#- in cui il paese si unisce
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lonelysmile · 6 months ago
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nella mia tl di twitter dove non seguo nessun profilo che parla di calcio eccetto quello della nazionale ci sono molti commenti di persone che hanno guardato la partita e molti di questi sono stati citati dal tw1tter calci0 con insulti e prese in giro
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angelap3 · 17 days ago
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Storie di Donne...
Lei si chiamava Grazia...
Grazia Deledda per la precisione.
Nasce a Nuoro, in Sardegna, nel 1871,da una famiglia benestante.
Grazia fin da piccolina legge sempre, ovunque. Finisce la quarta elementare e i genitori le dicono che è tempo di lasciare la scuola.
Grazia non capisce, le piace tanto studiare...
"Semplice, perché sei una femmina" le viene risposto.
Grazia serra le braccia e ,in qualche modo ,la spunta. Studia a casa con un precettore, poi continua da sola. Ha 17 anni, invia un racconto a una rivista.
Lo pubblicano! Grazia festeggia, mentre in paese si grida allo scandalo. Anche il parroco si unisce alle malelingue. I genitori tentano di farla ragionare, spiegano che le donne badano alla casa, funziona così...
Grazia non si arrende, continua a scrivere ma a Nuoro trova ovunque terra bruciata , per cui fa le valigie e parte per Roma, la capitale della cultura, dove crede che non verrà giudicata per la pretesa di scrivere pur essendo una donna...
Pia illusione!
Scrittori e intellettuali la guardano dall’alto in basso. È una donna e anche senza istruzione, chi crede di essere?
Grazia non crede di essere qualcuno ,crede però in sé stessa e continua imperterrita a scrivere.
Ha 29 anni quando incontra Palmiro, un uomo schietto, gentile e senza pregiudizi che entra con garbo nei suoi pensieri e nella sua vita. Diventano marito e moglie.
Grazia è felice, ma un dubbio l'assilla : sarà contento suo marito di aver sposato una donna che vuole scrivere?
Palmiro, in effetti , non solo è contento di avere una moglie scrittrice ma lascia il suo lavoro e ne diventa l'agente .A questo punto, Grazia e Palmiro diventano gli zimbelli della città. Una donna intellettuale e un uomo che si mette al suo sevizio : si è mai vista una tale assurdità?
Grazia non raccoglie, si difende scrivendo a getto continuo libri che piacciono e non solo agli italiani.
I suoi libri, infatti, viaggiano oltre confine e arrivano agli occhi di una certa accademia reale svedese.
È il 1926.
Grazia Deledda, prima donna italiana, vince il premio Nobel per la letteratura e sale sul palco, mano nella mano con il marito.
Fu criticata, definita un’ignorante, un'illusa , ma lei si rivelo' semplicemente una donna che non ebbe paura di lottare per le sue idee e che riuscì ,alla fine, a vincere la sua battaglia.
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mucillo · 1 month ago
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Il 27 ottobre è la “Notte degli Spiriti Animali”, quando cani e gatti (e non solo) tornano a trovare chi li ha amati
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Nel cuore delle celebrazioni che anticipano il ���Día de los Muertos” (“Il giorno dei morti��), il 27 ottobre in Messico si celebra la “Noche de los Espíritus Animales” (“Notte degli Spiriti Animali”), un’antica tradizione che unisce il popolo messicano alla spiritualità e al mondo della natura. Questa ricorrenza rende omaggio agli spiriti degli animali che, secondo la credenza popolare, accompagnano l’anima umana nella vita e nella morte e che nella notte fra il 27 e il 28 ottobre tornano dall’aldilà per andare a trovare chi li ha amati.
La “Noche de los Espíritus Animales” affonda le sue radici nelle antiche tradizioni indigene del Messico precolombiano, in cui era diffusa la convinzione che ogni essere umano nascesse con uno spirito animale guida, chiamato “nagual” o “tonal”, secondo le diverse regioni del Paese. Questo spirito animale, una sorta di totem o alter ego, sarebbe stato un alleato spirituale che influenzava il carattere della persona, la proteggeva e le forniva guida nelle decisioni della vita quotidiana.
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diceriadelluntore · 7 months ago
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Storia Di Musica #323 - Devotchka, A Mad & Faithfull Telling, 2008
Il mese di Aprile ha visto come protagonisti dei dischi sulla cui copertina ci sono una o più mani (l’avevate capito, lo so). Aggiungo che sono dischi di musica indipendente degli anni 2000, definizione che accompagna lavori prodotti e distribuiti da piccole etichette musicali che non fanno parte di grandi agglomerati di industria multimediale. È stato un viaggio che mi ha fatto scoprire molte band che conoscevo poco o non conoscevo affatto, ed è sempre una bellissima esperienza lo scoprire. Concludiamo questo percorso con una band che si forma a Denver, verso la fine degli anni ’90, con due caratteristiche peculiari: suonano un punk gitano ricchissimo di richiami alla cultura gipsy europea (e non solo), l’altro è la scelta del nome. Si chiamano infatti DeVotchKa, traslitterazione nel nostro alfabeto di девочка, che in russo vuol dire ragazza. La band è formata da ottimi polistrumentisti: Nick Urata, che canta e suona il theremin, la chitarra, il bouzouki, spesso il pianoforte e occasionalmente anche la tromba; Tom Hagerman suona il violino e la fisarmonica; Jeanie Schroder, cantante e suonatrice di bassotuba, contrabbasso e flauto; chiude il gruppo Shawn King, percussioni e spesso tromba aggiunta. Iniziano come band di accompagnamento agli spettacoli di burlesque della regina del genere, Dita Von Theese. Grazie alla crescente notorietà di Dita, girano quasi tutti gli Stati Uniti, divenendo uno dei punti forti dello show. Durante le serate, vendono dei dischi autoprodotti: nel 2004 una loro canzone, How It Ends, entra a far parte della colonna sonora del bel film Ogni Cosa è Illuminata (film tratto dall'omonimo romanzo di Jonathan Safran Foer diretto da Liev Schreiber con Elijah Wood e Eugene Hütz, frontman dei Gogol Bordello che furono il gruppo apripista del genere punk gypsy). Dopo una applauditissima performance al Festival di Bonnaroo del 2006, iniziano ad essere richiesti anche oltre il circuito underground. Una mano gliela dà anche Win Butler degli Arcade Fire: propone loro di fare un Ep di Cover, tra cui The Last Beat Of My Heart di Siouxsie And The Banshees, Somethin' Stupid di Frank e Nancy Sinatra e addirittura Venus In Furs dei Velvet Underground, Ep che si chiama Curse Your Little Heart. Questo disco verrà notato da Jonathan Dayton e Valerie Faris che chiamano i DeVotchKa a scrivere la colonna sonora del loro film, Little Miss Sunshine, lavoro per cui ricevono persino una nomination ai Grammy 2006 come Miglior Colonna Sonora originale. È la svolta finale.
Nel 2008 esce il disco di oggi, A Mad & Faithful Telling: prodotto dalla band con Craig Schumacher (che ha lavorato con i Calexico, Giant Sand, Amos Lee tra gli altri) è un po’ il riassunto del loro modo di fare musica. Una musica divertente e divertita, che mischia folk, tradizioni gitane, Sudamerica e Europa, con ganci pop davvero notevoli. Ai quattro si aggiunge una corposa sezione fiati e di archi e un piccolo coro. Basso Profundo è un viaggio nella musica balcanica che qualche anno prima è esplosa nell’ambito world (con i film di Kusturica e la musica di Goran Bregović) dall’andamento baldanzoso e ritmico. C’è la musica mariachi in Along The Way, soprattutto nei fiati. L’intro da carillon di The Clockwise Witness è preludio ad un grande brano, dalle ondeggianti parti musicali, un piccolo gioiello dove la voce di Urata fa la sua bella figura. Head Honcho e Undone (dalla bellissima chitarra che sa di musiche ispaniche) sanno di omaggio agli spaghetti western, e potrebbero fare da colonna sonora a qualche scena dei film di Quentin Tarantino. Translitterator è il brano più pop, anche qui con un intro da musica di orchestrina giocattolo, una musica che fa pensare ai circhi, ai teatri delle marionette. Ci sono due splendidi strumentali: Comrade Z, che unisce i fiati mariachi con i ritmi gitani e Strizzalo, divertente parodia di un valzer italiano, da sagra di paese, con la fisarmonica, il basso tuba e dei romantici violini (spesso hanno usato l’italiano per le loro composizioni, uno dei loro primi dischi si chiama Una Volta). New World, una malinconica ballata moderna, chiude il disco, e fu usata in una puntata della serie Tv Weeds. Il disco è viaggio musicale tra circhi di frontiera, feste messicane, passeggiate in città dell’Europa dell’Est e paesaggi italiani. Sarà in top ten della Heatseekers di Billboard e diventerà il loro più grande successo. Successo che li porterà a suonare pure in Europa, addirittura come apertura dei concerti di grandi band, come i Muse.
Pubblicheranno nel 2009 la colonna sonora del film I Love You Phillip Morris (black comedy con Jim Carrey e Ewan McGregor) e altri dischi, l'ultimo del 2018 This Night Falls Forever, continuando nel frattempo a portare in giro la loro musica scanzonata, potenzialmente irresistibile anche per la cura e le qualità musicali dei musicisti.
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scorcidipoesia · 1 year ago
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Un treno corre nella notte. Attraversa un paese, lo unisce, lo compagina. Dalle mura di antichi castelli circondati di uliveti, fonti e scalinate, a una città del nord fredda, con pochi colori e molte persone che camminano su marciapiedi disegnando mondi ed etnie. Il treno attraversa colli, città, profumi nell’aria, venti. Una foglia lotta sulla rotaia e si stacca a metà viaggio finendo al centro, il treno continua a correre perché c’è una stazione che lo aspetta. Una stazione molto bella. Antica. Bianca. I grattacieli della città fredda si affacciano sui passeggeri che scendono, si alzano il bavero del giubbotto e si sistemano la sciarpa. Salgono sui taxi e vanno verso i loro appuntamenti, impegni di lavoro, riunioni. Sono già parte della città appena arrivano.
Una donna in auto cerca di districarsi nella circonvallazione. Nel freddo ha abbondato di rossetto e di profumo, perché attende un uomo che arrivi a portarle il mondo. Nei palmi delle mani , un tripudio di colori. Nella voce, un mappamondo di parole.
Si è alzato un vento di inverno sulla città, ha spazzato le nuvole e un azzurro insolito fa capolino sopra i monumenti che finalmente brillano, svelandosi maestosi anche agli abitanti.
È l’inverno che si annuncia, è l’inizio di una settimana importante in cui le sue sorti cambieranno, le sue radici saranno spazzate via e le occorrerà cercarne altre . Perché ‘il luogo migliore è quello in cui devi ancora andare’.
Ha passato tutta la notte a tremare, con le dita dentro la barba di lui in allucinazioni reali, si è sentita viva e con il cuore impazzito. La mente ha iniziato un viaggio, quell’uomo è sceso dal treno, ci sarà uno sguardo, e da quello sguardo potrà nascere un’opera d’arte. Qualsiasi forma avrà quell’opera, sarà un regalo, sarà una forma di gratitudine che lei terrà nel cuore per molto tempo e lui sorriderà, risalendo sul suo treno, verso la sua città tra gli ulivi, tra le sue opere e i profumi della terra. Tatiana Andena
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k-white · 11 months ago
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Se andiamo di recs io ne ho una non italiana:
The Eclipse serie Thai del 2022 di 12 episodi principali più 2 episodi spin off(Our Skyy2 The Eclipse e sono gli ep 5 e 6)
tutti disponibili su YouTube gratis
trama:
Il liceo maschile Leader del paese, Suppalo, è rigorosamente regolamentata. Si dice che una maledizione punirà gli studenti che infrangono le regole, una maledizione che diventa più forte con l'avvicinarsi dell'eclissi solare. Ma dove ci sono delle regole, ci sarà naturalmente chi vorrà infrangerle. Un gruppo di studenti che si autodefiniscono "Il mondo ricorda" si unisce per sfidare l'autorità della scuola e rivendicare i propri diritti. Il prefetto capo degli studenti Akk e i suoi compagni hanno il compito di dissuadere il gruppo ribelle. Poi arriva Ayan, un misterioso nuovo studente. Akk è sospettoso nei confronti di Ayan, questo ragazzo il cui comportamento è strano e sfida le norme della scuola. Ayan si è iscritto nella speranza di scoprire la verità su un evento che ha coinvolto una persona a lui molto cara. L'unica prova che lo porta alla scuola di Suppalo è in un diario. Il metodo di Ayan per affrontare l'esame accurato di Akk è giocare con lui e per allontanarlo dall'indagine sul motivo per cui Ayan si trovi in quella scuola
Nella serie si affrontano inoltre temi quali: la scoperta della propria sessualità, il coming out, l'omofobia interiorizzata, la scoperta di sé stessi, l'affrontare il lutto e l'importanza dell'amore
E se volete cucciolandia Akk e Ayan sono i più cuccioli che esistano
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Loro sono i miei bambini numero unissimo e secondo me ci sta come serie da vedere dopo un prof, no spoiler su come si sviluppa
Se la volete vedere io la consiglio ti regala molte emozioni e i due attori principali sono molto bravi
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zanzino-shop · 9 months ago
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FESTA SHŌWA
‘’Dopo i giorni turbolenti, si guardi indietro all’era Shōwa in cui è stata realizzata la ricostruzione e si pensi al futuro del paese’’
Il periodo Shōwa si riferisce a uno dei regni più duraturi tra tutti quelli degli imperatori giapponesi e comprende il periodo che va dal 1926 al 1989.
Perché l’era Shōwa è così importante per il popolo giapponese da instituire una festa nazionale? Vediamolo insieme con un po’ di storia.
UN PO’ DI STORIA
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Come sappiamo, il Giappone no n ha partecipato attivamente alla prima guerra mondiale. Tuttavia, ha sfruttato la situazione per espandere il proprio territorio in Asia e nel Pacifico sviluppando un forte sentimento nazionalista che manifestò poi nella seconda guerra mondiale alleandosi con l’Italia fascista e la Germania nazista.
Dopo i due violentissimi attacchi atomici avvenuti ad Hiroshima e Nagasaki, il Giappone si trovò a dover lasciare tutte le sue conquiste e ad accettare la sconfitta della guerra, stremati dalla distruzione che le bombe atomiche provocarono al paese e al popolo.
LA RINASCITA DEL GIAPPONE
Sempre nel periodo Shōwa, tra il 1945 e il 1989, il Giappone ha dovuto dedicarsi completamente alla ricostruzione del paese dopo gli enormi danni subiti.
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Le aziende giapponesi hanno dimostrato grande competenza nello sviluppo economico e si sono guadagnate fino ad oggi, la reputazione di affidabilità, qualità e dedizione alla perfezione.
IL 29 APRILE
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In questa data, i giapponesi vanno a visitare il museo nazionale di storia giapponese nella città di Ueno, oppure visitano il famoso tempio Meiji-Jingu per poter riflettere su tutto quello che avvenne durante la seconda guerra mondiale e celebrare il desiderio di rinascita del popolo giapponese.
La festa nazionale Shōwa è in realtà molto recente, è stata instituita nel 2005.
Prima di allora in questa data, veniva celebrata la festa ‘’Midori no Hi’’, letteralmente ‘’la giornata del verde’’, in cui ci si prende un momento per apprezzare la natura in quanto simbolo di rinascita, tema molto amato dall’imperatore Hirohito stesso che oltre a rivestire la sua importante carica politica era anche un affermato biologo.
In conclusione, la festa Shōwa è un momento di riflessione e celebrazione, che unisce passato e futuro del popolo giapponese, in cui viene insegnato ai più giovani che è importante ritrovare il coraggio di ricominciare nonostante tutto.
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forzaitaliatoscana · 16 days ago
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Solidarietà ad Antonio Tajani da Forza Italia Toscana
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Forza Italia Toscana si stringe intorno al suo segretario nazionale Antonio Tajani, fiduciosa che la sua dedizione al bene comune e alla pace non sarà mai oscurata da tali minacce Antonio Tajani, Vicepremier, Ministro degli Affari Esteri e segretario nazionale di Forza Italia, ha recentemente ricevuto una serie di minacce che non solo dimostrano un atto di violenza verbale, ma anche una profonda incomprensione delle dinamiche di pace e dialogo internazionale. Forza Italia Toscana si unisce al coro di voci che esprimono solidarietà verso una figura che si è sempre battuta per la stabilità e il benessere del nostro paese. L'On. Deborah Bergamini, responsabile Esteri e vice segretario nazionale di Forza Italia, ha dichiarato: "Piena solidarietà al ministro degli Esteri, Antonio Tajani, destinatario di minacce inaccettabili. In un periodo di forti tensioni internazionali, ribadiamo il nostro impegno a sostenere chi rappresenta l'Italia nella promozione della pace e della stabilità. Nessuna intimidazione ci distoglierà dalla nostra linea di politica estera, che rimane orientata alla difesa della sicurezza, del dialogo e della ricerca di una soluzione giusta e duratura per il Medio Oriente" L'On. Erica Mazzetti, Deputata di Forza Italia, ha aggiunto: "Al Ministro Antonio Tajani la mia più profonda solidarietà. Se c'è un politico che pi�� degli altri in questo anno si è speso per la pace in Medio Oriente è proprio - come riconoscono tutti gli interlocutori - Antonio Tajani, ma chi odia, come questi gruppuscoli che pensano di fare il bene della pace con la violenza, non può capire gli sforzi per la pace, che richiedono impegno, pazienza, comprensione. Chi agisce così dimentica che la pace nasce dal reciproco rispetto e riconoscimento, quello che certe frange estreme faticano a riconoscere al Centrodestra. Auspico si faccia piena luce su quanto avvenuto, visto che il governo è a cadenza quasi giornaliera vittima di minacce o intimidazioni, sempre meno velate e sempre più dirette" L'On. Chiara Tenerini, in un comunicato di solidarietà, ha commentato: "A lui va tutta la mia solidarietà e vicinanza per le minacce ricevute e tutta la mia ammirazione per l’impegno profuso affinché si arrivi ad una pace duratura in Medio Oriente." Marco Stella, capogruppo di Forza Italia al Consiglio regionale della Toscana e segretario regionale del partito, ha espresso la sua vicinanza: "Massima vicinanza e solidarietà al ministro degli Esteri e segretario nazionale di Forza Italia, Antonio Tajani, per le minacce vigliacche e spregevoli di cui è stato oggetto. Conoscendolo bene, so che non si farà mai intimidire da questi atti, e che proseguirà come sempre il suo lavoro, guardando solo al bene comune dell'Italia e dell'Europa, lavorando per la pace, come ha sempre fatto. Ci auguriamo che gli investigatori riescano ad individuare questi grandi democratici che non fanno altro che incitare alla violenza e a minacciare chi non la pensa come loro" Queste parole non solo riflettono il sentimento di solidarietà all'interno del partito ma anche la condanna verso atti che minano il dialogo democratico e la ricerca di soluzioni pacifiche. Forza Italia Toscana, insieme a tutta la nazione, si stringe intorno al suo segretario nazionale, fiduciosa che la sua dedizione al bene comune e alla pace non sarà mai oscurata da tali minacce. L'impegno di Antonio Tajani per la diplomazia e la stabilità internazionale è un esempio per tutti, e noi di Forza Italia Toscana siamo certi che egli continuerà a portare avanti la sua missione con la stessa determinazione e integrità. Edoardo Fabbri Nitti Forza Italia - Coordinamento Regione Toscana Follow @FI_ToscanaTweet to @FI_Toscana
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matteoartizzu · 2 months ago
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Sa festa, (semplicemente la “festa”, così viene chiamata dai suoi abitanti, la festa della patrona di Donigala*, in Sardegna, che si svolge ogni anno all’inizio di settembre), è scandita dal lancio di razzi (o botti), che scoppiando in cielo, avvisano dell'imminente inizio del programma civile e religioso delle celebrazioni della nascita di Maria. Per gli abitanti, gli emigrati di ritorno o in vacanza e per chi, come il sottoscritto, ha vissuto la festa nel corso degli anni in quanto “su fillu de” o “su nepodi de”, questi “promemoria” rappresentano l’inizio di un rito collettivo, che scandisce le giornate, concedendo una pausa dai lavori in campagna e con le bestie, nelle botteghe e nelle officine, e che, in un certo senso, decreta la fine dell’estate.
Vivere la festa significa immergersi in una tradizione, a cui ogni generazione cerca, con fatica, di dare seguito, convivendo con il contemporaneo slancio verso la modernità, l’altrove che attrae e respinge. Un po’ come in Canne al vento, quando Grazia Deledda scrive, "La festa durava nove giorni, di cui gli ultimi tre diventavano un ballo tondo continuo accompagnato da suoni e canti: Noemi stava sempre sul belvedere, tra gli avanzi del banchetto; intorno a lei scintillavano le bottiglie vuote, i piatti rotti, qualche mela d'un verde ghiacciato, un vassoio e un cucchiaino dimenticati; anche le stelle oscillavano sopra il cortile come scosse dal ritmo della danza. No, ella non ballava, non rideva, ma le bastava veder la gente divertirsi perché sperava di poter anche lei prender parte alla festa della vita”.
La storia di chi fugge e di chi resta in paese, immortalata in questi scatti, è un po’ questa. Tornando per la festa, si osservano facce conosciute, cresciute e invecchiate, immaginando e rivivendo i riti di passaggio vissuti da ciascuna persona. Lungo la processione del 7 settembre, i visi di una carnagione più chiara o più scura, frutto di incontri del Mediterraneo vecchi di almeno 4.000 anni, sono quelli di bambini diventati adulti in maniera precoce rispetto ai coetanei di molti luoghi del “continente”. Sulle strade del paese, approfittando dello struscio della festa, hanno incontrato gli sguardi, occhi neri, marroni, verdi e azzurri, che poi sono diventati compagne e compagni.
Abiti del folklore, che tralasciando l’artificio, saldano una tradizione, le figlie come le mamme, genitori e figli, a piedi e a cavallo. Il gruppo folk locale e quelli dei paesi vicini, insieme alle donne e agli uomini di paese che, intonando il rosario, sfilano per onorare la vergine. Un inchino metaforico che unisce i territori della Trexenta e oltre, sino alla Barbagia.
I gesti ripetuti e i ricordi familiari, che ne evocano altri, come quello di un animale squartato e dissanguato in cortile, in una terra che non fa sconti perché le persone non li chiedano dopo, gli sconti. Sullo sfondo, il sole che scalda al tramonto e che anticipa la brezza della sera, i castelli di carte quando fuori piove, la ruvidezza dei muri a secco, le panchine e i gradini che una volta erano i tuoi e ora solo i loro, un paesaggio che è solo collina, sotto cui scorre un’acqua dei centenari, e sopra una notte che è piena di stelle, perfetta per giocare a nascondino prima che tua nonna ti chiami per rincasare: sono queste e altre le immagini che questi scatti evocano nella mente. 
*Nota: Donigala fa parte del Comune di Siurgus Donigala, Provincia del Sud Sardegna, a 40 minuti da Cagliari.
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fotografoinviaggio · 2 months ago
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Braga: la gemma nascosta del Portogallo
Braga, conosciuta come la "Roma del Portogallo", è una città che riesce a incantare chiunque la visiti. Fondata dai Romani, Braga è una delle più antiche città del Paese, e ogni angolo racconta storie di un passato ricco e affascinante. Mentre passeggi per le sue strade acciottolate, ti ritroverai avvolto da un'atmosfera di meraviglia e bellezza. Le chiese maestose e i palazzi seculari si ergono come guardiani di una storia millenaria, ogni struttura un capitolo scritto nel libro della vita di questa città straordinaria.
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Un viaggio tra storia e architettura
Braga non è semplicemente una città; è un museo a cielo aperto. Tra le sue strade si trovano meraviglie architettoniche che spaziano dallo stile romanico al barocco, rendendo ogni visita un'esperienza visiva affascinante. La maestosa Sé de Braga, la cattedrale principale della città, è un esempio chiave di questo ricco patrimonio. Costruita nel XII secolo, la cattedrale non è solo un luogo di culto, ma anche un simbolo della storicità di Braga. Camminando al suo interno, rimarrai stupito dalla delicatezza dei lavori in legno e dalle decorazioni artistiche che adornano gli altari.
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Ma la bellezza di Braga non si limita alla cattedrale. Ogni via e ogni piazza raccontano una storia. Una tappa imperdibile è il Santuario do Bom Jesus do Monte, un luogo di pellegrinaggio situato su una collina. La sua scalinata monumentale, costellata di fontane e statue, offre una vista panoramica mozzafiato sulla città. Salire i numerosi gradini è un'esperienza che unisce spiritualità e avventura. Concludendo questa ascensione, ti sentirai non solo fisicamente soddisfatto, ma anche in armonia con l'energia storica di Braga.
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Un patto con il passato La storia di Braga è anche intrecciata con gli eventi che l'hanno plasmata nel corso dei secoli. Fondativa nell'epoca romana, la città ha visto passare diverse culture e dominazioni. Ogni periodo ha lasciato un'impronta unica, creando un mosaico di influenze che si riflettono negli edifici e nelle tradizioni locali. Passeggiando per il centro, scoprirai edifici medievali che raccontano storie di battaglie, di trionfi e di conquiste.
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Non dimentichiamo che Braga è anche un importante centro religioso. La città ospita diverse festività, tra cui quella della Settimana Santa, caratterizzata da processioni che ridestano l'entusiasmo dei locali. I visitatori vengono attratti non solo dalla bellezza architettonica, ma anche dall'eco delle tradizioni che si tramandano di generazione in generazione. Qui, dentro i confini di Braga, il tempo sembra essersi fermato, permettendo a chi la visita di immergersi completamente in un'altra epoca.
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I sapori di Braga Non si può parlare di Braga senza menzionare la sua incredibile gastronomia. La cucina portoghese, ricca di sapori e tradizioni, raggiunge un apice a Braga, dove ogni piatto è una celebrazione della terra e della cultura. I ristoranti offrono una varietà di piatti tipici, dai freschi frutti di mare alle carni succulente, ognuno preparato con la massima cura e passione. Dirigiti verso un ristorante tradizionale e lasciati tentare da una porzione di "Francesinha", un panino farcito con carne e salsiccia, ricoperto da una salsa di pomodoro e birra.
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Oltre alla Francesinha, non puoi perderti il "Caldo Verde", una zuppa deliziosa a base di cavolo verde, patate e salsiccia, perfetta per riscaldarti nelle fresche serate portoghesi. La serenità della gastronomia di Braga risiede nella freschezza degli ingredienti e nell'arte della tradizione culinaria. Ogni piatto è un invito a scoprire le ricchezze agricole e marine che registrano la grande varietà del territorio portoghese.
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La magia della Cattedrale di Braga
La Cattedrale di Braga, con la sua straordinaria architettura e il suo profondo legame con la storia di Portugal, è senza dubbio uno dei luoghi più affascinanti da visitare nel quartiere di Braga. Immagina di camminare tra le strade acciottolate di questa antica città, dove il profumo del pane fresco e il suono delle campane che risuonano nell'aria ti accolgono come un abbraccio caloroso. Questo meraviglioso monumento, noto anche come Sé de Braga, �� un ponte che collega il passato con il presente, e ogni angolo racconta una storia affascinante.
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Braga, una delle più antiche città del Portogallo, è spesso considerata la capitale spirituale del paese. Camminando verso la cattedrale, ti ritrovi immerso in un’atmosfera dove la sacralità si intreccia con la vita quotidiana. Le piazze animate, i caffè all'aperto e i mercatini offrono un contrasto vibrante con la solennità dell'edificio sacro che si erge fieramente contro il cielo blu. E così, il nostro viaggio alla scoperta della Cattedrale di Braga ha inizio.
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Il fascino dell'architettura
Già dalla prima vista, la Cattedrale di Braga cattura l’attenzione con la sua maestosa facciata romana, ornata da dettagli barocchi che raccontano di un'epoca passata. Costruita nel 1066, la cattedrale è un perfetto esempio di architettura che fonde diversi stili nel corso dei secoli. Avvicinandoti, puoi notare le intricate sculture che adornano le porte, raccontando storie bibliche e leggende locali. Ogni dettaglio è una piccola poesia visiva che si svela davanti ai tuoi occhi.
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Ma non è solo l'esterno a sorprendere. Entrando nella cattedrale, ti avvolge immediatamente un’atmosfera di tranquillità e sacralità. Il soffitto a volta, alto e imponente, sembra sfidare le leggi della gravità mentre riesci a scorgere i meravigliosi affreschi che decorano le pareti. Il gioco di luce proveniente dalle vetrate colorate crea un’atmosfera mistica, trasformando la cattedrale in un luogo di meditazione e riflessione. Senza dubbio, ogni visitatore resta colpito dalla bellezza di questo luogo, un rifugio spirituale nel cuore di Braga.
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Una storia intrigante
La cattedrale non è solo un capolavoro architettonico; è anche un custode della storia portoghese. Nel corso dei secoli, ha vissuto eventi cruciali, dall’incoronazione dei re alle cerimonie religiose più importanti. Ad esempio, è stato qui che il re Alfonso I, noto anche come Alfonso Henriques, ricevette la benedizione e il supporto della Chiesa nel 1140, un momento determinante per la fondazione del Portogallo come nazione indipendente.
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Inoltre, la Cattedrale di Braga è testimone di trasformazioni culturali e sociali. Durante il periodo della Reconquista, la cattedrale ha rappresentato la resilienza e la determinazione del popolo portoghese. Le sue mura hanno assistito a battaglie, celebrazioni e cambiamenti, mantenendo intatto il suo spirito. Visitare la cattedrale significa quindi immergersi in secoli di storia e passioni, in un luogo che ha visto la nascita e la caduta di imperi.
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Riti e tradizioni che ispirano
La Cattedrale di Braga non è soltanto un luogo di visita turistica; è anche un importante centro di vita religiosa e celebrazioni tradizionali. Ogni anno, migliaia di pellegrini si radunano qui per partecipare alle feste religiose, che sono elementi fondamentali della vita collettiva della città. Tra queste, spiccano le celebrazioni per il Santissimo Sacramento, un festival che si tiene in occasione della festa della Sacra Eucaristia. Durante questo evento, la città di Braga si riempie di colori, musica e fede.
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Le tradizioni locali si intrecciano così con la spiritualità della cattedrale, creando un'atmosfera unica che affascina i visitatori. Non è raro vedere famiglie locali recarsi in cattedrale per le celebrazioni, vestiti con costumi tradizionali e portando offerte ai loro santi. Questo senso di comunità è palpabile, e chiunque visiti la cattedrale potrà percepire l’amore e il rispetto che gli abitanti di Braga nutrono per questo luogo sacro.
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m2024a · 4 months ago
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Dallo ius soli allo ius scholae, come potrebbe cambiare la legge per prendere la cittadinanza italiana È il cosiddetto ius scholae il minimo comun denominatore che unisce le varie proposte di legge presentate in Parlamento, tutte da parte di esponenti del centrosinistra, per rivedere la legge sulla cittadinanza, sulla falsariga del testo approdato in Aula alla Camera al termine della precedente legislatura e poi naufragato anche per lo scioglimento anticipato del Parlamento. A partire dal disegno di legge a firma della senatrice del Pd ed ex capogruppo Simona Malpezzi, che prevede la concessione della cittadinanza italiana al minore stra­niero che sia nato in Italia o vi abbia fatto ingresso entro il compimento del dodicesimo anno di età, che risieda legalmente nel nostro Paese e che abbia frequentato in maniera regolare per almeno cinque anni nel territorio nazionale uno o più cicli scolastici o percorsi di istruzione e formazione professionale ido­nei al conseguimento di una qualifica pro­fessionale. Contenuti che si ritrovano anche nella proposta depositata dalla capogruppo di Alleanza Verdi e Sinistra alla Camera, Luana Zanella, e in quella della deputata M5S Vittoria Baldino. Si spingono invece oltre, prevedendo anche il cosiddetto ius soli, le proposte dell’ex presidente della Camera, Laura Boldrini, del deputato del Pd Matteo Orfini e del senatore Dem Francesco Verducci. Nel primo caso la cittadinanza viene riconosciuta ai nati nel territorio della Repubblica da genitori stranieri di cui almeno uno sia regolarmente soggiornante in Italia da almeno un anno, al momento della nascita del figlio e a chi è nato nel territorio della Repubblica da genitori stranieri di di cui almeno uno nato in Italia. La proposta Orfini prevede lo ius soli per i bambini nati nel nostro Paese da genitori stranieri, di cui almeno uno vi risieda legalmente senza interruzioni da non meno di cinque anni o sia in possesso del permesso di soggiorno di lungo periodo. Contenuti analoghi a quelli del testo di Verducci, in base al quale acquista la cittadinanza chi è nato nel territorio della Repubblica da genitori stranieri, dei quali almeno uno sia in possesso del diritto di soggiorno permanente o del permesso di soggiorno di lungo periodo. Requisito decisivo per l’otte­nimento di uno dei suddetti titoli, si ricorda, è il sog­giorno per almeno cinque anni in Italia. Da segnalare infine la proposta presentata la settimana scorsa alla Camera dal responsabile Sport del Pd, Mauro Berruto, per disciplinare il tesseramento dei minori stranieri nati in Italia presso le società e associazioni sportive e i casi di concessione della cittadinanza.
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piusolbiate · 5 months ago
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GIURO DI ESSERE FEDELE ALLA REPUBBLICA
"GIURO DI ESSERE FEDELE ALLA REPUBBLICA, DI OSSERVARE LEALMENTE LA COSTITUZIONE E LE LEGGI DELLO STATO, DI ADEMPIERE AI DOVERI DEL MIO UFFICIO NELL'INTERESSE DELL'AMMINISTRAZIONE PER IL PUBBLICO BENE".
Cari Concittadini,
È per me un grandissimo onore rivolgermi a voi oggi come il vostro nuovo sindaco.
Prima di tutto, voglio ringraziare tutti coloro che hanno reso possibile questo momento, grazie alla mia famiglia, a tutti gli amici, ai volontari, ai sostenitori, all' amministrazione precedente per l'ottimo lavoro svolto e a voi cittadini che avete riposto la vostra fiducia nella squadra di Più Solbiate.
Sono consapevole delle grandi sfide che ci attendono. Viviamo in tempi complessi, in cui problemi come il cambiamento climatico, le guerre nel mondo e le disuguaglianze sociali richiedono risposte concrete e immediate. Affronteremo queste sfide insieme.
Questo mandato, come il precedente, sarà caratterizzato da trasparenza, inclusione e partecipazione. Credo fermamente che il dialogo aperto e la collaborazione con tutti i cittadini siano fondamentali per prendere decisioni che riflettano le esigenze di tutti. Prometto di essere sempre disponibile ad ascoltare le vostre preoccupazioni, le vostre idee e i vostri sogni.
Lavoreremo per migliorare i servizi pubblici, rendendoli più efficienti e accessibili a tutti. L'educazione, la salute, la sicurezza e il benessere dei nostri cittadini saranno al centro delle nostre priorità. Investiremo nelle infrastrutture, promuovendo uno sviluppo sostenibile che rispetti l'ambiente e valorizzi il nostro patrimonio culturale e naturale.
Desidero anche rafforzare il senso di comunità e appartenenza che ci unisce. Vogliamo un paese in cui ogni persona si senta rispettata, accolta e valorizzata. Insieme, possiamo lavorare per una società più giusta e solidale, in cui nessuno venga lasciato indietro, perché questo mi è stato insegnato.
Vorrei così introdurre un po' della mia storia personale. Ho avuto la fortuna di incrociare la vita di tante persone che hanno vissuto, subito o fatto la Storia, non posso citarli tutti. Mi limiterò a quelli da ragazzo, nel cortile dove sono nato: Mio nonno Mario che amante della libertà fu costretto per alcuni anni a riparare in Francia in quando i fascisti di Castellanza lo volevano uccidere. Zio Mimi, sopravvissuto all'offensiva sovietica a nord del Don che travolse gli Alpini: mal equipaggiati e a corto di rifornimenti, intrapresero una ritirata lungo un impervio cammino nella steppa in preda di grandi sofferenze. Mio papà, giocatore della Pro Patria e allenatore dell'U.C. Solbiatese, con i suoi amici, mi ha trasmesso la passione per lo sport. Nella mia stessa via abitavano Luciano Prada e Renato Pinnari, tra i fondatori del G.S. Solbiatese, dove ho avuto la possibilità di praticare lo sport agonistico, dove ho anche imparato i valori dell'associazionismo e del volontariato e che vedo ancora oggi in tutte le nostre associazioni e nei nostri volontari. Don Mario, cosa si può dire di Don Mario... grazie! Sempre dal mondo cattolico vorrei ricordare Luigi Giudici, fratello di mio suocero, che dall'Oratorio a 17 anni, risalì le montagne della Val Grande come partigiano per riguadagnare la libertà ma fu catturato e fucilato dai nazisti.
Oggi, molti non hanno un buon giudizio della vita politica italiana. La politica deve esprimere valori e come affermava Aristotele: “L’uomo nasce per vivere con gli altri”. Ma anche per la nostra Costituzione tutte le persone possono e debbono concorrere, con le proprie attitudini e con le proprie attività, al bene comune della comunità. Ho avuto la fortuna di conoscere e di avere come amici tanti amministratori solbiatesi che dimostravano impegno, voglia di fare, costanza, energia, onestà e non ultime le competenze come mia mamma quando faceva la cuoca al' asilo. La Politica è un’arte, la più alta, al servizio per la propria comunità e per le generazioni future. La Politica è il passaggio di testimone tra una generazione all’altra. E ci tengo che a chi verrà dopo di noi venga consegnato un mondo migliore di quello che abbiamo avuto, di quello che abbiamo oggi. Voglio che la Politica sia servizio e impegno.
Questo è quello che mi hanno insegnato e ho imparato, vorrei, vogliamo, così riuscire a riavvicinare tanti altri giovani alla vita amministrativa e politica, come una volta e come voleva Elena.
Vorrei ribadire il mio, nostro impegno a servire Solbiate Olona con dedizione, integrità e passione. Sarà un percorso impegnativo, ma come ha recentemente detto il direttore Riccardo Muti: «l’orchestra è il sinonimo di società. Ci sono i violini, i violoncelli, le viole, l’oboe, il trombone… Ognuno di loro spesso ha parti completamente diverse, ma devono concorrere tutti a un unico bene, che è quello dell’armonia di tutti».
Grazie ancora per la vostra fiducia. Insieme, cercheremo di costruire il futuro di Solbiate Olona e della Valle Olona.
Lucio Giuseppe Ghioldi
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lamilanomagazine · 7 months ago
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Ronco Scrivia (GE). Inaugurato e Intitolato a memoria della giovane Vittima Civile di Guerra Gabriele Guaraldi il nuovo Ponte.
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Ronco Scrivia (GE). Inaugurato e Intitolato a memoria della giovane Vittima Civile di Guerra Gabriele Guaraldi il nuovo Ponte. Si è svolta nella giornata di sabato 27 la cerimonia di inaugurazione e intitolazione alla memoria della giovane Vittima Civile di Guerra Gabriele Guaraldi il nuovo ponte di Ronco Scrivia, aperto al traffico da dicembre scorso, a seguito dell'intervento di demolizione e ricostruzione realizzato grazie ad un finanziamento regionale di circa 2 milioni di euro. Era il 1986 quando il giovane Gabriele Guaraldi trovò un ordigno inesploso nel greto del torrente: ignaro del pericolo, lo portò a casa, avvicinandolo al fuoco. La bomba esplose e lui rimase ucciso. Fu una tragedia per tutto il paese. "Questa è una giornata densa di significato per Ronco Scrivia e per tutta la valle – dichiara il presidente della Regione Liguria -. Il mio pensiero va a Gabriele e alla sua famiglia, che ringrazio per essere qui. Questo ponte, che versava in cattive condizioni strutturali è stato demolito e ricostruito e oggi garantisce un collegamento fondamentale, sicuro e moderno ai residenti e alle importanti imprese sulle due sponde del torrente. Un ponte che unisce e che, con l'intitolazione alla memoria di Gabriele, diventa anche un importante simbolo di pace, di cui tutti noi sentiamo il bisogno". "Grazie alla collaborazione con l'Associazione Nazionale Vittime Civili di Guerra - dichiara il sindaco di Ronco Scrivia - è nata l'idea di questa intitolazione che ci ha trovato subito d'accordo, insieme alla famiglia di Gabriele. Voglio ringraziare i volontari dell'Associazione, anche per l'azione di sensibilizzazione e informazione che portano avanti nelle scuole per prevenire incidenti come quello di cui questo giovane è rimasto vittima. Il ponte è un'infrastruttura che unisce due sponde del fiume e un'intera comunità ed è anche, con questa intitolazione, il mezzo per lanciare un messaggio di pace". "Inauguriamo una struttura cruciale per Ronco Scrivia che collega il centro del paese con le sue frazioni Pietrafraccia e Minceto - aggiunge il sindaco di Genova e della Città Metropolitana - e che è stata al centro di un'attenta opera di ristrutturazione. Oggi, però, è una giornata importante e molto sentita dai ronchesi. Intitoliamo questa struttura fondamentale a Gabriele Guaraldi. La sua è una storia estremamente toccante che ha lasciato un solco nella memoria del paese. Mi unisco al dolore della famiglia e comprendo quanto possa essere complesso per dei genitori accettare una simile tragedia. La memoria di Gabriele, però, oggi continuerà a vivere in tutti noi. Questo ponte, di importanza strategica per Ronco, sarà dedicato a lui". "L'attenzione della Regione per quest'area tanto importante – continua l'assessore regionale alle Infrastrutture – è testimoniata in primo luogo dall'investimento per questo ponte, che garantisce la viabilità ai residenti e anche ad un'area industriale con aziende di rilievo internazionale. Non solo: per questa comunità abbiamo investito per mantenere operativo il guado sul fiume e garantire il collegamento veicolare tra le due sponde mentre erano in corso i lavori di rifacimento del ponte. Inoltre, attraverso un accordo di programma tra la Regione e il ministero dell'Ambiente, è previsto l'ammodernamento del Depuratore Ronco Nord, per un importo di oltre 3,7 milioni di euro".... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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diceriadelluntore · 1 year ago
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Storia Di Musica #285 - The Strokes, Is This It, 2001
Si può dire che un Paese che censura una foto così è davvero stupido? Perchè è successo davvero. Colin Lane è un fotografo di moda che ha appena finito un servizio fotografico e si accorge che nella sua borsa qualcuno ha dimenticato un prezioso paio di guanti Chanel. Mentre armeggia con una vecchia Polaroid Big Shot, a cui restano dieci fotografie, la sua ragazza esce dalla doccia. Nasce per caso una foto che piace molto ad entrambi, e che Lane conserva nel suo portfolio. Nei primi mesi del 2001 a Lane è affidata dalle rivista The Face un servizio fotografico con la band del momento, per alcuni "the next big thing" della musica americana, per altri un bluff. Caso vuole che la foto piaccia e il leader di questo gruppo di newyorkesi sulla rampa di lancio chiede se la foto possa essere usata per la copertina di un disco. Avuto il placet dalla sua fidanzata di allora, la foto del lato b diviene la copertina di un grandioso album di debutto. Che la le più importanti catene di vendita di dischi negli Stati Uniti, tra cui Walmart (che nel 2001 valeva negli Stati Uniti il 40% delle vendite di Cd), oscurarono per via del suddetto lato b, con un cartoncino prima e spingendo poi la casa discografica a sostituirla con questa:
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un’immagine di tracce di particelle subatomiche in una camera a bolle, una foto scattata nei laboratori del Cern di Ginevra.
Julian Casablancas e Albert Hammond Junior si incotnrano e scoprono di amare la musica nel prestigioso college privato di Le Rosey in Svizzera. Il primo è figlio del fondatore della più importante agenzia di modelle nel mondo, il secondo è figlio di Alber Hammond Senior, cantautore inglese che scrisse moltissime hit negli anni '70 e '80. Ritornato a New York, Casablancas con Nick Valensi, Fabrizio Moretti e Nikolai Fraiture, tre studenti dell'altrettanto prestigioso Dwight School di New York, forma il primo gruppo, a cui si aggiunge Hammond che era a New York per studiare cinema. Leggenda vuole che il primo concerto dei The Strokes avvenga in un club con 6 persone, poi divengono la resident band rock di un altro locale, gestito da Ryan Gentles, che è così ben impressionato che chiede ai 5 di diventare il loro manager. Manda un demo di 3 brani ad alcune etichette indipendenti, tra cui l'inglese Rough Trade, che entusiasta lo pubblica con il titolo The Modern Age, nel 2001, divenendo la prima pubblicazione ufficiale del gruppo. Il successo è clamoroso: l'Ep vende 300 mila copie e nel Regno Unito a giugno viene pubblicato un secondo Ep, Hard To Explain, che debutta al decimo posto della classifica. Inizia qui un percorso particolarissimo: della band piace il rock sporco, grezzo e diretto che ritorna ai fasti antichi, ma che stride non poco con l'aura di ricchi e viziati dei nostri. Ne nasce il dibattito accennato sopra, tra chi li vede come i nuovi salvatori del rock e chi invece una band che non può "naturalmente" sviluppare gli autentici valori rock. Personalmente ritengto che la verità non sta in nessuna delle due istanze, ma posso dire con criterio che il primo disco della band dimostra cose notevoli. In un primo momento, fu chiamato a produrre Gil Norton, che scoprì i Pixies, ma la band non fu affatto felice del lavoro di rifinitura, preferendo virare sull'allora sconosciuto Gordon Raphael: si trasferiscono ai Transporterraum Studios dell'East Village di New York, una sorta di scantinato buio dove si muore dal caldo dove però è allestito uno studio con le migliori attrezzature dell'epoca. Casablancas decide di registrare senza nessun lavoro di post produzione, spesso in una singola registrazione. Ne viene fuori un disco che unisce, visto che siamo a New York, la spensieratezza dei Television, l'immediatezza dei Ramones e un pizzico di fascino alla Velvet Underground.
Is This It si apre con l'omonima traccia, scritta tra l'altro all'ultimo momento da Casablancas che non trovava un ritornello adatto apre il disco, fresca, immediata, ma non così sciagurata come il punk. Tutto il disco è giocato su questo binario, al netto di canzoni bellissime, come Hard To Explain, dal muro di chitarre che ricorda i bei tempi e che rappresenta in maniera persino sincera la confusione del passaggio all'età degli adulti (I missed the last bus, I'll take the next train\I'll try but you see, it's hard to explain\I say the right thing, but act the wrong way\I like it right here, but I cannot stay). Notevoli sono anche Last Nite (che però ruba il riff a American Girl di Tom Petty And The Heartbreakers, dall'omonimo album di debutto del 1977) e Alone, Together, su una relazione che non vuole davvero funzionare (Oh, the first time it happened too fast\And second time I thought it would last\We all like it a little different). Take It Or Leave It, dal canto strozzato di Casablancas, doveva essere il singolo trainante e che doveva dare il titolo all'album, che ha altre due piccole storie da raccontare: Soma arriva dal romanzo di Aldous Huxley Il mondo nuovo (1932). Nel libro, “soma” è il nome di una droga immaginaria, una sostanza, prodotta in compresse, che rende euforici e cancella ogni paura. «Soma is what they would take when\Hard times opened their eyes», canta Julian in apertura. Gli Strokes non sono gli unici ad aver subito il fascino di questo elisir della felicità: già gli Smashing Pumpkins gli avevano dedicato un pezzo di Siamese Dream (1993) e prima di loro, nel 1984, avevano pubblicato la loro Soma anche i Tuxedomoon. New York City Cops è una canzone denuncia della brutalità della polizia. Casablancas ha raccontato di averla scritta in risposta all’omicidio di Amadou Diallo nel 1999 (episodio a cui Springsteen dedicò la formidabile American Skin (41 Shots). Lo studente guineano era disarmato quando quattro poliziotti in borghese a New York gli hanno sparato per errore: pensavano che al posto del portafoglio stesse tirando fuori dalla tasca una pistola. La canzone, che faceva originariamente parte di Is This It, dopo gli eventi dell’11 settembre viene rimossa dall’edizione americana (rispetto ad altri paesi, l'uscita era slittata a fine settembre). Principalmente per via ritornello: New York City cops, New York City cops\New York City cops, but they ain't too smart.
Il disco fu un successo, prima in Europa, e poi, gradualmente, negli Stati Uniti. Divennero, come scrisse una famosa rivista di moda, "i nuovi depositari del chiodo (inteso come giubbino di pelle, ndr) solo che rispetto a quello dei Ramones questo è di Yves Saint Laurent". La loro carriera continua ancora oggi, ma avendo perso quella sensazione che avevano all'inizio, l'essere la nuova speranza per far resuscitare il rock. Non lo sono stati, ma non si può dire che fossero un bluff, e lo dimostra ciò che dicono in Star Treatment gli Arctic Monkeys (del 2018):
I just wanted to be one of The Strokes Now look at the mess you made me make Hitchhiking with a monogrammed suitcase Miles away from any half-useful imaginary highway
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veronicacoelho · 7 months ago
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“Formatcio e carta di cotcina”
Portogallo. Percezione e sentimento di appartenenza.
Una via di mezzo tra una riflessione personale e uno spazio di "archiviazione" visivo e auditivo.
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| BIGLIETTO "NAVIGANTE" |
GENNAIO 2024 "Mi trovo in un momento piuttosto delicato della mia vita: un periodo di transizione, in cui una fase sta finendo e una nuova, sconosciuta, deve iniziare. Negli ultimi anni, per vari motivi, il mio futuro è stato proiettato in direzione del Portogallo, ed è stato allora che, con ancora più forza di prima, ho iniziato a pensare a che tipo di significato avesse per me questo Paese". "Perché mi attrae così tanto?".
Così, è nata la riflessione sul tipo di legame che mi unisce a questa terra, sulla percezione che ho avuto della stessa fin da bambina, e su come questa sia evoluta nel tempo.
| ORIGINE |
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Figlia di madre italiana e padre portoghese, sono nata nel nordest d'Italia e sono cresciuta in due case: una "italiana" e una "portoghese", con due culture e modi di pensare molto diversi, ma io ero prevalentemente italiana.
La casa "portoghese", tuttavia, ha iniziato gradualmente a stimolare il mio interesse per la lingua e per la sua cultura.
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SALAME DI CIOCCOLATO (2009)
[in portoghese] [in italiano]
Papà: “Veronica sta…” 
Veronica: “cucinando”
Papà: “mischiando il cioccolato. Facciamo il salame…”
Veronica: “di cioccolato”
Papà: “di cioccolato !”
Veronica: “facciamo una pallina?”
Papà: “una pallina di salame”
Veronica: “è molto appiccicoso. Come si dice in portoghese?”
Papà: “pegajoso”
Irene: “come si dice in italiano?”
Veronica: “appiccicoso"
Papà e Irene: "APPICCICOSO”
Veronica: “olha, uhhh, bleah! Sto mescolando cacchina di mucca …sì però sembra. Cacchina di mucca! Cocó de vaca!”
| IMPATTO |
Papà: “stiamo andando… in…a…dove?” Veronica: “aereooo” Papà: “aereo verso il? Veronica: “Portogallooo” “A LISBONA!!” Papà: “a casa dei…?” Veronica: “NONNI!” Papà: “con…?” Veronica: “IRENE!” Papà: “e..?” Veronica: “papà(?)” Papà: “e Veronica” Veronica: “eh anche tu però! Al gate 38”
Due settimane all'anno, soprattutto in estate, andavamo a trovare i nonni e i parenti portoghesi.  In questo modo venivo catapultata in un mondo completamente diverso che, tuttavia, mi attraeva immensamente. La lingua era diversa, il cibo aveva un sapore diverso (pieno d'aglio), le strade erano costruite e decorate in modo diverso. I paesaggi mi sembravano tropicali, il mare era un oceano ghiacciato. Anche gli odori, l'atmosfera e la gente erano un mondo a parte, tutto molto più multiculturale rispetto a quello a cui ero abituata.
| DOPPIA CULTURA= DOPPIA MUSICA- COELHINHA |
Sin da piccola la musica ha sempre rappresentato una parte importante della mia vita, sia come sfondo per vedere il mondo in modo diverso, sia come scusa per ballare. Ho avuto la fortuna di crescere non solo con la musica americana e inglese, ma anche con vari generi di musica italiana e portoghese (e con le "hit" estive italiane, spagnole e latinoamericane di "Hot summer", i dischi che si vendevano in cartoleria e che piacevano tanto alla mia nonna italiana).
Ecco una playlist con le canzoni italiane e portoghesi (e brasiliane, e creole) che la "Coelhinha" amava ascoltare:
| MEMORIE “CHIAVE” |
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Ciò che mi rimane dei miei ricordi d’infanzia e adolescenza del Portogallo sono tanti piccoli dettagli che, tuttavia, sono molto importanti per comprendere il legame che ho oggi con questo Paese:
Sono le ore passate sul divano, al riparo dal caldo torrido, a guardare Noddy, Ruca (Caillou) e poi a giocare a Lara Croft alla televisione e a guardare Domingão (programma televisivo di musica popolare portoghese abbastanza cringe) a un volume incredibilmente alto. 
Sono i gatti sul tetto (che infestano ancora il condominio) a cui davo da mangiare di nascosto.
Sono le feste popolari di Lavradio (frazione in cui abitano i miei nonni) che portavano alla bocca zucchero e grasso delle farturas (frittelle lunghe) e alle orecchie musica che faceva tremare i vetri delle finestre. 
Sono gli odori di concime e fichi e i suoni dei cani, delle galline e dei miei nonni che lavorano in giardino (che, ancora oggi, rimane uno dei miei luoghi preferiti per trovare un po' di pace e di contatto con la natura). 
È il defunto Tommy, il pincher bastardino che mi ha vista crescere e che io e i miei cugini tormentavamo tanto quando eravamo piccoli.
Sono le giornate di sole in spiaggia, piene di sabbia grossa, coraggio per entrare nell'acqua gelida dell’Oceano, dove mi deliziavo con panini, Ucal (marca di latte al cioccolato) e bolas de berlim (krapfen ripieni) sciolte e dove ho facevo infiniti sonnellini.
Sono i giochi bizzarri:
- sfilata di moda vestita da "principessa" di High School Musical - "spettacolo" di danza classica con scarpe da punta (che ovviamente non sapevo usare) e nastro viola da ginnastica ritmica - gara di nuoto e tuffi nella piscina della cugina Leonor - vestire Tommy con i vestiti delle bambole - rotolarsi sulle colline del giardino delle onde vicino all'Oceanario di Lisbona - gare di barchette di sughero improvvisate - fare il bagno nella piccola “cisterna” d’acqua dei nonni di Margarida
È lo spuntino di mezzanotte che sapeva di caffè con cicoria per gli adulti e latte caldo per i bambini (e dolci e biscotti per tutti, ovviamente).
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ATTACCO NOTTURNO AL FRIGORIFERO (2009)
Sono le ore in macchina con i Porto-Coelho, quando andavamo in viaggio alla scoperta delle varie zone del Portogallo e della sua cultura (durante le quali dovevo sopportare le urla della mia splendida cugina).
È mia cugina Margarida, la bambina che indossava sempre le crocs rosa e amava i glitter (ne è ancora ossessionata). È una persona che ho sempre ammirato e che ora più che mai ha un ruolo importante nella mia vita.
Sono Gino e Gina, le scimmie di peluche che sono fuggite per vivere il loro amore.
È la baba de camelo  (“bava di cammello”, dolce tipico).
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[Io e mia cugina Margarida, Gino e Gina (e la Manta), 2009].
| STUDIO 2000/MEMORIE INTERATTIVE - bonus |
Entrare nello studio della casa dei miei nonni e vai a caccia di ricordi. :)
| OSTACOLO - PORTA SEMIAPERTA |
Ero follemente innamorata di tutto ciò, ma all'epoca non sapevo dire “nemmeno una parola"...
Capivo abbastanza bene quello che le persone mi dicevano in portoghese quando, per esempio, i miei nonni scambiavano parole al mercato o con i vicini e mi presentavano a loro, quando Irene mi parlava, o quando iniziavo a conoscere gli amici di Margarida.
Capivo quasi sempre cosa stava succedendo, ma non avevo mai il coraggio di comunicare e avevo paura di sbagliare, così, per un certo verso, continuavo sempre ad essere la nipote straniera che non parlava la lingua, la figlia dell'ennesimo portoghese che era emigrato da giovane.
Sorridevo, annuivo e tutto finiva lì.
Il risultato era che, purtroppo, non riuscivo a sentirmi pienamente parte di questa cultura che, in un certo senso, mi apparteneva, però sembrava ancora così lontana...
Mi piaceva stare lì, ma non sapevo come comunicare, se non a gesti e con le poche frasi che conoscevo, come: "Vorrei un bicchiere d'acqua, per favore" (necessario quando ero piccola se stavo morendo di sete).
"Poesia per il vento"
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[Testo scritto in italiano tra il 2015 e il 2016. Traduzione fatta nel 2024].
| CANTIERE |
Nel 2017 ho iniziato a rendermi conto dell'importanza che davo al tempo trascorso lì.
Nel 2018 ho preso coraggio e ho deciso di fare il mio primo viaggio da sola in Portogallo.
Negli anni successivi sono tornata diverse volte, mai soddisfatta delle esperienze che facevo lì.
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[Io e mia cugina Margarida a Lisbona, 2021].
Lentamente ho iniziato a parlare, a conoscere meglio la mia famiglia portoghese, a creare un legame un po' più profondo (ho persino litigato con i miei nonni).
[Raccolta di fichi nell'orto dei nonni, 2023].
Ho iniziato a fare amicizia, ho conosciuto persone che mi hanno aiutata a esplorare il Portogallo con occhi diversi e a integrarmi nella cultura.
Cultura, della quale gli elementi più rilevanti per me (oltre al rispetto per le arti, l'integrazione delle tradizioni di vari popoli in nuovi progetti e idee e il concetto di "DIY") sono quelli più "colti" ed "elevati", quelli che hanno rappresentato un ponte per la mia integrazione negli ultimi anni, come:
bifana (panino ripieno di lonza di maiale) a tutte le ore
patate fritte e riso come accompagnamento base di ogni piatto
galão, pingado, garoto (tipi di caffè)
"bueda fixe" (modo giovanile per dire "molto figo")
"Chamem os amigos" (progetto che porta sullo stesso palco band locali vecchie e nuove)
folla interessante alle partite di calcio del FC Barreirense (club sportivo locale)
la routine che prevede: concerto e dj set nella Sala 6, mezz'ora di ballo al "DNA" (orrenda discoteca che non porta più questo nome da anni), colazione delle 6 al FC Barreirense
"Croissant misto prensado" (croissant con burro, prosciutto e formaggio, pressato nella tostiera)
“Não estavas capaz, não vinhas” ("Non eri all'altezza, non venivi").
indice sulla testa=devi fare un giro su te stesso
Concerto privato dei BRO-X (banda idiota locale)
pane tostato con marmellata di zucca e formaggio fuso della Portuguesa (bar locale) per curare il cattivo umore
concerti sempre e ovunque (benedizione)
Volantini di medium africani
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[persone belle e cose importanti della città di Barreiro, 2022-2024].
| DOPPIA CULTURA/DOPPIA MÚSICA- VRONKA - bonus |
Ecco un'enorme playlist con le canzoni italiane e portoghesi (e brasiliane, e creole) che "Vronka" ama ascoltare:
! CANTIERE !
APRILE 2024 "Questa terra che, da bambina, da adolescente e poi da adulta mi sembrava così lontana e irraggiungibile, è ora molto più vicina. A piccoli passi, sento di farne parte. Ora ho la doppia cittadinanza. Ora vivo in questo Paese. Sono felice".
"Ora ho un bel cantiere, un terreno umido e fertile. Sta già lentamente fiorendo. Tutto pronto per costruire nuove connessioni e nuovi progetti interessanti(purché siano fighi)."
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["Il mio bel cantiere", illustrazione animata fatta da Margarida Porto].
| A MINHA MANEIRA DE VER |
Associata a questa riflessione, ho creato una mini collezione intitolata "Il mio modo di vedere". Si tratta di foto scattate durante le mie vacanze in Portogallo che rappresentano un po' l'evoluzione, nel corso degli anni, della mia percezione del Paese e delle persone ad esso legate.
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sounds-right · 8 months ago
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 Francesco Cavestri in concerto al Blue Note di Milano il 14 aprile 2024
Dopo il successo registrato in Triennale per JAZZMI e in diverse città italiane, domenica 14 aprile 2024 Francesco Cavestri sarà in concerto nel tempio europeo del jazz internazionale, il BLUE NOTE DI MILANO, alle 20.30 con la data di apertura del tour "IKI - Bellezza Ispiratrice".
Domenica 14 aprile ore 20,30 il pianista compositore Francesco Cavestri (premiato come il più giovane tra i migliori Nuovi Talenti 2023 dalla Rivista Musica Jazz), presenta al Blue Note di Milano i suoi ultimi album: "Early 17", uscito a marzo 2022 con la collaborazione di Fabrizio Bosso, e "IKI – Bellezza Ispiratrice", uscito a gennaio 2024, con la collaborazione di Paolo Fresu (ispirato alla filosofia giapponese, l'album mantiene come fulcro creativo il pianoforte, mescolandolo a patine di sonorità contemporanee, in un costante incontro di stili e generi a confronto, e vede la collaborazione di artisti del calibro di Paolo Fresu e Cleon Edwards, batterista americano già al fianco di Erykah Badu, Lauryn Hill e Cory Henry). 
Al Blue Note Francesco Cavestri si presenterà con un trio under 30 d'eccezione, formato da Riccardo Oliva al basso e Gianluca Pellerito alla batteria, ovvero due tra i migliori strumentisti della nuova generazione italiana anche a livello internazionale.
La serata spazierà dalla presentazione di brani originali scritti da Francesco Cavestri, presenti all'interno degli album pubblicati, fino ad arrivare a reinterpretazioni di giganti come John Coltrane, Ryuichi Sakamoto, Robert Glasper e Radiohead.
Un concerto imperdibile, con il Blue Note a fare da apripista, ancora una volta, ai grandi nuovi talenti del nostro paese.
"Francesco ha una capacità musicale veramente impressionante. Un ragazzo giovane con una grande maturità che riversa nella musica, creando concerti bellissimi e dimostrando un grande interplay con gli altri musicisti […] progetti come quello di Francesco, mediati e respirati da un giovane come lui e che legano il jazz a generi come l'hip hop o la musica elettronica, sono il miglior modo per raccontare che il jazz è una musica per tutti." Paolo Fresu
Guarda qui un estratto del live in Piazza Maggiore del 9/09 per il Festival Strada del Jazz
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BIO
Pianista compositore e divulgatore (classe2003), Francesco Cavestri studia pianoforte dall'età di 4 anni e si laurea a 20 anni in pianoforte jazz al Conservatorio di Bologna (il più giovane laureato del dipartimento Jazz). Negli USA ha modo di frequentare la scena musicale newyorkese e di studiare al Berklee College of Music di Boston, dove conosce un gruppo di musicisti americani con cui si esibirà in importanti rassegne estive a Bologna e a Boston. 
Il suo primo album "Early17," una combinazione di hip-hop, soul e R&B, con elementi di jazz contemporaneo,formato da 9 tracce inedite e feat di Fabrizio Bosso, ottiene consenso di pubblico e di critica. Cavestri in questi anni si è esibito in importanti Festival e Jazz Club italiani ed esteri  (il Bravo Caffè di Bologna, l'Alexanderplatz Jazz Club di Roma, la Cantina Bentivoglio di Bologna, il Wally's Jazz Club di Boston, la Casa del Jazz di Roma, il Festival Time in Jazz in Sardegna, il Festival JazzMi a Milano). Come divulgatore ha presentato la sua lezione-concerto "Jazz / hip hop – due generi fratelli" nelle scuole, nei teatri (anche a fianco di Paolo Fresu) e nei festival (Time in Jazz e JazzMi) e a breve uscirà anche una pubblicazione.
Al Festival "Strada del Jazz 2023" con il suo concerto in Piazza Maggiore a Bologna (che è stato registrato e prodotto dalla Regione Emilia-Romagna per la rassegna Viralissima) ha vinto il Premio come giovane pianista che unisce presente e futuro. 
Di recente ha anche registrato la sua prima colonna sonora per un podcast di produzione Rai, il cui album è uscito il 16 febbraio. 
Dopo "IKI – BELLEZZA ISPIRATRICE" (gennaio 2024), la colonna sonora originale per il Podcast Rai "Una morte da mediano" è il terzo album di Francesco Cavestri, disponibile sulle piattaforme di streaming digitale dal 16 febbraio 2024.  Ad aprile 2024 partirà il Tour "IKI- Bellezza Ispiratrice" che toccherà diverse città, tra le quali ricordiamo: Milano, Roma, Bologna, Trapani.
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