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Il nuovo Ponte Bormida ad Alessandria: Protopapa risponde alle polemiche e sottolinea l’impegno della Lega
20 milioni di euro garantiti per il ponte, grazie al lavoro di Riccardo Molinari. Protopapa replica al 5 Stelle Coluccio: “Informarsi prima di criticare.”
20 milioni di euro garantiti per il ponte, grazie al lavoro di Riccardo Molinari. Protopapa replica al 5 Stelle Coluccio: “Informarsi prima di criticare.” Marco Protopapa, consigliere regionale della Lega, ha voluto fare chiarezza sulle polemiche sollevate dal consigliere regionale del Movimento 5 Stelle, Coluccio, in merito ai 20 milioni di euro destinati al nuovo Ponte Bormida ad Alessandria.…
#Alessandria#Alessandria today#circonvallazione di Gavi#Coluccio#comune di Alessandria#Consiglio regionale#critiche al Movimento 5 Stelle.#critiche politiche#emendamento Legge di Bilancio#finanziamenti pubblici#fondi pubblici#Google News#governo e infrastrutture#infrastrutture in Piemonte#interventi socio-assistenziali#investimenti ambientali#investimenti pubblici#italianewsmedia.com#Lavori pubblici#Lega#Lega Nord#legge di bilancio 2025-2027#Marco Protopapa#metropolitana Torino#Molinari Lega#movimento 5 stelle#Novara#opere infrastrutturali#Opere pubbliche#opere strategiche
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In un Paese, unico al mondo dove ci sono 4 associazioni mafiose ( mafia - ndrangheta - camorra- sacra corona unita), dove ci sono migliaia di persone affiliate a logge massoniche piu' o meno segrete..In un paese dove '80% degli investimenti finanziari sono fatti con soldi di provenienza sconosciuta, il problema qual'e'?
CHI FA BLOCCHI STRADALI, CHI OCCUPA CASE ILLEGALMENTE e CHI RUBA UN PORTAFOGLIO AVENDO UN FIGLIO IN PANCIA.
Questo dice l'urgente decreto sicurezza varato da questo governo. Carcere per tutti.
Insomma, bastera' prendere per le orecchie e sbattere in galera una decina di ragazzotti che adesso si sdraiano sull'asfalto, qualche centinaio di malandrini che nottetempo si intrufolano dentro case pubbliche assegnate ad altri e una decina di "donne col pancione" che viaggiano a scrocco sui nostri mezzi pubblici rubacchiando soldi, catenine, orologi, telefonini e l'Italia potra' vantarsi di essere tra le oasi felici dell'intero globo terracqueo. @ilpianistasultetto
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" Chi sono gli uomini, i quali, senza che noi ce ne accorgiamo, ci suggeriscono cosa pensare, ci dicono chi dobbiamo ammirare e chi disprezzare, oppure come dobbiamo considerare la proprietà dei servizi pubblici, le tariffe doganali, il prezzo del caucciù, il piano Dawes* o l’immigrazione? Sono sempre loro che ci consigliano l’arredamento della nostra casa, il menu quotidiano, il modello di camicia più elegante, gli sport da praticare, gli spettacoli da vedere, le iniziative benefiche meritevoli di aiuto, i quadri degni di ammirazione, e perfino i termini gergali da inserire durante una conversazione e le battute di spirito che ci dovrebbero far sbellicare dalle risate. Se volessimo compilare l’elenco degli uomini e delle donne che per la loro posizione sociale devono essere considerati come opinion maker, avremmo una lunga lista di nomi recensiti nel Who’s Who. […] Una simile lista comprenderebbe migliaia di persone. Tuttavia sappiamo che molte di esse sono a loro volta sotto l’influenza di individui, spesso noti solo a una cerchia molto ristretta. "
*Piano Dawes: definito da una commissione di esperti finanzieri appartenenti alle potenze vincitrici della I Guerra mondiale presieduta dall’americano Charles G. Dawes, contribuì molto alla ripresa del marco e degli investimenti Usa in Germania. [NdT]
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Edward Louis Bernays, Propaganda. Della manipolazione dell’opinione pubblica in democrazia, traduzione di Augusto Zuliani, Fausto Lupetti Editore, 2008.
[Edizione originale: Propaganda, New York: Horace Liveright publisher, 1928]
#Edward Louis Bernays#Propaganda#manipolazione#opinione pubblica#democrazia#Augusto Zuliani#masse#società dei consumi#consumismo#XX secolo#capitalismo#Stati Uniti d'America#politica#affarismo#corruzione#relazioni pubbliche#influencer#pubblicità#spin doctor#psicologia delle folle#subconscio#fabbrica del consenso#mente collettiva#irrazionalità#desideri#edonismo#narcisismo#comunicazione#multinazionali#immigrazione
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Un barile di petrolio, 140 kg, oggi vale di 68$, contiene l'energia equivalente di 10.000 kg di batterie della Tesla, che valgono 200.000$.
Lo sapevate?
Solo un gruppo politicamente ingenuo, come la classe media occidentale, può credere che i banchieri internazionali globalisti e gli amministratori delle aziende che implementano l'agenda 2030, agiscono per salvare il pianeta.
Salvare il pianeta o dividersi la torta? I finanziamenti per le politiche green degli ultimi anni sono dell'ordine di grandezza dei trilioni di dollari nei pesi occidentali. Tra chi viene divisa la torta di questi finanziamenti e con quale meccanismo?
Tutti questi finanziamenti pubblici vanni a società private selezionate dalle tecnocrazie internazionali proprio a questo scopo, in conformità degli obiettivi di “sviluppo sostenibile” delle Nazioni Unite.
Questo è un elenco di “obiettivi umanitari” che vanno dall’abolizione della fame alla pace nel mondo, alla giustizia e all’uguaglianza di genere adottati dalle NU nel 2015 nell’ambito dell’agenda 2030.
In realtà, e in pratica, gli obiettivi di sviluppo sostenibile assegnano il flusso di investimenti globali e di prestiti bancari con trattamenti preferenziali ai governi e alle società in base alla loro conformità ai criteri ambientali, sociali e di governo (ESG).
Ora nonostante il marchio delle NU, questi sono formulati e imposti dai gestori patrimoniali più potenti e ricchi al mondo: Blackrock, Vanguard e State Street.
Questi gruppi detengono insieme il 20% delle azioni, e quindi il potere e il governo, sulle 500 più grandi società della Borsa di NY. Nati per salvare il pianeta dallo sfruttamento da società predatorie, gli obiettivi di sviluppo sostenibile sono progettati pe aumentare il monopolio delle ricche economie occidentali e le multinazionali in grado di soddisfare i loro criteri. Nel farlo, gli obiettivi di sviluppo sostenibile hanno creato il quadro finanziario per l’acquisto della quota di emissioni assegnata dalle NU in crediti di carbonio che è uno dei meccanismi basati sul mercato scritti nel protocollo pratico di Kyoto. In pratica questo significa che, al fine di compensare i loro obblighi di raggiungere gli obiettivi sulle emissioni dei paese più ricchi, le aziende, e persino gli individui, possono acquistare e vendere crediti di C dei paesi più poveri.
Poiché le emissioni di CO2 sono ovviamente il risultato di una maggiore produzione, il mercato dei crediti è un meccanismo per aumentare la disuguaglianza tra aziende-nazioni ricche e quelle povere. I paesi in via di sviluppo sono così carichi di debiti nei confronti di organizzazioni finanziarie come la Banca mondiale e il Fondo Monetario Internazionale, al fine di raggiungere gli obiettivi di sviluppo sostenibile. Coloro che non sono in grado di restituire i prestiti, attraverso tasse e tagli alla spesa pubblica, saranno costretti a cedere le loro risorse naturali ai loro creditori.
Fortunato Nardelli
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Il sottosegretario alla Salute Marcello Gemmato è proprietario del 10% della clinica Therapia srl, volete gridare al conflitto d’interessi? Nel paese in cui Silvio Berlusconi ha spadroneggiato per trent’anni grazie ad un impero mediatico senza precedenti, queste sono bazzecole, quisquilie, noccioline americane.
Girano un po’ di più le sfere quando la reclame di questa clinica recita testualmente che potrete avere accertamenti diagnostici “senza dover attendere i tempi lunghi del sistema sanitario pubblico”.
Si, avete capito bene mr. Marcello Gemmato, deputato barese di FdI (e chi altri?) è sia il sistema sanitario pubblico, sia il sistema sanitario privato, uno e bino, con una mano cancella investimenti pubblici nella sanità, e con l’altra vi chiede l’obolo privatamente per curarvi nel suo privato.
In passato aveva già dato segni che non era l’uomo giusto al posto giusto quando disse che non c’è alcuna prova che senza vaccini saremmo stati peggio (e notate la finezza della frase costruita su due negazioni che si annullano e che si tradurrebbe automaticamente con: niente prova l’efficacia dei vaccini).
Volete che il suddetto Marcello Gemmato ne renda conto al Parlamento? Quando anche John Elkan lo diserta come se si trattasse della lezione di violino.
Volete che dia le dimissioni? Quando più nessuno si sogna di darle, qualunque sia la cosa fatta o la cosa detta, e tutti restano aggrappati al carro o al carroccio del vincitore.
Io suggerisco sommessamente l’atavico e sempre funzionante “argumentum baculinum”, per chi non mastica latino è l’uso calibrato di un bastone ben nodoso per infondere la moralità, il senso dell’opportunità e del pudore in alcuni cialtroni che stanno assurgendo come asparagi, dall’oggi al domani, a cariche di responsabilità a cui non sono minimamente degni.
#marcello gemmato#sottosegretario ministero della salute#clinica therapia srl#john elkan#fratelli d'italia#argumentum baculinum
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L’Urbanismo tattico che a New York ha dato colpi di pennello, a Milano è dilagato uniformando piazze di quartieri molto diversi tra loro al medesimo cliché. Che poi, senza adeguata manutenzione, spesso è passato da colore a degrado.
Non è un mistero poi che le multinazionali straniere abbiano trovato nell’attuale amministrazione una corsia preferenziale per i loro investimenti. Atteggiamento contrario riscontrato invece nei confronti di piccole attività milanesi DOC, spesso esercizi storici quasi costretti a chiudere, privando Milano di locali assimilabili a monumenti: cosa che invece non accade ad esempio a Parigi dove vige una tutela quasi esasperata in difesa delle botteghe tipiche della città.
Ma l’elemento più di impatto che scatena la passione dell’amministrazione attuale è sicuramente la mobilità sostenibile. In nome di un fine nobile, migliorare la vivibilità della città, si sono abbozzate ciclabili spesso a sproposito, scollegate e non curate, con il risultato di restringere le carreggiate e, spesso, di portare ciclisti e monopattini comunque a preferire il più sicuro manto stradale, se non il marciapiede. Spesso si è presa solo un lato della medaglia di città estere presentate come modello: ciclabili ma non tunnel e parcheggi per le auto, divieti alla circolazione ma senza potenziamento dei mezzi pubblici o agevolazioni negli abbonamenti, multe ma non incentivi o forme di cooperazione.
Il risultato è che la sensazione è che su questa strada Milano stia perdendo i suoi tratti distintivi diventando la caricatura di queste città (stato), senza mai aprire un confronto schietto e sincero con i modelli amministrativi delle altre metropoli che potrebbero realmente rivoluzionare Milano, rendendola più bella, forte e competitiva.
via https://www.milanocittastato.it/opinioni/non-e-londra-ne-un-paesino-di-provincia-caro-sindaco-non-tradire-lidentita-di-milano/
provincialotti neo palazzinari che scopiazzano senza un pensiero, una identità - parola assolutamente proibita ai sinistri - quindi senza bellezza, tutto uniforme senza DIVERSITY - parola chiave assolutamente abusata e distorta nel suo senso dai provinciali sinistri.
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Carbon pricing
Il finanziamento per la lotta al cambiamento climatico lo stiamo sostenendo a suon di incentivi e sussidi ma ciò rischia di mettere in crisi i bilanci degli Stati, soprattutto quelli che già hanno un debito alto. Per un Paese mediamente rappresentativo e con alte emissioni, affidarsi in modo preponderante a investimenti pubblici diventerà sempre più costoso con la conseguenza di aumentare il debito. Un percorso non sostenibile considerando anche gli alti tassi di interesse e le prospettive di crescita molto deboli. C’è chi dice (Fmi) che affiancare ai sussidi una “tassa sull’inquinamento” allevierebbe il peso dei conti pubblici. Ma chi la pagherebbe questa tassa? Beh, chi inquina paga, come ad esempio le imprese che emettono CO2. La chiamano carbon pricing e alcuni Paesi l’hanno già adottata e il prezzo medio è di 20 dollari a tonnellata di CO2, molto al disotto dei livelli necessari. Con i soldi ricavati dal carbon pricing si potrebbero finanziare sostegni per le famiglie, lavoratori e le comunità più colpite, in nome di una transizione equa.
#sostenibilità#climate change#cambiamenti climatici#ambiente#co2#crisi climatica#carbon pricing#sussidi#pil#fmi
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China trade surplus with US
ora lo so che come le mosche pensate che visto che Trump ha vinto, la merda è buona ma... non basta dire riportiamo la produzione a casa per avere un'economia di successo.
E se riporti la produzione a casa, porti pure l'inquinamento. Al limite ci sarebbe da chiedersi come mai se così tanta produzione si è spostata in Cina, in US si è ridotto così poco l'inquinamento, specialmente perchè la fetta di economia di servizi e soprattutto finanziaria degli States è grossina.
E se pure rompete i coglioni con "no all'auto elettrica", no al "green deal" e non vi va di consumare MEGLIO, allora c'è solo l'alternativa pauperista di consumare meno.
Sul "riportare la produzione a casa", non è una bruttissima idea, ma a parte che richiede decenni, non può essere fatto a suon di sussidi e nemmeno a scapito degli investimenti nei settori strategici.
E questo non lo puoi fare mentre fai anche una guerra commerciale e strategica contro i paesi emergenti.
E visto che non si possono pagare gli operai americani come gli operai cinesi, perchè con il costo della vita in US NON CI CAMPANO, qualcuno i soldi dovrà metterceli... e se non è lo SHTATO... perchè ho come il sospetto che di sicuro non sarà Elon Musk o Jeff Bezos quando al governo hai un fascista?
Vi do la soluzione... un governo fascista che farà consumare meno i suoi lavoratori e finanzierà i capitalisti con soldi pubblici.
OH è quello che fino a ieri aborrivate (ma che già succedeva[*])... ma eh signora mia lo fa anche la Cina di finanziare le sue aziende (STATALI) con soldi pubblici, e da domani chiamerete "make america great again".
Ma è perchè ancora non avete capito cosa sia il capitalismo.
[*] basta vedere la carrettata di soldi pubblici che s'è pappato Musk proprio con Tesla eh ma la CO2... eh ma le auto elettriche sono una sola... eh.... eh...
🧐🧐
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BOT e BTP: Cosa Sono e Come Investire nei Buoni del Tesoro
Introduzione alle Obbligazioni
Le obbligazioni, note anche come bond, sono strumenti finanziari che rappresentano una porzione del debito contratto da chi le emette per raccogliere fondi. In sostanza, chi emette obbligazioni chiede un prestito, mentre chi le acquista investe il proprio denaro in cambio di un rendimento economico.
Le obbligazioni possono essere emesse da diverse entità come aziende, banche, Stati, enti sovranazionali (es. Unione Europea) o enti pubblici (es. Regioni). Quando l'emittente è uno Stato, le obbligazioni vengono chiamate titoli di Stato. L'Italia, come molti altri paesi, emette titoli di Stato per finanziare la spesa pubblica, sostenere servizi come sanità e istruzione e realizzare investimenti a beneficio della collettività.
Come Funzionano i Titoli di Stato
Acquistando un titolo di Stato, si presta denaro all'emittente, diventando creditori di una frazione del debito pubblico. L'emittente paga interessi periodici e, alla scadenza, restituisce il capitale iniziale. Tra i titoli di Stato più conosciuti in Italia troviamo i BOT (Buoni Ordinari del Tesoro) e i BTP (Buoni del Tesoro Poliennali).
Emissione dei Buoni del Tesoro
I buoni del tesoro in Italia sono emessi dal Dipartimento del Tesoro del Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF) e collocati sul mercato dalla Banca d’Italia tramite aste, generalmente rivolte agli investitori istituzionali. La vendita iniziale avviene sul mercato primario, mentre la negoziazione successiva avviene sul mercato secondario, come il MOT (Mercato Telematico delle Obbligazioni) gestito da Borsa Italiana.
Durata e Vendita dei Buoni del Tesoro
BOT e BTP hanno scadenze che variano dal breve al lungo termine. Alla scadenza, l'emittente rimborsa il capitale. Gli investitori possono scegliere di mantenere i titoli fino alla scadenza o venderli prima sul mercato secondario.
Interessi e Rendimento
L'interesse, o cedola, rappresenta il costo del denaro prestato e può essere fisso o variabile. Esistono anche obbligazioni senza cedola, chiamate zero coupon. Il rendimento complessivo dei buoni del tesoro comprende l'interesse e l'eventuale guadagno in conto capitale (capital gain), decurtato di commissioni bancarie e tasse (12,5% sui titoli di Stato).
Rischi dei Titoli di Stato
I titoli di Stato sono generalmente considerati meno rischiosi rispetto ad altre obbligazioni, dato che è improbabile che uno Stato non possa pagare gli interessi o rimborsare il capitale. Tuttavia, esistono altri rischi, come il rischio di interesse e il rischio di liquidità. Il primo è legato alle variazioni dei tassi d'interesse che influenzano il valore dei titoli a tasso fisso. Il secondo riguarda la facilità con cui un titolo può essere venduto prima della scadenza senza perdite significative.
Caratteristiche dei BOT e dei BTP
BOT (Buoni Ordinari del Tesoro)
I BOT sono titoli di Stato italiani a breve termine con scadenze di 3, 6 e 12 mesi, caratterizzati da una minore rischiosità.
BTP (Buoni del Tesoro Poliennali)
I BTP sono titoli di Stato a medio-lungo termine, con scadenze variabili, che offrono cedole periodiche a tasso fisso.
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430 milioni per il quantum computing a servizio di imprese e ricerca
Arriva la prima AI Factory, a Bologna il più grande investimento Ue. Delle sette AI factory deliberate ieri dalla Commissione Ue, «questa è la prima in Europa per dimensioni, per capacità di calcolo e per investimento (430 milioni di euro). L’infrastruttura di supercalcolo che sarà operativa entro il 2026 al Tecnopolo di Bologna sarà la bandiera del modello strategico che l’Europa ha scelto per la sfida del digitale e dell’intelligenza artificiale: una rete pubblica a disposizione di tutti, dalle start-up e i piccoli imprenditori ai ricercatori pubblici e privati». Così l’assessore allo Sviluppo economico della Regione Emilia-Romagna, Vincenzo Colla, commenta la notizia arrivata dalla Commissione europea, che ha selezionato anche l’Italia, tra i sette Paesi che contribuiranno a raddoppiare la potenza di calcolo della rete Euro HPC (l'impresa comune europea per il calcolo ad alte prestazioni), con le prime sette fabbriche di AI e un investimento di 1,5 miliardi di euro, tra fondi UE (programmi Digital Europe e Horizon Europe) e cofinanziamenti nazionali e regionali. I sette “cervelloni” a rete in Europa Il via alle “fabbriche di intelligenza artificiale” rappresenta una pietra miliare per l’Europa nella costruzione di un ecosistema efficiente per l'addestramento di modelli avanzati di AI a servizio del mondo imprenditoriale e accademico, una scommessa su una rete pubblica a uso collettivo, che si contrappone al paradigma della Silicon valley in mano ai grandi capitali privati e, all’estremo opposto, all’egemonia del Governo centrale in Cina.
Il nuovo supercomputer avanzato, ottimizzato per l’AI in arrivo nella data valley emiliana, è il cuore del progetto IT4LIA AI Factory (cofinanziato dal Mur che coinvolge diversi istituti di ricerca) e sarà gestito dal Cineca (il Consorzio interuniversitario nato nel 1967 proprio per mettere a fattor comune la capacità di calcolo degli atenei) e sfrutterà il calcolo quantistico per accelerare innovazione e competitività di tutto il Paese. Gli altri sei progetti cofinanziati sono in Spagna (“BSC AIF” presso il Centro di supercalcolo di Barcellona), in Finlandia “LUMI AIF” preso il CSCn a Kajaani, in Lussemburgo (“Meluxina-AI” presso LuxProvide a Bissen, in Svezia (“MIMER” presso l'Università di Linköping), in Germania (“HammerHAI” presso l'Università di Stoccarda) e in Grecia (“Pharos” presso GRNET ad Atene). Investimento senza precedenti sul quantum computing tricolore La AI Factory in arrivo nella data valley - lì dove negli ultimi otto anni ha preso forma la più grande concentrazione di supercalcolo del Paese, tra il data center del Centro meteo europeo ECMWF e il supercomputer Leonardo da 250 miliardi di operazioni al secondo - consolida definitivamente il ruolo di Bologna come crocevia non solo geografico ma digitale del Paese. La nuova infrastruttura «porta a circa un miliardo di euro la cifra complessiva che il nostro Paese ha stanziato negli ultimi anni per l’acquisizione e sviluppo di risorse di calcolo all’avanguardia, investimenti che non hanno precedenti nella nostra storia recente. Ed è un riconoscimento anche del lavoro finora svolto dal Centro Nazionale ICSC, artefice della creazione di un ecosistema di supercalcolo competitivo e attrattivo, che risponderà alle esigenze della ricerca, del settore produttivo e della pubblica amministrazione», sottolinea Antonio Zoccoli, presidente INFN (Istituto nazionale fisica nucleare) e Fondazione ICSC (il Centro nazionale di ricerca in High Performance Computing, Big Data e Quantum Computing, uno dei cinque Centri nazionali istituiti dal Pnrr dedicati a settori strategici per lo sviluppo del Paese). Gli fa eco Fabio Pammolli, presidente AI4I (l’Istituito italiano per l’intelligenza artificiale per l’industria, fondato in autunno dal Governo per accelerare la ricerca applicata e trasformativa nel campo dell’AI), il soggetto attuatore della AI Factory : «La sfida è mettere rapidamente a sistema i diversi attori della filiera, creando un collegamento virtuoso e veloce tra le Pmi del manifatturiero italiano, le start-up e le aziende che sviluppano soluzioni AI, le nostre unità di R&S e la nuova Infrastruttura di super calcolo». In arrivo a Bologna anche il primo supercalcolatore industriale
Solo pochi giorni fa è arrivata un’altra notizia che premia il Tecnopolo di Bologna: il consorzio italiano Innovate si è aggiudicato il primo supercalcolatore industry-grade promosso sempre dall’impresa comune EuroHPC, frutto del gioco di squadra tra il Cineca, Almawave (Gruppo Almaviva), Autostrade per l’Italia, BI-REX, Fondazione ICSC, Fondazione IFAB, Snam, UnipolSai. Un progetto da16,9 milioni di euro, coperto per il 35% dall'EuroHPC Joint Undertaking e per il 65% dai partner del consorzio per creare un supercomputer dedicato e disegnato a misura dell’industria, combinando potenza di calcolo e cloud. Supporterà applicazioni come manutenzione predittiva, ottimizzazione dei processi industriali, simulazioni ingegneristiche, sviluppo di algoritmi. «Innovate allarga per la prima volta l’infrastruttura di supercalcolo europea al sistema industriale, grazie allo sforzo congiunto di alcune imprese – rimarca Francesco Ubertini, presidente di Cineca - promuovendo l'accesso a tecnologie avanzate anche per le Pmi. Il futuro dipenderà dalla capacità delle nostre imprese di adottare tecnologie digitali avanzate e Innovate è un esempio che spero apra la strada a molti altri casi in futuro». Un bel biglietto da visita per la via Emilia che si prepara a ospitare, oggi e domani, la seconda edizione della S3 Conference 2024, l'evento di punta sulle Smart Specialisation Strategies che raccoglierà a Rimini rappresentanti, politici e tecnici di tutte le regioni degli Stati membri dell’UE per riflettere di innovazione e competitività europea. Read the full article
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Molinari (Lega): 20 milioni di euro per il nuovo ponte Bormida, un passo decisivo per Alessandria
Approvato un importante finanziamento nella legge di Bilancio: la Lega e l’on. Molinari puntano su un’infrastruttura strategica per il futuro della città.
Approvato un importante finanziamento nella legge di Bilancio: la Lega e l’on. Molinari puntano su un’infrastruttura strategica per il futuro della città. 20 milioni di euro per il nuovo ponte Bormida: una svolta per Alessandria Venerdì pomeriggio la Camera dei Deputati ha approvato un ordine del giorno che stanzia 20 milioni di euro per la realizzazione del nuovo ponte sul fiume Bormida ad…
#Alessandria#Alessandria futuro#Alessandria today#Alessandria viabilità#collegamenti stradali#comune di Alessandria#Crescita economica#fondi Mef#fondi pubblici#Gianfranco Cuttica#Google News#Infrastrutture#Infrastrutture Strategiche#infrastrutture viarie#innovazione infrastrutturale#interventi strategici#investimenti pubblici#italianewsmedia.com#Lega#Lega Alessandria#Legge di Bilancio#Logistica#Mobilità sostenibile#mobilità su gomma#modernizzazione#modernizzazione urbana.#Novi#Nuovo ponte#Opere pubbliche#PAI regionale
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L’Europa tra bunker e difesa nucleare: I piani di Germania e Polonia
Le ultime notizie evidenziano un’inquietante tendenza in Europa, dove diversi Paesi si preparano a fronteggiare una potenziale minaccia russa con piani di difesa che spaziano dalla costruzione di rifugi nucleari alla strategia militare. La Francia, ad esempio, ha deciso di fornire all’Ucraina i missili SCALP, potendo giustificarne l’uso contro obiettivi militari russi in base alla logica della legittima difesa. Le dichiarazioni francesi sottolineano che attaccare sul territorio russo viene visto come una difesa preventiva contro minacce future.
Questa decisione arriva dopo le rivelazioni sul coinvolgimento diretto della Francia nel conflitto, tra cui l’invio di istruttori militari e l’uso delle forze francesi in scenari di guerra, per non parlare dei possibili coinvolgimenti della Gran Bretagna, che, pur non confermando l'invio di truppe di terra, è sempre più implicata nel conflitto. In questo contesto, l’attenzione si è focalizzata anche sulla Germania, dove recenti piani di protezione civile suggeriscono una preparazione a scenari di guerra nucleare.
Secondo il quotidiano tedesco *Bild*, il governo tedesco sta sviluppando un piano per mappare e sistematizzare i rifugi antiatomici in tutto il Paese, in risposta alla crescente minaccia di attacchi da parte di Mosca. In ottobre, il capo dell'intelligence tedesca, Bruno Kahl, ha avvertito che la Russia potrebbe attaccare la NATO entro il 2030. Questo piano, tuttavia, non è tanto una previsione di un’imminente invasione russa quanto un esercizio di prudenza, con l’obiettivo di preparare l’infrastruttura di protezione in caso di emergenza.
Attualmente, la Germania dispone di 579 rifugi pubblici in grado di ospitare circa 480.000 persone, ma la sua popolazione supera gli 85 milioni. L’espansione dei rifugi richiederebbe enormi investimenti: si parla di circa 210.000 bunker necessari, con un costo stimato di 140 miliardi di euro in 25 anni. Una cifra proibitiva, considerando la situazione economica di recessione dal 2023 e la leadership debole del cancelliere Olaf Scholz.
Le autorità tedesche stanno concentrando gli sforzi sul miglioramento delle strutture esistenti, risalenti alla Guerra Fredda. L’Associazione dei Comunisti tedeschi ha chiesto di investire 10 miliardi di euro per restaurare circa 2.000 bunker dismessi. Tuttavia, la minaccia nucleare potrebbe rendere inutili questi rifugi, poiché l’efficacia dei rifugi antiatomici è tutta da verificare, e la possibilità di adattare rapidamente spazi privati come cantine o garage è impraticabile. Un’altra ipotesi è la creazione di un registro digitale delle strutture già esistenti, che consentirebbe ai cittadini di individuare rapidamente i rifugi disponibili.
Mentre la Germania punta sulla preparazione a scenari nucleari, anche la Polonia, Paese più direttamente coinvolto nel conflitto, sta aumentando la sua difesa. La Polonia ha investito 28 milioni di euro per la costruzione di rifugi anti-aerei, destinati a diventare operativi entro 2-3 anni. La Polonia, più vulnerabile rispetto alla Germania, ha anche rafforzato il proprio impegno nella guerra contro la Russia, anche se la sua posizione economica è ben distante da quella delle potenze come gli Stati Uniti o la Germania.
La paura di una Russia che attacca direttamente la NATO è ben viva anche tra i politici tedeschi. La decisione di Olaf Scholz di ridurre i finanziamenti militari all’Ucraina, ufficialmente per ragioni economiche, riflette la crescente difficoltà della Germania nell’assumere una posizione chiara nel conflitto. Non è un caso che la Germania sia stata la prima a cercare di negoziare con la Russia riguardo al gas, un passo che segna una distanza crescente tra Berlino e Kiev.
In termini di aiuti militari, la Germania è il secondo Paese che ha fornito più finanziamenti all’Ucraina, con 7 miliardi di euro in finanziamenti militari. Rispetto alla Polonia, che ha speso solo una frazione di questa somma, la Germania è stata fondamentale anche nelle discussioni sulla ricostruzione post-bellica. Tuttavia, con l’aumento della tensione, Berlino potrebbe diventare un obiettivo privilegiato per la Russia, che considera le basi americane in Germania, e gli Stati Uniti in generale, come potenziali bersagli.
In conclusione, nonostante le misure di difesa e la preparazione per eventuali attacchi, la Germania si trova in una posizione complessa, alle prese con una guerra che minaccia di sconvolgere l’Europa. La diplomazia potrebbe essere l’unico scudo, ma la realtà geopolitica è sempre più incerta, e la preparazione al peggio è diventata una priorità. La questione dei bunker e delle difese nucleari è solo una parte di un quadro che continua a evolversi, con molteplici scenari che si intrecciano in un contesto internazionale sempre più pericoloso.
✍️ Giulia A.
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Sciopero generale
Questa è l'intestazione Il 29 novembre sarà una giornata importante per il nostro futuro! Unisciti a noi a Milano per manifestare insieme per il cambiamento! Chiediamo stipendi più alti, investimenti in sanità, istruzione e servizi pubblici. Non possiamo più aspettare! La nostra voce deve essere ascoltata e il nostro impegno non può rimanere inascoltato. Ci ritroveremo in Largo 11 settembre 2001…
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"Piano Lombardia", ambiente ed edifici ALER: 12,5 milioni di euro per 260 impianti fotovoltaici Grazie a un investimento di 12, 5 milioni di euro del 'Piano Lombardia', Regione ha installato, negli ultimi tre anni, 260 nuovi impianti fotovoltaici sugli edifici di edilizia residenziale pubblica. E' questo il quadro tracciato dall'assessore all'Ambiente e Clima di Regione Lombardia, Giorgio Maione, in merito agli investimenti realizzati sui servizi abitativi pubblici.... 🔴 Leggi articolo completo su La Milano ➡️ Read the full article
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Elementare, non è un PIL che riflette un’economia reale è una crescita del livello del benessere della popolazione, è economia di guerra, pompata da massicci investimenti pubblici in armi, morte e distruzione, sorretti a loro volta dallo sfruttamento delle risorse naturali che sono la principale e probabilmente unica fonte di guadagno. Ma c’è qualche demente che crede che sia una superpotenza🤡
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Perepepé Pnrr: altro "pasto gratis" per fessi furnuto - come RdC e 110%. Grazie gov. Meloni per il brusco risveglio dai sogni tipo terno al lotto come questi.
"L’Italia (ha un sistema burocratico) capace di mettere a terra al massimo una ventina di miliardi di investimenti pubblici all’anno, quindi passare da 20 a 50-60 miliardi l'anno era “ridicolo e irragionevole”, afferma Bernabé (manager pubblico di lungo corso).
(I governanti italici eccitati invece si sono tuffati nell'opportunità, portando a casa 209 miliardi tra gli osanna dei fessi e dei furbacchioni, mentre gli altri Paesi meno straccioni si limitavano a riscuotere solo le somme a fondo perduto, non quelle a prestito oneroso).
“L’idea 4 anni fa era sventolare tanti soldi, dire che noi eravamo i grandi beneficiari, ecc. (...)” è l’attacco frontale del dirigente all’allora presidente del Consiglio, Giuseppe Conte. (Quanto a) Mario Draghi: “(...) Si è fatto carico di quanto promesso da Conte e non lo ha smentito” (come vi sentite ora, tessitori di lodi per questo vile buro- affarista solo chiacchiere e distintivo ?).
(...) L’ex presidente di Acciaierie Italia ha concluso con un consiglio a Giorgia Meloni: “Non deve preoccuparsi di raccontare (...) la realtà. Il Paese ha enormi difficoltà a (far partire) progetti (...)".
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