#gestione della casa
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pier-carlo-universe · 19 days ago
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Nuovo Amazon Echo Spot 2024: L’innovazione che trasforma il tuo comodino. La sveglia intelligente che fa molto di più
Amazon presenta il nuovo Echo Spot (modello 2024), una sveglia intelligente dal design elegante e compatto, arricchita dall’assistente vocale Alexa e un suono potente. Questo dispositivo è il compagno perfetto per iniziare la giornata, rilassarsi o gestir
Amazon presenta il nuovo Echo Spot (modello 2024), una sveglia intelligente dal design elegante e compatto, arricchita dall’assistente vocale Alexa e un suono potente. Questo dispositivo è il compagno perfetto per iniziare la giornata, rilassarsi o gestire la casa con facilità. Caratteristiche principali del nuovo Echo Spot Sveglia intelligente personalizzabile: Il display offre una visione…
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primepaginequotidiani · 22 days ago
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PRIMA PAGINA Gazzetta Del Sud Messina di Oggi lunedì, 02 dicembre 2024
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campadailyblog · 6 months ago
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Negozio di Articoli per la Casa: Come avviare un’attività casalinga
Oggi molte persone decidono di aprire un’attività da casa. Questo offre vantaggi come la tecnologia e i cambiamenti nel mercato. Un negozio da casa può essere a tempo pieno o part-time, usando la propria casa come punto vendita. Questa opzione offre flessibilità, minori costi e possibilità di vendita sia locale che internazionale. Tuttavia, richiede adattare gli spazi domestici, rispettare le…
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colonna-durruti · 10 months ago
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A Mario mancano tre anni alla pensione, da 35 è impiegato nella grande distribuzione, in un supermercato Pam di Corso Svizzera a Torino.
A un certo punto la vita comincia a precipitare: il mutuo di casa schizza alle stelle, sua moglie si ammala. Mario stringe i denti, dà fondo ai risparmi. Ma con questi lavori mica metti in banca milioni e i risparmi finiscono presto.
Un giorno perde la testa, sono parole sue, e ruba sei uova e una scamorza affumicata dagli scaffali del supermercato, gli stessi che aveva riempito e su cui aveva vigilato per tanti anni. Lo beccano subito perché lui non è un ladro di professione, è solo un uomo disperato e affamato. Appena viene sorpreso con la scamorza nel sacco, ammette tutto e chiede scusa: “Ho sbagliato, ma vivo una situazione privata ed economica al limite del sostenibile. Non è una giustificazione, solo una spiegazione”.
All’azienda le scuse e la mortificazione non bastano. Il licenziamento in tronco arriva per raccomandata: “Appare particolarmente grave che lei abbia deliberatamente prelevato dagli scaffali di vendita alcune referenze per un valore complessivo di 7,05 euro e sia poi uscito dal negozio senza provvedere al pagamento delle stesse. Le scuse da lei fornite non possono giustificare in alcun modo l’addebito contestato. Considerati violati gli obblighi generali di correttezza, diligenza e buona fede, ritenuto venuto meno l’elemento fiduciario, avendo abusato della sua posizione all’interno dell’organizzazione a proprio indebito vantaggio e a danno della società, le comunichiamo la risoluzione del rapporto di lavoro per giusta causa”.
I sindacati, giudicando la misura del licenziamento sproporzionata, hanno fatto ricorso.
Anche Jean Valjean, il protagonista dei Miserabili, ruba un mezzo pane e per tutta la vita viene inseguito da Javert, il poliziotto che diventerà il simbolo universale della giustizia ottusa e, appunto, sproporzionata.
Ma questi sono gli aggettivi della burocrazia e dei tribunali, abbiamo bisogno di altre parole per capire un sistema disumano, che si basa su uno schiavismo legalizzato che (anche) nella grande distribuzione trova terreno fertile.
Questo sistema feroce – in cui si sono polverizzate le reti sociali (in un alimentari a gestione familiare la vicenda di Mario sarebbe andata a finire nello stesso modo?) e milioni di individui sono esposti alle intemperie del mercato – è pensato a discapito della maggioranza e a vantaggio dei pochi che si spartiscono le ricchezze del mondo, con l’avallo dei governi.
Il nostro, nonostante una situazione di crescente, paurosa povertà, ha abolito il Reddito di cittadinanza anche grazie a un’indegna campagna di stampa portata avanti dai principali giornali italiani per conto di lorsignori.
In un bel libro appena uscito per Einaudi, Antologia degli sconfitti, Niccolò Zancan mette in fila le storie dei nuovi Valjean: nella discesa agli inferi dell’emarginazione gli apre la porta Egle, un’anziana signora che fruga nell’immondizia del mercato di Porta Palazzo, in cerca di verdura per fare il minestrone. Ma nella vita di prima c’erano state una casa, una famiglia, le vacanze a Loano sulla 500. Poi si è ritrovata a vivere con la pensione di reversibilità del marito e la dignità perduta in un cassonetto della spazzatura.
In questo atlante della disperazione c’è tutto il catalogo degli emarginati: un padre separato, un senzacasa che dorme in auto, un cassintegrato, prostitute, migranti, rider. E un ladro di mance che viene licenziato come Mario. L’aiuto cuoco gli dice: “Da te non me lo sarei mai aspettato”. E lui gli risponde, umiliato, “nemmeno io”.
Invece è tutto prevedibile e ha un nome semplice: si chiama povertà. Dei poveri però non frega niente a nessuno, incredibilmente nemmeno dei lavoratori poveri: sono solo numeri nelle statistiche dell’Istat.
Finché non rubano sei uova e una scamorza.
(Silvia Truzzi, FQ 29 febbraio 2024) da Tranchida.
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raccontidialiantis · 15 days ago
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Sei il mio giocattolo maturo
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Sei presente in modo costante nei miei pensieri da tre mesi, da quando sono riuscito a farti mia. Sei il mio passatempo preferito, ultimamente. Sai che vado esclusivamente con donne sposate, perché non voglio altre inutili complicazioni di cuore e tu eri il bersaglio perfetto. Bellissima, eppure trascurata da tuo marito, che non è molto dotato e che tu sospetti apprezzare più gli uomini, anche se non ne hai le prove. Sebbene tu l'abbia spiato di nascosto e visto anche frugare tra la tua biancheria intima. Una volta l'hai anche sorpreso a indossare un tuo collant: hai richiuso la porta e lui non s'è accorto di nulla.
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Perciò, sesso casalingo quasi inesistente, ormai. Tre figli a cui pensare e zero spazio per un'avventura, figuriamoci. Appesa la fica al chiodo. Eppure dopo una mia corte serrata condita da mille tue paure, sensi di colpa e pentimenti, hai ceduto! E mi dici che da allora non puoi fare a meno di noi due, di questo nuovo sentimento fortissimo che ti lega alla mia persona. Ricorda che t'ho detto chiaramente di non attaccarti troppo a me: io continuo a scopare regolarmente con mia moglie e con Carla, la moglie del mio migliore amico. Sai anche che Carla è la mia amica 'con privilegi' già da quando andavamo alle superiori e che mi è sempre cara. Lei non è bellissima, ma ha un corpo tonico, atletico.
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E Andrea suo marito è mio buon amico da sempre. Un po’ imbranato in fatto di donne, gliel'ho praticamente appiccicato io. Ma Carla a farsi scopare da me non rinuncerà mai. Con un po’ di circospezione, tutto si può. Per giunta, lei è la mia confidente preferita. Sa anche di te, ovviamente. Ma non è troppo gelosa. Ride, del mio attuale coinvolgimento emotivo con questa mia nuova donna sposata. Poi, da circa un anno finalmente sono riuscito anche a far capitolare Marisa, la mia giovane segretaria: una brunetta tutto pepe. Sai: lei è molto intelligente, efficiente e piccolina. Poco seno, bellissime gambe e chiappe da urlo. Tra un anno circa si sposerà col suo fidanzato, a cui adesso consente solo delle toccatine innocenti e dei normali baci, come si conviene a una ragazza che voglia arrivare assolutamente vergine al matrimonio.
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Però, pian piano sono riuscito ad avere anche lei. Non ci avrei giurato, francamente. In modo molto discreto, ci mancherebbe, ci ho provato più e più volte; sempre senza forzarla o mancarle di rispetto. Infine lei s'è sbottonata e mi ha confessato rossa in viso che sebbene si sentisse molto attratta da me, anche perché sono il suo capo e la cosa la lusingava, voleva comunque sposare il ragazzo che ama. Ma che però non voleva darmi dispiacere, negandomi delle attenzioni intime, di tipo sessuale. E quindi per farla breve, quando restavamo da soli in agenzia di sera dopo la chiusura, l'ho dapprima semplicemente e languidamente baciata, toccandola ovunque. Poi nelle sere seguenti lei stessa ha voluto iniziare a segarmi e a farmi venire sul suo viso e sul suo petto.
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Le piace quando godo: sorride soddisfatta e intanto scopre il maneggio e la gestione più appropriata dell'anatomia maschile. Io la lascio sempre esplorare e scoprire nuovi trucchi. Man mano ha iniziato quindi a rilassarsi, a divertirsi facendomi godere. Viene al lavoro coi mezzi e quindi tempo fa, siccome era una sera di pioggia battente, abbiamo staccato abbastanza prima e mi sono offerto di riaccompagnarla a casa in macchina. Ho preso una stradina di campagna, tanto era ancora presto per rincasare e lei non s'è sorpresa. Se l'aspettava. Però si è opposta nettamente quando le ho fatto capire chiaramente che volevo scoparla. Quindi, sempre rispettando la sua volontà, col suo permesso le ho sceso le mutandine, allargato le gambe e, con difficoltà ovvie, ho iniziato a leccarle la fica con grande foga.
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Dai suoi gemiti e dai suoi 'si' ripetuti mi sono reso conto che a quel punto avrei di sicuro anche potuto scoparmela. Ma siccome so della sua ferma volontà di arrivare vergine al matrimonio, le ho chiesto solo di girarsi. Lei quindi docile, seppur con le difficoltà di un abitacolo d'auto, ha eseguito e ho potuto pian piano leccarle l'ano, preparandoglielo per poi incularla la prima volta. Ha urlato, ma non m'ha detto di uscire. Voleva che le sborrassi dentro. Fermamente. Di fatto era il suo primo vero rapporto sessuale completo, con penetrazione. Seppure di culo. Poi s'è rilassata e infine si muoveva da matti: era in estasi. Mi accoglieva sempre più. Ha goduto come non mai! E io apprezzo e sono entusiasta di quel culetto sodo e stretto. Anche se ogni volta mi arrossa un po’ il cazzo! Ora la inculo regolarmente almeno una volta a settimana e lei viene sempre alla grande. Ha iniziato da poco anche a succhiarmelo: all'inizio sapeva accogliere in bocca solo il mio glande. E aveva problemi con l'ingoio dello sperma.
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Ma col tempo e le continue 'sessioni d'esame' ogni sera in ufficio, soli dopo l'orario, la sua bocca è diventata una capiente vagina di velluto. Posso entrarvi dentro sino in fondo, venirle in gola senza che faccia neppure un fiato: lei dice che mi ingoia contenta e felice perché… non vuole darmi un dispiacere proprio mentre sto sborrando! Ma è comunque evidente che ormai le piace ciucciare il mio uccello, altroché! Tutto per prepararci bene all'irrinunciabile inculata settimanale del venerdì. Ora torniamo a noi per la novità di questo pomeriggio: mi hai detto con un visibile imbarazzo che la settimana scorsa tuo marito ci ha seguiti, si è avvicinato alla mia auto e appiccicato al finestrino ci ha visti scopare alla grande! Tu l'hai guardato in viso proprio mentre stavi venendo e godendo come una vera porca di classe. In quel momento, sapere che lui ti guardava ti ha fatta venire ancor più potentemente!
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Imbarazzata, non mi hai detto nulla, pensando di poter tenere la cosa tra voi due. Ma ora esce fuori che lui guardando la propria moglie scopare con un altro s'è eccitato da impazzire ed è addirittura venuto con noi! E che ora vuole addirittura organizzare la cosa nella vostra casa al mare. Vuole che ti scopi davanti a lui: la cosa fondamentale per lui è che tu goda! E siccome resti sempre la sua regina, poi vuole… pulirti per bene del mio seme con la sua bocca! Vuole ingoiare la mia sborra. Capisce che io ormai sono il maschio vero che ti soddisfa e gli piaccio. Molto. Oh, che cosa incredibile… Ci devo pensare: un casino così non m'era mai capitato. Sebbene io adori la tua fregna, il tuo culo e il fatto che tu sia una moglie e madre che ha perso la testa per me, dammi del tempo per favore. No: non piangere! Non smetteremo di scopare, tranquilla. Ma adesso vieni qui: prendilo tutto, dai… suuu… aaaah… brava, si… succhiamelo bene, troia…. ingoia tutta la mia sborra... Marisa, la mia segretaria m'ha viziato...
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RDA
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mezzopieno-news · 3 months ago
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Negli Stati Uniti, in California, la tribù Chumash ha raggiunto un risultato importante dopo nove anni di grande impegno: sarà il co-gestore del Santuario Marino Nazionale, una riserva di quasi 12.000 chilometri quadrati di acque costiere e offshore che si estende lungo 187.000 chilometri della costa centrale della California. Mai nella storia degli Usa era successo che venisse concessa la gestione di un’area protetta a una tribù di nativi.
Un traguardo storico importante che ha le sue radici nel 1969, anno a partire dal quale i Chumash hanno iniziato a sostenere la conservazione di questo ecosistema costiero che da sempre li ha accolti all’interno di un delicato equilibrio di coralli, alghe, squali, delfini, balene e foche. Per i Chumash il santuario non è solo la loro casa ma rappresenta soprattutto il loro legame con la propria storia: “Per preservare qualcosa, per proteggere qualcosa, le persone devono amarlo – ha dichiarato Violet Walker Sage, capo del Northern Chumash Tribal Council – e questo traguardo vuol dire darci l’opportunità di condividere le nostre storie e la nostra storia”. Il valore aggiunto rappresentato da questa co-gestione è dato dal fatto che adesso vi sarà l’opportunità di proteggere, gestire e tutelare in modo collaborativo le ricche risorse ecologiche e culturali dell’area, attingendo dalla conoscenza ecologica tribale generazionale, dai diversi input della comunità, e dalla ricerca accademica innovativa.
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Fonte: Chumash sancturay; foto di Pexels
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nineteeneighty4 · 28 days ago
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One year later …
Un anno senza la sua voce;
Un anno in cui prima di aprire l’uscio di “casa” faccio partire “Ob-La-Di, Ob-La-Da” per sovrastare il silenzio ;
Un anno in cui è Natale da 365g perché non ho mai riposto le lucine che mia madre sistemò sul ficus ;
Un anno di colazioni/pranzi da 2€ al Mc Donald’s;
Un anno in cui ho recuperato tutto ciò che non sapevo sulla gestione della casa;
Un anno di andirivieni in autostrada,quando avevo il timore di imboccarla;
Un anno di risotti pronti da 99 centesimi;
Un anno con India che ha continuato ad attendermi davanti alla porta nonostante i diciotto anni e le ossa dolenti;
Un anno senza internet/piangersi addosso /riscaldamento, né acqua calda
Un anno di “ ce la faccio” riuscendo a farcela davvero;
Un anno di bollette e fitti da pagare ;
Un anno in cui benché abbia spalancato il balcone della camera da letto di mia madre, ancora percepisco l’odore di morte misto a fiori di quel giorno;
Un anno in cui faccio finta che sia tutto normale;
Un anno in cui non apro la porta dell’ Ala Ovest;
Un anno di responsabilità;
Un anno in cui ho capito chi veramente mi vuole bene ;
Ma anche
Un anno in cui ho ritrovato l’essenziale;
Un anno in cui ho ripreso un tassello fondamentale della mia vita ;
Un anno in cui ho potuto abbracciare chi continuo ad amare;
Un anno di verità;
Un anno di vita vera;
Un anno in cui non ho mai percepito distanza fra me e lei ;
Un anno in cui l’assenza di mia madre mi ha permesso di capire chi sono e chi voglio essere.
Un anno a cui comunque devo tanto, troppo ,e al quale sono grata.
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ilpianistasultetto · 1 year ago
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UOMINI O CAPORALI?
Pensare che Autostrade Italia sia anche nelle mani di cinesi, americani e arabi, e ogni euro speso il 45% va nelle tasche di questi fondi stranieri, preoccupati solo d'incassare e fanculo la sicurezza, (mentre in Francia le autostrade sono gestite dalla Stato, con l'agenzia ADF, dopo una revoca per dissesto della gestione privata, e in altri paesi le autostrade non si pagano, come Germania, Belgio, Olanda, Lussemburgo, Albania, Danimarca, Svezia, Finlandia, Gran Bretagna (salvo pochi tratti), Estonia, Lettonia, Lituania, persino in Ucraina, Russia, Armenia, Georgia), ti fa sentire quel leggero brivido di presa per il culo. Se poi vedi che Alitalia va nelle mani dei Tedeschi, la Sanità nelle Assicurazioni Private anche straniere, e l'acqua nelle mani dei francesi, e senti ancora gente che ti parla di patriottismo, di padroni in casa nostra, di "prima gli italiani", ti rendi conto di come sia inutile discutere di fascismo, comunismo, liberismo e altri neologismi semantici schizofrenici da bar, quando siamo ancora una terra di conquista e di sfruttamento, con il pallino della guerra, grazie a politici che non pensano altro che ad arricchirsi sull'ignoranza di un popolo di caporali!
@ilpianistasultetto
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curiositasmundi · 7 months ago
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Una classe dirigente può esser tale senza avere nessuna delle caratteristiche minime per esercitare dignitosamente questo ruolo? Sicuramente ci si può trovare davanti ad una ruling class inadeguata, ma questo comporta che il Paese disgraziatamente sotto il suo potere sia condannato allo sfacelo. La giornata di ieri ha mostrato un mosaico di avvenimenti che dànno la misura effettiva della nullità – capitalistica, morale, economica, politica, culturale, ecc – di chi controlla questa sfortunata provincia dell’Impero. Andiamo con ordine, prendendo i titoli dal giornale che pretende di essere ancora “il salotto buono della borghesia italiana”. Il quale, fin da ieri mattina, ci invita a spargere lacrime simpatetiche con “il povero” Luciano Benetton, che si è accorto solo ora – 89enne, al momento di ritirarsi in dolce attesa – che il suo gruppo ha registrato perdite choc: «In pochi mesi da 13 a 100 milioni, ora il rosso sarà di 230». E’ appena il caso di ricordare che l’ex “re del maglioncino” è stato a capo di un piccolo impero economico multinazionale, “a gestione familiare”, che ha responsabilità dirette nella repressione dei Mapuche in Patagonia, nel crollo del Ponte Morandi per risparmiare sulla manutenzione (43 morti), accarezzando nel frattempo anche qualche giovane virgulto “democratico” in vena di arrampicate… Il “povero pensionato” accusa naturalmente l’ultimo amministratore delegato da lui stesso scelto con toni entusiatici, e ora se la vedranno con gli avvocati in tribunale. Secondo capitolo. “Morto nel suv con la fascetta al collo Giallo sul marito di FrancescaDonato”. L’eurodeputata un tempo leghista, quando ci istruiva in ogni talk show circa le cirtù salvifiche del neoliberismo condito con privatizzazioni e taglio delle tasse a ricchi ed imprese, nonché del complottismo novax, ha immediatamente sentenziato “Me l’hanno ucciso”. E noi stavolta – l’unica – le crediamo. Angelo Onorato, imprenditore ed ex candidato alle regionali con la Dc di Totò Cuffaro (formazione cui è approdata anche l’eurodeputata) è stato infatti trovato morto strangolato alle tre del pomeriggio dentro la sua auto, sulla parallela dell’autostrada per l’aeroporto di Palermo. Modalità e luogo dell’omicidio lasciano un portone spalancato a ogni ipotesi che riporti alla mafia (anche se I media sono molto cauti, in queste prime ore). Ma la cronaca nera politico-imprenditoriale ci continua a sottoporre i tormenti del “povero Giovanni Toti”, tuttora presidente della Regione Liguria nonostante sia agli arresti domiciliari, descritto con umana compassione dal Corrierone: “Toti, la vita ai domiciliari: l’ansia nella casa di Ameglia con la moglie convalescente e il cane Arold”. Le accuse di corruzione, le intercettazioni, i soldi di Spinelli… Tutto nelle righe dell’articolo, ma è il titolo che deve restare nella testa dei lettori, no?
Ci sarebbe da fare qualche domanda anche sulla morte del rettore dell’università Cattolica di Milano, suicida (ma non viene quasi mai ricordato, tanto meno nei titoli) e senza alcuna spiegazione apparente. Riserbo massimo, nessuna ipotesi, parce sepulto…
Si potrebbe andare avanti a lungo, ma ci sembra più interessante l’unica notizia di critica sociale vero uno degli esponenti peggiori di questa classe dirigente. A Marina di Pietrasanta, titola sempre il Corsera, “Irruzione degli attivisti al Twiga, ombrelloni piantati fra le tende dei vip: «La spiaggia è di tutti»”
Ma chi sono questi attivisti? Di chi è il Twiga?
Bisogna andare a spiluccare nelle pagine interne… E allora si viene a sapere che I primi fanno parte del coordinamento ‘Mare Libero’, che dal 2019 si battono contro la privatizzazione delle spiagge e per “restituire il mare alla collettività”. Hanno montato ombrelloni e sdraio, steso gli asciugamani tra i lettini dello stabilimento, solitamente meta di vip, calciatori e politici. E lì si sono rimasti, tra le proteste di alcuni clienti che hanno rivendicato la “proprietà privata” della spiaggia.
Mal gliene è incolto, però, visto che come spiegano i ragazzi “Piantiamo i nostri ombrelloni in questa spiaggia tornata libera perché le concessioni sono tutte scadute il 31 dicembre 2023. Lo ha deciso il Consiglio di Stato in attesa, come stabilito anche dall’Unione europea, delle gare”.
Quanto ai proprietari del Twiga, beh, sono storicamente gli stranoti Flavio Briatore e Daniela Santanché, ora ministro del turismo. Che è poi a ragione per cui ha venduto le sue quote al socio, anche se un’inchiesta de Il Domani ha verificato che continua a incassare profitti dal Twiga tramite una società creata ad hoc, la Ldd Sas, ditta creata ad aprile 2023 e controllata al 90% da Immobiliare Dani, a sua volta al 95% di Daniela Santanché.
Scatole cinesi, azzeccagarbugli da commercialisti, rapporto osè – mortiferi – con la grande criminalità organizzata, truffe pure e semplici, amministratori pubblici a busta paga…
In mano a questi stanno le nostre vite.
[...]
Una “classe dirigente” di impressionante squallore - Via
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tiaspettoaltrove · 4 months ago
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La lingua italiana è un dono prezioso, spesso oltraggiato perfino dagli studiosi.
Cito dal sito Internet di un’università italiana a caso: “Il corso di Laurea Magistrale in Filologia Moderna permette allo studente di specializzarsi nello studio delle lettere e della comunicazione, con approfondimenti nel campo delle scienze linguistiche e filologiche e nell’ambito dei media tradizionali e digitali. L’obiettivo generale del corso di Laurea è la formazione di un laureato magistrale in grado di inserirsi nei campi professionali dell’editoria, della pubblicistica, della ricerca, dell’organizzazione e gestione degli eventi culturali, della comunicazione digitale e tradizionale e nel campo della formazione”. Da una ragazza che è laureanda o laureata in questa disciplina, pertanto, mi aspetto un’ottima comprensione di un testo in lingua Italiana, nonché delle spiccate capacità di analisi del testo stesso, del suo contesto, delle sue sfumature, e via discorrendo. A quanto pare, però, non è sempre così. Tutto nasce da un episodio avvenuto qualche giorno fa: noto una notifica di Tumblr, nello specifico un reblog, accompagnato da un testo. Lo potete vedere anche voi, è pubblico. A colpirmi non è stata l’opinione discordante, prevedibilissima in un mondo di marionette manovrate dall’opinione pubblica formata dai mezzi di comunicazione di massa in mano al potere. Mi aspettavo anche il solito linguaggio fatto di slogan, come si trattasse di uno spot elettorale. No, a colpirmi (non a sconvolgermi, certo, né a ferirmi o turbarmi) è stato il livore, la cattiveria, la spregiudicatezza del tono del commento stesso. L’immagine è proprio quella di una ragazza che arriva e vomita sul tappetino che hai posizionato davanti all’ingresso della porta di casa. Non succede niente, si prende la scopa e si pulisce. Ma è proprio a quella ragazza che pensavo, non a me. Che cosa si è voluto (o cercato di) ottenere, con quel commento? Ragazza, mi rivolgo a te (anche se spero che avrai trovato di meglio da fare che leggere il mio blog, visto che non è di tuo interesse): che cosa pensavi o speravi di fare? Offendermi? Turbarmi? Zittirmi? Ferirmi? Mi spiace, ma non sei riuscita in nessuno di questi propositi, né potresti mai riuscirci. Perché la tua opinione non richiesta (ma legittima), semplicemente non mi interessa. Specifico per il pubblico: sono stato accusato di misoginia (e sai che novità), con espressioni del tipo: “L’ennesimo incel misogino che fa mansplaining”. Peraltro mi sorprende (negativamente) che una ragazza che ha studiato o che studia filologia moderna (nobile disciplina), si esprima utilizzando termini abbastanza senza senso e in una lingua straniera. Però che dire, ormai dalle persone bisogna aspettarsi di tutto. E puoi anche considerarmi già estinto in realtà, sai, perché grazie a Dio là fuori non t’incontrerò nemmeno per sbaglio, per strada. Quindi è come se non esistessi. Ma quanto alla morte fisica, mi spiace per te, dovrai invece attendere il giudizio divino. Non sono io a decidere queste cose, grazie a Lui. Non farò commenti sul tuo blog.
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pier-carlo-universe · 28 days ago
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Le coppie moderne e il cambiamento generazionale nella gestione della casa. Di Alessandria today
Come le dinamiche domestiche si sono trasformate tra passato e presente: esempi e riflessioni su una società in evoluzione.
Come le dinamiche domestiche si sono trasformate tra passato e presente: esempi e riflessioni su una società in evoluzione. Negli ultimi decenni, il modo in cui le coppie gestiscono la vita domestica è cambiato radicalmente. Il passaggio da modelli tradizionali a quelli più collaborativi riflette non solo un’evoluzione culturale, ma anche il desiderio di equilibrio tra vita lavorativa e…
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primepaginequotidiani · 26 days ago
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PRIMA PAGINA Gazzetta Del Sud Messina di Oggi giovedì, 28 novembre 2024
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canterai · 7 months ago
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Comunque non è possibile che in famiglia pur mettendo paletti su paletti io mi debba comunque sobbarcare la gestione della casa, dei gatti e delle piante, l'educazione di padre e fratello e il supporto morale a mia madre. Davvero stanca di farmi da tutta la vita genitore di me stessa e di tutte le persone che mi circondano. E di sentirmi pure in colpa quando non passo abbastanza tempo con loro prediligendo un po' di sana individualità.
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colonna-durruti · 3 months ago
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Da rete solidarietà rivoluzione bolivariana
Per non dimenticare l'11 settembre.
Nel giorno dall'anniversario del colpo di Stato in Cile (11 settembre 1973) è interessante mostrare attraverso documenti ufficiali di quali appoggi godesse il criminale fascista Augusto Pinochet oltre a quello degli Stati Uniti e della CIA.
WikiLeaks anni fa infatti ha rivelato i legami tra il Vaticano e la dittatura che rovesciò il presidente socialista Salvador Allende ed il suo governo popolare eletto democraticamente.
Secondo il quotidiano spagnolo Publico.es, si tratta di un documento segreto datato 18 ottobre 1973, in cui il sostituto del segretario di Stato vaticano, Giovanni Benelli, manifestava ai diplomatici statunitensi “la sua grave preoccupazione e quella di Papa Paolo VI, riguardo la vincente campagna internazionale della sinistra per distorcere la realtà della situazione cilena".
Il giornale spagnolo scriveva che in quella data: “Benelli era di fatto il numero due del Papa, poiché il Segretario di Stato, il Cardinale Amleto Giovanni Cicognani, era troppo vecchio per adempiere alla maggior parte delle sue funzioni e quindi aveva consegnato l'incarico al suo sostituto. In tal modo questo fiorentino lavorò a stretto contatto per un decennio con papa Paolo VI fino a guadagnarsi il soprannome del "Kissinger del Vaticano" per la sua gestione aggressiva, quasi autoritaria, a capo della diplomazia della Santa Sede".
"Benelli era così importante in Vaticano, che fu lui in persona a ricevere Richard Nixon ai piedi dell'elicottero con cui il presidente degli Stati Uniti atterrò in Piazza San Pietro nel 1969 per sigillare l'alleanza anticomunista tra la Casa Bianca e la Santa Sede la quale diede origine ai più crudeli colpi di stato militari in America Latina. Dopo il colpo di stato di Pinochet, Benelli considerava esagerata la copertura degli eventi in Cile definendola forse il più grande successo della propaganda comunista ed era preoccupato del fatto che anche i circoli moderati e conservatori sembravano disposti a credere alle bugie più gravi sui crimini del governo cileno di Pinochet", scrisse l'Ambasciata degli Stati Uniti a Roma nel suo rapporto classificato come SEGRETO e con il codice EXDIS "di massima riservatezza".
Benelli aggiungeva che "Le forze di sinistra, resesi conto che la caduta di Allende era stata una delle più grandi battute d'arresto per la causa comunista, hanno cercato di convincere il mondo che la caduta di Allende era dovuta esclusivamente alle forze fasciste ed esterne, piuttosto che ai fallimenti della sua stessa gestione politica" Benelli esprimeva anche il timore che il successo di questa campagna di propaganda comunista avrebbe potuto influenzare i media del mondo libero in futuro" continua il documento statunitense.
"I racconti dei media internazionali che parlano di una brutale repressione in Cile non hanno fondamento”, affermava il numero due del papa.
Per quanto riguarda la repressione del regime militare di Pinochet, dichiarava: "Naturalmente, purtroppo, dopo un colpo di Stato, dobbiamo ammettere che c'è stato qualche spargimento di sangue nelle operazioni di pulizia in Cile, ma la Nunziatura a Santiago, il cardinale Silva e l'episcopato cileno in generale hanno assicurato a papa Paolo VI che la Giunta militare sta facendo tutto il possibile per riportare la situazione alla normalità e che le storie dei media internazionali che parlano di brutale repressione sono infondate".
Secondo la pubblicazione, Benelli (che era candidato ad essere papa dopo la morte di Paolo VI e Giovanni Paolo I) sosteneva che "non si poteva mettere in dubbio la validità o la sincerità del Cardinale Silva". Sempre secondo Benelli il papa fu sottoposto a forti pressioni interne nella Chiesa, specialmente dalla Francia, per esprimersi contro gli eccessi della Giunta militare di Pinochet e nonostante gli sforzi del Vaticano, la propaganda di sinistra aveva avuto un notevole successo anche con alcuni dei cardinali più conservatori e con molti prelati che sembrano incapaci di considerare la situazione in modo obiettivo. Il risultato era che la sinistra (sempre secondo Benelli) era riuscita a creare una situazione in cui il Papa sarebbe stato attaccato dai moderati se avesse difeso la verità in Cile.
"Il Vaticano è convinto, e la Nunziatura ha confermato, che durante gli ultimi mesi del governo di Allende, l'Ambasciata cubana stava fungendo da arsenale per distribuire armi fabbricate in Europa orientale ai lavoratori cileni", afferma Benelli.
Il rapporto segreto dell'ambasciata degli Stati Uniti in Vaticano si conclude con una breve frase:
“La scorsa settimana il Vaticano ha informato un intermediario di sinistra che il Papa non poteva ricevere Isabel Allende, e Benelli ha paura che questo possa provocare ulteriori critiche contro il Vaticano".
#11september #cile #Wikileaks #11settembre
https://m.elmostrador.cl/noticias/pais/2013/04/08/wikileaks-revela-que-el-vaticano-colaboro-con-eeuu-apoyando-el-golpe-de-pinochet/
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allecram-me · 26 days ago
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Prospettiva di oggi, #156
È tutta la giornata che piove su Berlino, io non sono andata a lavoro. Volevo pulire casa, pulirmi la testa, non lo so, magari uscire per fatti miei. Ho fatto tutto questo, ho fatto anche la spesa, senza il cappotto verde lunghissimo che mi fa sentire al posto giusto, ma con quello, ancora più caldo, che ho preso dall’armadio di mio padre. Quando sono andata via da lavoro, ieri, la mia collega decisamente perfetta per questo ufficio mi ha chiesto che programmi avessi per la serata, avevo il contratto da festeggiare. Io le ho detto che non lo sapevo, ma che la mia novella coinquilina aveva menzionato l’idea di aprire una certa bottiglia di vino insieme. Lì ho visto uno sprazzo di come sono dall’esterno - una delle cose che sono - una roba che certamente ho pensato spesso, ma vista nei suoi occhi e letta nelle sue parole si è fatta di nuovo reale, all’improvviso. Non so come fai ad essere sempre così cool, prima esci a bere birra con la professoressa indiana, poi bevi vino con quella brasiliana. Il fatto, e gliel’ho detto, è che avrei volentieri degli amici come lei, della mia età, se a qualcuno di loro andasse di vedersi ogni tanto fuori dall’ufficio. Il fatto è che prima ero come lei, non avevo spazio per nessuno e niente, ero concentrata sulle cose che avevo da fare. Non lo sono più: non faccio che perdermi, vado dove mi capita.
Poi è vero anche che coi cinquanta-sessantenni vado forte. La brasiliana mi ha detto che aveva intenzione di cambiare casa quando ha saputo del mio arrivo, anche perché quella in cui siamo è lontana, ma adesso vuole restare, perché le piace molto la mia compagnia. Io le offro le sigarette segrete, le cucino torta e castagne, pulisco da capo l’intera casa perché lei proprio non ne ha l’attitudine. La faccio sentire libera di essere se stessa. Allora mi confessa che si è inscritta ad una certa app di incontri, mi parla della sua vita. L’indiana ha un regalo per me, me lo porterà quando ritorna. La persona che sento di più in assoluto, ancora, è lo zio di Valerio: alla penultima terapia intensiva che abbiamo condiviso abbiamo realizzato che è più grande di come lo sarebbe mio padre. Queste persone parlano con me come io parlo con loro, ed io parlo con loro come parlo con tutti, anche quei tre amici che mi restano. Io, lo so, piaccio alle persone. Il commesso del negozio di casalinghi che stamattina ha dovuto gestire il suono dell’antitaccheggio provocato dal mio tentativo di andare via ha provato a scherzare con me, metà in inglese e metà in tedesco, metà parlando e metà cantilenando. A quanto pare esiste una parola in questa lingua astrusa che ha a che fare con le forbici e che significa qualcosa del tipo “ritagliare la sagoma”. Non stavo capendo un cazzo e quindi non ho colto bene, ma dopo pensandoci ho immaginato che volesse dirmi: Non ho avuto alcun dubbio che si trattasse di un errore, perché hai il profilo da personcina per bene. A volte è difficile ricordarmi che se suona l’allarme non è necessariamente perché ho fatto qualcosa di male. Eppure dovrebbe essere la prima spiegazione plausibile: non faccio mai deliberatamente qualcosa di male, e sono davvero una bella persona. Il cappotto di mio padre è mezzo monito di quanto posso essere capace di relazionarmi col prossimo e mezzo testimone di una condanna antica a cui non potrò mai sfuggire. Un esempio pratico: sono cresciuta sentendomi dire che sono una disordinata patologica incapace di contribuire alla gestione della casa. Adesso che papà è morto la narrazione si è ribaltata, e per mia madre quando entro in casa sua è arrivata la suocera ipercritica delle condizioni igieniche in cui vive. In comune a tutte le narrazioni c’è una cosa sola, la solita: io non vado bene, questo mio modo sbagliato di essere rende gli altri mie vittime.
Io piaccio a tutti perché non piaccio alla mia famiglia, oppure è più sensato dire nonostante? Nel frattempo, comunque, raccolgo sempre i frutti di questa scuola di inaccettabilità, ed è forse anche questo nel telos, anche questo mi ha portato ad essere qui, chissà dove altro mi porterà, finché resisto e ancora mi perdo.
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druzya · 5 months ago
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Ho Caldo, sto male
Mi sveglio nelle 8 per prendere le medicine. Non avere piu' una tiroide non aiuta a svegliarsi presto e bene, cosi' come non aiuta a combattere il caldo.
Trascino il mio fisico da leone marino verso la poltrona, per godermi un altro po' il silenzio di un sabato mattina e dare sollievo alla schena ferma da troppo tempo nella stessa posizione. In camera loro, mia madre e mio padre dormono ancora.
Meglio cosi'.
Lui, ingegnere con alzheimer, non ricorda piu' un cazzo se non che ha ragione lui. Sempre. Su tutto.
Lei, la ragazza immagine della tossicita' relazionale, nota al mondo per aver appreso del lockdown esclamando "oddio, ma come faccio a fare scorta, che ho il freezer pieno?!", al momento in leeeeenta ripresa da un femore rotto. Segretamente, crede di essere la Romanov scappata ai Bolscevichi. Apertamente, pretende di essere trattata come tale.
Ho caldo, sto male.
Sono in poltrona da 5 minuti e compare mio padre, vestito, pronto per andare a fare un giro. Con "Pronto" intendo che si mette a girare per casa brontolando ad alta voce perche' non trova cellulare, portafoglio, chiavi di casa, etc etc, salvo poi ricordarsi di averli gia' in tasca e ripartire in una rumorosissima caccia al tesoro.
Niente, non ci riposa in poltrona. Lo aiuto, sistemo tutte le cose fatte a meta' che ha lasciato in giro, poi passo a sentire mia madre. Doveva preparare una lista di cose da fare entro domani per aiutarli a partire per le ferie. Ovviamente, non l'ha fatta.
"Mentre ti vado a prendere le medicine, falla" "Certo"
Nel mentre suona mio padre alla porta. E' con una tizia, una vicina di qualche casa piu' in la, che si e' chiusa fuori di casa e non riesce piu' ad aprire la porta. Cerca il mio parente falegname, che pero' non c'e'. Chiede se so aprire le porte, rispondo "Certo, ma immagino voglia anche richiuderla, dopo" e vengo accolto da uno sguardo stupito, appannato dall'afa. Provo a cercare un fabbro, ma ovviamente non se ne trova. L'arzilla signora blocca un altro vicino e chiede se lui sa smontare serrature. Incredibilmente, questo dice di sapersela cavare e si offre di aiutarla.
Ho caldo, sto male.
Recuperato un vecchio, vado a prendere le medicine per l'altro. A mezzogiorno, sotto il caldo di una citta' inadatta all'estate. Arriva il mio turno e scopro tutta una serie di piacevolezze tipiche della gestione materna delle cose, nota come "Oddio, e ora come faccio?". Il piano terapeutico scaduto, la ricetta del medico che non si vede a sistema, il gomito che fa contatto col ginocchio e bla bla bla, mi danno un blister che copre 10 giorni piu' per gentilezza che altro. A nulla vale far presente che col medico in ferie 15 giorni e i parenti indirizzati in montagna, con quel blister non dico che mi ci spazzo il culo, ma insomma...
Niente da fare.
Ho caldo, sto male.
Rientro a casa e cado nell'imboscata, per strada, di una amica di famiglia logorroica, che mi chiede dei miei pur avendo il numero di telefono e che mi attacca una pezza assissina sulla salute. Scappo fingendo un virus intestinale.
Ho caldo, sto male
In casa i due vecchi sono riusciti si e no ad iniziare ad apparecchiare. Non so se avete mai visto come apparecchia un malato di Alzheimer, ma "la fantasia al potere" rende l'idea. Nel mentre, la Romanov sputa ordini e sentenze. Tutto infarcito da termini generici, indicatissimi per dare spiegazioni a uno che non trova un coltello rosso su una tavola bianca.
Ho caldo, sto male, e ho esaurito la pazienza.
Chiedo un bombardamento orbitale sulle mie coordinate.
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