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"Sospeso, degradato e congedato" per aver parlato di mobbing e suicidi, NSC intervista in diretta Chiariglione
Livorno 10 gennaio 2023 Con questo evento on-line organizzato dall’Ufficio di Presidenza del sindacato NSC e fruibile in diretta sulla pagina Facebook del Nuovo Sindacato Carabinieri, il Vice Presidente NSC Costantino Fiori e la Responsabile del Dipartimento di Psicologia Militare di NSC D.ssa Alessandra D’Alessio, ospitano la preziosa testimonianza di quanto psicologicamente e umanamente vissuto…
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(Rivolgendomi direttamente a Pavese:)
《 Sto completando la lettura di Paesi tuoi in un solo giorno, perché è molto coinvolgente.
C'è una povera ragazza uccisa da un fratell(astr)o che già prima l'aveva sverginata: una storia forte, che si mischia agli odori della campagna. C'è il protagonista, ultimo arrivato, che viene dalla civile Torino e si scontra con un ambiente rurale atavico, in apparenza accogliente - ma refrattario nel suo nucleo, composto da persone ignoranti.
La terra e il sangue sono i due elementi simbolici fondanti del mito, che si ritrovano, evidentissimi, in questo racconto.
[...] In una tua lettera dici che, se non avesse agito su di te quel poco di educazione ricevuta, saresti stato un banale "tipo da coltello". 😁
~ ~ ~
Devo ancora terminarlo, me ne restano alcune pagine, e non ho fretta. Ho letto evidenziando le rese narrative più magistrali, perché voglio capire come facevi a raccontare le cose: voglio "smontare la macchina", insomma, non solo leggere la storia per vedere come va a finire. Capisco perché sei ritenuto un autore importante: sei senza dubbio originale e "mimetico", adotti il linguaggio e persino il ritmo dei pensieri del protagonista.
Sai raccontare tanto bene le donne e l'effetto che fanno su un uomo. Infatti la povera ragazza, prima di essere uccisa, stava avendo una delicata e sensuale storia d'amore col protagonista. Ma vincono l'insensatezza e la brutalità del fratell(astr)o "tonto"...
Una lotta tra bestialità e civiltà, tra anarchia morale ed etica ragionata, tra cervello da rettile e cuore umano.
Il cittadino viene messo in mezzo e buggerato dal campagnolo, che non dispone di furbizia, ma del mero istinto dell'animale che si muove nel proprio habitat.
Si vede che avevi un rapporto ambivalente con le donne: un po' ti facevano tenerezza e le volevi coccolare, poi però pensavi a ciò che ti avevano fatto, alle tue difficoltà con loro, e allora ti saliva la rabbia e avresti voluto distruggerle insieme al dolore che ti davano.
È interessante che ti accada di provare "pena" per una ragazza: anche in questo romanzo, come già nel Diavolo sulle colline, il tuo protagonista prova questo sentimento per la ragazza che gli piace, mentre ella, avvicinando la faccia a lui perché la baci, si blocca per qualche istante, e sembra che stia cercando di guardare la propria faccia con lo sguardo di lui, temendo di non essere voluta, e rivelando la propria insicurezza.
~ ~ ~
Ho terminato di leggere nel giro di poche ore il tuo romanzo breve. Dicono che tu sia uno scrittore amato dai giovani, ma io credo che questa storia così forte, pur se il protagonista è un venticinquenne, vada letta da persone adulte ed esperienti. È una storia archetipica, mitica, sulle pulsioni maschili più turpi: violare, possedere gelosamente, uccidere la donna. Il tutto, esasperato dall'ambiente chiuso, ignorante e fatalista della campagna. Sembra una tragedia greca, una tragedia annunciata, un passaggio obbligato del destino (un po' come il tuo suicidio e altri fatti di sangue che tuttogiorno accadono).
Credo che in paradiso non si possano più scrivere opere così truculente. Chissà come ti trovi in ambiente spirituale, senza questa materia ardente da plasmare. Sono preoccupata. 😅
È una bellissima risposta, grazie. 💗 La ricorderò, perché il tuo stato è una delle mie frequenti preoccupazioni.
Ho ammirato molto la precisione e varietà lessicale nel tuo romanzo: io ti abbraccerei infinitamente anche solo per la quantità di parole che conosci e per il gusto con il quale le adoperi. Altro che ufficiale! Non ho mai considerato affascinante la divisa, non m'interessano i gradi e le cariche militari e civili, m'incanta solo la tua umanità, così com'è: gli sforzi che fai per vivere, ciò che ti si agita dentro, la tua cultura, intelligenza, buon gusto; amerei anche la tua depressione, ma amo molto di più non vederti soffrire.
Adesso continuerò a leggere le tue Lettere. Quando incontrerò lettere indirizzate a donne, cercherò di non essere gelosa, pensando che una come me non l'hai incontrata mai, e praticamente con me la tua esperienza di donne riparte da zero. 》
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La Tempesta del Secolo fu ispirata a Stephen King da una foto di un uomo in una cella, suggerendo una natura malvagia; la storia si svolge su Little Tall Island, una comunità isolata nel Maine, dove gli abitanti si conoscono tutti e non ci sono mai stati delitti fino a quel momento. Il racconto esplora il lato oscuro della comunità e le scelte morali sotto pressione, con il personaggio di André Linoge che rappresenta il male.
André Linoge è un misterioso e malvagio straniero che arriva a Little Tall Island durante una tempesta e si rivela capace di manipolare gli abitanti, sfruttando i loro segreti più oscuri. Linoge dice loro "datemi ciò che voglio e me ne andrò", rivelando di desiderare uno dei bambini dell'isola per farne il suo successore; minaccia di uccidere tutti i bambini e indurre un suicidio di massa se non ottiene ciò che vuole.
Il nome Linoge in "La Tempesta del Secolo" è un anagramma di "Legione": si riferisce a un demone descritto nei vangeli; nel nuovo testamento, il demone si identifica dicendo: "Mi chiamo Legione, perché siamo in molti".
Il nome "Legione" ha una lunga storia: principalmente associato alle legioni romane, unità militari fondamentali dell'esercito romano; in latino, "legio" deriva dal verbo "legere", che significa "raccogliere": le legioni erano composte da soldati e costituivano la spina dorsale delle forze armate romane, giocando un ruolo cruciale nelle conquiste e nell'espansione dell'Impero Romano.
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I CONTI DELLA SERVA. Ieri Trump ha fatto sapere di aver avvertito l’Unione che i paesi europei che hanno avanzo attivo nella bilancia dei pagamenti (cioè che esportano in US più di quanto importano) dovranno pareggiare i conti acquistando più petrolio e gas americano, altrimenti “saranno dazi senza fine!”.
Solo nell’automotive, dazi pesanti sarebbero -25.000 posti di lavoro, per lo più tedeschi ed italiani. Vediamo un po’ la faccenda in soldoni.
La bilancia dei pagamenti Italia-US è attiva per 42 MLD €. La nostra bolletta energetica è di 66 MLD €. Dovremmo quindi stornare 2/3 dei nostri acquisti energetici dai ns fornitori abituali (tra cui il 25% dalla Russia) in favore degli americani. Da vedere però le tariffe applicate dagli americani, tra cui l’oneroso trasporto, ma soprattutto il costo dello shale gas che è parecchio fiori mercato rispetto a gas e petrolio afro-arabo-russo.
Se l’eventuale riorientamento delle forniture sarebbe un terremoto geopolitico e delle relazioni internazionali (operazioni Eni in Libia, Nigeria etc.), il costo sarebbe probabilmente un significativo ammanco di bilancio (spesa su Pil), una importazione netta di inflazione ed un aumento dei costi di produzione (per via del costo energetico) con effetti ultimi di aumento generalizzato dei prezzi e diminuzione delle esportazioni. In pratica, il suicidio non assistito dell’economia nazionale.
Forse potremmo mitigare un po’ la faccenda aumentando l’import dagli US di beni non energetici. Ma questo significherebbe infarcirci di roba per noi non immediatamente utile o fuori mercato. Comunque è da vedere se la condizioni le possiamo trattare o le decide Trump e basta.
Poco tempo fa, il nuovo segretario NATO Rutte, ha fatto sapere che il 2% di Pil in spese militari non è più il traguardo da raggiungere, ma il 3% o forse di più. Ieri Financial Times ha detto di saper per certo che Trump chiederà addirittura il 5%! Noi spendiamo circa 32 MLD € cioè il 1,42% del Pil. Arrivare al 3% significa raddoppiare la spesa ovvero altri 32 MLD €, un altro ammanco deciso del bilancio nazionale.
Che ci frega se abbiamo una delle popolazioni più anziane del mondo e medici ed infermieri scappano dai pronto soccorso perché non più in grado di operare umanamente il servizio? Ci faremo ricoverare in fureria.
A questo punto o Bruxelles manda in soffitta tutte le norme che governano le economie dell’area euro (rapporto debiti/Pil) o dovremo andare a tagliare la spesa pubblica (aumentare le tasse per carità, magari ai redditi più alti non se ne parla nemmeno). Il tutto per infarcirci di sistema d’arma per lo più americani. Forse una parte di questi nuovi acquisti potranno scalare i 42 MLD € di disavanzo attivo commerciale.
Trump realizzerebbe così diversi goal.
Il primo sarebbe che i vecchi patti ipotizzati da Obama anni fa quali il TTIP che doveva legare in una matassa commerciale US ed europei, sarebbero superati da questo ordine di importazioni coatte dove il guadagno è tutto da una parte. Pollo al cloro? Oh yes!
Il secondo è che forzando la vendita di energia americana oltre a rinforzare non più il legame ma la dipendenza geopolitica EU-US, beneficerebbe i principali sponsor della sua presidenza che sono -da sempre- i big dell’energia fossile.
Il terzo sarebbe la totale distruzione dell’economia europea a vari livelli, gli europei pagherebbero la svolta multipolare e l’espansione commerciale e produttiva cinese (e non solo) nel mondo che va a detrimento delle posizioni americane.
Infine, quarto, ci ritroveremmo gonfi di armi la cui gran parte è in elettronica ovvero US e quindi saldati una volta di più al polo US che deciderà dove, come e quando mandarci a far guerra di qui e di là secondo proprie intenzioni e benefici.
Tutto ciò verrà gestito dalla signora in immagine, affascinata da Milei e Musk, con i sodali della Lega e di Forza Italia per i quali tasse ai più capienti, politiche redistributive e di spessa sociale sono anatema. Non sono più di destra come molti dicono (categorie superate!), ci assomigliano solo.
Arrivati qui mi verrebbe voglia di intingere il pennino nel veleno e scrivere una notarella sui teorici del sovranismo e del populismo che forse negli ultimi anni non hanno ben capito che in mondo siamo capitati, i “non c’è più destra e sinistra”, quelli che si son bagnati vedendo eletto il "miliardario del popolo" alle ultime elezioni americane, coloro che passano il loro tempo ancora a volgere le loro ossessioni contro il genderismo, il green deal ed altre ininfluenti questioni di ininfluente guerriglia culturale, ma mi asterrò.
Del resto, se costoro non capiscono la lingua che parla la realtà concreta figurati quanto gliene importa di una nota di Fagan.
Auguri a Voi e famiglia!
NOTA. I conti si riferiscono al bilancio statale, cioè all'Italia e quindi "i conti della serva" del titolo, sono i conti dell'Italia. Ogni altra attribuzione dell'epiteto "serva" ad altro soggetto non era nelle intenzioni dell'autore del post. Pierluigi Fagan, Facebook
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“ Nel 1974 fu stimato dagli ufficiali del Governo americano che l'intero arsenale nucleare strategico degli USA era sufficiente a sganciare 36 bombe su ognuna delle 218 città sovietiche con popolazione superiore ai 100.000 abitanti. L'Unione Sovietica aveva 11 armi nucleari per ogni città americana di dimensioni analoghe. Nonostante i calcoli misteriosi di molti strateghi della guerra nucleare, non sono più di cento i bersagli degni di attacco nucleare sia in Russia che negli Stati Uniti, e solo menti malate potrebbero pensare di distruggere altrettante città in uno dei due paesi. Ognuna delle parecchie migliaia di testate nucleari potrebbe cancellare una città molto più a fondo della distruzione subita da Hiroshima e Nagasaki. Per quale scopo, allora, possono servire queste armi? Se lo scopo fosse di assicurarsi un deterrente mutuo, lo si potrebbe ottenere ugualmente con non più di 50-100 missili balistici lanciati da sommergibili per parte. Ma la pazza corsa continua e, continuando la proliferazione verticale, si produrrà necessariamente una proliferazione orizzontale. Una delle ragioni addotte per mantenere un livello così alto ed incosciente di capacità distruttiva è quella della « forza di contrapposizione ». Secondo la teoria della contro-forza le armi nucleari strategiche non dovrebbero essere usate per l'orrendo compito di mettere fuori combattimento città e relative popolazioni, ma contro bersagli militari come silos missilistici, depositi di munizioni e basi nucleari e, a questo scopo, sono necessarie per lo meno due testate per bersaglio. Si deve inoltre tenere di riserva un numero sufficiente di armamenti per un eventuale secondo attacco contro le città del nemico, nel caso egli sferri un attacco contro una base nucleare strategica. Questa giustificazione trascura ad arte che uno scambio nucleare di tale portata avvelenerebbe la maggior parte degli abitanti dell'emisfero nord per la ricaduta radioattiva e forse distruggerebbe gran parte dello strato di ozono dell'atmosfera terrestre, con tutti i pericoli sconosciuti che comporta. Nell'uno e nell'altro caso, che le armi vengano usate contro città o contro bersagli nucleari, un simile scambio costituirebbe una forma di pazzia e di suicidio internazionali. “
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Brano tratto da Nuovo approccio alla limitazione e riduzione delle armi strategiche, saggio di William Epstein raccolto in:
Scienza e disarmo, a cura di Gianni Ferrero, presentazione di Carlo Schaerf, edizioni Dedalo (collana Biblioteca n° 32), Bari, 1980¹; pp. 218-219.
NOTA: il testo raccoglie una scelta dei contributi presentati dai partecipanti al quarto ed al sesto corso dell’ISODARCO (International School on Disarmament and Research on Conflicts), tenuti rispettivamente a Padova nel 1974 e a Nemi nel 1976.
#letture#leggere#saggistica#Scienza#disarmo#ISODARCO#Carlo Schaerf#pacifismo#nonviolenza#antimilitarismo#libri#William Epstein#Padova#armi nucleari#Gianni Ferrero#USA#proliferazione nucleare#non proliferazione#guerra#Hiroshima#olocausto nucleare#Nagasaki#Russia#strategia#ecologia#corsa agli armamenti#Unione Sovietica#URSS#apocalisse#Stati Uniti d'America
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Eyes on the world #212
Ultimo numero di sett...oddio già è finito settembre? 😨
Scherzi a parte, settimana piuttosto intensa soprattutto sul fronte Israele-Libano, mentre per il resto c’è da tenere d’occhio cosa succede in Sudan, in Francia con il nuovo governo e in Svizzera per un caso di suicidio assistito che fa discutere.
Non perdiamo altro tempo 👇
🇮🇱 ISRAELE: SI CONTINUA A COMBATTERE AL CONFINE CON IL LIBANO. OLTRE 700 I MORTI, LA MAGGIOR PARTE CIVILI
1) C’è tanto da dire questa settimana, proviamo a non perdere i pezzi. Cominciamo da sabato scorso, quando l'esercito israeliano ha bombardato una scuola a Gaza, uccidendo 22 palestinesi, tra cui sei donne e tredici bambini, il più piccolo di soli tre mesi. Il ministero della Salute di Gaza ha riferito che la maggior parte delle vittime erano civili, con altre trenta persone ferite e due disperse. Israele ha giustificato l'attacco affermando che la scuola era usata da Hamas come centro di comando militare, accusa negata da Hamas. L'esercito israeliano ha dichiarato di aver preso precauzioni per evitare vittime civili, ma ha accusato Hamas di usare infrastrutture civili per proteggersi. Secondo il giornalista Tareq Abu Azzoum, Israele continua a bombardare il quartiere di Zeitoun e ha colpito sei campi profughi a settembre, uccidendo oltre sessanta persone. Sempre sabato, un attacco israeliano ha ucciso quattro dipendenti del ministero della Salute di Gaza a Rafah, nel sud del territorio, e ne ha feriti altri sei. Israele ha dichiarato di aver distrutto diverse infrastrutture di Hamas nella zona, inclusi tunnel per il contrabbando.
Nel frattempo, dopo il bombardamento israeliano di Beirut, sono ripresi intensi scontri tra l’esercito israeliano e Hezbollah al confine tra Libano e Israele. Tra sabato e domenica, Hezbollah ha lanciato circa 150 missili verso il nord di Israele, provocando danni ma nessuna vittima. Gli attacchi, i più gravi dall’inizio della guerra tra Israele e Hamas, hanno colpito anche Haifa, una delle principali città israeliane. Israele ha risposto distruggendo circa 180 postazioni di Hezbollah nel sud del Libano. Il presidente Netanyahu ha promesso di prendere qualsiasi misura per ristabilire la sicurezza nel nord di Israele. Nel frattempo, le autorità israeliane hanno chiuso lo spazio aereo settentrionale e gli ospedali nella regione hanno iniziato a trasferire i pazienti in rifugi sicuri. Hezbollah ha annunciato la morte di due combattenti, mentre le autorità libanesi hanno riportato tre vittime. Il leader di Hezbollah, Hassan Nasrallah, aveva definito i recenti attacchi israeliani una "dichiarazione di guerra", promettendo una ritorsione.
I bombardamenti sul Libano sono andati avanti anche nei giorni successivi. Secondo il ministero della Salute libanese, gli attacchi hanno causato oltre 700 morti e 2.000 feriti, nel raid più violento dal 2006. Netanyahu ha affermato che Israele è in guerra con Hezbollah, non con il popolo libanese, ma i bombardamenti hanno colpito aree urbane densamente popolate, provocando numerose vittime civili. Israele ha avvertito i civili libanesi di evacuare le aree vicine alle strutture di Hezbollah, e molte persone hanno già abbandonato le loro case. Nel frattempo, il ministero dell'Istruzione libanese ha chiuso alcune scuole, adibendone altre a rifugio per sfollati. I bombardamenti sono parte di una campagna israeliana per mettere in sicurezza il nord del paese. Martedì, Israele ha lanciato un secondo attacco contro il quartiere Dahiya di Beirut, in Libano, mirando a un comandante di Hezbollah, senza però rivelarne l'identità. Parallelamente, Hezbollah ha continuato a lanciare razzi contro Israele, con 100 missili lanciati martedì mattina, la maggior parte intercettati dal sistema di difesa Iron Dome. Intanto, l’aeroporto di Beirut ha visto cancellazioni e variazioni nei voli. Mercoledì gli attacchi che hanno coinvolto un’area sempre più vasta. Israele ha intensificato i bombardamenti, colpendo obiettivi militari di Hezbollah e uccidendo altre 51 persone, mentre Hezbollah ha lanciato un missile verso il sud di Israele, raggiungendo per la prima volta lo spazio aereo sopra Tel Aviv, senza provocare vittime. Il generale israeliano Herzi Halevi ha suggerito una possibile invasione di terra in Libano, mentre l’esercito ha colpito 280 obiettivi di Hezbollah. Hezbollah ha risposto con decine di razzi, molti dei quali intercettati. Giovedì, insieme a nuovi bombardamenti, Israele ha dichiarato di aver ucciso Muhammad Hossein Sarur, comandante dell’unità aerea di Hezbollah, anche se il gruppo non ha ancora confermato la morte. Israele ha poi rifiutato una proposta di cessate il fuoco firmata da diversi paesi, tra cui Stati Uniti e Francia, e Netanyahu ha incaricato l’esercito di continuare l’offensiva.
Ieri pomeriggio, l'esercito israeliano ha bombardato nuovamente Beirut, colpendo il quartiere periferico di Dahieh, roccaforte di Hezbollah. Gli attacchi hanno distrutto quattro edifici e causato numerosi feriti. Israele ha dichiarato di aver mirato al quartier generale del gruppo paramilitare, nascosto sotto edifici residenziali. È stato il quinto giorno consecutivo di bombardamenti contro Hezbollah. Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha parlato all'Assemblea generale delle Nazioni Unite ribadendo la posizione del suo governo sulla guerra in corso nella Striscia di Gaza e sugli attacchi al Libano. Ha dichiarato che Israele continuerà a combattere fino alla "vittoria totale" e ha descritto l'Iran e il gruppo Hezbollah come minacce terroristiche. Netanyahu ha sottolineato che Israele si sta difendendo dagli attacchi di Hamas e ha confermato la prosecuzione degli attacchi contro Hezbollah. Durante il discorso, ha criticato l'Iran per il suo sostegno a questi gruppi e ha presentato Israele come modello di cooperazione economica contrapposto al terrorismo iraniano. Diverse delegazioni hanno lasciato la sala prima del suo intervento, che è stato accolto con applausi e fischi. Netanyahu ha respinto proposte di cessate il fuoco, nonostante le pressioni internazionali, inclusa quella degli Stati Uniti. In serata una possibile svolta. Israele ha dichiarato infatti di aver ucciso il leader di Hezbollah, Hassan Nasrallah, durante un attacco aereo su un edificio nella periferia sud di Beirut, ma la notizia non è stata confermata dal gruppo. Da ieri sera, Israele sta bombardando il quartiere di Danieh, sostenendo che gli edifici colpiti siano usati da Hezbollah per scopi militari. Il ministero della Salute libanese ha chiesto l'evacuazione degli ospedali nel sud di Beirut a causa dei continui bombardamenti. Gli attacchi hanno provocato reazioni in Iran, che ha definito l'azione israeliana una pericolosa escalation.
🇨🇭 SVIZZERA: ARRESTI IN SEGUITO ALL’UTILIZZO DI “SARCO” PER PORRE FINE ALLA VITA DI UNA DONNA AMERICANA
2) Martedì, nel nord della Svizzera, si è verificato il primo caso noto di morte assistita tramite il macchinario Sarco, un dispositivo controverso progettato per causare la morte per ipossia. Diverse persone sono state arrestate in relazione a questo evento, avvenuto in un bosco vicino a Merishausen, con accuse di istigazione e aiuto al suicidio. Secondo fonti, la vittima era una donna statunitense di 64 anni con una malattia grave, giunta in Svizzera per utilizzare Sarco. Tra le persone arrestate c'era anche un fotografo e il direttore dell'organizzazione The Last Resort, che promuove l'uso di questo macchinario. Il macchinario Sarco, inventato nei Paesi Bassi, è progettato per garantire una morte pacifica e autonoma, senza l'intervento del personale medico, contrariamente alle normative svizzere che richiedono che la morte assistita sia effettuata in determinate condizioni. La Svizzera, pur consentendo la morte assistita, non permette l'eutanasia e considera tale pratica una procedura medica rigorosamente regolata. Il suo inventore, Philip Nitschke, è un sostenitore della morte assistita tramite ipossia, ma l'utilizzo di Sarco è contestato per la sua mancanza di regolamentazione e per dubbi sulla sua sicurezza. La ministra della Salute svizzera ha confermato che Sarco non è considerato sicuro e che la morte per ipossia da azoto solleva interrogativi sul suo effetto sul dolore.
🇸🇩 SCONTRI IN SUDAN: POTENTE OFFENSIVA DELL’ESERCITO LOCALE CONTRO LE RSF. KHARTUM BOMBARDATA
3) Giovedì l'esercito sudanese ha lanciato una controffensiva di grande portata contro le Rapid Support Forces (RSF), gruppo paramilitare che controlla parti di Khartum e altre aree del Sudan. L'attacco ha coinvolto bombardamenti su Khartum e Bahri e il controllo di tre ponti strategici. Le RSF hanno risposto attaccando basi militari a Omdurman, causando morti e feriti. La guerra civile tra l'esercito, guidato dal presidente Fattah al Burhan, e le RSF, comandate da Mohamed Hamdan Dagalo, è iniziata nell'aprile 2022 dopo tensioni all'interno del Consiglio Sovrano. Gli scontri, intensificati nelle regioni di Khartum, Kordofan e Darfur, hanno devastato la popolazione civile, con bombardamenti, saccheggi e violenze, inclusi stupri e crimini etnici. La guerra ha anche provocato una crisi umanitaria, con oltre 10 milioni di sfollati secondo le Nazioni Unite.
🇫🇷 FRANCIA: PRESENTATO IL NUOVO GOVERNO DI MICHEL BARNIER. PIOVONO CRITICHE SU MOLTE NOMINE
4) Sabato sera, il nuovo primo ministro francese Michel Barnier ha presentato il suo governo dopo mesi di stallo tra le forze politiche. Il governo è composto da 39 membri, con sette ministri provenienti dalla coalizione centrista del presidente Emmanuel Macron, Ensemble pour la République, e tre dal partito conservatore dei Repubblicani, a cui appartiene lo stesso Barnier. Tra le nomine principali, Bruno Retailleau è stato scelto come ministro dell'Interno, Jean-Noël Barrot come ministro degli Esteri e Antoine Armand, vicino a Macron, come ministro dell'Economia. Agnès Pannier-Runacher guiderà la Transizione ecologica, mentre Anne Genetet sarà a capo dell’Istruzione. Alcuni funzionari del precedente governo di Gabriel Attal sono stati confermati, tra cui Sébastien Lecornu alla Difesa e Rachida Dati alla Cultura. Didier Migaud, ex membro del Partito Socialista, è stato nominato ministro della Giustizia. Tuttavia, il governo ha già affrontato critiche dalla coalizione di sinistra Nuovo Fronte Popolare, che intende sfiduciarlo. I leader della sinistra, tra cui Jean-Luc Mélenchon, hanno criticato la sua composizione, mentre il partito di estrema destra Rassemblement National, inizialmente favorevole a Barnier, ha espresso delusione per la lista finale dei ministri. Questo governo si colloca più a destra rispetto a quanto promesso dal presidente Emmanuel Macron, che aveva parlato della necessità di arginare l'estrema destra. Diverse testate nazionali criticano Macron per non aver rispettato l'esito delle elezioni legislative vinte dalla coalizione di sinistra e per aver rafforzato il Rassemblement National di Marine Le Pen.
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Voliamo verso qualche breve interessante 👇
🇯🇵 Shigeru Ishiba ha vinto le elezioni per la leadership del Partito Liberal Democratico (PLD) e sarà il nuovo primo ministro del Giappone, succedendo a Fumio Kishida, che ha deciso di non ricandidarsi a causa di scandali legati a fondi irregolari. Ishiba, 67 anni, ex ministro della Difesa, è un politico esperto noto per le sue posizioni indipendenti, in particolare riguardo la difesa nazionale e il sostegno a Taiwan. È anche favorevole alla legalizzazione del matrimonio tra persone dello stesso sesso e a maggiori diritti per le donne sposate. Le elezioni si sono svolte in due turni: al ballottaggio, Ishiba ha sconfitto Sanae Takaichi, ministra della Sicurezza economica, con 215 voti contro 181. Ishiba guiderà il partito alle elezioni previste per la fine del prossimo anno.
���️ L'uragano Helene ha colpito la Florida giovedì sera, causando piogge intense, venti forti e ampie inondazioni, con un bilancio di sei morti. Inizialmente di categoria 4, l’uragano è stato declassato a tempesta tropicale mentre si sposta verso Georgia, North e South Carolina. Le raffiche hanno superato i 225 km/h e circa 4 milioni di persone sono rimaste senza elettricità in diversi stati. Più di 2.000 voli sono stati cancellati e vari stati hanno dichiarato lo stato d’allerta per le possibili inondazioni. In Georgia, due persone sono morte a causa di un tornado, mentre altre vittime sono state segnalate in Florida e North Carolina.
🇹🇭 Il re della Thailandia ha promulgato una legge che legalizza i matrimoni omosessuali, che entrerà in vigore tra 120 giorni, permettendo i primi matrimoni a gennaio. La legge, approvata dal parlamento, modifica la definizione di matrimonio, includendo le unioni tra individui dello stesso sesso. La Thailandia diventa così il terzo paese in Asia, dopo Taiwan e Nepal, a legalizzare il matrimonio omosessuale, e il primo nel sudest asiatico. La normativa garantisce alle coppie omosessuali gli stessi diritti delle coppie eterosessuali, inclusi adozioni, benefici fiscali, eredità e decisioni mediche.
🇲🇽 Mercoledì il Senato del Messico ha approvato una controversa riforma della Guardia Nazionale, creata nel 2019 dal presidente Andrés Manuel López Obrador per combattere i narcos. La riforma trasferisce il controllo della Guardia al ministero della Difesa, permettendo all’esercito di condurre operazioni di polizia, abolendo un divieto costituzionale che impediva tali attività in tempo di pace. L'opposizione teme che ciò conduca alla militarizzazione del paese, una critica condivisa anche da alcuni giuristi. La Corte Suprema aveva precedentemente dichiarato incostituzionale il trasferimento della Guardia all’esercito. AMLO, il cui mandato scade il 30 settembre, ha spinto per riforme controverse che riducono l'indipendenza della magistratura e rafforzano il controllo governativo. Claudia Sheinbaum, eletta presidente e appartenente allo stesso partito di AMLO, dovrebbe continuare le sue politiche. La maggioranza parlamentare del partito Morena permette di modificare la Costituzione, aumentando i timori di una politicizzazione della magistratura, secondo sindacati e esperti.
Alla prossima 👋
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L'11 settembre è ricordata oltre che per le Torri Gemelle anche per il golpe a Salvador Allende
L'11 settembre solitamente è ricordato per gli attentati alle Torri Gemelle di New York, avvenuti nel 2001, ma quella stessa data è ricordata in Cile perché cambiò la Storia di quel Paese, con conseguenze che si sono protratte per quasi vent'anni. L'11 settembre 1973 il presidente socialista Salvador Allende fu rimosso con un golpe e subito dopo si instaurò una durissima dittatura militare, durata fino al 1990, con a capo il generale Augusto Pinochet. Allende era diventato presidente del Cile nel 1970 e con la sua coalizione Unidad popular prevedeva una serie di riforme che avrebbero dovuto favorire soprattutto le classi più povere: la riforma agraria (con l'abbattimento del latifondo e la nazionalizzazione delle miniere di rame), la riforma sanitaria e l'innalzamento dei salari. In tal modo andò contro gli interessi dei proprietari terrieri e degli Usa, che controllavano gran parte delle miniere del Paese. Era un governo scomodo, funestato anche dal malcontento di parte della popolazione (ci furono molti scioperi) e dalla crisi economica, nonché avversato da nazionalisti e militari. Quell'11 settembre, l'esercito guidato da Pinochet, comandante in capo delle Forze Armate nominato dallo stesso Allende, bombardò il Palazzo presidenziale della Moneda. Dopo un ultimo discorso alla radio, Allende si suicidò, anche se le circostanze della morte non furono mai chiarite. Nel 2011, la figlia Isabel chiese l'autopsia del cadavere del padre: il suicidio fu confermato. Read the full article
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Renata Girardi
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SCOTT RITTER: "L'UCRAINA E L'OCCIDENTE SCHERZANO COL FUOCO"
L'Ucraina minaccia di colpire Mosca e San Pietroburgo per costringere la Russia al tavolo dei negoziati.
La Russia possiede il velivolo ipersonico Avangard, che può trasportare una testata nucleare o convenzionale. L'Avangard può essere lanciato da diverse piattaforme missilistiche. Non può essere intercettato.
La testata convenzionale colpisce il bersaglio a una velocità 27 volte superiore a quella del suono, creando l'equivalente di oltre 21 tonnellate di esplosivo ad alto potenziale prima dell'effettiva esplosione della testata.
Se l'Ucraina decidesse di colpire le due città più grandi della Russia, non sorprendetevi se poi non esistesse più l'Ucraina.
E se la NATO facilitasse un simile attacco, non sorprendetevi se l'Avangard arrivasse sul suolo europeo. Pregate sia solo una testata convenzionale.
Non esiste modo più rapido per gli Stati Uniti e l'Europa di commettere un suicidio collettivo che agevolare le azioni folli di un pazzo.
Zelensky è una minaccia per il mondo intero.
Scott Ritter, ex ispettore delle Nazioni Unite, ex ufficiale dell'intelligence dell'USMC, autore, analista americano, X
C'è solo un problema: intere schiere di sedicenti analisti geopolitici da talk show e di presunti esperti militari laureati su YouTube ci ripetono da mesi che "Putin sta solo bluffando". Tradotto, significa che Putin non arriverebbe mai a usare un'arma nucleare nemmeno se la Russia si sentisse minacciata nella propria esistenza.
Hanno costruito certezze basate sulla propria visione del mondo e sul proprio wishful thinking e sono convinti che le cose possano andare in un unico modo. quello che piace a loro, che - per loro - è anche l'unico possibile. Sono così fanaticamente avviluppati nelle proprie convinzioni che sarebbero pronti a rischiare anche una guerra termonucleare pur di dimostrare di avere ragione.
Ritter ha ragione da vendere. Se non fosse che viviamo in un'epoca in cui il fanatismo è diventato normalità e la normalità fanatismo. In cui avere ragione può causarti la censura. A volte, pure la galera.
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Copiato ed incollato .
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Il generale "trovato morto"
Finora non ho voluto scrivere nulla sul generale “trovato morto” che in qualche modo mi ha impressionato personalmente perché la strada dove è avvenuto il presunto suicidio è vicinissima a dove abito e l’ho percorsa come scorciatoia tante volte assieme ad Anna. Anzi ogni volta ci chiedevamo perché perché in quella via corta e isolata alle spalle del complesso degli ospedali militari, ci fosse…
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NEWS IN PILLOLE by Matryoshka
• Mar Rosso:Il cacciatorpediniere "#Duilio" attaccato da un drone partito dalle coste dello #Yemen,intercettato e distrutto dagli artiglieri.
• Casa Reale: sarebbe da ricondurre ad un suicidio la morte di #TomKingston,genero dei duchi di #Kent. Rinvenuta una pistola accanto al suo corpo.
• Ennesima uscita antimeridionalista del "direttorissimo" #VittorioFeltri: "Il nord si è evoluto mentre il sud non riesce a farlo".
• #NATO: intercettazioni dei militari tedeschi riguardanti il ponte di #Crimea rischierebbero di creare tensione tra Berlino e la NATO. Nelle intercettazioni si parla dell'utilizzo dei missili Taurus per attaccare il ponte di Crimea.
• Nizza Monferrato: ragazza di 19 anni confessa di aver ucciso il padre a coltellate "ero stanca delle #violenze,tutti in casa le subivamo soprattutto la mamma".
#newsinpillole #pilloledimatryosha #matryoshka #notiziedellasettimana
(Foto:web)
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Milano Porta Garibaldi: Polizia Ferroviaria interviene durante un tentato suicidio. Allertati da alcuni viaggiatori
Milano Porta Garibaldi: Polizia Ferroviaria interviene durante un tentato suicidio. Allertati da alcuni viaggiatori. Venerdì scorso, gli agenti della Polizia Ferroviaria, in servizio presso la stazione di Milano Porta Garibaldi dopo essere stati allertati da alcuni viaggiatori, sono intervenuti all’interno dello scalo ferroviario dove un uomo, che precedentemente aveva scavalcato la balaustra protettiva sita al secondo piano, stava fissando il vuoto davanti a sé, con l'intenzione di togliersi la vita. Due poliziotti della Polfer, di cui uno libero dal servizio, unitamente a una pattuglia di militari presenti nell'ambito del progetto nazionale "Strade Sicure", sono subito intervenuti e, dopo venti minuti di colloquio con la persona, sono riusciti a rassicurarla e a salvarla. L’uomo, che in un primo momento è stata trasportato in codice giallo presso il Policlinico Fatebenefratelli, è stato successivamente trasferito, accompagnato dai familiari, presso il reparto di psichiatria dell'Ospedale Niguarda, dove è tuttora ricoverato per accertamenti.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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Tenta suicidio, allarme dei familiari salvato da Carabinieri
Una violenta crisi d’astinenza, al culmine della quale i familiari hanno chiesto aiuto ai carabinieri: gli uomini del Radiomobile di Cassino sono intervenuti in un appartamento del centro trovando un uomo di 45 anni con una siringa infilata nel braccio mentre pronunciava frasi senza logica e minacciava di suicidarsi. Dopo diversi tentativi, i militari sono riusciti a togliere la siringa ed a…
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Carovigno (BR). I Carabinieri intervengono per un tentativo di suicidio di un anziano e scongiurano la tragedia
Nella prima mattinata di ieri 12 settembre 2023, i Carabinieri della Stazione di Carovigno sono intervenuti presso l’abitazione di un anziano 79enne il quale, in preda all’ansia e in forte stato di agitazione, si era barricato in casa con intenzioni suicide. I militari, dopo aver udito un vetro andare in frantumi e notato la vetrata della veranda rotta, hanno iniziato a parlare con l’uomo per…
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lucio caracciolo: mentre prigozhin marciava su mosca, washington ha dovuto scegliere e...
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Estratto dell’articolo di Lucio Caracciolo per “la Stampa”
LUCIO CARACCIOLO LUCIO CARACCIOLO
Tra alba e tramonto del 24 giugno, mentre Prigozhin marciava su Mosca, Washington ha dovuto scegliere fra Russia e Ucraina. Ha scelto Russia. Meglio la stabilità della superpotenza nucleare che una guerra civile innescata dal capo del Gruppo Wagner, per cui Kiev entusiasta tifava.
Scelta confermata via Nato l'11 e 12 luglio a Vilnius, dove Biden ha stabilito che Kiev non può aderire al Patto Atlantico finché dura la guerra con Mosca. Con ciò gli Stati Uniti e i loro alleati hanno concesso alla Russia il diritto di veto sull'eventuale ingresso dell'Ucraina nella Nato: basta non fare la pace. Anche un precario cessate-il-fuoco, ovvero una sospensione delle ostilità, non sarebbe sufficiente a emancipare Zelensky da tale vincolo.
JOE BIDEN E VOLODYMYR ZELENSKY AL VERTICE NATO DI VILNIUS JOE BIDEN E VOLODYMYR ZELENSKY AL VERTICE NATO DI VILNIUS
Svolta importante, se si considera che il rifiuto di accettare veti esterni contro chi vuole aderire al blocco transatlantico è sacro principio sempre proclamato e ripetuto alla vigilia dell'invasione russa dai suoi 31 membri, Stati Uniti in testa.
Biden ha aggiunto di suo vaghe condizioni che riguardano la democratizzazione del paese aggredito e la sua trasformazione in Stato di diritto. Qualifiche non misurabili con metro oggettivo, ma interpretabili ad uso di chi governa il club agognato dagli ucraini. […] Sicché la questione è alle calende greche.
PUTIN BIDEN PUTIN BIDEN
La divaricazione latente fra Washington e Kiev è ormai palese. Biden e Zelensky hanno affrontato la guerra su basi strategiche diverse. L'America non vuole né ha mai voluto combattere direttamente la Russia. L'Ucraina sì, per legittima difesa. Americani e russi sono vecchi avversari che si capiscono e rispettano da quasi un secolo. Non si sono mai fatti la guerra calda e lo considerano un punto d'onore.
LA FOTO DI EVGENIJ PRIGOZHIN PUBBLICATA SU TELEGRAM DAL GRUPPO WAGNER LA FOTO DI EVGENIJ PRIGOZHIN PUBBLICATA SU TELEGRAM DAL GRUPPO WAGNER
Quella fredda era la faccia scura di un ordine basato sulle regole infranto dal suicidio sovietico, che sconcertò Washington, quasi si sentisse tradita. I colpi indiretti erano e restano ammessi, sotto la soglia nucleare. Abituati a studiarsi fino alla noia, i cari nemici continuano a pungersi con stoccate clandestine, sofisticate, codificate. Mai definitive. Barano allo stesso gioco. E se ne compiacciono. Americani e ucraini non sono alleati. Si conoscono poco e male. La Cia è più informata su strutture e intenzioni del potere russo di quanto lo sia sulle ucraine.
LE MASCHERE DI PRIGOZHIN E PUTIN LE MASCHERE DI PRIGOZHIN E PUTIN
Zelensky non controlla alcune fazioni interne, militari e spionistiche. Ma ne condivide la frustrazione per l'asserita disonestà di americani e associati, che tuttora gli sbarrano la porta della Nato dopo averne fatto la bandiera di guerra. Come se avesse tardivamente scoperto d'essere finito in una guerra per procura, canone degli scontri russo (sovietico) – americani da quando mondo è mondo.
Il presidente ucraino si sorprende delle velenose frecciate che gli arrivano sottobanco dagli Stati Uniti e molto se ne irrita. Washington fa sapere che Kiev ha ripetutamente infranto l'intesa informale stabilita già a fine 2021 dall'intelligence americana con futuri aggressori e aggrediti, su separati tavoli: la Russia si impegnava a non portare lo scontro oltre l'Ucraina e a non impiegare la Bomba, in cambio della promessa americana di non attaccarla né rovesciarne il regime (di qui la battuta di Biden sulla «minor incursion» concessa a Putin); Kiev incassava favolose forniture di armi e informazioni pregiate da americani e atlantici, ma giurava di risparmiare il territorio russo. Il 24 febbraio 2022 Washington era inoltre pronta a evacuare Zelensky e il suo governo a Leopoli.
VOLODYMYR ZELENSKY JOE BIDEN VOLODYMYR ZELENSKY JOE BIDEN
[…] L'intelligence americana considera la promessa ucraina di non attaccare la Federazione Russa violata a ripetizione. Dal sabotaggio di Nord Stream a quello del ponte di Kerc, dagli attentati in Russia all'attacco contro la base di Engels fino al volteggio di droni sul Cremlino. […] Il caso Prigozin ha convinto la Cia, con l'approvazione di Biden, dell'urgenza di trasmettere a selezionati media l'inquietudine degli Stati Uniti per la spregiudicatezza ucraina. Intesa fuoco "amico" di sbarramento contro i per ora infruttuosi prenegoziati segreti tra Mosca e Washington, dai quali Kiev teme a ragione di essere scavalcata.
putin zelensky biden putin zelensky biden
Il caso Prigozhin ha fatto traboccare il vaso. Esasperato, a fine giugno il capo delle Forze armate ucraine, generale Zaluzhny, ha confessato al Washington Post di non poterne più di sentirsi ripetere dagli alleati l'avvertimento di risparmiare il territorio russo: «Bene, dovremmo arrenderci?». Osservazione intelligente. Zaluzhny mette gli americani di fronte alle conseguenze dell'eventuale crollo ucraino: sul piano strategico a perdere sarebbero loro.
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Elsa Oliva
https://www.unadonnalgiorno.it/elsa-oliva/
Ricordo che negli interrogatori che ho ricevuto a Bolzano da parte dei nazisti mi hanno chiamata per la prima volta “ribelle”. Ebbene io mi sono detta: “Io sarò sempre ribelle, è una parola che mi piace, lo sarò sempre.”
Elsa Oliva, nome di battaglia, Elsinki, è stata una pittrice partigiana che ha combattuto attivamente prima nella Brigata Alpina Beltrami e poi nella Franco Abrami. È stata una delle prime militanti a capire l’utilità della bicicletta nella Resistenza.
Nata a Piedimulera, in Piemonte, l’11 aprile 1921 in una famiglia antifascista, era la terza di sette tra fratelli e sorelle. Nel 1930, suo padre perse il lavoro perché rifiutò di iscriversi al Fascio e lei venne costretta ad abbandonare la scuola per andare a lavorare come cameriera in una famiglia benestante.
Aveva quattordici anni quando scappò di casa con suo fratello, i due vivevano dipingendo e vendendo quadri.
In questa vita raminga. in cui ebbe modo di conoscere altri artisti, incontrò Omero Solaro, il padre del suo primo bambino, poi partigiano morto a Mauthausen.
Ammalata di tubercolosi, si trasferì sul Lago di Garda e poi ad Ortisei dove lavorava in un laboratorio di pittura su legno.
Costretta a spostarsi a Bolzano perché controllata dalla milizia per le sue dichiarazioni antifasciste, ha lavorato all’anagrafe del comune, fino all’8 settembre 1943, quando è entrata a fare parte attiva della Resistenza. Ha difeso la caserma dai tedeschi, organizzando la fuga dei militari internati, procurando loro documenti falsi, per poi distruggere l’archivio dell’anagrafe per non lasciare tracce del suo operato. Arrestata dopo azioni di sabotaggio, riuscì a fuggire mentre la portavano a Innsbruck per essere processata e raggiunse Domodossola dove i suoi si erano trasferiti.
Ricercata dalle SS, nel maggio del 1944 si unì come infermiera ai partigiani della seconda Brigata della Divisione Beltrami, divenendo poi attiva combattente. Lasciata la Brigata, raggiunse il fratello Aldo, con cui aveva un legame profondissimo e che militava nella Banda Libertà, che venne ucciso dai fascisti a Carcegna, il 14 febbraio 1945. Ma il dolore per la sua perdita, l’aveva spronata a continuare con la determinazione di sempre e la consapevolezza del pericolo.
Catturata e condotta alla caserma di Omegna, sicura che l’avrebbero fucilata, simulò un suicidio, ingerendo una cospicua dose di compresse di sonnifero per poi scappare dall’ospedale dove l’avevano ricoverata grazie all’aiuto di un medico e una suora.
Unitasi alla brigata Franco Abrami che aveva la base sul Mottarone, diventò comandante della Volante di polizia, squadra che poi divenne Volante Elsinki dal suo nome di battaglia.
Dopo la Liberazione ha ricevuto il grado di Tenente.
Si è impegnata politicamente sino agli anni ’70, quando venne eletta consigliera comunale di Domodossola come indipendente in una lista del PCI.
Delusa, si staccò dal partito poco dopo, non aderendo più, ufficialmente, a nessuna formazione politica. Successivamente ha lasciato anche l’ANPI ed è stata vicepresidente dell’Associazione Volontari della Libertà, della FIVL.
Elsa Oliva ha lasciato la sua testimonianza del periodo della militanza antifascista nel libro Ragazza partigiana, del 1974. Ha pubblicato anche una raccolta di racconti dal titolo La Repubblica partigiana dell’Ossola e altri episodi.
È morta a Domodossola, l’11 aprile 1994.
Due anni dopo, è uscito postumo, il suo racconto autobiografico Bortolina. Storia di una donna.
Una sua testimonianza si trova anche nel libro di Anna Maria Bruzzone e Rachele Farina La Resistenza taciuta – Dodici vite di partigiane piemontesi.
Nel 2004 è nato il collettivo Elsinki, fondato da alcuni protagonisti di Critical Mass in Italia.
Elsa Oliva, nella sua vita è stata tante cose, pittrice, infermiera autodidatta, comandante di una volante. È stata una vera combattente che maneggiava le armi con destrezza. Si è trovata in difficoltà tante volte e ha superato gli ostacoli di essere una donna libera, ribelle e antifascista, con determinazione, intelligenza, furbizia ed esuberanza. È stata sempre in prima fila e non ha mai abbandonato nessuno e nessuna indietro, a rischio della sua stessa incolumità.
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L'EX AMBASCIATORE AMERICANO IN URSS JACK MATLOCK - SULLA GUERRA NON DICHIARATA DEGLI STATI UNITI CON LA RUSSIA E SULL'IMMINENTE DISASTRO PER L'UCRAINA
È ovvio che ora abbiamo raggiunto una fase molto pericolosa, perché la Russia considera le azioni degli Stati Uniti e della NATO come aggressive e minacciose per la sua sicurezza nazionale.
La Russia è una potenza nucleare con un arsenale forse più grande di quello degli Stati Uniti.
È estremamente pericoloso tentare di condurre una guerra non dichiarata contro una potenza nucleare che sente minacciata la propria sovranità.
Quindi la situazione è pericolosa.
Non è che qualcuna delle due parti avrebbe usato armi nucleari.
Ma la situazione potrebbe facilmente portare per errore ad uno scambio nucleare.
Una volta che entrambe le parti hanno i loro arsenali nucleari in allerta, è molto facile interpretare male i segnali.
Ciò è accaduto durante la Guerra Fredda ed è stata una fortuna che non sia successo nulla.
Ignoriamo anche nella nostra guerra non dichiarata contro la Russia che lei ha molti altri mezzi per raggiungerci, e sarà molto difficile far fronte a questo. Ad esempio, le loro capacità di guerra informatica e la capacità di disabilitare i satelliti.
La democrazia è scomparsa.
E ci siamo piegati alle minacce pubbliche.
E non si tratta solo di minacce, ma di alimentare una guerra che sta provocando un disastro per l’Ucraina.
A differenza di molti altri commentatori, conosco bene l'Ucraina.
Le attuali autorità di Kiev sono sulla via del suicidio se continuano a essere ostili alla Russia.
Tra gli ucraini, soprattutto nell'Ovest del Paese, domina l'ideologia neonazista: di solito la ignoriamo e quando Putin ne parla, affermiamo che sta mentendo. Ma non mente.
Le sanzioni contro la Russia non funzionano come previsto.
Miravano a distruggere la sua economia, ma ciò non è avvenuto.
Tutto ciò che hanno ottenuto è stato quello di aumentare l’autonomia dell’economia russa, così come il suo orientamento verso la Cina, l’Iran e persino la Corea del Nord.
In futuro, tali risultati saranno estremamente sfavorevoli per l’Europa occidentale e gli Stati Uniti.
Non mi è chiaro il motivo per cui i leader dei Paesi occidentali non lo capiscono.
Penso che questo finirà male per gli Stati Uniti e i suoi alleati militari.
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