#partecipazione maschile
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pier-carlo-universe · 4 days ago
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Gli uomini stanno finalmente dando il massimo in casa? Uno sguardo ai dati del Bureau of Labor Statistics
Una riflessione sull’evoluzione del ruolo maschile nelle faccende domestiche e nell’equilibrio familiare, attraverso i dati e le tendenze emergenti.
Una riflessione sull’evoluzione del ruolo maschile nelle faccende domestiche e nell’equilibrio familiare, attraverso i dati e le tendenze emergenti. Un cambiamento in corso: l’impegno maschile nella gestione familiare Nell’era moderna, le dinamiche di genere all’interno delle mura domestiche sono in costante evoluzione. Secondo i dati recentemente pubblicati dal Bureau of Labor Statistics…
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crazy-so-na-sega · 4 months ago
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mito->poesia->tragedia->metodo scientifico: uno sviluppo straordinario
Il genere tragico in Grecia: riproposizione ed evoluzione del mito arcaico.
La forma della tragedia classica greca è il punto di arrivo di un processo sviluppato a partire da un primitivo nucleo del coro, progressivamente ridimensionato a favore di uno spazio sempre maggiore riservato al dialogo dei personaggi. La tragedia ripropone e riplasma del materiale mitico ereditato dal mondo arcaico. Il suo appellativo si collega etimologicamente alla parola tragos con riferimento al capro, riferimento che è stato interpretato in vari modi quali: a) il sacrificio rituale celebrato alla fine della rappresentazione; b) la maschera indossata dal coreuta, c) il premio dato al vincitore. In ogni caso, si tratta di un riferimento a qualcosa di animalesco, ferino, primitivo, selvaggio (si veda ciò come traccia dell’animalesco selvaggio dionisiaco rispetto all’olimpico armonioso compositore delle passioni rappresentato da Apollo).
La struttura era articolata in un prologo sugli antefatti dell’azione, un parodo, canto di ingresso del coro, gli episodi costituiti da dialoghi con gli stasimi, i canti di stacco tra gli episodi, e l’esodo, canto di uscita. Il coro (12 coreuti ai tempi di Eschilo con uno di loro, il corifeo, dialogante a nome degli altri con gli attori) cantava in armonia con la musica e la danza ( infatti il verbo koreuein significa danzare). Gli attori, tutti di sesso maschile, indossavano maschere, coturni, ovvero alti calzari per essere più visibili agli spettatori e la scena era dotata di macchine teatrali. In genere le rappresentazioni avvenivano in occasioni di feste in onore di Dioniso, dio rurale patrono della fertilità. Erano dei veri e propri festival in cui gareggiavano i poeti tragici con la loro tetralogia (3 tragedie ed un dramma satiresco). C’era una commissione selezionatrice fatta da un arconte ed altri due membri che sceglieva i tre concorrenti per la gara finale, ogni tetralogia veniva rappresentata in una giornata intera e quindi il concorso durava 3 giorni. La giuria per assegnare la vittoria della corona di edera era formata da 1 rappresentante per tribù estratto a sorte da una lista fornita da ognuna delle 10 tribù, che dava una classifica dei concorrenti su una tavoletta, delle 10 poi ne venivano estratte 5 a sorte per avere il vincitore. I contenuti delle opere attingevano ad un patrimonio di racconti mitici tradizionali e la rappresentazione drammatica era fondata sul contrasto, la lacerazione tragica tra protagonista umano e divino e degli uomini tra loro. Tutto il popolo partecipava, lo stato finanziava i poveri con due oboli per indennizzo delle ore di lavoro perdute ed i costi degli spettacolo (scenografia, costumi, attori, coreuti, musicisti) che erano in parte sostenuti anche dalle famiglie ricche, c’era anche un servizio d’ordine dotato di robusti manganelli contro eventuali disturbatori. La partecipazione popolare al "RITO COLLETTIVO" funzionava da presa di coscienza, grazie a questa esteriorizzazione del dramma tragico reso nello spettacolo teatrale, che determinava una presa di distanza, una assunzione di responsabilità collettiva di fronte alle tensioni tremende dell’esistenza umana secondo una visione che affondava le sue radici nei sanguinosi rituali del mondo pre-greco. In questo consiste la CATARSI di cui parla Aristotele: LA RAPPRESENTAZIONE HA UN EFFETTO LIBERATORIO DALLE PASSIONI (i patemata = patemi di animo).
La tragedia si differenzia dal mito per un tratto sostanziale: se nel mito lo scontro è nel mondo divino, qui il piano si sposta sulla violenza tra dei e uomini e degli uomini tra di loro. Questo è testimoniato dal lessico tragico. Sono fondamentali alcune parole chiave ricorrenti nei dialoghi, che mostrano la inconciliabilità nella tragedia di polarità opposte di comportamento: parole da un lato come collera (che però è anche invidia!) (ϕθόνος),e accecamento divino (΄Άτη) , tracotanza (ύβρις), e violenza brutale (βία) , dall’altro legge (νόμος), diritto (δίκη), autorità legale (κράτος), timore (ϕóβος), e pietà (ʹΈλεος), parole che segnano nella loro opposizione il contrasto inconciliabile che caratterizza la tragedia. Viene bollata la tracotanza, si esibiscono i valori morali e le norme etico-sociali cui conformare i comportamenti dei cittadini della polis ed il ricorso al mito serve a rinsaldare il tessuto connettivo della convivenza. Nella trilogia più famosa, l’Orestea, formata da Agamennone, Coefore, Eumenidi, la tragedia si risolve con Oreste portato nella sede suprema della istituzione della polis, l’Areopago, dove Oreste è alla fine assolto e le furiose persecutrici Erinni si trasformano nelle benigne Eumenidi. Si impone la Giustizia, la DIKE, che si esplica nel NOMOS, nella Legge della città, a fronteggiare la violenza, ma ciò non sarà sufficiente se nell’Antigone la legge del cuore e degli affetti si scontrerà con la legge ufficiale della città stessa, che tuttavia prevarrà alla fine. Ma a questo punto, gli Dei c’entrano poco, il conflitto è tra gli uomini, gli Dei sono solo spettatori. I drammi umani riportano le scorie dei drammi divini. Più i conflitti "si umanizzano", più si perde la carica istintiva, travolgente dell’eros e della violenza primitiva e questo porta alla famosa tesi di Nietzsche che ne La nascita della tragedia (1871) vede nelle prime tragedie un equilibrio tra le parti del coro che rappresentano la potenza dionisiaca degli istinti e le parti del dialogo degli attori che moderano con la razionalità apollinea lo scatenamento degli istinti, fino ad arrivare ad Euripide che descrivendo con realismo delle vicende umane fa prevalere il distacco dello spirito superiore ed equilibrato apollineo in contemporanea all’avvento del razionalismo di Socrate in filosofia e la definitiva eclissi del dionisiaco, evento che il filosofo tedesco denuncia come la più grande perdita per tutta la cultura occidentale.
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Più i miti perdono valore di Verità, staccati dal culto dionisiaco, più i paragoni e le similitudini linguistiche, da "strati intermedi" tra il mondo degli dei e quello umano subiranno una trasformazione che costituirà i primi gradini delle deduzioni analogiche di cui il metodo empirico si servirà più tardi.
-Franco Sarcinelli (WeSchool)
-Bruno Snell (le origini del pensiero europeo)
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anchesetuttinoino · 3 months ago
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«Da un prete cattolico ci si aspetterebbe il minimo sindacale della conoscenza della Bibbia («Dio creò l’uomo a sua immagine, maschio e femmina li creò», Genesi 1,27), ma se a costui facesse difetto la conoscenza, potrebbe sopperire alla lacuna quanto meno ragionando da persona e cioè constatando i fatti: la trasmissione della vita è stata affidata dal Creatore alla differenziazione sessuale tra maschio e femmina. Poteva creare più generi? Magari sì, ma ha preferito fare diversamente restando fedele a sé stesso - scrive Rosaria Redaelli - Analogamente, se ci avesse fornito, ad esempio, un terzo occhio avremmo visto meglio, ma deve aver pensato che la perfezione del corpo umano era quella che ci ritroviamo addosso, compresi due occhi e non tre. Qualsiasi discussione razionale dovrebbe partire dal dato di fatto. Varianti fisiologiche o psicologiche nei due generi non autorizzano a pensare che esistano altri generi oltre a quello maschile e femminile. Quindi è senz’altro da ringraziare don Armando per la meritoria opera di prossimità alle persone Lgbtqiap+, ma essendo un educatore-pastore ci si aspetterebbe da lui lucidità sul percorso di maturità affettiva che ogni persona è chiamata a percorrere, sia essa etero o omosessuale. In questo percorso uno dei punti fondamentali è la capacità di accogliere la ricchezza dell’umano nelle sue differenze, in primis quella sessuale», si legge nella conclusione della lettera.
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carmenvicinanza · 7 months ago
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Hannah Höch
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Hannah Höch è stata l’artista che ha dato voce e immagine alla critica sociale e femminista durante la Repubblica di Weimar.
Pioniera del fotomontaggio e della tecnica del collage, ha sperimentato stili e correnti artistiche diverse.
I suoi fotomontaggi, a differenza di quelli dei surrealisti, che mantenevano un aspetto reale, grazie alla continuità di scala o di colore, erano estremamente frammentari, per lo più di proporzioni e colori diversi, e minavano costantemente la percezione iniziale di chi li guardava, rappresentarono l’estetica della liberazione, della rivoluzione, della protesta.
Ha fatto parte del gruppo Dada di Berlino, sebbene spesso sia stata lasciata in secondo piano dalla critica e dalla ricostruzione storica del movimento.
La sua vasta produzione artistica si è dipanata dalla Prima Guerra Mondiale fino agli anni Settanta del Novecento.
Attraverso l’utilizzo di diverse tecniche, ha attraversato una varietà di temi, come il militarismo, l’industrializzazione e la tecnologia, le relazioni di genere, l’etnografia, decostruendo le immagini e gli stereotipi femminili ed esplorando le contraddittorie rappresentazioni della donna nuova diffuse nei mass media.
Hannah Hoch è il nome d’arte di Anna Therese Johanne Höch, nata il primo novembre 1889 a Gotha, in Germania. Cresciuta in una famiglia della media borghesia, l’amore per l’arte le era stato trasmesso dalla madre, pittrice per diletto. Dopo aver abbandonato gli studi per accudire la sorella minore e aver lavorato per un anno nell’ufficio di assicurazioni del padre, nel 1912, si è trasferita a Berlino per frequentare la scuola di arti applicate di Charlottenburg, dove ha studiato lavorazione del vetro e design artistico del libro, con una pausa forzata durante la guerra, quando si è impegnata con la Croce Rossa
Nel 1915 ha cominciato una relazione con l’artista Raoul Hausmann che l’aveva introdotta nell’ambiente culturale berlinese. Una storia d’amore  turbolenta e conflittuale durata sette anni mentre l’uomo aveva moglie e figli. A lui, nel 1920, aveva dedicato “una breve storia caustica” intitolata Der Maler (Il pittore), in cui prendeva di mira il sessismo alla base del radicalismo dada e l’atteggiamento del compagno, da lei ritenuto ipocrita nei confronti dell’emancipazione femminile.
Mentre era iniziato il suo coinvolgimento col gruppo Dada, lavorava presso l’editore di riviste illustrate Ullstein come designer di modelli per tessuti ricamati e in pizzo, pubblicati in libri o riviste femminili di moda, utilizzando spesso come base ritagli di giornali. Le tecniche apprese da questa esperienza saranno utilizzate in diverse opere satiriche e politiche successive.
Agli inizi della sua carriera ha utilizzato la pittura, senza mai disdegnare la sperimentazione con vari materiali. Dal 1918 cominciarono a circolare i suoi primi fotomontaggi, la forma di espressione che l’ha resa famosa e che ha maggiormente connotato la sua carriera artistica. 
L’inizio della sua partecipazione pubblica agli eventi dada è databile nel 1919, quando ha partecipato alla prima mostra collettiva nello studio del mercante d’arte ed editore Israel Ber Neumann, in cui ha esposto alcuni acquerelli astratti e nella serata di chiusura, ha suonato con coperchi di pentole un’antisinfonia composta da Golyscheff.
Dagli anni Venti, si è dedicata ai fotomontaggi che combinavano immagini di pubblicazioni popolari, tecniche di collage, pittura e fotografia. Un tripudio di immagini sovrapposte così diverse che, spesso, apparivano caotiche e impossibili da analizzare. Un’estetica perfetta per un’artista interessata al rumore senza senso della vita moderna.
Ha presentato nove opere alla prima Fiera Internazionale Dada del 1920.
Sebbene il movimento avesse un profilo anarchico e anti-conformista, era composto principalmente da uomini, e la figura di una donna costituiva un’eccezione al suo interno. Per questo motivo, ha proclamato a gran voce la propria emancipazione dalla figura maschile.
Mettendo in discussione l’idea di bellezza femminile, ha fatto emergere temi legati al genere e al ruolo della donna nella società, ponendo al centro del suo lavoro la costruzione dell’identità. I suoi montaggi offrono visioni caleidoscopiche della cultura tedesca tra le due guerre, da una prospettiva femminista e spiccatamente queer.
Ha evidenziato un mondo frammentato, sconvolto da guerre e crisi economiche.
La sua prima mostra personale si è tenuta nel 1929 a l’Aia, dove si era trasferita per stare vicino alla sua compagna, la scrittrice olandese Til Brugman.
Quando i nazisti salirono al potere all’inizio degli anni trenta, al contrario di molti colleghi, decise di non lasciare il paese, nonostante fosse invisa per la sua libertà sessuale e la provocazione delle sue opere. Il governo considerava il suo lavoro “degenerato” e il suo nome comparve fra gli artisti del Novembergruppe dichiarati “bolscevichi culturali”.
Quando venne cancellata la sua mostra, prevista a Dessau nel maggio 1932, perché i nazisti imposero la chiusura della sede Bauhaus in cui doveva svolgersi, decise di di trasferirsi fuori Berlino, come disse, per “sprofondare nell’oblio” viaggiando spesso col marito Heinz Kurt Matthies, sposato nel 1938 che l’aveva lasciata, qualche anno dopo, per mettersi con una sua amica.
Nella sua produzione dal 1933 al 1945 si affermarono i temi della natura e del paesaggio, mentre diventarono sempre meno presenti le figure umane, disegnate come sagome, maschere teatrali o apparizioni; l’intento era principalmente quello di poter trovare degli acquirenti e di evitare censure politiche, tuttavia, questa nuova prospettiva le aveva aperto la via verso nuove forme di sperimentazione, anche nei fotomontaggi.
Nel 1946 ha preso parte a un’esposizione sostenuta dagli artisti surrealisti a Berlino e promosso la mostra Fotomontaggio da Dada a oggi. Due anni dopo ha partecipato a una mostra al MoMA di New York. In questo periodo  ha collaborato alla rivista antifascista di letteratura, arte e satira Ulenspiegel, dove pubblicava acquerelli e diversi fotomontaggi, fra cui Stivali delle sette leghe, del 1934.
Nel 1949, a Berlino, si è tenuta la sua prima personale del dopoguerra, dal titolo Hannah Höch und Dada, ma ha continuato a esporre, principalmente all’estero.
Dopo il lancio dello Sputnik, la prima capsula spaziale in orbita intorno alla terra, è iniziato il suo interesse per l’esplorazione spaziale, di cui ha scritto ampiamente nei suoi diari e, dieci anni dopo, ha realizzato un collage dedicato allo sbarco sulla luna, Dedicato agli uomini che conquistarono la luna, 1969, nel quale era assente la critica alla tecnologia che aveva caratterizzato la sua produzione degli anni venti.
Nel 1964, in onore del suo settantacinquesimo compleanno, si è svolta, alla Galerie Nierendorf di Berlino, un’ampia retrospettiva, seguita negli anni settanta da altre importanti mostre realizzate a Parigi, Berlino e New York.
Le sue opere sono state esposte anche alla famosa mostra Women Artists: 1550-1950 realizzata nel 1977 al Museo d’arte di Los Angeles.
Ha lasciato la terra il 31 maggio 1978 a Berlino all’età di 88 anni.
Hannah Höch ha messo l’accento sul complicato rapporto tra arte e politica, la sua ferrea volontà l’ha portata a emergere in un contesto che escludeva le donne e le loro voci, è una figura che merita di essere ricordata.
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dilebe06 · 1 year ago
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Drama Quiz 2023
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E' giunto il momento di tirare le somme di un altro anno all'insegna dei drama asiatici.
Come vi è andata?
Trovato perle nascoste?
O dei piccoli mostri?
Curiosa come sempre di leggere le vostre risposte e magari prendere qualche appunto!
Questa volta il Quiz prevederà 25 domande + il BONUS e come sempre per dubbi sulla struttura delle risposte ( ossia come organizzarla) vi rimando ai quiz degli altri anni (qui).
Vi lascio lavorare ricordandovi le poche regole:
1) Valgono solo i drama visti quest'anno, ossia dal 1 gennaio 2023 al 31 dicembre 2023
2) Il quiz va completato e postato entro il 31 dicembre
3) Potete considerare anche i rewatch
4) è buona norma rispondere inserendo la risposta ed il perché . Ad esempio nella domanda 3 ( il drama che ti è piaciuto di meno ) oltre che al titolo, ad esempio Goblin, è cosa buona scrivere anche il perché. Come ad esempio il fatto che si è trovato lento o che non ci sono piaciuti gli attori o cose così.
5) Segnalate gli spoiler. Quando volete scriverli basta inserire [SPOILER] all'inizio.
"ES: ... la serie che si chiude con [SPOILER] la morte del protagonista preso a bastonate dalla sua ragazza è stata straziante. "
Bene, iniziamo:
@ili91-efp @veronica-nardi @lisia81 @suzuran-s-rooftop
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1) Il drama più bello che hai visto
2) La storia d'amore che ti ha conquistato di più
3) Il drama che ti è piaciuto di meno
4) una serie che meriterebbe un sequel
5) Il personaggio preferito
6) Il personaggio più odiato
7) L'ambientazione più brutta
8) Il finale più bello
9) Un attore e un attrice che ti sono piaciuti tantissimo
10) la morte di un personaggio che ancora non hai superato
11) La OST che ti è piaciuta di più
12) L'attore e attrice peggiori
13) Una serie che merita più conoscenza
14) Il momento che ti ha fatto saltare sulla sedia
15) Il protagonista maschile preferito
16) La storia d'amore che non ti è piaciuta
17) Miglior bacio
18) Il drama che hai fatto fatica a finire
19) Scena d'azione migliore
20) Miglior Villain
21) Il finale peggiore
22) La protagonista femminile preferita
23) La scena o frase che ti è rimasta impressa
24) Il villain peggiore
25) Una bromance spettacolare
25 BIS) L'anno scorso la sfida era vedere:
Un cdrama storico o wuxia
Un drama tratto da un libro/novel/manga/webcomic
Un drama che ha vinto almeno un premio
come è andata? ci siete riusciti?
La sfida di quest'anno è di vedersi un drama/film co-prodotto o con attori (principali) di due o più paesi, entro la fine del 2024. Dite che è fattibile? XD
Vi lascio ringraziandovi per la partecipazione e ...
BUON QUIZ!!!
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mezzopieno-news · 2 years ago
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PER LA PRIMA VOLTA DONNE IN TUTTI I PARLAMENTI DEL MONDO
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Per la prima volta nella storia, nessun parlamento funzionante al mondo è solo maschile.
La rilevazione è stata ufficializzata dall’organismo globale dedicato alla promozione della pace attraverso la diplomazia parlamentare e il dialogo (IPU) presso le Nazioni Unite che ha anche confermato che la partecipazione delle donne non è mai stata così diversificata come lo è oggi nelle democrazie di tutto il mondo. Le donne occupano in media il 25,8% dei seggi disponibili, con un aumento di 2,3 punti percentuali rispetto alle elezioni precedenti. I risultati si basano sui dati dei 47 Paesi che hanno tenuto le elezioni nel 2022 e evidenziano segnali incoraggianti sui progressi che stanno coinvolgendo diverse nazioni del mondo. Il Brasile ha visto un record di 4.829 donne che si identificano come nere, in corsa per le elezioni, su quasi 27.000 candidati totali e l’elezione delle prime 4 donne indigene elette al parlamento. Negli Stati Uniti un record di 263 donne di colore si è presentato agli Midterms del Congresso. In Francia 32 candidati provenienti da una minoranza sono stati eletti alla nuova Assemblea nazionale, il massimo storico rappresentante il 5,8% del totale.
“L’unico modo per compiere progressi reali verso il raggiungimento della parità di genere nei parlamenti è condividere la responsabilità tra uomini e donne. Chiedo ai miei colleghi uomini in ogni parlamento del mondo di lavorare con le loro controparti donne per andare avanti e accelerare il ritmo del cambiamento” ha dichiarato Duarte Pacheco, presidente dell’IPU.
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Fonte: Inter-Parliamentary Union (UN)
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sguardimora · 2 months ago
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PUBBLICHIAMO OGGI LA SECONDA DI QUATTRO PARTI DEL DIARIO DI BORDO, FRUTTO DELL'INTRECCIO DI DIVERSE VOCI: quelle delle partecipanti al laboratorio, della coreografa Gloria Dorliguzzo, del musicista Gianluca Feccia, delle osservatrici Rebecca Casadei e Chiara Mannucci e Francesca Giuliani, che scrivono queste righe per raccontare ciò che sta accadendo lungo il percorso. Giovedì 21 novembre alle 20 al Teatro Dimora di Mondaino ci sarà la restituzione finale di questo inteso processo di creazione e partecipazione. 
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Venerdì 15 novembre 2024
Nei giorni passati un nome riecheggiava spesso in sala, carico di professionalità e della promessa che una nuova figura avrebbe portato prima o poi linfa e concretezza al lavoro sul suono. Oggi finalmente quel nome si fa carne: il maestro Gianluca Feccia arriva a Mondaino e inizia a guidare le ragazze nella complessità del ritmo. 
Nel Dies Irae la musica non è solo un accompagnamento: è un linguaggio, un corpo concreto con cui le interpreti dialogano. Ogni gesto è legato a un suono e ogni suono si trasforma in movimento. 
Gli esercizi ritmici servono a creare una “partitura nella partitura” di contrappunti timbrici e ritmici che si intrecciano con la composizione originale di Ustvolskaya, creando un’opera che respira e si stratifica attraverso i corpi delle partecipanti. Tutto si fa strumento, tutto si fa protesi di un suono che entra nelle cose e ne struttura l’andamento.
“È tutto reale! Niente si deve nascondere! Accade tutto qui!”
Tra le donne si crea un’energia particolare, fatta di solidarietà e scambio. La serietà e la concentrazione non frenano l’attenzione e il supporto reciproco. Nei momenti di difficoltà, non mancano gli sguardi di incoraggiamento, i sorrisi e i gesti di conforto. È un’energia femminile che si consolida attorno a un obiettivo comune che non crea competizione ma alleanza. 
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Il gioco è tutto lì: saper dosare la forza in modo che non divori ma, al contrario, valorizzi la delicatezza. è il meccanismo che si innesca tanto nelle interazioni e relazioni umane quanto nel funzionamento della partitura.  
“La sfida è proprio nel tenere il martello, cercare di utilizzarlo trasmettendo potenza, ma senza di fatto distruggere davvero. Può essere non immediato capire come dosare la forza, cercando comunque di produrre un suono e di creare un'azione credibile”.
Sabato 16 novembre 2024 
Il ritmo del metallo sul legno scandisce il lavoro con una precisione implacabile e potente. Questo gesto di colpire non è solo fisico, ma emotivo. È un atto di affermazione, un’esplorazione del potere personale e collettivo, femmineo e tellurico.
“I martelli parlano di duro lavoro, di Madre Natura, di un femminile sottomesso che si libera.” 
Le donne camminano sul palco, seguendo il ritmo della musica fino a sfondare sfrontate la quarta parete. Il gruppo che insieme si avvicina alla platea è potentissimo. In quel movimento c’è tutta la determinazione di chi sceglie di non fermarsi, avanza dritto e sicuro e rompe idealmente ogni barriera. 
“È come se il camminare dicesse: ‘Credi in quello che fai e portalo fino in fondo.’”
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E poi c’è la lastra, una superficie metallica che nasconde un dipinto, l’opera più luminosa di Turner: vibra sotto i colpi cercando suoni imprevedibili e intensi. Una delle donne impara a suonarla, esplorandone i timbri e le dinamiche, scoprendo che un semplice gesto può trasformarsi in un atto di creazione potente e poetico che riempie lo spazio e trasforma le cose spostandole dalla loro collocazione quotidiana.
“Sto imparando a suonare una lastra. Chi l'avrebbe mai detto?”
Piano piano tutte stanno diventando “donne col martello”. L’immagine di questa compositrice decisa, ferma e risoluta nelle sue scelte si staglia nei loro occhi informando uno stato d’animo che risveglia lati sopiti e incarna una presenza corporea maschile e femminile insieme, mai percepita prima.
... to be continued
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viragfold · 2 months ago
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“8° Mail International postcard 2025”
ARTHEKA 32 APS
partner OBSERVO ONLUS
Progetto mostra di arte postale Lido di Ostia — Roma
Regolamento:
Tema : “GENDER - GENERI”
Il termine gender, in italiano genere, viene utilizzato per riferirsi al concetto di identità di genere; ci permette, cioè, di parlare di mascolinità e femminilità andando al di là della differenza sessuale biologica.
Una cartolina per documentare la rappresentazione dei generi nel mondo, una nuova identità che coinvolge principalmente i giovani, più sensibili e più aperti al nuovo stile di vita, lontani dalla repressione politica e religiosa. I nuovi generi, non solo femminile e maschile, ma tutte le nuove differenze; etero, omo, queer, transgender, genderfluid, cisgender, pangender, etc etc
Come si evince non c’è un solo genere sessuale o comportamentale, bensì ogni persona rappresenta un unicum.
Scadenza:31/08/2025
Tecnica : Libera
Dimensione: 10x15 o 13x18
Partecipazione :
1) L’evento è aperto a tutti, 2) è gratuito, 3) le illustrazioni delle cartoline dovranno essere attinenti al tema e originali, no fotocopie, le illustrazioni non devono contenere immagini offensive verso la religione e il sesso 4) le cartoline rimarranno proprietà di Artheka 32 e faranno parte di mostre itineranti, 5) libera è la scelta di spedire in busta o fuori busta, 6) al massimo due lavori per ogni singolo artista.
N.B. = I proventi della manifestazione saranno devoluti a sostegno della campagna di raccolta fondi per la costruzione di una scuola in Tanzania, promossa dall’associazione e partner OBSERVO APS di Ostia Lido.
Sul retro della cartolina indicare chiaramente : nome, cognome, indirizzo postale e indirizzo e-mail, tecnica , titolo opera e anno di realizzazione.
Scadenza: i lavori dovranno pervenire entro il 31 Agosto 2025.
Al seguente indirizzo =
Sergio Guerrini
Per ARTHEKA 32
Via della Cacciuta, 64-S
00124 Roma – Italia
1) L’evento sarà documentato con foto, video e pubblicato sulla pagina di FB, sui web e siti gestiti da Artheka 32 e da siti locali ,
2) ARTHEKA 32 si farà carico:
del montaggio e smontaggio della mostra;
della custodia e informazione durante il periodo della mostra;
Inviti e comunicazione mediante mailing list;
allestimento della mostra;
Inserimento dell’evento sui siti artistici;
della pubblicità sui social e mezzi in uso della galleria;
delle locandine, inviti, comunicati stampa;
foto e video della manifestazione consultabili on-line.
3) A carico degli artisti, sarà la spedizione delle opere .
4) ARTHEKA 32 si riserva il diritto di utilizzare immagini, curriculum e note dell’artista per promuovere la manifestazione.
Accettando il presente regolamento l’artista acconsente ARTHEKA 32 all’utilizzo delle sue immagini.
La partecipazione è subordinata all’obbligo di accettazione del Regolamento.
La Direzione Scientifica di Artheka 32
L’inaugurazione della mostra sarà il giorno 6 Settembre 2025 presso ARTHEKA 32 APS
Via Sartena, 30/32
00122 Lido di Ostia - Roma – ITALIA
Info – Tel. +39 3398329429 / e-mail : [email protected] [email protected]
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shekelesh-z · 4 months ago
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Speranze e dolori
16 settembre 2024 - 2 scorpivs 220
Sperando di mantenere uno straccio di regolarità nelle cose e di non mandare in vacca tutto come mio solito per pigrizia.
In questo lunedì/sol lvnæ di attesa di una graduatoria che mi permetterebbe di organizzare al più presto il mio soggiorno all'estero, mi decido a fare qualcosa di nuovo. Ispirato alla newsletter di uno streamer che seguo, ho pensato di aumentare i post scritti di questo blog e di renderli quanto meno regolari e ordinati, anziché mettere il primo pensiero che mi balena per la mente e scriverlo tutto in minuscolo (per mostrare allɜ altrɜ zoomer che sono uno di loro e sentirmi meno un vecchio millennial - scherzo, amicɜ millennial vi voglio bene).
La prima riflessione che volevo fare riguarda soprattutto quello che mi è capitato la scorsa settimana.
Martedì/sol martis scorso una femminista che seguo aveva pubblicato nelle sue storie IG uno sfogo in cui aveva utilizzato un linguaggio particolarmente duro - non che sia una cosa eccezionale da parte sua, in realtà è anche parte della sua comunicazione, che secondo me o capisci subito che parla alle tue corde oppure la consideri insopportabile -, talmente duro che mi ha suscitato delle fortissime emozioni negative che mi hanno portato a registrare lo schermo, riascoltarmi tutto il discorso e... Prendermi a ceffoni da solo! Coloro che magari considerano questa persona insopportabile mi chiederanno:«Ma perché ancora le dai corda se nella sua comunicazione c'è un largo utilizzo di insulti misandrici e quindi ti fa sentire male?», perché per me è come una sorta di memento sulla mia categoria, storicamente nel torto in questa battaglia per smantellare un sistema creato dagli uomini etero cis per gli uomini etero cis, per non parlare di una sua battaglia personale contro un uomo famoso che si è comportato particolarmente male nei suoi confronti. È altresì vero che sono anche una persona parecchio autodistruttiva, ché appena qualcosa non va, se va bene, si mette sull'attenti o quasi va in panico, come se sentissi l'urgenza di dover giustificare un comportamento scorretto da parte di me medesimo anche quando non c'è. Insomma, fatto sta che in quel momento di autolesionismo, scaturito da un'esplosione di dolore interno, non ho fatto neanche in tempo ad arrivare alle lacrime che il mio corpo già mi segnala due campanelli d'allarme, interconnessi: il respiro pesante e la mano sinistra che rischia di bloccarsi.
Per distrarmi apro Telegram e intervengo in una discussione circa la partecipazione della streamer di riferimento a Primo Appuntamento. Parto già in quarta, ancora fresco di quel momento là. Un'utente, vedendomi usare in chat toni così prevenuti nei confronti dell'uomo della puntata, mi fa notare che io sto costruendo un alto palazzo fondato solo su pregiudizî negativi e generalizzati verso gli altri uomini, e che lei conosce altrettanti uomini tranquillissimi. Io le rimarco il fatto che sicuramente sono eccezioni rispetto a una stragrande maggioranza di uomini che sono senza speranza e che non ne vogliono sapere di capire e decostruire il loro privilegio del cazzo. Ancora ho il respiro pesante e le dita della mano che si muovono a fatica, e lo faccio notare nel messaggio, altrimenti avrei continuato a girare il coltello nella piaga. A quel punto quell'utente sbrocca e mi dice che il genere maschile non è una piaga. La streamer ribatte che ponendomi così non risolverò mai niente, andando contro gli uomini per praticamente ogni cosa, in tutto e per tutto. In live capita un momento simile, scaturito dalla mia ennesima frecciata. A quel punto la streamer sbrocca e, nella ramanzina, mi fa notare che già il fatto che io esista in quanto uomo cosciente del problema dovrebbe essere di per sé un barlume di speranza nel genere maschile, e che appunto questo modo di pormi così ostile di certo non mi farà ascoltare dai miei fratelli, vedendoli già come dei nemici da distruggere, anziché come vittime di qualcosa di più grande di loro. E il pensiero corre a quella particolare comunicazione, perché appunto quella persona parla alla mia parte più pessimista e autodistruttiva, perché o dai ragione agli uomini o verrai minimizzato e/o apostrofato come un rompicoglioni zerbino delle femministe, e da qui la frustrazione, che porta ad ancora più rabbia, perché con gli altri uomini non ci si può parlare e non ci può mediare.
Perdonate il delirio, ma era funzionale all'altra parte di questa sorta di pagina di diario, perché il giorno dopo, mercoledì/sol mercvrii, ho il mio primo incontro col gruppo di autocoscienza maschile dopo la pausa estiva. Viene il momento introduttivo di raccontare la propria giornata, e quando viene il mio turno racconto tuttavia quel che è successo ieri, compresa quell'esplosione di dolore e odio per me stesso. Il fondatore di tale gruppo, mio conoscente abbastanza di lunga data, mi fa notare che c'è già un problema di gestione delle emozioni, visto che ho questi scoppî, e che sarebbe decisamente utile della terapia. Certamente non voglio minimizzare in alcun modo la sua utilità, semplicemente i soldi, che non sarebbero neanche miei personali, sono investiti in questo momento nei miei studî, e associarci anche la terapia sarebbe un po' gravoso, e dunque dovrò prima terminare gli studî per poter investire nella terapia.
Certamente le cose migliorano in serata per i miei sentimenti, quando durante l'incontro ci mettiamo ad analizzare un estratto da un libro acquistato proprio dal fondatore, e che ho intenzione di acquistare anch'io - in questo momento sto attendendo il suo arrivo in libreria per pagarlo e ritirarlo. Il tema del passo era il seguente:«Non si rifiuta mai una scopata». In queste sei parole ci si può tirar fuori di tutto, a partire dalle emozioni e dai fattori validanti di una relazione, passando anche e soprattutto alle aspettative di genere che gravano sugli uomini, ossia quello di avere la clava sempre pronta all'uso, anche quando in cuor tuo non te la senti neanche di usarla. Evito di dilungarmi di nuovo su questa cosa perché, appunto, sto attendendo l'arrivo di quel libro e voglio continuare a leggerlo per conto mio, senza dover aspettare per forza qualche altro incontro. Inoltre, sebbene io personalmente non sia riuscito a portare qualcuno ai nostri incontri (sebbene un po' ne abbia parlato in giro), uno nuovo è comunque venuto, e tutti i partecipanti "storici" si son presentati a questo nuovo inizio delle attività.
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m2024a · 5 months ago
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Caso Khelif, ora partono le denunce dall'Algeria: "Dichiarazioni offensive" Vigilia di incontro bollente per Imane Khelif e Luca Hamori, che nel pomeriggio incroceranno i guantoni nella sfida dei quarti di finale per i pesi welter femminili. L'algerina arriva all'incontro dopo aver vinto, per abbandono, contro l'italiana Angela Carini e non si placano le polemiche attorno alla sua figura. L'ungherese, in un video condiviso su TikTok, non è stata particolarmente diplomatica nei suoi confronti e l'ha accusata di essere un ragazzo. In realtà, Khelif è nata donna ma nonostante il grande mistero attorno alla sua condizione, quel che si sa è che potrebbe un soggetto intersessuale, con Dna di tipo maschile e un livello di testosterone ben più alto di quello che si dovrebbe riscontrare in una donna. Ora, il Comitato olimpico di Algeri ha annunciato che sporgerà denuncia contro Hamori "per le sue dichiarazioni offensive sulla sua avversaria". Nel suo video, spiegando di aver faticato per 10 anni per arrivare al traguardo olimpico, Hamori ha aggiunto che "domani (oggi, ndr) devo combattere contro un uomo, è stato dimostrato che Imane Khelif è un uomo, nel 2023 era stata squalificata". La verità è diversa e si parla di biologia, in quanto Khelif è nata donna. Tuttavia, i dubbi continuano a essere tanti e l'ungherese, senza mezzi termini, li ha espressi nel suo video. Nel frattempo, la federazione ungherese nella giornata di ieri ha annunciato di aver sporto un reclamo formale al Cio per la presenza di Khelif senza che siano stati spiegati i criteri scientifici per la sua partecipazione. A creare confusione è stata l'espulsione dell'algerina e della taiwanese dalle competizioni mondiali per incompatibilità nel 2023, perché fino a quel momento non c'erano mai state polemiche. Quel che si chiede, da parte delle federazioni, è che vi siano parametri omogenei di valutazione in modo tale da evitare queste situazioni. Se Khelif non è idonea a competere nei mondiali, perché lo è alle olimpiadi? Ora la questione, da etica e scientifica è diventata politica e si sono create le due tifoserie, come ha spiegato Anna Paola Concia, ex onorevole del Pd, ora consulente tra Italia e Germania, in un'intervista a Libero: "La destra ha sbagliato perché ha sostenuto che Imene Khelif fosse una persona trans, cosa che non è. Però non si può negare che un problema c'è, la sinistra non può dire che va tutto bene madama la marchesa". Concia ha portato come esempio uno studio recente su cosa accadrebbe se donne e uomini gareggiassero insieme. Il risultato non stupisce: "Le donne non si qualificherebbero mai. Partendo da questo presupposto, non è possibile, sull'altare del politicamente corretto e dell'inclusione, sacrificare le donne. Perché poi, alla fine, quelle danneggiate sono le donne. Io dico: va bene, tutto sta cambiando, ci sono casi nuovi, persone trans, intersex, in transizione, ma troviamo un modo per cui alla fine non ci rimettano le donne".
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circolotennisparabiago · 8 months ago
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Aggiornamenti dai Campionati !
Eccoci a Voi con la cronaca della giornata appena conclusa sui campi di via dello Sport ed in giro per il nostro Belpaese per le nostre squadre.
Iniziamo e non solo per cavalleria dalle note NON dolenti della Serie B2 Femminile che ospitava la temibile compagine dello Stampa Sporting Torino, nostra rivale negli anni passati in epiche sfide.
Bastava leggere le formazioni iniziali, con le nostre giocatrici di terza categoria opposte ad atlete di seconda, per capire che sarebbe stata se non impossibile … molto dura.
Non vogliamo ripeterci ma sin da subito, nel momento di confermare la partecipazione alla serie cadetta da parte delle ragazze, la scelta del Direttivo è stata quella di non pretendere nulla dalle nostre bellissime atlete ma di dare a loro la possibilità di confrontarsi con livelli non abituali e che avrebbero permesso di mettere fieno in cascina in maniera costruttiva.
Mi raccomando ragazze, prendetela in questo modo per tutta la stagione senza farsi sopraffare dall’amarezza per sconfitte annunciate ma prendendo il buono, anzi l’ottimo da questa esperienza !
Venendo alla cronaca, registriamo quindi sconfitte per due set a zero da parte della numero 1 Giorgia Orsini (62 61 dalla 2.6 Procacci), della numero 2, la fedelissima Ilaria Semplici, (61 64 dalla 2.7 Sema) e della terza schierata, la new entry in squadra Ludovica Goi (63 60 dalla 2.8 Bonaiti).
A chiudere il doppio perso 62 64 da Ila e Ludo contro Sema/Bonaiti.
I capitani Moneta e Palmieri si dicono sempre enormemente soddisfatti e orgogliosi per l’atteggiamento e per la voglia di fare delle ragazze che siamo sicuri … non molleranno MAI !
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Che belle le nostre ragazze !!
Prossimo appuntamento Domenica 26 in trasferta contro il Tennis Altopiano di Clusone (BG).
Veniamo ai ragazzi, partendo dall’esordio casalingo della D1 maschile, opposta alla formazione del TC Lombardo, potendo contare su un capitano d’eccezione, quell’Andrea Ceruti che ha preferito rinunciare alla trasferta di B a Udine per dare il suo supporto sempre più tecnicamente importante dalla panchina.
I ragazzi hanno risposto alla grande con un perentorio 5 a 1 che fa da ottimo viatico per il Girone 2 regionale.
Certo, guardando le formazioni e le classifiche a confronto potremmo fare al contrario la considerazione che abbiamo ricordato per le ragazze, essendo i nostri di categoria superiore, almeno sulla carta. Quante volte però ci siamo detti che le partite che si DEVONO vincere spesso sono le più insidiose, fonte a volte di cali di tensione che rischiano di sovvertire i pronostici ?
Forse proprio per via della presenza di capitan Ceruti in panchina, il calo di tensione non c’è stato e sia Lorenzo Baldoni - 2.7 (61 64 al 3.2 Giuliani), sia Samuele Barera – 3.1 (perentorio 61 60 al 3.2 Alcivar), sia Favetti Marco – 3.3 (61 16 62 al 4.2 Fasano, con un piccolo passaggio a vuoto nel secondo parziale), hanno confermato il pronostico. Piccolo passo falso invece per Stefano Biondi – 3.3, opposto al buon 3.4 Tatò Enrico e forse non ancora in piena forma per via anche del rush finale scolastico … risultato 61 64 per l’ospite e quindi 3 a 1 per noi dopo i singoli.
Serviva quindi vincere almeno uno dei due doppi e qui lo stratega Ceruti, sulle orme del padre, ha pensato e schierato una formazione molto oculata che ha addirittura portato due punti, frutto della buona prova di Favetti/Biondi (giusto ridare subito fiducia a Stefano !) vincitori 60 63 contro Giuliani/Fasano, insieme alla coppia più forte Baldoni/Barera che hanno faticato sino al super tie-break per avere la meglio per 63 36 10-6 su Alcivar/Tatò.
Ottima vittoria, ottimo viatico, ottima squadra e concedetecelo … ottimo capitano !!!
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Bravi ragazzi e orgoglioso capitan Ceruti !
La parte più corposa del nostro blog, come al solito, spetta alla squadra di B2 Maschile, impegnata nella non comodissima trasferta in quel di Cervignano del Friuli (UD) contro l’altra capoclassifica del Girone 6, il River Sporting Club, in un incontro d’alta quota e già in qualche modo decisivo.
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Eccoci nel pre-gara.
L’insidia maggiore per i ragazzi capitanati da Mattia era rappresentata dalla fiducia che avrebbe portato in campo il loro numero 1, il 2.4 (classifica bugiardissima !!!) Bilardo Jacopo, reduce dalla bellissima esperienza del tabellone principale degli Internazionali d’Italia dove in coppia con Giorgio Ricca ha ben figurato contro i belgi Vliegen e Gille.
Bilardo in fiducia significano due punti quasi certi per il River SC ed infatti così è stato … peccato che gli altri quattro hanno preso la direzione di via dello Sport !!!
Andiamo come al solito per ordine, partendo dai primi scesi in campo. Da una parte l’altro atleta in fiducia in questo periodo, il nostro Ricky Di Vita, opposto al 2.8 Milana Alberto. Domenica, i quattro gruppi di differenza in classifica si sono visti tutti, complice anche lo stato di forma di Ricky che ha dominato un match mai in discussione come recita il 62 61 finale.
Sull’altro campo Gio Rizzuti se la doveva vedere con lo sloveno Meh Maks che può vantare anche punti ATP ed una classifica italiana di 2.4 molto poco veritiera proprio per via della sua attività internazionale. Un avversario tosto quindi per il nostro leader in campo, che però ancora una volta ha dimostrato di essere un vero giocatore, vincendo 63 il primo set in controllo e salendo 5 a 2 con doppio break nel secondo. Poteva Giò portare a casa la vittoria con facilità ? Certo che no … e quindi scambio normalissimo sul 5 a 2 40 pari, stecca dell’avversario e palla che si arrampica a fatica sul nastro cadendo poi dalla nostra parte … Nel nostro sport episodi del genere spostano l’inerzia in tempi brevissimi e più per meriti dello sloveno che per un reale calo del nostro, si arriva al 5 a 4 con palla break. Qui si vede perché Rizzuti è Rizzuti �� con l’invenzione di un serve & volley sul rovescio mai tentato prima che ha disorientato l’avversario chiudendo poi con una volée vincente e procurandosi una serie di tre match point. Al terzo tentativo, la stessa tattica usata per annullare la palla break e il pareggio degli episodi fortunati (questa volta la volée di Giò ha scavalcato a fatica lo stesso net di cui sopra …) ci hanno portato il punto del 2 a 0 ! GRANDE TESTA GIO’ !!!
Sul campo arato dal trattore Di Vita entrava nel frattempo il giovane vivaio Ale Panaro (2.5), opposto al 2.8 Cogolo Andrea. I presenti raccontano di un match al limite dello psicodramma e forse per questo ancora più entusiasmante, con il nostro che saliva 4 a 0, palla del 5 a 0, per poi infilarsi in un vortice incredibile e sotto certi aspetti inspiegabile di errori al servizio che permettevano all’avversario di rientrare in un parziale che sembrava già chiuso. Sarà stato questo oppure no, non lo sapremo mai, ma Mattia (ultimato il match di Rizzuti) ha deciso di sedersi in panchina sostituendo l’ottimo Migliorini e cercando di guidare Alessandro soprattutto dal punto di vista emotivo, gestendo i suoi alti e bassi umorali che lo stavano attanagliando. Fatto sta che, vinto il primo set per 7 a 5, si sperava in un secondo più comodo … In realtà, l’atleta di casa saliva 5 a 2 e qui finalmente il nostro riusciva a raccogliere le idee, a tranquillizzarsi e ad imporre la sua evidente migliore tecnica, gestendo alla grande il tie-break vinto per 7 punti a 3 e portandoci sul 3 a 0.
Onestamente, meglio di così non si poteva cominciare, tanto è vero che in fase di briefing iniziale il nostro capitano avrebbe firmato per un 2 pari dopo i singoli, dando quasi per certa la sconfitta del nostro numero 1, Marco Brugnerotto, ancora alla ricerca della forma migliore soprattutto sulla terra rossa, ma soprattutto opposto a quel Bilardo di cui abbiamo già parlato. Così è andata, con una sconfitta il cui punteggio (62 60) non è assolutamente veritiero per via delle numerose occasioni sprecate da Marco sicuramente per una cronica mancanza di minuti sulle gambe e nella testa a questi che sono comunque livelli che gli competono alla grande ! Enorme comunque il tuo contributo Marco, non foss’altro per poter occupare la casella del numero 1 in formazione ma soprattutto per quello che è puntualmente successo in doppio poco dopo.
Eravamo quindi 3 a 1 e bastava vincere uno dei due doppi per tornare a casa con tre punti e quindi a punteggio pieno. Naturale che Mattia schierasse la coppia regina Brugnerotto/Rizzuti per raggiungere lo scopo, affiancati dagli altri due tennisti presenti e non ancora scesi in campo (Migliorini/Cassago), a formare una coppia non proprio di specialisti e con un compito reso ancora più complicato dalla presenza del fortissimo Bilardo.
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Briefing pre-doppi ... bellissima comunione di intenti !!!
Nonostante le premesse Christian e Leo hanno provato ad inventarsi qualcosa e anche qui registriamo un periodico 62 come risultato un filino bugiardo per un match obiettivamente proibitivo per i nostri.
Il doppio da vincere era quello sull’altro campo, con la nostra coppia regina, opposta a Meh/Milana.
Ci ripetiamo ma anche qui facile dire che si poteva solo vincere … poi la superiorità va dimostrata in campo !
Serviva quindi una prova solida ed una prova solida è arrivata, seppur in una giornata non certo semplice. Testimone la partenza falsa (2 a 0 sotto), poi rimediata per salire 5 a 2 e di nuovo calando sino alla conclusione vittoriosa ma a fatica del primo set per 7 giochi a 5. Si poteva sperare in un secondo parziale in discesa ma si doveva fare i conti con avversari motivati dalla ricerca del punto del pareggio. Si arrivava quindi al 5 pari senza break e qui ci piace pensare che nella testa di Giovanni sia maturata una decisione oculata e condivisibile. A volte, infatti, i veri leader preferiscono far credere di essere in una giornata storta, non esprimendosi ai livelli soliti e congeniali, proprio per lasciare spazio ai compagni permettendo loro di guadagnare fiducia. Hai pensato questo vero Giò ? Altrimenti non si spiegano quella serie di errori nelle fasi finali, sul 6 a 5 per noi e servizio loro, dove a risposte incredibili di Marco facevano da contraltare sbagli non da Rizzuti per un’alternanza preoccupante … 0 15 – 15 pari – 15 30 – 30 pari – 30 40 (quindi match point) e … risposta fuori di 4 metri !!!
Eh sì, ne siamo certi, era tutto calcolato per dare la possibilità al tuo compagno Marco di giocarsi il no-advantage decisivo come il giocatore vero che è, con una risposta fulminante incrociata di rovescio sulla riga, ribattuta miracolosa dell’avversario e chiusura spettacolare con un rovescio in salto che ha pulito la riga di fondo facendo esplodere la gioia di tutti noi del CTP !!!
Grande Giò ad aver architettato tutto questo per ridare fiducia a Marco ma grandissimo Marco a fare di questa opportunità l’occasione per dare una svolta alla stagione … GRANDI !!!
Torniamo da Udine da capolisti quindi, pronti a tornare in campo Domenica 26 maggio, in casa contro il Davi.S Tennis Team di Bologna con cui ce la giocheremo come sempre al massimo sicuri di poter contare sull’apporto dei nostri tifosi.
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Stanchi ma soddisfatti nel post-gara.
Chiudiamo questo blog con una notizia appena arrivata in redazione, con la bellissima vittoria della squadra under 14 maschile, capitanata dal nostro Davide Moneta e che qui vedete in partenza per Milano, dove si affrontava nel secondo turno del tabellone regionale ad eliminazione diretta la Scuola Tennis Bertuccelli.
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La squadra composta da Edoardo Proverbio, Jacopo Peluzzi, Alessandro Carati, Riccardo Pedone e Francesco Patelli (non in foto per assenza giustificata), ha vinto per 2 a 1 qualificandosi per il terzo turno, previsto per lunedì 27 maggio contro la vincente tra Tennis Master e TC Miano Bonacossa ! Giovani promesse crescono e siamo tutti enormemente orgogliosi di Voi !
BRAVO CTP !!!
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cinquecolonnemagazine · 9 months ago
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Lo sport femminile in Italia: tra passi avanti e sfide ancora aperte
Negli ultimi anni, lo sport femminile in Italia ha conosciuto una crescita esponenziale, sia in termini di partecipazione che di visibilità. Le donne italiane sono sempre più protagoniste nel mondo dello sport, eccellendo in discipline diverse e conquistando risultati di prestigio a livello nazionale e internazionale. Secondo i dati del Censis, oggi in Italia sono oltre 8,5 milioni le donne che praticano sport, pari al 43,3% del totale degli sportivi. Un numero in costante aumento, se si considera che solo vent'anni fa era il 23,3%. Sport femminile in Italia: i più praticati Tra le discipline più praticate dalle donne italiane troviamo la pallavolo, con circa 330.000 tesserate, seguita da ginnastica, nuoto e fitness. In crescita anche sport individuali come tennis e atletica leggera, che vedono protagoniste atlete di grande talento come Camila Giorgi e Paola Egonu. Nonostante i progressi compiuti, molto resta ancora da fare per colmare il divario di genere nello sport. Le donne continuano ad essere sotto-rappresentate nei ruoli dirigenziali e negli organi decisionali delle federazioni sportive, e la copertura mediatica dedicata allo sport femminile è ancora inferiore rispetto a quella maschile. Inoltre, persistono stereotipi di genere e pregiudizi che scoraggiano le bambine e le ragazze dalla pratica sportiva. Le disparità economiche e la mancanza di strutture adeguate in alcune zone del Paese rappresentano ulteriori ostacoli all'accesso allo sport per le donne. Per promuovere lo sport femminile in Italia è necessario un impegno concreto da parte di tutti gli attori coinvolti: istituzioni, federazioni sportive, media e società civile. Ecco alcune misure che potrebbero essere adottate: - Investire in progetti e iniziative dedicate allo sport femminile; - Aumentare la visibilità dello sport femminile sui media; - Promuovere l'educazione fisica e l'attività sportiva nelle scuole; - Contrastare gli stereotipi di genere e sensibilizzare l'opinione pubblica sull'importanza dello sport per le donne; - Garantire pari opportunità di accesso allo sport a tutte le donne, indipendentemente dal loro background socio-economico. Investire nello sport femminile non solo è un dovere di equità, ma è anche un'opportunità per il Paese di valorizzare il talento e le potenzialità delle donne e di promuovere uno stile di vita sano e attivo. Un futuro più roseo per lo sport femminile in Italia è possibile. Con il contributo di tutti, possiamo creare un ambiente in cui tutte le donne possano esprimersi liberamente attraverso lo sport e raggiungere i loro obiettivi. Foto di Alexander Fox | PlaNet Fox da Pixabay Read the full article
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wdonnait · 9 months ago
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Autismo, dati in aumento negli ultimi 40 anni
Nuovo post pubblicato su https://wdonna.it/autismo-dati-in-aumento-negli-ultimi-40-anni/117461?utm_source=TR&utm_medium=Tumblr&utm_campaign=117461
Autismo, dati in aumento negli ultimi 40 anni
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In Italia, circa 600.000 individui (1 ogni 100) sono affetti da autismo, una condizione che vede un’incidenza maggiore nel genere maschile con un rapporto di uno a quattro. L’Osservatorio nazionale per il monitoraggio dei disturbi dello spettro autistico indica che uno su 77 bambini tra i 7 e i 9 anni è colpito. Le statistiche mostrano un incremento continuo: negli USA, l’unico paese con dati certi, le diagnosi sono salite del 477% negli ultimi 25 anni.
Durante la Giornata Mondiale per la Consapevolezza sull’Autismo del 2024, l’Italia ha visto numerose iniziative. Tra queste, il Palazzo H, sede del Coni, sarà illuminato di blu per un congresso sul tema “Progetto di vita nell’autismo: dallo sport all’inclusione lavorativa”, che culminerà in una cena di gala alla quale parteciperanno figure di spicco come il presidente del Coni, Giovanni Malagò, Anna Ascani, Orazio Schillaci e Andrea Abodi.
Ad Ostia  l’evento “Nel blu dipinto di…”, una festa dedicata a tutti i bambini per promuovere inclusione e contrastare stereotipi e pregiudizi, favorendo l’integrazione e la partecipazione attiva.
Per quanto riguarda gli eventi in tutta Italia, a Verona, il Comune e l’ULSS 9 Scaligera organizzano “Insieme per l’Inclusione Scolastica di Bambini e Ragazzi con Autismo”, mirato a condividere strategie per migliorare l’inclusione scolastica.
In Sicilia, la Giornata viene celebrata con la 15ma edizione della Fiaccolata a Palermo, sotto l’egida dell’Associazione Nazionale per l’Autismo, la Regione Siciliana e la Città di Palermo, il 7 aprile 2024.
Milano sarà teatro dell’In&Out Festival, il primo festival italiano dedicato all’inclusione sociale e lavorativa delle persone autistiche, con un programma che include incontri, dibattiti, proiezioni e presentazioni di libri, dal 17 al 19 maggio.
Autismo Dati
L’autismo colpisce un numero crescente di individui, evidenziando un fenomeno allarmante. Un recente studio nazionale dell’Istituto Superiore di Sanità ha rilevato che un bambino su 77 è affetto da autismo, mentre i dati più recenti del CDC di Atlanta, negli Stati Uniti, indicano una frequenza di uno su 36. Questa tendenza al rialzo si osserva anche in Piemonte, dove il tasso di autismo supera l’1% della popolazione, con un trend in aumento. Fattori ambientali inquinanti e una maggiore precisione nelle diagnosi contribuiscono all’incremento di questa condizione. In particolare, a livello adulto, più di 1.200 persone sono assistite dal principale centro ambulatoriale dell’Asl cittadina, dimostrando la crescente rilevanza del problema.
Una diagnosi accurata è cruciale per affrontare questo disturbo. Le diagnosi tardive, soprattutto nelle donne, dove l’autismo può essere celato da un’apparente empatia biologica, sono comuni. Inoltre, l’esordio dei sintomi avviene nei primi anni di vita, ma l’intelligenza elevata può mascherare le difficoltà relazionali, esponendo i bambini a rischi di ansia, depressione e bullismo.
La complessità dell’autismo va oltre la mente, influenzando ampiamente le capacità intellettive e comportamentali. Questo spettro va da disabilità intellettive severe a livelli superiori alla media. Le difficoltà di relazione possono portare a problemi comportamentali significativi, che gravano sulle famiglie. L’importanza di considerare eventuali condizioni mediche organiche prima di attribuire il comportamento problematico esclusivamente a questioni psicologiche è enfatizzata, evidenziando l’errore di ricorrere a psicofarmaci senza un’adeguata valutazione fisica.
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carmenvicinanza · 3 months ago
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L’arte militante di Carla Accardi
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L’arte è sempre stata il reame dell’uomo. Noi, nello stesso momento in cui entriamo in questo campo così maschile della creatività, abbiamo il bisogno di sfatare tutto il prestigio che lo circonda e che lo ha reso inaccessibile.
Carla Accardi, pioniera dell’arte contemporanea, dal dopoguerra, è riuscita a emergere in un contesto fortemente maschile e per prima ha ricevuto importanti riconoscimenti internazionali.
Figura cardine della cultura visiva contemporanea, è stata la prima donna a dedicarsi all’astrattismo, nel 1947, e prima a dare alla sua arte una connotazione politica.
Lavorando su forme indecifrabili in cui protagonista è stato soprattutto il colore, ha abbattuto i pregiudizi che vedevano le opere delle donne intrise di delicatezza e realismo.
La sua pittura costellata di confronti linguistici e sperimentazione, è riuscita a raggiungere vette altissime.
Si è espressa attraverso il segno, reinventandolo o reinterpretandolo per collaudare nuove convivenze e nuovi rapporti con lo spazio e la superficie.
Ha più volte partecipato alla Biennale di Venezia e nel 1997 è entrata a far parte della Commissione.
Ha esposto in personali e collettive in tutto il pianeta.
Le sue opere hanno fatto parte di importanti rassegne internazionali alla Royal Academy di Londra, al Guggenheim Museum di New York, al MOCA di Los Angeles, al Musée d’Art Moderne et d’Art Contemporain di Nizza e fanno parte delle collezioni di istituzioni come la Tate di Londra, il MoMa di New York, il Centro Pompidou di Parigi, la Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma, il Palazzo Reale di Milano e il Museo Civico di Torino, sono per citarne qualcuna.
Nata a Trapani, il 9 ottobre 1924 aveva studiato Belle Arti a Palermo e Firenze prima di stabilirsi a Roma, subito dopo la guerra.
Nel 1947 è stata l’unica donna del gruppo che ha fondato Forma 1 collettivo artistico di ispirazione formalista e marxista e prima a basare la sua ricerca sull’astrazione mirata a un rinnovamento della cultura visiva italiana.
Del 1950 è la sua prima personale alla libreria L’Age d’Or di Roma, in cui sviluppava il suo originale linguaggio incentrato su segni bianchi e neri.
Successivamente, a Milano, tramite la Libreria Salto, ha iniziato a collaborare con il MAC – Movimento Arte Concreta, gruppo artistico di cui ricordiamo Bruno Munari.
Nel 1955 nella sua personale alla Galleria San Marco di Roma ha presentato una ricerca dedicata alla riduzione cromatica e segnica e partecipato alla collettiva Individualità d’oggi invitata dal critico d’arte francese Michel Tapié che ne ha consolidato la fama di prima pittrice astrattista conosciuta e apprezzata a livello internazionale.
Nei primi anni Sessanta è tornata a utilizzare il colore e a metà del decennio ha sperimentato nuovi supporti e pigmenti, utilizzando vernici colorate e fluorescenti applicate su supporti plastici trasparenti arrotolati o assemblati.
Negli ambienti e le tende – Tenda, 1965-66, Ambiente arancio, 1966-68, Triplice tenda, 1969-71 –, ha dialogato con le esperienze più radicali e innovative del design e dell’architettura italiani, costruendo spazi nomadi e anti-istituzionali, delle «stanze tutte per sé» che riecheggiano la necessità di creare uno spazio separato, precondizione alla pratica femminista dell’autocoscienza. Forme ibride in cui si intrecciano pittura, scultura e architettura, presupponendo la partecipazione attiva di chi guarda.
Nel 1969 è stata l’unica donna protagonista di Autoritratto, libro di conversazioni con artisti dell’allora critica d’arte Carla Lonzi, poi diventata la più importante teorica del femminismo della seconda ondata. I suoi interventi nel volume ruotano spesso attorno ai temi dei rapporti uomo-donna, alla condizione femminile e alle diverse forme di oppressione, con un interesse particolare per le lotte per i diritti civili delle persone afro-americane.
Nel 1970, insieme ad altre donne, Accardi e Lonzi, hanno dato vita a Rivolta femminile, uno dei primi gruppi femministi in Italia, fondato sul separatismo e sulla pratica dell’autocoscienza. Le due sono state legate da uno straordinario sodalizio durato circa un decennio che si è spezzato in seguito a una serie di conflitti e incomprensioni che ruotavano attorno alla difficile convivenza dell’arte con il femminismo.
Carla Lonzi non riusciva a pensare la creatività femminile al di fuori del coinvolgimento con l’ordine patriarcale, mentre Carla Accardi rivendicava un’identificazione come artista all’interno di una pratica femminista.
Fuoriuscita dal collettivo, insieme a Suzanne Santoro e Anna Maria Colucci, ha dato vita alla Cooperativa di via del Beato Angelico, una delle più significative esperienze artistiche femministe in Italia.
Nel maggio del 1976, la mostra Origine, rappresenta una sorta di risposta e di elaborazione dei temi discussi all’interno del gruppo. Ruota attorno ai temi della memoria personale e delle geneaologie femminili. Attraverso l’installazione di una tenda trasparente che serve da supporto a una serie di fotografie, ha costruito una narrazione non-lineare delle relazioni femminili all’interno della sua storia familiare. Ha utilizzato tecniche innovative per dialogare coi temi affrontati negli anni Sessanta, quando era alla ricerca di modalità che le consentissero di pensarsi come artista all’interno di un contesto che la escludeva a priori.
Negli anni Ottanta è ritornata all’uso della tela mentre il suo linguaggio si evolveva ulteriormente verso segni e giustapposizioni cromatiche inediti.
Nominata a far parte dell’Accademia di Brera nel 1996, l’anno dopo è diventata consigliera della Commissione per la Biennale di Venezia.
Si è spenta il 23 febbraio 2014, all’età di novanta anni. I suoi funerali si sono svolti nella sala del Carroccio in Campidoglio.
Per commemorare il centenario dalla nascita, da marzo a giugno 2024, il Palazzo delle Esposizioni di Roma le ha dedicato una ampia retrospettiva.
Carla Accardi è stata la prima artista femminista italiana. Il suo lavoro,  stato determinante per la nascita e lo sviluppo di nuovi modi di intendere l’opera d’arte, ha lasciato un segno indelebile.
Ha vissuto la sua militanza artistica in autonomia, approfondendo i temi dell’identità, della differenza e della creatività femminile.
Attraverso la creazione di un nuovo segno, ha inventato un linguaggio indecifrabile, testimonianza diretta della sua alterità nei confronti di un mondo occidentale di appannaggio maschile.
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osappleobeneduci · 10 months ago
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lamilanomagazine · 10 months ago
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Veneto, l'assessore Regionale Elena Donazzan presenta il programma per sostenere il mondo femminile: 40 milioni di euro fino al 2030
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Veneto, l'assessore Regionale Elena Donazzan presenta il programma per sostenere il mondo femminile: 40 milioni di euro fino al 2030. "Un impegno costante con azioni concrete per rimuovere le discriminazioni legate alle differenze di genere e promuovere progetti per la piena realizzazione della donna in campo lavorativo, sociale e culturale. In occasione dell'8 marzo, festa internazionale della donna, vogliamo che a parlare siano i fatti, per restituire con dati concreti l'attività portata avanti in questi anni dalla Regione Veneto. Perché se è vero, come raccontano i dati, che la parità tra uomo e donna è ancora un obiettivo fondamentale da perseguire, non si possono non vedere i traguardi raggiunti per dare avvio e sostanza al processo culturale necessario all'affermazione del ruolo delle donne nella società e alla diffusione di una cultura antidiscriminatoria delle pari opportunità, come previsto dall'Obiettivo 5 dell'Agenda 2030 dell'Unione europea e ribadito dalla legge regionale 3/2022". Con queste parole l'assessore Regionale Elena Donazzan, con delega al lavoro, istruzione, formazione e pari opportunità ha voluto presentare il sostanzioso programma avviato dalla Regione del Veneto per sostenere il mondo femminile, nelle diverse fasce d'età: dalle giovani generazioni alle donne in età lavorativa. Un ricco programma di iniziative, contributi, bandi, attraverso il coinvolgimento di tutti gli attori che governano il sistema: dalle parti economiche e sociali agli organismi della società civile, di promozione e inclusione sociale. Come evidenziano i report di Veneto Lavoro (vedi allegati), nonostante il tasso di partecipazione femminile al mercato del lavoro veneto nel 2023 abbia raggiunto i suoi livelli massimi (67% nel secondo trimestre e 66,2% nel terzo), con circa 10 punti percentuali in più rispetto alla media nazionale, il divario di genere resta elevato, con una differenza di 17,2 punti percentuali tra il tasso di occupazione femminile e quello maschile e differenze marcate anche in altri aspetti della vita economica e sociale: resta elevata l'incidenza del part time e si confermano le disuguaglianze nelle opportunità di accesso al mondo del lavoro o in quelle di avanzamento di carriera. Il Gender Employment Gap, indicatore del divario tra tasso di occupazione maschile e femminile, pone l'Italia al penultimo posto nell'UE, con una differenza di 19,7 punti percentuali a fronte di una media europea di 10,7, mentre in Veneto si attesta a 17,2. "Per contribuire a colmare i divari di genere nel mondo del lavoro – ha spiegato l'assessore – sono state individuate tre dimensioni d'azione: culturale di lotta contro gli stereotipi e la discriminazione basati sul genere; di conciliazione vita-lavoro attraverso formule di lavoro flessibile, welfare innovativo, voucher di conciliazione; di partecipazione delle donne anche nei processi decisionali, sostenendo percorsi di autoimprenditorialità. Il nuovo programma regionale, cofinanziato dal FSE+, che accompagnerà il Veneto verso il 2030 prevede a tale scopo il raddoppio delle risorse a disposizione, arrivando a oltre 40 milioni di euro, rispetto ai 20 milioni delle annualità 2014-2020. Con in bando P.A.R.I., sono stati approvati 24 progetti, di cui 5 insistono sul tema della diversità di genere nell'ambito delle organizzazioni di lavoro sia private che pubbliche, 4 sulla sensibilizzazione delle donne alle opportunità lavorative offerte dalle professioni tecniche /scientifiche e poi ancora 4 sul divario retributivo, 4 sull'occupazione di giovani donne, 7 su leadership femminile e ruoli apicali nella società. Il finanziamento complessivo è di quasi 10 milioni di euro. È stata poi avviata la campagna informativa "Equamente al Lavoro - Cambia Prospettiva", con convegni territoriali e formazione mirata nelle scuole (oltre 350 studenti saranno coinvolti), per un impegno complessivo di 80mila euro, che hanno coinvolto ordini professionali, Inps, Ispettorato del lavoro, Consigliera di Parità per contribuire a sensibilizzare alla cultura della non discriminazione, agendo su inclinazioni, pregiudizi inconsci, approcci culturali, comportamenti e linguaggi. La campagna, che sta attraversando tutte le province del Veneto, è illustrata con tutti i dettagli sul sito www.cliclavoroveneto/equamente-al-lavoro. "Una campagna – ha concluso l'assessore - a supporto di alcune attività promosse dalla Regione del Veneto per l'applicazione della Legge n. 3 del 15 febbraio 2022 'Disposizioni per la promozione della parità retributiva tra donne e uomini e il sostegno all'occupazione femminile stabile e di qualità', che ha tra i suoi principali obiettivi la promozione del registro delle imprese virtuose in materia retributiva di genere, in fase di perfezionamento, e lo sportello donna, che verrà presentato entro i primi di aprile".... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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