#Bisogno di ammirazione
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ilnarcisismopatologico · 2 years ago
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Narcisismo: Significato e Analisi del Disturbo
Il narcisismo è un termine che evoca immagini di persone ossessionate da se stesse, ma la sua definizione va ben oltre questa percezione superficiale. In questa analisi approfondita, esploreremo il significato del narcisismo come disturbo psicologico complesso.
Il narcisismo trae il suo nome dal mito di Narciso, il giovane che si innamorò del proprio riflesso nell'acqua. Nella psicologia moderna, il narcisismo è un disturbo narcisistico di personalità caratterizzato da una forte preoccupazione per l'immagine di sé, un'eccessiva ricerca di ammirazione e una mancanza di empatia verso gli altri.
Il significato del narcisismo va oltre la semplice vanità. Le persone con tratti narcisistici possono mostrare una fiducia eccessiva in se stesse, un senso di grandezza e una costante ricerca di conferma esterna. Sono spesso affascinate dall'immagine idealizzata di sé stesse e possono avere difficoltà a riconoscere e soddisfare le esigenze degli altri.
Un aspetto chiave dell'analisi del narcisismo è comprendere le sue radici. Le cause possono essere multifattoriali, con una combinazione di influenze genetiche, esperienze di vita e dinamiche familiari disfunzionali. Ad esempio, un ambiente in cui la gratificazione eccessiva o l'assenza di limiti ha prevalso potrebbe aver contribuito allo sviluppo di tratti narcisistici.
Gli effetti del narcisismo si estendono oltre il singolo individuo. Le relazioni interpersonali con una persona narcisistica possono essere complesse e cariche di conflitti. Il narcisista può essere egocentrico, manipolativo e mostrare una mancanza di empatia. Questi comportamenti possono causare tensioni e un senso di disconnessione nelle relazioni.
Per approfondire i temi del narcisismo patologico, visita il sito https://NarcisismoPatologicoSconfitto.com. Qui troverai risorse, informazioni e supporto per comprendere meglio questo disturbo e scoprire strategie per gestirlo in modo efficace.
In conclusione, l'analisi approfondita del significato del narcisismo rivela un disturbo complesso che va oltre la semplice vanità.
Comprendere le cause, gli effetti e i modi per affrontare il narcisismo è essenziale per promuovere la crescita personale e migliorare le relazioni interpersonali. Per approfondire i temi del narcisismo patologico, visita il sito https://NarcisismoPatologicoSconfitto.com.
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raccontidialiantis · 20 days ago
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Ecco, finalmente sei mia
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Sei docile e remissiva, sempre pronta all'obbedienza. Devota e desiderosa di sacrificarti per il mio piacere. Spoglia dei tuoi vestiti sei bellissima. Quando poi metti a nudo anche la tua anima per me, solo per me, sei ancora più attraente. La perfetta schiava. Insospettabile per tutto il resto del mondo. Sei una madre tenera ma decisa. Una donna intelligente e combattiva. La persona professionalmente più cazzuta che io conosca. E malgrado due gravidanze avute in giovane età, hai un corpo da urlo. Solo guardarti mi scombussola le sinapsi. Sul lavoro e nei rapporti con gli altri non ti fai mettere i piedi in testa da nessuno. Hai dovuto tirare fuori gli artigli e sviluppare gli anticorpi adatti, dopo che tuo marito se n’è scappato in sudamerica un anno fa. Vigliacco: questo è fare veramente male a una donna. Codardo, lui non è stato alla tua altezza.
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Per amare un fenomeno del cuore come te sarebbe bastato solo… esserci; il resto sarebbe venuto di conseguenza. Bisogna sempre fidarsi della vita. Che non sbaglia mai. Bastardo al quadrato: ne dovrà rendere conto a quei due angeli dei tuoi figli piccoli quando diventeranno uomini. Perché quel vero campione t'ha lasciata sola con quei due cuccioli da nutrire: di cibo, di puro amore e di tutto ciò che serve a crescerli. Dopo poco hai inoltrato opportuna richiesta di separazione per colpa. Arriverà presto. E personalmente non vedo l'ora. Io ero solo il tuo vicino cortese, quello che ti guardava con ammirazione e rispetto. Non visto, t’ho sempre guardato attentamente le gambe e il culo, però. E il tuo seno m’ha sempre fatto sognare. Comunque, t’ho aiutata come ho potuto, anche con le pratiche per la richiesta di separazione da quel verme.
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Perché quando qualcuno ha bisogno, tu lo aiuti. Punto. Tu poi sei veramente speciale, per me. Ma l’avrei capito solo dopo. E ti ho anche sopportata, in questi mesi: infatti hai il tuo bel caratterino, i tuoi gusti e le tue sacrosante esigenze. Infatti è proprio nel corso di uno dei nostri frequenti e aspri confronti che ho incidentalmente scoperto il tuo meraviglioso e insolito mondo emotivo nascosto. Avevamo avuto una discussione, non ricordo nemmeno più per quale motivo; i tuoi due figli erano uno all’asilo e l’altro a scuola e sia tu che io avevamo la mattinata libera dal lavoro. Verso le dieci sei venuta a casa mia per qualcosa… aspetta… ah, si: era a riguardo del posto macchina, perché mi allargo sempre un po’ troppo, mettendoci anche la moto. Cosa che ti impedisce di aprire completamente la porta del tuo ripostiglio.
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Qualcosa non mi quadrava: eri truccatissima e vestita per non fare prigionieri. Uno spettacolo e un miracolo di seduzione. Non t’avrebbe resistito un santo. Eri arrabbiata in modo esagerato, per una stupidaggine del genere. C’era un certo qual fuoco, in te. D’un tratto infatti hai alzato la voce e a sorpresa m’hai dato un bel pugno sul petto; stavi per darmi anche uno schiaffo e io t’ho bloccato il braccio, mentre con l’altra mano t’ho preso i capelli alla nuca, ma solo per farti sollevare il mento e guardarti fissa negli occhi. Volevo solo farti capire che dovevi calmarti: eccheccazzo! Tu m’hai guardato negli occhi per un secondo. Hai iniziato a piangere e poi ti sei messa in ginocchio davanti a me, ti sei afflosciata come una marionetta e a capo basso mi hai sussurrato: “adesso comandami” con la voce più dolce, tenera e adorabile del mondo.
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Io non capivo: ero interdetto e stupito! Ho chiesto subito scusa della mia rudezza imperdonabile e t'ho pregata di alzarti. Sono sempre stato gentile, con una donna. Ma ho dovuto capire presto che con te tutto sarebbe stato molto diverso. E nuovissimo, per me che non ero culturalmente preparato, a gestire una gemma d'amore puro e decisamente particolare come te nella mia vita. Tu restando in ginocchio hai continuato, con voce flautata: “Non capisci. Non devi scusarti. Da adesso, anzi: dal mio passato, eterno e per sempre tu sei il mio padrone e devi ordinami di servirti. Per favore, onora la mia supplica. Ne ho bisogno per continuare a vivere. Adesso hai capito, o mio signore?” Quindi sconvolto ho sollevato il tuo mento. Ho guardato i tuoi occhi: due diamanti purissimi di passione.
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T'ho aiutata ad alzarti, t’ho baciata per la prima volta ma ero molto sorpreso, perché mi sono reso conto che in qualche modo già conoscevo le tue labbra, quel tuo sapore. Ho avuto un dejà vu e t’ho stretta forte a me. Ho provato una sensazione come di “casa.” Quel fuoco era quindi un incendio d’amore che doveva assolutamente sfogare. E tu avevi scelto me. Da tempo, benedetta donna! E io stupido a non capirlo. Da quel primo momento, almeno una volta a settimana vediamo di far capitare la mezza giornata libera insieme. Preferibilmente di mattina, coi tuoi figli a scuola e all’asilo. So che posso fare della tua mente e del tuo corpo ciò che voglio. E quindi ti lego al guinzaglio, ti faccio camminare a quattro zampe, ti umilio nella tua dignità di donna. È questo che vuoi veramente, da me.
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Me lo confessi ogni volta che facciamo l'amore. E ogni volta vuoi che spinga il gioco un po’ più a fondo. A volte non resisti e nel cuore della notte, mentre i tuoi figli dormono, vieni a casa mia per una mezz’ora o vengo io da te; stesso pianerottolo. Mi chiedi anche in quei rapidi incontri di darti piacere facendoti soffrire. Non manco mai di onorarti. Vuoi da me quel tipo di amore speciale. Che può essere molto coinvolgente. Sei un cucciolo smarrito. Vuoi essere dominata, comandata e quindi desideri provare tutte le durezze che posso infliggerti; null’altro ti soddisfa. Man mano, nella nostra sacra intimità sessuale, ho imparato ogni giorno di più a comandarti, a essere severo, per il tuo piacere. Sto evolvendomi assieme a te. Quando siamo da soli e sbagli a eseguire i piccoli compiti che ti ordino di svolgere - e lo fai apposta - ti infilo un plug o due e spesso ti lego anche, finché non chiederai scusa.
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Anche se, quando vedo le tue lacrime, mi viene solo una gran voglia di coccolarti e basta. Capisco però che proprio quando piangi è quello il momento in cui sublimi il tuo amore per me e godi. Sei fatta così e non potrei adorarti di più. Ma comunque ti curo come un fiore. Non deve mancarti nulla. Deve essere solo un gioco bellissimo, quello tra noi due. Molto realistico, però tu sei la mia rosa preziosa. T’ho anche preso un anello, pegno d’amore. Lo indossi di continuo, non lo togli neppure sotto la doccia. Mi hai confessato che è nella tua natura molto peculiare e rara desiderare il padrone che ti tenga sulla diritta via, che adori essere punita e per questo dopo l’amore mi ringrazi sempre. Vuoi soffrire per me, piccola grande donna: servirmi, darmi piacere. Posso anche strizzarti i capezzoli: e più li stringo, più sei felice.
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Mi dai il potere totale sul tuo corpo. Ti adoro. Vorrei sposarti, ma temo che nella routine matrimoniale perderei la mia meravigliosa schiava, quella che quando si manifesta è uno spettacolo di piacere e lussuria per entrambi. Tu magari a questa cosa del matrimonio pensaci, mentre adesso ti schiaffeggio e faccio diventare le tue stupende natiche di un caldo e bellissimo rosso carminio. Ecco: fra un po’ ti ordinerò di prendermi in bocca e farmi godere come sai. Obbedirai ossequiosa e mansueta. Intanto io giocherò coi tuoi seni. Li accarezzerò, manipolerò dolcemente. Ormai mi hai abituato e mi piace da impazzire, torturarti i capezzoli. Tu gongoli quando lo faccio. Ti senti lusingata e felice, se ti faccio capire in questo modo che adoro il tuo corpo. Quando starò per venire, ti chiederò di strizzarmi gentilmente i testicoli.
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Eseguirai alla lettera. E ti disseterò abbondantemente. Finito, aspetterai che ti permetta di togliere il mio uccello dalla bocca. Quindi, t’è già noto, dovrai predisporti sul letto a pancia sotto. Muta e scrupolosa, avrai anche cosparso il tuo ano di vaselina. Già sai cosa ti aspetta e metterai da sola la gag ball in bocca. Io te la chiuderò dietro al collo. E te lo bacerò con trasporto, ringraziando segretamente Dio. Rito religioso, questo. Aspetterai, gambe ben allargate e braccia aperte. Le tue viscere mi riconosceranno anche stasera. Accoglierai la mia crema di maschio. Bravissima, la mia schiava. Poi però sai anche che stasera vorrò vederti bella come una dea e che ti porterò a cena fuori, rigorosamente coi tuoi figli. Che adoro. Almeno quanto adoro avere te, solo te, sotto di me. Sono entrambi miei privilegi. Tra noi due, il vero schiavo d’amore sono io.
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RDA
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ambrenoir · 6 months ago
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Prestate attenzione a chi scegliete di frequentare e con chi decidete di condividere la vostra vita, poiché la prigione più opprimente può essere una casa priva di pace. Il partner che scegliete influenzerà enormemente la vostra felicità, il vostro benessere e la direzione della vostra vita. È vitale scegliere qualcuno che porti serenità e non stress.
Questo è particolarmente importante quando si tratta di narcisisti, spesso noti come "vampiri energetici". Inizialmente, questi individui possono apparire incantevoli e perfetti, usando una tecnica chiamata "love bombing", che consiste nel sommergervi di affetto e attenzioni. Questa strategia può farvi sentire speciali, ma è solo un mezzo per guadagnare rapidamente la vostra fiducia.
Una volta che il narcisista ha ottenuto il vostro affetto, il suo comportamento inizia a cambiare. Subdolamente, comincerà a criticarvi e a manipolarvi, mantenendo comunque un'apparenza di fascino. Questo cambiamento graduale può essere disorientante, facendovi mettere in dubbio le vostre percezioni e sentimenti. I narcisisti sono maestri del "gaslighting", una tecnica manipolativa che vi fa dubitare della vostra realtà e vi rende sempre più dipendenti dalla loro approvazione.
Le relazioni con i narcisisti sono caratterizzate da alti e bassi estremi. Alternano momenti di affetto e validazione con periodi di freddezza e critiche. Questa dinamica vi mantiene costantemente fuori equilibrio, concentrati sul riconquistare la loro approvazione, e può erodere significativamente la vostra autostima col passare del tempo.
Vivere con un narcisista spesso significa convivere con tensioni e conflitti costanti. Questi individui prosperano sul controllo e sul dominio, ignorando i vostri bisogni e sentimenti. La loro mancanza di empatia porta a una scarsa connessione autentica e rispetto reciproco. Questo ambiente può essere emotivamente drenante, minando la vostra pace e felicità.
È cruciale identificare i segni di comportamento narcisistico all'inizio di una relazione per proteggere il vostro benessere. Fate attenzione a segnali come un eccessivo egocentrismo, la mancanza di empatia, il bisogno costante di ammirazione e la tendenza a manipolare e controllare. Fidatevi del vostro istinto e date priorità alla vostra serenità e felicità. Stabilire e mantenere confini sani è essenziale quando si ha a che fare con potenziali narcisisti.
In sintesi, fate attenzione a chi scegliete di frequentare e sposare, perché una casa senza pace è la prigione più grande del mondo. I narcisisti, o vampiri energetici, sono abili nel manipolare le persone per i loro fini. Capendo le loro tattiche e rimanendo vigili, potete proteggervi da relazioni che prosciugano la vostra energia e minano la vostra serenità. La vostra casa dovrebbe essere un rifugio di amore, rispetto e tranquillità, non un campo di battaglia per il dominio. Scegliete con saggezza e mettete la vostra pace al primo posto. 🙏💕
Essere Indaco 💙pagina fb
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tiaspettoaltrove · 9 months ago
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Non sono io a fare paura.
C’è chi scrive che sono banale, tremendo, che faccio paura, che sono sociopatico. Quante grasse e genuine risate. Partiamo dall’inizio? Va bene, dai. Certe mie asserzioni sono dichiaratamente banali. Ma lo sono per me, e per chi mi rivolge tale critica. È un bene, significa che qualcuno ha compreso quel che ho compreso io. Ma purtroppo (purtroppo!) non sono banali in senso assoluto, giacché a quanto risulta vanno ribadite di tanto in tanto, dal sottoscritto o da chi per lui là fuori. Amerei, paradossalmente, attorno a me persone che mi considerino banale. Per il sol fatto che significherebbe che ciò che dico (e scrivo) è considerato assodato. Sarebbe una fortuna, per quanto mi riguarda. Tremendo lo divento, a volte, se mi metto qualcosa in testa. So avere una grande determinazione, che non di rado mi porta al successo. Quando forzo la mano, ottengo quasi sempre ciò che voglio. Quindi certo, in questo senso sono tremendo. Ché ho tante sfaccettature, peculiarità, e so esercitarle abbastanza bene anche in combinazione, per stordire, per plasmare. Si può sempre migliorare, logicamente, ma non mi lamento. Mi limito a osservare e ascoltare, il resto viene naturalmente di conseguenza. Sociopatico? Qui purtroppo debbo dissentire. Chi mi conosce bene, nella vita di tutti i giorni e non certo su Tumblr, sa quanto sono empatico, e il rispetto di base che nutro per il prossimo. Mi raffronto quotidianamente con persone che nutrono una grande stima e ammirazione per me, e nonostante ciò mantengo sempre una spiccata umiltà, come è giusto che sia. Sono un perfetto signor nessuno, e amo questa mia riservatezza. Non ho bisogno di ergermi o di salire su un piedistallo, affatto. Né di distruggere tutto ciò che incontro. Non è nella mia indole. E sul fare paura, be’: l’ultima volta che me l’hanno scritto era riferito al mio pene, considerato troppo grosso. E sì, mi fa ridere a ripensarci, però credo di aver sottolineato l’infondatezza di tale accusa. E mi sento di rincuorare le ragazze che stanno leggendo il post: non ritengo che sia davvero troppo grosso. Mi viene detto che è enorme, ma non penso che potrebbe dispiacere. Sapete, credo che purtroppo tale timore derivi da una visione pornografica dal sesso, che comprendo. Ma con la mia compagna, ovviamente, prenderei tutte le accortezze del caso. Non sfonderei un apparato riproduttivo a patto che non mi venga esplicitamente richiesto. Ragazze, non sottovalutate la mia dolcezza e tenerezza, che dai miei testi spesso non viene fuori lasciando spazio solo alla veemenza. Avere un bazooka in mezzo alle gambe non mi preclude, quando si ritiene necessario, di essere estremamente gentile e delicato. Esistono molteplici modi in cui poter stare bene senza necessariamente pensare alla penetrazione nuda e cruda. Poi ovvio: se la mia donna volesse strozzarsi col mio pisellone, sarebbe brutto non assecondarla. Così come sarebbe un peccato non godersi la scena, accarezzandole la guancia sinistra con amore, con altrettanta dedizione.
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gregor-samsung · 4 months ago
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Indragop mostrava qualcosa che sembrava, anzi era, ammirazione. Lo scienziato non si raccapezzava e cominciava a sentirsi agitato; si è imposto di star calmo e ha sollevato un dilemma concreto: come si fa se, dopo tanti anni di lavoro, lei ha bisogno di una casa un po’ migliore, o di una stanza da solo? Ne parla al suo principale, vi mettete d’accordo? Indragop ha assunto un’espressione di allarme, e adesso cercava gli occhi dello scienziato nello specchietto anziché badare alla strada dove procedevano a centoquaranta all'ora. Mai! ha dichiarato: non l’avrebbe mai fatto, si poteva credergli. Lui non era un troublemaker, cosí ha detto, non era un creatore di guai. Lui faceva il suo mestiere: ottobre, novembre (e ha continuato con gli altri otto mesi) e poi tornava a casa a vedere la famiglia, agosto e settembre, ed era contento cosí; e valeva anche per suo fratello, suo cugino, e un altro fratello che lavorava a Dubai. Lo scienziato non doveva preoccuparsi, lui non era quel tipo di persona. "
Guido Barbujani, Soggetti smarriti. Storie di incontri e spaesamenti, Einaudi (collana Super ET Opera Viva), febbraio 2022¹; pp. 48-49.
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camillaerotica · 2 months ago
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Incontro al parco
Era una di quelle giornate in cui il sole sembrava promettere una primavera precoce, quei raggi tiepidi che invitano a lasciare la pesantezza dell'inverno. Giulia, una donna di trent'anni con un corpo che sembrava scolpito per celebrare la bellezza femminile, passeggiava nel parco, lasciando che la brezza le accarezzasse il viso. I suoi occhi, di un marrone profondo, si posavano qua e là, godendo dello spettacolo della natura che si risvegliava.
Si sedette su una panchina isolata, lontana dagli sguardi indiscreti, e aprì il libro che aveva portato con sé. Ma la lettura non riusciva a catturare la sua attenzione come il calore tra le sue gambe, un desiderio inaspettato che si faceva strada nel suo ventre. Senza rendersene conto, le dita di Giulia scivolarono lentamente sotto la gonna, accarezzando la pelle morbida delle sue cosce.
Fu allora che lo vide. Un uomo, sulla quarantina, con uno sguardo intenso che sembrava scrutare oltre la superficie delle cose. Era alto, con una corporatura atletica, e camminava con una sicurezza che le fece mancare il respiro. Lui la notò, i loro sguardi si incrociarono e, per un attimo, il mondo attorno a loro sembrò svanire.
L'uomo, che si chiamava Marco, si avvicinò con passo deciso. "Posso?" chiese, indicando la panchina accanto a lei. Giulia annuì, sentendo un brivido di eccitazione. Marco si sedette, mantenendo una distanza rispettosa, ma il suo sguardo era già un tocco che esplorava il suo corpo.
"Che libro stai leggendo?" domandò lui, cercando un pretesto per rompere il silenzio.
"Un romanzo," rispose Giulia con un filo di voce, "ma oggi sembra che la mia mente sia altrove."
Marco sorrise, gli occhi che brillavano di malizia. "E dove sarebbe?"
Giulia si sentì arrossire, ma qualcosa dentro di lei la spinse a essere audace. "In un posto dove il desiderio non ha bisogno di parole," sussurrò, spalancando leggermente le gambe, offrendogli una visione della sua figa coperta solo da un leggero velo di stoffa.
Marco inspirò profondamente, il suo sguardo si fece più intenso. "Sei mozzafiato," mormorò, la sua mano che si avvicinava lentamente alla sua coscia.
Giulia sentì il calore del suo tocco attraverso la stoffa, un anticipo di quello che sarebbe successo. Le sue dita si fecero strada sotto la gonna, trovando la sua vulva già umida e calda. Marco iniziò a muovere le dita con una lentezza esasperante, tracciando cerchi intorno al suo clitoride gonfio e sensibile.
"Oh Dio," ansimò Giulia, lasciando cadere la testa all'indietro, abbandonandosi al piacere che stava montando dentro di lei.
"Sei così bagnata," sussurrò Marco, la sua voce un ronzio deep nel suo orecchio. "Voglio sentirti godere."
Le sue dita scivolarono dentro di lei, incontrando la morbidezza bagnata della sua vagina. Giulia si contrasse intorno a lui, un gemito che le sfuggì dalle labbra. Marco iniziò a muovere le dita con un ritmo costante, ogni movimento la spingeva più vicino al baratro del piacere.
"Non fermarti," implorò Giulia, afferrando la sua mano, spingendola più a fondo dentro di lei.
Marco accolse il suo invito, aumentando la pressione sul suo clitoride, mentre con l'altra mano le accarezzava i seni, pizzicando delicatamente i suoi capezzoli eretti attraverso la stoffa del vestito.
Il piacere si accumulava, un'onda che cresceva in intensità, pronta a rompersi. Giulia sentì il suo corpo teso come una corda di violino, ogni cellula vibrava di desiderio. "Sto per venire," ansimò, e Marco rispose con un sorriso selvaggio, spingendola oltre il limite.
Con un grido soffocato, Giulia esplose, il suo orgasmo la travolse come una tempesta, il suo corpo scosso da convulsioni di puro piacere. Sentì il suo essere inondato di calore, una cascata di sensazioni che la lasciarono senza fiato.
Mentre il suo orgasmo svaniva lentamente, Marco ritirò la mano, portandola alle labbra, assaporando il suo sapore. "Sei deliziosa," disse, i suoi occhi che la fissavano con un misto di lussuria e ammirazione.
Giulia, ancora tremolante, si girò verso di lui, la sua mano che si avventurò verso il suo pene, sentendo la durezza attraverso i pantaloni. "E adesso?" chiese con un sorriso malizioso.
"Adesso tocca a me," rispose Marco, e con un movimento fluido, si alzò, posizionandosi davanti a lei. Giulia gli slacciò la cintura, abbassò la zip, liberando il suo pene eretto. Lo prese in mano, sentendo il calore e la forza della sua erezione.
Iniziò a muovere la mano su e giù, con un ritmo che sapeva avrebbe portato Marco al limite. Lui gemeva, chiudendo gli occhi, lasciandosi andare al piacere che le sue dita gli stavano donando.
"Sì, così," ansimò, e Giulia sentì un nuovo brivido di eccitazione. Era potente, essere la fonte di quel piacere, controllare il ritmo di quel respiro affannoso, di quei gemiti che diventavano sempre più forti.
Marco si avvicinò, il suo respiro un sussurro contro la sua pelle. "Sto per venire," disse con voce roca, e Giulia accelerò il movimento, sentendo il suo pene pulsare nella sua mano.
Con un ultimo gemito, Marco venne, la sua sborra calda che copriva le sue dita, un segno tangibile del loro incontro improvviso. Si lasciarono andare a un lungo abbraccio, i loro corpi ancora elettrici dal piacere appena condiviso.
Quando si separarono, il parco era ancora tranquillo, come se nulla fosse successo. Ma per Giulia e Marco, quel pomeriggio avrebbe segnato l'inizio di qualcosa di nuovo, un'avventura che avevano appena iniziato a esplorare. Si alzarono, si scambiarono un ultimo sguardo carico di promesse e si allontanarono in direzioni opposte, ognuno con un segreto da custodire gelosamente.
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noneun · 1 year ago
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"Ehi amico, cosa stai cercando sotto quella locomotiva?"
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Lenny ama le grandi locomotive a vapore e così ogni tanto, durante le loro uscite, George lo porta alla ferrovia.
Oggi hanno trovato un anziano dall'aria confusa che sembra aver perso qualcosa.
"Dov'è il cavallo che tira questo arnese?", chiede l'uomo a George.
"Be’, non ha bisogno di cavalli. Vieni, ti faccio vedere come funziona. Lo vedi quello lassù?", dice, "è il forno in cui si brucia il carbone per estrarne energia chimica. Questa qui di fianco, invece, è la caldaia dove il calore fa bollire l'acqua per trasformarla in vapore. La pressione del vapore agisce sul pistone in questa scatola qui, e infine il pistone spinge queste bielle che mettono in movimento le ruote." L'anziano sorride, dà la mano a George e se ne va.
Lenny è rimasto in disparte mentre George illustrava il funzionamento della locomotiva. Ora, con un'espressione di profonda ammirazione, gli si avvicina e dice: "George, è bellissimo il modo in cui hai spiegato tutto a quel tipo.
E anch'io ho capito tutto. La fornace, la caldaia, il pistone.
C'è solo una cosa che non ho capito".
"Quale, Lenny?"
"Be’, mi chiedevo dove fosse il cavallo."
– Il minimo teorico, di Leonard Susskind e George Hrabovsky, pag 87.
(Immagine generata con DALL-E)
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ilgiardinodivagante · 3 months ago
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Ci siamo ritrovati in un'epoca in cui le nostre mani, ormai, sanno solo tendersi avidamente verso l'esterno. Siamo diventati abili mendicanti, valutando ogni cosa - oggetti, situazioni, persone - esclusivamente in base a ciò che possiamo ricavarne. Un'eterna rumba di mani vuote che supplicano altre mani vuote, in un vortice senza fine. Ma se tutti siamo così concentrati a ricevere, chi potrà mai donare?
Sembra un'illusione, un'utopia pensare che invertendo la rotta, concentrandoci sui bisogni altrui, potremmo colmare questo vuoto. Eppure, è proprio in questa apparente follia che si cela la chiave per una vera ricchezza. Immaginiamo un mondo dove ognuno di noi, invece di chiedere, offrisse. Dove le nostre mani, anziché essere tese, si aprissero per dare, per servire. In questo scenario, le nostre mani non sarebbero più vuote, ma colme di un'energia nuova, pronta a generare connessioni autentiche e significative. E mentre noi saremmo concentrati nel riempire altre mani, queste riempirebbero le nostre.
Perché ci risulta così difficile donare senza aspettarci nulla in cambio? Perché tendiamo a porre delle condizioni al nostro amore, come se fosse una moneta da spendere con accortezza, da investire per ottenere un ritorno. Ma se il nostro scopo è ottenere qualcosa in cambio, allora non stiamo veramente donando, stiamo barattando.
In questo modo, il nostro dare si trasforma in una transazione in cui l'amore diventa uno strumento per raggiungere i nostri obiettivi. È come se dicessimo: "Ti do il mio affetto, ma in cambio voglio la tua gratitudine, la tua ammirazione, o semplicemente la conferma del mio valore". Così, però, stiamo annullando il valore intrinseco del dono, che risiede proprio nella sua gratuità. Quando doniamo per ottenere, non stiamo dando, stiamo prendendo sotto mentite spoglie.
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Quante volte abbiamo rifiutato l'amore di qualcuno, convinti di poter trovare qualcosa di meglio? Quante volte abbiamo trattenuto il nostro affetto per paura di essere feriti o sfruttati? Eppure, se riuscissimo a liberarci da queste pretese, se imparassimo ad accogliere ogni dono senza condizioni, e a donare senza aspettarci nulla in cambio, scopriremmo una nuova dimensione dell'amore e delle relazioni umane.
Non sto parlando di un amore generico e indifferenziato, di un "amare tutti" alla cieca. Certamente, ci saranno persone che ci toccheranno più profondamente di altre, con cui sentiremo un legame più forte. Ma l'essenza sta nel donare senza aspettarsi nulla in cambio, nell'essere presenti per gli altri con tutto il nostro cuore, anche quando non riceviamo nulla in cambio.
Immaginiamo di amare qualcuno e di volerlo sostenere nel suo percorso, anche se questo significa vederlo coinvolto con altre persone. Immaginiamo di essere disposti a ricevere l'amore degli altri, anche se non corrispondiamo a quei sentimenti con la stessa intensità. In questo modo, creiamo un flusso continuo di energia, dove ognuno di noi può donare e ricevere, senza sentirsi mai in debito o in difetto.
Il vero dare non prevede calcoli o stime. Non è dare ciò che ci avanza o ciò che ci fa sentire bene. È riconoscere sinceramente il bisogno dell'altro, è mettersi nei suoi panni, è essere disposti a fare uno sforzo, anche quando è faticoso, per soddisfarlo. È un atto di empatia pura, che non giudica, non paragona, non cerca vantaggi.
E se dovessimo incontrare solo persone che prendono senza mai dare? Anche in questo caso, avremmo fatto qualcosa di prezioso: avremmo riempito le nostre mani, le avremmo rese piene di amore. E se le persone che amiamo hanno le mani piene, anche noi avremo vinto, perché l'amore che abbiamo donato ci avrà reso più felici. Perché anche se l'amore non sempre è reciproco, il gesto di donare porta con sé una profonda soddisfazione.
Questo non è un invito a rinunciare a sé stessi o a farsi sfruttare. È un invito a riscoprire il potere del dare disinteressato, a vivere relazioni più autentiche e significative, a creare un mondo dove le mani non sono più vuote, ma piene di amore e di speranza.
Dare non è solo un verbo, è un'attitudine, un modo di essere. È un viaggio verso una maggiore consapevolezza di noi stessi e degli altri, un percorso che ci conduce verso una maggiore pienezza e felicità.
Questo blog è il mio piccolo angolo creativo. Ogni parola e ogni immagine presente in questo post è frutto della mia immaginazione. Se ti piace qualcosa, condividi il link, non copiare.
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colorfulprincewombat · 1 year ago
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Come le lampade hanno bisogno di petrolio, così noi schiave abbiamo bisogno di essere nutrite di una certa quantità di ammirazione. Quando non siamo abbastanza ammirate, muoriamo.
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ilnarcisismopatologico · 2 years ago
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Narcisismo: Significato, Caratteristiche e Impatti Psicologici
Il narcisismo è un termine che spesso viene utilizzato nel linguaggio comune per descrivere una persona che è eccessivamente concentrata su se stessa, ma in psicologia ha un significato più specifico. Esaminiamo più da vicino il significato del narcisismo, le sue caratteristiche distintive e gli impatti psicologici che può avere.
Il narcisismo, derivato dal mito di Narciso nella mitologia greca, si riferisce a un disturbo narcisistico di personalità caratterizzato da un eccessivo senso di grandezza, una forte necessità di ammirazione e una mancanza di empatia verso gli altri.
Le persone con tratti narcisistici tendono a esibire un senso esagerato di importanza personale, cercano l'ammirazione costante dagli altri e possono mostrare comportamenti manipolativi.
Le caratteristiche del narcisismo possono manifestarsi in diversi modi. Le persone affette da narcisismo possono avere un'elevata autostima, ma questa autostima è spesso fragile e dipende dall'approvazione esterna. Sono spesso concentrate su se stesse, focalizzate sul proprio successo e hanno difficoltà a riconoscere e soddisfare le esigenze degli altri.
Gli impatti psicologici del narcisismo possono essere significativi, sia per la persona affetta che per le persone che le circondano. Le relazioni interpersonali possono essere compromesse, poiché il narcisista può manipolare gli altri per soddisfare i propri bisogni e può mostrare una mancanza di empatia e di interesse genuino per gli altri. Inoltre, il narcisismo può contribuire a una scarsa autostima e a una sensazione di vuoto interiore per il narcisista stesso.
È importante comprendere che il narcisismo può essere una condizione complessa, ma ci sono approcci di trattamento efficaci disponibili. La terapia psicologica, come la terapia cognitivo-comportamentale, può aiutare a identificare e modificare i modelli di pensiero distorti e i comportamenti disfunzionali associati al narcisismo. Inoltre, la terapia può favorire lo sviluppo dell'empatia, della consapevolezza emotiva e del miglioramento delle relazioni interpersonali.
Per approfondire i temi del narcisismo patologico, visita il sito https://NarcisismoPatologicoSconfitto.com. Qui troverai risorse, informazioni e supporto per comprendere meglio questa condizione e scoprire strategie per gestirla in modo efficace.
In conclusione, il narcisismo è un disturbo complesso che ha un impatto significativo sulla vita delle persone coinvolte. Comprendere il suo significato, le sue caratteristiche e i suoi impatti psicologici può aiutare ad affrontare questa condizione in modo adeguato. Ricorda che esistono risorse e supporto disponibili per chi vive con il narcisismo patologico. Per approfondire i temi del narcisismo patologico, visita il sito https://NarcisismoPatologicoSconfitto.com.
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ambrenoir · 1 year ago
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IL NARCISISTA MANIPOLATORE
By Fabio Scapellato -
Avere a che fare con un narcisista manipolatore può essere complicato e rovinare la nostra vita: ecco come riconoscerlo ed evitarlo.
Quando intraprendiamo una relazione sentimentale con qualcuno è perché ci sentiamo irrimediabilmente attratti da quella persona. Solitamente il primo gancio è l’attrazione fisica, ma può capitare che a suscitare il fascino che proviamo sia la personalità del soggetto in questione. Quando qualcuno si mostra sicuro di sé, è dotato di un buon eloquio e parla con convizione delle proprie idee e delle proprie passioni può suscistare ammirazione e catturare l’attenzione di chi gli sta intorno.
Molto spesso le persone più insicure ed emotivamente fragili sono attratte da questo tipo di personalità, poiché rappresentano il contrario di ciò che sono loro ed in un certo senso vedono in questi soggetti carismatici e sicuri di sé un’ancora di salvezza, qualcuno in grado di proteggerli nei momenti di difficoltà. Tuttavia, sicurezza ed empatia non necessariamente vanno a braccetto ed anzi una persona troppo sicura di sé potrebbe nascondere una forma di egocentrismo che sfocia nella patologia.
Per quanto possa essere piacevole passare una serata in compagnia di persone dotate di una forte personalità e vogliose di esprimerla mettendosi sempre al centro dell’attenzione, meno piacevole potrebbe essere instaurare con queste persone una vera e propria relazione. Inoltre, come detto, potrebbero nascondere una forma lieve o acuta di disturbo della personalità narcisistica, il che deve porre l’altro in uno stato d’allerta.
Il narcisista, infatti, è una persona che mette al centro della propria vita se stesso, in una costante esaltazione delle proprie vere o presunte qualità fisiche, estetiche e intellettive. Un atteggiamento che già di per sé è contrario alla possibilità di stabilire una relazione sana. Chi soffre di disturbo narcisistico della personalità va però oltre, poiché sente il bisogno patologico di essere sempre al centro dell’attenzione, e sviluppa un’indifferenza totale verso i sentimenti e i bisogni delle altre persone. Il che fa di loro delle persone estremamente egocentriche e prive di qualsiasi tipo di empatia.
Narcisista manipolatore: cos’è nello specifico
La più grave forma di narcisismo è quella che sfocia nella manipolazione dell’altro. Il narcisista manipolatore è una persona che in maniera consapevole manipola chi gli sta intorno per ottenere ciò che desidera o di cui ha necessità. La manipolazione può avvenire in diverse forme e potrebbe anche essere sottile al punto da non essere percepita o compresa dalla persona che la subisce.
Tendenzialmente, il narcisista manipolatore cercherà sempre di farti credere che le tue opinioni non abbiano valore e sminuirà ogni tua idea al fine di farti perdere sicurezza e farti sentire inadatto e inadeguato. Questa tecnica di manipolazione della personalità è conosciuta come Gaslighting e consiste nella costante messa in discussione delle percezioni della vittima sino a portarla ad essere completamente indifesa e insicura. Lo scopo è quello di avere il pieno controllo della relazione e della vita dell’altra persona, così da poter essere sempre al centro dell’attenzione, indispensabile per l’altro, e da potersi sentire superiore.
Potrebbe sembrare, dunque, che riconoscere questo comportamento sia semplice, ma non è assolutamente così. Il narcisista manipolatore è una persona dal grande fascino che utilizza il ricatto emotivo e la seduzione per ottenere la fiducia della vittima. Queste persone sono sempre molto abili nel far credere agli altri di avere torto e di essere in una posizione di difetto.
La manipolazione affettiva
I narcisisti manipolatori tendono a circondarsi di persone emotivamente fragili, sulle quali capiscono di poter avere una forte influenza. In un primo momento si conquistano la loro fiducia mostrandosi affabili e riempiendole di complimenti. Questo comportamento gli garantisce che le persone che vogliono controllare sviluppino una sorta di dipendenza da loro.
Una volta certi di avere il controllo, i narcisisti manipolatori utilizzano il ricatto emotivo per fare sentire in colpa le proprie vittime. Spesso le accusano di essere egoiste e insensibili, generando in queste un senso di colpa che gli serve per ottenere ciò che vuole (denaro, favori o semplicemente attenzione).
Potrebbero al contrario utilizzare lusinghe eccessive per soddisfare l’ego e la vanità della vittima e farle credere di essere importante per loro. Un’altra tattica è quella del silenzio: quando si rendono conto che le accuse o le lusinghe non funzionano, potrebbero applicare una tattica di ignoramento totale per mandare in confusione la vittima.
Ciò che rende complicato riconscere questi comportamenti è il fatto che i narcisisti manipolatori sono bravi a comprendere le debolezze del prossimo e sfruttarle a proprio vantaggio. Quando applicano una tattica di manipolazione, lo fanno in modo tale da convincere la vittima che le azioni che compiono in loro favore siano assolutamente volontarie.
Come riconocere un narcisista manipolatore
Avere un rapporto con una persona che soffre di questo disturbo può essere emotivamente devastante, motivo per cui è bene riconoscere quali sono i segnali che ci aiutano a capire se il nostro partner sia un narcisista manipolatore.
Le caratteristiche più frequenti – potrebbero non presentarsi tutte nella stessa persona – sono dieci e sono le seguenti:
Egocentrismo: vuole sempre essere al centro dell’attenzione, non importa quale sia l’argomento di discussione.
Mancanza di empatia: la persona in questione sembra non capire le emozioni altrui, ma soprattutto non è interessato ai loro problemi.
Ricerca costante di ammirazione: sente il bisogno continuo di essere oggetto di ammirazione da parte di chiunque gli stia intorno.
Controllo: il narcisista manipolatore vuole sempre avere il controllo della relazione e di ogni aspetto della vita del partner.
Manipolazione: cercherà sempre di manipolare il prossimo per ottenere ciò che vuole.
Gelosia: può avere manifestazioni furenti di gelosia, anche senza che ci siano delle motivazioni reali.
Arroganza: queste persone tendono ad essere molto convinte delle proprie capacità e delle proprie qualità.
Senso di superiorità: tendenzialmente si credono sempre nel giusto, si ritengono migliori degli altri e pensano che chiunque dovrebbe fare come dicono loro.
Insensibilità: non possiedono alcuna sensibilità nei confronti delle altre persone.
Inflessibilità: non sono disposti a cambiare idea o a scendere a compromessi, anche se questi potessero migliorare una relazione.
Come difendersi da un narcisista manipolatore
La prima cosa da mettere in chiaro è che non dovete sentirvi in difetto o inadeguati perché un’altra persona sta cercando di farvi sentire in questo modo. Dovete mantenere alta l’autostima e comprendere che le parole e i comportamenti della persona che avete di fronte sono finalizzati a farvi perdere la vostra sicurezza e dunque ad essere in balia della loro volontà.
Qualora vi sentiate sopraffatti dalla situazione in cui vi trovate e dalla relazione, la cosa migliore che potete fare è allontanarvi dal partner. Potreste anche avere bisogno del supporto di amici e familiari o di un aiuto professionale e dunque di un percorso terapeutico che vi aiuti a superare lo stato di sconforto e fragilità in cui vi ha gettato questa relazione.
Esistono in ogni caso delle tattiche per tenere a bada un narcisista manipolatore e non farsi sopraffare. La prima cosa da fare è riconoscere i segnali. Prima o poi cercheranno sempre di farvi fare qualcosa che non vorreste fare e l’atteggiamento migliore in questi casi è mostrare un netto diniego, porre dei limiti oltre i quali non siate intenzionati ad andare.
Non vi fate ingannare dal loro vittimismo, spesso infatti cercano di spingervi oltre i limiti puntando sul vostro senso di colpa, e non vi fate intimidire da atteggiamenti autoritari, poiché potrebbero utilizzare la violenza verbale o fisica per ottenere ciò che vogliono. Infine non vi fate coinvolgere emotivamente dalle loro provocazioni. Una reazione emotiva, potrebbe dare loro modo di capire dove colpire e incoraggiarli a sfruttare la vostra debolezza.
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tiaspettoaltrove · 9 months ago
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La mascolinità e la femminilità non sono e non saranno mai tossiche.
La femminilità non è tossica, così come non lo è neanche la mascolinità. È ora di crescere e iniziare a fare le persone serie, lasciando da parte stupide generalizzazioni, banalizzazioni, scorciatoie che sfociano nell’unico obiettivo di denigrare qualcuno solo perché appartenente a una determinata categoria. Ogni individuo è a sé: c’è quello eccellente, quello pessimo, quello che deve migliorare e così via. Ma, care ragazze, prendere come riferimento addirittura delle caratteristiche di un sesso, al fine di abbattere un’intera categoria, lo trovo molto sciocco e ingiusto. Un conto è l’essere molto critici (io stesso lo sono), un altro è il diventare miopi nel credere che un maschio possa essere “tossico” squisitamente in quanto tale. Ci sono molti uomini deprecabili, così come molte donne. Ma non mi sognerei mai di dire che la femminilità sia tossica, solo perché molte ragazze non sono encomiabili. La femminilità è meravigliosa. Così come, e voi ragazze lo sapete, può esserlo anche la mascolinità. Certamente in modi diversi, in momenti diversi, anche in contesti diversi se vogliamo. Ma smettiamola con questa sorta di guerra continua in cui, di fatto, non vince nessuno. In differenti fasi della vita, la donna ha bisogno dell’uomo e l’uomo ha bisogno della donna. Così siamo nati. Ciò che trovo raccapricciante, è il linguaggio odierno fatto meramente di slogan, di definizioni. Senza dei reali approfondimenti, senza dei ragionamenti profondi e articolati nell’arco anche di un lungo tempo. Il sistema inventa una nuova etichetta, e tutti iniziano a usarla. Solo perché fa tendenza, solo perché amplificata dai mezzi di comunicazione. Ripartite dall’originalità di voi stesse, dalla vostra vera e sincera opinione, non da quello che vi mettono in testa gli altri. Fate sentire la vostra voce, che può essere unica e che per questo diviene interessante. Pensate a quante persone degne di nota ci sono là fuori, a quante potremmo incontrarne. Pensate alla bellezza di una chiacchierata fatta di sfaccettature, di dettagli, di tante piccole sfumature che formano un interesse sempre più grande. Io ho voglia di verità, ho voglia di quel guizzo che vedo sempre più soffocato dal peso del giudizio sociale e dell’omologazione. Voglio quella ragazza che mi travolga e sconvolga con la sua peculiare visione del mondo. Perché dico che la mascolinità e la femminilità tossica non esistono? Perché c’è tutto un mondo da amare, fatto di donne e uomini invisibili. Invisibili per scelta perché hanno rinunciato a una patina di falsità, di superficialità, di ipocrisia. Sono individui straordinari che hanno preferito isolarsi, piuttosto che annegare nella mediocrità. Ed è a loro che penso spesso, a quelle ragazze che meritano tutta la mia stima, il mio rispetto, la mia ammirazione. A coloro che non si arrendono, che vivono al massimo, che sanno qual è la cosa giusta da fare. Ed esistono, nascoste ma esistono. E pensare che a me ne basterebbe una, una e una sola, unica. E l’accoglierei.
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gregor-samsung · 11 months ago
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“ Gli uomini tutti d'un pezzo dove li aveva mai visti?, insistevo. Erano quelli capaci di vere inclinazioni, rispose. Proprio il contrario dei personaggi, che avevano sempre bisogno di decidersi per fare qualcosa, e quando poi la facevano non era per farla ma per fare come gli altri... Se neppure io lo sapevo qual era l'idea che avevo di me stesso! Si, doveva esserci una smagliatura, tra me e me, di cui bisognava pur venissi a capo. Mi pareva di non sentire amore o anche rallegrarmi come immaginavo accadesse agli altri, con naturale abbandono. Glielo avevo confidato io una volta! E poi per orgoglio e necessità me l'ero accollata questa supposta diversità, l'avevo costruita, difesa, mi ci ero adattato, ostinato, barricato dentro, e avevo finito per preferirla. Ma era forse solo una maschera che col tempo sarebbe caduta, o una mia ipotesi tutta ancora da accertare nei fatti. Come poteva lui ritenermi incapace di vere inclinazioni, e io stesso crederlo, se non avevo mai avuto fino ad oggi una qualsiasi esperienza che me lo confermasse? E oggi, ecco, l'occasione si presentava. Oggi alle sei. Dovevo rifiutarla per rimanere nel vago, oppure dovevo approfittare e farla con Mira l'esperienza — oggi — alle sei — per saperne di più su me stesso? In fondo era lui a spingermi a questo, a provocarmi ritorcendo contro di me quanto gli avevo confidato. Solo se lo avessi smentito, mi dicevo, avrei potuto riconquistare la sua ammirazione e fors'anche la sua amicizia, sì solo così sarei passato nella prima categoria, quella degli uomini, che lui rispettava... L'occhio nel labile specchio del finestrino mi stava guardando carico d'apprensività — non erano i miei, per l'appunto, i pensieri di un personaggio? — e già mi comunicava il solito disagio quando di colpo l'immagine sparì insieme con gli alberi della Villa Comunale. “
Raffaele La Capria, Un giorno d'impazienza, Bompiani, 1976, pp. 17-18.
 NOTA: L’edizione del 1976 è una riscrittura dell'opera prima dell’autore pubblicata nel 1952.
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camillaerotica · 2 months ago
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Mi esibisco nella metro
Era una giornata come tante altre nella metropolitana di una città che non dorme mai. I vagoni erano gremiti di persone, un miscuglio di vite e storie che si sfioravano senza toccarsi veramente. Io ero lì, in mezzo a quella folla, con un segreto che pulsava tra le gambe.
Mi ero svegliata con un desiderio ardente, un fuoco che avevo deciso di non spegnere. Avevo scelto di indossare una gonna leggera, senza biancheria intima, sentendo il tessuto sfiorarmi la pelle come una carezza clandestina. Ogni passo era un promemoria del gioco pericoloso che avevo in mente.
Appoggiata al muro del vagone, apparentemente intenta a leggere le notizie sul mio telefono, iniziai a muovere impercettibilmente il piede, accavallando le gambe in modo da far scivolare l'interno coscia contro la mia vulva già sensibile. Il contatto era lieve, ma sufficiente a farmi sentire bagnata e gonfia di desiderio.
La mia mano scivolò lentamente lungo la coscia, fingendo di sistemare la gonna, ma in realtà cercando il calore umido del mio sesso. Le dita si infilarono tra le pieghe della mia fica leggermente pelosa, trovando il clitoride già teso e pulsante. Un brivido mi percorse la schiena e fui certa che nessuno potesse notare il leggero tremore delle mie labbra.
Con movimenti circolari, iniziai a stuzzicare il mio clitoride, aumentando lentamente la pressione. La mia vagina si contraeva, anelando alla penetrazione che avrei voluto, ma sapevo che quello non era il luogo né il momento per un cazzo vero. Dovevo accontentarmi delle mie dita, che si muovevano con una maestria che solo l'autoesplorazione può insegnare.
Mentre mi abbandonavo a quel piacere clandestino, i miei occhi si posarono su un uomo seduto di fronte a me. I suoi occhi erano fissi sul suo giornale, ma ogni tanto si sollevavano appena, come se cercassero qualcosa. Feci in modo che la mia gonna si sollevasse leggermente, rivelando per un attimo la mia figa. Il suo sguardo si fermò, e un sorriso si disegnò sulle sue labbra. Sapevo che avrebbe potuto immaginare cosa stesse accadendo sotto quel tessuto che si muoveva al ritmo dei miei movimenti.
La mia eccitazione cresceva, alimentata dall'idea di essere osservata. Inserii una, poi due dita nella mia vagina, sentendo le pareti calde e accoglienti stringersi intorno a loro. Pompavo lentamente, mentre con il pollice continuavo a massaggiare il mio clitoride. Il piacere si accumulava, una tensione dolce e incessante che mi spingeva verso l'abisso.
La mia respirazione divenne più affannosa, e dovetti fare attenzione a non tradire il mio stato di estasi imminente. Mi morsi il labbro, trattenendo un gemito mentre la mia mano libera si stringeva intorno alla ringhiera, fingendo di cercare equilibrio. La verità era che stavo perdendo il controllo, e ogni fibra del mio essere era tesa verso il culmine.
E poi successe. Un'esplosione di piacere mi travolse, partendo dal mio ventre e irradiandosi in onde continue che mi facevano tremare. La mia vagina si contrasse intorno alle dita, mentre la mia mano si bagnava del mio stesso piacere. Un calore intenso mi avvolse, e per un attimo il mondo intorno a me svanì, sostituito da una nebbia di pura estasi.
Quando riaprii gli occhi, l'uomo era ancora lì, e i suoi occhi incontrarono i miei. Capimmo entrambi senza bisogno di parole. Aveva assistito allo spettacolo più intimo che potessi offrire, e il suo sguardo era un misto di ammirazione e desiderio inappagato.
Mi sistemai con calma, riducendo il battito accelerato, e mi preparai a scendere alla mia fermata. Avevo raggiunto il mio obiettivo, avevo trasformato un viaggio ordinario in un'avventura erotica, lasciando dietro di me una scia di desiderio e la conoscenza che, a volte, il piacere più intenso può nascondersi in piena vista.
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susieporta · 1 year ago
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COME FARSI CAPIRE DALL'ALTR@
- LA COMUNICAZIONE NONVIOLENTA E NON MANIPOLATIVA
La comunicazione nonviolenta si basa tutta su un pilastro fondamentale:
riuscire ad esprimere i propri bisogni e i propri sentimenti per entrare in empatia con l’altro ed essere compresi, anziché addossare all’altro la responsabilità dei nostri sentimenti.
PER QUESTO, quando si impara a comunicare tramite la modalità nonviolenta,
anziché dire "mi fai sentire" si dice "mi sento";
anziché dire "mi hai detto o fatto questo" si dice "a me è arrivato questo, ho capito bene?";
anzichè dire "tu devi" si dice "io avrei bisogno di", eccetera, eccetera.
Ecco, imparare a fare questo in una cultura che ti ha insegnato ad essere punita o ripresa sempre fin dall’inizio quando hai osato, magari da piccola, esprimere i tuoi bisogni, è molto difficile, perché bisogna vincere delle resistenze e buttare giù un muro di cui spesso non siamo neanche più consapevoli.
Nel libro di Marshall B. Rosenberg “Le parole sono finestre [oppure muri] – Introduzione alla comunicazione nonviolenta”: https://amzn.to/3g9VZWS,
mi ha colpita in particolare una lista di aggettivi che possono aiutarci ad esprimere meglio, in maniera più comprensibile, analitica, sottile e dettagliata cosa sentiamo in quel momento.
Dunque qui trascriverò per tutti una lista preziosa per provare a farsi capire meglio da chi ci ascolta e, in primis, a capire meglio se stesse/i e come si reagisce di fronte a un certo stimolo! 😊
ALCUNI SENTIMENTI CHE PROVIAMO QUANDO I NOSTRI BISOGNI SONO SODDISFATTI
Mi sento….
Affascinata, A mio agio, Affettuosa, Agitata, Allegra, Amichevole, Ammaliata, Amorevole, Appagata, Appassionata, Assorta, Aperta, Attenta, Audace, Baldanzosa, Beata, Bendisposta, Brillante, Briosa, Calma, Calorosa, Coinvolta, Centrata, Commossa, Comoda, Concentrata, Contenta, Curiosa, Deliziata, Di buon umore, Desiderosa, Divertita, Eccitata, Effervescente, Elettrizzata, Emozionata, Entusiasta, Estasiata, Esuberante, Esaltante, Felice, Festosa, Fiduciosa, Fiera, Frizzante, Grata, Gioiosa, Gloriosa, Immersa, Impaziente, In armonia, Impressionata, In attesa, Interessata, In pace, Ispirata, Incantata, Incoraggiata, Incuriosita, Intenerita, Libera, Lieta, Meravigliata, Orgogliosa, Ottimista, Pacifica, Piena di ammirazione, Piena di energia, Placida, Quieta, Raggiante, Rallegrata, Rapita, Rasserenata, Riconoscente, Rilassata, Rinforzata, Rinfrescata, Risvegliata, Riposata, Sbalordita, Serena, Stupita, Sensibile, Senza fiato, Sfavillante, Soddisfatta, Sollevata, Sopraffatta (dalla gioia), Sorpresa, Spensierata, Speranzosa, Stregata, Stupita, Toccata, Tranquilla, Turbata, Vigile, Vivace.
ALCUNI SENTIMENTI CHE PROVIAMO QUANDO I NOSTRI BISOGNI NON SONO SODDISFATTI
Mi sento….
A disagio, Abbattuta, Addolorata, Adirata, Affaticata, Afflitta, Affranta, Agitata, Allarmata, Amareggiata, Angosciata, Annoiata, Ansiosa, Apatica, Arrabbiata, Assonnata, Atterrita, Avversa, Avvilita, Colpevole, Confusa, Contrariata, Costernata, Cupa, Delusa, Demoralizzata, Depressa, Di malumore, Diffidente, Disgustata, Disillusa, Disinteressata, Disperata, Dispiaciuta, Distaccata, Dolente, Dubbiosa, Esasperata, Esausta, Febbrile, Fiacca, Fredda, Fragile, Frustrata, Furibonda, Furiosa, Gelosa, Imbarazzata, Impacciata, Impaurita, Impaziente, Impensierita, Impotente, Inappagata, Inasprita, Incerta, Incontrollabile, Incurante, Indifesa, Indifferente, Infastidita, Infelice, Impietrita, In colpa, Indecisa, Infervorata, Inorridita, Inquieta, Insensibile, Insicura, Invidiosa, Irrequieta, Irritabile, Letargica, Malinconica, Mesta, Nervosa, Ostile, Pensierosa, Perplessa, Persa d’animo, Pessimista, Piena di paura, Piena di rancore, Piena di vergogna, Preoccupata, Raccapricciata, Rammaricata, Rattristata, Reticente, Riluttante, Risentita, Sbigottita, Scettica, Scioccata, Scocciata, Sconsolata, Scontenta, Sconvolta, Scoraggiata, Scossa, Seccata, Senza energia, Sfiduciata, Sfinita, Sgomenta, Snervata, Sola, Sopraffatta, Sorpresa, Sospettosa, Spaventata, Stanca, Stordita, Straziata, Stressata, Stufa, Suscettibile, Svogliata, Tesa, Tetra, Tiepida, Timorosa, Titubante, Triste, Turbata, Vergognosa, Vulnerabile
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mindfulness75 · 1 year ago
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COME SI GESTISCE UNA RELAZIONE CON UN NARCISISTA❓
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Sempre più spesso sentiamo parlare di narcisismo o di personalità narcisista come se, negli ultimi tempi, la diffusione della conoscenza di questo concetto sia in aumento. A cosa possiamo attribuirlo❓
Probabilmente, la diffusione della psicologia, tramite social media ed internet, ha agevolato una presa di coscienza di ciò che c’è intorno e di cosa ci succede; sempre più, termini e concetti propri dell’ambito psicologico emergono con forza nella vita di tutti i giorni e diventano argomento di discussione.
Una delle domande che si sta diffondendo sempre di più riguarda il modo in cui occorre approcciarsi ad un narcisista. Come riuscire ad avere e a mantenere una relazione❓
La figura del narcisista attira e incuriosisce e, nonostante a tutti noi sia capitato di conoscerne uno, per molti non è ancora chiaro chi sia realmente.
Chi è il narcisista❓
Come già accennato, la figura del narcisista è probabilmente una delle figure più affascinanti non solo della mitologia, ma anche della psicologia. Tutti si chiedono realmente chi sia davvero il narcisista, quali caratteristiche lo contraddistinguano e come riconoscerlo in breve tempo. Tutti noi ricordiamo la famosa storia in cui Narciso si innamorò della propria immagine; il fatto che ad oggi ci sia un disturbo con questo termine non è casuale.
Si definisce narcisista chi è affetto da narcisismo e quindi dedito al culto esclusivo di sé e della propria personalità. Effettivamente, c’è un chiaro parallelismo tra il mito di Narciso e il narcisista.
Quello che è necessario sottolineare è che questo tipo di caratteristica è, in un certo senso, “normale”: tutti noi, in un certo modo, siamo narcisisti. Chi non ama essere al centro dell’attenzione o essere ammirato❓Insomma, a tutti noi piace. E proprio per questo, molti possono dedicarsi alla cura di sé e della propria immagine.
Il narcisismo, però, può essere visto come un continuum, fino ad arrivare alla vera e propria patologia. Quindi, effettivamente, la personalità narcisistica può anche essere patologica e caratterizzare il narcisista che si sente, appunto, magnifico, con un’autostima molto alta e in un certo senso “esagerata”; egli crede in ciò che fa e crede che questo suo essere gli consenta di “fare e avere tutto”.
I tratti distintivi del narcisista, infatti, sono l’amore verso se stesso, che si esprime tramite un continuo parlare di sé. Ama essere al centro dell’attenzione e vuole che gli altri parlino continuamente di lui; questo, inevitabilmente, lo porta a non ascoltare nessuno. Insomma la conversazione è su di lui e tenuta da lui. Inoltre, ha bisogno di continue attenzioni: gli occhi devono essere  sempre puntati su di lui.
Ha un bisogno continuo di conferme, rispetto alla sua grandiosità: proprio per questo non accetta le critiche, non riflette su se stesso o su ciò che gli viene detto. Tutto ciò di cui ha bisogno❓Un senso di ammirazione e di approvazione dagli altri. Insomma, essere in disaccordo è fuori discussione.
La caratteristica che può lasciarci davvero stupiti❓Il fatto che è incapace di mostrare empatia. Insomma, non è da tutti essere empatici e dare conforto e supporto all’altro. E in questo, il narcisista, è davvero una “frana”; spesso appare crudele, non empatico e soprattutto un manipolatore. Difficilmente riesce a mettersi nei panni dell’altro e a comprendere i suoi stati emotivi.
Come ci si relaziona con chi soffre di narcisismo
Esiste un modo per poter approcciare una persona che appare egoista, crudele, manipolatrice e senza alcun riguardo per l’altro❓
Insomma, un bel dilemma… ed una domanda difficile a cui dare una risposta ben precisa. Sicuramente una relazione con un narcisista non è semplice perché l’altro ha quasi sempre la sensazione che il rapporto sia, in un certo senso, unilaterale. E in questa relazione, il narcisista riceve e basta; infatti, come afferma la criminologa Mammoliti:
“Il narcisista manipola, quindi pensa sempre, anche nella relazione, di ottenere vantaggi propri, che si concretizzano in una vampirizzazione energetica. I narcisisti prendono tutto e all’altro non danno niente, anzi continuano a pretendere di essere ascoltati, seguiti, assecondati in tutto e per tutto. Alla prima ‘disconferma’ provano un’eccessiva permalosità che li porta al ritiro. Più precisamente, quando non sono assecondati si ritirano in se stessi e scartano il soggetto che è nella relazione.”
Da tutto ciò, l’unica soluzione possibile sembrerebbe quella di rompere la relazione con un narcisista e lasciarsi travolgere da un’altra passione.
Molto utile è, invece, cercare di analizzare e capire ciò che può esserci dietro una personalità del genere. Insomma: cosa lo ha reso così❓
È stato dimostrato che, spesso, questo problema è dettato dal DNA, quindi da una parte biologica. Ma non c’è solo questo: fondamentali sono le sue esperienze di vita.
E in questo, il narcisista ha avuto un passato ben chiaro: spesso, infatti, ha avuto un’infanzia caratterizzata da sentimenti di grandiosità, che gli sono stati trasmessi e, in un certo senso, “inculcati”. Probabilmente è stato un bambino sempre super apprezzato, amato e idealizzato e alla fine, anche lui ha creduto in tutto ciò.
Spesso, tutto ciò nasce da un profondo senso di inadeguatezza e da una bassa autostima: in questo caso, il bambino ha vissuto l’infanzia con persone che gli hanno trasmesso questo basso valore di se stesso… e cosa ha fatto, quindi, il futuro narcisista❓Semplicemente si è difeso e si è creato un’autostima alta e un’idea di sé totalmente grandiosa.
Insomma, dietro ogni persona c’è una storia e anche lui ne ha una. La cosa migliore da fare, per avere una relazione con lui, è scoprire chi è realmente e cosa c’è dietro quell’apparente immagine di grandiosità.
Consigli per gestire un rapporto con un narcisista
Quello che dobbiamo chiederci è: “amiamo quella persona"❓Vale la pena affrontare ciò che può sembrarci “troppo grande”❓
Se la risposta è positiva, e sentiamo di amare davvero l’altro, bisogna fare qualche sforzo. Ogni persona ha una storia e ha delle caratteristiche peculiari. Insomma, per fortuna siamo tutti diversi. Ma quindi perché non scoprire la sua storia❓Perché non dargli una seconda possibilità e conoscere realmente chi è e cosa desidera davvero❓
Se non è possibile da soli, ci sono così tante possibilità di trattamento psicologico online o dal vivo sia individuali che di coppia: basta darsi una possibilità.
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