#riflessione politica
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pier-carlo-universe · 3 days ago
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LA FEDELTÀ AD UN CAPO – Gianfranco Isetta. Una riflessione poetica sulla cieca obbedienza e la perdita dell'umanità. Recensione di Alessandria today
Gianfranco Isetta, con la sua poesia LA FEDELTÀ AD UN CAPO, ci porta dentro una dimensione inquietante e carica di significato, dove la devozione cieca si trasforma in negazione della propria umanità.
Gianfranco Isetta, con la sua poesia LA FEDELTÀ AD UN CAPO, ci porta dentro una dimensione inquietante e carica di significato, dove la devozione cieca si trasforma in negazione della propria umanità. Il componimento, asciutto e incisivo, scava nel tema del potere, dell’obbedienza assoluta e della menzogna che avvolge coloro che si annullano per seguire un leader, rinunciando alla propria…
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ideeperscrittori · 9 months ago
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Molta gente si sta accorgendo della pochezza di Mentana.
Le critiche che gli piovono addosso sono meritate.
Il segno distintivo di Mentana è sempre stato uno solo: il ritmo. Il suo marchio è riferire le notizie in modo vivace, rapido, collegandole come se fossero un unico racconto (a volte in modo improbabile). Ma dietro il ritmo c'è ben poco.
Il vuoto ben ritmato resta vuoto.
[L'Ideota]
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princessofmistake · 1 year ago
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Ma perché il popolo è ignorante? Perché dev’esserlo. L’ignoranza è custode delle virtù. Dove non ci sono prospettive, non ci sono ambizioni; l’ignorante è in una notte benefica che, sopprimendo lo sguardo, sopprime le brame. Di qui l’innocenza. Chi legge pensa, chi pensa ragiona. Non ragionare è un dovere; è anche una fortuna. Queste sono verità incontestabili. Su cui si regge la società.
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slyarte · 10 days ago
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https://zonadisconforto.blogspot.com/2025/02/critica-alla-societa-lavorocentrica.html
DOMANI ORE 18:00 nuovo post su Zona di sconforto dopo parecchi mesi.
TOMORROW AT 6:00 P.M. (Italian time) new post on Discomfort Zone, after months.
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nicolacostanzo · 27 days ago
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aaquilas-blog · 4 months ago
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Salari in caduta libera e ignoranza in crescita: Una riflessione sul futuro dell'Italia
Perché SOLO l’ Italia NON cresce? Io credo di saperlo, ma lo chiedo agli “esperti” che dicono “fuori dall’ Euro e dall’ Unione Europea”… Cosa bisogna fare per portare gli italiani a ragionare con la testa invece che con la pancia? La matematica NON è un’opinione! Un Paese non si amministra sui social bar… 𝐔𝐧 𝐆𝐨𝐯𝐞𝐫𝐧𝐨 𝐝𝐢 𝐢𝐧𝐜𝐚𝐩𝐚𝐜𝐢 𝐞 𝐢𝐧𝐜𝐨𝐦𝐩𝐞𝐭𝐞𝐧𝐭𝐢 𝐞̀ 𝐬𝐨𝐥𝐨 𝐥’𝐞𝐦𝐛𝐥𝐞𝐦𝐚 𝐝𝐢 𝐮𝐧𝐚 𝐬𝐨𝐜𝐢𝐞𝐭𝐚̀ 𝐜𝐡𝐞 𝐡𝐚 𝐥𝐢𝐭𝐢𝐠𝐚𝐭𝐨…
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dhufflebee · 1 year ago
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dominousworld · 1 year ago
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UNO SPUNTO DI RIFLESSIONE SULLA SITUAZIONE POLITICA DELL’OCCIDENTE NEL XXI SECOLO
UNO SPUNTO DI RIFLESSIONE SULLA SITUAZIONE POLITICA DELL’OCCIDENTE NEL XXI SECOLO
di Dario Chioli In Occidente (incluse le sue residue dipendenze neocoloniali) si può dividere oggi la società in alcune classi: – una classe, difficilmente identificabile quanto ai singoli, di gente davvero potente, che sfugge a ogni costrizione e ognuno dei cui componenti fa quel che gli pare, purché non danneggi gli interessi dei suoi sodali; – una classe, maggioritaria, composta di…
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michelenigrowordpresscom · 2 years ago
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"La generazione Baga - Riflessioni sull'ultimo mezzo secolo del Salone Margherita" di Antonio Vacca
Per “Dialoghi da bar”, Michele Nigro e Francesco Innella presentano – in compagnia dell’Autore – il libro di Antonio Vacca intitolato “La generazione Baga – Riflessioni sull’ultimo mezzo secolo del Salone Margherita” (Print Art ed. – 2020 – 90 pag.) con prefazione di Gigi Miseferi. La Generazione Baga è un viaggio “partecipe” attraverso gli Spettacoli della Compagnìa “Il Bagaglino” e,…
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kon-igi · 1 year ago
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NON SI TRATTA DI RICORDARE MA DI VEDERE
Chi mi conosce sa che non amo particolarmente affrontare argomenti di natura politica generale, a meno che non mi sembrino meritevoli di riflessione, però ultimamente per ciò che mi riguarda la misura è colma.
Può darsi che ne pagherò le conseguenze in una misura che può variare tantissimo in base a quanto tiri il culo a certe persone, però sono stanco... stanco di assistere all'inania di questa pusillanime classe politica, al perbenismo timoroso e ipocrita di chi dovrebbe prendere una decisione netta, sull'espressione chiara della quale, oggettivamente, per una volta tanto non mi sento di dire 'dipende' o lanciarmi in elucubrazione etologico-sociologiche.
A GAZA STANNO PERPETRANDO UNA STRAGE DI CIVILI
e questa mattina non mi sono affatto sentito un estremista terrorista ad appendere questo striscione malamente dipinto a mano sopra il cancello di casa mia
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Mi si potrà dire che è inutile, che è da esibizionisti, attaccabrighe e che è rischioso (nella scala da 'fottesega a chiunque' a 'irruzione della digos' io credo che la lancetta nemmeno si muoverà)...
Uno sputo nell'oceano, insomma.
Ma - vedete - io in questo momento ho l'amaro in bocca e me ne devo liberare, sennò mi avveleno il cuore. E se qualcuno da qualche parte, vedendo questo striscione anche solo in foto, dovesse sentirsi per un attimo meno solo, allora non sarà stato un gesto inutile.
Grazie @surfer-osa che come al solito riesci a rendere la mia rabbia un po' meno sterile <3
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anchesetuttinoino · 8 months ago
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L'idea della democrazia targata DEM
Su Strisciarossa Nadia Urbinati scrive: «Infine, ma questo tema richiederebbe una riflessione a parte, i territori e gli amministratori hanno dimostrato di contare e di rendere il Pd concretamente presente e capace di buon governo. Un dato importante, tenendo anche conto di come era nata la candidatura Schlein alla guida del Pd, con una lacerazione tra dentro e fuori del partito, tra partito degli amministratori e della leader. La lacerazione è stata superata e ricomposta. Nel senso che gli amministratori hanno dimostrato di essere una componente aggregativa sul territorio che Schlein ha intelligentemente valorizzato e sostenuto. Dopo il voto europeo, al Pd resta l’arduo compito di preparare con sistematica ragionevolezza un’alleanza contro la destra, con l’obiettivo di raddrizzare la politica del paese, riportando lo stato di diritto e la democrazia al centro».
La Urbinati scrive cose ragionevoli sul rapporto tra riformisti e radicali nelle file del Pd che potrebbe ridare capacità di movimento alla sinistra. Poi però concentra la sua attenzione non sulla sfida tra proposte liberalconservatrici e socialiste-liberal, ma sulla “difesa della democrazia”, parola d’ordine che in questo trentennio ha sempre determinato una guida politica dall’alto dell’Italia, cioè a una diminuzione della democrazia.
* * *
Su Startmag, a proposito di un’intervista corrierista al cardinal Camillo Ruini, Francesco Damato scrive: «Invitato dall’intervistatore a dire se davvero nell’estate del 1994, come raccontato in un libro edito dallo stesso Corriere della Sera, Scalfaro lo avesse invitato a cena con il cardinale Angelo Sodano e monsignor Jean-Louis Tauran per chiedere loro di essere “aiutato a far cadere il governo Berlusconi” raccogliendone un “silenzio imbarazzato”, Ruini ha testualmente risposto: “Effettivamente andò così. La nostra decisione di opporci a quella che ci appariva come una manovra – al di là della buona fede di Scalfaro – fu unanime”».
Un Quirinale che trama con i vescovi per far cadere un governo scelto degli elettori, sarebbe questo l’esempio di quella “difesa della democrazia” che invoca la Urbinati?
Via tempi.it
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pier-carlo-universe · 14 days ago
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Le classi sociali in Italia oggi: un dialogo sul presente e sul futuro
Un incontro imperdibile ad Alessandria con Pier Giorgio Ardeni, autore e docente di economia politica, per riflettere sul ruolo delle classi sociali nell’epoca della globalizzazione.
Un incontro imperdibile ad Alessandria con Pier Giorgio Ardeni, autore e docente di economia politica, per riflettere sul ruolo delle classi sociali nell’epoca della globalizzazione. Un tema di stringente attualità.Mercoledì 12 febbraio 2025, alle ore 17:00, il Laboratorio civico “C. Nespolo” di Alessandria ospiterà un evento di grande interesse per studiosi, appassionati di economia e cittadini…
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mucillo · 5 months ago
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"Consigli per una donna forte” di Gioconda Belli
( DIS. by Tanino Liberatore )
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Se sei una donna forte
proteggiti dalle bestie che vorranno nutrirsi del tuo cuore.
Usano tutti i travestimenti del carnevale della terra:
si vestono da sensi di colpa, da opportunità,
da prezzi che si devono pagare.
Non per illuminarsi con il tuo fuoco
ma per spegnere la passione
l’erudizione delle tue fantasie
Non perdere l’empatia, ma temi ciò che ti porta a negarti la parola,
a nascondere chi sei,
ciò che ti obbliga a essere remissiva
e ti promette un regno terrestre in cambio
di un sorriso compiacente.
Se sei una donna forte
preparati alla battaglia:
imparare a stare sola
a dormire nella più assoluta oscurità senza paura
che nessuno ti tiri una fune quando ruggisce la tormenta
a nuotare contro corrente.
Educati all’occupazione della riflessione e dell’intelletto.
Leggi, fai l’amore con te stessa, costruisci il tuo castello, circondalo di fossi profondi però fagli ampie porte e finestre.
E’ necessario che coltivi grandi amicizie
che coloro che ti circondano e ti amano sappiano chi sei,
che tu faccia un circolo di roghi e accenda al centro della tua stanza
una stufa sempre accesa dove si mantenga l’ardore dei tuoi sogni.
Se sei una donna forte proteggiti con parole e alberi
e invoca la memoria di donne antiche.
Fai sapere che sei un campo magnetico.
Proteggiti, però proteggiti per prima.
Costruisciti. Prenditi cura di te.
Apprezza il tuo potere.
Difendilo.
Fallo per te:
Te lo chiedo in nome di tutte noi.
................
"Gioconda Belli è nata in Nicaragua nel 1948. Ha partecipato attivamente alla lotta del Fronte sandinista contro la dittatura di Somoza".
Scrittrice e attivista nicaraguense .Annoverata tra le più importanti scrittrici dell’America Latina, è stata attiva in politica sin dalla giovinezza:
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princessofmistake · 1 year ago
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Che ne sarebbe dello Stato se nessuno acconsentisse a servire? Dovrebbe fermarsi tutto? Stare al proprio posto è la prerogativa del buon cittadino. Sappiate sacrificare le vostre preferenze segrete. Gli impieghi vanno mantenuti. Bisogna pure che qualcuno vi si dedichi. Essere fedeli agli incarichi pubblici è fedeltà. La diserzione dei funzionari sarebbe la paralisi dello Stato. Vi mette al bando da soli? è penoso! è un esempio? Che vanità! è una sfida? Che audacia! Chi credete dunque di essere? Sappiate che noi valiamo quanto voi. E noi non disertiamo. Se volessimo, anche noi saremmo intrattabili e indomabili, e faremmo peggio di voi. Ma preferiamo dimostrarci persone intelligenti. Perché sono Trimalcione, non mi credete capace di essere Catone.
(immaginario discorso ironico della plebe nei confronti dei lord in Inghilterra)
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thegianpieromennitipolis · 4 months ago
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IL MESTIERE DELL'EDITOR - di Gianpiero Menniti
CARILLON
Testo leggero e sognante scritto da due poeti - Angela Ada Mantella e Gaetano Interlandi - riuniti ciascuno con il proprio decalogo di liriche.
Ma non solo: la realizzazione, per ogni testo, di un'immagine realizzata con l'intelligenza artificiale.
Ne è scaturito un vero cammeo, un "Carillon" che ho avuto il piacere di curare nell'editing e nella redazione del "commento critico" affiancato all'ottima "prefazione" di Rossella Rafele.
Leggero e sognante ma non per questo meno intenso e profondo: una riflessione sulla limpidezza e la fragilità, l'amore materno e gli interrogativi incessanti sull'esistenza.
Ecco uno stralcio dal commento critico che ho intitolato "Melodia disarmata":
[...] Sullo sfondo, la sensazione di solitudine, freddo passaggio di una ricerca già sbiadita prima d’iniziare, destinata a stemperarsi come i sogni, i ricordi, il giorno che declina verso il tramonto. Passeggeri di una nave trascinata della corrente, ogni immagine scorre lontano. Imprigionati nei corpi sferzati dal declino e dal malanno imponderabile, memoria nostalgica di gioventù vigorosa o di gioventù interrotta e mai vissuta. Quanta pena nell’affanno di vivere come appendici di muscoli irrorati di misteriosa energia. Così, quando la fragilità ignorata e vilipesa si pone di fronte ai nostri occhi, è come il risveglio della coscienza sopita, ancestrale traccia, evidenza nascosta. “Carillon” è questa limpida, delicata, riscoperta: da leggere con muta partecipazione, a mo’ di preghiera, come riposta, antica carezza spezzata dalla hỳbris (ὕβρις), l’insolente tracotanza che già la cultura greca pose all’indice, pericolosa fonte del disastro, eccedenza smodata carica di egoismo. Carezza che scioglie il tormento, che rende onore al sorriso innocente di una fanciullezza perenne, alla delicatezza di un animo che mai sarà macchiato dalla prudenza della parola e del gesto. Tutto è terso, il nitore del cielo macchiato di leggere nuvole candide pennella il colore del mare increspato per rompere il silenzio con la cadenza di onde: anche loro sono un lieve tocco, tenera moina, lusinga amorevole. Dieci poesie di Angela Ada Mantella e dieci poesie di Gaetano Interlandi: da par loro, i due fecondi autori danno vita a recessi carichi di malinconico romanticismo: divengono parole per una voce mai udita. In questo, mi pare, si possa cogliere la semantica della piccola ma intensa raccolta di versi che dialogano a distanza per raccontarsi la nascosta bellezza della mancanza, della malinconia tramutata in sorriso da un’inspiegabile eppure percepita ricchezza interiore. Una percezione che può appartenere solo ai poeti. [...]
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marcoleopa · 19 days ago
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Italia 2025
Vi è una riflessione di Aldo Viganò - critico cinematografico, che se in due righe descrive magistralmente il celebre (E.Scola 1974) C'eravamo tanto amati , traccia con lucida preveggenza l’attuale contesto politico, estetico e culturale della società italiana, di fatto, sospesa nel vuoto.
Si tratta di un vuoto materiale, colmato da adesioni a modelli comportamentali che seguono le logiche delle tribù postmoderne; si condivide un totem, attorno al quale ci si riunisce, disperdendo il proprio io-identità, a vantaggio delle emozioni, dell’edonismo, dell’estetica, del banale quotidiano, abbandonando la partecipazione alla vita pubblica.
Tutto è ludens. Gioco, emozione, sensazione.
E, quando tutto è in gioco, anche i capisaldi della morale (per quanto astratta, ma, universalmente valida) e della politica (come momento della progettazione), non son più interpretati come punti di riferimento.
Con la conseguenza della creazione di un “corpo acefalo" - dove l’elaborazione del pensiero è marginale, bel lontano però dalle società con sfere di rapporti interindividuali non controllate dal potere politico, ma, come afferma M. Ravelli (La politica senza la politica. Perché la crisi ha fatto entrare il populismo nelle nostre vite - Einaudi 2019), “smaterializzata, privata di quel nucleo duro collettivo che si chiamava bene comune, tipica di un tempo in cui la res pubblica non ha più un legame solido, un ancoraggio emozionale stabile e quindi fluttua, come contagiata da un male liquido”.
Il vuoto è colmato dalla ricerca spasmodica dell’appartenenza a modelli arcaici (lingua, colore della pelle, credo religioso), concetti di sangue, di territorio, espressi sotto forma di tirannide digitale, per affermare soltanto un becero populismo di basse, bassissime pulsioni.
Cosa resta quindi? Probabilmente salvifico, potrebbe essere il ritorno alla natura e i propri cicli.
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