#Elisa Donzelli
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[Pier Paolo Pasolini][Elisa Donzelli]
Quali sono state le persone che hanno ispirato Pier Paolo Pasolini? Scopri i legami profondi che hanno caratterizzato la vita e l'opera di uno dei più grandi intellettuali italiani.
Le relazioni di Pasolini: un viaggio tra amicizie, corrispondenze e incontri Titolo: Pier Paolo Pasolini. Figure, luoghi, dialoghiA cura di: Elisa DonzelliEdito da: MarsilioAnno: 2024Pagine: 200ISBN: 9788829719952 La sinossi di Pier Paolo Pasolini di Elisa Donzelli Qual è il rapporto di Pier Paolo Pasolini con gli altri? E quale, tramite gli altri, ciò che in una voce “singolare” (non singola)…
#2024#Antonio Tricomi#Cristina Benussi#critica letteraria#Dialoghi#Elisa Donzelli#Figure#gay#Giuseppe Garrera#Italia#Jessy Simonini#LGBT#LGBTQ#libri gay#Lisa Gasparotto#luoghi#Marsilio#Massimo Romita#Pier Paolo Pasolini#Proust#Raoul Kirchmayr#Saggi#Saggistica#Silvia De Laude
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risultati del sondaggino "esiste (ancora) una società letteraria in italia?"
[ sondaggio riservato agli ascoltatori e lettori degli interventi linkati qui ] Scarsa affluenza alle urne (8 agosto), ma risultati che francamente non mi aspettavo. Credevo sinceramente che la negazione dell’esistenza di una società letteraria fosse la tendenza maggioritaria, e sbagliavo.
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#Elisa Donzelli#Fahrenheit#Gilda Policastro#italia#letteratura#letteratura italiana#Maurizio Cucchi#poesia#prosa#racconto#Rai RadioTre#romanzo#società letteraria
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Domenico Donzelli per un giorno a casa sua
Il bel Museo della Musica di Bologna è racchiuso nel cinquecentesco, magnifico, Palazzo Sanguinetti, ultima famiglia a cui esso appartenne, a metà di Strada Maggiore. Palazzo Sanguinetti La famiglia Sanguinetti, acquistò questo edificio nel 1870 dal famoso tenore Domenico Donzelli, conteso dai più celebri operisti della prima metà dell’800 quali Rossini, Bellini e Donizetti, e dagli impresari dei…
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#Alma Mater#Angela Lorenzoni#Bologna#Caritea regina di Spagna#Certosa#Certosa di Bologna#Domenico Donzelli#Elisa e Claudio#Fulvio Massa#Gaetano Donizetti#Geltrude Righetti Giorgi#Gioachino Rossini#Il Barbiere di Siviglia#Il bravo#Il viaggio a Reims#Ilenia Nucci#Isabella Colbran#L&039;esule di Roma#Louis Niedermeyer#Marco Cavazza#Museo della Musica#Norma#Palazzo Sanguinetti#Pietro Luchini#Pollione#Rocco D&039;Aurelio#Strada Maggiore#Torvaldo e Dorliska#Ugo Conte di Parigi#Vincenzo Bellini
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Premio Strega Poesia 2023: tra i titoli “Fra le pieghe del rosso” di Marcello Buttazzo
Premio Strega Poesia 2023: tra i titoli “Fra le pieghe del rosso” di Marcello Buttazzo. Presso la sede della Fondazione Bellonci sono stati resi noti, alla presenza del Comitato scientifico, i libri in gara per la prima edizione del Premio Strega Poesia. Per celebrare la Giornata mondiale della Poesia, alla fine dell’annuncio Sergio Rubini ha letto una selezione di versi di autrici e autori del Novecento contemporanei ispirati all’inizio della primavera e alla rima fiore/amore, «la più antica, difficile del mondo» (Umberto Saba). Durante la lettura, l’illustratore Alessandro Sanna ha performato in un live painting. Il Premio Strega Poesia è nato per dare emersione alle diverse latitudini di scrittura poetica, che meritano tutte ascolto e rappresentazione, segnalando la produzione italiana di più alta qualità letteraria e significato nel mondo contemporaneo. La scrittura in versi è in un momento di grande freschezza e fermento come dimostrano alcune recenti raccolte poetiche diventate long-seller, il moltiplicarsi di reading e spettacoli di poetry slam e la nascita e il rinnovamento di collane dedicate. Ecco l’elenco completo Titoli proposti Premio Strega 2023 Concorrono alla prima edizione 135 libri, tutti pubblicati tra gennaio 2022 e febbraio 2023. Alla scadenza del 28 febbraio scorso, gli editori hanno proposto 120 titoli, uno per ogni editore, ai quali si sono aggiunti 15 titoli ulteriori richiesti dal Comitato scientifico, composto da Maria Grazia Calandrone, Andrea Cortellessa, Mario Desiati, Elisa Donzelli, Roberto Galaverni, Valerio Magrelli, Melania Mazzucco, Stefano Petrocchi, Laura Pugno, Antonio Riccardi, Enrico Testa e Gian Mario Villalta. E’ compito ora del Comitato scegliere i cinque libri finalisti, che saranno annunciati il 19 maggio al Salone del libro di Torino. Alla fine del mese di aprile verrà resa nota una prima rosa di titoli che accedono alla selezione della cinquina. Un’ampia giuria composta da personalità della cultura determinerà quindi l’opera vincitrice. Il premio verrà assegnato il prossimo 5 ottobre, a Roma, presso il Tempio di Venere all’interno del Parco archeologico del Colosseo. La cinquina sarà ospite in diverse località italiane particolarmente attive sul territorio nella promozione della lettura. Queste le tappe: 27 maggio, 38° parallelo, Marsala; 3 giugno, Cervo Ti Strega, Cervo; 14 luglio, Museo MAXXI, L’Aquila; 13/17 settembre Pordenonelegge, Pordenone. Fra le pieghe del Rosso di Marcello Buttazzo (I Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donno) – “Questi versi son quelli d’un uomo innamorato che sa che al più gli è dato di guardare la donna di giorno e sognarla di notte, trasformando poi le pulsioni in liriche. Da par suo. Questo nuovo libro (dalla prima all’ultima “tessera”) è, dunque, un unico inno di Marcello all’amore. Al suo amore. All’amore di sempre. All’amore per la poesia. All’amore per la donna. All’ultima donna. (Vito Antonio Conte) “La penna di Buttazzo è loquace nei confronti dell’anima e dei suoi palpiti, passa a setaccio l’effervescenza dei fremiti infiniti che percorrono la schiena dell’autore. L’amore è “l’unico possibile scenario aperto sul sogno”, quell’amore di cui il poeta non si accontenta di viverne le stagioni acerbe ma desidera indagare il rosso, anzi, le pieghe del rosso: “scovare il corso del sangue, l’ardimento temerario, il fermento delle stelle”. (Chiara Evangelista) Aprirsi agli altri, mettersi al servizio dell’Amore, puntare “sull’ essere con e per l’Amore” e non sul “possesso”, come se i nostri oggetti d’amore fossero solo cose: acquistabili, contrattabili; questo deve diventare l’obiettivo del futuro. Abbiamo bisogno, dunque, di una nuova antropologia, la cui origine, per quanto possa apparire melense o romantica, non può essere che l’Amore. Amare il prossimo facendoci noi stessi prossimità, rendendoci persone, esseri umani. Oggi l’Amore nell’era dei social e del post umano, non produce incontro, dialogo, ma una solitudine che genera insicurezza. Gli uomini e le donne nostri contemporanei, che anelano la sicurezza della comunità, della socialità, e una mano su cui poter aggrapparsi nel momento del bisogno, sono gli stessi che hanno un vero e proprio terrore di restare impigliati in relazioni stabili e temono che un legame stretto comporti oneri che non vogliono, non possono e forse né pensano di poter sopportare. Ma l’Amore possiede uno spettro di colori molto vario, che include anche profondità oscure come quelle dell’ossessione e del possesso. Di questo e molto altro si parlerà in questo imperdibile appuntamento che si finalizza alla sensibilizzazione di un argomento tanto attuale quanto delicato dai forti connotati psicologici e introspettivi. Info link I Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donno I quaderni del Bardo Mail [email protected]... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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Il mio lavoro Ritorni è parte di Sciame Project.
Il progetto nasce dall’esposizione annuale d’arte contemporanea Lucisorgenti, iniziativa ideata nel 2008 da Franco Troiani a sostegno dei giovani artisti, la cui X edizione è stata interrotta a causa del terremoto che ha colpito il centro Italia nel 2016.
SciameProject, fondato da Miriam Montani, è una pagina web, una raccolta di pensieri e opere di oltre cento partecipanti tra artisti, curatori, critici, operatori culturali e voci sul territorio.
Impermanenza, Memoria, Abitare, Disabitare, Radicamento, Sradicamento e Motus sono le tematiche affrontate, scandagliate dal terremoto come causa ed effetto. SciameProject si pone come contributo immateriale per far rigermogliare la materia ceduta, in un momento in cui ci troviamo nel punto di scegliere se disabitare la terra o radicarci ancora, con tutte le forze sensibili.
Sciameproject è:
Fabio Giorgi Alberti, Marta Allegri, Francesco Amato, Bruno Amplatz, Marco Andrighetto, Claudia Angrisani, Daniela Ardiri, Alexo Athanasios, Sara Baggini, Giulia Maria Belli, Stefano Baldinelli, Rob Van Den Berg, Elisa Bertaglia, Bianco-Valente, Marta Bichisao, Jaspal Birdi, Sofia Bonato, Federico Borroni, Thomas Braida, Giovanni Sartoti Braido, Gianluca Brando, Annarosa Buttarelli, Alessandra Caccia, Gruppo Cairn, Cristina Calderoni, Riccardo Caldura, Simone Cametti, Chiara Campanile, Tiziano Campi, Lucilla Candeloro, Francesco Capponi, Daniele Capra, Sauro Cardinali, Simone Carraro, Tommaso Ceccanti, Giorgia Cereda, Francesco Ciavaglioli, Adelaide Cioni, Nicola Cisternino, Luca Clabot, Jonathan Colombo, Irene Sofia Comi, Isabel Consigliere, Corale, Cristina Cusani, Gabriella Dalesio, Maria Elisa D’Andrea, Emanuele De Donno, Matilde Di Pietropaolo, Maurizio Donzelli, Simone Doria, Arthur Duff, Léa Dumayet, Chiara Enzo, Tommaso Faraci, Silvia Faresin, Diana Ferrara, Giulia Filippi, Penzo+Fiore, Danilo Fiorucci, Roberta Franchetto, Enej Gala, Benedetta Galli, Elisa Gambino, Maria Luigia Giuffrè, Maddalena Granziera, Aldo Grazzi, Gabriele Grones, Silvia Hell, Interno3, Myriam Laplante, Virginia Di Lazzaro, Iva Lulashi, Annamaria Maccapani, Rita Mandolini, Valerio Magrelli, Fabio Mariani, Luca Marignoni, Nereo Marulli, Alice Mazzarella, Stefania Mazzola, Vittoria Mazzoni, Cecilia Metelli, Leila Mirzakhani, Montanari Testoni Norcia-Cascia, Miriam Montani, Jessica Moroni, Francesca Mussi, Aran Ndimurwanko, Valerio Niccacci, Matteo Nuti, Laura Omacini, Mattia Pajè, Monica Palma, Valeria Palombini, Federica Partinico, Laura P, Ugo Piccioni, Mary Pola, Gianluca Quaglia, Emanuele Resce, Sofia Ricciardi, Paolo Romani, Maria Diletta Rondoni, Marco Rossetti, Antonio Rossi, Elisa Rossi, Marotta & Russo, Giulia Sacchetto, Carlo Sala, Gabriele Salvaterra, Matilde Sambo, Michele Santi, Thomas Scalco, Sa Paradura (fotografie di Massimo Chiappini, testo di Alessia Nicoletti), Sachi Satomi, Carlo Scarpa, Catia Schievano, Alice Schivardi, Davide Serpetti, Nicolò Masiero Sgrinzatto, Hsing-Chun Shih, Davide Silvioli,Thoms Soardi, Meri Tancredi, Sio Takahaschi, Eva Chiara Trevisan, Cristina Treppo, Carmine Tornincasa, Franco Troiani, Sacha Turchi, Matteo Valerio, Silvia Vendramel, Alberto Venturini, Matteo Vettorello, Luigi Viola, Medina Zabo, Andreas Zampella, Vincenzo Zancana, Karin Zrinjski.
In occasione del terzo anniversario del terremoto che ha colpito il centro Italia, il 30 ottobre 2019 SciameProject è ospite al MACRO ASILO per una presentazione e talk con i partecipanti presenti.
Programma della giornata:
10.00 – 10.30: colazione di benvenuto
10.30- 10.50/11.00: introduzione del progetto e degli artisti che prenderanno parola, verrà inoltre annunciato il preludio di un nuovo progetto all’interno di SciameProject (“Sciame Mobile Residence”, ideato insieme a Athanasios Stefano Alexo, Stella Stefani, Karin Zrinjskj, Vincenzo Zancana, Andreas Zampella).
11.00- 13.00 Talk con: Elisa Bertaglia (artista), Jaspal Birdi (artista), Alessandra Caccia (artista), Isabel Consigliere (artista), Cristina Cusani (artista), Emanuele de Donno (curatore, autore, editore Viaindustriae), Giulia Filippi (artista), Maddalena Granziera (artista), Gabriele Grones (artista) Myriam Laplante (artista), Rita Mandolini (artista), Fabio Mariani (artista), Alice Mazzarella (artista), #VittoriaMazzoni (artista), Mary Pola (artista), Francesca Mussi (artista), Matteo Nuti (artista), Gianluca Quaglia (artista), Emanuele Resce (artisti), Davide Serpetti (artista), Comitato Sa Paradura (Cascia), Davide Silvioli (curatore), Franco Troiani (artista), Luigi Viola (artista), Medina Zabo (artista), Vincenzo Zancana (artista).
INFO
Museo Macro Asilo
Via Nizza, Roma
30 ottobre 2019 H 10-13
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“Io voglio ogni cosa”: Monica Vitti nella poesia di Anne Carson
Tra i nomi circolati in bocca come un chewing gum come papabili Nobel per la letteratura, da anni, c’è quello della poetessa canadese Anne Carson. Classe 1950, classicista – ha tradotto l’Agamennone di Eschilo, e poi Sofocle e Euripide – è da anni, appunto – dal 1998, almeno, l’anno in cui pubblica con Knopf il poema Autobiography of Red – tra i poeti più riconosciuti del mondo anglofono. La lista dei premi ottenuti – dal Guggenheim al MacArthur Fellowship, dal T.S. Eliot Prize al Griffin Poetry Prize – fatica a stare nel contegno di un articolo; Harold Bloom l’ha incapsulata da tempo nel suo personale e transnazionale canone contemporaneo. In un tomo assai sfizioso, Poets and Poems (2005), il titanico critico recentemente scomparso inserisce la Carson, commentando alcuni suoi testi, nella sfilza dei poeti prediletti, da Petrarca a Blake, da Shakespeare a John Ashbery. La raccolta, dai chiari intenti canonizzanti, chiude su Geoffrey Hill, Mark Strand, Seamus Heaney e Anne Carson, di gran lunga la più giovane del corteo. In Italia, tuttavia, sostanzialmente, la Carson è una sconosciuta: nel 2000 Bompiani pubblica il suo capolavoro, Autobiografia del Rosso, nella traduzione d’autore di Sergio Claudio Perroni – ma il libro è “attualmente non disponibile”, quindi, ripubblicatelo gente! – mentre dieci anni dopo Donzelli stampa Antropologia dell’acqua, con stuolo di traduttrici, Antonella Anedda, Elisa Biagini, Emmanuela Tandello. Tutto qui. Cerco di stimolare la traduzione proponendo due poemetti, Kant’s Question about Monica Vitti e Ode to the Sublime by Monica Vitti, pubblicati in origine sulla “London Review of Books” e poi confluiti in Decreation (2005). Sostanzialmente, i poemetti sono, in superficie, un’ode a Michelangelo Antonioni e a due film in particolare, L’eclisse (1962; con Alain Delon, scritto da Antonioni con Tonino Guerra, Elio Bartolini e Ottiero Ottieri) e Deserto rosso (1964; con Richard Harris, scritto insieme a Tonino Guerra). In entrambi i film, la figura centrale è Monica Vitti, che assurge, nell’immaginario poetico della Carson alla ‘Cosa in Sé’, elemento filosofico e turbato, solido platonico e concetto kantiano, elegia della contraddizione, elogio della mente sfibrata. In una nota al testo, come chiarimento a un lettore, nel 2002, la Carson spiegò la sua Ode in questi termini: “Nella poesia, Monica Vitti ci offre un resoconto del film Deserto rosso di Antonioni, in cui recita come una incarnazione del ‘sublime’. Mi pare chiaro che per preparare il suo ruolo la Vitti abbia letto Edmund Burke, che descrive il sublime come ‘composto dalla coincidenza di dolore, piacere, grazia, deformità, ciascuno legato all’altro, a tal punto che la mente è incapace a definire se esso sia dolore o piacere o terrore’. Probabilmente, la Vitti ha esaminato anche la discussione di Kant intorno alla ‘cosa in sé’, che esiste soltanto nelle nostre menti, e che vibra tra lussuria e frustrazione, ‘mentre l’immaginazione si protende verso di essa e torna indietro’”. Domandarsi perché la poesia della Carson non ‘penetri’ nel terreno ignifugo e poderosamente grigio dell’editoria italiana è semplice. Da noi, per deformità d’intenti, funziona la poesia di facile presa emotiva, schietta, scarna, spesso elementare, che pone in versi i facili elementi del quotidiano. All’opposto, convince, invece, una poesia di maniera, del tutto mentale – ma priva di pensiero –, ironica, che dà sfizio all’intellettuale. Proprio della poesia anglofona – da Shakespeare in poi – invece – vado per spanne e semplificazioni in questo contesto – è un discorso ampio, che lega il dato ‘profano’, basso, ‘pop’, all’acuto filosofico, allo scatto del pensiero. Ecco, è una poesia che pensa – penso, per dire, a Charles Wright, a Susan Stewart a Jan Zwicky – quella della Carson. Insomma, ecco i testi, che testimoniano l’abbagliante irrequietezza della poesia contemporanea. (d.b.)
**
La domanda di Kant intorno a Monica Vitti
Era nascosto in lei e dava piacere a Kant. L’Eclisse comincia con il vento che soffia tra i capelli di Monica Vitti. Lei è in una stanza.
Kant sperimentò un piacere in parte negativo. Da dove arriva quel vento?
Kant provò piacere in quella che chiamava Cosa in Sé. Lei vaga per la stanza con gli occhi bassi, osservata con intensità da un uomo sulla poltrona.
La Cosa in Sé è inattingibile, insormontabile. Lei tenta di uscire dalla stanza.
La Cosa in Sé non può essere rappresentata. Le tende sono decorate, la stanza è piena di oggetti, le lampade stanno bruciando, qui e là, chi sa che ora può essere, in che notte siamo? I suoi capelli si muovono lentamente.
Tuttavia proprio per il fatto di non poter essere rappresentata, la Cosa in Sé può essere inscritta tra i fenomeni. Solleva un pezzo di carta, lo poggia.
Kant nota un fruscio tra le barriere sensibili. La sua inquietudine la trascina, esonda, va.
Un ventilatore è sul tavolo accanto all’uomo in poltrona. Kant si sentì fragile come un’onda.
Ora può andarsene. La superficie del film si placa. Kant lasciò che la sua anima si espandesse.
Si vergogna un po’, ma è felice di camminare. Felice di affrontare un’alba ancora più difficile.
*
Ode al Sublime di Monica Vitti
Io voglio ogni cosa. Ogni cosa è nudo pensiero che ferisce.
Una sirena nella nebbia che fischia ci fa supporre che la nebbia sia ogni cosa. Uova di quaglia mangiate sulle mani nella nebbia rendono ogni cosa afrodisiaca.
Mio marito scrolla le spalle quando lo dico, mio marito scrolla le spalle per ogni cosa. I laghi dove la sua azienda ha avvelenato ogni cosa sono bellissimi come un Bruegel.
Conservo il mio negozio perché così posso vendere ogni cosa, anche se è vuoto tengo la luce accesa. Ogni cosa può rovesciarsi.
Lo sai che nello spazio più profondo del mare ogni cosa diventa trasparente?, chiede Corrado, l’amico di mio marito e io dico Lo sai quanto ho paura?
Ogni cosa vuole attenzione, il mio collo non è rilassato neanche quando bacio Corrado. Kant dice che ‘ogni cosa’ esiste solo nella nostra mente, condotta da un moto di piacere e
dolore che si getta avanti e indietro quando sono sul letto di Corrado e lotto contro ogni cosa con Corrado che guarda dall’altra parte della stanza e poi viene a letto
e mi monta e questo non fa differenza eccetto il fatto che ora devo combattere contro ogni cosa attraverso Corrado, che ho reso ‘imperterrito’ (così Kant) sul suo letto gelido nel clangore di mezzanotte.
Cosa prenderai?, chiedo a Corrado che parte per la Patagonia e quando dice 2 o 3 valige dico che se dovessi partire porterei con me ogni cosa che vedo.
A questo Corrado non risponde se non che pensa il contrario di ogni cosa che dico. Non è giusto quello che vorrebbe dire mio marito, lo dice su ogni cosa –
soprattutto da quando sono uscita dalla clinica, una clinica per persone che vogliono ogni cosa, ogni cosa che vedo ogni cosa che assaggio ogni cosa che tocco ogni giorno anche i posacenere e
nella clinica domandavo soltanto una cosa Cosa devo farne dei miei occhi?
Anne Carson
L'articolo “Io voglio ogni cosa”: Monica Vitti nella poesia di Anne Carson proviene da Pangea.
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Un giorno senza
domenica 1 Luglio 2018 un progetto di Angelo Ricciardi
Domenica 1 Luglio 2018 sarà Un giorno senza.
Con l’avvento dei social le informazioni sono aumentate in maniere esponenziale, sono vere e false, danno paradossali risultati di dis-informazione e anti- univocità. In giro c’è troppo. Troppe cose. Una tendenza all'eccesso cui il mondo dell’arte non sembra essere immune.
Un giorno senza vuole essere un momento di pausa, un intervallo, una azione tangibile di riflessione: una giornata dedicata all’assenza di opere.
Si asterranno pertanto dal lavoro, gli artisti:
Paolo Aldi, Francesco Aprile, Angelika Arendt, Michele Attianese, Emanuele Benedetti, Paolo Berardinelli, József Bìró, Elisa Bollazzi Microcollection, Alessandra Borsetti Venier, Rolland Caignard, Francesca Capasso, Gabriella Cardazzo, Alberto Casiraghy, Philippe Castellin, Guillaume Charpaud-Helie, Luca Coser, Pablo Echaurren, Rita Degli Esposti, Bruno Di Lecce, Danilo Donzelli, Giuseppina Esposito, Emilio Fantin, Luc Fierens, Franco Fiorillo, Giovanni Fontana, Nicola Frangione, Matteo Fraterno, Licia Galizia, Gianluca Garrapa, John Gian, Kirby Gookin, Coco Gordon, Meri Gorni, Satoshi Hirose, Rosaria Iazzetta, Francesco Impellizzeri, Dino Izzo, Robin Kahn, Kevin Kaplicki, Laure Keyrouz, Adriana Kobor, Roman Korzhov, Nelya Korzhova, Alexandros Kyriakides, Little Shiva, Claudia Mangeli, Umberto Manzo, Diego Marques, David Medalla, Maria Mesch, Sabrina Mezzaqui, Pino Modica, Cristiana Moldi-Ravenna, Angelo Demitri Morandini, Angelo Mosca, Steffen Mueller, Lada Nakonechna, Adam Nankervis, Marcus Neufanger, Giancarlo Norese, Anna Nutini, Claudia Olendrowicz, Thomas Olze, Vito Pace, Bibiana Padilla Maltos, René Pascal, Linda Pelati, Ivan Piano, Antonio Picardi, Stephen Piccolo, Benoit Piret, Hugo Pontes, Angelo Ricciardi, Anton Roca, Mimmo Roselli, Roberto Rossini, Vincenzo Rusciano, Antonio Sassu Gruppo Sinestetico, Christoph Szalay, Wieslaw Szuminski, Nello Teodori, Thierry Tillier, Adriana Torregrossa, Cecil Touchon, Silvia Vendramel, Martial Verdier, Cesare Viel, Ciro Vitale, Elisa Vladilo
Un giorno senza, sarà presentato sabato 29 settembre allo Studio Tommaseo di Trieste alle ore 18.30.
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He took your place from Filippo Chiesa on Vimeo.
Songwriter: Niah Steiner Director/DP: Filippo Chiesa Production: ADCOM Head of Production: Nicholas Ruffilli Music Production: Lorenzo Donzelli (Frame) Social Media Manager: Federico Ferrari Drone Operator: Matteo Mioli BTS: Giordano Leoni Set Photographer: Francesco Grazioli MUA: Elisa Buraia Stylist: Alessandra Mancuso Key Grip: Filippo Lanzi First AC: Jacopo Leoni
Location Rocchetta Mattei
Camera: Panasonic Lumix S1H Lenses: Canon Sumire Prime
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esiste una società letteraria in italia?
[ sondaggio riservato agli ascoltatori e lettori degli interventi linkati qui ]
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#Elisa Donzelli#Fahrenheit#Gilda Policastro#italia#letteratura#letteratura italiana#Maurizio Cucchi#poesia#prosa#racconto#Rai RadioTre#romanzo#società letteraria
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pod al popolo, #15_ poesia riconoscibile, poesia ri-conosciuta, e postpoesia
Su Snaporaz il 20 luglio è comparso questo articolo di Gilda Policastro: “Siamo in troppi a farmi schifo”: i poeti e il loro pubblico https://www.snaporaz.online/siamo-in-troppi-a-farmi-schifo-i-poeti-e-il-loro-pubblico/ Il 3 agosto Fahrenheit (RadioTre) invita lei a parlarne, insieme a Elisa Donzelli e Maurizio Cucchi (il link che segue è già predisposto per far iniziare la trasmissione nel…
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#accademia#Andrea Cortellessa#anni Novanta#anni Ottanta#annotazioni audio#antologia#antologie#audio#avanguardia#Bianca Einaudi#critica letteraria#Crocetti#Crocetti Poesia#Diacritica#distribuzione#distribuzione di poesia#distribuzione generalista#Donzelli#editoria#editoria di poesia#Einaudi#Elisa Donzelli#Enrico Testa#Fahrenheit#gammm#Gian Luca Picconi#Gianluigi Simonetti#Gilda Policastro#Giulio Mozzi#il pubblico della poesia
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"poesia per il pubblico": generazioni e differenze (in poesia, scrittura, politica), a-k
“poesia per il pubblico”: generazioni e differenze (in poesia, scrittura, politica), a-k
Sulla scorta degli interventi di Elisa Donzelli (LPLC, 23 gen. 2022) e di Lorenzo Mari (Argo, 17 feb. 2022) a proposito della generazione dei nati nell’arco di tempo 1968-1980, interventi che considero qui letti e meditati, aggiungo poche brevi riflessioni. Si tratta di appunti verso un possibile saggio, non di osservazioni strutturate: A_ Un numero consistente di autori nati dopo il 1968 non si…
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#1979#1980#6070#Adriano Spatola#Akusma#Alessandro Serpieri#Amelia Rosselli#Andrea Cortellessa#Anedda#Anne Portugal#Anne-Marie Albiach#Anni Zero#Antonio Porta#Argo#assertività#avanguardie#Éric Houser#Babele#Bacchini#Baldus#Balestrini#Ballerini#Bellezza#Bemporad#Benedetti#Bertolucci#Bevilacqua#Bianca Einaudi#Bibhicante#Bompiani
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Un giorno senza domenica 1 Luglio 2018 un progetto di Angelo Ricciardi
Domenica 1 Luglio 2018 sarà Un giorno senza.
Con l’avvento dei social le informazioni sono aumentate in maniere esponenziale, sono vere e false, danno paradossali risultati di dis-informazione e anti- univocità. In giro c’è troppo. Troppe cose. Una tendenza all'eccesso cui il mondo dell’arte non sembra essere immune.
Un giorno senza vuole essere un momento di pausa, un intervallo, una azione tangibile di riflessione: una giornata dedicata all’assenza di opere.
Si asterranno pertanto dal lavoro, gli artisti:
Paolo Aldi, Francesco Aprile, Angelika Arendt, Michele Attianese, Emanuele Benedetti, Paolo Berardinelli, József Bìró, Elisa Bollazzi Microcollection, Alessandra Borsetti Venier, Rolland Caignard, Francesca Capasso, Gabriella Cardazzo, Alberto Casiraghy, Philippe Castellin, Guillaume Charpaud-Helie, Luca Coser, Pablo Echaurren, Rita Degli Esposti, Bruno Di Lecce, Danilo Donzelli, Giuseppina Esposito, Emilio Fantin, Luc Fierens, Franco Fiorillo, Giovanni Fontana, Nicola Frangione, Matteo Fraterno, Licia Galizia, Gianluca Garrapa, John Gian, Kirby Gookin, Coco Gordon, Meri Gorni, Satoshi Hirose, Rosaria Iazzetta, Francesco Impellizzeri, Dino Izzo, Robin Kahn, Kevin Kaplicki, Laure Keyrouz, Adriana Kobor, Roman Korzhov, Nelya Korzhova, Alexandros Kyriakides, Little Shiva, Claudia Mangeli, Umberto Manzo, Diego Marques, David Medalla, Maria Mesch, Sabrina Mezzaqui, Pino Modica, Cristiana Moldi-Ravenna, Angelo Demitri Morandini, Angelo Mosca, Steffen Mueller, Lada Nakonechna, Adam Nankervis, Marcus Neufanger, Giancarlo Norese, Anna Nutini, Claudia Olendrowicz, Thomas Olze, Vito Pace, Bibiana Padilla Maltos, René Pascal, Linda Pelati, Ivan Piano, Antonio Picardi, Stephen Piccolo, Benoit Piret, Hugo Pontes, Angelo Ricciardi, Anton Roca, Mimmo Roselli, Roberto Rossini, Vincenzo Rusciano, Antonio Sassu Gruppo Sinestetico, Christoph Szalay, Wieslaw Szuminski, Nello Teodori, Thierry Tillier, Adriana Torregrossa, Cecil Touchon, Silvia Vendramel, Martial Verdier, Cesare Viel, Ciro Vitale, Elisa Vladilo
Un giorno senza, sarà presentato sabato 29 settembre allo Studio Tommaseo di Trieste alle ore 18.30.
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Domenica 1 Luglio 2018 sarà Un giorno senza.
Con l’avvento dei social le informazioni sono aumentate in maniere esponenziale, sono vere e false, danno paradossali risultati di dis-informazione e anti- univocità. In giro c’è troppo. Troppe cose. Una tendenza all'eccesso cui il mondo dell’arte non sembra essere immune.
Un giorno senza vuole essere un momento di pausa, un intervallo, una azione tangibile di riflessione: una giornata dedicata all’assenza di opere.
Si asterranno pertanto dal lavoro, gli artisti:
Paolo Aldi, Francesco Aprile, Angelika Arendt, Michele Attianese, Emanuele Benedetti, Paolo Berardinelli, József Bìró, Elisa Bollazzi Microcollection, Alessandra Borsetti Venier, Rolland Caignard, Francesca Capasso, Gabriella Cardazzo, Alberto Casiraghy, Philippe Castellin, Guillaume Charpaud-Helie, Luca Coser, Pablo Echaurren, Rita Degli Esposti, Bruno Di Lecce, Danilo Donzelli, Giuseppina Esposito, Emilio Fantin, Luc Fierens, Franco Fiorillo, Giovanni Fontana, Nicola Frangione, Matteo Fraterno, Licia Galizia, Gianluca Garrapa, John Gian, Kirby Gookin, Coco Gordon, Meri Gorni, Satoshi Hirose, Rosaria Iazzetta, Francesco Impellizzeri, Dino Izzo, Robin Kahn, Kevin Kaplicki, Laure Keyrouz, Adriana Kobor, Roman Korzhov, Nelya Korzhova, Alexandros Kyriakides, Little Shiva, Claudia Mangeli, Umberto Manzo, Diego Marques, David Medalla, Maria Mesch, Sabrina Mezzaqui, Pino Modica, Cristiana Moldi-Ravenna, Angelo Demitri Morandini, Angelo Mosca, Steffen Mueller, Lada Nakonechna, Adam Nankervis, Marcus Neufanger, Giancarlo Norese, Anna Nutini, Claudia Olendrowicz, Thomas Olze, Vito Pace, Bibiana Padilla Maltos, René Pascal, Linda Pelati, Ivan Piano, Antonio Picardi, Stephen Piccolo, Benoit Piret, Hugo Pontes, Angelo Ricciardi, Anton Roca, Mimmo Roselli, Roberto Rossini, Vincenzo Rusciano, Antonio Sassu Gruppo Sinestetico, Christoph Szalay, Wieslaw Szuminski, Nello Teodori, Thierry Tillier, Adriana Torregrossa, Cecil Touchon, Silvia Vendramel, Martial Verdier, Cesare Viel, Ciro Vitale, Elisa Vladilo
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