#contesto sociale
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I disturbi specifici dell’apprendimento: capire le difficoltà per valorizzare il potenziale
I Disturbi Specifici dell’Apprendimento (DSA) rappresentano una categoria di disturbi del neurosviluppo che influenzano le abilità scolastiche fondamentali, come la lettura, la scrittura e il calcolo. Nonostante la loro diffusione e l’impatto significativo sulla vita degli individui, i DSA non compromettono l’intelligenza generale, che rimane nella norma o addirittura superiore alla media.…
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Joshua Bell e l’esperimento sociale: quando la bellezza passa inosservata. Recensione di un racconto di Maura Mantellino. Torino. A cura di Alessandria today
Un racconto che ci invita a riflettere sul valore dell’arte e sull’incapacità di apprezzare la bellezza nella quotidianità.
Un racconto che ci invita a riflettere sul valore dell’arte e sull’incapacità di apprezzare la bellezza nella quotidianità. La storia vera di Joshua Bell, uno dei violinisti più celebri al mondo, che suona in incognito nella metro di Washington DC, rappresenta un potente esperimento sociale e culturale. Questo episodio, organizzato dal Washington Post, ci pone davanti a domande fondamentali:…
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L'io, o meglio, il cosiddetto «io», non è altro che questo: ciò che resta delle persone a cui ci siamo stretti.
Ia Genberg, I dettagli
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#la donna non è un angelo#la donna è un essere umano come te#comunque#tutto bene#nel contesto#storico e sociale#art#drawing#sketch#girls
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Nudità
La nudità è lo stato del corpo privo di indumenti. Pur essendo la normale condizione biologica, essa assume significato nella specie umana poiché quest'ultima, nel corso dell'evoluzione, ha perduto la maggior parte del pelo e ha sviluppato l'uso di vestirsi già per necessità primarie legate alla protezione del corpo. Ciò ha permesso lo sviluppo di un concetto di nudità con implicazioni sociali, etiche, psicologiche e culturali.
I concetti di nudità e seminudità sono culturalmente variabili in senso sincronico e diacronico e risentono della confusione con il diverso concetto di pudore. Se tra le popolazioni indigene delle Americhe è comune non indossare abiti e se nell'antico Egitto era apprezzata l'esposizione del seno femminile, in Occidente nell'età contemporanea si affermò il costume di vestirsi completamente, lasciando scoperto soltanto il capo e nascondendo anche caviglie e mani. Tradizioni religiose locali possono imporre di indossare abiti che coprano l'intero corpo, testa e viso compresi (burqa).
A causa dell'interferenza del concetto di pudore, la nudità integrale è spesso confusa con l'esposizione dei genitali. Il senso comune vuole gli organi riproduttivi protetti dalla vista degli estranei, anche a costo di una sanzione penale; però negli ordinamenti giuridici democratici come quello italiano si opera un distinguo a seconda dei contesti, sicché il nudo integrale è considerato irrilevante, ad esempio, in un ambito naturista. Si parla di seminudità quando è a nudo la maggior parte del corpo, più di quanto di norma avvenga in un contesto sociale, sì che l'abbigliamento risulta «insufficiente».
Storia della nudità
L'uso di vari tipi e capi d'abbigliamento nella vita quotidiana è un fatto che si verifica comunemente nella maggioranza delle società umane. Non si sa con precisione quando l'essere umano abbia iniziato ad indossare vestiti per coprire la sua nudità; l'antropologia crede che pelli d'animali assieme a foglie e rami intrecciati siano stati adattati in rivestimenti principalmente per proteggersi dal freddo, dal caldo e dalla pioggia, soprattutto a seguito delle migrazioni in regioni dai climi estremi.
L'ipotesi alternativa vuole che i vestiti possano essere stati inventati anche per altri scopi come la magia, la decorazione corporea, gli atti cultuali, o per indicare una condizione di prestigio sociale.
In seguito all'introduzione dell'abbigliamento, diverse culture hanno tenuto un'ampia varietà di atteggiamenti sulla nudità.
Nelle civiltà sviluppate nei climi caldi, la nudità è stata, almeno fino alla nascita della cultura occidentale, un fatto abituale per uomini e donne. In una tribù africana gli uomini stavano sempre nudi, eccetto per un laccio legato alla cintola. Con esso sarebbero stati considerati vestiti appropriatamente per cacciare e per altre attività e senza sarebbero stati nudi. In un certo numero di tribù nell'isola del Pacifico meridionale della Nuova Guinea, gli uomini usano rigidi baccelli di un frutto simile alla zucca come fodero per il pene. Mentre celano il vero pene, essi da una certa distanza danno l'impressione di un lungo ed eretto fallo. Tra i nativi americani Chumash della California meridionale, gli uomini erano solitamente nudi e le donne erano spesso in topless. I nativi americani del bacino amazzonico generalmente giravano nudi o quasi; in molte tribù l'unico indumento indossato era una sorta di strumento portato per tenere chiuso il prepuzio.
Tuttavia altre culture simili hanno avuto differenti standard. Ad esempio, altri nativi nordamericani generalmente evitavano la totale nudità e i nativi americani delle montagne e dell'Ovest dell'America del Sud, come i Quechua, si tenevano abbastanza coperti.
In alcune regioni dell'antica Grecia, come Creta e Sparta, la nudità era più o meno accettata. Nella Grecia e nella Roma classica la pubblica nudità era accettata nel contesto dei bagni pubblici o nell'atletica, infatti la parola greca gymnasium significa "luogo per essere nudi". Gli atleti dovevano gareggiare comunemente nudi e molte città-stato non ammettevano partecipanti o spettatori di sesso femminile a questi eventi, con l'eccezione di Sparta. Tuttavia era comune per una persona essere punita e frustata nella pubblica piazza per essersi spogliata. Nei resoconti biblici dell'epoca della Roma Imperiale i prigionieri erano spesso spogliati delle loro vesti, come forma di umiliazione.
Fino all'inizio dell'VIII secolo i Cristiani nell'Europa Occidentale erano battezzati nudi. "La scomparsa del battesimo per immersione nell'epoca Carolingia diede alla nudità una connotazione sessuale che era precedentemente assente per i cristiani". Nel contempo divenne comune rappresentare il Cristo sulla Croce con indosso una lunga tunica.
Fino all'Ottocento la nudità pubblica era considerata oscena. Oltre alle spiagge distinte per genere, erano usate "bathing machine" per nascondere il corpo nudo. Agli inizi del Novecento un uomo a petto nudo era scandaloso in talune spiagge.
1/n
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puoi dirmi anche 25 volte che ti fa piacere stare con me, uscire con me, che vuoi la mia compagnia, ma io dopo 2 minuti mi sarò già allontanato perché mi sento inutilmente di troppo in ogni contesto sociale e nella vita delle persone posso essere solo una macchietta che fa battute e, volendo, una chiavata
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sesso virtuale
è da tanto che volevo parlare di questo, ma mi sono sempre un pò trattenuta per non mettere in gioco altre persone ( anche se mai farei nomi) ma maggiormente perchè mi metto davvero a nudo.
credo che in questo contesto social sia capitato a tutti ti intraprendere una conoscenza virtuale, e man mano che ci si conosce si ha voglia di conoscersi sempre di più.
E tra un cosa, ti piace o meno, la sera, nel letto presi da mille fantasia succede di immedesimarsi un pochino di più , la voglia sale e ti ritrovi a masturbarti e raggiugere dei piaceri davvero intensi.
Mi è capitato poche volte, io sono molto più fisica che mentale non mi è dispiaciuto , ma la mattina mi sveglio con una voglia matta di sesso reale, mi rimane un vuoto dentro notevole .
Perciò posso dedurre che non fa per me penso che solo un tipo sia riuscito a farmi godere tantissimo toccando nel mio cervello dei punti davvero hot ma non è da tutti.
In pochi leggeranno questo post, perchè lo lascerò privo di immagine e la maggior parte legge solo se vede tette e culi fuori ahahaha.
Per chi invece dovesse soffermarsi, come al solito chiedo pareri, mi piace tanto leggere come la pensano gli altri.
Grazie,,, aspetto anche in privato
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Ho scoperto del cambio di paradigma di Zuckerberg e di Meta dalle storie dei Tlon, per cui le ripercussioni di tutto ciò le ho comprese assieme alla notizia stessa.
Come è stato detto, la notizia è passata in sordina in Italia, ma le conseguenze che avrà questa cosa saranno ENORMI.
Basta tornare un po' indietro nel tempo, ossia al famoso 2019, quando giravano bufale su bufale sul covid e sul vaccino a cui le persone credevano ciecamente, per rendersi conto della gravità della situazione.
Quanto peggiorerà il mondo dopo questo editto (come è stato giustamente definito)?
Personalmente, non ho mai avuto troppa fiducia nel futuro e nelle nuove generazioni, ancor di più adesso che ho e ho avuto a che fare con qualche esemplare da quando sono arrivata qui (per la questione naturale per cui "si fa gruppo" tra connazionali quando sei all'estero). Infatti, che fiducia posso avere se a 23 anni questi ancora sfottono chi è "frocio", se quella di poter mettere il cognome della madre a un figlio "è una cazzata" e che il tappo attaccato alla bottiglia "è un'altra cagata"? Che fiducia posso avere nel futuro se vedo continuamente bebè con ancora il ciuccio in bocca essere silenziati dai genitori con lo smartphone (questo sia in Italia che in Giappone)?
E ora, cosa ci si può aspettare dal mondo se la buona maggioranza delle persone nel mondo passano lo stesso quantitativo di ore di una giornata lavorativa (o più) su le piattaforme di Meta che faranno girare cazzate su cazzate?
In napoletano si dice tipo:"Quindi se ti dico che il ciuccio (=asino) che vola, tu ci credi?". È quello che sta succedendo per davvero.
Per carità, le bufale sono sempre esistite ed esisteranno sempre, è solo il mezzo di comunicazione che cambia forma, però se prima si poteva evitare il consumo di un certo tipo di materiale ora è praticamente utopia perché vorrebbe dire diventare eremiti digitali - e non solo, dato che, ad oggi, il digitale ha persino più valore del reale.
Vorrei non rimanere atterrita difronte a questa notizia, così come non lo sono stata quando è stata eletta Meloni o come non lo sono più quando succedono catastrofi naturali... però stavolta non ci riesco troppo.
Non sono una di quelle persone che vede il passato sempre migliore del presente, anzi, l'ignoranza pesante è sempre esistita ed è sempre stata ben più capillare delle idee progressiste. Però avendo vissuto solo in questo arco temporale abbastanza ristretto, la curiosità che mi sorge è: qual era la visione che avevano gli intellettuali del loro presente? Come si sentiva, ad esempio, Marx nel suo momento storico? Oppure come si sentivano i contrari al nazismo e al fascismo quando questi acquisivano sempre più consenso? Era impauriti da quello che stava succedendo oppure avevano una visione più cinica e super-partes (come "il popolo è fatto così, si beve tutto e questa è solo la naturale conseguenza")?
Comunque sia, ad oggi, spero con tutto il cuore che si ergerà un nuovo social o un nuovo modo di abitare il digitale regolato su criteri meno scellerati di questi (non che ci voglia molto... ma ci vuole molto coraggio per voler mettere in piedi un progetto simile nel contesto attuale), dove, almeno coloro che non vogliono utilizzare le piattaforme esistenti, potranno migrare per poter usufruire della parte migliore del web. Lo spero, anche se non ci credo troppo... anche perché con le ultime sparate di Trump, non so voi, ma a me una bella terza guerra mondiale non mi pare più una cosa così impensabile e lontana nel tempo...
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Nasce la professione di "certificatori di reputazione", vale a dire laureati o diplomati che nell'era di internet e di profili "fake" sono in grado di alimentare con dati certi un innovativo algoritmo "umanizzato" per misurare abilità, competenze, meriti e onestà di persone fisiche e giuridiche.
Al via il primo bando per accedere alla formazione, gratuita, di questa nuova professione rivolto esclusivamente a donne: 214 (30 delle quali vittime di violenza). Il bando è finanziato dal Fondo per la Repubblica Digitale-Impresa sociale. Il termine per presentare la domanda è il 15 marzo (www.lumsa.it/odg).Si tratta di una sperimentazione ideata da Mevaluate Holding e Crop News.
L'ateneo Lumsa è il soggetto responsabile coordinatore dei rapporti di partenariato con il Fondo per la Repubblica Digitale che ha selezionato e finanziato il progetto e che entro il 2026 impiegherà 350 milioni di euro secondo la legge 233/2021 (attuazione del Pnrr e prevenzione delle infiltrazioni mafiose).
Il bando é riservato a donne fra i 19 e 50 anni, sia disoccupate che inoccupate ma anche dipendenti di operatori economici interessati ad accrescerne abilità e competenze digitali in funzione di migliori condizioni contrattuali. Ogni partecipante al progetto potrà beneficiare di 2.970 euro in formazione online per 224 ore e ricevere un tablet e sim dati Coop voce mentre al termine uno smartphone nel contesto di un percorso di inserimento lavorativo di 480 ore in collaborazione con 7 partner sostenitori, enti privati e pubblici, fra i quali Agens, Confindustria, diversi ordini professionali.
Le 214 donne che seguiranno il corso otterranno l'abilitazione a operare in esclusiva sulla piattaforma digitale Italia Virtute per la qualificazione reputazionale documentata e tracciabile di individui e organizzazioni grazie al rating reputazionale elaborato dall'«algoritmo umanizzato» (trasparente, inclusivo e imparziale) in proprietà di Mevaluate Holding. Sarà così possibile mettere in valore e misurare oggettivamente abilità, competenze, meriti e onestà. Mentre perdono finalmente l'anonimato illeciti e inadempimenti.
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Non so se ridere o piangere..."algoritmo umanizzato". Orwell ha fatto troppi proseliti. Quindi chi non si allinea al pensiero unico dominante avrà una reputazione pari a zero?
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Il "Monumento alla nuova generazione: svampiti" di Anna Uddenberg, presentato alla 9a Biennale di Berlino, ci immerge in una profonda riflessione sull'era digitale e sulla costruzione delle identità attraverso gli schermi. Conosciuta per le sue sculture che esplorano l'immagine di sé, il narcisismo e la tecnologia, Uddenberg utilizza il corpo umano come una tela per interrogarsi su come ci proiettiamo sui social media. 🌐📱
Le "teste svampite" che compaiono nell'opera sembrano essere una critica diretta alla vacuità delle identità costruite in un mondo virtuale, dove apparenze e pose dominano la narrazione. Invece di corpi carichi di significato, vediamo figure priva di contenuto reale, che riflettono la superficialità e la disconnessione che spesso regna nelle interazioni digitali. 🤳💭
Situata nel contesto della biennale, l'opera rivela il narcisismo , la costante ricerca di validazione e l'alienazione che nascono quando si cerca di inserirsi in uno stampo virtuale che non riflette l'autenticità dell'essere. Il lavoro di Uddenberg diventa così uno specchio distorto della nostra stessa società digitalizzata, dove le "teste svampite" ci invitano a chiederci quanto di noi stessi rimane dopo aver proiettato un'immagine online. 🔍🧠
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Ho partecipato ad un matrimonio e quest'esperienza mi è servita per aprire gli occhi sulla falsità che aleggia attorno a questa cerimonia. Non voglio fare di tutta l'erba un fascio però io non sopporto la finzione e, purtroppo, in quel contesto ne sono venuta a contatto fino a raggiungere livelli tossicamente esponenziali. Non so nemmeno il motivo per il quale ho deciso di presentarmi, dato il mio inesistente rapporto con gli sposi. Diciamo che ho acconsentito a partecipare per vedere fino a che punto si potesse arrivare, una sorta di esperimento sociale. Mi chiedevo se *persona x* avesse maturato delle consapevolezze in questi anni ma, ahimé, si è dimostrata quella che è sempre stata, non è cambiata di una virgola. Sono contenta di aver preso una strada diversa dalla sua, di essermi allontanata da lei tanti anni fa. Le maschere che lei porta con così tanta maestria (se così vogliamo definirla) non mi si addicono, non faranno mai per me. Vivere d'apparenza non è vivere. Essere fregne però è essere fregne ed io, in compenso, quel giorno mi sono sentita una dea (poi il resto dei giorni magari manco mi piaccio ma dettagli) quindi voglio ricordarmi di cotanta fregnanza.
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La parabola dei talenti: una critica velata al capitalismo o un messaggio attuale di Gesù?
La parabola dei talenti, uno dei passaggi più noti del Vangelo secondo Matteo, offre uno spunto di riflessione profondo e complesso sul tema della responsabilità personale e collettiva. Sebbene narrata in un contesto storico e culturale molto distante dal nostro, questa storia simbolica ha mantenuto una straordinaria attualità, prestando il fianco a interpretazioni che spaziano dalla spiritualità…
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"I Fuochi e la Luna" di Anna Bernaś: un viaggio tra memoria, amore e riconciliazione. Recensione di Alessandria today
Un romanzo che intreccia emozioni personali e uno spaccato del Sud Italia anni '60
Un romanzo che intreccia emozioni personali e uno spaccato del Sud Italia anni ’60. “I Fuochi e la Luna” di Anna Bernaś, pubblicato il 16 dicembre 2021, è un romanzo che esplora il delicato equilibrio tra i ricordi personali e il contesto sociale e culturale del Sud Italia negli anni ’60. Con una narrazione densa di emozioni, l’autrice ci guida nella vita di Marta Gregori, una donna che ritorna…
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Llega un momento que me canso, me saturó de todo lo que me pasa y no quiero hablar con nadie, me aislo, no contesto mensajes, ni envío, no quiero saber de la vida de nadie, desaparezco un rato para recargar mi batería social y pensé que era algo malo, pero no, es parte del cuidado de uno, el decir bueno hasta aquí llegó me desconecto de todo porque quiero estar conmigo mismo/a, quiero conectarme conmigo.
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Da un po' interagisco nella giungla di TikTok, che come esperimento sociale è riuscito a raccogliere la fauna più florida, immatura e corrotta della società.
Un fatto che da subito ho riscontrato è che la maggioranza delle persone non capisce quello che legge e interpreta i commenti secondo convinzioni personali. Manca di aderenza al testo, di collegamento e di riflessione coerente, essendo totalmente avulsa dal contesto.
Inoltre vi è subito l'attacco offensivo privo della più basica forma di civiltà.
Tutto questo parla di distorsione dell'ego e di superbia, che sono le fondamenta di una società capace soltanto di auto distruggersi.
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Marcare il territorio
Attitudine sociale umana.
Per marcare il territorio si intende quella attitudine nei contesti sociali , che hanno talune persone per attirare l attenzione, in maniera morbosa presso la propria persona, nel imporre agli altri vincoli di pochissimo conto, ma fastidiosi per gli altri,quasi a trarne lenimento per la propria pochezza.
In generale non si tratta di fare valere i propri legittimi bisogni in contesti che lo consentono, ma di assediare un contesto sociale definito, famiglia, lavoro, solido gruppo di amici, con continue puntualità,che nascondono continue richieste di attenzione presso la propria persona..
Quest' attitudine borderline rispetto alla patologia, in genere rappresenta la punta del iceberg, rispetto ad altre deviazioni pregresse che sono state tollerate anziché indagate.
Esempi pratici.
Per il contesto l orario ottimo per la cena sarebbero le 21:00, il marcatore cercherà di anticipare o posticipare l orario adducendo scuse labili.
Oppure, il contesto opta per una cena a base di pizza, il marcatore richiederà alimenti diversi, adducendo deboli giustificazioni, per aver soddisfatta la propria Richiesta.
solo per testare la fedeltà altrui o fare valere i rapporti di forza.
esempi: genitore- figlio, capo - sottoposto.
Variante proxy o per interposta persona:
Se Prendi il gelato , prendi anche il gusto crema, che a fabiolino piace molto?
Puoi evitare l aglio nel pesto che Marcolino , non lo digerisce?
Si può prendere la strada più lunga che quella breve fa venire il mal d auto a Claretta?.
Tale comportamento prende il nome dal abitudine dei canidi, di orinare in giro. Per avvertire della propria presenza.
Nel caso dei cani di piccola o minuscola taglia, questo atto comporta più fastidio agli altri che un effettiva utilità pratica
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