#Legge di Bilancio
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Molinari (Lega): 20 milioni di euro per il nuovo ponte Bormida, un passo decisivo per Alessandria
Approvato un importante finanziamento nella legge di Bilancio: la Lega e l’on. Molinari puntano su un’infrastruttura strategica per il futuro della città.
Approvato un importante finanziamento nella legge di Bilancio: la Lega e l’on. Molinari puntano su un’infrastruttura strategica per il futuro della città. 20 milioni di euro per il nuovo ponte Bormida: una svolta per Alessandria Venerdì pomeriggio la Camera dei Deputati ha approvato un ordine del giorno che stanzia 20 milioni di euro per la realizzazione del nuovo ponte sul fiume Bormida ad…
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La calcolatrice di Valditara e quei conti che non tornano
Dopo Giorgia Meloni anche Giuseppe Valditara sembra avere problemi con i calcoli: gli stipendi della scuola sono i più bassi d'Europa ed hanno un bassissimo potere d'acquisto.
A fine settembre il Ministro dell’Istruzione (e del Merito), Giuseppe Valditara, ha rilasciato una dichiarazione che alcuni hanno sottovalutato, ma di strettissima attualità oggi che si discute la Legge di Bilancio 2025 . Continue reading La calcolatrice di Valditara e quei conti che non tornano
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MANOVRA: LANDINI, CONFERMATE LE RAGIONI DELLO SCIOPERO GENERALE DEL 29 NOVEMBRE
Intranet CONTATTI Home page>Speciali>2024>Legge di Bilancio 2025, Sciopero generale Cgil e Uil >Manovra: Landini, confer… Manovra: Landini, confermate le ragioni dello sciopero generale del 29 novembre 11 novembre 2024 • 17:12 maurizio landiniconfronto con il governolegge di bilancio 2025 I segretari generali di Cgil e Uil, Maurizio Landini e Pierpaolo Bombardieri, al termine dell’incontro…
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"Una straordinaria Giorgia Meloni interviene alla Camera sul Bilancio. Da non perdere!"
correva l'anno...
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🚨In diciannove mesi le dichiarazioni del PdC, dei suoi Ministri, degli esponenti di aree di destra e centro destra, di gruppi di nostalgici con braccio alzato, hanno tessuto il racconto di un paese che non esiste.
📸 Bilancio del governo Meloni:
👉🏻 Sei milioni in povertà assoluta 👉🏻 Lotta ai magistrati 👉🏻 No alle gare d’appalto 👉🏻 Carcere ai giornalisti 👉🏻 Carcere a chi protesta 👉🏻 Duecentomila sbarchi 👉🏻 800 milioni regalati all’Albania 👉🏻 300 milioni regalati alla Tunisia 👉🏻 Pro-Vita nei consultori
✴️ Inoltre, totale disinteresse per sanità, pensioni, scuola, stipendi, asili, ambiente, strade, mezzi pubblici, sicurezza sul lavoro.
✴️ Senza contare la truffa elettorale in piena regola per tutte le promesse non mantenute, come:
▪️Blocco navale ▪️Taglio delle accise ▪️Dicevano che il ponte sullo stretto non stava in piedi e oggi vorrebbero buttare 12 miliardi per un’opera inutile ▪️Erano contro le trivelle e oggi trivellano tutto l’Adriatico. ▪️Volevano abolire la Fornero, l’hanno mantenuta e hanno tagliato sulle pensioni. ▪️Esultavano per aver messo una tassa sulle banche ma se la sono rimangiata subito. ▪️Volevano prorogare il Superbonus fino al 2025, poi l’hanno cancellato. ▪️Volevano difendere la natalità ma hanno aumentato l’IVA su pannolini, latte in polvere e prodotti per l’infanzia. ▪️Dicevano no a nuove tasse e hanno messo 2 miliardi di nuove imposte nell’ultima legge di bilancio.
➕E si potrebbe andare ancora avanti (pos, commissioni bancarie, vitalizi, ecc).
‼️Un governo composto da persone incompetenti oltreché arroganti, che quando parlano fanno gaffe una dopo l’altra (es. Lollobrigida, Santanchè, Salvini, Sangiuliano etc.)
Ivano Panetti
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Legge di Bilancio: Fdl presenta un emendamento che prevede una vera e propria “caccia selvaggia”
Spari nei parchi e nelle aree protette, spari in città, spari a tutti gli animali selvatici a qualunque ora del giorno e della notte, e in qualsiasi periodo dell’anno. È quanto prevede un emendamento alla Legge Bilancio (l’emendamento numero 78.015) presentato da un pool di deputati di Fratelli d’Italia che, evidentemente, con tale iniziativa intendono dare seguito alle promesse di deregulation venatoria fatte durante la campagna elettorale, trasformando l’Italia in una vera polveriera.
Infatti, l’emendamento presentato da Fratelli d’Italia non demolisce soltanto la legge 157/92 sulla tutela della fauna e regolamentazione della caccia ma anche la legge 394/91 sulle aree protette che sarebbero aperte agli spari per compiacere la lobby venatoria e degli armieri. Ma la galleria degli orrori venatori non finisce qui, perché il provvedimento presentato all’attenzione della Commissione Bilancio prevede anche un fantomatico piano “straordinario per la gestione e il contenimento della fauna selvatica” che assesterebbe un colpo mortale al nostro fragile patrimonio di biodiversità. Ed è altresì un gravissimo segnale quello manifestato dalla Commissione Ambiente del Senato che, nell’esprimere il parere sul decreto-legge di riordino dei ministeri, ha approvato una osservazione in cui si chiede di individuare le modalità idonee per trasferire le funzioni statali in materia di fauna dal Ministero dell’ambiente al Ministero dell’agricoltura. Una proposta insensata, mix di incostituzionalità e illogicità, che denota la subordinazione di certa politica alle istanze di lobby venatorie e armieri.
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" «Con la cultura non si mangia» ha dichiarato […] Tremonti il 14 ottobre 2010. Poi, non contento, ha aggiunto: «Di cultura non si vive, vado alla buvette a farmi un panino alla cultura, e comincio dalla Divina Commedia». Che umorista. Che statista. Meno male che c’è gente come lui, che pensa ai sacrosanti danè. E infatti, con assoluta coerenza, Tremonti ha tagliato un miliardo e mezzo di euro alle università e otto miliardi alla scuola di primo e secondo livello, per non parlare del Fus, il Fondo unico per lo spettacolo e altre inutili istituzioni consimili. Meno male. Sennò, signora mia, dove saremmo andati a finire?
In questi ultimi anni, però, l’ex socialista Tremonti non è stato il solo uomo politico a pronunciarsi sui rapporti tra cultura ed economia. Per esempio, l’ex ministro del Lavoro e delle Politiche sociali, Maurizio Sacconi, ha sostenuto che per i laureati non c’è mercato e che la colpa della disoccupazione giovanile è dei genitori che vogliono i figli dottori invece che artigiani. Sapesse, contessa… E il filosofo estetico Stefano Zecchi, in servizio permanente effettivo nel centrodestra, ha chiuso in bellezza, come del resto gli compete per questioni professionali: ha detto che in Italia i laureati sono troppi. Insomma, non c’è dubbio che la destra italiana abbia sposato la cultura della non cultura e (chissà?) magari già immagina un ritorno al tempo dell'imperatore Costantino, quando la mobilità sociale fu bloccata per legge e ai figli era concesso fare solo il lavoro dei padri. (Non lo sapeva, professor Sacconi? Potrebbe essere un’idea…) E la sinistra o come diavolo si chiama adesso? Parole, parole, parole. Non c’è uno dei suoi esponenti che, dal governo o dall'opposizione, non abbia fatto intensi e pomposi proclami sull'importanza della cultura, dell'innovazione, dell'istruzione, della formazione, della ricerca e via di questo passo, ma poi, stringi stringi, non ce n’è stato uno (be’, non esageriamo: magari qualcuno c’è stato…) che non abbia tagliato i fondi alla cultura, all'innovazione, all'istruzione, alla formazione, alla ricerca e via di questo passo. Per esempio, nel programma di governo dell'Unione per il 2006 si diceva: «Il nostro Paese possiede un’inestimabile ricchezza culturale che in una società postindustriale può diventare la fonte primaria di una crescita sociale ed economica diffusa. La cultura è un fattore fondamentale di coesione e di integrazione sociale. Le attività culturali stimolano l’economia e le attività produttive: il loro indotto aumenta gli scambi, il reddito, l’occupazione. Un indotto che, per qualità e dimensioni, non è conseguibile con altre attività: la cultura è una fonte unica e irripetibile di sviluppo economico». Magnifico, no? Poi l’Unione (o come diavolo si chiamava allora) vinse le elezioni e andò al governo. La prima legge finanziaria, quella per il 2007, tagliò di trecento milioni i fondi per le università. Bel colpo. Ci furono minacce di dimissioni del ministro per l’Università e la Ricerca, Fabio Mussi. Ma le minacce non servirono. Tant’è che, nella successiva legge di bilancio, furono sottratti altri trenta milioni dal capitolo università a favore… degli autotrasportatori. E inoltre, come scrivono Francesco Sylos Labini e Stefano Zapperi, nel 2006 con il governo Prodi «c’è stato un calo del trenta per cento circa dei finanziamenti, cosicché il già non generoso sostegno alla ricerca di base è diminuito, da circa centotrenta a poco più di ottanta milioni di euro, proprio nel periodo in cui al governo si è insediato lo schieramento politico che, almeno a parole, ha sempre manifestato un grande interesse per la ricerca». Certo, dopo quanto avevano scritto nel programma, non sarebbe stato chic e «progressista» avere la faccia tosta di dire che bisognava sottrarre risorse alla scuola e all'università, e allora non l’hanno detto. Però l’hanno fatto, eccome. "
Bruno Arpaia e Pietro Greco, La cultura si mangia, Guanda (collana Le Fenici Rosse), 2013¹ [Libro elettronico]
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"La solidità, la credibilità e il coraggio di questo governo hanno consentito di poter far partecipare banche e assicurazioni alla copertura della legge di bilancio. Un grande cambiamento rispetto al passato, quando invece con la legge di bilancio si trovavano le risorse per sostenere banche e assicurazioni, e nessuno invocava la rivolta sociale", è stata la rivendicazione della premier.
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ORA ULTIMA: Manovra da record: stipendi ai ministri e nuove tasse. Chi paga il conto? VISITA IMMEDIATAMENTE IL SITO 👉 ORA ULTIMA 👈 LEGGI SUBITO L'ARTICOLO COMPLETO ➡️ https://www.oraultima.com/manovra-finanziaria-2025/
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Molinari (Lega): 5 milioni di euro per la circonvallazione di Gavi, una promessa mantenuta
Un’opera strategica per lo sviluppo economico e turistico della Val Lemme grazie all’impegno della Lega e dell’on. Riccardo Molinari.
Un’opera strategica per lo sviluppo economico e turistico della Val Lemme grazie all’impegno della Lega e dell’on. Riccardo Molinari. 5 milioni di euro per il futuro di Gavi e della Val Lemme Con l’approvazione alla Camera dell’ordine del giorno della legge di Bilancio, l’on. Riccardo Molinari, capogruppo della Lega, mantiene la sua promessa: 5 milioni di euro (2 nel 2025 e 3 nel 2026)…
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"Il potere logora chi non ce l'ha"
1. disse Andreotti riprendendo un aforisma di Charles Maurice de Tayllerand. Mentre, com'è noto, "Sovrano (cioè l'effettivo titolare del potere) è colui che decide sullo stato di eccezione, nel senso che decide che sussiste lo stato di eccezione e, secondariamente, che decide cosa si debba fare per superarlo" (Karl Schmitt, Teologia politica). 2. Sempre Schmitt (ibidem): "lo Stato (oggi, precisamente, l'entità, non statuale ma "sovranazionale", che decide sullo stato di eccezione e come superarlo) precede logicamente e cronologicamente l'ordinamento giuridico, e se il diritto ha bisogno dell'autorità per venire ad esistenza, perché è la decisione dell'autorità che crea il diritto, l'autorità non ha bisogno del diritto per venire ad esistenza, perché l'autorità fonda la propria esistenza in se stessa, nella potenza del potere politico". 2.1. In sostanza: "l'autorità dimostra di non aver bisogno di diritto per creare diritto", cioè il diritto che viene effettivamente applicato è quello del "più forte". 3. Ora cosa sono le regol€ di bilancio dell'eurozona se non uno stato di eccezione a tempo indefinito e "a risoluzione impossibile", poiché esse stesse precludono l'unica soluzione di una crescita adeguata? Cosa sono, tali regol€, se non una pura riaffermazione della propria più forte autorità, in special modo, da quando le si considera implicitamente prevalenti sui principi fondamentali della Costituzione, proprio allorché si nega una gerarchia tra i "valori" della Costituzione, con la giustificazione schmittiana (!) di volerne evitare la (misteriosa)"tirannia"? Cosa altro possono essere, se si dimentica, in ogni ragionamento giuridico, (ma pure economico) che dalla Costituzione soltanto deriva l'adesione e il mantenimento in effetto dei trattati UE? 4. Quale autorità può ormai vantare la Costituzione, se viene "riletta" come una fonte che, di fatto (cioè per pura logica di incontestabile "forza", al di fuori di ogni cosciente richiamo alla gerarchia delle fonti), è abrogabile/disapplicabile ad opera di qualsiasi livello e fonte di diritto UE, in particolare rifiutando di porsi un problema di comprensione sia del paradigma politico-economico ordo-liberale dei trattati, sia del modello socio-economico della Costituzione? 5. E dunque, quale potere, autolegittimantesi sull'autorità effettiva, rimane alle istituzioni nazionali, una volta private della "forza" pre-giuridica costituita dall'agire del Potere Costituente del 1948 (sostituito dall'adesione a dei trattati ratificati con mera legge ordinaria)? 6. Questa realtà sociologica, di puri rapporti di forza, spiega "andreottianamente" (ovvero, a la Tayllerand) il costante e prevedibile logorio cui sono soggette le autorità politiche nazionali. 7. Queste, una volta private del potere di decidere sullo stato di eccezione - ciò che in effetti presuppone l'autorità effettiva, che si manifesta, prima di tutto nel potere di emettere moneta, di decidere sul livello del bilancio statale, di decidere su fini fondamentali del popolo, fondati sull'autorità della Costituzione -, accettano e subiscono, costantemente, lo stato di eccezione dichiarato dalle regole UE (il quale, in pratica, vige dal 1991). 8. Tale stato di eccezione, essenzialmente, è una conseguenza del modo in cui viene considerato, d'autorità (vincolo esterno dei trattati), il debito pubblico nazionale. La sua considerazione secondo un indice numerico del tutto arbitrario, rapportato al PIL annuale, unito, in modo coessenziale, al divieto di garanzia da parte di una banca centrale nazionale, è il fulcro dell'autorità dei trattati. 9. Tale "considerazione" costituisce infatti, in un modo inizialmente e, tutt'ora per lo più, non avvertito dal popolo italiano, il presupposto per un perenne stato di eccezione. E quindi per la ri-dislocazione, al di fuori dalla Nazione e dalle sue istituzioni costituzionali, della titolarità dell'autorità e della sovranità effettive.
-LucianoBarraCaraccio
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Le ultime ore sono un manifesto di inettitudine politica che va raccontata per filo e per segno. Si parte con le dichiarazioni di Giorgia Meloni a fine G20 in cui trova il tempo di attaccare anche il commissario italiano in Europa Paolo Gentiloni. La colpa, secondo la presidente del Consiglio, sarebbe quella di non avere mai “risposto��� all’accordo trovato dal governo per svendere la compagnia aerea nazionale Ita (vi ricordate? Quella che “non si doveva toccare”, proprio quella) ai tedeschi di Lufthansa.
Meloni contro Gentiloni è in buona compagnia: non ha fatto altro che mettersi in scia con il suo alleato di governo Matteo Salvini che da giorni attacca. “Ogni tanto ho avuto l’impressione di avere un commissario italiano che giocava con la maglia di altre nazionali”, aveva detto il ministro ale Infrastrutture esibendo la solita poca conoscenza delle istituzioni politiche, delle rispettive competenze e della lealtà del proprio ruolo.
Da Bruxelles a stretto giro di posta già ieri è arrivata una prima risposta che diceva più o meno che Meloni e i suoi compagni di governo stavano strillando per la mancata risposta a una domanda che non avevano mai posto. Sulle vicissitudini della compagnia aerea Ita la Commissione europea semplicemente sta ancora aspettando il governo italiano. Una brutta figura, non c’è che dire, a cui si aggiunge il grossolano errore di attaccare Gentiloni senza sapere (o fingendo di non sapere) che non è lui ad avere il ruolo sul tema.
I giornali di destra a voce unita però continuano a sparare. Non stupisce che lo facciano con il tono che pare una voce sola: sono ormai una voce sola che risponde alle dipendenze dell’editore unico Antonio Angelucci. Stupisce però che l’acredine verso il politico del Pd si sia accesa all’improvviso, senza un valido motivo apparente per scatenare così tanta bile. Ieri l’arcano si è svelato.
Sapevano, Giorgia Meloni con Matteo Salvini e tutta la ciurma, che sarebbero arrivati i dati della Commissione europea (leggi servizio a pagina 3). E sono numeri che smentiscono in toto la baldanzosa propaganda di un governo che vorrebbe piegare la realtà alla narrazione, da Caivano all’economia, senza sapere che la realtà prima o poi arriva.
Ecco il punto: le prospettive economiche italiane vengono tagliate per l’anno in corso dello 0,3% fermandosi allo 0,9% e l’Italia è il fanalino di coda nelle previsioni economiche per il 2024. A dirlo è proprio lui, Gentiloni, che di fronte alle telecamere spiega le difficoltà economiche dell’Unione europea e interrompe bruscamente la propaganda di prosperità del governo italiano.
A chiudere una giornata difficile sono arrivati anche i dati dell’Istat che segnano uno 0,7% in meno nella produzione industriale nazionale. I numeri, si sa, non si possono piegare. Tanto che perfino al ministro Adolfo Urso non resta che ammettere che siano “segnali d’allarme, in qualche misura aspettati”.
La trama diventa visibile. Gli attacchi scoordinati al commissario Gentiloni non erano altro che il perpetuarsi della strategia – la solita – di questo governo: additare un nemico per coprire gli errori. La mole di dichiarazioni e di editoriali contro Gentiloni non erano altro che il concime per preparare il proprio elettorato alle pessime notizie che sarebbero uscite dalla sua bocca.
Additare la persona per coprire ciò che comunica è l’anima del populismo. Avere attaccato inutilmente per l’ennesima volta l’Ue per poi ritrovarsi bastonati (con una Legge di Bilancio all’orizzonte sempre più difficile) è lo scotto del governo sovranista. Gentiloni da parte sua non ha risposto “per non fare male all’Italia”. Del resto a fare male ci pensano già quelli che la governano.
G. Cavalli
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Non mi è chiara una cosa: ma l’affido è temporaneo o è un passaggio verso una futura un’adozione definitiva?
In ogni caso… “non sto piangendo… mi è caduta una Lilly nell’occhio” ♥️♥️
Gli affidi non sono temporanei, e non sono un'adozione.
Tradotto: il bimbo conserva i suoi genitori naturali per sempre, che hanno diritto di visite periodiche la cui frequenza la decide il giudice, a meno che (1) i genitori naturali non fanno una cazzata da compromettere la genitorialità (es. crimini gravi), (2) rinunciano spontaneamente al bimbo, e in questi casi si traduce in una adozione.
Nel caso in cui non ci siano stati reati pregressi (es. violenze), i genitori naturali possono riavere il bimbo, ma tramite un processo lunghissimo, che prevede (1) la riabilitazione fisica/psichica, in caso di problemi personali (2) la riabilitazione sociale, che prevede il dimostrare che hai mezzi economici stabili per poter garantire al figlio un determinato tenore di vita, e comunque il giudice fa sempre un bilancio tra il diritto naturale dei genitori a riavere il figlio e le possibilità che la famiglia "ospite" può dare, in soldoni l'interesse del bimbo viene prima di tutto.
Al compimento del 18esimo anno di età cessano tutti i vincoli di legge nelle singole parti, e il "maggiore" fa quello che gli pare.
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EFFETTO SERRA: DUE PIÙ DUE NON FA QUATTRO!
Il pof. Howard Hayden, professore emerito della University of Connecticut, dove ha insegnato per 32 anni e i è occupato “da sempre” anche di sistemi energetici e di clima, campi ove ha ricca pubblicazione scientifica, compresa la newletter mensile The Energy Advocate, stronca il rapporto dell’IPCC, principale organo internazionale sul clima: “Viola le leggi della fisica e, studiando il clima in modo ingenuo, ha creato una macchina multimiliardaria di cui beneficia. Tutto lascia pensare che la famigerata CO2 non c’entra nulla con l’effetto serra, il riscaldamento globale, e le variazioni climatiche.”. Ma, a proposito della climatologia, afferma di “non essere un climatologo” perché “I climatologi fanno previsioni sul clima futuro io invece applico i principi della fisica elementare per analizzare tali previsioni. La domanda che mi interessa è se le previsioni dell’IPCC violino le leggi della fisica.”.
E le violano, come evidenzia il grafico del bilancio termico che divulga, come quelli nelle due figure allegate, che è una schematizzazione degli scambi energetici globali espressi in Watt/m2. Nel grafico, come ho già evidenziato il 15 maggio, il 7 settembre e il 30 ottobre dello scorso anno, “sono indicate cose come quanta energia solare arriva sull’orbita terrestre, quanta viene riflessa dalla superficie del Pianeta, quanta dallo spazio. All’equilibrio, il calore irradiato nello spazio è uguale al colore al calore assorbito dal Sole, un bilancio necessario, altrimenti il pianeta si raffredderebbe o riscalderebbe indefinitivamente. Il grafico dimostra che gli scienziati che lo hanno costruito comprendono la legge di conservazione dell’energia e come calcolare la quantità di energia emessa dalla superficie terrestre. L’Ipcc ha prodotto cinque grafici del bilancio termico dal 1995 fino all’ultimo, nel sesto rapporto del 2021, noto come AR6, e tutti hanno un difetto comune: mancano di un ‘numero’ importante”. Sapete qual’è? Scommetto che non lo immaginate: “l’effetto serra!”. Già: “Il campo di competenza del IPCC è l’effetto serra, ma il numero mancante nei grafici del bilancio termico e quello dell’effetto serra!”. Chissà: forse pensano, come la maggior parte della popolazione, che l’effetto serra sia un fenomeno, non un numero.
Invece “L’effetto serra è una combinazione di molti e complessi fenomeni. Ma per gli scopi che interessano tutti noi, si riduce al fatto che la superficie del nostro pianeta emette radiazione infrarossa, di cui solo una parte va nello spazio. Fin dal primo rapporto l’IPCC ho notato che la radiazione verso lo spazio è solo il 60% di quella emessa dalla superficie, e sono rimasto ossessionato da quella cifra. Ma ora, nel rapporto AR6 l’IPCC si è accorto che l’effetto serra è la quantità netta di radiazione infrarossa assorbita dall’atmosfera, e si ottiene sottraendo la quantità di infrarossi emessi nello spazio esterno dalla quantità di infrarossi emessi dalla superficie terrestre. Ma la cosa non l’ha compresa fino in fondo tant’è che quel numero manca nella tabella di bilancio termico”. E sapete perché è necessario utilizzare una sottrazione invece che una percentuale? Anche in questo caso la risposta è semplice: “I nostri occhi non possono vedere le radiazioni infrarosse, ma se potessimo farlo vedremmo un bellissimo arcobaleno di colori. Ora, dell’arcobaleno di infrarossi che lasciano l’atmosfera verso lo spazio solo alcuni colori sono indeboliti: quelli che la CO2 e gli altri gas serra assorbono, mentre la radiazione degli altri colori passa indisturbata. Dire che la quantità complessiva di infrarossi e solo il 60% di quella emessa dalla superficie può essere corretto, ma ‘è inutile’. È molto più significativo dire che l’atmosfera ha sottratto selettivamente, parte di alcuni ‘colori’ di quell’arcobaleno.”.
“La sottrazione è una applicazione diretta della legge di conservazione dell’energia: le radiazione infrarosse emesse dalla superficie sono uguali al totale netto assorbito dall’atmosfera più il totale netto emesso nello spazio esterno: la legge di conservazione dell’energia è una legge di addizione e sottrazione. Non di moltiplicazione magica come il 60%. Quando c’è un aumento della concentrazione di CO2 nell’atmosfera, aumenta la quantità netta di infrarossi assorbiti di un particolare ‘colore’, che è il colore che assorbe la CO2, ma tutte le radiazioni infrarosse di colore diverso continuano ad attraversare l’atmosfera indipendentemente dalla quantità di CO2 presente. L’effetto serra è quel numero, indichiamolo con la lettera G, uguale alla differenza tra radiazione infrarossa emessa dalla superficie terrestre (B) meno la parte di essa immessa nello spazio (A), e vale G=B-A=160 W/m2 (di cui 30 W/m2 sono dovuti alla CO2 naturale e il resto al bilancio termodinamico del sistema Pianeta-spazio), e questo numero manca in tutti i grafici del bilancio termico che l’lPCC ha pubblicato. Quando la concentrazione di CO2 sarà raddoppiata (forse nel 2100), esso sarà diventato, secondo l’IPCC, G=164 W/m2, o poco meno”, quindi l’effetto serra sarà aumentato di quasi il 2,5%.”.
Il problema, però, non è l’irrilevanza di quella percentuale. Infatti: ”Lo stesso IPCC ci informa che quel valore G=160 consente che la Terra sia più calda di 33 °C. Cioè, senza atmosfera la Terra sarebbe 33 °C più fredda di com’è ora. Perché mai appena 4 W/m2 in più, dovuti alle emissioni antropiche, su 160 W/m2 naturali, dovrebbero determinare un effetto tragico? È qui che casca l’asino!“. Infatti l’IPCC afferma che la temperatura della Terra aumenterebbe di 3,0 °C. Ma se così fosse, nell’equazione G=B-A la quantità di B (cioè la radiazione emessa dalla Terra) aumenterebbe perché aumenta la temperatura, la quantità A (cioè la radiazione immessa nello spazio) diminuirebbe (perché aumenta la CO2), e lo farebbe in modo tale che il nuovo valore di B -A risulterebbe non 164, ma almeno 180. Insomma: secondo l’IPCC, 164=180!”
Ne segue che l’IPCC ha commesso “qualche errore”, poiché “I calcoli non soddisfano la legge di conservazione dell’energia”.
L’IPCC ha cercato di ovviare a questa discrepanza, ma… “sbagliano ancora: si è inventato una sorta di ‘effetto valanga’ in base al quale afferma che più CO2 da combustibili fossili fa aumentare la temperatura la quale, a sua volta, fa aumentare l’emissione di altra CO2 disciolta negli oceani, fa aumentare il vapore acqueo (altro gas serra) in atmosfera e, sciogliendo il permafrost, fa aumentare l’immissione in atmosfera di metano (altro gas serra). Aumenti che, combinati assieme, fanno aumentare più la temperatura che, è a sua volta… etc., etc.”. Questo “effetto valanga” è provocato dall’aumento della temperatura, ma nell’ultimo mezzo milione d’anni la Terra ha subito diverse volte variazioni di temperatura dell’ordine di 10 °C e più senza che alcun effetto valanga si sia mai manifestato.”.
Invece: “Possiamo tranquillamente ipotizzare che la radiazione verso lo spazio rimanga costante senza essere influenzata dalla variazione della concentrazione di CO2. Punto. E che la temperatura della Terra può aumentare se la Terra assorbe più energia solare. E questo può accadere o perché diminuisce l’albedo (potere riflettente di una superficie), o perché aumenta la quantità di luce solare che raggiunge l’orbita. Senonché tutti i modelli dell’IPCC affermano che l’albedo aumenta se aumenta la CO2. Ma, se così fosse, l’unica spiegazione per l’aumento della temperatura sarebbe l’aumento della radiazione che arriva dal Sole all’orbita terrestre. Però l’IPCC si ostina a non voler considerare questa possibilità: studiano il clima in modo ingenuo e hanno creato l’industria multimiliardaria della crisi climatica, della quale traggono benefici”.
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l’anno scorso in questo periodo, se non sbaglio il 25 settembre, il popolo italiano per la stragrande maggioranza ha votato a favore alla maggioranza del centro-destra, dopo un anno, inutile dire, che il bilancio è impietoso, tra le varie politiche scellerate e la povertà è aumentata a dismisura, ma a preoccupare prevalentemente è il fatto che questo governo, questa maggioranza, è da un anno che limita e comprime i diritti dei cittadini, passando dalla più banale, ma manco tanto, censura della RAI, la tv di Stato, alle manganellate dell’altro giorno contro i protestanti, passando per i 40 e passa decreti-legge di cui hanno usufruito in meno di un anno, che mortificano la democraticità di questo paese
ora mi chiedo io ingenuamente, ma se tutti contestano questa coalizione, questa maggioranza, questo governo, l’anno scorso chi li ha votati? sto cazzo? dove stavate l’anno scorso quando si doveva votare? a ripetervi “eh ma tanto uno vale un altro”?
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