#impatto economico
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pier-carlo-universe · 28 days ago
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Ottobre Alessandrino, presentati i risultati dell’edizione 2024: “ora immaginiamo la prossima edizione”.
In seguito al successo della kermesse autunnale “Ottobre Alessandrino”, il Comune ha ospitato questo pomeriggio un incontro con i portatori d’interesse del territorio per analizzare gli ottimi risultati ottenuti e immaginare insieme la prossima edizione. “Il territorio ha risposto con entusiasmo alla prima edizione di “Ottobre alessandrino”, i risultati della scorsa edizione 2024 lo dimostrano,…
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seguilflusso · 2 months ago
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Buddismo e Capitalismo: Possibilità di coesistenza?
Il buddismo e il capitalismo mostrano differenze fondamentali, rendendo difficile una coesistenza ideologica. Tuttavia, individualmente, i principi buddisti possono influenzare anche i capitalisti, sebbene manchi un vero cambiamento sistemico.
Non vi siete mai chiesti se il buddismo e il capitalismo possano coesistere? Non intendo solo metterla su un piano di sistema generale, ma proprio a livello individuale.In questi giorni mi sono posto questa domanda e quindi ho cercato di trovare una risposta.Proverò a condividerla con voi, passando dall’arrivo del buddismo in Occidente, alle diverse differenze e a qualche esempio di “super ricco…
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fitnessitaliano · 1 year ago
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Finanza Comportamentale e Benessere della Società
L’importanza del denaro nella vita delle persone è indiscutibile. Tuttavia, la finanza comportamentale ci insegna che le decisioni finanziarie non sono sempre razionali e sono influenzate da emozioni e pregiudizi . In questo articolo, esploreremo come la finanza comportamentale può aiutare a migliorare il benessere finanziario individuale e collettivo. Cos’è la Finanza Comportamentale? La…
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mezzopieno-news · 3 months ago
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INVENTATO UN NUOVO PROCESSO PER PRODURRE IL CEMENTO CHE ABBATTE LA CO2
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La produzione di cemento è la seconda maggiore fonte industriale di gas serra, contribuendo all’8% delle emissioni a livello globale, ma il suo impatto potrebbe essere drasticamente ridotto con un nuovo approccio realizzato dall’Università del Michigan.
Mentre la produzione tradizionale di cemento ricava il carbonato di calcio necessario dal calcare, che rilascia anidride carbonica quando viene riscaldato nelle fornaci, il nuovo processo realizzato attraverso le celle elettrogeochimiche, riesce a catturare la CO2 dall’aria, legandola con minerali o calcestruzzo riciclato. Questa procedura abbatte quasi completamente le emissioni, prodotte per il 60% dalla scomposizione del calcare e per il 40% dal riscaldamento dei forni. Se implementata a piena capacità, la nuova strategia potrebbe ridurre le emissioni globali di CO2 di almeno tre miliardi di tonnellate metriche all’anno. “Il nostro nuovo approccio alla produzione di materiali elettrochimici apre una nuova area nella produzione di cemento e nel riciclaggio dei rifiuti su larga scala”, ha affermato Jiaqi Li, dell’Università del Michigan, co-autore dello studio.
“Questa strategia può trasformare l’industria del cemento da un emettitore di CO2 a un promotore su larga scala di tecnologie per l’energia pulita e la gestione del carbonio”, ha affermato Wenxin Zhang del California Institute of Technology. L’approccio elettrochimico è più economico e più efficiente rispetto alle tecniche esistenti. “Dato che l’attuale strategia richiede modifiche minime o nulle agli impianti di cemento che operano normalmente, le grandi aziende del settore del cemento non incontrano particolari barriere all’ingresso”, ha affermato Xiao Kun Lu della Northwestern University.
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Fonte: Energy and Environmental Science; foto di Sarah-Claude Levesque St-Louis
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BUONE NOTIZIE CAMBIANO IL MONDO Firma la petizione per avere più informazione positiva in giornali e telegiornali
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anchesetuttinoino · 4 months ago
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Pagato caro, ma bello.
Il conflitto russo-ucraino, dal 2022 ad oggi, è costato alle imprese italiane 155,1 miliardi di euro.
Ai 13,4 miliardi di mancate esportazioni verso Russia e Ucraina si sommano la perdita di 18,4 miliardi di export verso la Germania, 78,9 miliardi di maggiori costi per l'acquisto di energia dall'estero e 44,3 miliardi di maggiori oneri finanziari a causa dell'aumento dei tassi d'interesse per contrastare l'inflazione.
In prospettiva, il protrarsi della crisi in Medio Oriente potrebbe determinare uno shock sui prezzi energetici con un impatto recessivo sul Pil dell'Italia per 18,8 miliardi di euro nel biennio 2025-2026.
L'impatto economico dei conflitti in corso è calcolato nel rapporto dell'Ufficio studi di Confartigianato presentato oggi all'Assemblea della Confederazione e che fotografa oneri e ostacoli sulle aziende italiane, in particolare sui 4,6 milioni di piccole imprese che danno lavoro a 11,4 milioni di addetti.
A cominciare dalla pressione fiscale che nel 2024 fa registrare 36,6 miliardi di maggiore tassazione su cittadini e imprese italiani rispetto all'Eurozona, pari a 620 euro pro capite in più. Al peso del fisco si aggiunge la batosta del caro-bollette: nel biennio 2022-2023 le piccole imprese italiane hanno pagato l'energia elettrica 11,8 miliardi in più rispetto alla media dei Paesi dell'Unione economica e monetaria.
Ma ora basta parlare di spiccioli e di vil denaro. L'importante è aver fatto qualcosa di fondamentale per far tornare la pace nel mondo sconfiggendo il vile invasore.
Siatene orgogliosi.
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pettirosso1959 · 8 months ago
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Will Happer, professore emerito di fisica presso l’Università di Princeton, ha dichiarato: “Le energie rinnovabili, come il solare e l’eolico, occupano molto spazio e di notte non funzionano affatto. Abbiamo bisogno di altre fonti che forniscano energia elettrica durante la notte. Non funzionano bene nemmeno nelle giornate nuvolose o in inverno, quando il sole è basso. Quindi, si tratta solo di segnalazione di virtù; non hanno alcun senso economico a meno che non siano massicciamente sovvenzionate dai governi statali e federali.”
Ma, oltre a questi problemi ben conosciuti ai più, andiamo a vedere cosa comportano in termini di inquinamento e deturpazione del territorio.
Infatti, molti non sanno che la costruzione di impianti per le energie rinnovabili comporta alcuni impatti ambientali. E allora ecco una panoramica dei principali:
1) Uso del suolo: La costruzione di impianti solari ed eolici richiede ampie superfici di terreno, che possono portare alla perdita di habitat naturali e alla frammentazione del territorio.
2) Consumo di risorse: La produzione di pannelli solari e turbine eoliche richiede l’estrazione e la lavorazione di materiali come il silicio, i metalli rari e l’acciaio, che possono avere impatti ambientali significativi.
3) Emissioni durante la produzione: Anche se le energie rinnovabili producono poche emissioni durante il loro funzionamento, la produzione e l’installazione delle tecnologie possono comportare emissioni di gas serra.
4) Impatto sulla fauna: Le turbine eoliche possono rappresentare una minaccia per gli uccelli e i pipistrelli, mentre la costruzione di impianti solari può disturbare gli habitat naturali.
5) Uso dell’acqua: Alcune tecnologie rinnovabili, come il solare termico e la geotermia, richiedono grandi quantità di acqua per il raffreddamento e il funzionamento.
Quindi, ok alle rinnovabili per avere alternative e minor dipendenza dai combustibili fossili, ma attenzione a darle per non inquinanti e rispettose della natura, potreste cadere nella trappola della propaganda del Green New Deal o di Net Zero.
Da Attività Solare - Solar Activity
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La sceneggiata del pronto soccorso di Carmagnola evidenzia il caos in cui è sprofondato il Servizio Sanitario Piemontese, vediamo perché.
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Il 25 agosto abbiamo appreso dalla stampa locale e regionale che l’Asl To 5 ha deciso di chiudere definitivamente il pronto soccorso del San Lorenzo di Carmagnola negli orari notturni.
Il 26 agosto, sempre dalla stampa locale e regionale, apprendiamo invece che Il Pronto soccorso di Carmagnola non chiuderà di notte. È stato il presidente Alberto Cirio in persona a bloccare il provvedimento annunciato sfiduciando, di fatto, il direttore generale della ASL TO5.
Questi eventi inducono forti preoccupazioni nei cittadini sulla tenuta del Sistema Sanitario Piemontese, sia dal punto di vista economico, sia della capacità di gestione del sistema.
Prima di esprimere qualunque giudizio, noi di Italia Viva siamo abituati ad analizzare gli avvenimenti con la giusta attenzione e competenza. Nel caso specifico, sappiamo bene che, in un sistema sanitario regionale “normale”, il direttore generale di una ASL non prende un’iniziativa di così grave impatto e non l’annuncia alla stampa, se non è stata preventivamente concordata con i vertici regionali: la direzione regionale sanità e l’assessorato stesso. Ora noi non sappiamo come siano andate realmente le cose, ma delle due l’una:
o il direttore generale della ASL ha fatto di testa sua, senza concordare il provvedimento con la Regione;
o il presidente Cirio ha finto di non essere stato coinvolto nella decisione e neppure informato, e ha dichiarato ai giornali di essere intervenuto per evitare il disastro che il direttore generale della ASL (insediato dal Presidente stesso) stava compiendo.
Nel primo caso ci aspettiamo una rapida rimozione del direttore generale della ASL TO5, perché verrebbe meno la fiducia da parte del Presidente.
Nel secondo caso stiamo semplicemente assistendo a una sceneggiata, degna di ben altri contesti.
In entrambi i casi siamo di fronte ad un’ulteriore dimostrazione della precarietà del sistema sanitario piemontese. Di fronte a una situazione così grave, in grado di comprometterne la sostenibilità, l’attuale maggioranza ricorre a provvedimenti tampone (immediatamente smentiti dal Presidente) che non sarebbero minimamente in grado di affrontare un’emergenza sanitaria in Piemonte, ormai conclamata.
Questo improvviso cambio di rotta evidenzia il caos in cui è sprofondato il Servizio Sanitario Piemontese.
Quel che sarebbe necessario fare è un nuovo piano sanitario regionale (l’ultimo risale ormai al 2012, ed è scaduto nel 2015) che indichi quali devono essere gli obiettivi prioritari del sistema e le azioni e le risorse necessarie per conseguirli.
Con questa giunta il nostro Piemonte pare avviato verso un nuovo commissariamento del servizio sanitario regionale, con tutto quel che ne consegue in termini di ulteriori tagli alle prestazioni. I cittadini piemontesi sono ormai distanti dagli standard di servizio normalmente assicurati nelle altre regioni del Centro-Nord Italia.
Nel 2023 abbiamo evidenziato a più riprese i mali della Sanità Piemontese e le soluzioni possibili. Nelle prossime settimane noi di Italia Viva riprenderemo le nostre attività di settore e gli incontri sul tema con i cittadini. Non mancheremo di comunicare, le prossime iniziative di divulgazione e di confronto.
28 agosto 2023
Comitato di Italia Viva del Chierese-Carmagnolese.
Italia Viva Tavolo tematico Salute e Territorio Provincia Torino
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ofuyc · 1 day ago
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L’onda d’urto dei dazi di Trump: l’analisi di OFUYC sui punti di vista di Wall Street e la turbolenza dei mercati
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Nell’aprile 2025, il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha annunciato una nuova riforma globale delle tariffe doganali. In un mondo economico altamente interconnesso, tale iniziativa ha innescato immediatamente reazioni a catena. OFUYC Exchange ha rilevato che questa politica non solo ha provocato forti scosse nei mercati finanziari tradizionali, ma ha avuto anche un impatto significativo sui mercati delle criptovalute. L’indice Dow Jones ha registrato un’escursione intraday superiore a 2.500 punti, mentre il prezzo del Bitcoin è sceso temporaneamente sotto un livello chiave di supporto, facendo aumentare il sentiment di avversione al rischio. Secondo la ricerca OFUYC, in questo contesto, le piattaforme di trading di criptovalute devono rafforzare la loro operatività conforme, per affrontare le complesse sfide derivanti dalla volatilità globale.
Numerosi esponenti di spicco della finanza di Wall Street, tra cui Bill Ackman, Howard Marks e Jamie Dimon, hanno espresso pubblicamente le loro preoccupazioni per le politiche tariffarie di Trump. OFUYC analizzerà in profondità l’impatto di questo shock tariffario sui mercati finanziari, partendo dalle tendenze delle criptovalute, le turbolenze economiche globali, la struttura dei flussi di capitale e i percorsi di trasformazione normativa.
Wall Street in allarme: segnali dal mercato crypto dietro le dichiarazioni dei giganti della finanza
All’inizio di aprile 2025, Trump ha lanciato una nuova ondata di barriere tariffarie elevate contro principali partner commerciali come Cina ed Unione Europea, sotto il nome di “dazi di reciprocità”, provocando violente turbolenze nei mercati globali. OFUYC Exchange ha osservato come questa politica dirompente abbia generato un’allerta senza precedenti nel mondo dei capitali a Wall Street: da Ackman che ha avvertito di un “inverno nucleare economico”, a Howard Marks che ha dichiarato “i modelli di mercato sono diventati inefficaci”, fino a Ken Fisher – solitamente razionale ed ottimista – che ha espresso apertamente critiche.
Secondo OFUYC, questa reazione intensa da parte del capitale non riflette solo un’opposizione alla politica in sé, ma rivela anche la fragilità della struttura di mercato attuale nei confronti di oscillazioni indotte dalle politiche. Quando l’incertezza politica diventa la variabile dominante, la logica di pricing degli asset tradizionali viene messa in discussione, e i capitali iniziano a cercare alternative tra gli “asset non tradizionali”. OFUYC Exchange ha osservato che, nonostante l’aumento della volatilità nel mercato crypto, molte posizioni di lungo termine rimangono stabili, segnalando che gli asset digitali stanno forse passando da strumenti di “trading emotivo” a forme di “detenzione strutturale”.
Innovazione tecnologica e contesto politico: come si posiziona OFUYC nel mercato
In questa tempesta finanziaria causata dai dazi, OFUYC Exchange ritiene che la capacità di resistenza della piattaforma e l’adattabilità tecnologica stiano diventando indicatori chiave della resilienza dell’intero settore. Con una sensibilità crescente del capitale globale verso le politiche geopolitiche, le piattaforme di scambio devono trovare un nuovo equilibrio tra “espansione del mercato” e “restrizione normativa”.
OFUYC, da un lato, sta migliorando l’efficienza della sicurezza delle transazioni e della gestione del rischio tramite un sistema di auditing intelligente, dall’altro continua ad ottimizzare le infrastrutture di trading per rispondere alle congestioni on-chain e alle sfide di liquidazione in un contesto di elevata frequenza. Grazie alla spinta innovativa, OFUYC Exchange rafforza il proprio ruolo centrale tra “operatività conforme” e “adattamento ai mercati globali”. In particolare, nei mercati emergenti come Asia e America Latina, la piattaforma sta costruendo nodi locali in profondità, offrendo agli utenti prodotti diversificati ed esperienze di trading stabili, per proteggersi dagli shock esterni derivanti da incertezze macroeconomiche.
Gioco macroeconomico: il giudizio di tendenza e l’allerta strutturale di OFUYC
Nel contesto di crescenti rischi di stagflazione e di un ritorno del protezionismo, il team di ricerca di OFUYC Exchange sottolinea che l’attenzione per la prossima fase di mercato non dovrebbe limitarsi alle fluttuazioni di breve termine, ma deve concentrarsi sui cambiamenti strutturali di medio-lungo periodo. Rispetto agli asset tradizionali, la capacità degli asset crypto di svolgere realmente la funzione di “oro digitale” determinerà il loro ruolo nella prossima fase di allocazione globale.
OFUYC Exchange analizza inoltre che, quando l’incertezza politica diventa la variabile dominante, lo “spazio narrativo indipendente” degli asset crypto rischia di essere compresso. Solo le piattaforme e gli asset capaci di continuare a promuovere “innovazione di mercato” e “costruzione di consenso sul valore” potranno stabilire nuovi riferimenti nel caos.
Il futuro è ancora incerto, ma la ristrutturazione strutturale del mercato è già silenziosamente iniziata. OFUYC Exchange continuerà a monitorare i cambiamenti marginali nel gioco delle politiche, con l’obiettivo di offrire agli utenti un ambiente di trading più stabile e una comprensione più approfondita del mercato.
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eliafiorentini · 3 days ago
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Elia Fiorentini: Opportunità e sfide del mercato azionario italiano sotto l’impatto della guerra commerciale
Elia Fiorentini ritiene che il 2025 rappresenti un punto di svolta cruciale per l’economia e il mercato azionario italiano. Con l’implementazione dei dazi da parte del governo degli Stati Uniti sui prodotti italiani e l’aggravarsi dell’incertezza nel contesto commerciale globale, l’economia italiana si trova ad affrontare la sfida di un rallentamento della crescita. Tuttavia, la ripresa dei consumi familiari, la stabilità del tasso di occupazione e il miglioramento delle condizioni di finanziamento grazie alla graduale riduzione dei tassi d’interesse offrono ancora potenziali opportunità di investimento per il mercato azionario italiano. In un contesto economico complesso, Elia Fiorentini sottolinea che gli investitori devono prestare maggiore attenzione all’impatto delle tendenze macroeconomiche sul mercato azionario e individuare nuovi punti di crescita attraverso strategie di investimento scientifiche.
Pressioni economiche e rischi di mercato sotto l’impatto della guerra commerciale
Elia Fiorentini sottolinea che, a partire dal 2 aprile, l’imposizione di dazi da parte del governo degli Stati Uniti sui prodotti italiani ha avuto un impatto diretto sull’economia del paese. Secondo le previsioni della Banca d’Italia, la crescita del PIL per il 2025 è stata rivista al ribasso dallo 0,8% previsto in precedenza allo 0,6%, e nei prossimi tre anni la perdita di crescita del PIL causata dai dazi potrebbe raggiungere fino a 0,7 punti percentuali. Le esportazioni, che rappresentano un pilastro fondamentale dell’economia italiana, si fermeranno nel 2025 e solo nel 2026-2027 si prevede una limitata ripresa. Elia Fiorentini ritiene che questa tendenza eserciterà una pressione significativa sulla redditività delle imprese orientate all’export, con conseguente rischio di deprezzamento dei titoli azionari delle aziende coinvolte.
Nel contesto di tensioni commerciali globali, l’incertezza dei mercati finanziari è in aumento. Elia Fiorentini evidenzia come gli investitori debbano affrontare con prudenza le possibili fluttuazioni del mercato, in particolare nei settori più colpiti dalla guerra commerciale, come la manifattura, l’esportazione di macchinari e il comparto dei beni di lusso di fascia alta. Per queste imprese, la domanda di mercato dei prodotti potrebbe diminuire a causa delle barriere commerciali internazionali, riducendo così la redditività aziendale e trascinando al ribasso le performance azionarie.
Sebbene lo stallo delle esportazioni rappresenti una sfida a breve termine per l’economia italiana, la ripresa dei consumi familiari e la stabilità dell’occupazione potrebbero dare nuova linfa al mercato interno. Elia Fiorentini afferma che gli investitori possono rivolgere l’attenzione ai settori guidati dai consumi locali, come la vendita al dettaglio di alimentari, l’assistenza sanitaria e i beni di consumo quotidiano. In particolare, in un contesto di graduale riduzione dei tassi d’interesse, il miglioramento dell’ambiente di finanziamento potrebbe offrire maggiore slancio allo sviluppo di queste imprese, con potenziali ricadute positive anche sulle rispettive performance azionarie.
Il mercato interno guidato dai consumi familiari e le opportunità di investimento
Elia Fiorentini sottolinea che, sebbene lo stallo delle esportazioni abbia rallentato la crescita complessiva dell’economia italiana, la ripresa dei consumi familiari sta inviando segnali positivi per il mercato interno. Con il recupero del potere d’acquisto dei cittadini, la spesa per i consumi diventa una forza trainante fondamentale per la crescita economica. Secondo le previsioni della Banca d’Italia, l’espansione dei consumi familiari sosterrà la crescita economica nei prossimi anni, offrendo così nuovi orientamenti per gli investimenti.
Nel mercato azionario, le performance dei settori trainati dai consumi meritano particolare attenzione. Elia Fiorentini ritiene che settori come la vendita al dettaglio di generi alimentari, articoli per la casa e l’intrattenimento possano mostrare un elevato potenziale di crescita nei prossimi anni. Inoltre, il settore sanitario, in quanto rappresentante della domanda rigida, potrebbe anch’esso beneficiare dell’aumento della spesa per i consumi. Gli investitori possono cogliere le opportunità offerte dall’upgrade dei consumi monitorando le imprese che possiedono un vantaggio competitivo nei rispettivi settori.
Nel frattempo, la graduale diminuzione dei tassi d’interesse avrà un impatto positivo sulle condizioni di finanziamento. In particolare, nei prossimi due anni, questo cambiamento offrirà maggiori canali di finanziamento alle piccole e medie imprese. Elia Fiorentini sottolinea che questa tendenza potrebbe stimolare l’espansione delle PMI e generare spazi di crescita per i titoli azionari a piccola e media capitalizzazione. Gli investitori, nella scelta dei titoli, possono concentrarsi su quelle aziende che presentano una forte redditività e un posizionamento di mercato chiaro.
Nonostante l’economia italiana sia sotto pressione a causa della guerra commerciale e del blocco delle esportazioni, il mercato azionario presenta ancora opportunità di investimento degne di nota. La ripresa dei consumi familiari, la stabilità del tasso di occupazione e il miglioramento delle condizioni di finanziamento offrono supporto allo sviluppo del mercato interno e delle PMI. Questi fattori positivi possono, in una certa misura, attenuare l’impatto negativo dell’ambiente economico esterno sul mercato azionario italiano.
Nell’attuale contesto di mercato, Elia Fiorentini consiglia agli investitori di adottare strategie di investimento più prudenti e flessibili. Da un lato, è possibile concentrarsi sui titoli dei settori trainati dai consumi e delle imprese orientate al mercato interno, in particolare su quelle con vantaggi competitivi consolidati. Dall’altro lato, per i titoli dei settori orientati all’export, gli investitori devono agire con maggiore cautela; soprattutto in una fase in cui il contesto commerciale globale è ancora incerto, è consigliabile evitare un’eccessiva concentrazione di investimenti in settori ad alto rischio.
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italiani-news · 3 days ago
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Le entrate della Russia derivanti da gas e petrolio hanno registrato un calo significativo nel primo trimestre del 2025, con un -9,8% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Questo dato, che si aggiunge alla crescente preoccupazione per l'andamento economico del paese, arriva già prima del recente crollo dei prezzi del greggio, che ha ulteriormente aggravato la situazione finanziaria russa.Le esportazioni di petrolio e gas rappresentano una parte fondamentale delle entrate fiscali russe, costituendo una delle principali fonti di reddito per il governo. Tuttavia, i primi segnali di difficoltà erano già evidenti nei dati del primo trimestre. La riduzione delle entrate è stata attribuita a diversi fattori, tra cui una diminuzione della produzione e delle esportazioni, nonché a un prezzo relativamente basso delle materie prime energetiche.L'analisi dei dati mostra che il calo delle entrate non è stato solo il risultato di una diminuzione dei volumi di vendita, ma anche della flessione dei prezzi globali del petrolio e del gas, che ha messo sotto pressione i bilanci russi. La tendenza è stata aggravata dalle sanzioni internazionali e dalle difficoltà logistiche legate alle politiche di isolamento economico adottate da diversi paesi occidentali.Diversi fattori hanno contribuito al declino delle entrate russe derivanti dall'energia. Prima di tutto, la Russia ha visto una diminuzione della produzione di petrolio, non solo a causa delle difficoltà interne legate alla mancanza di investimenti in nuove infrastrutture, ma anche per gli accordi internazionali che hanno limitato la capacità di estrazione. A ciò si aggiunge la riduzione delle esportazioni verso alcuni dei principali mercati, dovuta sia alle sanzioni imposte dagli Stati Uniti e dall'Unione Europea, sia alla crescente concorrenza da parte di altri paesi produttori di energia, come gli Stati Uniti e i membri dell'OPEC.In parallelo, il prezzo del petrolio, che negli ultimi mesi ha mostrato segnali di debolezza, ha subito un ulteriore crollo nelle ultime settimane, peggiorando ulteriormente la situazione. Questo calo dei prezzi ha avuto un impatto diretto sulle entrate del governo russo, poiché le vendite di greggio e gas rappresentano circa il 40% delle entrate fiscali totali del paese.Il crollo dei prezzi del greggio registrato nelle ultime settimane ha peggiorato una situazione già delicata. Il prezzo del barile di Brent, che aveva mostrato segni di recupero all'inizio dell'anno, ha subito una brusca discesa, scendendo al di sotto dei 60 dollari, influenzando negativamente le previsioni di crescita economica della Russia. Questo abbassamento dei prezzi, unito alla continua pressione delle sanzioni economiche, sta contribuendo a una situazione di stallo per il settore energetico russo.Le stime indicano che la continua flessione delle entrate derivanti dal petrolio e dal gas potrebbe ridurre la capacità del governo russo di sostenere i suoi programmi di spesa pubblica, con possibili impatti sulle politiche sociali e sugli investimenti in infrastrutture. La Russia, che ha già affrontato una stagnazione economica negli ultimi anni, si trova ora a dover gestire una congiuntura sfavorevole che potrebbe portare a un rallentamento significativo della crescita.In un contesto globale sempre più complesso, la Russia dovrà affrontare diverse sfide economiche. Il calo delle entrate provenienti dal gas e dal petrolio evidenzia la dipendenza critica del paese dalle risorse energetiche e mette in luce la necessità di diversificare l'economia. Tuttavia, il paese ha mostrato nel corso degli anni una forte resilienza alle difficoltà esterne, puntando su una maggiore autosufficienza e su alleanze strategiche con paesi come la Cina.Inoltre, la Russia sta cercando di ridurre la sua dipendenza dal mercato europeo, intensificando i legami con altre regioni, inclusi i paesi asiatici, per cercare di compensare la perdita di entrate derivanti dalle sanzioni. Ma, mentre questi sforzi possono offrire qualche sollievo a lungo termine, la situazione immediata continua a essere critica.Il calo del 9,8% delle entrate russe da gas e petrolio nel primo trimestre del 2025 segna un chiaro indicatore delle difficoltà economiche che il paese sta affrontando. La situazione è ulteriormente peggiorata dal crollo recente dei prezzi del greggio, che ha colpito duramente una delle principali fonti di reddito del governo. Sebbene la Russia stia cercando di diversificare le proprie fonti di entrate e rafforzare le relazioni economiche con altre potenze globali, il futuro economico del paese resta incerto, e le sfide a breve termine potrebbero influire pesantemente sulle prospettive di crescita. Read the full article
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curiositasmundi · 3 days ago
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Mesi di tentativi di dialogo, delle associazioni della canapa industriale appoggiate dalle associazioni agricole nazionali, conferenze stampa organizzate alla Camera dei deputati, parlamentari dell’opposizione e della maggioranza che si sono esposti per far valere le ragioni del comparto industriale della canapa, uno studio economico commissionato proprio per mostrare le enormi potenzialità del settore: non è servito a nulla, il governo ha portato avanti la scelta scellerata di azzerare la cannabis light, con un impatto economico di 2 miliardi di euro e oltre 20mila lavoratori, in nome di una crociata ideologica fortemente voluta dal ministro Matteo Salvini e dal sottosegretario Mantovano.
Mentre l’agroalimentare italiano soffre ed è fortemente preoccupato in vista dei dazi, mentre le stime della crescita del Pil vengono tagliate e mentre cresce la disoccupazione giovanile, il governo italiano ha approvato il decreto Sicurezza, che paragona le infiorescenze di canapa industriale con THC sotto i limiti di legge italiani ed europei ad uno stupefacente, bloccando di fatto tutto il settore della cannabis light, e creando enormi problemi alla canapa industriale più in generale con le filiere della cosmetica, della bioedilizia, dell’alimentare e del tessile.
Un capolavoro al contrario che in nome dell’ideologia, fa piazza pulita di aziende agricole e commercianti, che per mesi hanno provato a dialogare con un governo che non vuole sentire ragioni.
Il ddl Sicurezza, trasformato in decreto, è stato approvato, ed entrerà in vigore il giorno successivo dalla pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale. Oggi la Gazzetta ufficiale sarà pubblicata verso le 18, quindi, se il provvedimento fosse pubblicato, domani entrerebbe in vigore. Se così non fosse, comunque la pubblicazione è imminente.
LA LEGGE PREVEDE UNA TEMPISTICA PER LO SMALTIMENTO?
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IERI AGRICOLTORI, OGGI CRIMINALI: IL PUNTO DI IMPRENDITORI CANAPA ITALIA
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COSA SUCCEDE AL CBD?
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pier-carlo-universe · 3 months ago
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Trump e il divieto di TikTok: un ordine esecutivo in arrivo per ritardare la decisione. Un nuovo capitolo nella battaglia tra politica e tecnologia negli Stati Uniti
L’applicazione TikTok, di proprietà della società cinese ByteDance, è da tempo al centro di un dibattito politico e di sicurezza nazionale negli Stati Uniti.
La questione TikTok negli Stati Uniti.L’applicazione TikTok, di proprietà della società cinese ByteDance, è da tempo al centro di un dibattito politico e di sicurezza nazionale negli Stati Uniti. L’ex presidente Donald Trump aveva espresso preoccupazioni sul fatto che i dati raccolti dall’app potessero essere condivisi con il governo cinese, mettendo a rischio la privacy dei cittadini…
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enkeynetwork · 7 days ago
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mezzopieno-news · 1 year ago
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SCOPERTO IL PRIMO METODO PER RICICLARE LA VISCOSA
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I ricercatori dell’Università di Lunds, in Svezia, sono riusciti per la prima volta a individuare il modo per riciclare completamente la viscosa, un materiale finora non sostenibilmente inserito nella catena circolare degli scarti.
Il nuovo metodo consente di convertire le fibre usurate in nuove fibre di viscosa utilizzando un processo che, per la prima volta, consente di sciogliere e convertire le complesse fibre di cellulosa del legno di cui è composto questo particolare tipo di tessuto, in nuove fibre di viscosa. “Le catene di cellulosa, il componente principale delle fibre vegetali, sono complesse e lunghe”, spiega Edvin Bågenholm-Ruuth, dell’Università di Lunds. Il processo sviluppato dai ricercatori svedesi ha il vantaggio di utilizzare un sale solubile, il Cloruro di Zinco Idrato, economico e contenente una percentuale molto minore di solfuro di carbonio rispetto agli inquinanti processi standard di filatura della viscosa.
La viscosa è una fibra artificiale appartenente alla categoria dei rayon che fu inventata per imitare la seta ma che utilizza una grande quantità di soda caustica nel processo di produzione, provocando un forte impatto ambientale. Questo nuovo procedimento evita la procedura di sbiancamento tradizionale, un passaggio che richiede molte risorse. La startup svedese ShareTex sta collaborando con i ricercatori per sviluppare ulteriormente questa tecnologia e per renderla accessibile su scala commerciale in breve tempo.
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Fonte: Lunds Universitet; Sharetex; foto di Karolina Grabowska
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anchesetuttinoino · 8 months ago
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Con scappellamento a destra.
Il possibile presidente degli Stati Uniti Harris risponde a una domanda su come intende frenare l'inflazione negli Stati Uniti.
X: “Beh… ok… Cominciamo dal fatto che i prezzi sono aumentati Le famiglie e i privati ​​si trovano di fronte al fatto che il pane è diventato più caro, la benzina è diventata più cara.
E dobbiamo capire cosa significa... Ciò è dovuto all'aumento del costo della vita.
Ciò è dovuto alla necessità di sperimentare lo stress e di utilizzare risorse limitate. Si tratta, infatti, di una fonte di stress per le famiglie, che non è solo economico, ma pesa anche sulla vita quotidiana.
Quindi lo prendiamo molto sul serio. E sappiamo dalla storia di questo problema negli Stati Uniti che quando si vedono aumentare i prezzi, ciò ha un impatto diretto sulla qualità della vita... Per tutte le persone nel nostro paese. Quindi, questo è un problema serio e lo prendiamo sul serio. E quindi questa è una priorità."
Nonostante le idee chiarissime e la raffinata strategia economica, Kamala si è ufficialmente rifiutata di partecipare al confronto televisivo con Trump... Non vuole svelare le sue doti segrete in anticipo insomma.
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pettirosso1959 · 8 months ago
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Finiti i sussidi, ecco che tutti i nodi vengono al pettine. Niente solare sul tetto (chi è il folle che spende 30 mila euro per pannelli FV che non restituiranno nemmeno la metà della somma spesa?), fine delle auto elettriche. I sussidi sono una distorsione del mercato, ma anche un modo legale per dirottare ingenti somme di denaro verso le lobby che speculano... Rammento che GM sta perdendo, in media, 10 mila dollari per ogni veicolo elettrico prodotto, tanto da arrivare a perdite nel settore per oltre 9 miliardi di dollari, un vero e proprio salasso economico.
Luglio 2024 drammatico per le auto elettriche in Germania: 30.762 unità vendute, con un crollo del 37% rispetto a luglio 2023. Tutto in tendenza, così che la crisi si aggrava nel più importante mercato di vetture d’Europa. Il calo più pesante da dicembre 2023, quando il governo tedesco ha improvvisamente eliminato i sussidi per i veicoli elettrici, evidenza Automotive News, in base ai numeri dell’autorità federale tedesca per i trasporti a motore KBA rivelati il 5 agosto. Di contro, le immatricolazioni dei veicoli senza spina sono aumentate del 7%.
Senza ecobonus statali, neppure i tedeschi, come gli altri abitanti del Vecchio Continente, comprano le elettriche, sempre molto costose per via degli investimenti delle Case. La situazione spinge a far dire a Constantin Gall, consulente di EY, che “l’aumento della mobilità elettrica si sta rivelando finora insostenibile. Il mercato ha perso tutto lo slancio e molti clienti dubitano delle prospettive delle auto elettriche”.
Chi cerca consolazione in altre statistiche ne resta deluso: la quota di vendite di veicoli elettrici in Germania a luglio è precipitata a poco meno del 13% dal 20% dell’anno precedente. Proprio quando i costruttori si aspettavano una rapida adozione di veicoli alimentati a batteria. Un problema sovrannazionale e trasversale, un virus che colpisce addirittura la Svezia, leader dei veicoli elettrici: consegne giù del 15%. In Svizzera -19%.
Il più grande, il Gruppo Volkswagen, ha dichiarato la scorsa settimana di aver tagliato la capacità negli stabilimenti ad alto costo in Germania e potrebbe anche cambiare i tempi di avvio della produzione di batterie. Mercedes e BMW meditano sul da farsi innanzi alla Caporetto del full electric.
Adesso, i colossi teutonici (come tutte le Case) fanno i conti con lo spettro delle multe dell’Unione europea, decisa a confermare il bando termico del 2035: o viene proposta una certa quota di elettriche, o scattano sanzioni pesantissime. In alternativa, si spende tantissimo per comprare ancora i crediti ecologici di Tesla.
Il tutto, mentre VW rischia di affrontare un impatto negativo di 2 miliardi di euro sugli utili il prossimo anno, secondo l’analista UBS Patrick Hummel. Come un effetto domino, le aziende chiedono meno batterie per elettriche ai fornitori, che vanno in “debito d’ossigeno” avendo meno commesse: la francese Valeo sta cercando acquirenti per due stabilimenti che non producono a sufficienza. Uno di questi era già stato ristrutturato per produrre parti di auto elettriche. OPmobility, un altro produttore francese di componenti, ha affermato che la produzione di veicoli elettrici è circa la metà rispetto alle attese.
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