#legami tra donne
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Adorata nemica mia di Marcela Serrano: uno specchio dell'universo femminile. Recensione di Alessandria today
Venti racconti, venti donne: un viaggio tra fragilità e forza, tra paure e rinascite.
Venti racconti, venti donne: un viaggio tra fragilità e forza, tra paure e rinascite. Biografia dell’autrice Marcela Serrano, nata il 28 luglio 1951 a Santiago del Cile, è una delle scrittrici più importanti della letteratura latinoamericana contemporanea. Dopo gli studi in Arte all’Università Cattolica del Cile, si è dedicata alla scrittura, esordendo nel 1991 con Noi che ci vogliamo così…
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Il tocco del silenzio
La pioggia cadeva lenta, come se il cielo stesso stesse piangendo in silenzio. Il suono delle gocce che colpivano i tetti delle case era un ritmo costante, ipnotico, e il profumo della terra bagnata riempiva l’aria con la sua essenza cruda e primitiva. Mi trovavo davanti al vecchio palazzo sulla collina, avvolta nel mio cappotto, mentre osservavo le finestre illuminate che scintillavano…
#Amore e mistero racconti brevi#Legami tra anime e destino#Racconti d’amore misteriosi#Racconti emozionanti e poetici#Storie romantiche per giovani donne
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In un post in cui si parlava di ipergamia un uomo mi ha detto: "spero che non ti lamenterai delle corna che fanno gli uomini perché anche quello è biologico come ipergamia".
In realtà il mio discorso era una specifica sul fatto che l'ipergamia maschile e femminile ha scopi diversi, così per salvarsi in calcio d'angolo ha tirato fuori Il gene egoista di Dawkins, ribadendo che si tratta di sopravvivenza della specie e nient'altro.
Voglio condividere un concetto che purtroppo sfugge soprattutto quando si parla di relazioni uomo-donna.
È vero che i geni sono "egoisti", ovvero sono collegati esclusivamente alla prosecuzione della specie, ma l'ipergamia maschile è volta alla procreazione, mentre quella femminile allo sviluppo e al miglioramento.
Per capirsi e scusa se sono prosaica, ma si tratta di riassumere: gli uomini scelgono partner di accoppiamento, cioè sono spinti a generare vita a prescindere dal tipo di virtù, si potrebbe dire che hanno il gene della quantità; le donne sono portate a scegliere il miglior partner per crescere la prole (in senso lato la società), cioè selezionano quello che garantisce le migliori possibilità per farla progredire.
L'ipergamia femminile opera per ridurre l'inefficienza e l'inefficacia della specie e per accrescere il miglior potenziale.
Quando dico che senza le donne saremmo ancora nelle caverne, la maggioranza si incazza anziché capire, quando dico che le donne hanno nelle mani le sorti della società tanti vedono solo un fattore di supremazia e continuano a non capire.
Tuttavia è il femminile che spinge a compiere passi evolutivi, lo fa attraverso la ricerca del "migliore", ed è è predisposto per questo. Ciò comporta che il maschile si attivi per migliorare a sua volta il proprio status, in modo da migliorare esso stesso, la qualità dell'ambiente e anche per "essere scelto".
Sto descrivendo concetti evolutivi e non moralistici. La morale come forse ho già indicato è solo l'ennesimo costrutto artificiale.
Sul piano evolutivo la riproduzione ha un solo fine, uomo e donna sono mezzi e hanno programmazioni differenti. Quando si parla di biologia è inutile uscire col discorso di corna e con rinfacci da quattro soldi, la natura non è emotiva e se ne fotte dei legami affettivi, questo dovrebbe essere chiaro. L'evoluzione umana è tuttavia contenitore di molto altro, non aggiungo a questo post, ma come specie "spazzatura" il punto è comprendere che la selezione (sia biologica sia superiore), è volta alla creazione di un Essere umano degno di questo ruolo.
Tutto questo sarebbe di facile comprensione se si vivesse in etica e non in morale, e se la differenza tra generi non fosse diventata uno schiaramento.
#ipergamia#selezione#relazioni#discernimento#responsabilità#femminile#maschile#sviluppo#evoluzione#progresso#miglioramento#discenrimento#consapevolezza#zombie#società#società malata#verità#aprite gli occhi#svegliatevi#schiavi#sessualità#guerra#uomini#donne#generi#schiaramenti#etica
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In Italia, la realtà patriarcale è radicata e si manifesta attraverso vari aspetti della società, inclusi i legami tra la chiesa cattolica e lo Stato: questa connessione contribuisce storicamente a mantenere norme e valori che favoriscono solo una visione maschilista della società; le donne vengono lasciate a dover proteggere se stesse da abusi e discriminazioni, in un contesto in cui le istituzioni non offrono il supporto necessario.
#Non è un Paese per donne#Italia#principe azzurro#realtà patriarcale#patriarcato#chiesa cattolica#misoginia#maschilismo#Stato Italiano patriarcale#norme costituzionali#prevenzione da abusi#istituzioni#supporto#discriminazione#donna
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Faithful
"C'è giustizia a questo mondo."
Si chiude l'anno con un commento ad una piccola perla.
Scovato - non mi ricordo dove - e messo in lista in attesa di essere nel mood giusto per vederlo, Faithful ha trovato la sua occasione di brillare in questi ultimi giorni. E meno male che l'ha fatto: sono felicissima di averlo visto.
Inizierò citando un commento letto su Mydramalist riguardo a questa serie: Faithful non arriverà mai al grande pubblico. Non sarà mai una serie di quelle blasonate e pubblicizzate in ogni luogo... quel drama che tutti conoscono.
Ed è vero. Per i temi portati su schermo e per come vengono trattati, per il fatto che non è romantico - ma anzi presenta relazioni sentimentali tossiche - per la sua serietà delle vicende, difficilmente può attrarre lo spettatore. a me è piaciuto per questo
Ma andiamo alla trama:
La storia di svolge nel passato, dove Ru Lan è una giovane, spensierata ed ottimista studentessa dell'Accademia di Ricamo. Accanto a lei c'è la sua migliore amica Mu Wang: più riflessiva, composta e realista. Assieme passano i giorni ad imparare a ricamare, giocare e vivere quella vita da giovani e libere donne sognando un futuro pieno di speranze e sogni.
Centro dell'Accademia del Ricamo è il Maestro Wu, elegante uomo che insegna alle fanciulle l'arte di cui è padrone. Ammanicato con i Signori della città, ricco da far schifo e con legami stretti con i personaggi più influenti del circondario, Il Maestro Wu pare l'uomo perfetto.
Quest'uomo incredibile è ovviamente il centro del desiderio di decine di allieve che bramano la sua attenzione, tra cui proprio Ru Lan che riesce ad iniziare una storia d'amore con quest'uomo, sognando un vita felice e romantica al suo fianco.
Ma tutto crolla per la ragazza quando, dopo la notte d'amore insieme, il Maestro Wu si dimostra scostante e freddo nei suoi confronti. Il motivo Ru Lan lo scoprirà presto: non è infatti l'unica a cui l'uomo ha dimostrato affetto e - per dirla volgare - non è l'unica che si è portato a letto. Compiacenti o meno. E chi capisce, capisce.
Una di quest'ultime è proprio Meng Wan, l'amica di Ru Lan. Lei si è opposta alle avances del Maestro ma è stato inutile: l'ha presa con la forza. E così decine e decine di giovani allieve. Premetto che nella serie i personaggi hanno 18/19 anni. Nel romanzo sono quattordicenni.
Scoperta dunque la verità, Ru Lan decide di denunciare l'uomo per stupro. Le altre ragazze staranno zitte e magari non vogliono rimembrare l'abuso subito...ma non lo farà lei. Nonostante TUTTI le dicano di lasciar perdere, che è inutile cercare di ottenere giustizia da un uomo che ha troppi collegamenti con persone importanti perché venga punito, Ru Lan non perde la sua fede nella giustizia. Lei è la vittima...perché dovrebbe tacere?
Ma ahimè la voce di Ru Lan non solo non viene ascoltata ma infangata in ogni modo possibile. Il Maestro Wu usa tutto il suo potere ed influenza per far crollare la ragazza, non disdegnando molestie sessuali, corruzione, fabbricazione di prove false...
Alla fine dei salmi è Ru Lan stessa che viene tacciata di "promiscuità": è lei, secondo le voci che il Maestro ha messo in giro, ad averlo avvicinato e averci provato con lui. E' lei quella lasciva. E a Ru Lan tocca pure l'onore della prova di essere innocente.
Alcune persone tentano di aiutare la ragazza, che sia nel testimoniare a suo favore o salvarla quando è in difficoltà...ma tutto sembra vano. Il Maestro Wu è troppo potente, troppo amato dalla gente, troppo rispettabile agli occhi della città perché le persone credano davvero che sia uno stupratore.
Ru Lan, che aveva iniziato questa serie piena di vita e di speranza, allegra e solare, all'inizio della denuncia è decisa e combattiva nell'ottenere giustizia. Solo dopo tutte le angherie subite dal suo ex amato si "rassegna" ad alzare bandiera bianca: lei ha perso ed il Maestro Wu continuerà a violentare ragazzine su ragazzine nell'omertà generale.
Non solo: con il clamore della denuncia ormai Ru Lan ha perso anche rispettabilità e nessun uomo la vuole più sposare. Nessuno tranne il Maestro Wu il suo violentatore che spera di chiudere questa vicenda facendo della ragazza la sua concubina.
La giovane accetta il matrimonio ma solo per suicidarsi la prima notte di nozze nel suo ultimo e disperato tentativo di provare la sua innocenza. Siamo partiti con la denuncia per stupro al Maestro Wu per arrivare a dover stabilire l'innocenza di Ru Lan.
E Meng Wan? L' amica di Ru Lan?
Vittima anche lei del Maestro Wu - con l'aggravante che a lei manco piaceva quest'uomo - inizialmente cerca di fermare Ru Lan dal denunciare l'uomo ma successivamente fa di tutto per starle accanto, supportandola e cercando di aiutarla meglio che può.
Ed è proprio lei, la vera protagonista di questo drama. Faithful infatti è strutturato con un episodio che si svolge durante le vicende di Ru Lan e quello successivo spostato 7 anni dopo. Meng Wan è ormai una donna cresciuta e sposata con un nobile che non ha mai dimenticato l'amica morta precedentemente. Se Ru Lan anni prima non è riuscita ad ottenere giustizia, ci penserà lei 7 anni dopo, riunendo attorno a sé uomini e donne che per un motivo o per un altro, hanno conti in sospeso con il Maestro Wu.
Come si evince dalla trama, la storia è delicata. Si parla di stupro, vergogna, omertà. Di reputazione perduta e principi morali. Si prende una ragazza che denuncia una violenza sessuale e la si fa passare come una poco di buono, per "una che se l'è cercata."
Cosa straordinaria è l'attualità di queste tematiche: pur essendo ambientata in un epoca antica, certe cose orribili non invecchiano mai. Ed ho davvero apprezzato sia l'argomento sia come esso è stato trasposto.
Grande importanza poi la serie la riserva alle vittime e come esse vivono tale abuso: se Ru Lan urlava al cielo la violenza afflittagli, Meng Wang si portava tutto dentro, vergognandosi e nascondendo il suo dolore. E non solo lei. Preoccupate da ciò che la gente avrebbe detto di loro, della reputazione perduta, molte delle ragazze rimangono silenti ed in disparte.
E' una delle ultime vittime che, parlando con Meng Wang, rivela allo spettatore cosa molte di queste ragazze pensassero:
" ...sapevo che dovevo stare lontana dal Maestro Wu ma pensavo di essere più intelligente delle altre e che non sarebbe perciò toccato a me. E quando è successo mi sono detta che era stata colpa mia. "
La cosa che ho quindi apprezzato è la delicatezza con cui la serie ha sviscerato le reazioni delle vittime: la stessa Meng Wang si trova in difficoltà nel portare avanti il suo piano di giustizia quando si rende conto che così facendo potrebbe portare dolore a queste vittime che magari non vogliono più nemmeno pensare al dolore subito.
Faithful non è una serie dove gruppi di ragazze abusate superano il loro trauma e si uniscono tutte assieme per sconfiggere il cattivo. E di nuovo, l'ho amato per questo.
Questo drama presenta inoltre personaggi tridimensionali, veri. Non ci sono eroi in calzamaglia bianca, perfetti e super positivi ma anzi... egoisti, opportunisti, falsi, bugiardi. Uno dei miei preferiti tra questi è l'Ufficiale Luo.
L'ufficiale Luo è stato il primo a cui Ru Lan si è rivolta per la sua denuncia ma ahimè inutilmente poiché l'uomo - oltre ad essere un corrotto - era al soldo del Prefetto che a sua volta era ammanicato con il Maestro Wu. Nel tentativo di convincerlo ad aiutarla, Ru Lan gli regala la forcina che gli diede sua madre per la maggiore età, con la promessa che avrebbe cercato di darle una mano.
L'ufficiale un po' ci prova ma proprio per questo, viene punito e mandato in galera per 7 anni con una falsa accusa di furto. E una gamba rotta che lo riducono ad essere uno zoppo.
Uscito di galera, Meng Wanf lo arruola per il suo piano di giustizia e al di là di farla pagare al Maestro Wu per la gamba ormai andata a puttane, è la promessa fatta a Ru Lan a muovere Liu. Può essere stato un corrotto e può essere stato in galera...ma è ancora un uomo d'onore.
Ancor più bella la sua relazione d'amicizia con Sanning, la cortigiana. Non ci sono molte - se non nessuna perché io non l'ho ma trovata - storie d'amicizia uomo/donna che rimangono amicizia e non sfociano nel romanticismo. Faithful ce l'ha. E l'ho adorata. Questi due chiacchierano, bevono assieme, si prendono in giro a vicenda, affrontano avventure, si scambiano regali o si confidano uno all'altro sulle rispettive vite come veri e solo amici.
Ed a proposito di Sanning. Vera Queen di questa storia. Anche lei è stata approcciata dal Maestro Wu ma alle sue molestie, lei aveva risposto tirandogli una bottigliata in testa e andandosene dall' Accademia come una vera star. E' lei la prima e unica testimone di Ru Lan ma essendo una cortigiana, la sua deposizione non era stata ritenuta credibile.
Ma la bellezza di Sanning è la sua "noncuranza". Se ne frega di cosa pensino di lei ed è interessata solo a vivere la sua vita in libertà, facendo ciò che vuole, con chi vuole e dove vuole. La sua storyline è legata a quella del suo Maestro, l'uomo che l'ha addestrata e gli ha insegnato musica, arte, danza... senza mai toccarla con un dito anche se avrebbe potuto farlo. E' il grande rispetto e ammirazione che Sanning ha per quest'uomo che tocca le corde della mia sensibilità:
Dopo la testimonianza di Sanning, il Maestro Wu si vendica su di lei, attaccando il suo Maestro che perde la casa, il lavoro, le ricchezze ed anche la sanità mentale. Sette anni dopo quella deposizione, Sanning è straziata nel rivedere l'uomo pazzo mendicare un pezzo di pane in strada. E quando si rincontrano lui la saluta felicemente chiedendole come sta e implorandola di smettere di piangere.
Avrebbe potuto arrabbiarsi. Per colpa di Sanning quest'uomo ha perso tutto. E invece...
Ma tutti i personaggi di Faithful sono belli ed hanno belle storie. Dalla moglie del Maestro Wu al fratello di Ru Lan.
Anche le dinamiche del gruppetto riunitosi attorno a Meng Wan sono carine e divertenti: persone diverse con vite e storie diverse che si sono unite e lavorano assieme per ottenere giustizia.
Mi è anche piaciuta Meng Wan. Essendo stata violentata prima di Ru Lan avrebbe potuto avvertirla ma non l'ha fatto. Ha cercato di farsi perdonare stando vicina all'amica durante la denuncia ma non è bastato e Ru Lan si è ammazzata con il suo nome infangato. Per sette lunghi anni progetta questo piano per abbattere il Maestro Wu e ristabilire il suo nome ma i suoi progetti non sempre vanno in porto. Non è infallibile, non è perfetta. Né come persona né come stratega. Chi ha visto drama di vendetta o di riscatto sa che certe volte i piani dei protagonisti positivi vanno sempre lisci come l'olio. In Faithful no. E questo mi è piaciuto perché dona quel tratto di realisticità che tanto mi piace.
E adesso che ho parlato delle cose positive della serie, due parole su cosa invece non mi ha del tutto convinto: il finale.
Purtroppo l'ho trovato frettoloso e poco soddisfacente. Il Maestro Wu che per 23 puntate ribatteva colpo su colpo ai piani di Meng Wan si ritrova nel giro di un episodio arrestato e sbattuto in galera. Per uno che ha sempre avuto una via di fuga, un escamotage, un modo da parte della serie di farlo scampare alle sue responsabilità, all'improvviso si ritrova inerme da parte di una sceneggiatura che ha deciso che il drama doveva finire e che non gli ha dato scampo.
Questa fretta poi, si ripercuote sul valore della soddisfazione: dopo 23 puntate in cui gli ho augurato ogni male possibile e dove volevo vederlo soffrire lentamente, nel giro di 20 minuti viene messo in gattabuia, frustato e muore. E ciao.
Persino il Prefetto da lui corrotto viene unicamente retrocesso dal lavoro quando abbiamo visto tutti i suoi crimini che son ben più gravi di una misera retrocessione.
Onestamente per questo finale mi aspettavo di più per quanto riguarda la fine dei villain. Ma va bene, mi accontenterò.
Chiudo con l'episodio finale che è molto strano: una puntata what if dove vediamo le vite dei nostri personaggi in un mondo dove il Maestro Wu non è mai stato uno stupratore e dove tutto va bene: i personaggi sono vivi e felici, le storie d'amore secondarie e principali sono sbocciate e tutti vivono serenamente e senza problemi.
Un episodio che lascia aperti molti significati:
è semplicemente un qualcosa fatto come contentino per risollevare l'umore degli spettatori dopo tutto quello che ha passato e visto fino a mo'. Una specie di happy ending alternativo insomma.
oppure è un episodio che vuole mettere l'accento su come mostri non si nasca, ma lo si diventa. Il Maestro Wu inserito in un contesto familiare sereno e pieno d'amore, non diventa mai lo stupratore che conosciamo. La stessa Meng Wan diventa quello che ha sempre voluto essere: una donna indipendente e proattiva dopo che sua madre divorzia dal marito ubriacane e violento.
Onestamente non so che significato dargli se non pensare che ognuno di noi può vederci quello che vuole.
In un commento ho letto che questo episodio "rovina" la serie poiché mostra come tutti i personaggi sarebbero stati felici senza farsi impelagare da questa storia e buttando al macero dunque, tutti gli sforzi ed i sacrifici fatti per ottenere giustizia.
Alla fine del drama infatti, nessuno è propriamente felice: i personaggi hanno perso tanto, rischiato ancor di più e alcuni sono addirittura morti. C'è soddisfazione per la giustizia ottenuta ma nessuna vera festa: d'altronde Ru Lan è ancora morta. Le violenze sono ancora state fatte e le persone hanno ancora sofferto. Nessuna punizione potrà riportare tutto a posto.
Tuttavia non sono d'accordo con questa visione dell'episodio. Che nessuno faccia feste ecc ecc è perfettamente in linea con la serietà della serie e degli eventi accaduti, rispettando dunque le vittime e la delicatezza del tema trattato. Inoltre, non si cerca giustizia per essere felici ma lo si fa perché è giusto farlo. Meng Wan non ha cercato di buttar giù il Maestro Wu per trovare soddisfazione personale, una gioia per sé. E così gli altri personaggi che le ruotavano attorno: hanno aiutato Meng Wan perché era giusto farlo ed è questo quello che mi sembra la cosa più encomiabile.
Detto questo...concludo: drama serio e delicato, da vedere assolutamente se si cerca qualcosa di profondo e che ti faccia riflettere. Ottimi i personaggi e la loro tridimensionalità che li rende tutti credibili e realistici. Unica pecca appunto il finale che mi ha lasciato un po' insoddisfatta ma nel complesso, drama promosso a pieni voti.
Voto: 8.4
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Cosa si intende per 'famiglia'.
La famiglia è spesso definita come un gruppo di persone legate da 'vincoli di sangue', di matrimonio, che condividono il loro tempo, le loro risorse e responsabilità per prendersi cura l'uno dell'altro; accade però che di essa facciano parte anche persone che spartiscono solo un legame d'affetto e riguardo reciproci, senza alcun vincolo.
In molte culture e società, la famiglia 'tradizionale' è composta da una madre e da un padre eterosessuali, ma ci sono molte altre configurazioni familiari, tra cui famiglie monoparentali, famiglie adottive e famiglie formate da genitori/tutori delle stesso sesso.
La famiglia può assumere molte forme diverse e può includere persone, di qualsiasi sesso o orientamento sessuale, che accudiscono un bambino o un adolescente. Non esiste una definizione di famiglia 'tradizionale' universalmente applicabile o accettata, così quanto non c'è una distinzione predefinita dei ruoli e dei comportamenti fra padre e madre o dei tutori all'interno di una famiglia. Le responsabilità e i comportamenti dei genitori o dei tutori possono variare ampiamente da famiglia a famiglia e dipendere da una serie di fattori, come le preferenze personali, le circostanze economiche e le responsabilità lavorative. Ciò che conta è che i genitori/tutori forniscano amore, supporto e un ambiente stabile e sicuro per i minori.
La definizione 'normale' non esiste scientificamente per indicare una qualità degli esseri umani, così quanto non esiste in etica; essa è stata coniata per consolidare pregiudizi, discriminazioni, fomentati dalla morale religiosa, cioè dalla maleducazione. Sono i conservatori, i tradizionalisti, a dividere le persone in modo binario (solo maschi e femmine eterosessuali), per convinzioni religiose: per loro enorme ignoranza su come sia davvero la realtà che li circonda.
La 'cultura' patriarcale lede chiunque: così come esistono donne imprigionate in stereotipi di ruolo 'materni' o 'iperfemminili', così accade che esistano 'maschi' nati e cresciuti in contesti per i quali è un dovere dimostrare il proprio 'eroismo sacrificante' di 'padre di famiglia' che si prende molte responsabilità. Quando, come uomo, sei cresciuto in un contesto patriarcale e 'ti sei fatto una famiglia', in tale stile retrogrado, diventa difficile mollare la presa sul 'tengo famiglia', tradendo le aspettative dei tuoi 'subordinati' (moglie, figli) e della società maschilista che ti circonda.
E' importante che i genitori/tutori lavorino insieme per stabilire le responsabilità e i comportamenti che funzionino meglio per loro e per i loro figli, indipendentemente dal loro sesso e dall'orientamento sessuale - che non contano quando si tratta di crescere un bambino.
Con il 'nato da' non si matura bene, come persone; con tutori che abbiano empatia e cultura invece si. Essere persone dotate di cultura ed empatia non dipende dall'identità sessuale, dal genere sessuale, ma dall'intelligenza che un adulto qualsiasi deve avere quando ha a che fare anche con bambini.
Gusti sessuali (non solo eterosessuali) e biologia di un corpo umano, non sono la stessa cosa. Si può nascere in un corpo femminile, ma essere attratti da corpi femminili - e non perché venga insegnato o qualcuno ci abbia influenzati, ma poiché la nostra specie umana è fatta così.
Essere sensibili, empatici, attenti alle esigenze altrui, non è legato in alcun modo al sesso o all'identità sessuale di una persona. Esistono soggetti di vario sesso e identità di genere che sono empatici, sensibili, attenti alle altrui necessità - così come accade il contrario.
Pecca di ingenuità colui che arrivi a pensare che i 'legami di sangue' offrano automaticamente anche amore e cure adeguate ad un bambino o ad un adolescente; non è così: esistono migliaia di minori abusati, molestati, schiavizzati e pure uccisi da familiari.
Avere una vagina e un pene 'funzionanti' garantisce di poter mettere al mondo un bambino, ma non di essere dei buoni tutori per un minore. L'omofobia di un genitore, di un adulto, è uno dei segnali da cui si comprende che tale soggetto è nato e cresciuto in un ambiente familiare, sociale, disfunzionale - cioè da 'cattivi' genitori.
L'omofobia è odio irrazionale, non supportato da alcuna logica ed è la prova oggettiva di essere cresciuti in un ambiente familiare disfunzionale. Tale odio irrazionale può essere superato tramite corretto approccio sanitario, rivolgendosi ad un buon psicologo.
I soggetti che si accaniscono contro terzi, che godono dell'altrui dolore (infliggendolo), rappresentano una delle specifiche sfumature che connotano chi è nato e cresciuto in una famiglia disfunzionale. Non tutti sono in grado di spezzare e imparare dal proprio dolore, ma lo rimettono in scena, continuamente.
Non è necessario vivere un'esperienza diretta di famiglia disfunzionale per capire quanto dolore comporti: può capitare, ad esempio, di assistere, all'interno del proprio condominio, ad episodi di maltrattamento di bambini e di occuparsene; o di incontrare persone che ti raccontano i loro traumi vissuti.
Il fatto che esistano molte realtà di famiglia disfunzionale definisce, scientificamente, che il sesso di un tutore, di un genitore, e la 'fertilità di una coppia' non incidono sull'educazione di un bambino o di un adolescente; ciò che rende davvero capace un genitore in ambito educativo è la sua cultura, la sua empatia, il suo equilibrio mentale. Essere 'mamma' o 'papà' di qualcuno non è sufficiente.
Le famiglie vere sono dove c'è amore, cultura, rispetto per ogni tipo di altrui famiglia. Chi vive realmente un'esperienza di famiglia felice, non ha dubbio alcuno sul fatto che non conti il sesso dei tutori, l'identità di genere, ma i rapporti sani che si costruiscono fra persone.
Sono i conservatori a pensare che esista una lotta politica atta ad eliminare l'eterosessualità e la famiglia eterosessuale; di fatto, c'è solo la richiesta di riconoscere coloro che non sono eterosessuali quali persone a tutti gli effetti, con sentimenti, propensioni non diverse dagli eterosessuali.
In molte parti del mondo, le coppie delle stesso sesso possono adottare e crescere bambini con successo; l'importante è che ci sia amore e supporto nella famiglia e che il benessere del bambino sia tema centrale per la sua crescita.
Due persone dello stesso sesso possono essere considerate una famiglia e crescere bene un bambino: la ricerca ha dimostrato che i bambini cresciuti da genitori omosessuali hanno lo stesso livello di benessere emotivo, sociale e psicologico di quelli educati da genitori eterosessuali.
Il problema non è 'mettere al mondo figli' (fin dall'antichità esiste il sistema 'utero in affitto'), ma se si è adatti a crescere un bambino: a farlo diventare un adulto sano, mentalmente equilibrato, poiché è questo lo scopo fondamentale del prendersi cura di qualcuno: renderlo felice.
'Fare figli' non è atto obbligatorio: merita rispetto sia la coppia con figli che la coppia senza figli, che va considerata altrettanto una famiglia a tutti gli effetti.
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Cosa si intende per 'famiglia'.
La famiglia è spesso definita come un gruppo di persone legate da 'vincoli di sangue', di matrimonio, che condividono il loro tempo, le loro risorse e responsabilità per prendersi cura l'uno dell'altro; accade però che di essa facciano parte anche persone che spartiscono solo un legame d'affetto e riguardo reciproci, senza alcun vincolo.
In molte culture e società, la famiglia 'tradizionale' è composta da una madre e da un padre eterosessuali, ma ci sono molte altre configurazioni familiari, tra cui famiglie monoparentali, famiglie adottive e famiglie formate da genitori/tutori delle stesso sesso.
La famiglia può assumere molte forme diverse e può includere persone, di qualsiasi sesso o orientamento sessuale, che accudiscono un bambino o un adolescente. Non esiste una definizione di famiglia 'tradizionale' universalmente applicabile o accettata, così quanto non c'è una distinzione predefinita dei ruoli e dei comportamenti fra padre e madre o dei tutori all'interno di una famiglia. Le responsabilità e i comportamenti dei genitori o dei tutori possono variare ampiamente da famiglia a famiglia e dipendere da una serie di fattori, come le preferenze personali, le circostanze economiche e le responsabilità lavorative. Ciò che conta è che i genitori/tutori forniscano amore, supporto e un ambiente stabile e sicuro per i minori.
La definizione 'normale' non esiste scientificamente per indicare una qualità degli esseri umani, così quanto non esiste in etica; essa è stata coniata per consolidare pregiudizi, discriminazioni, fomentati dalla morale religiosa, cioè dalla maleducazione. Sono i conservatori, i tradizionalisti, a dividere le persone in modo binario (solo maschi e femmine eterosessuali), per convinzioni religiose: per loro enorme ignoranza su come sia davvero la realtà che li circonda.
La 'cultura' patriarcale lede chiunque: così come esistono donne imprigionate in stereotipi di ruolo 'materni' o 'iperfemminili', così accade che esistano 'maschi' nati e cresciuti in contesti per i quali è un dovere dimostrare il proprio 'eroismo sacrificante' di 'padre di famiglia' che si prende molte responsabilità. Quando, come uomo, sei cresciuto in un contesto patriarcale e 'ti sei fatto una famiglia', in tale stile retrogrado, diventa difficile mollare la presa sul 'tengo famiglia', tradendo le aspettative dei tuoi 'subordinati' (moglie, figli) e della società maschilista che ti circonda.
E' importante che i genitori/tutori lavorino insieme per stabilire le responsabilità e i comportamenti che funzionino meglio per loro e per i loro figli, indipendentemente dal loro sesso e dall'orientamento sessuale - che non contano quando si tratta di crescere un bambino.
Con il 'nato da' non si matura bene, come persone; con tutori che abbiano empatia e cultura invece si. Essere persone dotate di cultura ed empatia non dipende dall'identità sessuale, dal genere sessuale, ma dall'intelligenza che un adulto qualsiasi deve avere quando ha a che fare anche con bambini.
Gusti sessuali (non solo eterosessuali) e biologia di un corpo umano, non sono la stessa cosa. Si può nascere in un corpo femminile, ma essere attratti da corpi femminili - e non perché venga insegnato o qualcuno ci abbia influenzati, ma poiché la nostra specie umana è fatta così.
Essere sensibili, empatici, attenti alle esigenze altrui, non è legato in alcun modo al sesso o all'identità sessuale di una persona. Esistono soggetti di vario sesso e identità di genere che sono empatici, sensibili, attenti alle altrui necessità - così come accade il contrario.
Pecca di ingenuità colui che arrivi a pensare che i 'legami di sangue' offrano automaticamente anche amore e cure adeguate ad un bambino o ad un adolescente; non è così: esistono migliaia di minori abusati, molestati, schiavizzati e pure uccisi da familiari.
Avere una vagina e un pene 'funzionanti' garantisce di poter mettere al mondo un bambino, ma non di essere dei buoni tutori per un minore. L'omofobia di un genitore, di un adulto, è uno dei segnali da cui si comprende che tale soggetto è nato e cresciuto in un ambiente familiare, sociale, disfunzionale - cioè da 'cattivi' genitori.
L'omofobia è odio irrazionale, non supportato da alcuna logica ed è la prova oggettiva di essere cresciuti in un ambiente familiare disfunzionale. Tale odio irrazionale può essere superato tramite corretto approccio sanitario, rivolgendosi ad un buon psicologo.
I soggetti che si accaniscono contro terzi, che godono dell'altrui dolore (infliggendolo), rappresentano una delle specifiche sfumature che connotano chi è nato e cresciuto in una famiglia disfunzionale. Non tutti sono in grado di spezzare e imparare dal proprio dolore, ma lo rimettono in scena, continuamente.
Non è necessario vivere un'esperienza diretta di famiglia disfunzionale per capire quanto dolore comporti: può capitare, ad esempio, di assistere, all'interno del proprio condominio, ad episodi di maltrattamento di bambini e di occuparsene; o di incontrare persone che ti raccontano i loro traumi vissuti.
Il fatto che esistano molte realtà di famiglia disfunzionale definisce, scientificamente, che il sesso di un tutore, di un genitore, e la 'fertilità di una coppia' non incidono sull'educazione di un bambino o di un adolescente; ciò che rende davvero capace un genitore in ambito educativo è la sua cultura, la sua empatia, il suo equilibrio mentale. Essere 'mamma' o 'papà' di qualcuno non è sufficiente.
Le famiglie vere sono dove c'è amore, cultura, rispetto per ogni tipo di altrui famiglia. Chi vive realmente un'esperienza di famiglia felice, non ha dubbio alcuno sul fatto che non conti il sesso dei tutori, l'identità di genere, ma i rapporti sani che si costruiscono fra persone.
Sono i conservatori a pensare che esista una lotta politica atta ad eliminare l'eterosessualità e la famiglia eterosessuale; di fatto, c'è solo la richiesta di riconoscere coloro che non sono eterosessuali quali persone a tutti gli effetti, con sentimenti, propensioni non diverse dagli eterosessuali.
In molte parti del mondo, le coppie delle stesso sesso possono adottare e crescere bambini con successo; l'importante è che ci sia amore e supporto nella famiglia e che il benessere del bambino sia tema centrale per la sua crescita.
Due persone dello stesso sesso possono essere considerate una famiglia e crescere bene un bambino: la ricerca ha dimostrato che i bambini cresciuti da genitori omosessuali hanno lo stesso livello di benessere emotivo, sociale e psicologico di quelli educati da genitori eterosessuali.
I bambini non hanno pregiudizi, ma potrebbero maturarli qualora crescano in un ambiente patriarcale, poiché in esso si continuano ad assegnare, a torto, ruoli e diritti diversi a seconda dell'identità sessuale; potrebbero divenire, a loro volta, come i genitori, adulti ignoranti molesti.
Il problema non è 'mettere al mondo figli' (fin dall'antichità esiste il sistema 'utero in affitto'), ma se si è adatti a crescere un bambino: a farlo diventare un adulto sano, mentalmente equilibrato, poiché è questo lo scopo fondamentale del prendersi cura di qualcuno: renderlo felice.
Quello che conta per un bimbo, anche quando ne sei solo il tutore, è il rispetto che hai per lui: della sua integrità come individuo, della sua intelligenza. Più che di una famiglia, abbiamo tutti bisogno di una intera società sana, che ci ami, che ci rispetti e non ci molesti.
'Fare figli' non è atto obbligatorio: merita rispetto sia la coppia con figli che la coppia senza figli, che va considerata altrettanto una famiglia a tutti gli effetti.
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Bab El-Mandeb
Egitto, 1935. I servizi segreti sono in subbuglio: le truppe italiane stanno per invadere il Regno d’Etiopia. Due uomini e due donne, che sembrano non avere legami tra loro, si ritrovano protagonisti di un’avventura bizzarra e pericolosa: consegnare due auto blinde all’esercito etiope. Tra ostacoli ed imprevisti, l’antifascista Libertario Miccoli, il sergente maggiore Peter Cushing, la ballerina…
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L'estate in cui imparammo a volare – Kristin Hannah. Recensione di Alessandria today
Un racconto di amicizia, resilienza e seconde opportunità.
Un racconto di amicizia, resilienza e seconde opportunità. Kristin Hannah, celebre autrice di bestseller internazionali come L’Usignolo, torna con un romanzo delicato e commovente, L’estate in cui imparammo a volare. Questa storia esplora i legami profondi dell’amicizia femminile, affrontando temi come la perdita, la crescita personale e il potere trasformativo delle relazioni autentiche. Trama…
#Alessandria today#Amicizia tra donne#autrici di bestseller#Crescita Personale#Forza Interiore#Google News#introspezione emotiva#italianewsmedia.com#Kate Mularkey#Kristin Hannah#Kristin Hannah autrice#L&039;estate in cui imparammo a volare#Legami Profondi#Letture consigliate#libri emozionanti#libri sull&039;amicizia#libri sulle relazioni#libri sulle relazioni umane.#narrativa americana#narrativa contemporanea#narrativa emozionale#narrativa femminile#narrativa internazionale#narrativa intima#narrativa psicologica#Pier Carlo Lava#relazioni autentiche#romanzi bestseller#romanzi commoventi#romanzi di successo
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Esplorare l'attrattiva delle donne single mature a Roma
Roma, una città nota per la sua ricca storia e il suo fascino culturale, è anche un luogo in cui l'amore e la connessione prosperano. Tra le tante persone che cercano compagnia in questa splendida città ci sono donne single mature a Roma . Queste donne portano con sé una grande esperienza, passione e una profonda comprensione della vita, rendendole partner ideali per coloro che cercano relazioni significative. La loro maturità, unita all'ambiente romantico di Roma, offre un'incredibile opportunità per coloro che cercano di formare legami duraturi.
Perché le donne mature sono molto ricercate
Le donne mature possiedono qualità che le distinguono nel mondo degli appuntamenti. Fiducia, indipendenza e intelligenza emotiva sono tratti che molte donne mature single a Roma abbracciano. Queste donne hanno spesso una chiara comprensione di ciò che vogliono da una relazione, il che elimina le congetture che a volte possono accompagnare la scena degli appuntamenti. Hanno imparato preziose lezioni di vita che consentono loro di affrontare le relazioni con una mentalità equilibrata e ponderata, creando solide basi per impegni a lungo termine.
Il ruolo di un'agenzia matrimoniale a Roma
Per le persone che vogliono seriamente trovare un compagno di vita, agenzia matrimoniale roma offre una soluzione efficace. Queste agenzie sono specializzate nel mettere insieme persone che condividono gli stessi valori e obiettivi di relazione. Attraverso servizi di matchmaking personalizzati, un'agenzia matrimoniale può aiutare a promuovere legami autentici tra persone che la pensano allo stesso modo. Che tu sia un individuo locale o internazionale in cerca dell'amore a Roma, un'agenzia matrimoniale fornisce un approccio personalizzato per trovare una relazione significativa in una città rinomata per il romanticismo.
I vantaggi di utilizzare un'agenzia matrimoniale
Quando si cerca l'amore in una città movimentata come Roma, rivolgersi a un'agenzia matrimoniale offre diversi vantaggi. Innanzitutto, queste agenzie forniscono accesso a un database attentamente curato di individui che prendono sul serio l'impegno. Ciò riduce il tempo e gli sforzi solitamente spesi su app di incontri o incontri occasionali. In secondo luogo, le agenzie matrimoniali offrono riservatezza e professionalità, assicurando che i tuoi dati siano gestiti con cura. Per le donne single mature a Roma, queste agenzie forniscono un modo per entrare in contatto con individui che apprezzano le relazioni a lungo termine.
Creare connessioni durature attraverso la personalizzazione
Le agenzie matrimoniali di Roma spesso adottano un approccio personalizzato al matchmaking. Invece di affidarsi esclusivamente agli algoritmi, queste agenzie impiegano matchmaker che si prendono il tempo di comprendere i loro clienti a un livello più profondo. Imparando a conoscere preferenze, interessi e valori personali, queste agenzie possono creare abbinamenti più riusciti. Per le donne mature, in particolare, l'attenzione alla compatibilità assicura che le relazioni formate tramite questi servizi abbiano un forte potenziale di longevità e felicità.
Conclusione
Per chi cerca l'amore nella Città Eterna, non c'è momento migliore per esplorare le opportunità disponibili. La combinazione di donne single mature a Roma e i servizi professionali offerti da un'agenzia matrimoniale a Roma crea l'ambiente perfetto per formare relazioni significative e durature. Se sei pronto a intraprendere il tuo viaggio verso l'amore, considera la competenza e l'approccio personalizzato che un'agenzia matrimoniale può fornire. Per saperne di più su come puoi entrare in contatto con il tuo partner ideale a Roma, visita agenziaprettywomanitalia.it.
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Charlotte Perkins Gilman
Essere circondati da cose belle ha molta influenza sulle creature umane; fare cose belle ne ha di più. Mentre ci illudiamo che le cose rimangano uguali, queste cambiano proprio sotto i nostri occhi di anno in anno, di giorno in giorno.
Charlotte Perkins Gilman, scrittrice e poeta femminista, esponente di spicco del movimento di liberazione delle donne statunitensi, si è interessata approfonditamente alla relazione tra indipendenza economica, rispetto ambientale ed evoluzionismo.
Intellettuale a tutto tondo, ha militato all’interno di diverse organizzazioni impegnate nell’analisi della società umana, proponendo una prospettiva nuova sul ruolo della donna nella società e auspicando una liberazione sociale, sessuale ed economica.
La sua opera maggiormente conosciuta è La carta da parati gialla (The Yellow Wallpaper), del 1892, un racconto semi-autobiografico sulla depressione post-partum e l’isolamento delle donne.
Il lavoro di tutta la sua vita è stato quello di propugnare l’autoaffermazione delle donne, al di fuori dei ruoli stereotipati di madre e moglie.
Nata a Hartford, nel Connecticut, il 3 luglio 1860, era figlia di Mary Ann Fitch Westcott e Frederick Beecher Perkins. Sua zia è stata Harriet Beecher Stowe, l’autrice deLa capanna dello zio Tom.
La sua vita venne segnata, fin dalla più tenera età, da una serie di eventi drammatici: la perdita di un fratello, la salute cagionevole della madre, l’abbandono della famiglia da parte del padre. A causa della situazione economica precaria, si trasferirono spesso, cosa che le impediva di costruire legami stabili.
Vivendo un’infanzia di isolamento e solitudine, si rifugiava nella lettura, passione ereditata dal padre che, sebbene distante, non smetteva di consigliarle libri da leggere. Le difficoltà che segnarono la sua infanzia contribuirono al desiderio di indipendenza che l’ha accompagnata per tutta la vita.
Sin dall’adolescenza, si cimentò in diversi lavori, dava lezioni private, era stata cassiera e stata addetta alle vendite, dipingeva e vendeva carte intestate, cuciva tende e rammendava vestiti, realizzava volantini pubblicitari e vendeva i suoi acquerelli. Tuttavia, nonostante avesse talento, non si è mai considerata un’artista.
Nel 1882, dopo una relazione di quattro anni con l’amica di vecchia data Martha Luther, incontrò Charles Walter Stetson, giovane artista di Rhode Island che sposò due anni dopo. Dalla loro unione nacque una figlia, Katharine. Il parto le causò una terribile depressione curata anche in una casa di cura.
La nevrosi e l’insofferenza verso il convenzionale ruolo di moglie e madre la portarono a separarsi dal marito, nel 1888, e a trasferirsi a Pasadena, dove cominciò a dedicarsi totalmente alla sua carriera.
Ha fatto parte attiva del movimento nazionalista, che operava per porre fine all’avidità del capitalismo e alle distinzioni di classe, proponendo l’avvento di un genere umano migliore, pacifico, etico, democratico e realmente progressista. La sua poesia, Similar Cases, del 1890, che l’ha proclamata la poeta del Nazionalismo, era una critica satirica di coloro che resistevano al cambiamento sociale. Nel corso dello stesso anno, scrisse, in soli due giorni il suo racconto più famoso, The Yellow Wallpaper in cui esprimeva il suo pensiero riguardo l’oppressione sociale ed economica della figura femminile.
Si guadagnò l’attenzione del pubblico anche grazie al suo primo volume di poesie, In This Our World, del 1893, contenente settantacinque poesie divise in tre sezioni riguardanti i suoi principali interessi principali: Il Mondo, La Donna e Il Nostro Genere Umano.
In California iniziò anche a tenere conferenze e discorsi pubblici presso alcuni club femminili e fu attiva in varie organizzazioni femministe e riformiste, tra cui la Pacific Coast Women’s Press Association (PCWPA) di cui divenne presidente.
Complici la continua lotta alla povertà e le pretese della sua promettente ma poco remunerativa carriera, nel 1894, l’anno del definitivo divorzio da Stetson, mandò la figlia a vivere con il suo ex marito e la sua seconda moglie. Nonostante riconoscessi i diritti paterni, la lontananza da lei le provocò un’enorme sofferenza.
Nel 1896 ha rappresentato la California alla Suffrage Convention di Washington e all’International Socialist and Labor Congress in Inghilterra.
Il suo saggio Women and Economics: a Study of the Economic Relationship Between Men and Women as a Factor in Social Evolution (1898), tradotto una sola volta in italiano nel 1902 da Carolina Pironti col titolo La donna e l’economia sociale: studio sulle relazioni economiche tra uomini e donne come fattore di evoluzione sociale, è considerato uno dei testi fondamentali sull’origine della questione femminile e sulle relazioni economiche e sociali tra i sessi.
Nel 1900 ha sposato Houghton Gilman, un suo cugino avvocato a Wall Street.
Mentre scriveva compulsivamente e teneva conferenze in tutto il paese, attraverso The Forerunner, giornale che ha fondato e diretto, diffondeva le sue idee sui diritti delle donne e sul ruolo nella società, proponendo la riforma della casa, del matrimonio e del lavoro..
Nel 1932, le fu diagnosticato un carcinoma mammario incurabile che la portò a suicidarsi con un’overdose di cloroformio, il 17 agosto 1935, la decisione fu il risultato finale del processo di rivendicazione del diritto di poter scegliere in autonomia la propria sorte.
Sia nella sua autobiografia che nel provocatorio biglietto lasciato al momento della dipartita, scrisse che preferiva il cloroformio al cancro. Ha fatto della sua morte, come della sua vita, una “scelta di servizio sociale”.
Straordinariamente prolifica e popolare ai suoi tempi, dopo la morte era stata dimenticata, successivamente, è stata riscoperta dal movimento femminista alla fine degli anni Sessanta, grazie alla ristampa di Women and economics, che ha dato inizio all’approfondimento di buona parte della sua opera.
La critica femminista ha messo in evidenza la qualità anticipatoria delle sue analisi e delle sue proposte. A partire dalla fine degli anni ottanta, sono stati portati alla luce non solo gli aspetti positivi del suo pensiero, ma anche le problematicità di un’ideologia basata sul presupposto che la civiltà americana bianca fosse superiore.
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Iran al voto: chi sono i sei candidati?
Sei candidati, cinque conservatori e un riformista, si contendono la presidenza dell'Iran per il voto alle elezioni anticipate del 28 giugno, convocate dopo la morte dell'ex presidente ultraconservatore Ebrahim Raisi in un incidente in elicottero a maggio. Solo loro sono stati approvati dal Consiglio dei Guardiani, l'organo che supervisiona le elezioni nella Repubblica Islamica. Iran al voto ed i candidati: Said Jalili 58 anni, è considerato uno dei politici più estremisti del Paese. Ex segretario del Consiglio Supremo di Sicurezza, ha guidato i negoziati sul nucleare e si è opposto alla ripresa dei colloqui per ripristinare l'accordo del 2015, dal quale gli Stati Uniti sono usciti unilateralmente sotto la presidenza di Donald Trump. Nato a Mashhad come Khamenei, ha conseguito un dottorato all'Università Imam Sadegh, fucina ideologica del regime. Soprannominato il "martire vivente" per aver perso una gamba nella guerra Iran-Iraq come membro dei basij, la forza paramilitare iraniana sotto il controllo dei pasdaran, è membro del Consiglio per il Discernimento, principale organo consultivo della Guida Suprema. Ha fallito la corsa alla presidenza nel 2013 e nel 2021, ma potrebbe contare sul sostegno di alcuni dei collaboratori più stretti di Raisi. È uno dei due favoriti alla presidenza. Alireza Zakani Nato nel 1966, ha tentato di candidarsi nelle elezioni del 2013 senza successo, venendo poi ammesso nelle presidenziali del 2021, che hanno visto la vittoria di Raisi. Critico dei negoziati sul programma nucleare iraniano quando era parlamentare, è noto come il "carro armato rivoluzionario" per la sua retorica aggressiva e gli attacchi ai riformisti. Questo stile combattivo lo ha mantenuto anche come sindaco della capitale, ruolo che ha iniziato nel 2021, ottenendo notevoli risorse finanziarie e una certa indipendenza dal governo. Ha guidato la recente campagna di repressione per imporre l'hijab alle donne ed è soggetto a sanzioni dal Regno Unito per gravi violazioni dei diritti umani. Amir Hossein Ghazizadeh Hashemi 53 anni, medico di formazione, è un ex membro del Parlamento ed ex primo vicepresidente. Esponente della destra radicale, si è candidato alla presidenza nel 2021 senza successo. Raisi lo aveva poi nominato vicepresidente e capo della Fondazione per gli Affari dei Martiri e dei Veterani, una fondazione parastatale soggetta a sanzioni per aver indirizzato risorse a organizzazioni come Hezbollah. Tra i conservatori pragmatici o moderati sono inclusi Ghalibaf e Mostafa Pourmohammadi, come notato dal sito Amwaj. Mohammad-Bagher Qalibaf Nato nel 1961, è alla sua quarta candidatura a presidente ed è il grande favorito di queste elezioni. Ex sindaco di Teheran, ex comandante dei pasdaran durante la guerra Iran-Iraq e capo della polizia, Qalibaf si è vantato di aver represso manifestazioni con la violenza nel 1999 e di aver ordinato di sparare sui manifestanti durante le proteste del 2003. Appoggiato dai pasdaran, ha legami con la cerchia ristretta della Guida Suprema, Ali Khamenei, e gode del sostegno anche tra i centristi. È coinvolto in vari scandali per corruzione. Mostafa Pourmohammadi 64 anni, nato nella città santa sciita di Qom, è l'unico religioso ammesso alle presidenziali e ha poche possibilità di vittoria. Membro del "Comitato della Morte" che ha approvato l'esecuzione di migliaia di prigionieri politici alla fine degli anni '80, è stato ministro della Giustizia sotto Ahmadinejad e Rohani. Vanta un notevole pedigree nell'apparato, dalla burocrazia all'ufficio di Khamenei, passando per la magistratura e l'esecutivo. È stato squalificato quest'anno dalle elezioni per il rinnovo dell'Assemblea degli Esperti. Massoud Pezeshkian L'unico riformista ammesso alla corsa alla presidenza, 70 anni e di origine azera. Ha cresciuto tre figli da solo dopo la morte della moglie in un incidente. Parlamentare da due decenni, oltre a moderati e riformisti, la sua candidatura si rivolge anche ai circa 18 milioni di azeri. Pezeshkian si è espresso contro la mancanza di trasparenza del governo durante le proteste innescate dalla morte di Mahsa Amini nel 2022, mentre era in custodia della polizia morale. Medico esperto, è stato ministro della Sanità sotto il presidente riformista Mohammad Khatami (1997-2005) e ha criticato esplicitamente il governo sulla questione dell'hijab obbligatorio. Foto di jorono da Pixabay Read the full article
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Papa Francesco: "Aborto particolarmente grave e deprecabile come la maternità surrogata"
Nuovo post pubblicato su https://wdonna.it/papa-francesco-aborto-particolarmente-grave-e-deprecabile-come-la-maternita-surrogata/117467?utm_source=TR&utm_medium=Tumblr&utm_campaign=117467
Papa Francesco: "Aborto particolarmente grave e deprecabile come la maternità surrogata"
La forte opposizione della Chiesa sia verso l’interruzione volontaria di gravidanza, descritta come particolarmente severa e critica, sia verso le pratiche di maternità surrogata è ben nota.
La persona intervistata, genitore di tre bambini nati tramite surrogazione in Canada nel 2015, aveva precedentemente richiesto il sostegno del Papa. Lei esprime il suo punto di vista affermando che, sebbene la posizione della Chiesa contro la surrogazione, da lei definita gestazione per altri, sia ben stabilita, il documento ecclesiastico non distingue tra pratiche etiche e non etiche di questa procedura.
Sottolinea come, in nazioni come il Canada dove predomina la surrogazione altruistica, le donne si offrono volontariamente per aiutare altre coppie a formare una famiglia, senza ricevere compensi o avere legami genetici con il bambino. Nel 2015, Papa Francesco l’aveva contattata per promuovere l’inclusione dei suoi figli in una comunità di fede, un’iniziativa che descrive positivamente.
Surrogazione : bambini meri oggetti
Tuttavia, critica l’affermazione secondo cui la surrogazione ridurrebbe i bambini a meri oggetti, sostenendo invece che i suoi figli sono il risultato di un atto d’amore, indipendentemente da genere o orientamento sessuale, e che non sono mai stati visti come oggetti. Questo punto di vista solleva preoccupazioni sull’accoglienza dei bambini nati da genitori di diverse identità sessuali nella comunità cristiana.
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ATTIVITÀ IN ACCADEMIA MILITARE
GIURAMENTO 205° CORSO "FIEREZZA"
GIURA IL 205° CORSO “FIEREZZA”
Gli Allievi Ufficiali dell’Accademia Militare di Modena hanno prestato giuramento di fedeltà alla Repubblica Italiana
Nel Cortile d'Onore del Palazzo Ducale di Modena, sede dell'Accademia Militare, questa mattina gli Allievi Ufficiali del 205° Corso "Fierezza" hanno giurato in forma solenne, alla presenza del Capo di Stato Maggiore della Difesa, Ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone, del Capo di Stato Maggiore dell'Esercito, Generale di Corpo d'Armata Carmine Masiello, e del Comandante Generale dell'Arma dei Carabinieri, Generale di Corpo d'Armata Teo Luzi.
L'atto solenne, avvenuto al cospetto della Bandiera dell'Istituto e dinanzi al padrino del corso, Tenente Colonnello Gianfranco Paglia, Medaglia d'Oro al Valor Militare, ha suggellato l'ingresso degli Allievi Ufficiali nei ranghi dell'Esercito Italiano e dell'Arma dei Carabinieri e la loro adesione, intima e spirituale agli ideali, tradizioni e valori - cardini dell'etica militare - incastonati nella tradizionale formula del giuramento, pronunciata dal Comandante dell'Accademia Militare, Generale di Divisione Davide Scalabrin.
Alla cerimonia hanno, inoltre, presenziato le Autorità civili e religiose del territorio, tra le quali il Sindaco, Gian Carlo Muzzarelli, il Prefetto, Dott.ssa Alessandra Camporota e il Rettore dell'Università di Modena e Reggio Emilia, Prof. Carlo Adolfo Porro, nel segno dei più solidi e vissuti legami tra le Istituzioni vive del Paese.
Il Capo di Stato Maggiore della Difesa si è rivolto ai giovani Allievi Ufficiali evidenziando che “Il Capo dello Stato, il Ministro della Difesa, tutte le Istituzioni e tutti i cittadini guardano a noi, ma soprattutto a voi, che siete il futuro come presidio di democrazia, di libertà e quale sicuro punto di riferimento per la sicurezza e la stabilità. Io vi chiedo di essere rappresentanti e interpreti autorevoli dei più alti valori che ispirano l'operato delle Forze Armate nella società italiana di cui siamo partecipi - ne siamo parte integrante - e di essere all'altezza delle grandi aspettative che i nostri concittadini hanno su di voi. Io mi aspetto che, con il vostro esempio, con la vostra perspicacia, con la vostra energia giovanile, assicuriate quel continuo travaso di esperienze e di valori che è alla base del necessario processo di osmosi fra la società e le Forze Armate.”.
Il Capo di Stato Maggiore dell'Esercito, rivolgendosi ai futuri Comandanti, ha sottolineato che "giurando fedeltà alla Repubblica Italiana, vi siete assunti la responsabilità di difenderla con la Costituzione e le libere Istituzioni che la incarnano. È un contratto che firmate davanti al Tricolore, è un patto d'onore che vi lega alla Patria - ha precisato il Generale Masiello. Sarete Comandanti di donne e uomini - ha proseguito - per i quali il vostro esempio e la vostra capacità di crescere, evolvere e servire insieme a loro, costituirà la più alta forma di educazione.
Prendetevi cura di loro e siate messaggeri e interpreti del nostro mondo presso la nostra società, attraverso un reciproco travaso di esperienze e conoscenze.
La vostra è una missione nobile, ma difficile! Richiede impegno, massima onestà e rettitudine, continuo studio e aggiornamento, costante adeguamento delle tecniche, incessante applicazione delle nuove tecnologie, per contribuire ad uno strumento militare organizzato e moderno, che dia corpo, in nome e per l'affermazione dei valori di pace, giustizia e libertà, a una deterrenza reale, credibile e percepibile da tutti, e quindi, dissuasiva."
Il 205° corso "Fierezza" è frequentato da 230 Allievi Ufficiali, dei quali 216 italiani e 14 stranieri, provenienti da undici paesi diversi. L'evento è stato trasmesso in diretta streaming, sulle piattaforme social dell'Esercito, per consentire di condividere un atto così importante con tutti coloro che, impossibilitati a partecipare, interagiscono nella vita dei cadetti.
L'Accademia Militare di Modena, istituita il 1° gennaio del 1678 con il nome di Reale Accademia, è oggi l'Istituto di formazione militare a carattere universitario, responsabile della formazione iniziale dei futuri Ufficiali d’Arma e medici del ruolo normale dell’Esercito Italiano e dell’Arma dei Carabinieri, in un percorso di studi che porterà al conseguimento della laurea in Scienze Strategiche, Ingegneria, Medicina e Chirurgia, Veterinaria, Giurisprudenza, Chimica e Tecnologie Farmaceutiche... ben fatto ⭐️🇮🇹⭐️🇮🇹 Cappelloni, buona fortuna 🇮🇹⭐️🇮🇹 #UnaAcies
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Festa della Donna: come celebrare l'8 marzo in base all'Oroscopo
ARIETE – Ti piace l’idea di trascorrere una serata con le tue amiche. Puoi organizzare una notte di giochi da tavolo e tisane aromatiche, immergendoti in un’atmosfera ludica e rilassante. In questa serata di divertimento e spensieratezza, condividi risate e strategie con donne che apprezzano la socialità e il calore dell’amicizia, creando legami tra un boccale di birra o un calice di vino e…
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