#animali selvatici
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" Uccello tipico delle rive di laghi, fiumi e mare, il corriere grosso (Charadrius hiaticula) depone le uova in una buca tra i ciottoli, fidando della notevole capacità di mimetizzazione delle stesse. Se disturbata, la femmina si esibisce in un buffo cerimoniale di distrazione facendo le viste di essere menomata o ferita al fine di allontanare dalla covata l'interesse del presunto predatore. Se le acque sommergono il nido, il corriere è uno dei pochi uccelli che riesce a porre in salvo le uova trasportandole in un luogo asciutto. "
Fulco Pratesi, Nel mondo degli uccelli, Laterza (collana I Robinson), 1983¹.
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Il lupo Wolf: Un racconto di sopravvivenza e alleanza scritto da Maura Mantellino. Recensione di Alessandria today
Un lupo affamato e un cane da caccia stringono un'alleanza improbabile per sopravvivere in un mondo ostile.
Un lupo affamato e un cane da caccia stringono un’alleanza improbabile per sopravvivere in un mondo ostile. Nel suo racconto “Il lupo Wolf”, Maura Mantellino, già apprezzata autrice su Alessandria Today, ci offre una storia toccante e piena di significato ambientata a Torino. Il protagonista, Wolf, è un lupo scaltro e forte, ma costantemente affamato, che si scontra ripetutamente con il…
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Un'altra Aquila...
In natura, la morte è un sussurro , un atto di resa che prepara per nuovi germogli. Ciò che cade e si dissolve non scompare davvero, ma si trasforma in linfa invisibile, nutrendo le radici della vita. Ogni foglia che si posa al suolo, ogni creatura che chiude gli occhi, dona il proprio respiro all’universo, affinché la danza della creazione non si interrompa mai. È nell’ombra della fine che si…
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CB01~! » Animali Selvatici Streaming ITA | in Altadefinizione
Un film Da vedere 2022 con Marin Grigore, Judith State, Macrina Barladeanu, Orsolya Moldován, Andrei Finti. Cast completo Titolo originale: R.m.n.. Genere Drammatico, - Romania, 2022, durata 125 minuti.
✔️ 𝐒𝐓𝐑𝐄𝐀𝐌𝐈𝐍𝐆 𝐎𝐑𝐀 𝐐𝐔𝐈 ▶ https://t.co/zsmGuAag9F
:: Trama Animali selvatici :: Matthias, burbero e taciturno lavoratore di un mattatoio tedesco, litiga con il datore di lavoro e scappa verso Recia, il villaggio di origine in Transilvania. Qui trova una situazione complicata: la moglie Ana sta crescendo il figlio Rudi in maniera troppo protettiva, mentre la sua amante Csilla ha fatto carriera in un grande panificio locale. Quando quest'ultima, per poter ottenere dei benefici UE, si trova a dover assumere braccianti provenienti dallo Sri Lanka, nel villaggio emergono intolleranze sopite a lungo ma più vive che mai.
Un film (in Italiano anche pellicola) è una serie di immagini che, dopo essere state registrate su uno o più supporti cinematografici e una volta proiettate su uno schermo, creano l'illusione di un'immagine in movimento.[1] Questa illusione ottica permette a colui che guarda lo schermo, nonostante siano diverse immagini che scorrono in rapida successione, di percepire un movimento continuo.
Il processo di produzione cinematografica viene considerato ad oggi sia come arte che come un settore industriale. Un film viene materialmente creato in diversi metodi: riprendendo una scena con una macchina da presa, oppure fotografando diversi disegni o modelli in miniatura utilizzando le tecniche tradizionali dell'animazione, oppure ancora utilizzando tecnologie moderne come la CGI e l'animazione al computer, o infine grazie ad una combinazione di queste tecniche.
L'immagine in movimento può eventualmente essere accompagnata dal suono. In tale caso il suono può essere registrato sul supporto cinematografico, assieme all'immagine, oppure può essere registrato, separatamente dall'immagine, su uno o più supporti fonografici.
Con la parola cinema (abbreviazione del termine inglese cinematography, "cinematografia") ci si è spesso normalmente riferiti all'attività di produzione dei film o all'arte a cui si riferisce. Ad oggi con questo termine si definisce l'arte di stimolare delle esperienze per comunicare idee, storie, percezioni, sensazioni, il bello o l'atmosfera attraverso la registrazione o il movimento programmato di immagini insieme ad altre stimolazioni sensoriali.[2]
In origine i film venivano registrati su pellicole di materiale plastico attraverso un processo fotochimico che poi, grazie ad un proiettore, si rendevano visibili su un grande schermo. Attualmente i film sono spesso concepiti in formato digitale attraverso tutto l'intero processo di produzione, distribuzione e proiezione.
Il film è un artefatto culturale creato da una specifica cultura, riflettendola e, al tempo stesso, influenzandola. È per questo motivo che il film viene considerato come un'importante forma d'arte, una fonte di intrattenimento popolare ed un potente mezzo per educare (o indottrinare) la popolazione. Il fatto che sia fruibile attraverso la vista rende questa forma d'arte una potente forma di comunicazione universale. Alcuni film sono diventati popolari in tutto il mondo grazie all'uso del doppiaggio o dei sottotitoli per tradurre i dialoghi del film stesso in lingue diverse da quella (o quelle) utilizzata nella sua produzione.
Le singole immagini che formano il film sono chiamate "fotogrammi". Durante la proiezione delle tradizionali pellicole di celluloide, un otturatore rotante muove la pellicola per posizionare ogni fotogramma nella posizione giusta per essere proiettato. Durante il processo, fra un frammento e l'altro vengono creati degli intervalli scuri, di cui però lo spettatore non nota la loro presenza per via del cosiddetto effetto della persistenza della visione: per un breve periodo di tempo l'immagine permane a livello della retina. La percezione del movimento è dovuta ad un effetto psicologico definito come "fenomeno Phi".
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IL SUDAFRICA METTE FINE AI SAFARI DI CACCIA DEI LEONI
Il Sudafrica ha approvato una nuova politica per la conservazione e la prosperità sostenibile di leoni, elefanti, rinoceronti e leopardi. Il piano prevede l’introduzione del divieto di allevare i grandi animali selvatici per la caccia. La pratica a cui questo provvedimento fa riferimento è la cosiddetta ‘caccia ai trofei’ che consiste nel liberare animali nei confini di un’area recintata, per essere uccisi da cacciatori che pagano per garantirsi la cattura di una preda e per portare con sé la testa o la pelle dell’animale ucciso. In Sudafrica, tra gli 8.000 e i 12.000 leoni sono allevati in circa 350 fattorie, secondo le stime delle organizzazioni per la protezione degli animali che denunciano regolarmente le condizioni in cui gli animali sono tenuti in cattività. La nuova posizione del Governo sudafricano prevede di “porre fine alla detenzione di leoni per scopi commerciali e chiudere le strutture per i leoni in cattività, porre fine all’allevamento intensivo di leoni in ambienti controllati e allo sfruttamento commerciale dei leoni in cattività”. Il provvedimento ha l’obiettivo, inoltre, di eliminare gradualmente l’addomesticamento e l’intensificazione della gestione in cattività di rinoceronti e leopardi. “Il settore è vasto e complesso, con una lunga storia che non corrisponde più agli attuali standard internazionali e alle politiche di conservazione”, ha sottolineato Kamalasen Chetty, del comitato creato appositamente dal Governo. Il provvedimento entrerà in vigore gradualmente nel corso di due anni, per consentire agli allevatori di rilasciare gli animali in natura e per riconvertire le proprie attività. ___________________ Fonte: Governo del Sudafrica; foto di Steward Masweneng
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"Il messaggio viene spesso interpretato come una posizione di non cura nei loro confronti, soprattutto per quegli animali che ispirano simpatia e tenerezza tra adulti e bambini. Penso, ad esempio, agli scoiattoli o ai pesci rossi, ma anche a anatre e tartarughe dei nostri specchi d`acqua - spiega l`assessora all`Ambiente e al Verde Elena Grandi -. Tuttavia è importante ricordare che nutrire queste specie, spesso con alimenti per loro innaturali, può essere dannoso sia per la loro salute e sopravvivenza che per l`equilibrio della fauna in città".
(...) Nutrendoli, alteriamo gli equilibri portando sofferenza agli animali e disagio per molti cittadini.
Fin qui l'articolo. Okkei. Sarà così difficile fare uno più uno uguale a due e capire che ciò VALE ANCHE PER ANIMALI UMANI? E' così difficile capire che gli equilibri si alterano anche inserendo specie non autoctone in quantità, obbligando TUTTI a comportamenti "per loro innaturali"?
O si vuol sostenere che gli umani non sono animali, per loro le regole della natura non valgono? Siamo sempre là: "Il messaggio viene spesso interpretato come una posizione di non cura nei loro confronti, soprattutto per quelli che ispirano simpatia e tenerezza". Danneggiando e danneggiandoli. Penosa ignoranza.
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Coloro che desiderano accarezzare e coccolare gli animali selvatici li “amano”.
Ma quelli che rispettano la loro natura e desiderano lasciarli vivere una vita normale, li amano ancor di più. ❤️
(Edwin Way Teale)
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Un anno fa in questo mese avevo un numero imprecisato di schede costantemente aperte su reperti naturalistici che mi servivano da reference alla lavorazione di "Le 60 avventure da vivere nella natura". È sugli scaffali delle librerie dallo scorso giugno, ma lo ritiro fuori ora che si sta affacciando la primavera perché è tornato il periodo migliore per rimettersi l'uniforme da esplorator* e andare in giro a caccia di tesori. Mi piacciono i manuali, non sai mai quando ti può tornare utile saper costruire una bottiglia filtrafango, oppure può capitare che qualcuno ti chieda di disegnare una cacca e tu ne conosci almeno venti tipi diversi e da uno scherzo iniziate a parlare dei regimi alimentari degli animali selvatici dei colli bolognesi. Ho guadagnato un badge per questo. Questa e altre avventure meravigliose sono il frutto del lavoro incredibile di Marco Priori e Alice Centioni, che ringrazio moltissimo per avermi dato fiducia nella realizzazione delle illustrazioni. La veste grafica è di Sara Signorini <3 e il libro è edito da Il battello a vapore 🌱
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“Ero un orso, non conoscevo la differenza fra seguire e inseguire due fidanzati.
Maledetta ignoranza.
Ero un orso da tenere d’occhio perché mi avvicinavo troppo alle vostre case. Perché ci trovavo qualcosa da mangiare.
Perché non avete messo i cassonetti anti-orso?
Ero un orso, se solo vi avessi considerati una preda avrei mangiato uno di voi al giorno.
Ero un orso, vivevo nei boschi nei quali voi mi avevate inserito, nei quali pensavo di essere al sicuro, nei quali voi eravate gli ospiti.
Ero un orso che una cosa la sapeva: i boschi non sono vostri, o almeno non solo vostri. Ci sono anche gli animali che lì ci vivono, sapete?
Ero un orso, ero anche abbastanza veloce ma non tanto da scomparire davanti a voi nel caso ci potessimo incontrare. Nei boschi sono eventi che possono accadere, anche se è sempre bene stare lontano da voi. Come sa ogni animale del bosco.
Ero un orso e sono stato condannato a morte perché non sono rimasto nel profondo del bosco, perché ho trovato cibo troppo facilmente grazie a ciò che lasciate voi, perché in fin dei conti noi animali selvatici siamo sempre e solo un problema per voi.
Un problema da abbattere, subito.
Ero un orso”
M90
- Maurizio Della Valle -
🖌️ Dipinto di Enzo Iorio
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Per quanto gli uomini, riuniti a centinaia di migliaia in un piccolo spazio, cercassero di deturpare la terra su cui si accalcavano, per quanto la soffocassero di pietre, perché nulla vi crescesse, per quanto estirpassero qualsiasi filo d’erba che riusciva a spuntare, per quanto esalassero fiumi di carbon fossile e petrolio, per quanto abbattessero gli alberi e scacciassero tutti gli animali e gli uccelli, la primavera era la primavera anche in città, il sole scaldava, l’erba, riprendendo vita, cresceva e rinverdiva ovunque non fosse strappata, non solo nelle aiuole dei viali, ma anche fra le lastre di pietra , e betulle, pioppi, ciliegi selvatici schiudevano le loro foglie vischiose e profumate, i tigli gonfiavano i germogli fino a farli scoppiare; le cornacchie, i passeri e i colombi con la festosità della primavera già preparavano nidi, e le mosche ronzavano vicino ai muri, scaldate dal sole. Allegre erano le piante, e gli uccelli, e gli insetti, e i bambini. Ma gli uomini, i grandi, gli adulti, non smettevano di ingannare e tormentare se stessi e gli altri. Gli uomini ritenevano che sacro e importante non fosse quel mattino di primavera, non quella bellezza del mondo di Dio, data per il bene di tutte le creature, la bellezza che dispone alla pace, alla concordia e all’amore, ma sacro e importante fosse quello che loro stessi avevano inventato per dominarsi gli uni sugli altri.
- Lev Tolstoj
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Questa vita vale un botto?
Questo è quello che mi chiedo ogni volta che mi sveglio il primo gennaio di ogni anno e apro gli occhi su un cellulare carico di auguri e uccelli morti.
Sì, perché come chiunque quel giorno ricevo i classici messaggi di auguri per un felice nuovo anno e da #ornitologo attivo sui social ricevo le foto degli uccelli trovati morti nei giardini, per strada, sotto alle finestre, accanto alle vetrate. Foto inviate affinché io possa dare un nome all’ennesima vittima della festa: merli, pettirossi, passeri, tortore, codirossi spazzacamini ecc. sono le specie più frequenti.
L’impatto che l’esplosione dei botti ha sugli #uccelli selvatici che abitano le città è impressionante. Basti pensare che lo studio effettuato nel 2017, "Effects of fireworks on birds: A review", pubblicato sulla rivista scientifica Environmental Science & Technology, stima che circa 100.000 uccelli muoiono ogni anno a causa dei fuochi d’artificio in Svizzera. Questa stima si basa su studi che hanno utilizzato diverse tecniche, tra cui l’osservazione diretta, il ritrovamento di carcasse e l’analisi dei dati di radar.
In precedenza, nel 2002 è stato pubblicato su Journal of Ornithology uno studio dal titolo "Acute effects of fireworks on birds: A review". In questo studio si dimostra che i fuochi d’artificio possono causare una serie di effetti negativi sugli uccelli, tra cui aumento della frequenza cardiaca e respiratoria, rilascio di ormoni dello stress e disorientamento. In questo studio i ricercatori hanno stimato che circa 200.000 #uccelli muoiono ogni anno a causa dei fuochi d’artificio in Germania.
In Italia non esistono dati ufficiali sulla stima del numero di uccelli vittima del Capodanno, ma sappiamo che l’avifauna per motivi di svernamento si concentra in questo periodo proprio nei paesi mediterranei come il nostro, e alcune specie raggiungono le densità maggiori proprio negli ambienti urbani, per cui il numero di vittime potenziali qui da noi è immenso. Anche la potenza di fuoco messa in campo nelle nostre sovraffollate città è superiore di quella svizzera o tedesca, soprattutto se rapportata alla superficie.
Ovviamente gli uccelli non sono le sole vittime, anche molti altri animali selvatici e domestici patiscono questo modo di festeggiare. Numerosissimi sono i cani e i gatti che fuggono impauriti e non vengono più ritrovati dalle loro famiglie.
Per non parlare dell’inquinamento atmosferico: i fuochi d’artificio rilasciano in atmosfera ossido di azoto e di zolfo, monossido di carbonio e metalli pesanti. Nel 2022 l’ARPA Lombardia ha condotto uno studio sull’impatto dei fuochi d’artificio sull’inquinamento atmosferico. I risultati riportano che il 6% delle emissioni totali di PM10 in Lombardia è prodotto dai fuochi d’artificio esplosi a Capodanno.
Mi chiedo quale sia il senso di aver inserito la #biodiversità nella nostra #Costituzione se poi non riusciamo neanche a rinunciare ad un #petardo per la sua salvaguardia.
Mi auguro per questo 2024 un’esplosione di buon senso.
Rosario Balestrieri, Facebook
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Caccia al Cinghiale Sospesa: La Cia Alessandria Lancia l'Allarme. L'Ordinanza del Commissario Straordinario PSA e le Preoccupazioni degli Agricoltori
La recente ordinanza del Commissario Straordinario alla Peste Suina Africana, che vieta la caccia al cinghiale in alcune zone del Piemonte, ha innescato una forte reazione da parte della Cia Alessandria.
La recente ordinanza del Commissario Straordinario alla Peste Suina Africana, che vieta la caccia al cinghiale in alcune zone del Piemonte, ha innescato una forte reazione da parte della Cia Alessandria. L’associazione degli agricoltori esprime profonda preoccupazione per le conseguenze che questa decisione potrebbe avere sull’agricoltura locale e sulla gestione della fauna selvatica. Un…
#Agricoltori#Agricoltura#Allarme#Ambiente#Analisi#animali selvatici#Approfondimento#associazioni agricole#attualità#benessere animale#Biodiversità#Caccia#Cia Alessandria#Cinghiale#Collaborazione#Commento#Commissario straordinario#Comunicazione Istituzionale#Controversie#danni alle colture#Dibattito pubblico#Divieto#Emergenza#Fauna selvatica#gestione della fauna#Informazione#Natura#Notizie#Opinione#opinione pubblica Altri tags: agricoltura sostenibile
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Ibis Sacro in progress
Mi sto veramente divertendo a dipingere questa creatura così particolare, a lavoro finito scriverò alcune curiosità su questi uccelli. Lavoro con una palette di colori giapponesi che sto amando molto, grafici, ricordano l’inchiostro. Sono i Gansai Tambi di Kuratake, hanno una texture opaca e una volta asciutti diventano quasi metallici. Penso utilizzerò per l’intero lavoro esclusivamente la…
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#2024#acquerelli#amazing watercolor#animali#animali selvatici#Gansai Tambi#graphite color#Ibis sacro#watercolor
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Cercherò di non romanzarla nonostante i due bicchieri di vodka e uno di whiskey attualmente nello stomaco: sono a casa del marito di una delle cugine canadesi di mia moglie, l'ho conosciuto tipo due ore fa qui nelle praterie nei dintorni di Winnipeg e adesso gli sto tenendo d'occhio la figlia di tre mesi mentre lui è fuori con gli altri parenti a mettere nel capanno tutte le cose da riporre per l'inverno. Qui nevica da stamattina e la temperatura è di diversi gradi sotto lo zero. Le pianure sono quelle nordamericane del bufalo: enormi e senza fine, altro che pianura padana. Qui la vita è monotona: lavori agricoli e industriali, nativi americani con problemi di dipendenze da sostanze e microcriminalità, inverni lunghi e bui dove guardare le stelle e a volte l'aurora boreale, caccia e animali selvatici. Il resto del mondo è lontano, con i fari che tagliano il buio su una strada nel nulla appare lontanissimo. Dalle pareti mi fissano due cervi impagliati, un fucile e delle corna. La compagnia aerea ci ha cancellato un volo di una delle tappe intermedie senza dircelo, domattina dovrò trovare una soluzione dopo aver passato il pomeriggio in shock a bestemmiare col loro inesistente servizio clienti al telefono e una sospetta AI sul sito. Eppure nonostante tutto i problemi e le preoccupazioni sono simili a ogni latitudine, il futuro, i figli, il lavoro, la salute.
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L’ORICE DICHIARATO ESTINTO 20 ANNI FA TORNA IN NATURA
L’orice cornuto a scimitarra (Oryx dammah), chiamato anche orice del Sahara, è la prima specie ad essere stata declassata nella lista di animali da conservare dell’International Union for Conservation of Nature (IUCN) extint in the wild, invertendo il processo di estinzione che lo stava facendo sparire.
Un tempo diffuso in tutto il Nord Africa, la sua popolazione subì un crollo drastico a causa della siccità prolungata e alla caccia per le sue lunghe e pregiate corna e per la carne. Nel 2000 la specie fu dichiarata estinta in natura e da allora rimase presente solo in cattività. Oltre 220 istituzioni zoologiche diedero vita ad un programma globale di riproduzione e nel 1985 un progetto di recupero guidato dallo Zoological Society of London e dal Sahara Conservation Fund incominciò a studiare un programma di lunga scadenza per la sua reintroduzione in natura. Nel 2016, 21 orici dalle corna a sciabola furono restituiti allo stato selvatico in Ciad in un’area protetta. Circa sei mesi dopo il rilascio, il primo cucciolo di orice dalle corna a sciabola nacque in natura dopo più di 30 anni, avviando un processo che oggi ha portato alla nascita di 510 orici dalle corna a scimitarra selvatici.
Uno studio pubblicato sulla rivista Science, ha dimostrato che il lavoro degli zoo di conservazione ha ottenuto il risultato di invertire l’estinzione, riuscendo a verificare il recupero di 95 esemplari di animali e piante estinti che dal 1950 sono sopravvissuti grazie alle pratiche di conservazione e alle cure della scienza.
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Fonte: Zoological Society of London; Sahara conservation; foto di Stanislav Ferrao
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