#Caratteristiche del narcisismo
Explore tagged Tumblr posts
Text
Narcisismo: Significato, Caratteristiche e Impatti Psicologici
Il narcisismo è un termine che spesso viene utilizzato nel linguaggio comune per descrivere una persona che è eccessivamente concentrata su se stessa, ma in psicologia ha un significato più specifico. Esaminiamo più da vicino il significato del narcisismo, le sue caratteristiche distintive e gli impatti psicologici che può avere.
Il narcisismo, derivato dal mito di Narciso nella mitologia greca, si riferisce a un disturbo narcisistico di personalità caratterizzato da un eccessivo senso di grandezza, una forte necessità di ammirazione e una mancanza di empatia verso gli altri.
Le persone con tratti narcisistici tendono a esibire un senso esagerato di importanza personale, cercano l'ammirazione costante dagli altri e possono mostrare comportamenti manipolativi.
Le caratteristiche del narcisismo possono manifestarsi in diversi modi. Le persone affette da narcisismo possono avere un'elevata autostima, ma questa autostima è spesso fragile e dipende dall'approvazione esterna. Sono spesso concentrate su se stesse, focalizzate sul proprio successo e hanno difficoltà a riconoscere e soddisfare le esigenze degli altri.
Gli impatti psicologici del narcisismo possono essere significativi, sia per la persona affetta che per le persone che le circondano. Le relazioni interpersonali possono essere compromesse, poiché il narcisista può manipolare gli altri per soddisfare i propri bisogni e può mostrare una mancanza di empatia e di interesse genuino per gli altri. Inoltre, il narcisismo può contribuire a una scarsa autostima e a una sensazione di vuoto interiore per il narcisista stesso.
È importante comprendere che il narcisismo può essere una condizione complessa, ma ci sono approcci di trattamento efficaci disponibili. La terapia psicologica, come la terapia cognitivo-comportamentale, può aiutare a identificare e modificare i modelli di pensiero distorti e i comportamenti disfunzionali associati al narcisismo. Inoltre, la terapia può favorire lo sviluppo dell'empatia, della consapevolezza emotiva e del miglioramento delle relazioni interpersonali.
Per approfondire i temi del narcisismo patologico, visita il sito https://NarcisismoPatologicoSconfitto.com. Qui troverai risorse, informazioni e supporto per comprendere meglio questa condizione e scoprire strategie per gestirla in modo efficace.
In conclusione, il narcisismo è un disturbo complesso che ha un impatto significativo sulla vita delle persone coinvolte. Comprendere il suo significato, le sue caratteristiche e i suoi impatti psicologici può aiutare ad affrontare questa condizione in modo adeguato. Ricorda che esistono risorse e supporto disponibili per chi vive con il narcisismo patologico. Per approfondire i temi del narcisismo patologico, visita il sito https://NarcisismoPatologicoSconfitto.com.
#Narcisismo#Disturbo narcisistico di personalità#Significato del narcisismo#Caratteristiche del narcisismo#Eccesso di autostima#Bisogno di ammirazione#Mancanza di empatia#Manipolazione e narcisismo#Fragilità dell'autostima narcisistica#Relazioni interpersonali e narcisismo#Impatti psicologici del narcisismo#Scarsa autostima e vuoto interiore#Terapia cognitivo-comportamentale e narcisismo#Consapevolezza emotiva e narcisismo#Supporto per chi vive con il narcisismo patologico
0 notes
Text
“ Ai tempi del singolarismo il nome può essere ancora religioso e/o identitario, anche fortemente identitario, come nelle comunità ebraiche oggi in Europa in cui si danno ai figli maschi prevalentemente nomi identitari quali Ariel, Gad, Dan o Ephraim, fenomeno peraltro in forte crescita anche nelle comunità arabo-musulmane. Nel caso delle comunità turche, africane, asiatiche ma anche polacche e portoghesi, la scelta del nome per i figli marca il grado di desiderio di assimilazione dei genitori: se si adottano nomi europei – francesi, italiani – ciò vuol dire che li si considera dei facilitatori, passe-partout per la scuola e la vita sociale in genere. Interessante in Europa la crescita dei nomi di origine anglosassone e americano-hollywoodiana, dove si sprecano i Kevin, Dylan e Brandon, come pure i Jason, Steven, Johnny, Jonathan che erano poi i nomi dei capi piú in vista dei gilets jaunes francesi. I loro genitori, avendoli cosí chiamati, rivelano di essere probabilmente people from somewhere, stanziali, provenienti da categorie sociali deluse, rancorose e a reddito basso; persone lasciate indietro dalla globalizzazione, residenti nelle periferie urbane e nelle zone ex industrializzate, al contrario delle élite o people from anywhere, cosmopolite, dotate di redditi alti e di buona istruzione, composte da abitanti delle aree metropolitane e delle città universitarie, ottimisti, istruiti e mobili sul globo. Lo nota il politologo francese Jérôme Fourquet, che presenta una brillante analisi della società francese contemporanea appoggiando le sue considerazioni anche su quella branca dell’onomastica – studio dei nomi di persona e di luogo – che è propriamente l’antroponimia o esame dei nomi propri di persona; essa permette infatti di aprire una breccia nell’analisi profonda dei comportamenti e delle mentalità delle persone proprio perché il nome è un forte marcatore culturale [J. FOURQUET, L’Archipel francais. Naissance d’une nation multiple et divisée, Seuil, Paris 2019].
Il declino del nome Marie per le bambine (dal 20 per cento degli inizi del Novecento all’attuale 1 per cento) aggiorna per esempio sulla mutazione culturale che ha portato la Francia da nazione roccaforte del cattolicesimo a paese in cui l’abbandono di tale religione è di cosí vasta portata che si suppone che le persone che ancora frequentano la chiesa spariranno nel giro di una generazione. Al declino di Marie corrisponde, in alcune zone, la marcata ascesa di Jason, tale da permettere, alla luce delle considerazioni precedenti, una sovrapposizione tra la cartina della diffusione di tale nome (cui si aggiungono Kevin e Dylan) e quella del voto a favore del Front, poi Rassemblement National, di Marine Le Pen. Si contano ai nostri giorni in Francia 13 000 nomi diversi registrati ogni anno allo stato civile (sempre in Francia è stata riconosciuta nel 1993 la totale libertà nell’attribuzione dei nomi dei figli). La straordinaria diversificazione dei nomi è segnale speculare sia delle caratteristiche negative del cosiddetto individualismo esasperato, quindi narcisismo di massa, iolatria, promozione del sé ecc., sia di quelle piú specifiche del singolarismo, quindi il bisogno di distinzione senza limiti per sentirsi confermati quali esseri unici, speciali, straordinari. L’esplosione della varietà dei nomi, la loro straordinaria diversificazione, è manifestazione non soltanto di narcisismo di massa ma anche di volontà di singolarizzazione da parte dei genitori. Si tratta di una prassi che non è esercitata soltanto dal terzo cosmopolita e globalizzato della società, ma che si estende anche – dal momento che è praticabile senza sforzo e impegno alcuno – anche al terzo cosiddetto «basso», che condivide con la fascia alta in Italia, ad esempio, nomi quali Melusina, Morgana, Asia o Ginevra per le bambine, Oceano, Falco, Leone, Orso per i maschietti. Il nome insomma deve in qualche modo marcare le distanze da coloro dai quali si intende distinguersi e insieme affermare le somiglianze con coloro con i quali ci si identifica o ai quali ci si vorrebbe avvicinare a basso costo. Nella montata galoppante dell’individualismo e del singolarismo interviene anche, aggiungiamo qui brevemente, la diffusione del tatuaggio, questa volta nella direzione contraria: dalle classi basse dove il tatuaggio era inciso sul corpo del marinaio e del galeotto, alle classi medio-alte nella loro ricerca di segnali di distinzione e unicità. “
Francesca Rigotti, L’era del singolo, Einaudi (collana Vele), 2021. [Libro elettronico]
#Francesca Rigotti#L’era del singolo#filosofe#libri#filosofia#intellettuali italiani#citazioni#letture#leggere#singolarismo#dibattito culturale#nomi propri#società#sociologia#corpo#filosofia contemporanea#saggio filosofico#singolarizzazione#egemonia culturale#classi sociali#socialità#omologazione#società occidentali#felicità#distinzione#globalizzazione#categorie sociali#individualismo#narcisismo di massa#iolatria
17 notes
·
View notes
Text
Ultima cosa, mi faccio un sacco tenerezza per credere di essere così centrale nei tuoi pensieri...un po' perché è narcisistico da parte mia, un po' perché probabilmente non è così e sono una sottona...
Se l'idea del narcisismo di una sottona vi suona assurdo, sappiate che i tratti narcisistici si dividono in due:
sani: coincidono con la stima di sé
malati: stima di sè disorganizzata e disfunzionale (e esattamente così lo è anche quella della dipendente affettiva che ha le sue bellissime caratteristiche forme contorte di manipolazione)
L'unica differenza più banale è:
il narcisista manipola gli altri per sentirsi meno una merda
il dipendente affettivo manipola se stesso (negandosi) perché si sente una merda e così "manipola" il narcisista nel senso che con questo atteggiamento si rende la persona più adatta da avere attorno
ed ecco spiegato in pillole quel meraviglioso scherzo della natura chiamato codipendenza, che non nasce da niente altro che da due sfigati con bassa autostima che collaborano come risposta al trauma non elaborato.
2 notes
·
View notes
Text
COME SI GESTISCE UNA RELAZIONE CON UN NARCISISTA❓
Sempre più spesso sentiamo parlare di narcisismo o di personalità narcisista come se, negli ultimi tempi, la diffusione della conoscenza di questo concetto sia in aumento. A cosa possiamo attribuirlo❓
Probabilmente, la diffusione della psicologia, tramite social media ed internet, ha agevolato una presa di coscienza di ciò che c’è intorno e di cosa ci succede; sempre più, termini e concetti propri dell’ambito psicologico emergono con forza nella vita di tutti i giorni e diventano argomento di discussione.
Una delle domande che si sta diffondendo sempre di più riguarda il modo in cui occorre approcciarsi ad un narcisista. Come riuscire ad avere e a mantenere una relazione❓
La figura del narcisista attira e incuriosisce e, nonostante a tutti noi sia capitato di conoscerne uno, per molti non è ancora chiaro chi sia realmente.
Chi è il narcisista❓
Come già accennato, la figura del narcisista è probabilmente una delle figure più affascinanti non solo della mitologia, ma anche della psicologia. Tutti si chiedono realmente chi sia davvero il narcisista, quali caratteristiche lo contraddistinguano e come riconoscerlo in breve tempo. Tutti noi ricordiamo la famosa storia in cui Narciso si innamorò della propria immagine; il fatto che ad oggi ci sia un disturbo con questo termine non è casuale.
Si definisce narcisista chi è affetto da narcisismo e quindi dedito al culto esclusivo di sé e della propria personalità. Effettivamente, c’è un chiaro parallelismo tra il mito di Narciso e il narcisista.
Quello che è necessario sottolineare è che questo tipo di caratteristica è, in un certo senso, “normale”: tutti noi, in un certo modo, siamo narcisisti. Chi non ama essere al centro dell’attenzione o essere ammirato❓Insomma, a tutti noi piace. E proprio per questo, molti possono dedicarsi alla cura di sé e della propria immagine.
Il narcisismo, però, può essere visto come un continuum, fino ad arrivare alla vera e propria patologia. Quindi, effettivamente, la personalità narcisistica può anche essere patologica e caratterizzare il narcisista che si sente, appunto, magnifico, con un’autostima molto alta e in un certo senso “esagerata”; egli crede in ciò che fa e crede che questo suo essere gli consenta di “fare e avere tutto”.
I tratti distintivi del narcisista, infatti, sono l’amore verso se stesso, che si esprime tramite un continuo parlare di sé. Ama essere al centro dell’attenzione e vuole che gli altri parlino continuamente di lui; questo, inevitabilmente, lo porta a non ascoltare nessuno. Insomma la conversazione è su di lui e tenuta da lui. Inoltre, ha bisogno di continue attenzioni: gli occhi devono essere sempre puntati su di lui.
Ha un bisogno continuo di conferme, rispetto alla sua grandiosità: proprio per questo non accetta le critiche, non riflette su se stesso o su ciò che gli viene detto. Tutto ciò di cui ha bisogno❓Un senso di ammirazione e di approvazione dagli altri. Insomma, essere in disaccordo è fuori discussione.
La caratteristica che può lasciarci davvero stupiti❓Il fatto che è incapace di mostrare empatia. Insomma, non è da tutti essere empatici e dare conforto e supporto all’altro. E in questo, il narcisista, è davvero una “frana”; spesso appare crudele, non empatico e soprattutto un manipolatore. Difficilmente riesce a mettersi nei panni dell’altro e a comprendere i suoi stati emotivi.
Come ci si relaziona con chi soffre di narcisismo
Esiste un modo per poter approcciare una persona che appare egoista, crudele, manipolatrice e senza alcun riguardo per l’altro❓
Insomma, un bel dilemma… ed una domanda difficile a cui dare una risposta ben precisa. Sicuramente una relazione con un narcisista non è semplice perché l’altro ha quasi sempre la sensazione che il rapporto sia, in un certo senso, unilaterale. E in questa relazione, il narcisista riceve e basta; infatti, come afferma la criminologa Mammoliti:
“Il narcisista manipola, quindi pensa sempre, anche nella relazione, di ottenere vantaggi propri, che si concretizzano in una vampirizzazione energetica. I narcisisti prendono tutto e all’altro non danno niente, anzi continuano a pretendere di essere ascoltati, seguiti, assecondati in tutto e per tutto. Alla prima ‘disconferma’ provano un’eccessiva permalosità che li porta al ritiro. Più precisamente, quando non sono assecondati si ritirano in se stessi e scartano il soggetto che è nella relazione.”
Da tutto ciò, l’unica soluzione possibile sembrerebbe quella di rompere la relazione con un narcisista e lasciarsi travolgere da un’altra passione.
Molto utile è, invece, cercare di analizzare e capire ciò che può esserci dietro una personalità del genere. Insomma: cosa lo ha reso così❓
È stato dimostrato che, spesso, questo problema è dettato dal DNA, quindi da una parte biologica. Ma non c’è solo questo: fondamentali sono le sue esperienze di vita.
E in questo, il narcisista ha avuto un passato ben chiaro: spesso, infatti, ha avuto un’infanzia caratterizzata da sentimenti di grandiosità, che gli sono stati trasmessi e, in un certo senso, “inculcati”. Probabilmente è stato un bambino sempre super apprezzato, amato e idealizzato e alla fine, anche lui ha creduto in tutto ciò.
Spesso, tutto ciò nasce da un profondo senso di inadeguatezza e da una bassa autostima: in questo caso, il bambino ha vissuto l’infanzia con persone che gli hanno trasmesso questo basso valore di se stesso… e cosa ha fatto, quindi, il futuro narcisista❓Semplicemente si è difeso e si è creato un’autostima alta e un’idea di sé totalmente grandiosa.
Insomma, dietro ogni persona c’è una storia e anche lui ne ha una. La cosa migliore da fare, per avere una relazione con lui, è scoprire chi è realmente e cosa c’è dietro quell’apparente immagine di grandiosità.
Consigli per gestire un rapporto con un narcisista
Quello che dobbiamo chiederci è: “amiamo quella persona"❓Vale la pena affrontare ciò che può sembrarci “troppo grande”❓
Se la risposta è positiva, e sentiamo di amare davvero l’altro, bisogna fare qualche sforzo. Ogni persona ha una storia e ha delle caratteristiche peculiari. Insomma, per fortuna siamo tutti diversi. Ma quindi perché non scoprire la sua storia❓Perché non dargli una seconda possibilità e conoscere realmente chi è e cosa desidera davvero❓
Se non è possibile da soli, ci sono così tante possibilità di trattamento psicologico online o dal vivo sia individuali che di coppia: basta darsi una possibilità.
UNISCITI AL CANALE TELEGRAM CLICCA 👉🏻 QUI 👈🏻
HAI BISOGNO DI AIUTO❓Cheidi al MENTAL COACH online, inquadra il CODICE IQR qui sotto e INIZIA A CHATTARE: 👇🏻👇🏻👇🏻👇🏻👇🏻👇🏻👇🏻👇🏻👇🏻👇🏻👇🏻👇🏻👇🏻👇🏻👇🏻
#Tito Bisson#Life Coach#Mental Coach#Psicologia#Sviluppo Personale#Forza Interiore#Bisogni#necessita#accettazione#consapevolezza#aiuto#sostegno#meditazione#buddismo#salute#benessere#corpo#mente#realizzazione#Comunicazione#narcisismo#narcososta#autostima#infanzia#genitori#figli#coppia#uomo#donna#partner
2 notes
·
View notes
Text
Potrebbe un narcisista provare davvero la felicità? In questo nuovo video, esploro il concetto di narcisismo e mi interrogo se chi soffre di questo disturbo della personalità possa sperimentare quella sensazione di pienezza e di appagamento che noi tutti cerchiamo.
Nel video, analizzo le caratteristiche principali del narcisismo e le dinamiche emotive che lo sottendono. Riuscirà un narcisista a provare gioia, soddisfazione e amore autentico, o rimarrà intrappolato in un ciclo di vuoto e di ricerca compulsiva di ammirazione?
Vi invito a guardare il video e a condividere le vostre riflessioni. Insieme possiamo comprendere meglio questa complessa condizione e le possibilità di miglioramento per chi ne soffre.
[https://youtu.be/nRTRt5ilqEw?si=jWpCm_b_SZn0o7vr]
#narcisismo#narcisista#psicologia#amicizia#salute mentale#narcissism#actually narcissistic#narcissistic personality disorder#narcissisticabuserecovery#felicità#psicoterapia#psicologo
0 notes
Text
Dopo il successo di The Principle of Evil Made Flesh i Cradle of Filth hanno iniziato a scalare le vette della popolarità del metal estremo, grazie alla massiccia presenza delle tastiere e della creazione di un immaginario gothic ma spinto verso il vampirismo e verso la letteratura inglese del XIX secolo. Certo, la loro iconografia e il loro modo di comporre – teatrale, eccessivo, barocco – riusciva a creare ambientazioni e suggestioni gotiche ben più impressionanti e vivide rispetto ai connazionali Anathema o Paradise Lost. Visto che la Cacophonous li teneva al guinzaglio per una seconda release, Dani e soci hanno sfornato Vempire – Dark Faerytales in Phallustein raffinando le sonorità rispetto al debut, potenziandole e puntando tutto sull’evocazione mistica di scenari cimiteriali e decadenti.
Vempire è un EP che fu spacciato subito per un secondo album ma aveva pochi brani nel suo pallottoliere, anche se lunghi e articolati come non mai. Anomalo il primo intro "Ebony Dressed for Sunset" che lancia l’ascoltatore verso "The Forest Whispers my Name", rielaborata in versione più aggressiva e compatta rispetto alla precedente versione presente sul debut. "Queen of Winter, Throned" è il fulcro più importante dell’EP: una traccia lunghissima (10 minuti), progressiva e dinamica come un cortometraggio. Le linee vocali di Dani passano continuamente da un registro all’altro, dal narrativo al growl atmosferico allo screaming più assassino; Sarah Jezebel Deva fa da controcanto in questo teatro della crudeltà. Memorabile l’interludio subito prima dell’introduzione, citando “"oh listen to them, the children of the night, what sweet music they make” dal Dracula di Bram Stoker e da "A Dream of Wolves in the Snow"nell’album precedente. Dopo una notevole "Nocturnal Supremacy" questo secondo opus si conlude con la ferocissima "The Rape and Ruin of the Angels", uno dei brani più aggressivi in assoluto di tutta la discografia dei Cradle, con riff e soluzioni di composizione affini al successivo Dusk and Her Embrace e un interludio tanto simile a "Antikrist" dei Dimmu Borgir. La cosa particolare dei Cradle of Filth è che da sempre sono riusciti a rielaborare un certo tipo di heavy metal, della NWOBHM, in chiave extreme; quasi tutti i riff di Vempire sembrano cavalcate alla Iron Maiden velocizzate e arricchite di tremolo. Il doppio pedale ossessivo di Nick Barker, le voci narranti, i synth funerei riescono a creare una dimensione cinematografica davvero inedita per l’epoca, senza mancare di crudeltà, vampirismo ed erotismo: caratteristiche che diventeranno da questo momento in poi indispensabili nell’iconografia dei Cradle of Filth. Testi magistrali e poesie composte come nel secolo scorso sono solo i dettagli che vanno ad arricchire ancora di più un lavoro di artigianato già ricco e complesso, fatto di interludi erotici e saffici, di ispirazioni cavalleresche; un gioco fatto di richiami e ricalchi che hanno a che fare col gotico e decadente, descrivendo un mondo di arazzi, di narcisismo, romanticismo e omicidio (colonna sonora perfetta per i Castlevania che uscivano in quegli anni).
0 notes
Text
L'Enneagramma è uno strumento psicologico potente che offre una mappa dettagliata dei diversi tipi di personalità, fornendo una profonda comprensione dei comportamenti umani e dei modelli di pensiero.
Tra i vari tipi, il Tipo 3 si distingue per le sue caratteristiche distintive e, in alcuni casi, può essere associato a tratti narcisistici.
In questo articolo, esploreremo il Tipo 3 e il disturbo narcisistico attraverso la lente dell'Enneagramma, con l'assistenza e l'analisi di Mauro Brocca, rinomato Life Mental Coach specializzato nell'applicazione dell'Enneagramma.
Il Tipo 3 e il Disturbo Narcisistico: Il Tipo 3 dell'Enneagramma è noto per la sua ambizione, la ricerca del successo e l'immagine di sé orientata al raggiungimento degli obiettivi. Tuttavia, quando queste caratteristiche sono accentuate in modo eccessivo e disfunzionale, possono manifestarsi comportamenti che riflettono il disturbo narcisistico.
Il narcisismo è caratterizzato da un eccessivo bisogno di ammirazione, una mancanza di empatia e una tendenza a sfruttare gli altri per il proprio guadagno personale.
Analisi con Mauro Brocca: Abbiamo avuto il privilegio di intervistare Mauro Brocca, esperto Life Mental Coach, per ottenere la sua prospettiva sull'interconnessione tra il Tipo 3 dell'Enneagramma e il disturbo narcisistico.
Secondo Brocca, "Il Tipo 3 è spesso guidato dalla ricerca di successo esterno e di riconoscimento sociale.
Mauro Brocca Life & Mental Coach
https://maurobroccalifecoach.wixsite.com/maurobrocca
Coaching online:
https://maurobroccalifecoach.wixsite.com/maurobrocca/coaching-online
Voucher:
https://maurobroccalifecoach.wixsite.com/maurobrocca/projects-6-2
Prenota ora:
https://maurobroccalifecoach.wixsite.com/maurobrocca/book-online
#Enneagramma #Tipo3 #DisturboNarcisistico #Autoconsapevolezza #CrescitaPersonale #MauroBrocca #LifeMentalCoach
#maurobrocca#pnl#tromello#programmazioneneurolinguistica#garlasco#psicologia#ipnosi#cervelloistruzioniperuso#cervello#cervelloipu#enneagramma#tipo3#disturbonarcisistico#autoconsapevolezza#crescitapersonale#lifementalcoach
0 notes
Video
Seguici sul:https://notizieoggi2023.blogspot.com/2024/01/chiara-ferragni-lo-psicologo-prova.html Chiara Ferragni, lo psicologo: «Prova vergogna, impotenza e sensi di colpa». Cos'è la terapia EMDR seguita dall'influencer «Dalla colpa alla vergogna all'inadeguatezza, fino all'impotenza di non riuscire a cambiare la situazione». Sono queste le emozioni che sta vivendo Chiara Ferragni a causa della gogna mediatica. Le sottolinea lo psicologo Andrea Botti, uno dei professionisti più seguiti su Instagram che si occupa di ansia e crescita personale. L'influncer è costantemente oggetto di insulti sui social, ma riceve anche continui attacchi dai media. Quale soluzione? L'influencer non ha mai nascosto di far ricorso alla terapia EMDR. Come funziona? Ma soprattutto: cosa sta provando la moglie di Fedez? Ferragni, spunta l'incognita cachet di Sanremo. Meno 30mila follower (malgrado il ritorno sui social) e negozi vuoti: cosa non ha funzionato Cos'è la terapia EMDR che segue la Ferragni? La terapia EMDR è uno strumento di elaborazione del trauma, che è trasversale a orientamenti psicoterapeutici differenti. Richiede una specializzazione ad hoc e si focalizza sul ricordo di episodi traumatici o di eventi stressanti a livello emotivo. Attraverso la stimolazione degli occhi, riesce piano piano a desensibilizzare l'intensità dei ricordi traumatici ed emotivamente stressanti. In questa maniera la persona riesce a viverli in modo più distanziato e a subire in modo minore le conseguenze di un trauma o di un'esperienza emotiva particolarmente stressante. La tecnica risale a Francine Shapiro, una ricercatrice americana a fine anni 80. È uno strumento che va al di là dell'orientamento psicoterapeutico del professionista e richiede un master ad hoc. Quali sono i rischi dei social? Il periodo che sta attraversando l'influencer non cambia da quello che ogni essere umano potrebbe provare in una situazione di questo tipo. Specialmente quando si viene a creare una gogna mediatica. I social, e le piattaforme digitali, oggi offrono delle possibilità interessanti a livello di divulgazione, di comunicazione e di business, ma dall'altra parte prevedono anche un'esposizione. E chi si espone è anche facilmente oggetto di insulti, di rapidi giudizi. I commenti negativi possono fare veramente male emotivamente alla persona che le subisce. Quali sono le caratteristiche di chi insulta? Spesso e volentieri c'è una sorta di invidia distruttiva da parte di queste persone, che provano quasi una forma di piacere nel vedere delle personalità di successo vivere un momento di difficoltà. C'è un termine tedesco per questo tipo di situazioni, è la schadenfreude. Ovvero la malignità intrinseca che ci può essere nell'essere umano nel vedere una persona di successo affondare o vivere un momento di difficoltà. Perché ha scelto il silenzio? Che periodo sta attraversando? Dalla colpa alla vergogna all'inadeguatezza, fino all'impotenza di non riuscire a cambiare una situazione. Il momento di silenzio serve per far calmare un po' le acque e superare questa gogna mediatica. Far placare questi animi che vanno a giudicare in modo rapido, questi "odiatori" seriali. Con l'idea di tornare in un secondo momento chiedendo scusa per l'errore commesso, riparando a questo errore e assumendosi le proprie responsabilità ed evidenziando quello che può essere il sistema di valori della persona. Fedez ha avuto difficoltà in passato a stare accanto alla moglie (vedi il caso di Sanremo). Ora? È fondamentale avere una vicinanza del partner, della famiglia, degli amici. È importante cercare di circondarci delle persone che ci vogliono bene. C'è chi ha definito la Ferragni una "narcisista patologica". Quando parliamo di narcisismo stiamo parlando di una categoria diagnostica, di un disturbo di personalità che richiede quindi per essere diagnosticato il parere di un professionista e il rispetto di tutta una serie di caratteristiche diagnostiche. Utilizzando il manuale che usiamo noi professionisti, che è il dsm5. Oltre a non esserci gli elementi per fare questa tipologia di diagnosi, bisogna stare anche attenti a utilizzare il termine narcisista patologico, perché in quest'ultimo periodo è anche un termine molto in voga molto utilizzato sul tema della dipendenza affettiva e delle relazioni tossiche. Il rischio è creare uno stigma, stigmatizzare la figura di chi soffre di un disturbo di personalità narcisistico. Il narcisismo, in questi termini, costituisce una psicopatologia peraltro con una forma di sofferenza egosintonica. Quindi è un disturbo di personalità per cui è difficile per la persona chiedere aiuto, e stigmatizzare non aiuta. Il pericolo è far passare il narcisista come un "cattivo", quando in realtà è una persona che soffre.
1 note
·
View note
Text
GLI AMORI IMPOSSIBILI
Molti di noi, se non quasi tutti, hanno "incontrato" un amore impossibile. Ma che cosa nasconde questo "amore"? Jung diceva che" L'amore impossibile fa male all'anima". Perché? In amore tendiamo ad innamorarci delle attenzioni che possono migliorare la nostra autostima ed alimentare il narcisismo che abita in ognuno di noi. Le attenzioni in questo tipo di relazioni, però, non sono mai abbastanza e alimentano il fascino del proibito e dell’irraggiungibile. Raggiungere l’irraggiungibile è un obiettivo sempre stimolante ed è una tendenza tipica della fase di innamoramento, quando nell’altro si riconoscono solo caratteristiche positive ed esclusive. Chiunque è in grado di custodire per anni sentimenti legati ad un amore impossibile. Scegliamo di vivere nel ricordo di un amore irraggiungibile, eterno ed immaginario per allontanare la nostra mente da una realtà che non sappiamo apprezzare Sono la decisione di chi non è in grado di scegliere il proprio benessere. il ripetersi dei fallimenti si struttura come una costante conferma di un’ inadeguatezza personale e contribuisce a mantenere uno status di sicura infelicità in cui è possibile solo sopravvivere e non vivere. Questo comportamento è un processo inconscio di cui non siamo consapevoli, ma responsabili molto più di quanto crediamo lo siano cause esterne "L'amore impossibile" non è solito attribuirsene la responsabilità: parla di se soventemente come vittima di decisioni e voleri altrui o del destino Perché fa male all'anima ? Con il passare del tempo ne risentirà tutta la nostra esistenza. Il risultato più evidente è l'isolamento sociale e la depressione. In realtà, è un bene: la sofferenza è la diretta conseguenza dell'ostinazione. Come se l'anima dicesse: fino a quando non ti libererai di quest'ossessione verso un amore impossibile, io renderò la tua vita un vero inferno. Proprio così: l'anima vuole che si fugga da ogni amore impossibile, che in quanto tale non può apportare alcuna evoluzione alle nostre esistenze.
#psicologia#psicoterapia#relazioni#coppia#depressione#ansia#attacchidipanico#amori#aforismi#pensieri#modena#mindful
45 notes
·
View notes
Text
Caratteristiche del narcisismo “sano”:
•Autostima stabile (senza essere improntati alla grandiosità o a sentimenti di inferiorità)
• Empatia
• Equilibrio nell’amor proprio
• Relazioni autentiche e piacevoli (e non finalizzate ad ottenere ammirazione o uno scopo)
• Capacità di provare gioia per i successi propri e altrui
(IG: valentinavazzana_psicologa)
2 notes
·
View notes
Text
Vorrei parlare di una cosa che mi sta molto a cuore, di cui mi sono accorta in un barlume di lucidità psichica. Lo scrivo qui, un po’ perché sono arrabbiata con te e un po’ per promemoria per me:
abbandonare qualsiasi tipo di relazione amorosa, lavorativa, amichevole con una persona narcisista patologica perché è deleteria, sottile e distrugge silenziosamente.
La relazione con un narcisista può portare a conseguenze devastanti. Il partner del narcisista può infatti annullarsi totalmente per lui, arrivando a mettere in secondo piano tutte le sue esigenze e i suoi bisogni, può manifestare sensazioni di vuoto interno, confusione e rabbia per i comportamenti ingiusti del partner che la vittima non riesce a spiegarsi. Ci si sente soli e incompresi e si pensa di essere il problema nella coppia e addossandosi colpe che in realtà non ha. Ci si sente sbagliati. A livello individuale agisce facendolo sentire sempre più fragile attraverso l’uso della critica, che dapprima usa in modo sottile, poi sempre più pesante. Riesce a far sentire l’altro una nullità, insicuro di sé, spesso privo di valore. A livello verbale alterna momenti di dolcezza a momenti di aggressività e sono proprio queste oscillazioni a rendere ancora più dipendente il partner, che si destabilizza e non sa più come comportarsi. Esita a perdonarlo e poi lo perdona pensando che cambierà. Attraverso i maltrattamenti (psicologici, emotivi e molto più raramente fisici) il partner si paralizza, perdendo così le proprie capacità.
Dall’esterno la persona con elevati livelli di narcisismo sembra “la persona ideale”, quella che tutti sognano, inserita molto bene a livello sociale e professionale. Solitamente è abile nell’apparire per quello che non è, prima forma di manipolazione che mette in atto. E’ spesso molto dotato a livello intellettuale e appare molto sicuro di sé, anche se ha bisogno di nutrire costantemente la propria autostima. Quando predomina il narcisismo patologico l’altro non esiste, e tutti i tentativi che il partner farà per cercare di cambiare la persona saranno inutili. Il narcisista è infatti insensibile alla sofferenza altrui, non è empatico e non sa provare sentimenti, anche se fa di tutto per apparire una persona sensibile ed empatica. Proprio a causa di questa mancata empatia il narcisista riesce molto facilmente a sfruttare e manipolare le persone se non corrispondono al suo ideale. Questa tendenza a mantenere la propria autostima elevata ha conseguenze anche nei rapporti intimi e sono legate alle caratteristiche psicologiche dell’altro partner: può portare alla rottura nel momento in cui anche il partner manifesta il suo bisogno di essere riconosciuto e apprezzato e nel momento in cui presenta richieste che mettono in secondo piano le esigenze del soggetto narcisista oppure può portare ad una relazione patologica difficile da interrompere e che può portare anche a eventi tragici poichè alimentata nella coppia da un gioco di ruolo inconscio vittima/aggressore.
#promemoria#rileggere le parti in grassetto per ricordarsi con chi hai a che fare#per dare una risposta alle mie domande#e dare un nome al mio malessere interiore#la parte più brutta di tutto questo è racchiusa in questa frase: IL PARTENER SI PARALIZZA.#e la ricordo ancora quella giornata di giugno#e anche tutte le altre
18 notes
·
View notes
Text
Narcisista Patologico: Caratteristiche Distintive e Possibili Aiuti
Il narcisismo patologico è un disturbo che presenta caratteristiche distintive che lo differenziano dal semplice comportamento egocentrico. In questo articolo, esploreremo le peculiarità del narcisista patologico e parleremo dei possibili aiuti disponibili per affrontare questa condizione complessa.
Il narcisista patologico si distingue per un'eccessiva ammirazione di sé, una visione distorta della propria grandezza e un bisogno costante di attenzione e lode dagli altri. Queste caratteristiche vanno oltre il semplice narcisismo comune e possono portare a comportamenti manipolativi, una mancanza di empatia e una costante ricerca di gratificazione personale.
Uno dei tratti più riconoscibili del narcisista patologico è la mancanza di empatia. Queste persone tendono a mostrare una totale disinteresse verso i sentimenti e i bisogni degli altri, focalizzandosi esclusivamente su se stessi. Inoltre, il narcisista patologico ha una continua necessità di ammirazione e ha difficoltà ad accettare critiche o fallimenti. La sua autostima è fragile e dipende dall'approvazione esterna.
Affrontare il narcisismo patologico richiede un'attenzione adeguata e l'intervento di professionisti qualificati. La terapia psicologica, in particolare la terapia cognitivo-comportamentale, può essere un aiuto prezioso per il narcisista patologico. Questo tipo di terapia può aiutare a esplorare e modificare i modelli di pensiero distorti, sviluppare l'empatia e apprendere strategie per migliorare le relazioni interpersonali.
Inoltre, la consapevolezza emotiva è un elemento cruciale nel percorso di guarigione del narcisista patologico. Imparare a riconoscere e gestire le proprie emozioni può contribuire a ridurre la dipendenza dall'approvazione esterna e favorire una maggiore autostima basata su reali successi personali.
Per approfondire i temi del narcisismo patologico, visita il sito https://NarcisismoPatologicoSconfitto.com. Qui troverai risorse, informazioni e supporto per comprendere meglio questa condizione e scoprire possibili aiuti per affrontare il narcisismo patologico.
In conclusione, il narcisista patologico si distingue per caratteristiche peculiari che lo differenziano dal comportamento egocentrico comune. Riconoscere queste caratteristiche e cercare l'aiuto adeguato è fondamentale per affrontare il narcisismo patologico in modo efficace. Ricorda che esistono risorse disponibili per coloro che desiderano comprendere e affrontare questa condizione complessa. Per approfondire i temi del narcisismo patologico, visita il sito https://NarcisismoPatologicoSconfitto.com.
#Narcisismo patologico#Disturbo narcisistico di personalità#Narcisista patologico#Caratteristiche del narcisista patologico#Mancanza di empatia e narcisismo#Bisogno di ammirazione e narcisismo patologico#Manipolazione e narcisismo#Autostima fragile e narcisismo patologico#Terapia cognitivo-comportamentale e narcisismo#Empatia e narcisismo patologico#Consapevolezza emotiva e narcisismo#Strategie di aiuto per il narcisista patologico#Relazioni interpersonali e narcisismo#Supporto per chi vive con un narcisista patologico#Guarigione dal narcisismo patologico
1 note
·
View note
Text
Il disturbo narcisistico di personalità
In ambito psicologico, il termine narcisismo compare per la prima volta in un saggio sull’autoerotismo di Havelock Ellis (1898).
Nella teoria freudiana, il concetto di narcisismo viene ripreso e dà il nome ad una fase fisiologica dello sviluppo psicosessuale, posta tra l’autoerotismo e lo sviluppo dell’amore oggettuale (Freud, 1910; 1911). Ciò che Freud ritiene patologico non è, dunque, il narcisismo di per sé, ma la possibilità di una fissazione o regressione alla fase narcisistica, che precluderebbe il raggiungimento dell’amore genitale. Egli sostiene che tale fissazione (o regressione) sia dovuta alla relazione con una madre inaffidabile ed incostante nelle cure, che porterebbe l’individuo a credere che l’unica persona di cui si possa fidare, l’unica che possa amare, sia rappresentata da sé stesso.
Successivamente a Freud, sempre in ambito psicoanalitico, i teorici che più approfonditamente si sono occupati di narcisismo sono Otto Kernberg e Heintz Kohut, le cui visioni si sono per lungo tempo contrapposte.
Kernberg (1967; 1970) ritiene che il narcisismo patologico derivi da cure carenti messe in atto da genitori freddi, indifferenti o nascostamente aggressivi e maligni nei confronti dei propri figli. Egli vede la grandiosità come una difesa utilizzata al fine di tenere al sicuro e proteggere il vero sé. A partire dal possesso di un talento o di un ruolo “speciale” all’interno della famiglia, il futuro narcisista elaborerebbe l’idea della propria unicità e superiorità come strategia per sfuggire al proprio mondo familiare anaffettivo. Dunque, le carenti cure infantili porterebbero alla fissazione o regressione a questo stadio di narcisismo primario, caratterizzato da centratura su di sé, grandiosità e costante ricerca dell’attenzione altrui. Il sé grandioso sarebbe costruito combinando tutti gli aspetti positivi e le caratteristiche idealizzate e splittando o proiettando gli aspetti svalutati; la risultante fragile autostima sarebbe mantenuta evitando difensivamente la consapevolezza degli aspetti negativi (Kernberg, 1984; 1998).
Differentemente sia da Freud che da Kernberg, Kohut (1966; 1968; 1971) ritiene che la libido narcisistica segua una propria via di sviluppo e non sia destinata a tramutarsi in libido oggettuale. Secondo Kohut, se il processo di sviluppo della libido narcisistica viene portato a termine in modo sano, da questo percorso deriverà la struttura psichica del Sé. Alla base del narcisismo patologico, invece, vi sarebbe una mancata integrazione tra “sé grandioso” e “imago parentale idealizzata”, ovvero un fallimento del processo di integrazione tra il sé rudimentale e la restante personalità dovuto all’inadeguatezza del rispecchiamento messo in atto dai genitori (Kohut, 1971). Di conseguenza, le manifestazioni di esibizionismo e grandiosità sarebbero un tentativo di appagare i bisogni infantili rimasti insoddisfatti, di proteggersi da sentimenti di inadeguatezza e di portare a termine il processo di sviluppo.
Alla luce di ciò, le caratteristiche del narcisista di Kohut sono differenti da quelle riportate da Freud e Kernberg, e - secondo la sintesi effettuata da Forman (1975) - consisterebbero in bassa autostima, ipocondria, sentimenti di vuoto e morte e prevalenza dell’emozione di vergogna.
Il disturbo narcisistico di personalità entra a far parte del DSM nella terza edizione (APA, 1980). Secondo la classificazione dell’attuale DSM IV-TR (APA, 2000), il disturbo narcisistico è caratterizzato da un quadro pervasivo di grandiosità, bisogno di ammirazione e mancanza di empatia, che si esplicita in almeno 5 o più delle seguenti caratteristiche:
Microsoft Word - 1 aquilar narcistico evitante
ha un senso grandioso di importanza (per es., esagera risultati e talenti, si aspetta di essere notato come superiore senza una adeguata motivazione);
è assorbito da fantasie di illimitati successo, potere, fascino, bellezza, e di amore ideale;
crede di essere "speciale" e unico, di dover frequentare e poter essere capito solo da altre persone (o istituzioni) speciali o di classe elevata;
richiede eccessiva ammirazione;
ha la sensazione che tutto gli sia dovuto, cioè, la irragionevole aspettativa di trattamenti di favore o di soddisfazione immediata delle proprie aspettative;
sfruttamento interpersonale, cioè, si approfitta degli altri per i propri scopi;
manca di empatia: è incapace di riconoscere o di identificarsi con i sentimenti e le necessità degli altri;
è spesso invidioso degli altri, o crede che gli altri lo invidino;
mostra comportamenti o atteggiamenti arroganti e presuntuosi.
8 notes
·
View notes
Text
+++ NOVITÀ IN LIBRERIA +++
🌲 Passaggio al Bosco Edizioni
Roberto Giacomelli
IL VIRUS DELLA PAURA
Spunti terapeutici per una ribellione spirituale
Il virus più pericoloso non nasce in un laboratorio di biologia o in un mercato del pesce, ma alberga dentro di noi: si tratta della paura, alimentata ad arte da un Sistema fondato sul consumo indotto e sul controllo di massa.
La recente pandemia globale - entrata a pieno titolo nella storia dell’umanità - ha imposto restrizioni altrimenti inaccettabili, minacciando di prolungarle oltre lo stato d’emergenza: lo spettro della “dittatura sanitaria”, che avrebbe dovuto riconfigurare il pianeta, sembra ricalcare la logica orwelliana del “capitalismo della sorveglianza”.
Roberto Giacomelli - psicoanalista di professione - verga una critica serrata del nostro tempo: dall’individualismo sfrenato alla rincorsa del successo, dalla perdita del sacro al terrore della morte, dal narcisismo digitale alle psicosi diffuse, dallo sfaldamento dei legami al vuoto dei valori, dal dominio incontrollato del mercato all’annichilimento delle identità e delle tradizioni. “Il virus della paura” ha campo libero, aggredendo le masse sradicate e depresse del “villaggio globale”: il Potere - cinico e senza volto - sembra aver forgiato i soggetti più idonei alla riproduzione del meccanismo omologante e mondialista.
L’attuale linea di difesa - allora - passa dalla Formazione di un nuovo tipo umano, finalmente libero dalle manipolazioni del “pensiero unico”. L’autore, infatti, propone una valida alternativa al fatalismo paralizzante: è la via del Ribelle che “passa al bosco”, operando una scissione e ritrovando un centro. Questo “guerriero metropolitano”, capace di vivere in modo differenziato, pensa e agisce controcorrente: contempla la dimensione verticale dell’esistenza, edifica nuovi soldalizi comunitari, riscopre i ritmi della natura e forgia il corpo e l’anima in obbedienza ad un libero codice d’onore.
Questo piccolo manuale della ribellione - lontano da ogni banalità complottista - vuole configurare una nuova forma di resistenza spirituale. Perché, come scriveva Ernst Jünger: “Tra il grigio delle pecore si celano i lupi, vale a dire quegli esseri che non hanno dimenticato cos’è la libertà. E non soltanto quei lupi sono forti in se stessi, c’è anche il rischio che, un brutto giorno, essi trasmettano le loro qualità alla massa e che il gregge si trasformi in branco. E’ questo l’incubo dei potenti”.
CARATTERISTICHE EDITORIALI:
Autore: Roberto Giacomelli
Titolo: Il virus della paura
Editore: Passaggio al Bosco
Anno: 2020
Collana: Agoghè
Pagine: 100
Formato: 12 x 16,5
Legatura: Brossura
Prezzo: 8,00 euro
Isbn: 978-88-85574-57-1
INFO & ACQUISTI:
[email protected] www.passaggioalbosco.it
4 notes
·
View notes
Text
LA DINAMICA DELLE RELAZIONI CON UNA PERSONALITÀ NARCISISTA: COSA C'È DA SAPERE❓
Il Narcisismo e le Relazioni di Coppia: Come Riconoscerlo e Affrontarlo
La Personalità Narcisista e il Suo Impatto sulle Relazioni
Negli ultimi tempi, il termine "narcisismo" sembra essere sempre più diffuso nelle conversazioni quotidiane. Questo perché sempre più persone raccontano le loro esperienze di relazioni con individui con Personalità Narcisista. Ma come possiamo riconoscere una Personalità Narcisista in una relazione❓
Il Mito di Narciso e il Narcisismo Patologico
Il mito di Narciso, un giovane di straordinaria bellezza innamorato di se stesso, può aiutarci a comprendere il narcisismo. Così come Narciso era perdutamente innamorato di sé stesso, il narcisista è altamente concentrato su se stesso e i suoi bisogni.
Ma non tutto il narcisismo è patologico. In piccole dosi, il narcisismo è normale e può persino contribuire a una sana autostima. Diventa patologico quando raggiunge livelli estremi, come descritto nel DSM-5, con caratteristiche come grandiosità, necessità di ammirazione e mancanza di empatia.
Il Narcisismo Patologico nelle Relazioni di Coppia
Il narcisismo patologico può rendere estremamente difficile una relazione di coppia. Il narcisista pone se stesso al centro della relazione, cercando costantemente l'approvazione e l'ammirazione del partner. L'altro diventa un dispensatore di lodi e affetto, con l'unico scopo di soddisfare i bisogni del narcisista.
Tuttavia, il narcisista può inizialmente sembrare attraente, sicuro di sé e carismatico, il che spesso porta le persone a innamorarsi di lui. Solo più tardi nella relazione emergono i comportamenti egocentrici, le critiche costanti e la manipolazione emotiva.
Tipi di Narcisismo: Overt e Covert
Esistono due tipi principali di narcisismo patologico: overt e covert. Il narcisista overt è arrogante e cerca di mascherare la sua bassa autostima con un comportamento grandioso. Dall'altra parte, il narcisista covert affronta gli stessi problemi di autostima ma in modo diverso, spesso provando vergogna e evitando le relazioni sociali.
Cosa Fare se si è in una Relazione con un Narcisista
La consapevolezza è la chiave per affrontare una relazione con un narcisista. Riconoscere i segnali evidenti è il primo passo per liberarsi dalla trappola della dipendenza emotiva.
Tuttavia, è importante capire che è estremamente difficile cambiare un narcisista. La vera forza sta nel prendere decisioni coraggiose per il proprio benessere, invece di cercare di cambiare qualcun altro.
Affrontare una relazione con una Personalità Narcisista può essere difficile, ma con la consapevolezza e la forza interiore, è possibile trovare la via d'uscita.
Vuoi comprendere meglio la dinamica delle relazioni con una personalità narcisista? Scopri tutto ciò che c'è da sapere per affrontare e gestire con successo queste situazioni. Contattami per ottenere le conoscenze necessarie e migliorare le tue relazioni.
Tito Bisson
UNISCITI AL CANALE TELEGRAM CLICCA 👉🏻 QUI 👈🏻
HAI BISOGNO DI AIUTO❓Cheidi al PROFESSIONISTA online, inquadra il CODICE IQR qui sotto e INIZIA A CHATTARE: 👇🏻👇🏻👇🏻👇🏻👇🏻👇🏻👇🏻👇🏻👇🏻👇🏻👇🏻👇🏻👇🏻👇🏻👇🏻
#tito bisson#life coach#mental coach#psicologia#psicologo#sviluppo personale#forza interiore#accettazione#consapevolezza#bisogni#necessità#aiuto#sostegno#meditazione#buddismo#buddha#emozioni#interiore#salute#benessere#corpo#mente#rinascita#comunicazione#realizzazione#realizzare#coppia#uomo#donna#narcisista
1 note
·
View note
Photo
#Repost @gliscrittoridellaportaaccanto with @make_repost ・・・ #SerieTV #Netflix "Hitler's Circle of Evil", una #serie disponibile su Netflix: l’ascesa e la disfatta di #Hitler attraverso i suoi fedelissimi, quelli che l'hanno sostenuto e concretizzato i suoi deliranti piani. . "Hitler's Circle of Evil" è una serie #documentario del 2018, dove alla voce narrante di alcuni #storici, quali Guy Walters, Michael Lynch, Sönke Neitzel e Toby Thacker si alternano immagini d'epoca integrate da scene mute, impersonate da attori. Il risultato è un racconto senza tempi morti e senza scene cruente, che consente la visione anche alle persone più sensibili. Le serie ripercorre la storia dalla fine della prima guerra mondiale al 1945 e racconta l’ascesa e la disfatta di Hitler, ma lo fa focalizzandosi sugli uomini che gli erano fedelissimi e attraverso i quali i piani deliranti di Hitler hanno potuto trovare una realizzazione concreta. Per ciascuno di loro ho immaginato di riempire una radar chart, assegnando punteggi differenti nelle varie voci. Ognuno di loro aveva delle indubbie abilità, dei talenti individuali e delle motivazioni personali, ma erano tutti accomunati, in porzioni diverse, da una lista di caratteristiche: sadismo, fanatismo, razzismo, ambizione, arroganza, narcisismo, follia, devozione al Fuhrer ma, soprattutto, una enorme dose di frustrazione. . L'editoriale di @elena.genero.santoro continua su #gliscrittoridellaportaaccanto https://www.gliscrittoridellaportaaccanto.com/2022/04/hitlers-circle-of-evil-una-serie-tv-netflix.html o #linkinbio https://www.instagram.com/p/Cb0ouMwsuR8/?utm_medium=tumblr
0 notes