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Il coraggio è DONNA! Vedete questa ragazza? Questa foto ha fatto letteralmente il giro del mondo! Sta cambiando il mondo!
Quella nella foto è una ragazza iraniana. Una studentessa di Teheran. La polizia l’aveva fermata perché non indossava il velo obbligatorio all’università. Perché sì nel suo paese le donne vivono in una prigione a cielo aperto: viene detto alle donne cosa fare, come vestirsi, cosa indossare, cosa pensare, chi possono amare. Le donne non sono libere!
E allora questa ragazza ha deciso di fare una cosa, una cosa semplicemente e pericolosissima: ha voluto ribellarsi. Ha voluto dire NO! Si è tolta il velo, si è tolta i vestiti, ha preso il suo corpo e l’ha sbattuto in faccia al regime: camminando a testa alta di fronte alle colleghe, al regime, al mondo intero. Non si è lasciata intimidire. Non si è lasciata intimorire. Non ha voluto piegarsi, in un paese dove una ciocca di capelli fuori posto può costarti la vita. Coloro che fanno la storia, coloro che hanno fatto la storia sono sempre quelli che hanno trovato dentro di loro il coraggio di dire di no!
E sapete cosa è successo dopo? L’hanno trascinata via a forza, e da allora nessuno l’ha più vista. Sparita! La versione ufficiale è che la giovane «soffrisse di problemi mentali». «Isterica», «pazza» sono le parole più usate per mettere a tacere una donna. Per silenziare la voce di una donna quando dice cose scomode. Quando fa cose scomode.
Non sappiamo chi sia questa ragazza, non conosciamo il suo nome. Io però oggi vorrei soltanto dire una cosa: questa ragazza merita un RISPETTO enorme! Ci si può solo inchinare di fronte a tanta forza e dignità. E sì la sua storia merita di essere ricordata! In un mondo che ha fatto e farà di tutto per metterla a tacere, noi possiamo fare una cosa: diamole voce!
Guendalina Middei, anche se voi mi conoscete come Professor X
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Israele sta violando tutto quello che è possibile violare. Oltre il genocidio sta portando avanti una guerra di espansione coloniale. Può farlo solo perché un Occidente in preda ad un delirio glielo permette.
Massacro a Jabaliya. Fuoco sugli ospedali, migliaia in fuga da nord
Siamo arrivati al punto in cui un massacro di 150 persone diventa una piccola notizia. Tutto insieme comunque è un orrore profondo.
l’Unrwa messa al bando dalla Knesset, solo quattro paesi europei condannano, il resto del mondo occidentale tace.
Oramai sembra che per Israele cento palestinesi uccisi ogni giorno rappresentino una unità di misura.
#Israele # Palestina # Occidente # genocidio
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Mio zio Alex Vonnegut, un assicuratore che aveva studiato ad Harvard e che abitava al 5033 di North Pennsylvania Street, mi insegnò una cosa molto importante. Disse che quando le cose vanno davvero bene dovremmo fare in modo di accorgercene. Non parlava di grandi trionfi bensì di semplici epifanie: bere una limonata all’ombra in un pomeriggio afoso, sentire il profumo di una panetteria vicina, pescare e fregarsene se si pesca qualcosa o no, ascoltare qualcuno che suona bene il piano nell’appartamento accanto al nostro. Zio Alex mi suggeriva, in tali occasioni, di dire a voce alta: ‘Se non è bello questo, cosa mai lo è?’
[Kurt Vonnegut, Cronosisma]
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"LA PREDIZIONE PIÙ AGGHIACCIANTE DI TUTTE"
Il 2 febbraio 1905 nacque a San Pietroburgo la filosofa e scrittrice statunitense (di origine russa) Alissa Zinovievna, più nota nel mondo della letteratura come Ayn Rand, scomparsa nel marzo 1982 a New York.
"Quando ti renderai conto che, per produrre, devi ottenere l’autorizzazione da coloro che non producono nulla; quando vedrai che il denaro scorre verso chi non commercia beni, ma favori; quando ti accorgerai che molti si arricchiscono tramite la corruzione e le influenze, piuttosto che con il proprio lavoro, e che le leggi non ti proteggono da loro, ma anzi, sono loro ad essere protetti contro di te; quando scoprirai che la corruzione è premiata e l’onestà diventa un sacrificio personale, allora potrai affermare, senza timore di sbagliarti, che la tua società è condannata".
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Un po' timido, un po' guascone. Rino aveva l'etica dell'amore, l'amore per le idee politiche, l'ironia del cantastorie. Sapeva apprezzare e castigare, aveva un'anima popolare profonda, quella che ti fa essere vero, vero davvero. LUI, poeta di strada, un esistenzialista malinconico sempre affianco degli ultimi, degli emarginati, sempre a raccontare le storie degli emigrati.
Mi sarebbe piaciuto ascoltarlo ancora oggi per capire quali nuovi personaggi avrebbe inserito nella sua "nuntereggae piu"..
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Lo sapevate che… un giorno un insegnante si presenta agli scrutini indossando una maglietta con la scritta: «Nella vita si può anche non capire».
Gli chiedo cosa significhi e me lo racconta. Alcuni giorni prima stava facendo lezione. Alla fine della spiegazione, chiede: Ragazzi, è tutto chiaro? Avete capito?».
Uno alza la mano: «No, prof, non ho capito. Mi può rispiegare?».
A quel punto i suoi compagni reagiscono con toni aggressivi: «Ma come è possibile che non abbia capito? È così semplice».
«Oh, calma, eh» si difende lui, «nella vita si può anche non capire».
Il professore è colpito da quella frase. E, per rafforzarne il valore, la scrive alla lavagna e la discute con loro. Sottolineando che ognuno ha i suoi tempi e che tutti dovremmo rispettare i tempi degli altri, soprattutto quando sono diversi dai nostri. Quella lezione rimane così impressa agli studenti che alla fine dell’anno scolastico decisero di regalare al professore una maglietta con la frase detta dal loro compagno, diventata ormai una sorta di motto della classe.
Questa storia apparentemente banale è in realtà carica di significati. Nello studente che rivendica il diritto a non capire è nascosto il senso profondo del nostro fare scuola perché ci ricorda il valore della diversità, l’importanza di tenere conto dei ritmi di apprendimento di ognuno. Nella vita esistono le persone che non sono geni e non hanno talenti eccezionali. Ma non importa. Tutti hanno diritto a stare nella società, ad avere un lavoro, ad essere accettati, rispettati.
La scuola ha il compito di pretendere il massimo dai suoi ragazzi. Ma deve accogliere tutti, a partire da chi ha difficoltà a capire. Anche perché quelli che ammettono di non capire sono spesso persone migliori di chi è sempre convinto di aver capito tutto.
Guendalina Middei - professor X
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Finalmente qualcuno che dice che non è un obbligo essere "allineati" con il pensiero dei Pedosinistrati, etc etc, fate Girare a Mazzetta!!!!
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Non posso fare a meno di chiedermi perché il Grande Fratello piaccia tanto al pubblico italiano.
All’inizio l’ho guardato per curiosità: cinque minuti e basta. Poi la noia mi ha preso. Il tempo, mi sono detto, è una cosa troppo preziosa perché io lo possa buttare in questo modo. Ma perché un italiano su tre, di quelli che la sera accendono la televisione, lo vede? E come sempre la prima risposta che mi è venuta in mente è stata“tutti lo vedono perché tutti lo vedono”.
Tutti fanno ciò che gli altri fanno: è il principio base del conformismo. Se io sono uguale agli altri, sia nelle idee che nei costumi, non posso avere la sensazione di essere diverso. Sono salvo dal terrore della solitudine. L’unione ottenuta mediante il conformismo, però, non è intensa né profonda; è superficiale e, poiché è il risultato della routine, è insufficiente a placare l’ansia della solitudine. Non sono meno solo ma sono più povero, questo sì!
La povertà del futuro sarà l'ignoranza, e le differenze sociali degli anni a venire saranno stabilite, più che dal denaro, dalla cultura di chi sa qualcosa e di chi non sa niente, da chi è ancora in grado di pensare con la propria testa e chi no.
Luciano De Crescènzo, Il caffè sospeso
#cultura #istruzione #televisione
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La sharia è diventata una legge riconosciuta in diversi Comuni italiani
A Fuori dal coro, una donna bengalese ha raccontato che, dopo anni di maltrattamenti subiti, il marito connazionale ha sciolto le nozze unilateralmente con il rito islamico.
L'atto è stato poi annotato all'anagrafe di Ancona.
Francesca Totolo
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Allarmante
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E riecco Draghi prendere di mira la nostra sovranità per trasformarci in...
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