#favola
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ragazzoarcano · 3 months ago
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"Se vuoi sopravvivere devi,
ogni tanto, entrare a far parte
di una favola."
— G. Pelottieri
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umi-no-onnanoko · 1 year ago
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Paolo Sebastian Disney wedding dress
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sunelrose · 1 month ago
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Il fatto è che all'inizio lo vedi come il partner perfetto finché non cominciate ad entrare più in confidenza ed è lì che vedrai la sua vera faccia, proprio perché vedrai le sue debolezze e fragilità ti farà sentire in colpa. E tu starai ancora insieme a lui nella speranza di rivivere i bei momenti dell'inizio della relazione finché un giorno non tornerai in te, riprenderai la lucidità e ti farai i bagagli.
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a-silent-bear · 6 months ago
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Come quando all’Università avevo la felpa uguale e una ragazza si fermò a dirmi: “Wow dove l’hai comprata?”.
Non si cresce mai. Le favole continuano.
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persa-tra-i-miei-pensieri · 4 months ago
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dodematt · 1 year ago
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Non mi sono innamorato di te, perché avevo bisogno di te o perché volevo qualcuno da amare o avevo bisogno di te per farmi sentire felice. Mi sono innamorato di te, perché mi hai mostrato cosa vuol dire sentirsi apprezzati, esprimere l'amore e ottenere lo stesso in cambio e mi fai sentire come quello che vedo nei film, tranne che non avrei mai pensato di poterlo vivere. Mi sono innamorato di te, perché fai sembrare questa favola una realtà.
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chiamamicosi · 2 months ago
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“Leurs cris de joie, quelques larmes on s'en va, nos vies dans cette love story”
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yourtrashcollector · 3 months ago
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E se nessuno mi racconta una favola stanotte, so che un giorno, quando avrò tutte le parole che mi servono, me la racconterò da sola.
Anita Likmeta, Le favole del comunismo
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frammenti-di-ametista · 6 months ago
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📖❣️
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ragazzoarcano · 11 months ago
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“Non ho mai preteso una vita da favola e tantomeno cose impossibili.
Desidero tanto quanto basta,
per avere la forza
di alzarmi il mattino con il sorriso sulle labbra.”
— A. Rega
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umi-no-onnanoko · 10 months ago
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mostro-rotto · 6 months ago
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"Lei non voleva la favola, voleva la follia." Lucrezia Beha
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a-silent-bear · 5 months ago
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MA ALLORA – DISSE ALICE – SE IL MONDO NON HA ASSOLUTAMENTE ALCUN SENSO, CHI CI IMPEDISCE DI INVENTARNE UNO.
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persa-tra-i-miei-pensieri · 4 months ago
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valentina-lauricella · 9 months ago
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Una favola
Certamente la tua vita è stata una tragedia, caro Giacomo. A me però sembra anche una favola, di quelle che non ti stanchi mai di riascoltare, e che lascia una speranza dentro, perché ha una morale. Apro il pesante libro che va sotto il titolo di Puerili e abbozzi vari, ne scorro le prime pagine fino ad arrivare alle date del 1810, quando avevi 12 anni: vengo attratta dal nome di Paolina, tua sorella, che ricorre in più d'un componimento poetico scherzoso.
Vostro padre, oltre a fornirvi di una palestra in casa e di attrezzi per la ginnastica in giardino, vi fornì anche di una palestra per la mente, la famosa biblioteca, aperta anche ai concittadini. E, per motivarvi nello studio, fondò un'accademia in cui, fin da bambini, poteste fare sfoggio dei vostri progressi, ricevendo il plauso di precettori, sacerdoti e letterati. Da bambino, non soffrivi di ansia: al contrario, era gratificante per te essere riconosciuto, piuttosto facilmente e senza che lo sforzo dello studio ti sottraesse ai giochi, come un prodigio di capacità d'apprendimento e di memoria, guardato con ammirazione dagli uomini e vezzeggiato dalle signore.
Il primo componimento dedicato a Paolina, è un'istantanea della situazione in cui tu le facesti da esaminatore, sotto la supervisione di altri due personaggi, perché ella entrasse a far parte dell'accademia. Tu le rivolgi parole di elogio e incoraggiamento, con una venerazione e una delicatezza, un senso di protezione, che troverò anche in seguito, in alcune lettere che le indirizzasti da adulto. In una poesia, prendi le sue vesti e la impersoni, esprimendo la sua preoccupazione per l'esame e la sua manifesta umiltà, che è come una richiesta di clemenza. In un'altra poesia rendi, pur in tono scherzoso, il rimpianto per la sua trasformazione da bambina, con cui si può giocare spensieratamente, a signorina, che monta sulle ire per uno scherzo che passi anche di poco il segno della sua nuova suscettibilità.
Paolina, lo dicono tutti, non era bella, però era ben istruita e molto intelligente, e queste erano qualità che tu le riconoscevi, e forse enfatizzavi, proprio allo scopo di proteggerla e farla soffrire meno per quella inquieta sensibilità che la contraddistingueva. Forse sapevi che ella stessa non si riteneva bella, così, ad esempio, quando per lettera ti chiede conferma della rinomata bellezza delle contadine toscane, tu le dici che non te n'è sembrato nulla di speciale. Anche quando le descrivi la principessa Charlotte Bonaparte, da poco conosciuta, specifichi subito che non è bella, ma che è versata nelle lettere e nel disegno, e ciò la rende affascinante, suggerendo che in una donna ciò che conta non è la mera avvenenza fisica. Non le fai menzione della bellissima Fanny Targioni-Tozzetti, che in realtà è la donna che adori, al punto da ingenerare in Paolina e in tuo fratello Carlo, l'equivoco che tu sia innamorato di Charlotte. Tu sai bene chi dovresti amare per le sue intrinseche qualità, e forse ti vergogni persino un po' di amare, invece, quella donna che a Firenze è famosa per la sua bellezza e per i suoi presunti amanti. Scrivi infatti in un tuo pensiero che amare un oggetto non degno, arreca mestizia e disprezzo di sé, e biasimo altrui.
Paolina desiderava sposarsi, ma non trovò mai chi la volle. Gli uomini incostanti la delusero. Fu due volte sul punto di combinare un matrimonio e una volta persino di sposarsi, ma il tutto naufragò, e tu la consolasti con la tua filosofia, cercando di equilibrare la sua calda sensibilità con la tua freddezza stoica. Al calore del camino, nelle sere invernali, le raccontavi della gente che avevi conosciuto in quel "mondo" che "non è bello se non veduto da lontano". Ella, per effetto delle tue narrazioni e considerazioni, che assorbiva come una spugna, divenne sprezzatrice degli uomini. Ma in cuor suo dovette pensare più volte che un uomo, fra tutti, si salvava, ed eri tu, suo fratello Giacomo: avesse trovato uno come te!… Avessi tu potuto amare una come lei, una ragazza che fosse solo "d'ingegno", e non ammantata di "pericolose" bellezza e fama!…
Mi perdonino i leopardisti se nella mia narrazione non vi è la loro esattezza e citazione documentale. Non ho riaperto nessun libro per scrivere le mie poche righe: mi sono affidata soltanto alle suggestioni e al "sapore" che molte letture casuali e fatte in vari periodi mi hanno lasciato…il sapore di una favola, malinconica e perfetta, da narrare sotto altre prospettive e ricombinando elementi reali, altre centinaia di volte.
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Guardami negli occhi,
E mostrami il tuo cuore.
Quel cuore che ha tanto amore
Da dare
Incondizionatamente
-la ragazza dal cuore nero♡
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