#storico e sociale
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#la donna non è un angelo#la donna è un essere umano come te#comunque#tutto bene#nel contesto#storico e sociale#art#drawing#sketch#girls
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Rose Tremain - Lily. Storia di una vendetta. Un viaggio tra ingiustizia, dolore e redenzione. Recensione di Alessandria today
Biografia dell’autrice. Rose Tremain, scrittrice britannica di fama internazionale, è conosciuta per la sua capacità di esplorare temi complessi attraverso narrazioni profonde e coinvolgenti.
Biografia dell’autrice.Rose Tremain, scrittrice britannica di fama internazionale, è conosciuta per la sua capacità di esplorare temi complessi attraverso narrazioni profonde e coinvolgenti. Vincitrice di numerosi premi letterari, tra cui il Whitbread Award e l’Orange Prize, ha conquistato lettori di tutto il mondo con il suo stile raffinato e la sua abilità di dar voce a personaggi…
#Alessandria today#analisi letteraria#condizione femminile#cultura inglese#giustizia e perdono#giustizia sociale#Google News#italianewsmedia.com#letture coinvolgenti#Letture consigliate#letture imperdibili#libri 2023#libri e giustizia#Lily#Londra vittoriana#narrativa contemporanea#narrativa emozionale.#narrativa inglese#Narrativa storica#narrativa vittoriana#Pier Carlo Lava#resilienza#resilienza femminile#romanzi ambientati nel passato#Romanzo di vendetta#romanzo emozionante#romanzo evocativo#romanzo intenso#romanzo psicologico#Romanzo storico
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Cosa ci piace
-Lo smantellamento dei servizi pubblici, lo smantellamento delle conquiste sociali, le élite globaliste, le multinazionali, la svendita degli asset strategici per il paese, la grande finanza internazionale, l'evasione fiscale, la macelleria sociale.
-Il prossimo passo sarà obbligare i contribuenti a farsi un'assicurazione sanitaria privata, mantenendo al tempo stesso la sanità pubblica.
-Nello Stato Laico invece dei santini della Madonna di Pompei si usa distribuire gli F24 semplificati.
-Nello Stato Laico, se parli male di Mattarella, il giorno dopo - all'incirca verso le cinque di mattina - viene a svegliarti la Digos.
-Nello Stato Laico c'è la foto di Mattarella in ogni ufficio pubblico. Dice, ma ci posso accendere un cero sotto per chiedere una grazia? No, per la grazia devi compilare l'apposito modulo.
-La principale funzione sociale del ladro è redistribuire la ricchezza.
-Chiamasi Stato Laico uno stato in cui la libertà d'espressione è concessa solo al comunista.
-Nello Stato Laico devi fare professione di antifascismo sennò i barbuti ayatollah comunisti ti lanciano la fatwa e sono cazzi tuoi.
-L'antifascismo ODIERNO, che esiste in assenza del fascismo storico, si rivolge a un fascismo fittizio, arbitrariamente definito come tutto ciò che non piace alla sinistra che del termine si è impossessata e lo strumentalizza per creare coalizioni eterogenee contro lo spauracchio.
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1. Nome e cognome?
2. Quanti anni hai?
3. Dove vivi?
4. Single?
5. Com'è la tua famiglia?
6. La stanza preferita di casa tua?
7. Ti senti sicuro a casa tua?
8. Vivi nella stessa casa in cui hai passato l'infanzia?
9. Quali nomi daresti ai tuoi figli?
10. Ti piacciono i bambini?
11. Ti piacciono gli animali?
12. Top 3 animali che preferisci?
13. Quale animale ti rappresenta meglio?
14. Quale animale ti spaventa di più?
15. Quali sono le tue paure più grandi?
16. Hai mai superato una tua paura nella vita?
17. Qual è la cosa più folle che hai fatto per amore?
18. Ti vorresti sposare?
19. Meglio lasciare o essere lasciati?
20. Meglio amare o essere amati?
21. Nel sesso, meglio dare o ricevere?
22. Qual è l'ingrediente segrete per del buon sesso secondo te?
23. Il posto ideale per fare l'amore?
24. Mai provato attrazione per qualcuno del tuo stesso sesso?
25. Mai provato attrazione per qualcuno del sesso opposto al tuo?
26. Lingerie o nudità?
27. Pagheresti mai per fare sesso?
28. Legalizzeresti droghe e prostituzione?
29. Ti trasferiresti in un'altra nazione se ne avessi la possibilità?
30. Se ti costringessero a lasciare l'Italia, in quale Paese andresti?
31. Cosa ne pensi della politica?
32. Qual è l'ingiustizia più grande del mondo secondo te?
33. Le guerre sono sempre sbagliate secondo te?
34. Quale sarebbe la tua reazione se una persona ti dicesse che è vittima di violenza in famiglia?
35. Cosa pensi dei bulli?
36. Ricordi con piacere i tuoi anni scolastici?
37. Qual era la tua materia preferita a scuola?
38. Avevi un buon rapporto con i professori?
39. Quali tecniche usavi per saltare le interrogazioni?
40. Come si chiamavano i tuoi compagni di banco?
41. Maglio scuola o lavoro?
42. Che lavoro fai?
43. Che lavoro vorresti fare?
44. Sei un procrastinatore seriale?
45. Lavori meglio da solo o in team?
46. Come hai vissuto il periodo della pandemia?
47. Come te la cavi in cucina?
48. Dolce o salato?
49. Quale tipo di pasta preferisci?
50. Frutta o verdura?
51. Quale panino ordini più spesso al McDonald's?
52. Sei vegetariano o vegano?
53. Sei astemio?
54. Il tuo drink preferito?
55. Meglio vino o birra?
56. L'ultima cosa che hai mangiato?
57. Ti va di descriverti fisicamente?
58. Ti va di descriverti caratterialmente?
59. Vai in terapia?
60. Credi che la terapia di coppia sia utile?
61. Ti fidi dei medici?
62. Hai mai messo i punti per qualche ferita?
63. Cosa credi che succeda dopo la morte?
64. C'è qualche caro morto che vorresti riabbracciare?
65. Con quale personaggio storico vorresti passare 24h per conoscerlo meglio?
66. Consigliami tre film
67. Consigliami tre serie TV
68. Consigliami tre videogiochi
69. Consigliamo tre giochi in scatola
70. Il tuo personaggio preferito del signore degli anelli?
71. Il tuo personaggio preferito della Marvel?
72. Il tuo personaggio preferito Harry Potter?
73. Hai mai fatto teatro/cinema?
74. Hai qualche talento nascosto?
75. Meglio lodare o essere lodati?
76. Che modello di telefono hai?
77. A quanto sta la tua batteria?
78. Quale invenzione già esistente avresti voluto inventare tu?
79. Collezioni qualcosa?
80. Hai una morning routine?
81. Sei una persona disordinata od ordinata?
82. Quale lingua vorresti saper parlare?
83. Quale laurea vorresti avere?
84. Di quale sport vorresti essere campione del mondo?
85. Ti piacciono le persone muscolose?
86. Ti piacciono le persone alte?
87. Ti piacciono le persone in carne?
88. Il tuo orientamento religioso?
89. Che ruolo ha Dio nella tua vita?
90. Qual è un difetto che non sopporti negli altri?
91. Qual è un pregio che apprezzi sempre negli altri?
92. Meglio parlare od ascoltare?
93. Quale social usi di più?
94. C'è qualcuno che ti manca?
95. C'è qualcuno che vorresti ti lasciasse in pace per sempre?
96. Cosa diresti al te di dieci anni fa?
97. Quale stagione preferisci?
98. Qual è il tuo colore preferito?
99. Qual è un cartone della tua infanzia?
100. Dimmi a quale domanda vorresti rispondere così te la faccio
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primis quella che garantisce il diritto all’autodeterminazione dei popoli. Nessuna nazione intervenne, nonostante le Cancellerie ne fossero informate, questo fa capire che vi fossero accordi e una rete di relazioni segrete. L’unificazione italiana fu la distruzione voluta,
programmata e sistematica, che ridusse il più florido Stato della penisola nella miseria e nel degrado. Le fabbriche furono chiuse, in alcuni casi distrutte, i giovani coscritti o deportati, furono inviati i soldati piemontesi a reprimere il dissenso e compiute stragi indescrivibili. È ora di smontare il “falso storico” che ha generato il luogo comune più deleterio che il Paese abbia conosciuto: il Nord industriale ed evoluto, il Sud agricolo e arretrato. In realtà questo è stato l’obiettivo di casa Savoia e del suo padrone Cavour.
Scorrettamente chiamata dalla storiografia “questione meridionale”, essa emerse dopo l’unità, non prima. Quando l’opera di distruzione del tessuto sociale e produttivo del Sud, diede i suoi amarissimi frutti. Il Regno delle Due Sicilie era lo Stato più industrializzato d'Italia e il terzo in Europa, dopo Inghilterra e Francia, così risultò dalla Esposizione Internazionale di Parigi del 1856. I settori principali erano: cantieristica navale, industria siderurgica, tessile, cartiera, estrattiva e chimica, conciaria, del corallo, vetraria, alimentare.
Nel periodo borbonico (1734-1860) la popolazione si era triplicata, determinando lo Stato preunitario più esteso e popolato. Per la sua politica di sviluppo Ferdinando II formò grandi aziende statali, e incentivò anche il sorgere di aziende con capitale suddiviso in azioni di piccolo taglio, per attrarre nella proprietà anche i ceti medi. Nel 1851 fu istituita la "Commissione di Statistica generale pe' reali domini continentali" con lo scopo di guidare la politica economica del Paese, cui si affiancavano le Giunte Statistiche costituite in ogni provincia e circondario. Molti imprenditori nazionali ed esteri accorsero nel Regno. L’economia ferdinandea privilegiava lo sviluppo occupazionale senza spostare masse dai luoghi di origine. Fu uno sviluppo guidato dallo Stato. La propaganda liberale si scagliò con tutte le sue forze contro tale modello e mise in moto una macchina da guerra che distrusse tutte le industrie del Sud e rubò tutto persino i beni personali dei Borbone: con un decreto del 23 ottobre vennero confiscati alla Casa reale 6 milioni di ducati, anche i depositi che Francesco II
aveva lasciato a Napoli, dopo averli ripresi dal Banco d’Inghilterra, a dimostrazione di quanto fosse legato al suo popolo, lui che napoletano lo era per davvero. Cominciò così, dopo il saccheggio del 31 maggio 1860 del Banco di Sicilia da parte di Garibaldi (80 milioni di euro, 150 miliardi di vecchie lire, quasi la metà delle spese per la guerra franco-piemontese contro l’Austria dell’anno precedente), la corsa alla spogliazione e all’arricchimento. Il Regno delle Due Sicilie, nel settore dell’industria, contava 2 milioni di occupati a fronte dei 400.000 della Lombardia, possedendo 443 milioni di moneta in oro, ovvero l’85% delle riserve auree di tutte le province. Oltre 80 milioni furono prelevati, in una anno, da Torino dalle casse dell’ex Regno delle Due Sicilie. Pochissimi investimenti al Sud ma tante ruberie. La boria e lo sprezzo verso le città del Sud, caratterizzava chiunque arrivasse da Torino. Il luogotenente Farini (in seguito Presidente del Consiglio dei ministri del Regno d'Italia tra il 1862 e il 1863), il dittatore che entrò a Modena il 19 giugno come vincitore di un guerra che non aveva combattuto (gli Estensi fuggirono prima dell’arrivo delle truppe francesi e piemontesi), così si espresse riferendosi a Napoli: “Altro che Italia! Questa è Africa, i beduini a riscontro di questi caffoni, son fior di virtù civile”. Va da sé che il controllo delle ex Due Sicilie fu difficile, regnò la precarietà e l’insicurezza, così cominciò l’atroce guerra civile del brigantaggio. Uno Stato così imposto non poté che generare solo ingiustizie e latrocini. Fu messo in opera un preciso disegno della politica vessatoria di Torino: il Nord
si sviluppò ai danni del Sud. Il primo doveva avere il monopolio dell’industria italiana, al secondo invece fu destinato un ruolo agricolo e di fornitore di mano d’opera per l’industria del Settentrione. “Il dissidio tra la Lombardia e molta altra parte d’Italia ha origini in una serie di fatti: soprattutto il sacrificio continuo che si è fatto degli interessi meridionali”(dalla lettera di Nitti del 5 luglio 1898 a Giuseppe Colombo, direttore del Politecnico di Milano). Carlo Bombrini (banchiere, imprenditore, fondatore della banca di Genova) uomo di fiducia di Cavour e redattore del piano di “riequilibrio” economico post-Unità, disse: “Il Sud Italia non dovrà essere più in grado di intraprendere”. A questo punto riporto uno dei casi più eclatanti di distruzione industriale: l’Officina di Pietrarsa. A Pietrarsa, località posta nella zona orientale della città di Napoli, era attiva la più grande industria metalmeccanica d'Italia, estesa su una superficie di oltre tre ettari. Era l'unica fabbrica italiana in grado di costruire motrici a vapore per uso navale. A Pietrarsa fu istituita anche la
[continua su X]
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Lo ricordiamo a tutti, in modo che tutti possano di nuovo far finta di dimenticarselo.
-Castrese
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"Un tempo non era permesso a nessuno di pensare liberamente. Ora sarebbe permesso, ma nessuno ne è più capace. Ora la gente vuole pensare ciò che si suppone debba pensare. E questo lo considera libertà"
Oswald Spengler, “Il tramonto dell'Occidente”
"Il tramonto dell'Occidente" di Oswald Spengler è un'opera monumentale che si pone come uno dei pilastri della filosofia della storia del XX secolo. Pubblicato in due volumi tra il 1918 e il 1923, il saggio esplora la ciclicità delle civiltà umane attraverso una "morfologia della storia universale".
Spengler propone una visione pessimistica del futuro dell'Occidente, paragonando le civiltà a organismi viventi che attraversano cicli di nascita, crescita, declino e morte. Secondo lui, ogni civiltà possiede un'anima, un ethos che ne guida lo sviluppo e il destino. La civiltà occidentale, caratterizzata da un impulso "faustiano" verso l'espansione e la conquista, si troverebbe, secondo Spengler, nella fase di decadenza, o "Zivilisation", dove i valori culturali e spirituali vengono sostituiti dal dominio del denaro e della tecnica.
La profondità di Spengler sta nella sua capacità di intrecciare filosofia, storia, arte e scienza per creare un quadro complessivo delle dinamiche storiche. Egli non si limita a descrivere il declino dell'Occidente, ma fornisce anche una critica acuta della modernità, evidenziando come la perdita di valori autentici porti a una civiltà vuota e senza scopo.
L'opera di Spengler è stata oggetto di molteplici interpretazioni e controversie, soprattutto per il suo fatalismo e il suo determinismo storico. Tuttavia, non si può negare l'impatto che "Il tramonto dell'Occidente" ha avuto sul pensiero contemporaneo, stimolando riflessioni sul significato della storia e sul destino delle società umane.
La sua opera rimane un testo fondamentale per chiunque sia interessato alla filosofia della storia e alle grandi domande sul futuro dell'umanità. La sua lettura richiede un impegno non indifferente, ma offre in cambio una prospettiva unica e provocatoria sulla storia mondiale e sul nostro posto in essa.
Oswald Spengler è stato un filosofo tedesco nato il 29 maggio 1880 a Blankenburg, Germania. È noto principalmente per il suo lavoro "Der Untergang des Abendlandes" (Il tramonto dell'Occidente), pubblicato tra il 1918 e il 1922, che è considerato un importante contributo alla teoria sociale. Dopo aver conseguito il dottorato all'Università di Halle nel 1904, Spengler lavorò come insegnante fino al 1911, per poi dedicarsi alla scrittura della sua opera principale. Nonostante il successo iniziale, visse in isolamento dopo l'ascesa al potere di Hitler nel 1933 e morì a Monaco il 8 maggio 1936.
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La moda
Storia della moda del XX secolo
The Kyoto Costume Institut
Taschen, Koln 2022, 353 pages, 16x22,5cm, ISBN 973 33 536110
euro 35,00
email if you want to buy [email protected]
L'abito che indossa una persona, si tratti di un kimono, un sari o un completo da manager, è un fattore essenziale per capirne la cultura, la classe sociale, la personalità e persino l'appartenenza religiosa. Il Kyoto Costume Institute cerca di sottolineare con le sue attività l'importanza di analizzare e comprendere l'abbigliamento dal punto di vista sociale, storico e artistico. Fondato nel 1978, il KCI possiede una delle collezioni di abbigliamento più grandi del mondo e partecipa regolarmente a mostre itineranti in tutto il mondo. La collezione è particolarmente ricca per quanto riguarda l'abbigliamento occidentale femminile del XX secolo, e annovera ogni tipo di abito e accessorio.
02/01/25
#Storia moda XX secolo#Kyoto Costume Institut#XX Century Fashion#Balenciaga#Poiret#Vionnet#Saint Laurent#Chanel#Dior#Fath#Courrèges#Rabanne#Gaultier#Romeo Gigli#Margiela#Comme des garçons#Yamamoto#fashion books#fashionbooksmilano
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DEBOLI COI FORTI, FORTI COI DEBOLI
L’amministrazione comunale prosegue la guerra contro le categorie di persone già marginalizzate. In 4 anni nessun progetto o proposta che non fosse finalizzata alla repressione verso migranti, antifascistx, femministx e chiunque non rientri in quella che la destra definisce “normalità”. La nuova ordinanza firmata dal sindaco Zattini ha colpito due minimarket etnici del centro storico con obbligo di chiusura alle 19:30. Il Resto del Carlino la racconta come “una bella notizia per gli abitanti della zona” e cita un imprecisato agente di polizia: “le persone che bighellonano potrebbero trovare rifugio nei bar accanto” dimostrando così di non aver risolto ciò che loro definiscono problema, ma semplicemente spostandolo. Un’operazione tipica della destra, spostare l’attenzione su altro, chiudendosi dietro a slogan elettorali. “La rivendita ha chiuso la saracinesca alle 19:35, cinque minuti oltre l’orario” scrive il giornalista ricordando anche il divieto di sedersi sui gradini dei palazzi del centro: “l’inizio è apparso incoraggiante”. Una volta si diceva servi dei servi, ora siamo all’orgoglio razzista. Il vicesindaco esulta e come in ogni post ringrazia polizia, carabinieri e guardia di finanza. Oltre alle decine di dichiarazioni e scelte politiche volte a reprimere i più deboli, un gruppo di cittadini ha organizzato un comitato dal nome “Orgogliosi forlivesi” per segnalare situazioni da loro definite di degrado, come pericolosissime scritte sui muri e violenti cestini pieni di rifiuti. Intanto, mentre le persone colpite dall’alluvione contestavano la gestione dell’emergenza, Zattini regalava piadine a Meloni e Von der Leyen e il vicesindaco si esaltava per l’entrata in servizio di Saetta, il cane-robot utile per rilevare esplosivi e agenti chimici nella sovversiva Forlì. Ah, sui social dell’assessora Cintorino è sparito il post dove sventolava la bandiera di Israele definendola “unica democrazia del medio oriente”, ma sappiamo che l’assessora non brilla come le luminarie di Natale. A Forlì funziona così, deboli coi forti e forti coi deboli. I nomi cambiano, ma le colpe sono sempre degli altri. Come diceva una vecchia canzone: cambiare tutto per non cambiare niente.
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Lo statalista sociale ogni tanto paragona il liberismo al suo primo cuggino, lo statalista bolscevico. Come i figli del cuggino, i sessantottini, comparano ancor oggi liberismo ("selvaggio") e fascismo. Tra parenti prima di parlare mettetevi d'accordo, su.
Diamo un servizio:
a) le ideologie social stataliste nazi o mao differiscono nella teoria e nelle prassi assassine, quanto il dna di gemelli omozigoti;
b) storicamente, nazional-socialismo o fascismo e internazional-socialismo o (bene-)comunismo, son mostri fatti sgravare nel reale dai gas iprite della "inutile strage" (cit.), la I Guerra Mondiale, evento che ha annichilito l'Europa ma per fortuna non solo nostra, di tutto il mondo, non il suo refugium che come tutti i bambini sani che han giocato ai cowboy sanno, è l'America;
c) i perdenti ce l'hanno col liberismo perché li ha sconfitti, a loro e ai cugini loro, trattandoli per quel che sono: carcinomi degenerati;
d) l'Occidente è tornato a salvare se stesso dalle metastasi più e più volte - la citata I guerra, la II, la Guerra Fredda; oggi l'Occidente difende se stesso dalle degenerazioni woke e Dems, così come da bravi fradei difende gli Avamposti di Civiltà come Israele contro le superstizioni barbariche circostanti (i veri liberisti come i veri Cristiani non forzano nessuno ad adottare la Civiltà: puntiamo sulle Best Practices e sul parlar dolcemente ma con un grosso bastone a portata di mano); ben diverso è il discorso Ucraina, dove il più pulito ci ha la rogna;
e) Dulcis in fundo, dalla nuda cronaca alla pars construens: il liberismo è l'unico autentico erede di quel grande filo storico filosofico che parte dall'antica Grecia e dall'ebraismo e si radica a Roma, assieme si fanno Cristianesimo, poi Scienza, Rinascimento mercantilista e capitalismo: la Civiltà, ovvero le radici dell'Occidente Cristiano, dominante e vincente su ogni idealismo degenere, su ogni statalismo sia esso satrapia, caciccato, ortodossia, fondamentalismo, dittatura del proletariato o confucianesimo. Spiaze.
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oggi (inteso non oggi ma in questo momento storico) mettono tutti nelle storie instagram le follie antidemocratiche del governo meloni e della coalizione di maggioranza, quasi due anni fa scrivevo qui sopra che sarebbero stati anni bui, oggi col senno di poi continuo a chiedermi: ma voi che vi state dannando e lamentando sui social, quasi due anni fa dove eravate? chi l’ha votati a questi se siete tutti così scandalizzati? siete un popolino così patetico
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E' da tempo che la religione attende di essere annoverata nei manuali medici come malattia mentale: non so proprio cosa stia aspettando la Scienza per fare questo passo storico importante affinché cessi pure l'odio sociale causato dall'indottrinamento religioso: indottrinamento (fanatismo) che anche oggi porta solo a guerre - come quella condotta da Israele contro i palestinesi.
𝗙𝗶𝗻𝗰𝗵𝗲́ 𝘀𝗮𝗿𝗮̀ 𝗰𝗼𝗻𝗰𝗲𝘀𝘀𝗼 𝗱𝗶 𝗰𝗿𝗲𝗱𝗲𝗿𝗲 𝗮𝗱 𝗮𝗺𝗶𝗰𝗶 𝗶𝗺𝗺𝗮𝗴𝗶𝗻𝗮𝗿𝗶, 𝗹𝗮 𝗣𝗮𝗰𝗲, 𝗼𝘃𝘂𝗻𝗾𝘂𝗲, 𝗮𝗻𝗰𝗵𝗲 𝗱𝗲𝗻𝘁𝗿𝗼 𝗹𝗲 𝗻𝗼𝘀𝘁𝗿𝗲 𝗰𝗮𝘀𝗲, 𝗻𝗼𝗻 𝗮𝗿𝗿𝗶𝘃𝗲𝗿𝗮̀.
Ogni volta che sento una campana cristiana suonare, ad ogni rintocco urlo: porcoddio ! porcamadonna ! dioporco ! madonnaputtana ! ovunque io sia, per riconoscere ed esprimere il Diritto all'esistenza di un Contraddittorio in uno Spazio Pubblico.
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"Il pittore di anime" di Ildefonso Falcones: Un capolavoro di storia e passione. Recensione di Alessandria today
Un’immersione nella Barcellona modernista. Il romanzo "Il pittore di anime" di Ildefonso Falcones, autore del celebre La cattedrale del mare, è una storia che intreccia arte, amore e lotte sociali nella Barcellona del primo Novecento.
Un’immersione nella Barcellona modernista.Il romanzo “Il pittore di anime” di Ildefonso Falcones, autore del celebre La cattedrale del mare, è una storia che intreccia arte, amore e lotte sociali nella Barcellona del primo Novecento. Attraverso la maestria della sua narrazione, Falcones ci trasporta in un’epoca di trasformazioni culturali e politiche, regalando un affresco vivido e…
#Alessandria today#amore e rivoluzione#arte e giustizia#arte e modernismo#arte e società#Barcellona modernista#cultura e arte#Gaudí#Google News#Il pittore di anime#Ildefonso Falcones#italianewsmedia.com#lettura di qualità#letture indimenticabili#libri consigliati#libri sull&039;arte#lotta sociale#modernismo catalano#narrativa d&039;autore.#narrativa emozionante#narrativa europea#narrativa ispiratrice#narrativa spagnola#Narrativa storica#personaggi indimenticabili#Pier Carlo Lava#romanzi di Falcones#romanzi di successo#romanzi storici#Romanzo storico
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e lo facevano nel nome dell’interesse pubblico a “evitare la disinformazione” e “limitare l’anarchia sul web”: “Non è che questi tycoon privati si possono sentire al di sopra delle leggi!”
E fin qui, avremmo a che fare con una tesi politica, una tesi straordinariamente ottusa, ma formalmente rispettabile come tutte le affermazioni politiche.
Solo che poi mi è sovvenuto che su quelle stesse pagine, proprio le stesse, durante la pandemia si giustificava la censura sui social, anche quando era totalmente e manifestamente pretestuosa, e lo facevano nel nome del fatto che “dopo tutto i social sono imprese private, e fanno quello che gli pare; se non ti piace, puoi sempre andartene”.
Questo, per dire, veniva sbattuto in faccia quando veniva chiusa la propria pagina per un mese per aver pubblicato un articolo del British Medical Journal che contrastava la narrazione ufficiale (ogni riferimento a cose e persone riconoscibili è puramente intenzionale).
Dunque finché censura in linea con la narrativa ufficiale è un'impresa privata libera di fare fa quel che gli pare, quando non censura è un'impresa privata che deve essere messa in riga nel nome dell'interesse pubblico.
Ora, la questione che mi si pone è l’eterno dilemma: “Ci sono o ci fanno?” Vedo infatti solo due interpretazioni possibili, che potremmo chiamare, per darci un nome icastico, l’interpretazione alla Carlo Maria Cipolla e l’interpretazione alla Sartre.
La prima interpretazione accetta la possibilità che questa gente, nonostante spesso si tratti di affermati professionisti, giornalisti, persino accademici, molto semplicemente sia così sconfortantemente scema da non vedere la contraddittorietà dei propri criteri.
In effetti una profonda verità del più citato dei libri di Cipolla (peraltro, grande storico) è che “La probabilità che una certa persona sia stupida è indipendente da qualsiasi altra caratteristica della persona stessa.” (II legge fondamentale).
E a questa verità, per sconfiggere la mia incredulità, si affianca la Prima Legge: “Sempre e inevitabilmente ognuno di noi sottovaluta il numero di individui stupidi in circolazione.”
La seconda interpretazione assume invece che questi soggetti non siano stupidi, ma siano in malafede. Diciamo che è gente così in malafede che persino la loro malafede soffre di malafede.
Questa genia è disposta serenamente a qualunque menzogna, contraddizione, doppio e triplo standard purché ciò si attagli ai propri interessi del momento.
Qui l’onnicomprensività della malafede semplicemente ha abolito le funzioni di verità, viste come orpelli inutili.
Avremmo dunque a che fare con il cinismo utilitaristico più conclamato, dove ogni appello al vero e all’integrità sarebbe sconfitto in partenza dalle esigenze pragmatiche correnti.
C’è, tuttavia, temo una terza interpretazione, che fonde entrambe le precedenti.
A metterci sulla buona strada è ancora una volta Cipolla, questa volta con la Terza Legge: “Una persona stupida è una persona che causa un danno ad un’altra persona o gruppo di persone senza nel contempo realizzare alcun vantaggio per sé od addirittura subendo una perdita."
Dovremmo fare spazio all’amara possibilità che l’abolizione di ogni criterio di verità, integrità, ragione nel nome di una concezione utilitaristica del vero (“Proclamo come vero ciò che mi serve”), abbia finito per creare le condizioni per la più perfetta stupidità: la stupidità in malafede, che avendo perduto ogni contatto con il vero e il reale non è più nemmeno in grado di percepire il proprio porco interesse.
Questo è il più grande dei pericoli, in cui se non mi inganno stiamo sguazzando: la presenza diffusa di un gran numero di persone disposte a mentire, distorcere, falsificare opportunisticamente, ma senza più nemmeno la capacità di percepire cosa sia nel loro, per quanto meschino, interesse.
Ecco a voi il Male.
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è arrivato il progresso
Ci informa l'editore, cioè Mediaset, che "È sempre Cartabianca" condotto da Bianca Berlinguer (figlia di Enrico) torna ad analizzare il fenomeno OnlyFans, soffermandosi sui format a sfondo sessuale sempre più comuni tra le content creators giovanissime. In particolare si soffermerà sul Chinotto tour, un format che spopola sempre più fra i giovani (?), attuare rapporti sia orali che completi con i propri followers.
Mi sono perso qualcosa? Voi che siete giovani, vi risulta che questo "format" spopola fra le giovanissime content creators? La gravità dei problemi del paese, le minacce sempre incombenti di avventure reazionarie e la necessità di aprire finalmente alla nazione una sicura via di sviluppo economico, di rinnovamento sociale e di progresso democratico rendono sempre più urgente e maturo che si giunga a quello che può essere definito il nuovo grande «compromesso storico» tra le forze che raccolgono e rappresentano la grande maggioranza del popolo italiano. (Enrico Berlinguer)
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E perché questo consiglio? Non capisco se scherzi
Ok. Non volevo risponderti, sai? Perché questo discorso mi fa davvero molto male.
Parlo del mio caso, in base alla mia esperienza, nel mio paese, nella mia regione, nel mio settore. Io non consiglio di aprire un negozio. Assolutamente. Sarò sintetica e volutamente vaga. In questo momento storico, economico, sociale e amministrativo le piccole imprese sono destinate a morire. E sarà sempre peggio.
Non ti consiglio nemmeno una semplice partita iva come libero professionista. Smazzati per cercare lavoro, se sei fortunato in un settore che ti piace, come dipendente e con un buon contratto.
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A Vicenza il progetto del Treno Alta Velocità, all’interno del tracciato Brescia-Padova, oltre che ad impattare fortemente sulla città e sulla salute della cittadinanza, rischia di distruggere 11 mila metri quadrati di bosco, che si trovano all’interno di un’ex area industriale abbandonata di quasi 60 mila metri quadrati. Si trova a ridosso del quartiere Ferrovieri, a un paio di chilometri dal centro storico e confina con l’esistente ferrovia Milano-Venezia. Nei pressi dell’area si trova anche il Centro Sociale Bocciodromo, che verrebbe anch’esso divorato da una strada che dovrebbe essere costruita a lato del mega cantiere della grande opera inutile e dannosa. L’area appartenne all’industria tessile Pettinatura Lanerossi tra il 1925 e il 1994, anno nel quale lo stabilimento fu chiuso. Da allora ha passato diverse proprietà, senza che venisse effettuata alcuna bonifica e senza che mai si arrivasse a una proposta di recupero. Nel frattempo la natura ha preso il sopravvento: in trent’anni di abbandono, si è creato spontaneamente un ecosistema proprio abitato da diversi elementi tra flora e fauna. Animali quali cerbiatti e tassi abitano ora il bosco selvaggio e un censimento vegetale ha registrato la presenza di almeno 75 specie vegetali appartenenti a 50 famiglie diverse. Il polmone verde è a rischio distruzione. Attualmente il futuro dell’area prevederebbe la costruzione del campo base e dell’area del cantiere a servizio della costruzione del TAV. Per questo verrebbero distrutti 11 mila metri quadrati di parco, senza toccare invece l’ex fabbrica da bonificare. Diverse organizzazioni della città di Vicenza si stanno mobilitando per difendere l’area verde. Lo scorso fine settimana si sono svolte numerose iniziative per far conoscere il luogo alla cittadinanza, tra le quali attività per bambini e non, performance, proiezioni e momenti di condivisione collettiva. Sono anche state costruite delle casette in legno sopra agli alberi “con l’idea di difenderli”.
Vicenza: il Tav vuole travolgere il bosco Lanerossi, rischia anche il CS Bocciodromo - Infoaut
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