#autodeterminazione
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Sono atea, apostata, anticlericale; sostengo il Diritto all'Autodeterminazione di ognuno; sono Attiva per una società in cui prevalga solo l'Etica ☀️ Amo le persone che, davanti ad una situazione ingiusta, 𝘯𝘰𝘯 𝘭𝘦 𝘮𝘢𝘯𝘥𝘢𝘯𝘰 𝘢 𝘥𝘪𝘳𝘦.
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" Il cielo plumbeo di settembre, le voci accalorate degli uomini di sotto, nel bar, le siepi del cortile ronzanti di api: quasi tempo di tornare a scuola. Il futuro. Ho tra i sette e i dieci anni, so di essere nata per fare qualcosa. Nessun fratello mi sbarra la strada con la precedenza del suo destino sul mio. Adesso so che l’atteggiamento di mia madre era anche frutto di un calcolo. Solo perché non apparteneva alla borghesia non significa che bisogna fargliele passare tutte. Voleva una figlia che, a differenza sua, non finisse a lavorare in fabbrica, che potesse mandare tutti a fanculo, che fosse libera, e per lei l’istruzione era quel fanculo e quella libertà. Così, da me, non si pretendeva nulla che fosse d’intralcio alla mia realizzazione, né commissioni né faccende domestiche di quelle che consumano le energie. Ciò che conta: che quella realizzazione non mi sia stata preclusa perché ero una femmina. Diventare qualcuno, per i miei, non aveva sesso. "
Annie Ernaux, La donna gelata, traduzione di Lorenzo Flabbi, Roma, L'Orma editore (collana Kreuzville Aleph), 2021¹, pp. 39-40.
[1ª Edizione originale: La Femme gelée, Paris, Éditions Gallimard, 1981]
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A trovarli ;)
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È a discrezione di ogni donna interpellare o meno l'uomo che l'ha messa incinta sul destino della propria gravidanza; nessuna donna è obbligata a farlo, nemmeno in termini etici; sentirsi obbligati a riguardo significa, come donne, aver maturato una cattiva percezione del proprio corpo: lo si considera in comproprietà con qualcun altro, quando invece appartiene solo ad ognuna di noi.
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Impedire ad un soggetto di poter decidere in piena autonomia del proprio corpo, in qualsiasi ambito (da quello sessuale all'abbigliamento), è una forma di controllo; ma quella forma di controllo (detta anche "moralità") funziona solo se siamo disponibili ad accettarla e a seguirla.
Solo la morte può frenare la volontà di applicare il diritto di autodeterminazione di un soggetto.
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La forza e la bellezza delle donne: riflessioni sulla femminilità contemporanea. Uno sguardo sulla complessità dell’identità femminile e sul ruolo delle donne nella società di oggi
La donna ritratta in questa immagine rappresenta un ideale di femminilità moderna: un volto sereno ma determinato, uno sguardo che esprime forza e dolcezza insieme
La donna ritratta in questa immagine rappresenta un ideale di femminilità moderna: un volto sereno ma determinato, uno sguardo che esprime forza e dolcezza insieme. Nel suo sguardo possiamo intravedere la storia e l’evoluzione di tutte le donne, il loro cammino verso l’autodeterminazione e la libertà, un percorso che si è intrecciato con lotte e conquiste, ma anche con il desiderio di rimanere…
#autodeterminazione#Autostima#Bellezza#bellezza interiore#Cambiamento#Complessità#Conquiste#Crescita Personale#Determinazione#dignità#donna moderna#Donne#donne contemporanee#Emancipazione#empowerment#Equilibrio#espressione#femminilità#femminismo#Forza Femminile#Forza Interiore#giovani donne#Identità femminile#indipendenza#ISPIRAZIONE#Libertà#lotta per i diritti#Modernità#Rappresentazione#resilienza
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Il modello di donna, desiderato dal maschio tossico, gira attorno alla propria madre castrata: nel momento in cui, più donne, si emancipano, gli uomini maschilisti sentono il proprio potere (sicurezze garantite da una società maschilista), vacillare: diventano, pertanto, aggressivi nei confronti di tutte le donne che, per essi, rappresentano il 𝘤𝘢𝘵𝘵𝘪𝘷𝘰 𝘦𝘴𝘦𝘮𝘱𝘪𝘰: temono che anche le altre donne, più insicure, vengano 𝘤𝘰𝘯𝘵𝘢𝘮𝘪𝘯𝘢𝘵𝘦 dall'autodeterminazione.
Noi non viviamo, ancora, in un 𝘗𝘢𝘦𝘴𝘦 𝘱𝘦𝘳 𝘥𝘰𝘯𝘯𝘦: di questo, vanno incolpati solo i maschi tossici.
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"Nel momento in cui lo schiavo decide che non sarà più uno schiavo, le sue catene cadono”. – Gandhi
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Un mondo di donne, ma non ancora 'per le donne'.
Una donna può essere Felice e crearsi un'indipendenza economica solo in quelle società dove il patriarcato non esiste e la parità di genere è Valore riconosciuto di Diritto e di fatto; una società, cioè dove le donne non sono strumenti (uteri e badanti) di una nazione, ma Persone che si autodeterminano.
È fondamentale rispettare L'UGUAGLIANZA e la DIGNITA' di tutte le Persone, indipendentemente dal loro genere e orientamento sessuale. La misogina, il maschilismo, vanno contro i principi di uguaglianza e di rispetto dei Diritti Umani, e non possono essere giustificati come semplici 'opinioni' o dogmi religiosi.
Il peggior comportamento da tenere davanti a condotte misogine sta nel giustificarle, considerandole ordinarie; essere discriminati, direttamente o indirettamente, subire molestie per questioni che non ledono alcuno è un Reato contro la Dignità d’una Persona.
L’Etica non sostiene che i comportamenti privati, il 'ruolo', la serie di comportamenti (moralità) che dovrebbe avere una donna pubblicamente debbano essere monitorati da sciamani e creduloni di sette religiose. Autodeterminarsi è un diritto inalienabile di ogni individuo: un credente ha diritto a vivere la propria ‘fede’, anche come martire di una iniqua sofferenza, ma non di imporre a terzi il suo ‘credo’. Il corpo d'una persona appartiene a quella persona soltanto, che ha il pieno Dritto di gestirlo come meglio pensa; ciò decade soltanto quando vi siano problematiche di salute pubblica.
È Etico aderire a iniziative che portano a riconoscere Diritti Civili e Sociali per tutti: una Qualità della Vita ottimale; ogni cittadino dovrebbe battersi per questo, conscio del fatto che essere Felici non è immorale, non è ‘peccato’, ma solo salutare.
È un diritto non essere perseguitati poiché donne: è necessaria una norma che vieti, a istituzioni religiose, come la chiesa cattolica, di fare apologia della misoginia, del maschilismo, poiché è la causa educativa principale di tanta, diffusa, misoginia in Italia: della discriminazione di genere, delle molestie e violenze perpetuate contro le donne, nonché dei numerosi femminicidi ancora compiuti.
E' necessario punire severamente qualsiasi condotta misogina, maschilista, patriarcale - a prescindere da chi la compia: che siano padre, madre, fratello, sorella, compagno, marito, amico, datore di lavoro, vicino di casa, sindaco, politico, sciamano d'una setta religiosa... la loro identità e ruoli non contano e non giustificano in alcun modo la loro Inciviltà.
E' importante educare bene alla sessualità le persone, fin da bambine: la misoginia, il maschilismo sono problemi ancora Reali della nostra odierna società italiana, così quanto l'omofobia. Temi come la Consensualità nei rapporti vanno affrontati tanto in famiglia quanto a scuola.
La misoginia è odio irrazionale nei confronti delle donne e rappresenta una prova di essere cresciuti in un ambiente familiare disfunzionale, dove i genitori non si comportano con Etica, valutando la portata degli insegnamenti incorretti. Là dove la famiglia non sia in grado di educare bene i propri figli, di provare empatia per gli altri, la scuola diventa il luogo ideale dove correggere gli errori formativi che un minore assorbe fra parenti, amici e catechesi.
Il ‘buon senso’ da applicare non può essere chiamato in causa per evitare di affrontare il riconoscimento della piena parità delle donne e non è sufficiente a proteggere le donne da abusi quotidiani, perché è un concetto soggettivo: un maschilista, un misogino, considera ‘buon senso’ offendere, molestare, tentare in ogni modo di subordinare e rendere fragile una donna.
Ci sono soggetti che considerano 'problemi' solo ciò che accade di negativo nella loro esistenza e sulla questione femminile rispondono con il benaltrismo, sminuendo le stesse donne che si sentono a disagio in un mondo che non è fatto su misura per loro.
Sono detestabili coloro che vogliono decidere le ALTRUI libertà per alzata di mano, invece che riconoscere Diritti Umani, come l'autodeterminazione (per tutti, non solo per le donne). Ci sono casi di violenza contro le donne, in Italia, come in molte altre parti del mondo; tali violenze assumono diverse forme, come la violenza fisica, verbale o psicologica.
La Società Ideale è quella che non discrimini alcuno per le sue propensioni, per il suo genere e identità sessuale, puntando alla Qualità Totale della Vita d'ognuno; eliminando ogni forma di pregiudizio. Coloro che hanno una visione strumentale della donna, in Italia, appartengono, in maggioranza, ad aree cattoliche che non hanno alcun rispetto per la Dignità delle Persone.
La religione, la religiosità sono fra le cause primarie di odio sociale: sono deleterie, in campo di Diritti Umani, sia il cristianesimo quanto l'islam; per arginarli serve vietare l'indottrinamento religioso imposto fin da bambini. La 'spiritualità' deve essere una Scelta.
La libertà femminile mette in discussione non solo una società su misura di 'maschio', come quella italiana, ma la chiesa cattolica stessa, la cui organizzazione è patriarcale: solo gli uomini possono diventare papi o sacerdoti; le donne, per la chiesa, non hanno Diritti.
Per andare d'accordo con un sacerdote della misogina chiesa cattolica, devi essere anche tu misogina; esistono, infatti, anche donne misogine, che odiano altre donne; che non percepiscono d'essere pedine d'una incultura che opprime le donne e le vuole pure in guerra fra loro.
Il cattolicesimo è pericoloso per donne e omosessuali; le donne che si omologano al patriarcato e lo tramandano di generazione, ai figli, vivono serenamente; chi si discosta, finisce molestata o ammazzata. Questa è la causa dei femminicidi a cui assistiamo in Italia.
In ogni epoca ci sono state persone che hanno messo in dubbio 'dio' e le religioni; in ogni epoca le religioni sono disposte ad uccidere, a molestare, a torturare, imprigionare gli 'infedeli', i 'diversi': quando non hai prove di ciò che sostieni, puoi solo ricorrere alla violenza per resistere nel tempo - proprio come accade con la religione.
Perché una questione sia vera e funzioni, deve esistere una prova: a stabilirlo sono stati anche coloro da cui abbiamo ereditato un mezzo informatico, un cellulare, un pc, internet, una casa, un impianto elettrico: prodotti che non provengono da dogmi, ma dal metodo sperimentale.
Rispettare le donne non è un ideale politico, appartenente a precise aree, ma segno di Civiltà - è la Civiltà che contraddistingue coloro che hanno messo da parte e superato disvalori religiosi, maleducazione religiosa, moralità, pregiudizi, per comportarsi con Etica.
In quanto donne abbiamo il Diritto di maturare una Coscienza; buona parte di femminicidi e molestie avvengono in contesti dove le altre donne lasciano da sola la vittima: non la proteggono, ma permettono che tutto ciò avvenga come se fossero fatti ordinari.
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Il corpo è Mio e lo gestisco come voglio Io.
Il corpo d'una persona appartiene a quella persona soltanto, che ha il pieno diritto di gestirlo come meglio pensa; ciò decade soltanto quando vi siano problematiche di salute pubblica. La nostra libertà termina quando i terzi (già nati) non incorrono in danni, attraverso il nostro comportamento.
Ciò che si forma all'interno del corpo di una donna è parte integrante del corpo di quella donna, pertanto le appartiene: solo lei, quella donna, ha diritto a decidere cosa farne. I terzi non hanno alcun diritto di intromettersi sulla gestione del Suo corpo.
I Diritti Civili non obbligano alcuno ad aderirvi, solo a rispettare le altrui scelte: in questo si differenziano rispetto alla moralità repressiva imposta ai credenti di religioni moleste, che opprimono le persone invece di favorirne la felicità.
L'aborto rientra nel diritto inalienabile di una persona ad autodeterminarsi; non è una ideologia, ma il riconoscimento oggettivo che il corpo di una donna appartiene solo a quella donna. Qualsiasi tentativo liberticida contro la gestione autonoma del proprio utero va considerato come reato: è uno stupro.
Chiunque, in veste religiosa o meno, pretenda perentoriamente di gestire il corpo altrui come se fosse il proprio, va trattato per quello che è oggettivamente: uno psicopatico e gentilmente invitato a sottoporsi a trattamento sanitario, di cui ha, senza alcun dubbio, urgente necessità.
Rispettare le donne non è un ideale politico, appartenente a precise aree, ma segno di Civiltà - è la Civiltà che contraddistingue coloro che hanno messo da parte e superato disvalori religiosi, maleducazione religiosa, moralità, pregiudizi, per comportarsi con Etica.
Il fatto che la vita di molti organismi viventi, tra cui la nostra, si sia sviluppata ed evoluta, a partire da miliardi di anni fa, non significa in alcun modo che una donna debba sentirsi obbligata a partorire: una donna è una Persona, non una 'incubatrice di figli'. Coloro che hanno una visione strumentale della donna appartengono ad aree religiose - e la religione non ha nulla a che vedere con la Verità e il rispetto per le persone.
Autodeterminarsi è un diritto inalienabile di ogni individuo: un credente ha diritto a vivere la propria 'fede', anche come martire di una iniqua sofferenza, ma non di imporre a terzi il suo 'credo'.
Esistono milioni di bambini nati in Paesi poveri, la cui speranza di vita è molto bassa; ci sono milioni di bambini oggetto di abusi, di violenza, di schiavitù d'ogni sorta: non è logico occuparsi di un 'grumo di cellule' incoscienti ignorando i diritti di chi è già nato, è minore, è cosciente e ha bisogno di protezione. Coloro che si battono per la Felicità dei bambini, si occupano di bambini, cioè di Persone nate.
Un ovulo fecondato non è una persona: perché lo diventi, deve affrontare una gravidanza, cioè un periodo di formazione, durante il quale non esiste certezza alcuna che il processo vada a buon fine. Per tali motivi scientifici, definiamo persone solo coloro che sono già nate.
Chi pensa che l'aborto sia omicidio, non abortisca o intervenga sul proprio corpo con una vasectomia. Gli altri, con il loro corpo - che è solo il loro! - fanno ciò che meglio pensano. Si può essere pro-vita, ma non con gli uteri degli altri.
La decisione di una donna di abortire deve essere rispettata, indipendentemente dalle opinioni personali di chi osserva un fenomeno, come l'aborto, che riguarda solo la donna coinvolta, non i terzi.
È importante rispettare le decisioni delle donne sul proprio corpo, non giudicarle, nonché promuovere un dialogo rispettoso, un ambiente inclusivo, anche per garantire che le donne abbiano accesso a opzioni di assistenza sanitaria sicure, sostegno psicologico, quando vogliono abortire.
L'aborto non è omicidio, ma interruzione di gravidanza: ogni 'opinione' volta a colpevolizzare le donne relativamente alle scelte fatte sul loro corpo, sul loro diritto ad autodeterminarsi, si configura come molestia - e come tale va denunciata alle Autorità di Polizia.
#donna#autodeterminazione#gestione del Proprio corpo#Il corpo è Mio e lo gestisco come voglio Io#diritto inalienabile#aborto
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Io, donna, non ho mai autorizzato alcun politico, alcuna religione, a decidere che cosa si debba fare di ciò che accade e si formi all'interno del mio utero. L'utero è mio, e decido io come gestirlo: non terzi, che non ho mai delegato in alcun modo a gestire il MIO corpo.
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La normativa sulla maternità surrogata, tradizionale e gestazionale, ha già risolto ogni questione etica: l'approccio alla pratica è scientifico; si argomenta guardando all'ovulo donato, esattamente come se fosse un rene, del sangue o midollo spinale.
Ciò che la normativa sulla gpa non può risolvere è la povertà: per risolvere la povertà nel mondo, ancora esistente, serve un approccio politico etico: distribuire le risorse a tutti, non solo ad alcuni, costringendo i ricchi ad esserlo meno.
Non ci sono argomentazioni valide contro la maternità surrogata; il fatto che ci siano donne povere coinvolte è un tema che alla politica di destra italiana non interessa, e usa a sproposito, visto che la politica di destra italiana difende solo la parte più privilegiata di una società e si rende responsabile dell'altrui povertà.
È un diritto voler crescere un bambino: autodeterminarsi è un diritto inalienabile per ogni essere umano - e ciò abbraccia anche maternità, adozione, maternità surrogata; ciò che non è un diritto, è rendere difficile la vita altrui con la moralità.
#gestazione per altri#gpa#diritto#diritto inalienabile#bambino#risorse#povertà#etica#approccio scientifico#autodeterminazione#moralità
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“ I raggi delle torri non erano destinati ai degenerati. Agivano sul sistema nervoso di tutti gli esseri umani che abitavano su quel pianeta. Il meccanismo fisiologico non era ancora stato individuato, ma gli effetti principali dell'irradiazione si potevano riassumere così: il cervello perdeva la propria capacità di analisi critica. Ogni individuo pensante si trasformava in un individuo credente e, come se non bastasse, credente in maniera fideistica e fanatica, a dispetto dell'evidenza della realtà. A chi si trovava nel campo di irradiazione si poteva far credere qualsiasi cosa con i mezzi più elementari, e costui recepiva ciò che gli veniva inculcato come l'unica verità possibile ed era disposto, in suo nome, a vivere, soffrire e morire. E questo campo era onnipresente. Invisibile, onnipervasivo, eterno. A irradiarlo ininterrottamente era la gigantesca rete di torri che copriva il Paese. Come un enorme aspirapolvere, risucchiava da decine di migliaia di anime qualsiasi dubbio riguardo a ciò che strombazzavano giornali, radio, televisione, opuscoli, ciò che sostenevano gli insegnanti a scuola e gli ufficiali nelle caserme, ciò che splendeva sulle scritte al neon nelle strade e che predicavano dai pulpiti delle chiese. I Padri Ignoti dirigevano a loro piacimento la volontà e l'energia di milioni di persone. Potevano costringere le masse ad adorarli (e lo facevano); potevano suscitare in esse un odio imperituro nei confronti dei nemici interni ed esterni; avrebbero potuto trasformarli a milioni in carne da cannone e da mitragliatrice, e quei milioni sarebbero andati a morire senza batter ciglio; avrebbero potuto obbligarli ad ammazzarsi l'un l'altro in nome di qualsiasi cosa; avrebbero potuto scatenare un'epidemia di suicidi, se gliene fosse punta vaghezza... I Padri potevano tutto. “
Arkadij e Boris Strugackij, L'isola abitata, con una postfazione di Boris Strugackij, traduzione e saggio critico di Valentina Parisi, Carbonio editore (collana Cielo stellato n° 42), 2021¹, pp. 205-206.
[1ª Edizione originale: Обитаемый остров (versione censurata) sulla rivista letteraria sovietica Neva nel 1969, numeri 3, 4 e 5]
#L'isola abitata#Strugackij#Strugatsky#Strugatzki#leggere#letteratura fantascientifica#Strougatski#letture#fantascienza#letteratura sovietica degli anni '70#utopia#distopia#narrativa#letteratura degli anni '60#Valentina Parisi#oppressione#libri#citazioni letterarie#assolutismo#tirannia#rivoluzione#Urss#romanzi di fantascienza#militarismo#propaganda#eversione#autodeterminazione#libertà#ipnosi#controllo mentale
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youtube
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La subcultura romantica e moralista, ancora troppo diffuse, fanno male alle donne; deve essere sostituita dalla Cultura Scientifica, la quale evidenzia che la monogamia non esiste nella nostra specie: siamo tutti promiscui.
Ogni persona appartiene solo a se stessa: non esiste il concetto di "tradimento", esiste solo la possessività (sentimento negativo) che nasce, cresce e si impara in ambienti familiari disfunzionali.
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Sono atea, apostata, anticlericale; sostengo il Diritto all'Autodeterminazione di ognuno; sono Attiva per una società in cui prevalga solo l'Etica.
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