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Mattarella ha premiato Burioni con la medaglia di bronzo al merito della sanità pubblica.
È uno sputo in faccia alla dignità, alla realtà e alla verità. Un chiaro segnale a chiunque chieda ancora giustizia per i crimini commessi durante la follia pandemica.
Come dissi tempo fa, alla nascita della ridicola "commissione COVID", nessuno verrà punito.
Perché? Perché sono tutti colpevoli. Tutti hanno contribuito a quella vergogna storica, dalle alte cariche dello Stato fino ai consigli comunali dei più sperduti paesini. Per non parlare dei giornalisti, dei giudici o degli artisti, allineati, politicizzati e codardi.
Siamo in mano a piccoli uomini che sguazzano nella mediocrità, felici di deresponsabilizzarsi. Il risultato non poteva che essere questo.
Dovrebbero fioccare arresti, piovono medaglie.
Matteo Brandi
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Avresti potuto essere mia sorella. Avevi solo ventidue anni: troppi pochi per dire «ho vissuto» e sapere cos’è davvero la vita, troppi pochi per aver rincorso un sogno con tutta te stessa e poi conoscere l’ebrezza di vederlo realizzato. Troppi pochi per aver conosciuto l’amore, quello che ti afferra il cuore con delicatezza e poi ti lascia libera, perché chi non ama afferra, ma chi ama sfiora.
Ventidue sono davvero troppi pochi per aver fatto ciò che si dovrebbe fare alla tua età: risate, amici, speranze, progetti e sogni. Troppi pochi per andarsene in questo modo, in un lampo accecante di violenza e di follia. Pugnalata alla gola. Un gesto che ha aperto una voragine nel petto della tua mamma. Hanno voluto toglierti tutto: il sorriso, la dignità, la vita. Hanno voluto trattarti come una cosa. Le cose si possiedono, ma le persone si rispettano, si ascoltano e si amano.
E allora Sara oggi voglio dirti una cosa: SCUSA. Gestire un rifiuto. Accettare un no. Capire la differenza tra le cose e le persone; insegnare ai ragazzi a non desiderare le cose ma a rispettare le persone. Questa società dove si mostrano i corpi, ma ci si vergogna di mostrare i sentimenti, che parla di odio ma si dimentica sempre l’amore, ti ha tradito.
ANAFFETTIVITÀ. Cinismo. Assenza di emozioni. L’incapacità di comprendere, dar voce e riconoscere le proprie emozioni! A questo avremmo dovuto dar voce. Un giorno si capirà che i ricatti non hanno nulla a che fare con l'amore. Che lasciare ed essere lasciati non sono cose che dovrebbero far paura. Un giorno si capirà che «no» significa «no». Punto e basta. Ma oggi non è ancora quel giorno: e allora Sara, da donna e da insegnante, ti chiedo scusa. Perché non siamo stati in grado di far capire una cosa: che la vera tragedia non è non essere amati, ma non saper amare.
In memoria di Sara, Ilaria e di tutte le altre ragazze la cui luce è stata spenta.
Guendalina Middei - professor X
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CHE COSA CI RICORDA?
L'esperimento "Universo 25" è uno degli esperimenti più terrificanti della storia della scienza che, attraverso il comportamento di una colonia di topi, tenta di spiegare le società umane.
L'idea di "Universo 25" è venuta allo scienziato americano John Calhoun che ha creato un "mondo ideale" in cui centinaia di topi avrebbero vissuto e si sarebbero riprodotti.
Più specificamente, Calhoun, costruì il cosiddetto "Paradiso dei topi";
uno spazio appositamente progettato dove i roditori avevano abbondanza di cibo e acqua, nonché un ampio spazio vitale.
All'inizio collocò quattro coppie di topi che, in breve tempo, iniziarono a riprodursi facendo crescere rapidamente la loro popolazione.
Tuttavia, dopo 315 giorni dall’inizio dell’esperimento, la loro riproduzione iniziò a diminuire significativamente.
Quando il numero di roditori raggiunse i 600 si formò una gerarchia tra di loro e, poi, apparvero i cosiddetti "disgraziati".
I roditori più grandi iniziarono ad attaccare gli appartenenti a questo sottogruppo, con il risultato che molti maschi che ne facevano parte presero a "crollare" psicologicamente.
Di conseguenza, le femmine, non sentendosi più protette, a loro volta, diventarono aggressive nei confronti dei loro piccoli.
E, con passare del tempo, le stesse femmine, mostrarono comportamenti sempre più aggressivi, elementi di isolamento e mancanza di umore riproduttivo.
C'era un basso tasso di natalità ed, al contempo, un aumento della mortalità nei roditori più giovani.
Poi è apparsa una nuova classe di roditori maschi, i cosiddetti "bei topi".
Si rifiutavano di accoppiarsi con le femmine e/o di "combattere" per il loro spazio vitale.
A loro importava solo il cibo ed il sonno.
Ad un certo punto, i "bei maschi" e le “femmine isolate", costituivano la maggioranza della popolazione.
Col passare del tempo la mortalità giovanile raggiunse il 100% e la riproduzione il tasso zero.
Tra i topi in via di estinzione fu osservata l'omosessualità ed, allo stesso tempo, aumentò il cannibalismo, nonostante ci fosse abbondanza di cibo.
Due anni dopo, l'inizio dell'esperimento, nacque l'ultimo cucciolo della colonia.
Nel 1973 morì l'ultimo topo, nell'Universo 25.
John Calhoun ripeté lo stesso esperimento altre 25 volte ed, per ognuna di queste, il risultato fu lo stesso.
Il lavoro scientifico di Calhoun è stato utilizzato come modello per interpretare il collasso sociale e, la sua ricerca, funge da punto focale per lo studio della sociologia urbana.
da pag fb Giancarlo Canepa

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Adesso che potrebbe forse aprirsi uno spiraglio, l’Europa fa la voce grossa quando finora non ha fatto altro che contribuire soltanto all’autodistruzione di Zelensky……per fare nuovi eserciti poi, bisogna anche ritornare alla leva militare….chi ci mandiamo, tutti quei facinorosi dei centri sociali, i bulletti maranza, gli universitari che occupano le aule ??? Sai che squadrone di morti di sonno mettiamo su ??😂🤣😂 (dal profilo fb di un amico)
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Segnalo en passant che le classi dirigenti UE sono spaventate dalla pace perché manifesterebbe urbi et orbi l'epocale disfatta che ci ha regalato la loro maestosa, supponente incompetenza. Finché c'è guerra c'è speranza di alzare polveroni, stendere veli pietosi, raccontare balle.
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Cari Vecchioni e Scurati, ho ascoltato il vostro intervento in piazza a Roma e vi ringrazio per aver ricordato a tutti la Storia gloriosa e "illuminata" dell'Europa.
Probabilmente vi hanno chiesto di essere brevi, cioè deve essere stato questo il motivo per il quale avete ricordato solo una parte del nostro passato.
Se permettete vorrei completare il ricordo.
Avete parlato di un'Europa bellissima, io vorrei parlare di un'altra Europa.
Un'Europa un po' meno bella, diciamo "un tipo".
L'Inghilterra di Shakespeare e John Milton, ad esempio, che si è distinta per aver costruito il più grande impero della Storia. Per le guerre coloniali, i genocidi, le carestie provocate (India e Kenya), per la tratta degli schiavi atlantica, lo sfruttamento brutale di risorse e popolazioni (India, Africa, Australia) e per essere stata responsabile di milioni di morti per circa 500 anni.
Lettura consigliata:
"Il crollo" (Things Fall Apart) – Chinua Achebe
La Spagna di Cervantes invece, la ricordiamo per la conquista delle Americhe, per lo sterminio e riduzione in schiavitù di milioni di indigeni (Aztechi, Maya, Inca), per lo sfruttamento delle risorse dell'America Latina con il sistema delle encomiendas, per le violente repressioni coloniali nelle Filippine, in Nord Africa e Caraibi.
Lettura consigliata:
"La voragine" (La vorágine) – José Eustasio Rivera
Che dire della très chic Francia di Cartesio, il secondo impero coloniale per grandezza, distintasi per conquiste brutali (Algeria, Indocina, Africa occidentale), per i massacri coloniali, il genocidio in Algeria (1,5 milioni di morti nella guerra d'indipendenza), le repressioni in Madagascar e Camerun, la tratta degli schiavi nelle colonie caraibiche e lo sfruttamento della forza lavoro indigena.
Lettura consigliata:
"Lo straniero" (L’étranger) – Albert Camus
E il tenero Belgio di Magritte, con quella simpatica canaglia di Leopoldo, che in Congo condannò a morte 10 milioni di persone, impose i lavori forzati a tutta la popolazione infliggendo mutilazioni e repressioni perché aveva quella illuminata passione per l'avorio. Senza contare la manipolazione delle divisioni etniche in Ruanda-Burundi, con effetti devastanti nel XX secolo (genocidio del Ruanda).
Lettura consigliata:
"Cuore di tenebra" (Heart of Darkness) - Joseph Conrad
E veniamo all'illuminato Portogallo, il primo impero coloniale europeo, famoso per lo sfruttamento di Angola e Mozambico e le colonie in Brasile.
Lettura consigliata:
"Sotto la pelle" (A Costa dos Murmúrios) – Lídia Jorge
E che dire dei Paesi Bassi di Spinoza con il loro dominio in Indonesia, i massacri e lo sfruttamento della popolazione indigena per le piantagioni coloniali, le guerre nelle Americhe (Suriname, Guyana) e nel Sudafrica (sistema di apartheid iniziato dai coloni olandesi).
Lettura consigliata:
"L’anno del pensiero magico" – Pramoedya Ananta Toer
E l'immancabile Germania di Marx e Hegel, responsabile del primo genocidio del XX secolo (Herero e Nama in Namibia), le brutali repressioni nelle colonie africane (Tanzania, Camerun, Togo), un onestissimo olocausto e crimini di guerra durante la Seconda Guerra Mondiale.
Lettura consigliata:
"Morenga" – Uwe Timm
E last, but not least, la nostra Italia di Pirandello e Manzoni, che nell'immaginario collettivo offrì dell'ottimo tiramisù in Libia, Etiopia, Somalia, Eritrea, anche se poi passarono all'uso di gas chimici, massacri (stragi della Cirenaica), deportazioni, repressioni, stupri e stermini nei Balcani durante la Seconda Guerra Mondiale. Qualcuno dirà che sono cattiverie degli invidiosi.
Letture consigliate:
"Tempo di uccidere" – Ennio Flaiano
"Omar al-Mukhtar" – Ali Mustafa al-Misrati
Insomma, cari Scurati e Vecchioni, nel ricordare che l'Europa ha umiliato, sfruttato, saccheggiato e depredato in tutti i continenti sulla faccia della terra, io non sono poi così tanto convinto che si debba gridare ai quattro venti il nostro orgoglio.
Luca Delgado
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È andata in scena ieri la piazza più assurda e demenziale della storia recente: la piazza dell'Europa. Migliaia di persone si sono radunate nelle piazze italiane, convocate da Michele Serra e dal suo surreale articolo comparso sulle colonne del rotocalco turbomondialista "La Repubblica". Migliaia di persone che hanno invocato con solerzia i valori dell'Europa o più precisamente dell'Unione Europea, celebrando a piè sospinto il riarmo dell'Europa ossia il programma della vestale del neoliberismo Ursula von der Leyen, il programma rearm Europe. Hanno pure avuto il coraggio di cantare a squarciagola "bella ciao", producendo una scena che nemmeno al genio distopico di Orwell sarebbe potuta passare per la mente. Cantare "bella ciao" invocando il riarmo dell'Europa segna probabilmente il punto più basso della storia recente, pari solo a quando nel 1999 si riempirono le piazze di militanti o, meglio, di militonti che invocavano l'intervento imperialistico della NATO in Serbia. Sarebbe interessante domandare placidamente ai manifestanti quali sono i valori dell'Unione Europea nei quali si identificano: finanza e spending review? Cancel culture e guerre umanitarie? Arcobaleno e svolta verde a beneficio del capitale? Antonio Scurati, che non molto tempo addietro invocava piagnucolante Mario Draghi affinché rimanesse sulla plancia di comando, ha lanciato il grido "guerrieri d'Europa", invocando in perfetto stile orwelliano un esercito pacifista e una democrazia armata. Tra i partecipanti alla manifestazione si sono registrati, tra gli altri, anche i nomi dell'eroe del musicalmente corretto, Jovanotti, e di Liliana Segre, la senatrice che si batte contro gli orrori della storia e poi non è disposta a riconoscere che quel che sta accadendo a Gaza è un genocidio in piena regola. Bisogna fissarlo bene nella mente: una piazza così demenziale non si era mai registrata, una piazza che segna il tramonto definitivo dell'Unione Europea, tempio vuoto che santifica il capitale finanziario e l'imperialismo neoliberale. Crolla oltretutto la narrazione secondo cui l'Unione Europea ci proteggerebbe dalle guerre: tutt'al contrario, l'Unione Europea propizia a nuove guerre, proponendo ora un riarmo destinato a costare 800 miliardi di euro, che naturalmente verranno generosamente presi dalle tasche dei cittadini europei. Forse presto Romano Prodi, uno degli eroi che ci condusse nell'euro e nell'Unione Europea (e che ancora recentemente ha ricordato di essere "servo dell'Unione Europea"), correggerà la sua nota affermazione e dirà che grazie all'Unione europea e all'euro combatteremo un giorno in meno come se avessimo combattuto un giorno in più. È il caso di dirlo: la fantasia ha superato la realtà, facendo apparire sotto ogni riguardo Orwell un dilettante.
Diego Fusaro
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