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La bella incompiuta - Andrea Scotto: Un Viaggio tra le Cronache e la Vita della Chiesa di San Nicolò a Novi Ligure
Storia e Vita della Chiesa di San Nicolò raccontate da Andrea Scotto
Storia e Vita della Chiesa di San Nicolò raccontate da Andrea Scotto Andrea Scotto, ingegnere e appassionato ricercatore, con La bella incompiuta ci accompagna in un viaggio che attraversa la Storia e la Vita della chiesa di San Nicolò a Novi Ligure. Partendo da cronache documentate, come il verbale di un’assemblea politica svoltasi nella chiesa, Scotto svela come, in epoca medievale, tali…
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N.E. 02/2024 - "Meraviglie" di Simone Magli, recensione di Lorenzo Spurio
La nuova pubblicazione del poeta pistoiese Simone Magli, Meraviglie (Antipodes, 2023), contiene una cinquantina di testi brevi dal taglio prettamente esistenziale, spesso connotati da una forte carica simbolica. Quest’opera, che segue le precedenti L’ultimo ermetico (Puntoacapo, 2021), Imparando (Puntoacapo, 2021) e La solitudine di certi voli (I.S.R.Pt Editore, 2022), prosegue, come naturale…
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Poesia di Evaristo Seghetta
Seghetta Andreoli è nato nel 1953 a Montegabbione, in provincia di Terni, dove vive. Tra le sue raccolte di versi: Il geranio sopra la cantina (Puntoacapo Editrice, 2023).
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Fano: A Passaggi, il festival della poesia con il vincitore del Premio Fortini
Fano: A Passaggi, il festival della poesia con il vincitore del Premio Fortini. L’ultima pagina dell’edizione 2023 di Passaggi Festival sarà scritta in versi: a chiudere la manifestazione dedicata ai libri, in programma a Fano, sarà il mini festival di poesia ‘Passaggi diVersi’: tre appuntamenti, tutti concentrati nella serata finale di domenica 25. Ad aprire sarà il ‘Premio letterario internazionale Franco Fortini’ (ore 21): sarà proclamato il vincitore dell’ottava edizione, scelto fra la cinquina finalista composta da Prisca Agustoni (Verso la ruggine, ed. Interlinea), Francesco Brancati (L’assedio della gioia, ed. Le Lettere), Marilena Renda (Fuoco degli occhi, Nino Aragno editore), Mary Barbara Tolusso (Apolide, ed. Mondadori), Gian Mario Villalta (Dove sono gli anni, ed. Garzanti). La Giuria del Premio, è presieduta da Christian Sinicco e composta da Maria Borio (segretaria), Bernardo De Luca, Tommaso Di Dio, Carmen Gallo, Paolo Giovannetti, Fabrizio Lombardo, Francesca Marica, Giuseppe Nibali (segretario), Niccolò Scaffai, Francesco Terzago, Italo Testa e Antonio Tricomi, Il Premio Letterario Internazionale “Franco Fortini” è organizzato da Poiein APS in partenariato con Passaggi Cultura e in collaborazione con Centro Interdipartimentale di Ricerca Franco Fortini in “Storia della tradizione culturale del Novecento” – Università di Siena, Fondazione per la critica sociale, Fondazione Palazzo Litta per Arti Onlus – MTM, Ass. Culturale Perda Sonadora – Festival Cabudanne de sos Poetas e Dipartimento di Comunicazione, arti e media “Giampaolo Fabris” dell’Università IULM. A seguire l’appuntamento dedicato agli ‘Editori coraggiosi’ (ore 22), con due coppie formate da editore e poeta, intervistate da Fabrizio Lombardo. Ci saranno Franca Mancinelli, curatrice della collana di poesia dell’editore Anima Mundi, insieme con la poetessa Roberta Castoldi, autrice de “La formula dell’orizzonte” (AnimaMundi), e Cristina Daglio, editrice di Puntoacapo, con il poeta Luca Nicoletti (“Rappresentazione della Luna”, Puntoacapo edizioni). Si terminerà, dalle 23 a mezzanotte, con ‘Calici diVersi’, con letture di poesie e degustazione di vini marchigiani dell’azienda Crespaia di Fano, e con il brindisi finale di Passaggi Festival 2023. I poeti protagonisti della lettura ad alta voce saranno Christian Sinicco, finalista al Premio Strega Poesia con ‘Ballate di Lagosta’ (Donzelli); Francesca Bavosi, autrice di “Ipotesi di misura” (Fara Editore); Gianni Iasimone con “Il mondo che credevo. Un poema metà-fisico” (Arcipelago Itaca); Daniele Ricci con “Lezione di meraviglia” (Italic Pequod) di, Salvatore Ritrovato con “La circonferenza della vita” (Marcos y Marcos). A presentare la serata saranno Fabrizio Lombardo e Marta Mallucci del social media team di Passaggi. “Quest’anno - spiega Lombardo, curatore della rassegna - abbiamo condensato in una serata lo spirito che all’interno di Passaggi festival rappresenta la poesia, ovvero uno sguardo intenso che ritiene la scrittura poetica capace di descrivere il presente meglio di altre forme. In quest’edizione ne sono testimonianza libri importanti come quelli in finale al premio Fortini; le voci al femminile dei progetti editoriali che andremo a raccontare; le diverse scritture che ascolteremo nel reading che chiuderà la rassegna e il festival”.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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Giulio Cesare - Rolling Stones
L’esordio discografico del poeta e visual artist Giulio Marchetti
Un pop elettronico dal sapore retro che, nel videoclip, ha come protagonista Anastasia Kuzmina di Ballando con le stelle
“Rolling Stones” è un brano con tutte le velleità del primo singolo, già a partire dal titolo rock e graffiante, ma ancor prima dal nome del nuovo progetto musicale che cita un personaggio storico imponente come Giulio Cesare. «È un’affermazione di identità e di intenti, in un certo senso» Giulio Cesare.
Dopo aver incontrato, da poeta, Riccardo Sinigallia (sua la nota del libro Specchi ciechi) ed aver collaborato, come visual artist, anche con Achille Lauro (Sanremo ed Eurovision 2022), nasce il primo tiratissimo singolo “Rolling Stones”, prodotto da Leo Pari, uno dei massimi esponenti della scena indie in Italia.
Per quanto concerne l’aspetto sonoro, si tratta di un pop elettronico dalle vibes retro, un sapore anni ‘80, con un testo ricercato e personale che deriva, quasi per osmosi, dall’esperienza poetica ultradecennale di Giulio Cesare, autore di sette raccolte pubblicate.
«È stato proprio conversando con Leo Pari, un giorno in studio di registrazione, che uscì una definizione “quasi dance” per questo singolo. Si voleva cioè intendere che “Rolling Stones” fosse anche un pezzo ballabile. A quel punto non restava che ingaggiare la migliore ballerina su piazza. La protagonista del videoclip, infatti, arriva direttamente dalla prima serata di Rai 1; è Anastasia Kuzmina di Ballando con le stelle, storico programma del sabato sera» Giulio Cesare.
Etichetta: Matilde Dischi - MAIONESE project Radio date: 7 aprile 2023
Giulio Marchetti è nato a Roma nel 1982. Ha esordito in poesia con “Il sogno della vita” (Novi Ligure, 2008), finalista al “Premio Carver” e segnalato con menzione speciale della giuria al Premio “Laurentum”. Nel 2010 ha pubblicato, con prefazione di Paolo Ruffilli, “Energia del vuoto” (puntoacapo), seguita nel 2012 da “La notte oscura” (ibidem). Con “Cieli immensi”, tratta da quella raccolta, ha vinto il Premio “Laurentum” 2011, sezione sms. “La notte oscura” ha ottenuto il 3° posto al Premio Nazionale di Arti Letterarie “Città di Torino” e al Premio Internazionale “Tulliola” ed è stato finalista al Premio “Città di Sassari”. Nel 2014 ha riunito le precedenti pubblicazioni e la sezione inedita Disastri nella raccolta Apologia del sublime (puntoacapo), segnalata al Premio “Città di Sassari”. Nel 2015 ha pubblicato “Ghiaccio nero” (Ladolfi), premiato con menzione speciale di merito e medaglia d’onore al Premio Internazionale di poesia “Don Luigi Di Liegro”. Con la poesia “A metà”, è stato inoltre selezionato per “Il fiore della poesia italiana” (tomo II – i contemporanei), un grande progetto antologico che raccoglie il meglio della poesia italiana (puntoacapo, 2016). Nel 2020 ha pubblicato “Specchi ciechi” (puntoacapo), 1° posto al Premio “Città di Sassari” ed al Premio “Nabokov”, 3° posto al Premio “Tra Secchia e Panaro” e segnalato ai premi “Di Liegro”, “Lorenzo Montano” e Arti Letterarie “Città di Torino”. Nel 2023 è prevista inoltre la pubblicazione della settima raccolta di poesie, “Varco cielo” (puntoacapo). Tra i suoi prefatori, figurano: Maria Grazia Calandrone e Dante Maffia. Della sua poesia si è occupato, altresì, il Prof. Gabriele La Porta, storico conduttore e direttore Rai.
Per quanto concerne l’arte visuale, la sua variegata produzione rivela un’ispirazione comune che, sospesa tra ironia e critica, denuncia le contraddizioni e i paradossi del nostro tempo. Ha fondato il “Gruppo Mira”, selezionato per la mostra “Paesaggi inimmaginabili. Cartoline dal nostro pianeta” promossa da BienNolo e ArtCityLab. Il 23 dicembre 2020 è uscita su la Repubblica la sua opera “Dramazon”, di cui l’autore ha avuto modo di parlare all’interno di un’intervista rilasciata alla redazione del noto quotidiano, proprio nello stesso giorno. Le sue opere sono state pubblicate dalle maggiori riviste di settore tra cui Artribune ed Exibart. Tra le collaborazioni artistiche, si segnala la partnership con il cantante e performer Achille Lauro (Sanremo ed Eurovision 2022). Nell’autunno 2022 lancia la sua prima mostra nel Metaverso TIME e partecipa alla mostra collettiva Retina (galleria InQuadro), in occasione della RAW Art Night promossa dalla Rome Art Week. Il felice incontro con il critico Gianluca Marziani, curatore in Italia di Banksy (tra i maggiori artisti viventi), mette in cantiere ulteriori autorevoli iniziative, tra cui Logos Infinito (progetto di arte diffusa sulla parola – nuovo spazio d’arte contemporanea Recanati) e la mostra personale “Giulio Marchetti. Arcipelago esistenziale”, a cui peraltro collabora anche Davide Gavioli, già Social Media Manager per Arte Fiera.
Per il 7 aprile 2023, con il singolo Rolling Stones, è previsto il lancio del suo nuovo progetto musicale Giulio Cesare, il risultato della sua consapevolezza artistica pluriennale e multidisciplinare, nonché il frutto di lunghe amicizie con cantautori e produttori speciali, tra cui Riccardo Sinigallia e Leo Pari. SOCIAL
WWW: https://www.giuliomarchettiart.it/ Instagram: @giuliomarchetti_artist
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La regola dell’orizzonte di Alessandra Paganardi
La chimica testarda del carbonio Non si stancava di rifare mondi dove non ero stata mai prevista
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U! - Giancarmine Fiume - puntoacapo Editrice - comunicato stampa
U! – Giancarmine Fiume – puntoacapo Editrice – comunicato stampa
U! – Giancarmine Fiume puntoacapo Editrice Dai sotterranei sommersi si levano crisalidi di fuoco come vestali nei lumini delle lattine vuote di birra. Inizia la messa e dalle nebbie della tua caverna affiorano, ferruginosi, i sospiri di una crescente litania. “U! appare più come poema unitario, che come raccolta di poesie; costruito secondo un’architettura precisa che si snoda in due sezioni…
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“Non sei ben certo se vivi un’altra vita oppure sei la vittima prescelta di un perverso demonio un po’ incline al patetico”: sulla poesia di Loris Maria Marchetti
Latitudini fluttuanti (puntoacapo, 2019) è il titolo dell’antologia che raccoglie i pezzi migliori della quarantennale produzione poetica del piemontese Loris Maria Marchetti, che ha fatto della dubitanza una ragione di fede. Una fede dedita a quell’abbandono all’Essere (ovvero la temporalità) nel quale aleggiamo come dormienti su una nuvola, entro cui diluvia. Infatti, nella poesia Credevo che l’ora fosse giunta…, leggiamo: […] sia fatta la volontà del caso / o del fato o di Dio); il poeta, parrebbe, non si concede una sola via di salvezza, ma mantiene ben tre possibilità – riducendo ciascuna a un gioco di simboli, a un’intercambiabile «casa della speranza»; non priva di valore, beninteso: poiché la speranza affiora dall’impronta che il simbolo pone in noi.
Quella di Marchetti non è una poesia che si pone a guida delle genti, ma bensì è erede della supplica montaliana: Non chiederci la parola che squadri da ogni lato / l’animo nostro informe […] Codesto solo oggi possiamo dirti, / ciò che non siamo, ciò che non vogliamo. Alle volte Marchetti pare non saper dire neppure quest’ultima cosa, invero: il suo è un costante esercizio d’agnosticismo che dubita d’ogni cosa, pure di dubitare. Una sorta di «scetticismo debole» che si affaccia con insoddisfazione pure ai piaceri edonistici, poiché (essendo poeta) è uno straniero nel mondo: perennemente alla ricerca d’un luogo che lo contenga, perennemente conscio dell’inesistenza di questo. La serenità, nella sua poesia, si palesa nel viaggio: una sorta di distrazione dall’irrequietezza, galeotta la mobilitazione del corpo. Nelle sue città ideali trova l’immagine d’assumere per il futuro, ma tornando nell’austera Torino ogni caratterizzazione rosata si ridipinge di grigia quotidianità.
Marchetti, fondamentalmente, è un fiero abitatore della sua città: infatti, durante tutta la sua opera, cerca d’immortalarla quale dignitoso sfondo d’un’esistenza che ricerca la soluzione a un mistero mai fondato. La vita stessa è questo mistero, e noi tutti lo rincorriamo senza accorgerci del suo non essere; ché nulla è la vita se non casualità imbellettata d’arte e paranoie. È in questa neutralità che Marchetti appare coerente: perché sforzarsi di magnificare la norma? Semmai – della norma – potremmo inquietarci, comprendendoci «una povera cosa» di fronte al suo assoluto; nella poesia Momenti di debolezza scrive: Non sei ben certo se vivi un’altra vita / oppure sei la vittima prescelta / di un perverso demonio / un po’ incline al patetico. Nella mia visione, il detto demonio è la nostra stessa «presenza terrestre», che stordiamo per dichiararci impossibilitati a proseguire la risalita verso il nulla (che forse è Dio). In Marchetti, v’è come un pericolo nel porre definitivamente un accenno di compiutezza: tutto è lasciato in quell’accogliente epoché, che pare la definitività stessa. Nel saggio critico Il sacrificio delle nuvole (in La difficile amicizia delle parole. Cronache di poesia, Achille e La Tartaruga Edizioni, 2019), Mario Marchisio, sostiene (cerco di parafrasarlo) che, in Marchetti, la sospensione del giudizio sia un ammortizzatore della visione immanentista; altresì tendo a evidenziarne il carattere «propulsorio», giacché il suo punto di partenza è già l’incertezza, e quello d’arrivo lo sarà a sua volta. Trovo questa visione positivamente (e motivatamente) rassegnata all’impossibilità d’assoluto: rendendosene dunque testimone militante, nelle forme d’un diarismo che (ponendo anzitutto confidenza a sé stesso) si mostra in tutta la sua umana fragilità quale figlio d’un Novecento traballante, e dunque saggissimo. (Paolo Pera)
***
Momenti di debolezza da Il prisma e la fenice (1977)
In una notte di dicembre prossima a Natale può darsi il caso di visite improvvise, di ritorni sopiti sotto cumuli di anni. Da un accordo imprevisto rampollano i temi della tua giovinezza. Eppure tu sai bene che non sei più elegiaco, il viaggio che hai compiuto ti ha aperto gli occhi, le cose (almeno credi) le conosci: sai che non resta spazio per sognare, che il bene e il male sono impercettibili, il tramonto ti lascia indifferente e le care ragazze di quel tempo fanno i notai o aprono boutiques. Dal passato non nascono che ceneri… Ma tu provasti un dolce struggimento quella notte per gli inattesi ospiti e quasi eri turbato. Non sei ben certo se vivi un’altra vita oppure sei la vittima prescelta di un perverso demonio un po’ incline al patetico.
*
“Credevo che l’ora fosse giunta…” da Il Paradiso in Terra (1998)
Credevo che l’ora fosse giunta («forse è un po’ presto» mi venne di pensare «ma sia fatta la volontà del caso o del fato o di Dio») quella mattina su un sedile di pietra di Palais de Chaillot dalla parte dell’ombra… Fu soltanto uno scherzo del caldo, della stanchezza. Fosse pur stato altro, in fondo avrebbe avuto un volto meno inglorioso, meno amaro, forse meno probabile a Parigi – lembo della mia vita (l’unico, forse) impermeabile all’angoscia.
Loris Maria Marchetti
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Pubblicata la nuova raccolta poetica di Giulio Marchetti, "Specchi ciechi"
Pubblicata la nuova raccolta poetica di Giulio Marchetti, “Specchi ciechi”
Giulio Marchetti (Roma, 1982) ha esordito con Il sogno della vita (2008) – finalista al “Premio Carver”) a cui sono seguiti Energia del vuoto (2010) e La notte oscura (2012). In Apologia del sublime (2014) ha raccolto le precedenti pubblicazioni con l’aggiunta della sezione di inediti dal titolo “Disastri”. A questa opera sono seguite Ghiaccio nero (2015) e Specchi ciechi (2020).
Con la silloge C…
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"Chiamata contro le armi", antologia in uscita
“Chiamata contro le armi”, antologia in uscita
Soddisfatto di aver preso parte, con un endecaverso inedito intitolato Désengagé, a questa antologia in uscita per puntoacapo Editrice e curata da Nadia Cavalera, che in passato ha diretto insieme al poeta Edoardo Sanguineti la rivista Bollettario. Sottotitolo: Sessanta poet* reclamano la pace: non una ‘chiamata alle armi’ bensì una chiamata contro le armi, un interventismo controcorrente e…
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Evaristo Seghetta
Da “Il Geranio sopra la cantina” Puntoacapo Editrice ( maggio 2023)
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Caffè. La Stimmung di V.S. Gaudio con Loris Maria Marchetti
Caffè. La Stimmung di V.S. Gaudio con Loris Maria Marchetti
Caffè. Stimmung di V.S. Gaudio con i Caffè di Loris Maria Marchetti[i]
I
Tra i piccoli caffè della città
più accoglienti e discreti
per rintanarsi anche con chiunque
non ami ve n’è uno ideale,
forse quello nella piazzetta
del Conte Verde, se ricordo
bene, in pieno centro, là dietro
in cui ci sono stato ma non
ricordo con chi, forse vi capitai
con un amico poeta e neppure
dopo quando ci…
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Morandotti Lorenzo, I demoni della speranza, puntoacapo editrice, 2022
Morandotti Lorenzo, I demoni della speranza, puntoacapo editrice, 2022
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Intervista di Alessia Mocci a Giulio Marchetti: vi presentiamo la raccolta Specchi ciechi
Intervista di Alessia Mocci a Giulio Marchetti: vi presentiamo la raccolta Specchi ciechi
“Le proprie inclinazioni risultano socialmente oppresse dal senso utilitaristico dominante, a partire dall’istruzione. “Le cose monotone” ben presto saranno delegate alle macchine (che ormai svolgono gran parte dei lavori ripetitivi un tempo affidati agli esseri umani). Non si tratterà più di cercare lavoro, ma di creare lavoro. Forse allora l’unica risposta sarà: creatività.” – Giulio Marchetti
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