#diritti umani Palestina
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Coloni israeliani attaccano i palestinesi durante la raccolta delle olive: violenze e minacce per la comunità
La raccolta delle olive, una risorsa vitale per molti palestinesi, è ostacolata dalle aggressioni di coloni israeliani, nonostante le autorizzazioni ufficiali. Una situazione che mette in crisi l'unico sostentamento di intere famiglie.
La raccolta delle olive, una risorsa vitale per molti palestinesi, è ostacolata dalle aggressioni di coloni israeliani, nonostante le autorizzazioni ufficiali. Una situazione che mette in crisi l’unico sostentamento di intere famiglie. Le aggressioni ai danni dei palestinesi durante la raccolta delle olive sono un fenomeno che si ripete ogni anno, con episodi di violenza e minacce che si…
#aggressioni durante raccolta olive#agricoltura Palestina#attacchi ai contadini#autorità israeliane#autorizzazioni israeliane#coloni contro contadini#coloni israeliani#coltivazione olive#comunità internazionale Palestina#conflitto israelo-palestinese#conflitto Medio Oriente#dignità contadini#diritti contadini#diritti dei contadini#diritti umani Palestina#distruzione case palestinesi#distruzione proprietà#impatto economico#intervento internazionale#minacce palestinesi#occupazione Israele Palestina#olive Palestina#Palestinesi#Perdita economica#protezione agricoltura palestinese#protezione internazionale#raccolta delle olive#resilienza palestinese#ricorso alle Nazioni Unite#sicurezza contadini palestinesi
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>>> lettera aperta di artisti, letterati, intellettuali al mondo della cultura italiana - per la palestina <<<
per sottoscrivere la lettera aperta che segue, utilizzare l’email [email protected] LETTERA APERTA DI ARTISTI, LETTERATI, INTELLETTUALI AL MONDO DELLA CULTURA ITALIANA Gli artisti e le artiste, gli/le intellettuali, le associazioni culturali che firmano questa Lettera aperta, avvertono l’ineludibile bisogno di prendere posizione di fronte a quanto sta accadendo a Gaza e in…
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#aderire#apartheid#appelli#appoggio alla Palestina#art#arte#artisti#attacchi ai civili#bombardamenti#Cisgiordania#civili#Corte Internazionale di Giustizia dell’ONU#crimini contro l&039;umanità#crimini di guerra#cultura#diritti umani#ethnic cleansing#film#Gaza#genocide#genocidio#governo israeliano#Hamas#IDF#il Natale di Erode#intellettuali#Israele#lettera aperta#letterati#MK-84
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NESSUN PORTO ITALIANO PER LA NAVE MV KATHRIN!
Come denunciato da Amnesty International link e una coalizione di organizzazioni per i diritti umani che sostengono la campagna internazionale #blocktheboat la Kathrin, nave che trasporta esplosivi mortali per il genocidio di Israele contro 2,3 milioni di palestinesi a Gaza, e ora anche in Libano, sta cercando di attraccare al porto di Capodistria, ma è attualmente bloccata e si trova in acque…
#armi Israele#crimini di guerra#diritti umani#embargo#Gaza#nave#Organizzazione Nazioni Unite#palestina#porti
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Gaza - relatrice Onu per i diritti umani in Palestina: “Obiettivo di Israele è la pulizia etnica”
Gaza - relatrice Onu per i diritti umani in Palestina: “Obiettivo di Israele è la pulizia etnica”
a cura della Redazione 27 Marzo 2024 Francesca Albanese, relatrice speciale dell’Onu per i diritti umani nei territori palestinesi, non usa mezzi termini nel descrivere la situazione a Gaza. In questa intervista descrive, numeri e dati alla mano, la situazione di Gaza in tutta la sua drammatica brutalità. Una “catastrofe”, come abbiamo più volte letto nei rapporti delle Nazioni Unite degli…
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Tra storia e speranza: analisi approfondita della questione Palestinese e il cammino verso la pace
La questione della Palestina è uno dei conflitti più complessi e dibattuti nel panorama geopolitico mondiale. Le radici di questo conflitto affondano profondamente nella storia, con cause che risalgono a decenni, se non secoli, fa. Esplorare le cause e il passato di questa controversia richiede un’analisi approfondita delle dinamiche storiche, politiche, sociali e culturali che hanno plasmato la…
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#autodeterminazione#Coesistenza#colonialismo#Compromesso#Comunità internazionale#Condivisione del territorio#Conflitto#culturale#Dialogo#dignità#Diplomazia#diritti umani#futuro#Geopolitica#Giustizia#Guerra dei Sei Giorni#Guerre#identità#Identità culturale#Impatto storico#Impero ottomano#Insediamenti#instabilità#Intifada#Israele#La Palestina#Mandato Britannico#Mediatori#Movimento di liberazione nazionale#Nakba
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Cessate il fuoco
Domattina – domenica 24 – a Mesagne (Brindisi), presso la villa comunale, a partire dalle ore 10.30 e fino alle 13.00, sarò presente all’iniziativa per il cessate il fuoco a Gaza del Comitato Cessate il Fuoco di Mesagne. Cito, del comunicato stampa, quella che mi sembra la questione cruciale: Secondo i dati forniti dalle Nazioni Unite sono stati uccisi più bambini a Gaza negli ultimi 4 mesi che…
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#Andrea Bitonto#cessate il fuoco#diritti umani#Gatorade#Gaza#guerra#Israele#Mesagne#Palestina#Poesie
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"Cosa fai?" "Chiedo denaro alla gente" "Dov'è tuo padre?" "Mio padre e mia madre sono stati uccisi" "Vorrei comprare pomodori e formaggio per i miei fratelli". "Prendi questo denaro" "Che Dio ti protegga e ti benedica" dice il bambino.
Un bambino diventato padre dei suoi fratelli.
Il sacrificio del popolo palestinese ha messo a nudo il fallimento morale della sinistra occidentale e italiana in particolare. Come potranno parlare ancora di diritti umani, di libertà, di autodeterminazione dei popoli quando si sono nascosti o addirittura hanno avallato un olocausto trasmesso in diretta? Le loro ipocrisie dovranno dirle tra loro perché in pubblico troveranno sempre qualcuno che dirà "tu cosa hai fatto, cosa hai detto per fermare il genocidio?".
Gente cresciuta con la politica del "ma anche" che ha devastato la sinistra e ha creato legioni di cagasotto rintanati nella loro comfort zone con la paura di schierarsi dove non conviene. Pesano le parole con le loro supercazzole persino davanti a un genocidio, "attenzione a parlare di genocidio" "attenzione a parlare di fascismo" qualche fascista genocida potrebbe anche offendersi. Si trovano a loro agio con i fascisti e definiscono "estremisti" tutti quelli che tentano di dire qualcosa di sinistra.
Scrisse ironicamente Giovanni Pesce, il leggendario comandante partigiano Visone nel suo libro "Senza tregua" che quando fu incaricato dal Partito Comunista clandestino di organizzare la resistenza urbana nel torinese "nei primi mesi eravamo talmente tanti da poterci riunire tranquillamente in una sola stanza del mio appartamento". Erano in pochi e disposti a morire per combattere i fascisti e l'esercito nazista, il più potente e spietato al mondo.
Ora, immaginate il comandante Visone o Pertini fare la partita del cuore con gente che dà il bacetto della buonanotte al busto del duce.
Poi, pensate all'odierna sinistra che ha paura persino di scrivere un misero tweet in solidarietà con la Palestina.
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[...] I cittadini americani si son resi conto della truffa ai loro danni e non ritengono tollerabile un genocidio compiuto in loro nome e a loro spese. Ma è tutto l’Occidente ad avere le mani sporche di sangue e da decenni. L’Europa vende armi e a priori sostiene Israele che in molti ambiti è inspiegabilmente trattato come un membro dell’Unione. Il banale fatto, ad esempio, che le squadre di calcio israeliane partecipano alle coppe europee non ha nessun senso. Israele è in Medio Oriente, in un altro continente. L’Europa adotta vergognosamente un doppio standard. L’esistenza della Palestina viene istituzionalmente ignorata dai paesi europei che nel frattempo nel mondo non hanno esitato a bombardare in nome della democrazia e dei diritti umani, mentre ad Israele hanno sempre concesso tutto facendo spallucce anche davanti a palesi violazioni del diritto internazionale. Questo grazie alla potenza della lobby pro Israele, grazie a rigurgiti di antichi sensi di colpa come nel caso delle grottesche posizioni tedesche ma anche grazie a tanta ipocrisia e conformismo. Da sempre chiunque in Occidente alzi la testa ed osi criticare la politica israeliana viene accusato a vanvera di antisemitismo e rischia la carriera. Per emergere nella politica e nel giornalismo e in tutte le posizioni pubbliche che contano, bisogna farsi un giro in sinagoga. Quasi tutti i primi ministri di paesi come l’Italia, ad esempio, sono storicamente corsi a Gerusalemme al muro del pianto prima di entrare a Palazzo Chigi. Prassi dalle ragioni storiche anche comprensibili ma che col tempo sono state manipolate ed hanno assunto tutt’altro senso. In Europa cresciamo a pane ed olocausto e ricordiamo di continuo quelle indegne atrocità, ma lo facciamo come se l’umanità non ne avesse compiute di molte altre. Un feticismo della memoria che col tempo è degenerato in propaganda politica. Non si può dire una parola contraria ad Israele senza venire accusati di odiare gli ebrei. Ma l’antisemitismo non c’entra nulla, gli ebrei soffrono dell’odio da parte di una minoranza di ignoranti fanatici come del resto lo soffrono tutte le altre minoranze religiose e culturali. L’antisemitismo è figlio di una vomitevole ignoranza ma che anima tutte le forme di discriminazione. È inaccettabile l’odio verso gli ebrei come è inaccettabile odiare chiunque e lo è ancora di più se si tratta di un odio che nasce da superficiali generalizzazioni di categoria e stupidi stereotipi. Ma l’antisemitismo non centra assolutamente nulla, è solo una delle tante leve con cui la lobby pro Israele ha trascinato il mondo fino a questo punto, rendendo di fatto le democrazie occidentali complici del genocidio in corso a Gaza come in tutta la Palestina. E da anni, non da mesi. [...]
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Sui fatti di Pisa di ieri, ho chiesto all'intelligenza artificiale generativa di ChatGPt come potesse essere considerato "uno Stato in cui le forze di polizia prendono a manganellate degli studenti minorenni che manifestano in un corteo contro la guerra in Palestina".
E il bot di OpenAi, con il suo consueto acume freddo e razionale, ha risposto che "uno Stato in cui le forze di polizia prendono a manganellate degli studenti minorenni che manifestano pacificamente è spesso considerato autoritario o repressivo. Questo tipo di azione può essere vista come una violazione dei diritti umani e delle libertà civili, sollevando preoccupazioni riguardo alla libertà di espressione e al diritto di protesta pacifica".
Lascio alla vostra intelligenza naturale le considerazioni e riflessioni del caso.
#Pisa#corteo pro palestina#manifestazione studentesca#manganellate#repressione#ai#ia#intelligenza artificiale#chatgpt#manganelli
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" Il colonialismo può essere descritto come il movimento attraverso cui gli europei hanno creato nuove nazioni «bianche» in diversi luoghi del mondo dove popolazioni indigene avevano le loro forme organizzative. Queste nazioni potevano essere create solo con l’applicazione di due logiche legate alla conquista: la logica dell’eliminazione – sbarazzarsi con tutti i mezzi possibili delle popolazioni indigene, incluso il genocidio – e la logica della disumanizzazione – considerare i non europei come inferiori e quindi non meritevoli degli stessi diritti dei coloni. In Sudafrica queste logiche gemelle portarono alla creazione del sistema dell’apartheid, fondato ufficialmente nel 1948, lo stesso anno in cui il movimento sionista tradusse le stesse logiche in un’operazione di pulizia etnica in Palestina. Come questo libro tenta di dimostrare assumendo la prospettiva del colonialismo di insediamento, eventi quali l’occupazione della Cisgiordania e della Striscia di Gaza, il processo di Oslo e il disimpegno da Gaza nel 2005 rientrano tutti nella stessa strategia israeliana che mira a occupare la maggior parte di terra palestinese con il minor numero di palestinesi possibile. I mezzi per raggiungere questo obiettivo sono cambiati nel tempo e il progetto rimane incompiuto. Tuttavia, tale aspirazione è il principale carburante che alimenta il fuoco del conflitto.
In questo modo l’orribile connessione tra le logiche della disumanizzazione e dell’eliminazione, così evidente nella storia del colonialismo europeo, si è fatta strada per la prima volta negli stati autoritari del Medio Oriente. Si è manifestata spietatamente, tra una moltitudine di altri casi, nell’annientamento dei curdi da parte di Saddam Hussein, così come nelle azioni punitive compiute dal regime di Assad nel 2012. È stata poi impiegata anche da gruppi che si oppongono a quel regime: i peggiori esempi sono le politiche genocide dello Stato Islamico. Solo le popolazioni di questa regione possono mettere un freno all’imbarbarimento delle relazioni umane in Medio Oriente. Tuttavia, devono essere aiutate dal mondo esterno. Insieme, la regione dovrebbe tornare al suo passato, non così lontano, quando il principio fondamentale era «vivi e lascia vivere». Nessuna seria discussione sulla fine delle violazioni dei diritti umani in Medio Oriente può ignorare i cento anni di abusi in Palestina. Le due cose sono intrinsecamente connesse. "
Ilan Pappé, Dieci miti su Israele, traduzione di Federica Stagni, postfazione di Chiara Cruciati, Tamu editore, 2022. [Libro elettronico]
[Edizione originale: Ten Myths About Israel, New York: Verso, 2017]
#Ilan Pappé#Dieci miti su Israele#Federica Stagni#Palestina#Chiara Cruciati#Hamas#Gaza#Israele#questione palestinese#Medio Oriente#letture#saggistica#saggi#citazioni#leggere#libri#Territori palestinesi#pulizia etnica#genocidio#crimini di guerra#sionismo#Cisgiordania#Territori occupati#politiche securitarie#ebraismo#benjamin netanyahu#colonialismo#razzismo#xenofobia#apartheid
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Sabato 24 febbraio si è tenuta la Conferenza “Pace e Giustizia in Medio Oriente – Focus Palestina” in Palazzo Vecchio a Firenze. All’incontro hanno partecipato Francesca Albanese (relatrice speciale sui diritti umani nei territori palestinesi per l'ONU), Ruba Salih (antropologa università di Bologna), Mustafa Barghouti (membro del Consiglio legislativo palestinese), Sarit Michaeli (B'Tselem) e Ilan Pappé (storico dell'Università di Exter UK).
L’evento è stato promosso dal Consiglio comunale di Firenze e dalla Rete Pace e Giustizia in Medio Oriente ed è stato introdotto da Luca Milani (Presidente del Consiglio Comunale di Firenze) e coordinato da Manfredi Lo Sauro (Rete Pace e Giustizia in Medio Oriente).
In particolare molto taglienti gli interventi dei due relatori palestinesi, Salih al tempo -2.00.00 circa e Barghouti al tempo -1.30.00 circa.
Vi dico solo che il console israeliano per Toscana, Lombardia ed Emilia Romagna, che per giunta è di Firenze, ha minacciato di denunciare gli organizzatori.
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Rubrica Controcampo: “Le menzogne su Israele” – Analisi e Contesto del Conflitto con l'UNRWA. Un’analisi della posizione israeliana e delle critiche rivolte all'UNRWA, tra politiche internazionali e realtà sul campo
L’articolo “Le menzogne su Israele” di Andrea B. Nardi, pubblicato su italianewsmedia.com, presenta una visione critica e articolata sulla decisione di Israele di interrompere le relazioni con l’UNRWA, l'agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palesti
L’articolo “Le menzogne su Israele” di Andrea B. Nardi, pubblicato su italianewsmedia.com, presenta una visione critica e articolata sulla decisione di Israele di interrompere le relazioni con l’UNRWA, l’agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi. La questione è complessa e polarizzante, intrecciando aspetti politici, sociali e di sicurezza che coinvolgono Israele, i Paesi arabi e la…
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detenzione in isolamento e tortura dei palestinesi di gaza (documento di amnesty international, lug. 2024)
[…] Il Servizio israeliano delle prigioni ha confermato all’organizzazione non governativa israeliana Hamoked che, alla data del 1° luglio 2024, 1402 palestinesi erano detenuti ai sensi della Legge sui combattenti illegali. Questa cifra esclude coloro che sono trattenuti per il periodo iniziale di 45 giorni senza ordinanza formale. Tra febbraio e giugno del 2024 Amnesty International ha…
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A GAZA E CISGIORDANIA LA BABARIE NAZISIONISTA NON HA LIMITI
di Redazione Fonte https://giuliochinappi.wordpress.com/2023/12/28/israele-stato-terrorista-netanyahu-come-hitler-sempre-piu-accuse-contro-i-crimini-del-sionismo/ Per capire cosa sta accadendo realmente a Gaza e Cisgiordania rilanciamo un ottimo articolo di Piero Orteca trovato sul blob REMOCONTRO:…
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Isso Amro, attivista nonviolento palestinese, è stato definito dall’Alto Commissariato Onu per i diritti umani un “campione dei diritti in Palestina”. Ha raccontato a Fanpage.it di essere stato picchiato, torturato e umiliato per dieci ore da militari e 'coloni' israeliani che lo hanno sequestrato nel suo cortile il 7 ottobre.
"Sono stato preso di peso nel mio cortile, portato via, malmenato e trattenuto per dieci ore. Torturato. Soprattutto umiliato. Senza che mi dicessero perché. Nemmeno quando mi hanno rilasciato mi hanno dato un motivo per il loro agire. È stato un sequestro in piena regola."
"Dal 7 di ottobre in Cisgiordania è in atto una guerra non dichiarata contro noi civili, e una politica di deportazione non annunciata. L’esercito israeliano, insieme ai settler in uniforme, stanno rendendo la vita dei palestinesi miserabile, intollerabile. La nostra gente viene aggredita, sequestrata, malmenata. Ci sparano addosso, violano le nostre case. [...] Molte università e scuole sono chiuse. I villaggi sono quasi tutti assediati e isolati. Le strade principali sono off limits per i palestinesi. Solo alcuni varchi restano transitabili. Così i trasporti e il movimento delle persone è estremamente ristretto. Non possiamo neanche raggiungere in negozi per far la spesa. La gente si sente in continuo pericolo. Nelle città come nei campi profughi e nei villaggi. [...] Dappertutto ci sono vittime."
Anche oggi, come tutti i giorni, insistiamo per un "cessate il fuoco".
Possibile
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VIVA LA PALESTINA !!!
(tradotto…: la Palestina ha diritto di esistere).
I palestinesi stanno affrontando una crisi umanitaria senza precedenti, i cui fattori principali sono la sistematica negazione dei diritti umani, il continuo conflitto e le frequenti esplosioni di violenza.
La situazione economica, sociale e politica di oltre 50 anni di occupazione da parte di Israele, hanno continuato ad avere gravi implicazioni per i minori.
Nel 2021 è stato registrato il più alto numero di bambini uccisi o mutilati a causa dei conflitti.
Oggi l’opinione pubblica è tutta concentrata sull’Ucraina, dimenticandosi della continua violenza che sta minacciando la sicurezza di bambini e bambine Palestinesi.
L’Ucraina SÌ e la Palestina NO… perché ???
Opera di Germano Casone
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