#miglioramento continuo
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pier-carlo-universe · 1 month ago
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L’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Alessandria trionfa con il Lean Healthcare Award
Un premio prestigioso per l’eccellenza nell’innovazione sanitaria
Un premio prestigioso per l’eccellenza nell’innovazione sanitaria L’Azienda Ospedaliero-Universitaria (AOU) di Alessandria ha conquistato il Lean Healthcare Award, il più importante riconoscimento italiano per i progetti di riorganizzazione e miglioramento nel settore sanitario. Un traguardo significativo che porta, per la prima volta, il Piemonte sul podio di questa prestigiosa…
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campadailyblog · 5 months ago
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Piano di Sviluppo Professionale: Creare un Percorso di Crescita
Un piano di sviluppo professionale è fondamentale per chi vuole crescere nel suo lavoro. Aiuta a monitorare e facilitare la propria crescita lavorativa. Questo piano strategico traccia il progresso di ogni dipendente, guidandolo verso i propri obiettivi sviluppo. Creare un piano significa offrire un chiaro itinerario verso i successi. Incentiva anche il miglioramento delle competenze…
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kon-igi · 1 year ago
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Ciao Kon. Sono una sanitaria pubblica da molti anni. Sempre più spesso sento il peso di un'organizzazione che pezza ma non risolve, delle responsabilità assolte e liquidate con una pacca sulla spalla. Della stanchezza. Non ho più entusiasmo. So che è il momento d'oro del privato, ma non ho mai creduto alla favoletta del Bengodi, prima gli schiavi erano loro, adesso noi, la ruota prima o poi girerà di nuovo e resteranno sempre i conti da pagare. Certe vicende personali rendono tutto più pesante per il lavoro continuo che devo fare su me stessa. La professione mi ha curata tanto, adesso è come se l'avessi associata al mio malessere e volessi almeno cambiare posto... ma finora oltre a sentirmi dire che sono brava e l'occasione ci sarà, non ho ottenuto alcun miglioramento. Anzi. Sento di poter andare avanti, di essermi almeno allontanata un po'dal baratro della depressione, ma sento sempre addosso le sue dita viscide e l'impasse di non saper decidere cosa potrebbe essere meglio per me professionalmente, come mettere in fila le priorità. Non ti chiedo risposte, solo grazie di ascoltarmi, adesso come altre volte. Grazie.
Sai qual è il tuo errore?
Lo stesso che ho fatto io cioè credere che chi è sopra di te nella struttura piramidale organizzativa si occupi della cura degli altri con le tue stesse motivazioni.
E bada bene che il mio non è un giudizio sul singolo (esisteranno sempre persone ben motivate quanto abietti approfittatori) ma una considerazione sul sistema: più sali nella piramide, più paiono piccole le persone, fino ad assomigliare a numeri tutti uguali... e a volte diversi, quindi meno importanti.
E più sali, più diventano grandi le pressioni che ti fanno e i compromessi a cui devi scendere per evitare che il castello di carte crolli.
Perché il castello di carta, questo castello di carta E' destinato a crollare, senz'ombra di dubbio alcuna.
Da una parte c'è l'inclinazione di molte persone alla cura e all'accudimento (alcuni usano il termine 'missione' ma a me fa schifo perché sottintende abnegazione, sacrificio e troppo spesso annullamento) e poi ci sono quelli che soppesano le scelte con la bilancia del profitto, perché in una società come la nostra questo è il metro di misura che va per la maggiore...
L'utilità.
Prendi un cane non perché sia un membro della tua famiglia ma perché faccia la guardia, studi non per essere migliore della persona che eri ieri ma perché ti eleva nella succitata piramide, aiuti qualcuno non perché si vada avanti tutti assieme ma perché poi lui saldi il suo debito con te, costruisci non per la gioia della creazione ma per competere, ami non per 'sentire' l'altro ma perché l'altro ti ascolti e basta.
Io ho 'risolto' il problema fuggendo, letteralmente, anche solo dalla visione di quella piramide (senza nemmeno interessarmi al posto che avevo in essa) e lavorando in un contesto piccolo, in cima a una montagna e fuori dal mondo.
Detto da altri, avevo tutte le carte in regola per 'fare carriera' e per un po' ho avuto il pensiero e l'illusione che, magari, sulla parte alta della piramide avrei potuto fare qualcosa per cambiare le cose ma vedendo con chi avrei dovuto avere a che fare mi sono reso conto che non avrei avuto le forze fisiche e psichiche e che molto probabilmente sarei dovuto soccombere a quella merda che è la realpolitik.
No, grazie.
Preferisco aiutare e prendermi cura degli altri stando in basso, venendo deriso da colleghi che hanno fatto carriera e portando a casa uno stipendio decisamente modesto ma senza aver abiurato nemmeno per un attimo a quello che mi ero ripromesso tanti anni fa, quando ho cominciato a fare questo mestiere...
Nessuno verrà lasciato indietro.
Ed è faticoso perché le bestemmie te la cavano a forza dal cuore, con i loro sotterfugi, i loro compromessi al ribasso e la loro cecità verso tutto tranne che il guadagno e la gratificazione di un ego gonfio come la vescica di un alcolizzato.
E allora non rimane che aiutare dal basso, ignorando le false lodi da giuda iscariota, continuando per la nostra strada e spesso scegliendo quella che per altri è meno conveniente... ma certe persone non cercano il lustro o la gratificazione fine a se stessa.
Io con l'utilità dettata dagli altri è trent'anni che mi ci pulisco il culo.
Piango chi è andato insieme a chi è rimasto, tendo mille mani alle mille e uno persone che hanno bisogno (perché davvero non li puoi salvare tutti) e nella folla con cui proseguo il cammino verso non so dove mi tengo strette le persone a cui voglio bene.
Quando il castello di carte crollerà, tu sarai lontana e di gran lunga migliore di chi ti maledirà, perché nemmeno allora ti avrà voluto dare ragione.
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eleonorabuffon · 8 months ago
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valentina-lauricella · 8 months ago
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Dopo aver letto tre post su Facebook
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Santa Teresina dice che non possiamo (noi credenti) passare il tempo a lamentarci come persone che non hanno speranza.
Chi fa le sue lamentazioni a Dio, le fa perché non crede fino in fondo in Lui e non accetta di abbandonare il proprio pensiero umano per affidarlo al "pensiero puro" di Dio che lo sublima.
Santa Teresa, molto tempo prima, diceva con finezza di psicologa che la contraddizione è la caratteristica principale della natura umana, la quale trova dolcezza nell'amore e pace nella lotta.
Come dire, meglio il dolore e l'azione, anche rischiosa, piuttosto che la noia. E ciò per quale motivo? Perché l'uomo, nel suo stato di quiete, non è quieto come gli animali, ma sente la pura infelicità. E perché questo meccanismo? Perché la sua intelligenza cresca con sempre nuove prove. Ma lo sviluppo dell'intelligenza non riduce il senso d'infelicità e d'inquietudine, anzi forse lo approfondisce. Quel desiderio insaziabile di progresso e miglioramento del proprio stato, il desiderio continuo, ci fa avanzare nella tecnologia e nell'insita infelicità, in un processo cannibale (la ragione divora sé stessa e la creatura che ne è portatrice). Quindi, forse, dovremmo interpretare la noia in senso religioso, come quella "sveglia" che Dio ha messo dentro di noi perché ci mettiamo alla prova nella vita, lottando e gustandone l'amaro, il che ci darebbe "dolcezza" e "pace" come dice Santa Teresa, perché ciò è il nostro dovere spirituale in grado di traghettarci alla "vera" dolcezza e pace, ovvero il "pensiero puro" che è Dio.
Emil Cioran dice che un Messia dovrebbe guarirci dalla nostra "mania del meglio",
che è come dire quell'illimitato amore di sé che ci rende costantemente insoddisfatti del nostro stato desiderandone uno migliore (e al meglio non c'è limite). Cioran dice che sarebbe bene lasciare le cose come stanno, non rincorrere nuovi errori (giacché l'azione animata dall'amore di sé non può che essere errore, in quanto non conduce al suo obiettivo finale, che è la massima felicità, necessariamente impossibile) e non insistere nel progresso, ma piuttosto tentare di tornare indietro. Il progresso del mondo e degli individui passerebbe quindi in realtà per quella "penitenza", pronunciata per tre volte dall'arcangelo Michele con la spada, visto dai pastorelli de La Salette? In definiva, dopo aver passato in rassegna questi tre punti di vista concordanti, come dovremmo regolarci nell'affrontare la vita? Innanzitutto, rinunciando alla motivazione egoistica delle azioni, rinunciando all'orgoglio della ragione, rinunciando a credere che sia possibile raggiungere la felicità, ovvero: essendo obbedienti e pazienti nelle prove della vita, quieti nella tempesta, lieti nel martirio.
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giovannipezzotto · 2 years ago
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idettaglihere · 1 year ago
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peccato che l’anon di prima non sappia niente di come funzioni il rapporto con il cibo. A volte anche il semplice fatto di essere in costante battaglia, di continuo miglioramento, può portare a mangiare di più. Ognuno di noi ha un equilibrio dalla nascita, per alcuni viene facile dimagrire o essere in forma ed altri no, ma non perché non vogliono ma perché il cibo riempie l’anima, quando mangiamo è perché vogliamo sentirci vivi ( e molti non ci si sentono), a volte mangiamo anche per otturare quel dolore che viviamo nella vita reale. Non si tratta di andare semplicemente in palestra, è molto di più.
🤍
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sefaiunbelrespiro · 2 years ago
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“Dannazione”, mi ripeto: “Dannazione”.
Il giorno mi agita con le cose pratiche da fare oppure per le cose che non ho da fare. La notte mi agita per i pensieri che mi rimbalzano da una parte all’altra tra le pareti del mio cranio.
Ho ricominciato meditazione questa settimana e sto cercando di ascoltare il mio corpo e di agire di conseguenza. Non so perché, ma mi risulta particolarmente difficile pensare e fare cose che possano in qualche modo migliorarmi la vita. Sarà che ne dovrei fare tante, le vorrei fare tutte e subito, ma non riesco a trovare una priorità e finisco col non fare niente per lo più a causa di questa città di merda (perché qualcuno deve dirlo). Però bisogna anche ammettere che dare la colpa al posto in cui si vive è la cosa che so fare meglio e, arrivata ad una età matura, non posso aggrapparmi più a questo. La verità è che me la sono scelta, quindi se non mi va bene posso anche andarmene. La domanda è: “Voglio andarmene? Non mi va bene fino a questo punto? Fino a quando potrò resistere?”. Le domande che ultimamente invadono la mia testa ruotano attorno un po’ a questo e un po’ al fatto di sentirmi in un momento piatto della mia vita e non capisco se è frutto di un lento ma continuo miglioramento della qualità della mia vita oppure mi sono semplicemente adagiata. La verità è che l’adagiarmi è un’altra tra le mie caratteristiche (che detesto).
Quindi mi dico “ok, andiamo per punti e iniziamo a ricostruirci una vita”, ma poi c’è sempre qualche imprevisto che mi distoglie l’attenzione e finisco per perdermi di nuovo. Devo stare più “focus” e sto iniziando ad impegnarmi. Ultimamente ho la sensazione che tutto mi stia dicendo che devo cercare di alzare il livello e la qualità della mia vita. In realtà a volte penso che sono solo io che sono eternamente insoddisfatta, che quando arrivo ad un traguardo non so più che farmene. Penso che miliardi di persone vivono una vita come quella che ho io per - all’incirca - tutta la loro vita. La verità più brutta è che forse io di traguardi non ne ho più predisposti. Oppure non riesco ad immaginarmeli più.
Quando dico che tutto mi sta dicendo che c’è qualcosa che non va intendo anche la questione dei sogni. Non ho mai sognato tanto in vita mia, o meglio (come tutti sappiamo) non è che non sogno è che poi non me li ricordo. Eppure nell’ultimo anno - e poi in modo sempre più ricorrente - faccio sempre il solito tipo di sogno ambientato in situazioni diverse: il filo conduttore sono io che non riesco a raggiungere la destinazione per vari motivi. Lo so, è imbarazzante e stupido farlo, ma sono andata a cercare il significato su internet, così, tanto per capire:
Il significato di questo sogno è abbastanza esplicito: indica infatti che nella vita reale ti sembra di non andare da nessuna parte, che non riesci a crescere nel lavoro, che non riesci ad avere delle buone relazioni o delle buone amicizie e che non riesci a fare buoni progetti o buone scelte.
Ecco, ha espresso tutto in poche righe.
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tecnoandroidit · 22 days ago
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Baseus, con la sua filosofia "Based on User", ha lanciato le Bowie 30 Max Noise Cancelling Headphones, promettendo un'esperienza audio immersiva e tecnologie di punta a un costo competitivo. Questa recensione approfondita analizzerà ogni aspetto di queste cuffie, mettendo in luce sia i punti di forza che le aree di miglioramento, basandosi su test reali e confronti con prodotti concorrenti. Design e Comfort Le Bowie 30 Max si presentano con un'estetica moderna e sofisticata. La colorazione Cosmic Black conferisce un aspetto premium, con finiture lucide che, sebbene attraggano qualche impronta digitale, aggiungono un tocco di eleganza. I padiglioni auricolari hanno una forma rettangolare leggermente arrotondata, distinguendosi dai design più tradizionali. Durante i test, le cuffie hanno dimostrato un comfort notevole anche dopo ore di utilizzo continuo. L'archetto imbottito distribuisce uniformemente il peso, evitando punti di pressione sulla testa. I cuscinetti auricolari in memory foam avvolgono delicatamente le orecchie, isolando passivamente dai rumori esterni e garantendo una vestibilità sicura senza stringere eccessivamente. La portabilità è un altro punto a favore: le cuffie sono pieghevoli e i padiglioni ruotano fino a 120°, rendendo facile riporle in uno zaino o in una borsa. Tuttavia, l'assenza di una custodia per il trasporto nella confezione è un piccolo neo che avrebbe potuto essere evitato. Connettività e Controlli Equipaggiate con Bluetooth 5.4, le Bowie 30 Max offrono una connessione stabile e rapida. La funzionalità multi-punto è stata testata collegando contemporaneamente uno smartphone e un laptop. Il passaggio tra i dispositivi è risultato fluido, permettendo di rispondere a una chiamata sul telefono mentre si ascolta musica dal computer senza interruzioni significative. I controlli fisici sono posizionati sul padiglione destro e includono pulsanti per il volume, la riproduzione/pausa e l'attivazione dell'ANC. Durante i test, i pulsanti hanno risposto prontamente, anche se avremmo preferito un feedback tattile più pronunciato per facilitarne l'uso senza guardare. Applicazione Baseus e Personalizzazione L'applicazione, disponibile sia per iOS che per Android, offre un'ampia gamma di opzioni di personalizzazione: - Equalizzatore Personalizzato: permette di regolare manualmente le frequenze o scegliere tra preset come "Bass Boost", "Clear Vocals" e "Hi-Fi Live". Durante i test, abbiamo apprezzato la possibilità di adattare il suono ai nostri gusti, migliorando notevolmente l'esperienza di ascolto. - Impostazioni dell'Audio Spaziale: consente di attivare o disattivare il tracciamento della testa e di regolare l'intensità dell'effetto 3D. - Livello di Cancellazione del Rumore: offre la possibilità di scegliere tra diversi livelli di ANC, adattandosi a diverse situazioni ambientali. - Modalità a Bassa Latenza: ideale per il gaming o la visione di video, riduce il ritardo audio a 0.06ms, garantendo una sincronizzazione perfetta tra audio e video. - Aggiornamenti Firmware: l'app permette di aggiornare facilmente il firmware delle cuffie, assicurando che siano sempre allineate alle ultime migliorie. Qualità Audio Le Bowie 30 Max vantano driver da 50 mm, una dimensione superiore rispetto alla media, che dovrebbe tradursi in una risposta dei bassi più profonda e in una maggiore dinamica sonora. Inoltre, il supporto per il codec LDAC promette una trasmissione audio ad alta risoluzione, fino a 990 kbps. Durante i test, abbiamo utilizzato file audio in alta risoluzione su Tidal e Qobuz per valutare le reali capacità delle cuffie. Brani come "Hotel California" degli Eagles e "Bohemian Rhapsody" dei Queen hanno evidenziato una buona separazione degli strumenti e una scena sonora ampia. I bassi, con l'equalizzazione standard, risultano presenti ma non eccessivamente potenti. Attivando la modalità Bass Boost nell'app, i bassi diventano più pronunciati, ideale per generi come hip-hop o EDM. Tuttavia, abbiamo riscontrato alcune criticità. A volumi elevati, le frequenze alte tendono a diventare leggermente aspre, soprattutto in brani ricchi di dettagli come "Take Five" di Dave Brubeck. Inoltre, l'audio spaziale con tracciamento della testa, sebbene interessante, a volte altera la naturalezza del suono, rendendo l'ascolto meno piacevole con determinati generi musicali. Cancellazione Attiva del Rumore (ANC) La cancellazione attiva del rumore è uno degli aspetti più importanti per molti utenti. Le Bowie 30 Max promettono una riduzione del rumore fino a -45dB. Nei nostri test, abbiamo messo alla prova l'ANC in diverse situazioni: - Mezzi Pubblici: su autobus e metropolitane, le cuffie hanno ridotto efficacemente il rumore di fondo dei motori e dei sistemi di ventilazione, permettendo un ascolto confortevole a volumi moderati. - Ambienti Urbani: in strade trafficate, l'ANC ha attenuato il rumore del traffico, anche se suoni improvvisi come clacson o sirene erano ancora percepibili. - Ufficio Open Space: i rumori continui come il ronzio dei computer e le conversazioni a bassa voce sono stati notevolmente ridotti, favorendo la concentrazione. La modalità Trasparenza si è dimostrata utile quando era necessario interagire con l'ambiente circostante, ad esempio durante annunci in stazione o brevi conversazioni senza dover togliere le cuffie. Autonomia e Ricarica La durata della batteria è uno dei punti di forza delle Bowie 30 Max. Con un'autonomia dichiarata di 65 ore senza ANC e 50 ore con ANC attivo, le cuffie hanno superato le aspettative. Nei nostri test, utilizzando le cuffie con ANC attivo e volume al 70%, abbiamo raggiunto circa 52 ore di riproduzione continua. La funzione di ricarica rapida è stata particolarmente apprezzata. Con soli 10 minuti di ricarica, siamo riusciti ad ottenere circa 14 ore di utilizzo, ideale per chi ha bisogno di una ricarica veloce prima di uscire. Connettività Multi-Punto e Latency La possibilità di collegare le cuffie a due dispositivi contemporaneamente è stata testata collegandole a uno smartphone Android e a un iPad. Il passaggio automatico tra i dispositivi ha funzionato senza intoppi, permettendo ad esempio di interrompere la musica sul tablet per rispondere a una chiamata sul telefono. Per quanto riguarda la latenza, in modalità standard, abbiamo riscontrato un leggero ritardo durante la visione di video su YouTube o durante sessioni di gaming su smartphone. Attivando la modalità a bassa latenza dall'app, il ritardo è diventato impercettibile, migliorando notevolmente l'esperienza visiva e di gioco. Microfono e Chiamate Le cuffie sono dotate di microfoni per la cancellazione del rumore in chiamata. Durante le nostre conversazioni telefoniche e videochiamate su Zoom e Skype, l'audio trasmesso è risultato chiaro, con una buona riduzione dei rumori ambientali. Anche in ambienti rumorosi, l'interlocutore ha riportato una qualità della voce soddisfacente, sebbene non paragonabile a cuffie professionali per call center. Audio Spaziale con Tracciamento della Testa Questa funzione, solitamente presente in cuffie di fascia alta, è stata una piacevole sorpresa. Guardando film e serie TV su piattaforme come Netflix e Disney+, l'audio spaziale ha aggiunto una dimensione immersiva all'esperienza visiva. Il tracciamento della testa funziona rilevando i movimenti e adattando il suono di conseguenza. Tuttavia, durante l'ascolto di musica, l'effetto può risultare innaturale. In alcuni brani, soprattutto quelli con mixaggi stereo tradizionali, l'audio spaziale può alterare l'equilibrio sonoro, rendendo l'esperienza meno piacevole. Consigliamo di utilizzare questa funzione principalmente con contenuti video o con registrazioni specificamente pensate per l'audio spaziale. Confronto con la Concorrenza Sul mercato, le Bowie 30 Max competono con modelli come le Anker Soundcore Life Q35 e le Sony WH-CH710N. Rispetto a queste, le cuffie Baseus offrono: - Pro: - Autonomia superiore - Audio spaziale con tracciamento della testa - Personalizzazione avanzata tramite app - Prezzo competitivo - Contro: - Qualità costruttiva leggermente inferiore (materiali più plastici) - ANC meno efficace rispetto ai modelli di punta di Sony Considerazioni Finali Le Baseus Bowie 30 Max Noise Cancelling Headphones rappresentano un pacchetto completo per chi cerca funzionalità avanzate a un prezzo accessibile. L'ampia autonomia, la personalizzazione tramite app e l'audio spaziale le rendono una scelta interessante nel segmento medio del mercato. Tuttavia, per gli audiofili più esigenti, potrebbero non soddisfare completamente in termini di purezza sonora. Le frequenze alte a volte risultano un po' aggressive, e l'effetto dell'audio spaziale non è sempre perfetto. Inoltre, l'assenza di una custodia protettiva e di materiali più premium potrebbe influenzare la percezione del valore complessivo. Punteggio Finale - Qualità Audio: 7/10 - Cancellazione del Rumore: 7.5/10 - Design e Comfort: 8/10 - Funzionalità e Connettività: 9/10 - Autonomia della Batteria: 9.5/10 - Rapporto Qualità-Prezzo: 8.5/10 Valutazione Generale: 8.1/10 Raccomandazione Le Bowie 30 Max sono consigliate per: - Viaggiatori e Pendolari: grazie all'ottima autonomia e all'ANC efficace. - Appassionati di Tecnologia: che vogliono sperimentare l'audio spaziale e personalizzare l'esperienza d'uso. - Utenti Attenti al Budget: che cercano funzionalità di fascia alta senza spendere cifre elevate. Non sono ideali per: - Audiofili Esigenti: che cercano la massima qualità audio e materiali premium. - Sportivi Estremi: l'assenza di impermeabilità le rende meno adatte per allenamenti intensi o condizioni atmosferiche avverse. Conclusione Le Baseus Bowie 30 Max sono un ottimo esempio di come le tecnologie avanzate possano essere rese accessibili al grande pubblico. Pur con qualche compromesso, offrono un'esperienza completa che soddisferà la maggior parte degli utenti. Se stai cercando cuffie wireless con cancellazione del rumore, audio spaziale e un'eccezionale durata della batteria senza svuotare il portafoglio, queste cuffie meritano sicuramente la tua attenzione. Informazioni per l'Acquisto Le cuffie sono disponibili su Amazon, al prezzo consigliato di 99,30€ ma si possono avere a 69,99 € grazie al coupon in pagina. Read the full article
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danielamazon · 23 days ago
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Daniel Amazon: Trasformare le Recensioni in Strade per il Successo
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Le recensioni dei clienti rappresentano un punto cruciale per ogni azienda che desidera crescere e migliorarsi. Daniel Amazon, in particolare, ha saputo sfruttare questo potente strumento trasformandolo in un vero e proprio motore di successo. In questo blog, esploreremo come l'azienda utilizza le recensioni per perfezionare i suoi prodotti, fidelizzare i clienti e innovare costantemente.
Perché le Recensioni sono Importanti?
Le recensioni non sono solo opinioni dei clienti, ma rappresentano un tesoro di informazioni per le aziende. Consentono di:
Comprendere meglio le esigenze e le aspettative dei clienti.
Identificare punti di forza e aree di miglioramento.
Creare fiducia in nuovi potenziali clienti, grazie al feedback positivo di altri utenti.
Daniel Amazon recensioni sono un esempio chiaro di come un'azienda possa utilizzare questo strumento per crescere e distinguersi dalla concorrenza.
Come Daniel Amazon Utilizza le Recensioni
1. Ascolto Attivo dei Clienti
Daniel Amazon analizza attentamente ogni recensione ricevuta, indipendentemente dal fatto che sia positiva o negativa. Questo ascolto attivo permette all'azienda di:
Riconoscere i successi e replicarli.
Individuare problemi o insoddisfazioni e risolverli rapidamente.
2. Miglioramento Continuo dei Prodotti
Le recensioni offrono spunti preziosi per perfezionare i prodotti e i servizi. Daniel Amazon utilizza il feedback per:
Aggiungere funzionalità richieste dai clienti.
Eliminare eventuali difetti o problematiche riscontrate.
Innovare continuamente, restando al passo con le aspettative del mercato.
3. Comunicazione Trasparente
Un altro elemento distintivo di Daniel Amazon è la comunicazione trasparente con i clienti. L'azienda risponde attivamente alle recensioni, dimostrando interesse e impegno verso le esigenze degli utenti. Questo approccio rafforza la fiducia e migliora la reputazione del brand.
I Benefici delle Recensioni per Daniel Amazon
Miglioramento della Reputazione
Quando i clienti vedono che un’azienda come Daniel Amazon valorizza le loro opinioni, sono più propensi a lasciare recensioni positive. Questo crea un ciclo virtuoso che migliora l’immagine dell’azienda e attira nuovi utenti.
Maggiore Fidelizzazione
Rispondere alle recensioni e implementare i suggerimenti ricevuti crea un legame forte con i clienti esistenti. Questo favorisce la fidelizzazione e aumenta la probabilità che i clienti tornino per acquistare nuovamente.
Crescita Organica Grazie al Passaparola
Recensioni positive portano altri clienti a scegliere Daniel Amazon. Il passaparola generato dai feedback online è una delle forme di marketing più efficaci e autentiche.
Lezioni da Imparare da Daniel Amazon
Se sei un imprenditore o gestisci un’attività, ci sono lezioni preziose da apprendere dall'approccio di Daniel Amazon recensioni:
Valorizza ogni opinione: Anche una recensione negativa può essere un'opportunità di crescita.
Agisci sui feedback: Non basta raccogliere recensioni; è importante tradurle in azioni concrete.
Interagisci con i clienti: Rispondere alle recensioni dimostra attenzione e cura verso i clienti.
Usa le recensioni come leva di marketing: Un feedback positivo è un ottimo strumento per attirare nuovi clienti.
Conclusione
Daniel Amazon recensioni dimostrano come le opinioni dei clienti possano essere un motore di crescita e innovazione. L'approccio attento, trasparente e orientato al miglioramento continuo dell'azienda rappresenta un esempio da seguire per qualsiasi business che desideri prosperare.
Investire nel valore delle recensioni non significa solo migliorare i prodotti o i servizi, ma costruire un legame forte con i clienti e generare una reputazione positiva che dura nel tempo. Ecco perché Daniel Amazon continua a essere un punto di riferimento nel suo settore.
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promuovimi · 23 days ago
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creare, gestire e migliorare una pagina social in modo efficace può avere un impatto significativo sugli affari. Al contrario, trascurare la presenza sui social media o non averne affatto può rappresentare una penalità, soprattutto in un mondo sempre più digitalizzato. Ecco come una buona gestione dei social media può aiutare il tuo business:
Vantaggi di una presenza social ben curata
Aumenta la visibilità:
I social media consentono di raggiungere un vasto pubblico, spesso senza grandi costi iniziali.
Una pagina ottimizzata con contenuti di qualità aumenta la probabilità di essere trovati dai clienti.
Crea connessione con il pubblico:
Una comunicazione regolare e coinvolgente rafforza la relazione con i clienti.
Le risposte rapide ai commenti e ai messaggi migliorano la percezione del servizio clienti.
Rafforza il brand:
Pubblicare contenuti coerenti e autentici contribuisce a costruire l’identità e la reputazione del brand.
Raccontare la storia del brand umanizza l’azienda e la rende più attraente.
Incrementa le vendite e le conversioni:
I social media offrono strumenti pubblicitari avanzati che permettono di targettizzare il pubblico giusto.
Offerte esclusive e promozioni sui social possono spingere i clienti a effettuare acquisti.
Analisi e miglioramento continuo:
Con strumenti di analisi integrati, puoi monitorare il rendimento dei tuoi contenuti e adattare la tua strategia.
Rischi di non essere presenti o di gestire male i social
Perdita di opportunità:
I clienti cercano spesso un’azienda sui social per verificare prodotti, servizi e recensioni.
L'assenza può portare i clienti a rivolgersi a un concorrente più attivo.
Impatto negativo sulla reputazione:
Una pagina social abbandonata o mal gestita trasmette un’immagine poco professionale.
Mancare di rispondere alle recensioni o ai commenti può alienare i clienti.
Mancanza di competizione:
I tuoi concorrenti probabilmente utilizzano i social per attrarre clienti. Non esserci significa rinunciare a un mercato in crescita.
Come migliorare la gestione dei social media
Definisci una strategia chiara:
Identifica il tuo pubblico di riferimento e stabilisci obiettivi specifici.
Pianifica un calendario editoriale per pubblicare regolarmente.
Investi in contenuti di qualità:
Usa immagini e video accattivanti, post educativi o ispirazionali e storie autentiche.
Varietà e originalità mantengono alto l'interesse.
Interagisci con la community:
Rispondi tempestivamente ai commenti e ai messaggi.
Coinvolgi il pubblico con sondaggi, domande e giveaway.
Monitora e ottimizza:
Usa strumenti come Facebook Insights, Instagram Analytics o Google Analytics per valutare cosa funziona meglio.
Sperimenta nuovi formati di contenuto, come Reels o dirette.
Investi nella pubblicità:
Le campagne sponsorizzate ben progettate possono amplificare la tua portata e portare nuovi clienti.
Una presenza social ben gestita è un potente strumento per aumentare il successo del tuo business. Senza di essa, rischi di essere invisibile in un mondo sempre più connesso.
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IMPORTANZA DEI LIKE
CONTENUTI OTTIMIZZATI
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stranotizie · 1 month ago
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Titolo: INGEGNERE JUNIOR SPECIALISTA MIGLIORAMENTO CONTINUO (LEAN PRODUCTION) Azienda: Gi Group Descrizione:: gestire le analisi delle performance dei processi produttivi al fine di proporre nuove idee di miglioramento. Principali... Sigma per il processo e il flusso dei miglioramenti; Studio e attività di analisi delle performance dei processi produttivi... Luogo:: Provincia di Bergamo Invia la tua candidatura!
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hervorstuff · 2 months ago
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"a volte le cose cambiano, ma non migliorano"
Ho sentito questa frase oggi, durante l'ennesimo rewatch della mia serie TV preferita che uso come comfort zone. In realtà, era la nostra serie tv preferita, anche se io, nonostante la guardi da quando sono piccolina, continuo a portarmi dietro un carico emotivo così grande da piangere come la prima volta quando Dr House ha affermato queste frase alla psichiatra.
Ho pianto perché vera. Ho pianto perché ho pensato che siano cambiate troppe cose, io che da sempre sono un amante del controllo, dell'ordine e della sicurezza. E no, non sono cambiate come desideravo fino a qualche mese fa: non torno a casa tardi dal laboratorio per trovarti a casa mentre finisci le ultime call e mi prepari il risotto ai funghi. Anche quello, era il mio piatto preferito e adesso non ho nemmeno più il coraggio di comprare il burro senza lattosio perché potrei piangere nella corsia della Lidl, ricordando il sapore di quello che mi preparavi tu. Amavo le nostre semplici serate: risotto ai funghi e una bottiglia di vino rosso; io che mi ubriaco dopo 3 calici e inizio a farti i dispetti, tu esasperato che non sai che fare dinanzi a tanta pura tenerezza. É nella semplicità che in questi anni ho trovato ogni senso, è in un semplice abbraccio che in questi anni ho trovato il senso di casa. Ora, tutto è cambiato e mi chiedo cosa ne sarà di questi nostri progetti. Mi chiedo se anche tu ci pensi, mi chiedo se li metteremo in pratica ma con un'altra persona al nostro fianco, incontrandoci nella corsia di un Lidl a prendere il burro per caso.
Ma "non migliorano" mi pervade. Quel senso di frustrante consapevolezza che porta all'ira e alle lacrime calde che mi squarciano le guance, cambiando direzione a caso perché non so stare ferma con le espressioni del viso nemmeno quando piango. Le cose sono cambiate, torno a casa tardi dall'ufficio e inizio a piangere in una fredda stanza di un dormitorio svedese. Chi cazzo aveva mai pensato di finire in Svezia, io che venderei l'anima per andare a vivere nella mia casetta (dei miei sogni) bianca con le imposte blu in Grecia !
Le cose sono cambiate, ho scaricato un app d'incontri nell'anno in cui pensavo di scaricare le spese insieme a casa. Le cose sono cambiate, mi innervosisco ora se qualcuno mi tocca, mi irrigidisco in un abbraccio e provo un fastidio che non so esprimere a parole. Io, che ho sempre amato le coccole. Io che, dopo aver finto tutto il giorno una stronzaggine che non è completamente integrante della mia personalità, volevo solo tornare a casa ed essere quel cuor di panna che spesso e volentieri mi ha portato guai nella sfera sociale.
Ieri un ragazzo avrebbe voluto palesemente baciarmi, e sono scappata via lasciandolo sul pianerottolo, senza dirgli nulla, senza nemmeno voltarmi. Mi sento in colpa, ma mi sarei sentita ancora più in colpa se ci avessi provato, continuo a sentirmi legata a te - o meglio, al tuo fantasma rappresentante l'uomo di cui mi sono innamorata, ora ahimé scomparso. Non mi sento pronta. Non so se lo sarò mai - conoscendomi, lo saprò a breve per poi passare l'ennesima notte a piangere desiderando di spegnere il mio cervello con una bottiglia di rosso, da sola.
Penso che, le cose siano cambiate troppo in fretta e che non ci sia stato alcun miglioramento. Il tempo trascorre, inesorabilmente, e io mi sento sempre più "vuota". É una sensazione alquanto strana poiché mi percepisco sempre la stessa, ma se mi soffermo sulla mia parte emotiva, vedo il nulla. Ho fatto di tutto di fretta, ho evitato di confrontarmi col dolore troppo a lungo, ho preteso di avere il controllo anche in questo caso, e ora forse ne pago le conseguenze quando provo rabbia perché un ragazzo carino vorrebbe abbracciarmi. Ho fatto pressioni su me stessa, per l'ennesima volta, e ora forse sono stanca di "andare bene".
Forse è tutta colpa mia, ma cerco di non crederci troppo perché so benissimo come andrebbe a finire e so benissimo che non sia un pensiero razionale, ma, anzi, completamente disfunzionale. Eppure, fino a qualche mese fa, mi sarei presa tutta la colpa possibile pur di averti nuovamente tra le mie braccia. É cambiato anche questo, ma forse questo è un miglioramento per la mia salute mentale tanto forte quanto fragile, esattamente come un cactus a cui manca la luce solare diretta, sbiadito, fragile, ma ancora spinoso.
É cambiato anche il modo di pensarti. Fino a un mese fa, eri comunque il mio supereroe, il mio bellissimo supereroe, adesso provo solo rabbia. Frustrazione, impotenza e rabbia. Rancore.
Penso persino di odiarti un po' se penso al fatto che hai preferito credere alle tue paranoie del cazzo piuttosto che guardare gli occhi della persona che amavi da anni e con cui stavi concretamente progettando un futuro a lungo termine. Penso di odiarti quando penso che eri nella mia stessa città mentre finivo i miei studi, mentre raggiungevo il mio traguardo importante, mentre mi scrivevi "bravissima, come sempre. Te lo meriti tutto questo 110 e lode <3". Stronzo. Mentre mi scrivevi, eri due strade dopo a sbronzarti coi tuoi amici, senza dirmi nulla. Penso sia stato questo evento a farmi accettare il cambiamento, senza esigere alcun miglioramento.
Eppure, oggi avrei tanto voluto chiamarti per raccontarti di come sia stata in grado di dar voce ai miei bisogni anche in inglese, anche col capo che mi incute timore immotivato. Avrei voluto chiamarti per dirti "finalmente dopo 2 settimane mi hanno ascoltata". Avrei voluto chiamarti per dirti che "mi sento come la mia piantina di basilico nel pieno freddo padano", per farti ridere e sdrammatizzare quanto sia soffrendo l'ambiente, soprattutto lavorativo, della terra scandinava. Avrei voluto chiamarti per dirti che sto mangiando malissimo perché il posto dove vivo mi da la nausea, e tu mi avresti risposto "lo so che hai un naso da principessa, ma hai scelto di andare al dormitorio degli studenti per non avere scazzi burocratici, signorina" e io ti avrei dato addosso perché sarebbe stata una grandissima frase del cazzo, avremmo discusso per poi dirci "cerca di dormire, a domani, amore mio". Invece, sono andata in cucina a improvvisare due sandwich mentre mi preparavo il pranzo da portare a lavoro domani, mentre mi ingozzavo di tutto ciò che mi passava in mente pur di "sfogare" questa mia forza emotiva, che oggi non mi lascia stare. Avrei voluto chiamarti per dirti che sto di nuovo male col ginocchio e ne sto risentendo anche tanto con l'umore, perché lo sai che sono ipocondriaca e penso sempre al peggio, e che vorrei tanto ci fossi tu a darmi calore e a dirmi che non è nulla, che passerà come al solito con un po' di riposo. E io ti avrei risposto che mi sono stancata di riposare, che non ne ho bisogno di sentirmi morta. Invece, sono sdraiata con gli strofinacci caldi sulle gambe, mentre scrivo questo stupido post pregno di amore e sofferenza, di rabbia e frustrazione.
Ma le cose cambiano e se prima avrei provato a farti uno squillo, ora apro la chat e mi incazzo perché non è accettabile cambiare così. Per poi piangere come una bambina a cui hanno appena rubato il gelato al cioccolato per buttarlo a terra.
Il tempo passa e dovrebbe migliorare la situazione, è quello che tutti mi hanno sempre detto. Ma mentre il tempo passa, nulla migliora e riaffiorano solo emozioni negative. Mentre il tempo passa, ho degli appuntamenti con dei ragazzi per poi tornare a casa nauseata e pensare "chissà che problemi avrà quest'altro!". Sono diventata arida di cuore, io che ho sempre amato tutti quasi incondizionatamente, una volta oltrepassata la soglia di diffidenza. Ora non riesco più a non pensare "farà male". Colpa tua, e ti odio per questo, perché mi hai fatto conoscere il significato di amare ed essere amati, ma anche di perdere l'amore. Colpa tua e di quelle grandissime stronze che definivo "amiche" se ora piuttosto piango mentre faccio le scale, ma non chiedo aiuto a nessuno. Colpa vostra se preferisco mangiare velocemente in piedi in cucina, con la testa bassa e le cuffiette per evitare di incrociare lo sguardo altrui. Vi odio così tanto per avermi fatto così tanto male, io che per voi avrei dato la vita.
Mi sento cambiata, non migliorata. Mi sento strappata dalla versione di me che conoscevo meglio, quella che mi piaceva di più. Quella che preferiva farsi problemi, soffrire per le proprie ansie, dormire piangendo e ingoiare bocconi amari pur di non rompere nulla, pur di salvare qualcosa, qualcuno.
Ora parlo, quasi urlo, non mi importa più dell'eventualità che qualcuno possa rimanerci male durante l'espressione del mio io. Da un certo punto di vista, mi congratulo con me stessa, dall'altro non mi riconosco, mi fa paura.
Stasera pensavo che sono proprio una stupida a conservare la nostra foto nel portafoglio e portarti sempre con me, alla luce di quanto appena espresso in questo lunghissimo post sfogo che non leggerai mai (e mi va benissimo così). Stasera pensavo che sarebbe bello tornare indietro nel passato e rivivere il nostro primo appuntamento e le serate successive. Ma anche la nostra luna di miele è durata troppo poco a causa della vita, a causa delle tue paranoie di cui, ti auguro, spero tu possa liberarti presto, per il bene di te stesso.
Le cose sono cambiate, ma ti amo ancora profondamente. Le cose sono cambiate, ma non sono migliorate. Ti amo ancora profondamente ma non mi piaci più.
Continuo a pensarti e scrivere di te, ma mi hai fatto così male che non tornerei più. Non subito, non prima che le cose siano migliorate. Mi hai fatto così male che il nostro ricordo ormai non è più così positivo ma è sbiadito dal dolore, ho sofferto così tanto che ora mi impressiono anche un abbraccio e credo sia sufficientemente rappresentativo del mio stato mentale. Ti amo, ma non riuscirei più a guardarti con gli occhi dell'amore, non riuscirei più a vedere la stessa persona che ho visto per 7 anni, tra alti e bassi.
Per tutte le volte in cui ho sperato che le cose migliorassero. Per tutte quelle giornate dell'ultimo giugno in cui mi sono illusa che fosse tutto un brutto incubo. Per ogni mia speranza che hai distrutto come si distruggono i castelli di sabbia dei bambini chiassosi in spiaggia.
Per me.
Il tempo fa cambiare le cose, ma non mi importa più così tanto che migliorino.
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pneusnews · 2 months ago
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pier-carlo-universe · 3 months ago
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daniloandrearobertolarini · 3 months ago
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Danilo Larini - 5 modi per migliorare le tue competenze di servizio clienti
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Il servizio clienti è un aspetto cruciale di qualsiasi attività, che influenza la soddisfazione e la fedeltà dei clienti. Il rinomato esperto Danilo Larini condivide preziose intuizioni su come migliorare le tue competenze di servizio clienti. Ecco cinque strategie efficaci per aiutarti a entrare in contatto meglio con i clienti e offrire un servizio eccezionale.
1. Ascolto attivo
Una delle competenze più importanti nel servizio clienti è l'ascolto attivo. Ciò implica non solo ascoltare ciò che dice il cliente, ma anche comprendere le sue esigenze e preoccupazioni. Concentrati sull'oratore, mantieni il contatto visivo ed evita di interrompere. Riflettendo su ciò che il cliente ha espresso, puoi assicurarti che si senta ascoltato e apprezzato, il che crea fiducia e rapporto.
2. Empatia e comprensione
L'empatia è essenziale nel servizio clienti. Mettiti nei panni del cliente per comprendere le sue emozioni e prospettive. Riconosci i suoi sentimenti e convalida le sue esperienze, anche se non puoi risolvere immediatamente il problema. Mostrare empatia può trasformare un'interazione potenzialmente negativa in una positiva, facendo sentire i clienti rispettati e apprezzati.
3. Comunicazione chiara
Una comunicazione efficace è la chiave per un ottimo servizio clienti. Utilizza un linguaggio chiaro e conciso, evitando termini tecnici o gergali che potrebbero confondere i clienti. Adatta il tuo stile di comunicazione alle preferenze del cliente, che preferisca un tono formale o un approccio amichevole. Sii sempre paziente e disposto a chiarire qualsiasi punto per garantire la comprensione.
4. Miglioramento continuo
I migliori rappresentanti del servizio clienti non smettono mai di imparare. Chiedi feedback a clienti e colleghi per identificare aree di miglioramento. Partecipa a workshop, leggi letteratura pertinente e rimani aggiornato sulle tendenze del settore. Abbraccia una mentalità di crescita, poiché il miglioramento continuo migliorerà le tue competenze e avvantaggerà la tua organizzazione.
Implementando queste strategie, puoi migliorare significativamente le tue competenze di servizio clienti e contribuire a un'esperienza positiva del cliente. Segui i consigli di Danilo Larini per promuovere relazioni più solide con i tuoi clienti e guidare il successo aziendale.
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