#estremamente a disagio
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i hate men 2 electric boogaloo
[potenziale molestia/atteggiamento molesto nei tag siete avvisatə]
#allora recap: ieri incrocio collega sconosciuto e per educazione mi presento#NON L’AVESSI MAI FATTO (poi no. è anche questo un meccanismo che ci porta ad auto incolparci per nessun motivo)#cinque minuti dopo passa in stanza da me e mi fa ‘domani avresti voglia di venire in stanza da me alle 13 per discutere il tuo lavoro?’#e io tipo ‘guarda a quell’ora io mangio ma se tanto siamo sempre tutti qui si fa presto a beccarci in giro e fare due parole o prendere#un caffè. e lui un po’ scocciato per il mio rilancio comunque fa ok ok#A QUANTO PARE OKAY UN CAZZO perche oggi visto che alle 12:59 non ero da lui è stato lui a materializzarsi davanti alla mia stanza#senza bussare si è messo lì tipo ologramma solo che abbiamo le porte trasparenti quindi vedi se c’è uno che fissa dentro e che cazzo#va beh vado ad aprire e lo faccio entrare così che ci fosse anche la mia compagna di stanza#e questo praticamente era venuto a chiedere conto del mancato ritrovo delle 13 quando comunque non c’era stata alcuna conferma#fermo restando che comunque potrebbero essere sopraggiunti anche i cazzi miei e in assenza di accordi non vengo certo a comunicartelo#beh insomma farfuglia qualcosa di poco comprensibile (ci parliamo in inglese ma il problema non è linguistico ma è che lui è molto ambiguo#e non si capisce cosa intenda veramente) e io la butto sempre sul conviviale. che comunque possiamo parlare anche qui e ora (visto che ero#nella mia stanza e non ero sola) e che alla peggio ci si becca in giro senza doversi dare un orario fisso#continuano le incomprensioni e quindi gli faccio ‘what did you have in mind scusa’ e lui ‘you’#MA PRONTO POLIZIA MA QUANTO DEVI AVERE LE SINAPSI BRUCIATE#la cosa che mi fa incazzare è che io non mi aspettavo affatto questa situazione e quindi non è che avessi la risposta pronta. ero solo#estremamente a disagio#va beh alla fine se ne è andato ma non prima di essere ripassato tre volte mentre eravamo in corridoio ad aspettare di uscire per pranzo#ora non è certo una situazione nuova mai sentita prima ed è per questo che fa incazzare#perché poi si attivano tutti quei meccanismi del cazzo#per cui tendi a sminuire perché dai non è possibile che sia successo#poi questo tizio ha un fare abbastanza ambiguo tale per cui se poi ti lamenti pari tu la pazza perche lui mica intendeva quello che hai#capito tu. ma poi veramente cosa ti fa sentire legittimato a comportarti così#hai buone intenzioni ma sei disagiato? non è un problema mio#io mi sento molestissima a invitare una ragazza per un caffè anche se ci sto gradualmente facendo conoscenza e peraltro in senso generico#che potrebbe portare anche ‘solo’ all’amicizia#e questo perché io sono stata abbastanza educata da presentarmi con un collega pensa di avere delle pretese MA QUANDO MAI#io basita veramente mi fa incazzare non solo lui ma anche la sensazione di impotenza e disarmo che si ha in questi casi#per fortuna poi c’erano le colleghe che si sono prese a cuore la situazione🥲
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comunque che fatica essere una persona emotivamente fredda, non riesco manco a dire ti voglio bene senza sentirmi estremamente a disagio
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C'è l'agente della nostra sede secondaria che mi mette a disagio, oggi ho dovuto parlarci per affrontare una pratica estremamente importante, 34 minuti di telefonata tremando. Se parlassi nuda in diretta nazionale con la regina Elisabetta sarei decisamente più a mio agio.
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La questione è che pur avendo problemi psicologici di varia natura ed avendo dunque empatia per chi soffre dei miei stessi disagi non riesco neanche più ad essere tollerante entro una certa soglia. Non quantifico più le volte in cui il disagio mentale altrui è diventata una condizione così granitica, così intrinseca, che m’è sembrato non ci fossero modi e armi per oltrepassare quello stato che era sempre uguale a se stesso; ed i suddetti rapporti sono dunque morti, come conseguenza naturale. La cosa frustrante è che le persone che vivevano queste condizioni erano estremamente intelligenti e consapevoli eppure, puntualmente, tornavano indietro. E allora il discrimine è ancora una volta la scelta, l’impegno costante di rendersi conto a un certo punto che o ti muovi da quella condizione o ci rimarrai a vita. Non mi riferisco ovviamente alle condizioni paralizzanti del disturbo mentale; non mi sognerei mai di dire a un depresso che non si alza dal letto di farlo, per magia, per scelta.
Mi riferisco a quelle persone che studiano, lavorano, hanno relazioni sentimentali, una vita comunque “funzionale” - paradossalmente più della mia - e comunque ricadono negli stessi meccanismi che oltre a doverti subire tu in quanto amico o partner a fasi alterne, avverti, a un certo punto, capaci di renderle persone-non persone, persone involute, persone statiche, persone rassegnate. A vent’anni.
È un discorso antipatico, soprattutto quando devi farlo a te stessa, come nel mio caso, ma è l’unico discorso che può smuoverti e darti un metaforico calcio in culo. Non ci sono altre strade. Persino i farmaci e la terapia senza questa volontà di scelta sono inutili. Per questo motivo nella mia vita non accetto più certe dinamiche e certe persone per quanto umanamente sia coinvolta nelle loro questioni e mi tocchino anche dal vivo. Quando mi si dicono le stesse frasi, quanto mi si raccontano le stesse storie d’amore ma con protagonisti differenti, quando si reiterano gli stessi scenari, oltre a salirmi la noia, la frustrazione, mi allontano inconsciamente. Perché l’unica cosa che si può realmente perdonare è la mancanza di strumenti; quando li hai tutti ed in più vivi i privilegi che hai, è un dovere morale nei confronti di te stesso prendere la situazione in mano, ancor prima che nei confronti altrui. E se non sei in grado di scegliere per la tua vita e la tua stessa sopravvivenza, non sei in grado di scegliere (e dunque amare, ed avere cura) di niente.
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raga dio can ma com'è che metto una (1) foto normalissima per far vedere il piercing nuovo alla narice ai miei mutuals, e mi ritrovo un botto di likes da blog porno spintissimi che mi mettono estremamente a disagio, cioè fate il cazzo che volete per carità ma mi cringia troppo sta cosa
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Confessione ispirata dalla tua risposta circa le visione politiche opposte. Io quest'anno mi sono candidata in una lista comunale di sinistra, a cui partecipava un neo-diciottenne che sulla bio di Instagram aveva taggato il profilo giovanile di Fratelli d'Italia, sul cui giornale scriveva. Ero a disagio, ho fatto presente la cosa ma mi era stato detto che era ancora giovane e blablabla. Scopro in questo ragazzo una persona estremamente intelligente, che ha fatto una scelta politica piuttosto informata (è persino gay) e su cui abbiamo discusso parecchie ore durante i periodi della campagna elettorale. Caso vuole che a giugno esca il mio libro e per una serie di congiunzioni lo invito a partecipare attivamente alla presentazione, perché durante i comizi ecc è stato il nostro "presentatore" ufficiale, la mascotte. Ho fatto successivamente un'altra presentazione, in un paesino in cui mi sono ritrovata grazie alle conoscenze di alcuni del mio gruppo politico e non sapendo chi potesse presentarmi, ho chiesto a lui. Che ha letto anche una mia poesia su Lenin!
Tempo fa, discutemmo ferocemente anche sulla questione di Gaza. Lui, ovviamente, d'accordo con l'idea che ad Israele si sia dovuto dare un territorio. Il 7 ottobre ha condiviso una storia pro-Israele e non riesco a fare a meno di pensarci. Come può un ragazzo intelligente sostenere quello?
E qui arriva il punto: ci sono due persone, sempre affiliate a quel gruppo politico, che mi hanno invitato per presentare il libro (in una scuola e nel paese in cui una di queste vive) e vogliono coinvolgere il brillante giovane studente appassionato di politica e che vince dibattiti di retorica. E a me, onestamente, mi viene il vomito e non so come dire di no.
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La mia psicologa ha detto di fare un esercizio.Mi ha detto di scrivere ciò che piace di me stessa e ciò che non mi piace. Sono le 00:05 e sono tornata da poco dal lavoro,la mia testa non smette di pensare e ho bisogno di distrarre i miei pensieri,questo è il momento giusto. Non c'è molto che mi piace di me, sono più le cose che non mi piacciono di quelle che mi piacciono. Mi piacciono le mie labbra. Mi piacciono i miei occhi, se li guardi bene dicono tanto di me. E poi mi piace mettere in risalto il mio seno,anche se spesso lo vedo piccolo. Mi piace il biondo dei miei capelli, e quando le mie mani sono curate. Odio la mia pancia, i miei fianchi, il sedere non mi piace molto,ma cerco in qualche modo di valorizzarlo. Non mi piace quando vado a comprare i panni e nessuna taglia mi va bene. Non mi piace il fatto di non poter mettere ciò che voglio solo perché non mi sento mai a mio agio con indumenti più aderenti e colorati. Amo il mio essere tranquilla e paziente. Amo la mia dolcezza, ma non sopporto quando sono estremamente dolce. Mi piace quel lato testardo di me che esce poche volte. Mi piace quel lato sensuale che ho,ma non riesco a tirarlo fuori per colpa della mia insicurezza. Amo il fatto di sapermi prendere cura delle persone e delle cose a cui tengo. Odio quella parte "croce rossina"di me. Amo truccarmi, mi piace molto. Amo tingermi i capelli e farmi le unghie lunghe e colorate. Amo cucinare. Odio guardami allo specchio di prima mattina. Odio quando la gente mi guarda e mi giudica per il mio aspetto. Mi fa paura passare davanti ad un gruppo di ragazzi,mi mette disagio,non mi piace essere osservata dalla testa ai piedi.
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C'è un grosso problema sociale di cui nessuno parla. Ed è la condizione della seconda e/o terza generazione di differente cultura e religione.
Questi ragazzi, attualmente tra i 18 e i 25 anni, si trovano nella difficoltà costante di rapportarsi con le famiglie di origine (indiane, musulmane, bangladesh, eccetera) e il rapportarsi con i cattolici italiani.
Facile che avvenga un corto circuito per il quale si forma astio a casa in famiglia, oppure fuori quando vanno a scuola, oppure quando cercano lavoro.
Una delle conseguenze è la ghettizzazione ed i vari disagi che ne conseguono.
Da tenere conto che sono disagi mica solo per loro, ma anche per gli italiani, perché viviamo tutti insieme sulla stessa terra.
Lampante, ma estremamente nascosto, è il disagio delle famiglie indiane dei Sikh, da cui è tratta l'immagine sopra.
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Oggi mi sono alzata alle 6, mi sono preparata e sono andata a lavoro, non è passato il pullman quindi per un pezzo di strada mi sono messa a correre e sono arrivata in tempo. Ho svolto le solite mansioni di routine tra pulizie e pappe, fieno, paglia, acqua, ho raccolto le erbe selvatiche nei campi e accudito una pecora che non stava bene, ho sorriso e parlato tanto con chiunque, c'era anche una mia collega che trovo estremamente gentile e simpatica e non mi sono sentita a disagio, la responsabile invece era un po' sclerata ma mi faceva piuttosto ridere, poi abbiamo fatto pausa e mangiato semi di girasole. Ci ho messo più del solito per tornare, ho pranzato e ho dormito un'oretta perché ero stanca, poi ho fatto la doccia e sono andata al parco a suonare l'handpan con un ragazzo. Abbiamo improvvisato, parlato di argomenti profondi e fatto i bagni sonori sdraiati nel prato al buio, poi ci siamo uniti ad altre persone e provato lo slackline tra gli alberi e devo dire che è davvero difficile, ma bellissimo... la sensazione di galleggiare nell'aria e la ricerca di equilibrio, è un'attività che ha molto a che fare con la meditazione, richiede tanta concentrazione, bisogna respirare ed essere fluidi altrimenti il filo oscilla troppo e rischi di cadere. Ho provato a lasciarmi andare, a sciogliere i miei blocchi e sentirmi libera. A una certa mi sono tolta le scarpe e ho iniziato a camminare in giro a piedi nudi, non ho bevuto, né fumato e né preso lo xanax. Poi ho fatto una passeggiata lungo il fiume e sono rientrata, ho cenato con qualcosa al volo e tra poco credo che andrò a dormire. Ho sempre pensato di essere una persona fragile e di aver bisogno dell'aiuto degli altri, ma forse mi sbagliavo. Forse sono io che posso aiutare gli altri, forse sono estremamente forte nonostante tutto il dolore che provo in questo momento. Senza il forse. Ho sempre avuto paura del giudizio degli altri, di essere rifiutata, di non essere amata. Ma in realtà posso darmi tutto l'amore di cui ho bisogno da sola e in verità quando mi apro con le persone ricevo sorrisi e parole gentili. Ho sempre alzato barriere, quando si tratta solo di abbatterle... creare connessioni. Non ci sono limiti reali, sono solo mentali.
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Oggi il mio corpo mi ha costretta rallentare e io non l'ho presa esattamente bene, infatti ho avuto un episodio di abbuffata prima di addormentarmi profondamente per qualche ora. Sono stati due giorni complicati. Ieri in realtà nonostante la tristezza ero anche riuscita a smuovermi per fare qualcosa di utile e qualcosa che mi facesse star bene e mi motivasse, infatti la giornata si era chiusa nella serenità. Oggi invece sentivo quasi come se mi stessi trascinando. Mi sento senza energie e senza interesse, come se avessi esaurito del tutto le mie batterie per oggi e la cosa mi crea ansia, perché devo fare tante cose ed il tempo è poco. Mi crea però anche rabbia, perché se mi fossi gestita diversamente di tempo ne avrei avuto di più. So che non ha senso darmi addosso per questo e fustigarmi, eppure oggi è uno di quei giorni in cui non ci riesco. Quando le mie emozioni e sensazioni si fanno così intense, fa davvero male ed il primo impulso è quello di soffocare tutto. Spero solo che questo picco si esaurisca presto. Sto cercando di farmelo scorrere addosso senza nascondermi nei miei soliti meccanismi di evitamento, anche se prima ho fallito. Vorrei chiudere questa giornata senza ulteriori danni collaterali... D'altra parte cerco di essere gentile con me stessa, cerco di riconoscermi i progressi fatti nel tempo, anche se è davvero dura in questi momenti, nei quali la sindrome dell'impostore diventa una presenza estremamente ingombrante.
Mando un abbraccio infuso di coraggio a chiunque si trovi in una condizione di disagio. Un giorno alla volta.
#pensieri#frasi italiane#frasi#frasi tumblr#sfogo#depressione#disturbi alimentari#solitudine#percorso#crescere#stanchezza#ricaduta#recovery#rialzarsi#non arrendersi#sopravvissuto#trauma#salute mentale#aiutarsi#incoraggiamento#andare avanti#un passo alla volta
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Questo è il punto di svolta, il tempo della rinascita .Ma ciò che lo rende molto diverso dal passato è che tutti voi state lavorando duramente per eliminare o risolvere i vecchi luoghi non guariti nella vostra coscienza, così come nella Terra. Quindi sei sia paziente che medico in questo scenario, ed è estremamente impegnativo. Lavorate tutti molto duramente nell’eterico tutto il tempo, sia nelle ore di sonno che di veglia. Molti di voi stanno lavorando fianco a fianco con forze di luce che possono sembrare umane all’esterno, ma non lo sono. Questo lavoro si estende sia a ciò che fai attivamente nel tuo stato di sonno, che di solito non ricordi coscientemente quando ti svegli, sia al lavoro che fai energeticamente attraverso la tua presenza sulla Terra, 24 ore al giorno. .Molti di voi stanno svolgendo sempre più compiti legati alla missione sulla Terra durante le ore quotidiane di veglia, non solo in termini di risonanza energetica, ma anche in termini di azioni effettive. Quindi ora potresti entrare in un campo di lavoro che comporta, ad esempio, guarigione, trasformazione, brainstorming, incoraggiamento, consulenza, costruzione, insegnamento o creazione di un modo che sia direttamente correlato al lavoro che svolgi mentre viaggi sia sulla Terra e nello spazio nel tuo corpo eterico ogni notte. Potresti pensare che la tua missione sulla Terra ti sia sconosciuta – un mistero non correlato alla tua vita “reale”, ma lo è, e in larga misura. Questa missione è diventata esponenzialmente più potente ed espressiva nell’ultimo anno, e specialmente negli ultimi mesi, mentre i brillamenti solari continuano a inviare potenti onde di luce in avanti. Le energie sono tali da risvegliare dentro di te aspetti a lungo dormienti del tuo DNA che ti connettono alla tua divina creatività, visione superiore, guarigione e purificazione della Terra e delle tue energie e di quelle degli altri. .E così, diventate sempre più consapevoli delle intrusioni nelle vostre energie – esseri, energie, influenze, tossine, che non vi appartengono. Aumenterà il tuo disagio a volte, sì. Ma porta anche molta più chiarezza nella tua vita interiore e ti rivela sempre di più la tua vera natura, il tuo vero percorso, la tua vera famiglia (anima) e le tue origini.
Caroline Oceana Ryan
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This is the turning point, the time of rebirth.But what makes it very different from the past is that all of you are working hard to clear or fix old unhealed places in your consciousness, as well as the Earth.So you're both patient and doctor in this scenario, and it's extremely challenging.You are all working very hard in the etheric all the time, both in your sleeping and waking hours.Many of you are working side by side with light forces that may look human on the outside, but are not.This work extends both to what you actively do in your sleep state, which you usually don't consciously remember when you wake up, and to the work you do energetically through your presence on Earth, 24 hours a day. .Many of you are carrying out more and more mission-related tasks on Earth during your daily waking hours, not only in terms of energetic resonance, but also in terms of actual actions.So now you may be entering a field of work that involves, for example, healing, transforming, brainstorming, encouraging, counseling, building, teaching, or creating a way that is directly related to the work you do as you travel both on Earth and in space in the your etheric body every night.You may think your mission on Earth is unknown to you - a mystery unrelated to your "real" life, but it is, and to a large extent.This mission has become exponentially more powerful and expressive over the past year, and especially over the past few months, as solar flares continue to send powerful waves of light forward.The energies are such that they awaken within you long dormant aspects of your DNA that connect you to your divine creativity, higher vision, healing and cleansing of the Earth and of your own and others' energies. .And so, you become more and more aware of intrusions into your energies – beings, energies, influences, toxins, that don't belong to you.It will add to your discomfort sometimes, yes.But it also brings much more clarity into your inner life and reveals more and more of your true nature, your true path, your true family (soul) and your origins.
Caroline Oceana Ryan
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quanto odio il mio corpo, mi sento sempre estremamente a disagio
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Sono estremamente raffreddata domani mi aspettano 4 ore di treno e penso solo al disagio che proverò ogni volta che mi vorrò soffiare il naso
Che disagio il raffreddore
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Anno nuovo 👍😁🍸 *estremamente a disagio*
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per qualcosa che è morto sul nascere
Allora, non so esprimere ciò che provo a parole, ho sempre detto che mi mette a disagio. Non so nemmeno perché sto scrivendo e non so nemmeno se ti darò mai questa lettera, ma alla fine rimango sempre una romanticona ed ho bisogno di riordinare i miei pensieri. D'altronde preferisco vivere di rimorsi di quello che è effettivamente accaduto piuttosto che rimpianti di quello che sarebbe potuto succedere.
Mi hanno sempre detto " non puoi amare un'altra persona se prima non ami te stessa " e ho sempre pensato fosse un enorme stronzata. Perché non ho mai amato me stessa ma quando sei arrivato mi sono dimenticata un po' di come ci si odia. Era merito tuo se stavo mangiando, se avevo voglia di gelato, quello alla stracciatella, se i miei pensieri non prendevano il sopravvento.
Ho sempre avuto paura dell’amore, non mi piacciono le emozioni così forti, non mi piace legarmi ad una persona e far dipendere il mio umore da questa, e ciò che è successo non lo volevo. Ero super chill being friends, ma la cosa che mi ha fatto dire " vabbè dai proviamoci" è quando tu hai iniziato a chiedermi ogni mattina come stessi.
Ti sembrerà scontato ma nessuno me lo aveva mai chiesto così tante volte (soprattutto all'inizio rompevi le palle perché io volevo sviare il discorso) in una giornata e letteralmente ogni giorno che passava andava sempre un pochino meglio.
E come tu cercavi di far star meglio me io cercavo di darti tutto il supporto possibile. Per una volta volevo che qualcuno mi desse lo stesso amore che davo io agli altri, e tu lo stavi facendo.
Inutile negare che le nostre insicurezze si legavano bene insieme ma a differenza mia le tue insicurezze sono tutte nella tua testa, e questa è la cosa peggiore ma non importa quanti difetti tu ti senta di avere, sei una persona fantastica, vorrei veramente ti guardassi con i miei occhi. Ho sempre visto la tua parte peggiore ed ho sempre pensato che fosse bellissima.
Non sei una persona cattiva, hai un cuore d'oro e non dovresti mai metterti in dubbio. Non dovresti nemmeno sminuirti così tanto, perché anche se non te lo dirò più io, sei estremamente intelligente e metti tutto te stesso in quello che fai.
Faccio fatica ad immaginare una vita in cui non ci sei tu, senza i tuoi messaggi, senza i tuoi " sei una nana" o " che bona" anche quando sono distrutta ma ho imparato che bisogna prenderle, le decisioni. Non ha senso lasciare le situazioni a metà, tantomeno le persone. I "forse", i "non lo so", i "così e così" sono solo scuse ed io sono stanca di stare male per far star bene gli altri.
Le cose si sentono e basta, la verità è che si ha paura di darle, certe risposte. Si prova e si rischia. Il " non voglio perderti", " sei stupenda" non mi servono se non portano a nulla, mi sento solo costretta ad aspettare una persona che non mi vorrà mai. Non capisco come una persona che mi dica che sono troppo importante da perdere faccia così. Con questo non sto dicendo che non possiamo essere amici ma di amici ne ho già parecchi e ti omologheresti al resto. Non sto nemmeno dicendo che ti odio, come potrei mai farlo, non potrò mai cambiare il modo in cui ti guardo.
Mi hai fatta sentire speciale per un nanosecondo e ti ho dato così tanto potere in pochissimo tempo che sei riuscito a far ritornare una parte di me che non vedevo da anni, sia in senso positivo che in senso negativo, non davo così tanta fiducia ad una persona da tanto e giuro che mi sono ricordata del perché. Però vediamo il lato positivo, essendo stata male farò un glow up per l’estate.
Non so cosa sia successo e probabilmente non lo voglio nemmeno sapere perché nel mio cervello è impossibile comprendere come una persona possa annullare dei sentimenti così forti in così poco tempo.
Mi dici "ci sono sempre se è qualcosa" ma come faccio a parlare dei miei problemi quando tu ora ne fai parte? Non prenderla come qualcosa di cattivo ma io forse, sono addirittura più fragile di te.
Ogni volta che mi lego ad una persona non riesco a staccarmi almeno che questa non mi distrugga e qualcosina di te rimarrà sempre in me ed onestamente vorrei che mi avessi fatto più male, così non avrei nemmeno pensato di scrivere e mi sarei staccata immediatamente. Citando Montale (d’altronde sono una tipa acculturata), Eppure resta che qualcosa è accaduto, forse un niente, che è tutto.
Letteralmente scusa se non sono abbastanza, se spammo messaggi, se mi preoccupo troppo, se voglio sapere come stai, se hai mangiato, se ti sei divertito quando sei uscito, se non vado bene per te, prometto che non lo farò più.
L'unica cosa di cui sono felice è che non ho rovinato nulla di effettivamente esistente.
Ed onestamente voglio solo vederti felice, non importa se con me o senza. Spero tu riesca a trovare una persona che ami i tuoi difetti, che ti porti i cornetti a scuola e ti compri le cose quando fai i capricci ma soprattutto stia sempre al tuo fianco anche quando non vuoi nessuno.
D'altronde è triste essere da soli quando fuori piove.
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Hi Tumblr long time no see but guess what it's always about the boring old stuff
Trovo incredibilmente interessante il fatto che i miei genitori siano davvero convinti di poter dimostrare qualcosa ti poter imporre il loro modo di vivere in quanto loro nella loro vita hanno fatto molto. Fatto molto: comprato, lavorato, per quanto è riguardo mia madre speso una vita su un divano a piangersi addosso perché la sua vita le fa schifo perché ha deciso di vivere in un paese che non le è mai piaciuto perché ha deciso di lasciare un lavoro che amava per cui aveva studiato per fare un lavoro che odia. Ma ehi, loro hanno comprato una casa, un giardino, comprato macchine, insomma hanno comprato. E non puoi non essere un esempio da seguire se nella tua vita non hai fatto altro che recluderti tutto per fare quello che la società si aspetta che tu faccia:lavorare, e se sei donna, essere madre e moglie. Ogni volta che torno a casa mi trovo catapultata in un era distante anni luce dalla mia quotidianità dove non si perde occasione per farmi capire di quanto sia vincente questo stile di vita, che devo decidermi ad adeguarmi, a seguire il buon esempio, a fare quello che ci si aspetta da me. D'altronde a venticinque anni sarebbe ancora ora passata di chiudersi in ufficio di merda per minimo cinquanta ore alla settimana di trovarmi un uomo e di imparare finalmente a cucinare e di non lasciare il bucato sulla scrivania ad asciugare perché una vera donna deve per lo meno saper stendere il bucato. Lo sapevate che c'è un modo per stendere il bucato? Un modo preciso fatto di regole ben chiare le quali a quanto pare sono conosciute a tutte, tranne a me. Bè io trovo tutto questo mondo estremamente interessante dal punto di vista sociale. Lo trovo interessante perché non capisco come una persona estremamente insoddisfatta della propria vita, una persona che nella vita si sia negata tutto e abbia vissuto solo per gli altri nella speranza che boh? Forse un giorno qualcuno le desse un premio e le dessero finalmente quella tanta sperata attenzione che non ha mai ricevuto da nessuno? Non capisco come questa persona non possa vedere tutto questo e anzi ti porti il suo tragitto di vita come esempio assoluto da seguire nella vita. Almeno per quanto riguarda mio padre lui ha il suo lavoro. Che è poi l'unica cosa che ha sempre avuto nella sua vita, ma una persona che vive da 60anni come una macchina senza porsi domande semplicemente ignora il fatto che questo non sia normale ed è felice. E va bene così. Sono felice per te. Anzi a dirla tutta ti invidio perché so che veramente ami quello che fai e io non mi capacito di come si possa amare qualcosa chiamato "lavoro". Io posso amare uno sport, una amica, un cane,un gatto,un momento, un ricordo ma un lavoro? Dio se solo potessi essere invidiose delle cose materiali. Non ricordo ci sia mai stata una volta in cui sia stata invidiosa di qualcosa. Una maglia, un concerto. Forse perche venendo da una famiglia benestante ho sempre potuto avere tutto. Ma le cose immateriali, ahia, la fa male. A scuola era la popolarità. Grazie a Dio anni dopo ho capito che se solo avessi avuto un quarto della popolarità che tanto volevo ci sarei morta da quando mi sarei trovata a disagio ad essere al centro dell'attenzione. Invidia per la tua spensieratezza. La tua felicità. L'amore per il tuo lavoro. L'amore tra voi due. Invidia per i 105kg di panca piana. Dio se solo fossi una persona stupida e banale e mediocre come i tre quarti di questa popolazione del cazzo invece no dovevo nascere intelligente così intelligente da passare la vita a pormi domande su cose che la maggior parte della gente neanche nota. Su cose che la gente interpreta come automatismi sociali e decide semplicemente di dire: si. Io non so dire si. Ma so mandarvi molto bene a fanculo, uno dopo l'altro, voi e i vostri preconcetti del cazzo che non avete mai messo in discussione in 50 passati solo perché vi sono stati insegnati come "giusti". Per me siete tutti scemi e pazzi a vivere così
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