crearsi un pubblico che acculturarlo ed ecco che l'ovvio diventa un elemento in cui riconoscersi
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NicoNote aka Nicoletta Magalotti
NicoNote ['niːko noʊt] :: Multifaceted artist, Vocal researcher in performing art :: Artista trasversale, ricercatrice vocale nell'arte performativa :: scheda info press
NicoNote (It/A) alias e progetto artistico creato nel 1996 da Nicoletta Magalotti (1962) performer, autrice, artista trasversale nota per la sua vocalità, si muove liquida tra i generi e i formati. Agisce nei territori di musica, teatro, installazioni, clubbing con produzioni artistiche e curatele. Dalla new-wave italiana con i Violet Eves, band molto amata da Pier Vittorio Tondelli, al teatro di Romeo Castellucci e Socìetas Raffaello Sanzio passando per il Morphine Club del Cocoricò con dj David Love Calò e il teatro musicale di Francesco Micheli. La sua ricerca vocale sintetizza un peculiare percorso nella pratica musicale e teatrale, nell’ incontro con maestri quali fra gli altri Gabriella Bartolomei, Yoshi Oida, Roy Hart Theatre, Akademia Ruchu, Tiziana Ghiglioni, Francois Tanguy. Ha all'attivo una intrigante discografia dal 1985 ad oggi con tour musicali e teatrali in tutta Europa, Canada, Israele, Argentina, Brasile. Il suo percorso è ricco di collaborazioni da Patrizio Fariselli a Mauro Pagani a Teresa De Sio, da Dj Rocca a Piero Pelù, Andrea Chimenti, Ghigo Renzulli, da Roberto Bartoli a Stefano Pilia, Massimo Zamboni, Extraliscio, da Enrico Gabrielli a Elisabeth Harnik e molti altri. Il suo ultimo album è ‘Limbo Session Vol I’ con il producer Wang Inc. per Rizosfera, Rough Trade (UK) 2021, progetto tra voce, poesia, improvvisazione. Collabora con varie etichette quali New Interplanetary Melodies, Kuro Jam recordings, Lady Day Rec, Music from Memory (NL), DSPPR records (UK) e altre. Conduce regolarmente masterclass sulla voce. Syntonic è il suo programma mensile su Radio Raheem. https://linktr.ee/NicoNote
BIO telegrafica: NicoNote alias Nicoletta Magalotti, performer, autrice, artista trasversale nota per la sua vocalità. Dai Violet Eves al teatro di Romeo Castellucci e Socìetas Raffaello Sanzio al Morphine del Cocoricò e al teatro musicale di Francesco Micheli. Produzioni e discografia dal 1985 ad oggi, con tour musicali e teatrali in tutta Europa, Canada, Israele, Argentina, Brasile. Conduce regolarmente masterclass sulla Voce. Syntonic è il suo programma su Radio Raheem.
LINK SITI E SOCIAL:
sito: https://niconote.tumblr.com/
FB: https://www.facebook.com/NicoNote
IG: https://www.instagram.com/niconote.project/
Soundcloud: https://soundcloud.com/niconote
PRESS - MINI RASSEGNA STAMPA
“Suprema chanteuse tra spleen rivierasco e sirene mitteleuropee” Christian Zingales su Blow Up
“Il suo parlare circuita idee, il presente è il suo orizzonte. Oltrepassarlo vuol dire spostarsi solo nel futuro. Semmai�� ad essere scartato è il passato e non perché è da dimenticare, ma perché è stato” Fabio Francione su Il Manifesto
‘’Fra cover e brani inediti, l’autrice ci prende per mano e ci porta nel cuore della poesia, rendendola non più solo qualcosa di scritto, ma qualcosa di più diretto, di musicale, sbalorditi e incantati da ciò che ascoltiamo.” Eleonora Pepe su Exit Well Magazine
Media Trek di Ernesto Assante - La Repubblica 30 ottobre 2021 - ‘Suoni e Visioni’ intervista a Nicoletta Magalotti
Il Manifesto – Visioni 11ottobre 2021 – di Stefano Crippa ‘Electro sperimentazioni vagando nelle Limbo Session. https://ilmanifesto.it/electro-sperimentazioni-vagando-nelle-limbo-session
Blow Up Magazine - Playlist Best Album of 2021 NicoNote / Wang Inc.’ Limbo Session 1 https://rizosfera.org/en/blog/blow-up-playlist-migliori-album-2021-tagc-meon3-e-limbo-session-1-di-niconote-wang-inc/
NicoNote: ritrovare l’unicità come valore è ancora una prerogativa dell’underground https://decadancebook.wordpress.com/2023/04/28/niconote-ritrovare-lunicita-come-valore-e-ancora-una-prerogativa-dellunderground
Break the Wall 20: NicoNote, l'anima nobile e visionaria della club culture http://www.pumfactory.it/niconote/
Polpetta Mag intervista Nicoletta Magalotti, conosciuta anche come NicoNote, un'artista della voce e del suono, poesia e improvvisazione.
Contatti
NicoNote Dream Action NicoNote ['niːko noʊt] Multifaceted artist, Vocal researcher in performing art :: Based in Italy Bologna - Rimini :: Booking Management: [email protected]
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Fermi tutti fatemi capire.
Le varie polemiche estive o le diatribe verbali a distanza di questo periodo stanno facendo notizia nei canali musicali più o meno mainstream, non sto ad elencarle una ad una ma seguendo il mondo della musica mi sto accorgendo che tutti hanno qualcosa da dire o da obbiettare verso qualcun altro. Seguendo Silvestrin, che stimo anche se non sono pienamente d'accordo con il suo pensiero, ho notato che anche lui si è gettato dentro a questa cosa di puntare il dito anche se in un suo video critica questa forma di dibattito moderno degli altri, almeno a me sembra così poi mi posso anche sbagliare, con degli sfottò verso colleghi e personaggi della musica, oltre al fatto di punzecchiare i big per il fatto che non dicono niente sullo sfacelo in cui la musica italiana è caduta. Ieri avevo letto un articolo su di lui che altro non era che la trascrizione di un video che ha fatto e che avevo visto, poi nell'articolo c'era il link ad un'intervista a Ringo che ho letto e che levando alcune storture della giornalista mi sembrava più o meno in linea con quello che dice lui, Enrico, poi la sera vedo che mette un video di sfottò verso Ringo, sono perplesso, va bè lo sfottò verso quella cosa del direttore creativo, anche perché in una radio cosa devi creare, e va bè ci sta e fa anche ridere perché lui lo condisce con le voci camuffate e fa un siparietto divertente, ma scremando l'articolo a me sembra che Ringo sia dalla parte di Enrico, dicendo tra l'altro quasi le stesse cose con parole diverse ma il succo è quello; che sarebbe che i produttori tirano fuori merda, quelli che non sanno cantare ecc ecc, tutte cose che dice anche lui. Questo post non vuole essere un attacco al VJ di MTV, che già solo questo potrebbe essere il pretesto per non seguirlo, cioè facevi il vj per una emittente che è palesemente mainstream, ma va bè è successo tanti anni fa e nella vita si cambia. Ma a me sembra che anche lui che si innalza a paladino di una musica che è arte e cultura e che nelle sue trasmissioni online propone musica nuova, tanto di cappello per il suo lavoro stima totale per carità, ma mi sembra che anche lui si sia lanciato in questo calderone di polemiche inutili per fare cassa, di sicuro dalla polemica del LiveMi di fedez ha acquisito nuovi followers
e come dice lui spesso "lo fanno solo per il click, per la visualizzazione" è un pò un controsenso non credete? Come detto su lo stimo e sono contento che ci sia una voce fuori dal coro che fa qualcosa per la musica, non sono al 100% d'accordo con lui su tante cose che forse lui stesso non si rende conto o si è dimenticato, ha fatto parte di alcune band e online c'è scritto che suona diversi strumenti, ha fatto il produttore e quindi ha abbastanza competenza nel ramo per dire la sua, ma quando fa il discorso sulle band italiane che propongono sempre la stessa musica e che non hanno idee e coraggio mi dissocio. Mi stacco anche su questi temi di puntare il dito verso quello o quell'altro e sono dell'idea che ognuno fa quello che vuole, ci sono band che fanno hard rock pentatonico all'ammmericana per intenderci, sempre in Italia per esempio, che sono seguite e fanno anche diversi concerti nei locali (brani inediti non cover), se a loro piace ci trovano un guadagno e si divertono che male c'è? Forse ci siamo dimenticati che nell'era digitale, caro Enrico, la musica oltre ad essere facilmente fruibile si è anche espansa esponenzialmente inglobando contaminazioni di ogni tipo unendo il vecchio con le nuove tecnologie e dando all'ascoltatore una più ampia scelta, in poche parole c'è musica per tutti i gusti, parlo di musica di oggi non quella passata. Che poi non ci sia da parte di chi produce o di chi crea la musica e di chi l'ascolta una mentalità aperta verso una direzione qualitativa del prodotto finale, la musica, questo penso che sia stato sempre così, detta con termini moderni "c'è sempre stata la musica di merda" ai tempi di Mozart, quelli di Satie e ai giorni nostri, mi vuoi dire che negli anni 80 era tutta fantastica la musica? Dai.
Io personalmente mi sono un pò stufato della musica canonica, quella delle progressioni armoniche, dell'intro/verso/bridge/ritornello/verso/assolo ecc ecc, quella che in ogni stile musicale, dal pop al metal, è diventata una norma un clichè. Per non parlare che ste diatribe non hanno niente a che fare con la musica è solo bla bla bla tra persone dove nessuno si piega o pensa a quello che dice l'altro, come si dovrebbe fare quando si viene contestati, ma a me sembra che si cerchi lo scontro per aizzare il fuoco della polemica solo per gossip, tutto questo non fa bene alla musica, anzi, se la musica fosse una persona (una donna affascinante di una certa età) guarderebbe con disgusto queste persone e si volterebbe dall'altra parte dissociandosi e dicendo "Non stanno parlando di me".
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Eliza G: dalla dance all'Eurovision, passando per The Voice e Flexx ... e ad ottobre '23 arriva "Divas", in teatro
Abbiamo incontrato Eliza G, artista italiana attiva nella scena urban pop internazionale da anni. E' davvero amata in tutto il mondo, o quasi. Se nel nostro paese i fan non le mancano, così come le apparizioni in tv (The Voice of Italy 2019, All Together Now), la sua è una carriera decisamente internazionale: Eurovision Romania 2022, tanti concerti spesso sold out tra Europa ed America Latina, soprattutto in Gran Bretagna, Brasile, Spagna, Svizzera e Francia.
In realtà il suo percorso, un continuo susseguirsi di sorprese, nasce dal rock. Eliza G inizia con una piccola band inizia, come quasi tutti gli artisti, facendo prove in scantinati, montando e smontandosi l'impianto da sola. Poi diventa una icona della scena gay in Brasile, fino ad esibirsi in televisione e nei festival elettronici più importanti del Sud America... tutto questo non grazie al rock, ma grazie all'energia di "Summer Lie", pezzo dance scritto per lei da Roberto Zanetti (Dwa Records). Era il 2009 e da lì in poi la sua vita è cambiata, ma non è in tutto. Eliza G ha deciso di continuare a vivere allo stesso modo, a lavorare nel suo studio, in una zona in cui molti non conoscono la dimensione internazionale del suo successo. La sua esperienza all'estero l'ha portata a scoprire un nuovo modo di lavorare, di approcciarsi alla musica facendola maturare. A tal punto che oggi scrivere e compone gran parte dei suoi brani.
Come mai non ti sei trasferita a Milano, come quasi tutti quelli che lavorano nella musica?
Lavoro poco in Italia, per cui per me Milano non sarebbe una scelta logica. A casa mia ho tutto, il mio studio, i miei spazi e la non frenesia della città ma anzi tutto l'opposto. La tecnologia fa il resto. Ho cercato un luogo in cui poter tranquillamente sviluppare la mia scrittura.
Quindi scrivi e componi tutto tu?
Sono una "poli strimpellatrice". Il termine poli strumentista non mi si addice e non vorrei insultare chi è davvero bravo a suonare tanti strumenti. Suono da autodidatta e grazie ai software trascrivo tutto quello che serve per rendere emozionante e credibile i miei demo, ovvero le prime registrazioni che poi pian piano diventano canzoni. Ne vado molto fiera, lo sai? (lo dice sorridendo, NDR)
Hai scritto per l'Eurovision e continui a scrivere anche per altri progetti, come nasce una canzone come "GOK" (Flexx) o "The other Half of me" (Eliza G), per citarne alcune?
Nasce tutto con spontaneità seguendo l'istinto e il cuore. L'arrangiamento ed il coinvolgimento del team servono poi per confrontarsi, aiutano ad elevare l'idea embrionale che avevo in testa. Come diceva Vasco Rossi, "Le canzoni sono come i fiori, nascono da sole". Il mio metodo è quello di non mettermi mai "a tavolino" a scrivere. Scrivo sempre ogni momento della giornata e quando ho voglia. Quando sento che ho qualcosa di interessante da dire mi metto al pianoforte. La fase successiva è lo sviluppo che affido allo studio di registrazione. Saintpaul, con il dovuto distacco, ascolta e valuta e modifica l'arrangiamento. A volte succede che tante parti restino proprio quelle del demo iniziale, perché la spontaneità nella musica è davvero magia.
Insieme a Saintpaul avete fondato i Flexx, un progetto parallelo pieno di energia...
L'idea è venuta e me e Saintpaul durante i periodi "off", ovvero di riposo tra una data e l'altra. Eravamo all'estero e avevamo voglia di costruire una band elettronica con una matrice rock. Saintpaul è in console come dj, io sono alla voce, al basso c'è Daniele De Santo mentre Palmè è alla chitarra. Possiamo stare sul palco di un festival elettronico, ma anche altrove. Abbiamo più di 12 inediti scritti e composti da me e arrangiati con gli altri. Abbiamo iniziato facendo qualche data test e i feedback sono stati altissimi... a breve ci aspettano Londra e non solo. E' davvero una gran bella esperienza.
Ad ottobre arriva, un nuovo spettacolo questa volta a teatro, "Divas"...
"Divas" è uno spettacolo nato da una idea di Marco Masi, artista e direttore artistico di questo progetto. Sarò un show teatrale vicino allo stile di David Foster. Musicisti, coriste, Led wall, Visual e tanta musica dedicata alle dive internazionali. Interpreterò brani che tutti abbiamo nel cuore, in una chiave nuova. La prima data sarà in Italia, il 13 Ottobre al Teatro di Potenza.
Un’ultima domanda: ti senti più cantante o compositrice?
Sento che la cantante che è in me non può più stare senza la compositrice e viceversa. E' stata una evoluzione che mi ha permesso di trasmettere quello che sentivo e il mio background in brani inediti. La cosa che mi dà soddisfazione è che ogni volta che mi interfaccio con autori esteri, loro rimangono colpiti dal sound tipicamente anglosassone della mia musica. Non so se sia una fortuna o un problema. So che tutto questo mi rende molto felice.
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Eliza G: dalla dance all'Eurovision, passando per The Voice e Flexx ... e ad ottobre '23 arriva "Divas", in teatro
Abbiamo incontrato Eliza G, artista italiana attiva nella scena urban pop internazionale da anni. E' davvero amata in tutto il mondo, o quasi. Se nel nostro paese i fan non le mancano, così come le apparizioni in tv (The Voice of Italy 2019, All Together Now), la sua è una carriera decisamente internazionale: Eurovision Romania 2022, tanti concerti spesso sold out tra Europa ed America Latina, soprattutto in Gran Bretagna, Brasile, Spagna, Svizzera e Francia.
In realtà il suo percorso, un continuo susseguirsi di sorprese, nasce dal rock. Eliza G inizia con una piccola band inizia, come quasi tutti gli artisti, facendo prove in scantinati, montando e smontandosi l'impianto da sola. Poi diventa una icona della scena gay in Brasile, fino ad esibirsi in televisione e nei festival elettronici più importanti del Sud America... tutto questo non grazie al rock, ma grazie all'energia di "Summer Lie", pezzo dance scritto per lei da Roberto Zanetti (Dwa Records). Era il 2009 e da lì in poi la sua vita è cambiata, ma non è in tutto. Eliza G ha deciso di continuare a vivere allo stesso modo, a lavorare nel suo studio, in una zona in cui molti non conoscono la dimensione internazionale del suo successo. La sua esperienza all'estero l'ha portata a scoprire un nuovo modo di lavorare, di approcciarsi alla musica facendola maturare. A tal punto che oggi scrivere e compone gran parte dei suoi brani.
Come mai non ti sei trasferita a Milano, come quasi tutti quelli che lavorano nella musica?
Lavoro poco in Italia, per cui per me Milano non sarebbe una scelta logica. A casa mia ho tutto, il mio studio, i miei spazi e la non frenesia della città ma anzi tutto l'opposto. La tecnologia fa il resto. Ho cercato un luogo in cui poter tranquillamente sviluppare la mia scrittura.
Quindi scrivi e componi tutto tu?
Sono una "poli strimpellatrice". Il termine poli strumentista non mi si addice e non vorrei insultare chi è davvero bravo a suonare tanti strumenti. Suono da autodidatta e grazie ai software trascrivo tutto quello che serve per rendere emozionante e credibile i miei demo, ovvero le prime registrazioni che poi pian piano diventano canzoni. Ne vado molto fiera, lo sai? (lo dice sorridendo, NDR)
Hai scritto per l'Eurovision e continui a scrivere anche per altri progetti, come nasce una canzone come "GOK" (Flexx) o "The other Half of me" (Eliza G), per citarne alcune?
Nasce tutto con spontaneità seguendo l'istinto e il cuore. L'arrangiamento ed il coinvolgimento del team servono poi per confrontarsi, aiutano ad elevare l'idea embrionale che avevo in testa. Come diceva Vasco Rossi, "Le canzoni sono come i fiori, nascono da sole". Il mio metodo è quello di non mettermi mai "a tavolino" a scrivere. Scrivo sempre ogni momento della giornata e quando ho voglia. Quando sento che ho qualcosa di interessante da dire mi metto al pianoforte. La fase successiva è lo sviluppo che affido allo studio di registrazione. Saintpaul, con il dovuto distacco, ascolta e valuta e modifica l'arrangiamento. A volte succede che tante parti restino proprio quelle del demo iniziale, perché la spontaneità nella musica è davvero magia.
Insieme a Saintpaul avete fondato i Flexx, un progetto parallelo pieno di energia...
L'idea è venuta e me e Saintpaul durante i periodi "off", ovvero di riposo tra una data e l'altra. Eravamo all'estero e avevamo voglia di costruire una band elettronica con una matrice rock. Saintpaul è in console come dj, io sono alla voce, al basso c'è Daniele De Santo mentre Palmè è alla chitarra. Possiamo stare sul palco di un festival elettronico, ma anche altrove. Abbiamo più di 12 inediti scritti e composti da me e arrangiati con gli altri. Abbiamo iniziato facendo qualche data test e i feedback sono stati altissimi... a breve ci aspettano Londra e non solo. E' davvero una gran bella esperienza.
Ad ottobre arriva, un nuovo spettacolo questa volta a teatro, "Divas"...
"Divas" è uno spettacolo nato da una idea di Marco Masi, artista e direttore artistico di questo progetto. Sarò un show teatrale vicino allo stile di David Foster. Musicisti, coriste, Led wall, Visual e tanta musica dedicata alle dive internazionali. Interpreterò brani che tutti abbiamo nel cuore, in una chiave nuova. La prima data sarà in Italia, il 13 Ottobre al Teatro di Potenza.
Un’ultima domanda: ti senti più cantante o compositrice?
Sento che la cantante che è in me non può più stare senza la compositrice e viceversa. E' stata una evoluzione che mi ha permesso di trasmettere quello che sentivo e il mio background in brani inediti. La cosa che mi dà soddisfazione è che ogni volta che mi interfaccio con autori esteri, loro rimangono colpiti dal sound tipicamente anglosassone della mia musica. Non so se sia una fortuna o un problema. So che tutto questo mi rende molto felice.
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Eliza G: dalla dance all'Eurovision, passando per The Voice e Flexx ... e ad ottobre '23 arriva "Divas", in teatro
Abbiamo incontrato Eliza G, artista italiana attiva nella scena urban pop internazionale da anni. E' davvero amata in tutto il mondo, o quasi. Se nel nostro paese i fan non le mancano, così come le apparizioni in tv (The Voice of Italy 2019, All Together Now), la sua è una carriera decisamente internazionale: Eurovision Romania 2022, tanti concerti spesso sold out tra Europa ed America Latina, soprattutto in Gran Bretagna, Brasile, Spagna, Svizzera e Francia.
In realtà il suo percorso, un continuo susseguirsi di sorprese, nasce dal rock. Eliza G inizia con una piccola band inizia, come quasi tutti gli artisti, facendo prove in scantinati, montando e smontandosi l'impianto da sola. Poi diventa una icona della scena gay in Brasile, fino ad esibirsi in televisione e nei festival elettronici più importanti del Sud America... tutto questo non grazie al rock, ma grazie all'energia di "Summer Lie", pezzo dance scritto per lei da Roberto Zanetti (Dwa Records). Era il 2009 e da lì in poi la sua vita è cambiata, ma non è in tutto. Eliza G ha deciso di continuare a vivere allo stesso modo, a lavorare nel suo studio, in una zona in cui molti non conoscono la dimensione internazionale del suo successo. La sua esperienza all'estero l'ha portata a scoprire un nuovo modo di lavorare, di approcciarsi alla musica facendola maturare. A tal punto che oggi scrivere e compone gran parte dei suoi brani.
Come mai non ti sei trasferita a Milano, come quasi tutti quelli che lavorano nella musica?
Lavoro poco in Italia, per cui per me Milano non sarebbe una scelta logica. A casa mia ho tutto, il mio studio, i miei spazi e la non frenesia della città ma anzi tutto l'opposto. La tecnologia fa il resto. Ho cercato un luogo in cui poter tranquillamente sviluppare la mia scrittura.
Quindi scrivi e componi tutto tu?
Sono una "poli strimpellatrice". Il termine poli strumentista non mi si addice e non vorrei insultare chi è davvero bravo a suonare tanti strumenti. Suono da autodidatta e grazie ai software trascrivo tutto quello che serve per rendere emozionante e credibile i miei demo, ovvero le prime registrazioni che poi pian piano diventano canzoni. Ne vado molto fiera, lo sai? (lo dice sorridendo, NDR)
Hai scritto per l'Eurovision e continui a scrivere anche per altri progetti, come nasce una canzone come "GOK" (Flexx) o "The other Half of me" (Eliza G), per citarne alcune?
Nasce tutto con spontaneità seguendo l'istinto e il cuore. L'arrangiamento ed il coinvolgimento del team servono poi per confrontarsi, aiutano ad elevare l'idea embrionale che avevo in testa. Come diceva Vasco Rossi, "Le canzoni sono come i fiori, nascono da sole". Il mio metodo è quello di non mettermi mai "a tavolino" a scrivere. Scrivo sempre ogni momento della giornata e quando ho voglia. Quando sento che ho qualcosa di interessante da dire mi metto al pianoforte. La fase successiva è lo sviluppo che affido allo studio di registrazione. Saintpaul, con il dovuto distacco, ascolta e valuta e modifica l'arrangiamento. A volte succede che tante parti restino proprio quelle del demo iniziale, perché la spontaneità nella musica è davvero magia.
Insieme a Saintpaul avete fondato i Flexx, un progetto parallelo pieno di energia...
L'idea è venuta e me e Saintpaul durante i periodi "off", ovvero di riposo tra una data e l'altra. Eravamo all'estero e avevamo voglia di costruire una band elettronica con una matrice rock. Saintpaul è in console come dj, io sono alla voce, al basso c'è Daniele De Santo mentre Palmè è alla chitarra. Possiamo stare sul palco di un festival elettronico, ma anche altrove. Abbiamo più di 12 inediti scritti e composti da me e arrangiati con gli altri. Abbiamo iniziato facendo qualche data test e i feedback sono stati altissimi... a breve ci aspettano Londra e non solo. E' davvero una gran bella esperienza.
Ad ottobre arriva, un nuovo spettacolo questa volta a teatro, "Divas"...
"Divas" è uno spettacolo nato da una idea di Marco Masi, artista e direttore artistico di questo progetto. Sarò un show teatrale vicino allo stile di David Foster. Musicisti, coriste, Led wall, Visual e tanta musica dedicata alle dive internazionali. Interpreterò brani che tutti abbiamo nel cuore, in una chiave nuova. La prima data sarà in Italia, il 13 Ottobre al Teatro di Potenza.
Un’ultima domanda: ti senti più cantante o compositrice?
Sento che la cantante che è in me non può più stare senza la compositrice e viceversa. E' stata una evoluzione che mi ha permesso di trasmettere quello che sentivo e il mio background in brani inediti. La cosa che mi dà soddisfazione è che ogni volta che mi interfaccio con autori esteri, loro rimangono colpiti dal sound tipicamente anglosassone della mia musica. Non so se sia una fortuna o un problema. So che tutto questo mi rende molto felice.
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Ciao siamo una nuova band electroindie Italiana!!!
questo e il nostro primo inedito- Se Sto Con Te guardA il video su youtube
cerca il canale Neumann
seguici su intagram electro neumann e mat neumann
e facebook electro neumann
https://youtu.be/VCOVtBHBALo
#musica elettronica#musica#italia#musica italiana emergente#inediti#musica inedita#indieelettro#new songs#nuovi brani new tracks
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Storia Di Musica #170 - Museo Rosenbach, Zarathustra, 1973
L’età del progressive italiano ha regalato una generazione, foltissima, di gruppi che ispirati dall’evoluzione stilistica di alcune tra le più formidabili compagini musicali del periodo fine anni ‘60-inizio anni ‘70 hanno pensato e suonato una musica dall’ampio respiro internazionale, che ha avuto successo anche all’estero. C’è da dire che è dibattuta l’idea che la via italiana al progressive esista o meno: è innegabile che in Italia prese forma in maniera predominante l’idea dell’album concept, che raccontasse una storia legata nei brani, che il livello medio dei musicisti fosse molto alto e che si inserissero nello schema originale del progressive (una musica slegata dalla costruzione classica della canzone pop, che si estende in variazioni sui temi presi dalla musica colta, che si contamina con il jazz e l’improvvisazione, che usa i nuovi e primi strumenti elettronici) strutture, strumenti e idee della musica tradizionale italiana o mediterranea. Il mese di Maggio lo dedicherò a Storie di dischi progressive memorabili per vari motivi dimenticati, ma che ancora fanno vibrare l’animo degli appassionati non solo della penisola, ma in varie parti del mondo. Iniziamo con una delle storie più controverse di quegli anni, quella del Museo Rosenbach. Nati nel 1971 dalla fusione di due gruppi rock liguri, i Quinta Strada i Sistema, sono in cinque: Giancarlo Golzi (voce, batteria e percussioni), Alberto Moreno (basso e pianoforte), Enzo Merogno (chitarre e voce), Pit Corradi (mellotron, organo hammond, vibrafono, piano elettrico e Farfisa) Stefano “Lupo” Galiffi (voce); si presentano come Inaugurazione Museo Rosenbach, che significava letteralmente "ruscello di rose" e pare fosse ispirato a quello di un non meglio precisato editore tedesco. Nel 1972, cambiano il nome in Museo Rosenbach e ottengono un contratto per la Ricordi, che aveva preso gusto al progressive dopo il successo del Banco Del Mutuo Soccorso. Nel 1973 pubblicano Zarathustra: composto su musiche di Moreno, testi del collaboratore esterno Mauro La Luce (già paroliere per i Delirium), registrato agli Studi Ricordi di Milano. Il disco ha una doppia storia: quella musicale di un capolavoro, di cui scriverò tra poco, e quella estetica, che in pratica ne decretò il ritiro coatto. Pietra dello scandalo fu l’unione tra il titolo e la copertina: il richiamo al testo di Nietzsche e la copertina, opera di due famosi designer, Caesar Monti e Wanda Spinello, che nel collage della testa di Zoroastro tra un bottone d’oro, foto di modelle ignote, capelli rossi ha un busto di Mussolini, fece scandalo. Messi insieme, il disco e la band passarono per essere di destra estrema, in un periodo dove la militanza politica era vissuta con estremismi che, oggi, appaiono piuttosto buffi collegati ad un disco di musica rock. Tuttavia, sebben seguita da smentite e da una spiegazione sul retro che descriveva in modo apolitico e anticonvenzionale quella scelta del nome e della grafica, l’opera non riuscì a salvarsi dalla censura della RAI, allora unico canale di promozione, e il disco vendette pochissimo e la band in pratica sparì dalla circolazione. Ben diverso è il discorso musicale, con 4 tracce, divise in una lunga suite, Zarathustra, da oltre 20 minuti divisa in 5 movimenti [a) L’Ultimo Uomo ;b) Il Re Di Ieri; c) Al Di Là Del Bene E Del Male; d) Superuomo; e) Il Tempio Delle Clessidre] e un lato b con tre brani, Degli Uomini, Della Natura, Dell’Eterno Ritorno. Zarathustra nasce da suoni che echeggiano lontani, un tamburo, brevi note che danno la sensazione di arrivare da un punto lontano nello spazio, per poi prorompere in un crescendo solenne quando gli strumenti entrano in scena, con la voce quasi soul di Stefano “Lupo” Galiffi, che emerge dalla lontananza aiutata dal timido tappeto di Mellotron e dal più energico Hammond di Pit Corradi e dagli inserti di chitarra arpeggiata di Enzo Merogno. Un pianoforte fa da intro a Il Re Di Ieri che, nella sua atmosfera iniziale quasi sognante, si rifà alla musica dei Pink Floyd, poi sono le percussioni di Giancarlo Golzi che primeggiano in Al Di Là Del Bene E Del Male, canzone cadenzata ed aggressiva, dove chitarre distorte ed arpeggiate si contendono con Hammond, Mellotron e Vibrafono di Pit Corradi la parte principale della scena. Superuomo, il brano più lungo del mini concept con i suoi sei minuti di musica camaleontica, è forse il capolavoro della suite: hard rock, organo Hammond, riff, cantato forte e prorompente. Il Tempio Delle Clessidre, uno dei miei strumentali del cuore, riprende il tema principale e lo rilegge in chiave accelerata, per un pezzo mitico, che darà il nome a numerose band tributo del Museo in giro per il mondo. Degli Uomini, Della Natura e Dell’Eterno Ritorno sono tre brani monumentali per la forza espressiva, la solennità e per la dimostrazione di che musicisti fossero, nonostante la registrazione dell’epoca in più punti quasi faccia fatica a stare dietro alla loro musica, soprattutto alla sezione ritmica (in certi punti si sentono fruscii dopo i colpi di batteria). Se i riferimenti sono chiari (i King Crimson, i Pink Floyd, Emerson Lake & Palmer e anche il Banco compagno di etichetta discografica) e una musica che strizza più volte l’occhio ad una matrice blues e hard rock, il disco è uno degli apici del movimento italiano, anche grazie ai testi di La Luce, che abbandona un certo vizio dell’epoca all’ermetismo e all’eccentricità, per aderire perfettamente ad una musica dai toni epici e suggestivi. La band si scioglierà appena dopo la pubblicazione. Dei componenti, Giancarlo Golzi fonderà, con immenso successo, i Matia Bazar. Il disco rimane un culto tra gli appassionati, e come spesso accade per le storie del progressive, c’è una riscoperta. All'inizio degli anni novanta la Mellow Records, etichetta specializzata nel revival del genere progressive, ha ripubblicato Zarathustra e ha realizzato altri due CD, con registrazioni dal vivo dei primi anni e brani inediti. Nello stesso periodo il bassista e fondatore del Museo, Alberto Moreno, propone a Giancarlo Golzi un nuovo lavoro, costituito da materiale completamente inedito. Merogno, Corradi e Galifi non aderiscono a questa iniziativa. Nel 1999, con Marco Balbo alla chitarra, Marioluca Bariona alle tastiere e Andrea Biancheri al canto, il Museo produce Exit, un concept album particolare in cui si raccontano episodi apparentemente isolati, momenti personali di un'esistenza non epica come quella di Zarathustra ma quotidiana, vissuta da un uomo qualunque. Negli anni ‘10 del 2000, Golzi e Moreno decidono di riunire il Museo, che con nuovi musicisti pubblica un nuovo disco, Barbarica, ed inizia una tournée internazionale, con tappe in Giappone (patria di un immenso seguito per il genere), Sud America ed Europa. Ma tutto finisce nel 2015, quando Golzi è stroncato da un infarto. Termina così una delle storie più particolari del rock italiano, caratterizzato da un unico, immenso capolavoro, e da una tormentata storia di simboli.
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Vorianova: “Salina”
Il nuovo singolo del gruppo siciliano è il secondo estratto dal nuovo album di inediti in uscita a novembre
«La canzone è dedicata ai salinari di Trapani e Marsala. “Salina" porta con sé l'eco di uno dei mestieri più antichi della Sicilia, celebrando il duro lavoro dei salinari. La canzone racconta la vita nelle saline, dove il sale viene raccolto tramite un processo naturale di evaporazione dell'acqua marina, evocando un'immagine poetica e vivida di resistenza e resilienza umana: "Asciugati dal vento, cotti dal sole, bruciati dal sale".» Vorianova
Dopo la pubblicazione a luglio del primo brano "Tempi scueti", i Vorianova tornano con il nuovo singolo "Salina", secondo estratto del prossimo progetto discografico della band. Il gruppo siciliano anche in questa occasione si distingue per il suo beat accattivante e un sound moderno che mescola sapientemente elementi di musica alternative, hip-hop, elettronica e rock. Con un ritmo pulsante e incessante, i suoni futuristici dei synth si fondono con le parole in dialetto isnellese, creando un mantra liberatorio che rende omaggio al mestiere dei salinari. Il nuovo album dei Vorianova sarà disponibile a novembre, sempre sotto l'egida della CNI Compagnia Nuove Indye, prodotto con gli arrangiamenti e la direzione artistica di Leonardo Bruno.
Canzone d’autore dialettale siciliana, prog e classica contemporanea, il tutto con una decisiva impronta mediterranea. E' la caratteristica musicale dei Vorianova, band siciliana originaria di Isnello (PA). Il loro nome prende origine dalla parola “voria” che vuol dire vento. Un vento nuovo nella canzone dialettale che prende dalle tradizioni per soffiare altrove. I loro brani, infatti, fondono i sapori e le atmosfere della Sicilia più interna ed eterna, quella che viaggia tra passato e presente. Il percorso musicale dei Vorianova si è arricchito negli anni di premi e riconoscimenti, tra i quali nel 2002 il Premio della Critica dell’Accademia della Canzone di Sanremo, nel 2004 il Premio Migliore Interpretazione ad Abruzzo in Festival, e ancora nel 2006 la vittoria al Festival della Canzone di Lercara Friddi, dove vincono anche il Premio per il Miglior Testo. Successivamente, nel 2015, il gruppo vince il Premio Rivelazione Pollina Sète Sòis Sète Luas e nell’ottobre dello stesso anno vince anche il Premio Siciliaterradamuri. Nel 2017 sono ospiti alla decima edizione dello Sciacca Film Fest con il loro videoclip CUNTI DI VENTU. Nel 2020, ricevono il premio AVI dall’Associazione Vinile Italiana. Infine, nel 2021, hanno vinto nella sezione Migliore arrangiamento del Premio Botteghe d’Autore con il brano A TIA CA NUN CI CRIDI. Diversi gli album pubblicati dai Vorianova nel corso della loro carriera musicale, UCCIA DI TERRA, NUDANIMA, CUNTI DI VENTU e nel 2019 il loro quarto lavoro discografico PÀRTIRI, pubblicato dall’etichetta Isola Tobia Label. Nel 2021 ha visto invece la luce, sempre per Isola Tobia Label, il quinto album NARRÈ. Hanno inoltre preso parte al tributo a Rino Gaetano AD ESEMPIO A NOI PIACE RINO, realizzato da Isola Tobia Atypical Club, e che si è aggiudicato la Targa Tenco 2021 nella categoria Album collettivo a progetto, interpretando il brano COGLI LA MIA ROSA D’AMORE in dialetto siciliano. Il 5 luglio 2024 pubblicano “Tempi scueti”, primo singolo e title track del nuovo album previsto per l’autunno. “Salina” è il nuovo singolo in radio dall’11 ottobre 2024.
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Concerto di natale dell'accademia di filarmonica di Verona
Concerto di natale dell'accademia di filarmonica di Verona Quando la musica diventa condivisione e sostegno. È questo quanto succederà lunedì prossimo 4 dicembre alle ore 20.30 al Teatro Filarmonico di Verona per il Concerto di Natale dell’Accademia Filarmonica di Verona. Proseguendo una virtuosa collaborazione cominciata lo scorso Natale infatti anche quest’anno il plurisecolare sodalizio organizza un evento di solidarietà insieme a LILT – Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori – Sezione Provinciale di Verona, che sarà non solo occasione per ascoltare un capolavoro della musica romantica in un inedita rilettura jazz ma darà anche la possibilità al pubblico di sostenere fattivamente la meritoria attività benefica che LILT – Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori porta avanti da più di un secolo, contribuendo a costruire una società migliore. L’Accademia Filarmonica devolverà infatti l’intero incasso del concerto a favore dell’associazione, che grazie alla passione dei propri volontari, mette a disposizione di cittadini e aziende la propria attività di prevenzione oncologica e consulenza per controlli individuali e accertamenti. Protagonista della serata sarà la Big Band Ritmo Sinfonica “Città di Verona” diretta da Marco Pasetto, che presenterà i celebri Quadri di un’esposizione del compositore Modest Musorgskij (1839 – 1881). Nati nel 1874 come suite per pianoforte, ispirati dalle opere del pittore amico del compositore Viktor Aleksandrovič Hartmann, i Quadri furono resi noti al grande pubblico dalla celebre orchestrazione di Maurice Ravel del 1922, alla quale seguirono quelle forse meno conosciute ma altrettanto affascinanti di Leonidas Leonardi, Leopold Stokowskj e Vladimir Aškenazi per orchestra e di Lawrence Leonard per pianoforte e orchestra, solo per citare le più celebri. Quanto il pubblico ascolterà lunedì prossimo suonato dalla Big Band “Città di Verona” sarà un’altra nuova inedita interpretazione ancora della “passeggiata artistica” più famosa di sempre, nella quale i singoli brani, dalle diverse Promenade a La capanna di Baba-Yaga da Il vecchio castello a La grande porta Kyïv, sono stati trascritti/riscritti da musicisti diversi ispirandosi alle diverse anime della musica afro-americana. La voce di Sandro Avesani guiderà il pubblico in questa inedita mostra di suoni e colori che crea un ponte tra la Russia di fine Ottocento e l’America del secolo scorso. “Un evento che unisce una qualità artistica davvero alta, un programma nuovo che viene proposto alla città attraverso la revisione in jazz di un repertorio classico, e poi l’aspetto della solidarietà che avviene attraverso la raccolta fondi che viene a favore della Lilt- ha detto l’assessora alla Cultura Marta Ugolini-. Il concerto sarà al teatro Filarmonico, una location della città in cui è bello andare anche solo per il teatro in sé”. “Un’iniziativa che ha in sé la forza della tradizione della beneficenza, molto sentita dalla popolazione, a favore della ricerca contro la malattia del secolo – ha detto il presidente dell’Accademia Filarmonica Luigi Tuppini-. Il teatro Filarmonico e l’Orchestra sono offerti dall’Accademia Filarmonica, con un intervento finanziario che abbiamo deliberato ben volentieri ripetendo l’intervento dell’anno scorso”. “Siamo frati della generosità dell’Accademia Filarmonica e dell’unità di intenti degli attori coinvolti in questa iniziativa- ha affermato il presidente Lilt Verona Sante Burati-. La sezione di Verona della Lilt è autonoma e in quanto tale si sostiene da sola, eventi come questi sono fondamentali per proseguire i servizi che l’associazione svolge sul territorio”. “La beneficenza non deve ingannare, anzi- ha aggiunto il presidente della Big Band Sinfonica ‘Città di Verona’ Paolo Girardi-. Sarà un concerto in grande stile che non mancherà di stupire, grazie ad inediti arrangiamenti e interpretazioni in chiave jazz dei celebri Quadri di un’esposizione del compositore Modest Musorgskij”. “Enti diversi del territorio che lavorano bene sul “Il Comune non può che farsi parte di questa felice unione tra enti del territorio che lavorano sul fronte della cultura, dell’arte, della musica ma anche del sostegno della ricerca – ha aggiunto il consigliere comunale Pietro Trincanato-. Crediamo che questa felice unione possa diventare una delle tante introduzioni alla musica colta che le istituzioni culturali musicali veronesi mettono a disposizione della collettività”. Il biglietto per il posto unico numerato è disponibile al prezzo di 15 euro. È possibile acquistare i biglietti sia presso la biglietteria dell’Accademia Filarmonica (via Roma 3, aperta da lunedì a sabato con orario 10-13 e 17-19; il giorno del concerto aperta fino a inizio spettacolo), sia attraverso i canali BoxOffice. Il concerto avrà una durata di 80 minuti circa, senza intervallo. Il concerto gode del patrocinio del Comune di Verona.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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Musica da bere 2023 a Santa Maria Maggiore
Torna dal 7 luglio, a Santa Maria Maggiore, Musica da Bere, una serie di originali concerti selezionati dal direttore artistico Roberto Bassa. La rassegna anche quest'anno sarà caratterizzata da una programmazione che alterna appuntamenti di musica classica con concerti di musica popolare, come uno spettacolo di teatro-canzone ispirato a Fabrizio De Andrè ed un concerto di opere sacre nella Chiesa di Buttogno. L'inaugurazione è per venerdì 7 luglio alle ore 21 nel Parco di Villa Antonia, con il concerto Intimità musicali del Duo Guelaguetza. Ylenia Piola e Fabrizio Spadea per un viaggio tra le sonorità jazz e latin, senza dimenticare le loro radici italiane. Il secondo appuntamento, alle 17.45 di sabato 22 luglio, sarà nella Sala della Musica del Teatro Comunale con il dialogo musicale Attorno alla Rapsodia in blue del duo pianistico formato da Angela Villa e Lilly Wunsch che, oltre a pagine tipiche del repertorio classico, vede la spettacolare versione originale della Blue Rhapsody di George Gershwin. Venerdì 28 luglio alle 21 il Parco di Villa Antonia ospiterà E vienimi a cercare – De André canta di Dio, di vita e di amore, lo spettacolo ispirato all’album La buona novella di Fabrizio de Andrè, in versione originale. I brani musicali, rivisitati, adattati ed interpretati da Sergio Salvi, si intercalano a riflessioni e monologhi inediti della voce narrante di Silvana Mossano. Musica da bere proseguirà venerdì 4 agosto alle 21 presso l’Oratorio di Crana con il celebre Quintetto a Plettro Giuseppe Anedda, una delle migliori formazioni a pizzico del panorama internazionale, con Emanuele Buzi e Norberto Gonçalves da Cruz al mandolino, Vladimiro Buzi alla mandola, Andrea Pace alla chitarra ed Emiliano Piccolini al contrabbasso. Il penultimo appuntamento è venerdì 11 agosto alle 21 nel Parco di Villa Antonia con The Piper's night, lo spettacolo dei Birkin tree – Fabio Rinaudo Trio, formato da Fabio Rinaudo alle cornamuse, Laura Torterolo, voce e chitarra, e da Luca Rapazzini al violino. Grazie a brevi racconti e a brani musicali legati alla tradizione nord italiana, francese e irlandese, l'appuntamento ha lo scopo di presentare la cornamusa raccontandone il percorso, lungo duemila anni, nella storia della musica. Musica da Bere 2023 termina sabato 12 agosto, alle 17.45 nella Chiesa di Buttogno, con un concerto che propone alcune opere sacre di Wolfgang Amadeus Mozart ed Antonio Vivaldi interpretate dal Colloredo Ensemble con, oltre al soprano Stefania Nevosi, al mezzosoprano Angela Verallo, al tenore Luciano Grassi e al basso Fulvio Peletti, i violini di Valentina Ghirardani e Gianrico Agresta, Dario Bevacqua alla viola, Teresa Majno al violoncello e Nicolò Gattoni all'organo. Read the full article
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BeatMartHz
Genere musicale: elettronica
Città: Manfredonia (FG)
Nome: Martino Tatalo
Classe: 1998
Determinato, grintoso, solare
INTRO
BeatMartHz, pseudonimo per Martino Tatalo, è un giovane Dj di musica elettronica originario di Manfredonia, in provincia di Foggia. In particolare si cimenta con generi musicali quali l'EDM, la Trap, e il Latino.
BREVE BIO
BeatMartHz sviluppa la passione della musica all'età di tredici anni. Comincia presto a coltivare il sogno di fare carriera nel mondo della musica. Già negli ultimi anni di studi decide di cercare lavoro per riuscire a sostenere le spese della strumentazione iniziale.
Si approccia al genere dell'EDM, studiando a fondo il funzionamento del software FL Studio. Dopo diversi progetti termina la prima traccia, "Revolution", che è molto apprezzata dall'etichetta discografica "Italica Records", con cui stipula un contratto di licenza discografica. Il brano viene rilasciato nell'Agosto 2015 e ben presto ha modo di conoscere migliaia di producer, tra cui il Dj Mirko B. che sa riconoscere il suo talento. BeatMartHz riceve anche i primi contatti discografici, che fanno richiesta di future pubblicazioni per le loro label.
Conosce l'Executiva Music che lo aiuta molto per le successive uscite. Nel frattempo gli ascolti su Spotify e le views su YouTube aumentano. Viene poi selezionato con "Musica Che Pompa" per HIT MANIA SUMMER EDITION 2017 nel CD.4 e questo porta con sé un elevato aumento di guadagni. In questo periodo porta a termine due collaborazioni con Dj Mirko B. per Executiva Music e la Digital Complex Records, etichetta discografica con sede in Perù.
Successivamente pubblica altri brani sempre in collaborazione con queste etichette, e nel 2018 comincia a farsi conoscere in live, tra serate e aperture di pista in discoteca dove promuove spesso i suoi brani inediti.
Per ragioni lavorative sospende per tutto il 2019 la produzione e nello stesso periodo scopre l’apparizione del suo inedito "Psychedelic" all’evento sportivo dei LES MILLS on Demand con la BODY ATTACK #106 compilation abbinata alla performance dell’evento. Attorno alle metà di Ottobre riprende la produzione e conclude nuovi progetti, pubblicati poi nel gennaio 2020.
Durante il lockdown per l’emergenza Covid segue un corso di mixing e mastering stanziato dalla SIAE, che ha migliorato la qualità audio delle mie uscite.
Grazie a questa formazione in didattica a distanza produce con Mirko B. ‘’Bondeghe’’, un inedito che piace molto ad etichette importanti, come quella del produttore Joè Bertè, che prende così in carico l’inedito e lo rende esclusivo per la sua etichetta discografica Claw Records. BeatMartHz raggiunge un grande successo aggiudicandosi la 22a posizione nella ‘’Top Chart Italiana’’ su iTunes. Altri due progetti sono
"Vamos a la Playa", uscita per Executiva music, e "Virus mentale", uscita per Claw Italia. La prima oltre a ricoprire numerose posizioni nelle playlist di Spotify, è stata suonata sin da subito nelle radio locali del mio paese. La seconda invece conquista la 55a posizione nella ‘’Top Chart Italiana’’ di iTunes.
QUESTO È BEATMARTHZ
RudeeJay, Gabry Ponte, Avicii, Tiesto sono stati, a detta di BeatMartHz, i Dj che maggiormente hanno influenzato il suo stile musicale.
BeatMartHz ha grande esperienza in live, avendo avuto l'occasione di esibirsi in diverse discoteche e pub. È quindi ben disposto ad esibirsi.
I link e i contatti di BeatMartHz:
Spotify:
YouTube:
Instagram:
https://www.instagram.com/beatmarthzmusicreal29/
Facebook:
La redazione di Artist_Advisor.
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