#gruppo Ratti
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A Napoli e Torino gli infami in divisa con casco manganellano a sangue chi protesta contro il genocidio in atto di Israele a Gaza quando la RAI giustifica tale atto come 'autodifesa' con tanto di fake news sui fatti del 7 ottobre; a Scordia, in provincia di Catania, paese dove io vivo, un gruppo di ratti prende di mira uno Sprar e aggredisce alcuni ospiti quando le FF.OO. sono altrove.
Più che Polizia di Stato, è Stato di Polizia. Sono pur sempre degli infami.
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Recensione a caldo della Serie Broken World di Kate L. Mary
Sarà colpa delle temperature bollenti, non lo so, ma mi sentivo proprio in vena di qualche recensione a caldo. E tra gli ultimi libri che ho letto figurano i romanzi di questa serie zombie che, nonostante io non ami gli zombie, mi ha comunque colpito.
La serie è inedita in italiano ed è formata da 6 libri, più un settimo che è una specie di spin off e un ottavo che è una specie di sequel ambientato anni dopo la serie. Io qui in questa sede vi parlerò solo della serie principale di sei libri.
1. Broken World
2. Shattered World
3. Mad World
4. Lost World
5. New World
6. Forgotten World
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Trama: Quando un virus mortale si diffonde nel paese, Vivian Thomas parte per la California nella speranza di vedere la figlia che ha dato in adozione. Poi la sua macchina si guasta e lei si trova di fronte a una scelta. Arrendersi o accettare un passaggio da due fratelli che sembrano dei poco di buono: Angus e Axl. Vivian sa che l'offerta comporta dei rischi, lei è una donna sola e attraente perchè faceva la spogliarellista di lavoro e loro sono due uomini robusti, ma è pronta a tutto pur di raggiungere sua figlia, perciò accetta e sarà la sua salvezza. Il virus si sta diffondendo in mdo fulmineo e quando il gruppo arriva in California, la maggior parte della popolazione è stata spazzata via. ma il peggio è che poco dopo i morti iniziano a tornare in via come zombie. Vivian e gli altri si rendono conto che la mancanza di elettricità o acqua corrente è l'ultimo dei loro problemi, ma anche che avere avuto una vita dura da bassifodi ha preparto sia lei che i fratelli a quanto li aspetta: un mondo pericoloso senza più regole. Ora Vivian deve capire come essere madre nelle circostanze più spaventose, far fronte agli sbalzi d'umore aggressivi di Angus e risolvere la sua crescente attrazione per il fratello minore Axl. Durante la ricerca di un posto sicuro dove andare, raccolgono un pomposo miliardario che potrebbe essere la risposta a tutti i loro problemi. Fidarsi di lui significa addentrarsi nel deserto del Mojave e possibilmente rischiare la vita, ma con le strade invase e nessun altro a cui rivolgersi, sembra che potrebbe essere la loro unica possibilità di sopravvivenza.
Punti a favore della serie:
1. Nonostante il tema zombie qui sia trattato in modo classico non risulta comunque banale, e viene dosato bene, non è mai troppo, anzi sono più gli umani che gli zombie qui a fare paura spesso.
2. I personaggi non sono mai troppo buoni, troppo perfetti, troppo eroi, troppo positivi o troppo negativi, ma hanno molte sfumature sia di bianco che di grigio, nessuno è del tutto buono o del tutto cattivo, tutti hanno difetti, tutti si scoraggiano, tutti si deprimono, tutti si incavolano. Non ci sono eroi qui, come è normale in circostanze così estreme l’egoismo regna spesso sovrano, anche se vorrebbero loro stessi che non fosse così.
3. La scrittura non è male, semplice, scorrevole, forse alcune scene sono un po troppo telefonate e i pensieri di lacuni personaggi poco coerenti a ratti, ma nulla di grave.
Punti a sfavore della serie:
1. Il fatto che la serie non contenga eroi o personaggi particolarmente eroici o generosi o carismatici un po si fa sentire. La loro assenza è realistica, ma un po’ deprime perchè in tali circostanze tutti vorrebbero degli eroi o personaggi positivi a controbilanciare la disperazione del momento, ma qui non si fanno sconti e alla lunga il lettore si deprime pure lui. Anche la storia d’amore principale, che comunqe non è super centrale alla storia, non è poi così positiva viste le circostanzee non mi ha mai convinto del tutto.
2. Meglio non affezionarsi ai personaggi siete avvertiti anche se sembrano importanti l’autrice non risparmia quasi nessuno.
3. le ambientazioni non sono male ma non sono super approfondite quando in alcuni casi sarebbe utile lo fossero. Alcune cose vengono introdotte ma non spiegate mai bene.
A volte sembrava quasi che l’autrice dopo averci mostrato un lato positivo di un personaggio dovesse per forza smontare il nostro entusiasmo mostrandoci subito un suo lato negativo e i lati negativi in quasi tutti i personaggi superavano i lati positivi, ma nel complesso la serie è comunque scritta bene e specie il secondo libro è molto bello, il mio preferito tra tutti, perciò se siete in cerca di una lettura post apocalittica con zombie che non sia troppo assurda o stupida o banale o stereotipata o splatter e sapete leggere in inglese, ve la consiglio veramente. Secondo me se siete fan della serie THE WALKING DEAD dovrebbe piacervi. Inoltre la serie non manca di citare anche famosi film con zombie.
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Un'istituzione razzista, omofoba, misogina, non meno del fascismo: questa è la "chiesa di Roma".
La chiesa cattolica è palesemente omofoba, misogina, razzista: si espone in una pressante propaganda contro la libertà di autodeterminazione delle donne, contro di chi non sia eterosessuale, e contro pure le altrui religioni; è un'istituzione identica nei disvalori al fascismo, perché, come in altri, casi essa collabora con regimi.
Mussolini contò sull'appoggio del papa per assicurare il consenso dei cattolici al proprio regime, procurandosi una "legittimità morale".
Pio XI (Achille Ratti) confidò in Mussolini affinché lo aiutasse a restaurare il potere della Chiesa in Italia.
La breccia di Porta Pia, nel 1870, aveva segnato la fine del potere temporale (della chiesa cattolica) in Italia.
Attualmente, la chiesa cattolica misogina, omofoba capeggiata da Papa Francesco appoggia le posizioni misogine e omofobe di Giorgia Meloni, la quale è nota per anche per la sua partecipazione al gruppo misogino, omofobo conservatore Vox.
Corretto è puntualizzare che, nel momento in cui un sacerdote della chiesa cattolica chieda denaro in funzione dei suoi "riti magici" (battesimo, comunione, cresima, matrimonio in chiesa, benedizione di persone o cose...), non gli va dato altro una copia dell'art. 643 C.P.
#chiesa cattolica#fascismo#analfabeti funzionali#analfabeta funzionale#Storia#Papa#accordi con il Fascismo#regime#regimi#omofobia#Vox#Giorgia Meloni#Papa Francesco#chiesa di Roma#fanatismo religioso#religione#potere#consenso#dittatura#Mussolini#@sonoponzio#Ponzio Pilato#analfabeti funzionale e dove trovarli
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2024, le prime escursioni dell'anno
Le prime escursioni dell'anno sono:
14 gennaio, Monte Santa Croce m.518 (Appennino Ligure) 21 gennaio, Anello del Redentore (Appennino Ligure) 28 gennaio, Forti Richelieu e Ratti, Torre Quezzi, con gruppo SMF
Le schede delle escursioni sono disponibili sul sito sezionale.
#montagna#outdoors#cailiguregenova#trekking#escursione#italia#fotografia#sentieri#appennino#fortidigenova
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28 set 2023 08:00
IL FINTO DIVORZIO TRA MARCELLO DELL’UTRI E LA MOGLIE - “SI SONO ACCORDATI PER EVITARE I SEQUESTRI” - SECONDO L’ANTIMAFIA L’EX SENATORE DI FORZA ITALIA E MIRANDA RATTI CONTINUANO A VIVERE INSIEME, NONOSTANTE ABBIANO SCIOLTO IL LORO MATRIMONIO NEL 2020. IL MOTIVO? SALVARE I BENI E FAR RICEVERE A LUI I SOLDI DI SILVIO BERLUSCONI COMPRESI QUELLI DEL LASCITO NEL TESTAMENTO OLOGRAFO - NEL PROCESSO A PALERMO I PM RITENGONO CHE IL PATRIMONIO DELL’EX SENATORE SIA FRUTTO DI UN RICATTO A BERLUSCONI. AGLI ATTI C’È ANCHE UNA TELEFONATA NELLA QUALE LA MOGLIE CHIAMA IL MARITO E GLI CHIEDE DI… -
Da open.online
L’ex senatore Marcello Dell’Utri ha divorziato dalla moglie Miranda Ratti. La separazione consensuale risale all’11 luglio 2019, lo scioglimento del matrimonio al 10 giugno 2020. Ma secondo la Direzione Investigativa Antimafia lo ha fatto per finta. Per salvare i beni e per far ricevere a lui i soldi di Silvio Berlusconi. Compresi quelli del lascito nel testamento olografo.
A parlare degli affari di famiglia dell’ex Publitalia condannato per concorso esterno in associazione mafiosa è una relazione di consulenza dei periti della procura di Firenze, che indaga su Dell’Utri per le stragi del 1993 a Milano, Firenze e Roma. La relazione indaga i flussi finanziari che hanno dato vita al gruppo Fininvest-Mediaset nei primi anni Settanta e una nota della Dia del 15 settembre scorso sui rapporti economici tra i due.
La relazione della Dia
A parlare del matrimonio di Dell’Utri è oggi Il Fatto Quotidiano. Nella nota di 154 pagine c’è un capitolo legato alla “Separazione legale fittizia dei coniugi Marcello Dell’Utri e Miranda Ratti. Secondo l’Antimafia «le elargizioni economiche dirette a Dell’Utri da parte di Berlusconi negli anni non hanno avuto mai interruzione».
E all’interno di questo quadro la separazione consensuale dei due coniugi costituirebbe «un ulteriore strumento per rendere non aggredibili da parte dell’autorità giudiziaria i beni riconducibili a Dell’Utri, e strumento per consentire a Berlusconi di far pervenire, o quanto meno lo è stato per il passato, a Dell’Utri, tramite Spinelli (Giuseppe, 81 anni, il ragioniere che si occupa delle spese della famiglia Berlusconi, ndr) elevate somme di denaro formalmente svincolate da rapporti tra i due».
(...) la Dia scrive che i due coniugi «non hanno mai messo in atto comportamenti giuridici omologabili all’abbandono del tetto coniugale o tipici delle coppie che si separano». Visto che non hanno mai abbandonato l’ambiente domestico comune. E ancora: «Dagli accordi per l’invio delle somme di denaro per pagare gli avvocati di Marcello Dell’Utri, agli espedienti per sollecitare il finanziamento da parte di Silvio Berlusconi delle spese di ristrutturazione delle unità immobiliari a loro riconducibili, alla condivisione di alcuni accorgimenti per attribuire ad altri la titolarità dei beni a loro riconducibili».
Il processo di Palermo
Agli atti c’è anche una telefonata nella quale la moglie chiama il marito e gli chiede di aprirgli la porta perché ha dimenticato le chiavi in casa. Questo dimostra, secondo la Dia, che entrambi continuano a condividere lo stesso ambiente domestico. La relazione si trova agli atti del processo di Palermo sulla proposta di confisca dei beni a Dell’Utri. La Cassazione ha dato torto alla procura, che aveva chiesto il congelamento dei beni della moglie e dei figli. I pubblici ministeri ritengono che il patrimonio dell’ex senatore sia frutto di un ricatto a Berlusconi.
Grazie al presunto ruolo di mediatore che Dell’Utri avrebbe avuto nei rapporti del gruppo con la mafia. Nella sentenza del giugno 2022 il tribunale ha ritenuto non provata la relazione. Perché, ha motivato, i soldi potrebbero trovare una spiegazione alternativa nell’amicizia tra i due.
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Dal mio romanzo #gliaudaci
Mi chiesi se la somiglianza tra questi esseri immondi scaturisse dalla routine dei loro festini satanici,
dalle dame bianche che li inebriavano dalla mattina alla sera di droghe,
dalle lauree false accumulate per autotitolarsi comprate nei paesi dell’Est o via web;
dalle case monegasche per le amanti acquistate con i tesoretti dei loro partiti, lasciti milionari di vecchie rimbambite e circuite dalle ammalianti parolone di cicisbei
navigati;
dai palazzi opulenti pieni di starlette e faccendieri dai passati oscuri,
dalle auto blu di alto lignaggio per sentirsi
pari d’Inghilterra,
dal collezionismo compulsivo di denaro e
di opere d’arte;
dagli orologi svizzeri accumulati in serie e
dalle vacanze abbronzate, cafone e smargiasse.
Che si annoiassero a tal punto, fino a nausearsi così tanto
da ricercare in un infoiamento di gruppo distrazioni che finivano poi in fuitine scabrose, incestuose e nottambule?
Era quindi per questo motivo che ero certo di riconoscere nei loro tratti antropomorfi la stessa genia?
Che s’accoppiassero in ammucchiate selvagge con il favore delle tenebre dentro i loro ministeri in sabba rituali, alcolici e carnascialeschi come cani rabbiosi e sgravassero poi, come ratti, grappoli d’eredi da piazzare nei futuri scranni per perpetrare le discendenze?
#romanzo #robertonicolettiballatibonaffini #lettureconsigliate #autore #lombroso #politicaitaliana #italia #libro #scrittura #etica #ladri #clan #topi #oscurantismo #medioevo #banditi
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98º Anniversario della Canonizzazione di Santa Teresa di Gesù bambino, Santa Patrona di questo gruppo.
Oggi 17 maggio ricorre l’anniversario della canonizzazione di S. Teresa di Gesù Bambino, avvenuta nell’Anno Santo 1925 per volontà di Papa Pio XI il quale non lesinò per la piccola santa, la prima da lui canonizzata, le più magniloquenti lodi: “la stella del mio pontificato”, “capolavoro della natura e della grazia", “una parola vivente di Dio”, “cosa venuta di cielo in terra a miracol mostrare”…con queste ultime parole Papa Ratti dedica alla sua Teresina addirittura i versi che l’innamoratissimo Dante aveva composto per la sua Beatrice nella Vita Nova.
Da ricordare la bellissima omelia pronunciata il 17 maggio di quel 1925 , con cui i fedeli della Chiesa universale vengono invitati a porsi sotto il suo patrocinio: “Perciò, Venerabili Fratelli e diletti Figli, vivamente desideriamo che tutti i cristiani si rendano degni di partecipare a questa larghissima effusione di grazie, patrocinata dalla piccola Teresa; ma molto più vivamente desideriamo che guardino a lei con diligenza per imitarla, comportandosi come fanciulli, perché, se non saranno tali, secondo quanto dice Cristo, verranno esclusi dal regno dei cieli. Se da tutti verrà percorsa questa via dell’infanzia spirituale, tutti vedranno quanto facilmente si potrà realizzare quella correzione della società umana che abbiamo proposto fin dagl’inizi del Nostro Pontificato e soprattutto indicendo il Giubileo Massimo”.
PREGHIERA A SANTA TERESA DI LISIEUX
Cara piccola Teresa del Bambino Gesù, grande Santa del puro amor di Dio, vengo oggi a confidarti il mio ardente desiderio. Sì, molto umile vengo a sollecitare la tua potente intercessione per la grazia seguente… (esprimerla: La protezione e diffusione di questa Missione, per la protezione e le grazie che ha bisogno ogni membro di questo gruppo di preghiera, perché si uniscano al gruppo una legione di piccole anime fedeli e molto devote di Gesù, aggiungere richieste di grazie personali ).
Poco tempo prima di morire, hai chiesto a Dio di poter trascorrere il tuo Cielo facendo del bene sulla terra. Hai anche promesso di spandere su di noi, i piccoli, una pioggia di rose. Il Signore ha esaudito la tua preghiera: migliaia di pellegrini lo testimoniano a Lisieux e nel mondo intero. Forte di questa certezza che tu non rigetti i piccoli e gli afflitti, vengo con fiducia a sollecitare il tuo aiuto. Intercedi per me presso il tuo Sposo Crocifisso e glorioso. Digli il mio desiderio. Egli ti ascolterà, perché tu non gli hai mai rifiutato nulla sulla terra.
Piccola Teresa, vittima d’amore per il Signore, patrona delle missioni, modello delle anime semplici e confidenti, mi rivolgo a te come una grande sorella molto potente e amorevolissima. Ottienimi la grazia che ti chiedo, se questa è la volontà di Dio. Sii benedetta, piccola Teresa, per tutto il bene che ci hai fatto e ti auguri di prodigarci ancora fino alla fine dei mondo. Sì, sii mille volte benedetta e ringraziata di farci così toccare in qualche modo la bontà e la misericordia dei nostro Dio! Amen.
Preghiera a Santa Teresa di Gesù Bambino
Santa Teresa di Gesù Bambino, che durante la tua esistenza terrena hai amato Dio sopra ogni cosa e ti sei offerta vittima al Suo amore misericordioso, aiutami a rendere preziosi tutti gli istanti della mia vita, trasformandoli in atti di vero amore.
Concedimi di seguire la tua piccola via, di vivere cioè nello spirito di evangelica semplicità e umiltà, in un totale abbandono ai voleri del Signore.
Insegnami ad accettare ogni sofferenza come dono prezioso fatto a chi più ama.
Possa anch'io chiudere la mia vita terrena ripetendo le tue ultime parole: Dio mio, ti amo.
La Preghiera per diventare piccoli*
Estratta dal Messaggio di venerdì 2 marzo 2012.
“Padre Celeste, aiutami a diventare piccolo come un bambino, ai Tuoi Occhi. Chiedo che le Tue Grazie siano riversate su di me, così che io possa rispondere al Tuo Appello per salvare tutti i Tuoi figli. Amen.”
Per saperne di più http://messaggidivinamisericordia.blogspot.com/2018/11/la-santa-patrona-del-nostro-gruppo.html
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Gruppo Marzotto
Gruppo #Marzotto #gruppomarzotto #perfettamentechic #felicementechic #matteomarzotto
Il Gruppo Marzotto S.p.A. è una fabbrica tessile italiana, con sede a Valdagno, in provincia di Vicenza. Oggi il gruppo Marzotto rappresenta il primo gruppo industriale tessile italiano per fatturato, dipendenti ed espansione internazionale.
Gruppo Marzotto è stata fondata nel 1836 come Lanificio Luigi Marzotto & Figli da Luigi Marzotto (1773-1869). Incominciò come piccola attività a conduzione…
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#Antonio Favrin#Christof Andreae#Conte Andrea Donà dalle Rose#Davide Favrin#Estethia#Estethia & nbsp#Faber Five#Fratelli Tallia di Delfino#G.B. Conte#Gianfranco Ferrè#Girmes#Gruppo Bassetti#Gruppo Marzotto#Gruppo Marzotto S.p.A.#gruppo Ratti#Gruppo Schneider#Guabello#Hugo Boss#Lanerossi#Lanificio Fratelli Tallia di Delfino#Lanificio G.B. Conte#Lanificio Guabello#Lanificio Luigi Marzotto & Figli#lanificio Novà Molisana#Linificio e Canapificio Nazionale#Liteksas#Marlane#Marlboro Classic#Marzotto#Marzotto Fabrics
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BRITCHES: STORIA DI UNA LIBERAZIONE - Basta delfinari
E' la notte del 20 aprile 1985.
Un gruppo di persone con il volto coperto entra nei laboratori dell' Università della California a Riverside per liberare gli animali e trova lei.
Britches, cucciolo di macaco dalla coda mozza di poche settimane, con le palpebre cucite e un dispositivo attaccato alla testa che emette suoni acuti a cadenze regolari. Il cucciolo è aggrappato a un feticcio di spugna, triste surrogato della madre.
Tolta alla vera madre appena nata, Britches fa parte di uno studio sulla cecità umana.
I fili di sutura sono troppo spessi per un cucciolo di quelle dimensioni, i tamponi sugli occhi luridi, Britches è traumatizzato e in cattive condizioni.
Il Fronte di Liberazione Animale documenta tutto, dalla liberazione alla cura e alla successiva riabilitazione.
Il presidente del Consiglio Americano Ciechi, Dr. Grant Mack definisce l' esperimento su Britches come "uno dei più ripugnanti e mal concepiti sprechi di tempo e denaro di cui abbia mai sentito parlare".
Assieme a Britches quella notte trovano la libertà anche 467 topi, gatti, opossum, piccioni, conigli e ratti, per un totale di 1115 animali.
Britches ha vissuto 20 anni, trascorsi al Primarily Primates Sanctuary, in Texas, che accoglie primati salvati dai laboratori.
https://goo.gl/zdu5Pq
https://goo.gl/R5AQKM
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Robot & Margherite - Trailer from Tommaso Terigi on Vimeo.
Written and directed by Viola Folador
Production: Istituto Cinematografico Michelangelo Antonioni Executive Producer: Marco Crepaldi Executive Producer: Tommaso Terigi Producer: Vanessa Magni
Starring: Milo- Gabriel Bellavita Nina- Greta Finotto Ben- Tommaso Folci Dom – Timoteo Simonetta Luna – Giulia Marolli Spia intergalattica – Leonardo Cesana Signor Nemo- Giovanni Battezzato Babbo - Steve Annoni Nonno – Guido Tonetti Waitress – Alessia Cerri
Extras: Gabriele Ratano, Edoardo Severgnini, Ylenia Boiocchi, Luigi Simone della Corte, Samuele Satta, Gabriele Pavesi, Norman Colombo, Chiara Tenconi, Giulia Cafagna.
Production manager: Fabio Landi 1^ AD: Pietro Ciron 2^ AD: Norman Colombo Copy secretary: Chiara Tenconi PA: Giulia Cafagna, Emiliano Oggero, Claudio Torreggiani Runner: Ivan Drago
DOP: Tommaso Terigi 1^ Camera Assistant: Rocco Cirifino, Danilo Cataldo 2^ Camera Assistant: Daniele Furini, Martina Amoruso Steadycam: Marco Artusi Gaffer: Francesco Gentili, Nicola Ciovati Eletrician: Andrea Corbani, Dario Saggio, Alessandro Micelli, Luca Pallaro Macchinisti: Daniel Diliberto, Mustapha Mezzi
Set Designer: Isotta Santus Set Designer Assistant: Antea De Matteis Props Man: Leonardo Bolocan, Christian Vendramini Makeup&Hairstyling: Neha Bigatti Stylist: Sarah Rosignoli, Chiara Rossano
Location recording: Lorenzo Crippa e Tommaso Simonetta
Casting coordinator: Nicole Ferrari, Prince Hakin Goem Gruppo Casting: ICMA attori Kids Agency: Class Evolution
Editing: Luther Blissett, Triplo Film Color Correction: Claudio Beltrami
Sound: Okra Audio Editor: Lorenzo Crippa Sound Design: Tommaso Simonetta Original Score: Diego Guarnieri e Tommaso Simonetta
Animation: Triplo Film Grafics: Anna Pirota
Film developing: Frame|24| Service: Video Design
Students Tutor: Luca Casartelli Trasporti: SB Production Driver: Antonio Praticò
Catering: Valà, Ristorante Sempione, La trattoria il cantuccio. Backstage: Mario Tesauro, Emanuele Moroni Set photographer: Sasha Titarenko, Giorgia Agati, Francesco Salemme, Teo Rasta.
Thanks to: Istituto Cinematografico Michelangelo Antonioni, Prealpina, Valà, Laura di Leonardo e Valentina Cantoni, Comunità Sichem, Bruna Dentella, Andrea Taverna, Stefano Beggiato, Max Colombo, Lariulà, Elena Formenti, Beshoy Habib, Maria Elisabetta Bernoi, Cottage il Filo Casorate Sempione, Alessandra Valli, Elga Oltremari, Giancarlo Finotto, Falconi Maila, Falconi Fulvio, Caputo Vanessa, Roberto Minotti, Teo Rasta, Guido Smider.
Special thanks to: Troupe e Cast, studenti ICMA, Marco Crepaldi, Fabio Landi, Tommaso Terigi, Pietro Ciron, Luca Casartelli, Vanessa Magni, Giancarlo Ratti, Giada Bossi, Paolo Folador, Giuliana Comolli, Irene Taverna, il gruppo Selfie, team topidifogna, Claudio Beltrami, Francesco Gentili, Marco (Cano)poli, Alvise Barbaro, Andrea De Simone, Silvia Arrigoni.
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Il top del peggio dei social, della politica, della società, delle tv e dei quotidiani sulla guerra Russia Ucraina:
1. La Nato è solo un’organizzazione difensiva e mai ha invaso uno Stato sovrano (Bosnia 1994-95, Serbia 1999, Afghanistan 2001, Libia 2011);
2. Il Battaglione Avoz non è un gruppo neonazista (basta vedere il simbolo e l’idolatrazione di Stepan Bandera per capire che non è neonazista);
3. il presidente Zelensky ha sempre condannato gli ultranazionalisti ucraini (Anrdy Paruby, presidente della Rada ucraina, ritratto con la Boldrini allora presidente della camera dei deputati, ha ritenuto Hitler un maestro e il presidente Zelensky aveva conferito alla Rada un’onorificenza a un soldato di Pravy Sektor, altro gruppo paramilitare neonazista);
4. Servizio del Tg1: nel 1905, i bolscevichi al potere repressero la rivolta di Odessa (in realtà era una scena del film La Corazzata Potemkin dove Fantozzi riteneva il film “una cagata pazzesca”, così come il servizio del tg della RAI e tutto il resto del giornalismo italiano);
5. Marc Innaro, il prof. Orsini, gli articoli de La Stampa sui gruppi paramilitari neonazisti del 2014 e l’articolo de Il Manifesto “L’arte della guerra” tutti silurati solo per aver documentato le origini della guerra in Ucraina, di come la Russia è intervenuta militarmente e perché la NATO si è estesa a Est e non Mosca;
6. la violenta russofobia dei liberal socialdemocratici e progressisti superando sempre più a destra i Salvini, i Meloni, Casa Pound e ratti fascisti vari e permessa sui social network;
7. Israele che afferma che “la guerra non è la soluzione” quando giornalmente bombarda illegalmente la Siria e uccide i palestinesi come i peggiori nazisti;
8. l’apertura e l’accoglienza dei profughi ucraini scappati dalla guerra, a parte yemeniti, siriani, libici, afghani, iracheni e africani (non sono profughi ma “invasori”);
9. la “sensibilizzazione” dei media e della politica riguardo la quesitone ucraina tralasciando lo Yemen bombardato dagli amici di Renzi, la Siria, l’Iraq, l’Afghanistan, la RF di Jugoslavia e la Libia;
10. l’eroica “resistenza” degli ucraini contro gli invasori e “cattivi” russi attraverso l’elogio dei neonazisti e l’umiliazione di Bella Ciato da parte di una cantante filo banderista;
11. la censura di ogni forma di critica, dissenso, obiezione e ragionamento sulla questione ucraina e ogni opposizione alla NATO in difesa del libero e democratico Occidente (come ai tempi del regime fascista) per creare più consenso favorevole possibile;
12. la censura dei media, delle agenzie di stampa e di informazione russa, di canali di informazione seriamente liberi e indipendenti bollati come “disinformazione” filorussa;
13. affermare ancora Putin che sia comunista e vuole ricostruire l’Unione Sovietica, che in realtà è anticomunista e rivuole la Grande Russia imperiale;
14. la censura nei social a ogni riferimento alla Russia e all’Unione Sovietica, specie la bandiera sovietica nel Reichstag;
15. manifestazioni per la pace con bandiere di Pravy Sektor e l’appoggio al presidente ucraino Zelensky che sta facendo marcire civili ucraini per poterli usare come scudo umano per incolpare i russi;
16. lo striscione della Cuvra Sud dell’Hellas Verona che incita i russi e gli ucraini a bombardare Napoli sbagliando però la coordinate (che peraltro bombarderebbero Verona che Napoli);
17. l’accoglienza di Salvini in Polonia messo alla gogna dal sindaco per la sua maglietta con Putin e che il Capitano (senza palle) voleva solidarizzare con l’Ucraina;
18. il peggio del governo e della politica italiana sulla questione ucraina facendo aumentare di due euro un litro di benzina, le bollette di luce, gas e i prezzi degli alimenti;
19. Vladimir Putin paragonato a Josif Stalin o ad Adolf Hitler, paragone veramente ripugnante e squallido;
20. le sanzioni contro la Russia, l’esclusione degli atleti dalle olimpiadi e da tutte le competizioni sportive, la censura dei media russi, l’estromissione di artisti, cantanti e musicisti russi da ogni evento musicale e artistico.
#guerra#ukrainian russian war#russia#ukraine#ucraina#informazione#giornalismo#politica#musica#arte#sport#social network#social media#il peggio del peggio#schifo#vergogna#tv#media#merda
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Rafael, Anita Blake stavolta per me è morta
Ho letto l’ultimo libro di Laurell K. Hamilton della serie Anita Blake appena uscito in America.
Titolo: Rafael
Autore: Laurell K. Hamilton
Serie Anita Blake libro n. 28
Link: https://amzn.to/2Xuna5Q
Trama: Rafael, re dei ratti mannari, sta affrontando una sfida alla sua corona. E vuole che Anita, uno dei suoi più stretti alleati, lo aiuti a sconfiggere un pericoloso avversario diverso da tutti quelli con cui ha combattuto prima. Più giovane di lui e con dei segreti oscuri. E quel che è peggio alcuni dei ratti mannari temono che Rafael sia troppo dipendente da Anita e dai suoi legami con il mondo dei vampiri. Credono che in America ci sia posto solo per un re soprannaturale, e che Rafael potrebbe mettere gli interessi dei suoi alleati vampiri davanti ai loro, se messo alle strette. Rafael dovrà riconquistare la fiducia del suo popolo per trovare il potere di cui ha bisogno per salvare sé stesso e i suoi sudditi da un pericolo che nessuno ancora sospetta.
La mia opinione: Io ce la metto tutta giuro. Cerco di trovare qualcosa di positivo in tutti i libri della serie di Anita, compresi gli ultimi, anche se cadiamo nel ridicolo, la prendo sul ridere e ci scherzo su. Ma anche io ho dei limiti e stavolta li abbiamo superati.
Passi che ormai la serie è ufficialmente deragliata dal binario da tempo.
Passi che Anita si faccia ancora talmente tante pare mentali e abbia talmente tanti complessi che nemmeno Dawson Creek sotto steroidi. Si sente sempre presa di mira e giudicata per il suo stile di vita, e qui capisco e per il suo aspetto, e qui non capisco perchè è assurdo ormai. Ma dico siamo nel 2021, se Anita vivesse in Giappone ancora ancora potrei capire se da straniera si sentisse fuori luogo a volte o adocchiata con diffidenza, ma In America? Solo perché ha qualche tratto ispanico? Non esiste.
Passi anche che Anita ha ormai talmente tanti amanti più o meno occasionali, che nemmeno quando esce il nuovo Iphone c’è tanta fila da fare. E quando c’è da fare sesso di gruppo li deve sistemare come un regista in un film porno, ma considerando la loro sensibilità.
Passi anche che Jean Claude le ha chiesto di sposarlo ormai 9 o 10 libri fa, ma ancora il matrimonio non è nemmeno all’orizzonte (e Laurell K. Hamilton sforna solo un libro all’anno se va bene perciò sono 10 anni che aspettiamo questo matrimonio).
Ma NON ACCETTO che dopo due libri, il numero 26 e 27, dove mi aveva illusa che stessimo risalendo la china perché c’era stato pochissimo sesso, quasi niente, e più azione, ora mi proponga questo romanzo.
Non lo accetto. Perché non è possibile che il libro n. 28 di una serie sia quasi direttamente collegato come trama al n. 10. NON è POSSIBILE. In questo libro si parla tantissimo di Narcissus, di Asher e del loro ruolo all’interno dell’unione di Anita e a come le azioni di Asher e quelle di Anita collegate a lui abbiano creato problemi a Rafael. E se ne parla come fosse successo l’altro ieri!!!!!!!!!! Narcissus in chains è un libro del 2001 (edizione americana) risale a esattamente 20 anni fa!!!!!!!! E qui la Hamilton butta lì riferimenti a quello molto importanti per la trama, riferimenti ad Asher, alle sue iene...come se io potessi ricordare!!!!!!! Ok so chi è Narcissus e ho un vago ricordo che apparteneva ad Asher, ma cavolo Laurell! Non mi puoi regredire così. Alcuni personaggi presenti nel libro e nominati neanche sapevano più chi erano.
E poi come se non bastasse, dopo che per venti libri, almeno quando appariva, Asher è stato il cattivone di turno: egoista, geloso, possessivo, vendicativo, ora Anita butta lì in mezza frase al centro di un dialogo che non c’entra nulla che è in terapia e che ora che prende degli psicofarmaci è molto meglio e il suo psicologo ha detto che il suo comportamento era colpa di uno squilibrio biochimico. Uno squlibrio biochimico....!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!? Un vampiro??????????????? Ma stiamo scherzando???????????????
E poi da quando Raafel è così innamorato e zerbino di Anita? Quando è successo tutto questo tenersi per mano come due piccioncini? Quando dormivo????????????????!!!!!!!! O così tanti libri fa che non lo ricordo??????????
No questo è troppo, veramente troppo e la goccia che ha fatto traboccare il vaso è stato il topo con cui fa amicizia Anita, in stile Cenerentola, solo molto più dark e schifoso. E il bello è che il topo le risponde pure quando lei parla (con i licantropi ratti che devono tradurre perché lei non lo capisce, nonostante tutti i cavolo di poteri che ha).
No. Basta io qui chiudo. HO tenuto duro fino adesso in una vana speranza di ripresa, perché in fondo a volta era ridicolo leggere questi libri e prenderli in giro, e perché fa fan di vecchia data mi sarebbe piaciuto leggere del matrimonio tra Anita e Jean Claude (e mezzo mondo conosciuto).
Ma questo è troppo. Non accetto di regredire con la trama a vent’anni fa. Abbandono la serie ufficialmente e la lascio al suo destino.
Citazione chiave dal libro:
“It’s not that simple, Benito.” (Anita) “Everything is simple if you do not complicate it,” he said. I wasn’t sure what I would have said to that. (Anita)
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The Untamed, Coraggio giovanile (episodi 44, 45, 46)
I nostri eroi si sono dunque messi in viaggio per raggiungere i Monti della Sepoltura, dove i burattini d'ombra hanno fatto la loro ricomparsa.
Lungo la strada si fermano presso una casa alla ricerca di cibo, e qui si imbattono in una vecchia conoscenza: Mian Mian, ora donna sposata con una bambina.
Ricordo che ai tempi Mian Mian ebbe il coraggio di difendere Wuxian davanti ai Capi Clan, arrivando addirittura ad abbandonare il Clan Jin, non potendo più accettare la loro ipocrisia (pride).
Dopo sedici anni, continua a difendere la memoria del Patriarca di Yiling insegnando alla figlia che non deve avere paura di lui perché era una brava persona.
Wuxian e Mian Mian sono felici di ritrovarsi, e anche a me fa super piacere rivederla, non solo perché è praticamente l'unico personaggio femminile ancora in piedi, ma anche perché è un personaggio che ho sempre apprezzato molto, nonostante sia marginale.
È una ragazza simpatica, assennata e gentile, capace di mostrare coraggio e lealtà a chi se lo merita. È diventata una donna in gamba, in grado di cavarsela nelle caccie notturne e di prendersi cura della sua famiglia, senza perdere quella freschezza che aveva in giovane età.
Carino il momento in cui Wuxian regala alcune monete alla bambina attingendo dalla borsa di Lan Zhan, che ormai usa come conto corrente da cui prelevare tutte le volte che vuole perché "tanto non sono soldi miei." XD.
Dopo aver salutato la famiglia, Wuxian e Lan Zhan incontrano anche Wen Ning, che li sta seguendo di nascosto dalla Torre della Carpa Dorata per essere la loro guardia del corpo, cosa che fa di lui un altro shipper della coppia.
È tutta la vita che Wen Ning è abituato a dipendere da qualcun altro, prima da sua sorella, e poi da Wuxian. Non è mai riuscito a costruirsi una vita indipendente, anche ora non riesce a staccarsi da Wuxian e a vivere una vita sua, cosa che capisco, e lo trovo adorabile nella sua lealtà, ma allo stesso tempo mi dispiace per lui e spero che possa percorrere la sua strada un giorno.
Wen Ning ha eliminato tutti i burattini d'ombra lungo la strada in modo da rendere sicuro il cammino per Lan Zhan e Wuxian. Riprendendo il cammino, i tre passano per la stessa città in cui Wuxian e Lan Zhan si erano incontrati tanto tempo prima, quando erano andati al ristorante con A-Yuan.
Sono ricordi che fanno sorridere Wuxian, e che allo stesso tempo gli lasciano dentro una profonda tristezza, E IO NON VEDO L'ORA CHE LAN ZHAN GLI DICA DI AVER SALVATO QUEL BAMBINO.
Dopo aver abbattuto altri burattini d'ombra lungo il sentiero, i tre arrivano finalmente ai Monti della Sepoltura, e qui non può che venire fuori la parte emotiva, sia per i personaggi che per noi spettatori.
Quello è il posto in cui Wuxian e Wen Ning hanno vissuto gli anni più difficili delle loro vite, nascosti come ratti in quel buco, esiliati e additati dal resto del mondo. È triste vedere come quel posto è stato ridotto e abbandonato, un posto che Wuxian e i Wen hanno comunque cercato di rendere abitabile e di cui si sono presi cura.
Le voci di quelli che sono stati la sua famiglia risuonano nelle orecchie di Wuxian, Wen Ning cerca di confortarlo con un piccolo sorriso, ma entrambi non possono fare a meno di essere assaliti da una certa rabbia intrisa di dolore. Wuxian aveva cercato di rendere quel posto un piccolo paradiso per i Wen, e ora tutto è perduto. Non volendo fermarsi a ricordare quel passato così doloroso, proseguono dentro la grotta, dove trovano niente poco di meno che i giovani discepoli.
Lan Sizhui, Lan Jingyi, Jin Ling, Ouyang Zizhen, ci sono tutti, tutti legati come salami.
Intrappolati in quella grotta da due giorni, ormai stressati, Jin Ling e un altro ragazzo si mettono a litigare, creando putiferio. Wuxian manda avanti Wen Ning con la spada, e tutti i ragazzi se la fanno sotto alla vista del Generale Fantasma, che però non fa loro alcun male e anzi gli taglia le corde liberandoli.
I ragazzi Lan sono felici di vederli, non importa se Lan Zhan si è schierato con il Patriarca di Yiling, sorridono quando lo vedono e lo salutano con rispetto. Sizhui saluta anche Wuxian usando il suo vero nome, dimostrando di non avere problemi con lui nonostante abbia scoperto chi è veramente. E non mette in dubbio nemmeno per un secondo che sia stato lui a rapirli e a portarli lassù, per lui è chiaro che Wuxian è venuto per salvarli.
I ragazzi hanno avuto modo di conoscere Wuxian durante le avventure alla Città di Yi, e non gli importa cosa i loro genitori dicono di lui. Preferiscono fidarsi di quello che hanno visto, piuttosto che ascoltare le dicerie della gente, e ciò mi rende molto orgogliosa di loro.
Jin Ling è l'unico che non si mostra felice di vedere Wuxian (deve rispettare la sua natura di tsundere). Credo che stia ancora processando quello che è successo, e sembra che non sappia bene come comportarsi. Credo che una parte di lui sia ancora arrabbiata, ma sono anche sicura che non odia Wuxian, ma non va di certo a chiedergli scusa.
Quando si avvicina a lui con aria seria, non solo Lan Zhan, ma anche Sizhui e Jingyi coprono Wuxian mettendosi davanti a lui, per impedire a Jin Ling di fare qualsiasi cosa possa avere in mente. Jingyi non va molto per il sottile:
"Stai cercando di ferirlo un'altra volta??"
ADORO come Jingyi non può fare a meno di stare zitto e sputa sempre fuori quello che ha da dire, dimostrando di essere un Lan un po' particolare. È gentile e caritatevole, ma rispetto alla seria rigidità del Clan Lan, lo vedo più sciolto, sorridente e peperino.
Potrei davvero stare assieme a questi ragazzi per ore e ore senza stancarmi mai.
Mentre si stanno preparando per andarsene, sulla montagna giungono i vari Capi Clan e i genitori dei ragazzi, che corrono subito ad abbracciare i parenti. C'è anche Jiang Cheng, che mi fa subito morire quando sbotta verso Jin Ling:
"Perché sei ancora lì? Aspetti la morte??"
Affettuosissimo.
La cosa bella di questa serie è che qualunque relazione prendi in considerazione, che sia amore, amicizia, famiglia, hanno tutte qualcosa di speciale e di interessante. Jiang Cheng e Jin Ling, sono una bellissima accoppiata di zio e nipote che non sanno esprimere il loro affetto se non in modo totalmente tsundere.
A rappresentare il Clan Lan c'è lo Zio di Lan Zhan, che chiama il nipote come se fosse un bambino di cinque anni, invitandolo a raggiungere il suo fianco, al che non posso fare a meno di pensare: "Col cavolo!!!"
Lan Zhan rivolge un saluto rispettoso allo zio, ma non abbandona Wuxian, rimanendo fermamente accanto a lui, di nuovo, davanti a tutti.
A questo punto partono le accuse verso i due. Lan Zhan comincia a essere malvisto perché ha scelto di stare dalla parte di quello che agli occhi di tutti sembra essere il diavolo, mentre Wuxian viene accusato di aver rapito i ragazzi e di averli portati su quella montagna.
Wuxian nega l'accusa e fa notare che guarda caso sono tutti presenti tranne Jin Guangyao e il suo amichetto Lan Xichen. Coincidenza?
Ma a quanto pare questi cultori vogliono essere scemi fino in fondo, e continuano a rincarare la dose, accusando Wuxian delle perdite che hanno subito durante la battaglia alla Città Senza Notte sedici anni fa. Perché quando c'è un confronto tra le due parti Wuxian sembra sempre il mostro della situazione e gli altri cultori dei poveri agnellini senza peccato?
Forse vi siete dimenticati che vi eravate tutti riuniti per ucciderlo. Come sedici anni fa, questi cultori ragionano con due pesi e due misure: quello che vale per loro, non vale per Wuxian. Loro erano liberissimi di ucciderlo, ma quando lui ha voluto uccidere loro, eh no, non va bene.
Un cultore comincia a sbraitare contro Wuxian, incitando la folla alla giustizia, e tutti che gridano alla sua morte.
BRANCO DI PECORE ERANO, BRANCO DI PECORE SONO RIMASTI.
Ammetto che posso capire la rabbia per quelli che hanno perso parenti durante quella battaglia, ma questi cultori sono totalmente accecati dal pregiudizio, dall'ipocrisia e dall'ottusità. Se uno dice una cosa, gli vanno tutti dietro, forti del fatto di essere in gruppo e quindi hanno la faccia tosta di fare gli spavaldi con Wuxian.
E Wuxian è davvero il bersaglio della folla, che lo accusa di tutto e di più, ma Wuxian, giustamente, non vuole assumersi la responsabilità anche di crimini che non ha commesso. Per esempio non è lui a controllare i burattini d'ombra che si sono risvegliati, è colui in possesso del Sigillo della Tigre ad avere questo potere. È curioso, fa poi notare, come Wen Ning sia ancora tutto intero dopo che un certo Clan aveva assicurato di averlo ridotto in cenere.
La folla sussurra pensierosa, ma prima che si possa continuare la discussione vengono attaccati da un'ondata di burattini d'ombra. Quando i cultori usano i loro poteri per difendersi, qualcosa non va, sputano sangue e rimangono feriti. A quel punto spetta a Wuxian, Lan Zhan e Wen Ning difendere il gruppo.
Lan Zhan difende lo zio. Wuxian difende Jiang Cheng, rimanendo preoccupato nel vederlo perdere l'energia spirituale.
E DITELO CHE VI VOLETE BENE!
È chiaro che Wuxian e Jiang Cheng tengono l'uno all'altro, ma c'è anche molta tensione tra di loro, cose non dette. Questi fratelli mi fanno esasperare, ma li adoro.
Quando Sizhui incita tutti a rientrare nella caverna per ripararsi all'interno, quel simpaticissimo personaggio che è Su She (ebbene sì, c'è anche lui) ha il coraggio di dire di non entrare, che è sicuramente una trappola.
Guarda, per me puoi anche restare qui fuori a morire.
Ouyang Zizhen concorda con Sizhui e fa notare al padre che se Wuxian avesse voluto far loro del male lo avrebbe già fatto. Questi ragazzi mi rendono sempre più orgogliosa ogni scena che passa. Sono il futuro del mondo della coltivazione, ed è già chiaro ai miei occhi che stanno diventando degli adulti migliori dei loro genitori.
Sono giovani, avventati e un po' inesperti, ma sono genuini, in gamba, coraggiosi, intelligenti. Loro non si basano sulle dicerie, ma su quello che vedono. Non sono delle pecore, ma ognuno ha il suo pensiero (vedi il bisticcio tra Jin Ling e Sizhui). Sono leali, onesti, possiedono quell'innocenza spensierata della loro età.
Mi piace come ognuno di loro ha il fegato di dire ciò che pensa, dallo scontroso Jin Ling, al pacato Sizhui, all'onesto Jingyi, e riuscire 1) a essere amici nonostante le divergenze, 2) a non mancare comunque di rispetto agli adulti.
Rientrano quindi tutti quanti all'interno della caverna, primo su tutti Nie Huaisang, che a detta sua è lì "solo per far numero" (top). Alla fine anche Su She si decide ad entrare. Una volta all'interno, parte una bella chiacchierata su come è possibile che tutti i cultori presenti abbiano perso i loro poteri nel momento in cui sono stati attaccati dai burattini d'ombra.
Innanzitutto, Wuxian fa notare che ora per lui sarebbe il momento perfetto se volesse ucciderli tutti, visto che sono rimasti senza energia, e di certo i giovani discepoli non sarebbero in grado di fermarlo. È un po' come se stesse dicendo: "Siete tutti alla mia mercé, ma guardate, non vi sto facendo nulla, non sono io il vostro nemico."
Fa poi sfoggio della sua astuzia cominciando a ragionare su tutte le possibilità per capire la perdita dei poteri, con i discepoli che subito lo seguono e si mettono pure loro a ipotizzare, dimostrando di saper usare il cervello al contrario dei genitori.
Quando Su She letteralmente scassa i maroni a Wuxian (per l'ennesima volta), invitando gli altri a non parlare con il nemico, Lan Zhan lo mette al posto suo e lo zittisce con l'incantesimo del silenzio. Della serie: nessuno deve osare parlare male di mio marito.
Ora che non può più infastidirlo, Wuxian continua col suo ragionamento, e capisce che Su She si sta comportando in modo strano dall'inizio, quando non voleva che entrassero nella caverna, come se avesse voluto che morissero tutti.
In questa scena ho particolarmente amato Jingyi, totalmente dalla parte di Wuxian e Lan Zhan, che si lancia in un'offensiva verso Su She, criticandolo per aver tradito il Clan Lan ma comunque copiando i loro metodi di coltivazione. Jingyi dimostra non solo di avere il coraggio di affrontare gli adulti e criticare con molto giudizio le loro scelte, ma di essere anche orgoglioso e fiero del suo Clan, senza però sfociare dell'arroganza. La cosa bella è che il maestro Lan è proprio accanto a lui, eppure non rimprovera nemmeno per un istante la schiettezza del ragazzo. Non può parlare come Jingyi, ma non può nemmeno dargli torto, perché quello che dice è molto sensato.
È proprio grazie a Jingyi, che critica le scarse capacità nella musica del Clan Su, che Wuxian riesce a spiegarsi la perdita dei poteri dei cultori: mentre stavano tutti risalendo il sentiero della montagna, i Lan e i Su hanno suonato i loro guqin per combattere i cadaveri e, di nascosto da tutti, Su She ha suonato una melodia della Raccolta del Caos, dettaglio che gli altri hanno scambiato come i soliti errori commessi dal Clan Su. I cultori, avvelenati da quella melodia maligna, hanno perso temporaneamente la loro energia spirituale, in modo che i burattini potessero ucciderli tutti più facilmente. Wuxian non si limita ad accusare Su She, ma si spinge oltre, chiedendosi chi può aver rubato la Raccolta del Caos dai Meandri delle Nuvole:
"Una persona di alta carica che è in grado di uscire liberamente dai Meandri delle Nuvole..."
Chissà chi è!
Wuxian continua, svelando tutto il piano di Jin Guangyao e Su She: hanno catturato i discepoli portandoli ai Tumuli e attirando così i cultori adulti che si sono subito precipitati, li hanno avvelenati facendogli perdere i poteri spingendoli quindi a morte certa. In questo modo Jin Guangyao si sarebbe sbarazzato di tutte le famiglie, e la colpa sarebbe ricaduta sul Patriarca di Yiling, visto che il tutto è successo nel suo territorio e nessuno avrebbe creduto alla sua innocenza.
Wuxian finge di avere le pagine segrete della Raccolta del Caos, fa per consegnarle al maestro Lan così che possa controllarle, portando Su She a smascherarsi perché cercando di attaccarlo rivela di essere ancora in pieno possesso della sua energia spirituale. Completamente smascherato, Su She se la svigna con il talismano da teletrasporto, rivelando di essere l'uomo mascherato che seguiva Wuxian e Lan Zhan.
La situazione precipita in pochi istanti, i burattini d'ombra si riversano a decine verso le porte della grotta, e Wen Ning non riesce più a trattenerli. Sizhui non ci pensa due volte e corre ad aiutarlo, seguito da Jin Ling.
MA QUANTO MI RENDONO ORGOGLIOSA QUESTI DUE RAGAZZI.
Pochi giorni fa stavano a litigare, e ora li vedo combattere fianco a fianco, dimostrando di avere un coraggio da leoni.
A questo punto Wuxian si spoglia (la faccia del maestro Lan è impagabile) e disegna sulla sua veste delle tracce di sangue, facendo di se stesso una bandiera attira spiriti. In questo modo attirerà i cadaveri verso di sé, Lan Zhan lo aiuterà a ucciderli e gli altri potranno scappare.
Jingyi rimane colpito da questo gesto, talmente colpito che si offre volontario per fare anche lui da esca (amoreee), ma Lan Zhan gli dice di ascoltare Wuxian.
I due saltano fuori e si mettono all'opera, Wuxian con il flauto e Lan Zhan con la spada, i burattini sono attirati verso di loro e i cultori possono quindi fuggire. Una volta al sicuro lungo il sentiero, propongono di andare a riposarsi al Pontile del Loto. Sì ok, ma Lan Zhan e Wuxian? Li lasciate indietro? Jiang Cheng non vuole andarsene in quel modo, ma gli altri sono sicuri che i due non hanno possibilità di salvarsi.
Che merde umane.
Sedici anni fa vi siete schierati tutti insieme contro Wuxian, gli avete dichiarato guerra e lo avete portato alla morte, ora lui vi ha chiaramente fatto capire di non essere vostro nemico, ha smascherato tutti i piani di Jin Guangyao, ha fornito spiegazioni a tutti, vi ha aiutati, vi ha salvati, ha salvato i vostri figli, e questo nonostante tutta la merda che gli avete sempre buttato addosso. E adesso ve ne volete andare lasciandolo indietro come un povero cretino?
Non meritavate di essere salvati.
Ok che non hanno energia spirituale e quindi non possono combattere contro i burattini d'ombra, ma potrebbero almeno aspettarli e vedere se sono feriti e se hanno bisogno di soccorso. E invece se ne vogliono andare e tanti saluti, ste pecore. Non ho visto uscire dalla bocca di nessuno di loro neanche un misero "grazie".
I ragazzi, Dio li benedica, protestano all'idea di andarsene, Sizhui è ansioso e preoccupato, e appena vede Lan Zhan e Wuxian comparire lungo il sentiero corre loro incontro, preoccupatissimo nel vedere Wuxian fisicamente spossato, e colpito, quasi con le lacrime agli occhi, vedendo che genere di sforzo abbia compiuto per salvarli tutti.
Wuxian crolla per lo sforzo e sviene addosso a Sizhui mormorando il nome di A-Yuan, cosa che porta Wen Ning a cominciare a fare qualche collegamento.
Sul molo, in attesa di preparare le barche, mentre i cultori stanno a spettegolare tra di loro, Wen Ning si avvicina ai ragazzi con l'intenzione di parlare con Sizhui. Mentre gli altri ragazzi si mostrano spaventati davanti al Generale Fantasma e non osano avvicinarsi, Sizhui prende coraggio e fa un passo avanti, rassicurato dall'atteggiamento tranquillo e rispettoso di Wen Ning.
Questa è una scena molto potente e importante per i due personaggi. Wen Ning domanda a Sizhui quale sia il suo nome, dove sono i suoi genitori, se è stato bene in tutti quegli anni. Sizhui, che non capisce bene la natura di quella curiosità, si mostra però molto gentile, si rivolge all'altro chiamandolo Signor Wen e non più Generale Fantasma, e risponde a tutte le sue domande, raccontandogli di essere stato cresciuto da HangWang Jun, che lo ha sempre trattato bene e che per lui è come un padre.
Wen Ning gli regala una farfalla di legno che ha comprato poco prima, cosa che stupisce e sconvolge Sizhui, perché è lo stesso giocattolo che ha preso lui stesso al mercato pochi giorni fa, un giocattolo a quanto pare molto importante per lui, anche se ancora non riesce a capire il perché. Quando Wen Ning vede che Sizhui possiede la stessa farfalla che gli ha appena regalato, non può fare a meno di guardarlo con occhi sconvolti e pieni di lacrime, preda di una grande emozione.
Ammetto che rivedendo la scena mi sono commossa. Wen Ning pensava di aver ormai perso tutta la sua famiglia, sua sorella, lo zio, la nonna e tutti gli altri. Pensava di essere l'unico Wen rimasto al mondo. Pensava di essere solo. E ora scopre che una parte della sua famiglia è ancora viva. Una piccola parte, ma è qualcosa di preziosissimo per lui. È una grande emozione. Wen Ning non glielo dice, ma capisce che Sizhui è A-Yuan, e scoprire che quel bambino che credeva morto in realtà è ancora vivo, sta bene ed è un così bravo ragazzo, deve essere qualcosa di inestimabile per Wen Ning. Io stessa faccio fatica a esprimere a parole quello che provo nel vedere questa scena. So solo che è molto potente, e non solo per Wen Ning, ma anche per Sizhui, che vede questa nuova versione del Generale Fantasma, una versione nuova e diversa da quella descritta dalle dicerie: quello che ha davanti agli occhi è solo un giovane uomo gentile, tranquillo, un po' impacciato e rispettoso. Ben diverso dal mostro di cui tutti hanno sempre parlato. Sizhui è estremamente aperto di mente, poco incline ai pregiudizi, disposto ad ascoltare e pronto a provare compassione, e impiega pochi istanti per entrare in contatto con Wen Ning e cominciare a simpatizzare con lui.
E siccome a questa serie piace insistere molto sull'emotività, ecco che entra in gioco Jin Ling, che guarda torvo Wen Ning da tutta la scena, e lo capisco: in fondo ha davanti l'uomo che ha ucciso suo padre.
Qui Jin Ling ha un crollo, e la cosa mi spezza il cuore. Comincia ad arrabbiarsi, sguaina la spada puntandola addosso a Wen Ning, è agitato e trema tutto, e si vede bene che ha il magone. Quando spinge via Sizhui perché tenta di fermarlo, gli altri ragazzi lo rimproverano e come sempre criticano la sua mancanza di educazione. Non capiscono che Jin Ling non si comporta così perché è antipatico e basta, ma perché porta dentro un grande dolore: suo padre, sua madre, Wen Ning e Wuxian, sono tutte persone morte una volta, ma perché agli ultimi due è stata data una seconda possibilità mentre i suoi genitori devono rimanere morti? Perché lui deve crescere senza genitori e deve invece stare in contatto con le persone che i suoi genitori glieli hanno portati via?
Il dolore e la rabbia per l'ingiusta perdita gli hanno plasmato un carattere scontroso, reso ancora più accentuato dalle continue critiche che gli vengono sempre mosse. E più gli altri gli ricordano di non avere avuto un'educazione, più gli fanno del male e più lui si inasprisce.
Sentendo i rumori dei ragazzi, Wuxian esce dalla barca e si avvicina, chiedendo a Wen Ning cosa sia successo. Wen Ning abbassa la testa dispiaciuto e si prende subito la colpa, cosa che fa arrabbiare ancora di più Jin Ling, che continua a tenere la spada puntata verso di lui, ma tuttavia incapace di usarla. Wuxian lo invita ad abbassare l'arma, cosa che provoca nel ragazzo una reazione straziante: crolla in ginocchio e scoppia a piangere, stringendo al petto la spada di suo padre, rifiutandosi di lasciarla andare.
Mentre Jin Ling dà sfogo al proprio dolore, anche Wuxian e Wen Ning devono fare i conti col proprio, e soprattutto con i sensi di colpa. Soprattutto Wen Ning, perché è stato lui stesso a uccidere Jin Zixuan. Non lo ha fatto apposta, ma questo non cambia che un bambino innocente è rimasto orfano in tenera età e che ora deve ritrovarsi di fronte l'assassino di suo padre, un uomo con cui il suo amico Sizhui sta addirittura simpatizzando.
Riguardo i personaggi di Wuxian, Sizhui e Jin Ling ho letto un commento molto carino e significativo: "L'orfano Jin Ling rappresenta il più grande errore/colpa di Wei Ying nel momento in cui butta fuori il suo dolore per aver perso i genitori. Sizhui, l'unico discendente dell'odiato Clan Wen, rappresenta l'immensa bontà di Wei Ying. Il combattimento interiore di Wei Ying si manifesta nella lotta tra questi due, e la loro riconciliazione in seguito è Wei Ying che arriva a patti con il suo errore e va avanti con la sua coscienza pulita."
Jiang Cheng vede Jin Ling piangere e lo chiama a sé chiedendogli cosa sia successo, ma il ragazzo non può far altro che continuare a singhiozzare in silenzio.
Non so bene per quale motivo, ma c'è chi ha ancora il coraggio di puntare il dito contro Wuxian chiedendogli che intenzioni ha a stare lì sul molo, al che Ouyang Zizhen interviene in sua difesa, arrivando ad affrontare addirittura il padre.
Quando le barche sono pronte a salpare, i due fratelli di Yunmeng si scambiano un lungo intenso sguardo, Jiang Cheng con l'espressione dura e Wuxian speranzoso che il fratello gli dia il permesso di venire, permesso che alla fine sembra arrivare:
"Hai ancora il coraggio di tornare al Pontile del Loto?"
JIANG CHENG, È INUTILE CHE TENTI DI NASCONDERLO, TANTO LO SAPPIAMO CHE GLI VUOI BENE.
Lo guarda duramente come se volesse ammazzarlo, ma in realtà si preoccupa per lui e gli permette di tornare in quella che è anche casa sua.
Quando arrivano al Pontile del Loto Wen Ning si fa parte e decide di non entrare, non essendo la sua presenza molto gradita. Sizhui gli corre vicino per tenergli compagnia, e i due si mettono a chiacchierare.
Ammetto che il momento in cui Wuxian varca l'ingresso del molo mi fa sempre venire un nodo in gola. Mi sento sempre emotiva quando si tratta del Pontile del Loto, perché penso alla famiglia Jiang, ormai distrutta, penso a Shijie, ai due fratelli, a tutto quello che hanno passato e sopportato, a come erano una volta e a come sono adesso. La storyline di Yunmeng è per me estremamente dolceamara. Anche Wuxian è emozionato nel tornare a casa dopo tutto quel tempo, ma almeno non è da solo e ha Lan Zhan al suo fianco.
I vari cultori prendono posto nella sala principale per discutere di quello che è successo. Wuxian accenna anche lui a fare un passo all'interno per entrare, ma Jiang Cheng lo fulmina con lo sguardo lasciando lui e Lan Zhan sulla porta di casa stile barboni.
Ok, Jiang Cheng è un maledetto tsundere, ma possiamo parlare di come sia diventato un CAPO CLAN CON I CONTROCAZ**I?? Cioè:
Non ho mai avuto una forte empatia per Jiang Cheng, ma ammetto di sentirmi orgogliosa per lui nel vederlo sedersi sul trono con tanta sicurezza ed ergersi davanti ai presenti a testa alta. Il Jiang Cheng delle prime puntate era un adolescente geloso ed insicuro, che combatteva con la sua poca autostima e che doveva fare i conti con il suo senso di inadeguatezza. Ha rischiato di veder spazzato via il suo Clan, ha perso i genitori, la sorella, il cognato, ha dovuto crescere il nipote orfano e occuparsi da solo del Clan. Ci credo che negli anni si è indurito. Ha dovuto rafforzarsi per sopravvivere e non essere schiacciato dagli altri.
Ora, seduto sul trono nella sala principale, ha il completo controllo della situazione, e ci viene mostrato come gli altri cultori gli portino gran rispetto. Sono sicura che sua madre sarebbe orgogliosa di lui se lo potesse vedere. E anche suo padre.
Due donne si presentano al Pontile del Loto e chiedono di parlare con lui di una questione assai urgente. Jiang Cheng va ad indagare, e quando ritorna con le due donne, permette a Wuxian e Lan Zhan di entrare anche loro nella sala.
E qui partono un paio di racconti MOLTO interessanti, che vanno a distruggere completamente la reputazione e la figura di Jin Guangyao.
La prima donna a parlare racconta di essere stata una prostituta, che lavorava con donne non più nel fiore degli anni perché le era stato sfregiato il volto. Una sera lei e le sue compagne vengono chiamate per un lavoro per il quale sono pagate profumatamente, vengono portate in una casa dove vediamo la ricomparsa di una nostra vecchia conoscenza: Xue Yang, che col suo solito sorrisetto stampato sulla faccia fa entrare le donne in una camera dove trovano un uomo legato al letto.
Quello è il cliente per cui sono state pagate, e altri non è che Jin Guangshan.
Le poverette, spaventate, sono costrette a portare a termine il lavoro, anche quando l'uomo finisce per collassare e morire nel letto. Jin Guangyao, da dietro una tenda, le costringe a finire. In seguito le donne sono tutte uccise, tranne quella che sta raccontando, che non si sa bene come è riuscita a salvarsi.
Inutile dire che lo shock è generale tra i vari cultori, e non è ancora tutto.
La seconda donna si presenta come la cameriera della Signora Qin, il cui marito era un sottoposto di Jin Guangshan. Racconta di come la sua signora sia stata abusata dal Capo Jin, di come fosse triste, stressata e disperata quando sono state combinate le nozze tra sua figlia e Jin Guangyao. Poco prima del matrimonio, la signora va a parlare con Jin Guangyao, implorandolo di annullare tutto raccontandogli la verità: lui e Qin Su sono... rullo di tamburi... fratello e sorella!
Ma Jin Guangyao sposa comunque la ragazza in completo Targaryen Style (o anche Lannister, se vogliamo).
Zan zan zaaaaaaaan.
E qui la reputazione che Jin Guangyao si è faticosamente costruito per anni e anni, crolla rovinosamente. Ma più che essere contenta perché è stato finalmente sgamato, mi sento più dispiaciuta per il povero Jin Ling. Parliamone. Jin Guangyao era letteralmente l'unica persona apparentemente decente della sua famiglia, uno zio gentile e accomodante dietro cui poteva nascondersi, un ragazzo che nonostante le sue umili origini è riuscito a conquistare una posizione rispettabile. E ora Jin Ling scopre che non c'è niente di virtuoso e di lodevole in tutto quello che suo zio ha fatto, era tutta una menzogna, tutta una farsa, ora non ci sarà più nulla di cui andare fieri o di cui potersi vantare.
Con la scoperta della sua depravazione, Jin Guangyao porta giù con sé l'intero Clan Jin, danneggiando irreparabilmente anche il povero nipote innocente.
Mentre i cultori sono colti dallo sgomento, dal ribrezzo e dallo sconvolgimento generali, Wuxian mantiene la presenza di spirito e pone alle due donne delle domande interessanti e legittime: come ha fatto la prostituta a salvarsi, chi l'ha salvata, perché raccontano adesso le loro storie. Insomma, sono rimaste in silenzio per tredici anni, di punto in bianco spuntano fuori raccontando questi segreti, di cui tra l'altro non portano nessuna prova. Effettivamente suona tutto molto misterioso.
Ma gli altri non si pongono domande, e nel giro di un minuto sputano su Jin Guangyao tutte le accuse di questo mondo: la morte del figlio, la morte di Nie Mingjue, i suoi complotti con Xue Yang per avere il Sigillo della Tigre, la morte degli altri figli illegittimi e anche quella di Jin Zixuan, tutto per ottenere il potere.
In pochi istanti l'atmosfera si surriscalda e tutti si infuriano con Jin Guangyao per il suo comportamento deplorevole e per aver cercato di ucciderli tutti, così gridano di assediare la Torre della Carpa Dorata e catturarlo.
Solo fino a ieri il bersaglio dell'odio di tutti era Wuxian, mentre Jin Guangyao era un perfetto esempio di virtù. Ironico che la situazione si sia completamente ribaltata in così poco tempo.
Vorrei ridere in faccia al cultore che ha il coraggio di fermare Wuxian prima che esca dalla sala, e invitarlo a unirsi a loro visto che è stato lui a creare il Sigillo della Tigre e di certo saprà padroneggiare la situazione. Un'ora fa eri pronto a lasciarlo morire ai Monti della Sepoltura dopo che lui ti aveva appena salvato il culo, e ora lo inviti alla guerra come se nulla fosse? Senza scusarti? Senza nemmeno dire "grazie"?
Che bassezza...
E Wuxian che giustamente se ne va perché non ha motivo di partecipare a quella presa in giro.
Considerazioni finali del commento:
Sono contenta e orgogliosa che Mian Mian sia diventata una donna indipendente, felice con la sua famiglia.
Wuxian è il più intelligente là dentro.
La vecchia generazione è un ammasso di pecore ingrate.
La nuova generazione rappresenta un futuro promettente (i discepoli sono letteralmente il mio orgoglio ❤).
Jin Ling ha una famiglia disastrata.
Sono felicissima, e allo stesso tempo molto triste, per Wen Ning e Sizhui.
Il governo cinese ha permesso di raccontare in scena la prostituzione, lo stupro, l'incesto, addirittura la necrofilia, ma in cinquanta episodi non abbiamo nemmeno un abbraccio tra i due protagonisti maschili. Ok......
Detto ciò, passo e chiudo. La prossima sarà una bomba.
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Utilizzata da 20 anni in Giappone ma vietata negli USA e non autorizzata in Europa, la bacca di questa pianta originaria dell’Africa Occidentale ha la proprietà di rendere dolce e piacevole tutti i cibi aspri e amari, senza contenere zucchero e anzi non attiva l’insulina e quindi è perfetta per i diabetici e per chi è in sovrappeso. Ma negli anni 70 è stata vietata per motivi che risultano poco chiari.
E’ stata scoperta all’inizio del ‘700 da un esploratore francese che aveva notato come i nativi dell’Africa occidentale usavano i frutti della Synsepalum dolcificum per condire le loro pietanze. La cosa strana era che le bacche non avevano nessun sapore di per sé, ma quando venivano addizionate a cibi o bevande acide, queste venivano percepite come dolci.
IL MIRACLE FRUIT DI TOKYO
In Giappone tutti quelli che vogliono assaporare un pò di dolci rispettando la propria salute sanno dove andare: ci sono molti bar-pasticcerie, come ad esempio il “Miracle Fruit” di Tokio, dove tutte le leccornie offerte lì – compresi torte, gelati, mousse al cioccolato e paste – non contengono neanche un briciolo di zucchero. E infatti, se assaggiati da sé, i «dolci» del Miracle Fruit alla frutta sono acidissimi, e quelli al caffè e al cioccolato molto amari. Ma ecco il trucco: prima dell’abbuffata, si mastica la piccola bacca rossa di Miracolina, un po’ simile al frutto della rosa canina, offerta dalla casa. Da quel momento, la lingua avverte tutti i sapori aspri e amari come dolci. Una spremuta di limone o di pompelmo sembrerà una limonata. Un caffè senza zucchero, vi sembrerà zuccherato.
LA MOLECOLA MAGICA
Infatti la Miracolina, così è stata chiamata la molecola contenuta nelle bacche del Synsepalum dolcificum, nonostante non abbia praticamente alcun sapore, ha la capacità di rendere dolce i cibi amari e aspri. Riesce ad ingannare i recettori del sapore dolce presenti sulla lingua e fa si che, ad esempio, il pompelmo sembri dolce, con effetti che durano fino a 60 minuti dopo la sua assunzione.
Il vantaggio, rispetto agli altri dolcificanti naturali, è che la miracolina è una glicoproteina non metabolizzata con l’azione dell’insulina e quindi rappresenta un’alternativa per i diabetici. Inoltre praticamente non contiene calorie.
VIETATA DALLE MULTINAZIONALI
A partire dagli anni ’60-’70 è nata una diatriba per la sua commercializzazione, fino a quando l’FDA, l’ente che autorizza e controlla l’uso di cibi farmaci in America, decise di bandire il frutto dal mercato americano con la motivazione che risultasse nocivo per coloro che soffrono di diabete. Questa pericolosità non è stata mai dimostrata. Ciò che è pericoloso per i diabetici è lo zucchero, che viene messo dappertutto, eppure nessun ente si lamenta, cosa c’è dietro quindi?
E’ curioso infatti che mentre vietava la Miracolina, l’FDA stava autorizzando la vendita dell’aspartame, il dolcificante chimico prodotto dal colosso farmaceutico Searle: un business da miliardi di dollari. Per autorizzare l’aspartame ci sono voluti 16 anni, infatti non si riusciva a fargli superare i test e oggi lo si trova in tutti i supermercati, nelle bevande e cibi light e in pseudo-zuccheri commerciati con i nomi Neutrasweet, Sucrase e così via. In Europa leggete bene le etichette: l’aspartame è indicato come additivo E 951.
L’aspartame è un comprovato neurotossico. E’ in corso in USA un processo collettivo, su richiesta di migliaia di consumatori, che chiede alla Searle 350 milioni di dollari per i danni causati dall’aspartame. Secondo le accuse, la Searle ha nascosto i danni fisici già evidenti durante le prove cliniche: avrebbe persino asportato i tumori cerebrali che si sviluppavano nei ratti da laboratorio alimentati con aspartame.
DOVE TROVARE LA MIRACOLINA
Questo frutto cresce con molta difficoltà fuori dal suo ambiente naturale, e la glicoproteina si deteriora rapidamente, impedendone l’esportazione. Cresce solo su suoli acidi, in ambienti tropicali umidi.
Per questo in Giappone si vendono i frutti surgelati e anche le pasticche di Miracolina, e sono prodotti molto richiesti e usati da almeno ventanni.
Recentemente un gruppo di ricercatori dell’Università di Tsukuba è riuscita ad inserire il gene responsabile della produzione della miracolina nella lattuga, riuscendo così a produrre la glicoproteina al di fuori del frutto originario, aprendo così la strada ad uno sfruttamento commerciale.
In Europa la vendita di prodotti a base di questa pianta non è autorizzata ma non ci sono informazioni sulla sua pericolosità per la salute umana. Negli USA è ancora vietata. La stessa cosa è successa alla Stevia, che solo qualche anno fa, dopo decenni di attesa, è stata legalizzata. E’ una pianta scomoda perché è più dolce dello zucchero, non attiva l’insulina e quindi è salutare, non ha calorie e fa addirittura bene ai denti!
Fin dall’antichità si parla del miele che serviva a mandar giù l’amara medicina, e oggi abbiamo a disposizione qualcosa di ancora migliore. Infatti è perfetto per far consumare erbe salutari amare o altre sostanze senza percepire il sapore che potrebbe infastidire. Questo frutto sconosciuto potrebbe rivoluzionare il mercato dei dolcificanti, creare una nuova idea di cucina senza zucchero e rendere piacevoli i rimedi naturali. E’ tempo che l’Europa valuti la sua immissione nel mercato sulla base di prove scientifiche concrete.
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Dal mio romanzo #gliaudaci #leruditaedizioni. Ci appaiono finalmente nella loro natura, sono ripugnanti e fanno ribrezzo, temono la verità e cercano perennemente di insabbiarla. Sono particolarmente pericolosi solamente se numerosi; come quando si aggregano in partiti sotto falsi simboli di pace che mostrano come specchietti per le allodole per essere eletti. Se poi annusano odore di denaro ti attaccano. Tutti, a guardarli attentamente, si somigliano in qualche modo. La loro fisiognomica, i loro orripilanti tratti fisici, le loro mostruose geometrie e le misure sgangherate nei lineamenti e nei loro tratti antropomorfi si corrispondono. Mi chiesi se la somiglianza tra questi esseri immondi scaturisse dalla routine dei loro festini satanici, dalle dame bianche che li inebriavano dalla mattina alla sera di droghe, dalle lauree false accumulate per autotitolarsi comprate nei paesi dell’Est o via web; dalle case monegasche per le amanti acquistate con i tesoretti dei loro partiti, lasciti milionari di vecchie rimbambite e circuite dalle ammalianti parolone di cicisbei navigati; dai palazzi opulenti pieni di starlette e faccendieri dai passati oscuri, dalle auto blu di alto lignaggio per sentirsi pari d’Inghilterra, dal collezionismo compulsivo di denaro e di opere d’arte; dagli orologi svizzeri accumulati in serie e dalle vacanze abbronzate, cafone e smargiasse. Che si annoiassero a tal punto, fino a nausearsi così tanto da ricercare in un infoiamento di gruppo distrazioni che finivano poi in fuitine scabrose, incestuose e nottambule? Era quindi per questo motivo che ero certo di riconoscere nei loro tratti antropomorfi la stessa genia? Che s’accoppiassero in ammucchiate selvagge con il favore delle tenebre dentro i loro ministeri in sabba rituali, alcolici e carnascialeschi come cani rabbiosi e sgravassero poi, come ratti, grappoli d’eredi da piazzare nei futuri scranni per perpetrare le discendenze? https://www.instagram.com/p/CW2qbopq_ng/?utm_medium=tumblr
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Stress: individuato il gene della risposta
Esiste una componente genetica dello stress? Nel suo sviluppo appare coinvolto qualche gene? Cosa si conosce in merito?
E' stata condotta una ricerca al Children's Hospital di Philadelphia, la quale ha previsto prima la sperimentazione sui topi e successivamente sugli umani, in particolare ex militari che avevano svolto il loro lavoro in aree di crisi.
La ricerca si è focalizzata sul ruolo del recettore 3 della sfingosina-1-fosfato (S1pr3), una molecola lipidica presente nelle membrane cellulari implicata in diversi processi come infiammazione, migrazione cellulare e proliferazione.
E' stato notato che i livelli di S1pr3 erano più alti nei ratti che maggiormente si adattavano ad alcune prove specifiche, mentre livelli più bassi sono stati riscontrati nel gruppo più vulnerabile.
Dopo aver regolato l'espressione di S1pr3, è stato notato che un aumento dei livelli aveva aumentato i comportamenti resistenti allo stress, mentre una riduzione aveva aumentato i comportamenti vulnerabili.
Gli stessi o cumunque simili risultati sono stati riscontrati negli ex militari. Infatti, coloro che avevano sviluppato il Disturbo post traumatico da stress mostravano livelli più bassi di S1pr3 rispetto a quelli senza malattia.
A cura del dott Federico Baranzini - Psichiatra e Psicoterapeuta a Milano
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