#celebrazione del cuore
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Battiti di Miranda Ranalli: un viaggio lirico nei colori dell’amore. Recensione di Alessandria today
Un’intensa poesia che intreccia passione, bellezza e il ritmo eterno del cuore
Un’intensa poesia che intreccia passione, bellezza e il ritmo eterno del cuore La poesia “Battiti” di Miranda Ranalli è un capolavoro di introspezione e sentimento, capace di trasportare il lettore in un mondo in cui l’amore si manifesta in ogni fibra dell’essere. Attraverso versi ricchi di immagini vibranti e simboli evocativi, Ranalli ci offre una lirica che celebra la forza dirompente del…
#Alessandria today#Amore e Arte#Amore Eterno#amore senza confini#amore universale#analisi poetica#arte e poesia#Battiti poesia#bellezza dei fiori#cattedrali gotiche#celebrazione del cuore#celebrazione dell’amore#emozioni in versi#Google News#introspezione dell’anima#introspezione emotiva#Introspezione poetica#italianewsmedia.com#linguaggio poetico#lirica contemporanea#liriche contemporanee#metafore floreali#Miranda Ranalli#opere di Miranda Ranalli#petali di rosa#Pier Carlo Lava#poesia d’amore#poesia d’amore eterna#poesia dedicata all’amore#poesia e natura
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Mancava poco, solo sette giri e saresti stato consegnato alla leggenda della memoria sportiva.
Sette giri, quel tuo disperato tentativo di ridurre subito il gas e frenare in due/tre decimi di reazione. In quella curva a 306 km/h.
Il passato ci prova a farsi dimenticare, ma la memoria dell'uomo gli gioca brutti scherzi. Ricordando e raccontando alle nuove generazioni chi eri, cosa eri e come eri. Non un pilota di Formula 1, ma il pilota di Formula 1.
Uno che nel bene o nel male non si è mai fatto odiare, come alcuni piloti oggi. Uno che nonostante le vittorie non ti stancava vederlo davanti e primo sul podio. Solo ammirazione.
Domanda: siamo noi a essere cambiati, diventati più spietati, meno tolleranti o eri davvero tu che vivendo il tuo lavoro con il cuore e non con la brama di successo, ti sapevi far rispettare? Un fondo anche i tuoi peggiori nemici quel giorno si tolsero il cappello e chinarono il capo. Anche loro capirono che un re se n'era andato. Insostituibile.
C'è chi è morto per il proprio lavoro e il 1° maggio serve a commemorare anche loro, ma esiste anche chi è morto per la propria passione diventata lavoro.
Era un 1° maggio, se si fosse rispettata questa celebrazione in quel giorno, magari correndo la domenica successiva, forse oggi saresti qui a commentare il circus della F1. Lontano anni luce dal tuo. Passione soppiantata dal business dello spettacolo.
Però così sei davvero diventato leggenda.
Non tornerai mai di moda, tu sarai sempre attuale nella testa di chi ama questo sport.
Credo che a molti, tra chi ti ha conosciuto e chi ti ha ammirato dagli spalti o davanti alla televisione, tu manchi e oggi cederanno alla malinconia del tuo ricordo.
ps un doveroso ricordo anche a Roland Ratzenberger, che morì il giorno prima durante le qualifiche di quel maledetto GP
#libero de mente#pensiero#frase#ricordo#1° maggio#Ayrton Senna#Roland Ratzenberger#Formula 1#incidente#memoria#amore#passato#ricordare
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«Non so nulla della tua vita, delle persone a te vicine, delle parole che ti proteggono, degli alberi o delle case o dell'azzurro che scorgi dalle tue finestre. Non immagino nulla. Non ho nulla da dirti che tu già non sappia. Se ti scrivo è per non smettere di scrivere, mai, ed è puro canto, pura celebrazione del canto, di questo vibrare dell'aria sul timpano del cuore. È da questa solitudine che ti scrivo, da questo silenzio che misura la nostra uguaglianza come il nostro essere lontani. Il dato inaggirabile della solitudine. La mia. La tua. Solitudine sempre più grande, illimitata»
(Christian Bobin, Sovranità del vuoto)
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Non so nulla della tua vita, delle persone a te vicine, delle parole che ti proteggono, degli alberi o delle case o dell’azzurro che scorgi dalle tue finestre. Non immagino nulla. Non ho nulla da dirti che tu già non sappia. Se ti scrivo è per non smettere di scrivere, mai, ed è puro canto, pura celebrazione del canto, di questo vibrare dell’aria sul timpano del cuore. È da questa solitudine che ti scrivo, da questo silenzio che misura la nostra uguaglianza come il nostro essere lontani. Il dato inaggirabile della solitudine. La mia. La tua. Solitudine sempre più grande, illimitata.
Sovranità del vuoto, Christian Bobin
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Raduni Fiat 500: Un Weekend di Passione e Tradizione 11 - 12 Maggio
Il prossimo weekend, gli appassionati della Fiat 500 d'epoca avranno l'opportunità di partecipare a una serie di eventi esclusivi che celebrano questo modello di auto. Ecco un elenco dettagliato degli eventi del 12 Maggio 2024, che promettono di essere un'occasione imperdibile per gli amanti delle classiche Fiat 500.
- Le 500 a Golosaria - Portacomaro (AT) Unite la passione per le auto d'epoca con il gusto per le delizie enogastronomiche nella pittoresca Portacomaro. Questo raduno si svolgerà in un contesto unico, dove potrete esplorare la cucina locale e la cultura mentre ammirate alcune delle più belle Fiat 500 conservate. - Pomezia in 500 #pomeziain500 - Pomezia (RM), Via Roma Non perdete l'evento "Pomezia in 500", che trasformerà Via Roma in un'esposizione a cielo aperto di Fiat 500. Un'occasione per vedere da vicino modelli storici e scambiare aneddoti e consigli con altri appassionati. - 1° Meeting Città di Taormina - Corso Umberto I, Taormina (ME) La splendida Taormina farà da sfondo al primo incontro dedicato agli amanti delle Fiat 500. Il corso Umberto I ospiterà un raduno in una delle località più suggestive della Sicilia, offrendo una vista mozzafiato e una giornata indimenticabile. - Aiutaci ad aiutare in 500 - Piazza San Nicolò, Pietra Ligure (SV) Un evento con un cuore grande, "Aiutaci ad aiutare in 500" si svolgerà nella vivace Piazza San Nicolò. Questa iniziativa combina la passione per le auto con la generosità, raccogliendo fondi per le cause locali. - Raduno Fiat 500 Festa dell'Agricoltura - Vie del Centro, Portomaggiore (FE) Celebrate la connessione tra le tradizioni agricole e le auto storiche a Portomaggiore. Questo raduno si inserisce all'interno della festa dell'agricoltura, offrendo una giornata di festeggiamenti rurali e belle auto. - 11° Raduno Città della Cavalleria - Piazza Cavour, Pinerolo (TO) Pinerolo accoglierà il 11° Raduno della Città della Cavalleria, un evento che promette di essere un punto di incontro per gli appassionati di storia e di motori, in una delle piazze più ampie e belle del Piemonte. Ogni evento è una celebrazione della cultura automobilistica e una testimonianza dell'amore che lega gli appassionati delle Fiat 500 d'epoca. Questi raduni non sono solo occasioni per ammirare belle auto, ma anche per incontrare persone con una passione comune e condividere momenti di gioia e nostalgia. Assicuratevi di partecipare a questi eventi per vivere un'esperienza unica e per mantenere viva la storia di una delle auto più amate d'Italia. Trovate l'elenco aggiornato in tempo reale a questo LINK
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Non so nulla della tua vita, delle persone a te vicine, delle parole che ti proteggono, degli alberi o delle case o dell’azzurro che scorgi dalle tue finestre. Non immagino nulla. Non ho nulla da dirti che tu già non sappia. Se ti scrivo è per non smettere di scrivere, mai, ed è puro canto, pura celebrazione del canto,
di questo vibrare dell’aria sul timpano del cuore.
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Wish: sogni e desideri di Walt Disney nel Classico del centenario
Wish, il Classico Disney che celebra i 100 anni dei Walt Disney Animation Studios tra sogni, desideri ed emozioni. Dal 3 Aprile su Disney Plus.
C'è una cosa che unisce un po' tutti: l’essere tutti cresciuti vedendo Classici Disney. Questo è possibile non è solo perché, dal punto di vista pratico, sono tornati più volte in sala, sono passati in TV e ora sono lì a disposizione nel catalogo di Disney+, ma anche perché lo studio che li ha realizzati tutti, i Walt Disney Animation Studios, hanno compiuto 100 anni nel 2023. 100 anni, un secolo. Vi rendete conto dell'enormità di questo intervallo di tempo? Un periodo tale da permettere di abbracciare generazioni, famiglie intere da nonni a nipoti. Ed è un tempo che il nuovo film, Wish, si prefigge di festeggiare, di omaggiare. 100 anni, un secolo, di storie e personaggi, di sogni e desideri, di sogni che son desideri, concetti che proprio il nuovo lavoro diretto da Chris Buck insieme a Fawn Veerasunthorn (già autrice del sottovalutato Raya e l'ultimo drago) porta avanti, sottolinea e incarna, raccontandoci di Asha e del regno di Rosas, dove, per l'appunto, i desideri diventano realtà.
Una storia ambientata nel magico regno di Rosas
Wish: un'immagine
Ed è proprio attorno a sogni e desideri che ruota la trama di Wish, portandoci nel magico regno di Rosas. Ad accoglierci è la protagonista Asha, che ha proprio questo compito nella sua vita di tutti i giorni: accogliere. È infatti la persona che dà il benvenuto ai visitatori di questa isola al largo della penisola iberica e allo stesso modo introduce noi alla storia del nuovo Classico Disney. È una sognatrice, una persona che desidera con una forza tale da far sì che i suoi sogni non si limitino a rimanere tali: esprime infatti un desiderio così potente da essere recepito, accolto, da una forza cosmica, una piccola stella, una minuscola forza di energia, che risponde al nome di Star. Ed è proprio insieme a Star che Asha dovrà operare per far fronte ai piani del sovrano di Rosas, Re Magnifico, l'uomo più potente del regno dal quale tutti si recano per far realizzare i propri sogni. Perché è l'unico che può farlo e promette di esaudirli prima o poi, detenendo il potere di farlo e di decidere quali desideri far avverare e quando.
Asha contro Magnifico
Da una parte c'è Asha, la nostra eroina a cui da la voce la cantante Gaia Gozzi, la nuova principessa Disney in quanto protagonista di un Classico che diventa per l'occasione IL Classico per eccellenza, dall'altra Re Magnifico. Ed è questa la vera notizia di Wish: il ritorno di un villain degno di tale nome, a cui dà voce in italiano Michele Riondino. È un personaggio suggestivo, affascinante, il suo Re Magnifico. Una figura che forse sarebbe potuta essere un pizzico più ambigua nel corso della storia, ma funziona come antagonista della nostra protagonista Asha. Lei, dal canto suo, ha le armi che tutti vorremmo: i suoi sogni e il suo coraggio, una gran forza d'animo e un importante aiuto esterno, ovvero quello della magica Star. A dimostrazione che dall'unione delle qualità interiori dell'animo umano e della magia si possono ottenere grandi cose… come ha fatto anche Walt, no?
Wish: una scena del film
Sono personaggi riusciti quelli attorno a cui ruota Wish, che siano Asha e Star o Magnifico, ma è impagabile anche la capretta Valentino, che nella nostra lingua può fregiarsi della voce di un personaggio noto e amato come Amadeus. È un cast di personaggi ben tratteggiato anche dal punto di vista visivo, con un character design che dona varietà, colore e anima al regno di Rosas rendendolo vivo di umanità oltre che di sogni irrealizzati. È anche per loro che Wish funziona e intrattiene, anche laddove lo script fa fatica a girare, anche se impiega tempo a partire, ingranare e aprire le porte al cuore degli spettatori. Anche se, purtroppo, ha più forza nell'idea della celebrazione del mondo Disney che nella realizzazione di questo sentito omaggio.
Una nuova frontiera visiva
C'è anche un altro aspetto che rende Wish interessante per gli appassionati d'animazione, che rende ancor più significativo il suo essere film che celebra i 100 anni di uno dei più importanti studi mondiali del settore: la tecnica usata, che lavora sulla fusione di animazione tradizionale e CGI. Era il 2012, più di dieci anni fa, quando abbiamo visto un primo interessante esempio di questo tipo di lavorazione con il magnifico corto Paperman, ma nel frattempo la fusione di tecniche diverse in animazione sembra essere diventata un traguardo futuro e quasi imprescindibile per proporre qualcosa di nuovo e innovativo. I Walt Disney Animation Studios stanno sviluppando tecniche di tipo diverso, che sembrano puntare più alla sovrapposizione che lo sfruttamento fianco a fianco, alla coesistenza, di stili diversi.
Wish: una sequenza del film
Quello che mostrava con successo Paperman e che viene ripreso non troppo dissimile da Wish è il voler ottenere un look e un calore da disegno a mano pur usando un contesto animato in CGI. Avere, cioè, la versatilità, libertà di inquadrature e movimenti di camera dell'animazione al computer, ma mantenendo il valore artistico e pittorico del disegno a mano. Lo si vede negli splendidi fondali, ma anche nel look generale della messa in scena, dei dettagli e della composizione del quadro. È forse una tecnica ancora un filo acerba, che vedremo esplodere di bellezza solo nei prossimi anni, ma è di certo il modo giusto per celebrare 100 anni di sogni, desideri e successi. Guardandosi alle spalle, emozionando nel guardare a un passato che non può essere dimenticato e trascurato, ma guardando avanti. Perché è quello che Walt Disney ha sempre fatto e ha insegnato a fare.
In conclusione guardando Wish non si può non emozionarsi ripensando al glorioso cammino sviluppato dagli studi d’animazione Disney nel corso dei loro cento anni di storia. Ma rimanendo ugualmente consapevole che l’omaggio rappresentato dal film e nel film è riuscito e sensato più nelle intenzioni che nell’effettiva applicazione pratica. Buono il lavoro sui personaggi, e sul cattivo di turno rappresentato da Re Magnifico, così come è importante e interessante la componente tecnica che mira ad aggiungere il calore del disegno a mano alle potenzialità della CGI. Peccato per uno script che in alcuni passaggi gira un po’ a vuoto, ma questo non ci impedisce di emozionarci e festeggiare lo studio creato da Walt Disney.
Perché mi piace 👍🏻
Il lavoro sui personaggi, sia sulla protagonista Asha che sull’antagonista Re Magnifico.
La componente artistica, che si avvale di splendidi background dal gusto pittorico e il calore da disegno a mano apportato dalla tecnica usata.
L’omaggio, imprescindibile e doveroso a quanto fatto in cento anni di storia…
Cosa non va 👎🏻
… ma forse riuscito più nelle intenzioni che nella realizzazione.
Lo script non scorre sempre con naturalezza e soffre di alcuni passaggi poco riusciti.
#wish#wish 2023#disney wish#wish movie#wish disney#asha#king magnifico#disney movies#disney plus#disney+#walt disney animation studios#100 years#recensione#review
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Don Luciano Labanca "Domenica delle Palme o della Passione del Signore/B: Spogliarsi di tutto
Domenica delle Palme anno B Mc 14,1-15,47 Con la celebrazione della Domenica delle Palme e della Passione del Signore, come in un solenne portale liturgico, si entra nei riti della Settimana Santa, la Grande Settimana, cuore di tutto l’anno liturgico, in cui la Chiesa fa memoria viva della Passione, Morte e Resurrezione di Gesù, invitando i fedeli a seguire Gesù da vicino in quelle ore tragiche,…
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“ A partire dal 1223 si apre il periodo che i biografi [di san Francesco d'Assisi] definiscono della «grande tentazione», tentazione di abbandonare tutto, di disinteressarsi completamente della comunità, forse di non avere più fiducia in Dio. Ma ci sono momenti di remissione: uno di questi è la grandiosa celebrazione del Natale nell'eremo di Greccio nel 1223. Francesco organizza una sacra rappresentazione corale che trasforma in attore anche il pubblico accorso ad assistervi. Chiama un nobile di nome Giovanni, «di buona fama e di vita ancor migliore» sul cui affetto e devozione sa di potere contare e gli ordina, quindici giorni prima di Natale, di preparare lo scenario adatto. Dice all'amico: «Voglio rappresentare quel Bambino nato a Betlemme come se in qualche modo avessi davanti agli occhi i disagi in cui si è trovato per la mancanza delle cose necessarie a un neonato, come fu posto in una greppia e come stette sul fieno fra il bue e l'asino». Dobbiamo immaginare che per evocare la grotta siano state adattate le rocce della montagna, magari allargando qualche cavità naturale, oppure che per accogliere anche i fedeli sia stata costruita con tronchi d'albero una grande capanna? Quindici giorni sono un tempo eccessivo, se dedicati soltanto a preparare un po' di fieno e a condurre sul luogo due animali. Il bue e l'asino non fanno parte del racconto evangelico della Natività, ma furono aggiunti dai Vangeli apocrifi. Francesco, sensibile al messaggio delle immagini, ritenne bue e asinello indispensabili al suo teatro sacro.
Il racconto di Tommaso da Celano sembra la descrizione di un meraviglioso presepio vivente: vediamo accorrere «molti frati da varie parti; uomini e donne arrivano festanti dai casolari della regione, portando, ciascuno secondo le sue possibilità, ceri e fiaccole per illuminare quella notte nella quale s'accese splendida la Stella che illuminò tutti i giorni e i tempi. [...] Questa notte è chiara come pieno giorno e dolce agli uomini e agli animali. La gente accorre e si allieta di una gioia mai assaporata prima, davanti al nuovo mistero. La selva risuona di voci e le rupi imponenti echeggiano i cori festosi. I frati cantano scelte lodi al Signore, e la notte sembra tutto un sussulto di gioia. [...] Poi il sacerdote celebra solennemente l'Eucarestia sul presepio e lui stesso assapora una consolazione mai gustata prima». Francesco è felice, profondamente commosso. Si riveste di paramenti diaconali e canta con la sua bella voce il Vangelo, predica con parole dolcissime, trascina ed entusiasma gli astanti rievocando la piccola città di Betlemme, il Bambino divino e poverissimo, con tale entusiasmo infuocato che un cavaliere, forse il medesimo Giovanni, ebbe una visione: «Gli sembrava infatti che un neonato giacesse esanime nella mangiatoia, che il santo di Dio si avvicinasse e destasse quel medesimo bambino da quella specie di sonno profondo. Questa visione non manca - conclude Tommaso da Celano - di un suo significato perché davvero il fanciullo Gesù giaceva dimenticato nel cuore di molti e per grazia di Cristo, tramite il servo suo Francesco, fu risuscitato e il suo ricordo impresso in una memoria di nuovo partecipe». Nella preghiera composta da Francesco per il Vespro di Natale, alla descrizione della nascita nella mangiatoia segue la citazione della lode angelica: «Pace in terra agli uomini di buona volontà» (Lc 2,14): Cristo è venuto a portare la pace, quella pace che gli uomini non sanno trovare proprio nei luoghi dove egli nacque, la pace che Francesco era andato ad annunciare prima ai crociati e poi al sultano, e vorrebbe accolta dai conterranei, dai frati, dalla Chiesa. “
Chiara Frugoni, Vita di un uomo: Francesco d'Assisi, introduzione di Jacques Le Goff, Einaudi (collana ET Saggi n° 824), 2006⁶; pp. 112-113.
[Prima edizione: 1995]
#Chiara Frugoni#letture#leggere#saggistica#saggio storico#Francesco d'Assisi#medioevo#XIII secolo#presepe#Greccio#Storia medievale#Natale#natività#tradizioni#Storia d'Italia#Storia del Medioevo#basso medioevo#Lazio#presepe vivente#Storia delle religioni#semplicità#Chiesa Cattolica#cristianità#Jacques Le Goff#cristianesimo#vangeli apocrifi#rievocazioni#Tommaso da Celano#periodo natalizio#libri
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Rahul Mishra, Butterfly People: gli artigiani sono farfalle che ricamano il giardino della vita
“Vivere non è abbastanza" disse la farfalla, “uno deve avere il sole, la libertà e un piccolo fiore”: l’essenza del racconto prezioso che si dipana nella collezione Couture a/i 2020-21 Rahul Mishra la incastona qui, in queste parole che hanno la semplicità della realtà e la suggestione della fantasia. Sono, infatti, parole prese in prestito da una fiaba di Hans Christian Andersen, opera, come lo sono tutte le fiabe, di sincerità e poesia: ovvero un’alchimia narrativa creata con minuzia e dedizione generosa, per intessere nelle trame surreali composte di parole e immaginari gli insegnamenti universali che compongono la grande trama della vita vera.
L’antica fiaba in questione s’intitola “il farfallone”: narra le vicende di una farfalla che spreca la giovinezza sua e della primavera rigogliosa scartando la bellezza peculiare di ogni fiore in virtù della ricerca di una egoistica perfezione, finché giunto l’inverno che spegne la natura e con essa anche la gioventù, il farfallone si ritrova invecchiato e imprigionato nel compromesso di sopravvivere chiuso dentro una casa, appuntato con uno spillo dentro una teca, privato della bellezza essenziale della vita di cui ha scoperto e rimpianto ormai troppo tardi il sentimento.
Ecco, come fosse un gesto di ribaltamento al contempo romantico ed eroico, Rahul Mishra ha creato la collezione Couture a/i 2020 su quello che il farfallone della fiaba aveva dato per scontato: il valore vitale della bellezza della natura che va difesa e celebrata. Ma anche, e soprattutto il valore etico della condivisione umana che tale bellezza la crea ogni giorno nell’armonia del lavoro da cui sbocciano i capolavori couture, così come le farfalle nutrono ogni giorno la linfa vitale della natura.
La fiaba contemporanea narrata da Rahul Mishra s’intitola per l’appunto “Butterfly People”: ed è un gesto di celebrazione e ringraziamento alle “sue” farfalle, ovvero i Karigar, gli artigiani ricamatori e sarti indiani che con le loro mani abili e le conoscenze sapienti danno forma e vita alla meraviglia delle creazioni. Ed è anche un gesto di profonda consapevolezza che dalla dimensione personale abbraccia con gentilezza anche quella universale: la forza dell’ispirazione e del messaggio della collezione si rinsaldano con la violenza della pandemia che si è abbattuta in India infliggendo al suo popolo una crisi devastante, in cui migliaia di lavoratori migranti si sono ritrovati chiusi in casa, privati del lavoro, a lottare per sopravvivere. Rahul Mishra, infatti, che sin dall’inizio ha fondato l’essenza del brand sull’etica della “migrazione inversa”, cioè valorizzando il lavoro artigiano dislocato nei villaggi indiani d’appartenenza anziché convogliare gli artigiani in massa nella capitale dove sono gli headquarter, non solo è riuscito a realizzare la collezione Couture a/i 2020 ma l’ha trasformata in un diario interiore, e al contempo in una grande metafora di umanità che in ogni ricamo narra e celebra l’importanza della partecipazione collettiva alla co-creazione della vita.
Un’allegoria dell’animo che si dipana sui tessuti diafani: nel cuore dell’immaginario c’è il giardino, quello che in natura riprende a fiorire rigoglioso grazie al lock-down che blocca l’intervento infestante dell’uomo, e quello metaforico della couture, in cui Rahul Mishra è il couturier-giardiniere che solo grazie alla sinergia con i suoi artigiani-farfalla può ricreare a distanza l’ecosistema dell’atelier e realizzare la meraviglia rigogliosa delle creazioni, facendo fronte al lock-down con un’azione collettiva in cui in brevissimo tempo son stati recuperati ricami e stoffe dall’archivio di collezioni precedenti, e in sei settimane son stati plasmati gli abiti, una paillette alla volta, una perlina alla volta.
Una storia ricamata che narra il ritorno alla vita: le gru e gli uccelli migratori che sono tornati a volare nei cieli di Delhi che nel frattempo si sono tinti di sfumature di un blu mai stato così intenso, la leggerezza poetica delle libellule che sono tornate a brillare sui fiumi, la magnificenza dei fiori di loto che celebrano la rinascita di una vita purificata, i fondali marini con le barriere coralline guarite dall’inquinamento e dallo sfruttamento.
Una storia che con i ricami sartoriali narra l’importanza vitale del lavoro che nobilita l’animo degli artigiani eccellenti che la allestiscono: artigiani che di solito esprimono la propria preziosa impressione sulle opere attraverso le espressioni delle labbra, ma che ora per via delle mascherine hanno trasferito la loro validazione nell’espressione degli occhi, sfumature di linguaggio che Rahul Mishra per primo ha imparato a decodificare, un cambiamento piccolo eppur epocale che ha riportato nelle mascherine in collezione, che sembrano sculture, ma che nella bellezza racchiudono il valore del monito sociale, e nessun intento commerciale.
La collezione Couture a/i 20-21 è stata presentata alla Paris Couture Week nella sua edizione digitale: tutte le suggestioni, e la bellezza della realizzazione delle creazioni ad opera delle Butterfly People sono narrate in un bellissimo fashion film realizzato in collaborazione con il fotografo e film-maker Hormis Anthony Tharkan.
Silvia Scorcella
{ pubblicato su Webelieveinstyle }
#Rahul Mishra#Karigar#India#migrazione inversa#modaresponsabile#artigianatoresponsabile#modaesociale#modaeterritorio#sostenibilità#fashionwriting#webelieveinstyle
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Grande partecipazione e commozione hanno caratterizzato la recita natalizia realizzata dai piccoli della scuola dell’infanzia “Casa dei Bambini” presso il Teatro San Giuseppe Artigiano. Lo spettacolo, dal titolo “Lo sciopero di Gesù Bambino”, ha trasmesso un messaggio profondo e attuale, ricordando che il Natale non è solo feste e regali, ma soprattutto un’occasione per riflettere su valori fondamentali come pace, amore e condivisione. La rappresentazione ha preso avvio da un’idea originale e provocatoria: Gesù Bambino, deluso dal consumismo che sembra dominare la festa, decide di non nascere. Una scelta che sconvolge Maria, Giuseppe e gli angeli del cielo, preoccupati per l’allontanamento dai veri significati del Natale. Attraverso dialoghi semplici ma toccanti, i piccoli attori hanno mostrato come il Natale rischi di perdere il suo spirito originario, diventando una celebrazione superficiale e priva di profondità. Il culmine della storia arriva con l’intervento di alcuni bambini, che, con gesti simbolici e parole sincere, convincono Gesù a tornare sui suoi passi e a nascere. Sono proprio loro, con la loro spontaneità e innocenza, a ricordare al pubblico che il Natale è prima di tutto un momento di amore e solidarietà. Lo spettacolo si è concluso con un messaggio universale che ha toccato il cuore di grandi e piccoli. Un evento educativo ed emozionante Tra applausi calorosi e occhi lucidi, i bambini hanno poi intonato canti natalizi accompagnati dai loro genitori, creando un’atmosfera di unità e partecipazione. La scelta del tema ha dimostrato il valore educativo del teatro, che diventa un mezzo potente per trasmettere messaggi significativi e stimolare la riflessione anche nei più piccoli. L’evento ha lasciato un segno profondo nella comunità di Favara, sottolineando l’importanza di recuperare i veri valori del Natale, lontani da materialismi e apparenze. Con la loro interpretazione, i bambini della “Casa dei Bambini” hanno regalato al pubblico una lezione di saggezza e speranza, ricordando che il dono più grande è l’amore che possiamo condividere con chi ci è vicino. Read the full article
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Pensieri e riflessioni sul Natale
Riflessioni, pensieri e provocazioni sul Natale Pensieri e riflessioni sul Natale, idee originali, meditazioni, divagazioni, critiche e speculazioni sul Natale e la natività a cura di aforismicelebri.com La celebrazione della nascita di Cristo, non fissata dalla tradizione a una data precisa, si afferma nella chiesa solo tardivamente, e in connessione, più che in contrapposizione, con feste pagane. Cristo, Sole di Giustizia, viene identificato con le antiche divinità solari. La tenebra è fugata, il sole rinasce nel buio della più lunga notte invernale. Sergio Quinzio Alcuni suggerimenti per un regalo di Natale. Al tuo nemico, perdono. Al tuo avversario, tolleranza. A un amico, il tuo cuore. A un cliente, il servizio. A tutti, la carità. A ogni bambino, un buon esempio. A te stesso, rispetto. Oren Arnold Per Natale, una sperduta tribù del Congo ha ricevuto dall'O.N.U. dei generi commestibili in dono, ma gli indigeni hanno protestato, perché avrebbero voluto anche qualche nuora. E magari pure due o tre nipoti di quelli teneri! Bilbo Baggins Caro, caro Natale, che hai il potere di ricondurci alle illusioni della fanciullezza, che ricordi al vecchio i piaceri della sua gioventù, che riconduci da mille miglia lontano il viaggiatore e il navigante al suo focolare, fra le pareti tranquille della sua casa! Charles Dickens Da sempre la festa è sacra e liberatoria; grazie alla religione talvolta l'uomo può riposare, infatti se non si credesse in qualcuno forse dovremmo lavorare tutti i giorni. Io osservo con gioia tutte le feste, in questo senso sono profondamente religioso. Il Natale ovviamente è quella che preferisco, la Pasqua è già meno importante, e lo dimostra il fatto che anche i giorni di riposo per questa occasione sono inferiori (con grande rammarico degli studenti). In pratica diciamo pure che la vita e la nascita di Gesù valgono almeno il doppio della sua morte. Del resto come diceva Levi Della Vida, se Natale è la festa della nascita, Pasqua è quella della rinascita. La promessa e la speranza affiorate tra lo squallore della bruma invernale si compiono luminose nel rigoglio del verde e dei fiori di cui si veste la primavera nascente. E questo dimostra che le nostre società non credono troppo alla rinascita, e dunque celebrano questa ricorrenza con la metà dei giorni di festa dedicati alla nascita. Carl William Brown Natale può essere uno di quei momenti in cui vi sembrerà di dover affrontare tutti i vostri problemi in una volta sola. Se avete una famiglia numerosa sarete in trappola sotto lo stesso tetto insieme a una notevole quantità di parenti, che potrebbe includere un certo numero di bambini sovraeccitati. È probabile che in un mese spenderete tanto quanto, di norma, spendereste in tre; di sicuro mangerete troppo, farete molta aria e forse vi verrà pure la diarrea, o magari il contrario, e alla fine pagherete anche pegno per aver bevuto troppo. Se siete sposati o fate coppia fissa, uno di voi senza dubbio litigherà con i suoceri e per questo potrete litigare tra voi. Se siete fidanzati, probabilmente sarete costretti a rispondere a varie domande personali su questa relazione. Se siete single, infine, vorranno sapere perché e questo potrà farvi desiderare di non esserlo e lasciarvi in preda a una terribile solitudine. Se non avete una famiglia numerosa, o se passate il Natale da soli con il vostro cane, potrete certamente sentirvi soli o sentire la mancanza dei vostri famigliari. Tutto considerato, l'esperienza del Natale può condurre alla perdita della fede e al desiderio di chiudersi in un armadio, al buio, da soli. Ella Berthoud e Susan Elderkin E ricomincia l'impietosa manfrina dei regali di Natale. La samba dei pensierini. E io son felice come un fringuello con una zampa rotta. Mettiamoci d'accordo. Prima di tutto sull'etimologia della parola pensierino. Dicesi pensierino un piccolo pensiero, una minuscola attività psichica che richiede un minimo sforzo. Ricapitolando: ti faccio un "pensierino" significa quindi: penserò a te ma poco. Per cui, se per Natale abbiamo deciso di farci le coccole solo con pensierini, fastidiosa imbecille che non sei altro, non mi piombare in casa la notte di Natale, vestita da cassata siciliana, porgendomi una spilla d'oro da un chilo, una cisterna di champagne millesime o una liseuse di Prada da 750 euro. Donatrice incontinente. Perché io, qui spiaggiata come una balena tra le pecorelle del presepe, per te ho comprato solo 4 mandaranci e una manciata di bagigie. E mi viene da augurarti non un mondo di bene ma una vagonata di contumelie. Luciana Littizzetto
Pensieri, riflessioni e idee sul Natale Noi desideriamo poter accogliere Gesù a Natale, non in quella gelida mangiatoia che è a volte il nostro cuore, ma in un cuore pieno d'amore e di umiltà, in un cuore così puro, così immacolato, così caldo di amore l'uno per l'altro... Natale ogni volta che sorridi a un fratello e gli tendi la mano; ogni volta che rimani in silenzio per ascoltare un altro; ogni volta che volgi la schiena ai principi per dare spazio alle persone; ogni volta che speri con quelli che soffrono; ogni volta che conosci con umiltà i tuoi limiti e la tua debolezza. Natale ogni volta che permetti al Signore di amare gli altri attraverso te. Madre Teresa di Calcutta Finito di fare il presepe: ho messo: 5 case distrutte dai terremoti, 4 case alluvionate, 4 container dove far vivere la gente sfollata, 25 banche, 82 chiese; il bue e l'asinello non me li posso permettere vista la tassa sugli animali domestici. Ho messo la grotta, ma senza Gesù, considerato che Giuseppe e Maria con il loro lavoro non arrivano a fine mese e l'ici sulla grotta è una spesa in più e i loro genitori con la riduzione della pensione non possono più aiutarli. Ho messo 1500 re magi rigorosamente in auto blu. Mi sembra finito! Simona Renaudo Collegati con la festa del Natale sono gli usi chiaramente derivati dai Saturnali romani, che appunto si celebravano nella seconda metà di dicembre. Alla scelta del 25 dicembre contribuì anche il simbolismo naturale: festeggiare, cioè, nei giorni in cui la luce comincia a ricrescere, dopo il solstizio d’inverno il ‘natale’ di Cristo, sole di giustizia e verità che dissipa le tenebre del mondo. Carl William Brown Costruire il presepio ogni anno e non sapere quali controversie portarono all'arianesimo o cosa fu il concilio sull'iconofilia; fare la comunione col pane e col vino e ignorare l'esistenza del dogma dell'infallibilità papale; assistere alla messa di Natale e non sapere nulla del recupero da parte della Chiesa di questa data pagana del solstizio d'inverno in cui si festeggiava il sol invictus; assistere ai battesimi, ai matrimoni, ai funerali familiari davanti all'altare e non aver mai sentito parlare dei vangeli apocrifi; farsi vedere sotto un crocefisso e trascurare il fatto che la pena per l'accusa mossa contro Gesù era la lapidazione e non la crocefissione; e tanti altri vicoli ciechi culturali, dovuti alla feticizzazione dei riti e delle pratiche: sono tutti aspetti problematici per una ipotetica pratica illuminata della propria religione. Michel Onfray Si avvicina il Natale e per chi ha uno stipendio, magari pure cospicuo, anche la famosa tredicesima, che lo raddoppia. Per chi invece non ha un lavoro e per di più è povero, vale lo stesso principio, anzi visto che il clima è quello di una fetente solidarietà, il tutto viene anche triplicato, (3 x 0 = 0). Nel frattempo nascono nuovi partiti che inneggiano all'uguaglianza e alla libertà, ed io da povero intellettuale, parco, mite, modesto e pacifista, non posso fare altro che sperare che si riaprano i forni crematori! Altro che giornate della memoria, voglio vederli dal vivo, con il fumo che esce dal camino, altro che ricordarli! Carl William Brown La prima volta in cui un essere umano scopre che la vita è fatta di bugie. Tutti se la ricordano, la notizia bomba. La triste rivelazione. "Babbo Natale non esiste, fesso." Ahhh. Che dolore atroce. Che corazón espinado. Ma come non esiste? E i regali chi li porta? "Tuo padre, imbecille." Ahhh... seconda coltellata. Scompiglio di sentimenti. A me è successo in terza elementare per bocca di mio cugino. "Babbo Natale non esiste perché è troppo grasso per passare dal camino." Cogito ergo sum. E poi ha aggiunto: "Solo che dobbiamo crederci lo stesso perché siamo bambini ed è obbligatorio". Mammamia, come ti odio. E allora chi è Babbo Natale? "Tuo padre." Impossibile mio padre sta in negozio tutto il giorno, altro che andare in giro per il mondo a consegnare doni. E poi sono entrata in garage e non abbiamo nessuna slitta. Luciana Littizzetto Il Natale è una festa commerciale, come tutta la nostra vita. Per questo si comincia a battere la grancassa un mese prima. È una sovraeccitazione drogata, pilotata, penosa, fastidiosa e inutile perché c'è poco da eccitare in una società estenuata, sfibrata, che vive in perenne stato di overdose. La felicità è un attimo che non può essere dilatato. E Natale non è più Natale perché adesso è Natale tutto l'anno. Massimo Fini
Pensieri e riflession i sul Natale Innumerevoli sono quei cuori cui reca il Natale una breve stagione di gaudio e di felicità. Quante e quante famiglie, sparse e disseminate di qua e di là dalle lotte assidue della vita, si riuniscono in quel giorno, s'incontrano di nuovo in quella cara compagnia, in quella vicendevole affettuosità, che è sorgente di tanta purissima gioia e che così poco s'accorda con le cure e i dolori del mondo, che la credenza religiosa delle più civili nazioni e le rozze tradizioni dei popoli più selvaggi l'annoverano fra le prime delizie di una vita futura, preparata per gli eletti! Quante vecchie memorie, quante simpatie sopite non desta il Natale! Charles Dickens Il prezzo dei regali a Natale e' inaudito. Ricordo un Natale di tanti anni fa, quando mio figlio era piccolo. Gli ho comprato un carro armato giocattolo. Costava piu' di cento dollari, una bella cifra per l'epoca. Lui ignoro' il carro armato, e gioco' con la scatola della confezione. L'anno dopo imparai la lezione: lui si becco' una scatola di cartone, ed io una bottiglia di whisky da cento dollari. Johnny Carson Fatti come la nascita da una vergine e la resurrezione dalla morte costituiscono ovvi archetipi universali, condivisi dalle mitologie di molte culture. Ad esempio, la scelta del 25 dicembre come giorno della nascita di Gesù è mutuata dalla festa del Sol Invictus, “Sole Invitto”, il Dio Sole (El Gabal) che l’imperatore Eliogabalo importò nel 218 a Roma dalla Siria. L’imperatore Aureliano ne instaurò il culto nel 270 e ne consacrò il tempio il 25 dicembre 274, durante la festa del Natale del Sole: il giorno, cioè, del solstizio d’inverno secondo il calendario giuliano, quando il Sole tocca il punto più basso del suo percorso, si ferma (da cui il nome solstitium, “fermata del Sole”) e ricomincia la sua salita, in un succedersi di eventi che si può metaforicamente descrivere come la sua “morte, resurrezione e ascesa in cielo”. Piergiorgio Odifreddi Io ho sempre ritenuto il giorno di Natale ... come un bel giorno, un giorno in cui ci si vuol bene, si fa la carità, si perdona e ci si diverte: il solo giorno del calendario, in cui uomini e donne per mutuo accordo pare che aprano il cuore e pensino alla povera gente come a compagni di viaggio verso la tomba e non già come a un'altra razza di creature avviata per altri sentieri. Charles Dickens In occasione del programma Telefood pensato dalla Fao per raccogliere fondi contro la fame nel mondo, alcuni ricchi testimonials, gente abituata a ville, pranzi reali, aerei personali, yacht e feste principesche ha invitato il gentile e misero pubblico di telespettatori a donare fondi per il nobile fine, adducendo che loro a causa di questa tragica realtà non dormono più neanche di notte. Sia lodata la stupidità. In genere queste raccolte fondi vanno molto di moda anche verso Natale, dove tutti sono più buoni ed i terremotati del bel paese sono al freddo e al gelo. Amen Carl William Brown Per non parlare dei fatidici cestini di Natale. Chi ti vuole bene davvero non ti regala un cestino. Il cestino te lo regala chi ti vuole vedere morto. Perché è un'arma letale. Tanto vale mettere una pistola dentro un paniere. Se io ti regalo un cotechino da mezzo metro, una putrella di torrone, un barattolo di crema di peperoni, un vaso di mostarda e uno di pepe di caienna, lo so che per bene che ti vada ti vengono delle emorroidi che non ti siedi più fino alla Befana. Lo faccio apposta. Altro che buona fine e buon principio... Speriamo almeno che il Natale ci porti qualcosa di bello. Per adesso da me sono spuntate le cornamuse. C'ho le pive sotto casa. A stantuffarmi a nastro di quanto sia bianco questo Natale, di quanto il cuore esulti e ci siano jingle bells dappertutto. Io quando scendo agli zampognari un'offerta gliela faccio. Due euro. Perché si spostino. Vadano un po' più in là, a suonare sotto un'altra finestra. Luciana Littizzetto Se fossi un filosofo, scriverei una filosofia dei giocattoli per dimostrare che nella vita nient'altro bisogna prendere sul serio, e che il giorno di Natale in compagnia dei bambini è una delle poche occasioni in cui le persone diventano davvero vive. Robert Lynd Una mela per la vita, un'arancia per la ricerca, una stella di natale per la solidarietà, un uovo di pasqua per sconfiggere la leucemia, un concerto contro il cancro, una sottoscrizione per la sclerosi e una sfilata per sconfiggere l'Aids, ma per carità non dimenticatevi, almeno un penny per Guy Fawkes (rivoluzionario inglese, un cattolico pacifista che stava per far saltare in aria il parlamento). Carl William Brown
Riflessioni e critiche sul Natale L'umanità è pur essa una grande, immensa famiglia... Di ciò è conferma quel che suscita il Natale nei cuori. Il Divino Fanciullo sorride a tutti; i cari occhi rifulgono in grazia e splendore. Le durezze vengono addolcite, le ansie placate, i dolori leniti. Alla tempesta succede la calma... È la prima, è la grande benedizione del Natale, questa: ciascun uomo si purifica, vede più chiaro innanzi a sé, si dispone a servire più compiutamente alle sue responsabilità... Il Natale è la gioia delle nostre case, ed esso la suscita anche là dove si piange; dove esistono preoccupazioni e tristezze. Basta quella visione per dare balsamo ai cuori più tormentati e suscitare tenerezza, sollievo, ogni slancio di bontà e generosità. Giuseppe Angelo Roncalli Costruire il presepio ogni anno e non sapere quali controversie portarono all'arianesimo o cosa fu il concilio sull'iconofilia; fare la comunione col pane e col vino e ignorare l'esistenza del dogma dell'infallibilità papale; assistere alla messa di Natale e non sapere nulla del recupero da parte della Chiesa di questa data pagana del solstizio d'inverno in cui si festeggiava il sol invictus; assistere ai battesimi, ai matrimoni, ai funerali familiari davanti all'altare e non aver mai sentito parlare dei vangeli apocrifi; farsi vedere sotto un crocefisso e trascurare il fatto che la pena per l'accusa mossa contro Gesù era la lapidazione e non la crocefissione; e tanti altri vicoli ciechi culturali, dovuti alla feticizzazione dei riti e delle pratiche: sono tutti aspetti problematici per una ipotetica pratica illuminata della propria religione. Michel Onfray Avvicinandosi il 25 dicembre, decine di migliaia di teneri abeti vengono strappati dai boschi della Penisola per allestire il tradizionale albero di Natale. Ogni anno lo scempio si ripete, tra la generale indifferenza. Soppresso l'Ente protezione animali, figuriamoci se qualcuno ha voglia di proteggere gli alberi. Diciamo la verità: la sola pianta che interessi all'italiano medio è la pianta stabile. Indro Montanelli La smorfia napoletana naturalmente associa il numero 25 al Natale. Il numero 25 evoca numerosi avvenimenti in molte tradizioni e culture e sono tutti molto carichi di significati. Per esempio Isacco, figlio di Abramo, arrivò dopo venticinque anni di attesa del padre. Nella Bibbia si dice che Gesù fece in tutto 25 miracoli. Per i Musulmani invece, Maometto sposò la ricca vedova Khadjia Khuwaylid a 25 anni. Statisticamente è molto probabile che all’avvicinarsi del Natale ci sia un’impennata di giocate al lotto con il numero 25 come capogioco o comunque come numero in generale. Ricordati però che il numero 25 può essere giocato anche se per qualche recondito motivo ti ritrovi semplicemente a pensare al Natale. Il numero 25 ha la sua validità di gioco anche quando si sognano cene con numerose persone o se si dovessero sognare dei doni. Spesso però sognare il Natale ha un certo “retrogusto” malinconico, soprattutto se il sogno lo facciamo dopo una certa età. Questo perchè è innegabile che il gusto del Natale, il senso e l’aspettativa per tale festa, cali con l’aumentare dell’età e questo permea quindi il sogno della malinconia per quelle sensazioni che non torneranno più. Vista da un’altra prospettiva invece sognare il Natale può anche significare il bisogno di unirsi insieme alla famiglia, un ritorno al focolare domestico, alla spiritualità ed all’affetto dei propri cari. Vi è poi un altro modo di vedere il Natale, ossia sotto il punto di vista del consumismo e non da ultimo, le reali origini pagane del Natale. Il numero 25, assodato che vada giocato sicuramente qualche volta in più vicino alle feste Natalizie o quando sogniamo il Natale, possiamo utilizzarlo nelle nostre giocate anche quando sogniamo di bere o annodare una corda, vedere dei cavalli, o sognare un allevamento. Possiamo porre in gioco il numero 25 anche se dovessimo sognare un razzo, uno scheletro, una stella, un lupo o dei nemici. La smorfia napoletana https://www.youtube.com/watch?v=n-EbtEkRcF0 Se amate il Natale, le feste e la letteratura potete anche leggere i seguenti articoli: Aforismi e citazioni sul Natale Aforismi divertenti sul Natale Ridere del Santo Natale Mercatini di Natale in Italia Mercatini di Natale in Germania Barzellette sul Natale La favola del pupazzo di neve Aforismi di C.W. Read the full article
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Grande festa all'evento di Natale nella gioielleria Raffaele Palma Exclusive
Sabato 30 novembre ha dato inizio alla celebrazione del Natale e a Ottaviano in via San Leonardo si è festeggiato in grande stile! Cuore pulsante di tanta energia è stata la celebre gioielleria Raffaele Palma Exclusive insieme al brand affermato nel panorama jewels e bijoux Pavié. Da più parti sono approdati amici e clienti per partecipare ad un evento esclusivo che ha coinvolto anche nomi…
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GIPSY FIORUCCI – Fuori il videoclip del singolo “Unico In Questo Universo”
Un potente inno dedicato alla celebrazione dell’unicità di ogni individuo e all’inclusione in ogni sua forma
È online da venerdì 22 novembre il videoclip ufficiale della cantautrice e suonoterapeuta vibrazionale Gipsy Fiorucci, del singolo “Unico In Questo Universo”. Gipsy nel video, realizzato in collaborazione con la casa di produzione cinematografica Whiterose Pictures, incarna la fata dell’unicità che ci accompagna in un viaggio di ritorno all’essenza, al grembo materno da cui la vita prende forma, ritrovare il contatto con il bambino interiore che racchiude in sé la vera forza dell’anima e la gioia di vivere: un ricongiungersi alla matrice da cui tutto origina e da cui il talento prende forma. “La Fiamma dell’Unicità” brilla in tutto il suo splendore avvolta dalla preziosa purezza e autenticità di bimbi meravigliosi (Le Piccole Scintille) che circondano Gipsy in un girotondo di amore e speranza per il futuro. Un incontro di anime dal cuore puro e lucente che pulsa di luce propria, irradiando tutto il suo calore in una vera rinascita che si sposa con il coraggio di essere sé stessi e manifestarlo nel mondo. Il potere creativo che si rigenera e si consacra alla vita con una sinergia di nuove e preziose visioni che attraverso i nostri doni e talenti più puri prendono forma dentro di noi, con la consapevolezza di essere gli unici e veri maghi della nostra vita, con tutti gli strumenti in grado di renderla un capolavoro.
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Una coreografia suggestiva ed emozionante, uno slogan che diventa un mantra potente e incessante verso un universo che finalmente comincia ad illuminarsi in tutto il suo splendore. La potente fiamma generata da tante piccole scintille che si uniscono in un bagliore, mentre un cuore di cartone prende forma in un’esplosione di luce ritmica che inaugura il ritorno a nuova vita per un mondo all’insegna dell’inclusione, dell’empatia e della fiamma dell’unicità che non smette mai di alimentarsi attraverso i doni e i talenti di ognuno. Immagini che avvolgono con il calore e la potente energia comunicativa, che ci ricordano quanto siamo speciali e quali strumenti meravigliosi abbiamo già dentro di noi, se solo crediamo davvero in noi stessi e nelle nostre infinite possibilità. Il progetto “Fiamma Dell’Unicità” fondato dalla stessa artista, il cui slogan “Difendiamo la nostra unicità e doniamo al mondo il nostro vero essere” è inciso anche in una linea di abbigliamento, rappresenta un’iniziativa di ampio respiro sociale che mira, attraverso eventi artistici, culturali e formativi, a sensibilizzare i giovani coinvolgendo anche le famiglie, gli educatori e gli operatori sociali, in un percorso di consapevolezza collettiva. L’iniziativa ha come intento quello di stimolare all’ascolto e al dialogo verso sé stessi e verso gli altri, al fine di promuovere una cultura proiettata all’inclusività, soprattutto all’interno delle scuole, dove ogni individuo possa sentirsi libero di esprimere la propria unicità.
Come dichiara l’artista: “Oggigiorno sempre più giovani si ritrovano a vivere una situazione di disagio dovuto principalmente alla perdita di valori e nel non riconoscersi nella loro vera identità; non riuscendo a identificarsi e a fondersi con i propri veri talenti per vivere una vita in armonia e in piena autenticità. Ed è per questo motivo che ho deciso di portare questo progetto anche e soprattutto nelle scuole e nei centri per l’infanzia: per poter dare concretamente il mio contributo alla società e al nuovo mondo che sta nascendo.”
Gli enti, le scuole, i teatri e centri culturali e di vario tipo interessati a portare e divulgare il progetto “Fiamma Dell’Unicità” all’interno della propria struttura, possono contattare direttamente Gipsy Fiorucci attraverso le sue pagine social o tramite il sito web.
Web Site: www.gipsyfiorucci.com
Facebook: https://www.facebook.com/Gipsyofficial/
Instagram: https://www.instagram.com/gipsyfiorucci_official/
TikTok: https://www.tiktok.com/@gipsyfiorucciofficial?_t=8hMSPpdYSxd&_r=1
Spotify: https://open.spotify.com/intl-it/artist/11kQLnTGWWxzIPNBlTm4F5?si=SmNQrUIYQRi-tnkRkYoJHA
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Quello che rimane di una donna felice… di Natalia CastelluccioUn viaggio poetico attraverso il cuore e l'anima. Recensione di Alessandria today
"Quello che rimane di una donna felice…" è una raccolta di poesie di Natalia Castelluccio, pubblicata come un'intensa celebrazione della vita, delle emozioni e delle esperienze personali.
“Quello che rimane di una donna felice…” è una raccolta di poesie di Natalia Castelluccio, pubblicata come un’intensa celebrazione della vita, delle emozioni e delle esperienze personali. Con una scrittura intima e autentica, l’autrice condivide i momenti più significativi del suo percorso, invitando i lettori a intraprendere un viaggio nei meandri dell’anima e del cuore. Recensione dettagliata…
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Agricoltura in scena a Sommatino: tra cibo, carri e spettacoli tradizionali
Il 2 e 3 novembre 2024, Sommatino ospita la Sagra dell’Agricoltura, una celebrazione all’insegna dei sapori autentici e delle tradizioni locali. Questo evento è un’immersione nel cuore dell’economia agricola del territorio, con un’ampia area dedicata all’artigianato e alle specialità tipiche. Dai gustosi assaggi alle esposizioni di prodotti e attrezzature agricole, la manifestazione è un omaggio…
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