#etologia
Explore tagged Tumblr posts
gregor-samsung · 9 months ago
Text
«Sul finire del Sedicesimo secolo la volta celeste si alzava, come la vediamo noi ancora oggi, non di venti metri come nel planetario, ma circa a non più di trenta chilometri sopra di noi, come un’inflessibile costruzione. Sopra questa fortezza celesta troneggiava il malefico Dio, la cui vista penetrava in tutti gli errori degli uomini, che puniva senza pietà con la guerra, la peste, gli incendi. La volta celeste, che sosteneva i palazzi e i giardini di Dio, cingeva come un guscio d’uovo la Terra liberamente sospesa nel vuoto. «A questo punto entrò in scena Giordano Bruno e ruppe il guscio dell’uovo cosmico aprendo lo sguardo meravigliato e felice dell’umanità sull’infinità dello spazio. Le stelle fisse non erano più i bottoni dorati inchiodati all’immobile parete celeste, ma divennero barche dorate che si muovevano liberamente nell’etere a grande distanza le une dalle altre. Tutta la magnificenza dei palazzi divini si era volatilizzata. Se fossi un grande artista come lei», disse lo zoologo volgendosi ora al pittore, «progetterei un affresco imponente che, come contraltare del Giudizio Universale di Michelangelo, raffiguri Giordano Bruno sul rogo. Ma le fiamme, che devono bruciarlo, salgono verso il cielo e incendiano la volta celeste come fosse una misera quinta teatrale. Si vedrebbero quindi la città di Dio con i suoi opulenti palazzi crollare, dissolvendosi nel fumo e nella cenere, e insieme ad essi cadrebbero vittime dell’eterna distruzione angeli e santi. In lontananza, le stelle dell’Orsa Maggiore, come sfere luminose, apparirebbero in segno di vittoria.»
Jakob von Uexküll, L'immortale spirito nella natura, traduzione dal tedesco di Nicola Zippel, Castelvecchi (collana I Timoni), 2014. [Libro elettronico]
[Edizione originale: Der unsterbliche Geist in der Natur, Christian Wegner Verlag, Hamburg; testo pubblicato in tre parti fra il 1938 ed il 1947]
14 notes · View notes
dropsofsciencenews · 12 days ago
Text
¿Por qué los perros se sacuden incluso cuando apenas están mojados?
ITA version ENG version
Muchos mamíferos peludos realizan sacudidas rápidas para eliminar agua e irritantes del pelaje, siguiendo un patrón típico de tres sacudidas hacia adelante y hacia atrás. ¿Pero cuál es el mecanismo que provoca esta respuesta innata? El Dr. Dawei Zhang y su equipo de la Escuela de Medicina de Harvard se hicieron esta pregunta y, en el laboratorio, intentaron descubrir cómo funciona usando ratones como modelo.
El primer paso fue observar si diferentes estímulos en la piel de los ratones podían provocar la "sacudida de perro mojado". Los investigadores soplaron aire sobre los ratones, los rociaron con agua e incluso los sumergieron en un baño. Sorprendentemente, una pequeña gota de aceite en el cuello fue suficiente para desencadenar la sacudida, lo que sugiere que un toque ligero y molesto podría ser el factor desencadenante.
En este punto, los investigadores intentaron entender qué parte del sistema nervioso "sentía" esta gota y activaba la respuesta de sacudida. Genéticamente modificaron algunos ratones eliminando receptores específicos de la piel. Primero, eliminaron los receptores que perciben variaciones de temperatura, y observaron que los ratones continuaban sacudiéndose. La temperatura, entonces, no era determinante para el comportamiento. Luego, eliminaron los mecanorreceptores, que responden a los estímulos táctiles. Esta vez, los ratones sacudieron mucho menos que los no modificados, lo que sugiere que la sensibilidad al tacto era un elemento clave.
El equipo se centró en un grupo particular de mecanorreceptores, las fibras C de bajo umbral (C-LTMR), receptores ubicados alrededor de los folículos pilosos que responden a toques ligeros. Para confirmar la hipótesis, los investigadores utilizaron la optogenética, una técnica que activa los nervios mediante luz. Al estimular ópticamente los C-LTMR, los ratones se sacudieron como si estuvieran mojados; al bloquearlos, la sacudida disminuyó, lo que confirmó el papel de los C-LTMR.
Pero el equipo también quería entender a dónde llegaban las señales enviadas por los C-LTMR y en qué parte del cerebro se procesaban para generar la respuesta de sacudida. Trazaron la ruta de las señales y descubrieron que viajaban desde los folículos pilosos hasta la médula espinal, y de allí a una región específica del cerebro llamada núcleo parabranquial, que procesa sensaciones como dolor y picazón. Este trayecto, llamado circuito C-LTMR-spinoparabranquial, resultó ser el mecanismo detrás de la “sacudida de perro mojado”.
La importancia de este descubrimiento radica en que los C-LTMR representan un sistema defensivo evolucionado para liberarse de estímulos molestos como gotas de agua o parásitos. Para muchos mamíferos, sacudirse vigorosamente es la forma más eficiente de eliminar estas molestias, gracias a un sistema de receptores táctiles y vías neuronales especializadas.
¿Y en los humanos? Al igual que otros mamíferos, también tenemos algo similar. Nuestros receptores, llamados C-mecanorreceptores, se han adaptado para percibir sensaciones placenteras como caricias y abrazos. Sin embargo, muchas personas experimentan un leve escalofrío cuando alguien toca suavemente su cuello. Es posible que esta reacción sea un lejano "recuerdo" evolutivo de la respuesta que provoca la sacudida en perros y otros animales. En nosotros, sin embargo, este reflejo ha perdido su función defensiva y se ha transformado en una respuesta ligada al placer y la sociabilidad.
¡Hasta Pronto y Buena Ciencia!
Fuente
Tumblr media
0 notes
unoblosulbeagle · 3 months ago
Text
LA GAZZA È DAVVERO LADRA?
Un cucchiaio d’argento scompare e del furto viene ingiustamente accusata la servetta Ninetta; prima che venga condannata a morte si scopre che il colpevole è in realtà una gazza ladra. È questo il fatto principale attorno al quale ruota l’opera di Gioachino Rossini, intitolata appunto “La gazza ladra”, andata in scena per la prima volta al Teatro alla Scala di Milano il 31 maggio 1817. Se la…
0 notes
maxciti · 5 months ago
Text
Come addomesticare una volpe di Lee Alan Dugatkin e Ljudmila Trut
[…] Com’è possibile che un feroce predatore si sia tramutato in un animale da compagnia? Dmitrij Beljaev e Ljudmila Trut nel corso degli anni Cinquanta avviarono un esperimento che, nel periodo della dittatura genetica neolamarckista di Lysenko, avrebbe potuto costare loro la carriera se non il lavoro e la prigione. L’esperimento consisteva nell’addomesticamento della volpe argentata, un canide…
Tumblr media
View On WordPress
0 notes
coffeenuts · 11 months ago
Text
Tumblr media
1 note · View note
adribosch-fan · 1 year ago
Text
¿Por qué el comportamiento homosexual es tan común en mamíferos?
El comportamiento homosexual es muy común en la naturaleza, sobre todo en mamíferos y, en especial, en primates. Un análisis filogenético intenta dilucidar el origen y función de este fenómeno. Hung Chung Chih / Shutterstock Resulta sorprendente que el comportamiento sexual entre individuos del mismo sexo haya sido observado en más de 1 500 especies animales, abarcando una amplia gama de grupos…
Tumblr media
View On WordPress
0 notes
kommunic8 · 1 year ago
Link
Anche le orche hanno le loro mode, l'ultima è quella di attccare le piccole imbarcazioni. Ma negli anni '80 l'ultima moda era quella di andare in giro con un salmone morto in testa, tipo cappello. Che simpaticone! TRASCRIZIONE [ENG translation below] Non siamo solo noi esseri umani ad avere le mode dei colori, degli abiti che cambiano stagione dopo stagione, c'è anche nel regno animale qualcuno che usa le mode. Sto parlando delle orche, orche chiamate anche orche assassine non capisco perché 'porelle sono degli animali, fanno il loro mestiere di animale.Le orche sono dei grandi cetacei molto grandi, tra l'altro una una specie protetta, e trascorrono gran parte della loro giornata muovendosi in giro alla ricerca del cibo. Durante questi spostamenti, per non annoiarsi giocano, e questi giochi a volte prendono anche l'aspetto delle mode. Così alla fine degli anni ottanta un branco di orche che veniva esaminato, veniva osservato, naturalmente per motivi scientifici, qualcuno si è accorto che una di queste orche si era messa in testa un salmone morto e andava in giro nuotando con la testa fuori dall'acqua con questo salmone in testa, tipo cappello, e molto presto, anche molte altre orche, non solo dello stesso branco, ma anche di altri branchi, hanno cominciato ad andare in giro con un cappello di salmone morto. Quindi si è diffusa la moda. Poi, così come è nata questa moda, boom! È scomparsa. Ora, da qualche anno c'è un'altra moda, quella dell'attaccare le piccole imbarcazioni, a volte anche distruggerle. Si è osservato sulla costa, sulle coste della Francia, della Spagna e del Portogallo, tanto che in queste zone, in alcune zone, è stato proibito il passaggio delle piccole imbarcazioni. Non si sa perché queste mode nascano, vadano e vengano. Una delle ipotesi è che alle orche piaccia sentire le bolle create dall'elica delle imbarcazioni sul viso, tipo idromassaggio, e che quando le imbarcazioni non stanno producendo queste bolle, boom, vanno addosso, boh, per provocare le bolle. Non lo so. Un'altra spiegazione che hanno dato è che una di queste orche abbia avuto un incontro antipatico con un'imbarcazione che forse la stava disturbando e quindi gliel'ha giurata, e poi questo comportamento è stato seguito dalle altre orche. È interessante vedere come questi comportamenti, queste mode che vengono e vanno, boom, improvvisamente, poi si diffondano anche da un branco all'altro delle orche. Ora c'è da dire che le orche sono degli animali fantastici, molto belli, molto grandi, molto, molto maestosi. Sono, ripeto, una specie protetta. E poi io, quando leggo queste notizie, alla fine mi ripeto: sentite, noi siamo esseri umani, siamo fatti per stare sulla Terra. È vero che ci siamo allargati, siamo andati in cielo, nelle profondità degli oceani e ci siamo pure rimasti. Ma le orche sono fatte per stare nel mare, quindi quella è casa loro. E qualsiasi cosa facciano a casa loro, siamo noi che ci dobbiamo spostare. Se loro poi hanno queste mode, eh, buon per loro. Che cosa vi devo dire? Viva l'orca! TRANSLATION We humans are not the only ones who have fashion trends for colors and clothes that change with seasons. Even in the animal kingdom, there are some who follow fashion. I'm talking about orcas, also known as killer whales, although I don't understand why they are called "killer" when they are just doing what animals do. Orcas are large cetaceans, protected species, and they spend a significant part of their day moving around in search of food. During these travels, they engage in play to avoid boredom, and sometimes these games take on the form of fashion. In the late 1980s, a group of orcas that was being studied and observed for scientific purposes caught attention. Someone noticed that one of the orcas had placed a dead salmon on its head and was swimming around with its head above the water, wearing the salmon like a hat. Soon enough, many other orcas, not only from the same pod but also from different pods, started imitating this behavior, wearing dead salmon hats. Thus, a trend emerged. But just as it started, it vanished abruptly.In recent years, there has been another trend among orcas: attacking small boats, sometimes even destroying them. This behavior has been observed along the coasts of France, Spain, and Portugal, to the extent that in some areas, the passage of small boats has been prohibited.The reasons behind these trends, their emergence and disappearance, remain unknown. One hypothesis suggests that orcas enjoy the sensation of bubbles created by boat propellers on their faces, similar to a massage. When boats are not producing these bubbles, the orcas may intentionally engage with them to provoke the bubbles. However, the exact motivation is uncertain.Another explanation is that one orca may have had a negative encounter with a boat that was potentially disturbing it, leading to a grudge, and other orcas subsequently adopted the behavior. It is fascinating to observe how these behaviors and trends emerge and spread among different pods of orcas.It is important to note that orcas are magnificent creatures, beautiful and majestic. They are a protected species. When I read such news, I am reminded that we, as humans, are meant to inhabit the land. We have expanded our presence to the sky and the depths of the oceans, but the sea is the orcas' home. Whatever they do in their home, it is us who should make the adjustments. If they have these trends, well, good for them. What can I say? Long live the orca!
0 notes
serwayne · 1 year ago
Text
Denunciatori di Favoritismi
Li conosciamo, li odiamo, li amiamo e probabilmente, almeno una volta nella vita, almeno per un giorno, siamo stati al loro posto. Chi non ha presente i Denunciatori di Favoritismi, Egregi Ruolisti, non ha mai giocato on line.
Mentre gli altri esplorano catacombe sepolte dal ghiaccio, corteggiano incappucciati fighi quanto Jason Statham, imbottiscono di esplosivo le fogne infestate dai vampiri, improvvisano risse demenziali in taverna e chi più ne ha più ne metta, i Denunciatori di Favoritismi – d’ora in avanti DdF – se ne stanno lì. Soli. In un angoletto del sito ufficialmente denominato “Bacheca Proposte e Problemi” e ufficiosamente noto come “Quel grumo di pixel su cui nessun Master clicca mai e poi mai se non per sbaglio”. Se ne stanno lì – lividi in volto, offesi nei sentimenti – a postare pipponi da 30.000 caratteri enumeranti i “32 principali motivi per cui cui questo gioco on line sta decadendo, non è più divertente e fa schifo”.
Il più delle volte i “favoritismi” che questi soggetti combattono con tutte le loro energie non esistono affatto, sono proiezioni nate dalla malafede o, più facilmente, da qualche incomprensione su un concetto di per sé aleatorio e soggettivo come il cosiddetto “buon gioco”. Non di rado però i DdF hanno ragione, punto e basta: lo staff che guida il gioco è veramente corrotto, interpreta disonestamente le regole, non rispetta i giocatori, eroga premi e punizioni in modo arbitrario e magari, nel buio malsano del Forum DM, divora neonati in fasce e sacrifica cuccioli di foca al Bafometto (non mi stupirei per niente).
Lo sdegno dei DdF, in questi casi, è perfettamente comprensibile. La cosa un po’ meno comprensibile, in uno scenario che conta centinaia di giochi on line dello stesso tipo, è il fatto che non emigrano, non se ne vanno, non si trasferiscono in una comunità in cui potrebbero rischiare di divertirsi sul serio. No. Loro restano in quella che disprezzano a morte, al solo scopo apparente di spiegare a cani e porci tutte le ragioni per cui la disprezzano a morte.
Perché lo fanno?
Le religioni, la filosofia e le scienze non hanno ancora dato una risposta a questa domanda, ma l’inestimabile rubrica Etologia con Nigropedia può già proporvi una rapida carrellata sull’eziologia del fenomeno e sulle principali sottospecie di DdF che ne derivano: non è entusiasmante?
Cominciamo con…
1) Il Veterano Amareggiato
Questo tipo di DdF è sempre un anziano della Land di cui sparla su cui flamma in cui gioca.
Di solito si tratta un Cocco del Master caduto in disgrazia o di un Ottimo-Ruolista deluso, quindi di qualcuno che, dopo mesi se non anni di coccole e privilegi, per un motivo o per l’altro si è trovato a essere trattato dai gestori esattamente come tutti gli altri giocatori (cioè di merda) e se l’è presa parecchio.
Quello che prima era “un vero gioiellino nel disastrato panorama ludico dei Play by Chat italiani” d’un tratto gli appare come “il solito magna-magna per Amici dei Master”.
Il DdF può vivere la cosa come una mutazione improvvisa e ferale – in questo caso tende a dare la colpa a un qualche elemento arruolato di recente nello staff – oppure come un lento e inesorabile processo putrefattivo che ha gradualmente eroso la Moralità e la Purezza Originaria (il DdF, sappiatelo, non teme le parole grosse) della gestione. In ogni caso la sua campagna per screditare il gioco si basa sempre sul nucleo mitopoietico di una leggendaria Età dell’Oro: tempi remoti di cui s’è persa la memoria diretta, giorni felici in cui “si giocava e basta”, ormai defunti, sepolti sotto i peccati di “gente che non distingue l’ON dall’OFF” e “Master che fanno giocare solo La Cricca”.
Durata media dell’infestazione: Altissima
Ecco… Non so come dirvelo… La verità è che un Veterano Amareggiato può andare avanti anche per sempre.
Fate login nel vostro GDR on line preferito, entrate nell’equivalente locale della bacheca “Proposte e Problemi” e date un’occhiata alle date: scoprirete che qualcuno “sta pensando di lasciare Questalend”, perché “Questalend sta decadendo”, da prima che i vostri genitori si conoscessero.
Ora non vi spaventate però. Mai Dire Nigro non è uno di quei sitacci che fanno del facile allarmismo il proprio pane quotidiano. Sappiate che a volte questi DdF se ne vanno davvero.
E poi tornano. Di nascosto. Con un altro PG.
2) L’Ex-Master
Una variante particolarmente pericolosa ma tendenzialmente meno infestante del Veterano Amareggiato.
Il background, a grandi linee, è sempre lo stesso.
L’Ex-Master, da “semplice player”, si divertiva un casino e faceva un sacco di gioco. Quando gli è arrivato il fatidico invito a entrare nella grande famiglia dello staff non stava più nella pelle dalla gioia. Peccato che, scalati i vertici di quella che percepiva come una gloriosa gerarchia di potere e/o prestigio, si sia trovato a fare assistenza ai niubbi, a risolvere i problemi tecnici dei player, a schiacciare i brufoli sulla schiena dell’Admin Maximo e – soprattutto – a sopportare la petulanza dei DdF già in attività. In poche parole: una vita indegna di essere vissuta.
A un certo punto, dopo aver ingoiato tante grosse cucchiaiate di cacca, il futuro DdF Ex-Master decide che è venuto il momento di assaggiare un po’ di prelibata **influenza sulle sorti di *****Questalend*** e…
Avanza un paio di “proposte per migliorare il gioco” (tipo “Far colpire subito da un fulmine Ser Tromphius, l’arcinemico del mio PG” o “Rimodellare subito Questalend a mia immagine e somiglianza”), viene sfanculato da Chi Conta Davvero Nello Staff, si dimette e rosica.
Entra in polemica per futili motivi con la fidanzata di Chi Conta Davvero Nello Staff, viene sfanculato, si dimette e rosica.
Rifiuta di lavare la macchina di Chi Conta Davvero Nello Staff, viene sfanculato, si dimette e rosica.
… Potrei continuare con gli esempi, ma il succo è sempre quello: il DdF Ex-Master è un DM che è stato sfanculato, si è dimesso e ha rosicato. Da quel momento in poi, sputtanare Chi Conta Davvero Nello Staff è diventato lo scopo della sua vita.
Durata media dell’infestazione: Alta
Se non ha la minima nozione di linguaggi di programmazione e markup, un soggetto del genere può infestare la comunità anche per uno o due anni. Altrimenti è questione di settimane o di mesi, dipende da quanto ci mette a programmare Altralend: una comunità in cui “certe cose non succederanno” (a lui).
3) Il Rompicoglioni con la Sindrome da Fase Innamoramentale
Il lunedì pomeriggio entra in una città virtuale, dà una letta superficiale al manuale, fa quattro chiacchiere di benvenuto con Master Simpaticone, due giocate – con i player più divertenti in circolazione, per puro culo – e decide al volo di essere capitato nel Miglior Gioco della Galassia®.
Nella settimana che segue gioca tutti i giorni (con player che gli salgono sulle palle al secondo turno), legge l’ambientazione (che gli fa schifo), le regole (che non condivide) e conosce il resto dello staff: Master Culostretto, Master Rabbioso, Master Stressato e Master Competitivo.
La domenica sera è appostato nella Bacheca di cui sopra, a vergare l’incipt di un thread dal titolo: “Quanto sarebbe meglio questa comunità di gioco diceless con ambientazione fantasy à la Tolkien se fosse basata sul d20 System, genere fantascienza bellica, un po’ tipo Starship Troopers”. Quando si trova inesplicabilmente sommerso di vaffanculi più o meno velati apre una seconda discussione: “Quanto sarebbe meglio Questalend se non ci fossero i Gestori Tirannici che non valorizzano il contributo dei nuovi arrivati e i Veterani Nonnisti rammolliti da una vita di privilegi e se tutti qui fossero proprio ugualidentici a me e se la pensassero precisuguale a come la penso io”.
Durata media dell’infestazione: Bassa
A meno che non abbia chiamato gli amici durante la sua prima settimana di entusiasmo, questo tipo di DdF tende a stancarsi presto. Privo di supporto per le sue crociate in bacheca e di partner per le spettegolate in MSN, è uno dei pochi DdF che quando se ne esce con il fatidico “sto pensando di lasciare Questalend”… sta veramente pensando di lasciare Questalend.
4) Il Genio Incompreso
Sebbene sia uno dei pochi giocatori veramente bravi in Questalend – se non addirittura l’unico! – nessuno lo apprezza, nessuno lo premia, nessuno ci vuole giocare. E a lui va bene così, purché possa passare la vita e la morte a lamentarsene.
Durata media dell’infestazione: Imprevedibile, recrudescenza periodica
I DdF di questo tipo non sono player particolarmente fedeli. La loro opposizione alle norme esplicite e implicite che governano ogni comunità gli impedisce di radicarsi davvero in questo o quel sito, costruendo un po’ di gioco da idealizzare per inventarsi un’Età dell’Oro o solo un gruppetto di rosiconi fidati con cui commentare le nefandezze dei Master.
Quel che gli interessa davvero è la posizione da outsider e può ottenerla facilmente in un sacco di comunità: gli basta iscriversi solo in quelle che propongono convenzioni molto diverse dalle sue sul concetto di “buon gioco”.
Il Genio Incompreso è un DdF seriale: vaga di comunità in comunità e periodicamente torna a visitare tutte quelle che ha infestato, per constatare amaramente che “le cose sono cambiate, sì, ma in peggio”.
Post originariamente pubblicato il 13/07/2012 su Mai Dire Nigro dall'ineffabile Ser Wayne.
0 notes
kon-igi · 10 months ago
Text
LA RABBIA È LA GUARDIANA DELLA TRISTEZZA CHE È FIGLIA DELLA SOLITUDINE
Metto in ordine alcuni dei miei tanti pensieri, frutto di riflessione e confronto, quindi perdonatemi se non vi suonano nuovi e andate oltre se vi paio ripetitivo.
Nella scala da mignolo contro lo spigolo a genocidio di Gaza - quest'ultimo termine ci tengo e ci terrò sempre a ribadirlo finché il Mossad non mi caccerà in bocca una granata stordente - esiste, ovviamente, un'ampia gamma di accadimenti, traumi ed emozioni negative che, a domanda diretta, chiunque risponderebbe essere accomunati da un'unica cosa...
IL DOLORE CAUSATO
Ora, lungi da me mettere il dito sul piatto della bilancia della vittima per far risalire quello del carnefice e dire che alla fine sono tutte vittime di qualcosa di più grande - molto spesso i numeri e lo squilibrio di potere non lasciano dubbio su chi subisce e su chi perpetra - ma la conclusione a cui sono arrivato riguarda quel dolore intermedio che non soffoca popoli nel loro sangue o non ostracizza i deboli e i fragili ma che è comunque meritevole di riflessione perché spesso ci fa focalizzare sugli effetti e quasi mai sulle cause.
Io non credo nella cattiveria intrinseca e volontaria - semmai credo proprio nel suo esatto opposto cioè che l'essere vivente cerchi istintivamente connessione e mutuo supporto - e quindi mi sono chiesto QUANDO È CHE UNA PERSONA DIVENTA 'CATTIVA' E PERCHÉ?
La risposta - per me soddisfacente ma nient'affatto detto lo sia per altri - mi è arrivata come al solito per vie traverse e in un modo che a molti farà storcere il naso perché il primo istinto di risposta sarà MA QUELLI SONO ANIMALI, INVECE NOI SIAMO ESSERI UMANI E QUINDI PIÙ INTELLIGENTI.... POSSIAMO DISTINGUERE IL BENE DAL MALE!
lol
A parte la battuta semplice e riduttiva ('conosco animali più intelligenti di molti uomini') la realtà dei fatti è proprio questa: la differenza tra noi e, per esempio, i cani c'è ma non è quella che crediamo noi e non poi così tanta.
Al di là di quel sottile rivestimento di raziocinio che forse ci permette di comprendere dei meccanismi di causa-effetto lontani nello spazio e nel tempo, noi e i cani VIVIAMO E CI COMPORTIAMO ESATTAMENTE ALLO STESSO MODO, CON LE STESSE DINAMICHE SOCIO-RELAZIONALI E, SOPRATTUTTO, CON GLI STESSI OBIETTIVI.
Questo l'ho capito grazie all'aiuto del mio amico @salfadog e, in particolare, con la lunga frequentazione di Cthulhu e Otto, i miei cani, che sono più che compagni o amici: sono la mia famiglia... individui, esseri viventi e senzienti che hanno emozioni molto più potenti e oneste delle nostre perché la presunta 'inferiore' evoluzione non li ha costretti a mascherarle sotto la presunzione della superiorità dell'intelletto.
I cani cercano inclusione nel branco, noi cerchiamo inclusione nel gruppo; loro cercano calore, affetto e contatto, noi la stessa cosa anche se la chiamiamo con altri nomi; loro cercano validazione e gratificazione tramite l'altro... e noi non aneliamo disperatamente alla stessa identica cosa?
Se credete che la Piramide di Maslow riguardi solo gli esseri umani
Tumblr media
è perché avete trattato i vostri cani - e molto probabilmente tutte le persone che non sono voi - come un qualcosa di esterno a voi e solo utile a voi.
I cani, come qualsiasi essere vivente, hanno bisogno di tutto ciò che è elencato, fino alla punta, solo che hanno modi e tempi diversi dai nostri.
Ma tutto questo discorso sui cani era utile 'solo' per arrivare al nocciolo del mio ragionamento, che è reso molto bene da una semplice immagine che rubo a @nusta e che è stata postata originariamente da @traumatizeddfox (thanks!)
Tumblr media
Non vi annoierò con lezioni di etologia cinofila (chi conosce la materia sa di cosa parlo) ma il concetto espresso - e che mi ha colpito come un pugno nello stomaco - è che alla fine è inevitabile, semplice e in certi casi utile parlare di PERSONA CATTIVA, soprattutto se ci dobbiamo occupare delle sue vittime, ma finché non ci interroghiamo sui motivi della sua 'cattiveria' (molto meno facile ma di gran lunga più utile per arrivare alla radice del problema) saremo destinati a limitarci a disinfettare col betadine il ginocchio in cui è piantato un chiodo arrugginito.
49 notes · View notes
gregor-samsung · 1 month ago
Text
Tumblr media
" Uccello tipico delle rive di laghi, fiumi e mare, il corriere grosso (Charadrius hiaticula) depone le uova in una buca tra i ciottoli, fidando della notevole capacità di mimetizzazione delle stesse. Se disturbata, la femmina si esibisce in un buffo cerimoniale di distrazione facendo le viste di essere menomata o ferita al fine di allontanare dalla covata l'interesse del presunto predatore. Se le acque sommergono il nido, il corriere è uno dei pochi uccelli che riesce a porre in salvo le uova trasportandole in un luogo asciutto. "
Fulco Pratesi, Nel mondo degli uccelli, Laterza (collana I Robinson), 1983¹.
2 notes · View notes
dropsofsciencenews · 12 days ago
Text
Perché i cani si scrollano anche quando sono appena bagnati?
ENG version ESP version
Molti mammiferi pelosi eseguono rapide scrollate per rimuovere acqua e irritanti dal pelo, seguendo un tipico schema di tre scrollate avanti e indietro. Ma qual è il meccanismo che induce questa risposta innata? Il dottor Dawei Zhang e il suo team della Harvard Medical School si sono posti questa domanda e, in laboratorio, hanno cercato di svelarne il funzionamento usando i topi come modello.
Il primo passo è stato osservare se diversi stimoli sulla pelle dei topi potessero indurre la "scrollata da cane bagnato." I ricercatori hanno soffiato aria sui topi, li hanno spruzzati con acqua e immersi in un bagno. Sorprendentemente, una piccola goccia d'olio sul collo era sufficiente per innescare la scrollata, suggerendo che un tocco leggero e fastidioso fosse il fattore scatenante.
A questo punto, i ricercatori hanno cercato di capire quale parte del sistema nervoso "sentisse" questa goccia, avviando la reazione della scrollata. Hanno modificato geneticamente alcuni topi, eliminando specifici recettori cutanei. Inizialmente, hanno rimosso i recettori che percepiscono variazioni di temperatura, osservando che i topi continuavano a scrollarsi. La temperatura, quindi, non era determinante per il comportamento. Poi hanno eliminato i meccanorecettori, che rispondono agli stimoli tattili. Questa volta, i topi si scrollavano molto meno rispetto a quelli non modificati, suggerendo che la sensibilità al tatto fosse un elemento chiave.
Il team si è quindi concentrato su un gruppo particolare di meccanorecettori, le fibre C a soglia bassa (C-LTMR), recettori intorno ai follicoli piliferi che rispondono a tocchi leggeri. Per confermare l’ipotesi, i ricercatori hanno utilizzato l’optogenetica, una tecnica che attiva i nervi con la luce. Stimolando otticamente i C-LTMR, i topi si scrollavano come se fossero bagnati; bloccandoli, invece, la scrollata diminuiva, confermando il ruolo dei C-LTMR.
Ma il team voleva capire anche dove arrivavano i segnali inviati dai C-LTMR e in che parte del cervello questi venissero elaborati per generare la risposta della scrollata. Hanno quindi tracciato il percorso dei segnali, scoprendo che viaggiavano dai follicoli piliferi al midollo spinale, fino a una parte del cervello chiamata nucleo parabrachiale, che elabora sensazioni come dolore e prurito. Questo percorso, chiamato circuito C-LTMR–spinoparabrachiale, si è rivelato essere il meccanismo alla base della "scrollata da cane bagnato."
L’importanza di questa scoperta risiede nel fatto che i C-LTMR rappresentano un sistema difensivo evoluto per liberarsi di stimoli fastidiosi come gocce d’acqua o parassiti. Per molti mammiferi, scrollarsi vigorosamente è il modo più efficiente per rimuovere questi fastidi, grazie a un sistema di recettori tattili e percorsi neuronali specializzati.
E negli esseri umani? Anche noi, essendo mammiferi, possediamo qualcosa di simile. I nostri recettori correlati, chiamati C-meccanocettori, si sono adattati a percepire sensazioni piacevoli come carezze e abbracci. Tuttavia, capita a molti di percepire un lieve brivido quando qualcuno sfiora leggermente il collo. È possibile che questa reazione sia un lontano “ricordo” evolutivo della risposta che nei cani e altri animali innesca la scrollata. In noi, però, questo riflesso ha perso la sua funzione difensiva, trasformandosi in una risposta legata al piacere e alla socialità.
A Presto e Buona Scienza!
fonte
Tumblr media
0 notes
xerotere · 4 months ago
Text
Ti ho scritto una poesia, ma non so se te la farò mai leggere. Oggi abbiamo scoperto che i rondoni non sono così simili alle rondini, e che passano la maggior parte della vita in volo, compresi il sonno e l’accoppiamento. Ogni tanto guardo la tua pelle e mi chiedo come sarebbe accarezzarla. Parliamo di etologia e mi racconti che effetto ti ha fatto leggere Darwin a 20 anni. Mi chiedo anche come sarebbe leggere qualcosa scritto da te - quasi mi stupisco che non sia mai successo. Ti racconto come nel mondo animale la differenza morfologica fra individui appartenenti alla stessa specie ma di sesso differente sia presupposto di poligamia: nei rondoni non c’è molta differenza tra maschio e femmina, e quindi, probabilmente, sono animali monogami (Wikipedia conferma). A volte spero che il mio corpo sia in grado di adoperare una qualche forma di comunicazione non verbale che ti faccia capire esattamente quello che provo, al di là di quello che posso coscientemente dire, senza tra l’altro un fine specifico: solo che tu sappia quello che mi succede quando stiamo insieme. L’idea di finalismo è totalmente assente in Darwin, mi dici, eppure, quasi 200 anni dopo, troviamo ancora difficile guardare alla natura senza pensare che vi sia una sorta di intelligenza a manovrarla, finendo per scambiare le cause con gli effetti. Ci sono poco meno di 2 metri tra la mia bocca e la tua, eppure mi pesano come se fossero 2000 km. Leggiamo che il sonno dei rondoni si chiama uniemisferico, con i due emisferi cerebrali che si alternano nello stato di veglia per controllare il volo, permettendo loro di non fermarsi durante i lunghi viaggi migratori. Spero, almeno, di sognarti stanotte.
13 notes · View notes
noneun · 10 months ago
Text
Sonno monoemisferico
"Il focus principale del progetto di ricerca è il sonno a onde lente (SWS), il tipo di sonno predominante negli uccelli, inclusi i pinguini. 
I pigoscelidi rimangono ore a incubare le proprie uova e i periodi di sonno, davvero brevi, si verificano sia da proni che stando in piedi. La durata massima di un SWS registrata è stata di circa 35 secondi, mentre, nel 72% dei casi, questi periodi di sonno duravano ben meno di 10 secondi (in media 4 secondi). Con un numero molto elevato di micro – sonni, questa specie antartica riesce, in totale, ad accumulare più di 11 ore di sonno giornaliero (per ogni emisfero cerebrale), utilizzando mediamente 600 SWS ogni ora."
"Questi uccelli durante la giornata ricorrono anche al sonno monoemisferico, cioè riposano un emisfero cerebrale alla volta, tenendo l’occhio controlaterale aperto."
Lo voglio anche io il sonno monoemisferico, dove si compra??
4 notes · View notes
ninfettin · 2 years ago
Note
Perché non studi veterinaria? O ornitologia?
Ahahahah veterinaria manco morta. Mio padre è stato vet di piccoli animali e al giorno d'oggi anche quel mercato è saturo e non pagano un cazzo (perché non può più reggere un ambulatorio gestito dal singolo e le cliniche, per l'appunto, ti pagano nulla se sei un dipendente). E vet di grandi animali manco morta
Ho fatto scienze naturali e il mio obiettivo era fare etologia in magistrale ma la realizzazione che anche in quel campo avrei fatto la fame mi ha fatto andare fuori di testa + tanti bei ricoveri
E poi ormai ho 30 anni, non ho più voglia di chiedere ai miei di pagarmi le rette universitarie
Questo per dire che so di non essere scema, non è che non mi sono laureata per una mancanza di impegno, semplicemente non sono tagliata per sto mondo che ti tritura e sputa e non ti dà mai un minimo di sicurezza. Non chiedo il reddito universale che è utopia, ma almeno la sicurezza di trovare un lavoro con uno stipendio decente che abbia a che fare con il tuo titolo di studi. La certezza che avrei avuto un posto sicuro nella società di certo non mi avrebbe fatto ammalare ulteriormente come è successo. E invece no, il posto fisso te lo scordi, devi essere sempre performante, pronta, attiva, proattiva, disposta al sacrificio per il lavoro. Io non sono tagliata per affrontare tutta sta merda, sono troppo debole e me ne rendo conto.
10 notes · View notes
genorsales · 2 years ago
Text
Tumblr media
Sabiá
Localização: Lago das Rosas, Setor Oeste. Fixado em: 21/01/23
Também conhecido como sabiá-do-campo e tejo, essa espécie é bastante comum em cerrados, campos, pastos com árvores e arbustos esparsos e em restingas, também pode ser encontrado em parques e praças das metrópoles. Alimenta-se de pequenos artrópodes, frutas e sementes. Conhecido por seu vasto repertório de cantos, que incluem imitações de outras espécies, o sabiá pode medir até 26 cm , e pesar até 70 gramas. Sua coloração é acinsentada, com ventre e pescoço branco-amarelados. Seu status de conservação é considerado pouco preocupante pela IUCN.
Referências:
SANTIAGO, Rodrigo Girardi. Sabiá-do-campo ou Tejo (Mimus saturninus). 1989. Biblioteca Digital de Ciências, 2006. Disponível em: encurtador.com.br/mBFJ2. Acesso em: 10 dez. 2022.
OLIVEIRA, Maria Martha Argel de. Eco-etologia do sabiá do campo Mimus saturninus (Lichtenstein, 1823) (Passeriforme, Mimidae) no estado de São Paulo. Dissertação  (Mestrado em Biologia) - Universidade Estadual de Campinas, São Paulo, 1989. Disponível em: file:///C:/Users/zanza/Downloads/Oliveira_MariaMarthaArgelde_M.pdf.  Acesso em: 10 dez. 2022.
2 notes · View notes
evoldir · 1 month ago
Text
Fwd: Conference: Lisbon_Portugal.EvolutionaryEthology.Dec5-7
Begin forwarded message: > From: [email protected] > Subject: Conference: Lisbon_Portugal.EvolutionaryEthology.Dec5-7 > Date: 17 October 2024 at 07:34:36 BST > To: [email protected] > > > Dear colleagues and friends, > > It is with great enthusiasm that I invite you to the XXI edition of the > Portuguese Ethological Society (SPE) Congress, which will take place > in Lisbon on December 5th, 6th, and 7th, 2024, at the Luso-American > Foundation (FLAD). This event is organized in partnership with MARE - > Marine and Environmental Sciences Centre and the Faculty of Sciences > of the University of Lisbon. We kindly ask you to share this invitation > widely within your institutions and networks. > > The congress is designed to foster dialogue across multiple disciplines, > with a particular focus on how ethology, behavioural ecology and how > it intersects with evolutionary biology. Topics such as behavioural > ecology, social learning, and cultural evolution are central themes > of the event. These areas are key subfields of evolutionary biology, > which is reflected in the structure of the congress and the selection > of our plenary speakers. > > We are pleased to announce an outstanding panel of speakers, two of whom > will directly address evolutionary concepts: > > - Prof. Kevin Laland (University of St Andrews, Scotland) will discuss > themes from his upcoming book, "Evolution Evolving: The Developmental > Origins of Adaptation and Biodiversity" > > - Dr. Sally Keith (Lancaster University, England) will introduce the > concept of "Macrobehaviour: Behavioural Variation Across Space, Time, > and Taxa", exploring evolutionary implications of large-scale behavioural > patterns. > > The event will also include contributions from Dr. Megan Carey > (Champalimaud Research, Portugal) and Dr. João Saraiva (CCMAR - > University of Algarve, Portugal), bringing valuable insights from > neuroscience and animal welfare, respectively. These talks, combined > with workshops, poster sessions, and oral presentations, aim to enrich > our understanding of animal behaviour. > > A highlight of this edition will be a debate on the impact of April > 25th on science and scientific societies in Portugal, marking the > 50th anniversary of this pivotal moment in the country's history. The > discussion will focus on how this event shaped the evolution of research, > education, and the scientific community. > > We encourage your participation through oral or poster presentations, with > the submission deadline extended to October 18th (NEW DATE). Additionally, > we welcome workshop proposals for activities on December 7th at the Guia > Maritime Laboratory in Cascais. > > For more details about the congress, including submission > guidelines and the full program, please visit our official website > (https://ift.tt/HsDxLR1) and follow us on social media. > > We look forward to your participation in making this congress a success > and advancing discussions on ethology and evolutionary biology. > > Kind regards, > > José Ricardo Paula, PhD > President, Portuguese Ethological Society (SPE) > ISPA - Rua Jardim do Tabaco, 34 1149-041 Lisboa, Portugal > www.etologia.pt > [email protected] > > > > > José Ricardo Paula, PhD > > Presidente > > Sociedade Portuguesa de Etologia > ISPA - Rua Jardim do Tabaco, 34 1149-041 Lisboa, Portugal > www.etologia.pt > [email protected] > > > José Ricardo Paula
0 notes