#scelte politiche
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Le illusioni dei millennials
Fino alla discesa in campo di Silvio Berlusconi, la realtà positiva prospettata era esattamente questa: un millennial avrebbe dovuto ereditare le stesse generali sicurezze sociali e civili delle generazioni precedenti; poi, le stesse generazioni precedenti hanno volutamente distrutto il futuro dei più giovani per continuare a garantire le proprie sicurezze consolidate in una realtà sociale mutata da una politica di destra senza più diritti per i lavoratori e nemmeno la certezza che nessuno potesse toccare i soldi depositati in banca.
Esiste una colpa di tutto questo (e precisi colpevoli): risiede nelle errate scelte politiche di una generazione anziana profondamente egoista, che da un lato ti aiuta quando sei in difficoltà all'interno della tua famiglia, ma pubblicamente considera i più giovani solo il motore attraverso il quale garantire i propri privilegi acquisiti in passato.
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#silvio berlusconi#realtà#millennial#sicurezze sociali#futuro#giovani#politica di destra#diritti#scelte politiche#privilegi#berlusconismo#diritti civili#diritti sociali
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Casale Monferrato: la replica di Gabriele Farello (PD) all'assessore Novelli sulla destinazione dei terreni di San Bernardino e Oltreponte
L'intervento dell’assessore Novelli in merito alla destinazione dei terreni di San Bernardino e Oltreponte ha suscitato la pronta replica di Gabriele Farello, esponente del Partito Democratico – Circolo di Casale Monferrato, che critica l'operato dell'amministrazione comunale e sottolinea le mancate scelte strategiche negli ultimi sei anni di governo cittadino.
L’intervento dell’assessore Novelli in merito alla destinazione dei terreni di San Bernardino e Oltreponte ha suscitato la pronta replica di Gabriele Farello, esponente del Partito Democratico – Circolo di Casale Monferrato, che critica l’operato dell’amministrazione comunale e sottolinea le mancate scelte strategiche negli ultimi sei anni di governo cittadino. Sei anni di amministrazione senza…
#Alessandria today#Amministrazione comunale#aree abbandonate#aree dismesse#assessore Novelli#Casale Monferrato#centro commerciale Casale#centrodestra Casale#Crescita economica#destra vs sinistra#economia locale#Edilizia sostenibile#Gabriele Farello#gestione del territorio#Google News#investimenti pubblici#investimenti strategici#italianewsmedia.com#Oltreponte#Partito Democratico#Pianificazione urbana#Pier Carlo Lava#politica Casale Monferrato#politica locale#politiche locali#quartieri dimenticati#Rigenerazione Urbana#Riqualificazione Urbana#San Bernardino#scelte politiche
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Ho visto una compilation di performance snobbata agli Oscar 2023, una vera, non ironica. Comprendeva una nomination per miglior attore protagonista ad Harry Styles.
Basta dirlo se volete essere mandati a fanculo.
#Perchè ci sono e come se non ce sono di altri film altri attori che potevano essere candidati#e anzi bisognorebbe parlare di alcuni film e performance snobbate#perchè le scelte dei film agli Oscar sono spesso apparentemente inclusive quanto basta per sembrare politiche#insomma ce ne stavano di film che potevano essere candidati ma forse erano fin troppo scomodi#e ci sono anche ottime performance che senza ragioni politiche sono state snobbate#(Sì volevo la nomination di Paul Dano denunciatemi)#ma Harry Styles no#Harry Styles no cazzo
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Il green è uno stratagemma globale per bruciare una massa monetaria ormai fuori controllo.
(Boni Castellane)
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Verrebbe quasi da pensare alla più grande operazione di lobbying della storia ma invece no, Greta è sicuramente spinta da motivazioni alte e nobili. Certo, come no...
L'auto elettrica sarà tenuta artificialmente in vita ancora a lungo con aiuti di stato.
Lo scopo del gioco è chiudere le fabbriche in Europa.
Ha iniziato Stellantis, VW/Audi segue, altri seguiranno. Vinceranno gli asiatici.
Sono scelte politiche per impoverire le società più floride.
Impedendo di lasciare troppo patrimonio ai figli e portandoli a lavorare accettando stipendi da fame.
La mancanza di fame impedisce la dinamica della società.
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Ho finito il mese e mezzo come animatore in un campo estivo, coi bimbi di seconda elementare. In ordine sparso, ho imparato che:
la posizione di aprifila, così come i posti a tavola a pranzo, sono decisioni politiche. Quale che sia la tua scelta, sarà sbagliata. Scelte sbagliate portano a disastri, scelte giuste portano comunque a disastri ma un po' più piccoli.
sei l'arbitro di ogni disputa, da "chi è più forte tra Messi e Ronaldo" a "gli alieni esistono?". Niente, e dico niente, fa incazzare gli ottenni quanto le posizioni moderate o democristiane.
i bimbi ti chiederanno sempre perché sei così alto/basso/magro/grasso/biondo/moro, spesso tutte e sei le cose nella stessa frase. Se hai una bassa autostima non penso sia facile sopravvivere.
i bimbi hanno un sacco bisogno di contatto fisico, ma solo se ci sono 45° all'ombra, hai appena mangiato, e possono esprimerlo tirandoti testate sulla pancia.
se un bimbo vuole parlare con te, improvvisamente tutti i bimbi vorranno farlo, possibilmente allo stesso tempo e cercando di distrarre il più possibile il bimbo iniziale, idealmente cercando di infilzarlo con le matite. Ho sentito l'inizio di 3 milioni di storie e la conclusione di tipo sedici.
quando devi recarti dal punto A al punto B e la tua classe insiste per venire con te, sei come mamma chioccia con un codazzo di gnomi urlanti. E puoi essere cinico quanto vuoi ma è una sensazione davvero soddisfacente.
ultimo pensiero, che è più un consiglio, quando ti dicono "tieni!" e ti danno qualcosa in mano, non prenderlo M-A-I. Se va bene è un fazzoletto usato, se va male è un ragno morto, se va davvero male è un ragno vivo.
La verità è che i bimbi sono contemporaneamente la peggior rottura di cazzo al mondo e delle creaturine meravigliose, e fare questa esperienza è stato davvero tosto ma anche tanto soddisfacente.
Alla prossima estate, piccole pustole.
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❗EMERGENZE E NUOVO PIANO PANDEMICO
Le emergenze costituiscono uno strumento formidabile per il potere che voglia comprimere le libertà democratiche e depotenziare le forze di dissidenza interne.
L'Italia della strategia della tensione dovrebbe aver insegnato molto, così come il post 11 Settembre statunitense.
Persino Adolf Hitler acquisì i pieni poteri in modo democratico a seguito dell'episodio dell'incendio del Parlamento e grazie all'articolo 48 della Costutuzione di Weimar che consentiva di "adottare ogni misura appropriata per rimediare ai pericoli per la sicurezza pubblica".
Fu per evitare simili derive che i nostri Padri costituenti decisero di non inserire lo stato di emergenza nella Costituzione del '48, prevedendo solo lo strumento del decreto legge (ex art.77 Cost.) per le decisioni che avessero carattere di urgenza e necessità.
Ma i principi ispiratori della Costituzione non sono i medesimi che ispirano gli agenti politici e le libertà civili, politiche e sociali risultano essere costantemente minacciate.
➡️ Col NUOVO PIANO PANDEMICO, la cui bozza è stata anticipata sul quotidiano Sanità, ci riprovano.
L'OMS è certa che un nuovo virus sia pronto a minacciare la nostra sopravvivenza e gli Stati prescrivono gli strumenti per fronteggiarla o, almeno, così la raccontano.
Ricordiamo che la fondazione di Bill e Melinda Gates, che si occupa in modo peculiare di vaccini, è il primo finanziatore dell'Oms. E Bill Gates questa settimana ha fatto visita a palazzo Chigi.
SI STABILISCE CHE:
1. In caso di pandemie i vaccini sono le misure di prevenzione più efficaci (così, a prescindere dai virus e dai vaccini neanche studiati);
2. Può diventare necessario imporre limitazioni alle libertà dei singoli individui al fine di tutelare la salute della collettività.
RESTRIZIONI, TRACCIAMENTI E VACCINI SONO ANCORA LE PAROLE D'ORDINE.
Nessun accenno al diritto dei pazienti ad essere visitati e curati (ma al diritto dei sanitari di essere tutelati, sì), alla ricerca di Stato su farmaci ed eventuali vaccini, all'organizzazione della sanità territoriale.
A dimostrazione, semmai ce ne fosse bisogno, che la salute è un pretesto e uno strumento per imporre scelte politiche e soddisfare gli interessi dei più grandi capitalisti mondiali.
Nessuna distinzione sussiste tra i diversi schieramenti politici: la mangiatoia e i padroni sono gli stessi.
Difatti, il ministro della Salute del governo Meloni, Orazio Schillaci,
nel 2020, in piena era Covid, era stato nominato da Speranza come tecnico all'ISS.
Fiorangela
Giorgio Bianchi
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Se ci sono delle speranze per l'Europa stanno, come al solito, negli Stati Uniti. (...) la crisi europea è figlia e diretta conseguenza della crisi che stanno attraversando gli USA dai tempi di Obama e delle scellerate politiche inaugurate dal suo Dipartimento di Stato. Per noi quella crisi ha voluto dire Libia e guerra sotto casa. Per altri ha voluto dire molto peggio.
Meglio sarebbe stato se prima si fosse dovuto votare in USA e poi in Europa. Purtroppo(...) le scadenze sono invertite. Il rischio è la riedizione del rapporto Trump-UE tra il 2016 e il 2020, dove l’Europa è stato il luogo in cui la parte perdente delle elezioni USA del 2016 si è arroccata per fare opposizione a Trump e rilanciare, usando una figura spenta come Biden per tornare al potere. La speranza d’Europa è tutta lì. Temo un altro 2020 prima di allora.
Se (Draghi) gode ancora di un immutato prestigio dopo il “Volete la pace o i condizionatori accesi”, il “Chi non si vaccina muore e fa morire”, e dopo avere ideato le sanzioni che avrebbero dovuto piegare l’economia russa, è solo perché la “buona stampa” e i suoi disinteressati commentatori continuano a costruire la figura del Cromwell europeo. Non abbiamo avuto la pace; la Russia, oltre ad aver già vinto in Ucraina, non è mai stata meglio in termini economici, e noi siamo diventati un Continente senza energia, senza materie prime, e presto senza industria per scelte sbagliate di politica industriale fatte in Germania e a Bruxelles. Ha probabilmente gestito la storia dei contratti segreti di fornitura dei vaccini per tutta Europa, firmati non si sa bene da chi nell’interesse di chi. E guardi che questa non è questione di vaccini (ma) di contratti. (...)
Negli USA stanno facendo molto per fare luce sui vaccini.
È vero. E in Italia non se ne dà notizia. Ma guardi che, alla fine, dipenderà tutto dalla vittoria o meno di Trump in USA.
E poi?
Poi, se Trump vincerà, si aprirà il Vaso di Pandora. E la gente in Italia inizierà a leggere sui giornali quello che sa già per esperienza personale.
Che cosa intende dire?
Intendo dire che la gente impazzisce tutta assieme, ma si rinsavisce uno per uno. Se questo succederà, per molti, anche dalle nostre parti, sarà solo questione di tempo.
In caso contrario?
In caso contrario, le società europee entreranno nella “condizione di guerra” di cui parlava Bismarck, che, se non altro, aveva il pregio dell’onestà. Non sarà un’economia di guerra temporanea come si sussurra oggi con sussiego. Sarà una società diversa.
Alessandro Mangia, ordinario di diritto costituzionale nell’Università Cattolica di Milano, via https://www.ilsussidiario.net/news/scenario-ue-la-sorte-di-draghi-e-nostra-si-decide-negli-usa-a-novembre/2692362/
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DEBOLI COI FORTI, FORTI COI DEBOLI
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L’amministrazione comunale prosegue la guerra contro le categorie di persone già marginalizzate. In 4 anni nessun progetto o proposta che non fosse finalizzata alla repressione verso migranti, antifascistx, femministx e chiunque non rientri in quella che la destra definisce “normalità”. La nuova ordinanza firmata dal sindaco Zattini ha colpito due minimarket etnici del centro storico con obbligo di chiusura alle 19:30. Il Resto del Carlino la racconta come “una bella notizia per gli abitanti della zona” e cita un imprecisato agente di polizia: “le persone che bighellonano potrebbero trovare rifugio nei bar accanto” dimostrando così di non aver risolto ciò che loro definiscono problema, ma semplicemente spostandolo. Un’operazione tipica della destra, spostare l’attenzione su altro, chiudendosi dietro a slogan elettorali. “La rivendita ha chiuso la saracinesca alle 19:35, cinque minuti oltre l’orario” scrive il giornalista ricordando anche il divieto di sedersi sui gradini dei palazzi del centro: “l’inizio è apparso incoraggiante”. Una volta si diceva servi dei servi, ora siamo all’orgoglio razzista. Il vicesindaco esulta e come in ogni post ringrazia polizia, carabinieri e guardia di finanza. Oltre alle decine di dichiarazioni e scelte politiche volte a reprimere i più deboli, un gruppo di cittadini ha organizzato un comitato dal nome “Orgogliosi forlivesi” per segnalare situazioni da loro definite di degrado, come pericolosissime scritte sui muri e violenti cestini pieni di rifiuti. Intanto, mentre le persone colpite dall’alluvione contestavano la gestione dell’emergenza, Zattini regalava piadine a Meloni e Von der Leyen e il vicesindaco si esaltava per l’entrata in servizio di Saetta, il cane-robot utile per rilevare esplosivi e agenti chimici nella sovversiva Forlì. Ah, sui social dell’assessora Cintorino è sparito il post dove sventolava la bandiera di Israele definendola “unica democrazia del medio oriente”, ma sappiamo che l’assessora non brilla come le luminarie di Natale. A Forlì funziona così, deboli coi forti e forti coi deboli. I nomi cambiano, ma le colpe sono sempre degli altri. Come diceva una vecchia canzone: cambiare tutto per non cambiare niente.
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Credere in qualcosa, cioè fidarsi di qualcosa su cui non esistono prove (come la mitologia, cioè la teologia) non è un atto di razionalità. E' razionale la persona che prima di prendere una decisione valuta le conseguenze delle proprie scelte perché ha gli strumenti per farlo. La maggioranza dei credenti non ha scelto il dio specifico in cui credere: gli è stato imposto dalla famiglia e dalla cultura dominante attorno a lui, presente anche a scuola e nelle istituzioni politiche che lo governano
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THIS LAND IS MINE
@sirkaj ha detto:
Non so se posso riuscire a portare argomentazioni diverse ma ho visto molti video su YouTube e studiato diverse mappe. Non è un genocidio, secondo me, ma un conflitto fra popoli che si odiano. Le risposte ai post non possono essere lunghe. Invito ad aprire YouTube e dare un occhiata ai molti reportage che danno una immagine più precisa, anche se sempre asettica, insapore e inodore. Certo il governo attuale di Israele non è il mio ideale, ma è stato eletto e di elezioni ne hanno avuto diverse negli ultimi anni. È un paese con dinamiche di popolazione complesse ma resta un paese democratico. Come lo è il nostro, anche se il governo attuale non mi piace, o l'Ungheria, che sceglie Orban perché non c'è una opposizione. È vendetta? Invito a vedere le immagini. L'orrore è che parliamo di uomini, donne, bambini, che non hanno scampo. Israele ed Egitto non li vogliono, e il mare è bloccato. E lo era prima del sette ottobre. Di ciò di cui non si può parlare si deve tacere», sentenziava Ludwig Wittgenstein. E questo mi hanno insegnato da ragazzo. Sono posti lontani...orrori lontani. Dal nostro paese abbiamo mandato una nave ospedale che non ha modo di operare. Tutto inutile. Cerchiamo di fare bene a chi è il nostro prossimo e chissà... Magari è un onda, altrimenti solo ipocrisia.
Perdonami ma qua non dobbiamo valutare se Israele sia uno stato democratico o meno (se vogliamo toglierci subito di torno la reductio ad Hitlerum, anche la Germania nazista tecnicamente lo era, con un parlamento e un cancelliere eletto dal popolo)...
La democrazia è un qualcosa che riguarda i cittadini, mentre noi stiamo discutendo di scelte politiche nei confronti di una minoranza.
Perché Pisani e Livornesi si odiano, da centinaia d'anni, ma possono farlo in modo libero e paritario... Ebrei e Arabi si odiano da migliaia di anni ma ora assistiamo a una contrapposizione sproporzionata tra uno stato armato dalla più grande potenza bellica mondiale e due milioni di poveracci senza cibo, acqua e medicine intrappolati in una striscia di terra larga come Milano e provincia.
Poi, sinceramente, non ho capito se tu concordi o meno oppure il tuo sia solo un flusso di coscienza pieno di dubbi.
Il fatto che siano posti e orrori lontani vale anche per le decine di conflitti MOLTO più sanguinosi, di cui infatti si parla poco o nulla ma la questione è proprio quella: qua tutti non solo ne parlano ma partecipano attivamente al conflitto, anche solo impedendo - letteralmente - che sia promossa una qualsivoglia voce discordante con la narrazione comune.
O urli Bene! Bravo! Bis, Israele! oppure stupri e bruci vive le ebree nei kibbutz.
Una polarizzazione così enorme e univoca negli ultimi anni l'ho vista solo nel conflitto Russo-Ucraino, con la differenza che in quel caso ce la prendevamo con gli oppressori e non con gli oppressi.
Per concludere, vi prego di non continuare a massacrare Wittgenstein citando e ricitando quella sua affermazione senza mai aver letto il suo Tractatus logico-philosophicus... se tu lo avessi fatto avresti capito che il suo tacere si riferisce alle leggi della natura che sfuggono alla comprensione umana e che quindi non possono essere spiegate tramite il verbo logico filosofico, meramente descrittivo pur in modo attivo.
Io, per non far rigirare personaggi illustri nella tomba uso questo:
P.S.
La nave ospedale che abbiamo mandato è un'onda... anzi, uno tsunami. Di ipocrisia.
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Opportunista op-por-tu-nì-sta
SIGNIFICATO Che agisce traendo l’utile da una situazione senza tener conto di principi o ideali
ETIMOLOGIA dal francese opportuniste, che attraverso opportunisme e opportun deriva dal latino opportunus ‘favorevole, propizio’, letteralmente ‘che sospinge in porto’, da portus ‘porto’, col prefisso ob- ‘verso’.
In effetti è esilarante che ‘opportunista’ sia una parola smaccatamente negativa. L’opportuno, dopotutto, è così adatto, conveniente, propizio, le opportunità sono così promettenti…! E invece no, l’opportunista è strettamente un fetente — ma vediamo meglio perché, e che tratti ha.
‘Opportuno’ è una parola recuperata nel Trecento da un antico termine latino, opportunus. Dentro ci troviamo un ‘porto’, mentre ob- è un prefisso che disegna il ‘nella direzione di’. L’opportunus è quindi letteralmente ‘ciò che sospinge in porto’, in particolare riferito al vento — immagine di grande potenza poetica che ci porta così i significati del favorevole, del propizio. Un campo di significato vasto, versatile, e radicalmente positivo. Come potrebbe mai nascervi un frutto cattivo? Se non che…
Negli anni ‘70 dell’Ottocento la Francia stava attraversando un periodo molto delicato: nel solo 1870 era scoppiata la tremenda guerra franco-prussiana, il Secondo Impero (quello di Napoleone III) era caduto, ed era nata la Terza Repubblica. Nel fervore delle polemiche politiche di quel periodo, specie per stigmatizzare una politica… pragmatica e disinvolta, fatta di compromessi, che caratterizzò ad esempio il Presidente del Consiglio Léon Gambetta, emerse il termine opportunisme — proprio coi connotati che riconosciamo nell’opportunismo, e quindi nell’inclinazione a sfruttare l’utile di una situazione senza troppe pastoie morali o di principio. Grazie al carisma del francese, in pochi anni l’opportunismo e l’opportunista fanno il loro ingresso in italiano.
Certo, è anche un termine spassionato con una valenza scientifica — e quindi in biologia si parla di animali opportunisti intendendo quelli che hanno una spiccata adattabilità e si nutrono di quel che c’è, come volpi, cinghiali e gazze, così come di microorganismi opportunisti che sono scarsamente patogeni e approfittano di una condizione di debolezza del sistema immunitario. Ma nella lingua comune è un termine di severo giudizio: possiamo parlare del politico opportunista che strumentalizza la tragedia fortuita per colpire i propri avversari, del parente opportunista che tenta di lucrare su un’eredità che non gli spetta, del collega opportunista sempre fulmineo nel prendersi il merito del lavoro altrui.
Dopotutto, anche se in piena buona fede, nell’opportunità, nel nome dell’occasione favorevole, c’è un germe di razionalità calcolatrice — e il propizio è scovato con sguardo di falco anche e soprattutto dagli smaliziati. È così che nella grande famiglia di comportamenti opportuni, di scelte opportune, di opportunità dubbie, di opportunità inattese — una famiglia di etica e di etichetta, di progetto e di protocollo — si vengono a sedere i tipi biechi dell’opportunismo e dell’opportunista.
Testo originale pubblicato su: https://unaparolaalgiorno.it/significato/opportunista
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...ministro Salvini, sta affrontando un inverosimile processo solo per aver difeso i confini italiani. Assistiamo ad un episodio surreale, perché colpevolizzare e perseguire giudiziariamente delle legittime scelte politiche, costituisce un precedente pericoloso, che dovrebbe far ragionare tutta la politica, indipendentemente dallo schieramento.
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La Metà Di Niente*
Il fatto che ormai per qualsiasi cosa si tiri in ballo "quelli che non vanno a votare" credo sia l'apoteosi del "metodo ultras" che ha impregnato il nostro costume sociale. che si riassume in: Se non fai come la penso io, sei inferiore (e sono stato elegante). Ribadito che è un segnale negativo, preoccupante e ormai consolidato la bassa affluenza, e ribadito che il diritto\dovere del voto è principio ambiguo, pochissimi si chiedono il perchè ci sia disaffezione al voto. Moltissimi tuttavia immaginano questa quota di non votanti di volta in volta: un enorme bacino per qualsiasi formazione politica, una quota maggiore di popolazione su cui fare i conti elettorali (che è un assurdità, dato che le elezioni si vincono appunto sui votanti effettivi e non sugli aventi diritto, ci vorrebbe un nuovo Trilussa per spiegarlo), ma soprattutto la causa della vittoria o sconfitta della parte avversa. A volte è "il partito vincente", e diventa un monolite. Altre volte è il partito dei delusi, probabilmente aspetto importante nella questione.
Il significato della rappresentanza dei partiti politici è proprio nel "mirare a una piena comprensione delle domande dell’elettorato e alla migliore rappresentanza possibile". (I problemi della rappresentanza politica di G. Pasquino, Enciclopedia Treccani). Ci si dovrebbe chiedere cosa fanno i partiti, e cosa vogliamo chiedere loro, per attivare la comprensione che citava il professor Pasquino. E qui che si dovrebbe discutere: sui modi, sulle persone, sui candidati, sui metodi per sceglierli e così via.
Detto che è ampiamente condivisibile la volontà di non esprimere un voto qualora non vi siano espressioni delle proprie idee politiche, mi chiedo come sia possibile criticare chi non vota quando è pratica comune, e spesso espressione di giubilo, denigrare giornalmente i partiti (soprattutto un paio) per la quasi totalità delle scelte che fanno. Tra l'altro tutte le formazioni, spesso improvvisate, fatte per "catturare gli spazi liberi" lasciati dai partiti di cui sopra alle elezioni prendono decimali di preferenze, che ovviamente hanno il mio totale rispetto, ma che contributo danno a portare le persone al voto?
Ho preso il titolo di questo post dal libro, sensazionale, che Catherine Dunne scrisse nel 1998 (che in inglese si intitola In The Beginning). In esso c'è questo passaggio, che mi sembra azzeccato:
Gli uomini e le donne sono come tanti laghetti. Esternamente sono molto simili, nel punto di partenza e nella destinazione. La tragedia è che mentre uno è ancora impegnato nel tragitto di andata, l'altro ha appena iniziato quello di ritorno.
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Asso di Coppe
"La Responsabilità partecipata".
Il Collettivo sta affrontando la sua "proiezione" più grande: la "delega di potere".
Essa deriva dalla persistente incapacità di assumersi scelte, visioni, pensieri ispirati ed autentici e di trasporli con Amore nell'atto creativo dell'Abbondanza.
L'Energia Maschile, su questo piano di Coscienza, è stata infanitilizzata, traumatizzata ed annientata. Non ha radicato dentro se stessa l'autentica vocazione d'Anima.
E questo processo di "deformazione e alterazione del principio energetico del Maschile" e di deviazione dal "suono Originale", ricade pesantemente da millenni sulle politiche collettive.
Esse sono basate sullo sfruttamento energetico e materiale dei popoli, sono realizzate tramite "anestesia e stordimento".
Non seguono i principi dell'Amore.
C'è tanta immaturità di Sistema. Siamo governati da tanti bambini piccoli che giocano con la pistola in mano. E non sanno che prima o poi, è sufficiente un banale ed innocente "errore di mira" per porre fine in modo tragico a questo scellerato passatempo.
Non c'è nessun Adulto a supervisionare questo pericoloso gioco tra bambini?
Dovrebbe essere responsabilità "diffusa" porre fine a questi irresponsabili comportamenti e togliere l'arma dalle mani degli sprovveduti ragazzini.
I bambini immaturi vanno monitorati da tutta la Comunità, unita e compatta nello sforzo di radicare Adulti futuri consapevoli e amorevoli, destinati a svolgere la loro meravigliosa funzione di "espansione e valorizzazione" dei Doni Interiori.
Non è utopico. Si chiama "partecipazione".
Ciascuno è responsabile per se stesso e per il Bene Comune.
E mette a disposizione i propri talenti per migliorare la Vita di tutti. Con la consapevolezza che se anche una sola persona "resta fuori", il "fallimento" è di tutto il Sistema.
Oggi tre quarti della popolazione "è fuori".
Non partecipa all'abbondanza collettiva di Amore e di Materia.
E gran parte degli Esseri Umani non comprendono. Non realizzano. Credono sia "normale" non essere amati, visti, considerati. Sono convinti fin da piccoli che lo sfruttamento, il controllo sulle risorse e la "mancanza di senso" siano l'unico Destino possibile.
E non conoscono, né riconoscono il loro immenso potenziale interiore. Sono anestetizzati dalle credenze antiche. Sono passivi, inermi, arresi, succubi.
Sono convinti di non valere nulla. E che l'unico modo per difendersi dal "genitore predatorio" sia nascondersi, divenire invisibili, annientarsi, spegnersi o, al contrario, ribellarsi violentemente ed esplodere di rabbia e rancore. Per poi incorrere nella "fatale punizione" psichica e corporale.
La malattia mentale è dettata dall'"impotenza dell'atto creativo". La dipendenza dalla "dissociazione".
Entrambe lavorano sul piano della "perdita di senso".
Senza i nostri Doni, noi non esistiamo. Siamo solo dei fantocci addestrati a "sopravvivere". Se ci riusciamo. Se non ci ammaliamo. Se non risolviamo tutto nella sottomessa accettazione del crudele destino dei "figli dominati dall'alto".
Ci sono enormi "benefit" nascosti tra le pieghe della sottomissione: la sicurezza di non dover decidere, di non dover prendere decisioni, di non rischiare di essere liberi e autonomi, di dover compiere lo sforzo di assumersi responsabilità e "rischi di impresa".
Un figlio che resta a casa con il genitore di sua spontanea volontà è un figlio che ha "fallito" il suo compito di "libertà" nel Mondo. E' stato reso dipendente. Non si sente capace di "scegliere" per se stesso. Di rischiare di essere felice. Sente di tradire il genitore se lo abbandona.
Ed allora il "genitore", sia esso metaforicamente un governo, un luogo di lavoro, un collettivo o semplicemente una famiglia, deve porsi la domanda decisiva: "Sto governando la crescita delle nuove generazioni chiedendo a loro di colmare le mie paure di abbandono, i miei bisogni di sicurezza, il mio timore della solitudine, la mia sete di controllo e di potere sull'Altro?".
Le nuove generazioni non sono un "peluche" da coccolare o un bastone della vecchiaia. Sono Esseri Umani incarnati, identificati in una missione d'Anima. Sono liberi di muoversi, sperimentare, crescere, correre sui prati della Vita. Non vanno indottrinati, depredati, violentati nella loro originale spontaneità di vivere.
Se siamo tristi e depressi, loro non sono la nostra "base energetica". Dobbiamo "cavarcela da soli".
Se una volta liberi, i figli non torneranno, benediremo i loro passi da lontano. Perchè nostro compito è "votarli alla felicità". Non al senso di colpa, non alla prigionia, non a pagare i nostri "danni esistenziali".
E' tempo di liberare gli Altri dai nostri traumi. Dalle nostre aspettative di compensazione emotiva.
Figli, partner, familiari. Liberiamo tutti. Non leghiamoli al nostro Dolore e ai nostri irrisolti. Lasciamoli andare. Offriamogli Amore, Benedizione e Incoraggiamento. Non senso di colpa.
Se un giorno torneranno, lo faranno per ringraziarci di averli aiutati a ritrovare la loro autentica Vocazione: l'Amore per loro stessi e per la loro meravigliosa e brillante Adultità Spirituale e Materiale.
Raccogliamo il nostro zainetto da terra, salutiamo tutti coloro che dobbiamo liberare dallo "schema": i nostri "genitori terrestri", i nostri figli (siano essi reali o proiettati), i nostri partner del passato e andiamo. Il Mondo ci aspetta.
Senza perderci nel timore di "cadere nel vuoto".
Siamo strutturati per farcela. Abbiamo lavorato sodo sulla nostra forza e sul nostro radicamento. Siamo Adulti.
Spiriti guida accompagneranno i nostri passi.
E' tempo di partenze.
Non ci attardiamo troppo. La Vita sa che è giunto il momento propizio per varcare la Soglia del nuovo Mondo.
Mirtilla Esmeralda
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La novità degli ultimi anni è quella della proliferazione di un nuovo modello di leadership che non ha più alcun riferimento all’appartenenza ideologica.
I nuovi leader politici sembrano avere adesso come modello gli influencer, i quali esercitano un potere di condizionamento su milioni di persone che però non riguarda più le grandi scelte sociali, le opzioni politiche o il conflitto tra diverse concezioni del mondo, ma che investono invece le forme collettive del consumo, ivi compreso quello elettorale.
È il punto di massima convergenza tra le nuove leadership politiche e gli influencer: la ricerca spasmodica del consenso e la cura della propria immagine, il culto individualistico della personalità che sostituisce il riferimento più ampio ai valori collettivi, l’ammiccamento seduttivo ai contenuti e alle idee.
Si tratta di una leadership disossata, evanescente che non ha più alcun rapporto etico con la parola poiché ne cambia la sostanza seguendo ogni volta la direzione del vento prevalente.
- Massimo Recalcati
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Da vari mesi sembra che il terreno di conflitto principale rispetto a questo governo e alle sue scelte politiche sia quello della libertà di espressione, di manifestazione, di dissenso. Questo piano ovviamente va difeso (e la solidarietà di amici e compagni e gli avvocati sono oro), ma se riduciamo le nostre critiche e le nostre lotte a questo piano, il rischio è di ridurle a una resistenza difensiva. La libertà di opinione, di insegnamento, di manifestazione, di dissenso, sono il minimo sindacale. Le lotte importanti da fare sono quelle per la giustizia, per allargare i diritti. E in questo momento la lotta più importante da fare è quella contro il neonazionalismo di questo governo. Nella scuola e fuori dalla scuola in questo momento l'ingiustizia più grande contro cui combattere è quella per cui in classe abbiamo studenti nati in Italia, che studiano da anni in Italia, che non hanno la cittadinanza italiana. La scuola italiana è in questo momento de facto un'educazione al razzismo. Quella per lo ius soli, o lo ius scholae sono le lotte fondamentali, come quella contro i respingimenti in mare. Per questa ragione per me va criticato il ministro Valditara. Per le nuove linee di educazione civica, per le classi di italiano potenziato, l'idea di integrazione come assimilazione, per il suo sostegno a Salvini nel processo di Palermo. Non solo in nome della libertà di espressione, ma in nome di un'idea diversa di società, di mondo, di giustizia, in cui tra essere italiani, singalesi, austriaci, peruviani, ghanesi, estoni, eritrei, non c'è nessuna differenza. Il nostro compito è educare a questo riconoscimento, educare a questa giustizia, alla realtà che impariamo nelle classi tutti i giorni da persone di otto o quindici anni. Christian Raimo, Facebook
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