#musica e società
Explore tagged Tumblr posts
Text
Alessandra Celletti reinterpreta David Bowie: il ritorno di "Letter to Hermione"
Una versione intima e minimalista per celebrare il 55° anniversario di una gemma musicale, anticipando il nuovo album "Stop femicides"
Una versione intima e minimalista per celebrare il 55° anniversario di una gemma musicale, anticipando il nuovo album “Stop femicides”. Alessandra Celletti, pianista e artista romana, ci trasporta in un viaggio evocativo attraverso la sua reinterpretazione di “Letter to Hermione” di David Bowie. A cinquantacinque anni dalla sua pubblicazione, Celletti rende omaggio a uno dei suoi artisti…
#album femminile#album italiano#ALESSANDRA CELLETTI#Alessandria today#Andy Warhol#anni Sessanta#brani iconici#canzoni simboliche#comunicazione musicale#cover musicale#cultura anni Sessanta.#Cultura Musicale#David Bowie#Emozioni profonde#estetica Warholiana#Femminicidio#Gino Morabito#Google News#Hermione Farthingale#innovazione musicale#interpretazione pianistica#intimità musicale#italianewsmedia.com#Letter to Hermione#libertà artistica#musica digitale#musica e società#Musica italiana#musica sociale#omaggio a Bowie
0 notes
Text
Anche Dj Tubet in onda oggi sulla Televisione di stato austrica ORF
Alle 16.30 su ORF 2 andrà in onda "Sprachenvielfalt im Alpen-Adria-Raum". Il documentario a cura di Iris Hofmeister si concentra sulla diversità linguistica nella regione dell'Alpe-Adria, mostrando come le persone nel cuore dell'Europa riescano a comprendersi anche senza parole.
Utilizzando le regioni confinanti di Carinzia, Friuli Venezia Giulia e Slovenia come esempio, questa produzione dell'ORF Landesstudio Kärnten esplora il tema della lingua. Al centro ci sono le diverse esperienze di persone che vivono all'incrocio di tre culture e che apprezzano i vantaggi di questa vicinanza multiculturale.
La trasmissione è prevista per sabato 3 agosto 2024 alle 16:30 su ORF 2, con una replica mercoledì 7 agosto 2024 alle 10:40 su ORF 2.
Felicissimo di essere anche io parte degli intervistati e di essermi esibito con il mio rap in friulano all'interno della splendida cornice del Museo Etnografico del Friuli.
Il documentario è su ORF ON al seguente link (finale tutto sul friulano, a partire da -4:43 dalla fine)
#dj tubet#Iris Hofmeister#orf 2#alpe adria#lingue#lingue minoritarie#friuli#friuli venezia giulia#Carinzia#Friuli Venezia Giulia e Slovenia#Austria#società#cultura#lingua#documentario#orf#televisione#rapper#rap italiano#Museo Etnografico del Friuli#udine#slovenia#rap friulano#hip hop pedagogy#musica#rapper friulano#Unterwegs beim Nachbarn
1 note
·
View note
Text
BIPOLARISMO...
…transoceanico e L’ANGOSCIA di chi condivide il pianeta con gente che vuol attenuare la luce dell’ASTRO, ed altri che per far affari con l’ASTRO rivestirebbero col fotovoltaico anche il MONTE BIANCO.
View On WordPress
0 notes
Text
vorrei andare a vivere in un bosco, circondata dalla musica e dagli animali, lontano da questa società che trovo estremamente tossica... vivere fuori dagli schemi, seguendo la natura e la sua straordinaria bellezza, senza sentirmi schiacciata dal resto, sostenendomi con le mie forze, producendomi da sola ciò di cui ho bisogno, restando nel mio tempo e creando una realtà che mi faccia apprezzare il mondo. Vorrei anche una persona al mio fianco che condivida i miei valori e con cui possa illuminarli sempre di più e avere la vera fede... cioè credere in qualcosa e renderlo possibile.
62 notes
·
View notes
Text
Bologna mi fa sentire sempre come se qui le leggi della società fossero diverse da quelle che regolano la vita altrove. Per esempio: oggi ero a fare la spesa e un tipo che sembrava non so, un padre di famiglia, molto di cuore comunque, si è avvicinato alla cassa dopo aver attraversato tutto il supermercato e ha chiesto se ci fosse il topinambur. No, non c'era e allora cerca di uscire e il signore della sicurezza a cui voglio tanto bene ha scoperto che stava cercando di rubare del tonno in scatola. Mi sono tanto dispiaciuta e in realtà mi sento una merda e una borghese privilegiata del cazzo, mi odio tanto perché non posso fare niente di globale affinché queste cose non accadano a nessuno.
Però poi il tipo girava comunque per strada con una ragazza, in modo molto normale, erano tranquilli, con gli occhi dolci
Io mi sono sentita tanto scossa e sono tornata a casa e ancora un po' mi devo riprendere
Sto facendo le girelle alla cannella con la polpa di mele, ho acceso una candela, dal telefono suona la musica di Lana del Rey e piove ancora, mi sembra di non vedere il sole da settimane e forse è così. Mi sento sempre un peso sulla gola e sul cuore e spero sono che il tempo passi e le cose accadano e di superarle.
Io e G per poco non ci facevamo lo stesso regalo per i quattro anni e che bello starsi vicini anche se so che gli faccio male, mi dispiace così tanto che non si può dire. Lunedì mi rivedo con la mia psicologa, la mia per antonomasia perché con lei ho avuto i miei primi incontri in assoluto e anche perché sento, sentivo, che mi capiva davvero e che mi aiutava senza lasciarmi quel sospiro di insoddisfazione che mi lasciavano le altre.
32 notes
·
View notes
Text
Storia Di Musica #336 - Neil Young, On the Beach, 1974
I dischi di Agosto avranno come caratteristica che li accumuna la presenza di una spiaggia. Un po' perché è argomento decisivo del periodo agostano, e un po' per l'autoironia che io la spiaggia ad Agosto la vedrò solo di passaggio perché, fortunatamente, è un periodo di grande impegno professionale. La piccola antologia inizia con un disco capolavoro, che è perfetto anche per il titolo ad entrare a far parte di questo piccolo gruppo. Neil Young nel 1974 è ormai un artista pienamente affermato: arrivato dal Canada in California quasi dieci anni prima, nel 1966, attraversa da protagonista la grande stagione del rock californiano, quello legato alla tradizione del folk, che si riafferma dopo la spettacolare, e breve, stagione psichedelica a cavallo tra i due decenni,'60 e '70. Young è protagonista con i Buffalo Springfield, con il più famoso supergruppo degli anni '70, Crosby, Stills, Nash & Young e con la sua parallela attività da solista, che ha inizio nel 1969 quando pubblica il suo prima album a suo nome, Neil Young. È stato anche il fondatore di due gruppi, i Crazy Horse, dall'animo più rock ed elettrico, e gli Stray Gators, più country folk. alternando i due gruppi. Dopo l'uscita dal quartello con David Crosby, Stephen Stills e Graham Nash, con cui rimane in bellissimi rapporti, nel 1972 pubblica il disco più famoso della stagione folk rock: Harvest (1972) che con le sue canzoni famose ancora oggi ( tra le altre, perle come Heart Of Gold, Old Man, Alabama) diviene un successo mondiale che gli apre definitivamente le porte della fama. Che tra l'altro è un concetto abbastanza distante dallo "Young-pensiero", che ha sempre ritagliato per sé la massima libertà espressiva e creativa. A questo fastidio, si aggiunte un periodo di grandi dolori: le morti per droga di Danny Whitten, il chitarrista dei Crazy Horse, quella del suo roadie più fidato, Bruce Berry, per lo stesso motivo, è un dramma più privato. La sua relazione privata con l'attrice Carrie Snodgress sta giungendo al termine, al figlioletto della coppia, Zeke, viene diagnosticata una forma di paralisi cerebrale. È con questo animo tormento e addolorato che Young scrive in due anni tre dischi che formano la non ufficiale "ditch trilogy", la trilogia del dolore: Time Fades Away (1973), che è il primo allontanamento dalle gioiose armonie folk per un rock più duro, sfilacciato, nervoso e impregnato di cupezza. Il successo è decisamente minore dei precedenti, ma Young non cambia linea e sforna un album ancora più cupo, Tonight's The Night, che in un primo momento la sua casa discografica gli rifiuta: registrato in presa diretta, senza post produzione, è il suono grezzo e cupo di un uomo che sta cercando di trasformare il suo dolore in musica. Verrà pubblicato nel 1975, in mezzo Young registra il disco di oggi, che esce il 16 luglio 1974.
Registrato in moltissimi studi di registrazione, con una caterva di musicisti ad aiutarlo (e ne parleremo tra poco), On The Beach insiste sul dolore e la disperazione ma lascia trasparire una tregua, una speranza. È un disco blues, il canto della tristezza e del dolore per eccellenza, ma che Young puntella di sprazzi di luce, rendendo più distesa e godibile la musica. Eppure è un disco potentissimo, soprattutto per i temi delle canzoni. Walk On ritrova spirito e brio, e See The Sky About To Rain, che risale addirittura come embrione ai tempi di Harvest, solo voce e pionoforte Wurlitzer, quasi sembrano una riappacificazione, ma il resto è ancora rabbioso e dolente. Revolution Blues è la prova: un atto esplicito di accusa contro la società del tempo, con Young che sembra volersi identificare nello psicopatico Charles Manson, con versi rabbiosi quali: «ho sentito che Laurel Canyon è piena di famose star / Ma io le odio peggio dei lebbrosi / e le ucciderò nelle loro auto». I due si conobbero quando Young viveva in una piccola villetta a Topanga Canyon, il Laurel canyon, che una volta era il territorio delle tribù native americane, negli anni '60 era uno dei luoghi della Controcultura losangelina, dove vivevano moltissimi musicsti. Eppure, pur se controversa, la metafora non vuole celebrare la figura di Manson, ma, esorcizzarla attraverso un'identificazione nel senso di colpa collettivo di una società malata. Young diventa nostalgico dell'America rurale in For The Turnstiles, dove compaiono il banjo e il dobro, Vampire Blues è un blues ecologista, tema che sarà sempre al centro delle tematiche di Young, e che ha una curiosità niente male: Tim Drummond "suona" la carta di credito sfregandosela sulla barba di una settimana creando un curioso effetto fruscio. On The Beach, la meravigliosa e dolente ballata da 7 minuti, è una dichiarazione di difficoltà nell'essere una rockstar, esplicitata nel famoso verso «I need a crowd of people, but I can't face them day to day». Motion Pictures (For Carrie) è probabilmente un'amara riflessione sulla sua storia d'amore che sta andando a rotoli e il disco si conclude con i 9, angoscianti e febbrili, minuti di Ambulance Blues, che è una summa del pensiero di Young sulla politica (con i riferimenti alle bugie del presidente Nixon), sulla musica e il suo mondo, persino sui suoi amici Crosby, Stills e Nash, in un periodo dove c'erano insistenti voci di un ritorno a 4. Suonano con lui David Crosby (che suona in Revolution Blues, e si dice impallidì letteralmente nell'ascoltare la famosa e incendiaria strofa, tanto che cercò di persuadere Young a cambiare testo ed iniziò a girare armato per paura che qualche squilibrato facesse come cantato da Young), Graham Nash, e due grandi musicsti della The Band, Rick Danko e Levon Helm, più i Crazy Horse.
Young prese il titolo dell'album da un film, On The Beach di Stanley Kramer del 1959, basato sull'omonimo romanzo di Nevil Shute. Sia il romanzo che il film erano di tipo apocalittico. E in questo senso è da intendere la copertina, leggendaria, che vede Young vestito di giallo di spalle, un ombrellone, le sdraio, la coda di una Cadillac insabbiata e sotto l'ombrellone una copia di un giornale che si riferisce allo scandalo Watergate di Nixon. La scritta del titolo, in pieno eco psichedelico, è di Rick Griffin, il disegnatore ufficiale dei Grateful Dead.
Il disco, pur vendendo meglio del precedente, non ebbe un grande successo, anche perchè la critica lo definì subito un disco "depresso", a cui si aggiungeva la natura quasi anti-commerciale di musica e testi. Tra l'altro, per decenni, il disco fu messo fuori catalogo, e per certi versi fu introvabile, tanto che i vinili degli anni '70 originali valgono oggi una settantina di euro. Questo fece salire l'interesse per il disco fino alle ristampe degli anni '90, ampiamente rivalutato con gli altri due lavori della trilogia del dolore come uno dei momenti più interessanti della ultra decennale carriera di Young. Un disco dolente ma potentissimo. Che non penso sia il migliore da ascoltare in spiaggia.
29 notes
·
View notes
Text
La gioventù porta a cercare una corrispondenza il più totale possibile tra sé stessi ed i soggetti con cui ci si relaziona, siano essi amici o amori, ma anche artisti, fazioni politiche e sociali, squadre di calcio; una corrispondenza che sappia abbracciare le estetiche, gli impianti valoriali, le idee, gli approcci al mondo (grande e terribile) che c’è là fuori.
Ci si concede minimi spazi di deroga, alla prerogativa suddetta, finendo per clonarsi e per cercare cloni, anche rumorosamente, sbandierando acconciature di capelli simili, magliette tazebao che sbraitino tanto come la pensiamo quanto chi la pensa esattamente come noi, prese di posizione perentorie e dell’elasticità (assente) del marmo di Carrara.
Questo modo d’essere contribuisce per certo a definire l’identità di un individuo in maniera netta, tracciando linee evidenti come se fossero ripassate a china, ed a cementare il corpus di ideali e principi astratti da declinare poi nei comportamenti d’ogni giorno, ma altrettanto esclude, seleziona a priori, finendo poi per tenere lontano, finendo poi per far perdere esperienze, confronti, fruizioni solo perché non sufficientemente fedeli alla propria linea (e la fedeltà alla linea, fra poco, sarà evidente che non è stata citata a caso.
Io ero un giovane adolescente a metà degli anni ottanta, alla ricerca, come milioni di miei simili, di una forma (che sapesse poi diventare sostanza) da prendere, ideologicamente e politicamente, umanamente ed individualmente, e l’inciampo nelle opere musicali (folli e sconclusionate, quasi parodistiche, ma di un’ortodossia sociale cristallina) dei CCCP-Fedeli alla Linea, capitanati da Giovanni lindo Ferretti e Massimo Zamboni, furono forgianti e fondamentali, nel mio percorso: la logica lineare, e di matrice aristotelica, dell’interpretazione della società del socialismo degli albori s’appoggiava perfettamente al mio istintivo ed euclideo modo di pensare, il sillogismo ferreo di valutazione oggettiva e consequenzialità d’azione della dinamica ideologica era esattamente il mio strumento di osservazione ed analisi della realtà.
Capirete la delusione quando, tutto ciò, finì nel gigantesco incendio che la caduta del muro, nel 1989, innescò e che cancellò, o quantomeno archiviò come fallimentare l’esperienza del blocco est-europeo.
E capirete ancora meglio la delusione quando Giovanni Lindo Ferretti rinnegò ciò che era stato e ciò che aveva pensato per vestirsi di un cattolicesimo dogmatico, agreste e rituale, da cui, sostiene nei suoi scritti, proveniva ed di cui aveva sempre fatto parte, riducendo il suo allontanamento da esso ad una mera manifestazione della necessità educativa di ribellione tipica dell’adolescenza e della prima età adulta.
La delusione fu così forte che, per anni, a quella musica, che fu parte integrante della colonna sonora dei miei anni liceali, non seppi più nemmeno avvicinarmi. Per fortuna si cresce e ci si relativizza.
Per fortuna si cresce, forse (anche solo perché ci si è dimostrati capaci di essere sopravvissuti a lungo) ci si fortifica, e non si ha più bisogno di pensarla uguale su tutto per essere amici, per volersi bene, per godere di una manifestazione dell’arte.
Per fortuna.
E complice anche il tour che i CCCP (e basta, nel nome, adesso) hanno fatto quest’estate (intitolato In Fedeltà la Linea C’è) hanno orchestrato quest’estate, con l’infinita sensibilità poetica di Giovanni Lindo Ferretti (e forse con la mia adolescenza) ho fatto pace.
Pace, proprio, nella misura in cui sono più pacifico, meno inquieto, nelle mie giornate: ed anche più, paradossalmente sicuro, dei miei valori, anche se sono meno le persone che li condividono.
Giovanni Lindo Ferretti incluso.
23 notes
·
View notes
Text
I GIAPPONESI, MEDIAMENTE, STANNO MALE MA LA SANNO LUNGA (cit.)
Ieri, oltre ad aver sistemato il problema al motore del mio fuoristrada appiccicando dello scotch davanti alla spia del guasto (si chiama Metodo Vorace Bestia Bugblatta di Traal), un tamblero ungherese mi ha suggerito di fare un upgrade e coprire i gemiti del motore ascoltando la musica a tutto volume (il mio motore emetteva gemiti? Non lo so... avevo la musica a tutto volume!)
Fatto sta che in un impeto di autolesionismo estremo, su youtube scelgo un collage della durata di 60 minuti - il tempo del viaggio di ritorno a casa senza fare i tornanti in derapata, sia mai che i gemiti del motore coprissero la musica - dicevo, un collage di tutte le sigle dei cartoni animati anni '70-'80, quindi Cristina D'Avena esclusa.
Ora, può darsi che i miei gusti musicali siano pessimi (lo sono) e che io abbia la sindrome di Munchausen a Stoccolma (mi avveleno da solo con cose che mi hanno reso psicodipendente da bambino) però è stato un viaggio davvero molto... istruttivo (che fatica non aver messo la D) perché mi sono reso conto che oggi i bambini non possono avere ciò di cui è stato fatto dono a chi guardava i cartoni animati sulle tv regionali.
Il trauma psicofisico di una violenza televisiva gratuita e improvvisa senza la minima censura o il minimo controllo della società.
E non sto parlando di Goku che frugava nelle mutande di Bulma chiedendosi cosa fosse quella cosa ma robe tipo Ninja Kamui, Kyashan o Judo Boy che AMMAZZAVANO DI BRUTTO LA GENTE CON TANTO DI TORTURA E SCHIZZI DI SANGUE.
Voglio dire, l'Uomo Tigre crepava di mazzate i suoi avversari ma non modello Goku Super Sayan AAAAAAAAHHHHHH!!!!... una roba più tipo il poliziotto preso a rasoiate in Pulp Fiction
E cosa dire di Bem il Mostro Umano?
Cioè, non lo so... 'umano' perché lui dava solo bastonate, mentre i cattivi cavavano occhi, evisceravano pance e torturavano bambini. Letteralmente.
Ho in mente questa scena in cui Ninja Kamui sta meditando su un albero (?!) e a poca distanza da lui un brigante cattura una donna e le taglia la gola con un coltello... uno schizzo di sangue della vittima imbratta il volto del protagonista ma il narratore afferma subito che lo stato di meditazione del ninja era così profondo che lui non poteva accorgersene.
Avevo 9 anni.
In genere, però, anche nelle serie più kid-friendly c'era questo sottile filo di sado-masochismo per cui ok che il/la protagonista trionfava ma per riuscirci dovevano SOFFRIRE VISTOSAMENTE, preferibilmente assistendo alla morte atroce di parenti o amici di infanzia e subendo torture da Guantanamo (spesso autoinflitte, per quella storia di Nietzsche temo un po' sfuggita di mano al mangaka).
Comunque - e qua so di citare un cosa praticamente irraggiungibile conoscitivamente dalla maggior parte di voi - la cosa che ancora adesso mi mette più angoscia è il ricordo di Madame Butterfly che durante gli allenamenti fa espodere con furia le palline da tennis contro al muro.
Poi sono arrivati il MOIGE e il CODACONS, quindi ora i bambini vivono in uno stato di dissociazione mentale dovuto ai buchi di trama per i tagli censori e alle cugine assolutamente non lesbiche di Sailor Moon.
48 notes
·
View notes
Text
Puoi uccidere il messaggero, ma non potrai mai uccidere il messaggio!
Qual era il messaggio di Bob Marley?
Vorrei ricordarlo o scoprirlo. Credo che ognuno di noi ha successo per ciò che di vero dice, la verità ha una luce propria che non dipende dalla simpatia o bravura a fare determinate cose, é come le fai, perché le fai. Poi ci sono le eccezioni e le manipolazioni...ma quelle non m' interessano.
Perché Bob Marley era così seguito? Per il ritmo della sua musica o per il messaggio che portava?
Amore e libertà: questa è la filosofia del cantautore giamaicano Bob Marley, una filosofia di vita che lo segnerà per sempre nella storia della musica contemporanea. Basti pensare che oltre ad essere stato un grande cantante, Bob Marley abbia dedicato la sua vita ai più poveri e emarginati della società di allora, perfino ottenendo una medaglia di pace delle Nazioni Unite nel 1978.
Bob Marley ha voluto raccontare la sua lotta personale ma in particolare quella del popolo, contro il razzismo, l’oppressione politica e tutti quei mali che la società del suo tempo portava con sé.
La sua musica esorta a lottare per l’uguaglianza e per i diritti che ognuno di noi merita di avere.
31 notes
·
View notes
Text
Negli anni ’90 molte band si spendevano su temi antifascisti. C’erano anche più locali, ambienti più piccoli di condivisione, i concerti costavano meno, c’era più autonomia nell’organizzazione e i mega-eventi non avevano ancora vampirizzato la musica dal vivo. Quale immaginario può offrire la musica a una società disgregata come quella di oggi?
I mega-eventi rappresentano la più autentica manifestazione del capitalismo nell’ambito della musica. È lì che si consuma il triste rito dell’inutile: la musica diventa ciò che il Capitale vuole che sia, semplice merce. Gli «artisti» diventano merce, le loro canzoni, le parole, gli arrangiamenti, e il pubblico, ovviamente. Tutto è reificato, la poesia ridotta a cosa, la speranza a indifferenza. Se osserviamo le classifiche, ci sono i rospi della trap, quelli del turpiloquio che sguazzano nel pantano sintattico di una grammatica mai conosciuta, in cima a tutti. Sono giovanissimi, disagiati, vengono dalle periferie, e invece di reagire all’ingiustizia sociale, come americani qualsiasi in preda all’astinenza, in quell’ingiustizia colgono l’opportunità di arricchirsi di soldi e fama. Poveri schiavi, i tatuaggi resteranno loro impressi sulla pelle per tutta la vita. È il fallimento antropologico-culturale di un paese, e il guaio è che sembra un destino.
Pierpaolo Capovilla
23 notes
·
View notes
Text
Il potere della gentilezza in tour: Gianrico Carofiglio e Piero Delle Monache in scena con un recital jazz ispiratore
Un viaggio tra musica e parole per esplorare l’importanza della gentilezza come atto di coraggio e trasformazione sociale, con appuntamenti in tutta Italia nel 2024-2025.
Un viaggio tra musica e parole per esplorare l’importanza della gentilezza come atto di coraggio e trasformazione sociale, con appuntamenti in tutta Italia nel 2024-2025. Gianrico Carofiglio, scrittore e personalità poliedrica, torna sulla scena con un progetto che unisce letteratura e musica, per parlare di gentilezza come strumento di cambiamento. Con il supporto musicale del sassofonista…
#autore gialli italiani#biglietti online#biglietti teatro#cultura e cambiamento#cultura e società#date tour Carofiglio#empatia#Evento culturale#evento imperdibile#gentilezza#gentilezza come coraggio#Gianrico Carofiglio#importanza gentilezza#Italia 2024#jazz in Italia#jazz italiano#lotta autoritarismo#Musica e parole#musica trasformativa#musicista Piero Delle Monache#parole che trasformano#parole di Carofiglio#Patagonia film#Patagonia Pictures#PIERO DELLE MONACHE#recital Italia#recital jazz#recital letterario#spettacolo a Genova#spettacolo Carofiglio
1 note
·
View note
Text
☄️"CRIMINALI!" così la rockstar Morrissey ha definito Anthony Fauci, Bill Gates e Klaus Schwab durante il suo ultimo concerto.
Intanto nel maxischermo passavano immagini dei tre globalisti, in situazioni imbarazzanti! ☄️
🎵Se durante la pandemia i grandi assenti sono stati proprio gli artisti, fa notizia, specialmente nei media mainstream, quando un cantante del calibro di Morrissey, si schiera senza tanti giri di parole e attacca frontalmente il sistema.
Ritenuto da sempre uno dei più grandi parolieri della storia della musica britannica, tanto che i suoi testi sono divenuti oggetto di studio accademico, annoverato tra i cento grandi cantanti di tutti i tempi da Rolling Stone, Morrissey al secolo Steven Patrick,
ha attaccato frontalmente alcuni dei responsabili del folle periodo pandemico.
Un periodo che come abbiamo modo di sperimentare ogni giorno, ha una coda lunga, lunghissima e si può dire tutt'altro che messo alle spalle e consegnato alla storia.
Da sempre l'ex cantante dei The Smiths, si esprime contro la globalizzazione, ritenuta il vero cancro della società moderna, ha espresso parole durissime nei confronti delle elite, dei reali britannici e dei politici, definendo in una storica intervista a Rolling Stones, Bush e Blair corrotti e sanguinari tanto quanto Saddam Hussein.
Le rockstar come Madonna o Lady Gaga invece, sarebbero aiutate oltre che dal sistema, "da millecinquecento danzatori frenetici che provano a simulare erotismo in maniera del tutto fraudolenta."
Durante il concerto di Las Vegas, ad un certo punto hanno iniziato ad apparire nel maxi-schermo immagini di Klaus Schwab, Anthony Fauci e Bill Gates in momenti imbarazzanti e sono stati definiti da Morrisey senza mezzi termini, criminali al potere.
Artisti e cantanti impegnati realmente, con valori positivi sono fondamentali per i giovani, i loro modelli di comportamento li ispirano e attraverso i loro messaggi e la loro musica possono aiutare i giovani a sviluppare una forte identità personale e a superare le sfide della crescita.
Questa società, come stiamo rilevando da eventi planetari come le olimpiadi, ne ha bisogno più che mai.
Più Morrissey e meno Lady Gaga!
Nicco 🔥🕶️
💯 Segui i Leoni su Telegram 📱
t.me/centogiornidaleoni
10 notes
·
View notes
Text
La cultura del nulla.
Partirei col dire che oggi che è il giorno della memoria 'corta' ci si è dimenticati di una lezione dura, come detto altre volte non impariamo dai nostri errori, sapendo che l'olocausto non fu solo per gli ebrei ma anche per tutte quelle minoranze che non andavano bene al regime nazista come i nomadi, gli omosessuali e quelli dalla pelle non bianca, ma di norma questo giorno viene considerato solo per gli ebrei. Quei poveri cristi gassati o uccisi male non hanno niente a che fare con quello che sta succedendo adesso tra israele e la palestina, netanyahu e compagnia bella non sono gli stessi, decisamente, e su questo e quello che c'è attorno ci sarebbe molto da dire, ma mi fermo qua perché il post non è dedicato a loro o al massacro che stanno facendo da mesi sotto gli occhi di tutti senza che nessuno che abbia un minimo di voce in capitolo faccia qualcosa.
Ieri si è aperta la stagione che vede Tartu (la città estone dove vivo) come capitale europea della cultura. Sono andato a prendere un caffè con la piccoletta che a fine mese si trasferisce in Svezia e abbiamo visto nel gelo della giornata parecchie persone vestite con i costumi tradizionali e in piazza c'era un palchetto con musica terribile, facevano le prove. Li per li pensavo che è legato a una delle loro celebrazioni, ho letto qualche post del compleanno del paese o qualcosa del genere, ma mi sbagliavo. Poi la sera arrivava da non molto lontano l'eco di musiche tecno e house a volumi esorbitanti e la mia compagna mi ha detto che è iniziato il periodo della cultura. Quale cultura? Questo paese al confine del mondo conosciuto, di fatto non viene mai calcolato nelle statistiche europee, nato da pochissimo, se si considera che si sono liberati dall'unione sovietica nel 91 e che gli anni 90 li hanno passati ad assestarsi, si può capire che in realtà il paese ha più o meno 25 anni, niente se si paragona a paesi europei come il nostro o altri che hanno contribuito alla storia e alla creazione di questa civiltà in declino. Ma in quegli anni i governi hanno puntato sulla tecnologia, avrete sentito che l'Estonia è una piccola silicon valley e fin qua niente da dire se si pensa che alcuni software di successo sono stati creati qua, skype e nod32 in testa, ma quello che hanno fatto è stato creare una società stile americano, degli stati uniti, ma assorbendo la parte peggiore quella del puritanesimo per avere una facciata bella ma con un interno vuoto e spesso orribile. Questo ha influenzato la cultura, ovviamente, che è stata messa da parte per dare al popolo l'idea che il lavoro sia una priorità assoluta e che tutto il resto è superfluo. C'è anche da non sottovalutare l'enorme gap che hanno questi paesi, quelli del ex blocco sovietico, in termini di tempo (furono inglobati nel 1940) e siccome i russi non volevano che niente di occidentale venisse venduto o riprodotto o consumato dai popoli sottomessi ecco che tutto quello che abbiamo avuto noi, a livello culturale artistico e letterario nel bene e nel male, loro non l'hanno visto. Recuperare 50 anni di storia e di cultura mondiale non è facile, anzi è quasi impossibile perché i periodi storici e i cambiamenti sociali e culturali si devono vivere e capire per poi progredire, loro no, una volta liberi hanno preso quello che pochi e avidi personaggi propinarono loro attraverso i media, quindi parecchio mainstream e qualcosa che recuperavano dagli anni precedenti, per farvi un esempio quelli della mia età e più grandi ricordano con amore i nostri cantanti come Toto Cutugno, Al bano e Romina i ricchi e poveri e tutti quelli di quei San Remo primi anni 80, io dico che i russi li torturavano con il festival come battuta ma in pochi la capiscono perché il nostro festival non lo conosce quasi nessuno, è una cosa prettamente nostra e soprattutto poco esportabile. Si può capire da questa piccola storiella come l'interesse per le arti in generale non sia una priorità per l'estone medio, per carità ho conosciuto persone che hanno una buona cultura musicale, visto che sono del ramo, molti conoscono l'arte e così via, ma perché sono anche loro nel campo ed è logico che prendendo una nicchia cercano di esplorarla il più possibile, anche grazie al mezzo internet. Ma mi è capitato anche di parlare con persone che non conoscono neanche i loro di cantanti, non dico nomi astrusi di nicchia stranieri, ma neanche quelli locali che ve li sbattono ovunque in tutte le salse? Questo la dice lunga quanto sia bassissimo l'interesse.
Quindi la domanda è : Quale cultura andate a celebrare in questo periodo visto che siete la città della cultura europea? Se poi considerate che schifate lo straniero e quindi non tollerate altre forme culturali, cosa andate a mostrare? La cultura dell'alcol? O quanto siete copia e incolla fatto male di un mondo che non ha niente a che vedere con l'Europa?
Questo è a grandi linee un paese che sulla carta è moderno e innovatore, ma che se sposti la carta vedi tanto di quel marcio che diresti 'Ok, statevi per fatti vostri per altri 150 anni poi ne riparliamo'. A me non frega molto fra 2 settimane torno in Trinacria per un periodo XY a rigenerarmi da tutto questo e non so neanche se tornerò più a vivere qua, ma questo dipende molto da come si mettono le cose con lei. Da noi si dice "comu finisci si cunta" (quando finisce si racconta). Penso che l'album giusto sia l'immortale capolavoro del Banco
youtube
33 notes
·
View notes
Text
Due film fluviali
Quasi per espridelescalié rimando i necess. saluti e giocomi il bonus titolo per due film, lasciando ai Cahiers du cinéma / Castori auf Tumblr, ossia @jacobyouarelost , palabras mas precise e serie. Sono due film speciali su adolescenti famiglie e questo mondaccio pazzo.
Il primo è 怪物 Mostro / L'innocenza di Kore'eda Hirokazu (cognome + nome). Uno dei più bei firm sui ragazzini e i maestri e i genitori e la scuola, LA SCUOLA, e l'amore «da li tempi de Truffaut» (la cit. ci tiene a essere non zerocalcarea - pur con tutto ir rispetto - bensì holliwoodpartiana). Costruito come il bellissimo Nel bosco di Akutagawa Ryūnosuke, che fu poi Rashomon, e (meglio di) Anatomia di una caduta, fatta la tara a Sandra Hüller, che Gott (sempre gelobt sei) la preservi sempre e per sempre. Kore'eda ci insegna il disastro di tutti e i loro effetti sui picc. Le chiuse tracimano, i fiumi scorrono e poi esondano. È anche film di rinascita e resurrezione: e su questo, per favore, si suggerisca ad Alice Rohrwacher di tornare indré nel tempo, und rifare il catechistico La chimera dopo essere andata a guardarlo. Musica, ultime musiche di Sakamoto Ryuichi. Al tuo arrivo ti accolgano i martiri, e ti conducano etc.
Il secondo è La vita accanto, MTGiordana incontra l'alter-ego più anziano MBellocchio. Circolano frasette sceme su questo film; mi sento un po' autorizzato a blaterarci anche me, perché ebbi conosciuto: anni molti li conservatori; le aule delle elementari con Tania, che anche lei come etc.; troppi giorni, prima der Pisano, tri(-meno1)veneti (lascerò alle etnografie di @trilo-bite disamine più fini, e all'Istituto Nazionale di G e V); alcune signore iscambianti l'esistenza per gl'ingranaggi; molti occhiali con la montatura nera squadrata und spessa. Chi dice che MTGiordana non fa film così squadrati non ricorda Quando sei nato non puoi più nasconderti.
Fantasmi, cadute, i disegni I DISEGNI della gente bimba, anche quando bimba non è più, e i libri, TUTTI QUEI LIBRI, come diceva Adriana Asti da qualche parte, che Dio preservi sempre. Gli sguardi di quella particolare società dell'aidòs che è il Veneto e plebeo e borghese, e di nuovo i nefasti quod Deus avortat effetti sui piccoli, soprattutto le piccole più o meno piccole, e l'acqua che Vincenza bagna, sempre lì disponibile per la soluzione. Che belli i volti (le riprese dei volti), e la musica, e la Bergamasco che torna a suonare. Film-Méliès, con inquadrature e dialoghi di grande tenerezza e altre specchio della grande inquietudine. Una tragedia greca nella città del teatro olimpico e dei militari americani. Terra terra e insieme alta come quelle greche, davvero.
Francesca Bellè: voleva fare la rockstar, è sempre più brava. Michela Cescon, che era in Quando sei nato, non la accarezza nessun tempo che scorre, recita come davanti al Grande Manito.
8 notes
·
View notes
Text
In Corea del Nord è stata eseguita la condanna a morte di un ragazzo di 22 anni giudicato colpevole di aver visto film sudcoreani e ascoltato musica come il k-pop – genere musicale sudcoreano mescolato o ispirato alla musica pop statunitense – in violazione della legge che vieta di farlo. Lo ha evidenziato l’ultimo rapporto sui diritti umani in Corea del Nord, diffuso giovedì dal ministero per l’Unificazione della Corea del Sud: è la prima volta che il governo sudcoreano conferma che una persona è stata uccisa per motivi simili in Corea del Nord, ma non sarebbe il primo caso simile.
Il rapporto si basa sulle testimonianze di 649 persone scappate dalla Corea del Nord e la notizia della condanna a morte su quanto raccontato in forma anonima da una di queste. Il ragazzo era originario della provincia dello Hwanghae Meridionale, nel sud-ovest della Corea del Nord, ed è stato ucciso pubblicamente nel 2022 per aver ascoltato 70 canzoni sudcoreane e visto tre film, che poi avrebbe passato ad altre sette persone.
Questo viola una legge approvata nel 2020 che proibisce qualunque forma di diffusione di «ideologia e cultura reazionaria» originaria di «paesi ostili»: riguarda in particolare la cultura sudcoreana, che la Corea del Nord ritiene una grave minaccia per la propria società, si rivolge soprattutto alle persone giovani e in caso di violazioni prevede appunto la pena di morte. Tra le altre cose la legge vieta alle donne di indossare abiti da sposa bianchi, di bere vino dai calici o di indossare occhiali da sole, tutte abitudini diffuse sia in Occidente che in Corea del Sud. Nel 2022 inoltre il regime di Kim Jong Un ha introdotto ulteriori misure che vietano alle persone nordcoreane di indossare indumenti come i jeans e maglie con marchi stranieri, così come di portare capelli tinti o troppo lunghi.
Quello diffuso giovedì è il secondo rapporto che riguarda gli abusi e le violazioni dei diritti delle persone in Corea del Nord dopo quello del 2023, ed evidenzia altri casi di esecuzioni pubbliche per chi aveva violato la legge. In base a un rapporto pubblicato nel dicembre del 2021 dal Transitional Justice Working Group, un’organizzazione per i diritti umani di Seul, le persone uccise pubblicamente per aver guardato o diffuso media sudcoreani, tra cui video k-pop, erano almeno sette. Il rapporto diceva che da quando Kim Jong Un governava il paese c’erano state almeno 23 uccisioni pubbliche: due per impiccagione e le altre con armi da fuoco.
6 notes
·
View notes
Text
Quel senso di vuoto che percorre il tuo corpo, la tua mente,sentirsi fluttuare in una società di apparenze e falsità.
Lei si sente giudicata,inadeguata ma è l'unica cosa che non le importa, sente le voci delle persone,gli occhi gelidi e giudicanti, pieni di cattiveria ma lei li spezza con un sorriso, con un brindisi alla vita, lei è tormentata dentro dagli sbagli commessi,dalle persone sbagliate, da quello che ha donato a chi non meritava, è felice di essere sola,di sentirsi libera ma la solitudine alle volte le crea scompiglio, si rifugia in un cocarum,si rifugia nelle pagine vuote di un quaderno, si rifugia nell'inchiostro di una penna.
Sente tutto, percepisce tutto, ma delle volte l'unica cosa che non percepisce è se stessa.. è difficile spiegare ciò che ha dentro, è difficile liberarsi, avere fiducia, eppure la ripone sempre,eppure si lascia sempre andare, vede negli occhi degli altri il buono,quasi sempre..
Lei che si veste del suo sorriso anche quando dentro piange, piange forte e tanto.
Mento alto, testa dritta,sguardo attivo e cammina, cammina e vaga tra la gente, sente la musica, si lascia andare,ha fame di conoscenza,ha fame di gente bella, ha fame di anime buone, è ingorda della vita, è assuefatta nel sentirsi viva,piena.
Poi arriva a casa, dove c'è solo lei,le 4 mura, la muffa e qualcosa da bere,un letto che cigola e le coperte fredde,nessun corpo da abbracciare, nessuna anima da sfiorare e si ripete che va bene così, che e quello di cui ha bisogno,che è quello che deve vivere, deve stare sola.
La sensibilità è pericolosa,ti divora e lei si fa prosciugare, lentamente.
4 notes
·
View notes