Tumgik
#edizioni laterza
chiavedivoltatorino · 7 months
Text
Gian Carlo Caselli "Giorni memorabili che hanno cambiato l'Italia (e la mia vita)"
Gian Carlo Caselli, noto magistrato torinese, che ha scritto con il giornalista Stefano Caselli, suo figlio, un libro in cui ricorda i processi da lui condotti a Torino come a Palermo e definiti come ” Giorni memorabili che hanno cambiato l’Italia (e la mia vita)”Editori Laterza La MINIERA CULTURALE In PERIFERIA archivia il successo con MARIO CALABRESI e invita ad incontrare GIN CARLO CASELLI e…
Tumblr media
View On WordPress
1 note · View note
gregor-samsung · 2 months
Text
“ Disteso sul pagliericcio del carcere, mi sentivo a casa mia, dissi a Chiellino, nel sogno ora stavo bene, ma lui mi svegliò veramente dal bel torpore dell’ultimo sonno con le parole “La campagna si fa lunga”. Il carcere era per lui, come quella della Libia e del fronte italiano, un’altra campagna. Caddi dalla branda. Volli prendere lo straccio, non so se mi spettava, e se pure mi spettava, Chiellino in mia vece era già accoccolato e così, piegato sulle ginocchia, indietreggiava man mano che con lo straccio puliva il pavimento e la striscia bagnata arrivava ai suoi piedi. «No, no, deve venire uno specchio, tu lo lisci, devi calcare; calca forte» mi diceva Chiellino. Calcavo forte e nello sventagliare lo straccio due opposti pensieri, a destra e a sinistra, mi salivano in capo: perché dobbiamo pulirci noi il pavimento? Ecco l’origine della schiavitù. Giappone, perciò, non si abbassa mai, è lì che fischietta e sorveglia, da padrone: lui, ed anch’io, faremmo crescere la polvere dei mesi e degli anni, lui per protestare e chiedere il colloquio e dire al procuratore di provvedere con uno spazzino o con una guardia, io per richiudermi nello sdegno e nell’isolamento, per non darla vinta ai boia, ai comandanti, ai giudici: essi non ci hanno soltanto messi in galera per scacciarci dalle strade, ma così ottengono che ci avvezziamo all’umile ordine interno e che ricreiamo tra noi la gerarchia dei servizi, la necessità di una legge. Loro ci volano sopra, sorridenti e beati come il generale passa a cavallo a dire col mento, col mento suo e con quello del cavallo: “Bravi, voi siete il mio ordine e la mia volontà, il mio regolamento. Fra poco morirete da cani in battaglia; anche questo è previsto”. Noi siamo le pecore e i buoi dei macellai e dei proprietari di bestiame. Così essi mantengono la loro ragione sugli operai, sui contadini, sui pezzenti e il sempre nuovo annuncio del vangelo, ogni giorno e ogni domenica, ripete la legge degli uomini e ognuno dice a se stesso: “Io sono la via, la verità, la vita” e subito corre a comandare alla moglie, ai figli, al fratello più piccolo, al più debole di sé. Il pavimento si bagnava, potevo vedermi la faccia dentro e mi arrestai nel vederla. “
Rocco Scotellaro, L' uva puttanella-Contadini del Sud, Laterza (collana Universale, n° 4; prefazione di Carlo Levi), 1977⁴, pp. 79-80.
[Prime Edizioni originali, postume: Laterza (collana Libri del tempo), 1956-1954]
14 notes · View notes
rideretremando · 2 years
Text
BENEDETTO CROCE SOTTO SPIRITO. UN RITRATTO PER ANNIVERSARIO (2015)
Esattamente un secolo fa, poche settimane prima che l’Italia entrasse nella Grande guerra, Benedetto Croce stese di getto il “Contributo alla critica di me stesso”, oggi disponibile nelle edizioni Adelphi con le note aggiunte a margine nei decenni successivi. Il “Contributo”, scritto alla soglia dei cinquant’anni, è il pezzo più autobiografico di un filosofo che, come Catullo “voleva essere totus nasus”, vorrebbe “essere giudicato tutto pensiero”. Si tratta, è vero, di una “autobiografia mentale”, o comunque di una ‘vita esemplare’; ma per sorprenderci, all’autore basta ritrarsi sdraiato su un sofà mentre rimugina sul suo sistema nascente.
Siamo davanti a un trionfo della prosa crociana: della sua musica rotonda, della sua patina antiquaria, ma soprattutto del suasivo movimento con cui il filosofo dimostra che le analisi più sottili sono traducibili in un motto di sano buon senso. Trionfa, qui, anche il più insistito leitmotiv etico di Croce: quello dell’“operosità” che sola medica le ferite della vita, come il piccolo Benedetto apprese in un collegio di preti borbonici. Ed è impossibile non sorridere, riconoscendo il puntiglio del futuro filosofo laico nel ragazzo che prima di confessarsi “distingue” i peccati e li scrive su un foglietto.
La formazione di Croce cambia segno dopo il terremoto di Casamicciola, che nel 1883 annienta la sua famiglia e lo seppellisce per ore sotto le macerie. Il superstite è accolto allora nella casa romana del politico Silvio Spaventa, cugino del padre e fratello del filosofo Bertrando. Il lutto, lo spaesamento, l’adolescenza: non stupisce che questa miscela abbia precipitato il giovane in una crisi d’ipocondria; e l’ostentato contegno olimpico dell’adulto deriva forse da questo periodo oscuro. “Quegli anni”, confessa l’autore del “Contributo”, furono “i soli nei quali assai volte la sera, posando la testa sul guanciale, abbia fortemente bramato di non svegliarmi al mattino”. Nella Roma del trasformismo, Benedetto si chiude in biblioteca. Ma a scuoterlo è Antonio Labriola, che con le lezioni sull’etica di Herbart gli offre un appiglio a cui aggrapparsi nel naufragio della fede. Croce ricorda di averne recitato più volte i capisaldi sotto le coperte, come una preghiera. È con questo bagaglio che nell’86 torna a Napoli per rifugiarsi negli studi storici; e solo il bisogno di chiarirne il metodo lo convince nel ’93 a stendere la prima memoria filosofica. Poco dopo, ad allargarne gli orizzonti interviene ancora Labriola, che lo contagia con la nuova passione marxista. Croce, però, l’affronta col suo stile di formidabile ruminante. S’immerge in un corso sistematico di economia, e quando è ormai più ferrato del maestro, espelle dalla materia appena digerita una componente essenziale, quella della militanza, per trasformarla in puro fertilizzante delle sue ricerche. Nel 1900, il socialismo che agita l’Europa gli appare nient’altro che una parte di sé già superata. Mentre lo stesso senso del dovere che lo porterà al governo con Giolitti e alla presidenza del Partito Liberale gli impone di soccorrere le istituzioni napoletane, il commissario scolastico Croce si prepara a entrare nelle scuole con ben altra efficacia attraverso l’“Estetica”, la sua opera più famosa e volgarizzata. Subito dopo la sua pubblicazione fonda con Gentile la rivista “La Critica”, braccio secolare dell’idealismo italiano, e vi applica la propria teoria dell’arte diffondendo un gusto tutto spostato sull’Ottocento. Qui Croce sente di aver raggiunto un maturo “accordo con me medesimo e con la realtà”. Inizia così un percorso che per tre lustri somiglia a una inarrestabile marcia di conquista: il patto con Laterza, il completamento del sistema, i saggi su Hegel e Vico, la polemica vittoriosa contro l’epistemologia…
Il “Contributo” segna il culmine di questa marcia, rallentata poi da guerra e fascisti. Lo spettacolo che offre è invidiabile; eppure il lettore non può non sentir salire da queste pagine compatte un involontario umorismo. Perché l’autore, malgrado le dichiarazioni di sobrietà e le ombre che già gli offuscano il panorama, sprizza soddisfazione da tutti i pori. L’insolita nudità del testo evidenzia il rapporto tra le sue compiaciute pose giovesche e la rimozione del lato notturno dell’esistenza. La soluzione genialmente semplificatrice di molte questioni sfiora la tautologia, e ogni domanda fastidiosa è liquidata come un problema mal posto (se “il pensiero vero è semplicemente il pensiero”, il pensiero falso è solo “il non-pensiero (…) il non-essere”). Anziché diventare leopardiano, il ragazzo che ha sperimentato sulla sua pelle la crudeltà della Natura cicatrizza le ferite convincendosi che la Storia consiste nel dispiegarsi di una verità ascendente “a claritate in claritatem”, ed esibendo il sublime filisteismo goethiano che sarà di Lukács e Thomas Mann.
È questo superiore equilibrio a indisporre i letterati giovani, quelli che in forme più esili hanno reagito come lui al positivismo: il romantico refoulé Cecchi, lo scettico Serra, e il teppista Papini, secondo cui il nuovo maestro d’Italia sogna una nazione “composta di tanti bravi figlioli (…) lettori assidui del Giannettino”. Dal clima ‘decadente’ e agitatorio nel quale si muovono questi giovani, il filosofo tiene presto a smarcarsi. Prende le distanze da D’Annunzio, ma anche dall’hegelismo. Eppure questi distinguo non cancellano alcune affinità cruciali. Cecchi nota che sia l’idealista sia l’imaginifico pongono l’arte sull’infimo gradino della scala intellettuale, tacendo sulle angosce che derivano all’uomo da un’esistenza sempre incompiuta e da una natura irriducibilmente estranea. Quanto a Hegel, è vero che Croce ne rigetta la mitologia; ma proprio negli anni Dieci fa a sua volta della necessità storica un mostro autorizzato a nutrirsi di corpi umani. In realtà, il culto hegeliano del fatto compiuto e l’arte pura costituiscono gli esiti logici della cultura da cui Croce proviene, perciò quando il filosofo li rifiuta appare incoerente con le sue premesse. L’estetica crociana si accorda col detestato Pascoli, non con l’amato Carducci. E sulla Storia, l’autore del “Contributo” ricorda di avere appreso dal suo Marx, sciacquato nell’Arno machiavellico, che ha tutto il diritto di “schiacciare gl'individui”. Ma solo nel ventennio diventa evidente, oltre allo iato tra ‘teoria’ e ‘pratica’, anche la marcia indietro ideale: all’assoluto lirico si affianca allora la funzione civile della letteratura, mentre lo Stato Leviatano sfuma nell’etica liberale.
A questo proposito, nelle note più tarde, Croce ammette di avere sottovalutato il valore della libertà, e di essere stato poco accorto davanti al fascismo in ascesa. Nel ‘15, però, prevale ancora la tendenza a far coincidere intuizione ed espressione, volontà e azione. Come altri pensatori contemporanei, Croce cerca così di superare i dualismi ottocenteschi tra spirito e materia, vita e scienza. Di Hegel lo attrae appunto il suo organicismo, anche se gli ripugna la sua brutale omogeneizzazione dei fenomeni. Nel proprio sistema introduce la dialettica degli opposti, ma si preoccupa che non distrugga i distinti. Vuole tenere insieme il circolo dello Spirito e lo sviluppo dialettico della Storia: Vico e Kant da una parte, Hegel dall’altra. Tuttavia, nell’idealista del primo Novecento vince la giustificazione dell’esistente. La Storia procede di bene in meglio, l’irrazionale è appena l’ombra del razionale. Di questa rimozione ha dato un’ottima parodia Paolo Vita-Finzi in un apocrifo crociano dove il pontefice di Palazzo Filomarino, con consequenzialità macabra e gioconda, spiega che il male include “germi di bene” come un cannibale “può includere un missionario”.
A un passo dalla Grande guerra, insomma, il filosofo ritiene ancora che il pensiero possa governare dall’alto la realtà. Appena licenziato il “Contributo”, fa il suo dovere di suddito in un conflitto a cui non crede, ma evita il nazionalismo culturale: all’adesione pratica corrisponde un orgoglioso rifiuto teoretico. È l’abito della distinzione col quale si opporrà sempre alle ideologie che tendono a travolgere tutti gli argini. Ma inutilmente: perché la vocazione del Novecento è appunto quella di cancellare ogni limite, bellico e sofistico. E alla fine Croce ne prenderà atto, trasformando la categoria dell’“utile” nella vitalità “selvatica” che buca le forme dello spirito. Sfiorerà così l’esistenzialismo, ma non farà il passo che l’avrebbe costretto a lasciare le sponde civili del suo Ottocento: sensibilissimo alla cronaca, resterà tuttavia convinto di poter incarnare una figura di filosofo ancora classicista.
Questa figura non va però confusa con la maschera del pensatore pompier che ci ha proposto tanto Novecento, e a cui manca completamente il gusto della concretezza che riassume la lezione più feconda dello “storicismo assoluto”. “La perfezione di un filosofare sta (…) nel pensare la filosofia dei fatti particolari, narrando la storia”, dice Croce nel “Contributo”: perciò “l'astrazione è morte”. In questo senso, molta fenomenologia si è rivelata assai più astratta dell’idealismo che intendeva superare, perché mancava di intuito ermeneutico di fronte alla vita, ed era dunque destinata a smarrirsi nel farraginoso gergo pragmatistico che predica l’andata “alle cose stesse” ma non la pratica mai. Lo stesso vale per le suggestioni insieme esoteriche e terragne criticate da Croce prima in Gentile e poi in quell’Heidegger che secondo lui disonorava la loro disciplina. Queste filosofie, finte mistiche intimidatorie e velleitarie, confermano la convinzione crociana secondo cui il purus philosophus è un purus asinus. Croce considerava una delle sue maggiori vittorie la ridicolizzazione del Filosofo tutto occupato dall'Essere: e infatti niente testimonia meglio la sua successiva sconfitta della restaurazione di questo mito, in varianti sacerdotali o pedantesche.
3 notes · View notes
paoloferrario · 6 months
Text
TartaRugosa ha letto e scritto di: Valentina Furlanetto (2024), Cento giorni che non torno. Storie di pazzia, di ribellione e di libertà, Edizioni Laterza (BA)
TartaRugosa ha letto e scritto di: Valentina Furlanetto (2024), Cento giorni che non torno. Storie di pazzia, di ribellione e di libertà, Edizioni Laterza (BA)
View On WordPress
0 notes
lamilanomagazine · 8 months
Text
Pesaro, "Incontri capitali": il secondo appuntamento è con l'ex ministro Enrico Giovannini
Tumblr media
Pesaro, "Incontri capitali": il secondo appuntamento è con l'ex ministro Enrico Giovannini Proseguono gli ‘Incontri Capitali’ di Pesaro 2024, le presentazioni librarie organizzate con la collaborazione di Passaggi Cultura, l’associazione che promuove Passaggi Festival. Dopo l’esordio dedicato al centenario di Paolo Volponi che vedrà oggi pomeriggio (7 febbraio per chi legge) la partecipazione dello scrittore Enrico Capodaglio e di Giorgio Donini voce narrante, la rassegna accende i riflettori sull’arte della politica: venerdì 9 febbraio l’appuntamento è con Enrico Giovannini (Palazzo Ciacchi, ore 18.30– ingresso libero), ex ministro del Lavoro e delle Politiche sociali nel governo Letta e delle Infrastrutture e della mobilità sostenibili nel governo Draghi, già presidente Istat. L’autore presenterà il suo libro “I ministri tecnici non esistono” (Laterza), intervistato dal giornalista Roberto Fiaccarini (Il Resto del Carlino). Il libro nasce da una domanda che Giovannini si sentì rivolgere qualche anno fa: “Ma cosa fa un ministro?” e dalla quale scaturiscono una serie di interrogativi su cosa significhi fare politica e su come quest’ultima si rapporti con la complessità del reale. Il libro si chiede, ad esempio, in che modo opera le sue scelte politiche un ministro tecnico se non può far riferimento al programma del partito: si affida all’evidenza, all’intuito o cerca di trovare un giusto compromesso tra le differenti esigenze? E come si concilia la necessità di dare risposte alle emergenze del momento e quella di avere una visione lungimirante, capace di costruire il futuro? E ancora, come si rapporta un ministro alla burocrazia e al mondo dei media? Tutte questioni che l’autore affronta facendo tesoro della sua esperienza e proponendoci, infine, una sorta di ‘manuale’ per spiegarci in cosa consiste l’arte della politica nella pratica, al di là di ideologie o dogmatismi. Lunedì 12 febbraio ‘Incontri Capitali’ prosegue con Federico Bini che presenterà “Il «Cagnone». Giancarlo, testimone di due secoli. Dagli incontri con Brera all’amicizia con Montanelli” (Minerva Edizioni) intervistato da Giancarlo Mazzuca, ex direttore del Carlino e oggi presidente del Corecom dell’Emilia Romagna e dal giornalista Davide Eusebi.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
0 notes
agrpress-blog · 10 months
Text
Il Direttivo della “Fondazione Levi Pelloni”, riunito a Roma sotto la presidenza di Felice Vinci, ha annunciato i nomi degli autori finalisti della XIV edizione del Premio “FiuggiStoria” 2023. I libri selezionati sono stati segnalati dai vincitori le edizioni precedenti, dalle case editrici e dal Comitato di lettura composto dagli “Amici del FiuggiStoria”. Finalisti per la “Saggistica”: Roberto Colozza: “L'affaire 7 aprile” (Einaudi); Eugenio Di Rienzo: “D'Annunzio diplomatico e l'impresa di Fiume” (Rubbettino); Emanuele Ertola: “Il colonialismo degli italiani. Storia di una ideologia” (Carocci editore); Emma Fattorini: “Achille Silvestrini. La diplomazia della speranza” (Morcelliana); Matteo Petrelli e Francesco Fusi: “Soldati e patrie” (Il Mulino); Pier Giorgio Zunino: “Gadda, Montale e il fascismo” (Editori Laterza) Per le “Biografie”: Paolo D’Angelo: “Benedetto Croce. Gli anni 1866-1918” (Il Mulino); Emanuele Di Muro: “Randolfo Pacciardi. Il sogno di una Nuova repubblica italiana” (Efesto); Luigi Giorgi: “Giuseppe Dossetti. La politica come missione” (Carocci editore); Gennaro Sangiuliano: “Giuseppe Prezzolini. L'anarchico conservatore” (Mondadori); Maurizio Sessa: “Edda. Sangue di famiglia” (Edizioni Medicea); Antonio Tedesco “Vittoria Nenni. N.31635 di Auschwitz” (Arcadia Edizioni). Per il “Romanzo Storico”: Ritanna Armeni: “Il secondo piano” (Ponte alle Grazie); Manuela Faccon: “Vicolo Sant'Andrea 9” (Feltrinelli); Valentina Gasparotto: “Diva d'acciaio” (Gaspari Editore); Eleonora Mazzoni: “Il cuore è un guazzabuglio. Vita e capolavoro del rivoluzionario Manzoni” (Einaudi); Michela Monferrini: “Dalla parte di Alba” (Ponte alle Grazie); Gaetano Petraglia: “La matta di piazza Giudia” (Giuntina). Per “Diari, Epistolari & Memorie”: Alessandro Carlini: “Nome in codice Renata” (Utet); Caterina Cardona: “Un matrimonio epistolare” (Sellerio); Vittoriano Esposito e Darina Silone: “Il Silone per cui combatto. Lettere 1999-2002” (Ianieri Edizioni); Mara Fazio: “Dal giardino all'Inferno. Lettere di una nonna ebrea dalla Germania” (Bollati Boringhieri); Nico Pirozzi: “Italiani imperfetti. Storie ritrovate di una famiglia di ebrei napoletani” (Memoriae Museo della Shoah); Catia Sonetti: “Attraverso il tempo con le parole” (Il Mulino). Per “Uomini & Storie”: Bruno Cianci: “Una lanterna nel buio. Florence Nightingale la prima infermiera” (Laterza); Eliana Di Caro: “Magistrate finalmente. Le prime giudici d'Italia” (Il Mulino); Sandro Gerbi: “Il selvaggio dell'Orinoco. Sulle orme del padre” (Ulrico Hoepli Editore); Sergio Tazzer: “Milada e le altre” (Kellermann): Enrico Terrinoni: “La vita dell'altro. Svevo, Joyce: un'amicizia geniale” (Bompiani); Marco Ventura: “Il fuoruscito - Storia di Formiggini” (Piemme). La cerimonia di premiazione si terrà il 20 dicembre prossimo in Roma presso la Sala del Refettorio di Palazzo San Macuto - Camera dei Deputati. Nel corso della cerimonia saranno proclamati anche i La cerimonia di premiazione si terrà il 20 dicembre prossimo in Roma presso la Sala del Refettorio di Palazzo San Macuto-Camera dei Deputativincitori dei Premi “FiuggiStoriaEuropa”, “FiuggiStoriaMultimedia”, “Menzione Speciale” e “FiuggiScienza”.
0 notes
abbattoimuri · 10 months
Text
Il Patriarcato fascista: come Mussolini governò le donne italiane (1922 – 1940)
 Di Victoria de Grazia [da “La Storia delle Donne” di Georges Duby e Michelle Perrot – volume: “Il Novecento” – Laterza Edizioni] Per comprendere la condizione delle donne italiane durante la dittatura di Mussolini bisogna tener presenti due interrogativi fondamentali. Primo, cosa ci fu di specificamente fascista nell’oppressione delle donne in Italia tra le due guerre? Secondo, può lo studio…
View On WordPress
0 notes
deadrlngers · 1 year
Note
Domanda insolita, se ti dà fastidio ignorala pure: mi sapresti consigliare un manuale di letteratura contemporanea universitario? Cioè proprio per la conoscenza degli autori e delle opere in generale, una cosa da triennale per intenderci. Ho fatto lettere classiche e ho un vuoto abissale da Ungaretti in poi 😂 P.s. amo Violante 💜
Ciao!! Allora purtroppo mi tocca dirti che per letteratura contemporanea non saprei bene cosa consigliarti, quando preparai il mio esame di letteratura italiana il mio programma terminava con la fine dell'Ottocento e da quanto sto vedendo non c'è un volume sulla parte contemporanea dei manuali da cui ho studiato :( ho dato un'occhiata su internet per vedere se potessi aiutarti in qualche modo e ho letto di questo manuale che sembra molto apprezzato: Manuale di letteratura italiana contemporanea, (edizioni Laterza) Alberto Casadei, Marco Santagata.
Purtroppo non posso darti un parere personale a riguardo visto che non l'ho utilizzato personalmente ma spero che possa aiutarti in qualche modo <3
P.s. grazie mille, ti adorooo hahaha 💜💜
1 note · View note
londranotizie24 · 1 year
Text
La migliore Editoria italiana si presenta alla London Book Fair 2023
Tumblr media
Di Pietro Nigro @ItalyinLDN @ICCIUK @ItalyinUk @inigoinLND L'Agenzia Ice di Londra e la Associazione Italiana Editori accompagnano 16 importanti editori italiani alla London Book Fair in programma dal 18 al 20 aprile 2023. La migliore Editoria italiana partecipa alla London Book Fair 2023 Torna la London Book Fair, uno dei più importanti eventi fieristici mondiali dell'editoria, e torna a Londra una delegazione dei più qualificati Editori italiani. Alla 52esima edizione di London Book Fair, che si terrà dal 18 al 20 aprile 2023 presso il centro espositivo Olympia di Londra, e che di solito vede un afflusso medio di 15 mila visitatori provenienti da ogni parte del mondo, partecipano anche una qualificata rappresentanza di 16 Editori italiani che saranno accompagnati all'evento dall'Agenzia Ice di Londra e dall'Associazione Italiana Editori. All'evento londinese partecipano dunque 16 qualificati operatori del settore editoriale: si rtatta di 24 Ore Cultura, Corraini Edizioni, Edra Publishing, Golinelli, Griffin Publisher, Gruppo Albatros, Hoepli, Il Portico, Laterza, Lo Scarabeo, Moon, Mondadori, Electa, O.G.M., Piemme, Sassi,Sperling & Kupfer, Tomolo Edigi, O' Edizioni, Vassena @ Milano Scouting & Consulting. Oltre alla presenza nei locali espositivi della Book Fair, importante sarà la partecipazione al cocktail organizzato dal'agenzia Ice di Londra al termine della prima giornata di fiera, il 18 aprile alle 5:30 nell'area espositiva italiana, che offrirà un momento importante di networking con gli espositori italiani presenti. Nelle giornate successive le aziende italiane della collettiva terranno inoltre un pitch di presentazione nell’area comune dello stand ITA, moderato dal giornalista de Il Sole 24 ore Simone Filippetti, dove avranno modo di promuovere le loro nuove proposte e trend editoriali. La London Book Fair, per il tipo di visitatori che attira, è infatti un appuntamento immancabile per publisher internazionali, professionisti ed esperti del settore editoriale. E dunque, grazie all'iniziativa Ice - Aie, 16 case editrici italiane avranno l'opportunità di partecipare e presentarsi ad un evento di grande prestigio e notevole visibilità. Editoria in Uk, un mercato in crescita (anche) grazie all'online Lo scopo da cogliere, partecipando alla London Book Fair, è principalmente di presentarsi al mercato del Regno Unito, il quarto mercato editoriale più importante del mondo, dopo Stati Uniti, Cina, Germania. ... Continua a leggere su www. Read the full article
0 notes
letteratitudine · 2 years
Text
Il terzo gruppo di dieci titoli proposti dagli Amici della domenica per la LXXVII edizione del Premio Strega:
▪ Silvia Ballestra, «La Sibilla. Vita di Joyce Lussu» (Laterza), presentato da Giuseppe Antonelli.
▪ Iacopo Barison, «Autoficiton» (Fandango libri), presentato da Giuseppe Catozzella.
▪ Silvia Bottani, «Un altro finale per la nostra storia» (SEM), presentato da Riccardo Cavallero.
▪ Davide Buzzi, «L’estate di Achille» (Morellini), presentato da Marcello Ciccaglioni.
▪ Andrea Canobbio, «La traversata notturna» (La nave di Teseo), presentato da Elisabetta Rasy.
▪ Carlo Cavicchi, «Vendeva anacardi» (Minerva Edizioni), presentato da Valerio Berruti.
▪ Massimo Cecchini, «Il Bambino» (Neri Pozza), presentato da Cesare Milanese.
▪ Ada D’Adamo, «Come d’aria» (Elliot), presentato da Elena Stancanelli.
▪ Silvia Dai Pra’, «I giudizi sospesi» (Mondadori), presentato da Sergio De Santis.
▪ Raffaele Donnarumma, «La vita nascosta» (Il ramo e la foglia), presentato da Paolo Ruffilli.
Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media
#PremioStrega2023
0 notes
leggendolibri · 4 years
Text
Diario di un mese di libri, Gennaio 2021
Diario di un mese di libri, Gennaio 2021 È stata una lunga impresa ma alla fine dopo millemila ore di lavoro ecco qui il mio mese dei libri, buone letture -post per impavidi!-
Benvenuti nel diario di un mese di libri. Il diario è un post, mensile, lungo, molto più dei miei soliti, ed è per questo che può esser letto in tutta tranquillità e visto come un modo di sbirciare, a tutto tondo, nei libri di cui mi circondo. Per chi è nuovo della serie, funziona sostanzialmente così: a mano a mano che escono le recensioni dei libri citati sia nei box qui sotto e sia nel testo,…
Tumblr media
View On WordPress
1 note · View note
spinebookstore · 4 years
Photo
Tumblr media
🌿 #libreriepersepulveda @spinebookstore Oggi 4 Maggio in vista delle diverse riaperture I librai ricordano #LuisSepùlveda, morto il 16 aprile per Coronavirus, con diverse iniziative in tutta Italia. Ogni libreria potrà dedicargli una vetrina, una lettura, una fotografia, ricordi personali, una firma su un suo libro utilizzando i social media. Noi scegliamo di rilanciare qui l'iniziativa benefica di un caro amico, curatore e critico de Gli Audaci @gli_audaci oltre a brillante illustratore: Vitantonio Fosco @vantofosco Si tratta di alcune copie dell'illustrazione "Vola solo chi osa farlo", il gattone che ha dedicato a Luís Sepulveda, per regalarsi un promemoria di amicizia e libertà. L'intero ricavato delle vendite verrà donato all' Associazione "La Luce" Onlus di #Laterza che in queste settimane si sta adoperando nel paese impegnandosi sotto l'aspetto sanitario (servizio ambulanza), di igiene (disinfezione stradale) e sociale (servizi legati ai buoni spesa). La stampa, in edizione numerata e firmata, è realizzata su cartoncino martellato da 300gr, formato A3 (29,7x42cm) e costa 15€. Chiunque sia interessato, può contattare Vitantonio Fosco alla sua pagina Facebook, via messaggio privato o al numero 3394675350. #4maggio #libreriepersepulveda #spinebookstore #Spine #Bari #Puglia #Italia #libri #fumetti #autoproduzioni #smallpress #albiillustrati #microproduzioni #editoria #edizioni #italiane #estere #stampe #graphicnovel #illustrazione #arte #poster #bookshop #booklovers #illustratedbooks #indipendente (presso Laterza) https://www.instagram.com/p/B_wwUmEA3h8/?igshid=1f093wjanygqf
1 note · View note
gregor-samsung · 1 year
Text
" La prima volta Danilo Dolci annunciò il digiuno con una lettera aperta agli abitanti di Trappeto, il 14 ottobre 1952*: «L'inverno scorso ho visto con i miei occhi anche un neonato morire perché affamato, tra centinaia e centinaia di casi dolorosissimi... Possiamo evitare che la morte spadroneggi... C'è un delitto di omissione verso questi nostri fratelli, di cui dobbiamo pentirci e redimerci. C'è da muoversi subito. A estremi mali estremi rimedi. Voglio fare penitenza perché tutti si diventi più buoni. Prima che muoia un altro bambino di fame, intanto, voglio morire io. Da oggi non mangerò più finché non ci saranno arrivati i trenta milioni necessari a provvedere subito il lavoro ai più bisognosi e l'assistenza più urgente agli inabili.» Allora il Dolci era al primo suo atto del genere, e si spiega il tono ultimativo, che egli ha poi trasformato in una prova e invito dì raccoglimento a tutti prima di una manifestazione, nella quale soprattutto egli raccomanda di evitare ogni violenza. Nell'ultimo digiuno per la diga del Bruca a Roccamena, il Dolci ha avuto compagni, e l'atto è diventato collettivo, e la protesta ultimativa si è fatta appello, cosciente di operare una forma di "lotta nonviolenta" tanto è vero che aderí il Comitato dei Cento della zona**: «Sappiamo che per realizzare il bene di tutti bisogna fare sacrifici: se non si ricorre ad essi nessuno fa attenzione a quello che domandiamo. Per questo abbiamo deciso di digiunare. Vogliamo chiedere e ottenere giustizia nei modi più pacifici e più civili, e condannare la violenza e la lupara.» Al digiuno a Roccamena si associò anche Peter Moule, del Comitato inglese dei Cento, dichiarando di partecipare al digiuno per manifestare il sostegno e la solidarietà del Comitato inglese dei Cento, e annunciando che nello stesso tempo in Inghilterra parecchi membri del Comitato dei Cento avrebbero digiunato per dimostrare la loro solidarietà: «Sono qui, inoltre, per cercare di dimostrare il rapporto tra la questione della pace e della guerra, e i problemi dello sviluppo socio-economico nonviolento. In Inghilterra siamo particolarmente impegnati nell'organizzazione della resistenza nonviolenta alla guerra e ai preparativi di guerra, soprattutto nel campo delle armi nucleari. Qui a Roccamena, l'interesse è soprattutto nello sviluppo socio-economico nonviolento. Noi abbiamo, perciò, uno scopo comune di importanza internazionale: l'eliminazione della violenza dalla società, sia la violenza sociale ed economica, sia la guerra.» ”
* D.Dolci, Fare presto (e bene) perché si muore, ed. De Silva, Torino, 1954, p. 11. ** L. Barbera, La diga di Roccamena, ed. Laterza, 1964, pp. 215-67.
---------
Aldo Capitini, Le tecniche della nonviolenza, Linea D'Ombra Edizioni (collana Aperture n° 4), Milano, novembre 1989; pp. 55-56.
[1ª Edizione originale: Feltrinelli, 1967]
8 notes · View notes
diceriadelluntore · 3 years
Text
I miei Libri del 2021
1 - David Quammen, Spillover, Einaudi
2 - Roberto Calasso, Come ordinare una biblioteca, Adelphi
3 - William Godwin, St. Leon. L’alchimista, Edizioni Haiku
4 - Winfried Georg Sebald, Austerlitz, Adelphi
5 - Alessandro Barbero, Dante, Laterza
6 - Douglas Stuart, Storia di Shuggie Bain, Mondadori
7 - Arundhati Roy, Il Dio delle piccole cose, Guanda
8 - Fernanda Alfieri, Veronica e Il Diavolo. Storia di Un esorcismo a Roma, Einaudi
9 - Aldo Cazzullo, A Riveder Le Stelle. Dante, il poeta che inventò l’Italia, Mondadori
10 - Carlo Greppi, Si stava meglio quando si stava peggio. 20 luoghi comuni da sfatare, Chialettere
11 - Hervé Le Tellier, L’anomalia, La Nave di Teseo
12 - Martin Latham, I racconti del Libraio, Rizzoli
13 - Simon Winchester, I Perfezionisti. Come la storia della precisione ha creato il mondo moderno, Hoepli
14 - Emmanuel Carrere, L’avversario, Adelphi
15 - Anthony Trollope, I Diamanti Eustace, Sellerio
16 - Stefania Auci, I Leoni di Sicilia, Nord
17 - Stefania Auci, L’inverno dei Leoni, Nord
18 - Golnaz Hashemzadeh Bonde, Un popolo di roccia e vento, Feltrinelli
19 - Abir Mukherjee, Un male necessario, Feltrinelli
20 - Irene Vallejo, Papyrus. L’infinito in un giunco, Bompiani
21 - Mary S. Lovell, Cote D’Azur 1920-1960. Gli anni d’oro della riviera francese, Neri Pozza
22 - Viola Ardone, Oliva Denaro, Einaudi
23 - Ruggero Cappuccio, Capolavoro d’Amore, Feltrinelli
24 - Youssef Ziedan, Nel Castello di Fardaqan, Neri Pozza
Il numero di libri rispetto al 2021 è lo stesso 24, ma Ho letto meno pagine 8664, lontano dal mio obiettivo delle 10 mila. Sono però sempre più soddisfatto delle mie scelte, le mie fonti di suggerimento si confermano ottime e sono felice che quest’anno, dopo molto tempo, ho letto nuovi autori italiani.
Il libro è una delle possibilità di felicità che abbiamo noi uomini 
Jorge Luis Borges
33 notes · View notes
paoloferrario · 6 months
Text
TartaRugosa ha letto e scritto di: Valentina Furlanetto (2024), Cento giorni che non torno. Storie di pazzia, di ribellione e di libertà, Edizioni Laterza (BA)
Mi soffermo sul titolo e rifletto sulla duplice veste della parola cento: “Cento giorni che non torno” è la frase sospirata da Rosa durante il suo internamento in manicomio e cento sono gli anni trascorsi dalla nascita di Franco Basaglia, che con la sua tenace lotta si batté affinché quella istituzione fosse totalmente e definitivamente chiusa. E’ proprio lo scandaglio della vita di queste due…
Tumblr media
View On WordPress
0 notes
lamilanomagazine · 8 months
Text
Pesaro 2024: capitale del libro e della parola
Tumblr media
Pesaro 2024: capitale del libro e della parola.  Ai tanti eventi già in calendario di Pesaro 2024 si aggiungono quelli incentrati sul libro e sulla parola. Si chiama 'Incontri Capitali' la rassegna che la Capitale italiana della cultura dedica alle presentazioni librarie e organizzata insieme con Passaggi Cultura, l'associazione che promuove Passaggi Festival. "'Incontri Capitali' – sottolineano il sindaco Matteo Ricci e il vicesindaco assessore alla Bellezza Daniele Vimini - è una formula che conferma la vocazione di Pesaro a essere luogo di incontro, di confronto e di ritrovo tra idee, personalità e suggestioni legate all'attualità come alla storia. In questo caso gli appuntamenti realizzati in collaborazione con quella felice intuizione, ora solida realtà, rappresentata da Passaggi Festival, diventano già dalle prime settimane di Pesaro Capitale un punto di riferimento per il pubblico locale e per quello che la capitale stessa andrà ad intercettare in tutta Italia". In programma dal 6 febbraio, nei luoghi più significativi della città, decine di incontri. Tra satira, politica, attualità, scienza, sport, storia e giornalismo, gli autori presenteranno al pubblico i propri libri, conversando con giornalisti e critici letterari. Si parte martedì 6 febbraio (ore 17.30, Palazzo Ciacchi) con un evento per ricordare i cento anni di Paolo Volponi: Enrico Capodaglio presenta il suo libro "Paolo Volponi romanziere. Il fascino della società" (Ass. culturale La Luna) con la partecipazione di Giorgio Donini (voce recitante). Venerdì 9 (ore 18,30, Palazzo Ciacchi), Enrico Giovannini, ex ministro del lavoro e presidente Istat, presenterà il suo "I ministri tecnici non esistono" (Laterza), intervistato dal giornalista Roberto Fiaccarini (Il Resto del Carlino). Lunedì 12 febbraio (ore 18.00, Sala Rossa), Federico Bini presenta "Il «Cagnone». Giancarlo, testimone di due secoli. Dagli incontri con Brera all'amicizia con Montanelli" (Minerva Edizioni), con lui ci saranno Giancarlo Mazzuca (ex direttore del Carlino e oggi presidente del Corecom dell'Emilia Romagna) e il giornalista Davide Eusebi. Il giorno dopo, martedì 13 (ore 18.00, Sala Rossa) sarà ancora Eusebi a presentare, con l'autore Michele Brambilla, il saggio "In Provincia" (Nino Aragno Editore). Venerdì 16 febbraio (ore 18.30, Palazzo Montani-Antaldi) il costituzionalista Michele Ainis converserà del suo nuovo saggio, "Capocrazia. Se il presidenzialismo ci manderà all'inferno" (La Nave di Teseo), con il giornalista Maurizio Blasi. Sabato 24 febbraio (ore 17.00, Sala Rossa), ricorderemo l'anniversario dell'invasione russa dell'Ucraina con il libro "Chech-Point Kyiv" (Infinito edizioni); ne discuteranno l'autore Pierfrancesco Curzi e il giornalista di Rai Marche Lucio Cristino. Lunedì 26 (ore 18.30, Palazzo Montani-Antaldi) sarà la satira protagonista dell'incontro col vignettista Federico Palmaroli in arte "Osho", che presenterà "Er pugno se fa con la destra o la sinistra" (Rizzoli); con l'autore converserà Silvia Troiani, conduttrice di Cusano Italia Tv. Il mese di marzo si aprirà con il volume del giornalista e politico Andrea Romano (mercoledì 6, ore 18.30, Sala del Consiglio Comunale) "Futura umanità. Storia della sinistra raccontata ai miei figli" (Piemme); a intervistare l'autore sarà Silvia Sinibaldi del Corriere Adriatico. Mercoledì 20 marzo (ore 18.30, sede da definire) grande appuntamento col calcio: Arrigo Sacchi presenterà "Il realista visionario. Le mie regole per cambiare le regole" (Cairo Editore) e sarà intervistato da Luigi Benelli del Corriere Adriatico. Venerdì 22 (ore 18, Sala Rossa) è in programma il libro del parlamentare Roberto Morassut "Cento Pagine. Cinque discorsi sulla sinistra. Verso un nuovo orizzonte dei Democratici" (Cooper), a conversare con l'autore sarà il giornalista Luca Fabbri. Venerdì 29 marzo (ore 18.00, sede da definire) si parlerà di scienza e medicina con Roberto Burioni e il suo libro "Match point. Come la scienza sta sconfiggendo il cancro" (La Nave di Teseo). Dialogherà con l'autore Simonetta Marfoglia del Corriere Adriatico. Martedì 9 aprile (ore 18.30, Palazzo Montani-Antaldi) Walter Veltroni presenterà il suo nuovo romanzo "La condanna" (Rizzoli), mentre venerdì 12 aprile (ore 18.30, Alusfera di piazza del Popolo) si parlerà di Israele e crisi mediorientale con la giornalista del Tg 1 Nathania Zevi, che proporrà il saggio "Il nemico ideale" (Rai Libri) e converserà con Benedetta Iacomucci del Resto del Carlino. Venerdì 3 maggio (ore 18.30, Teatro Sperimentale) Gianrico Carofiglio, scrittore fra i più amati in Italia, presenterà il suo ultimo romanzo "L'orizzonte della notte" (Einaudi) e con lui ci sarà la scrittrice e critica letteraria di Rai Uno Giulia Ciarapica. Le elezioni americane saranno al centro della presentazione di sabato 11 maggio (ore 17.30, Alusfera di piazza del Popolo) con il noto giornalista Rai Antonio Di Bella e il suo "L'impero in bilico. L'America al bivio tra crisi e riscossa" (Solferino), l'autore conversa con Giovanni Lani del Resto del Carlino. Giovedì 16 maggio (ore 18.00, Salone Metaurense della Prefettura) arriverà a Pesaro un autore che ha ricoperto prestigiosi ruoli istituzionali, fra cui quello di presidente del Consiglio: Giuliano Amato. In dialogo con il giornalista Vincenzo Varagona, presenterà il suo saggio "C'era una volta Cavour. La potenza della grande politica" (Il Mulino). A questi appuntamenti se ne aggiungeranno altri, così da disseminare l'intero 2024 di 'Incontri Capitali', in compagnia di libri e autori.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
0 notes