#Indagini Giudiziarie
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pier-carlo-universe · 25 days ago
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Rissa al Quartiere Cristo: quattro arresti della Polizia di Alessandria. Rissa al Quartiere Cristo: quattro arresti della Polizia di Alessandria
Lo scorso 15 ottobre, intorno alle 22:00, la Polizia di Stato di Alessandria è intervenuta per una violenta rissa scoppiata presso un esercizio commerciale di kebab situato in Via Carlo Alberto, nel quartiere Cristo.
Lo scorso 15 ottobre, intorno alle 22:00, la Polizia di Stato di Alessandria è intervenuta per una violenta rissa scoppiata presso un esercizio commerciale di kebab situato in Via Carlo Alberto, nel quartiere Cristo. L’intervento ha portato all’arresto di quattro soggetti e alla denuncia in stato di libertà di un quinto partecipante. La dinamica della rissa e l’intervento delle Forze…
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curiositasmundi · 1 year ago
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[...] «Meloni ha sempre proclamato fedeltà a Pino Rauti, fondatore di Ordine Nuovo, dalle cui fila sono usciti gli stragisti degli Anni 70. Ha partecipato a una manifestazione con Ciavardini e criticato la sentenza di condanna sulla strage di Bologna. Il deputato Mollicone ha ricordato in Parlamento il depistatore generale Maletti, definendolo “uomo di Stato”. Ciavardini è uscito dal carcere grazie a Claudio Barbaro, attuale sottosegretario, e a sua volta ha fatto uscire dal carcere Cavallini». Ha senso sollevare una questione fascista sulla commissione antimafia? «Dopo il fascismo c’è il neofascismo: implicato nella stagione delle stragi con ampie coperture istituzionali, ora è penetrato nello Stato, presidia la tolda di comando. È una lunga marcia. Prima per sovvertire la Costituzione, oggi per svuotarla». In che modo, visto che parliamo di una commissione di inchiesta? «L’elezione della Colosimo interviene in un momento particolare. La Corte di Bologna ha appena condannato Bellini, neofascista di Avanguardia Nazionale, che nel 1992 era in contatto con gli esecutori della strage di Capaci e suggerì la strategia di colpire i beni artistici, come fatto nel 1974 da Massimiliano Fachini, leader di Ordine Nuovo a cui apparteneva Pietro Rampulla, artificiere di Capaci. La sentenza di Bologna rivede il delitto Mattarella recuperando la matrice di destra eversiva, come sosteneva Falcone. Stefano Delle Chiaie era a Palermo nel periodo delle stragi. Su questi temi dovrebbe misurarsi la commissione antimafia. Come potrà farlo con questa presidente?». La Colosimo è nata nel 1986. È anagraficamente distante. «Ma è imbevuta di questa solidarietà ideologica. E viene eletta non per un capriccio personale o debito di amicizia della premier, ma con una precisa missione». Quale? «Costruire una contronarrazione revisionista e negazionista: le stragi sono opera solo di Riina, niente c’entrano massoneria, servizi segreti, neofascisti. Al massimo qualche imprenditore del Nord dagli affari sporchi». Ci saranno conseguenze sulle indagini giudiziarie? «Devastanti. Immaginiamo come questa notizia sarà letta da personaggi come Graviano, al 41 bis, o Bellini, che attende il processo di appello per la strage di Bologna». Come? «Questa è gente che conosce i codici del potere meglio di me e lei. Il messaggio è chiaro: sul patto di fedeltà al fondatore di Ordine Nuovo si fonda il controllo di un’istituzione delicatissima. Crede che questo possa incoraggiare collaborazioni?». Meloni e Colosimo hanno un’amicizia antica. «Per una statista, di fronte a una questione istituzionale l’amicizia recede. A meno che non sia lo schermo di una visione strategica, la rilegittimazione del neofascismo. Questa elezione ne è una tappa fondamentale. C’è un filo nero che si dipana». Avevate provato a evitare questo esito? «Avevamo detto: indicate un altro nome, lo votiamo anche noi. Invece la Meloni ha insistito, pur sapendo che noi saremmo usciti dall’aula, una cosa mai successa. Una linea Maginot di decenza». [...]
Da: Scarpinato- “Un filo nero da Rauti a Meloni i neofascisti dietro le stragi”
La Stampa
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scienza-magia · 1 year ago
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L'intelligenza artificiale nei Tribunali Italiani
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L’intelligenza artificiale non può decidere al posto di giudici e avvocati. La ricerca di dati e la redazione di testi potranno essere sostituite, ma nel breve periodo molte funzioni decisionali resteranno nell'ambito umano. Sentenze di pura fantasia allegate agli atti, applicazioni di intelligenza artificiale che decidono al posto del giudice, indagini tributarie condotte da sistemi di IA: non è fantascienza, ma invece tutto questo è già attualità. ChatGPT, che è solo una delle applicazioni di intelligenza artificiale, ma al momento la più famosa, almeno per il grande pubblico, è recentemente divenuta protagonista anche nell’ambito giudiziario. Ha, infatti, creato sentenze inesistenti a sostegno dell’atto che ha scritto per gli avvocati che avevano utilizzato il sistema di intelligenza artificiale, condannati per questo al pagamento di una sanzione di 5.000 dollari, nonché a inviare una lettera ai giudici ai quali avevano falsamente attribuito le decisioni per informarli di quanto accaduto. Ha diffamato più di una persona, inventando prove documentali ad hoc, tanto che Open AI, la società che la produce, è stata citata in giudizio. E anche per queste ragioni, l’utilizzo di ChatGPT è stato vietato in alcuni grandi studi legali. Ora si discute anche dell’uso dell’intelligenza artificiale, che ovviamente non coincide con l’uso di ChatGPT, per decidere le sorti di un processo. Se ne è parlato, in particolare, con riguardo ad un’iniziativa dell’Estonia di gestione dei procedimenti giudiziari con l’ausilio dell’intelligenza artificiale, per cause civili di valore fino a 7.000 euro, e comunque con la possibilità di un intervento umano. In questi giorni l’Ordine degli Avvocati della Florida ha pubblicato una Advisory Opinion sull’uso dell’IA da parte degli avvocati, che prevede, fra l’altro la richiesta di consenso al cliente per l’utilizzo dell’IA e la possibilità di riduzione dell’onorario quando questi sistemi vengono utilizzati. Alcuni Tribunali statunitensi hanno previsto l’obbligo di disclosure nel caso in cui gli avvocati si avvalgano dell’IA, anche a tutela delle informazioni riservate e proprietarie di cui si tratti nella controversia. Recentemente, nel nostro Paese, la legge delega n. 111/2023 ne prevede espressamente l’utilizzo al fine di prevenire, contrastare e ridurre l’evasione e l’elusione fiscale. L’intelligenza artificiale sostituirà il giudice e l’avvocato?
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Per rispondere bisogna prima esaminare in che cosa consiste il lavoro che si svolge in uno studio legale e in un tribunale. Si possono individuare almeno quattro tipologie di attività: ricerca, interpretazione, redazione degli atti, decisione. C’è infatti una parte del lavoro che consiste nella ricerca della normativa rilevante e dei precedenti giudiziari. Dunque, una parte del lavoro del giurista consiste nell’attività di ricerca delle norme e delle decisioni rilevanti e questa può essere certamente affidata a sistemi automatizzati. E quindi bisogna ribadire che non tutti i sistemi digitali sono intelligenza artificiale. Infatti, la ricerca giuridica su banche dati si svolge ormai da tempo. Ma la differenza è che i sistemi di intelligenza artificiale possono andare oltre e non limitarsi a una ricerca sui termini introdotti anche con l’aiuto di operatori booleani. Possono, per esempio, dal contesto desumere altri termini rilevanti, anche se non direttamente utilizzati, ed effettuare una ricerca su quelli. Possono, ancora, classificare le decisioni rintracciate in favorevoli e contrarie, ai fini della disputa in corso. Dunque in questa attività “clerical”, c’è ampio spazio per i sistemi di intelligenza artificiale, che si potranno aggiungere a quelli digitali. Tuttavia, talora l’attività di ricerca del giurista si estende anche oltre il confine che può essere stato predefinito. C’è spesso un salto creativo, un’associazione non prevista, in cui si esprime la creatività del giurista. I revirement giurisprudenziali sono frutto di una nuova interpretazione delle norme che rispecchia l’evoluzione della società: dall’interpretazione evolutiva intervenuta dall’entrata in vigore del codice civile ad oggi delle norme sulla responsabilità civile, che è tutta da attribuire alla giurisprudenza, alle disposizioni che riguardano l’etica che riflettono necessariamente i cambiamenti del costume: dal concetto di pudore all’idea di famiglia, solo per fare alcuni esempi. L’interpretazione evolutiva, essenza del lavoro del giurista, oggi non appartiene ai sistemi di IA. Essi imparano dal passato che tendono a riprodurre, come è accaduto nei casi che negli Stati Uniti hanno penalizzato l’accesso alla libertà condizionata per le persone di colore, riproducendo dei bias. Dunque, nell’attività di interpretazione innovativa, al momento non c’è spazio per i sistemi di intelligenza artificiale. Ancora, i sistemi di intelligenza artificiale che hanno ad oggetto il linguaggio, sono certamente in grado di scrivere atti: siano essi dell’avvocato o del giudice. Dunque, ricorsi, per esempio, o memorie, come pure sentenze. C’è poi una vasta attività che consiste nella redazione di verbali di riunione e traduzioni, che pure può essere senz’altro svolta dai sistemi IA, con delle funzionalità in più rispetto a quelli digitali finora utilizzati. Tuttavia, in questa fase di rodaggio dei sistemi, l’intervento umano di supervisione e controllo è necessario, per non incorrere in quei problemi cui si accennava all’inizio dell’articolo, e magari essere citati in giudizio per i danni cagionati dall’IA. Lo hanno espressamente affermato anche alcune Corti statunitensi, che ritengono comunque l’avvocato responsabile. Dunque certamente c’è spazio per l’utilizzo dei sistemi di intelligenza artificiale nella ricerca e nella redazione di atti, con i limiti che si sono indicati. Ma la vera domanda è: può il sistema di IA decidere al posto dell’avvocato o del giudice? L’avvocato, infatti, decide sulla strategia da utilizzare e spesso riveste anche un ruolo importante di consulente del cliente. Il sistema di IA può raccogliere i pro e i contro di una certa strategia, accompagnandoli dall’indicazione delle percentuali di successo, e poi sottoporli all’avvocato che considererà anche altri elementi di contesto. Il sistema di IA può anche prospettare la decisione giudiziaria, al posto o in assistenza al giudice, secondo i pattern che ha individuato. Le sentenze devono essere motivate e le decisioni devono essere spiegabili e, di conseguenza, impugnabili. Dunque l’explanaibility è un requisito essenziale e oggi non è di tutti i sistemi di IA. Nel caso specifico della decisione giudiziaria, come si legge nei considerando della proposta di AI ACT, «l’utilizzo di strumenti di intelligenza artificiale può fornire sostegno, ma non dovrebbe sostituire il potere decisionale dei giudici o l’indipendenza del potere giudiziario, in quanto il processo decisionale finale deve rimanere un’attività e una decisione a guida umana». L’intelligenza artificiale sostituirà dunque il giudice e l’avvocato? Al momento si può concludere così: alcune funzioni, quali ricerca e redazione, potranno essere sostituite. Ma quanto meno nel breve periodo gran parte delle funzioni decisionali e l’attività più creativa rimarranno nell’ambito umano. Read the full article
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vividiste · 2 years ago
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6 gennaio 1980, ucciso a Palermo in viale Libertà il presidente della regione Siciliana Piersanti Mattarella. Appena entrato in auto insieme con la moglie, coi due figli e con la suocera per andare a messa, un killer si avvicinò al suo finestrino e lo uccise a colpi di pistola. Il vice presidente, il socialista Gaetano Giuliano, guidò la giunta regionale fino al termine della legislatura cinque mesi dopo. Nel luogo dove è avvenuto l'omicidio, in Via della Libertà tra il numero civico 135 e il 137, è stata posta una targa in suo ricordo. Le indagini giudiziarie procedettero con difficoltà e lentezza, anche se una chiara linea interpretativa del delitto si rileva negli atti giudiziari che portarono la Procura di Palermo a quella corposa requisitoria sui "delitti politici" siciliani (le uccisioni di Michele Reina, segretario provinciale della Democrazia Cristiana, dello stesso Mattarella, di Pio La Torre e del suo autista Rosario Di Salvo) che, depositata il 9 marzo 1991, costituì l'ultimo atto investigativo di Giovanni Falcone.
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salvo-love · 1 year ago
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Il #Conte #Giuseppe detto anche il #Marchese del #Grillo e i suoi #disastri annunciati e perpetrati insieme all'ex art. 31 ora #PD e domani chissà #Roberto #Speranza {( i due change flags, ossia cambio bandiera, ossia camaleonti poltronari, ovvero io vado dove tira il vento, infine dico e faccio tutto e il contrario di tutto )} invocano a gran voce le dimissioni di Ministri e Sottosegretari dell'attuale governo di centrodestra, indagati ingiustamente e senza alcuna prova e per fatti inesistenti ed inventati e poi tremano e blaterano gridando allo scandalo, se viene aperta una commissione parlamentare di inchiesta sul loro operato nel governo giallo rosso o meglio giallo fucsia, spesso oscuro, molto poco legale e per niente giustificabile o perlomeno con molte cose, lacune e decisioni che meritano di gran lunga l'attenzione approfondita e l'indagine accurata della magistratura. 🤔🤔⁉️❓Due personaggi o personalità di alto profilo istituzionale e di alta e sperimentata coerenza e garanzia di giustizia 🤔🤔❓⁉️❗❓☹️🤬👎👎👎🤬☹️ Come la #EllySchlein e il suo #PD predicano bene e razzolano male, molto male e soprattutto a senso unico quando come sempre attuano due pesi e due misure ❗❗👎👎👎❗ Praticamente i cosiddetti e sedicenti politically correct che nella realtà sono sempre i politicamente scorretti, ssscorretti ❗❗👎👎👎 Meditiamo tutti sulla pochezza e bassezza politica di questi personaggi 😭☹️☹️🤬🤬👎👎👎❗❗❓❗❗❓❗
Mentre Magistratura Democratica ( corrente di magistrati filo e pro PD e sinistre varie ), invece di occuparsi dei compiti istituzionali dei magistrati e di diminuire il più possibile l'arretrato sempre più crescente di cause e contenziosi giudiziari penali e civili, ricomincia a pieno ritmo e incostituzionalmente a FARE POLITICA per screditare, delegittimare e danneggiare politicamente il governo di centrodestra, con l'apertura di fascicoli di indagini su presunte, inventate ad hoc ed inesistenti irregolarità ed anomalie nei confronti della ministra del Turismo Santanchè e del sottosegretario alla Giustizia Andrea Delmastro Delle Vedove, dicevamo mentre la Magistratura DEM, che guarda caso 🤔 NON🤔 vuole la riforma della Giustizia del ministro Nordio, per risollevare le sorti del PD e sinistre varie battute e sconfitte ad ogni elezione politica ed amministrativa, scende in campo politicamente a loro fianco e fa politica invece di occuparsi di ciò che le compete costituzionalmente; SI APRE uno scossone giudiziario e bioetico a Milano, dove la procura ha deciso di aprire un fascicolo su «Wish for a baby». La «fiera dell'utero in affitto», iniziativa che si è svolta nel capoluogo lombardo dal 20 al 21 maggio scorso, diviene così oggetto di attenzione per gli inquirenti. Un intervento era atteso da tempo. La mossa decisiva l'avrebbe fatta Guido Bertolaso, oggi assessore al Welfare in Lombardia, attraverso un esposto. Ma sono state tante le iniziative volte a fare chiarezza sulla manifestazione, tra cui un'interrogazione parlamentare firmata dal senatore di Fi Maurizio Gasparri. La notizia dell'apertura del fascicolo è stata accolta con favore dalle forze di centrodestra (e non solo). Le stesse che avevano protestato per l'organizzazione stessa della kermesse. «Sia che abbiate appena iniziato il vostro viaggio verso il diventare genitore, sia che sentiate di avere utilizzato ogni possibilità. >>
Inoltre giudicate e commentate i due seguenti campioni di: change flags, ossia cambio bandiera, camaleonti politici, poltronari e contraddittori di se stessi (dico tutto e il contrario di tutto ) #GiuseppeConte e #RobertoSperanza = #incoerenza senza #vergogna perché chiedono le dimissioni di altri ⬆️⬆️ senza guardarsi allo specchio !!🤔🤔☹️🤬😭☹️🤬👎👎👇🤔⁉️ 7 luglio 2023
Con il via libera di ieri alla Camera la commissione d’inchiesta sul Covid è realtà. Per Giuseppe Conte è un «plotone d’esecuzione» per colpire lui e Roberto Speranza. L’ex ministro della Salute, recentemente ritornato nell’ovile del Pd, parla di uno strumento «diabolico» contro gli avversari politici. Poi l’ordine di scuderia ai deputati di Pd e M5S: non votate, tutti fuori dall’Aula. Non è la prima volta che accade, la strategia «aventiniana» è ormai una prassi: quando non gradiscono se ne vanno. I due principali partiti d’opposizione non accettano un’inchiesta che intende valutare il loro operato quando si trovavano al governo. Allo stesso tempo, però, chiedono ad una ministra (Daniela Santanchè) di dimettersi perché è indagata, alla faccia della presunzione d’innocenza. Insomma, come al solito, due pesi e due misure. La ciliegina sulla torta della giornata di ieri è il presunto gesto intimidatorio di Toni Ricciardi (Pd) a Giovanni Donzelli (FdI). È quest’ultimo a denunciarlo: «Mi ha fatto il segno "ti aspetto fuori", come fossimo in un’osteria, va sanzionato». Fabio Rampelli, che presiede l’Aula, invita Ricciardi a scusarsi, e non ricevendo risposta, assicura: «Andremo a verificare i filmati».
https://www.ilgiornale.it/news/politica/procura-adesso-indaga-su-wish-baby-e-centrodes
https://www.iltempo.it/politica/2023/07/07/news/giuseppe-conte-roberto-speranza-covid-commissione-inchiesta-vendetta-36310515/
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viunews · 27 days ago
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Truffa sui fondi europei, sequestri milionari e indagini in corso
L'inchiesta ha condotto al sequestro di oltre nove milioni di euro e all'emissione di cinque misure interdittive. Tra le persone coinvolte figura l'ex senatore...
Un’importante operazione contro la corruzione e la frode ai danni dei fondi europei è stata portata avanti dalle autorità giudiziarie italiane, coordinate dalla Procura Europea e dalla Procura di Marsala. L’inchiesta ha condotto al sequestro di oltre nove milioni di euro e all’emissione di cinque misure interdittive. Tra le persone coinvolte figura l’ex senatore Antonio Papania, il quale, insieme…
#E1
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giancarlonicoli · 3 months ago
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28 ago 2024 19:52
"EMANUELA VENNE UCCISA SUBITO" - ILARIO MARTELLA, MAGISTRATO CHE SI OCCUPÒ DELL'ATTENTATO A WOJTYLA E PER PRIMO INDAGÒ SULLA SCOMPARSA DELLA ORLANDI, TIRA IN BALLO LA PISTA DELLA DDR: "IL RAPIMENTO FU UN'OPERAZIONE DI DEPISTAGGIO DELLA STASI" - PER MARTELLA FU UN'ARMA DI DISTRAZIONE DI MASSA: "UNA RAFFINATA OPERAZIONE PER NASCONDERE LE RESPONSABILITÀ SOVIETICHE E BULGARE NEL TENTATIVO DI UCCIDERE IL PONTEFICE..." -
Estratto dell’articolo di Ferruccio Pinotti per www.corriere.it
Esce venerdì il libro del magistrato Ilario Martella Emanuela Orlandi, un intrigo internazionale. La verità che nessuno ha ancora raccontato sul mistero più oscuro della storia italiana, edito da Ponte alle Grazie. Ilario Martella, incaricato all’epoca di indagare sull’attentato a papa Giovanni Paolo II del 1981 e, in prima battuta, sulle sparizioni di Emanuela e Mirella Gregori del 1983, a suo dire inequivocabilmente legate ai fatti di piazza San Pietro, si propone oggi di ripercorrere la vicenda dal principio. 
Martella decostruisce e critica tutte le false piste spuntate in epoche più recenti, giungendo all’unica soluzione per lui possibile: i due casi fanno parte di un unico disegno criminale, di una gigantesca e articolata operazione di depistaggio e di «distrazione di massa» compiuta da uno dei servizi segreti più efficienti e famigerati della Guerra fredda: la Stasi tedesca.
Armato di una ricca documentazione, divenuta lentamente accessibile solo dopo la caduta della cortina di ferro, l'ex magistrato, classe '34, ricostruisce i dettagli di un’operazione spionistica di alto livello, nata per sviare l’attenzione pubblica dalle indagini che, partendo dall’attentato al papa, avevano aperto la celebre «pista bulgara». 
Lo stesso Giovanni Paolo II, in visita alla famiglia Orlandi, definì il rapimento di Emanuela «un intrigo internazionale»: dopo quarant’anni, questo libro finalmente ricostruisce il perché di quella frase. […]
Giudice Martella, l'analisi delle carte giudiziarie e dei documenti segreti della Stasi l'ha convinta del collegamento tra i rapimenti Gregori e Orlandi e l'attentato al Papa, configurando un'azione della Stasi stessa per venire incontro alla preoccupazione dei bulgari e dei sovietici che si scoprisse il loro desiderio di abbattere il Papa che stava distruggendo il comunismo e che avrebbe abbattuto il Muro di Berlino?
«Esiste un'assoluta interdipendenza tra l'attentato del maggio 1981 a Giovanni Paolo II e il rapimento delle due ragazze. Entrambi vengono posti in essere tra il maggio il giugno 1983, ovvero nel momento in cui io come giudice istruttore stavo cercando di portare alla condanna non del solo Alì Agca, il turco dei Lupi Grigi, ma anche i suoi complici bulgari, esponendo le gravi responsabilità dei bulgari Sergej Antonov - formalmente rappresentante della Balkan Air a Roma, in realtà alto ufficiale dei Servizi bulgari - di Bekir Celenk, Todor Ajvazov e altri.
Il 28 novembre 1982 l'arresto di Antonov provoca una reazione importante nei Servizi bulgari. Ne nasce un "accordo" ultra segreto, che ricostruisco nel mio libro sulla base di documenti, tra il capo dei Servizi Bulgari nonché ministro dell’Interno Dimitar Stojanov e il capo della stasi Erich Mielke, a sua volta referente della famosa superspia e agente "doppio" Markus Wolf (creatore dell'Hauptverwaltung Aufklärung o HVA, per le attività di spionaggio e di intelligence al di fuori del Paese, ndr), per creare un'operazione di depistaggio e di "distrazione di massa tramite" il doppio rapimento Gregori-Orlandi.
C'era il terrore nei bulgari e nei sovietici che il "generale Antonov" potesse essere condannato e che Bulgaria e Urss fossero formalmente incolpate dell'attentato al Papa, creando una crisi internazionale».
Infatti lei il 30 ottobre 1984 rinviò a giudizio i bulgari Sergej Antonov, Zeljo Vasilev e Todor Ajvazov e i turchi Musa Serdar Celebi (accusato da Agca di essere uno dei mandanti), Omar Bagci (che nascose la pistola utilizzata nell'attentato) e Oral Celik (capo dei Lupi grigi indicato come secondo esecutore): resta convinto di quello schema?
«Sì, anche se poi il solo Agca è stato condannato e gli altri assolti con la vecchia formula dell'insufficienza di prove. Bisogna considerare l'enorme potenza della Stasi in quegli anni, con figure come Markus Wolf di cui per tanti anni non si è nemmeno conosciuto il volto.
La Stasi era l’organizzazione più adatta a gestire l’operazione Gregori-Orlandi, che come disse Wojtyla alla famiglia nel Natale ‘83 era un "intrigo internazionale". Per la Stasi e i Servizi bulgari l'importante era che le responsabilità andassero ai soli Lupi Grigi e indurre poi Agca a ritrattare ciò che rivelò quando collaborò con me, individuando i veri mandanti».
Agca  infatti a un certo punto innesta la retromarcia e afferma di essere un cane sciolto, fingendosi un squilibrato mosso da motivazioni religiose: perché?
«Agca era stato convinto a terminare la sua utile collaborazione con me, per essere liberato in cambio del suo silenzio. Così pian piano inizia a delegittimare se stesso e la mia inchiesta e a presentarsi come uno psicopatico isolato. Con questo cambio di linea, ottiene che il generale Antonov venga assolto, lui resta in carcere fino alla grazia mentre i bulgari e la Stasi ottengono che sia assolto il regista dell'operazione, il generale dei servizi sotto copertura Antonov, come pure gli altri complici dell'attentato. Una condanna di Antonov e dei vari complici bulgari e turchi avrebbe portato guai seri all’intero blocco sovietico. Tanto che io e la mia famiglia fummo minacciati di morte più volte».
[...] Mirella ed Emanuela rientrano in questo complesso quadro?
«Sì, già nel febbraio '83 ci fu la decisione di effettuare un’operazione di distrazione di massa, rapendo le due ragazze al fine di usarle come arma di ricatto per far liberare Agca. Il Papa nel Natale '83 disse infatti agli Orlandi che si trattava di un intrigo internazionale. Oggi il Papa Bergoglio può e deve dire la sua, se condivide la valutazione del suo predecessore o meno».
[...] Che fine hanno fatto Mirella ed Emanuela?
«Mi spiace molto dirlo, ma Orlandi e Gregori sono state uccise, non è mai stata prodotta una prova certa che siano rimaste in vita. Per l'operazione Orlandi poteva essere scelta un’altra ragazza, infatti fu seguita anche Raffaella Gugel, figlia di Angelo, assistente personale di tre Papi»
Attentato e rapimento delle ragazze sono quindi collegati?
«Sì, sono espressione di una grande strategia criminale. Il Papa era centrale nella guerra fredda. Wojtyla fu determinante nell’abbattimento dell’Urss e del Muro di Berlino; così come nella scomparsa della Stasi». [...]
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lamilanomagazine · 5 months ago
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Vibo Valentia, droga, armi, omicidi ed estorsioni: arrestate 14 persone
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Vibo Valentia, droga, armi, omicidi ed estorsioni: arrestate 14 persone Nella mattinata odierna, 21 giugno 2024, i Carabinieri del ROS e del Comando Provinciale di Vibo Valentia con il supporto in fase esecutiva dei militari dei Comandi Provinciali Carabinieri di Reggio Calabria, Pescara, Chieti e Torino, hanno dato esecuzione all’ordinanza di custodia cautelare emessa dal G.I.P. del Tribunale di Catanzaro, su richiesta della Procura della Repubblica - Direzione Distrettuale Antimafia di Catanzaro, nei confronti di 14 indagati, sulla base della ritenuta sussistenza di gravi indizi in ordine ai delitti, rispettivamente ipotizzati nei loro confronti, di associazione di tipo mafioso armata, omicidio plurimo, concorso esterno in associazione mafiosa, e altri gravi reati, aggravati dalle modalità e finalità mafiose, quali estorsione, coltivazione di sostanze stupefacenti, concorrenza illecita, turbata libertà degli incanti, rapina, reati in materia di armi. In particolare, dei 14 indagati, n. 13 sono raggiunti dalla misura di custodia cautelare in carcere e n. 1 è destinatario della misura degli arresti domiciliari. L’indagine, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Catanzaro e condotta dai Carabinieri del ROS e del Comando Provinciale di Vibo Valentia, si è sviluppata mediante attività tecnica, servizi di OCP (L'osservazione controllo pedinamento) per i riscontri “sul campo”, acquisizioni e analisi di dichiarazioni di collaboratori di giustizia, corroborate dai relativi riscontri, e anche con l’attivazione degli strumenti della cooperazione internazionale, tra cui la Squadra Investigativa Comune con le autorità elvetiche, e con il coordinamento di EUROJUST e quello di EUROPOL. Gli elementi indiziari acquisiti hanno consentito di delineare (nella fase delle indagini preliminari che necessita della successiva verifica processuale nel contraddittorio con la difesa) il protrarsi, nonostante precedenti provvedimenti giudiziari, dell’operatività, nell’area delle “Preserre” vibonesi, della cosca di ‘ndrangheta ricompresa nel “locale dell’Ariola”, con proiezioni economico-criminali in Piemonte, Abruzzo, Svizzera e Germania. La gravità indiziaria ha riguardato l’attuale assetto del sodalizio, determinatosi all’esito di un cruento scontro con altro gruppo, nell’alternanza degli equilibri criminali, anche con riti di affiliazione avvenuti durante lo stato di detenzione, dimostrando in tal modo la perseverante capacità di penetrazione della ‘ndrina all’interno degli istituti carcerari. In tale contesto, la gravità indiziaria conseguita, allo stato, sul piano cautelare, attraverso gli articolati e complessi approfondimenti investigativi, ha riguardato anche il triplice omicidio di mafia, commesso il 25 ottobre 2003 a Gerocarne (Vivo valentia) e noto come “Strage dell’Ariola”, inserito all’interno di una lunga faida sanguinosa tra famiglie rivali che si contendevano l’egemonia criminale sul territorio. Nell’ordinanza cautelare, nei confronti degli indagati, attinti dalle misure adottate, è stata ritenuta, allo stato, la gravità indiziaria, tra l’altro, con riferimento, rispettivamente, a plurime condotte illecite di estorsione, coltivazione di sostanze stupefacenti, concorrenza illecita, turbata libertà degli incanti, rapina, reati in materia di armi, aggravati dalle modalità e finalità mafiose. Contestualmente all’esecuzione della ordinanza cautelare, si è dato esecuzione a plurimi decreti di perquisizione nei confronti di ulteriori soggetti per i quali si è ipotizzato il coinvolgimento nelle vicende illecite investigate, alcuni dei quali dimoranti in altre regioni del territorio nazionale (Abruzzo e Piemonte) e taluni anche in Svizzera, procedendosi per questi ad attivare gli strumenti della cooperazione internazionale. Il procedimento per le fattispecie di reato ipotizzate è attualmente nella fase delle indagini preliminari.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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glorioussharkstrawberry · 5 months ago
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alessandrocorbelli · 6 months ago
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IMPORTANTE NOVITÀ: "Richiesta avocazione indagini" @alessandro.corbelli - Digital News 24
(Digital News 24) Il giorno 3 maggio 2024, Alessandro Corbelli, stanco ed amareggiato di assistere impotente alla “negligenza intenzionale” con la quale le autorità giudiziarie competenti e le alte cariche di Stato informate dei fatti, (in primis lo stesso Presidente della Repubblica italiana Mattarella) si ostinano a non procedere con le dovute azioni legali e con le stesse indagini da svolgere…
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nicolacostanzo · 7 months ago
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Un sistema illegale che ha visto il sostegno anche di professionisti...
Dalle indagini dei carabinieri di Paternò, coordinate dal procuratore aggiunto di Catania Ignazio Fonzo e dai sostituti Tiziana Laudani e Alessandra Tasciotti si è scoperto che esisteva un sistema fraudolento nell’ambito delle aste giudiziarie. Già perchè alcuni soggetti hanno potuto contare sull’esistenza di rapporti di conoscenza con alcuni delegati alla vendita e su altri professionisti, gli…
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delectablywaywardbeard-blog · 7 months ago
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Ong, 'Zara et H&M coinvolte nella deforestazione in Brasile'
L’ong britannica Earthside accusa i colossi tessili H&M e Zara di essere “legati” ad attività illegali di deforestazione su larga scala in Brasile, quali esproprio di terre, corruzione e violenza nelle piantagioni di cotone di loro proprietà.     Utilizzando immagini satellitari, decisioni giudiziarie, registri di spedizione dei prodotti e indagini sotto copertura, Earthside ha compilato un…
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alephsblog · 8 months ago
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Non so ci avete capito qualcosa delle spie su cui hanno dettagliato in Parlamento il procuratore nazionale Antimafia, Giovanni Melillo, e il procuratore capo di Perugia, Raffaele Cantone. In due parole, un magistrato e un agente della Finanza sono sospettati di avere scaricato 33 mila file con notizie riservate su indagini penali, situazioni fiscali e patrimoniali, semplici controlli di polizia, per farne chissà che, in parte per girarli ad amici giornalisti, spesso su loro commissione. Tutte notizie vere, dunque, il che solidifica la mia diffidenza per la ricerca della verità. Infatti leggo e sento dire, da chi ci trova poco di strano, “male non fare, paura non avere” e cioè se hai la coscienza a posto, lascia che ti spiino. Sarà, eppure a me viene in mente Amon Göth, il comandante del lager di Schindler’s List, che si fa pulire la vasca da bagno da un ragazzino ebreo e poi cerca la macchiolina da cui trarre il pretesto per sparargli. Il metodo, per fortuna meno cruento, mi pare esattamente quello. Infatti Göth la macchiolina la trova: la macchiolina si trova sempre. Al di là dei risvolti giudiziari, su cui sarebbe ridicolo pronunciarsi, la grande recente passione per la casa di vetro – non soltanto di uomini dello Stato infedeli ma compresi uomini dello Stato fedelissimi, per esempio coi loro trojan che via telefonino ti vedono e ti ascoltano tutto il giorno, anche a telefonino spento – ha l’aria precisamente orwelliana dell’abolizione della libertà in nome dello stato etico. Che, a differenza di quanto pensano le sentinelle della purezza, non è democrazia, bensì il luogo in cui male non fare e paura avere, tanta. (Mattia Feltri)
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m2024a · 9 months ago
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https://notizieoggi2023.blogspot.com/2024/02/separazione-fedez-e-chiara.html Separazione Fedez e Chiara Ferragni, spunta un nuovo retroscena: "Lui voleva cacciare il manager di lei" Senza ombra di dubbio, la coppia Chiara Ferragni-Fedez e la lite in corso per la separazione è ormai al centro dei riflettori e proprio nel numero in edicola del 29 Febbraio del settimanale Oggi vengono riportati gli ultimi retroscena. Stando a ciò che gli amici riportano, il rapper non ha vissuto la situazione in maniera per nulla tranquilla, tanto da essere stato cacciato di casa per aver suggerito di mandare via il manager della moglie. Infatti, la fine della loro storia d'amore è stata tutt'altro che pacifica: un vero caos mediatico, ma ripercorriamo gli eventi più importanti fino ad oggi. Fedez scherza con l’inviato di Pomeriggio Cinque: clima di pace in casa? Chiara Ferragni e Fedez, la lite che ha fatto scoppiare il tutto La crisi tra l'imprenditrice e il rapper non è avvenuta in modo inaspettato ma ci sono stato dei segnali evidenti che la attestano. Tutto sembra iniziare a Dicembre, dopo lo scandalo del Pandoro che ha visto Chiara coinvolta in un vero e proprio caso mediatico. In seguito a questo evento, Fedez avrebbe insistito senza successo sul licenziamento del manager nonchè braccio destro della moglie, anche lui coinvolto nelle indagini. Da allora nulla è stato come prima e si sono susseguite frequenti dispute. Dopodichè Fedez si è rifigiato a Miami con l'assistente Eleonora giustificando agli amici la fuga improvvisa con la necessità di  "prendersi una bocca d'aria". Tra questi eventi c'è la perfetta recitazione di una coppia che ha festeggiato una cena romantica a San Valentino nel ristorante, quando i due già dai due mesi precedenti vivevano separati. Belen e Chiara Ferragni accomunate dallo stesso destino? Lo scambio di like sospetti Divorzio Ferragnez: Fedez sarebbe "sotto un treno" e vorrebbe tornare a casa Secondo una fonte vicina alla coppia, questa sembra essere solo una strategia adottata per distogliere l'attenzione dai problemi giudiziari che la vedono coinvolta. Ma ancora non vi sarebbe la conferma, ciò che sembra chiaro è che l'influencer, indispettita per la poca vicinanza del marito durante il grande caos causato dall'affaire Balocco, alla prima discussione su come muoversi, per esempio licenziando il suo manager, in questa difficile situazione avrebbe cacciato di casa il marito senza giri di parole. Questo, secondo quanto riportato da Oggi, sarebbe dimostrato ad un messaggio del 18 Febbraio in cui Fedez scrive all'amico di essere "sotto un treno" dalla disperazione.
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carmenvicinanza · 10 months ago
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Saydia Gulrukh
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Non scrivo per rendere felici le persone. Se lo fai per questo motivo non stai scrivendo la cosa giusta.
Saydia Gulrukh, giornalista, ricercatrice e blogger femminista bengalese, nota per il coraggio con cui si occupa di diritti negati, sfidando il potere e continuando a denunciare e chiedere un giusto salario e maggiore sicurezza sul lavoro.
Il suo attivismo è iniziato mentre studiava all’Università Jahangirnagar, quando le sue compagne le hanno confidato storie di stupri e abusi. Con 37 giorni di sciopero, ha contribuito a far espellere uno studente che aveva stuprato cento ragazze e aveva addirittura celebrato questo orrendo primato coi suoi amici. 
Dopo la laurea in antropologia ha proseguito i suoi studi alla Simon Frasier University in Canada e conseguito un dottorato di ricerca all’Università di Chapel Hill.
Tornata in Bangladesh, ha iniziato a lavorare per il giornale in lingua inglese NewAge, la sua prima inchiesta è stata la scomparsa di Kalpana Chakma, attivista femminista che ha ricoperto la carica di segretaria organizzativa della Hill Women’s Federation nel 2008. 
Seguendo un progetto fotografico su bambini e bambine operaie, ha iniziato a occuparsi della condizione delle persone che lavorano nell’industria tessile, uno dei pilastri principali dell’economia con l’82% di tutte le esportazioni che vanno a rifornire i principali rivenditori di abbigliamento occidentali. 
Nei suoi reportage ha coperto la morte e gli infortuni sul posto di lavoro e i conseguenti casi giudiziari. È stata minacciata, molestata e aggredita fisicamente durante le proteste che chiedevano giustizia per le vittime di incidenti come l’incendio della fabbrica Tazreen del 2012 che ha ucciso 112 persone e il crollo dell’edificio Savar del 2013, dove ne sono state uccise 1.129. È scesa in piazza e svolto indagini per diversi anni provando a fare chiarezza sulle violazioni dei diritti di operai e operaie, spesso minori sottopagati. Scrive della condizione in cui versano le donne in un blog femminista collettivo.  
Saydia Gulrukh non ha paura delle conseguenze del suo attivismo, convinta che per realizzare un mondo migliore ci sia bisogno del contributo di ogni persona e lei continua, tenace e coraggiosa, a fare la sua parte.
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fminvestigazioniaziendali · 11 months ago
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Videosorveglianza – L’Efficacia delle Registrazioni di Videosorveglianza nell’Anticipo e nell’Identificazione di Furti Commerciali
Nel panorama della sicurezza aziendale, l’implementazione di sistemi di videosorveglianza assume un ruolo centrale nella prevenzione dei furti commerciali. Questo articolo esplorerà l’utilità delle registrazioni di videosorveglianza all’interno di siti commerciali, analizzando come tali sistemi possano essere impiegati per anticipare e identificare efficacemente atti criminali.
1. La Significativa Riduzione dei Rischi:
L’utilizzo di un sistema di vigilanza elettronica costituisce una barriera dissuasiva efficace contro i furti. Le telecamere visibili segnalano la presenza di un sistema di sicurezza avanzato, dissuadendo potenziali malintenzionati dall’effettuare azioni criminali. La sola presenza di queste apparecchiature può ridurre in modo significativo il rischio di intrusioni.
2. La registrazione come elemento chiave:
Le registrazioni di videosorveglianza non sono solo uno strumento di dissuasione, ma un elemento chiave nella risoluzione dei crimini. Le moderne tecnologie di registrazione consentono di catturare dettagli cruciali, fornendo prove tangibili che possono essere utilizzate per indagini e procedimenti giudiziari.
3. Analisi e Riconoscimento Facile:
L’impiego di software avanzato, come il riconoscimento facciale, rende possibile l’analisi efficiente delle registrazioni. Questo non solo semplifica l’identificazione dei sospetti, ma accelera anche il processo investigativo. Consigliamo l’adozione di tecnologie di analisi avanzate per massimizzare l’efficacia delle registrazioni.
4. Integrazione con le Forze dell’Ordine:
Un elemento chiave per il successo di un sistema di monitoraggio video è la sua capacità di integrarsi con le forze dell’ordine. Fornire accesso immediato alle registrazioni e collaborare strettamente con le autorità può aumentare la rapidità e l’efficacia delle indagini.
5. Istruzione e Formazione del Personale:
La corretta gestione dei sistemi di videosorveglianza richiede un personale informato e formato. Investire nelle competenze del personale sulla gestione e l’analisi delle registrazioni può massimizzare l’efficacia del sistema e garantire un utilizzo ottimale delle risorse.
In conclusione, l’implementazione di sistemi di videosorveglianza all’interno di siti commerciali rappresenta un investimento fondamentale per la sicurezza aziendale. La corretta gestione e analisi delle registrazioni non solo aiuta alla prevenzione dei furti ma fornisce anche un efficace strumento investigativo. Adottare le migliori pratiche, integrare tecnologie avanzate e lavorare con le forze dell’ordine sono passi cruciali per massimizzare l’efficacia di tali sistemi e proteggere il patrimonio aziendale.
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