#il peggio del peggio
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promemoria
#promemoria#vita#frasi vita#rischiare#rimpianti#peggio#meglio#fai del tuo meglio#dare il meglio di sé#frasi immagini#frasi tumblr#frasi
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defending max verstappen online isn't enough i need a g**
#i livello dei commenti dei tifosi italiani qualcosa di veramente imbarazzante#soprattutto sotto il post di ****** **** su IG c'è veramente il peggio del peggio#giornalai (perché giornalisti non sono) chiaramente di parte che manco provano a nasconderlo#a me di solito di queste cose poco importa#ma quando certe pagine fanno certi post sapendo quello che vanno ad alimentare vado in paranoia#colpa pure mia che vado a leggerli eh#però è più forte di me#finché avrò forza di scrivere risponderò ad uno ad uno a tutti i commenti#jobless behaviour lo so#ma non posso non farlo 😶🌫️😶🌫️
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forse sono una brutta persona ma a volte non mi va giù che gli altri passano brutti periodi e quindi fanno cazzate a lavoro e io le devo sistemare e va bene così perché eh è un periodo difficile come se io stessi bene e fossi sereno e la mia vita fosse fantastica
#quanto vorrei conoscere l'arte del fregarmene#sembra così bello. ma sì sbagliamo tutto tanto qualcun altro rifarà tutto#io lo capisco che se uno ha problemi fuori dal lavoro non è sempre facile concentrarsi e tutto e capisco anche che è ingiusto da parte mia#arrabbiarmi perché io riesco a lavorare bene anche se sto male ma altri non riescono#detto questo io mi stresso di più perché devo sistemare i casini e poi sto peggio#per questo me la prendo. perché gli altri possono stare male e avere quella “scusa” (perché poi non è solo quando stanno male) mentre io mi#faccio in quattro con 3 ore di sonno e pensieri suicidi la sera prima e non riesco a fregarmene e lasciar stare#anche perché sinceramente siamo un ufficio di quasi 20 persone se tuttə vedessero un problema e facessero finta di niente saremmo sempre#nella merda#però va bene così perché tanto sono sempre le stesse persone che si fanno il culo#e permettete che in questo momento mi viene il crimine. sono stanco ma siccome sorrido e scherzo nessuno lo vede#e siccome io faccio pena a parlare di come sto nessuno capirà mai che non mi scivola tutto addosso come sembra#vbb. cerchiamo di farci passare sta voglia di morire che non è il caso
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i hate men 2 electric boogaloo
[potenziale molestia/atteggiamento molesto nei tag siete avvisatə]
#allora recap: ieri incrocio collega sconosciuto e per educazione mi presento#NON L’AVESSI MAI FATTO (poi no. è anche questo un meccanismo che ci porta ad auto incolparci per nessun motivo)#cinque minuti dopo passa in stanza da me e mi fa ‘domani avresti voglia di venire in stanza da me alle 13 per discutere il tuo lavoro?’#e io tipo ‘guarda a quell’ora io mangio ma se tanto siamo sempre tutti qui si fa presto a beccarci in giro e fare due parole o prendere#un caffè. e lui un po’ scocciato per il mio rilancio comunque fa ok ok#A QUANTO PARE OKAY UN CAZZO perche oggi visto che alle 12:59 non ero da lui è stato lui a materializzarsi davanti alla mia stanza#senza bussare si è messo lì tipo ologramma solo che abbiamo le porte trasparenti quindi vedi se c’è uno che fissa dentro e che cazzo#va beh vado ad aprire e lo faccio entrare così che ci fosse anche la mia compagna di stanza#e questo praticamente era venuto a chiedere conto del mancato ritrovo delle 13 quando comunque non c’era stata alcuna conferma#fermo restando che comunque potrebbero essere sopraggiunti anche i cazzi miei e in assenza di accordi non vengo certo a comunicartelo#beh insomma farfuglia qualcosa di poco comprensibile (ci parliamo in inglese ma il problema non è linguistico ma è che lui è molto ambiguo#e non si capisce cosa intenda veramente) e io la butto sempre sul conviviale. che comunque possiamo parlare anche qui e ora (visto che ero#nella mia stanza e non ero sola) e che alla peggio ci si becca in giro senza doversi dare un orario fisso#continuano le incomprensioni e quindi gli faccio ‘what did you have in mind scusa’ e lui ‘you’#MA PRONTO POLIZIA MA QUANTO DEVI AVERE LE SINAPSI BRUCIATE#la cosa che mi fa incazzare è che io non mi aspettavo affatto questa situazione e quindi non è che avessi la risposta pronta. ero solo#estremamente a disagio#va beh alla fine se ne è andato ma non prima di essere ripassato tre volte mentre eravamo in corridoio ad aspettare di uscire per pranzo#ora non è certo una situazione nuova mai sentita prima ed è per questo che fa incazzare#perché poi si attivano tutti quei meccanismi del cazzo#per cui tendi a sminuire perché dai non è possibile che sia successo#poi questo tizio ha un fare abbastanza ambiguo tale per cui se poi ti lamenti pari tu la pazza perche lui mica intendeva quello che hai#capito tu. ma poi veramente cosa ti fa sentire legittimato a comportarti così#hai buone intenzioni ma sei disagiato? non è un problema mio#io mi sento molestissima a invitare una ragazza per un caffè anche se ci sto gradualmente facendo conoscenza e peraltro in senso generico#che potrebbe portare anche ‘solo’ all’amicizia#e questo perché io sono stata abbastanza educata da presentarmi con un collega pensa di avere delle pretese MA QUANDO MAI#io basita veramente mi fa incazzare non solo lui ma anche la sensazione di impotenza e disarmo che si ha in questi casi#per fortuna poi c’erano le colleghe che si sono prese a cuore la situazione🥲
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I giapponesi sono persone civili e pulite, nelle strade è tutto super pulito perché la gente rispetta il prossimo non è scostumata come gli italiani... blablabla.
Entrate nelle loro belle case e vedete in che condizioni vivono... zozzi di merda.
これは初めてじゃない。5年前の大学の療にもみんな順番できれいにしなくてはい��なかったのに、レンジめちゃくちゃ汚れてた。イタリアにはそんなことはぜったいあり得ない。なんで誰も何も言わないんだろう。私は吐きそうで必ずいつかキレイにする。これで本当にできない。
#il dormitorio universitario di 5 anni fa era pure peggio#dovetti pulire io il micro#e mi sa che mi tocca pure stavolta#un mistero come mai nessuno si lamenti#e pensare che io sono la prima ad essere zozzosa rispetto a certi maniaci del pulito che girano oggi#mistero della fede che non capirò mai#the dark side of japan#japan#my life in tokyo
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The circus called they want their cLOWNS BACK
#mmmmmm forse ci sono pochi presidi perché la stragrande maggioranza del personale insegnante è composto da donne??#e FORSE questo può dipendere dal fatto che gli stereotipi di genere allontanano gli uomini dai lavori percepiti come di ~cura#di bambini e ragazzi???#e FORSE potrebbe persino esserci un collegamento#tra il fatto che abbiamo quasi solo donne a insegnare nelle scuole e il fatto che il personale insegnante italiano#è tra i peggio pagati d'Europa :)))#but don't mind me#belpaese indeed
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stasera mi faccio uno shottino di caffè ogni volta che c'è la pubblicità e quando Amadeus fa la marchetta con quelli di poltrone e sofà 😉
secondo me il vincitore lo annunciano direttamente quelli delle poltrone a questo punto
#sanremo#sanremo 2023#festival di sanremo#mi verrebbe da dire quest'anno peggio dei precedenti#È CHE MI MANCA IL FESTIVAL DEL 2020 CON CIURI E LA PUBBLICITÀ DI MONTALBANO E L'AMICA GENIALE E TIM CON MINA
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indovinate chi è rimasta chiusa nell’ascensore 15 minuti mentre andava a prendere il pacco del corriere 😃
#tutto ok sto bene l’ho presa a ridere perché boh#poteva succedere a chiunque#MA INVECE È SUCCESSO A ME#e da persona claustrofobica pensavo di reagire peggio#immaginate una matta che urla ai vicini ‘Il corrieeeereeeeee’#e il corriere che si vede arrivare la vicina ‘eh la ragazza è rimasta chiusa nell’ascensore’#comunque vigili del fuoco >>>>>>>>>>#non erano fighi come i miei vigili del fuoco ma va bene lo stessoooooo
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scusate ma il belgio sta giocando male male ☠️
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nella mia tl di twitter dove non seguo nessun profilo che parla di calcio eccetto quello della nazionale ci sono molti commenti di persone che hanno guardato la partita e molti di questi sono stati citati dal tw1tter calci0 con insulti e prese in giro
#li odio#era successo anche a me durante gli scorsi europei e infatti ho smesso di parlare di calcio lì#come dice il video che ho condiviso prima queste polemiche sono assolutamente sterili e non capisco perché creare rovinando questi momenti-#- in cui il paese si unisce#loro scrivono le peggio cose sulle donne famose ma si sentono urtati da una ragazza che scrive calciatore x figo#che brutte persone veramente#e alcune sono pure ragazze che si lamentano di questa cosa follia#se tutte queste persone dessero la stessa importanza ai fatti di attualità piuttosto che a queste cazzate#che ignoranti maleducati del cazz0 e sono stata ancora gentile
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Madonna raga ma ne vogliamo veramente fare una tragedia di sta cosa???? Melodramma???? Che famo lo cancelliamo dallo sport perché ha riso??? Cristo, io veramente. Bho, sconvolta. Non so se vi ricordate quello che aveva detto Hamilton quando il nipote aveva ricevuto un vestito da principessa:"guys I'm so sad right now... BOYS SHOULDN'T GET PRINCESS DRESSES!" E sappiamo tutti che fosse una battuta, lo sappiamo, TUTTI A GIUSTIFICARLO (come è giusto che sia, perché in fin dei conti era solo umorismo) MA se Daniel Ricciardo si azzarda anche solo a ridere a una battuta allora no: Sacrilegio, eresia, dramma!
#Bho vabbe#Sono onestamente stanca#Stanchissima#Stanchissima anche di ripetere che abbiamo altro di cui preoccuparci.#Inoltre anche lui ha espresso il suo parere (per giunta positivo) sulle donne nel mondo del motorsport#Quindi direi anche basta fondare pensieri e INSULTI su una semplice risata#Anche perché onestamente ho sentito di peggio
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In sto cazzo di paese la gente non sa votare. Se Mussolini fosse vivo adesso altro che colpo di stato sarebbe bastato che si candidasse e boom a posto
#immagina di votare per gente che ti chiama povero che ti dice che ti toglierà scuole e ospedali#ma il cervello bacato proprio#capisco che fanno tutti cagare però scegliere il peggio. .#ciemmecu carabinieri del seggio sempre gnocchi
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#beh alla fine eravamo in tre (3) bene ma non benissimo#e il bello è che veramente questa data è stata il frutto di un accordo mica una proposta calata dall’alto#cioè io non sono una fan né del rispetto per gli anziani maggiorato per nessun motivo nè di una eccessiva empatia#però boh se un professore di 84 ha ancora voglia ed energia di proporti delle attività di interesse culturale perché ci tiene a passare#qualcosa alle generazioni successive#e soprattutto se tu dici OCHEONE CI VEDIAMO MARTEDÌ#boh a me parrebbe brutto balzare poi vedi tu#beh comunque peggio per loro perché ci ha fatto vedere materiali d’archivio che mai avrei immaginato ed è stato super carino e gentile e ci#ha raccontato altri aneddoti impagabili su quando era nel giro di Bobbio eco etc negli anni d’oro
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HO UN LINFOMA E FARÒ DEL MIO PEGGIO
Fra un mese compio 51 anni e pochi giorni fa ho scoperto di avere un Linfoma Non Hodgkin. È una patologia abbastanza aggressiva ma è stata presa in tempo. Ed è ben curabile, perché la scienza sta facendo passi da gigante nella cura dei linfomi.
Vivo a pochi passi di distanza da un ospedale all'avanguardia che mi ha preso in carico. Sotto molti aspetti, sono davvero fortunato e privilegiato rispetto a molte persone.
Quale sarà il mio atteggiamento di fronte alla malattia? Mi conosco bene e posso prevederlo, perché c'è una parola che lo definisce con precisione. È una parola significativa, addirittura emblematica, che riguarda il mio tasso di maschitudine alfa. Come potete intuire, non mi riferisco a "guerriero", quindi le metafore belliche possiamo tranquillamente metterle da parte.
La parola misteriosa è "mammoletta". Sì, sarò una mammoletta. Questo vuol dire che non vi darò lezioni filosofiche. Non diventerò un maestro di vita pronto a snocciolare grandi verità come "quello che non ci uccide ci rende più forti", "le sofferenze fanno parte dell'esistenza", "l'importante è apprezzare le piccole cose".
Sarò una mammoletta perché lo sono sempre stato, per esempio quando ho scoperto di avere una massa all'inguine. Era un rigonfiamento, duro come un sasso, grande come una pallina oblunga. La mia reazione? Due settimane senza far nulla. Mi sono detto: "Magari passa. Vuoi vedere che fra qualche giorno non ci sarà più? Non ho voglia di affrontare visite ed esami per un falso allarme. Odio gli ospedali".
Questo mio atteggiamento nasce anche da un'idea completamente sbagliata e irrazionale: la paura che gli esami possano creare malattie dal nulla. In pratica una zona oscura del mio cervello ragiona (si fa per dire) più o meno così: sei perfettamente sano, fai l'esame e ti trovano qualcosa. Lo so, non c'è niente di logico in questa convinzione, ma la mia mente non è mai stata fatta di pura logica.
Per quasi due settimane ho cercato di non pensarci anche perché ero in preda all'imbarazzo. Tra tutti i posti, proprio all'inguine doveva capitarmi? Ma la massa non ha dato cenni di sparizione e alla fine mi sono attivato.
Ho riscritto cinquanta volte il messaggio su WhatsApp prima di inviarlo alla mia dottoressa per fissare una visita, perché ogni volta il testo mi sembrava una molestia sessuale: "Buona sera, dottoressa, ho questa massa dura all'inguine e vorrei chiederle un appuntamento per mostrargliela". "Buona sera, dottoressa, ho un rigonfiamento...". Dopo un numero incalcolabile di tentativi, ho trovato le parole giuste e ho scritto un messaggio asettico, inequivocabilmente sanitario, con un perfetto stile burocratico ospedaliero.
Sono stato una mammoletta nei tre mesi e mezzo necessari per giungere alla diagnosi.
Sono stato una mammoletta nel giorno della TAC con mezzo di contrasto. Quella mattina sono giunto all'ospedale in autobus, dopo una notte insonne. Alla fermata ho controllato la cartella che conteneva i documenti. C'erano referti di ecografie, pareri medici e soprattutto l'impegnativa da presentare per svolgere l'esame. Ho controllato perché sono una persona molto precisa, di quelle che tornano indietro mille volte per verificare di aver chiuso il gas. "Non manca nulla", mi sono detto. Ho rimesso i documenti nella borsa. Ho raccolto le forze, mi sono alzato dalla panchina e ho raggiunto l'accettazione dell'ospedale. Senza la borsa. Vi lascio immaginare questa sequenza di eventi: imprecazione, insulti molto pesanti rivolti contro me stesso, corsa a perdifiato verso la fermata. La borsa era ancora lì. Nessuno me l'aveva fregata.
Per fortuna scelgo solo borse brutte.
Sono stato una mammoletta in occasione della PET, che ha rispettato un copione simile a quello della TAC. Venivo da una notte insonne e non ero in grado di comprendere istruzioni elementari, perché la mia intelligenza svanisce quando affronto esami medici. Mi chiedevano di porgere il braccio sinistro e porgevo il destro. Mi chiedevano il nome e recitavo il codice fiscale.
Sono stato una mammoletta quando mi hanno comunicato il risultato della biopsia. Per un considerevole lasso di tempo non ci ho capito nulla. La mia coscienza era come una trasmittente che passava una musica di pianoforte triste sentita mille volte in TV: quella che certi telegiornali usano per le notizie strappalacrime.
Ora guardo al futuro e la mia ambizione non ha limiti: raggiungerò nuove vette nel campo del mammolettismo. So di essere fortunato per molti motivi: l'ematologo, un tipo simpatico, mi ha rassicurato. Le terapie esistono e sono molto efficaci.
Ma mi lamenterò tantissimo, perché non voglio correre il rischio di essere considerato una persona ammirevole da qualcuno. Non lo ero, non lo sono e non lo sarò mai. Rivendico il diritto di essere fragile e fifone. Lasciatemi libero di essere una mammoletta. Per citare un motto di Anarchik, il mio piano è questo: farò del mio peggio.
[L'Ideota]
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sono stanca di capire tutti. Chi cerca di capirmi?
sono stanca di ascoltare tutto quello che gli altri vogliono sputarmi addosso. Chi mi ascolta?
sono stanca di sentirmi sola, io che cerco sempre di non far sentire sole le persone che amo.
sono stanca di preoccuparmi di tutti. Di me chi si preoccupa?
sono stanca, stanca, stanca, di soffrire sempre allo stesso modo, di doverlo fare in silenzio, di cercare in tutti i modi di far finta di niente, perché vedere del menefreghismo dall'altro lato mi farebbe stare peggio.
sono stanca di sperarci sempre, di riporre fiducia e di essere smentita sempre, ogni volta.
sono stanca di dovermi accontentare delle briciole e di dover anche ringraziare per quelle; di dover far finta di non vedere ogni volta, solo per evitarmi di soffrirci di più.
e sono stanca anche di credere seriamente di meritarmi solo questo, quando invece siete semplicemente voi che non sapete darmi altro (probabilmente perché non lo volete e questo è arrivato il momento di capirlo una volta per tutte).
z
#frammentidicuore#frasi#frasi di vita#riflessioni#frasi profonde#parole#amore#pensieri#vita#cit#dolore#frasi tristi#frasi tumblr#frasi belle#malinconia#rabbia#sofferenza#solitudine#schifo
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Lettera aperta a tutti quelli che che mi hanno conosciuto.
Passano gli anni ma mi rendo conto che chi sta meglio di me in realtà sta peggio.
Persone che ho sempre voluto vedere felici, che mai avevo visto nemmeno di persona, hanno cercato di usarmi pensando fossi ingenuo, ma la bontà non è sinonimo di ingenuità, di debolezza, io ho aperto le porte a chiunque, perché dentro non smetterò mai di abbandonare quel bambino che sono stato, che condivideva anche i sorrisi che non aveva per sé stesso, ma che non avrebbe passato la notte se avesse saputo che il suo “amichetto/a” il giorno dopo avesse avuto il broncio.
Perché siete “cresciuti” dando spazio all’odio?
Perché anziché promettere ad altri non promettete a voi stessi di ritrovarvi?
Di guardarvi dentro una volta tanto, e affondare nel male che avete condiviso con me, anziché condividere quella parte di “esseri umani” che era ancora insita in voi?
Se foste stati di parola, come a quegli anni, non mi avreste mai abbandonato, così dicevate.
Vedere lasciare soffrire una persona non rientrerà mai nei mei pensieri, anche se fosse qualcuno che, come successo fino all’altro ieri, ha fatto di tutto per mettermi i bastoni fra le ruote, no, perché so che anche il peggiore ha dentro qualcosa di positivo da condividere con chi gli sta accanto, solo che non lo sa, ma anche se fosse, non ci proverebbe minimamente a mostrarlo, l’egoismo è letale.
Parto sempre dal presupposto che non ho lezioni da dare a nessuno, sono anni che passo muto ad osservarvi, non ho mai commentato una virgola, chi sarei per farlo?
È proprio per questo, che ho preso in mano una penna e ho iniziato a sfogare tutto ciò che avevo dentro, quello che avrei voluto dirvi, ma sarebbero stati guai a raccontarvi quello che provavo, perché un consiglio oggi è visto come una condanna.
Eppure vi ho sempre lasciato sfogare con me, vi ho sempre ascoltato, anche quando ne avevo le palle piene, avevo i problemi a casa con mia mamma e la sua maledetta malattia, io per anni non sono esistito per voi, ma non me ne vergogno, ho ammesso anche io i miei sbagli, ho chiesto scusa, anche quando non non mi andava di farlo, e soprattutto quando non c’era motivo per scusarmi, ma pensavo: “Magari domani sanno che potranno sfogarsi nuovamente con me, si sentiranno più liberi dal peso che questa società ci scaglia addosso”.
Quanto male mi son fatto!
Ma rifarei di nuovo tutto, vi verrei di nuovo incontro, vi vorrei vedere sorridere solo a sentirmi parlare, vi vorrei tutti più uniti, come da piccoli ricordate?
Non c’era bimbo/a che stesse solo.
Perché qualcuno andava a recuperarlo, anche a costo di restarci solo assieme.
Ma abbiamo dimenticato, come si dimentica la storia, stessa identica cosa.
Di voi ricordo ciò che dicevate tutti: “Mattia non cambiare non diventare come gli altri, hai qualcosa in più che non riuscirò mai a spiegarti”, questa frase me la ricordo ogni mattina quando mi sveglio, da quanti anni ormai? Troppi.
Permettetemi una domanda?
Perché voi siete cambiati?
Per piacere a gente che poi vi ha fatto lo stesso gioco che avete fatto con me?
Perché farsi del male da soli?
Perché arrivare a non guardarsi più in faccia?
E poi c’è ancora qualcuno che pensa di cambiare il mondo?
Sì, uno ce n’era, il sottoscritto, ma non voleva cambiare il mondo, solamente la sua generazione, il mio sogno più grande, che continuerò anche se con molto sconforto, a portare avanti, “UNO CONTRO TUTTI”, chissà se ora qualcuno, capirà/collegherà tante mie frasi passate a cosa fossero collegate.
Siete riusciti a darmi contro per una canzone su ciò che ho vissuto sulla mia pelle, e sono stato zitto, scendeva una lacrima, ma stavo zitto, so che qualcuno ancora l’ascolta e sappiate che vi leggo spesso nei commenti, e mi fa sorridere il fatto proprio da chi mi “odiava” ingiustificatamente alla fine è finito a farmi i complimenti, ma no, io non voglio queste cose, voglio solo capire perché un giorno disprezzate e l’altro apprezzate una persona come nulla fosse, ma non sapreste spiegarmelo, ne sarei sicuro.
Io ho tanti di quei testi scritti negli ultimi anni, che spesso mi faccio paura da solo, non mi rendo conto di quanti ne scrivo, di quante cose il cuore comunica alla mano che spesso trema, come non volesse accettare quelle cose, ma deve, dobbiamo, accettare tutto in questa vita, ma io in primis non vorrei mai.
Come non ho mai accettato le malattie di mia madre, la morte degli unici amici che avevo fin da quando ero adolescente, che sono gli angeli in terra che hanno evitato quel pensiero maledetto che avevo di togliermi la vita…ma qui mi fermo, perché ognuno di noi non accetta il passato, quindi si blocca, respira, e sa, che se continuasse a pensare a tutto ciò, prima o poi sarebbe lui stesso ad andarsene.
Purtroppo la rabbia generata dalla mia generazione, da chi è passato per la mia anima, e dai quali ho voluto assorbire, pur di evitare di vedervi soffrire ancor di più, mi ha ucciso dentro.
Voi tutti qui, fuori da qui, avete visto Me per quel poco che mi è rimasto da far vedere esteriormente, con un maledetto sorriso che non farò mai mancare a nessuno, gentili o meno che siate con me; quelle poche volte che stavo al centro estivo le animatrici mi dicevano che un mio sorriso giornaliero, era la carica per tutti i ragazzi dello staff, e chi sono io per tenere musi?
Dentro non esisto più, da anni, ma sto cercando di recuperarmi, pezzo per pezzo, forse non mi basterà il resto della vita, ma voglio ritrovarmi anch’io.
Il “numero uno” non esiste, qui dietro al mio essere, c’è solo tanta fragilità, tanta voglia di donare amore, un po’ di spensieratezza, anche se momentanea, di rialzare chi è a terra e spronarlo a rigenerarsi, assieme, mai da soli.
Questa società c’ha fatto sbranare fra di noi, fatto credere che uno potesse essere meglio dell’altro, che potesse avere tutti ai suoi piedi, e noi ci abbiamo creduto, dai più piccoli ai più grandi, passando da un social alla vita reale, visto che ormai non c’è più differenza fra quest’ultime.
Voglio essere sincero con me stesso fino all’ultimo, anche a costo di perdere qualsiasi cosa ma mai la dignità, quindi risponderò a semplici domande che mi son state fatte negli ultimi anni, alle quali non ho mai voluto dare risposta.
Cos’è l’amicizia?
Puro opportunismo.
Cos’è l’amore?
A 16 anni ti avrei risposto, quello che ha verso di me mia madre, piange, urla *silenziosamente* dai dolori, passa settimane a letto, ma rinasce quando mi vede felice, anche se solo per un giorno.
Oggi?
La stessa cosa.
Il significato del termine “amore” mi ha aperto gli occhi mentre pensavo inconsciamente di viverlo, ma andando avanti si inciampa negli errori degli anni passati, e l’amore per giunta non è mai stato amore, è sempre quel qualcosa con una data di scadenza, una parola inventa per stupire un pubblico di creduloni, sii sincero, per quante forme possa avere l’amore, come può essere chiamato tale, se siamo nati con l’odio e il disprezzo reciproco dentro?
E tu come ultima cosa mi hai domandato perché scrivo?
Perché tutto ciò chi mai avrebbe avuto il coraggio di ascoltarlo?
Vi abbraccio con tutte le mie paure, spoglio di tutto ciò che negli anni non ho saputo tenermi stretto, consapevole che domani potrei non esserci più, e sicuro di aver raccontato tutto di me, perché l’oscurità non mi appartiene, e so di essere stato messo al mondo con uno scopo;
come ognuno ha il suo, io ho il mio, quello di far farvi splendere nel vostro piccolo, anche se per poco, assieme a me.
Chiudo mandando un abbraccio forte a mia mamma, il delfino che mi porto sempre in tasca da quando ero piccolo, per ricordarmi che non sono mai solo, anche nei momenti più disperati, mio padre, che nonostante le voragini d’incomprensioni conta su di me, per i vostri sacrifici, mi metto dalla vostra parte e riconosco tanti miei errori ingiustificabili, un abbraccio forte a tutte quelle persone che conosco e ho conosciuto che stanno passando dei brutti momenti, del resto non c’ha mai uniti così tanto il male quanto il bene…e a te che sei arrivato fin qui, l’unica cosa che chiedo sempre a tutti dopo un semplice ma per molti ormai banale: “Come stai”?! Ricordati di farti un sorriso appena puoi.
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