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LA FEDELTÀ AD UN CAPO – Gianfranco Isetta. Una riflessione poetica sulla cieca obbedienza e la perdita dell'umanità. Recensione di Alessandria today
Gianfranco Isetta, con la sua poesia LA FEDELTÀ AD UN CAPO, ci porta dentro una dimensione inquietante e carica di significato, dove la devozione cieca si trasforma in negazione della propria umanità.
Gianfranco Isetta, con la sua poesia LA FEDELTÀ AD UN CAPO, ci porta dentro una dimensione inquietante e carica di significato, dove la devozione cieca si trasforma in negazione della propria umanità. Il componimento, asciutto e incisivo, scava nel tema del potere, dell’obbedienza assoluta e della menzogna che avvolge coloro che si annullano per seguire un leader, rinunciando alla propria…
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Molta gente si sta accorgendo della pochezza di Mentana.
Le critiche che gli piovono addosso sono meritate.
Il segno distintivo di Mentana è sempre stato uno solo: il ritmo. Il suo marchio è riferire le notizie in modo vivace, rapido, collegandole come se fossero un unico racconto (a volte in modo improbabile). Ma dietro il ritmo c'è ben poco.
Il vuoto ben ritmato resta vuoto.
[L'Ideota]
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Ma perché il popolo è ignorante? Perché dev’esserlo. L’ignoranza è custode delle virtù. Dove non ci sono prospettive, non ci sono ambizioni; l’ignorante è in una notte benefica che, sopprimendo lo sguardo, sopprime le brame. Di qui l’innocenza. Chi legge pensa, chi pensa ragiona. Non ragionare è un dovere; è anche una fortuna. Queste sono verità incontestabili. Su cui si regge la società.
#L'uomo che ride#citazioni#citazione#romanzo#politica#pensiero politico#Victor Hugo#Victor Hugo citazioni#Victor Hugo citazione#popolo#riflessione#satira
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Italia Divisa: Un Paese in Frammenti
Le politiche delle ⭐ hanno salvato il paese e generato 1 milione di posti di lavoro in più. Le politiche della Bugiarda, invece, assenteista per il 99% delle volte, hanno prodotto un crollo industriale per 24 mesi di fila, 800 mila famiglie in povertà assoluta, chiusura di aziende e sperpero delle risorse pubbliche, oltre a progetti truffa come il Ponte di Messina, i centri in Albania ecc...
La Bugiarda è una persona meschina, senza scrupoli, non ha niente di pulito nel suo animo, si è circondata di una squadra piena di indagati e condannati, risulta da sempre ricattabile da chiunque e ogni cosa che fa è solo per il proprio tornaconto personale. Delle questioni del paese, questo essere non si interessa.
Non credete alle parole di una malvagia serpe che fa da sempre il doppio gioco per arruffianarsi i poteri forti e fare la bella vita alle spalle dei contribuenti. La serpe ha sputato sui più deboli definendoli scansafatiche, ma poi ha piazzato tutta la sua famiglia e tutti i suoi amici nelle istituzioni, pagati con le nostre tasse...
La maligna non ha mai fatto niente per il paese e per le persone. Il suo unico scopo è sempre stato ingannare per arraffare il più possibile.
L'ultima detta è la propaganda delle propagande, la bugia delle bugie: le spese militari non sono per le armi. Cioè, noi spenderemo 50 miliardi (perché non saranno 30, ma di più), una valanga di soldi tolti alla sanità pubblica e ai servizi essenziali per finanziare le industrie belliche, che però non dovranno produrre armi 🤣.
Le menzogne della malvagia sono davvero tante. Lei, del resto, ha sempre considerato i più deboli e i percettori del RDC come persone indegne di esistere. Per questo, non solo toglierà i soldi alla coesione sociale, ma cercherà di distruggere la sanità pubblica per farla diventare privata. Proprio questa è la sua idea di Italia e di Europa: un paese stile USA, dove solo chi è più fortunato e molto ricco può permettersi cure mediche, mentre il resto deve morire, perché chi non è ricco non merita di vivere.
Se nella vita non sei stato sufficientemente bravo a costruirti un futuro fatto di proprietà e stabilità economica, e non hai soldi per curarti, è giusto che crepi. È l'ideologia fascista della Bugiarda, che pian pianino sta eliminando tutto ciò che è di cristiano da questa nazione, trasformandola in un luogo dove le pugnalate alle spalle e l'arroganza la fanno da padrone.
Un paese di meschini criminali, che sfruttano gli altri per il proprio tornaconto personale, non è un paese che merita l'unità. Chi sceglie il male, il capitalismo come unico strumento per la sopravvivenza e i fascismi, non può stare sotto la stessa bandiera.
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https://zonadisconforto.blogspot.com/2025/02/critica-alla-societa-lavorocentrica.html
DOMANI ORE 18:00 nuovo post su Zona di sconforto dopo parecchi mesi.
TOMORROW AT 6:00 P.M. (Italian time) new post on Discomfort Zone, after months.
#zona di sconforto#blog#blogger#blogspot#blogging#reflections#philosophy#filosofia#pensiero#riflessione#insights#opinioni#politica#società#lavoro#work#journaling
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Salari in caduta libera e ignoranza in crescita: Una riflessione sul futuro dell'Italia
Perché SOLO l’ Italia NON cresce? Io credo di saperlo, ma lo chiedo agli “esperti” che dicono “fuori dall’ Euro e dall’ Unione Europea”… Cosa bisogna fare per portare gli italiani a ragionare con la testa invece che con la pancia? La matematica NON è un’opinione! Un Paese non si amministra sui social bar… 𝐔𝐧 𝐆𝐨𝐯𝐞𝐫𝐧𝐨 𝐝𝐢 𝐢𝐧𝐜𝐚𝐩𝐚𝐜𝐢 𝐞 𝐢𝐧𝐜𝐨𝐦𝐩𝐞𝐭𝐞𝐧𝐭𝐢 𝐞̀ 𝐬𝐨𝐥𝐨 𝐥’𝐞𝐦𝐛𝐥𝐞𝐦𝐚 𝐝𝐢 𝐮𝐧𝐚 𝐬𝐨𝐜𝐢𝐞𝐭𝐚̀ 𝐜𝐡𝐞 𝐡𝐚 𝐥𝐢𝐭𝐢𝐠𝐚𝐭𝐨…

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UNO SPUNTO DI RIFLESSIONE SULLA SITUAZIONE POLITICA DELL’OCCIDENTE NEL XXI SECOLO
UNO SPUNTO DI RIFLESSIONE SULLA SITUAZIONE POLITICA DELL’OCCIDENTE NEL XXI SECOLO
di Dario Chioli In Occidente (incluse le sue residue dipendenze neocoloniali) si può dividere oggi la società in alcune classi: – una classe, difficilmente identificabile quanto ai singoli, di gente davvero potente, che sfugge a ogni costrizione e ognuno dei cui componenti fa quel che gli pare, purché non danneggi gli interessi dei suoi sodali; – una classe, maggioritaria, composta di…

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"La generazione Baga - Riflessioni sull'ultimo mezzo secolo del Salone Margherita" di Antonio Vacca
Per “Dialoghi da bar”, Michele Nigro e Francesco Innella presentano – in compagnia dell’Autore – il libro di Antonio Vacca intitolato “La generazione Baga – Riflessioni sull’ultimo mezzo secolo del Salone Margherita” (Print Art ed. – 2020 – 90 pag.) con prefazione di Gigi Miseferi. La Generazione Baga è un viaggio “partecipe” attraverso gli Spettacoli della Compagnìa “Il Bagaglino��� e,…
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NON SI TRATTA DI RICORDARE MA DI VEDERE
Chi mi conosce sa che non amo particolarmente affrontare argomenti di natura politica generale, a meno che non mi sembrino meritevoli di riflessione, però ultimamente per ciò che mi riguarda la misura è colma.
Può darsi che ne pagherò le conseguenze in una misura che può variare tantissimo in base a quanto tiri il culo a certe persone, però sono stanco... stanco di assistere all'inania di questa pusillanime classe politica, al perbenismo timoroso e ipocrita di chi dovrebbe prendere una decisione netta, sull'espressione chiara della quale, oggettivamente, per una volta tanto non mi sento di dire 'dipende' o lanciarmi in elucubrazione etologico-sociologiche.
A GAZA STANNO PERPETRANDO UNA STRAGE DI CIVILI
e questa mattina non mi sono affatto sentito un estremista terrorista ad appendere questo striscione malamente dipinto a mano sopra il cancello di casa mia


Mi si potrà dire che è inutile, che è da esibizionisti, attaccabrighe e che è rischioso (nella scala da 'fottesega a chiunque' a 'irruzione della digos' io credo che la lancetta nemmeno si muoverà)...
Uno sputo nell'oceano, insomma.
Ma - vedete - io in questo momento ho l'amaro in bocca e me ne devo liberare, sennò mi avveleno il cuore. E se qualcuno da qualche parte, vedendo questo striscione anche solo in foto, dovesse sentirsi per un attimo meno solo, allora non sarà stato un gesto inutile.
Grazie @surfer-osa che come al solito riesci a rendere la mia rabbia un po' meno sterile <3
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TORNA A VERCELLI LA RASSEGNA “AUTORI E VALORI”
Per otto martedì consecutivi, Pastorale Universitaria di Vercelli e UPO propongono letture ed esperienze sulla giustizia penale e sui cammini oltre il reato. Gli incontri saranno tutti aperti e online. Il primo appuntamento sarà il 25 marzo e proporrà alcune riflessioni a partire dalla figura di Cesare Beccaria La Pastorale universitaria della Diocesi di Vercelli, con la compartecipazione…
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Giornate Di Riflessione
C'è sempre l'uso di una parola che muta o che sostituisce: l'8 Marzo non è la Festa della Donna, ma è Giornata internazionale dei diritti delle donne, cioè un momento di riflessione sociale, culturale e politica su come agire e garantire l'importanza della lotta per i diritti delle donne, in particolare per la loro emancipazione, ricordando le conquiste sociali, economiche, politiche e portando l'attenzione su questioni come l'uguaglianza di genere, i diritti riproduttivi, le discriminazioni e le violenze contro le donne.
Non è quindi necessariamente il regalare un fiore splendido (la mimosa non muore senza i suoi fiori, la questione dei fiori recisi la spiegherò una volta) o andare a pranzo tra amiche (che è una cosa che si dovrebbe fare sempre), conseguenza della monetizzazione di ogni questione ormai. È l'occasione per una riflessione specifica e per un giorno "più centrale" di come arrivare agli obiettivi di cui sopra. Significa iniziare dalle cose più semplici, come l'uso di un linguaggio più attento, di piccole attenzioni che finiranno, spero, per cancellare degli usi non più accettabili, per arrivare a promuovere la parità di salari a parità di mansioni, le politiche indispensabili a sostegno di chi vuole avere una famiglia, al rispetto totale delle sua libertà di lavorare, amare, vivere. Significa dare spazio alle conquiste ma agire per tutte le altre, alcune davvero fondamentali, che ancora mancano.
Mi permetto però una piccola postilla volutamente sarcastica: fare ironia su tutti i tentativi, indistintamente, che mirano a queste riflessioni è un po' come sostenere che "tutte le donne non sanno guidare", cambia solo la questione generica di chi lo pensa. E non credo che l'obiettivo sia quello di somigliare ad uno che la pensa così.
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Che ne sarebbe dello Stato se nessuno acconsentisse a servire? Dovrebbe fermarsi tutto? Stare al proprio posto è la prerogativa del buon cittadino. Sappiate sacrificare le vostre preferenze segrete. Gli impieghi vanno mantenuti. Bisogna pure che qualcuno vi si dedichi. Essere fedeli agli incarichi pubblici è fedeltà. La diserzione dei funzionari sarebbe la paralisi dello Stato. Vi mette al bando da soli? è penoso! è un esempio? Che vanità! è una sfida? Che audacia! Chi credete dunque di essere? Sappiate che noi valiamo quanto voi. E noi non disertiamo. Se volessimo, anche noi saremmo intrattabili e indomabili, e faremmo peggio di voi. Ma preferiamo dimostrarci persone intelligenti. Perché sono Trimalcione, non mi credete capace di essere Catone.
(immaginario discorso ironico della plebe nei confronti dei lord in Inghilterra)
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L'idea della democrazia targata DEM
Su Strisciarossa Nadia Urbinati scrive: «Infine, ma questo tema richiederebbe una riflessione a parte, i territori e gli amministratori hanno dimostrato di contare e di rendere il Pd concretamente presente e capace di buon governo. Un dato importante, tenendo anche conto di come era nata la candidatura Schlein alla guida del Pd, con una lacerazione tra dentro e fuori del partito, tra partito degli amministratori e della leader. La lacerazione è stata superata e ricomposta. Nel senso che gli amministratori hanno dimostrato di essere una componente aggregativa sul territorio che Schlein ha intelligentemente valorizzato e sostenuto. Dopo il voto europeo, al Pd resta l’arduo compito di preparare con sistematica ragionevolezza un’alleanza contro la destra, con l’obiettivo di raddrizzare la politica del paese, riportando lo stato di diritto e la democrazia al centro».
La Urbinati scrive cose ragionevoli sul rapporto tra riformisti e radicali nelle file del Pd che potrebbe ridare capacità di movimento alla sinistra. Poi però concentra la sua attenzione non sulla sfida tra proposte liberalconservatrici e socialiste-liberal, ma sulla “difesa della democrazia”, parola d’ordine che in questo trentennio ha sempre determinato una guida politica dall’alto dell’Italia, cioè a una diminuzione della democrazia.
* * *
Su Startmag, a proposito di un’intervista corrierista al cardinal Camillo Ruini, Francesco Damato scrive: «Invitato dall’intervistatore a dire se davvero nell’estate del 1994, come raccontato in un libro edito dallo stesso Corriere della Sera, Scalfaro lo avesse invitato a cena con il cardinale Angelo Sodano e monsignor Jean-Louis Tauran per chiedere loro di essere “aiutato a far cadere il governo Berlusconi” raccogliendone un “silenzio imbarazzato”, Ruini ha testualmente risposto: “Effettivamente andò così. La nostra decisione di opporci a quella che ci appariva come una manovra – al di là della buona fede di Scalfaro – fu unanime”».
Un Quirinale che trama con i vescovi per far cadere un governo scelto degli elettori, sarebbe questo l’esempio di quella “difesa della democrazia” che invoca la Urbinati?
Via tempi.it
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"Consigli per una donna forte” di Gioconda Belli
( DIS. by Tanino Liberatore )

Se sei una donna forte
proteggiti dalle bestie che vorranno nutrirsi del tuo cuore.
Usano tutti i travestimenti del carnevale della terra:
si vestono da sensi di colpa, da opportunità,
da prezzi che si devono pagare.
Non per illuminarsi con il tuo fuoco
ma per spegnere la passione
l’erudizione delle tue fantasie
Non perdere l’empatia, ma temi ciò che ti porta a negarti la parola,
a nascondere chi sei,
ciò che ti obbliga a essere remissiva
e ti promette un regno terrestre in cambio
di un sorriso compiacente.
Se sei una donna forte
preparati alla battaglia:
imparare a stare sola
a dormire nella più assoluta oscurità senza paura
che nessuno ti tiri una fune quando ruggisce la tormenta
a nuotare contro corrente.
Educati all’occupazione della riflessione e dell’intelletto.
Leggi, fai l’amore con te stessa, costruisci il tuo castello, circondalo di fossi profondi però fagli ampie porte e finestre.
E’ necessario che coltivi grandi amicizie
che coloro che ti circondano e ti amano sappiano chi sei,
che tu faccia un circolo di roghi e accenda al centro della tua stanza
una stufa sempre accesa dove si mantenga l’ardore dei tuoi sogni.
Se sei una donna forte proteggiti con parole e alberi
e invoca la memoria di donne antiche.
Fai sapere che sei un campo magnetico.
Proteggiti, però proteggiti per prima.
Costruisciti. Prenditi cura di te.
Apprezza il tuo potere.
Difendilo.
Fallo per te:
Te lo chiedo in nome di tutte noi.
................
"Gioconda Belli è nata in Nicaragua nel 1948. Ha partecipato attivamente alla lotta del Fronte sandinista contro la dittatura di Somoza".
Scrittrice e attivista nicaraguense .Annoverata tra le più importanti scrittrici dell’America Latina, è stata attiva in politica sin dalla giovinezza:
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