#impatto economico
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pier-carlo-universe · 18 hours ago
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Manovra Governo 2025: Gli Obiettivi di Crescita a Rischio secondo la Banca d'Italia
Le previsioni della Banca d'Italia sulla manovra del governo 2025 evidenziano preoccupazioni sulla crescita economica e sui principali obiettivi fissati.
Le previsioni della Banca d’Italia sulla manovra del governo 2025 evidenziano preoccupazioni sulla crescita economica e sui principali obiettivi fissati. La manovra economica del Governo per il 2025 ha sollevato discussioni e preoccupazioni, soprattutto alla luce delle recenti dichiarazioni della Banca d’Italia. In un quadro economico globale in continua evoluzione, la banca centrale italiana ha…
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fitnessitaliano · 11 months ago
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Finanza Comportamentale e Benessere della Società
L’importanza del denaro nella vita delle persone è indiscutibile. Tuttavia, la finanza comportamentale ci insegna che le decisioni finanziarie non sono sempre razionali e sono influenzate da emozioni e pregiudizi . In questo articolo, esploreremo come la finanza comportamentale può aiutare a migliorare il benessere finanziario individuale e collettivo. Cos’è la Finanza Comportamentale? La…
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pettirosso1959 · 3 months ago
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Will Happer, professore emerito di fisica presso l’Università di Princeton, ha dichiarato: “Le energie rinnovabili, come il solare e l’eolico, occupano molto spazio e di notte non funzionano affatto. Abbiamo bisogno di altre fonti che forniscano energia elettrica durante la notte. Non funzionano bene nemmeno nelle giornate nuvolose o in inverno, quando il sole è basso. Quindi, si tratta solo di segnalazione di virtù; non hanno alcun senso economico a meno che non siano massicciamente sovvenzionate dai governi statali e federali.”
Ma, oltre a questi problemi ben conosciuti ai più, andiamo a vedere cosa comportano in termini di inquinamento e deturpazione del territorio.
Infatti, molti non sanno che la costruzione di impianti per le energie rinnovabili comporta alcuni impatti ambientali. E allora ecco una panoramica dei principali:
1) Uso del suolo: La costruzione di impianti solari ed eolici richiede ampie superfici di terreno, che possono portare alla perdita di habitat naturali e alla frammentazione del territorio.
2) Consumo di risorse: La produzione di pannelli solari e turbine eoliche richiede l’estrazione e la lavorazione di materiali come il silicio, i metalli rari e l’acciaio, che possono avere impatti ambientali significativi.
3) Emissioni durante la produzione: Anche se le energie rinnovabili producono poche emissioni durante il loro funzionamento, la produzione e l’installazione delle tecnologie possono comportare emissioni di gas serra.
4) Impatto sulla fauna: Le turbine eoliche possono rappresentare una minaccia per gli uccelli e i pipistrelli, mentre la costruzione di impianti solari può disturbare gli habitat naturali.
5) Uso dell’acqua: Alcune tecnologie rinnovabili, come il solare termico e la geotermia, richiedono grandi quantità di acqua per il raffreddamento e il funzionamento.
Quindi, ok alle rinnovabili per avere alternative e minor dipendenza dai combustibili fossili, ma attenzione a darle per non inquinanti e rispettose della natura, potreste cadere nella trappola della propaganda del Green New Deal o di Net Zero.
Da Attività Solare - Solar Activity
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anchesetuttinoino · 3 months ago
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Con scappellamento a destra.
Il possibile presidente degli Stati Uniti Harris risponde a una domanda su come intende frenare l'inflazione negli Stati Uniti.
X: “Beh… ok… Cominciamo dal fatto che i prezzi sono aumentati Le famiglie e i privati ​​si trovano di fronte al fatto che il pane è diventato più caro, la benzina è diventata più cara.
E dobbiamo capire cosa significa... Ciò è dovuto all'aumento del costo della vita.
Ciò è dovuto alla necessità di sperimentare lo stress e di utilizzare risorse limitate. Si tratta, infatti, di una fonte di stress per le famiglie, che non è solo economico, ma pesa anche sulla vita quotidiana.
Quindi lo prendiamo molto sul serio. E sappiamo dalla storia di questo problema negli Stati Uniti che quando si vedono aumentare i prezzi, ciò ha un impatto diretto sulla qualità della vita... Per tutte le persone nel nostro paese. Quindi, questo è un problema serio e lo prendiamo sul serio. E quindi questa è una priorità."
Nonostante le idee chiarissime e la raffinata strategia economica, Kamala si è ufficialmente rifiutata di partecipare al confronto televisivo con Trump... Non vuole svelare le sue doti segrete in anticipo insomma.
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kon-igi · 2 years ago
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Dottore ma quali errori sono fatti durante la pandemia di COVID-19
Penso che ora possiamo parlarne
Un sacco...
... come peraltro in qualsiasi altro caso in cui a tante persone diverse accade una cosa imprevista, ragion per cui preferirei usare il termine
TENTATIVI
In ordine sparso e non di importanza:
Credere che il Sars-CoV2 fosse un virus a manifestazione respiratoria e non, invece, a impatto sistemico
Dare così tanta importanza alle mascherine e non al distanziamento.
Credere che il gel idroalcolico fosse acqua santa contro il dimonio
Aver sbagliato i tempi e i modi nello scatenare l'allarme
Pensare che i tamponi servissero solo a sapere se una persona fosse positiva o meno
Aver dato così tanto spazio mediatico a persone non titolate
Non aver approfondito le modalità di isolamento e aver ignorato l’importanza della corretta compartimentazione
Non aver spiegato che le FFP2 non fossero una protezione completa ma solo la migliore a disposizione
Aver lasciato credere che il vaccino conferisse immunità duratura al 100%
Aver messo il fattore economico troppo avanti rispetto a quello sanitario
Permettere che venisse alimentata la polemica sul triage di maxiemergenza senza spiegare che era purtroppo necessario che le persone più gravi venissero lasciate morire
Cavalcare l’utilità del linciaggio mediatico e sociale dei no-vax
Non aver aggiornato le vecchie linee guida di gestione delle pandemie virali
Prima aver tagliato mostruosamente la spesa per il SSN e ora continuare a tenerla bassa
Il numero chiuso per le professioni sanitarie
Non aver nemmeno provato a spiegare a piccole dosi come stavano veramente le cose
Non aver capito e/o ammesso che questa pandemia sia il risultato di scelte economiche di consumo planetario. 
E adesso, non star provando a spiegare alla testa (invece che alla pancia) delle persone che la pandemia da Covid-19 è finita ma che nel breve periodo ci sarà un’altra pandemia virale non così banale come quella appena conclusa.
A disposizione per approfondire ogni singolo punto, espressi in modo volutamente tranchant per questioni di spazio-tempo.
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mezzopieno-news · 7 months ago
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SCOPERTO IL PRIMO METODO PER RICICLARE LA VISCOSA
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I ricercatori dell’Università di Lunds, in Svezia, sono riusciti per la prima volta a individuare il modo per riciclare completamente la viscosa, un materiale finora non sostenibilmente inserito nella catena circolare degli scarti.
Il nuovo metodo consente di convertire le fibre usurate in nuove fibre di viscosa utilizzando un processo che, per la prima volta, consente di sciogliere e convertire le complesse fibre di cellulosa del legno di cui è composto questo particolare tipo di tessuto, in nuove fibre di viscosa. “Le catene di cellulosa, il componente principale delle fibre vegetali, sono complesse e lunghe”, spiega Edvin Bågenholm-Ruuth, dell’Università di Lunds. Il processo sviluppato dai ricercatori svedesi ha il vantaggio di utilizzare un sale solubile, il Cloruro di Zinco Idrato, economico e contenente una percentuale molto minore di solfuro di carbonio rispetto agli inquinanti processi standard di filatura della viscosa.
La viscosa è una fibra artificiale appartenente alla categoria dei rayon che fu inventata per imitare la seta ma che utilizza una grande quantità di soda caustica nel processo di produzione, provocando un forte impatto ambientale. Questo nuovo procedimento evita la procedura di sbiancamento tradizionale, un passaggio che richiede molte risorse. La startup svedese ShareTex sta collaborando con i ricercatori per sviluppare ulteriormente questa tecnologia e per renderla accessibile su scala commerciale in breve tempo.
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Fonte: Lunds Universitet; Sharetex; foto di Karolina Grabowska
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abr · 2 years ago
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(L)'estrazione dei minerali necessari alla transizione ecologica avrebbe un impatto sull'ambiente peggiore del danno che si vuole riparare: la toppa è peggio del buco. Ad esempio, la quantità di rame che servirebbe nei prossimi anni sarebbe superiore a quello estratto in cinquemila anni. Poi ci sono calcestruzzo, acciaio e zinco per le pale eoliche, silicio, vetro e alluminio per i pannelli solari, nickel, litio e cobalto per le batterie (...).
In aggiunta c'è l'impatto ambientale. Per un chilo di litio si scavano tonnellate di roccia (...), l'estrazione (resta) estremamente inquinante e la successiva lavorazione è incompatibile con gli standard ambientali europei, (resta solo) da farla in Cina. Ultimo ma non meno importante, la sostenibilità sociale. (...) Quanto sono compatibili (i minatori africani minorenni) co(l) (...) salvare il pianeta dal riscaldamento?
Oltre all'insostenibilità della transizione, resta il fatto che (...) le emissioni di gas serra sono aumentate (...) perché un miliardo di persone è uscito dalla povertà assoluta. Siamo di più ma moriamo meno di fame, prima volta nella storia (...).
Ciò non significa che i gas serra non vadano limitati. Solo non è (né logico né efficace) farlo (...) eliminando le auto termiche e i riscaldamenti a gas. (...) Le soluzioni ci sono ma sono più impegnative e forse più lunghe. Una è l'economia circolare, ossia spostare parte dell'attività industriale dalla produzione ex novo al recupero e rinnovamento dei prodotti per il riutilizzo.
(...) L'Europa, le cui emissioni sono in calo dal 1980 e oggi pesano pochissimo, invece di perseguire ulteriori e improbabili transizioni suicide, dovrebbe promuovere presso i Paesi emergenti e in sviluppo l'adozione del suo modello industriale ed economico. La transizione deve fondarsi sulla scienza non sull'ideologia, o finirà prima ancora di cominciare.
via https://www.ilgiornale.it/news/politica/transizione-ecologica-insostenibile-i-minerali-necessari-2112793.html
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bluebigcat · 4 months ago
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L'enorme guasto informatico di venerdì, causato da un errore nell'aggiornamento per Windows del software Falcon Sensor, sviluppato dall'azienda di cyber-security CrowdStrike, ha interessato circa 8,5 milioni di computer nel mondo, pari a meno dell'1% di tutti i dispositivi che usano Windows. Secondo Microsoft, l'ampio impatto economico e sociale del guasto riflette l'uso di CrowdStrike da parte di imprese che gestiscono molti servizi fondamentali
🗞️ t.me/ultimora24
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italiavivadelchierese · 1 year ago
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La sceneggiata del pronto soccorso di Carmagnola evidenzia il caos in cui è sprofondato il Servizio Sanitario Piemontese, vediamo perché.
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Il 25 agosto abbiamo appreso dalla stampa locale e regionale che l’Asl To 5 ha deciso di chiudere definitivamente il pronto soccorso del San Lorenzo di Carmagnola negli orari notturni.
Il 26 agosto, sempre dalla stampa locale e regionale, apprendiamo invece che Il Pronto soccorso di Carmagnola non chiuderà di notte. È stato il presidente Alberto Cirio in persona a bloccare il provvedimento annunciato sfiduciando, di fatto, il direttore generale della ASL TO5.
Questi eventi inducono forti preoccupazioni nei cittadini sulla tenuta del Sistema Sanitario Piemontese, sia dal punto di vista economico, sia della capacità di gestione del sistema.
Prima di esprimere qualunque giudizio, noi di Italia Viva siamo abituati ad analizzare gli avvenimenti con la giusta attenzione e competenza. Nel caso specifico, sappiamo bene che, in un sistema sanitario regionale “normale”, il direttore generale di una ASL non prende un’iniziativa di così grave impatto e non l’annuncia alla stampa, se non è stata preventivamente concordata con i vertici regionali: la direzione regionale sanità e l’assessorato stesso. Ora noi non sappiamo come siano andate realmente le cose, ma delle due l’una:
o il direttore generale della ASL ha fatto di testa sua, senza concordare il provvedimento con la Regione;
o il presidente Cirio ha finto di non essere stato coinvolto nella decisione e neppure informato, e ha dichiarato ai giornali di essere intervenuto per evitare il disastro che il direttore generale della ASL (insediato dal Presidente stesso) stava compiendo.
Nel primo caso ci aspettiamo una rapida rimozione del direttore generale della ASL TO5, perché verrebbe meno la fiducia da parte del Presidente.
Nel secondo caso stiamo semplicemente assistendo a una sceneggiata, degna di ben altri contesti.
In entrambi i casi siamo di fronte ad un’ulteriore dimostrazione della precarietà del sistema sanitario piemontese. Di fronte a una situazione così grave, in grado di comprometterne la sostenibilità, l’attuale maggioranza ricorre a provvedimenti tampone (immediatamente smentiti dal Presidente) che non sarebbero minimamente in grado di affrontare un’emergenza sanitaria in Piemonte, ormai conclamata.
Questo improvviso cambio di rotta evidenzia il caos in cui è sprofondato il Servizio Sanitario Piemontese.
Quel che sarebbe necessario fare è un nuovo piano sanitario regionale (l’ultimo risale ormai al 2012, ed è scaduto nel 2015) che indichi quali devono essere gli obiettivi prioritari del sistema e le azioni e le risorse necessarie per conseguirli.
Con questa giunta il nostro Piemonte pare avviato verso un nuovo commissariamento del servizio sanitario regionale, con tutto quel che ne consegue in termini di ulteriori tagli alle prestazioni. I cittadini piemontesi sono ormai distanti dagli standard di servizio normalmente assicurati nelle altre regioni del Centro-Nord Italia.
Nel 2023 abbiamo evidenziato a più riprese i mali della Sanità Piemontese e le soluzioni possibili. Nelle prossime settimane noi di Italia Viva riprenderemo le nostre attività di settore e gli incontri sul tema con i cittadini. Non mancheremo di comunicare, le prossime iniziative di divulgazione e di confronto.
28 agosto 2023
Comitato di Italia Viva del Chierese-Carmagnolese.
Italia Viva Tavolo tematico Salute e Territorio Provincia Torino
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virginialunare · 2 years ago
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Fine anno del real estate all'insegna��delle Smart Cities
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La stagione degli eventi di settore volge al termine e lo fa con la presentazione del Rapporto sulle Nuove Periferie Lombarde realizzato da Scenari Immobiliari in collaborazione con il gruppo Unipol e in particolare con la società dedicata al tema della rigenerazione urbana Urban Up.
Mercoledì 15 dicembre nella cornice natalizia dell’Hotel Principe di Savoia a Milano, si è festeggiato il fine anno delle ricerche del real estate come di consuetudine con il tema delle Future Cities.
Un tema, quello della città, che è andato a sovrastare quello della competizione tra nazioni e che deve essere inteso al di là dei confini amministrativi delle singole città ed essere esteso ad un sistema di centri urbani collegati ed interconnessi.
In questo scenario la Lombardia è regione che nel corso degli ultimi otto anni ha fatto della rigenerazione e della riqualificazione urbana il cardine del proprio paradigma del real estate. Un periodo relativamente breve se letto con la lente di ingrandimento di questo settore dove le tempistiche sono drammaticamente più dilatate.
L’approccio, come molte volte è stato sottolineato, deve necessariamente prendere forma dall’incastro perfetto di tutte le componenti che caratterizzano la realizzazione di un’infrastruttura immobiliare: dalla sua progettazione fino alla commercializzazione degli spazi. Proprio in questi due capi del processo realizzativo si può nascondere uno dei maggiori rischi di insuccesso, ovvero nel rischio paventato della “cattedrale nel deserto”. Ogni singola opera di rigenerazione urbana, sia anche basata su di un “format”, deve essere necessariamente adattata alla realtà del contesto in cui si inserisce adattandosi come un ambito su misura nel panorama socio-economico di riferimento.
Studio degli aspetti sociali ed economici, del grado di attrattività della location e grado di infrastrutturazione in senso ampio della location rappresentano i punti da cui da partire per immaginare un processo ideale di rigenerazione urbana. A ciò va, inevitabilmente ad aggiungersi, la necessità di dare vita ad un progetto che consenta una flessibilità dell’utilizzo degli spazi.
Come sottolineato poco sopra, il grado di attrattività delle aree dove insistono le aree dismesse tradizionalmente oggetto delle operazioni di rigenerazione urbana rappresenta un driver fondamentale per il successo delle operazioni. E’ indubbio che la vicinanza con centri di eccellenza e buoni collegamenti infrastrutturali possono consentire anche a realtà non prettamente centrali di rappresentare una location ideale per risiedere anche da parte di studenti o giovani professionisti che non potrebbero sostenere il costo di un affitto in centri urbani più cari o semplicemente preferiscono contesti con caratteristiche diverse da quelli della grande città.
Inoltre, anche se la destinazione residenziale sembra rappresentare la naturale destinazione per molti interventi di rigenerazione urbana, in molti casi si assiste ad un mix funzionale che comprende oltre al retail anche l’asset class ricettiva, il direzionale e il coworking e anche tutte le altre tipologie di infrastrutture immobiliari in grado di attrarre persone, minimizzando quindi il rischio del sorgere di quartieri dormitorio tipici delle periferie del secolo scorso.
Dal punto di vista dei numeri, secondo quanto rilevato da Scenari Immobiliari, la rigenerazione urbana sul territorio lombardo nel periodo 2023-2035, per le operazioni censite potrebbe avere un impatto sul mercato immobiliare lombardo di circa 224 miliardi di valore aggiunto a cui fanno eco risvolti che devono essere letti attraverso la lente del paradigma della sostenibilità. In primis, la rigenerazione urbana che oltre rappresentare un consistente risparmio di suolo anche grazie all’evoluzione delle tecniche costruttive, mira ad un efficientamento dal punto di vista ambientale ed energetico. La rinascita di nuove centralità può rappresentare un driver per la sopravvivenza di centri più periferici e soprattutto nel caso di realizzazione di sviluppi residenziali a costo calmierati andare a rispondere ad una domanda crescente e che non sempre trova risposta. Dal punto di vista della Governance, invece, la collaborazione virtuosa tra i diversi attori può portare ad una nuova ridefinizione del rapporto pubblico privato indispensabile per la messa a terra di molteplici interventi.
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pier-carlo-universe · 6 days ago
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La Segreteria del Circolo PD di Casale Monferrato chiede chiarezza sul caso Ginepro
Trasparenza e giustizia: Il Partito Democratico di Casale Monferrato si esprime sulle criticità emerse nel caso Ginepro e richiede risposte all’amministrazione comunale
Trasparenza e giustizia: Il Partito Democratico di Casale Monferrato si esprime sulle criticità emerse nel caso Ginepro e richiede risposte all’amministrazione comunale Il Circolo del Partito Democratico di Casale Monferrato ha recentemente rilasciato una dichiarazione ufficiale riguardo al cosiddetto “caso Ginepro”, una vicenda che, secondo la Segreteria del PD locale, continua a presentare…
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roma-sera-giornale · 27 days ago
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Impatto Economico dell'Uragano Milton in Florida
L'uragano Milton è passato dalla categoria 1 alla categoria 5 in appena 7 ore due giorni prima di colpire la Florida provocando vittime e ingenti danni
De Ficchy Giovanni L’uragano Milton è passato dalla categoria 1 alla categoria 5 in appena 7 ore due giorni prima di colpire la Florida provocando vittime e ingenti danni. I motivi sono diversi, tra cui la temperatura delle acque nel Golfo del Messico, le sue piccole dimensioni e la velocità dei venti in quota. È stato un uragano ha sorpreso climatologi e meteorologi per la sua straordinaria…
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pettirosso1959 · 3 months ago
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Finiti i sussidi, ecco che tutti i nodi vengono al pettine. Niente solare sul tetto (chi è il folle che spende 30 mila euro per pannelli FV che non restituiranno nemmeno la metà della somma spesa?), fine delle auto elettriche. I sussidi sono una distorsione del mercato, ma anche un modo legale per dirottare ingenti somme di denaro verso le lobby che speculano... Rammento che GM sta perdendo, in media, 10 mila dollari per ogni veicolo elettrico prodotto, tanto da arrivare a perdite nel settore per oltre 9 miliardi di dollari, un vero e proprio salasso economico.
Luglio 2024 drammatico per le auto elettriche in Germania: 30.762 unità vendute, con un crollo del 37% rispetto a luglio 2023. Tutto in tendenza, così che la crisi si aggrava nel più importante mercato di vetture d’Europa. Il calo più pesante da dicembre 2023, quando il governo tedesco ha improvvisamente eliminato i sussidi per i veicoli elettrici, evidenza Automotive News, in base ai numeri dell’autorità federale tedesca per i trasporti a motore KBA rivelati il 5 agosto. Di contro, le immatricolazioni dei veicoli senza spina sono aumentate del 7%.
Senza ecobonus statali, neppure i tedeschi, come gli altri abitanti del Vecchio Continente, comprano le elettriche, sempre molto costose per via degli investimenti delle Case. La situazione spinge a far dire a Constantin Gall, consulente di EY, che “l’aumento della mobilità elettrica si sta rivelando finora insostenibile. Il mercato ha perso tutto lo slancio e molti clienti dubitano delle prospettive delle auto elettriche”.
Chi cerca consolazione in altre statistiche ne resta deluso: la quota di vendite di veicoli elettrici in Germania a luglio è precipitata a poco meno del 13% dal 20% dell’anno precedente. Proprio quando i costruttori si aspettavano una rapida adozione di veicoli alimentati a batteria. Un problema sovrannazionale e trasversale, un virus che colpisce addirittura la Svezia, leader dei veicoli elettrici: consegne giù del 15%. In Svizzera -19%.
Il più grande, il Gruppo Volkswagen, ha dichiarato la scorsa settimana di aver tagliato la capacità negli stabilimenti ad alto costo in Germania e potrebbe anche cambiare i tempi di avvio della produzione di batterie. Mercedes e BMW meditano sul da farsi innanzi alla Caporetto del full electric.
Adesso, i colossi teutonici (come tutte le Case) fanno i conti con lo spettro delle multe dell’Unione europea, decisa a confermare il bando termico del 2035: o viene proposta una certa quota di elettriche, o scattano sanzioni pesantissime. In alternativa, si spende tantissimo per comprare ancora i crediti ecologici di Tesla.
Il tutto, mentre VW rischia di affrontare un impatto negativo di 2 miliardi di euro sugli utili il prossimo anno, secondo l’analista UBS Patrick Hummel. Come un effetto domino, le aziende chiedono meno batterie per elettriche ai fornitori, che vanno in “debito d’ossigeno” avendo meno commesse: la francese Valeo sta cercando acquirenti per due stabilimenti che non producono a sufficienza. Uno di questi era già stato ristrutturato per produrre parti di auto elettriche. OPmobility, un altro produttore francese di componenti, ha affermato che la produzione di veicoli elettrici è circa la metà rispetto alle attese.
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pollicinor · 1 month ago
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In base ai dati del 2023, i ristoranti stellati italiani hanno accolto 2,4 milioni di clienti, per oltre il 40% provenienti dall’estero, in particolare da 43 paesi, con un indotto che ha sfiorato il mezzo miliardo di euro. Per il 2024, le previsioni indicano un ulteriore aumento di questo valore, in base al trend registrato in questi mesi. Alla base dell’impatto economico generato dai ristoranti c’è il fatto che «74,6% della clientela estera ed il 39,5% di quella italiana trascorre almeno una notte nella destinazione o nelle immediate vicinanze» specifica il report, generando benefici indiretti su ospitalità (circa 355 milioni di euro), commercio (48 milioni) e servizi locali (35 milioni).
Dall'articolo "A Modena l’edizione ’25 della Guida Michelin, dagli stellati impatto da mezzo miliardo" su IlSole24Ore.com
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oraultima · 1 month ago
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ORA ULTIMA: Incredibile! Sono stati spesi 123 miliardi di euro per il Superbonus, ma solo il 4% delle case italiane è stato efficientato. Che ne pensate? #oraultima
💸 Il Superbonus: un'esperienza da non ripetere? I dati diffusi dalla Cgia tracciano un bilancio amaro di questa misura, che ha comportato una spesa di 123 miliardi di euro per un impatto limitato sul patrimonio edilizio italiano. Di fronte a questi risultati, si apre un dibattito sulla necessità di ripensare le politiche pubbliche in materia di efficienza energetica, puntando su strumenti più efficaci e sostenibili dal punto di vista economico.
💰 Non rimanere indietro! Le notizie che contano le trovi solo su oraultima.com
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mezzopieno-news · 11 months ago
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NASCE IN ITALIA IL QUARTIERE PIÙ SOSTENIBILE AL MONDO
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L’area urbana di Milano dell’ex zona Fiera, coinvolta in uno dei progetti di rigenerazione urbana di maggiore successo in Europa, è diventato il primo quartiere al mondo ad ottenere tre livelli platinum nelle principali certificazioni di sostenibilità internazionali.
Il distretto cittadino City Life ha ottenuto i riconoscimenti LEED for Cities and Communities, WELL for Community e SITES for Existing Landscape (per la prima volta consegnato a una città europea), tre enti certificatori indipendenti riferimento mondiale per l’urbanistica sostenibile. Nello specifico, la certificazione LEED for Cities and Communities, assegnata dal U.S. Green Building Council, valuta la progettazione, lo sviluppo e la gestione di comunità dal punto di vista ambientale, sociale ed economico, premiando il minore impatto possibile sull’ambiente. La certificazione WELL for Community, attribuita da International WELL Building Institute, giudica lo sviluppo di una comunità resiliente, inclusiva e integrata, basata su una identità in grado di impattare positivamente sul benessere psico-fisico delle persone. La certificazione SITES, attribuita da Green Business Certification Inc., contribuisce specificamente alla creazione, allo sviluppo e alla gestione di spazi esterni e paesaggi resilienti e sostenibili, nel rispetto della natura.
“Grazie all’idea innovativa di interrare tutte le infrastrutture, si è riusciti ad immergere gli edifici in un parco di circa 17 ettari, libero da traffico, rumore e smog. Tutto ciò manifesta il piacere di vivere il nostro quartiere. Il team di City Life ha sostenuto fin dagli albori la realizzazione di un masterplan centrato sulla qualità di vita delle persone”, ha commentato Paolo Micucci, di CityLife S.p.A
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Fonte: Generali Real Estate
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