#musica e società
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pier-carlo-universe · 17 days ago
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Alessandra Celletti reinterpreta "Michelle" dei Beatles: Un omaggio senza tempo all’amore e alla serenità
Un viaggio musicale che anticipa l’album "Stop femicides", dedicato al tema del femminicidio
Un viaggio musicale che anticipa l’album “Stop femicides”, dedicato al tema del femminicidio Con il suo stile unico e la capacità di emozionare, Alessandra Celletti torna con una straordinaria reinterpretazione di “Michelle”, celebre brano dei Beatles scritto da Paul McCartney. Disponibile su tutte le piattaforme digitali, questa versione piano e voce anticipa l’uscita del nuovo album della…
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djtubet · 10 days ago
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Sufferation in onda su RBE -Radio e Tv
Un mio brano è passato su RBE - Radio & Tv storica radio comunitaria piemontese nata nel 1984 e canale TV dal 2022.
La canzone Sufferation è stata selezionata all'interno del mitico programma Date Night Radio Show.
La puntata presenta un ottima una selezione di brani degli artisti: Dajana Roncione & Tom Yorke, Cocanha, Lou Dalfin, RAIZ Official Page e RADICANTO,Toni Bruna , Turi, Massimo Silverio, Grama Tera, Sud Sound System Official, Paolo Angeli, Compagnia Sacco, Dj Tubet& Chat-E The Lion.
Grazie in piena ai conduttori di Date Night Radio Show Andrea, Marco e Silvio per aver realizzato una splendida puntata babelica.
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steve-magnani · 1 year ago
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BIPOLARISMO...
…transoceanico e L’ANGOSCIA di chi condivide il pianeta con gente che vuol attenuare la luce dell’ASTRO, ed altri che per far affari con l’ASTRO rivestirebbero col fotovoltaico anche il MONTE BIANCO.
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yellowinter · 9 months ago
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vorrei andare a vivere in un bosco, circondata dalla musica e dagli animali, lontano da questa società che trovo estremamente tossica... vivere fuori dagli schemi, seguendo la natura e la sua straordinaria bellezza, senza sentirmi schiacciata dal resto, sostenendomi con le mie forze, producendomi da sola ciò di cui ho bisogno, restando nel mio tempo e creando una realtà che mi faccia apprezzare il mondo. Vorrei anche una persona al mio fianco che condivida i miei valori e con cui possa illuminarli sempre di più e avere la vera fede... cioè credere in qualcosa e renderlo possibile.
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jazzandother-blog · 17 days ago
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Happy 75th Birthday to Tom Waits!!
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Tom Waits concert, July 2008, Prague.
(English / Español / Italiano)
Thomas Alan Waits (born December 7, 1949) singer, songwriter, musician, composer, and actor. His lyrics often focus on the underbelly of society and are delivered in his trademark deep, gravelly voice. He worked primarily in jazz during the 1970s, but his music since the 1980s has reflected greater influence from blues, rock, vaudeville, and experimental genres.
Despite a lack of mainstream commercial success, Waits has influenced many musicians and gained an international cult following, and several biographies have been written about him. In 2015, he was ranked at No. 55 on Rolling Stone's "100 Greatest Songwriters of All Time". He was inducted into the Rock and Roll Hall of Fame in 2011...... listen here
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Thomas Alan Waits (nacido el 7 de diciembre de 1949) es cantante, compositor, músico y actor. Sus letras se centran a menudo en los bajos fondos de la sociedad y las pronuncia con su característica voz profunda y grave. Trabajó principalmente en el jazz durante la década de 1970, pero su música desde la década de 1980 refleja una mayor influencia del blues, el rock, el vodevil y los géneros experimentales.
A pesar de su falta de éxito comercial, Waits ha influido en muchos músicos y se ha ganado un culto internacional, y se han escrito varias biografías sobre él. En 2015, fue incluido en el puesto 55 de la lista de los "100 mejores compositores de todos los tiempos" de Rolling Stone. Fue incluido en el Salón de la Fama del Rock and Roll en 2011. Escucha aquí
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Thomas Alan Waits (nato il 7 dicembre 1949) è un cantante, cantautore, musicista, compositore e attore. I suoi testi si concentrano spesso sul ventre della società e sono pronunciati con la sua caratteristica voce profonda e roca. Negli anni Settanta ha lavorato principalmente nel jazz, ma dagli anni Ottanta la sua musica riflette una maggiore influenza del blues, del rock, del vaudeville e dei generi sperimentali.
Nonostante la mancanza di un successo commerciale mainstream, Waits ha influenzato molti musicisti e si è guadagnato un seguito di culto internazionale; su di lui sono state scritte diverse biografie. Nel 2015 è stato inserito al n. 55 della classifica di Rolling Stone "100 Greatest Songwriters of All Time". Nel 2011 è stato inserito nella Rock and Roll Hall of Fame..... ascolta quì
Source: The World of Jazz - The Original
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fiorescente · 2 months ago
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Bologna mi fa sentire sempre come se qui le leggi della società fossero diverse da quelle che regolano la vita altrove. Per esempio: oggi ero a fare la spesa e un tipo che sembrava non so, un padre di famiglia, molto di cuore comunque, si è avvicinato alla cassa dopo aver attraversato tutto il supermercato e ha chiesto se ci fosse il topinambur. No, non c'era e allora cerca di uscire e il signore della sicurezza a cui voglio tanto bene ha scoperto che stava cercando di rubare del tonno in scatola. Mi sono tanto dispiaciuta e in realtà mi sento una merda e una borghese privilegiata del cazzo, mi odio tanto perché non posso fare niente di globale affinché queste cose non accadano a nessuno.
Però poi il tipo girava comunque per strada con una ragazza, in modo molto normale, erano tranquilli, con gli occhi dolci
Io mi sono sentita tanto scossa e sono tornata a casa e ancora un po' mi devo riprendere
Sto facendo le girelle alla cannella con la polpa di mele, ho acceso una candela, dal telefono suona la musica di Lana del Rey e piove ancora, mi sembra di non vedere il sole da settimane e forse è così. Mi sento sempre un peso sulla gola e sul cuore e spero sono che il tempo passi e le cose accadano e di superarle.
Io e G per poco non ci facevamo lo stesso regalo per i quattro anni e che bello starsi vicini anche se so che gli faccio male, mi dispiace così tanto che non si può dire. Lunedì mi rivedo con la mia psicologa, la mia per antonomasia perché con lei ho avuto i miei primi incontri in assoluto e anche perché sento, sentivo, che mi capiva davvero e che mi aiutava senza lasciarmi quel sospiro di insoddisfazione che mi lasciavano le altre.
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diceriadelluntore · 5 months ago
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Storia Di Musica #336 - Neil Young, On the Beach, 1974
I dischi di Agosto avranno come caratteristica che li accumuna la presenza di una spiaggia. Un po' perché è argomento decisivo del periodo agostano, e un po' per l'autoironia che io la spiaggia ad Agosto la vedrò solo di passaggio perché, fortunatamente, è un periodo di grande impegno professionale. La piccola antologia inizia con un disco capolavoro, che è perfetto anche per il titolo ad entrare a far parte di questo piccolo gruppo. Neil Young nel 1974 è ormai un artista pienamente affermato: arrivato dal Canada in California quasi dieci anni prima, nel 1966, attraversa da protagonista la grande stagione del rock californiano, quello legato alla tradizione del folk, che si riafferma dopo la spettacolare, e breve, stagione psichedelica a cavallo tra i due decenni,'60 e '70. Young è protagonista con i Buffalo Springfield, con il più famoso supergruppo degli anni '70, Crosby, Stills, Nash & Young e con la sua parallela attività da solista, che ha inizio nel 1969 quando pubblica il suo prima album a suo nome, Neil Young. È stato anche il fondatore di due gruppi, i Crazy Horse, dall'animo più rock ed elettrico, e gli Stray Gators, più country folk. alternando i due gruppi. Dopo l'uscita dal quartello con David Crosby, Stephen Stills e Graham Nash, con cui rimane in bellissimi rapporti, nel 1972 pubblica il disco più famoso della stagione folk rock: Harvest (1972) che con le sue canzoni famose ancora oggi ( tra le altre, perle come Heart Of Gold, Old Man, Alabama) diviene un successo mondiale che gli apre definitivamente le porte della fama. Che tra l'altro è un concetto abbastanza distante dallo "Young-pensiero", che ha sempre ritagliato per sé la massima libertà espressiva e creativa. A questo fastidio, si aggiunte un periodo di grandi dolori: le morti per droga di Danny Whitten, il chitarrista dei Crazy Horse, quella del suo roadie più fidato, Bruce Berry, per lo stesso motivo, è un dramma più privato. La sua relazione privata con l'attrice Carrie Snodgress sta giungendo al termine, al figlioletto della coppia, Zeke, viene diagnosticata una forma di paralisi cerebrale. È con questo animo tormento e addolorato che Young scrive in due anni tre dischi che formano la non ufficiale "ditch trilogy", la trilogia del dolore: Time Fades Away (1973), che è il primo allontanamento dalle gioiose armonie folk per un rock più duro, sfilacciato, nervoso e impregnato di cupezza. Il successo è decisamente minore dei precedenti, ma Young non cambia linea e sforna un album ancora più cupo, Tonight's The Night, che in un primo momento la sua casa discografica gli rifiuta: registrato in presa diretta, senza post produzione, è il suono grezzo e cupo di un uomo che sta cercando di trasformare il suo dolore in musica. Verrà pubblicato nel 1975, in mezzo Young registra il disco di oggi, che esce il 16 luglio 1974.
Registrato in moltissimi studi di registrazione, con una caterva di musicisti ad aiutarlo (e ne parleremo tra poco), On The Beach insiste sul dolore e la disperazione ma lascia trasparire una tregua, una speranza. È un disco blues, il canto della tristezza e del dolore per eccellenza, ma che Young puntella di sprazzi di luce, rendendo più distesa e godibile la musica. Eppure è un disco potentissimo, soprattutto per i temi delle canzoni. Walk On ritrova spirito e brio, e See The Sky About To Rain, che risale addirittura come embrione ai tempi di Harvest, solo voce e pionoforte Wurlitzer, quasi sembrano una riappacificazione, ma il resto è ancora rabbioso e dolente. Revolution Blues è la prova: un atto esplicito di accusa contro la società del tempo, con Young che sembra volersi identificare nello psicopatico Charles Manson, con versi rabbiosi quali: «ho sentito che Laurel Canyon è piena di famose star / Ma io le odio peggio dei lebbrosi / e le ucciderò nelle loro auto». I due si conobbero quando Young viveva in una piccola villetta a Topanga Canyon, il Laurel canyon, che una volta era il territorio delle tribù native americane, negli anni '60 era uno dei luoghi della Controcultura losangelina, dove vivevano moltissimi musicsti. Eppure, pur se controversa, la metafora non vuole celebrare la figura di Manson, ma, esorcizzarla attraverso un'identificazione nel senso di colpa collettivo di una società malata. Young diventa nostalgico dell'America rurale in For The Turnstiles, dove compaiono il banjo e il dobro, Vampire Blues è un blues ecologista, tema che sarà sempre al centro delle tematiche di Young, e che ha una curiosità niente male: Tim Drummond "suona" la carta di credito sfregandosela sulla barba di una settimana creando un curioso effetto fruscio. On The Beach, la meravigliosa e dolente ballata da 7 minuti, è una dichiarazione di difficoltà nell'essere una rockstar, esplicitata nel famoso verso «I need a crowd of people, but I can't face them day to day». Motion Pictures (For Carrie) è probabilmente un'amara riflessione sulla sua storia d'amore che sta andando a rotoli e il disco si conclude con i 9, angoscianti e febbrili, minuti di Ambulance Blues, che è una summa del pensiero di Young sulla politica (con i riferimenti alle bugie del presidente Nixon), sulla musica e il suo mondo, persino sui suoi amici Crosby, Stills e Nash, in un periodo dove c'erano insistenti voci di un ritorno a 4. Suonano con lui David Crosby (che suona in Revolution Blues, e si dice impallidì letteralmente nell'ascoltare la famosa e incendiaria strofa, tanto che cercò di persuadere Young a cambiare testo ed iniziò a girare armato per paura che qualche squilibrato facesse come cantato da Young), Graham Nash, e due grandi musicsti della The Band, Rick Danko e Levon Helm, più i Crazy Horse.
Young prese il titolo dell'album da un film, On The Beach di Stanley Kramer del 1959, basato sull'omonimo romanzo di Nevil Shute. Sia il romanzo che il film erano di tipo apocalittico. E in questo senso è da intendere la copertina, leggendaria, che vede Young vestito di giallo di spalle, un ombrellone, le sdraio, la coda di una Cadillac insabbiata e sotto l'ombrellone una copia di un giornale che si riferisce allo scandalo Watergate di Nixon. La scritta del titolo, in pieno eco psichedelico, è di Rick Griffin, il disegnatore ufficiale dei Grateful Dead.
Il disco, pur vendendo meglio del precedente, non ebbe un grande successo, anche perchè la critica lo definì subito un disco "depresso", a cui si aggiungeva la natura quasi anti-commerciale di musica e testi. Tra l'altro, per decenni, il disco fu messo fuori catalogo, e per certi versi fu introvabile, tanto che i vinili degli anni '70 originali valgono oggi una settantina di euro. Questo fece salire l'interesse per il disco fino alle ristampe degli anni '90, ampiamente rivalutato con gli altri due lavori della trilogia del dolore come uno dei momenti più interessanti della ultra decennale carriera di Young. Un disco dolente ma potentissimo. Che non penso sia il migliore da ascoltare in spiaggia.
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parolerandagie · 4 months ago
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La gioventù porta a cercare una corrispondenza il più totale possibile tra sé stessi ed i soggetti con cui ci si relaziona, siano essi amici o amori, ma anche artisti, fazioni politiche e sociali, squadre di calcio; una corrispondenza che sappia abbracciare le estetiche, gli impianti valoriali, le idee, gli approcci al mondo (grande e terribile) che c’è l�� fuori.
Ci si concede minimi spazi di deroga, alla prerogativa suddetta, finendo per clonarsi e per  cercare cloni, anche rumorosamente, sbandierando acconciature di capelli simili, magliette tazebao che sbraitino tanto come la pensiamo quanto chi la pensa esattamente come noi, prese di posizione perentorie e dell’elasticità (assente) del marmo di Carrara.
Questo modo d’essere contribuisce per certo a definire l’identità di un individuo in maniera netta, tracciando linee evidenti come se fossero ripassate a china, ed a cementare il corpus di ideali e principi astratti da declinare poi nei comportamenti d’ogni giorno, ma altrettanto esclude, seleziona a priori, finendo poi per tenere lontano, finendo poi per far perdere esperienze, confronti, fruizioni solo perché non sufficientemente fedeli alla propria linea (e la fedeltà alla linea, fra poco, sarà evidente che non è stata citata a caso.
Io ero un giovane adolescente a metà degli anni ottanta, alla ricerca, come milioni di miei simili, di una forma (che sapesse poi diventare sostanza) da prendere, ideologicamente e politicamente, umanamente ed individualmente, e l’inciampo nelle opere musicali (folli e sconclusionate, quasi parodistiche, ma di un’ortodossia sociale cristallina) dei CCCP-Fedeli alla Linea, capitanati da Giovanni lindo Ferretti e Massimo Zamboni, furono forgianti e fondamentali, nel mio percorso: la logica lineare, e di matrice aristotelica, dell’interpretazione della società del socialismo degli albori s’appoggiava perfettamente al mio istintivo ed euclideo modo di pensare, il sillogismo ferreo di valutazione oggettiva e consequenzialità d’azione della dinamica ideologica era esattamente il mio strumento di osservazione ed analisi della realtà.
Capirete la delusione quando, tutto ciò, finì nel gigantesco incendio che la caduta del muro, nel 1989, innescò e che cancellò, o quantomeno archiviò come fallimentare l’esperienza del blocco est-europeo.
E capirete ancora meglio la delusione quando Giovanni Lindo Ferretti rinnegò ciò che era stato e ciò che aveva pensato per vestirsi di un cattolicesimo dogmatico, agreste e rituale, da cui, sostiene nei suoi scritti, proveniva ed di cui aveva sempre fatto parte, riducendo il suo allontanamento da esso ad una mera manifestazione della necessità educativa di ribellione tipica dell’adolescenza e della prima età adulta.
La delusione fu così forte che, per anni, a quella musica, che fu parte integrante della colonna sonora dei miei anni liceali, non seppi più nemmeno avvicinarmi. Per fortuna si cresce e ci si relativizza.
Per fortuna si cresce, forse (anche solo perché ci si è dimostrati capaci di essere sopravvissuti a lungo) ci si fortifica, e non si ha più bisogno di pensarla uguale su tutto per essere amici, per volersi bene, per godere di una manifestazione dell’arte.
Per fortuna.
E complice anche il tour che i CCCP (e basta, nel nome, adesso) hanno fatto quest’estate (intitolato In Fedeltà la Linea C’è) hanno orchestrato quest’estate, con l’infinita sensibilità poetica di Giovanni Lindo Ferretti (e forse con la mia adolescenza) ho fatto pace.
Pace, proprio, nella misura in cui sono più pacifico, meno inquieto, nelle mie giornate: ed anche più, paradossalmente sicuro, dei miei valori, anche se sono meno le persone che li condividono.
Giovanni Lindo Ferretti incluso.
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babypostparadise · 17 days ago
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A 12 anni, limonavo con un quasi trentenne: non potrò mai essere pertanto moralista; negli anni '80 non era raro essere molto giovani, leggere Cioè, e frequentare qualcuno o più di uno, soprattutto se facevi parte d'un gruppo di amici o scout o dell'associazione cattolica.
𝐸𝑟𝑎𝑣𝑎𝑚𝑜 𝑝𝑟𝑒𝑐𝑜𝑐𝑖? 𝐸𝑟𝑎𝑣𝑎𝑚𝑜 𝑝𝑖𝑢̀ 𝑚𝑎𝑡𝑢𝑟𝑖 𝑑𝑒𝑖 𝑟𝑎𝑔𝑎𝑧𝑧𝑖𝑛𝑖 𝑑'𝑜𝑔𝑔�� ? No! Per nulla... 𝑬𝒓𝒂𝒗𝒂𝒎𝒐 𝒔𝒆𝒎𝒑𝒍𝒊𝒄𝒆𝒎𝒆𝒏𝒕𝒆 𝒈𝒊𝒐𝒗𝒂𝒏𝒊 𝒆 𝒄𝒊 𝒈𝒐𝒅𝒆𝒗𝒂𝒏𝒐 𝒍𝒂 𝒗𝒊𝒕𝒂; a non farlo era chi non riusciva a sfuggire a genitori bigotti, esattamente come accade anche oggi.
Spesso, entrati nel mondo degli "adulti" si rinnega il passato e lo si ripulisce da ciò che la società contemporanea condanna per ostentare un'aria da persone "superiori" o evitare critiche, ma moltissimi millennial, oggi genitori, 𝑠𝑖 𝑖𝑚𝑝𝑎𝑠𝑡𝑖𝑐𝑐𝑎𝑣𝑎𝑛𝑜 𝑑𝑖 𝑏𝑟𝑢𝑡𝑡𝑜 anche in discoteca già a 13 anni (oltre ad essere tollerati in famiglia come precoci alcolisti): molto peggio tutto questo del sesso a 13 anni con quasi coetanei, perché il sesso non rovina il cervello, non ti manda con l'auto contro un palo il sabato sera.
Gli anni Ottanta sono famosi non solo per la musica ma anche per 𝗹𝗲 𝘀𝘁𝗿𝗮𝗴𝗶 𝗱𝗲𝗹 𝘀𝗮𝗯𝗮𝘁𝗼 𝘀𝗲𝗿𝗮.
Il mio post potrebbe infastidire gli oggi adulti ipocriti che si riconoscono in quanto da me ricordato, ma è l'unica cosa reale dietro alla costruzione di una verità fittizia data in pasto ai più giovani capace solo di nuocere.
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kon-igi · 9 months ago
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I GIAPPONESI, MEDIAMENTE, STANNO MALE MA LA SANNO LUNGA (cit.)
Ieri, oltre ad aver sistemato il problema al motore del mio fuoristrada appiccicando dello scotch davanti alla spia del guasto (si chiama Metodo Vorace Bestia Bugblatta di Traal), un tamblero ungherese mi ha suggerito di fare un upgrade e coprire i gemiti del motore ascoltando la musica a tutto volume (il mio motore emetteva gemiti? Non lo so... avevo la musica a tutto volume!)
Fatto sta che in un impeto di autolesionismo estremo, su youtube scelgo un collage della durata di 60 minuti - il tempo del viaggio di ritorno a casa senza fare i tornanti in derapata, sia mai che i gemiti del motore coprissero la musica - dicevo, un collage di tutte le sigle dei cartoni animati anni '70-'80, quindi Cristina D'Avena esclusa.
Ora, può darsi che i miei gusti musicali siano pessimi (lo sono) e che io abbia la sindrome di Munchausen a Stoccolma (mi avveleno da solo con cose che mi hanno reso psicodipendente da bambino) però è stato un viaggio davvero molto... istruttivo (che fatica non aver messo la D) perché mi sono reso conto che oggi i bambini non possono avere ciò di cui è stato fatto dono a chi guardava i cartoni animati sulle tv regionali.
Il trauma psicofisico di una violenza televisiva gratuita e improvvisa senza la minima censura o il minimo controllo della società.
E non sto parlando di Goku che frugava nelle mutande di Bulma chiedendosi cosa fosse quella cosa ma robe tipo Ninja Kamui, Kyashan o Judo Boy che AMMAZZAVANO DI BRUTTO LA GENTE CON TANTO DI TORTURA E SCHIZZI DI SANGUE.
Voglio dire, l'Uomo Tigre crepava di mazzate i suoi avversari ma non modello Goku Super Sayan AAAAAAAAHHHHHH!!!!... una roba più tipo il poliziotto preso a rasoiate in Pulp Fiction
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E cosa dire di Bem il Mostro Umano?
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Cioè, non lo so... 'umano' perché lui dava solo bastonate, mentre i cattivi cavavano occhi, evisceravano pance e torturavano bambini. Letteralmente.
Ho in mente questa scena in cui Ninja Kamui sta meditando su un albero (?!) e a poca distanza da lui un brigante cattura una donna e le taglia la gola con un coltello... uno schizzo di sangue della vittima imbratta il volto del protagonista ma il narratore afferma subito che lo stato di meditazione del ninja era così profondo che lui non poteva accorgersene.
Avevo 9 anni.
In genere, però, anche nelle serie più kid-friendly c'era questo sottile filo di sado-masochismo per cui ok che il/la protagonista trionfava ma per riuscirci dovevano SOFFRIRE VISTOSAMENTE, preferibilmente assistendo alla morte atroce di parenti o amici di infanzia e subendo torture da Guantanamo (spesso autoinflitte, per quella storia di Nietzsche temo un po' sfuggita di mano al mangaka).
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Comunque - e qua so di citare un cosa praticamente irraggiungibile conoscitivamente dalla maggior parte di voi - la cosa che ancora adesso mi mette più angoscia è il ricordo di Madame Butterfly che durante gli allenamenti fa espodere con furia le palline da tennis contro al muro.
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Poi sono arrivati il MOIGE e il CODACONS, quindi ora i bambini vivono in uno stato di dissociazione mentale dovuto ai buchi di trama per i tagli censori e alle cugine assolutamente non lesbiche di Sailor Moon.
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angelap3 · 6 months ago
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Puoi uccidere il messaggero, ma non potrai mai uccidere il messaggio!
Qual era il messaggio di Bob Marley?
Vorrei ricordarlo o scoprirlo. Credo che ognuno di noi ha successo per ciò che di vero dice, la verità ha una luce propria che non dipende dalla simpatia o bravura a fare determinate cose, é come le fai, perché le fai. Poi ci sono le eccezioni e le manipolazioni...ma quelle non m' interessano.
Perché Bob Marley era così seguito? Per il ritmo della sua musica o per il messaggio che portava?
Amore e libertà: questa è la filosofia del cantautore giamaicano Bob Marley, una filosofia di vita che lo segnerà per sempre nella storia della musica contemporanea. Basti pensare che oltre ad essere stato un grande cantante, Bob Marley abbia dedicato la sua vita ai più poveri e emarginati della società di allora, perfino ottenendo una medaglia di pace delle Nazioni Unite nel 1978.
Bob Marley ha voluto raccontare la sua lotta personale ma in particolare quella del popolo, contro il razzismo, l’oppressione politica e tutti quei mali che la società del suo tempo portava con sé.
La sua musica esorta a lottare per l’uguaglianza e per i diritti che ognuno di noi merita di avere.
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pier-carlo-universe · 2 months ago
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Alessandra Celletti reinterpreta David Bowie: il ritorno di "Letter to Hermione"
Una versione intima e minimalista per celebrare il 55° anniversario di una gemma musicale, anticipando il nuovo album "Stop femicides"
Una versione intima e minimalista per celebrare il 55° anniversario di una gemma musicale, anticipando il nuovo album “Stop femicides”. Alessandra Celletti, pianista e artista romana, ci trasporta in un viaggio evocativo attraverso la sua reinterpretazione di “Letter to Hermione” di David Bowie. A cinquantacinque anni dalla sua pubblicazione, Celletti rende omaggio a uno dei suoi artisti…
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djtubet · 5 months ago
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Anche Dj Tubet in onda oggi sulla Televisione di stato austrica ORF
Alle 16.30 su ORF 2 andrà in onda "Sprachenvielfalt im Alpen-Adria-Raum". Il documentario a cura di Iris Hofmeister si concentra sulla diversità linguistica nella regione dell'Alpe-Adria, mostrando come le persone nel cuore dell'Europa riescano a comprendersi anche senza parole.
Utilizzando le regioni confinanti di Carinzia, Friuli Venezia Giulia e Slovenia come esempio, questa produzione dell'ORF Landesstudio Kärnten esplora il tema della lingua. Al centro ci sono le diverse esperienze di persone che vivono all'incrocio di tre culture e che apprezzano i vantaggi di questa vicinanza multiculturale.
La trasmissione è prevista per sabato 3 agosto 2024 alle 16:30 su ORF 2, con una replica mercoledì 7 agosto 2024 alle 10:40 su ORF 2.
Felicissimo di essere anche io parte degli intervistati e di essermi esibito con il mio rap in friulano all'interno della splendida cornice del Museo Etnografico del Friuli.
Il documentario è su ORF ON al seguente link (finale tutto sul friulano, a partire da -4:43 dalla fine)
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raccontidialiantis · 11 days ago
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Cucinata a puntino
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Ho avuto una settimana durissima. Dopo lunghi studi e con grandi sacrifici, sono riuscita a creare e a far prosperare la mia società di consulenza informatica. Per portare il lavoro in azienda e mantenerne alto lo standard qualitativo, sono costretta a essere rigorosa e spesso molto dura, spietata: con la concorrenza e con i miei stessi dipendenti.
So dei soprannomi che mi affibbiano: il più tenero è “stronza”; poi ci sono “cagna bastarda”, “troia frigida” etc… Ma il venerdì sono libera di sciogliermi. Tu sei sposato e fai i salti mortali per liberarti di venerdì. Io sono separata da tre anni. Ti vedo e ceniamo insieme, sempre nello stesso ristorantino di un paesello qui vicino.
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Dopo mangiato, in macchina prima di ripartire mi tieni al caldo sul tuo petto e mi coccoli. Con te io sono al sicuro: mi sento protetta, tra le tue braccia. Sei un maschio vero, sei molto forte, sicuro di te. Mi inebrio del tuo odore e del tuo calore.
Non posso farci nulla: ti vedo e mi tremano le gambe. Poi divento tenerissima, la mia voce si fa tenue: arrossisco, non reggo il tuo sguardo, abbasso gli occhi e sono da subito pronta a essere divorata dalla tua bocca e lavorata dalle tue mani robuste. Con te divento di gelatina. Non aspetto altro che faccia buio e che tu decida di riaccompagnarmi a casa.
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Prima di lasciarmi davanti al portone per tornare dai miei figli, prenderai la nostra solita stradina sterrata secondaria, quella che porta al boschetto nascosto nostro complice d'amore. Fermerai la macchina e come sempre farai di me ciò che vuoi. Mi spoglierai quel tanto che ti serve per arrivare al mio seno e saziartene.
Non vedo l'ora di offrirtelo e sarò felice quando me ne succhierai uno. Mettendotelo tutto in bocca, me lo divorerai; aspirerai tirando come se volessi staccarmelo. Dio, che sensazioni meravigliose mi sai regalare! Spesso vengo, quando mi succhi i capezzoli.
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Nel frattempo, metterai una tua mano tra le mie cosce, me le allargherai ed entrerai con il medio nella mia passera per eccitarmi. E ci riuscirai. Perché io ti do tutto ciò che vuoi. Esplorerai la mia fica e il mio ano. Farai di me quello che ti piacerà: con te sarò solo un pupazzetto della consistenza di un budino; divento fragile e molle, nelle tue mani.
Poi se vorrai, mio signore, ti basterà una tenerissima e leggera pressione sulla mia nuca, per indirizzare la mia testa verso il tuo membro. Allora io docilissima, obbediente e felice scolaretta, golosa ti accoglierò in bocca e mi impegnerò per farti godere. Ti pomperò e succhierò quanto vorrai: se dovrai venire, sarai il benvenuto. Se preferirai altro invece, io sarò pronta per te.
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Il mio menù è vario e in esclusiva per te. Quando vorrai, mi girerò sul sedile sdraiato e ti farò entrare dove vuoi. Se preferisci la mia fregna: è tua, lo sai. Io però ti gradisco molto nel culo, perché adoro quando mi ci sborri dentro, quando mi inondi le viscere.
Ti sento moltissimo, quando infili il tuo cazzo nel mio sfintere stretto. Sono nata per darti il maggior piacere possibile. Anche se, al solito, nel culo soffrirò molto, perché sei un bestione alto, grosso e mi fai male. Ma lo prendo in culo volentieri, da te. Mi piace, quando soffro per farti godere.
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Se invece mi vorrai in maniera tradizionale, io sarò a tua disposizione. E prendo la pillola per non obbligarti a usare preservativi. Mi dispongo bella aperta, alzo il bacino, contraggo e rilasso di continuo i muscoli vaginali per massaggiarti il cazzo mentre mi scopi. Accolgo la tua lingua in bocca e ci gioco con la mia per almeno dieci minuti: ogni bacio è un racconto torrido.
Cerco di eccitarti, per farti venire. Ti dico all'orecchio: “dai mio stallone, sfondami. Spaccami la fregna.” Ti infilo il medio nell'ano fino alla base mentre sborri. E tu allora allarghi le tue natiche e mi sussurri parolacce: “maledetta puttana… sei una cagna… sei una vera troia, molto esperta… fammi godere… quanti cazzi hai preso fino a oggi…” e varie altre parole gentili che sono musica per il mio cuore.
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Quando esci dal mio corpo, con delle salviette umide ti pulisco il cazzo, me lo metto in bocca e finalmente me lo succhio tutto, per il mio intimo piacere: mi piace gustare le ultime gocce del tuo seme e adoro sentirmi completamente tua, amata. Tu lo sai e sorridendo come un assassino me lo lasci fare. L'intimità con te è totale. Quando mi sorridi, te lo succhio più forte.
Soprattutto io desidero con tutta l'anima che tu abbia una buona serata, che ti rilassi e che venga libero dentro di me, senza problemi. Spero che del mio culo, del mio seno, della mia bocca, della mia fregna e della mia malizia quando scopiamo tu non ti stanchi mai. Amami sempre. Andiamo via dal ristorante, adesso. Ti voglio. Ti desidero troppo dentro il mio corpo, Non resisto più, amore mio: scopa la tua cagna. Oh, se i miei dipendenti mi vedessero quando sono con te!
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RDA
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darktimemachinechaos · 1 month ago
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Monografia: 𝗘𝘃𝗶𝗹 𝗗𝗲����𝗱 𝗜𝗜 📹
𝗘𝘃𝗶𝗹 𝗗𝗲𝗮𝗱 𝗜𝗜, diretto da 𝐒𝐚𝐦 𝐑𝐚𝐢𝐦𝐢 e uscito nel 1987, è un film significativo nel genere della 𝑐𝑜𝑚𝑚𝑒𝑑𝑖𝑎 𝘩𝑜𝑟𝑟𝑜𝑟 che fonde elementi horror a umorismo nero; la pellicola è sia sequel che quasi remake del film originale 𝐓𝐡𝐞 𝐄𝐯𝐢𝐥 𝐃𝐞𝐚𝐝 (1981), spesso citata come uno dei più grandi film horror mai realizzati, consolidando lo status di Bruce Campbell come figura iconica del genere. La sua narrazione creativa e le battute memorabili hanno contribuito alla sua duratura popolarità, influenzando innumerevoli registi e stabilendo un modello per i futuri capitoli del genere.
Bruce Campbell ha spiegato di aver coniato il termine "𝗦𝗽𝗹𝗮𝘁𝘀𝘁𝗶𝗰𝗸" per descrivere il loro approccio unico motivato dal desiderio di rendere l'esperienza piacevole piuttosto che puramente terrificante, poiché erano stanchi che il pubblico svenisse durante le proiezioni del primo film (😂).
Le disavventure slapstick di Ash mentre combatte contro forze soprannaturali, evidenziano efficacemente la miscela di generi; le angolazioni di ripresa innovative e gli stili di montaggio rapidi contribuiscono a creare un'atmosfera caotica ma divertente, incorporando un umorismo che ricorda The Three Stooges in cui i personaggi spesso affrontano situazioni assurde che portano alla commedia.
Il progetto nasce grazie al supporto di Stephen King e del produttore Dino De Laurentiis, che fornirono un budget maggiore a Raimi; girato nella Carolina del Nord e nel Michigan, Evil Dead II è noto anche per l'uso innovativo di effetti speciali, tra cui l'animazione in stop-motion e la collaborazione di artisti famosi come Tom Sullivan e Greg Nicotero.
Dettagli chiave:
Scrittori: Sam Raimi, Scott Spiegel Produttore: Robert Tapert Attori: Bruce Campbell, Sarah Berry, Dan Hicks Fotografia: Peter Deming Montaggio: Kaye Davis Musica: Giuseppe LoDuca Società di produzione: Renaissance Pictures Data di uscita: 13 marzo 1987 Durata: 84 minuti Budget: 3,5 milioni di dollari Incassi al botteghino: 5,9 milioni di dollari
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anchesetuttinoino · 5 months ago
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☄️"CRIMINALI!" così la rockstar Morrissey ha definito Anthony Fauci, Bill Gates e Klaus Schwab durante il suo ultimo concerto.
Intanto nel maxischermo passavano immagini dei tre globalisti, in situazioni imbarazzanti!  ☄️
🎵Se durante la pandemia i grandi assenti sono stati proprio gli artisti, fa notizia, specialmente nei media mainstream, quando un cantante del calibro di Morrissey, si schiera senza tanti giri di parole e attacca frontalmente il sistema.
Ritenuto da sempre uno dei più grandi parolieri della storia della musica britannica, tanto che i suoi testi sono divenuti oggetto di studio accademico, annoverato tra i cento grandi cantanti di tutti i tempi da Rolling Stone, Morrissey al secolo Steven Patrick,
ha attaccato frontalmente alcuni dei responsabili del folle periodo pandemico.
Un periodo che come abbiamo modo di sperimentare ogni giorno, ha una coda lunga, lunghissima e si può dire tutt'altro che messo alle spalle e consegnato alla storia.
Da sempre l'ex cantante dei The Smiths, si esprime contro la globalizzazione, ritenuta il vero cancro della società moderna, ha espresso parole durissime nei confronti delle elite, dei reali britannici e dei politici, definendo in una storica intervista a Rolling Stones, Bush e Blair corrotti e sanguinari tanto quanto Saddam Hussein.
Le rockstar come Madonna o Lady Gaga invece, sarebbero aiutate oltre che dal sistema, "da millecinquecento danzatori frenetici che provano a simulare erotismo in maniera del tutto fraudolenta."
Durante il concerto di Las Vegas, ad un certo punto hanno iniziato ad apparire nel maxi-schermo immagini di Klaus Schwab, Anthony Fauci e Bill Gates in momenti imbarazzanti e sono stati definiti da Morrisey senza mezzi termini, criminali al potere.
Artisti e cantanti impegnati realmente, con valori positivi sono fondamentali per i giovani, i loro modelli di comportamento li ispirano e attraverso i loro messaggi e la loro musica possono aiutare i giovani a sviluppare una forte identità personale e a superare le sfide della crescita.
Questa società, come stiamo rilevando da eventi planetari come le olimpiadi, ne ha bisogno più che mai.
Più Morrissey e meno Lady Gaga!
Nicco 🔥🕶️
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