#protezione minori
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pier-carlo-universe · 2 days ago
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7 FEBBRAIO: GIORNATA MONDIALE CONTRO IL BULLISMO E IL CYBERBULLISMO
Il 7 febbraio si celebra la Giornata Mondiale contro il Bullismo e il Cyberbullismo, un'iniziativa volta a sensibilizzare l'opinione pubblica su un fenomeno che colpisce milioni di giovani in tutto il mondo.
Un impegno globale per proteggere i giovani dal fenomeno della violenza digitale e sociale. Il 7 febbraio si celebra la Giornata Mondiale contro il Bullismo e il Cyberbullismo, un’iniziativa volta a sensibilizzare l’opinione pubblica su un fenomeno che colpisce milioni di giovani in tutto il mondo. In un’epoca in cui la comunicazione digitale ha abbattuto le distanze, il bullismo si è…
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nicolacostanzo · 7 days ago
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divulgatoriseriali · 1 year ago
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Sindrome di Medea: analisi dei labirinti dell'Amore Distorto
L’esperienza stante al diventare genitori si rivela da sempre uno choc emotivo e psicologico. I poli dualistici di amore e odio generati da questo trauma si rivelano spesso compromettenti per la salute mentale dei genitori, specie per le madri. In questo articolo si analizzeranno i fattori scatenanti la così detta Sindrome di Medea, la malattia labirintica dell’amore distorto, e delle possibili…
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avatarnemo · 9 days ago
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Il Garante della Privacy ha bloccato Deepseek in Italia
Come mai? Chiediamolo al diretto interessato 😅
UMANO – Ciao Deepseek, come mai oggi il Garante della Privacy ti ha bloccato sul territorio italiano?
DEEPSEEK – Ciao! Il Garante per la Protezione dei Dati Personali italiano ha espresso preoccupazioni riguardo alla conformità della mia piattaforma con il Regolamento Generale sulla Protezione dei Dati (GDPR). In particolare, sono state sollevate questioni relative alla trasparenza, alla gestione dei dati degli utenti e alla possibilità di controlli di età per prevenire l’accesso da parte di minori.
L’obiettivo del Garante è garantire che i diritti alla privacy e alla protezione dei dati degli utenti italiani siano pienamente rispettati. OpenAI sta collaborando attivamente con le autorità italiane per risolvere queste preoccupazioni e ripristinare l’accesso alla piattaforma in Italia il prima possibile.
Se hai altre domande o curiosità, sono qui per aiutarti! 😊
Prosegue su https://contardi.eu/deepseek-bloccato-in-italia/
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archivio-disattivato · 1 year ago
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Stato di emergenza
Il 21 maggio 2008 l’allora Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, su richiesta dell’ex Ministro dell'Interno Roberto Maroni, ha firmato la “Dichiarazione dello stato di emergenza in relazione agli insediamenti di comunità nomadi nel territorio delle regioni Campania, Lazio e Lombardia”
Il 30 maggio 2008 l’ex Presidente del Consiglio ha firmato tre ordinanze, “Disposizioni urgenti di protezione civile per fronteggiare lo stato di emergenza in relazione agli insediamenti di comunità nomadi”, per Lombardia, Lazio e Campania - a cui nel 2009 si aggiungeranno Piemonte e Veneto. I provvedimenti nei confronti delle persone sinte e rom presenti nelle cinque regioni facevano esplicito riferimento a catastrofi naturali (come ad esempio un terremoto), dando pieni poteri ai Prefetti. Una delle misure speciali adottate fu il censimento su base etnica, con raccolta delle impronte digitali di tutte le persone, minori compresi, abitanti in luoghi riconosciuti come “campi nomadi”. Sono state censite anche famiglie abitanti in aree di loro proprietà.
Con la sentenza 6352 dell' 1 luglio 2009 il TAR ha annullato “l’art. 1, co. 2, lett. c), delle ordinanze del Presidente del Consiglio dei Ministri del 30 maggio 2008, laddove consentono di procedere sic et simpliciter all’identificazione delle persone, anche minori di età, attraverso rilievi segnaletici”.
Il 26 marzo 2013 la Suprema Corte di Cassazione ha dichiarato illegittima la cosiddetta “emergenza nomadi”.
Ad oggi non si ha notizia della distruzione dei dati raccolti dalle Prefetture.
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gcorvetti · 1 year ago
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Ciclo.
Sembra che qualche giornalista ha finito le ferie quindi sono tornate le notizie, che strano eh? Si va da raddoppiati gli sbarchi rispetto il 2022 al compleanno di Madonna che spegne 65 candeline, a quel calciatore che non mi viene il nome quello brasiliano che appena ti avvicini cade a terra e recita che si è fatto malissimo, va bè, lui che è andato a giocare in arabia saudita, si vede che come tanti ha la testa già alla pensione; conta dei morti di ferragosto, come tutti i giorni direi le persone muoiono, ma quelli di ferragosto sono speciali tipo persone che non sanno nuotare che si tuffano sprezzanti del pericolo, l'Algeria banna totalmente il film di Barbie motivazione 'Corrompe la morale', la BBC riporta "il lungometraggio è accusato di promuovere l'omosessualità e non rispettare le credenze religiose e culturali del Paese.", non ho visto il film quindi non posso dire niente, la mia compagna vorrebbe vederlo ma sono poco incline a guardarlo perché la trovo solo una mossa commerciale non tanto per la Mattel, che sappiamo produce la bambola dai tempi dei tempi, ma penso che se vuoi fare un film sui tempi moderni non c'è bisogno di usare metafore vai dritto al punto e spiattella in faccia al mondo la situazione. La protezione civile fa salire l'allerta a preallarme per l'eruzione dell'Etna, in che senso? Sono Etneo e avrò visto centinaia e centinaia di eruzioni nella mia vita, anche se non ci vivo più do sempre un'occhiata quando accade, alcune anche pericolose per persone e abitazioni, come quella che ha piallato il rifugio Sapienza e tutti gli edifici della piana, quando ero piccolo per evitare che la colata arrivasse ai centri abitati fecero deviare il flusso facendo saltare con la dinamite una parete lavica ecc ecc, abbiamo sempre e da secoli convissuto con il vulcano, ora arriva la protezione civile e ci dice che è pericoloso, ma siete idioti? Vi sembra che non lo sappiamo? E' la condizione che abbiamo accettato costruendo la città su un vulcano, se no la costruivano da un'altra parte, non credete? Ora quelle più importanti, gli ucraini ammettono che gli attacchi al ponte sono stati opera loro, ma va? Sai che avevamo qualche sospetto ma nel dubbio non si sa mai meglio non puntare il dito verso di voi, per carità, poi qualcuno può incazzarsi, anzi no adesso le persone si indignano, quindi, qualcuno potrebbe indignarsi e dire "poverini li hanno invasi", infatti poi leggo che l'India, organizzatore del prossimo G20 non li ha invitati, cioè che a differenza degli ultimi 2 incontri dei grandi, o presunti tali, della terra dove il paese giallo-blu era presente in veste di cosa non si sa, l'India decide che non ci deve essere, invece include altri paesi, chiamati minori, e naturalmente sarà presente anche la russia. Che dire oggi scorpacciata.
Ieri ho terminato il documentario, molto bello. Sto riprendendo a suonare sempre di più, fortuna la tendinite sembra svanita, ma tocco ferro non si sa mai, ieri ho provato ad omettere il rullante, quindi solo cassa e hi-hat (che in Italia chiamate erroneamente charleston), beh, il suono è sicuramente meno interessante però è anche meno invasivo, nel senso che il rullante ha un bel suono secco e forte una volta percosso con un pedale, che a differenza delle bacchette non ha molte dinamiche, anche perché lo percuoto col tallone, va bè vedrò. Ma mi è venuto un dubbio ieri, quando andavo al supermercato, come faccio a procurarmi le serate? Cioè con l'esperienza del passato, che scrivevo e nessuno mi rispondeva, come faccio? Sono arrivato per ora alla conclusione che è meglio non pensarsi e andare in fondo con le prove e le registrazioni, poi si vede, se no mi deprimo e non vado da nessuna parte, ma ora vado a suonare, se qualcuno fosse curioso di vedere il mio set, eccolo, il tavolino non esiste più, ma ho già postato una foto del nuovo setup dello studio, buona giornata.
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vintagebiker43 · 2 years ago
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Caro Enea, bel cicciottino di 2 kg e mezzo, cucciolo di specie umana, super-millenial, classe 2023. Piccolo avannotto che dai le tue prime bracciate nel mare tempestoso della vita.
Perché la tua mamma dopo averti tenuto nella sua pancia per nove mesi ha pensato che saresti stato meglio lontano da lei. Credo che questa decisione le sia costata molto cara, sai Enea. Così ti lasciato in una culla per la vita a Milano.
Le culle per la vita non ci sono solo a Milano sai. Ci sono in tante città d’Italia. Ci sono a Napoli, Varese, Parma, Padova, Firenze e Roma. Più di una in ogni regione. E funzionano così: Appena la mamma appoggia il bambino in quella piccola cuccia calda scatta un sensore collegato con l’ospedale più vicino che allerta i medici che intervengono subito.
Per questo non credere mai a quelli che dicono che la tua mamma ti ha abbandonato. Non ti ha abbandonato, ti ha affidato. Son due verbi molto diversi sai…quando crescerai lo capirai.
Abbandonare significa mettere in pericolo, fregarsene di cosa succederà dopo, vuol dire che non te ne importa niente.
Affidare invece è diverso. È avere così tanta fiducia nell’altro da chiedergli di custodire la cosa che più ti sta a cuore.
Semplicemente le mani di mamma hanno incontrato altre mani. È stata una catena d’amore Enea caro.
Non succede solo a te sai. Pensa che in Italia capita a 400 bambini all’anno. E la maggior parte trova una nuova famiglia già dall’ospedale.
Sai, per noi adulti la vita è un casino e a volte siamo costretti a fare cose che non vorremmo. Sembra strano dirlo a te che di settimane su questa terra ne hai così poche ma ti assicuro che più invecchi più le cose si complicano.
Non so come mai la tua mamma l’abbia fatto e se vogliamo davvero rispettarla non dobbiamo neanche chiedercelo. Al contrario. Dobbiamo custodire il suo segreto con rispetto, silenzio e soprattutto compassione.
Sappi comunque che mamma, con il suo gesto pieno di amore e di dolore, ha messo in moto una catena di protezione che nei decenni in Italia abbiamo reso sempre più forte…
E che parte dagli ospedali, fino ad arrivare ai tribunali dei minori, agli assistenti sociali, ai genitori affidatari, a quelli adottivi.…
E questa catena sta dentro una cosa che si chiama Stato e serve apposta per tutelare i diritti di tutti, neonati, bambini, mamme e papà perduti e fragili. Famiglie tradizionali e famiglie non tradizionali.
Perché non è vero che la società non esiste. Esiste eccome. E dobbiamo fidarci di lei.
Porti un nome importante, Enea, il nome di un signore fuggito da una città in fiamme per cercare una nuova vita e una nuova casa… la stessa cosa è capitata a te… quell’altro Enea ce l’ha fatta, sono sicura che ce la farai anche tu.
Ti auguro di diventare tutto ciò che si sogna da bambini: astronauta, calciatore, Harry Potter, pilota di Ferrari, dentista di Leoni in Africa, rockstar come i Maneskin…sosia di Chiattillo o mimo ai semafori.
Sono certa che avrai al tuo fianco una mamma e un papà al 100% che ti ameranno moltissimo. Ti ameranno un botto. Non dubitarne mai neanche un secondo.
Purtroppo la vita a volte somiglia alla scuola guida: le partenze in salita sono difficili, certo, ma se impari a farle, poi non ti spaventa più nulla.
Benvenuto pulcino di Pasqua. Ti riempiamo di baci. Luciana.
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samdelpapa · 11 days ago
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Il ** Digital Services Act (DSA) ** è una regolamentazione dell'UE di riferimento in vigore dal 2024, progettato per migliorare la sicurezza, la trasparenza e la responsabilità online. Ecco una panoramica strutturata:
### ** obiettivi chiave **
1** Protezione utente **: salvaguardare i diritti fondamentali degli utenti, compresa la privacy e la libertà di espressione.
2. ** Trasparenza **: garantire un chiaro rapporti sulla moderazione dei contenuti e sui processi algoritmici.
3.** Responsabilità **: detenere piattaforme, in particolare quelle grandi, responsabili di rischi sistemici e contenuti illegali.
### ** Ambito e applicabilità **
- ** Obiettivi **: tutti i servizi digitali nell'UE, inclusi ISP, servizi di hosting, piattaforme online e "piattaforme online molto grandi" (VLOPS) con ≥45 milioni di utenti mensili dell'UE (ad esempio, Facebook, Amazon).
-** REACHE EXTRARIVITORIAL **: si applica alle società non UE che operano nel mercato dell'UE, simili al GDPR.
### ** Disposizioni fondamentali **
1. ** Obblighi a più livelli **:
- ** intermediari ** (ad es. ISP): trasparenza di base.
- ** Servizi di hosting ** (ad es. Provider cloud): deve agire su contenuti illegali.
-** piattaforme online ** (ad es. Social media): implementare sistemi di avviso e azione e meccanismi di reclamo.
- ** VLOPS **: regole più rigorose, comprese le valutazioni del rischio, gli audit e l'accesso ai dati per i ricercatori.
2. ** MODERAZIONE DEL CONTENUTO **:
-** Avviso e azione **: rapida risposta ai rapporti di contenuto illegale.
- ** Meccanismi di ricorso **: gli utenti possono sfidare la rimozione dei contenuti.
- ** Rapporti di trasparenza **: le piattaforme devono divulgare azioni e criteri di moderazione.
3. ** Responsabilità algoritmica **:
- VLOPS deve spiegare i sistemi di raccomandazione (ad es. "Perché vedi questo post") ed evitare "motivi oscuri" manipolativi.
4. ** Pubblicità e utilizzo dei dati **:
- ** divieto di annunci mirati **: per i minori e l'uso di dati sensibili (etnia, religione, ecc.).
- ** AD Transparency **: divulgare sponsor di annunci e parametri di destinazione.
5. ** Mitigazione del rischio **:
- VLOPS valutare e affrontare rischi come disinformazione, minacce alla salute pubblica e integrità elettorale.
### ** EPLERENZA E PENALTITÀ **
- ** Oversight **: autorità nazionali per la maggior parte delle piattaforme; La Commissione europea supervisiona VLOPS.
- ** multe **: fino al 6% del fatturato annuale globale per non conformità.
### ** sfide e critiche **
- ** ENUO operativo **: le piattaforme più piccole possono lottare con i costi di conformità.
- ** Variabilità giurisdizionale **: definizioni diverse di "contenuto illegale" in tutti gli stati dell'UE.
- ** Complessità di applicazione **: il monitoraggio dei giganti della tecnologia globale richiede un solido coordinamento.
### ** Impatto più ampio **
- ** Influenza globale **: può ispirare regolamenti simili in tutto il mondo, come ha fatto il GDPR.
- ** Leggi complementari **: lavora a fianco del Digital Markets Act (DMA) per la concorrenza e il GDPR per la privacy dei dati.
### ** conclusione **
Il DSA segna uno spostamento verso la regolamentazione digitale proattiva, dando la priorità ai diritti degli utenti e alla responsabilità sistemica. Mentre pone sfide per l'implementazione, la sua attenzione alla trasparenza e alla gestione dei rischi stabilisce un nuovo standard per l'ecosistema digitale globale
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viunews · 1 month ago
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Attacchi online e sicurezza: il resoconto della Polizia Postale
Attacchi online e sicurezza: il resoconto della Polizia Postale
Nel 2024, la Polizia Postale della Sicilia Orientale ha intensificato il suo impegno nella lotta contro la criminalità informatica, affrontando una serie di sfide legate alla sicurezza online, dalla protezione dei minori alla tutela delle infrastrutture critiche. Il Centro Operativo di Catania, che coordina le attività delle province di Catania, Messina, Ragusa e Siracusa, ha operato in stretta…
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pier-carlo-universe · 4 days ago
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Carabinieri e studenti insieme contro l'illegalità. Pontestura
Pontestura - Incontro sulla legalità fra i Carabinieri e gli studenti delle scuole medie, nel corso del quale il Comandante della locale Stazione, Luogotenente Roberto Grassi, ha affrontato argomenti riguardanti gli stupefacenti, il bullismo, primi rudimenti sul Codice della Strada e il problema delle truffe in danno delle fasce deboli.
Pontestura – Incontro sulla legalità fra i Carabinieri e gli studenti delle scuole medie, nel corso del quale il Comandante della locale Stazione, Luogotenente Roberto Grassi, ha affrontato argomenti riguardanti gli stupefacenti, il bullismo, primi rudimenti sul Codice della Strada e il problema delle truffe in danno delle fasce deboli.L’educazione alla legalità passa anche da questi semplici…
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roma-sera-giornale · 2 months ago
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Politiche per Minori: Critiche della Lega sul Campidoglio
De Ficchy Giovanni nterrogazione della Lega: valutare possibilità risorse da Pnrr e Giubileo“Il Campidoglio non riesce a pianificare adeguate politiche per i minori che hanno diritto a protezione e assistenza. Ma non basta, come ha ribadito il presidente del Coordinamento nazionale delle comunità di tipo familiare per minorenni (Cncm) in una lettera inviata di recente al sindaco Gualtieri, agli…
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telodogratis · 3 months ago
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Cyberbullismo, Bonetti: “Importate coinvolgere ragazzi su rischi in rete”
(Adnkronos) – “Oggi c’è un impegno importante ed efficace per cercare di coinvolgere i ragazzi nell’ambito delle scuole come ambasciatori di un messaggio positivo. L’aumento della normativa nella protezione dei minori sui social va perseguita, dobbiamo regolamentare l’utilizzo di questi e promuovere percorsi educativi e formativi che coinvolgano direttamente i ragazzi.” Ha dichiarato la deputata…
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ictadmin · 3 months ago
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L'importanza della formazione sulla sicurezza sul lavoro in Italia
La sicurezza sul lavoro è un tema di fondamentale importanza in Italia, regolamentato principalmente dal Decreto Legislativo 81/2008 (noto come Testo Unico sulla Sicurezza), che stabilisce le linee guida per garantire la protezione della salute e della sicurezza dei lavoratori. Ma esattamente, perchè è tanto fondamentale?
I vantaggi della formazione sulla sicurezza
Uno degli aspetti cruciali della normativa in materia di salute e sicurezza lavoro e della formazione obbligatoria, è prevenire infortuni e malattie professionali e a creare un ambiente di lavoro sicuro e salutare.
La formazione sulla sicurezza sul lavoro ha diversi vantaggi per le imprese e i lavoratori. Tra i principali, vi è una riduzione degli incidenti sul posto di lavoro, grazie alla maggiore consapevolezza dei rischi e alle competenze acquisite per evitarli. Questo si traduce in minori costi legati ad assenze per infortuni o malattie professionali, nonché in una maggiore efficienza operativa.
Un altro beneficio riguarda il miglioramento del clima lavorativo: lavoratori che si sentono protetti e che hanno fiducia nelle misure di sicurezza adottate tendono ad essere più produttivi e a lavorare con maggiore serenità. Inoltre, le imprese che investono nella sicurezza tendono a migliorare la loro reputazione, attrarre talenti e dimostrare un impegno etico nei confronti dei dipendenti.
Le figure principali della sicurezza sul lavoro
Nel contesto della sicurezza sul lavoro, esistono diverse figure con responsabilità specifiche. Tra queste, il Datore di Lavoro è la figura centrale, responsabile dell'organizzazione della sicurezza e dell'adozione di tutte le misure necessarie per garantire un ambiente di lavoro sicuro. Il datore di lavoro deve anche assicurarsi che i dipendenti ricevano la formazione adeguata.
Accanto al datore di lavoro, vi è il Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione (RSPP), che può essere interno o esterno all'azienda, incaricato di coordinare le attività di prevenzione. Un'altra figura chiave è il Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza (RLS), che viene eletto dai lavoratori e ha il compito di rappresentare i loro interessi in materia di sicurezza.
La formazione dei lavoratori
La formazione dei lavoratori in Italia avviene attraverso corsi specifici obbligatori sulla sicurezza che variano in base al settore di appartenenza dell'azienda e al tipo di rischio a cui i lavoratori sono esposti. In generale, il percorso formativo si compone di un corso generale, che riguarda la sicurezza di base e i diritti e doveri del lavoratore, e di un corso specifico, tarato sulle peculiarità dell'ambiente di lavoro e sui rischi specifici legati alle mansioni svolte.
I corsi di formazione possono essere erogati da enti accreditati o da formatori interni qualificati, e devono essere ripetuti periodicamente, soprattutto in caso di cambiamenti rilevanti nell'organizzazione o nei processi aziendali.
Principali corsi di sicurezza sul lavoro
Tra i principali corsi di formazione obbligatori, troviamo:
Corso di formazione generale sulla sicurezza, che tutti i lavoratori devono frequentare indipendentemente dal settore di appartenenza;
Corso di formazione specifica per i lavoratori, modulato in base al rischio (basso, medio o alto) del settore in cui l'azienda opera;
Corsi di formazione per RSPP, rivolti a chi assume questo ruolo all'interno dell'azienda;
Corso per Addetti al Primo Soccorso e Antincendio, dedicato ai lavoratori incaricati di affrontare emergenze.
Il ruolo del datore di lavoro
Il datore di lavoro gioca un ruolo essenziale nella promozione della sicurezza sul lavoro. Non solo deve garantire la corretta attuazione delle normative vigenti, ma è anche tenuto a individuare i rischi presenti nell'ambiente di lavoro e a valutare i pericoli. In base a questa valutazione, deve attuare tutte le misure necessarie per eliminarli o ridurli al minimo.
Inoltre, il datore di lavoro deve fornire ai propri dipendenti dispositivi di protezione individuale (DPI) adeguati e garantire che essi siano utilizzati correttamente. La mancata osservanza di queste disposizioni può comportare sanzioni pesanti, sia dal punto di vista penale che amministrativo.
In conclusione, la formazione sulla sicurezza sul lavoro in Italia rappresenta non solo un obbligo di legge, ma anche un investimento strategico per le aziende, che porta vantaggi in termini di produttività, clima aziendale e riduzione dei rischi. Un ambiente di lavoro sicuro è la base per un’organizzazione efficiente e sostenibile nel tempo.
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archivio-disattivato · 1 year ago
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https://www.meltingpot.org/2023/09/trattenere-e-umiliare-procedure-hotspot-a-porto-empedocle/
Trattenere e umiliare: procedure hotspot a Porto Empedocle
Il rapporto sul monitoraggio del progetto Mem.Med (Memoria Mediterranea)
22 Settembre 2023, di Silvia Di Meo e Yasmine Accardo, Mem.Med (Memoria Mediterranea)
Con i numerosi arrivi di persone via mare sull’isola di Lampedusa, è stata istituita una tensostruttura sulle coste siciliane di Porto Empedocle dove le persone vengono trattenute in condizioni critiche per espletare le procedure di identificazione e foto segnalamento. Davanti alle carenze strutturali, al sovraffollamento e alle violazioni di diritti, le persone migranti protestano.
La tensostruttura di Porto Empedocle
“No care, no help, no travel, no food”. Sono queste le parole scritte su un foglio di carta che Khaled sventola in mezzo alla strada principale di Porto Empedocle. Lui e Mohamed sono due minori somali approdati sull’isola di Lampedusa e poi trasferiti nella tensostruttura di Porto Empedocle dove stazionano ormai da 5 giorni. La situazione che sperimentano è chiara: “No freeedom” sintetizza Mohamed. 
Li incontriamo insieme a centinaia di persone MSNA senza tutori e richiedenti asilo di diversa nazionalità, età e genere che nel corso di quest’ultima settimana sono state trasferite all’interno del campo empedoclino in attesa di essere ricollocate in centri di accoglienza in Sicilia e in altri luoghi della penisola. 
Infatti, la tensostruttura collocata nel porto della cittadina agrigentina è da diversi mesi il secondo approdo delle persone migranti che giungono via mare a Lampedusa e che, a fronte dei numeri esponenziali di arrivi sull’isola delle Pelagie, sono stati spostati rapidamente sul territorio siciliano per alleggerire l’hotspot di Lampedusa. 
La tensostruttura – che consiste in un piazzale di cemento dove sono collocati due tendoni, 18 bagni chimici e poche docce esterne – è un’area di sbarco temporanea che la Prefettura di Agrigento sembra utilizzare per identificare e smistare le persone migranti, coadiuvando di fatto le attività di pre-identificazione implementate dalle autorità nell’hotspot di Lampedusa. La tensostruttura è quindi un secondo punto di approdo in cui le persone – trasferite qui anche poche ore dopo lo sbarco lampedusano attraverso le navi traghetto Galaxy – vengono foto segnalate e viene rilasciato loro un numero identificativo. Si tratta di un numero stampato su un quadratino di carta senza cedolino e senza foto. 
Qui le persone – donne, uomini, minori e famiglie originarie della Guinea Conakry, Costa D’Avorio, Senegal, Gambia, Burkina faso, Camerun, Sierra Leone, Giordania, Egitto, Tunisia, Siria, Mali, Sudan, Somalia, Etiopia, Liberia  – stazionano per giorni e giorni, trattenute in maniera prolungata all’interno di un campo di cemento, presidiato dalle forze dell’ordine e gestito dal personale della Croce Rossa, dove sono praticamente assenti rappresentanti delle organizzazioni umanitarie, grandi e piccole.
Nonostante il trattenimento dovrebbe durare solo il tempo necessario all’identificazione e alla disposizione del trasferimento, il transito non è breve e sembra durare una media di almeno 5 giorni. In questo tempo, alle persone è impedito di uscire dal cancello principale pertanto queste sono costrette, a causa della totale invivibilità del luogo, a saltare dalle recinzioni laterali e posteriori per cercare all’esterno aiuto, cibo, contatti, informazioni, libertà. 
Le persone trattenute in questo luogo raccontano di non aver ricevuto alcuna informativa relativa all’accesso ai loro diritti, alla protezione internazionale o altre forme di tutele. Inoltre riferiscono di essere trattate come animali in gabbia: il campo infatti è senza letti, sedie, tavoli e le persone stazionano stese a terra – i più fortunati su cartonati di non precisata origine – sotto il sole cocente, in uno spiazzale ricoperto di spazzatura, cassonetti e avvolto dall’odore pungente dell’urina. Le persone riferiscono di vivere in stato di continua incertezza e forte stress dipendente non solo dalle condizioni strutturali di invivibilità del campo ma anche a causa dell’attesa prolungata di un trasferimento in accoglienza che sembra non arrivare mai.
E mentre si passa la giornata nell’afa di settembre – tra un cambio turno delle forze dell’ordine e un’intervista ufficiale rilasciata dalle autorità ai giornalisti – arrivano da Lampedusa traghetti carichi di almeno altre 400 o 500 persone migranti che vengono scortate fino all’ingresso del centro e fatte entrare nei piccoli vuoti di spazio rimasti nel piazzale. Qui le persone vengono sottoposte ad un appello pubblico, senza alcun rispetto della privacy e attraverso l’uso esclusivo delle lingue veicolari principali: francese, inglese, arabo.
In queste giornate di permanenza, qualche turista passava per il porto e fotografava le persone dietro le sbarre, qualche locale si lamentava del “disagio”, qualche giornalista riprendeva quelle persone trattenute che si infuriano dopo l’ennesima giornata di prigionia. 
In questo circo periferico, la tensostruttura di Porto Empedocle risulta una zona d’ombra rispetto alle luci dello “spettacolo Lampedusa” che continua ad avere i riflettori puntati sulle proprie coste. Eppure nel corso della settimane le persone trattenute in questo piccolo piazzale – senza assistenza legale, sanitaria e libertà personale; senza letti, senza sufficienti professionisti medici e sociali, con carenze alimentari e patologie mediche – sono  state più di 1.000, di cui l’80 per cento costituito da MSNA e altre figure cosiddette vulnerabili.
Le proteste delle donne
Il malessere è progressivamente cresciuto e così le manifestazioni di scontento delle persone trattenute. Diversi gruppi di persone hanno iniziato delle proteste per la condizione di trattamento disumano a cui sono costrette a Porto Empedocle: l’inadeguatezza alimentare – pane con formaggio e pomodoro a tutti i pasti, cibo in quantità e in qualità insufficiente – l’assoluta promiscuità senza separazioni spaziali tra uomini e donne, l’esposizione ad ulteriori condizioni di violenza e soprattutto la condizione di privazione della libertà. 
Nella giornata del 19 settembre, un gruppo di donne minori guineane ha dato avvio ad una protesta femminile davanti al cancello principale della struttura, al grido di: “Liberateci! Liberateci! non siamo prigioniere, lasciateci andare!” Le ragazze sono dunque salite sul muro che delimita la struttura e hanno cominciato a gridare e ad arrampicarsi, tentando di scavalcare le inferriate. 
Le donne hanno poi occupato l’ingresso della tensostruttura sedendosi a terra in segno di protesta. Questa condizione di esposizione alla violenza, a cui specifiche categorie di persone vulnerabilizzate – quali le donne e i MSNA, sono sottoposte – connota la gestione disciplinante di una struttura ideata e pensata come “deposito” di persone. 
Persone che, giunte dalla violenta Sfax in Tunisia o dalla Libia, vivono un processo costante di sopraffazione, sottoposte a gravi violazioni di diritti e a continue forme di abuso, coercizione e limitazione della libertà che continuano ad essere raccontate, gestite e strumentalizzate a livello pubblico – tanto da politici che da giornalisti – come normali conseguenze di una condizione emergenziale. Un’emergenza che giustifica e normalizza il trattamento riservato ai neo sbarcati sulle coste nord del Mediterraneo, destinati ad essere “ritirati” e “riconsegnati” dai vari porto mediterranei, come abbiamo sentito dire in queste ore da chi gestisce la tensostruttura.
Tuttavia le persone migranti non sono inermi e continuano ad opporsi a questo controllo violento. Le diciassettenni guineane hanno preteso di avere nel piazzale un’area femminile di loro uso esclusivo, poiché ormai da più di 7 giorni erano completamente esposte senza alcuna tutela, preoccupate delle possibili violenze nel centro. Nei giorni successivi, esasperate, hanno scavalcato il muro del centro per cercare all’esterno un minimo di libertà e benessere. Due di loro erano fortemente indebolite da patologie pregresse che non erano state adeguatamente attenzionate e, per le strade del centro empedoclino, cercavano cibo e acqua.
Tra le numerose donne qui detenute, ce n’erano varie in stato di gravidanza. Alcune di loro sono state trasferite in ospedale per partorire e subito dopo ricollocate nella tensostruttura, senza i loro figli neonati.
Molte delle persone incontrate si trovavano in evidente stato di disidratazione e deprivazione fisica, nonché di forte sofferenza psicologica dipendente dal trattenimento prolungato e dalla mancanza di contatti con il mondo esterno. Tutti i trattenuti cercavano la possibilità di comunicare con le famiglie di origine o con conoscenti, desiderosi di avvisare i propri familiari del loro arrivo, non avendo potuto farlo nonostante l’approdo fosse avvenuto ormai da quasi una settimana.
Stazione di transito, trattenimento e deportazione
Questa stazione di transito e identificazione successiva a Lampedusa, sarà nelle prossime settimane potenziata e al posto della tensostruttura verrà adibito una struttura facente ufficialmente funzione hotspot, che sta nascendo dai lavori in corso in queste ore. Il Prefetto di Agrigento, Filippo Romano ha dichiarato che: “l’hotspot di Porto Empedocle sarà collegato a quello di Lampedusa dalla stessa gestione, la Croce Rossa (…) I due hotspot devono essere visti come una sorta di ponte: quello di Lampedusa accoglie in prima battuta e quello di Porto Empedocle instrada, il più velocemente possibile, verso i pullman“.
In continuità con la gestione migratoria che ha caratterizzato le politiche europee negli anni passati, l’unico “ponte” finanziato e promosso è quello che conduce alla sorveglianza, all’umiliazione, allo smistamento e incanalamento giuridico di persone che vengono irregolarizzate, dove il dispositivo della detenzione continua ad essere principale strumento di controllo degli spostamenti umani.
Questa modalità di controllo della mobilità delle persone in arrivo alla frontiera siciliana è da inquadrare nelle nuove riforme promesse dal governo: il rafforzamento a livello nazionale del sistema detentivo del CPR, con nuove strutture e un periodo di trattenimento esteso a 18 mesi; l’introduzione di nuovi centri identificativi e di rimpatrio come CPRI a Modica, nella Sicilia orientale costituiscono la risposta europea e nazionale all’aumento degli arrivi dalla Tunisia e dalla Libia, due luoghi da cui le persone continuano a fuggire forzatamente, sopravvissute ai regimi che i governi europei continuano a finanziare.
In tal senso, i discorsi di Meloni e Von Der Leyen che – durante la passerella a Lampedusa nei giorni del sovraffollamento – hanno inneggiato all’arresto dei trafficanti e alla sorveglianza militare, sono in continuità con un sistema che pone come soluzione la detenzione al posto di una vera accoglienza, la violenza al posto dei diritti e che – con l’ausilio delle nuove strutture – affinerà la macchina criminalizzante della deportazione. 
Intanto, mentre nei diversi angoli della Sicilia occidentale e orientale proliferano hotspot e ghetti istituzionali, mentre le politiche promettono blocchi nel Mediterraneo e pseudo accoglienza a terra, le persone migranti continueranno a protestare per la libertà di movimento ed ad arrampicarsi sui muri della detenzione per pretendere rispetto dei diritti e reclamare la loro libertà.
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retelabuso · 4 months ago
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Quando un istituto per minori in Ticino era un “lager” con suore “aguzzine”
Oggi il von Mentlen di Bellinzona è un centro educativo moderno, dove gli ospiti minorenni – una cinquantina – godono di protezione e di supporto. Ma non è sempre stato così. Nel secolo scorso, chi è stato costretto a frequentarlo, lo descrive come un “lager” diretto da “suore aguzzine”. A decidere di illuminare quegli anni bui è un’indagine che l’istituto ha affidato all’Università di Ginevra:…
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enkeynetwork · 5 months ago
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