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L’automazione industriale del futuro: l’IA sostituirà i programmatori PLC?
Un'analisi sul ruolo dei programmatori PLC, dei PC industriali e dell'intelligenza artificiale nel futuro dell'automazione industriale.
Un’analisi sul ruolo dei programmatori PLC, dei PC industriali e dell’intelligenza artificiale nel futuro dell’automazione industriale. Nel panorama dell’automazione industriale, si stanno delineando scenari innovativi in cui le tecnologie come i PC industriali e l’intelligenza artificiale (IA) sembrano destinati a rivoluzionare il settore. Ci si domanda sempre più frequentemente: conviene…
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“Se davvero la sofferenza impartisse lezioni, il mondo sarebbe popolato da soli saggi. E invece il dolore non ha nulla da insegnare a chi non trova il coraggio e la forza di starlo ad ascoltare.” (S. Freud)
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La maggior parte dei problemi che credi di avere, derivano dall'ego che pensi di essere.
Anna
▶︎ Consulenze ▶ Telegram ▶ @iltuoscopo
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È sempre così: le sfide evolutive si raggomitolano come palle di neve. Non le fermi, nè a un certo punto puoi più schivarle. Quando giunge il punto di incontro sei costretto a rispondere.
Se oggi scappi, domani avrai bisogno di ancora più coraggio.
-Takao-
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SCOPERTO COME RICICLARE LE MICROPLASTICHE IN GRAFENE
I ricercatori della James Cook University hanno scoperto il modo per convertire le microplastiche in un materiale di grande valore, il grafene.
La nuova tecnica realizzata dal gruppo di scienziati australiani consiste in un processo di sintesi al plasma a microonde per convertire i detriti ottenendo un materiale di carbonio spesso un atomo, più duro del diamante, 200 volte più resistente dell’acciaio e cinque volte più leggero dell’alluminio, il cui utilizzo sta diffondendosi in diversi settori. “Circa 30 mg di microplastiche hanno prodotto quasi 5 mg di grafene in 1 minuto. Questa velocità di produzione è notevolmente più alta di quella raggiunta in precedenza e offre un’alternativa più semplice e più ecologica alle tecniche attuali”, ha affermato il professor Adeel Zafar, membro del team. I ricercatori hanno affermato che la scoperta segna una pietra miliare nel campo. Il grafene prodotto potrebbe essere utilizzato per diverse applicazioni, tra cui la produzione di sensori e la purificazione dell’acqua, incluso l’assorbimento di PFAS.
“Queste microplastiche sono note per la loro natura non degradabile in acqua e rappresentano una minaccia in continua evoluzione per pesci, animali ed esseri umani”, ha affermato il professor Mohan Jacob del JCU. Il riciclaggio delle microplastiche si scontra con notevoli sfide dovute ai processi di separazione che richiedono molta manodopera e costi elevati. “La scoperta non solo apre la strada a un nuovo approccio alla sintesi del grafene ma contribuisce anche all’obiettivo più ampio di mitigare gli effetti negativi dell’inquinamento da microplastiche sui nostri ecosistemi”, spiega Jacob.
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Fonte: James Cook University | Small Science; foto di Oregon State University
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Giuliano Saba: La Scultura come Espressione di Materia e Spirito
L’arte scultorea di Giuliano Saba fonde elementi naturali e forme astratte per creare opere che catturano l’essenza della materia
L’arte scultorea di Giuliano Saba fonde elementi naturali e forme astratte per creare opere che catturano l’essenza della materia. Giuliano Saba è uno scultore italiano noto per la sua capacità di trasformare materiali grezzi in opere d’arte che evocano una profonda connessione con la natura e lo spirito umano. Le sue creazioni, caratterizzate da un uso innovativo della forma e della texture,…
#armonia visiva#Arte contemporanea#arte e meditazione#Arte e Natura#Arte moderna#arte scultorea#arte sensoriale#artisti contemporanei#Artisti Italiani#bellezza naturale#Castello del Monferrato#Castello del Monferrato mostra#creatività artistica#dinamismo visivo#Esposizione artistica#esposizioni d&039;arte#espressione artistica#evoluzione della materia#filosofia della scultura#forme organiche#gallerie d&039;arte#Giuliano Saba#Giuliano Saba opere#lavorazione del metallo#lavoro di scultura#Legame con la natura#legno e metallo#materia e spirito#materiali naturali#mostra Mosaico
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Il problema di questa società non è la rabbia. Vorrei fosse chiaro a tante persone che mi scrivono perché sono manipolate dal cosiddetto amore incondizionato.
La rabbia è come un mezzo, è una qualsiasi emozione che ha una valenza di scelta.
Per capirsi:
- la rabbia in una coscienza sana può attivare l'indignazione, la determinazione e il coraggio di agire rettamente, superando ostacoli per seguire la strada del miglioramento;
- la rabbia in una coscienza distorta o malata può attivare la vendetta e la presunzione di lottare per prevaricare contro tutti, perché tutti sono visti come nemici. Tendenzialmente questi sono i casi in cui la vittima diventa come il suo carnefice, perché segue la scelta di odiare.
Il problema sta nella responsabilità evolutiva di ciascuna persona, non nelle emozioni di base.
La rabbia può essere un antidoto e può essere un veleno, la volontà dell'individuo genera la sua forma sul piano reale.
#zombie#società#società malata#aprite gli occhi#svegliatevi#sistema#manipolazioni#verità#schiavi#rabbia#crescita personale#crescita interiore#matrix#emozioni#illusioni#distorsioni#rincoglioniti#discernimento#evoluzione#consapevolezza#lavoro su di sè#conosci te stesso#se o sè#responsabilità#volontà#scelta
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Quando in ambito esoterico o spirituale propongono qualcosa che ha a che fare con il concetto di Sole posto come Centro, come Padre, o come Meta, dovresti già allarmare le orecchie e, meglio ancora, cambiare strada.
Nella gif: la differenza tra il falso padre-Sole tenuto in pole position dagli "spiritualisti" e l'autentica energia Creatrice.
Artist’s impression of a relativistic jet of a gamma-ray burst (GRB), breaking out of a collapsing star, and emitting very-high-energy photons. Credit: DESY, Science Communication Lab
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Il tuo Scopo è collegato a un’esigenza, che non va scambiata col bisogno. L’esigenza è connessa alla volontà, il bisogno all’assenza. L'esigenza è una spinta, il bisogno è uno scoraggiamento.
Anna
▶︎ Il tuo Scopo ▶ T.me
#bisogni#frustrazione#scopo#il tuo scopo#ninaconsulenze#esigenza#spinta#volontà#crescita personale#lavoro su di sè#crescita spirituale#consapevolezza#crescita interiore#spiritualità#evoluzione#scoraggiamento#differenze
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mito->poesia->tragedia->metodo scientifico: uno sviluppo straordinario
Il genere tragico in Grecia: riproposizione ed evoluzione del mito arcaico.
La forma della tragedia classica greca è il punto di arrivo di un processo sviluppato a partire da un primitivo nucleo del coro, progressivamente ridimensionato a favore di uno spazio sempre maggiore riservato al dialogo dei personaggi. La tragedia ripropone e riplasma del materiale mitico ereditato dal mondo arcaico. Il suo appellativo si collega etimologicamente alla parola tragos con riferimento al capro, riferimento che è stato interpretato in vari modi quali: a) il sacrificio rituale celebrato alla fine della rappresentazione; b) la maschera indossata dal coreuta, c) il premio dato al vincitore. In ogni caso, si tratta di un riferimento a qualcosa di animalesco, ferino, primitivo, selvaggio (si veda ciò come traccia dell’animalesco selvaggio dionisiaco rispetto all’olimpico armonioso compositore delle passioni rappresentato da Apollo).
La struttura era articolata in un prologo sugli antefatti dell’azione, un parodo, canto di ingresso del coro, gli episodi costituiti da dialoghi con gli stasimi, i canti di stacco tra gli episodi, e l’esodo, canto di uscita. Il coro (12 coreuti ai tempi di Eschilo con uno di loro, il corifeo, dialogante a nome degli altri con gli attori) cantava in armonia con la musica e la danza ( infatti il verbo koreuein significa danzare). Gli attori, tutti di sesso maschile, indossavano maschere, coturni, ovvero alti calzari per essere più visibili agli spettatori e la scena era dotata di macchine teatrali. In genere le rappresentazioni avvenivano in occasioni di feste in onore di Dioniso, dio rurale patrono della fertilità. Erano dei veri e propri festival in cui gareggiavano i poeti tragici con la loro tetralogia (3 tragedie ed un dramma satiresco). C’era una commissione selezionatrice fatta da un arconte ed altri due membri che sceglieva i tre concorrenti per la gara finale, ogni tetralogia veniva rappresentata in una giornata intera e quindi il concorso durava 3 giorni. La giuria per assegnare la vittoria della corona di edera era formata da 1 rappresentante per tribù estratto a sorte da una lista fornita da ognuna delle 10 tribù, che dava una classifica dei concorrenti su una tavoletta, delle 10 poi ne venivano estratte 5 a sorte per avere il vincitore. I contenuti delle opere attingevano ad un patrimonio di racconti mitici tradizionali e la rappresentazione drammatica era fondata sul contrasto, la lacerazione tragica tra protagonista umano e divino e degli uomini tra loro. Tutto il popolo partecipava, lo stato finanziava i poveri con due oboli per indennizzo delle ore di lavoro perdute ed i costi degli spettacolo (scenografia, costumi, attori, coreuti, musicisti) che erano in parte sostenuti anche dalle famiglie ricche, c’era anche un servizio d’ordine dotato di robusti manganelli contro eventuali disturbatori. La partecipazione popolare al "RITO COLLETTIVO" funzionava da presa di coscienza, grazie a questa esteriorizzazione del dramma tragico reso nello spettacolo teatrale, che determinava una presa di distanza, una assunzione di responsabilità collettiva di fronte alle tensioni tremende dell’esistenza umana secondo una visione che affondava le sue radici nei sanguinosi rituali del mondo pre-greco. In questo consiste la CATARSI di cui parla Aristotele: LA RAPPRESENTAZIONE HA UN EFFETTO LIBERATORIO DALLE PASSIONI (i patemata = patemi di animo).
La tragedia si differenzia dal mito per un tratto sostanziale: se nel mito lo scontro è nel mondo divino, qui il piano si sposta sulla violenza tra dei e uomini e degli uomini tra di loro. Questo è testimoniato dal lessico tragico. Sono fondamentali alcune parole chiave ricorrenti nei dialoghi, che mostrano la inconciliabilità nella tragedia di polarità opposte di comportamento: parole da un lato come collera (che però è anche invidia!) (ϕθόνος),e accecamento divino (΄Άτη) , tracotanza (ύβρις), e violenza brutale (βία) , dall’altro legge (νόμος), diritto (δίκη), autorità legale (κράτος), timore (ϕóβος), e pietà (ʹΈλεος), parole che segnano nella loro opposizione il contrasto inconciliabile che caratterizza la tragedia. Viene bollata la tracotanza, si esibiscono i valori morali e le norme etico-sociali cui conformare i comportamenti dei cittadini della polis ed il ricorso al mito serve a rinsaldare il tessuto connettivo della convivenza. Nella trilogia più famosa, l’Orestea, formata da Agamennone, Coefore, Eumenidi, la tragedia si risolve con Oreste portato nella sede suprema della istituzione della polis, l’Areopago, dove Oreste è alla fine assolto e le furiose persecutrici Erinni si trasformano nelle benigne Eumenidi. Si impone la Giustizia, la DIKE, che si esplica nel NOMOS, nella Legge della città, a fronteggiare la violenza, ma ciò non sarà sufficiente se nell’Antigone la legge del cuore e degli affetti si scontrerà con la legge ufficiale della città stessa, che tuttavia prevarrà alla fine. Ma a questo punto, gli Dei c’entrano poco, il conflitto è tra gli uomini, gli Dei sono solo spettatori. I drammi umani riportano le scorie dei drammi divini. Più i conflitti "si umanizzano", più si perde la carica istintiva, travolgente dell’eros e della violenza primitiva e questo porta alla famosa tesi di Nietzsche che ne La nascita della tragedia (1871) vede nelle prime tragedie un equilibrio tra le parti del coro che rappresentano la potenza dionisiaca degli istinti e le parti del dialogo degli attori che moderano con la razionalità apollinea lo scatenamento degli istinti, fino ad arrivare ad Euripide che descrivendo con realismo delle vicende umane fa prevalere il distacco dello spirito superiore ed equilibrato apollineo in contemporanea all’avvento del razionalismo di Socrate in filosofia e la definitiva eclissi del dionisiaco, evento che il filosofo tedesco denuncia come la più grande perdita per tutta la cultura occidentale.
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Più i miti perdono valore di Verità, staccati dal culto dionisiaco, più i paragoni e le similitudini linguistiche, da "strati intermedi" tra il mondo degli dei e quello umano subiranno una trasformazione che costituirà i primi gradini delle deduzioni analogiche di cui il metodo empirico si servirà più tardi.
-Franco Sarcinelli (WeSchool)
-Bruno Snell (le origini del pensiero europeo)
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Il passato insegna che nessun governo ha scritto la storia per il benessere del popolo. Il presente insegna che nessun popolo ha mai compreso da quale parte andare per scrivere la storia del suo benessere.
Non esiste futuro che non sia stato già scritto e vissuto dalla massa. Cambiano solo le modalità, le tifoserie e le facce.
L'individuo deve occuparsi di evolvere e non lo farà mai se proietta costantemente la sua vita nelle dinamiche di un giogo su cui non ha alcun controllo.
Matteo Brandi
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"Premonizioni, presentimenti, previsioni"
La nostra mente elabora continuamente tutte le informazioni, tutti i particolari, tutte le piccole cose che accadono intorno a noi, particolari apparentemente insignificanti che al momento ci sfuggono ma che rimangono impressi nel nostro "hard disk" soprattutto quando riguardano persone a noi vicine e a cui siamo legati.
Personalmente mi è successo, e mi succede ancora, a volte come un flash improvviso altre nei momenti di profonda riflessione, che tutti questi particolari iniziano a prendere un senso, tutte queste tessere vengono allineate ed elaborate nel mio cervello, proiettate come filamenti di dna, e iniziano a formare un pensiero, un algoritmo, che mi porta a schematizzare i possibili avvenimenti futuri con tutte le varianti, paragonabili a una partita a scacchi.
È così che ho iniziato a "prevedere il futuro" per così dire, a creare con la mente situazioni, sogni (oppure incubi) ad occhi aperti, è così che riesco a vedere in anticipo tutto quello che può succedere.
Questo mi aiuta molto nella vita quotidiana, in famiglia con gli amici e anche nel lavoro perché riesco a capire in pochi istanti chi ho davanti, conosco già le risposte prevedo quasi sempre qualsiasi reazione ed evoluzione futura in un qualsiasi rapporto umano.
Molti la chiamano empatia, sensibilità, profondità; niente di tutto questo, si tratta solamente di un'ottima memoria di una spiccata intelligenza e velocità di elaborazione del pensiero.
Naturalmente spesso tutto ciò è anche causa di problemi, soprattutto con quelle persone riservate a cui non piace essere "lette dentro", per non parlare poi di tutti quelli (tanti) che indossano una maschera, poiché riesco a penetrarla con estrema facilità.
Molti attribuiscono queste premonizioni alla chiaroveggenza, a qualcosa di non scientifico, sovrannaturale e sensoriale, soprattutto quando questi scenari si concretizzano nella realtà.
Succede che una di queste previsioni non mi esce più dalla mente, un presagio particolarmente vivido e terribile, non mi fa più dormire, per settimane, un incubo ricorrente che mi sveglia ogni notte e mi terrorizza, riguarda una persona a me molto vicina, perché percepisco quasi con sicurezza che è in grave pericolo.
Quando quest' incubo si realizza quasi alla perfezione nella vita reale di questa persona, tranne per l'epilogo drammatico della morte, il mondo mi crolla addosso, è successo tutto come avevo previsto, non so più a cosa credere, non riesco a darmi una spiegazione razionale, il senso di colpa mi attanaglia perché avrei potuto fare qualcosa prima, nonostante avessi rivelato in parte il mio incubo a questa persona.
Da allora questi scenari e visioni che la mia mente costruisce sono sempre più frequenti, mi spaventano terribilmente, cerco di evitarli, provo a non pensare, di giorno ci riesco, ma il problema è la notte quando riesco a vedere in profondità il male che mi circonda. Ed ho paura.
Smokingago
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“ «Mi ha detto che scrive romanzi, un bellissimo lavoro, ma è molto complicato. Nessuna specie in natura lo sa fare, solo gli esseri umani. Conosce altre lingue oltre l’italiano?» «L’inglese, il francese, più o meno lo spagnolo... Sto studiando il coreano.» «Preferirebbe non saper fare nessuna di queste cose a patto di non ammalarsi mai? Gli organismi unicellulari non sviluppano neoplasie, ma non imparano lingue. Le amebe non scrivono romanzi.» Si guardarono per un tempo che a entrambi parve lunghissimo, durante il quale lei ebbe la certezza che, al contrario del Risiko iniziale fatto di nuove colonie avide di pozzi iracheni, quelle specifiche parole l’oncologo le avesse trovate solo per lei. Fino a pochi minuti prima aveva avuto mille domande. Questioni su quanto sarebbe stato lungo il combattimento che stava per affrontare. Se aveva qualche possibilità di vincerlo. Quanto tempo aveva per lottare. Voleva gli estremi dello scontro, il piano militare. Ma l’inadeguatezza del registro bellico, quello con cui aveva sempre sentito definire il rapporto con una malattia mortale, ora la ammutoliva. Era colpa del medico, ovviamente. Le parole che quell’uomo aveva usato cambiavano lo scenario simbolico e la costringevano a muoversi verso un obiettivo che non le era familiare: il patto di non belligeranza. Quello che doveva essere un avversario da distruggere le era appena stato dipinto come un complice della sua complessità, una parte disorientata del suo corpo sofisticato, un cortocircuito del sistema in evoluzione, niente di più di un compagno che sbagliava. Non era abituata a perdere a parole. Qualunque battaglia avesse immaginato di fare alla malattia, ora suonava come un progetto autolesionista. Di far guerra a sé stessa non aveva voglia né forze. “
Michela Murgia, Tre ciotole. Rituali per un anno di crisi, Mondadori, maggio 2023¹; pp. 10-12.
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«Quando voi onorate, riconoscete e accettate pienamente la vostra realtà presente (dove siete, chi siete, che cosa state facendo adesso), […] siete grati per ciò che avete, grati per ciò che esiste, grati per Essere. La gratitudine per il momento presente e la pienezza della vita adesso è la vera prosperità.» - Eckhart Tolle
IL LAVORO INTERIORE DI OGGI
1. Chiediti: «IN QUESTO MOMENTO, dove sono? Chi sono? Cosa sto facendo?»
2. Osserva (e Senti) le eventuali resistenze della personalità a tutto ciò che c'è ADESSO.
3. Continua ad osservare/sentire con DISTACCO (questo farà cadere pian piano le resistenze).
4. Una volta cadute le resistenze, potrai VIVERE REALMENTE e PIENAMENTE l'istante presente (ma ricordati di conservare il RADICAMENTO nell'Essere - Attenzione Divisa).
5. Sii GRATO.
(se serve, riparti dal punto 2)
GRATITUDINE È PROSPERITÀ! 🔥
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Anima sul Sentiero
Sii la Fiamma che arde nella notte!
❤️ @animasulsentiero
📘 Scarica gratis "LE 7 INTENZIONI SPIRITUALI": animasulsentiero.com
🔥 Partecipare al post significa liberare Luce per l'intera umanità.
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🎯
Chi è su questo pianeta deve evolvere in Coscienza e ha un Karma da espiare, talvolta molto pesante, il più delle volte non ce la fa.
I puri sono veramente rari ed essendo eccezioni confermano solo la regola. Questo è un Sistema di scarto, da qui ne esci se ti purifichi o quanto meno adempi il servizio per cui sei stato mandato.
Per "uscire" intendo dire che bisogna espiare sé stessi e correggersi nella materia per evitare la morte seconda. Delle stupidaggini sull'uscita dal Sistema come lo intende la massa ne ho scritto altre volte.
Qui il circo non cambia perché questo luogo, fino a quando servirà, verrà usato per separare il grano dal loglio.
Hanno impiccato sapienti, ucciso verità, bruciato streghe, avvelenato inermi, trucidato innocenti e quasi niente è cambiato: ciò che rende possibile tutto non è il potere, ma la massa che dorme.
Ovvero si rifiuta di evolvere.
Si dicono ambientalisti ma sono cacciatori di streghe. Si credono “Ultima Generazione” ma sono il ritorno a un oscuro passato di fanatismo e violenza. Lo scopro grazie a “Il manifesto di un eretico. Saggi sull’indicibile” (Liberilibri) di Brendan O’Neill, giornalista anticonformista britannico.
Vi leggo, fra l’altro, di un orrendo processo alle streghe celebrato in Scozia, conclusosi nel 1591 con strangolamenti e roghi. “Le donne di North Berwick possono essere considerate tra le prime vittime dell’isteria da cambiamento climatico, di quella voglia di attribuire la colpa di un tempo anomalo a esseri umani malvagi”. Secondo i carnefici le disgraziate avevano, in combutta col diavolo, scatenato una serie di tempeste, insomma una “emergenza climatica”. A condurre personalmente il processo fu re Giacomo VI, così come oggi a processare i proprietari di auto con motori endotermici e case di classe energetica F o G sono il presidente della Commissione Europea, i capi delle multinazionali, il Papa gesuita...
Allora il problema era il freddo, adesso il problema è il caldo, ma la soluzione escogitata dal potere è molto simile: fornire capri espiatori alle masse superstiziose. Al climatismo come demente ortodossia, scrive O’Neill, si opponga una sana eresia.
Camillo Langone, un Boni di fascia alta, via https://www.ilfoglio.it/preghiera/2024/06/06/news/al-climatismo-come-demente-ortodossia-si-opponga-una-sana-eresia-6616161/
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Buongiorno di nuovo.
Altro quesito che potrebbe essere di interesse comune.
Ho fatto il vaccino antinfluenzale e ho gli anticorpi covid, essendomelo preso circa tre settimane fa.
Da ottobre a oggi, in media ogni due settimane, sto prendendo virus/batteri diversi per cui mi son fatta mal di gola e una settimana di "sanità (non mentale...che quella lasciamo perdere...), poi super raffreddore e una settimana di respiro, tosse assurda e dopo due settimane ho avuto un po' di siesta in cui ho fatto l'antinfluenzale, poi mi son presa il covid, son stata bene per una settimana e di nuovo mi son presa raffreddore e tosse ed ira pure dissenteria...
Premesso che lavoro con untori di 6 anni che vengon sbattuti a scuola anche con 39°C di temperatura (oltre che con cagotto, tosse, congiuntivite, nausea, ecc ecc), può rientrare nella normalità (da sfigata) prendere la qualsiasi, una dopo l'altra, così a ripetizione?
Non ho voglia di passare un inverno sempre ammalata (che poi divento untrice a mia volta, perché a parte quando ho avuto il covid con febbre, mica son stata a casa...alla faccia di chi dice che i dipendenti pubblici si approfittano e bla bla bla).
C'è qualcosa che si possa fare x aumentare le difese immunitarie ed ammalarsi meno? (ovviamente non posso sopprimere i bambini, non ho intenzione di stare a casa a deprimermi e a svenare l'inps e farei a meno della ffp2 everytime, come invece avevo dovuto fare lo scorso anno, reduce dal cancro).
Thanks a lot!!!
Per spiegare perché questo succede, userò l'allegoria dell'organismo come una casa in continua costruzione.
Questa sei tu
ma invece di essere circondata da fiori con sole sorridente e nuvolette, tu sei stata costruita qua
(questo vale per qualsiasi essere vivente, mica solo per te)
Un ambiente ostile... una landa desolata squassata da fiamme, cenere e polvere; l'aria stessa che si respira è un'esalazione velenosa (cit.).
L'ossigeno è corrosivo, i raggi ultravioletti cancerogeni, ogni cibo tossico e infetto, quindi la nostra lotta per la sopravvivenza comincia già al primo vagito di saluto a questo mondo (di merda).
Ma il nostro organismo è stato addestrato da milioni di anni di evoluzione a difendersi egregiamente e lo fa replicando costantemente le cellule di tutte quelle parti di corpo che sono soggette a tali attacchi.
E per tutte intendo proprio tutte... non c'è tessuto, organo o apparato che non necessiti di continua rigenerazione cellulare, per morte programmata o indotta.
Tu sei quella casetta, quindi, dove ogni giorno centinaia di operai posano nuove mattonelle, nuovi tubi, nuovi fili, nuovi mattoni e nuove tegole per mantenerti esteticamente e funzionalemente a posto.
Ovviamente ci sono i direttori dei lavori che controllano che gli operai facciano un buon lavoro, dando istruzioni dettagliate e tenendo d'occhio gli apprendisti, visto che l'impegno è tanto e il turn over molto serrato.
Ogni giorno i direttori (il sistema immunitario, se non s'era capito) devono licenziare quegli operai che vanno fuori di testa e costruiscono muri storti o annodano i tubi... ed è così che la maggior parte delle volte evitiamo che ci venga un tumore da qualche parte.
La maggior parte delle volte... a ogni costante replicazione cellulare, infatti, c'è il rischio che qualcosa vada storto e purtroppo a volte l'operaio fuori di testa fa danni invisibili e silenziosi e a volte insegna anche agli altri a fare pessimi lavori.
(per inciso, quando diciamo che un qualcosa è CANCEROGENO non significa che ti faccia venire istantaneamente un tumore ma che aumenta la possibilità che faccia inserire dati sbagliati nella replicazione di una cellula, facendola saltare fuori 'diversa')
Per ciò che riguarda gli attacchi esterni di virus e batteri, i direttori dei lavori danno istruzioni alle guardie affinché siano sempre all'erta: foto segnaletiche, armi specifiche e metodi di comunicazioni rapidi ed efficaci ma se chi attacca dall'esterno è in gran numero, assalta frequentemente e la casa è malandata, allora il sistema immunitario fa un po' più fatica ad arginare i danni.
La tua casa è già stata devastata da un tumore che per fortuna hai preso e bloccato in tempo, indebolita da un'infezione impegnativa come quella da Sars-CoV2 e costantemente sotto stress emotivo e ambientale.
Se mi chiedi come aumentare le difese immunitarie verso le infezioni io ti rispondo di dargli meno lavoro, così fanno meglio quello che rimane loro: mangia bene e in modo equilibrato, bevi tanto ma solo acqua, evita alcol e fumo e dormi un numero adeguato di ore.
Tutte le solite sciocchezze da allerta colpi di calore estivi ma poi alla fine siamo solo delle casette fragili in un mondo post-apocalittico pieno di zombie radioattivi e purtroppo non possiamo fare tanto di più <3
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