#Legge di Bilancio
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ideeperscrittori · 2 years ago
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Per ora hanno accordato uno sconto fiscale a chi ha la pensione del Principato di Monaco., ma non preoccupatevi: c'è tanta altra gente che soffre e il governo non l'ha dimenticata.
Di sicuro presto aiuterà altre persone in difficoltà, come notai, proprietari di hypercar, imprenditori che sversano idrocarburi nei fiumi e trafficanti di organi.
[L'Ideota]
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pier-carlo-universe · 2 days ago
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Bonus Mobili ed Elettrodomestici 2025: Guida Completa alle Detrazioni Fiscali
Il Bonus Mobili ed Elettrodomestici è stato prorogato anche per il 2025, offrendo ai contribuenti la possibilità di beneficiare di una detrazione IRPEF del 50% sulle spese sostenute per l'acquisto di mobili e grandi elettrodomestici nuovi destinati ad arr
Il Bonus Mobili ed Elettrodomestici è stato prorogato anche per il 2025, offrendo ai contribuenti la possibilità di beneficiare di una detrazione IRPEF del 50% sulle spese sostenute per l’acquisto di mobili e grandi elettrodomestici nuovi destinati ad arredare immobili oggetto di ristrutturazione. Chi Può Beneficiare del Bonus? Possono richiedere il bonus i contribuenti che: Hanno avviato…
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massimilianodeconca · 2 days ago
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La calcolatrice di Valditara e quei conti che non tornano
Dopo Giorgia Meloni anche Giuseppe Valditara sembra avere problemi con i calcoli: gli stipendi della scuola sono i più bassi d'Europa ed hanno un bassissimo potere d'acquisto.
A fine settembre il Ministro dell’Istruzione (e del Merito), Giuseppe Valditara, ha rilasciato una dichiarazione che alcuni hanno sottovalutato, ma di strettissima attualità oggi che si discute la Legge di Bilancio 2025 . Continue reading La calcolatrice di Valditara e quei conti che non tornano
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unita2org · 11 days ago
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MANOVRA: LANDINI, CONFERMATE LE RAGIONI DELLO SCIOPERO GENERALE DEL 29 NOVEMBRE
Intranet CONTATTI Home page>Speciali>2024>Legge di Bilancio 2025, Sciopero generale Cgil e Uil  >Manovra: Landini, confer… Manovra: Landini, confermate le ragioni dello sciopero generale del 29 novembre 11 novembre 2024 • 17:12 maurizio landiniconfronto con il governolegge di bilancio 2025 I segretari generali di Cgil e Uil, Maurizio Landini e Pierpaolo Bombardieri, al termine dell’incontro…
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oraultima · 1 month ago
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ROMA. MANOVRA ECONOMICA 2023: FINITA LA CACCIA AI DRAGHI INIZIA LA CACCIA AI CINGHIALI E AI LUPI.
ROMA. MANOVRA ECONOMICA 2023: FINITA LA CACCIA AI DRAGHI INIZIA LA CACCIA AI CINGHIALI E AI LUPI.
La manovra economica per il 2023 è passata alla Camera con il voto di fiducia e le scintille tra Fratelli d’Italia e Forza Italia, alleati e nemici al tempo stesso nel governo Meloni, che tutto il centro destra aveva designato come futura premier, ma che nessuno voleva tantomeno i suoi alleati storici. Legge di bilancio arrivata alla Camera con due emendamenti dell’ultima ora e di cui nessuno…
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ifattinews · 2 years ago
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Manovra: governo verso la fiducia. I punti roventi sui social che fiaccano il centrodestra
Il nostro tempo è scandito dai social network, sui quali confluiscono milioni di utenti che si sentono liberi di esprimere i propri giudizi su praticamente tutto. Dalla lettura attenta di queste piattaforme sociali si evincono le tendenze popolari e i sentimenti degli italiani. Siamo naturalmente vittime anche delle fake news e di falsi profili creati per diffondere un certo pensiero piuttosto…
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sauolasa · 2 years ago
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La legge di bilancio è in stallo: probabile voto di fiducia
Dopo la seduta notturna, durata undici ore, senza l'approvazione di alcun emendamento, i tempi in Parlamento di allungano. Rischio di seduta notturna alla vigilia di Natale. Rischio esercizio provvisorio per il Paese, ma la premier Meloni smentisce ogni dubbio
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vintagebiker43 · 6 months ago
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🚨In diciannove mesi le dichiarazioni del PdC, dei suoi Ministri, degli esponenti di aree di destra e centro destra, di gruppi di nostalgici con braccio alzato, hanno tessuto il racconto di un paese che non esiste.
📸 Bilancio del governo Meloni:
👉🏻 Sei milioni in povertà assoluta 👉🏻 Lotta ai magistrati 👉🏻 No alle gare d’appalto 👉🏻 Carcere ai giornalisti 👉🏻 Carcere a chi protesta 👉🏻 Duecentomila sbarchi 👉🏻 800 milioni regalati all’Albania 👉🏻 300 milioni regalati alla Tunisia 👉🏻 Pro-Vita nei consultori
✴️ Inoltre, totale disinteresse per sanità, pensioni, scuola, stipendi, asili, ambiente, strade, mezzi pubblici, sicurezza sul lavoro.
✴️ Senza contare la truffa elettorale in piena regola per tutte le promesse non mantenute, come:
▪️Blocco navale ▪️Taglio delle accise ▪️Dicevano che il ponte sullo stretto non stava in piedi e oggi vorrebbero buttare 12 miliardi per un’opera inutile ▪️Erano contro le trivelle e oggi trivellano tutto l’Adriatico. ▪️Volevano abolire la Fornero, l’hanno mantenuta e hanno tagliato sulle pensioni. ▪️Esultavano per aver messo una tassa sulle banche ma se la sono rimangiata subito. ▪️Volevano prorogare il Superbonus fino al 2025, poi l’hanno cancellato. ▪️Volevano difendere la natalità ma hanno aumentato l’IVA su pannolini, latte in polvere e prodotti per l’infanzia. ▪️Dicevano no a nuove tasse e hanno messo 2 miliardi di nuove imposte nell’ultima legge di bilancio.
➕E si potrebbe andare ancora avanti (pos, commissioni bancarie, vitalizi, ecc).
‼️Un governo composto da persone incompetenti oltreché arroganti, che quando parlano fanno gaffe una dopo l’altra (es. Lollobrigida, Santanchè, Salvini, Sangiuliano etc.)
Ivano Panetti
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gregor-samsung · 1 month ago
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" «Con la cultura non si mangia» ha dichiarato […] Tremonti il 14 ottobre 2010. Poi, non contento, ha aggiunto: «Di cultura non si vive, vado alla buvette a farmi un panino alla cultura, e comincio dalla Divina Commedia». Che umorista. Che statista. Meno male che c’è gente come lui, che pensa ai sacrosanti danè. E infatti, con assoluta coerenza, Tremonti ha tagliato un miliardo e mezzo di euro alle università e otto miliardi alla scuola di primo e secondo livello, per non parlare del Fus, il Fondo unico per lo spettacolo e altre inutili istituzioni consimili. Meno male. Sennò, signora mia, dove saremmo andati a finire?
In questi ultimi anni, però, l’ex socialista Tremonti non è stato il solo uomo politico a pronunciarsi sui rapporti tra cultura ed economia. Per esempio, l’ex ministro del Lavoro e delle Politiche sociali, Maurizio Sacconi, ha sostenuto che per i laureati non c’è mercato e che la colpa della disoccupazione giovanile è dei genitori che vogliono i figli dottori invece che artigiani. Sapesse, contessa… E il filosofo estetico Stefano Zecchi, in servizio permanente effettivo nel centrodestra, ha chiuso in bellezza, come del resto gli compete per questioni professionali: ha detto che in Italia i laureati sono troppi. Insomma, non c’è dubbio che la destra italiana abbia sposato la cultura della non cultura e (chissà?) magari già immagina un ritorno al tempo dell'imperatore Costantino, quando la mobilità sociale fu bloccata per legge e ai figli era concesso fare solo il lavoro dei padri. (Non lo sapeva, professor Sacconi? Potrebbe essere un’idea…) E la sinistra o come diavolo si chiama adesso? Parole, parole, parole. Non c’è uno dei suoi esponenti che, dal governo o dall'opposizione, non abbia fatto intensi e pomposi proclami sull'importanza della cultura, dell'innovazione, dell'istruzione, della formazione, della ricerca e via di questo passo, ma poi, stringi stringi, non ce n’è stato uno (be’, non esageriamo: magari qualcuno c’è stato…) che non abbia tagliato i fondi alla cultura, all'innovazione, all'istruzione, alla formazione, alla ricerca e via di questo passo. Per esempio, nel programma di governo dell'Unione per il 2006 si diceva: «Il nostro Paese possiede un’inestimabile ricchezza culturale che in una società postindustriale può diventare la fonte primaria di una crescita sociale ed economica diffusa. La cultura è un fattore fondamentale di coesione e di integrazione sociale. Le attività culturali stimolano l’economia e le attività produttive: il loro indotto aumenta gli scambi, il reddito, l’occupazione. Un indotto che, per qualità e dimensioni, non è conseguibile con altre attività: la cultura è una fonte unica e irripetibile di sviluppo economico». Magnifico, no? Poi l’Unione (o come diavolo si chiamava allora) vinse le elezioni e andò al governo. La prima legge finanziaria, quella per il 2007, tagliò di trecento milioni i fondi per le università. Bel colpo. Ci furono minacce di dimissioni del ministro per l’Università e la Ricerca, Fabio Mussi. Ma le minacce non servirono. Tant’è che, nella successiva legge di bilancio, furono sottratti altri trenta milioni dal capitolo università a favore… degli autotrasportatori. E inoltre, come scrivono Francesco Sylos Labini e Stefano Zapperi, nel 2006 con il governo Prodi «c’è stato un calo del trenta per cento circa dei finanziamenti, cosicché il già non generoso sostegno alla ricerca di base è diminuito, da circa centotrenta a poco più di ottanta milioni di euro, proprio nel periodo in cui al governo si è insediato lo schieramento politico che, almeno a parole, ha sempre manifestato un grande interesse per la ricerca». Certo, dopo quanto avevano scritto nel programma, non sarebbe stato chic e «progressista» avere la faccia tosta di dire che bisognava sottrarre risorse alla scuola e all'università, e allora non l’hanno detto. Però l’hanno fatto, eccome. "
Bruno Arpaia e Pietro Greco, La cultura si mangia, Guanda (collana Le Fenici Rosse), 2013¹ [Libro elettronico]
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pier-carlo-universe · 4 days ago
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Mozione sul Congedo di Paternità Obbligatorio: Un Passo Avanti per l'Uguaglianza. Il Consiglio Comunale di Novi approva all’unanimità la proposta del PD
Il Consiglio Comunale di Novi Ligure ha approvato all’unanimità la mozione presentata dal capogruppo PD, Luca Patelli, riguardante l’estensione del congedo di paternità obbligatorio.
Il Consiglio Comunale di Novi Ligure ha approvato all’unanimità la mozione presentata dal capogruppo PD, Luca Patelli, riguardante l’estensione del congedo di paternità obbligatorio. Questo importante risultato rappresenta un passo avanti nella promozione di una maggiore parità tra i genitori e nel contrasto alle discriminazioni di genere, sia nel contesto lavorativo che nella società. Un Tema…
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anchesetuttinoino · 14 days ago
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"La solidità, la credibilità e il coraggio di questo governo hanno consentito di poter far partecipare banche e assicurazioni alla copertura della legge di bilancio. Un grande cambiamento rispetto al passato, quando invece con la legge di bilancio si trovavano le risorse per sostenere banche e assicurazioni, e nessuno invocava la rivolta sociale", è stata la rivendicazione della premier. 
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generalevannacci · 7 months ago
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Gianluca Cicinelli
Il governo di Giorgia Meloni, fatto più grave che sia una donna a prendere questa decisione, sta introducendo politiche per permettere alle organizzazioni anti-aborto di accedere liberamente ai consultori, con finanziamenti dal Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr), riducendo di conseguenza le risorse disponibili per la sanità pubblica.
Una misura specifica è stata adottata attraverso un emendamento proposto dal deputato Lorenzo Malagola di Fratelli d’Italia, già passato in commissione Bilancio della Camera, che modifica l’articolo 44 del disegno di legge del Piano riguardante la sanità.
L’emendamento, come riportato dal Quotidiano Sanità, autorizza le regioni a destinare i fondi del Pnrr per la salute a sostenere i servizi nei consultori che possono includere, senza oneri aggiuntivi per le finanze pubbliche, l’apporto di enti del terzo settore con esperienza nel supporto alla maternità.
Questo emendamento in realtà è superfluo, poiché la legge 194/78 già permette ai consultori di collaborare con volontari come assistenza per le maternità difficili, il suo scopo reale è quindi quello di fornire sostegni finanziari pubblici ad associazioni vicine al governo e palesemente contrarie all’aborto. Un attacco senza precedenti alla legge 194.
Organizzazioni come la “Pro vita e famiglia” promuovono proposte di legge come quella di costringere le donne a sentire il battito cardiaco e vedere un’ecografia del feto prima di un aborto. Le forze che sostengono il governo in alcune regioni hanno già dispiegato tutta la loro ideologia anti abortista. Per esempio in Piemonte, dove il “Movimento per la vita” ha ricevuto l’autorizzazione per gestire uno spazio di ascolto fetale negli ospedali.
I consultori offrono già supporto a chi sceglie di proseguire una gravidanza, semmai sono fortemente limitati nei fondi e nel personale. In Italia l’accesso all’aborto è tra i più bassi al mondo mentre l’obiezione di coscienza degli anti abortisti è altissima e diviene spesso un ostacolo al lavoro dei consultori.
Il becero cinismo del governo Meloni non fa che aggravare il dolore e lo stress psicologico delle donne che cercano aiuto nei consultori. Iniziative come quella di costringere una donna ad ascoltare il battito cardiaco del feto non servono a far cambiare idea alle donne ma a colpevolizzarle, manipolando il senso di colpa.
Le donne del centrodestra non hanno niente da dire sull’argomento? Quando in Italia l’aborto era reato le donne delle classi più agiate superavano l’ostacoio andando ad abortire in Svizzera o in strutture compiacenti. Erano le donne dei ceti medi e bassi a dover ricorrere a strumenti, come le “mammane”, che spesso provocavano la loro morte. Difficile credere che tutte le elettrici del centrodestra siano ricche e favorevoli a questa ulteriore restrizione dei diritti delle donne che riguarda anche loro.
Ormai non è più questione politica ma etica. Un’involuzione che non riguarda soltanto le scelte in economia o in politica estera, discutibili ma legittime. Quando un governo politico si assume la responsabilità di diventare “governo etico”, obbligando a un’unica morale i suoi cittadini e violando i diritti civili e umani, va verso la strada intrapresa decenni fa da altri governi, rappresentati senza vergogna dal simbolo della fiamma nel logo del partito che esprime il presidente del consiglio.
Il professor Luciano Canfora è stato querelato da Giorgia Meloni esattamente per aver posto in rilievo questa comunanza ideologica con un passato totalitario di governi “etici”, che, al di là della parola usata per descriverla, nella sostanza pone esattamente il problema etico che molti italiani e italiane iniziano ad avere con questo governo.
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crazy-so-na-sega · 7 days ago
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"Il potere logora chi non ce l'ha"
1. disse Andreotti riprendendo un aforisma di Charles Maurice de Tayllerand. Mentre, com'è noto, "Sovrano (cioè l'effettivo titolare del potere) è colui che decide sullo stato di eccezione, nel senso che decide che sussiste lo stato di eccezione e, secondariamente, che decide cosa si debba fare per superarlo" (Karl Schmitt, Teologia politica). 2. Sempre Schmitt (ibidem): "lo Stato (oggi, precisamente, l'entità, non statuale ma "sovranazionale", che decide sullo stato di eccezione e come superarlo) precede logicamente e cronologicamente l'ordinamento giuridico, e se il diritto ha bisogno dell'autorità per venire ad esistenza, perché è la decisione dell'autorità che crea il diritto, l'autorità non ha bisogno del diritto per venire ad esistenza, perché l'autorità fonda la propria esistenza in se stessa, nella potenza del potere politico". 2.1. In sostanza: "l'autorità dimostra di non aver bisogno di diritto per creare diritto", cioè il diritto che viene effettivamente applicato è quello del "più forte". 3. Ora cosa sono le regol€ di bilancio dell'eurozona se non uno stato di eccezione a tempo indefinito e "a risoluzione impossibile", poiché esse stesse precludono l'unica soluzione di una crescita adeguata? Cosa sono, tali regol€, se non una pura riaffermazione della propria più forte autorità, in special modo, da quando le si considera implicitamente prevalenti sui principi fondamentali della Costituzione, proprio allorché si nega una gerarchia tra i "valori" della Costituzione, con la giustificazione schmittiana (!) di volerne evitare la (misteriosa)"tirannia"? Cosa altro possono essere, se si dimentica, in ogni ragionamento giuridico, (ma pure economico) che dalla Costituzione soltanto deriva l'adesione e il mantenimento in effetto dei trattati UE? 4. Quale autorità può ormai vantare la Costituzione, se viene "riletta" come una fonte che, di fatto (cioè per pura logica di incontestabile "forza", al di fuori di ogni cosciente richiamo alla gerarchia delle fonti), è abrogabile/disapplicabile ad opera di qualsiasi livello e fonte di diritto UE, in particolare rifiutando di porsi un problema di comprensione sia del paradigma politico-economico ordo-liberale dei trattati, sia del modello socio-economico della Costituzione? 5. E dunque, quale potere, autolegittimantesi sull'autorità effettiva, rimane alle istituzioni nazionali, una volta private della "forza" pre-giuridica costituita dall'agire del Potere Costituente del 1948 (sostituito dall'adesione a dei trattati ratificati con mera legge ordinaria)? 6. Questa realtà sociologica, di puri rapporti di forza, spiega "andreottianamente" (ovvero, a la Tayllerand) il costante e prevedibile logorio cui sono soggette le autorità politiche nazionali. 7. Queste, una volta private del potere di decidere sullo stato di eccezione - ciò che in effetti presuppone l'autorità effettiva, che si manifesta, prima di tutto nel potere di emettere moneta, di decidere sul livello del bilancio statale, di decidere su fini fondamentali del popolo, fondati sull'autorità della Costituzione -, accettano e subiscono, costantemente, lo stato di eccezione dichiarato dalle regole UE (il quale, in pratica, vige dal 1991). 8. Tale stato di eccezione, essenzialmente, è una conseguenza del modo in cui viene considerato, d'autorità (vincolo esterno dei trattati), il debito pubblico nazionale. La sua considerazione secondo un indice numerico del tutto arbitrario, rapportato al PIL annuale, unito, in modo coessenziale, al divieto di garanzia da parte di una banca centrale nazionale, è il fulcro dell'autorità dei trattati. 9. Tale "considerazione" costituisce infatti, in un modo inizialmente e, tutt'ora per lo più, non avvertito dal popolo italiano, il presupposto per un perenne stato di eccezione. E quindi per la ri-dislocazione, al di fuori dalla Nazione e dalle sue istituzioni costituzionali, della titolarità dell'autorità e della sovranità effettive.
-LucianoBarraCaraccio
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oraultima · 1 month ago
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❓ Cosa ne pensi delle novità introdotte dalla Manovra 2025? Credi che queste misure possano davvero migliorare la situazione economica degli italiani?
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disabilicom · 2 years ago
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Continuano freneticamente i lavori del Governo per chiudere e approvare la Manovra di Bilancio per il 2023, che dovrà essere licenziata dal Parlamento entro il 31 dicembre
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