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Il New York Times afferma che Trump sia intenzionato ad uscire dall'accordo di Parigi sul clima.
In pratica gli unici che continueranno ad andare dietro le cazzate green saranno gli europei.
Però rallegratevi, servi di Bruxelles, potrete ancora guidare i vostri monopattini nelle ZTL ecosostenibili mentre vi identificate in un cavallo.
Matteo Brandi
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L'altro giorno, ero al supermercato a fare la spesa intorno alle 18:30 quando un uomo anziano è entrato nel corridoio della pasta e mi ha messo una mano sulla spalla. Ho sobbalzato. La mia prima reazione è stata quella di arrabbiarmi e chiedergli di non toccarmi. Poi ho notato qualcosa. L'uomo stava piangendo. Sembrava sconvolto e confuso.
Improvvisamente mi ha chiesto: "Sai dov’è mia moglie? La sto cercando." Gli ho risposto che non lo sapevo e gli ho suggerito di chiedere aiuto al banco informazioni per trovarla. Pensavo che l'avesse persa tra le corsie. A chi non è mai capitato? Ma mi sbagliavo.
Ha continuato a chiedere: "Dov'è mia moglie? Era proprio qui." Le lacrime gli riempivano gli occhi. Gli ho detto di nuovo che non ne ero sicura e gli ho proposto di accompagnarlo al banco del servizio clienti, dove avrebbero potuto fare un annuncio tramite gli altoparlanti. Ha accettato.
Lì, la donna al banco ha chiesto un nome. Lui mi ha guardato, come se fossi io ad avere la risposta. La donna ha alzato gli occhi al cielo e si è rivolta a me: "Signorina, ha IL NOME?" Le ho spiegato che non conoscevo quell'uomo e che non avevo più informazioni di lei. "È uno scherzo?" ha chiesto. A quel punto mi sono resa conto che quell'uomo non era semplicemente confuso, ma affetto da Alzheimer. Avendo avuto un nonno con questa condizione, lo riconoscevo fin troppo bene.
L'ho portato all'area ristoro e ci siamo seduti. Ora tremava e piangeva piano. "Dov'è il mio amore?" Gli ho preso le mani e gli ho chiesto se avesse un cellulare. Mi si spezzava il cuore per lui. Mi ha detto che non ne era sicuro, così gli ho chiesto se potevo cercare nelle sue tasche. Ha acconsentito. Con attenzione, ho trovato un piccolo cellulare a conchiglia. Ho cercato tra i contatti e ne ho trovato uno chiamato "Figlia Krissy". L'ho chiamata subito. Ha risposto in pochi secondi.
"Pronto?" ha detto, con la voce già preoccupata. Le ho spiegato che ero con un uomo anziano che presumibilmente era suo padre. Che eravamo al supermercato di Lane Street e che lui era molto sconvolto e turbato.
"Sto arrivando," ha detto. "Puoi assicurarti che non si allontani?" Ha continuato: "Grazie, grazie mille. Sto venendo."
Per circa 20 minuti, sono rimasta seduta con uno sconosciuto in lacrime. Gli ho tenuto le mani. Gli ho asciugato le lacrime. Quando ha tremato, gli ho messo la mia giacca in grembo. Gli ho dato le risposte di cui aveva bisogno in quel momento. L'ho tenuto lontano dal vagare. Perché era il minimo che potessi fare.
Improvvisamente, è entrata una giovane donna alta, che sembrava avere circa 28 o 29 anni. Lunghi capelli neri e occhi verdi. Ci siamo scambiati uno sguardo e lei si è precipitata verso di noi. "Grazie. GRAZIE," ha detto. "Dovevo assentarmi solo per un'ora, e questo succede. Sapevo che non avrei dovuto lasciarlo. Mi dispiace tanto." Mi ha spiegato che a volte lui si allontana per cercare sua moglie. L'ha persa 13 anni fa, ma non smette mai di cercarla.
Ha aiutato suo padre ad alzarsi dalla sedia e mi ha ringraziato ancora una volta. Mentre uscivano, l'ho sentito dire di nuovo: "Dov'è mia moglie?" Mi si è stretto il cuore, ma ero così felice di vederlo con la sua famiglia di nuovo.
Condivido questa storia non solo perché quest'uomo mi ha toccato il cuore, ma per dire questo: La maggior parte del mondo sono estranei per te. Lo so. Ma non dimenticare mai che condividiamo tutti questo mondo e, in esso, possiamo condividere gentilezza. È l'unica cosa che può farci andare avanti. Se vedi qualcosa, fai qualcosa. Non sai mai quanto grande può essere il tuo impatto sulla vita di qualcun altro.
Non mi importa che il carrello della spesa che avevo lasciato nel corridoio della pasta durante il trambusto sia stato svuotato e messo a posto. Non mi importa di aver cenato un po' più tardi quella sera. Di essere tornata a casa e di aver pianto in cucina per questo dolce, povero uomo. La gentilezza non costa nulla.
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Modà feat. Tazenda - Cuore e Vento - Videoclip Ufficiale
youtube
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Chi non nutre il cuore e l'anima e chi non sa sognare.
cywo
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Lunga vita ai ribelli.
Anche se, per paradosso, proprio loro avranno vita breve...
Vincent Giocoliere
disegno di Alessandra Carducci.
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Solo dei cervelli poco sviluppati, nel terzo millennio, possono pensare alla guerra come uno strumento accettabile per la risoluzione dei conflitti.
Ho visto, ovunque, la stessa schifezza, il macello di esseri umani. Ho visto la brutalità e la violenza, il godimento nell’uccidere un nemico indifeso.
(Gino Strada)
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Dev’esserci qualcosa di sbagliato nel cervello di quelli che trovano gloriosa o eccitante la guerra. Non è nulla di glorioso, nulla di eccitante, è solo una sporca tragedia sulla quale non puoi che piangere.
(Oriana Fallaci)
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Il coraggio è DONNA! Vedete questa ragazza? Questa foto ha fatto letteralmente il giro del mondo! Sta cambiando il mondo!
Quella nella foto è una ragazza iraniana. Una studentessa di Teheran. La polizia l’aveva fermata perché non indossava il velo obbligatorio all’università. Perché sì nel suo paese le donne vivono in una prigione a cielo aperto: viene detto alle donne cosa fare, come vestirsi, cosa indossare, cosa pensare, chi possono amare. Le donne non sono libere!
E allora questa ragazza ha deciso di fare una cosa, una cosa semplicemente e pericolosissima: ha voluto ribellarsi. Ha voluto dire NO! Si è tolta il velo, si è tolta i vestiti, ha preso il suo corpo e l’ha sbattuto in faccia al regime: camminando a testa alta di fronte alle colleghe, al regime, al mondo intero. Non si è lasciata intimidire. Non si è lasciata intimorire. Non ha voluto piegarsi, in un paese dove una ciocca di capelli fuori posto può costarti la vita. Coloro che fanno la storia, coloro che hanno fatto la storia sono sempre quelli che hanno trovato dentro di loro il coraggio di dire di no!
E sapete cosa è successo dopo? L’hanno trascinata via a forza, e da allora nessuno l’ha più vista. Sparita! La versione ufficiale è che la giovane «soffrisse di problemi mentali». «Isterica», «pazza» sono le parole più usate per mettere a tacere una donna. Per silenziare la voce di una donna quando dice cose scomode. Quando fa cose scomode.
Non sappiamo chi sia questa ragazza, non conosciamo il suo nome. Io però oggi vorrei soltanto dire una cosa: questa ragazza merita un RISPETTO enorme! Ci si può solo inchinare di fronte a tanta forza e dignità. E sì la sua storia merita di essere ricordata! In un mondo che ha fatto e farà di tutto per metterla a tacere, noi possiamo fare una cosa: diamole voce!
Guendalina Middei, anche se voi mi conoscete come Professor X
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Il coraggio è DONNA! Vedete questa ragazza? Questa foto ha fatto letteralmente il giro del mondo! Sta cambiando il mondo!
Quella nella foto è una ragazza iraniana. Una studentessa di Teheran. La polizia l’aveva fermata perché non indossava il velo obbligatorio all’università. Perché sì nel suo paese le donne vivono in una prigione a cielo aperto: viene detto alle donne cosa fare, come vestirsi, cosa indossare, cosa pensare, chi possono amare. Le donne non sono libere!
E allora questa ragazza ha deciso di fare una cosa, una cosa semplicemente e pericolosissima: ha voluto ribellarsi. Ha voluto dire NO! Si è tolta il velo, si è tolta i vestiti, ha preso il suo corpo e l’ha sbattuto in faccia al regime: camminando a testa alta di fronte alle colleghe, al regime, al mondo intero. Non si è lasciata intimidire. Non si è lasciata intimorire. Non ha voluto piegarsi, in un paese dove una ciocca di capelli fuori posto può costarti la vita. Coloro che fanno la storia, coloro che hanno fatto la storia sono sempre quelli che hanno trovato dentro di loro il coraggio di dire di no!
E sapete cosa è successo dopo? L’hanno trascinata via a forza, e da allora nessuno l’ha più vista. Sparita! La versione ufficiale è che la giovane «soffrisse di problemi mentali». «Isterica», «pazza» sono le parole più usate per mettere a tacere una donna. Per silenziare la voce di una donna quando dice cose scomode. Quando fa cose scomode.
Non sappiamo chi sia questa ragazza, non conosciamo il suo nome. Io però oggi vorrei soltanto dire una cosa: questa ragazza merita un RISPETTO enorme! Ci si può solo inchinare di fronte a tanta forza e dignità. E sì la sua storia merita di essere ricordata! In un mondo che ha fatto e farà di tutto per metterla a tacere, noi possiamo fare una cosa: diamole voce!
Guendalina Middei, anche se voi mi conoscete come Professor X
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