#dove pericolo non corre
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COLETTE presenta il singolo "Dove pericolo non corre"
Il suo percorso inizia nel 2018 quando pubblica su Youtube la canzone “ Ragazza Monumento”, un brano acustico che racconta l’immobilità emozionale di una donna bellissima che, tuttavia, è rinchiusa in un’ atarassia rassicurante e allo stesso tempo spav
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alcune frasi asperse da contesto da Fantasmi, di Cerami: «basta scoprire la tranquillità una volta ed è finita. è la doccia che uccide l'allegria, sono il dentifricio alla menta, la penombra delle imposte mezze chiuse, dell'abat-jour posata sul pavimento» / «il povero è uno straniero in casa propria» / «un vago odore di sessantotto stagnava nell'aria» / «un'intensa fanciulla che corre scapigliata nel silenzio» / «ritornava profumata d'orto» / «il bacio fu così lungo che si addormentarono labbra contro labbra» / «con raffinatissima, bizantina intelligenza» / «l'aria era fresca, saporita di gerani» / «ma lei non deve pensare alla potenza dei regnanti o dei magnati, dei maghi o chissà chi. deve pensare alla potenza di un albero, ecco, alla potenza di un albero» / «penso che sia un errore rincorrere, migliorare gli altri. chi ce lo dà questo diritto? e perché mai dovrebbe essere un dovere, chi ce lo ha imposto?»
alcune altre frasi asperse da contesto da Fantasmi, di Cerami, pt II: «era confinato dietro una linea invisibile che raccoglieva cittadini a cui nulla poteva mai capitare tranne le sciagure» / «si incistava, metteva radici» / «si chiese se la gioia per un pericolo scampato non spinga le anime innocenti a caccia di rischi» / «aveva un sorriso onesto e profumava di funerale» / «tutti e tre finirono nei versi dell'ecclesiaste dove si dice che i vivi sanno almeno che moriranno mentre i morti non sanno proprio niente» / «la casa era pulita pulita, ordinata e senza soprammobili, profumata di caldo» / «aprii con il cuore in bocca» / «di conseguenza lasciava che mi muovessi da solo, salvo farsi trovare sempre a braccia aperte sotto il burrone»
alcune altre frasi ancora asperse da contesto da Fantasmi, di Cerami, pt III: «perché la difformità fa tanto paura agli uomini, perché è tanto insopportabile? forse perché coincide con la deformità» / «perché i ragionamenti, si sa, scavano dove è inutile scavare e dimostrano tutto e il contrario di tutto» / «altro pensiero: basta volerlo e si esiste anche da soli» / «la realtà non sarà mai come la vogliono le parole» / «accorata fin quasi alla smanceria» / «insieme rubavano paradiso anche ai minuti» / «ho paura di non essere più capace di soffrire. ogni tanto ci penso e mi allarmo» / «aveva sognato le montagne che respirano»
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Citazioni e aforismi divertenti sulle vacanze
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Citazioni e aforismi divertenti sulle vacanze Citazioni e aforismi divertenti sulle vacanze, idee, battute, paradossi e lampi di intelletto sulle ferie, il turismo vacanziero e i loro bizzarri personaggi. E' difficile fare delle vacanze intelligenti dopo undici mesi di lavoro cretino. Albert Ricordati di pontificare le ferie. Marcello Marchesi Ho spiegato a mio nipote cos’e’ il compromesso: "Se per le vacanze tua mamma vuole andare al mare, e tuo padre invece in montagna, il compromesso e’ che si va al mare, ma il babbo puo’ portare gli sci". Dino Verde Per vedere il mondo bisogna viaggiare molto, per conoscerlo basta un villaggio. Fosco Maraini Quando il direttore di un quotidiano va in ferie, corre il rischio che le vendite del giornale, in sua assenza, diminuiscano. Ma ne corre uno maggiore: che aumentino. Indro Montanelli Colmo per un programmatore: non riuscire a programmarsi le ferie. Anonimo Ho visto. Ho visto gente vivere in baracche/ ho visto gente nutrirsi di rifiuti/ ho visto gente morire per strada: / vacanze di merda che ho fatto quest'anno. Flavio Oreglio Mi dicevano: vai in Turchia, vedrai cose che non vedrai più. Ci sono andato, con la macchina fotografica. Non l'ho più vista. Paolo Rossi Ho organizzato una gita in montagna, ma è andato tutto a monte. Anonimo Ti piacciono i viaggi istruttivi? Cerca sotto la voce "Culturismo". Stellario Panarello Un impiegato sulla riva del fiume prese un giorno di ferie ed inventò il ponte. Riccardo Cassini
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Umorismo in ferie e in vacanza siamo stati un bel pezzo a litigare, a scannarci, e alla fine abbiamo deciso che sarebbe stato meglio prenderci una vacanza o divorziare. Ne abbiamo discusso pacatamente, da persone mature, e abbiamo optato per il divorzio poiché potevamo spendere solo una certa somma. Eppoi, una vacanza alle Bermuda dura due settimane, laddove un divorzio dura tutta la vita. Woody Allen Per le prossime vacanze consigliamo la collina, perché in montagna i prezzi sono alti e al mare sono salati. Anonimo Ci vuol piu' tempo a programmare le vacanze attraverso Internet che a fare le vacanze. Legge di Hatala Cartoline: Vedute di paesaggi, spedite a vari destinatari che non sapranno mai lo sforzo che abbiamo fatto nello sceglierne una diversa dall'altra. Umberto Domina È difficile fare delle vacanze intelligenti dopo undici mesi di lavoro cretino. Albert Quest'anno facciamo la partenza intelligente. Perché, tu non vieni? Altan Vacanze. Periodo nel quale scopriamo dove non tornare mai più. Antonio Amurri Lui: "Amore, per quest'anno ho una sorpresa: che ne diresti di una bella 'vacanza intelligente'?". Lei: "Cos'è, tu non vieni?" Anonimo Tunisia, terrore in spiaggia: 27 morti nell’attacco a due hotel, tra cui britannici e tedeschi. Con un po' di pericolo, il turismo, i viaggi e le vacanze sono senza dubbio molto più eccitanti. Carl William Brown I vichinghi non erano truci guerrieri, pirati dediti alla devastazione. Furono fraintesi: erano soltanto normali tedeschi in vacanza. Daniele Luttazzi La migliore guida turistica è il libretto degli assegni. Georg Thomalla Quando fai campeggio libero impari a usare le foglie invece della carta igienica. A meno che tu non stia campeggiando in una pineta. Federico Basso 6 italiani su 10 non si muoveranno da casa per le vacanze. I restanti 4 non si muoveranno da sotto il ponte. David Di Tivoli Quest'anno per le vacanze ho speso una fortuna. Io sull'isola di Pago-Pago non ci torno mai più! Bilbo Baggins Quest'anno voglio proprio godermi una splendida vacanza in Italia, una bella camera con vista su uno sterminato e confortante mare di merda. Carl William Brown
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Battute, citazioni e aforismi divertenti sulle vacanze Dove vanno in vacanza i muratori? A Malta. E_A_N-8 Ieri a Rimini ho visto uno stronzo che galleggiava in mare!" "Io ne ho visti tanti che ci nuotavano! Anonimo Andare in vacanza con la propria moglie, è come andare al ristorante con dei panini. Frédéric Deville È sorprendente come le persone trascorrano più tempo a pianificare la loro prossima vacanza che il loro futuro. Patricia Fripp Se uno facesse tutto ciò che deve fare veramente prima di partire per le vacanze, esse terminerebbero senza neppure essere iniziate. Beryl Pfizer Quello delle vacanze è il periodo che consente ai dipendenti di ricordarsi che le aziende possono continuare senza di loro. Earl Wilson Ora et labora. Niente ferie, favoriscono i cornuti! E soprattutto non in Tunisia, anche perché il sole fa male! Carl William Brown Non si ha mai tanto bisogno di una vacanza quanto nel momento in cui vi si è appena tornati. Ann Landers Il turismo è un'industria che consiste nel trasportare delle persone che starebbero meglio a casa loro, in posti che sarebbero migliori senza di loro. Jean Mistler Dove va in ferie l'impiegato modello? A Citta' del Capo. Anonimo Ho visto la madonna di Fatima in vacanza a Lourdes. Anonimo Agosto. Ore 5,00: partiamo. Ore 5,10: siamo bloccati. Ore 5,20: il traffico non si muove... Hai visto, cara, quanti milioni di persone intelligenti ci sono in giro stamattina? Flavio Oreglio I miei genitori mi mandano spesso a trascorrere l'estate dai nonni, ma io odio i cimiteri. Chris Fonseca Nessuno ha tanto bisogno di una vacanza quanto chi ne ha appena avuta una. Elbert Hubbard Per me viaggiare e' un'esigenza vitale. Mi sentirei soffocare se mia moglie non viaggiasse un po'. Dimunno & Tamborrino Principio di Stitzer sulle vacanze: Quando fate le valigie per le vacanze, prendete la metà dei vestiti e il doppio dei soldi. Arthur Bloch Crociera: viaggio turistico assai duro in 14 soste con arrivo finale sul monte Calvario, sponsorizzato da una nota ditta di chiodi. Garantite visione mistiche. Giancarlo Tramutoli Chi e' stato il primo tour operator della storia? Annibale... ha inventato l'Alpi-tour. DrZap Fare turismo e' viaggiare molto lontano in cerca del desiderio di tornare a casa. Georges Elgozy La morte di alcuni operai in un incidente stradale ci appare quasi come una drammatica liberazione; quella di alcuni ricchi vacanzieri in un disastro aereo ci sembra già più simpaticamente umoristica; infine, la morte di alcuni devoti in pellegrinaggio a Lourdes si rivela invece tragicamente comica. Carl William Brown
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Frasi e battute divertenti sulle ferie Mi trovavo su una splendida spiaggetta della Costiera Amalfitana, circondata da alte scogliere, e accanto alle rocce notai un cartello: "Pericolo caduta alberghi". Mauroemme "Vado in crociera". "Bello, con quale nave vai?". "COSTA...MINCHIA". Anonimo Futurista = turista passato ad altra vita. Uovodipasqua Quando dovrete lamentarvi con un burocrate vi diranno che dovete prendere un appuntamento, poi il fatidico giorno vi diranno che non c'è, è appena uscito, oppure che è in riunione, viceversa è in ferie, oppure ha avuto un malore... Carl William Brown Un gruppo di tortellini prende il sole in spiaggia. Ad un certo punto si alza uno e fa: "A rega', perché non s'annamo a fa' un bagno che l'acqua e' un BRODO?" Anonimo Io sono per le partenze intelligenti. Sono partito a maggio, ma le ferie le avevo ad agosto. Fichi d'India Perché si chiama "stagione dei turisti" se non possiamo mai sparare su di loro? Anonimo Colmo per un viaggiatore: andare a fare le vacanze all'isola di Pasqua per Natale. Anonimo Vacanze. «Amore, ti va di andare da qualche parte?» «Sì.» «E va’.» Alessandro Siani Dove vanno in vacanza Valeria Marini, Sandra Milo e Francesca Dallera? A Silicon Valley. Anonimo Non sono mai andato in vacanza con mio padre, anche perché mio papà le sue ferie, una quindicina di giorni in Agosto, li trascorreva a tinteggiare l'appartamento sotto la guida vigile, attenta e un po' fastidiosa di mia madre. Carl William Brown Vacanze economiche. Ho fatto una gita fuori porta, sul pianerottolo. Anonimo Ieri il mio direttore mi ha detto: “Com'è possibile che lei l’anno scorso ha fatto undici mesi di malattia?” “È perché l’altro l’ho fatto di ferie, signor direttore…” Bruce Ketta L'azienda Tim le comunica che lei ha vinto un viaggio premio all'estero. Le mete disponibili sono: Indonesia, Indocina e indo' cess! Su un SMS Tra amici. "Io quest'anno ho passato delle ferie stupende sulla Costa Smeralda con il mio 12 metri" "Io invece con il mio 14 metri ho fatto tutte le isole greche e mi sono divertito molto" "Io sono solo andato a Rimini ma con il mio 18 cm mi sono divertito come un pazzo!" Anonimo "Caro, il dottore mi ha prescritto due mesi di mare e due di montagna. Dove mi porti prima?". "Da un altro medico". Calendario di Frate Indovino Siamo diventati gente che alterna le vacanze con le ferie. Enzo Biagi La guida: "...Ed eccoci finalmente di fronte alle famose cascate del Niagara. Se le signore vogliono fare un attimo di silenzio, si potra' udirne il fragore..." Mauroemme Qualunque cosa abbiate fatto durante le vacanze, alla fine sarete più stanchi che all'inizio. Arthur Bloch Dove andiamo in vacanza? Mare o montagna? Se andiamo in montagna vuol dire che la vacanza al mare è andata a monte. Anonimo In spiaggia e' piu' facile ostentare il cellulare che nascondere la cellulite! Eros Drusiani Vacanze: periodo di viaggio e relax per il quale ci si porta il doppio dei vestiti che servono e la metà del denaro necessario. Jerry Smith
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Battute argute e aforismi divertenti su ferie e vacanze Estate: / Siamo qui su questo scoglio, / Lontano dal traffico, / Lontani dal caos, / Lontano dallo smog. / Non ci resta che aspettare i soccorsi! Flavio Oreglio Vacanze nel Liechtenstein. "Che cosa conta di fare domani ?". "Mah, vorrei visitare il paese". "Bene, bene. E nel pomeriggio ??" Anonimo Ogni anno per le vacanze il capofamiglia si alza e fa: «Quest’anno partiamo a un’ora che non parte nessuno!» Quelli che dicono così trovano la coda già sul pianerottolo! Carlo Pistarino Mai confessare a un animatore di villaggi turistici che il divertimento organizzato vi deprime: passerebbe immediatamente a organizzare la vostra depressione. Enzo Costa Ragazzi, se ho fatto una bella vacanza! Mia moglie è annegata il primo giorno. Leopold Fechtner La partenza intelligente è problema secondario. Il vero nodo cruciale è il ritorno deficiente: come evitare che tornino fra noi i milioni di pirla partiti per le ferie? Enzo Costa L'unico viaggio possibile è quello dentro di noi. Almeno finché non mi riparano l' auto. Leo Ortolani Rat-Man L'unica ragione per la quale chiediamo alle altre persone come è andato il loro fine settimana è perché vogliamo raccontare il nostro. Chuck Palahniuk Io vado in vacanza a Casalpusterlengo. Così quando vengo via non mi dispiace. Leonardo Manera Le vacanze oggi come oggi costano troppo. Io vado al mare vicino al porto di Napoli, dove il mare è marrone. Così faccio un tuffo ed esco pure abbronzato. Salvatore Gisonna Purtroppo se non avete un certo senso macabro dell'umorismo sappiate che l'imbecillità, la stupidità e la banalità dei politici e dei loro sicofanti non vanno mai né in ferie, né in vacanza! Carl William Brown Sono un viaggiatore sedentario, ho fatto il giro del mappamondo. Borges Perché i mostri amano le vacanze culturali? Perché vanno a vedere le mostre. Anonimo Sul turismo, i laghi e le vacanze, potete anche leggere: Aforismi e citazioni sulle vacanze Pensieri e riflessioni sulle vacanze Aforismi e citazioni sul mare Un estate al lago Citazioni e pensierio sul lago Quotes on vacation Aforismi sul viaggio Riflessioni sul viaggio Italia in breve (E-book) Job tourism in Lombardy Turismo e viaggi Turismo enogastronomico Luoghi più belli del mondo The Lake District Aforismi per argomento Aforismi per autore Pensieri e riflessioni Saggi e aforismi Read the full article
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In nome dei followers Manuel avrà 5 anni per sempre.
Non ho mai espresso giudizi su fatti e persone, ma stavolta no.
Non se ne può più.
Questa tragedia ha come colpevoli tante persone, in realtà tutti.
La famiglia in primis.
I Genitori classe 1970.
Quaranta e cinquantenni che non han saputo nemmeno inculcare nella testa di questi giovani scollati dalla realtà il senso del pericolo, l’etica, la morale.
Genitori giunti sul posto della tragedia hanno esclamato “tutto si aggiusta basta che non vi siate fatti nulla”.
Poi c’è la società, quella finta democratica perbenista.
Quelli che han permesso che vivere la vita e vivere nel meta verso fosse la
stessa cosa.
D’altronde cosa vuoi che sia tenere incollati bambini a schermi per 5/8 ore al giorno, altrimenti “non posso far niente” no?.
Altrimenti al ristorante non puoi mangiare in pace no?
Una società che a furia di inutili lassismi ideologici ha abdicato figure e ruoli come educatore - genitore, insegnante, prete al nulla di influencer, YouTuber, tiktoker…
L’unico Dio, soldi e potere.
Uno degli assassini ha dichiarato “gli daremo un pacco di soldi ai genitori e tutto torna a posto”.
Il merito della mia generazione è quello di ritrovarsi figli che vivono in una bolla di dissociazione cognitiva dove tutto è possibile.
Dove guidare un mostro da 650 cavalli per 50 ore drogati fa parte delle sfide della vita.
Com era la storia “legalizziamola?”..ecco qui la prova, si muore anche con le canne.
Avete mai guidato un auto che raggiunge i 100 orari in 3 secondi?
Mocciosi che passano dalle auto 50 a mostri solo per il gusto di poterlo fare, di poterselo permettere, diventano roulette russe solo perché possono.
Tutto è concesso in nome di followers, questo è il nostro fallimento, questo abbiamo permesso.
Tutto è acquistabile, tutto, vita inclusa è parametrabile ai soldi.
Hai la Smart? Sei un poveraccio…
Lavori? Studi? Sei uno sfigato…
Ammazziamo un bambino? Si continua a filmare, vuoi perderti la disperazione di una vittima?
“Tutto si aggiusta”.
Beh certo, in questo paese che corre ai ripari solo quando ci sono i morti, che tutela carnefici, che promuove l’ignoranza sacrificando la meritocrazia, in questo paese videogame, tutto si aggiusta.
Basta mettere il gettone giusto come in una sala giochi e tutto ritorna come prima.
Spero con tutto il cuore che non vedano più la luce del sole questi miserabili e tutti quelli che han permesso che questa tragedia accadesse, compreso i followers.
Svegliatevi e recuperate l’educazione dei vostri figli, ne va del vostro e del loro futuro.
Se questi elementi per i bambini diventano esempi da seguire il problema è molto molto serio.
Svegliatevi prima che sia troppo tardi.
Pensate non vi riguardi?
Facciamo un esperimento:
Prendete il telefono dei vostri figli, andate in IMPOSTAZIONI E POI TEMPO DI UTILIZZO e li vi renderete conto di quanto vostro figlio sia lontano dalla vita reale.
Luigi Leonardi
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BACK FROM THE BRINK
Altro giro, altra corsa, altro drama.
Devo dire che avevo messo in lista questa serie solo perché avevo beccato qualche immagine divertente che mi avevano fatto pensare che la serie fosse non troppo pesante. Che potesse essere leggero e divertente.
E così - almeno per la prima parte della serie - è stato.
Prima di tutto la trama:
Dopo il tradimento della sua amante, l'antico drago Tian Yao si ritrovò gravemente ferito e con il cuore spezzato. La donna che amava lo tradì smembrandolo, spogliandolo delle sue scaglie di drago e poi sigillando le sue parti del corpo in cinque punti. Solo la sua anima è scappata. Ora rinato, Tian Yao incontra Yan Hui, che giura di proteggerlo mentre recuperano assieme le sue parti mancanti. Lungo il viaggio, Tian Yao trova una parte del suo corpo e scopre anche che Yan Hui possiede la sua scaglia di drago e che quindi può rompere il sigillo che blocca le sue parti del corpo nascoste per il mondo. Tian Yao allora, usa Yan Hui per recuperare le parti del suo corpo rubate. La ragazza terrorizzata, pianifica la sua fuga solo per fallire e scoprire che la loro relazione si approfondisce durante il tempo passato assieme. Tian Yao ammira i ripetuti sforzi di Yan Hui per salvarlo, mentre Yan Hui apprezza il forte legame che hanno creato. I misteri abbonderanno man mano che Yan Hui scoprirà la sua vera origine.
(L'ultima frase la metto in grassetto perché sta roba dell'origine è una cazzata. Non solo non si scopre NULLA della sua origine ma ai fini della trama manco importa. Per dire.)
Dunque: la trama è interessante. C'è un drago innamorato che è stato tradito e ammazzato malissimo. C'è una donzella che trova il drago dopo anni ed formano una coppia che evolve tra alti e bassi. C'è un corpo da recuperare e tante altre cose...
Ammetto che ho iniziato questa serie perché ero curiosa di vedere come avrebbero gestito la parte di Tian Yao che usa Yan Hui: i personaggi grigi e ambigui saranno sempre la mia passione a quanto pare!
Ma prima di parlare dei personaggi, tornando alla trama, essa di evolve lungo la strada e verso la fine parlerà di tutt'altro. E' una storia epica, piena di personaggi e di tecniche magiche. E' una storia che riprende da un libro che, a quanto ho capito, mai e poi mai leggerò poiché col caiser che verrà mai tradotto in italiano!
Ma nonostante questo, la trama mi è piaciuto ed ho veramente annusato l'odore dell'epicità.
Ci stanno tutte le cose care ai drama wuxia: i temi del bianco e nero, cultori, tecniche proibite, oggetti con funzioni strane, roba con nomi lunghissimi... il solito insomma. Ma soprattutto ci stanno cose magiche che non spiegano mai, tecniche che certe volte funzionano e certe no, artefatti che vengono trovati ad minchiam... la cosa che mi fa sempre tagliare in queste serie, quando si parla della magia, è come i personaggi enuncino cose magiche, strumenti ecc ecc con una nonchalance e sicurezza come se anche lo spettatore sapesse di cosa stiano parlando. Cosa che non è vera!
" adesso useremo La Tecnica della Tigre Bianca per bloccare l'Energia Oscura dell'Elogio Spettrale, grazie al Sigillo Delle Nove Spade ecc ecc..."
Io comunque gli do ragione e accetto qualsiasi cosa per partito preso ma ammetto che metà cose di come funzioni la magia, me le sono perse.
Detto questo comunque, il problema più grave per me è stata la scenografia, fotografia e CGI che ho trovato barbinissime, davvero di bassa qualità. Ad esempio, la foresta dove i nostri sovente si recavano: gli alberi, i sassi e tutta l'ambientazione sembravano dei cartonati da recita di paese. Anche nel finale quando il male ormai corre lungo tutto il mondo, il "mondo" era costituito da 10 persone, forse 20 a stare larghe.
E' difficile farmi sentire la tensione, l'epicità del mondo in pericolo quando su schermo ci sono 4 tizi scarsi.
Di buono però c'è anche la storia è si epica, ma anche molto divertente. Soprattutto inizialmente: Yan Hui è spettacolare, divertente e tosta ed insieme a Tian Yao creano dei siparietti molto spassosi.
Veniamo ora ai personaggi. Ho adorato la protagonista Yan Hui sia come recitazione sia come caratterizzazione. Solare, entusiasta, avida, leale ma anche umana quando scappa da Tian Yao dopo quello che le ha fatto o quando quasi cede al lato oscuro. Zhou Ye tratteggia una protagonista forte e comica ma che sa anche commuoversi e far commuovere, rendendo Yan Hui realistica e credibile.
Al pari della lead, anche Bai Xiao Sheng - il second per intenderci - è meraviglioso. All'inizio grigio e sospetto piano piano s'affezionerà ai protagonisti, soprattutto a Yan Hui e mi regalerà una terribile sindrome da second lead che difficilmente andrà via. Ho infatti trovato l'innamoramento di Bai per la protagonista molto semplice ma funzionale e logico: quando tutti lo avevano abbandonato, Yan Hui è stata l'unica che è andata a cercarlo, mostrando di tenere a lui.
Inoltre Bai è interpretato da Riley Wang , attore bravissimo che regge lo schermo come pochi. Fluido, naturale, con una recitazione credile e vera che rende Bai quasi un personaggio in carne ed ossa.
Chi invece non ha questa grazia è Tian Yao. Se è vero che inizialmente il nostro protagonista usa Yan Hui per riprendersi il corpo, successivamente ritorna ad essere un esempio di santità e bontà. Chiesto scusa per il brutto comportamento verso la sua amata, Tian mostra tutta la sua virtù facendo sempre la cosa giusta, combattendo il male e colando miele di romanticismo pure dagli occhi.
Oltre a ciò, Neo Hou non mi ha convinto per niente. Ha reso Tian Yan troppo rigido e statico. Un pezzo di marmo. Bello sì. Ma ancora immobile come la pietra. E ho capito che impersonava un essere sovrannaturale e al di sopra di tutti i mortali e immortali ma la grazia e eleganza che doveva mostrare era davvero troppo asettica.
Veniamo poi alla storia d'amore. Come sempre, avendo il cuore in pietra lavica soprattutto per le storie che diventano facilmente melense, ad una certa ho skippato tutte le loro scene d'amore: alla quinquesima immagina di loro due che si professavano eterno amore, il mio cuore non ce l'ha fatta ed ho premuto "avanti 10 secondi" più volte.
Chiariamoci... la storia d'amore non ha nulla che non va. E' che tra la recitazione poco convincente del lead, il ti lascio e ti ripiglio ,ma ti amo e sposiamoci ,ma no, ma sì dai! la storia che andava avanti ed io che invece volevo sapere cosa era successo a Bai, ho davvero messo poco impegno nel seguire la vicenda amorosa.
Mi sono invece piaciute le altre coppie, come quella di Xian Ge e Feng Qian Shuo: ad esempio: una coppia semplice e normale che si faceva forza uno con l'altro. Lui poi innamoratissimo! Mi portava in scena sempre feels amorosi. <3
Altra cosa per me negativa è stata la resa delle relazioni, soprattutto quelle del lead. Alla notizia che il suo vecchio amico è in realtà il braccio destro del nemico, Tian Yan non dice bau. Niente. Nada. Manco in confronto, un conflitto, un espressione di dolore per il tradimento. Niente.
Oppure: Tian Yao è stato tradito, ammazzato e fatto a pezzi dalla sua presunta futura moglie. Presumo che lui l'abbia amata prima di questo, visto che l'ha chiesta in moglie. E per tutto il drama questa relazione d'amore non verrò mai affrontata. Mai. Anche quando i due si incontrano e scontrano non c'è un richiamo romantico alla loro vita assieme.
I personaggi parlano con Tian ma non c'è davvero una relazione amichevole e intima tra loro, rendendo tutto molto asettico tipo lista della spesa.
Detto questo, Back From the Brink non è stato male. Si vede l'impegno messo dagli autori nel creare la storia e tratteggiare i personaggi con il consueto " bianco e nero style alla the Untamed" con alcuni di loro che svettano come recitazione e caratterizzazione. Altri... svettano meno. Ma che sia il lead ha farlo è più grave secondo me.
Peccato per l'ambientazione e gli effetti speciali così come certe cose che sembrano state tirate via e raffazzonate, cosa che un drama "epico" serio non dovrebbe mai fare.
VOTO: 7.6
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DARA BIRNBAUM: REVOLUTIONARY ACTS
Definire Dara Birnbaum, una fotografa è certamente riduttivo, definirla una filmaker, anche; mi piacerebbe definirla una conservatrice di immagini, ma anche questa definizione non sarebbe esatta. Forse è una “turbatrice di immagini”. Ammetto che non si tratti di una bella definizione, ma credo si avvicini al modus operandi dell’artista statunitense, della quale l’Osservatorio Prada di Milano in Galleria a Milano offre, fino alla fine di settembre, una significativa mostra intitolata “Atti rivoluzionari”, curata da Brabara London con Valentino Catricalà ed Eva Fabbris, aperta fino al prossimo 25 settembre. Nella fascinosissima sede dell’Osservatorio sono in visione una serie di video monocanale, audio, installazioni multicanale, fotografie e qualche stampa in 3D che danno bene l’idea della complessità concettuale che ha guidato l’artista dagli anni Settanta ad oggi. Se volessimo trovare, ed è molto difficile farlo, un filo conduttore dell’opera della Birnbaum, questo potrebbe essere ritrovato nel distacco del corpo dalla sua rappresentazione. Ciò avviene soprattutto attraverso la proposta di consuete e qualche volta ossessive, immagini televisive. È per esempio il caso di “Six Movements: Chaired Anxieties: Abandoned” del 1975, ispirato ad un video di Vito Acconci. Si tratta di meditazioni visive spesso di difficile interpretazione e di una voluta ambiguità, ma si tratta di immagini fondamentali per meditare sulla capacità/incapacità del mezzo televisivo verso la “comunicazione”. Provocatorio e sanamente sconcertante, in un mondo, quello degli anni Ottanta, dove tutto vorrebbe essere il contrario, è “Pop-Pop Video: General Hospital/Olympic Women Speed Skating” del 1980, lavoro partorito durante una residenza artistica su influenza di una pellicola di Jean-Luc-Godard per la televisione. Immagini di pattinatrici olimpioniche che si avvicendano sulla pista tornando sempre alla linea di partenza, alternate a quelle di una soap-opera dove medico e paziente tentano di ricomporre un conflitto. Qui è la meditazione su quella che l’artista chiama il “trattamento televisivo”, ad essere scomposto ed analizzato. Guardando queste immagini la riflessione corre a ciò che siamo noi, meglio a ciò che siamo diventati dopo anni di “trattamenti televisivi”. La lente di ingrandimento “femminista” è più che evidente nei lavori della Birnbaum. Esemplare in questo caso è “Damnation of Faust Trilogy” un’opera video sviluppata tra il 1983 e il 1987, una versione dell’opera ambientata a Soho (Nyc) tra famiglie di italiani e portoghesi, dove la conflittualità per l’affermazione della propria identità (anche sessuale), risulta particolarmente accesa. Del 1981 è il possente “New Music Short” video analogico impregnato delle atmosfere della scena post-punk newyorkese composto con riprese del concerto dei Radio Fire Fight al Mudd Club e con le immagini del compositore Glenn Branca che esegue lo sua inascoltabile “Symphony No. 1” al Performing Garage di Soho, piccolo teatro alternativo newyorkese di quegli anni. Tra le immagini della mostra anche un (doveroso) tributo alle “anime” con “Quiet Disaster” dove la Birnbaum mostra tre personaggi in pericolo, stampati su dischi di plexiglas che enfatizzano l’estrapolazione dei ritratti dai loro contesti originali, mettendo in mostra come l’operazione ne accentui isolamento e drammaticità iconica come accade alle immagini proposte dai media. Ma il pezzo forte della mostra è certamente “Trasmission Tower: Sentinel” del 1992, un’installazione video a 8 canali, imponente opera video-scultorea presentata a Documenta 9 dove otto monitor sospesi fanno scorrere a cascata le immagini di un reading del 1988 del poeta Allen Ginsberg mentre legge una versione rivisitata della poesia “Hum Bom!” (1971); nei video scorre anche, come un’insinuante minaccia, una piccola immagine di George Bush mentre tiene il suo discorso di accettazione alla Convention Repubblicana del 1988. Molte, ma non troppe, le opera esposte all’Osservatorio di questa artista troppo spesso trascurata.
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L’incendio che fece il “fumo sull’acqua” “Smoke on the Water” dei Deep Purple è una canzone famosissima, con uno storico e indovinatissimo riff di chitarra che, dopo essersi preso tutto il suo spazio, introduce le prime parole: parlano di una città svizzera sulle sponde del lago di Ginevra, di un concerto di Frank Zappa, di «uno stupido con una pistola lanciarazzi», di un luogo andato in cenere e, per l’appunto, del fumo sull’acqua. La canzone si ispira notoriamente a un episodio avvenuto realmente cinquant’anni fa, il 4 dicembre 1971, nel casinò di Montreux, durante un concerto di Frank Zappa insieme alla sua band, i Mothers of Invention. Zappa e i Mothers of Invention erano a Montreux in tour, i Deep Purple invece erano lì per registrare quello che sarebbe diventato Machine Head, il loro sesto disco. Sulle sponde di quella tranquilla città della Svizzera francese, al tempo nota soprattutto per i suoi locali jazz e dove pochi anni prima era stato inaugurato un festival oggi molto famoso, i Deep Purple passavano gran parte del loro tempo nel Rolling Stones Mobile Studio, uno studio di registrazione mobile pensato e usato dalla band di Mick Jagger, ma da cui negli anni passarono tra gli altri i Led Zeppelin, Bob Marley e i Dire Straits. I Deep Purple erano insomma finiti per caso nella stessa città di Zappa. Peraltro, sarebbe stato l’ultimo concerto prima della chiusura del casinò per alcune ristrutturazioni, durante le quali i Deep Purple avrebbero potuto usare una sua sala per le registrazioni del loro disco, visto che lo studio mobile non era sufficiente. Dopo circa ottanta minuti di concerto, durante la canzone “King Kong”, iniziò l’incendio. Secondo alcuni, Deep Purple compresi, lo innescò qualcuno che usò una pistola lanciarazzi. Un’altra versione parla di un petardo e un’altra ancora – presentata nel 2009 da un uomo che raccontò di essere presente al concerto – parlò di «un ragazzo dell’Europa dell’Est» che si dilettava lanciando in aria fiammiferi accesi. Il tutto nell’affollata sala di un edificio di fine Ottocento, con molto legno e con tante decorazioni natalizie infiammabili. Del concerto esiste una registrazione audio: Zappa e gli altri sul palco si accorsero prontamente dell’incendio e del possibile pericolo, e dal microfono avvertirono gli spettatori. Zappa ricordò tra l’altro che per fortuna gran parte del pubblico capiva l’inglese, perché nessuno sul palco avrebbe saputo cosa dire in francese. La registrazione audio del concerto dà la sensazione che le persone rimasero tranquille e la loro uscita fu composta. Alla fine non ci furono né morti né feriti gravi, ma si rischiò un bilancio ben peggiore. Come raccontò in seguito Zappa, nel locale c’erano circa tremila persone e siccome molte altre erano rimaste fuori, le porte erano tutte state bloccate. C’erano solo due uscite possibili, una porta e una finestra, rotta con una cassa da un tecnico del suono. Tutti riuscirono così a uscire prima che le fiamme arrivassero al sistema di riscaldamento causando un’esplosione. Un ruolo determinante nel salvare tutti gli spettatori lo ebbe Claude Nobs, l’organizzatore del Montreux Jazz Festival (e secondo alcune versioni anche l’allora proprietario del casinò), che conoscendo bene quei locali aiutò i pompieri nei soccorsi. È il «funky Claude» che in “Smoke on the Water” corre dentro e fuori dal locale. Roger Glover, bassista dei Deep Purple, raccontò che l’incendio di quella sera fu il più grande che gli capitò mai di vedere, e che la cosa lo stupì parecchio dato che all’inizio non sembrava così grave. Visto che il casinò fu distrutto, i Deep Purple si trovarono senza un posto in cui poter registrare le loro nuove canzoni. Trovarono un vicino teatro ma non poterono restarci granché perché i vicini si lamentavano del rumore: fecero solo in tempo a mettere in piedi una canzone basata su un giro di chitarra di Ritchie Blackmore che prometteva bene, e che al tempo fu chiamata “Title No.1”. Dopo un’altra settimana a cercare, trovarono un Grand Hôtel semivuoto che faceva al caso loro, nel quale registrarono gran parte di Machine Head, che uscì nel 1972 e fu il loro disco più venduto. “Title No.1” – pensata perlopiù come tributo a Nobs, forse nemmeno da includere nel disco – divenne “Smoke on the Water”, la canzone più famosa della band e una delle più note della storia del rock. Grazie all’ispirazione arrivata vedendo quel fumo su quel lago dopo quell’incendio, ma anche grazie a un giro di chitarra di cui Ian Paice, batterista e membro dei Deep Purple, disse: «la cosa sorprendente è che nessuno l’avesse fatto prima, perché è così gloriosamente semplice e magnificamente piacevole». Dopo l’incendio, Zappa e i Mothers of Invention tornarono invece a Londra: senza strumenti, perché erano bruciati tutti. Lì, il 10 dicembre, durante un concerto uno spettatore, probabilmente geloso del fatto che la sua ragazza ammirasse Zappa, durante una cover di “I Want to Hold Your Hand” dei Beatles salì sul palco e spinse giù Zappa, che per le conseguenze della caduta passò diversi mesi su una sedia rotelle. Zappa – che morì il 4 dicembre 1993 – disse in seguito che «quel tour europeo del 1971 aveva vinto senz’altro il premio per il più disastroso». Il Post
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Piero Calamandrei, "Discorso sulla Costituzione agli studenti di Milano del 26 gennaio 1955"
L’articolo 34 dice “I capaci e i meritevoli, anche se privi di mezzi, hanno diritto di raggiungere i gradi più alti degli studi”.
Eh! E se non hanno i mezzi?
Allora nella nostra Costituzione c’è un articolo che è il più importante, il più importante di tutta la Costituzione, il più impegnativo, impegnativo per noi che siamo al declinare, ma soprattutto per voi giovani che avete l’avvenire davanti a voi.
Dice così: “è compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’uguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del paese”.
E’ compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli che impediscono il pieno sviluppo dpiero calamandreiella persona umana. Quindi dare lavoro a tutti, dare una giusta retribuzione a tutti, dare la scuola a tutti. Dare a tutti gli uomini dignità di uomo. Soltanto quando questo sarà raggiunto, si potrà veramente dire che la formula contenuta nell’art. 1 “L’Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro”, questa formula corrisponderà alla realtà.
Perché fino a che non c’è questa possibilità per ogni uomo di lavorare e studiare e trarre con sicurezza dal proprio lavoro i mezzi per vivere da uomo, non solo la nostra Repubblica non si potrà chiamare fondata sul lavoro, ma non si potrà chiamare neanche democratica, perché una democrazia in cui non ci sia questa eguaglianza di fatto, in cui ci sia soltanto una eguaglianza di diritto, è una democrazia puramente formale. Non è una democrazia in cui tutti i cittadini siano veramente messi in grado di concorrere alla vita della società, di portare il loro migliore contributo, in cui tutte le forze spirituali di tutti i cittadini siano messe a contribuire a questo cammino, a questo progresso continuo di tutta la società; e allora voi capite da questo che la nostra Costituzione è in parte una realtà, ma soltanto in parte è una realtà; in parte è ancora un programma, un ideale, una speranza, un impegno, un lavoro da compiere. Quanto lavoro avete da compiere! Quanto lavoro vi sta dinnanzi!...
Però vedete, la Costituzione non è una macchina che una volta messa in moto va avanti da sé. La Costituzione è un pezzo di carta, la lascio cadere e non si muove; perché si muova bisogna ogni giorno rimetterci dentro il combustibile; bisogna metterci dentro l’impegno, lo spirito, la volontà di mantenere queste promesse, la propria responsabilità. Per questo una delle offese che si fanno alla Costituzione è l’indifferenza alla politica. L’indifferentismo che è, non qui per fortuna, in questo uditorio, ma spesso in larghi strati, in larghe categorie di giovani, un po’ una malattia dei giovani: l’indifferentismo. “La politica è una brutta cosa. Che me ne importa della politica?”
Ed io, quando sento fare questo discorso, mi viene sempre in mente quella vecchia storiellina che qualcheduno di voi conoscerà: di quei due emigranti, due contadini che traversavano l’oceano su un piroscafo traballante. Uno di questi contadini dormiva nella stiva e l’altro stava sul ponte e si accorgeva che c’era una gran burrasca con delle onde altissime, che il piroscafo oscillava. E allora questo contadino impaurito domanda a un marinaio: - Ma siamo in pericolo?- E questo dice- Se continua questo mare tra mezz’ora il bastimento affonda -. Allora lui corre nella stiva a svegliare il compagno e dice – Beppe, Beppe, Beppe, se continua questo mare tra mezz’ora il bastimento affonda -. Quello dice – Che me n’importa? Unn’è mica mio!- Questo è l’indifferentismo alla politica.
E’ così bello, è così comodo, è vero? è così comodo! La libertà c’è, si vive in regime di libertà. C’è altre cose da fare che interessarsi di politica! Eh, lo so anche io, ci sono…Il mondo è così bello vero? Ci sono tante cose belle da vedere, da godere, oltre che occuparsi di politica!
E la politica non è una piacevole cosa: Però la libertà è come l’aria. Ci si accorge di quanto vale quando comincia a mancare, quando si sente quel senso di asfissia che gli uomini della mia generazione hanno sentito per vent’anni e che io auguro a voi giovani di non sentire mai. E vi auguro di non trovarvi mai a sentire questo senso di angoscia in quanto vi auguro di riuscire a creare voi le condizioni perché questo senso di angoscia non lo dobbiate provare mai ricordandovi ogni giorno che sulla libertà bisogna vigilare, vigilare dando il proprio contributo alla vita politica…
Quindi voi giovani alla Costituzione dovete dare il vostro spirito, la vostra gioventù, farla vivere, sentirla come vostra, metteteci dentro il senso civico, la coscienza civica, rendersi conto (questa è una delle gioie della vita), rendersi conto che nessuno di noi nel mondo non è solo, non è solo, che siamo in più, che siamo parte, parte di un tutto, un tutto nei limiti dell’Italia e del mondo.
Ora, vedete, io ho poco altro da dirvi. In questa Costituzione c’è dentro tutta la nostra storia, tutto il nostro passato, tutti i nostri dolori, tutte le nostre sciagure, le nostre glorie. Sono tutti sfociati qui in questi articoli e, a sapere intendere, dietro questi articoli ci si sentono delle voci lontane… E quando io leggo nell’art. 2 “l’adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale”; o quando leggo nell’articolo 11: “L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli”, la patria italiana in mezzo alle altre patrie…ma questo è Mazzini! Questa è la voce di Mazzini! O quando io leggo nell’art. 8: “tutte le confessioni religiose sono egualmente libere davanti alla legge”, ma questo è Cavour! O quando io leggo nell’art. 5: “la Repubblica, una e indivisibile, riconosce e promuove le autonomie locali”, ma questo è Cattaneo!; o quando nell’art. 53 io leggo a proposito delle forze armate: “l’ordinamento delle forze armate si informa allo spirito democratico della Repubblica”, esercito di popolo; ma questo è Garibaldi! E quando leggo nell’art. 27: “non è ammessa la pena di morte”, ma questo, o studenti milanesi, è Beccaria! Grandi voci lontane, grandi nomi lontani…
Ma ci sono anche umili voci, voci recenti!
Quanto sangue, quanto dolore per arrivare a questa Costituzione! Dietro ad ogni articolo di questa Costituzione, o giovani, voi dovete vedere giovani come voi caduti combattendo, fucilati, impiccati, torturati, morti di fame nei campi di concentramento, morti in Russia, morti in Africa, morti per le strade di Milano, per le strade di Firenze, che hanno dato la vita perché la libertà e la giustizia potessero essere scritte su questa carta,
Quindi, quando vi ho detto che questa è una carta morta, no, non è una carta morta, è un testamento, un testamento di centomila morti.
Se voi volete andare in pellegrinaggio nel luogo dove è nata la nostra Costituzione, andate nelle montagne dove caddero i partigiani, nelle carceri dove furono imprigionati, nei campi dove furono impiccati, dovunque è morto un italiano per riscattare la libertà e la dignità, andate lì o giovani, col pensiero, perché lì è nata la nostra Costituzione.
#Calamandrei#Piero Calamandrei#costituzione#principi costituzionali#libertà#responsabilità#impegno#politica#risorgimento#partigiani#resistenza#uguaglianza
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Attenzione: il seguente post contiene spoiler dell’episodio 4 di Fate - The Winx Saga
Il Riassunto di oggi è sponsorizzato dalle Ciabatte Sky
Perché Sky è un personaggio senza spessore psicologico, ma come calza bene ai piedi. Le ciabatte Sky sono disponibili in vari colori, scegli la tonalità di inutile Sky più adatta a te!
Faragonda, il padre di Terra e il maestro Splinter si sono accorti che qualcuno ha attraversato il passaggio segreto dietro la libreria, e lei fa presente che il suo assistente è sparito da giorni e che nella sua stanza ha trovato dell’amalgama di ortica, ma questa è una sostanza arcaica prodotta solo dalle fate, e l’assistente non era una fata, perciò arrivano alla conclusione che “Callum” sia stato aiutato da una fata. Il padre di Terra, che fa un baffo a detective Conan, con una pozione crea una specie di “rivelatore d’impronte digitali/magia”, e letteralmente compare la sagoma dell’assistente di Faragonda seduto nello stesso punto dove è stato ucciso dalla Trix nello scorso episodio, e quindi riescono a capire che è morto per colpa di una magia. Perché non siamo in CSI e non c’interessa indagare sulla morte delle comparse, perciò hanno risolto tutto con una pozione e una ricostruzione in CGI del corpo della vittima.
La Trix stalkera Bloom su instagram, Riven la sfotte, lei gli risponde che è colpa sua che ha sparso in giro la voce di Bloom “changeling” e adesso la ragazza ha l’attenzione di tutti, Riven commenta “siamo in uno di quei film dove una tipa è ossessionata dalla protagonista, si tinge i capelli, le distrugge la vita e poi ne indossa la pelle” “gnegne non essere disgustoso e la mia pelle è più bella della sua”, e poi fanno robe.
Bloom cammina per la scuola e tutti la guardano e ridacchiano, perché potevi mai farti sfuggire l’occasione di rendere Bloom la pecora nera della scuola e far empatizzare gli spettatori con lei? Ma poi per quale motivo? Discriminata perché è stata scambiata alla nascita? Ma che problemi hanno in questa scuola?
Aisha è stata costretta da Bloom a prendere il posto dell’assistente di Faragonda, tutto per aiutarla ad indagare. La ragazza è infastidita, non lo voleva fare, ma agli sceneggiatori non frega niente, ormai Aisha vive solo in funzione ai desideri di Bloom. Bloom per ringraziare la sua buona amica la chiama pure lecchina.
Arriva Musa “Bloom finge ancora di fregarsene della gente che sparla di lei?” Bloom risponde “Tu fingi ancora di non uscire con Sam?” In quel preciso momento entra Terra “Chi finge cosa? A parte Stella che finge di non essere oscurata dalla madre” e ride. Friendly reminder: Stella sarà pure Regina George, ma le altre Winx sono peggio di lei.
La Trix, Riven e Quota poc parlano dei changeling, che sono pericolosi blablabla (ma per quale motivo?), poi Quota poc vede Terra e corre da lei. Riven ha sparso la voce della vera identità di Bloom, ma visto che a dirglielo è stata Stella la colpa ricade su di lei (perché tutti la devono odiare ancora di più, chiaro).
Cambio scena, Sky e Stella parlano della regina, Stella dice che la madre la organizzato l’assemblea sui demogorgoni come scusa per controllarla. Stella è a disagio, il suo ragazzo per consolarla dice “lo hai detto alle tue amiche? A Bloom farebbe bene distrarsi”, SKY TI PREGO MUORI, COSA C’ENTRA BLOOM SE A STARE MALE È STELLA. Poi arriva la madre di Stella che non somiglia manco per sbaglio a quella del cartone, ma ok.
Terra, Babbo e Crush di Musa sono tutti e 3 nella serra, arriva Quota poc che vuole parlare con Terra, babbo e crush di Musa osservano e Terra interviene “anche se comprendo che storicamente parlando lo scopo del patriarcato sia quello di salvare le donne da situazioni di pericolo, ci penso io”, ecco l’ennesima frase girl power INAPPROPRIATA, NETFLIX COSì SVILISCI LE BATTAGLIE DEL FEMMINISMO. Poi Terra dice a Quota poc di essere una brava persona, e che è sicura che anche lui lo sia, ma non le interessa più scoprirlo, e poi gli sbatte la porta in faccia. Poi il padre di Terra si allontana per andare all’assemblea, e lei sbircia tra i documenti/carte che stava esaminando il padre (e che casualmente ha lasciato lì nella serra a portata di tutti).
No ok scena completamente INSPIEGABILE che proverò a riassumere ma boh: arriva la madre di Stella nell’ufficio di Faragonda, Aisha le dice se avesse bisogno può rivolgersi a lei blablabla, la madre di Stella, Faragonda, Splinter e il padre di Terra vanno nella stanza affianco. Aisha fa cadere dei documenti, non si capisce se sia una roba premeditata o un incidente, invece di raccogliere i documenti chiude l’anta (scorrevole) di un armadietto di metallo, sotto la fessura di questo armadietto c’è un anello e Aisha è visibilmente confusa, in realtà questo anello è tipo una microspia magica e Aisha, avvicinando l’oggetto all’orecchio, riesce a sentire la conversazione nell’altra stanza (parlano dell’assistente morto di Faragonda), e spaventata rimette l’anello sotto l’armadietto. ??????? Da dove è uscito fuori ‘sto anello?????? CHI CE LO HA MESSO?????? Aisha racconta quello che ha sentito a Bloom “Callum è morto ma Faragonda dice che è partito”. Poi Bloom chiede ad Aisha “sei sicura che Faragonda non abbia distrutto i vecchi archivi di Alfea?” e Aisha esclude la possibilità, perché Faragonda ama la carta e non le ha nemmeno permesso di digitalizzare dei documenti (Ah lo puoi fare Aisha? No perché, a parte gli smartphone, non ho visto nulla di vagamente tecnologico in questa scuola essendo palesemente la brutta copia di Hogwarts). Poi Bloom, approfittando dell’assemblea, decide di svignarsela e andare nell’ala est a cercare documenti, perché tutto nell’ala est si trova, foto di persone che hai visto solo nei tuoi ricordi, documenti top secret di Alfea, il sacro Graal, la rosa incantata della Bestia e Giacobbo con la sua troupe televisiva che gira una puntata di Freedom - Oltre il confine.
Per nessunissima ragione al mondo arriva Sky che chiede a Bloom “che cosa ci fai quaggiù”. E TU COSA CI FAI NELL’ALA EST DI ALFEA SKY?
Anche Riven e la Trix se ne sbattono dell’assemblea e vanno anche loro nell’ala est, così da disturbare le riprese di Freedom - Oltre il confine (li scusi mr. Giacobbo).
Assemblea, la regina parla dei demogorgoni, Terra spinge sul fatto che Stella dovrebbe avere dei sensi d’inferiorità nei confronti della madre visto che è perfettissima mentre Stella è cattiva™ (Terra sei più cattiva™ tu MA OK), Sam e Musa si mandano i messaggini, Terra ghigna e chiede a Musa cosa sta sentendo Stella, ma per sbaglio capta le “emozioni” di Faragonda e capisce che qualcosa non va.
Bloom dice di essere nata nel 2004
lei e Sky cercano foto di “fate ragazze madri”, e poi fa il piantino con Sky perché a scuola parlano male di lei blablabla. Sky trova una foto del padre, e scoprono che “Rosalind” era il comandante della squadra del padre. Sky fa il piantino sul padre che era un guerriero fico e deve comportarsi come lui blablabla. Bloom e Sky si osservano intensamente, ma arrivano la Trix e Riven ad interrompere il momento romantico™.
La madre di Stella rivela che stanno dando la caccia ad almeno 5 demogorgoni o più, e tutti si allarmano.
Riven chiede “siete stati davvero a rovistare tra questa spazzatura merdosa?” la Trix risponde “chi pensa che la storia sia spazzatura È spazzatura” poi aggiunge “non essere spazzatura, forse erano qui per i preliminari” e Riven “sono certo che non scopino, questo renderebbe Sky vagamente interessante” Bloom “ha ragione non erano preliminari, ma eravamo soli ed era meglio” La Trix “Oh una storia d’amore, una cosa decisamente peggiore” Io che sto perdendo tempo a guardare e recensire questa roba:
No scherzo, non fatelo bambin*, non bevete i detersivi/acidi che si muore
La Trix dice a Bloom di essere lì per aiutarla, ma Bloom non vuole il suo aiuto per colpa della storia instagram che ha pubblicato la Trix e ha umiliato la sua amica Terra. La Trix risponde “se vuoi prendertela con qualcuno fallo con il bastardo che ha detto in giro che sei una changeling” tutti guardano male Riven, e Sky lo affronta, Riven risponde “se Santo Sky è pronto con la predica io vado” RIVEN FAI PENA MA CASPITA SE HAI RAGIONE. Riven se ne va, ma Sky lo segue e gli rinfaccia il fatto che da quando “si sbatte” la Trix è peggiorato, R: “a lei piaccio così come sono” S: “e quindi io chi sarei?” (Sky sembri geloso, non è che ti piace Riven in realtà?) R: “quello che pensa di essere migliore di me. E poi sentiamo cosa sono queste critiche? Sei tu che hai la ragazza e ci prova con le matricole” VAI RIVEN, DIGLIELO A ‘STA CIABATTA D’UOMO CHE È ‘NA MERDA. S: “le cose non stanno così” R: “Oh davvero? Perché è quello che pensano tutti, inclusa Stella, e forse è per questo che ho saputo da lei che Bloom è un changeling” e Riven se ne va mentre Ciabatta lo fissa, so già che userà la scusa per sfogare la sua frustrazione su Stella.
La Trix e Bloom forzano il lucchetto di una porta, entrano in una stanza che è una “sala operativa”, e la Trix si mette a giocare con delle mappe in 3D.
Stella fa esperimenti con la sua magia davanti a Faragonda, userà questi arcobaleni di luce al prossimo gaypride di Solaria.
Ma la Regina Luna vota Giorgia Meloni e non è felice che Stella sappia creare arcobaleni gay
“Riabilitare la magia richiede tempo” risponde Faragonda, e la regina “Non l’ho mandata qui per perdere tempo, ma perché avevi promesso di aiutarla dopo l’incidente con Ricky”, Faragonda: “Che si è verificato perché in precedenza puntava solo ai risultati, quando sarà pronta passeremo a magie più potenti, ci vorrà del tempo”. La madre continua ad intimidire Stella, a dirle “non parlare mentre parlo io”, sottolinea che Stella è l’erede di Solaria e che dovrebbe avere un potere nettamente superiore. Poi la regina causa un’allucinazione alla figlia (a quanto pare chi ha il potere della luce può fare anche questo), Stella è spaventata da quel che accade, infine la madre si rivolge a lei dicendole “l’apparenza è tutto Stella” poi guarda Faragonda “e tu dovresti saperlo bene Farah”, Faragonda risponde “entrambe abbiamo fatto il necessario per preservare la reputazione di Solaria”.
Perché Netflix è così, Stella non può avere gioie, no Brandon, no amiche, no carattere solare e allegro, no GENITORI DECENTI.
Stella va via in pieno mental breakdown, Aisha le chiede se sta bene e lei risponde con occhi lucidi “ovviamente”, ed esce dall’ufficio. Aisha riprende a spiare la conversazione con l’anello microspia di prima (MI DEVI DIRE DA DOVE ESCE FUORI AISHA, QUELL’ANELLO È SBUCATO DAL NULLA DAI) e sente Faragonda dire “vedo che usi ancora la paura come stimolo” e la regina risponde “ti comando grazie ad essa”.
Terra dice alle ragazze che il padre sta mentendo e finge che va tutto bene ecc ecc. Le winx sanno che il padre di Terra ha creato una pozione per rilevare la magia, poi arrivano alla conclusione che è stata una fata ad uccidere l’assistente di Faragonda. Arriva Sky e chiede di Bloom (ma guarda un po’), poi Terra riassume quel che sta succedendo “tizio è morto, i docenti pensano che sia stata una fata, hanno convocato l’assemblea per trovarla ma non ci sono riusciti perché chiaramente non era lì, quindi non crediamo e non ci fidiamo di nessuno” <--- palesemente uno spiegone di netflix messo accazzo di cane perché a parte tizio morto/colpa di una fata IL RESTO NON ERA CHIARO. Sky reagisce con un “Merda, Beatrix”. Ok ovviamente la Trix è sospettabile, ma Sky: che mi dici di Bloom? Pure lei è una fata che non è stata all’assemblea. E ti dirò di più DeFonseca che non sei altro, magari anche altre fate hanno saltato l’assemblea, PER DINCI PROVATE AD INDAGARE POCO POCO PRIMA DI ARRIVARE ALLA SOLUZIONE, NON È COSì CHE FUNZIONA, NON È CREDIBILE. MA SCEMA IO CHE CERCO CREDIBILITà IN QUESTA ROBA.
Bloom cerca informazioni su Rosalind, cosa stava facendo nel 2004? La Trix risponde “stava guidando il battaglione contro i demogorgoni”, e Bloom aggiunge che deve scoprire cosa stesse facendo il dicembre (precisamente il 12) del 2004. La Trix pare sapere qualcosa ed esclama “ha perfettamente senso”. Bloom riceve messaggi dalla chat di gruppo... delle Winx. Cioè cosa. Perché si chiamano “Winx”? E da quando? Nel cartone mi ricordo il momento scemo in cui dicevano “uh sì formiamo un gruppo, siamo le Winx”, ma qui non è mai successo. Senza Stella nel gruppo magari, perché lei sta sul cazzo a tutti.
Ovviamente Bloom non legge i messaggi che sicuramente volevano avvertirla di stare attenta alla Trix, e ti pareva. Per qualche motivo la Trix sa che i messaggi parlano di lei, perciò senza farsi vedere usa la sua magia per spegnere il telefono di Bloom. Bloom scopre che Rosalind a dicembre si trovava ad “Asterdel” (non ho capito perché cambiare nome a Domino ma vbb, non faccio domande), e arriva alla conclusione che magari i suoi genitori non erano studenti ma venivano da “Asterdel”. La Trix rivela a Bloom che sa dove si trova Asterdel e le chiede se vuole andarci visto che si trova a poche ore da lì. Bloom non ci vuole andare perché “non ti conosco gnegne” e ok comprensibile, ma allora MI SPIEGHI PERCHé RIVELARE QUALSIASI COSA A QUESTA TIZIA SE T’INSOSPETTISCE? Vbb alla fine accetta e segue la Trix.
Sky va da Riven “LEI DOV’È?” R: “Chi?” S: “L’instabile ninfomane che fa di te quel che vuole” SKY MA QUALE SAREBBE IL PROBLEMA? FAI FORSE PARTE DELLA HORNY POLICE? O SEI GELOSO? DAI DILLO CHE NON TI FREGA NIENTE DI BLOOM E IN REALTà FAI SOGNI BAGNATI SU RIVEN, LO PREFERIREI CREDIMI. Riven risponde che non lo sa, e Sky continua con “sto cercando Bloom e la Trix è stata l’ultima persona a vederla”. Plottwistone dalla sua camera esce fuori Stella “Sul serio? Ti ho mandato tipo 20 messaggi e tu vai fuori a cercare Bloom?” E STELLA HA RAGIONE, POTETE FARLA PASSARE PER CATTIVA QUANTO VOLETE, MA SKY LA TRATTA MALISSIMO. LEI SARà PURE UNA FIDANZATA TOSSICA, MA LUI A CONFRONTO È UN INTERO SITO DI STOCCAGGIO RIFIUTI PERICOLOSI. Ovviamente Sky rigira la frittata perché “gnegne è scomparsa grazie a te, perché tutti sanno che è un changeling, sei come tua madre” e poi “io ho chiuso con te Stella, ho davvero chiuso”.
La Trix ruba un’auto e Bloom le chiede “come fai a sapere come si ruba un’auto?” CHE DOMANDA È PER DINCI. E PERCHé TI FIDI DI UNA CHE HA RUBATO UN SUV?
Le Winx dicono tutto a Faragonda, e Terra sbrocca contro suo padre, poi arriva il maestro Splinter “una guardia reale è stata messa KO e il suo suv è scomparso” MA COSA, MA LE GUARDIE REALI CE L’HANNO UNA VAGA UTILITà?
La Trix e Bloom arrivano ad Asterdel che dovrebbe essere una città, ma non c’è niente lì. Bloom cammina e inciampa in un teschio, la Trix invoca la magia e dice “non sei l’unica fata potente di Alfea” e lancia un attacco che sembra essere rivolto a Bloom, in realtà distrugge una barriera che mostra le rovine della città. La Trix spiega a Bloom che l’unità militare di Alfea ha distrutto la città perché i bruciati si erano insediati lì, poi aggiunge che ha indebolito il velo magico che la Regina Luna ha creato per nascondere le rovine, “Pensaci bene, la nostra sovrana ha cercato di cancellare un crimine di guerra”. Infine la Trix rivela di essere nata lì e la sua famiglia è morta lì due giorni prima del compleanno umano di Bloom. Poi arrivano alla conclusione che i genitori di Bloom siano morti lì, e che le uniche sopravvissute di Asterdel sono loro 2. La Trix continua dicendo che è sicura di quel che dice perché ha visto tutto, e mentre scappava con qualcuno che l’ha portata via da lì ha visto i 3 prof (farah, splinter e padre di terra) di Alfea che giravano per la città come “eroi”, inoltre ricorda bene quel momento perché Rosalind ha impresso anche nella sua mente quel ricordo, proprio come è successo a Bloom. La Trix incolpa i 3 prof dicendo che hanno insabbiato tutto, e Rosalind le ha salvate per rimorsi di coscienza.
Tornando ad Alfea Bloom chiede alla Trix se pure lei è un changeling, ma lei risponde di no, che Rosalind l’ha affidata ad un caro amico mentre nascondeva Bloom nel mondo umano. Bloom si chiede perché Faragonda l’abbia portata ad Alfea se ha ucciso i suoi genitori, la Trix risponde che probabilmente non ha capito chi è e che farebbe meglio a non dirglielo. Bloom non si fida, però la Trix le rivela che Rosalind è viva ed è stata imprigionata da Faragonda, e che è venuta ad Alfea per liberarla. “Plottwistone” i 3 prof attaccano il suv, catturano la Trix e portano Bloom ad Alfea.
Le Winx rivelano a Bloom che la Trix ha ucciso l’assistente di Faragonda, ma Bloom non si fida delle loro parole (perché le hanno sentite dai prof), E TI PAREVA BLOOM, MA DAI IL BENEFICIO DEL DUBBIO ALLE TUE AMICHE E AI PROFESSORI. Arriva la ciabatta a piagnucolare “mi dispiace di averti lasciata con lei” e Bloom “non mi ha rapita sto bene lo giuro”, “S-s-sono felice di vederti” OH MA FALLA FINITA DEFONSECA.
Terra, Aisha e Musa si allontanano per fatti loro, Terra è nervosa perché il padre le ha mentito e “non mi menti se mi vuoi bene”, Musa ascoltando quelle parole si sente in colpa e dice a Terra di vedersi con suo fratello, Terra è felice di averlo saputo, e fa presente a Musa che Sam è uguale a suo padre e che quindi è destinato a diventare calvo, poco dopo si accorgono che non c’è più Stella nel loro appartamento, ha portato via i bagagli.
Stella è in macchina con la madre, stanno tornando a Solaria, lei dice “potevi fami salutare le tue amiche” e la madre aggiunge “non sono tue amiche Stella”, E HA RAGIONE, MI DISPIACE MA HA RAGIONE.
La Trix è in prigione, nel frattempo Sky sbrocca contro il maestro Splinter “dovevi dirmi che Bloom era minacciata da un’assassina gnegnegne” Splinter dice “ti devi fidare di me, non puoi sempre sapere tutto, a volte devi solo prendere ordini, perciò te li ribadisco: ti guadagnerai la fiducia di bloom, le chiederai cos’è successo con beatrix e mi riferirai tutto” SI NETFLIX ADESSO CI FAI CREDERE CHE SKY STAVA VICINO A BLOOM SOLO PERCHé GLIEL’HA DETTO IL MENTORE, MA CERTAMENTE.
Bloom va da Faragonda e chiede cosa sono i bracciali che hanno usato per catturare la Trix, Faragonda dice che sono limitatori runici e impediscono alle fate di usare la magia, e Bloom “È UNA BARBARIA”, NO BLOOM, LA BARBARIA È QUELLA CHE HANNO FATTO A STELLA IN QUESTO MEDIOCRE LIVE ACTION CHE FA SEMBRARE RIVERDALE UN CAPOLAVORO GIRATO DA KUBRICK IN PERSONA, e continua “le hanno strappato la pelle” NON È VERO, LE HANNO MESSO DEI BRACCIALETTI, NON HO VISTO EPIDERMIDE SVOLAZZANTE. Faragonda chiede a Bloom di cosa hanno parlato lei e la Trix, Bloom risponde “Vestiti, bei ragazzi, chi guida più veloce, è stata una gita direttrice, tutto qui” BLOOM TI POSSO LANCIARE QUELLA CIABATTA DI SKY IN FRONTE? Faragonda suggerisce a Bloom di scegliersi le amicizie con più attenzione.
L’episodio finisce con Faragonda che chiama la mamma di Bloom dicendole che “sta faticando ad adattarsi alla scuola, e che se dovesse dire qualcosa di fuori dall’ordinario la prego di non esitare a chiamarmi, sono un’esperta nel gestire queste situazioni”, il tutto con la musica creepy in sottofondo, Netflix bel tentativo ma si vede lontano un miglio che Faragonda non è tra i veri malvagi.
Personaggio migliore di quest’episodio Sandro Giacobbo e il suo servizio sull’ala est di Alfea.
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“Io sono un uomo che ha sempre provato interesse unicamente per i margini del corpo e dello spirito, per le frontiere.
Che cosa c’è al limite estremo? Soltanto un brandello che pende nel vuoto? Sulla terra l’uomo è schiacciato dalla gravità, il suo corpo è rinchiuso in un’armatura di muscoli; egli suda, corre, colpisce e, sia pur con difficoltà, salta.
Eppure, a volte, ho realmente intravisto, nell’oscurità di una stanchezza accecante, un accenno del colore di ciò che definisco “l’alba della carne”.
Sulla terra l’uomo indulge nelle avventure intellettuali, quasi potesse volare verso l’infinito. Immobile davanti alla propria scrivania, tenta di trascinarsi in ginocchio sempre più in là, ai confini dello spirito, sfidando il pericolo di precipitare nel vuoto. In quei momenti (sebbene molto raramente) anche lo spirito può intravedere la propria alba. Ma corpo e spirito non si fondono mai, non hanno mai potuto diventare simili.
Non ho mai scoperto in un’azione fisica la gelida, terrificante soddisfazione dell’avventura intellettuale. Nè ho mai assaporato nell’avventura intellettuale l’ardore dell’estasi, la calda tenebra dell’azione fisica.
Da qualche parte entrambi dovrebbero congiungersi. Ma dove?”
Yukio Mishima, da “Sole e Acciaio”
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L'attacco dei giganti - Ep 71 - Guide
IN ITALIA L'ANIME E' DISPONIBILE SULLA PIATTAFORMA GRATUITA VVVVID! SUPPORTIAMOLA! -> https://www.vvvvid.it/show/1414/l-attacco-dei-giganti-la-stagione-finale/1538/694076/guide
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La stagione continua, gli intrecci si intrecciano e le lotte si inaspriscono. Armin fissa il bozzolo in cui Annie fa il cosplay della Bella Addormentata, e dopo un teatrino in cui Hitch lo redarguisce perchè ha provato a toccare il cristallo, vanno via insieme e Hitch gli fa vedere il giornale, che strilla da ogni pagina l'ingiustizia subìta da Eren Jaeger. Secondo i giornalisti l'esercito vuole mantenere il proprio potere tenendo confinato Eren. Pensa te! E io che credevo che l'esercito finora non avesse fatto che del bene a Paradis, mostrando la verità detta da Grisha, portando la vittoria contro i giganti e sterminandoli del tutto, combattendo Marley che ha mandato guerrieri sotto copertura nell'isola...Come al solito basta un'azione non compresa per fiondare fuori dalla finestra le millemila buone azioni passate. Anche al quartier generale le cose non vanno bene, spinte dai giornali si son radunate un po' di persone, che a suon di cartelli urlano di liberare Eren perchè LuI GuIdErA' Il RiNaTo PoPoLo Di ElDiA!!!1. Mikasa raggiunge Armin, ed insieme vanno da Zachary per chiedergli di parlare da soli con Eren, forse con loro due sarebbe possibile convincerlo quanto meno a parlare dei suoi piani. Mentre si avviano vedono delle reclute nuove dell'esercito che a rigor di logica non dovrebbero trovarsi lì, cosa saranno venute a fare?
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Andiamo da Yelena, che dice a Pixis che in effetti lei quel giorno in cui fu inaugurata la ferrovia incontrò Eren, poichè aveva il presentimento che l'esercito stesse prendendo troppo tempo mentre la minaccia di Marley andava affrontata subito, e ad Eren, che aveva lo stesso presentimento, disse che c'era bisogno di una spinta. Quindi vuoi farmi credere che hai rischiato così tanto per incontrare Eren e poi gli hai detto solo che "l'esercito aveva bisogno di una spinta"? Andava bene anche un piccione viaggiatore o un segnale di fumo a questo punto. Nemmeno Pyxis è molto convinto di questa spiegazione, ma Yelena continua a dire che questo incontro era solo per capire in che mani fosse il Fondatore, e con occhi sbarrati ripete che i fratelli Jaeger stanno cambiando il mondo davanti ai loro occhi. Beh sì, in peggio, questo nessuno lo nega. La spiegazione di Yelena rende innocenti tutti gli altri volontari poichè non sapevano nulla di questo incontro segreto con Eren, comodo vero?
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Intanto Hange sta parlando con Onyankopon, confinanto insieme agli altri volontari. Lei gli dice che Yelena ha incontrato Eren dieci mesi fa, ed Onyankopon sembra sincero nel dire che non ne sapeva niente. Hange nota anche che lui non prova neanche a difendere Yelena, dunque la ritiene capace di fare cose del genere. Urge quindi sapere che tipo di persona sia davvero Yelena, ed Onyankopon racconta di come lei abbia radunato i volontari anche a volte sporcandosi le mani e simulando incidenti per uccidere i loro compagni marleyani, tutto per dimostrare la sua lealtà a Zeke. La cosa è strana, perchè su Paradis Yelena si è battuta per dare dei diritti ai marleyani, come ad esempio aprire piccoli negozi e simili; com'è possibile che a Marley questa faceva strage di marleyani e a Paradis si batte per i loro diritti? Cosa ci guadagna se i Marleyani hanno dei diritti su Paradis? E soprattutto cosa ci guadagna Zeke dato che tutto quello che fa Yelena è per dimostrare la sua lealtà a quella palla di peli?
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Teniamo in sospeso queste domande perchè torniamo al quartier generale, da Zachary, che sta parlando con Mikasa ed Armin e sta dicendo loro che in sostanza non può acconsentire ad un loro incontro con Eren. Dopo aver notato la sedia per le torture di Zachary, portata lì da delle reclute ed ormai impressa a fuoco nella memoria di ogni fan di aot, i due tentano ancora di convincere il comandante ma lui dice loro che Eren ha volutamente tenuto nascosti i suoi incontri con i volontari e che temono possa essere sotto il controllo di Zeke. Se è così, dice Armin una volta usciti, allora l'esercito potrebbe già pensare a qualcuno a cui dare in pasto Eren per continuare ad avere il controllo della situazione. Armin sempre sul pezzo, non gli sfugge mai nulla. Insomma da una parte ci sono i volontari che si muovono dell'ombra ed ancora non sappiamo cos'abbiano in mente, dall'altra parte l'esercito vuole tenere sotto controllo queste variabili e lo vuole fare togliendo di mezzo l'ago della bilancia, Eren. Mentre Mikasa si offre di origliare ciò che alcuni ufficiali stiano dicendo nello studio di Zachary, il suddetto studio esplode letteralmente, lanciando Zachary nel cielo come se fosse un fuoco d'artificio. Che bella morte. Ciò che rimane di Zachary attera nella piazza d'arme, e la folla coi cartelli fuori dal cancello acclama la morte appena avvenuta davanti a loro perchè La LoRo RaBbIa Ha RaGgIuNtO i CaTtIVoNi!!!1 E cominciano ad urlare "Offrite i vostri cuori" con così tanta cattiveria negli occhi che mi sono sentita seriamente a disagio, quell'urlo, ripetuto fino alla nausea da Erwin, che era diventato un inno alla libertà, alla protezione dei deboli, alla ricerca, alla salvezza dell'umanità, adesso viene sfruttato per portare avanti divisioni, distruzione e morte. Il povero Erwin si rivolterà nella tomba.
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Gli ufficiali dunque si riuniscono per fare il punto della situazione, ed Armin dice che poco prima dell'esplosione, delle reclute del corpo di ricerca avevano portato la sedia speciale per le torture, in cui è stato appurato che ci fosse la bomba. Tutti gli occhi dunque vengono puntati su Hange e il corpo di ricerca. E' logico pensare che se tutti i volontari erano sorvegliati a questo punto ci sono dei traditori nel corpo di ricerca stesso. Le discussioni vengono rimandate perchè arriva la notizia che Eren è evaso. Ed è così che arriviamo alla scena che fin dal trailer le fangirl di Eren hanno usato come materiale porno, vale a dire Eren che a torso nudo avanza verso Floch e i suoi compari, per poi mettersi il cappottino nella maniera più teatrale possibile dicendo che devono scovare Zeke. Al quartier generale dunque attestano che i disertori, da oggi chiamati Jaegeristi, sono evasi insieme a quelli che dovevano sorvegliarli, permettendo la fuga di Eren. Fra Hange che prova a difendersi, e Nile e Roeg che accusano e che sospettano del corpo di ricerca, arriva Pyxis a porre fine ai litigi, anche perchè, brutti maleducati, non si battibecca così davanti agli Azumabito che erano lì a fare da sfondo.
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La priorità è sorvegliare e difendere le due persone di sangue reale, Historia e Zeke, attualmente in luoghi tenuti segreti. Ma cosa può fare adesso l'esercito? Pyxis risponde di arrendersi ad Eren, non tanto perchè abbiano realmente perso, quanto per evitare un continuo massacro di una e dell'altra fazione e la perdita del tempo che tale massacro richiederebbe. Negozieranno con gli jaegeristi usando l'ubicazione di Zeke, dimenticheranno, almeno in apparenza, l'assassinio di Zachary, e tenteranno di salvare in tal modo la vita di centinaia di compagni. Bravo Pyxis, la voce della saggezza. Gli Azumabito tolgono il disturbo dato il pericolo, e la vecchia Kiyomi ci riprova con Mikasa ma riceve un due di picche, perchè Mikasa è prima di tutto eldiana, e poi perchè Hizuru punta per una piccola percentuale a Mikasa ma per il resto vuole risorgere sfruttando le risorse di Paradis. E' una vecchia volpe Kiyomi, ma non le possiamo dare torto se vuole ridare prestigio alla propria patria, anche perchè lo sta facendo supportando anche lo sviluppo di Paradis e non agendo nell'ombra.
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Chi invece agisce nell'ombra sono gli Jaegeristi, ed Hange, memore del discorso con Onyankopon e della questione dei diritti assegnati ai marleyani grazie a Yelena, vuole andare in fondo a questa storia, cominciando dal ristorante di Niccolò, dove nel frattempo è giunta la famiglia di Sasha. E' davvero un peccato dover vedere queste azioni così concitate e connesse tra loro a distanza di una settimana l'una dall'altra, alla fine di questa stagione conviene fare un bel rewatch di tutto quanto! Qui si corre, si confabula, si trama nell'ombra, Hange e il corpo di ricerca sono presi alla gola da una parte dai jaegeristi che si comportano da terroristi, e dall'altra dall'esercito che punta il dito e che inasprisce il conflitto. Ed in tutto questo una faccia familiare da dietro un giornale fissa Hange che corre verso il ristorante di Niccolò. Il tempo dei discorsi è per ora sospeso, l'azione è ricominciata, i superficialotti annoiati dai discorsi possono gioire perchè ho l'impressione che si prepari il peggio, meglio stare pronti! -sand-
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#aot#attack on titan#attacco dei giganti#final season#attack on titan 4#eren jaeger#eren yaeger#hange zoe#zeke jaeger#yelena#ita#italian#commento#commento in italiano#streaming legale#vvvvid
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È la prima aggredita dal lampo e dal lupo,
lo scherzo di mala fortuna che guasta il colore uniforme
del bianco di gregge.
Il giorno la scaccia, la notte l’accoglie
nel buio d’acqua ragia che scioglie colore e contorno
e fa che assomigli alle altre.
La notte è più giusta del giorno.
In faccia al pericolo il grido più limpido è il suo,
sul ghiaccio dell’alba la traccia è battuta da lei.
Dove corre il confine, lei sola rasenta la siepe di more,
e chi si è smarrito si tiene al di qua della pecora bruna,
che fa da frontiera alla vita veloce, feroce, che tregua non dà.
Erri De Luca
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a gianluca piacevano diverse cose. raccogliere le rane più minute, portarle in casa, in cucina, mentre sua nonna cucinava, e spaventarla. inginocchiarsi sulla terra con daniele, nel bel mezzo del bosco, e far arrampicare le formiche sul polpastrello dell’indice e poi appoggiarle sulla lingua, per mangiarle. erano dolci e scoppiettavano come le caramelle frizzanti al limone. fare la lotta con daniele con le spade di legno, i legnetti, le bacche delle siepi, le cerbottane improvvisate, le pistole di plastica, oppure con le mani, spingendosi e stringendosi e tirando qualche schiaffo e pugno ma per finta, con estrema attenzione, per non farsi davvero male, cercando di evitare di rompersi qualcosa. era rimasto traumatizzato da quella caduta al lago. un lancio di dodici metri da una scogliera alla vista dei suoi genitori. l’hanno fatto tutti, dicevano, al laghetto lucinasco si buttano tutti, dicevano, dalla scoglierina, gianluca! lo fanno poi tutti, non è nulla di che. basta chiudere gli occhi, e non pensare a niente. chiudi gli occhietti, gianluca. è poi solo un attimo. quel giorno erano in fila, lui e daniele. prima di loro una bambina, elena, bionda e riccia. di lei vedevano solo i suoi capelli che scintillavano al sole d’agosto. si è lanciata con grazia. un salto grazioso, dicevano i genitori dalla spiaggia, così ne ho visti proprio pochi, di solito sono più imbranati. la andavano ad abbracciare mentre si portava in salvo sulla riva. sei stata bravissima, elena, hai un futuro da tuffatrice, e intanto le poggiavano l’asciugamano sulle spalle come si fa coi sopravvissuti a un incendio o a un terremoto, e lei piangeva, e si soffiava il naso stringendo le narici con le dita. si salta dove c’è la statua della madonna alla quale, una volta, hanno mozzato la testa. è un rito che viene passato di generazione in generazione. non si tratta di coraggio (anche se il coraggio è un prerequisito fondamentale), né di passaggio a un’età adulta (anche se, in effetti, dopo il salto dicevano tutti di sentirsi qualche centimetro in più nelle ossa; di aver visto la mattina dopo, controllandosi allo specchio, qualche capello bianco): era una sorta di battesimo. una pulizia dei peccati, addirittura, un sacrificio per maria e agli occhi di maria, che sbiadita dai decenni, scolorita dalle intemperie, vestita di un rosa pallido e macchiata di blu sul fazzoletto poggiato sul capo, tiene le mani giunte in preghiera e rivolge uno sguardo addolorato davanti a sé, alla piccola conca dove il ragazzino o la ragazzina si getterà. tutti i suoi 35 centimetri di statua di pietra scolpita incutono timore, e lo sguardo della santa ti tiene d’occhio, che se ti ritiri all’ultimo, se hai un’esitazione, se lo ricorderà, lo dirà a dio, o ad altri santi come san paolo o san francesco, e poi si sa, va come non va e la voce si diffonde in tutti gli angoli dell’altro mondo e se ti va male finisce che se ne parla pure all’inferno, dove i diavoli pervertiti e malvagi escogitano degli scherzetti e ti portano via le coperte di notte, o ti fanno trovare i vermi nella mela, o ti fanno inciampare dalle scale. non c’è nulla su cui scherzare. il salto va fatto, senza se e senza ma, e poi sono loro, i genitori, che ti obbligano: loro stessi che l’hanno fatto decine di anni prima ti tengono la manina prima della salita, prima del patibolo. e se non salto, daniè? che succede? succede che poi la madonna lo dice ai santi che lo dicono agli angeli che lo dicono ai demoni e ai diavoli che di notte ti prendono dalle gambe e ti fanno fare un giretto in pigiama sulle alpi a meno cinquanta gradi. vabbè, ok. attendono al patibolo, gianluca e daniele. si guardano intorno, aspettano il loro turno, che arriva presto. riescono a sentire solo il rumore del corpicino di elena a contatto con l’acqua, il fragore degli schizzi. gianluca guarda la madonna. è sempre lì, al riparo sotto un tettuccio di legno, col suo sguardo affranto, e aspetta il famoso salto. c’è un attimo di esitazione, poi i piedi sono già sul bilico della conca. i genitori sono punti lontani, sfocati, delle pennellate sulla distesa puntinistica di pietre grigie, agitano la mano, si sbracciano, si fanno notare in un mare d’altri genitori in gran parte presenti per il salto del proprio figlio, in piccola parte per partecipare a quel rito collettivo da terzi esterni. chiudi gli occhietti, gianluca, e andrà tutto bene. dura un secondo, il salto. non c’è da aver paura. durante il salto non esitare. non temere. non pensare che possa succedere nulla di male, perché le profezie si avverano. capisci? gianluca si lancia. nel lancio pensa a cose mostruose, al suo corpo tagliato a metà da una pietra appuntita, alla gamba che con uno spostamento d’aria rotea su se stessa e si stacca dal corpo e sparisce all’orizzonte volteggiando come le pale di un elicottero, pensa all’acqua che nell’immaginazione fervida del ragazzino è diventata un muro ostile di cemento armato pronto a spappolarlo da vivo, a lasciarlo cosciente per quei trenta, quaranta secondi, abbastanza per vedere tutta la sua breve vita davanti a sé, per pentirsi degli scherzi alla nonna e per la fauna di formiche decimate nel bosco. gli attimi successivi sono confusi. all’improvviso è in alto, quasi sulle nuvole, e vede una scia di sangue nel mare, vede i genitori che da pennellate sulla spiaggia si trasformano droni di guerra che volano rapidi sullo specchio dell’acqua, e raccolgono il suo corpicino simile a un manichino per quanto è inanimato e gelido, e vede lo squarcio sulla gamba che ai suoi occhi è come la fontana della piazza del paese tanto spruzza sangue e tanto gli spruzzi sembrano avere una coerenza geometrica gradevole, studiata. e vede danielino che piange, corre dalla mamma, quasi scivola dalla discesa. qualcuno urla di chiamare l’ambulanza, c’è un gran trambusto, le persone si scambiano di posto, corrono frenetiche come le formiche quando si accorgono del pericolo umano. da sopra, racconta gianluca a danielino, sembrava tutto più pacifico. sapevo che stavo per morire e che mi faceva male tutto, ma non m’importava. sembrava avere tutto un senso. poi è apparso il demonio. ora non penso sia normale, ma quando ero lassù lo sembrava. mi ha detto: l’angelo dice che non hai saltato bene, come mai? ho avuto paura, signor demonio. e perché hai avuto paura, gianluca? sentiamo. perché ho pensato che sarebbe apparso un muro di cemento, e che le pietre sarebbero diventate tutte appuntite, e che il vento avrebbe reso la mia gamba una pala di un elicottero. gianluca, vuoi bene alla tua mamma? sì. e a tuo papà? non lo so. certe volte non è a casa. e cosa vorresti dire al tuo papà, gianluca? che gli voglio bene, ma non capisco perché a volte non è a casa. anche papà ha sbagliato il salto, da ragazzino. pensava che ad attenderlo nelle profondità del mare ci sarebbe stato un portale che l’avrebbe rigettato tutto vestito e asciugato sul letto del suo ex collegio. è un timore che vi portate dietro come un compagno di viaggio, dice il demonio. questo cane infervorato e violento chiamato dna. questa nube tossica del dolore che vi annulla, vi centrifuga, vi rende schiavi di una parola indicibile che vi frulla nel cervello finché siete coscienti, e che si ripresenta come una serpe, come un’anziana impazzita che brandisce un coltello, come un alieno che vi trasporta nella sua navicella, nella stanza delle torture, come una vecchia fidanzata che fa capolino nel mondo onirico per amarvi per un’ultima volta. questo mondo in cui non sembrate appartenere, in cui vi muovete senza muovere foglia, sottili come chicchi di riso. questo mondo in cui sopravvivete camminando coi gomiti, come i militari nei percorsi di guerra. questo mondo in cui l’amore è paura, la pace è paura, la felicità è paura, l’esistenza è paura, il salto è paura, il sangue, gli schizzi, la barella, l’ambulanza, l’ospedale, l’intervento d’emergenza, il battito che torna regolare, i giorni d’attesa, il cibo neutro della mensa fatto di minestrine, pasta in bianco, fettine di carne smunte, il ritorno a casa e quegli sguardi disperati nel vuoto, il salto che non è andato a buon fine, di padre in figlio sembra che qualcosa dovrebbe migliorare ma non migliora e il salto squarcia la pelle e rimane solo quello a imperitura memoria, perché il salto non si ripete, rimane unico, insostituibile, ci possono essere altri salti, altrove, sì, in altre province, ma il primo è un certificato, una sentenza. posso tornare a giocare nel bosco, demonio? puoi, gianluca. dà un bacio alla mamma. e poi sono tornato qua nel bosco, per farla breve. dall’alto anche la vita delle formiche sembra avere senso, no, daniele? per loro dev’essere tutto un gran casino, pensaci un po’. spesso guardano solo il sedere della formica che gli sta davanti per ore. noi comprendiamo lo schema più grande, il lavoro di una colonia, le strade che percorrono precise da far paura per andare a prendere il cibo, le gerarchie, chi comanda, chi sta più sotto. ma per una formica la vita dev’essere proprio un inferno, no? vedere solo il culo di quella che gli sta davanti per ore. da pazzi. ne prende una sul polpastrello, gianluca, e la poggia sulla lingua. la sente scoppiettare tra i molari. è dolce.
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The Untamed, Al Tempio di Yunping (episodi dal 47 al finale)
PRIMA PARTE.
Sto riscrivendo l'incipit del commento perché avevo pensato di fare una tirata fino al finale, ma scrivendo il commento mi sono accorta di essere la persona più prolissa sulla faccia della terra, quindi, avendo fallito miseramente all'idea di buttare giù un commento sintetico degli episodi finali, dovrò dividere la cosa in due parti: questa prima parte sono gli episodi 47 e 48, poi farò il 49 e il 50.
Senza contare che ho finito il numero delle gif disponibili.
Avvertenza: consiglio di aver comunque già visto tutto il finale prima di continuare la lettura.
Iniziando a scrivere, ci sono due cose che NON devo fare: mettermi le mani nei capelli pensando a tutto lo spettacolino di Jin Guangyao che dovrò raccontare tra poco; e cercare di non ricordare la parte finale della novel perché altrimenti inizio a porconare pensando a come avrei voluto vedere CERTE COSE.
Evito di mangiarmi le mani, e partiamo.
Dunque, Lan Zhan e Wuxian si dirigono nella città di Yunping per raggiungere il luogo segnato sull'atto di proprietà trovato nella stanza segreta di Jin Guangyao. Con loro, ovviamente, c'è anche Wen Ning, che li segue ovunque vadano come un cagnolino. Guardando come viene infastidito da alcuni bambini per la strada, Wuxian desidera che Wen Ning riesca a staccarsi da lui e vivere una vita più indipendente. Ormai non è più il ragazzino balbettante di una volta, è giusto che prenda la sua strada. Non può dipendere da Wuxian per sempre, non è giusto né per lo stesso Wen Ning, e nemmeno per la nostra coppietta preferita, che vorrà pure un po' di privacy.
Wuxian e Lan Zhan scoprono che il luogo di cui Jin Guangyao è il proprietario, è un tempio situato in città, piuttosto frequentato. Entrano a dare un'occhiata, e sentendo una conversazione vengono a sapere che quella notte, per tre giorni, il tempio rimarrà chiuso per lavori di restauro.
Lavori di restauro. Come no.
I due decidono di tornare sul posto una volta calata la notte, in modo da intrufolarsi all'interno quando non ci sarà nessuno, E IO DEVO SFORZARMI DI NON PENSARE A COSA SUCCEDE A QUESTO PUNTO NELLA NOVEL.
Quella notte, Wuxian non lascia venire con sé anche Wen Ning. Lo lascia sulla porta, prima di tutto perché penso voglia proteggerlo, e poi se lui e Lan Zhan non dovessero più uscire Wen Ning dovrà correre al Pontile del Loto e chiamare Jiang Cheng.
E Wuxian non mette in dubbio quello che potrebbe fare o non fare il fratello. Non pensa "se le cose dovessero mettersi male speriamo che Jiang Cheng arrivi". No. Wuxian è sicuro che arriverà. Per quanto possa mostrarsi sempre arrabbiato e scontroso, Wuxian sa che il fratello non lo lascerebbe morire se dovesse sapere che lui è in pericolo.
Wen Ning rimane quindi fuori, quando d'un tratto vede dell'energia nera (?) all'orizzonte, nel cielo della notte, e come un razzo vi corre incontro (qualcuno mi spieghi please).
Wuxian e Lan Zhan si arrampicano sui tetti del tempio e nel cortile interno, tra vari uomini, vedono anche Lan Xichen. Prima che possano capire cosa sta succedendo, Fata guida Jin Ling alle porte del tempio, e il ragazzo, incuriosito, si mette a bussare. L'arrivo del nipote non facilita certo le cose a Wuxian, che si mette a pregare tutti i santi affinché il ragazzo se ne vada.
E invece cosa fa Jin Ling?
SI ARRAMPICA SUI TETTI ANCHE LUI.
Nel bel mezzo della notte, da solo, giovane e inesperto, si arrampica sulle mura per sbirciare in questo tempio dall'aria sinistra. Jin Ling, vuoi morire? A quanto pare sì, perché gli arcieri, ignorando bellamente le parole di Lan Xichen di non fare del male al ragazzo, sono pronti a puntare su di lui, e sarebbe davvero morto se Wuxian non avesse deviato le frecce in tempo. Wuxian gli grida di scappare e il nipote se la svigna, ma ormai lui e Lan Zhan sono stati scoperti: da vera serpe qual è, Jin Guangyao sguscia dall'ombra e prende in ostaggio Wuxian immobilizzandolo con una corda attorno al collo.
Zan zan zaaaaaaaan.
Perfetto modo di prendere in pugno la situazione.
Tenendo tra le mani la vita di Wuxian, Jin Guangyao costringe Lan Zhan ad abbassare la sua spada e sigillare i suoi poteri spirituali, il tutto mentre il Signor Sono Stato Ingannato (non dire che non eri stato avvertito) assume sempre di più un'aria da "ma dove diavolo sono finito..."
Jin Guangyao ci mette poco a creare tensione con le persone che ha tra le mani. Abilissimo manipolatore, si mette a fare riferimenti alla morte di Wuxian e di come i due una volta fossero nemici, parole mirate a risvegliare brutti ricordi e far bruciare i rimorsi di Lan Zhan, che si vede costretto a esaudire le richieste del nemico. Wuxian invece lo spinge a scappare e a cercare aiuto, rassicurandolo di non averlo mai incolpato di nulla, ma a nulla valgono le sue parole: Lan Zhan rimane al suo fianco, cosa che colpisce Wuxian al punto da fargli salire le lacrime agli occhi.
La situazione si fa ancora più interessante nel momento in cui Jin Ling viene catturato e portato dentro (sento Wuxian porconare internamente). Jin Guangyao ordina di trovare e uccidere il cane, cosa che sorprende e allarma il nipote, visto che Fata gli è stata regalata proprio dallo zio e gli è molto affezionato.
Lan Xichen è sempre più sconcertato: "Jin Ling è solo un bambino, ed è tuo nipote."
Ancora non hai capito quanto sa essere subdolo e crudele questo caso umano che è Jin Guangyao? Quest'ultimo approfitta della situazione per tenere un altro prezioso ostaggio con sé, assicurando a Jin Ling che se si comporterà bene non gli succederà nulla di male.
Con tutto il rispetto, Jin Guangyao, ma ormai non sei più molto affidabile.
Fulmini e saette rombano nel cielo. Una tempesta si sta avvicinando, così entrano tutti all'interno del tempo, dove Jin Guangyao, che si dimostra un individuo sempre più macabro ogni minuto che passa, sta facendo scavare la terra per dissotterrare qualcosa, non si sa bene cosa, ma a quanto pare molto importante per lui.
Mentre Jin Guangyao è occupato con gli scavi archeologici, i prigionieri si siedono per terra mentre fuori si scatena il temporale. Wuxian approfitta del momento di pace per rivolgersi a Lan Zhan, dicendogli che non è costretto a stare al suo fianco, che non è mai stato arrabbiato con lui e che non gli deve niente.
"Non ho mai pensato di doverti qualcosa."
"Allora perché lo hai fatto?"
SECONDO TE PERCHÉ??! Wuxian sarà il più grande genio di questo mondo, ma quando si tratta di sentimenti diventa improvvisamente uno scemo (e nella novel è pure peggio!). A parte gli scherzi, Wuxian è abituato a combattere da solo e per troppo tempo ha pensato di non meritare nulla di più che indifferenza e ritorsione; inoltre, dopo che Lan Zhan gli ha confessato di avere i suoi rimpianti, teme che stia agendo solo perché sente di avere un debito nei suoi confronti. E invece no. Lan Zhan l'ha fatto perché...
"Perché andava fatto."
E perché ti ama, certo, ma questo non si può dire.
Intanto Lan Xichen se ne sta seduto a occhi chiusi a meditare (perché non sono sorpresa?), mentre Jin Ling stringe al petto la sua spada. AMOREEEEEE. Jin Ling sarà anche scontroso e altezzoso a volte, ma guardalo, ora se ne sta seduto visibilmente impaurito e a disagio, tenendo stretta a sé la spada di suo padre. Questo dice tanto di lui.
Per rallegrare l'atmosfera arriva Su She, recante con sé uno svenuto Nie Huaisang. Per Jin Guangyao è ancora meglio: ora ha un altro Capo Clan tra le mani (tra poco riderai di meno perché sta per essere sganciata una bomba INCREDIBILE).
NIE HUAISANG, IO LO SO CHE NON SEI DAVVERO SVENUTO!!!
Ma non è ancora il momento di parlare di lui.
Jin Guangyao rassicura Lan Xichen che non farà del male al povero Nie Huaisang, lo ha sempre trattato bene, e se tutto andrà per il verso giusto, tutti quanti potranno uscire da quel posto sani e salvi. Lan Xichen pare confuso e sconcertato:
"Dovrei crederti?"
MA ANCORA TE LO CHIEDI???!!?!?
Per amor del cielo, l'ingenuità di quest'uomo deve pur avere un limite!
"Dipende da te. Che tu mi creda o no, non puoi far niente comunque. Giusto?"
Della serie: sticazzi. Vedo lo schiaffo in faccia che queste parole provocano sul volto di Lan Xichen. Ma cosa ti aspettavi? Quest'uomo sta sprofondando nel più profondo fallimento ogni minuto che passa. Io ti voglio bene però, insomma... hai voluto vedere solo quello che volevi tu fino all'ultimo, quando ormai è impossibile negare l'evidenza.
Mentre Lan Xichen fa i conti con la sua ingenuità, Su She si lancia nel suo passatempo preferito: cagare il cazzo ai due protagonisti. Innanzitto cerca di vantarsi perché loro sono in ostaggio, al che Wuxian gli fa notare che il suo padrone è piuttosto nella merda in questo momento, poi se la prende con Lan Zhan lamentandosi della sua perenne aria da superiorità.
Su She, la verità è che sei invidioso.
Quando Wuxian difende l'amato affermando che le regole del Clan Lan vietano di essere arroganti, lo scambio di battute tra lui e Jin Ling mi fa sempre ridere:
"Come fai a conoscere le regole del Clan Lan?"
"Perché le ho ricopiate tante volte."
"E perché le avresti ricopiate tante volte?"
"Pensi che mi piacesse? Era... una punizione."
"Che vergogna".
Il modo in cui Jin Ling volta la testa dall'altra parte con aria indignatissima mi fa morire. Giuro che Jin Ling e Wuxian insieme sono un'accoppiata meravigliosa.
Dopo la piccola umiliazione davanti al nipote, Wuxian torna a rispondere a Su She in un modo che mi rende molto orgogliosa di lui:
"Dovreste essere lieto di non aver studiato al Clan Jiang di Yunmeng. Altrimenti, vi avrei fatto arrabbiare a morte. Quando ero giovane, ero sinceramente convinto di essere un prodigio. E non solo ce l'avevo nel cuore, lo sbandieravo anche ovunque."
Amore mio, sei cresciuto. Ci sono cose e aspetti di Wuxian che rimarranno per sempre gli stessi: la sua generosità, la bontà di cuore, la sua insolenza, la sua lingua sciolta, il suo eterno sorriso da bambino che ti scalda il cuore. Ma quello che è cambiato in lui è la consapevolezza. Quella presa di coscienza che prima gli mancava. Wuxian qui parla al passato, di quanto si sentiva un prodigio quando era giovane. Ora giovane non lo è più, e si rende conto di quanto dannatamente sia stato arrogante nella sua vita precedente.
E c'è Su She che si incazza e tenta di attaccarlo, e Lan Zhan entra nel mood "non osare toccare mio marito" nel giro di un nano secondo:
A questo punto le cose si fanno davvero interessanti. Su She è colto da istinti omicidi verso Wuxian, che però non ci tiene proprio a morire.
"Non è che ho paura della morte. È che non voglio morire."
Questo è un altro cambiamento in Wuxian. Appena tornato in vita non mi sembrava felice di essere ancora in questo mondo: non aveva nessuno ed era odiato da tutti, la sua sola compagnia erano i traumi del passato con cui dover fare i conti. Fino a quando non ha incontrato Lan Zhan, che gli ha letteralmente salvato la vita non solo in senso fisico: ha reso la sua vita degna di essere vissuta di nuovo. Senza Lan Zhan, Wuxian sarebbe rimasto uno scarto della società per sempre, e non avrebbe trovato mai più la gioia di vivere.
Quello che ha fatto la differenza tra presente e passato, è che adesso Lan Zhan sta dalla sua parte qualunque cosa accada. E questo è stato sufficiente per Wuxian per ritrovare la pace perduta. Lo ha detto lui stesso: un compagno di vita è sufficiente. Non importa se Lan Zhan dovesse essere l'unica persona sulla faccia della terra che crede in lui, Wuxian non ha mai avuto bisogno di molti alleati per trovare la forza di combattere. Un alleato come Lan Zhan e una coscienza pulita, e Wuxian vive che è un piacere.
A questo punto mi viene da dire solo una cosa: Dio benedica Lan Zhan.
Ma andiamo avanti. Ho detto che le cose si fanno interessanti, infatti prima che Su She possa attaccare di nuovo le porte del tempio vengono buttate giù da uno sfrigolante colpo di frusta violaceo:
IL NOSTRO TSUNDERE PREFERITO È ARRIVATO!!! (E in tutta la sua bellezza).
CHE BADASS.
Guardate che stile.
Jiang Cheng porta con sé anche Fata, che si precipita dentro abbaiando contro Su She, cosa che terrorizza Wuxian. Jin Ling incita il cane ad attaccare, e anche Wuxian si mette ad incitare mentre si nasconde dietro il braccio di Lan Zhan, prontamente protettivo.
Ora, due cose:
Uno: apprezzo moltissimo come in una scena del genere, che dovrebbe essere stressante, ansiosa e ricca di tensione (e lo è), riescano ad alleggerire l'atmosfera qua e là usando trucchetti come quello di Wuxian spaventato dal cane, o lo scambio di battute tra lui e Jin Ling. Questa serie ha sempre avuto un ottimo equilibrio tra leggerezza, ansia, dolcezza, tensione, horror, divertimento, lacrime (ok, di lacrime ce ne sono state tante, ma è comunque una serie equilibrata per quanto mi riguarda).
E due: possiamo parlare di quanto sia prepotentemente potente la presenza di Lan Zhan nonostante non pronunci praticamente parola? Da quando è iniziato l'episodio avrà pronunciato tre parole, e per tutto il tempo che staranno al tempio, lo passerà per la maggior parte in silenzio, eppure non ci si dimentica della sua presenza nemmeno per un istante, perché riesce comunque a parlare col corpo e con gli sguardi.
Mi ricordo di aver visto un'intervista di Wang Yibo in cui faceva riferimento al quasi assoluto silenzio di Lan Zhan nelle vicende del tempio, e raccontava la difficoltà di interpretare un personaggio del genere, e di come si fosse chiesto in quali altri modi poteva farlo "parlare". So che Lan Zhan è un personaggio che parla poco proprio di base, ma le vicende del tempio mi hanno colpita perché sono gli ultimi momenti della serie, è dove si decidono le sorti dei personaggi, è dove tutto viene concluso, c'è molta tensione e ci si aspetta che i personaggi buttino fuori quello che si portano dentro, mentre Lan Zhan rimane quasi muto, e l'attore ha dovuto lavorare su questo.
Dunque, appena entrato lo sguardo di Jiang Cheng cade subito sul fratello, uno sguardo ancora molto scosso per via della recente scoperta sul Nucleo (Wuxian ancora non sa che lui sa). Jin Guangyao, dall'occhio attento come una serpe, se ne accorge subito e ne approfitta, cominciando a creare tensione tra i due fratelli.
Nel duello che parte con Jiang Cheng, guarda un po', si lascia casualmente scappare di aver sentito di un certo trambusto al Pontile del Loto, con Jiang Cheng che è corso da tutte le parti come un pazzo chiedendo a chiunque di provare a estrarre Suibian manco fosse la versione cinese di Excalibur.
Faccia di Jiang Cheng: YOU MOTHERFUCKER.
Faccia di Wuxian: PANICO.
Faccia di Jin Guangyao: OH YES BITCHES!
"Ho saputo che nessuno è riuscito ad estrarre quella spada, ma che tu ne sei stato capace. Che strano. Sedici anni fa, quando raccolsi quella spada, si sigillò da sé. Oltre allo stesso Patriarca di Yiling, nessun altro fu in grado di estrarla."
Faccia di Wuxian: SUPER MEGA PANICO.
Faccia di Lan Xichen: ma di cosa stiamo parlando?
Jiang Cheng: TI AMMAZZO BASTARDO!!!
"Poi me ne sono ricordato. Allora, Wei Gongzi era così ostinato. Non portava mai con sé la propria spada. Ogni volta dava una scusa diversa. Lo trovai singolare. Capo Clan Jiang, sei davvero straordinario. Il più giovane dei Capo Clan, capace di ricostruire il Clan Jiang di Yunmeng da sé. Lo rispetto davvero molto. Ma ricordo che in passato non sei mai stato capace di superare Wei Gingzi. Puoi spiegarmi come hai fatto ad ergerti tanto in alto dopo la Campagna dell'Eclissi? È stato forse merito di una pozione per il Nucleo D'oro?"
Wuxian: OH MIO DIO OH MIO DIO OH MIO DIO.
Lan Xichen e Jin Ling: confusione totale.
Jiang Cheng: fase trigghered completata.
Lan Xichen ha provato ad avvertire Jiang Cheng di stare attento e di non parlare con la serpe, che con le sue parole riesce a distogliere la tua attenzione e manipolare le tue emozioni (ed è vero cazzo!), ma Jin Guangyao è riuscito comunque a vincere questo primo round.
Sarò sincera: rivedendo la scena, devo ammettere che AMO il modo in cui Jin Guangyao mette in piedi il suo spettacolino. È un manipolatore così fottutamente abile che non posso fare a meno di ammirarlo. Le mie parole o le mie gif non possono descriverlo come si deve, bisogna vederlo in azione per capire quanto è bravo.
E QUANTO CAZZO È BRAVO L'ATTORE!
Decisamente si merita un applauso. Amo il modo in cui prende palesemente per il culo Jiang Cheng, assumendo un'aria innocente e disinvolta mentre gli butta veleno addosso. Ora, approfittando del suo stato sconvolto, torna all'attacco. Mentre combattono, Jiang Cheng salva Wuxian deviando la spada di Jin Guangyao, risultando per una volta addirittura più veloce di Lan Zhan. Il fatto che lo protegga senza esitare dice tutto.
Jiang Cheng esce dal combattimento ferito, e sono sicura che non sia riuscito a dare il massimo perché la sua concentrazione è stata abilmente manipolata. Quindi si siede per ristabilire la sua energia spirituale, mentre gli occhi di Jin Guangyao si riempiono di eccitazione vedendo che gli scavi stanno per volgere al termine (ma ancora non ci hanno detto di cosa si tratta).
In questo momento di "calma", Wuxian si rende conto che Wen Ning ha raccontato tutto a Jiang Cheng e Lan Zhan. Non fa di certo i salti di gioia nel saperlo, e capisco la sua preoccupazione perché sa già come sta per reagire Jiang Cheng, ma a questo punto è inevitabile, e ora c'è solo una cosa da fare: chiarirsi.
OK.
NON SONO PRONTA PER LA BOTTA EMOTIVA TRA I DUE FRATELLI.
Rivedendo la scena, ho pianto.
Maledetti, vi odio.
No non è vero, in realtà vi voglio bene, ma quanto mi fate esasperare!
Jiang Cheng si rivolge a Wuxian nell'unico modo in cui sa rivolgersi al fratello: arrabbiato. Solo che ora c'è una differenza: ora Jiang Cheng è arrabbiato anche con se stesso. Ma sappiamo come è fatto, fa fatica ad ammetterlo, è uno che per evitare una dolorosa verità si sfoga con la rabbia e il risentimento.
E così Jiang Cheng si sfoga, mostrando la sua rabbia verso le grandi azioni eroiche di Wuxian, su quanto si sia sempre sentito oppresso da lui sotto qualsiasi aspetto, di come il padre lo preferisse, di come la sua famiglia sia morta per colpa sua (questo ormai è un must). E poi tira fuori quello che lo ha fatto soffrire DAVVERO in tutti questi anni:
"Wei Wuxian, chi è quello che ha davvero rotto per primo la sua stessa promessa e tradito il nostro Clan Jiang? Avevi detto che quando in futuro sarei diventato Capo Clan, tu saresti stato il mio braccio destro. Che mi avresti supportato per sempre. Quindi che importa se Gusu ha le Due Giade? Noi di Yunmeng abbiamo le Glorie Gemelle! Non tradiresti mai il nostro Clan Jiang. Chi ha detto tutto ciò? Ti sto chiedendo chi l'ha detto! Te le sei rimangiate tutte?"
È importante capire quanto Jiang Cheng avesse preso a cuore quella promessa, e quanto si sia sentito ferito in seguito quando Wuxian l'ha "abbandonato". Wuxian lo lascia sfogarsi mentre lui rimane in silenzio, con le lacrime agli occhi. Sono abbastanza sicura che a questo punto della storia, data l'evoluzione del personaggio, Wuxian non faccia più sua la colpa della morte delle persone che ha perso. Voglio dire, è ovvio che quelle perdite lo faranno sempre soffrire e i sensi di colpa probabilmente ci saranno sempre, ma credo che ora Wuxian abbia raggiunto quella consapevolezza del "non è davvero colpa mia" e riesca a vivere in modo più sereno. Non risponde nulla a Jiang Cheng su queste cose, sa che il fratello dice cose del genere quando è arrabbiato, l'unica cosa che può fare è lasciare che si sfoghi.
"Che è successo alla fine? Invece, sei andato a proteggere degli estranei. Oltretutto membri del Clan Wen. Hai disertato senza esitazione. Cosa credi che sia la mia famiglia? Hai fatto tutte le buone azioni. Quelle cattive erano sempre tutte involontarie. Quali sono esattamente queste tue ineffabili situazioni difficili? Situazioni difficili? Non mi hai mai detto nulla. Mi hai trattato come uno stupido!"
Jiang Cheng si trascina verso il fratello, quasi incespicando per via delle ferite, ignorando totalmente il nipote e Lan Xichen che lo avvertono di fare attenzione.
"Wei Wuxian, visto quanto devi al nostro Clan Jiang, non dovrei forse odiarti? Non posso odiarti? Perché? Perché sembra che io ora debba scusarmi con te? Perché devo sentirmi come se per tutti questi anni io sia stato solo un buffone!? Cosa sono io? Meritavo semplicemente di essere messo in ombra dalla tua radiosità fino al punto di non riuscire più ad aprire i miei occhi? Non dovrei odiarti?!"
Jiang Cheng ormai è in ginocchio davanti a Wuxian, stravolto e devastato. E qui Jiang Cheng parla chiaro: vorrebbe odiare il fratello con tutto il cuore, ma non ci riesce. Non ci è mai riuscito davvero, e sopratutto ora non riesce e non può odiarlo, non dopo il sacrificio che Wuxian ha fatto per lui.
"Perché? Perché, Wei Wuxian? Perché non me l'hai detto?"
"Perché non volevo vederti agire come stai facendo ora."
Questo è comprensibile. Wuxian ha sempre saputo come avrebbe reagito il fratello se lo avesse scoperto, perché lo conosce. Ma alla fine tenere il segreto non è stata la soluzione migliore: Jiang Cheng aveva bisogno di sapere.
Jiang Cheng è quasi consumato. La scoperta della verità, la rabbia, il senso di colpa, la tensione, tutto ha contribuito a rendergli i nervi estremamente tesi. Dopo lo sfogo, sembra essersi finalmente svuotato del peso che portava dentro da troppo tempo, ma la tristezza per i tempi passati ormai svaniti, rimane:
"Avevi detto che in futuro, quando sarei divenuto Capo Clan, tu saresti stato il mio braccio destro. Che mi avresti supportato per sempre. Non avresti mai tradito il nostro Clan Jiang di Yunmeng. Queste sono cose che hai detto tu stesso."
"Mi dispiace. Ho infranto la mia promessa."
Jiang Cheng sorride in modo quasi triste, ironico, amaro. Non è un sorriso soddisfatto per aver finalmente ricevuto delle scuse.
"La situazione è già così e voglio comunque che tu mi dica scusa. Che persona preziosa sono? - pausa - "Mi dispiace".
Wuxian lo guarda con una sfumatura di sorpresa nello sguardo, come se non si aspettasse delle scuse da parte del fratello. Persino Lan Zhan pare sorpreso.
"Non devi scusarti con me. Prendila solamente come mia ricompensa per il Clan Jiang." - si avvicina al fratello mettendogli una mano sul braccio per consolarlo - "Questa questione... Non prendertela a cuore. Dimenticala. Anche se so già che con la tua personalità, continuerai a ricordarla. Ma come dovrei dirlo? In questo momento, sento come se fosse tutto nel passato. Tutte quelle questioni sembrano cose di una vita passata. Lasciale andare. Non invischiamoci più."
Wuxian sorride e asciuga le lacrime del fratello. Per un attimo sembrano tornare quei due fratelli che erano una volta, quando Wuxian metteva protettivamente un braccio attorno alle spalle di Jiang Cheng. Certo, ora è tutto diverso, e ammetto che in un primo momento Wuxian non sembra sciolto come una volta nell'avvicinarsi a Jiang Cheng, ma il modo in cui gli sorride rassicurante e come gli asciuga le lacrime mi fa ricordare quel fratello maggiore che proteggeva suo fratello minore. E Jiang Cheng per un attimo non è più quell'uomo duro e aggressivo di sempre, ma sembra quasi un bambino che si lascia consolare dal fratello maggiore.
E, di nuovo, Wuxian dimostra di aver superato i traumi del passato. Ora riesce a conviverci, a lasciarsi il dolore alle spalle. Quel dolore appartiene alla sua vita precedente, la sua vita presente ora è un'altra ed è felice di viverla.
Ora, ho rivisto la scena due o tre volte e ho letto dei commenti in giro, e penso di aver capito piuttosto bene la posizione di Jiang Cheng. C'è ancora una questione che lo riguarda, ma ci arriverò dopo. Per ora, posso dire che:
Jiang Cheng si è sempre sentito inferiore a Wuxian, oppresso da lui, come se fosse stato la sua ombra. Sempre un passo indietro a lui. Da giovane si sentiva inadeguato, vedeva il padre preferire il fratello e si sentiva messo da parte e non adatto.
Jiang Cheng è una persona estremamente insicura, con un forte complesso di inferiorità e grossi problemi di autostima (sopratutto in passato. Ora potrà costruire il suo equilibrio).
Aveva fatto affidamento sulla promessa di Wuxian. Ci credeva davvero. Con la sua insicurezza, per lui era molto importante avere il fratello al suo fianco, sentire il suo supporto. E invece Wuxian se ne è andato via, lasciandolo da solo ad occuparsi del Clan. Ora, sappiamo tutti che Wuxian ha avuto le sue ottime ragioni e che Jiang Cheng abbia sbagliato a non salvare i sopravvissuti Wen, ma questo suo sfogo ci fa capire quanto abbia sofferto nel suo senso di abbandono.
Per anni non ha nutrito altro che rabbia, risentimento, amarezza e "odio" verso il fratello (non penso che lo abbia mai davvero odiato). Perché? Perché si è sentito messo da parte, si è sentito messo al secondo posto. Perché ai suoi occhi Wuxian ha preferito stare e salvare altre persone. Lan Zhan, i Wen. Mentre lui l'ha messo in un angolo, ignorando la loro fratellanza, tutto quello che la famiglia Jiang ha fatto per lui, e la promessa che lui stesso aveva fatto.
Ora Jiang Cheng ha scoperto che Wuxian non l'ha mai messo in un angolo, non l'ha mai davvero messo da parte o considerato al secondo posto rispetto a qualcun altro. Perché gli ha dato il suo Nucleo per salvarlo. La cosa più preziosa che potesse dargli. Come può ora Jiang Cheng pensare di non essere importate per Wuxian? Come può essere ancora arrabbiato con lui? Ci credo che ora si sente un buffone! Anche io mi sentirei così. Ci credo che sente di dovergli delle scuse. Il suo discorso ha perfettamente senso.
Ora Jiang Cheng potrà cominciare a ritrovare quell'equilibrio interiore che gli è mancato in questi sedici anni.
Dopo questa botta emotiva direi di tornare ai piani malefici di Jin Guangyao. Innanzitutto, Nie Huaisang si risveglia dopo essere rimasto svenuto per tutto quel tempo, trovandosi stordito in quel tempio assieme a tutti gli altri. Delle grida di dolore si levano nell'aria: Jin Guangyao, Su She e gli uomini che stavano scavando rimangono feriti. Sembra che ci sia del fumo che sprigiona dagli scavi, e a quanto pare è velenoso. Jin Guangyao viene contagiato a una mano, e questa è la prima ferita che si procura. E io comincio a chiedermi perché nessuno dei presenti lo uccide.
Comunque, la cosa che Jin Guangyao ha fatto dissotterrare è una bara, ma quando la vanno ad aprire non contiene quello che si aspettava, bensì trovano al suo interno il cadavere di Nie Mingjue, la cui testa è stata ricucita al corpo.
Faccia di Jin Guangyao: COMPLETAMENTE TRIGGHERATO.
Si ritrae sconvolto, scioccato, indietreggia quasi in preda al panico. Ops. Paura? Credo che per la prima volta da quando sono entrati al tempio Jin Guangyao abbia paura: del fantasma di Nie Mingjue. Ha paura di essere tormentato dal fantasma del fratello giurato che ha ucciso.
Lan Xichen si arrabbia con Jin Guangyao perché non capisce che cosa ci fa lì il corpo del suo fratello giurato, ma Wuxian, col suo solito sangue freddo e la tipica sfacciataggine che lo contraddistingue, intuisce che non è stato Jin Guangyao a mettere lì dentro quel corpo. Perché avrebbe dovuto scavare una fossa, seppellire Nie Mingjue, per poi farlo disseppellire? A questo punto è Wuxian che si approfitta delle emozioni del suo nemico, facendogli notare che c'è certamente qualcuno che ormai da tempo sta agendo nell'ombra contro di lui e che ha fatto in modo di rovinargli la reputazione.
"La persona che vi sta osservando, in questo momento, potrebbe persino nascondersi in qualche angolo ad osservare ogni vostra mossa. Forse non è nemmeno umano."
Jin Guangyao è sempre più triggherato. L'atmosfera notturna, in questo tempio sinistro, con la tempesta che imperversa al di fuori, di certo non aiuta. Per il momento Jin Guangyao riesce comunque a mantenere un certo autocontrollo (ma pure lui comincia ad avere i nervi a pezzi), e consegna a Su She una medicina da applicare sulle sue ferite. Questo permette a Lan Zhan di notare una piaga sulla pelle di Su She, piaga che si presenta come tanti fori e che altro non è che il riflesso di quella stessa maledizione lanciata su Jin Zixun e di cui Wuxian fu accusato.
ZAN ZAN ZAN.
Ora l'atmosfera si scalda davvero.
Lan Xichen chiede spiegazioni (non lo capisci da solo?), Jiang Cheng comincia a sputare fuori il suo disgusto per quello che Jin Guangyao ha fatto per ottenere il potere, e Wuxian dal canto suo è comprensibilmente scosso e punto sul vivo.
Quando Su She sente gli insulti che Jiang Cheng rivolge al suo padrone, si lancia sulla difensiva indignato.
"Chi vi credete di essere per dare del pezzente al Capo Clan? Voi, gentaglia... Vi descrivete come individui generosi e giusti. Ma lo siete solo perché siete nati in delle buone famiglie. Perché vi è lecito sminuire gli altri? Non sono forse i discepoli esterni alla famiglia come noi anche degli esseri umani? Se avessi saputo come proteggermi, avrebbero forse osato minacciarmi? Per il vostro Clan Lan sarei forse stato come una foglia secca da recidere e gettare via a quel modo?"
E Lan Zhan risponde nel modo più secco, diretto e sincero possibile: "Sì. Il Clan Lan di Gusu non accetta coloro che si tradiscono nelle parole e negli obblighi."
"Han Guang-Jun, non sopporto il tuo atteggiamento arrogante e prepotente! Non mi hai perdonato neppure il più piccolo degli errori. Come se fossi considerato inferiore per nascita. Eccetto il Capo Clan, chi di voi mi ha mai mostrato rispetto? Statemi a sentire. Chiunque sia arrogante tanto quanto quel Jin Zixun, lo ucciderò senza pietà, ucciderò ciascuno di loro!"
Che paura. Ho i brividi guarda.
Innanzitto, ti sei drogato? Perché a me risulta che sei stato tu a tradire e abbandonare il Clan Lan per fondare il tuo nuovo Clan copia incolla. Stavi così male nel Clan Lan? Odiavi così tanto il loro senso di superiorità? Davvero non ti portavano alcun rispetto? O forse il tuo complesso di inferiorità ti ha reso talmente invidioso da volerti staccare e provare a superarli fallendo miseramente?
La scusa dell'essere nati in una famiglia non rilevante è stata usata anche da Jin Guangyao con Nie Mingjue. È un discorso che capisco, ma che non regge. Prima di tutto, mi vengono in mente Xiao Xingchen e Song Lan che, pur non appartenendo ad alcun Clan rilevante, si sono coltivati e hanno fatto strada con l'impegno e la pratica. Su She, pur non essendo nato in una nobile famiglia, avevi la possibilità di studiare al Clan Lan e diventare un prestigioso cultore, ma hai SCELTO di voltare le spalle.
Esattamente come Meng Yao era stato accolto nel Clan Nie ed era pure stato promosso vice comandante, ma poi ha scelto di tradire la fiducia di Nie Mingjue e di pugnalarlo alle spalle.
Ok. Il discorso del senso di superiorità dei cultori è giusto, questo devo ammetterlo. Ho sempre detto che in questa storia non esiste il bianco o nero, il torto e la ragione non sono distaccati in modo chiaro. Qui tutti i personaggi sono grigi, e ognuno di loro ha i suoi torti e le sue ragioni.
Ma definire Lan Zhan prepotente e arrogante mi pare ingiusto e fuori luogo. Su She forse ti sei dimenticato di quella volta in cui Lan Zhan si è sacrificato, quando si è consegnato al Clan Wen cedendo il pezzo di Metallo Yin e facendosi rompere una gamba, tutto per proteggere voi altri discepoli e per fermare la distruzione dei Meandri delle Nuvole? Forse ti sei dimenticato di come sia andato alla ricerca del Metallo Yin mettendo a rischio la sua vita per proteggere il mondo della coltivazione? Lan Zhan è uno dei più famosi e richiesti cultori quando si tratta di combattere il male, questo è quello su cui fonda la sua vita. Strano che tutto questo non venga nominato da Su She.
Credo che Su She si sia reso conto che non avrebbe mai raggiunto i livelli di coltivazione di Lan Zhan, di Lan Xichen, di Wuxian, e di tanti altri cultori, e abbia deciso di tradirli alleandosi con Jin Guangyao, con cui è riuscito a rispecchiarsi e da cui si è sentito compreso e mai giudicato. Alla fine la rabbia repressa e l'ambizione ha fatto agire entrambi.
Capisco i punti di vista di Su She e Jin Guangyao, e apprezzo che ci mostrino le cose anche dalla loro prospettiva in modo da renderli personaggi più di spessore. Posso capirli, ma non posso ovviamente appoggiarli. Avere umili origini o aver avuto un'infanzia difficile non possono essere delle giustificazioni per rovinare la vita delle altre persone.
A questo punto, trovando la cosa ridicola, Wuxian si mette a ridere:
"Non avrei mai immaginato che voi due aveste ucciso così tanta gente solo per... solo per questo motivo?"
In effetti se pensi che hanno agito perché ci sono persone che li hanno guardati con superiorità... la cosa fa ridere. Non fa ridere però Jin Guangyao, che prima gli lancia un'occhiata fulminante, poi si avvicina a lui con la sua aria da serpe e comincia a giocare con lui:
"Wei Gongzi, ti senti tradito? In realtà non dovresti. Ripensa a quell'anno. Se anche non avessimo maledetto Jin Zixun, prima o poi avresti subito un assedio per altre ragioni." -la risata di Wuxian si spegne, e Jin Guangyao gli sorride in faccia- "Perché è questo il genere di persona che sei. Per dirlo graziosamente, sei un eroe coraggioso, galante e indomito. Tuttavia, spiacevolmente, arrechi offese alla gente ovunque tu vada. Fino a quando queste persone vivono felici e serene la propria vita, non succede nulla, ma non appena accadrà loro qualcosa, la prima persona di cui sospetteranno sarai tu, e la prima persona di cui vorranno vendicarsi sarai tu! E tutto questo... non puoi assolutamente evitarlo. Anche se quella volta nella Città Senza Notte tu non avessi perso il controllo, avresti forse potuto garantire che nel corso della tua vita non sarebbe mai accaduto? Ecco perché le persone come te sono destinate ad una morte prematura. Capito? Vederla in questo modo non ti fa sentire molto meglio?"
Non posso fare altro che APPLAUDIRE. Adoro il modo in cui sta chiaramente giocando con Wuxian, ferendolo di proposito per vendicarsi che abbia riso di lui. Jin Guangyao impiega due secondi per congelare il sorriso sulla faccia di Wuxian, che riesce soltanto a incassare i colpi senza riuscire a replicare. La cosa bella è che il discorso di Jin Guangyao... lo condivido anche. Ok. Sta chiaramente parlando per colpire Wuxian e fargli del male, ma:
1) Il fatto che Wuxian sia il bersaglio della gente è assolutamente vero. Ora che la verità sta venendo a galla le cose potranno migliorare, ma finora è stato così. E comunque non penso che la figura del Patriarca di Yiling sarà mai vista in modo positivo.
2) "Arrechi offese alla gente ovunque tu vada" questo lo intendo come Wuxian sia capace di far cadere la maschera di ipocrisia delle persone, come metta in discussione il mondo della coltivazione, come riesca a far vedere cosa c'è che non va. Questo non rende gli altri felici, e appena ne avevano l'occasione, di tutte le disgrazie del mondo hanno sempre accusato Wuxian.
3) "se anche quella volta non avessi perso il controllo, puoi garantire che non sarebbe mai accaduto?". Assolutamente no. Wuxian non può garantirlo. Se non ci fosse stato Jin Guangyao, o ci sarebbe stato qualcun altro, o sarebbe stato lui stesso a perdere il controllo (come nella novel).
Mentre Lan Xichen si limita a scuotere la testa in silenzio (unico mood della sua vita), Jiang Cheng interviene, non sopportando tutte quelle cattiverie rivolte a suo fratello.
"Quello a morire sarai tu! Figlio di una prostituta! Senza alcuna vergogna solo per scalare i ranghi."
JIANG CHENG TI ADORO. E GIURO CHE LA FACCIA DI JIN GUANGYAO FA PAURA.
MAI chiamarlo "figlio di una prostituta". A questo scattano gli istinti omicidi che manco a un serial killer.
"Capo Clan Jiang, calmati. Capisco quello che stai provando in questo momento. Sei tanto sconcertato solo perché hai scoperto la verità. E se rifletti sul tuo comportamento degli anni passati, il tuo animo orgoglioso prova del rammarico. Ecco perché sei ansioso di trovare un colpevole per ciò che è accaduto a Wei Gongzi, un cattivo a cui accreditare tutto ciò che accadde a quel tempo."
Il modo in cui Jin Guangyao riesce a comprendere le emozioni degli altri e a manipolarle come più desidera, è strabiliante. Ha capito perfettamente la situazione, e ha ragione. Jiang Cheng non parla solo in difesa del fratello, ma anche perché si sente in colpa. Dopo aver scoperto del sacrificio del Nucleo, non può fare a meno di provare rammarico per tutta l'ingiusta rabbia che ha sempre scaricato sul fratello.
"Capo Clan Jiang, se dare la colpa a me di tutto ti fa sentire meglio, sentiti libero di farlo. Tuttavia, devi capire che quello che è accaduto a Wei Gongzi, è anche colpa tua."
Questo è un colpo basso. Ed è anche vero, questo devo ammetterlo.
"In effetti, hai avuto un ruolo prominente. Perché così tanta gente voleva a ogni costo uccidere il Patriarca di Yiling? Perché tutti hanno mostrato il loro supporto, che fossero coinvolti o meno? Perché è stato isolato mentre gli altri facevano fronte comune? Volevano solo salire sul carro del vincitore? Certo che no! Parte della responsabilità... è di certo tua."
Questo fa male.
"Al tuo fianco avevi lo straordinario e temibile Wei Wuxian. Credi che gli altri Clan fossero felici di vedere un giovane Capo Clan con un sostegno tanto potente ed invincibile? Quindi, Capo Clan Jiang, se ti fossi comportato meglio nei confronti di tuo fratello, mostrando a tutti la solidità del vostro inscindibile legame, e non avessi dato agli altri una scusa per seminare discordia, le cose non sarebbero andate in quel modo."
Quando parla, Jin Guangyao sembra voler entrare nella testa della persona a cui si rivolge per poter cambiare la direzione dei suoi pensieri ed emozioni e rigirare tutto come vuole lui. Ma quello che dice... è vero. Ho sempre detto di come Jiang Cheng abbia sbagliato (COSÌ COME CHIUNQUE ALTRO LÀ DENTRO, COMPRESO LAN ZHAN) a non schierarsi con Wuxian, e mi sono anche sempre chiesta come sarebbero andate le cose se avesse portato il Clan Jiang al fianco del Patriarca di Yiling, invece di dichiararlo un traditore e renderlo il nemico pubblico numero uno agli occhi di tutti.
E comunque c'è da dire che gli altri Clan fecero molta pressione al giovane Jiang Cheng, appena uscito dalla disfatta del Pontile del Loto e dalla Campagna dell'Eclissi, ma di questo, ovviamente, Jin Guangyao non fa menzione.
(Tra parentesi, una parte di me continua a chiedersi perché nessuno dei presenti tenti di ucciderlo. Lasciamogli pure fare i suoi discorsetti).
Wuxian rimane certamente scosso da quei discorsi, arriva addirittura a versare qualche lacrima per tutto il dolore che Jin Guangyao ha risvegliato. Lan Zhan lo guarda preoccupato, ma Wuxian non si lascia manipolare, e invece che arrabbiarsi con Jiang Cheng, si rivolge a Jin Guangyao con la massima calma, facendogli vedere in faccia che i suoi giochetti con lui non funzionano:
"La semplice menzione dell'appellativo 'figlio di una prostituta' ha scatenato una tale replica. Pare che essere chiamato in questo modo sia il tallone d'Achille del Capo Clan Jin. Non mi stupisce che abbiate ucciso Nie Mingjue."
In una sola frase, Wuxian cita le due cose che fanno triggherare malissimo Jin Guangyao appena ne viene fatta menzione. Jin Guangyao cerca di non prestargli attenzione e si prepara a partire, ma Wuxian non gliene dà il tempo.
"Non avete forse paura? Paura che... torni a cercarvi."
Jin Guangyao ha fallito nel cercare di dividere i due fratelli, mentre Wuxian riesce a terrorizzarlo completamente, facendo concentrare la sua attenzione su un'unica cosa: il fantasma di Nie Mingjue. Jin Guangyao ha tormentato per mesi lo spirito del suo fratello giurato quando era in vita, lo ha fatto impazzire, voleva usarlo come burattino d'ombra e alla fine è morto di morte violenta. La possibilità che il suo fantasma torni per vendicarsi è molto alta.
E quello che fa adesso Wuxian è semplicemente spettacolare: cominciando a fischiare (ebbene sì, Wuxian usa i suoi poteri anche solo fischiando), risveglia gli spiriti, e non degli spiriti qualunque: gli spiriti delle persone che hanno abitato in quel posto prima che fosse costruito il tempio.
(Una volta quello che era un bordello dove lavorava la madre di Jin Guangyao e dove lui è cresciuto, e questo lo so perché ho letto la novel, la serie non si è mai degnata di dirlo).
E, top del top, Wuxian richiama anche lo spirito di Nie Mingjue facendo apparire la sua sciabola. Questa scena è meravigliosamente inquietante e accattivante: il temporale, il tempio sinistro, la pioggia, i fulmini, gli spiriti, i ricordi del passato, lo sguardo in preda al terrore di Jin Guangyao, le inquadrature sugli sguardi e sulle labbra di Wuxian. Mette quasi i brividi. E con la sua aria fredda e sorridente, Wuxian mi ricorda quando si vendicò di Wen Chao. Wuxian è tanto buono e caro, ma devo ammettere che quando si vendica dei villain non ci va molto per il sottile, e lo adoro.
Jin Guangyao è completamente scosso, scioccato e spaventato. Arriva addirittura a sputare sangue e crollare a terra gridando (ma ucciderlo no?). Quando si rialza cerca di ricomporsi.
"Il Patriarca di Yiling è davvero degno del suo nome."
OH YES BITCH. CI PUOI SCOMMETTERE.
Ed ecco che Lan Xichen pare avere un improvviso attacco di senno quando sfodera la spada e la punta alla gola di Jin Guangyao. Ah, Mister Fesso si è svegliato! Ma non abbastanza da ucciderlo.
Poi, non so bene perché, Su She cerca di attaccare Wuxian (... ancora ci provi?), ma Lan Zhan lo respinge in un baleno ferendolo al polso.
A questo punto i buoni prendono pieno controllo della situazione. Wuxian sottrae la spada a Jin Guangyao e si fa consegnare il Sigillo della Tigre (cioè, quella metà rifatta da Xue Yang). Quando Jin Guangyao gli chiede spiegazioni sulle origini del Sigillo della Tigre, mi aspettavo uno spiegone da parte di Wuxian su come abbia creato la sua famosa arma.
E invece NIENTE.
NON SAPRÒ MAI COME WUXIAN HA CREATO IL SUO SIGILLO, MALEDETTI!!!
L'ha forgiato attraverso la spada? Ma se con solo un pezzo di Metallo Yin è riuscito a creare il Sigillo, perché Xue Yang con il suo pezzo è riuscito a copiarne solo una metà?
C'è una parte di me che mi dice che c'è una spiegazione logica a tutto questo, e che io sono troppo scema per capirlo.
Comunque, Lan Xichen finalmente mostra la sua rabbia e indignazione verso Jin Guangyao, colpevole di aver messo in piedi i piani più malefici di questo mondo.
"Hai collaborato con Xue Yang e fatto cose terribili, solo per avere il Sigillo della Tigre?"
"Non è solo quello."
Ci credo. Jin Guangyao non ha fatto tutto quello che ha fatto, per il solo e unico scopo di ottenere il Sigillo della Tigre e conquistare il mondo. È un personaggio molto più complesso di così. Tuttavia Lan Xichen non gli chiede quali altri motivi lo hanno spinto. Con aria fallita, abbassa la spada e la rinfodera.
"Non è che prima non sapessi cosa avevi fatto, ma pensavo che per ogni tua azione ci fosse una spiegazione logica. Ma ora... hai oltrepassato il limite. Non so più se dovrei crederti."
L'unico amico/complice/compagno che poteva essergli rimasto, ora gli volta le spalle anche lui. Ora Jin Guangyao è solo, con le spalle al muro. Le parole del suo fratello giurato sembrano essere una pugnalata per lui. Con aria sconfitta e devastata crolla in ginocchio.
"Erge, ho sbagliato. Noi ci conosciamo da molti anni. A dispetto di ciò che ho fatto, sai come mi sono sempre comportato con te. Non ho più interesse nella carica di Cultore Capo. Ho già consegnato il Sigillo. Dopo stanotte me ne andrò e non farò mai più ritorno. Per amore di tutto ciò, potresti lasciarmi andare?"
COL CAVOLO!!!
Hai ucciso gente, hai ucciso il tuo fratello giurato, il tuo stesso fratello, hai rovinato la vita di Wuxian, reso orfano tuo nipote, hai ingannato Lan Xichen rendendolo un completo fallito, hai ucciso tuo padre nel modo più perverso possibile, hai consapevolmente sposato tua sorella, hai difeso e collaborato con Xue Yang, hai compiuto le azioni più crudeli e deplorevoli per ottenere potere, per scalare la scala sociale, per vendicarti. Capisco le tue ragioni, ma dopo tutto quanto come puoi avere il coraggio di chiedere di lasciarti andare?
E guarda caso si rivolge a Lan Xichen cercando di mostrarsi nel modo più pietoso possibile ai suoi occhi: in ginocchio, con aria sconfitta e dispiaciuta, chiede scusa, riconosce di aver sbagliato, fa leva sull'affetto che li ha sempre uniti, finge di non avere più alcun interesse nella politica e nel potere. Sa che con Lan Xichen può avere una possibilità, il suo buon cuore a questo punto è la sua unica speranza.
E sì, quella di Jin Guangyao è certamente una recita. Non credo sia davvero pentito, le sue scuse non hanno valore. Non credo che non sia più interessato al potere. E sopratutto non credo nemmeno per un minuto che davvero non tornerà mai più. Vivere come uno straccione in terra straniera per il resto della sua vita? Come no!
Per inciso: anche se Jin Guangyao fosse davvero pentito, non sarebbe comunque giusto lasciarlo andare senza punirlo. Non facciamo i buonisti alla My Country Style.
Tuttavia, siccome seguo la teoria che i personaggi di questa storia siano grigi e che nessuno, nemmeno quelli che sono etichettati come villain, sia completamente nero o completamente nel torto, credo che qui Jin Guangyao, almeno una parte di lui, si sente davvero abbandonato dal suo unico amico, la sola persona che in tutti quegli anni gli ha mostrato rispetto e offerto la sua amicizia in modo assolutamente sincero e genuino.
Ora che anche Lan Xichen smette di credergli e gli volta le spalle, Jin Guangyao capisce di aver rovinato la sola, unica e vera cosa bella che gli era capitata nella vita. E tutto per la sua ambizione, la sua rabbia e la voglia di vendetta.
Quando crolla in ginocchio, Lan Xichen lo guarda sorpreso e colpito da quel gesto, e la cosa mi preoccupa.
Wuxian invece fa una faccia del tipo: serio? Wtf?? E propone di piantarla con quello spettacolino imbarazzante e cominciare a uccidersi a vicenda.
Se Jin Guangyao fosse stato da solo con Lan Xichen, sono sicura che sarebbe riuscito a cavarsela. Anche con Jin Ling se la sarebbe cavata, perché anche se gli ha ucciso il padre, Jin Ling è giovane e manipolabile, nasconde un cuore buono nonostante tutto, e Jin Guangyao è sempre stato uno zio più che gentile con lui.
Per fortuna sono presenti Wuxian, Jiang Cheng e Lan Zhan: di certo loro non vogliono lasciarlo andare impunito.
E NON DIMENTICHIAMOCI DI NIE HUAISANG!!!
LA BOMBA STA PER SCOPPIARE.
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Una regione grande quanto la Lombardia e un’immensa pianura salina desertica, il Pan, che si trasforma in una gigantesca laguna dal fondale basso ogni anno, nel corso della stagione delle piogge. Una distesa d’acqua di quasi 5.000 kmq brulicante di fenicotteri e pellicani per alcuni giorni è, nel resto del tempo, una superficie chiara, grigio-verde quando l’abbiamo vista noi, spesso bianca perché ricoperta di polvere gessosa, che sembra non finisca mai. Un paesaggio surreale, ma decisamente affascinante.
Etosha Pan dall’Etosha Lookout
I primi europei a prendere nota dell’esistenza di questa immensa distesa disabitata furono Charles John Andersson e Francis Galton, il 29 maggio 1851. La chiamarono Etosha, un termine che nella lingua oshivambo, parlata nell’area, significa “grande luogo bianco”. Tantissimi animali che vivevano nel nord della Namibia, a partire dal 1881, furono eliminati e ciò portò all’istituzione della riserva nel 1907, quando il governatore dell’Africa sudoccidentale tedesca, il dottor Von Lindequist, si rese conto di dover arginare il problema delle uccisioni. Oggi, il parco naturale è una delle destinazioni più visitate e apprezzate dai viaggiatori che visitano il paese africano.
Circa 6 ore di viaggio, senza soste, separano l’ingresso orientale dell’Etosha dalle Popa Falls. La strada passa per Grootfontein e Tsumeb, l’ultima città in cui si possono fare provviste e acquistare il necessario per il campeggio. A Grootfontein, una cittadina coloniale il cui nome significa “grande sorgente” in afrikaans, le truppe tedesche costruirono un forte nel 1896 e trasformarono la città in un presidio militare. Attualmente, l’edificio ospita un museo che ripercorre la storia dei coloni e raccoglie ampie collezioni di manufatti e fotografie dei popoli Himba, Kavango e Mbanderu. Gli orari di apertura, però, non vengono rispettati e spesso il forte è chiuso quando dovrebbe essere accessibile, per questo noi non siamo riusciti a visitarlo.
A pochi chilometri dalla città, in fondo ad una strada sterrata che sembra porti nel nulla, si trova il frammento di meteorite più grande del mondo: 54 tonnellate, risalente a circa 80.000 anni fa e costituito per l’82% da ferro, venne scoperto nel 1920 vicino alla Hoba Farm. Nel 1955 venne dichiarato monumento nazionale per fermare i cacciatori i souvenir che ne staccavano impunemente pezzi come ricordo.
Hoba Meteorite
Gli ingressi all’Etosha National Park sono dei veri e propri punti di frontiera: si viene registrati, si compilano documenti e si paga il costo dell’ingresso e della permanenza all’interno del parco. Dopo i controlli, ci si inoltra nella savana lungo una strada asfaltata che corre tra gli alberi secchi del bush e lo spettacolo comincia: giraffe, zebre, antilopi sembrano essere ovunque lungo la via, quasi aspettino il visitatore per dargli il benvenuto (o fargli capire che è entrato in casa loro e lo terranno d’occhio).
Nel corso della stagione secca, gli unici luoghi dove gli animali possono trovare acqua sono le pozze alimentate da sorgenti naturali o create artificialmente. Questa è la caratteristica peculiare dell’Etosha Park e consente a chiunque di vedere con una certezza praticamente matematica tutti i più famosi e grandi animali che vivono nella savana: non serve percorrere le piste alla spasmodica ricerca dei big five o conoscere i luoghi in cui sono soliti andare a riposarsi, è sufficiente prendere in mano la mappa del parco e appostarsi ad una delle numerose pozze ricche d’acqua.
Qui è dove si incontrano branchi di elefanti che si abbeverano al tramonto accanto a gruppi di giraffe e antilopi, kudu solitari, piccoli gruppi di facoceri, leoni e leonesse con i loro cuccioli che dormono vicino alla pozza mentre, dall’alto, centinaia di zebre attendono il loro turno per potersi avvicinare senza pericolo. Insieme a veicoli carichi di turisti, che si fermano ad osservare queste scene di vita quotidiana.
Le strade secondarie del parco, facilmente percorribili anche se non asfaltate, ci hanno condotti fino a branchi di orici, gnu e zebre, così numerosi da riempire le piane, a gruppi di elefanti che si grattavano contro i tronchi di palme solitarie, ai Damara dik-dik, agli struzzi e a una famiglia di rinoceronti mimetizzata tra le acacie. Una quantità di animali mozzafiato e, alla fine della stagione secca, tutti accompagnati dai loro cuccioli: abbiamo visto piccoli leoncini giocare tra di loro, dik-dik in miniatura fermi a lato della strada in attesa della mamma, elefantini che si nascondevano tra le gambe delle madri, un cucciolo di rinoceronte accompagnato dai genitori, piccole zebre e giraffe. Lo spettacolo più bello a cui abbia mai assistito.
Cuccioli di leone
Antilope
Bucero dal becco rosso
Damara dik-dik
Sono stati tre giorni dei più stancanti, pronti per uscire dal cancello del campeggio all’alba e con l’obbligo di tornare al tramonto, ore passate a strabuzzare gli occhi alla ricerca degli animali più strani e a tentare di non rimanere senza fiato troppo a lungo ogni volta che ne vedevamo uno nuovo. Un’esperienza preziosa e stupenda, che mi ha fatta sentire “in gabbia” perché non potevo scendere dall’automobile se non tra le mura del camping e allo stesso tempo libera, perché potevamo girare nella terra dei leoni senza alcun limite e senza alcuna connessione con il mondo non essendoci la linea telefonica, pur trovandoci nella più frequentata destinazione turistica namibiana.
Informazioni pratiche:
Non esistono mezzi pubblici per raggiungere il parco e per visitarlo si è obbligati a disporre di un’automobile a noleggio o a prendere parte ad un viaggio organizzato. Tutte le piste sono percorribili con veicoli a due ruote motrici, per lo meno durante la stagione secca. Il limite di velocità è ovunque di 60 km/h.
Gli ingressi al parco sono quattro:
King Nehale Iya Gate, a nord.
Von Lindquist Gate, a est, che si raggiunge in circa 1 ora di strada da Tsumeb.
Andersson’s Gate, a sud, ad 1 ora da Outjo.
Galton Gate, a ovest.
All’interno del parco, si può pernottare nei sei campeggi e resort recintati gestiti dalla NWR. Sarebbe bene prenotare pure nel caso in cui si disponga di una tenda, perché anche le aree destinate al campeggio tendono ad essere sempre piene. Il vantaggio di dormire all’interno del parco, nonostante i costi siano più elevati, è la possibilità di cominciare la visita all’alba, prima dell’apertura dei cancelli esterni, indugiare alle pozze nei pressi del resort fino al tramonto e osservare gli animali che durante la notte si abbeverano nelle pozze illuminate a giorno e visibili dall’interno dei campi. Energia elettrica, carburante e acqua corrente possono improvvisamente mancare, quindi è meglio fare rifornimento appena se ne ha la possibilità e tenere sempre una scorta di acqua e cibo con sé.
Namutoni Rest Camp – lodge e campeggio. Vicino all’ingresso orientale, è contraddistinto da un inconfondibile forte tedesco imbiancato. Ha una piscina, un ristorante dove abbiamo mangiato, per cena, un ottimo orice alla piastra e piazzole erbose per mettere la tenda.
Halali Rest Camp – lodge e campeggio. E’ il campo centrale del parco e sorge tra affioramenti dolomitici. La sua attrattiva principale è la pozza d’acqua raggiungibile a 10 minuti a piedi dal lodge, illuminata a giorno dopo il tramonto.
Okaukuejo Rest Camp – lodge e campeggio. Vicino all’ingresso sud, è sede dell’Etosha Research Station e del principale centro visitatori.
Olifantsrus Rest Camp – campeggio. Situato nell’area occidentale, si trova in una zona recintata che un tempo era un sito di abbattimento selettivo degli elefanti.
Dolomite Camp – lodge. Nell’area occidentale chiusa per lungo tempo ai visitatori, è immerso nel paesaggio roccioso ed è un lodge di super lusso, con chalet dal tetto di paglia, alcuni dei quali dispongono di una piscina privata.
Onkoshi Camp – lodge. In fondo ad una pista accessibile solo agli ospiti del resort, situato su una penisola che si insinua nel pan, è il più lussuoso dei lodge presenti all’interno dei confini del parco.
Per maggiori informazioni e per prenotare: http://www.etoshanationalpark.org e http://www.nwr.com.na.
Etosha National Park, il grande luogo bianco Una regione grande quanto la Lombardia e un'immensa pianura salina desertica, il Pan, che si trasforma in una gigantesca laguna dal fondale basso ogni anno, nel corso della stagione delle piogge.
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#17 writober2019
Fandom: RWBY
Pairing: Bumblebee (Blake x Yang)
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TRAMA: Ad Argus, un mantello bianco appare di fronte a Yang, ma una volta che corre all'inseguimento, scopre che non è come pensava.
-Ruby- esclamò all'improvviso Nora con quella sua solita voce allegra e pimpante -Voglio sfidarti-
-Oh, davvero?- chiese la ragazza, puntando il suo sguardo su di lei e fissandola curiosa -E a cosa?-
Nora puntò le mani sulle sue ginocchia, sporgendosi in avanti -Videogame-
Ruby saltò in aria, accettando la sfida mentre le due, seguite da Ren, fuggivano in una delle stanze al piano di sopra.
Prima, però, la più giovane si voltò, osservando gli altri compagni presenti nella stanza -Voi non venite?-
Yang, inizialmente persa nei suoi pensieri, fece per alzarsi, ma venne fermata da Blake che le posizionò gentilmente eppure fermamente, una mano sulla coscia.
-Ti raggiungeremo dopo- e così dicendo, quella sparì su per le scale.
-Perché?- chiese dunque Yang, assicurandosi di parlare dopo aver sentito la chiusura della porta dell'altro piano.
Tutti stavano guardando lei e la ragazza al suo fianco, conoscendo esattamente cosa stava per succedere.
-Cos'è successo prima?- le chiese dunque, rompendo il silenzio e provocando una stretta al petto della bionda che, non volendo rispondere, spostò lo sguardo dalle sue iridi color oro.
-Nulla- mormorò tra sé e sé, consapevole che il suo tono non avrebbe convinto nessuno esattamente come non aveva convinto lei.
Fissava il pavimento e la base del divano di fronte a lei, mentre un lungo mantello bianco tornava nella sua mente, volteggiando e seguendo il vento mentre si allontanava da lei.
Sempre di più.
-Yang?- mormorò Qrow, anch'egli sorpreso dall'atteggiamento inaspettato della nipote.
L'unica cosa che sapeva era che era successo qualcosa davanti casa, mentre lui chiacchierava all'interno con le due padrone di casa e Maria.
La bionda strinse i denti, avvertendo le unghia contro la pelle e mordendosi il labbro inferiore, trattenendo ciò di cui si sarebbe sicuramente pentita.
-Ho già detto niente!- esclamò, gli occhi sempre color lavanda e profondi ora scivolavano più su un color fuoco, esattamente come le fiamme che minacciavano di esplodere.
Se era per rabbia, paura o stanchezza non lo sapeva neanche lei.
Comunque ciò che stava visibilmente trattenendo e il luccichio dei suoi capelli erano indizi più che sufficienti per far capire ai suoi compagni che stava mentendo.
-Yang, non vogliamo pressare o costringerti a parlare, ma- insistette Weiss, sporgendosi verso di lei e strabuzzando gli occhi quando la vide alzarsi di scatto, la rabbia repressa appena, e lanciarsi al piano di sopra, per poi udire una porta chiudersi di scatto -sicuramente non la stessa di prima, dato che Yang non si sarebbe mai fatta vedere in quello stato dalla sorella o da chiunque altro, apparentemente.
-Che cosa le è successo?- chiese Saffron, squadrando il fratello che fece spallucce, per poi lanciare un'occhiata alle scale dove si era diretta la moglie per mettere a nanna Adrian.
-Non lo so- sospirò in risposta.
Dopo diversi secondi, Blake si alzò, mantenendo prima lo sguardo sui suoi piedi, orecchie quasi schiacciate contro la testa, per poi sollevarlo e lanciare una veloce occhiata ai presenti.
-Lasciatela a me-
Detto questo, si fece strada verso le scale e al piano di sopra, raggiungendo la stanza della bionda.
Rimase fuori per diversi secondi, insicura se bussare, entrare direttamente, parlarle da lì o tornare indietro.
E per un attimo i muscoli reagirono all'ultima opzione, ma poi si ricordò delle parole di una discussione avuta con Sun, e sospirando, decise di entrare direttamente, sicura di sé.
"A volte devi esserci per un amico anche se lui non lo vuole", erano le parole che risuonavano nella sua mente, ed era quello che continuava a fare per la bionda, forse ancora arrabbiata per averla lasciata sola.
Ma nonostante questo, Blake ha deciso che avrebbe smesso di correre via e iniziato ad aiutare i suoi amici per una volta, invece di metterli in pericolo e lasciare che si confrontassero da soli con questo.
-Non voglio parlare ora, quindi- iniziò Yang, alzando lo sguardo e fermandosi quando incrociò quelle pietre d'oro, quasi non riuscisse più a far uscire quelle parole dalla sua gola.
Blake camminò dentro, chiudendosi la porta alle spalle e raggiungendo lentamente la ragazza seduta sul suo letto e con gli occhi arrossati.
Aveva pianto, eppure faceva di tutto per non farlo notare.
Anche se lei era sempre la prima presente per tutti, non voleva avere nessuno che prendesse quel ruolo quando si trattava di sé stessa.
Gli altri venivano sempre prima di lei.
Blake strinse i denti, rimandando forzatamente le lacrime indietro mentre prendeva una decisione.
Quella di fare un passo avventato che la vecchia sé non avrebbe mai fatto, ma che ora era strettamente necessario.
Scivolò velocemente in avanti, poggiando una gamba sul letto e sedendosi sopra di questa, per poi avvolgere le braccia attorno alle spalle della bionda e stringerla a sé con estrema dolcezza.
Yang era inizialmente rigida in quell'abbraccio, sia per la rabbia sia per l'evidente sorpresa, ma dopo un po' si rilassò, consapevole di essere tra le braccia della sua partner.
Che aveva promesso di non lasciarla più.
Che l'aveva guardata negli occhi con sincerità e stretto la mano nello stesso modo in cui ora la stringeva tra le sue braccia.
A quel punto, Yang sembrò vacillare ed infine crollare.
I suoi occhi si bagnarono nuovamente, alcuni singhiozzi silenziosi scappavano dalle sue labbra, consapevole che l'altra li avrebbe sentiti comunque, dato il suo udito felino.
Passarono diversi minuti in quell'abbraccio, e quando Blake comprese che quello non era un semplice sfogo, ma un pianto trattenuto per anni ed anni, decise di cambiare postazione.
Salì completamente sul letto, le guance rosse al solo pensiero di essere tanto vicina a Yang, e sdraiandosi sul materasso, attirò a sé la ragazza che si accomodò maggiormente nel suo abbraccio, occhi e viso bagnati nascosti contro il suo petto, esattamente come Yang era solita fare con la sorella e braccia attorno alla sua vita per un contatto maggiore che Blake non le negò assolutamente, ma che le provocò di nuovo un involontario rossore sul volto.
Erano strette l'una contro l'altra, i singhiozzi della bionda ormai quasi impercettibili, se non per Blake, e i loro battiti accelerati sia per lo sfogo sia per diverse altre sensazioni contrastanti.
Blake continuava ad aumentare la presa sul corpo della bionda, ora più fragile che mai nella sua stretta, i suoi occhi semi aperti e la mano che scivolava dolcemente tra la sua massa di capelli biondi.
Yang, d'altro canto, continuava a ripetersi di essere stata una stupida per essersi mostrata tanto debole, ma pensava anche che dopo quel pianto, contenuto per la sua intera vita, si sentiva davvero più libera.
-Mi dispiace...- sussurrò, consapevole che Blake poteva sentirla -di esserti crollata addosso così-
Non poté vederla dato le loro posizioni, ma era sicura che la ragazza stesse negando con la testa.
-Continua a farlo-
Yang alzò finalmente lo sguardo, lavanda che incontra l'oro.
-Cosa?-
-Sei sempre stata lì per tutti, persino per me che non merito nulla dopo ciò che ho fatto- disse, sentendo la presa sulla sua schiena aumentare, chiaro segno che lei non la pensava così, ma la lasciò continuare comunque -e hai sempre tenuto le tue vere emozioni nascoste, mettendo gli altri al primo posto-
Yang si avvicinò al suo volto, osservandola e prendendo un respiro dopo averlo trattenuto inconsapevolmente.
-Perciò lascia che ti chieda una cosa, anche se può sembrarti egoista- sussurrò, sorridendole genuinamente e provocando un leggero, leggerissimo rossore sulle guance dell'impenetrabile bionda.
Quest'ultima rimase in silenzio, lasciandole capire che poteva proseguire.
-Lascia che io sia la persona da cui verrai ogni qual volta avrai bisogno di uno sfogo- le disse, spostandole una ciocca di capelli per non impedire il loro contatto visivo.
-Lascia che sia lì per te-
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