#patologico
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thedaimoncoach · 6 months ago
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Le dinamiche complesse dell'attrazione che ci spingono verso relazioni tossiche
Le relazioni umane sono un intricato intreccio di emozioni, esperienze e connessioni che plasmano profondamente la nostra vita. Ciò che ci attrae verso un’altra persona può essere un misto di fattori complessi, che vanno dalla chimica cerebrale alle dinamiche psicologiche più profonde. È comune osservare persone che si ritrovano coinvolte in relazioni intime con individui dannosi, nonostante i…
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pensierodelgiornoblog · 5 months ago
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“Sappiamo che stanno mentendo, sanno che stanno mentendo, sanno che sappiamo che stanno mentendo, sappiamo che sanno che sappiamo che stanno mentendo, ma stanno ancora mentendo.” – Aleksandr Solzhenitsyn
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kon-igi · 1 year ago
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Se qualcuno voleva vedere cosa fosse il Segno di Babinsky che ogni tanto si sente citare nei medical drama.
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pimpra · 1 year ago
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NARCISISMO PATOLOGICO E DONNE
I tristi fatti degli ultimi giorni mi hanno portato a una profonda riflessione sulle donne e le relazioni. Non desidero far parte del coro di voci, inutili, che offrono i più variopinti punti di vista sulla violenza verso le donne e le relazioni – evidentemente- tossiche, come fosse un thread di moda, su cui necessariamente esprimere la propria opinione. In un mondo ideale non si dovrebbe morire…
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lu2211 · 1 year ago
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Dio si è fatto venire il dubbio patologico quando io ero in progetto. Non sapeva se decidere tra bellezza e intelligenza, e rimanendo immoto ha deciso di non decidere; optando per nessuna delle due.
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ivanscudieri-blog · 1 year ago
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04.08.2023 All'interno di LETTORI E SPETTATORI, Ivan Scudieri incontra l'autrice di Amorevol-mente,Vanna Morra su Podcastbook.it Può accadere a tutti di scivolare in un amore da incubo e si resta lì impantanati come nelle sabbie mobili con la speranza di venirne fuori e il terrore di esserne inghiottiti. Di relazioni tossiche se ne parla tanto, a volte in maniera errata, spesso in modo insulso, lo dimostra la confusione che c’è sulla questione. Mai come in questo caso il “purché se ne parli” non va bene affatto, sono un argomento troppo serio e gravoso per trattarlo come fenomeno da baraccone. Le relazioni tossiche ti devastano fisicamente ed emotivamente, il più delle volte non se ne esce, tante altre volte sfociano in tragici epiloghi. “amorevol-Mente” non giudica, non accusa, semplicemente fa informazione e nel suo piccolo ha un’ambizione grande: la prevenzione. Prevenire, questo è stato il motore che mi ha mossa a perseguire un viaggio tanto complesso quanto possibile perché emergere da quella melma si può e si deve.
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ilnarcisismopatologico · 1 year ago
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Narcisista Patologico: Caratteristiche Distintive e Possibili Aiuti
Il narcisismo patologico è un disturbo che presenta caratteristiche distintive che lo differenziano dal semplice comportamento egocentrico. In questo articolo, esploreremo le peculiarità del narcisista patologico e parleremo dei possibili aiuti disponibili per affrontare questa condizione complessa.
Il narcisista patologico si distingue per un'eccessiva ammirazione di sé, una visione distorta della propria grandezza e un bisogno costante di attenzione e lode dagli altri. Queste caratteristiche vanno oltre il semplice narcisismo comune e possono portare a comportamenti manipolativi, una mancanza di empatia e una costante ricerca di gratificazione personale.
Uno dei tratti più riconoscibili del narcisista patologico è la mancanza di empatia. Queste persone tendono a mostrare una totale disinteresse verso i sentimenti e i bisogni degli altri, focalizzandosi esclusivamente su se stessi. Inoltre, il narcisista patologico ha una continua necessità di ammirazione e ha difficoltà ad accettare critiche o fallimenti. La sua autostima è fragile e dipende dall'approvazione esterna.
Affrontare il narcisismo patologico richiede un'attenzione adeguata e l'intervento di professionisti qualificati. La terapia psicologica, in particolare la terapia cognitivo-comportamentale, può essere un aiuto prezioso per il narcisista patologico. Questo tipo di terapia può aiutare a esplorare e modificare i modelli di pensiero distorti, sviluppare l'empatia e apprendere strategie per migliorare le relazioni interpersonali.
Inoltre, la consapevolezza emotiva è un elemento cruciale nel percorso di guarigione del narcisista patologico. Imparare a riconoscere e gestire le proprie emozioni può contribuire a ridurre la dipendenza dall'approvazione esterna e favorire una maggiore autostima basata su reali successi personali.
Per approfondire i temi del narcisismo patologico, visita il sito https://NarcisismoPatologicoSconfitto.com. Qui troverai risorse, informazioni e supporto per comprendere meglio questa condizione e scoprire possibili aiuti per affrontare il narcisismo patologico.
In conclusione, il narcisista patologico si distingue per caratteristiche peculiari che lo differenziano dal comportamento egocentrico comune. Riconoscere queste caratteristiche e cercare l'aiuto adeguato è fondamentale per affrontare il narcisismo patologico in modo efficace. Ricorda che esistono risorse disponibili per coloro che desiderano comprendere e affrontare questa condizione complessa. Per approfondire i temi del narcisismo patologico, visita il sito https://NarcisismoPatologicoSconfitto.com.
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rifare la tinta in casa 🤝🏻 sembrare uscita da un combattimento corpo a corpo in AOT o JJK.
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divulgatoriseriali · 2 years ago
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Il Gaslighting: come riconoscere i segni e difendersi da manipolazioni come l'Amore bombing
Hai mai sentito parlare di gaslighting? Si tratta di una forma di manipolazione psicologica in cui una persona fa dubitare l’altra della propria realtà e sanità mentale. Il termine “gaslighting” deriva dal film “Gas Light” (di George Cukor) del 1944, in cui un marito manipola la moglie facendola dubitare della propria percezione degli eventi. Questo comportamento può essere utilizzato in molte…
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iannozzigiuseppe · 2 years ago
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Il normale e il patologico. Alchimia versus biocrazia - Raffaele K. Salinari - AnimaMundi Edizioni
Il normale e il patologico. Alchimia versus biocrazia – Raffaele K. Salinari – AnimaMundi Edizioni
Il normale e il patologico. Alchimia versus biocrazia – Raffaele K. Salinari AnimaMundi Edizioni La malattia, il «patologico», contrapposto al «normale», al sano, costituiscono le polarità tra le quali scorre il mistero della vita. La nostra stessa esistenza nasce e si definisce nel continuo passaggio tra i due stati. Il saggio rivisita allora le rispettive definizioni e interazioni alla luce di…
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brincandodeserfeliz · 1 year ago
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Se prende em mim que eu te mostro a liberdade de pertencer.
romantico-patologico✍
💗💞
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francesca-70 · 6 months ago
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Lo sai Giulia cosa diranno adesso?
Che dovevi scappare, che dovevi lasciare un uomo del genere.
Dai primi dubbi, dal sentore di quella relazione con la collega, dai segnali che percepivi.
Perché voi donne in un modo o nell'altro, un po' di colpa ve la dovete tenere.
Perché in una società come la nostra, l'uomo ha sempre qualche attenuante.
Alla fine ve lo insegnano da piccole, che se Eva non avesse mangiato la mela, vivremmo ancora nell'Eden.
Che se le donne lavorano nascono meno figli
Che le donne troppo libere sono pericolose.
Che la minigonna dà segnali inconfutabili.
Che dire no non basta se metti troppo trucco
Che se i tuoi figli son maleducati è colpa tua.
Che se la casa è in disordine è colpa tua
Che se tuo marito ti tradisce è perché non te ne occupi abbastanza.
Che se il tuo compagno ti ammazza, un po' te la sei cercata
Vivete di sensi di colpa.
In ogni contesto
Perché prima gli uomini erano mariti e padroni.
Ora sono confusi, per la vostra indipendenza, per l'intrapredenza, per la sicurezza.
E vanno capiti...loro.
Già parlano di lui come di un bravo ragazzo, sempre col sorriso, nessuno se lo sarebbe mai aspettato.
I più cattivi diranno che è un narcisista patologico, un anaffettivo, freddo, calcolatore.
E invece no, Giulia
Un assassino. E' semplicemente un assassino.
E tu non sei scappata
dalle responsabilità, dal chiarimento, dal faccia a faccia.
Perché voi donne i problemi li affrontate.
Dolorosi o meno, scomodi, difficili.
E non voglio immaginare quando hai capito che era troppo tardi, per salvarvi.
E fa troppo male Giulia, pensare al tuo futuro che resta racchiuso in una foto.
E fa troppo male pensare a quel pancione che non sarà mai vita.
Fa troppo male pensare che tante, troppe Giulie vivono in ricordi, fotografie per colpa di uomini piccoli e meschini. Violenti. Perché la violenza ha mille tentacoli e mille forme.
Peccato che quando la si denuncia, in pochi casi viene creduta, o capita.
E non lo so Giulia che sarà di voi, di una società in cui non si fa mai abbastanza, in cui si insegna alle donne a scappare e non agli uomini a rispettarvi
In cui i problemi si eliminano con una lama affilata.
In cui tutto questo cordoglio sembra solo una resa.
Un fallimento.
In cui avrete voce solo da morte.
Giuseppe Frascà
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AUGURI MAMMA GIULIA ❤️❤️
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canesenzafissadimora · 6 months ago
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Bisognerebbe essere giusti con le madri e riconoscere loro la funzione essenziale ed insostituibile nell’adozione simbolica della vita. Bisognerebbe sottrarre la maternità ad ogni sua rappresentazione naturalistica: madre non è il nome della genitrice, ma, al di là della Natura, al di là del sesso e della stirpe, è il nome di quell’Altro che offre le proprie mani alla vita che viene al mondo, che risponde alla sua invocazione, che la sostiene con il proprio desiderio. Bisognerebbe non ridurre la madre a un appetito di morte, a una spinta a divorare il proprio frutto, a diventare proprietaria esclusiva e incestuosa della vita che ha messo al mondo. Bisognerebbe non dimenticare che il bestiario che accompagna immancabilmente la sua figura (la piovra, il coccodrillo, la chioccia, il vampiro) fornisce solo il suo lato in ombra, patologico, abnorme, che non fa giustizia della sua forza positiva che oltrepassa di gran lunga quel bestiario. Bisognerebbe non identificare la madre con il virus di ogni malattia psichica. Bisognerebbe non dimenticare la donazione che precede ogni eventuale divorazione e che custodisce la memoria più profonda del materno [...] Il legame arcaico con la madre non è solo una palude mortifera da cui bisogna liberarsi, ma è in primis una donazione che rende possibile la trasmissione non solo e non anzitutto della vita in quanto tale, ma del sentimento della vita, del desiderio di vivere [...] Bisognerebbe non pensare solo alla sua onnipotenza oscura, ma anche alla sua mancanza. Bisognerebbe provare a essere giusti con la madre e riconoscere nelle sue mani un’ospitalità senza proprietà di cui la vita umana necessita. Bisognerebbe rintracciare nel suo dono del respiro la possibilità che la vita abbia un inizio e che possa ogni volta ricominciare.
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Massimo Recalcati -"Le mani della madre. Desiderio, fantasmi ed eredità del materno",
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arreton · 1 month ago
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Comunque il livello del pasticciere-proprietario è il seguente: gli nomino la crema frangipane e non sa nemmeno cosa è facendomi lo spelling perché non riesce nemmeno a nominarla. 👍🏻
Beh che dire, me li scelgo tutti io. Per questo motivo dico che c'è del patologico nei miei comportamenti e qua non scherzo.
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falcemartello · 1 year ago
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Dall’eco-ansia all’eco-razzismo
Di Marcello Veneziani
L’angoscia si esprime oggi in due modi: ego-ansia ed eco-ansia. Siamo angosciati per l’io e per il pianeta; di tutto quel che sta nel mezzo – persone, famiglie, società, nazioni, popoli, culture, religioni, civiltà, umanità – ci interessa sempre meno.
L’eco-ansia è la patologia dei nostri giorni, una specie di infiammazione ecologica. I malati più acuti sono i ragazzi, poi vengono i media e tutti gli altri; ma ne patiscono anche alcuni ministri. La nuova linea di discriminazione tra i buoni e i cattivi, gli insider e gli outsider, è quella: se ti affibbiano il marchio di negazionista ambientale sei fritto, come il pianeta; hai perso ogni rispetto, non puoi coprire alcun ruolo, devi solo nasconderti.
Ma cos’è l’eco-ansia? E’ un fenomeno non solo italiano ma occidentale, trae suggestioni dal movimento di Greta Thunberg, però non nasce dal nulla: alcune emergenze ambientali e climatiche toccano reali alterazioni dell’eco-sistema. Quanto però queste dipendano dai comportamenti umani è da verificare: alcune di più (per es. la plastica nei mari), altre assai meno (i mutamenti nell’ecosistema). E poco dipendono da singoli stati e singoli paesi, di modeste dimensioni, come il nostro. L’eco-ansia è divenuto improvvisamente ossessivo, monomaniacale, con un giacobinismo ideologico e un fanatismo patologico.
Ma la sua motivazione originaria, la salvaguardia della natura in pericolo, è sacrosanta. Ed è più coerente con una visione del mondo conservatrice e tradizionale, in cui è un bene primario la difesa, il rispetto e l’amore per la natura, a partire dalla natura umana. Il legame profondo tra l’uomo e la terra, le sue radici, il suo habitat, i suoi luoghi originari e identitari sorgono non a caso in una concezione della tradizione, nei suoi legami spirituali e biologici, naturali e culturali. A lungo questa visione della natura ha trovato come suoi avversari il capitalismo e il comunismo, il mercato globale e la pianificazione statale socialista, figli entrambi della rivoluzione industriale, e legati entrambi a una visione utilitarista, produttivista e antinaturale. Alla fine degli anni ottanta, in Processo all’Occidente, analizzai questo scontro tra la difesa della natura e i suoi nemici ideologici, sovietici e mercantilisti.
Poi con gli anni è avvenuto qualcosa: da una parte l’insensibilità verso i temi della natura in pericolo da parte di una “turbo-destra” liberista e ipermercatista, dall’altra la sostituzione di madre natura con la maternità surrogata dell’ambiente, termine più asettico che può valere per qualunque habitat, anche una fabbrica. Da lì nasce il ménage à trois fra eco-ansia, progressismo radical e capitalismo “eco-sostenibile”.
Il risultato che ne è derivato è questo ambientalismo allarmato, antinatura, ideologico e funzionale al nuovo capitalismo globale e allo sfruttamento del business ambientale. Al massimalismo ideologico e al suo profitto politico si unisce così l’eco-speculazione. La strategia pubblicitaria delle grandi aziende alimentari non vanta più le qualità dei prodotti ma il fatto che siano eco-sostenibili; vantano la loro buona coscienza ecologica oltre alla buona coscienza ideologica (gli spot con dosi obbligate di mondo verde, ma anche nero, gay e arcobaleno). Il pregio principale del prodotto è che non nuoce all’ambiente ed è ideologicamente conforme; non conta la qualità del cibo ma i rifiuti e gli effetti ideologici derivati. All’industria del food eco-sostenibile si è aggiunta la cosmesi e la moda eco-sostenibile; grandi marchi vendono vestiari, scarpe, creme eco-sostenibili. L’eco-sostenibile leggerezza dell’essere… Ma il core business dell’eco-ansia è nei farmaci, nella sanità e nelle cure psicanalitiche. Viene monetizzata l’ansia. Per non parlare della riconversione verde dell’industria e delle case, dei trasporti e dell’energia. Un business enorme sullo spavento diffuso e sulle nuove norme obbligate da adottare.
Sulla nuova pandemia chiamata eco-anxiety e sul suo target giovanile, ho scritto nel recente libro Scontenti. L’eco-ansia investe la salute mentale; vi si accompagna un disturbo psichico chiamato solastalgia, generato dal cambiamento eco-climatico. I sintomi e gli effetti dell’eco-ansia sono: attacchi di panico, traumi, depressione, disturbi da stress, abuso di sostanze, aggressività, ridotte capacità di autonomia e controllo, senso d’impotenza, fatalismo e paura, spinta al suicidio. E un grande senso di colpa ambientale. Il popolo degli eco-ansiosi reputa il futuro “spaventoso”.
Gli eco-ansiosi sono considerati malati virtuosi, i loro disturbi sono ritenuti lodevoli perché denotano sensibilità green. I colpevoli invece sono quegli adulti che hanno così malridotto il pianeta e non patiscono eco-ansia. L’umanità viene nuovamente divisa in buoni e cattivi, e dopo i no-vax, i no-war, ecco i no-eco: da una parte le vittime gli eco-ansiosi, dall’altra i negazionisti, gli eco-mostri, che minimizzano il problema da loro creato.
La follia ulteriore di questa drammaturgia ambientale è che non produce effetti concreti sull’ambiente: una volta esaltata la minoranza benemerita degli eco-attivisti e vituperata la minoranza maledetta degli eco-negazionisti, non viene fuori alcun risultato pratico in tema di degrado ambientale. Si è solo usata un’ennesima discriminazione ideologica per sostenere un nuovo, manicheo eco-razzismo da cui trarre profitto politico. Allo stesso tempo l’eco-ansia dirotta il mondo dalla realtà: l’incubo è il clima, concentriamoci sul riscaldamento globale, il resto è irrilevante o meno urgente. Non pensate più all’economia e alla politica, alla società reale e all’economia, alla famiglia e alle ingiustizie, alla disumanizzazione e alla fine della civiltà; è in ballo il pianeta da salvare. Tra l’io e il pianeta c’è di mezzo il vuoto; di quello spazio se ne occupa la governance globale. Voi pensate al clima, agli animali e ai ghiacciai, e al vostro io angosciato. Il mondo si va disumanizzando, ma il tema su cui concentrarsi è il clima. L’importante è salvare il pianeta; e se l’umanità è di ostacolo, salviamo il pianeta anche a prezzo dell’umanità.
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ilnarcisismopatologico · 1 year ago
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Narcisismo Patologico: Segni Preoccupanti e Strategie di Cura
Il narcisismo patologico è un disturbo complesso che può avere un impatto significativo sulla vita delle persone coinvolte. Comprendere i segni preoccupanti associati al narcisismo patologico e conoscere le strategie di cura a disposizione è fondamentale per affrontare efficacemente questa condizione.
I segni preoccupanti del narcisismo patologico possono essere evidenti nei comportamenti e nelle caratteristiche di una persona. Questi segni possono includere un senso esagerato di autoimportanza, un bisogno costante di ammirazione, una mancanza di empatia verso gli altri e una tendenza a sfruttare le persone per raggiungere i propri obiettivi. Le persone affette da narcisismo patologico possono mostrare un atteggiamento dominante, cercare continuamente l'approvazione e avere difficoltà a gestire la critica.
Affrontare il narcisismo patologico richiede un'approccio multidimensionale. Le strategie di cura si concentrano su diversi aspetti, tra cui la terapia psicologica, la consapevolezza emotiva e il lavoro sulla autostima. La terapia può anche concentrarsi sullo sviluppo dell'empatia e sulla gestione delle relazioni interpersonali.
È importante notare che la cura del narcisismo patologico richiede la consapevolezza e la volontà della persona di cercare aiuto. Le persone affette da questo disturbo spesso trovano difficile riconoscere i loro comportamenti e i loro effetti negativi sulle relazioni.
Tuttavia, con un intervento tempestivo e un sostegno adeguato, è possibile apportare cambiamenti positivi.
Per approfondire i temi del narcisismo patologico, visita il sito https://NarcisismoPatologicoSconfitto.com. Qui troverai risorse, informazioni e supporto per comprendere meglio questa condizione e scoprire strategie di cura efficaci.
In conclusione, il narcisismo patologico è un disturbo che richiede attenzione e cura. Riconoscere i segni preoccupanti associati al narcisismo patologico e comprendere le strategie di cura disponibili è fondamentale per favorire una vita più sana e relazioni più soddisfacenti.
Ricorda che il percorso verso la guarigione può richiedere tempo e impegno, ma con il supporto adeguato e la volontà di cambiamento, il narcisismo patologico può essere affrontato in modo efficace. Per approfondire i temi del narcisismo patologico, visita il sito https://NarcisismoPatologicoSconfitto.com.
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