#diritti umani Palestina
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pier-carlo-universe · 3 months ago
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Coloni israeliani attaccano i palestinesi durante la raccolta delle olive: violenze e minacce per la comunità
La raccolta delle olive, una risorsa vitale per molti palestinesi, è ostacolata dalle aggressioni di coloni israeliani, nonostante le autorizzazioni ufficiali. Una situazione che mette in crisi l'unico sostentamento di intere famiglie.
La raccolta delle olive, una risorsa vitale per molti palestinesi, è ostacolata dalle aggressioni di coloni israeliani, nonostante le autorizzazioni ufficiali. Una situazione che mette in crisi l’unico sostentamento di intere famiglie. Le aggressioni ai danni dei palestinesi durante la raccolta delle olive sono un fenomeno che si ripete ogni anno, con episodi di violenza e minacce che si…
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marcogiovenale · 1 year ago
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>>> lettera aperta di artisti, letterati, intellettuali al mondo della cultura italiana - per la palestina <<<
per sottoscrivere la lettera aperta che segue, utilizzare l’email [email protected] LETTERA APERTA DI ARTISTI, LETTERATI, INTELLETTUALI AL MONDO DELLA CULTURA ITALIANA   Gli artisti e le artiste, gli/le intellettuali, le associazioni culturali che firmano questa Lettera aperta, avvertono l’ineludibile bisogno di prendere posizione di fronte a quanto sta accadendo a Gaza e in…
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aaquilas-blog · 5 days ago
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Storia di oppressione: dai popoli nativi alle tragedie attuali
Dietro le quinte, 𝐉𝐨𝐡𝐧 𝐖𝐚𝐲𝐧𝐞, 𝐢𝐧𝐜𝐚𝐫𝐧𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐝𝐞𝐥 𝐦𝐢𝐭𝐨 𝐰𝐞𝐬𝐭𝐞𝐫𝐧 𝐞 𝐝𝐞𝐢 𝐬𝐮𝐨𝐢 𝐬𝐭𝐞𝐫𝐞𝐨𝐭𝐢𝐩𝐢, 𝐝𝐨𝐯𝐞𝐭𝐭𝐞 𝐞𝐬𝐬𝐞𝐫𝐞 𝐭𝐫𝐚𝐭𝐭𝐞𝐧𝐮𝐭𝐨 𝐝𝐚 𝐬𝐞𝐢 𝐮𝐨𝐦𝐢𝐧𝐢 𝐩𝐞𝐫 𝐞𝐯𝐢𝐭𝐚𝐫𝐞 𝐜𝐡𝐞 𝐚𝐠𝐠𝐫𝐞𝐝𝐢𝐬𝐬𝐞 𝐒𝐚𝐜𝐡𝐞𝐞𝐧. Hollywood non perdonò quella sfida: Littlefeather fu inserita in una lista nera, e la sua carriera d’attrice si spense prima ancora di iniziare. Ma il suo impegno come attivista continuò, alimentato dalla consapevolezza che il prezzo della…
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unita2org · 4 months ago
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NESSUN PORTO ITALIANO PER LA NAVE MV KATHRIN!
Come denunciato da Amnesty International link e una coalizione di organizzazioni per i diritti umani che sostengono la campagna internazionale #blocktheboat la Kathrin, nave che trasporta esplosivi mortali per il genocidio di Israele contro 2,3 milioni di palestinesi a Gaza, e ora anche in Libano, sta cercando di attraccare al porto di Capodistria, ma è attualmente bloccata e si trova in acque…
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dominousworld · 4 months ago
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Gaza - relatrice Onu per i diritti umani in Palestina: “Obiettivo di Israele è la pulizia etnica”
Gaza - relatrice Onu per i diritti umani in Palestina: “Obiettivo di Israele è la pulizia etnica”
a cura della Redazione 27 Marzo 2024 Francesca Albanese, relatrice speciale dell’Onu per i diritti umani nei territori palestinesi, non usa mezzi termini nel descrivere la situazione a Gaza. In questa intervista descrive, numeri e dati alla mano, la situazione di Gaza in tutta la sua drammatica brutalità. Una “catastrofe”, come abbiamo più volte letto nei rapporti delle Nazioni Unite degli…
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divulgatoriseriali · 7 months ago
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Tra storia e speranza: analisi approfondita della questione Palestinese e il cammino verso la pace
La questione della Palestina è uno dei conflitti più complessi e dibattuti nel panorama geopolitico mondiale. Le radici di questo conflitto affondano profondamente nella storia, con cause che risalgono a decenni, se non secoli, fa. Esplorare le cause e il passato di questa controversia richiede un’analisi approfondita delle dinamiche storiche, politiche, sociali e culturali che hanno plasmato la…
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mariobadino · 10 months ago
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Cessate il fuoco
Domattina – domenica 24 – a Mesagne (Brindisi), presso la villa comunale, a partire dalle ore 10.30 e fino alle 13.00, sarò presente all’iniziativa per il cessate il fuoco a Gaza del Comitato Cessate il Fuoco di Mesagne. Cito, del comunicato stampa, quella che mi sembra la questione cruciale: Secondo i dati forniti dalle Nazioni Unite sono stati uccisi più bambini a Gaza negli ultimi 4 mesi che…
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curiositasmundi · 1 month ago
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Tommaso Merlo
Dopo anni di guerra al terrorismo islamico, in Siria sta nascendo il più grande califfato della storia. Un sogno diventato realtà per i jihadisti islamici e concretizzato grazie ai loro peggiori nemici, gli occidentali. Davvero incredibile. Prima insanguiniamo il mondo in nome della democrazia e dei diritti umani, poi aiutiamo dei fanatici tagliatori di teste a consolidarsi nel mondo. Prima sprechiamo miliardi di risorse pubbliche per annientare qualche efferato nemico dell’umanità, poi gli regaliamo la vittoria su un piatto d’argento. Come in Afghanistan.
Vent’anni di occupazione militare per poi lasciare Kabul ai Talebani e fuggire a gambe levate. Con nessuno che ne risponde. E non solo. Subiamo pure gli effetti collaterali di quei disastri, con milioni di profughi da sistemare. Ma se dopo decenni di fallimenti bellici, il mondo fosse più sicuro e stabile, ci sarebbe poco da obiettare. Ed invece le guerre aumentano di numero ed intensità. Ormai siamo al caos col rischio di un conflitto mondiale dietro l’angolo. E nessuno fa nulla se non buttare benzina sul fuoco. Politicanti, burocrati, affaristi, giornalisti. Una mega inarrestabile lobby della guerra. Con la politica che dà l’ordine di attaccare, gli apparati che eseguono, le lobby che ingrassano e i media che strombazzano all’arrembaggio permanente.
Fu Bush a volere la testa di Saddam per fake news create ad arte, mentre fu Obama a volere quella di Gheddafi e quella di Assad. A volte si combatte sotto il sole, a volte serve invece il lavoro sporco come in Siria. Appoggiando gruppi ribelli con addestramento, fondi, armi e contemporaneamente affamando la popolazione con sanzioni economiche come successo in Siria. Uno schema che si ripete da decenni ma per capire davvero quello che succede in Medioriente, bisogna guardare tutto dalla prospettiva palestinese. Libano, Iraq, Siria, Libia ed Iran che è il prossimo sulla lista nera, hanno tutti qualcosa in comune, sono nemici storici di Israele. Per completare con successo il loro progetto coloniale, i sionisti avevano due strade.
O trattare coi palestinesi e concedergli perlomeno un loro stato, oppure sconfiggere tutti i paesi pro Palestina in modo da essere liberi di imporre con la forza la propria volontà agli indomiti palestinesi. Ed ovviamente hanno scelto la seconda via. Il problema di quella strategia è che Israele è un piccolo paese e gli serviva il supporto militare ed economico degli Stati Uniti, per ottenerlo hanno cavalcato il sistema lobbistico-capitalista comprando l’appoggio di entrambi gli schieramenti della politica americana. Nessun complottismo, fatti risaputi. La Siria di Assad era nel mirino di Israele da anni e senza l’aiuto russo sarebbe già caduta nel corso della guerra civile. Fin qui dunque, triste routine. La novità di questi giorni è che con la cooperazione della Turchia, Damasco è finita nelle mani addirittura di una banda di terroristi islamici conclamati. Secondo alcuni osservatori si tratterebbe di una situazione sfuggita di mano, nel senso che nessuno si aspettava una tale repentina dissoluzione del regime siriano. A confermarlo sarebbe anche la reazione nervosa di Israele che ha subito occupato territori siriani e sta bombardando ovunque. In parte perché Netanyahu ha un nuovo vicino e vuole fare subito amicizia, in parte perché non sa fare altro ma in parte anche perché ha paura che le armi dell’esercito siriano finiscano in mano a dei jihadisti che fino a ieri tagliavano teste di infedeli e glorificavano l’11 settembre. Si tratta poi pur sempre di musulmani e pure bigotti e Gerusalemme è sacra anche per loro. Se a qualcuno di quei barbuti venisse in mente di riconquistare la città, sarebbe davvero una brutta notizia per Israele.
Sconfitto un nemico, se ne troverebbe uno ancora peggiore. Un mega califfato crocevia di terroristi islamici provenienti da tutto il mondo. Roba da brividi. Ma del resto è così, la guerra non risolve nulla e peggiora solo i problemi esistenti. Ce lo ha insegnato la storia infinite volte. Eppure le guerre aumentano di numero ed intensità. Ormai siamo al caos col rischio di un conflitto mondiale dietro l’angolo. E nessuno fa nulla se non buttare benzina sul fuoco. Politicanti, burocrati, affaristi, giornalisti. Siamo come in balia di una inarrestabile lobby della guerra e sarebbe ora che nascesse una lobby per la pace che non è utopia ma l’unica realistica via per evitare l’autodistruzione.
La mega lobby della guerra
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solo-stef · 6 months ago
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"Cosa fai?" "Chiedo denaro alla gente" "Dov'è tuo padre?" "Mio padre e mia madre sono stati uccisi" "Vorrei comprare pomodori e formaggio per i miei fratelli". "Prendi questo denaro" "Che Dio ti protegga e ti benedica" dice il bambino.
Un bambino diventato padre dei suoi fratelli.
Il sacrificio del popolo palestinese ha messo a nudo il fallimento morale della sinistra occidentale e italiana in particolare. Come potranno parlare ancora di diritti umani, di libertà, di autodeterminazione dei popoli quando si sono nascosti o addirittura hanno avallato un olocausto trasmesso in diretta? Le loro ipocrisie dovranno dirle tra loro perché in pubblico troveranno sempre qualcuno che dirà "tu cosa hai fatto, cosa hai detto per fermare il genocidio?".
Gente cresciuta con la politica del "ma anche" che ha devastato la sinistra e ha creato legioni di cagasotto rintanati nella loro comfort zone con la paura di schierarsi dove non conviene. Pesano le parole con le loro supercazzole persino davanti a un genocidio, "attenzione a parlare di genocidio" "attenzione a parlare di fascismo" qualche fascista genocida potrebbe anche offendersi. Si trovano a loro agio con i fascisti e definiscono "estremisti" tutti quelli che tentano di dire qualcosa di sinistra.
Scrisse ironicamente Giovanni Pesce, il leggendario comandante partigiano Visone nel suo libro "Senza tregua" che quando fu incaricato dal Partito Comunista clandestino di organizzare la resistenza urbana nel torinese "nei primi mesi eravamo talmente tanti da poterci riunire tranquillamente in una sola stanza del mio appartamento". Erano in pochi e disposti a morire per combattere i fascisti e l'esercito nazista, il più potente e spietato al mondo.
Ora, immaginate il comandante Visone o Pertini fare la partita del cuore con gente che dà il bacetto della buonanotte al busto del duce.
Poi, pensate all'odierna sinistra che ha paura persino di scrivere un misero tweet in solidarietà con la Palestina.
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aitan · 11 months ago
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Sui fatti di Pisa di ieri, ho chiesto all'intelligenza artificiale generativa di ChatGPt come potesse essere considerato "uno Stato in cui le forze di polizia prendono a manganellate degli studenti minorenni che manifestano in un corteo contro la guerra in Palestina".
E il bot di OpenAi, con il suo consueto acume freddo e razionale, ha risposto che "uno Stato in cui le forze di polizia prendono a manganellate degli studenti minorenni che manifestano pacificamente è spesso considerato autoritario o repressivo. Questo tipo di azione può essere vista come una violazione dei diritti umani e delle libertà civili, sollevando preoccupazioni riguardo alla libertà di espressione e al diritto di protesta pacifica".
Lascio alla vostra intelligenza naturale le considerazioni e riflessioni del caso.
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gregor-samsung · 1 year ago
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" Il colonialismo può essere descritto come il movimento attraverso cui gli europei hanno creato nuove nazioni «bianche» in diversi luoghi del mondo dove popolazioni indigene avevano le loro forme organizzative. Queste nazioni potevano essere create solo con l’applicazione di due logiche legate alla conquista: la logica dell’eliminazione – sbarazzarsi con tutti i mezzi possibili delle popolazioni indigene, incluso il genocidio – e la logica della disumanizzazione – considerare i non europei come inferiori e quindi non meritevoli degli stessi diritti dei coloni. In Sudafrica queste logiche gemelle portarono alla creazione del sistema dell’apartheid, fondato ufficialmente nel 1948, lo stesso anno in cui il movimento sionista tradusse le stesse logiche in un’operazione di pulizia etnica in Palestina. Come questo libro tenta di dimostrare assumendo la prospettiva del colonialismo di insediamento, eventi quali l’occupazione della Cisgiordania e della Striscia di Gaza, il processo di Oslo e il disimpegno da Gaza nel 2005 rientrano tutti nella stessa strategia israeliana che mira a occupare la maggior parte di terra palestinese con il minor numero di palestinesi possibile. I mezzi per raggiungere questo obiettivo sono cambiati nel tempo e il progetto rimane incompiuto. Tuttavia, tale aspirazione è il principale carburante che alimenta il fuoco del conflitto.
In questo modo l’orribile connessione tra le logiche della disumanizzazione e dell’eliminazione, così evidente nella storia del colonialismo europeo, si è fatta strada per la prima volta negli stati autoritari del Medio Oriente. Si è manifestata spietatamente, tra una moltitudine di altri casi, nell’annientamento dei curdi da parte di Saddam Hussein, così come nelle azioni punitive compiute dal regime di Assad nel 2012. È stata poi impiegata anche da gruppi che si oppongono a quel regime: i peggiori esempi sono le politiche genocide dello Stato Islamico. Solo le popolazioni di questa regione possono mettere un freno all’imbarbarimento delle relazioni umane in Medio Oriente. Tuttavia, devono essere aiutate dal mondo esterno. Insieme, la regione dovrebbe tornare al suo passato, non così lontano, quando il principio fondamentale era «vivi e lascia vivere». Nessuna seria discussione sulla fine delle violazioni dei diritti umani in Medio Oriente può ignorare i cento anni di abusi in Palestina. Le due cose sono intrinsecamente connesse. "
Ilan Pappé, Dieci miti su Israele, traduzione di Federica Stagni, postfazione di Chiara Cruciati, Tamu editore, 2022. [Libro elettronico]
[Edizione originale: Ten Myths About Israel, New York: Verso, 2017]
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pier-carlo-universe · 3 months ago
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Rubrica Controcampo: “Le menzogne su Israele” – Analisi e Contesto del Conflitto con l'UNRWA. Un’analisi della posizione israeliana e delle critiche rivolte all'UNRWA, tra politiche internazionali e realtà sul campo
L’articolo “Le menzogne su Israele” di Andrea B. Nardi, pubblicato su italianewsmedia.com, presenta una visione critica e articolata sulla decisione di Israele di interrompere le relazioni con l’UNRWA, l'agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palesti
L’articolo “Le menzogne su Israele” di Andrea B. Nardi, pubblicato su italianewsmedia.com, presenta una visione critica e articolata sulla decisione di Israele di interrompere le relazioni con l’UNRWA, l’agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi. La questione è complessa e polarizzante, intrecciando aspetti politici, sociali e di sicurezza che coinvolgono Israele, i Paesi arabi e la…
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marcogiovenale · 3 months ago
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detenzione in isolamento e tortura dei palestinesi di gaza (documento di amnesty international, lug. 2024)
[…] Il Servizio israeliano delle prigioni ha confermato all’organizzazione non governativa israeliana Hamoked che, alla data del 1° luglio 2024, 1402 palestinesi erano detenuti ai sensi della Legge sui combattenti illegali. Questa cifra esclude coloro che sono trattenuti per il periodo iniziale di 45 giorni senza ordinanza formale. Tra febbraio e giugno del 2024 Amnesty International ha…
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elipsi · 11 months ago
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Sabato 24 febbraio si è tenuta la Conferenza “Pace e Giustizia in Medio Oriente – Focus Palestina” in Palazzo Vecchio a Firenze. All’incontro hanno partecipato Francesca Albanese (relatrice speciale sui diritti umani nei territori palestinesi per l'ONU), Ruba Salih (antropologa università di Bologna), Mustafa Barghouti (membro del Consiglio legislativo palestinese), Sarit Michaeli (B'Tselem) e Ilan Pappé (storico dell'Università di Exter UK).
L’evento è stato promosso dal Consiglio comunale di Firenze e dalla Rete Pace e Giustizia in Medio Oriente ed è stato introdotto da Luca Milani (Presidente del Consiglio Comunale di Firenze) e coordinato da Manfredi Lo Sauro (Rete Pace e Giustizia in Medio Oriente).
In particolare molto taglienti gli interventi dei due relatori palestinesi, Salih al tempo -2.00.00 circa e Barghouti al tempo -1.30.00 circa.
Vi dico solo che il console israeliano per Toscana, Lombardia ed Emilia Romagna, che per giunta è di Firenze, ha minacciato di denunciare gli organizzatori.
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unita2org · 1 year ago
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A GAZA E CISGIORDANIA LA BABARIE NAZISIONISTA NON HA LIMITI
di Redazione Fonte https://giuliochinappi.wordpress.com/2023/12/28/israele-stato-terrorista-netanyahu-come-hitler-sempre-piu-accuse-contro-i-crimini-del-sionismo/ Per capire cosa sta accadendo realmente a Gaza e Cisgiordania rilanciamo un ottimo articolo di Piero Orteca trovato sul blob REMOCONTRO:…
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colonna-durruti · 1 year ago
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Isso Amro, attivista nonviolento palestinese, è stato definito dall’Alto Commissariato Onu per i diritti umani un “campione dei diritti in Palestina”. Ha raccontato a Fanpage.it di essere stato picchiato, torturato e umiliato per dieci ore da militari e 'coloni' israeliani che lo hanno sequestrato nel suo cortile il 7 ottobre.
"Sono stato preso di peso nel mio cortile, portato via, malmenato e trattenuto per dieci ore. Torturato. Soprattutto umiliato. Senza che mi dicessero perché. Nemmeno quando mi hanno rilasciato mi hanno dato un motivo per il loro agire. È stato un sequestro in piena regola."
"Dal 7 di ottobre in Cisgiordania è in atto una guerra non dichiarata contro noi civili, e una politica di deportazione non annunciata. L’esercito israeliano, insieme ai settler in uniforme, stanno rendendo la vita dei palestinesi miserabile, intollerabile. La nostra gente viene aggredita, sequestrata, malmenata. Ci sparano addosso, violano le nostre case. [...] Molte università e scuole sono chiuse. I villaggi sono quasi tutti assediati e isolati. Le strade principali sono off limits per i palestinesi. Solo alcuni varchi restano transitabili. Così i trasporti e il movimento delle persone è estremamente ristretto. Non possiamo neanche raggiungere in negozi per far la spesa. La gente si sente in continuo pericolo. Nelle città come nei campi profughi e nei villaggi. [...] Dappertutto ci sono vittime."
Anche oggi, come tutti i giorni, insistiamo per un "cessate il fuoco".
Possibile
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