#controllo industriale
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pier-carlo-universe · 1 month ago
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L’automazione industriale del futuro: l’IA sostituirà i programmatori PLC?
Un'analisi sul ruolo dei programmatori PLC, dei PC industriali e dell'intelligenza artificiale nel futuro dell'automazione industriale.
Un’analisi sul ruolo dei programmatori PLC, dei PC industriali e dell’intelligenza artificiale nel futuro dell’automazione industriale. Nel panorama dell’automazione industriale, si stanno delineando scenari innovativi in cui le tecnologie come i PC industriali e l’intelligenza artificiale (IA) sembrano destinati a rivoluzionare il settore. Ci si domanda sempre più frequentemente: conviene…
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megachirottera · 2 years ago
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Una manciata di aziende controlla la propaganda globale
Perché mai un governo “del popolo, dal popolo, per il popolo” dovrebbe spendere più di 4 miliardi di dollari in servizi di pubbliche relazioni in pochi… Source: April 14, 2023; Analysis by Dr. Joseph Mercola [>Fact Checked<] (more…) “”
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crazy-so-na-sega · 6 months ago
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primis quella che garantisce il diritto all’autodeterminazione dei popoli. Nessuna nazione intervenne, nonostante le Cancellerie ne fossero informate, questo fa capire che vi fossero accordi e una rete di relazioni segrete. L’unificazione italiana fu la distruzione voluta,
programmata e sistematica, che ridusse il più florido Stato della penisola nella miseria e nel degrado. Le fabbriche furono chiuse, in alcuni casi distrutte, i giovani coscritti o deportati, furono inviati i soldati piemontesi a reprimere il dissenso e compiute stragi indescrivibili. È ora di smontare il “falso storico” che ha generato il luogo comune più deleterio che il Paese abbia conosciuto: il Nord industriale ed evoluto, il Sud agricolo e arretrato. In realtà questo è stato l’obiettivo di casa Savoia e del suo padrone Cavour.
Scorrettamente chiamata dalla storiografia “questione meridionale”, essa emerse dopo l’unità, non prima. Quando l’opera di distruzione del tessuto sociale e produttivo del Sud, diede i suoi amarissimi frutti. Il Regno delle Due Sicilie era lo Stato più industrializzato d'Italia e il terzo in Europa, dopo Inghilterra e Francia, così risultò dalla Esposizione Internazionale di Parigi del 1856. I settori principali erano: cantieristica navale, industria siderurgica, tessile, cartiera, estrattiva e chimica, conciaria, del corallo, vetraria, alimentare.
Nel periodo borbonico (1734-1860) la popolazione si era triplicata, determinando lo Stato preunitario più esteso e popolato. Per la sua politica di sviluppo Ferdinando II formò grandi aziende statali, e incentivò anche il sorgere di aziende con capitale suddiviso in azioni di piccolo taglio, per attrarre nella proprietà anche i ceti medi. Nel 1851 fu istituita la "Commissione di Statistica generale pe' reali domini continentali" con lo scopo di guidare la politica economica del Paese, cui si affiancavano le Giunte Statistiche costituite in ogni provincia e circondario. Molti imprenditori nazionali ed esteri accorsero nel Regno. L’economia ferdinandea privilegiava lo sviluppo occupazionale senza spostare masse dai luoghi di origine. Fu uno sviluppo guidato dallo Stato. La propaganda liberale si scagliò con tutte le sue forze contro tale modello e mise in moto una macchina da guerra che distrusse tutte le industrie del Sud e rubò tutto persino i beni personali dei Borbone: con un decreto del 23 ottobre vennero confiscati alla Casa reale 6 milioni di ducati, anche i depositi che Francesco II
aveva lasciato a Napoli, dopo averli ripresi dal Banco d’Inghilterra, a dimostrazione di quanto fosse legato al suo popolo, lui che napoletano lo era per davvero. Cominciò così, dopo il saccheggio del 31 maggio 1860 del Banco di Sicilia da parte di Garibaldi (80 milioni di euro, 150 miliardi di vecchie lire, quasi la metà delle spese per la guerra franco-piemontese contro l’Austria dell’anno precedente), la corsa alla spogliazione e all’arricchimento. Il Regno delle Due Sicilie, nel settore dell’industria, contava 2 milioni di occupati a fronte dei 400.000 della Lombardia, possedendo 443 milioni di moneta in oro, ovvero l’85% delle riserve auree di tutte le province. Oltre 80 milioni furono prelevati, in una anno, da Torino dalle casse dell’ex Regno delle Due Sicilie. Pochissimi investimenti al Sud ma tante ruberie. La boria e lo sprezzo verso le città del Sud, caratterizzava chiunque arrivasse da Torino. Il luogotenente Farini (in seguito Presidente del Consiglio dei ministri del Regno d'Italia tra il 1862 e il 1863), il dittatore che entrò a Modena il 19 giugno come vincitore di un guerra che non aveva combattuto (gli Estensi fuggirono prima dell’arrivo delle truppe francesi e piemontesi), così si espresse riferendosi a Napoli: “Altro che Italia! Questa è Africa, i beduini a riscontro di questi caffoni, son fior di virtù civile”. Va da sé che il controllo delle ex Due Sicilie fu difficile, regnò la precarietà e l’insicurezza, così cominciò l’atroce guerra civile del brigantaggio. Uno Stato così imposto non poté che generare solo ingiustizie e latrocini. Fu messo in opera un preciso disegno della politica vessatoria di Torino: il Nord
si sviluppò ai danni del Sud. Il primo doveva avere il monopolio dell’industria italiana, al secondo invece fu destinato un ruolo agricolo e di fornitore di mano d’opera per l’industria del Settentrione. “Il dissidio tra la Lombardia e molta altra parte d’Italia ha origini in una serie di fatti: soprattutto il sacrificio continuo che si è fatto degli interessi meridionali”(dalla lettera di Nitti del 5 luglio 1898 a Giuseppe Colombo, direttore del Politecnico di Milano). Carlo Bombrini (banchiere, imprenditore, fondatore della banca di Genova) uomo di fiducia di Cavour e redattore del piano di “riequilibrio” economico post-Unità, disse: “Il Sud Italia non dovrà essere più in grado di intraprendere”. A questo punto riporto uno dei casi più eclatanti di distruzione industriale: l’Officina di Pietrarsa. A Pietrarsa, località posta nella zona orientale della città di Napoli, era attiva la più grande industria metalmeccanica d'Italia, estesa su una superficie di oltre tre ettari. Era l'unica fabbrica italiana in grado di costruire motrici a vapore per uso navale. A Pietrarsa fu istituita anche la
[continua su X]
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Lo ricordiamo a tutti, in modo che tutti possano di nuovo far finta di dimenticarselo.
-Castrese
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pettirosso1959 · 4 months ago
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RUBARE IL FUTURO ALL'UMANITA' PRIVANDOLA DI ACCIAIO ED ENERGIA ELETTRICA
L'industria siderurgica è stata una pietra miliare dello sviluppo industriale e la sua evoluzione è una testimonianza dell'ingegno umano e del progresso tecnologico.
Nel corso dei decenni, i continui miglioramenti nella tecnologia degli altiforni, nel controllo dei processi e nel recupero di energia hanno portato a significativi guadagni in termini di produttività ed efficienza energetica.
La Cina continua a dominare la capacità produttiva e le esportazioni, con giganti del settore come Baowu Group in prima linea. Altri importanti produttori di acciaio includono la giapponese Nippon Steel & Sumitomo Metal Corp., l'indiana Tata Steel, la sudcoreana POSCO e l'europea ArcelorMittal.
Le acciaierie integrate di oggi sono meraviglie dell'ingegneria, in grado di produrre milioni di tonnellate all'anno con notevole efficienza. Gli altiforni più performanti possono raggiungere efficienze energetiche fino al 70%, valori che sembravano irraggiungibili solo pochi decenni fa.
L'acciaio è essenziale nella società moderna, in quanto ci fornisce la materia prima essenziale per ogni attività svolta dall'uomo; dalle industrie e relative macchine, fino alle infrastrutture strategiche, tutto è acciaio. Dal 2001, la produzione globale di acciaio grezzo è raddoppiata e la domanda continuerà ad aumentare nei prossimi decenni.
E come l'energia elettrica, anche l'acciaio entra nel mirino degli ambientalisti e della loro pretesa di "decarbonizzare" il settore attraverso l'utilizzo dell'idrogeno in luogo del carbone di cokeria.
Il carbone è essenziale, perché permette di ottenere il duplice vantaggio di procedere all'ossidoriduzione della materia prima (con formazione di CO e CO2, entrambe utilizzate per produrre energia termica ed elettrica utile ai processi di produzione dell'acciaio grezzo), ma anche per produrre acciai di elevata qualità da sottoporre a processi termochimici atti a migliorarne/esaltarne specifiche qualità meccaniche/termiche/chimiche.
La pretesa ambientalista di produrre l'acciaio dalla materia prima attraverso l'utilizzo dell'idrogeno espone il mercato ad un duplice pericolo. Il primo, l'eccessivo uso di energia elettrica, sia per trattare il minerale, sia per produrre idrogeno; i costi della materia sarebbero esposti ad un incremento esponenziale.
Il secondo pericolo, non meno grave, è la nota fragilità dell'acciaio in presenza di idrogeno incluso nella matrice cristallina, che ne altera in modo irrimediabile le caratteristiche chimiche e meccaniche. Note come "fiocchi di idrogeno" costituiscono discontinuità del reticolo, con maggiore fragilità e minore resistenza meccanica all'invecchiamento.
Il passaggio alla produzione di acciaio a idrogeno rischia di vanificare un secolo di progressi nella produzione efficiente. I costi elevati, le sfide tecnologiche e la limitata scalabilità dei processi basati sull'idrogeno sono garantiti per renderlo meno redditizio rispetto alla produzione di acciaio basata sul carbone.
Stime prudenti suggeriscono che la produzione di acciaio a base di idrogeno potrebbe essere del 20-30% più costosa rispetto ai metodi tradizionali. Questo differenziale di costo non è banale in un settore con margini ristretti e un'intensa concorrenza globale.
L'aumento dei costi si ripercuoterebbe sull'economia, colpendo l'edilizia, la produzione automobilistica e innumerevoli altri settori che si affidano all'acciaio a prezzi accessibili.
Rystad Energy afferma che l'acciaio "verde" può essere reso competitivo solo imponendo pesanti tasse sull'acciaio a base di carbone o assegnando enormi sussidi ai produttori di acciaio.
Inoltre, l'idrogeno prodotto attraverso l'elettrolisi è ad alta intensità energetica. Produrre abbastanza per soddisfare le esigenze dell'industria siderurgica richiederebbe una massiccia espansione della capacità di energia rinnovabile, ben oltre le attuali proiezioni.
Sebbene esistano progetti pilota di idrogeno verde, non è stato dimostrato su scala industriale. Al contrario, uno dei vantaggi più significativi della produzione di acciaio a base di carbone è la sua capacità di operare su larga scala.
I moderni altiforni possono produrre fino a 400 tonnellate di acciaio all'ora, funzionando ininterrottamente per anni tra i periodi di manutenzione più importanti. Questa scala di produzione è fondamentale per soddisfare la domanda globale di acciaio, che nel 2021 si è attestata a 1,95 miliardi di tonnellate e si prevede che crescerà, al netto delle considerazioni sulla qualità finale del prodotto. Un diverso modo di rubare il futuro all'umanità dopo averlo fatto privandola dell'accesso all'energia elettrica a basso costo ed affidabile.
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falcemartello · 2 years ago
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Triumphierender Tod: Schädel mit Lorbeerkranz und Uroboros (Triumphant Death: Skull with Laurel Wreath and Ouroboros) by Anonymous (c. 16th century)
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Le ragioni degli allarmisti.
Ma insomma, da cosa sono motivati gli allarmisti visto che si si approfondisce bene la scienza ci dice che non c’è nessun motivo di preoccupazione per il futuro del pianeta?
Perché hanno questa agenda che vede al primo posto l’eliminazione dei fossili quando abbiamo visto che negli ultimi 16 anni tutti gli sforzi e i miliardi spesi non hanno prodotto nessun risultato utile sulla riduzione della CO2?
(Vedi QUI)
https://twitter.com/fortnardelli/status/1660316504804425728?s=20
R. Lindzen risponde così: “ Sin dal tempo della prima Giornata della Terra, il movimento ambientalista ha capito che il settore energetico, la ragione del nostro tenore di vita e del nostro benessere in occidente, è fondamentale e deve essere tenuta sotto controllo.
Ho spesso sentito dire che la specie umana ha un impulso totalitario, specialmente dopo la rivoluzione industriale con il crescente potere dell’uomo sul mondo. Fenomeni come comunismo, fascismo e nazismo hanno esaurito la loro spinta storica.
Oggi, come modalità di controllo delle persone, sembra esserci rimasto l’ambientalismo. Un risultato di questa operazione è che ci saranno un po’ di persone che guadagneranno miliardi, sfruttando adeguatamente la spinta ecologista.
Il secondo risultato sarà molto dannoso per tutto il resto della società. Non ci sarà più energia a buon mercato, il che impoverirà la parte più debole dei cittadini, e avrai concentrato immense quantità di potere in poche mani”.
(Fortunato Nardelli)
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abr · 3 months ago
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Un mercato unico dei capitali è uno degli aspetti cruciali del Rapporto Draghi. Per finanziare la rinascita industriale dell’Europa unita è necessario un sistema bancario integrato. Alla luce di ciò, l’operazione di Unicredit (acquisizione di Commerzbank, ndr) avrebbe rappresentato un cambiamento significativo rispetto alle operazioni discusse negli ultimi decenni, che generalmente riflettevano accordi politici bilaterali tra Stati membri, prima di eventuali discussioni a livello europeo.
Ora, dopo il Rapporto Draghi, il contesto è diverso. Il consolidamento bancario europeo non si è mai veramente concretizzato, in quanto cedere il controllo del sistema bancario significa cedere una parte significativa di sovranità nazionale.
È evidente che la Germania è contraria a tali sviluppi, che rappresentano un pilastro del consolidamento bancario transfrontaliero. Ciò che stiamo osservando potrebbe essere solo l’inizio di un conflitto tra chi desidera un’Europa più unita e chi si oppone. Da questo punto di vista, il tentativo di Unicredit è percepito dalla Germania come una minaccia maggiore rispetto al passato.
Non si tratta soltanto di posti di lavoro o di attenzioni verso il sistema industriale tedesco; è qualcosa di più grande perché mira a riformulare il progetto europeo a svantaggio dei governi nazionali. Il sistema bancario è al centro della sovranità reale degli Stati. La partita potrebbe vedere l’ingresso di altri attori, perché se il consolidamento deve avvenire, non è indifferente che sia guidato da una banca francese o spagnola. Per i francesi, è preferibile che la sede sia a Parigi piuttosto che a Madrid, e questo vale per tutte le possibili combinazioni.
Tuttavia, questo non è il punto centrale. Non c’è uno scontro diretto tra Italia e Germania, ma tra una certa visione di Europa e chi si oppone.
via https://www.compliancejournal.it/berlino-blocca-la-vendita-di-commerzbank-rivolta-contro-il-rapporto-draghi/
Vista così, da detrattore del Draghi e contrario a un’Europa più unita - l'Europa torni ad essere un MERCATO UNITO - è meglio così. Ci manca solo la superburocrazia brussellese-congolese.
Btw, Unicredit già nel passato molto soffrì per certe sue acquisizioni all'estero che la esposero. Lasciate che gli infingardi tedeschi percolino pure aldilà del Reno e anche fino al Manzanarre se credono, ma non mai Oltralpe.
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arreton · 1 year ago
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Tra le cose più difficili da accettare, in questi ultimi anni, è stato scoprirmi imperfetta, imprecisa, distratta, incapace, sporca. Una parte di me – pure se al tempo non lo avrei mai detto – si era convinta di essere perfetta, capace di fare più cose insieme e di incastrare i tempi alla perfezione. Atleta, nutrizionista, cuoca, pasticcera, in generale capace in qualsiasi cosa mi cimentassi. In questi ultimi anni, invece, tutto ha iniziato a non reggere più. Man mano sono crollate tutte le convinzioni che, forse in una fase maniacale, mi ero creata: per un lungo periodo ho smesso di fare esercizio, adesso ho ripreso e già tre volte a settimana le reggo quasi a stento mentre prima mi allenavo 5-6 volte a settimana; sono diventata sporca e sciatta, disordinata, pigra; cucino a stento per lavoro, per me di tanto in tanto giusto quel minimo necessario; non cucino più dolci e fino all'anno scorso se provavo a farli mi veniva una specie di attacco di ansia; la mia alimentazione fa così schifo e non ho per niente la testa di trovare delle soluzioni che sto andando da un nutrizionista e spero mi faccia pure venire la voglia di farmi almeno un piatto di verdure lesse perché fosse per me mangerei solo roba dolce industriale. Oltretutto lavorare in pizzeria mi sta facendo venire fuori dei comportamenti alimentari che pensavo di aver superato definitivamente, dunque: da un lato mi rendo conto sempre di più di aver avuto dei problemi del comportamento alimentare sia quando mangiavo male sia quando pensavo di mangiare bene, dall'altro mi rendo conto che continuo ad averceli. È stata dura, insomma, accettare che non posso tenere tutto sotto controllo. La reazione iniziale è stata quella di lasciare andare tutto di botto, adesso di tanto in tanto cerco di afferrare qualcosa ma tutto diventa un compito che spesso non riesco a svolgere.
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scienza-magia · 8 months ago
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Crisi industriale per sovrapproduzione di acciaio in Cina
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La siderurgia cinese è sull’orlo del precipizio. L’era delle grandi infrastrutture in Cina è finita, e ora il settore dell’acciaio deve affrontare un’enorme sovrapproduzione. Una transizione cruciale all’interno dell’industria siderurgica cinese, che sta esacerbando le preoccupazioni di sovracapacità, ha portato a temere che una mancanza di disciplina possa rischiare di far  "cadere da un precipizio"  questo settore industriale e danneggiare la posizione a lungo termine della nazione nel commercio globale. La produzione di acciaio della Cina è aumentata rapidamente negli ultimi decenni, diventando il principale produttore ed esportatore mondiale.
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Ma la prolungata flessione del mercato immobiliare e il rallentamento della spesa infrastrutturale da parte di alcuni governi locali per contenere i rischi di indebitamento, significa che l’industria sta affrontando una realtà non piacevole. I prezzi sono crollati bruscamente dal 2021 e alcuni produttori di acciaio hanno chiesto di limitare la produzione, citando le crescenti perdite e i rischi di flusso di cassa dovuti alla sovracapacità.
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Cina: produzione di acciaio Fine dei consumi su larga scala “In passato, era sostenuta principalmente da investimenti come il settore immobiliare, la costruzione di infrastrutture e il rinnovamento delle attrezzature delle fabbriche”, ha dichiarato Tang Zujun, vicepresidente della China Iron and Steel Association, durante un incontro con i maggiori produttori di acciaio del Paese alla fine di aprile. In futuro, sarà guidato dai consumi e dalle industrie strategiche emergenti e future basate sull’innovazione”.   “L’era della costruzione su larga scala nel nostro Paese è finita”. Tang ha chiesto una migliore disciplina e allocazione delle risorse, nonché uno sviluppo “sano” del settore, aggiungendo che l’eccesso di investimenti in alcuni prodotti peggiorerebbe ulteriormente la sovraccapacità. ‘ “Se questo problema non viene gestito bene, avrà un enorme impatto sull’ecosistema, sullo sviluppo sostenibile e sulla competitività internazionale dell’intero settore” . Solo che la situazione è diventata talmente complessa ed eccessiva che è molto difficile quali siano gli impianti che dovrebbero sopravvivere e quali dovebbero chiudere. L’export non può più essere una valvola di sfogo Anche la possibilità di utilizzare l’estero, anche con il dumping, per scaricare l’acciaio in eccesso, non è più affrontabile.  A metà aprile, Biden ha detto che le tariffe sulle importazioni di acciaio e alluminio cinesi dovrebbero essere triplicate, nella prima proposta tariffaria importante sui prodotti cinesi da parte della sua amministrazione. A marzo, due grandi produttori di acciaio in Vietnam hanno richiesto un’indagine antidumping sulle esportazioni di acciaio laminato a caldo dalla Cina. La settimana scorsa, il Cile ha dichiarato che avrebbe imposto tariffe antidumping temporanee sui prodotti siderurgici cinesi utilizzati nell’industria mineraria, nel tentativo di sostenere i produttori locali in crisi.   Il Messico aveva già imposto tariffe sull’acciaio cinese.
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Export cinese di ferro e acciaio Il governo cercherà sicuramente di ridurre la produzione di acciaio in modo organico ed organizzato. Sicuramente potrà riuscirci con i grandi gruppi a controllo statale, ma le piccole acciaierie private, queste ridurranno la produzione per obbedire agli ordini di governo, salvo poi aumentarla non appena i prezzi inizieranno a riprendersi. Anche la Cina ha una sua economia di mercato, perfino più caotica di quella Occidentale. Mettere ordine al mercato cinese dell’acciaio non sarà un lavoro facile. Read the full article
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conte-olaf · 1 year ago
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⚒️️ Firmato protocollo tra la cooperativa Gff e un gruppo di investitori istituzionali che mette a disposizione potenzialmente 6 milioni di euro al piano industriale
👉 Il Protocollo è stato fatto visionare e presentato alla Regione Toscana
⚡ Ai 6 milioni di euro, si sommerà la capitalizzazione autonoma della cooperativa: un obiettivo minimo di 500.000 euro.
📢 Avanti quindi con la campagna 100 per 10.000, di azionariato popolare: obiettivo un milione di euro. Perché il controllo sociale si deve sommare a quello operaio
👺 La cifra è parziale rispetto al fabbisogno complessivo ma toglie alibi a chiunque. Chiediamo incontro immediato al Ministero del Made in Italy, assente da mesi
🛠️ La reindustrializzazione dal basso è una certezza, l’obiettivo è fare a Campi Bisenzio un polo delle rinnovabili e della mobilità leggera, uno degli esperimenti produttivi e sociali più avanzati d’Europa
⚒️️ Tutto questo fatto da operai senza stipendio, a guardia della dignità di un territorio. Che ogni lavoratore, lavoratrice, abitante di Firenze, provincia e non solo, si stringa attorno a questo piccolo miracolo sociale.
��� Il nostro tempo sta scadendo. O spicchiamo il volo o cadiamo.
☢️ Faranno di tutto per fermarci. Qf si prepara a giorni, se non ad ore, a fare di tutto per impedire il processo di reindustrializzazione, arrivando anche ai licenziamenti, pur di affossare ogni ipotesi di ripartenza
#insorgiamo
https://www.instagram.com/p/CxaUc2EqTzp/?igshid=MTc4MmM1YmI2Ng==
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arcobalengo · 1 year ago
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🇪🇺 L'EUROPA HA SUPERATO LA CRISI ENERGETICA?
Illuminante editoriale di Javier Blas, l'esperto di energia di Bloomberg:
"Ma, cosa ancora più importante, l’Europa ha un alleato ancora più forte per tenere sotto controllo i prezzi del gas nei mesi più freddi: una domanda estremamente debole.
La crisi manifatturiera che affligge il continente (l’attività industriale in Germania si è contratta per 14 mesi consecutivi) è il miglior antidoto contro una stretta nella fornitura di gas. Con amici come quelli, chi ha bisogno di nemici?
L’Europa sta sconfiggendo la crisi energetica grazie all’impatto che tale crisi ha avuto sul suo cuore industriale. In tutto il continente, molte aziende ad alta intensità energetica hanno chiuso o ridotto la produzione perché non sono state in grado di far fronte all’aumento dei prezzi dell’energia. Particolarmente colpite sono le industrie dei fertilizzanti, chimica, metallurgica, del vetro, della carta e della ceramica. Tutte quelle fabbriche chiuse non hanno bisogno di gas o elettricità adesso".
Eccallà. Adesso ve lo certifica Bloomberg, per bocca di uno dei suoi maggiori esperti di energia. Sì, è vero che l'Europa è riuscita a contenere l'aumento dei prezzi degli energetici. Ma lo ha fatto al prezzo della distruzione della domanda. Noi - e altri come Sergio Giraldo - ve lo ripetiamo da mesi.
Alla fine, l'obiettivo è stato raggiunto: separare l'Europa dalla Russia e distruggere il suo settore industriale. Missione compiuta.
🟥 Segui Giubbe Rosse
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Giorgio Bianchi
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pollicinor · 2 years ago
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Le aziende stanno richiamando i lavoratori in presenza, e questo dimostra che la barriera più grande che bisogna imparare ad abbattere è quella culturale, perché, soprattutto nelle piccole medie imprese, è ancora predominante la cultura del controllo. In pratica vige la convinzione che solo il lavoratore controllato sia produttivo, mentre a chi ha autonomia decisionale è automaticamente meno affidabile e produttivo. Eppure basterebbe poco, basterebbe impostare il lavoro sotto forma di obiettivi da raggiungere con scadenze precise, ma questo richiederebbe un'organizzazione che la maggior parte dei dirigenti non è in grado di realizzare. Sorge il dubbio quindi che per sopperire all’incapacità di chi comanda, di ricoprire un ruolo organizzativo per cui è strapagato, finiscano per rimetterci i dipendenti, che continueranno ancora per molto tempo a lavorare come se fossero appena usciti dalla prima rivoluzione industriale.
Dall’articolo "Lo smart working e i dirigenti incapaci" di Francesco Narmenni
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pier-carlo-universe · 14 hours ago
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Il ruolo dei lavoratori nella Rivoluzione Etiope del 1974 secondo Umurbaev Rustam Shakirjanovich.
Una panoramica dettagliata sull'azione della CELU durante un momento cruciale della storia etiope.
Una panoramica dettagliata sull’azione della CELU durante un momento cruciale della storia etiope. La rivoluzione etiope del 1974 rappresenta uno spartiacque nella storia del paese, segnando il passaggio da un regime autocratico a profondi cambiamenti politici e sociali. Umurbaev Rustam Shakirjanovich, laureato all’Università Statale di Studi Orientali di Tashkent, analizza il ruolo cruciale dei…
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megachirottera · 2 years ago
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Qual è la tecnica di terze parti?
Un’esplorazione della propaganda che sostiene il complesso industriale pandemico Source: Nov 24, 2022; by A Midwestern Doctor on The Forgotten Side of Medicine (more…) “”
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ma-come-mai · 1 year ago
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I nuovi barbari, l“Homo Faber” e una possibile direzione per ricostruire una società umana, alternativa
25 Settembre, 2023
di Leonardo Guerra
La crisi della nostra società e civiltà ha forti analogie con quella che seguì la caduta dell’Impero Romano di Occidente nel 476 D.C.
Allora le orde di barbari erano capeggiate da Odoacre, generale, infiltratosi nell’esercito romano. Oggi, i barbari post-moderni sono capeggiati da globalisti misantropi infiltrati in politica che sono stati messi alla testa di truppe parlamentari di politici corrotti, “tagliagole”, disposti a tutto pur di mantenere i loro privilegi esclusivi.
Con i loro governi tecnici e con i governicchi imposti da Bruxelles hanno di fatto, prima, messo in ginocchio in modo definitivo il nostro Paese dal punto di vista economico e, poi, abolito e calpestato la costituzione e le leggi, sfondandole come fossero “pareti di carta di riso”. Svuotate le Istituzioni dei meccanismi e processi democratici dall’interno, come fanno soltanto i veri parassiti, hanno lasciato intatto soltanto il guscio esterno, cioè l’apparenza di un sistema democratico che non c’è più che è di fatto un sistema totalitario soft, ma feroce….un “lupo che indossa una pelle d’agnello”.
Cosa accomuna Odoacre e i nuovi barbari? Il saccheggio sistematico dei beni della popolazione, l’assoluta mancanza di rispetto dell’essere umano, la crudeltà e l’indifferenza verso la vita umana. L’equivalente dei capi delle orde di orchi nel film del Signore degli Anelli.
Gli enormi mezzi di cui dispongono sono i nostri soldi (contributi) che grazie un’alchimia contabile ci vengono rigirati sotto forma di finanziamento a prestito da Bruxelles (PNRR). Servono per la realizzazione di un piano di globalizzazione disumano che vede nell’Alleanza militare Nato, capeggiata dagli USA, il principale protagonista che manovra e tira le fila, da dietro le quinte.
L’esecuzione del piano, infatti, è guidata da remoto dal blocco globalista militar-industriale anglo-americano, che si avvale, per la programmazione e la gestione, di tecnologie molto avanzate e sofisticate, come l’Intelligenza Artificiale. Nella realizzazione, invece, utilizzano le esperienze accumulate in 70 anni di guerre convenzionali che hanno fatto del bombardamento delle popolazioni civili una strategia precisa (shock & awe/guerra mentale). Le tecnologie militari utilizzate sono spaventose come la geo-ingegneria, Energy Direct Weapons, e gli stessi vaccini Covid. I nostri politici, infatti, conducono per procura una vera guerra non convenzionale contro il loro stesso popolo. Esattamente come Volodymyr Zelenskyy in Ucraina conduce una guerra convenzionale contro la Russia, per trascinare al macello milioni di Ucraini.
L’altra caratteristica comune fra i due periodi storici è quella di una ideologia edonista che pervade la società e che ha corrotto i costumi del popolo con tratti di una ferocia repressiva mai vista prima, camuffata da tolleranza. I codici sorgenti di questa nuova cultura autosufficiente sono drammatici dal punto di vista umano, usano la corruzione come sistema in tutti gli organi dello stato e in tutti i settori della nostra società.
Inoltre, non vi è più, ormai. alcun dubbio che allo stesso tempo sia in corso da molti anni anche un processo di speciazione antropologica per selezionare masse indistinte di individui impregnati di individualismo estremo e di materialismo nichilista. Indifferenti a tutto, concentrate esclusivamente sui loro bisogni primari, mansuete, manovrabili e comando, prive di pensiero critico, con desideri indotti da remoto grazie al controllo mentale attuato ormai in modo pervasivo da anni.
Come nel 476 D.C. anche i nostri barbari hanno un ciclo di vita limitato che si esaurirà, auto estinguendosi. Proprio come i virus. Serve pazienza. Non si possono combattere, dominano tutti i settori con una disparità di mezzi impressionante.
La cosa più opportuna da fare, quindi, è sottrarsi il più possibile al sistema di propaganda e rifiutare le loro esche ideologiche e per evitare le loro conseguenti scorribande. Questa indicazione è supportata dai risultati ottenuti nei gruppi di controllo durante il Covid, come gli Amish negli USA (-90% di mortalità) e l’Africa (emergenza covid mai esistita). Il bombardamento mediatico ha prodotto nella popolazione il risultato atteso: un “effetto nocebo”, sistemico e persistente. Vera arma di sterminio.
Raccogliersi e ritirarsi in comunità, quindi, è la cosa più saggia per chi ha deciso di rifiutare la vita che offre un sistema predatorio come l’attuale, proprio come fecero le persone di buona volontà nel periodo dei barbari di Odoacre, raccogliendosi fra loro e trovando riparo nei conventi benedettini. Ritornando cioè ad una vita naturale ed essenziale, all’insegna della semplicità e della comunione.
Sul piano personale dobbiamo estirpare dai nostri cuori e dalla nostra mente l’imprinting che inevitabilmente abbiamo ricevuto essendo nati, cresciuti e diventati adulti in questo sistema che ha un modello sociale ed economico basato sulla separazione, sul conflitto fra individui, sulla competizione sociale continua e sulla guerra.
Se non si estrae e ci si purifica da questa “spina velenosa” (l’egoismo e l’indifferenza verso la condizione altrui che scaturiscono inevitabilmente dall’edonismo e dalla guerra) che, più o meno, ognuno di noi ha dentro di sé, sarà impossibile ricostruire una vera società umana, che sia interiormente diversa dalla attuale. Altrimenti, il rischio di ricadere nello stesso solco non sarebbe trascurabile, anche se ci si affranca in tutti gli altri settori.
La semplice “regola” e la semplice organizzazione dei conventi Benedettini contribuirono a guarire lo stesso problema individuale presente nelle persone e permise, quindi, di ricostruire una società umana. Il modello dei conventi Benedettini viene studiato dalle università e dalle Corporation ancora oggi per la sua efficienza. La regola di San Benedetto da Norcia è quella di: “ora et labora”. Anche allora il problema era l’ego prevalente nella società e negli individui che vi erano vissuti.
La “regola” produsse l’effetto di ridurre progressivamente la prevalenza e la pesantezza di questa “spina” nella comunità restituendo così spazio espressivo allo spirito e alla sua spontaneità, prima completamente soffocati.
Grazie a questo modello organizzativo è stato possibile entrare nel medioevo, dar vita alle città stato e dopo al Rinascimento Italiano. Un rinascimento prima di tutto spirituale e i suoi frutti si sono visti in tutti i settori della vita e rappresentano un patrimonio culturale unico che tutto il mondo ci invidia.
Quindi, non conformarsi e DIRE NO è la prima cura.
Rifiutare tutte le esche ideologiche offerte quotidianamente dal nostro governo per cancellare tutti, e in modo definitivo, i nostri diritti umani e naturali, e cioè DIRE NO a:
- Menzogne
- Leggi sbagliate
- Imposizioni inutili
- Paura
- Vaccini inutili
- Identità Digitale,
- European Digital Identity Wallet;
- Passaporto vaccinale
- Denaro elettronico (contante sempre e
comunque);
- limitare l’uso degli SMARTphone,
- Città dei 15 minuti
- Green economy
- Cambiamento climatico
In contemporanea, scegliere di sottrarsi progressivamente ad un sistema predatorio che non ha alcun rispetto dell’essere umano e della vita umana. Iniziare, quindi, un processo di purificazione del nostro cuore dall’egoismo da soli o in gruppi aventi lo stesso scopo, ritornando ad una vita naturale, semplice e basata su processi essenziali, quali la bellezza, frequentando gente che la pensa come noi.
Solo costruendo le basi per una società umana alternativa a quella predatoria del pensiero unico, daremo ai nostri figli e nipoti la possibilità di vivere un nuovo Rinascimento umano.
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The Equalizer 3
𝐂𝐁𝟎𝟏 𝕘uarda The Equalizer 3 - Senza tregua (2023) 𝕗ilm 𝕔ompleto, The Equalizer 3 - Senza tregua 𝕤treaming 𝕚ta, The Equalizer 3 - Senza tregua 𝕤treaming 𝕒ltadefinizione, The Equalizer 3 - Senza tregua 𝕤enzalimiti, The Equalizer 3 - Senza tregua 𝕤carica
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:: Trama The Equalizer 3 - Senza tregua :: Da quando ha abbandonato la sua vita di assassino governativo, Robert McCall (Denzel Washington) ha lottato per rimediare alle orribili azioni compiute in passato e trova una strana consolazione nel perseguire la giustizia in favore degli oppressi. Sentendosi inaspettatamente a casa nel Sud Italia, scopre che i suoi nuovi amici sono sotto il controllo dei boss della criminalità locale. Quando gli eventi precipitano, McCall sa cosa dovrà fare: difendere i suoi amici e sfidare la mafia.
Un film (in Italiano anche pellicola) è una serie di immagini che, dopo essere state registrate su uno o più supporti cinematografici e una volta proiettate su uno schermo, creano l'illusione di un'immagine in movimento.[1] Questa illusione ottica permette a colui che guarda lo schermo, nonostante siano diverse immagini che scorrono in rapida successione, di percepire un movimento continuo.
Il processo di produzione cinematografica viene considerato ad oggi sia come arte che come un settore industriale. Un film viene materialmente creato in diversi metodi: riprendendo una scena con una macchina da presa, oppure fotografando diversi disegni o modelli in miniatura utilizzando le tecniche tradizionali dell'animazione, oppure ancora utilizzando tecnologie moderne come la CGI e l'animazione al computer, o infine grazie ad una combinazione di queste tecniche.
L'immagine in movimento può eventualmente essere accompagnata dal suono. In tale caso il suono può essere registrato sul supporto cinematografico, assieme all'immagine, oppure può essere registrato, separatamente dall'immagine, su uno o più supporti fonografici.
Con la parola cinema (abbreviazione del termine inglese cinematography, "cinematografia") ci si è spesso normalmente riferiti all'attività di produzione dei film o all'arte a cui si riferisce. Ad oggi con questo termine si definisce l'arte di stimolare delle esperienze per comunicare idee, storie, percezioni, sensazioni, il bello o l'atmosfera attraverso la registrazione o il movimento programmato di immagini insieme ad altre stimolazioni sensoriali.[2]
In origine i film venivano registrati su pellicole di materiale plastico attraverso un processo fotochimico che poi, grazie ad un proiettore, si rendevano visibili su un grande schermo. Attualmente i film sono spesso concepiti in formato digitale attraverso tutto l'intero processo di produzione, distribuzione e proiezione.
Il film è un artefatto culturale creato da una specifica cultura, riflettendola e, al tempo stesso, influenzandola. È per questo motivo che il film viene considerato come un'importante forma d'arte, una fonte di intrattenimento popolare ed un potente mezzo per educare (o indottrinare) la popolazione. Il fatto che sia fruibile attraverso la vista rende questa forma d'arte una potente forma di comunicazione universale. Alcuni film sono diventati popolari in tutto il mondo grazie all'uso del doppiaggio o dei sottotitoli per tradurre i dialoghi del film stesso in lingue diverse da quella (o quelle) utilizzata nella sua produzione.
Le singole immagini che formano il film sono chiamate "fotogrammi". Durante la proiezione delle tradizionali pellicole di celluloide, un otturatore rotante muove la pellicola per posizionare ogni fotogramma nella posizione giusta per essere proiettato. Durante il processo, fra un frammento e l'altro vengono creati degli intervalli scuri, di cui però lo spettatore non nota la loro presenza per via del cosiddetto effetto della persistenza della visione: per un breve periodo di tempo l'immagine permane a livello della retina. La percezione del movimento è dovuta ad un effetto psicologico definito come "fenomeno Phi".
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Blue Beetle
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:: Trama Blue Beetle :: Da quando ha abbandonato la sua vita di assassino governativo, Robert McCall (Denzel Washington) ha lottato per rimediare alle orribili azioni compiute in passato e trova una strana consolazione nel perseguire la giustizia in favore degli oppressi. Sentendosi inaspettatamente a casa nel Sud Italia, scopre che i suoi nuovi amici sono sotto il controllo dei boss della criminalità locale. Quando gli eventi precipitano, McCall sa cosa dovrà fare: difendere i suoi amici e sfidare la mafia.
Un film (in Italiano anche pellicola) è una serie di immagini che, dopo essere state registrate su uno o più supporti cinematografici e una volta proiettate su uno schermo, creano l'illusione di un'immagine in movimento.[1] Questa illusione ottica permette a colui che guarda lo schermo, nonostante siano diverse immagini che scorrono in rapida successione, di percepire un movimento continuo.
Il processo di produzione cinematografica viene considerato ad oggi sia come arte che come un settore industriale. Un film viene materialmente creato in diversi metodi: riprendendo una scena con una macchina da presa, oppure fotografando diversi disegni o modelli in miniatura utilizzando le tecniche tradizionali dell'animazione, oppure ancora utilizzando tecnologie moderne come la CGI e l'animazione al computer, o infine grazie ad una combinazione di queste tecniche.
L'immagine in movimento può eventualmente essere accompagnata dal suono. In tale caso il suono può essere registrato sul supporto cinematografico, assieme all'immagine, oppure può essere registrato, separatamente dall'immagine, su uno o più supporti fonografici.
Con la parola cinema (abbreviazione del termine inglese cinematography, "cinematografia") ci si è spesso normalmente riferiti all'attività di produzione dei film o all'arte a cui si riferisce. Ad oggi con questo termine si definisce l'arte di stimolare delle esperienze per comunicare idee, storie, percezioni, sensazioni, il bello o l'atmosfera attraverso la registrazione o il movimento programmato di immagini insieme ad altre stimolazioni sensoriali.[2]
In origine i film venivano registrati su pellicole di materiale plastico attraverso un processo fotochimico che poi, grazie ad un proiettore, si rendevano visibili su un grande schermo. Attualmente i film sono spesso concepiti in formato digitale attraverso tutto l'intero processo di produzione, distribuzione e proiezione.
Il film è un artefatto culturale creato da una specifica cultura, riflettendola e, al tempo stesso, influenzandola. È per questo motivo che il film viene considerato come un'importante forma d'arte, una fonte di intrattenimento popolare ed un potente mezzo per educare (o indottrinare) la popolazione. Il fatto che sia fruibile attraverso la vista rende questa forma d'arte una potente forma di comunicazione universale. Alcuni film sono diventati popolari in tutto il mondo grazie all'uso del doppiaggio o dei sottotitoli per tradurre i dialoghi del film stesso in lingue diverse da quella (o quelle) utilizzata nella sua produzione.
Le singole immagini che formano il film sono chiamate "fotogrammi". Durante la proiezione delle tradizionali pellicole di celluloide, un otturatore rotante muove la pellicola per posizionare ogni fotogramma nella posizione giusta per essere proiettato. Durante il processo, fra un frammento e l'altro vengono creati degli intervalli scuri, di cui però lo spettatore non nota la loro presenza per via del cosiddetto effetto della persistenza della visione: per un breve periodo di tempo l'immagine permane a livello della retina. La percezione del movimento è dovuta ad un effetto psicologico definito come "fenomeno Phi".
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