#faccende domestiche
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Le coppie moderne e il cambiamento generazionale nella gestione della casa. Di Alessandria today
Come le dinamiche domestiche si sono trasformate tra passato e presente: esempi e riflessioni su una società in evoluzione.
Come le dinamiche domestiche si sono trasformate tra passato e presente: esempi e riflessioni su una società in evoluzione. Negli ultimi decenni, il modo in cui le coppie gestiscono la vita domestica è cambiato radicalmente. Il passaggio da modelli tradizionali a quelli più collaborativi riflette non solo un’evoluzione culturale, ma anche il desiderio di equilibrio tra vita lavorativa e…
#Alessandria today#budget familiare#cambiamenti culturali#cambiamenti generazionali#cambiamenti nella famiglia#collaborazione nella coppia#condivisione dei compiti#coppie moderne#cucina condivisa#cultura occidentale#dinamiche di coppia#dinamiche familiari#Educazione dei figli#Emancipazione femminile#equità di genere#esempi di condivisione#evoluzione della famiglia.#evoluzione delle coppie#faccende domestiche#gestione della casa#gestione domestica#Google News#innovazione domestica#italianewsmedia.com#nuove famiglie#nuove tecnologie#organizzazione della casa#Parità di genere#Pier Carlo Lava#qualità della relazione
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okay però poi non lamentatevi se ci sono problemi di comunicazione
Every woman's love language is not having to ask. If I have to ask, I'd rather do it myself.
#se non parli come puoi aspettarti che l'altra persona faccia determinate i#cose*#se si tratta di faccende domestiche anche ne parli all'inizio e poi bast#se date tutto per scontato state male
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Faccende domestiche!
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Fate figli (sani)
Da quando siamo diventati genitori e dalla pandemia abbiamo annullato diversi viaggi senza possibilità di recuperare un centesimo. Alcune volte è successo perché il futuro erede stesse male. È una realtà a cui mi sono dovuto abituare non avendo mai in precedenza in tutta la mia vita adulta annullato o perso un mezzo di trasporto per un viaggio. Ma più che il giramento di maroni economico, ciò che fa più incazzare è prendere consapevolezza che lo Stato che vuole che si facciano figli (non vorrete mica abortire eh? che il Papa poi piange) li vuole anche sani. Perché se devono avere qualche problema deve essere un problema grave con cui FORSE vi riconoscono qualche spicciolo e servizio - la variabile è in che parte d'Italia viviate. Se invece si tratta di qualcosa non particolarmente grave sono cazzi vostri. Sono cazzi vostri le visite d'urgenza, le giornate di lavoro perse, le baby sitter se non avete parenti a disposizione, i medicinali non mutuabili. Magari siete in due genitori a far fronte alla situazione, ma foste separati/divorziati/vedovi? Sono - nuovamente - come avrete intuito ulteriori cazzi vostri. Qui la giornata è iniziata alle 6:30 con malanni ed è finita alle 19:30 quando il futuro erede si è addormentato. Nel frattempo un non stop di mail di lavoro, necessità del pupo, attenzioni, cure, medicinali, faccende domestiche, giochi e libri per tenerlo impegnato e su di morale, videochiamate con la mamma. Della lista delle cose "da fare" che mi ero segnato ne ho fatte due di cui una era UNA DOCCIA.
Questo post non è un invito a non fare figli, non è un elogio della eugenetica, è un granitico dito medio all'ipocrisia di uno Stato che ti dice di fare figli e a quanti non avendo figli dicono che essere genitori è una cosa facile/bella/naturale etc.
Sì, stocazzo.
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A New York è stato appena aperto il NEGOZIO DI MARITI dove le donne possono scegliere e comprare un marito.
All'entrata sono esposte le istruzioni su come funziona il negozio:
1) Puoi visitare il negozio SOLO UNA VOLTA.
2) Ci sono 6 piani e le caratteristiche degli uomini migliorano salendo.
3) Puoi scegliere qualsiasi uomo ad un piano oppure salire al piano superiore.
4) Non si puo’ ritornare al piano inferiore.
Una donna decide di andare a visitare il Negozio di Mariti per trovare un compagno.
Al primo piano l'insegna sulla porta dice: "Questi uomini hanno un lavoro." La donna decide di salire al successivo.
Al secondo piano l'insegna sulla porta dice: "Questi uomini hanno un lavoro e amano i bambini." La donna decide di salire al successivo.
Al terzo piano l'insegna sulla porta dice: "Questi uomini hanno un lavoro, amano i bambini e sono estremamente belli.". "Wow" - pensa la donna, ma si sente di salire ancora.
Al quarto piano l'insegna sulla porta dice: "Questi uomini hanno un lavoro, amano i bambini, sono belli da morire e aiutano a fare le faccende di casa."“Incredibile! - esclama la donna - Posso difficilmente resistere!” Ma, detto questo, sale ancora.
Al quinto piano l'insegna sulla porta dice: "Questi uomini hanno un lavoro, amano i bambini, sono belli da morire, aiutano nelle faccende domestiche e sono estremamente romantici."La donna è tentata di restare e sceglierne uno, invece decide di salire all'ultimo piano.
Il cartello del sesto piano: "Sei la visitatrice N° 31.456.012 di questo piano, qui non ci sono uomini, questo piano esiste solamente per dimostrare come sia impossibile accontentare una donna. Grazie per aver scelto il nostro negozio!
Di fronte a questo negozio è stato aperto un NEGOZIO DI MOGLI.
Al primo piano ci sono donne che amano far sesso.
Al secondo piano ci sono donne che amano far sesso e sanno cucinare bene.
I piani dal terzo al sesto NON SONO MAI STATI VISITATI.
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Come mai leggo tutti i tuoi post molto negativi rivolti alla vita e ai tuoi giorni. Cos'è che non va? Hai bisogno di parlarne?
Ciao anon, grazie per il messaggio.
Sono stanco di tutto e di me stesso, alcuni periodi come quello attuale non fanno altro che alimentare lo stress, il nervosismo e l’insoddisfazione. Abito con mia nonna e mia sorella, gestisco tutto da solo tra faccende domestiche, commissioni, se nonna ha bisogno di qualcosa e/o deve andare dal fisioterapista e così via. Inoltre soffre di demenza senile, per fortuna non grave a parte alcune crisi, tuttavia non è autosufficiente al 100%.
Non sempre riesco a dedicare il giusto tempo a me stesso, dipende dalla singola giornata e talvolta sembra una perdita di tempo; in generale vorrei fare di più, ma ad un certo punto lascio perdere per mancanza di stimoli e voglia.
Sono pochi i periodi tranquilli e belli, almeno che io ricordi, però già dalla quarta elementare ebbi a che fare con dei problemi tra mia madre e mio padre, poi con il passare degli anni subentrarono altre difficoltà.
Se non avessi intrapreso un percorso psicologico ai tempi delle medie, grazie a mia madre, forse ora non sarei qui a scrivere e andare avanti un piccolo passo alla volta.
Lo sbaglio più grande, senza alcun dubbio, fu arrendermi dopo la morte di mamma ormai ben 12 anni fa.
Adesso va meglio grazie alla psicologa che mi ha aiutato per tanto tempo, una flebile speranza c’è ancora e voglio stare bene nonostante gli alti e bassi della vita.
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Un pensiero a tutte le donne che per un motivo o per un'altro non hanno figli.🌹
"Si esalta la maternità, perchè la maternità offre il modo di tenere la donna in casa e di farle fare le faccende domestiche. Invece di dire alle bambine di due, tre o quattro anni: "Sei destinata a lavare i piatti" le si dice "Sei destinata ad essere madre"; le regalano bambole, si esalta la maternità in modo che quando diventa una ragazza non pensa ad altro, pensa soltanto a sposarsi e ad avere bambini. E' convinta che non sarà una donna completa se non avrà bambini. Quando una donna non ha figli si dice "Non è una vera donna" quando un uomo non ha figli non si dice "Non è un vero uomo"
_SimonedeBeauvoir_
_____Quando tutte le donne del mondo_______
(Girl with a Doll, 1921, ZinaidaSerebriakova)
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Communities are a new way to connect with the people on Tumblr who care about the things you care about! Browse Communities to find the perfect one for your interests or create a new one and invite your friends and mutuals!
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Le faccende domestiche, possono farle anche gli uomini: non gli casca il pisello! " ✔️
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Un giorno ti svegli e sei intollerante al lattosio, inizi a mangiare la verdura e pensi che non fa poi così tanto schifo, trovi ridicoli i pantaloncini a mezza chiappa, solo di pensare a uscire e ballare e/o bere dopo il lavoro ti fa stancare, chattare per fare conoscenza è una perdita di tempo ed energie, riesci a individuare subito le red flags nelle persone che inizi a frequentare, non hai più interessi in comune con le attuali conoscenze e/o amicizie trovando i loro discorsi infantili e noiosi, non reggi più l'alcol difatti ti bastano solo due drink per andare a dormire, il giorno libero lo passi in faccende domestiche/compere varie/skincare + tisanina alla melatonina + gatto e inizi a calcolare ogni soldo che spendi.
È così che ci si sente ad essere adulti?
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" Il cielo plumbeo di settembre, le voci accalorate degli uomini di sotto, nel bar, le siepi del cortile ronzanti di api: quasi tempo di tornare a scuola. Il futuro. Ho tra i sette e i dieci anni, so di essere nata per fare qualcosa. Nessun fratello mi sbarra la strada con la precedenza del suo destino sul mio. Adesso so che l’atteggiamento di mia madre era anche frutto di un calcolo. Solo perché non apparteneva alla borghesia non significa che bisogna fargliele passare tutte. Voleva una figlia che, a differenza sua, non finisse a lavorare in fabbrica, che potesse mandare tutti a fanculo, che fosse libera, e per lei l’istruzione era quel fanculo e quella libertà. Così, da me, non si pretendeva nulla che fosse d’intralcio alla mia realizzazione, né commissioni né faccende domestiche di quelle che consumano le energie. Ciò che conta: che quella realizzazione non mi sia stata preclusa perché ero una femmina. Diventare qualcuno, per i miei, non aveva sesso. "
Annie Ernaux, La donna gelata, traduzione di Lorenzo Flabbi, Roma, L'Orma editore (collana Kreuzville Aleph), 2021¹, pp. 39-40.
[1ª Edizione originale: La Femme gelée, Paris, Éditions Gallimard, 1981]
#Annie Ernaux#La donna gelata#letture#leggere#letteratura francese contemporanea#autobiografie#XX secolo#Annie Thérèse Blanche Ernaux#Annie Duchesne#femminismo#letteratura europea del '900#citazioni letterarie#scrittrici#libri#racconto di formazione#Lorenzo Flabbi#classe operaia#donne#autodeterminazione#indipendenza#emancipazione#famiglia#femminilità#lungimiranza#operai#lavoro#studiare#scuola#piccola borghesia#ascensore sociale
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Guardando queste immagini, mi chiedo con che coraggio
certe donne di oggi si lamentino per le faccende domestiche!
Senza nulla togliere, ma comunque hanno elettrodomestici che semplificano la vita e non poco, mentre allora non avevano nulla, a parte l'olio di gomito.
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Con le passeggiate, lo studio e le faccende domestiche decoro la mia solitudine. Ma purtroppo non riesco in nessun modo a lenirla.
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La zia Dascia si occupava delle faccende domestiche (Anton Pavlovic Cechov, I contadini, Milano, Rizzoli, 1976).
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Vexed - Analisi videoludica #1
The Beginner's Guide di Davey Wreden [Spoiler]
Il gioco che voglio portare oggi è, come facilmente intuibile dal titolo, The Beginner's Guide. Questa è la descrizione su Steam per il gioco:
"The Beginner's Guide è un videogioco narrativo di Davey Wreden, il creatore di The Stanley Parable. Dura circa un'ora e mezza e non ha meccaniche tradizionali, né obiettivi o scopi. Invece, racconta la storia di una persona che fatica a confrontarsi con qualcosa che non riesce a capire."
Questa descrizione ci fa quindi da valutazione, ma anche da avvertenza. Un segnale di ciò che verrà.
Il gioco si apre con lo stesso Davey Wreden che narra. Ciò che stiamo andando ad esplorare, dice, è una raccolta di livelli creati dal suo amico Coda tra il 2008 e il 2011. L'obiettivo di Wreden è dimostrare che un qualsiasi giocatore (consumatore) può conoscere uno sviluppatore (autore) attraverso le sue opere; che, dato un numero sufficiente di esempi, saremo in grado di comprendere a fondo chi sia Coda.
Questa è senza dubbio una ricerca interessante, anche se la maggior parte dei videogiochi non è frutto del lavoro di un singolo individuo. Non a caso, sono pochissimi i nomi che spiccano in questo ambito (es. Toby Fox). La teoria della morte dell'autore, dunque, tende a sgretolarsi nei videogiochi più che in altri media.
Ma le opere di Coda sono diverse. Sono piccole, quasi esperimenti. Giochi incompleti che troviamo quasi esclusivamente nella scena indie.
Per fare qualche esempio:
C'è il livello in cui puoi solo camminare all'indietro.
C'è il livello che parla di fare le faccende domestiche.
C'è il livello in cui ti trovi a metà di una rampa di scale e Coda rallenta la tua velocità di movimento fino a farti avanzare a malapena.
Attraverso The Beginner's Guide, otteniamo una dozzina di scorci della mente di Coda. E Wreden è lì per spiegarceli tutti. Qui ci spiega una decisione presa da Coda, lì razionalizza perché Coda ha creato un certo livello. A un certo punto inizia anche ad aiutarci a superare sezioni particolarmente ostiche, iniziando a dubitare lui stesso di alcune delle scelte di Coda. Eppure, ciò che emerge è che, agli occhi di Wreden, Coda è un genio.
La particolarità di The Beginner’s Guide, ciò che lo rende interessante, è il numero di interpretazioni diverse che supporta. Se The Stanley Parable era una decostruzione dei videogiochi, The Beginner’s Guide fa un passo ulteriore: una decostruzione della discussione intorno ai videogiochi.
Come precedentemente detto, esiste una teoria nella critica letteraria nota come la morte dell'autore. In parole semplici, afferma che dovremmo giudicare ogni opera per ciò che è, indipendentemente dalle esperienze di vita, politica, religione dell'autore. Non dovremmo cercare di capire cosa intendesse l'autore, ma piuttosto interpretare un'opera di finzione basandoci sulle nostre esperienze personali.
Diventa quindi centrale questa teoria in The Beginner's Guide. Durante il gioco, noi stessi iniziamo a farci queste domande:
Qual è il ruolo dell'autore?
L'autore ha dei doveri nei confronti del pubblico?
E viceversa?
Io penso di sì.
Arriviamo alla parte conclusiva del gioco, gli ultimi livelli che, Wreden ci avverte, non sono stati ancora giocati da lui. Ritorna anche il titolo: Wreden ci ha fatto da guida, ma ora tocca a noi, novizi, essere in controllo del nostro giudizio e della nostra opinione. Wreden ci aiuta a superare l'ultimo impossibile labirinto, e il sipario che divide opera e autore svanisce.
Scopriamo che Coda in realtà detestava Wreden. Che i simbolismi erano frutto delle interpretazioni di Wreden, e che non si limitava a forzare alcuni livelli per concluderli, ma li modificava e li stravolgeva a suo piacimento.
Qui Coda lascia un messaggio che mi permetto di citare e parafrasare, perché riassume perfettamente la teoria sopracitata:
"Il fatto che tu dica che io sia depresso giocando ai miei videogiochi dice molto più su di te che di me."
Davey ci abbandona. Continuiamo ad esplorare e raggiungiamo la superficie. Come nel mito della caverna di Platone, abbiamo raggiunto l'illuminazione.
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Dopo 100 tentativi sono riuscito a non sembrare un mostro, ma ora ho di nuovo caldo. Non credo sia stata una buona idea. 😂
Un’accorciata a barba e capelli era necessaria!
Mi eclisso e inizio a sbrigare delle noiose faccende domestiche. 🦥
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Una donna sta stendendo il bucato. Succede tutto e non succede niente. Della sua pelle nuda vediamo solo le dita, due polpacci forti e abbronzati, due piedi. Il lenzuolo bianco è appeso davanti a lei, ma il vento lo spinge contro al suo corpo, svelandone il profilo. Questo stendere i panni ad asciugare è il più ordinario dei gesti, anche se lei indossa un paio di scarpe nere col tacco, come se fosse vestita per qualcosa di diverso dalle faccende domestiche, o come se quel compito domestico fosse già una sorta di balletto. Le sue gambe incrociate sembrano eseguire un passo di danza. Il sole proietta a terra l'ombra di lei e l'ombra scura del lenzuolo bianco: sembra un uccello nero dalle lunghe zampe, una specie diversa che si estende dai piedi della donna. Il lenzuolo fluttua al vento, l'ombra di lei vola, e tutto questo lei lo fa in un paesaggio così spoglio, desolato e adimensionale che è come se si intravedesse la curvatura della Terra all'orizzonte. Si tratta della più ordinaria e più straordinaria delle azioni, stendere fuori il bucato - e dipingere. L'atto pittorico fa ciò che senza parole si può fare, evocare tutto e non dire niente, introdurre significati senza aderire in particolare a nessuno, fornire un interrogativo aperto senza rispondere. Quì, in questo quadro di Ana Teresa Fernandez, una donna al tempo stesso esiste ed è cancellata.
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